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N. 01845/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00817/2008 REG.RIC.
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia
(Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 817 del 2008, proposto da:
Italia Nostra Onlus, Legambiente Onlus, Comitato per il Parco - A.
Cederna e Wwf Italia Ong-Onlus, rappresentati e difesi dall'avv. Mario
Bucello, con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, via Piazza
Duse, 1;
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Comune di Monza, rappresentato e difeso dall'avv. Giuseppe Franco
Ferrari, con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, via Larga,
23;
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Comune di Milano;
Sias S.p.a., rappresentata e difesa dagli avv. Giustino Ciampoli e
Francesco Bellocchio, con domicilio eletto presso il loro studio in
Milano, via Marina, 6;
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ad opponendum:
Automobile Club Milano, rappresentato e difeso dagli avv. Giustino
Ciampoli e Alberto Cappellini, con domicilio eletto presso il loro
studio in Milano, via Marina, 6;
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- della deliberazione della Giunta Comunale di Monza n. 841/2007 del
21 dicembre 2007, avente ad oggetto Affidamento in concessione alla
SIAS S.p.A. dellAutodromo di Monza;
- della deliberazione GC n. 14/2008 del 15 gennaio 2008, avente ad
oggetto Integrazione Delibera di Giunta Comunale n. 841 del
21.12.2007;
- nonch di ogni altro atto precedente, successivo o comunque
connesso, anche se non conosciuto.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio del Comune di Monza e di
Autodromo Nazionale Monza Sias S.p.a.;
Visto latto di intervento ad opponendum di Automobile Club Milano;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 13 giugno 2014 la dott.ssa
Elena Quadri e uditi per le parti i difensori come specificato nel
verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO
Con il presente gravame le associazioni e il comitato ricorrenti, tutti
impegnati nella difesa e nella tutela dellambiente, hanno impugnato i
provvedimenti indicati in epigrafe, con i quali stato disposto
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laffidamento in concessione a trattativa diretta alla SIAS S.p.a.
dellAutodromo di Monza.
A sostegno del proprio ricorso gli istanti hanno dedotto i seguenti
motivi di diritto:
1) Violazione dei principi nazionali e comunitari in materia di evidenza
pubblica e di libera concorrenza;
2) Violazione dellart. 32, comma 8, della legge 23 dicembre 1994, n.
724; eccesso di potere per difetto di istruttoria e per carenza di
motivazione, atteso che il canone della concessione non risulterebbe
parametrato a quello di mercato, bens di molto inferiore;
3) Violazione dellart. 17 delle NTA del Pianto Territoriale di
Coordinamento del Parco della Valle del Lambro, approvate con DGR
del 28 luglio 2000, n. 7/601, in quanto non sarebbe stata effettuata la
demolizione delle curve sopraelevate del vecchio circuito dallo stesso
prevista;
4) e 5) Violazione dellart. 5 del d.P.R. 3 aprile 2001, n. 304, dellart. 32
della Costituzione, dellart. 8, commi 4 e 6, della legge 26 ottobre 1995,
n. 447; eccesso di potere per irragionevolezza, difetto di istruttoria e
carenza di motivazione, atteso che dalla concessione non si rinverrebbe
alcunch con riferimento al rispetto dei limiti di emissioni sonore
previsti dalle succitate disposizioni normative;
6) Violazione dellart. 97 della costituzione; eccesso di potere per
irragionevolezza ed illogicit manifesta; violazione dellart. 54 del R.D.
23 maggio 1924, n. 827, atteso che la concessione impugnata avrebbe
omesso di prevedere la costituzione di una cauzione a garanzia
delleffettivo adempimento delle obbligazioni assunte dalla
concessionaria.
Si sono costituiti il comune di Monza e la Sias S.p.a., che hanno
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eccepito in via preliminare diversi profili di inammissibilit del ricorso e
ne hanno chiesto, in ogni caso, la reiezione per infondatezza nel merito.
Ha proposto atto di intervento ad opponendum Automobile Club
Milano, aderendo alle controdeduzioni delle parti resistenti.
Successivamente le parti hanno depositato memorie a sostegno delle
rispettive difese.
Alludienza pubblica del 13 giugno 2014 il ricorso stato trattenuto in
decisione.
DIRITTO
Il collegio, aderendo alle eccezioni formulate dal comune di Monza,
dalla Sias e da Automobile Club Milano, ritiene che il ricorso sia da
dichiararsi inammissibile per carenza di legittimazione attiva in
relazione ad una parte rilevante delle censure con lo stesso dedotte, e
infondato per il resto.
Ed invero, le Associazioni Italia Nostra, Legambiente e WWF Italia
sono ricomprese fra quelle individuate dallart. 13 della legge n.
349/1986, potendo, dunque, intervenire nei giudizi per danno
ambientale e ricorrere in sede giurisdizionale per lannullamento degli
atti illegittimi attinenti a profili di tutela ambientale.
Il Comitato per il Parco si ripropone lo scopo di salvaguardare il Parco
di Monza e di monitorare lattivit dei soggetti che vi operano,
sensibilizzando lopinione pubblica sui temi ambientali; lo stesso, pur
non essendo riconosciuto ai sensi dellart. 13 della legge n. 349/1986,
derivandone, quindi, dubbi in relazione al radicamento sul territorio del
medesimo, persegue, comunque, scopi di tutela ambientale.
Tutti i ricorrenti, dunque, sono esponenti di interessi strettamente
connessi alla tutela dellambiente.
Con il primo motivo di ricorso contestano le modalit di affidamento
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della concessione, in particolare deducendo la violazione dei principi di
evidenza pubblica e di tutela della libera concorrenza che laffidamento
a trattativa diretta avrebbe determinato, mentre con il secondo e il
sesto motivo si dolgono delle condizioni economiche dellaffidamento,
reputate svantaggiose per lamministrazione con riferimento alle
disposizioni di contabilit pubblica, soprattutto in considerazione della
mancata previsione di una cauzione a garanzia dellinadempimento
delle obbligazioni assunte dalla concessionaria.
E di tutta evidenza che tali contestazioni non concernano in alcun
modo la tutela dellambiente, n del patrimonio storico-artistico o
comunque della cultura, unici scopi al cui perseguimento le
associazioni e il comitato ricorrenti sono deputati.
N potrebbe, invero, derivare alcun beneficio a tali interessi
dallaccoglimento del presente ricorso.
Ne consegue il difetto di legittimazione e la carenza di interesse dei
soggetti ricorrenti con riferimento alla prima, alla seconda e alla sesta
censura.
Riguardo, invece, al terzo motivo di gravame, con il quale i ricorrenti
assumono la violazione dellart. 17 delle NTA del Pianto Territoriale di
Coordinamento del Parco della Valle del Lambro, approvate con DGR
del 28 luglio 2000, n. 7/601, atteso che lart. 5 della convenzione
avrebbe impegnato la concessionaria al completo restauro delle curve
sopraelevate del vecchio circuito invece che alla demolizione delle
stesse, deve osservarsi che, dalla documentazione versata in atti, risulta
che la Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attivit Culturali della
Lombardia e il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali
Soprintendenza per i Beni e le Attivit Culturali di Milano si siano
espressi sul punto in quanto il comma 5 dellart. 17 delle NTA
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succitato prevede che lobiettivo della demolizione delle curve sia
esaminato e approvato con il coinvolgimento di tutte le
amministrazioni interessate ritenendo che entrambe le curve, in
quanto espressione di opera ingegneristica e progettuale dellepoca
nella quale furono realizzate ed ormai pienamente inserite nel
complesso e nella storia del Parco di Monza, soggetto a vincolo di
interesse storico-artistico, siano da considerare parte imprescindibile
del medesimo e, quindi, oggetto di tutela storico-artistica, non potendo
essere demolite, ma dovendo essere sottoposte a un intervento di
manutenzione e restauro.
Ne consegue linfondatezza della censura, in presenza di tali autorevoli
pareri espressione delle Autorit deputate alla tutela del vincolo al quale
il Parco assoggettato.
Anche le censure dedotte con il quarto e il quinto motivo sono
infondate.
Le stesse concernono lassunta violazione della normativa posta a
tutela dalle emissioni acustiche ed in particolare dellart. 5 del d.P.R. 3
aprile 2001, n. 304, dellart. 32 della Costituzione e dellart. 8, commi 4
e 6, della legge 26 ottobre 1995, n. 447 per la mancata previsione da
parte della concessione di clausole che obblighino il concessionario al
rispetto dei limiti di emissioni sonore previsti dalle succitate
disposizioni normative con particolare riferimento alla mancata
previsione di un sistema di monitoraggio delle emissioni rumorose.
Sul punto sufficiente, innanzitutto, osservare che la mancata
previsione espressa da parte della convenzione di tutti gli obblighi
derivanti dalla normativa in tema di emissioni acustiche non esonera di
certo il concessionario dal rispetto dei vincoli dalla stessa derivanti.
Inoltre, esiste un efficiente e costante sistema di monitoraggio delle
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emissioni acustiche dellimpianto, come risulta dalla documentazione
versata in atti, che garantisce il rispetto della normativa sul tema e il
controllo da parte degli Enti competenti, ed in particolare della
Commissione tecnica per il contenimento delle emissioni acustiche
derivanti dallattivit dellAutodromo nominata nellambito
dellAmministrazione comunale di Monza.
Sono stati, inoltre, gi da tempo realizzati sistemi fonoassorbenti lungo
il tracciato del circuito, che consentono lattenuazione delle emissioni
acustiche.
Alla luce delle suesposte considerazioni, il ricorso deve essere
dichiarato in parte inammissibile e, per il resto, infondato e va respinto.
Le spese di giudizio seguono la soccombenza nei confronti delle
controparti costituite e si liquidano come in dispositivo. Sussistono,
invece, giusti motivi, in considerazione delle peculiarit della
controversia, per dichiararne la compensazione nei confronti delle
controparti non costituite.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione
Quarta), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe
proposto, lo dichiara in parte inammissibile e, per il resto, lo respinge.
Condanna le ricorrenti, in via solidale, alla rifusione delle spese di
giudizio nei confronti delle controparti costituite, che si liquidano in
una somma pari ad euro 2000, oltre ad oneri di legge.
Spese compensate nei confronti delle controparti non costituite.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorit
amministrativa.
Cos deciso in Milano nella camera di consiglio del giorno 13 giugno
2014 con l'intervento dei magistrati:
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Domenico Giordano, Presidente
Elena Quadri, Consigliere, Estensore
Fabrizio Fornataro, Primo Referendario


L'ESTENSORE IL PRESIDENTE





DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 11/07/2014
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
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