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NellaSpagnadi Zapaterolartico-
lo di una delle riviste pastorali dei gesuiti,
Sal Terrae, che invoca clemenza per i divor-
ziati non fa notizia. Per nella Conferenza
episcopalespagnolaclostessopreoccupa-
zione. Leaffermazioni del teologogesuitaPa-
blo Guerrero Rodrguez nel suo articolo
Labbracciochenonarriva? nonhannoan-
coratrovatoeconei grandi giornali spagnoli.
Nel suo saggio padre Guerrero assicura che
il divorziononpeccatoechelapersonadi-
vorziata non inuna situazione irregolare.
Questogesuita, chesi occupadi pastoralefa-
miliare, ricordaladottrinadellaFamiliaris
consortio, cheproibisceil sacramento
della comunione per quelle perso-
nedivorziatechevivonoinunasi-
tuazione irregolare e invoca una
maggior flessibilit nellapplica-
zione della norma generale. Ca-
pisco la necessit della norma ge-
nerale. Per, inverit, lapplicazioneai
casi concreti nondovrebbe essere im-
prontataallamisericordia?. Senzaaz-
zardarsi a dare una risposta chiara,
Guerrero finisce per chiedersi se la
soluzione migliore quella di escludere
dai sacramenti dellaChiesaalcuneper-
sonechesi sonoseparatesenzacolpada
parte loro. Fonti della Conferenza epi-
scopale responsabili della vita religiosa
esprimonolaloropreoccupazioneper queste
affermazioni e per molte altre rilasciate da
membri di altre congregazioni religiose.
Nonuncasoisolato. Si stadiffondendoun
insegnamentodapartedi sacerdoti
e religiosi che non conforme al-
laChiesa, alcunepubblicazioni at-
tentanogravementeallasalutemora-
ledei cattolici. Loabbiamodiscussoanche
conRoma assicuranoquestefonti episcopa-
li. Provachenonuncasoisolato: nellostes-
so numero della rivista Sal T errae un altro
gesuita, Eduardo Lpez Azpitarte, sostiene
chebisognaaccettareil valorepositivodel-
la disobbedienza (alla Chiesa) e della tra-
sgressione. Oggi inSpagna forse il caso pi
paradigmaticoquellodel gesuitaJuanMa-
si Clavel, autore del libro T ertulias de
Biotica, pubblicato anchesso da Sal T er-
rae. NellaConferenzaepiscopalespagnolail
caso preoccupa inmaniera particolare, per-
chMasiClavel cattedraticodi Bioeticaal-
lUniversitpontificiadi Comillas. E tornato
in Spagna di recente, dopo aver passato pi
di 25 anni inGiappone.
IL FOGLIO
ANNO XI NUMERO 11 DIRETTORE GIULIANO FERRARA VENERD 13 GENNAIO 2006 - 1
quotidiano
DAlema alla Dire-
zione: Una cosa vor-
rei che fosse chiara.
Il compagno A non
il compagno B. Il
compagno B non il
compagno C. Il com-
pagno C non il com-
pagno D. Il compagno D non il compagno
E. Il compagno E non il compagno F . Il
compagno F non il compagno H. Il compa-
gno H non il compagno I. Il compagno I
non il compagno L. Il compagno M non il
compagno N. Il compagno N non il compa-
gno O. Il compagno O non il compagno P. Il
compagno P non il compagno Q. Il compa-
gno Q non il compagno R. Il compagno R
non il compagno S. Il compagno S non il
compagno T. Il compagno T non il compa-
gno U. Il compagno U non il compagno Z.
E tanto dovrebbe bastare. Non esisono in
Italiacompagni J, KoY. Nonhosaltatoaca-
so i compagni G e V. Il compagno G, e dicia-
molo pure, G come Greganti, non solo di-
verso dal compagno C, C come Consorte, ma
che non abbia mai dato soldi al partito lo ha
stabilitolamagistratura. Quantoallinsinua-
zione velenosa che possa averne dati, dati,
ripeto, non presi, il compagno V, lho tenuta
alla fine perch il fatto che V stia per Velar-
di taglia la testa al toro.
Roma. A parte le conclusioni sulla possi-
bilit dei divorziati risposati di accedere al-
leucarestia, esclusa dallultimo Sinodo, la
posizione di Sal Terrae non poi cos etero-
dossacomepusembrareaprimavista, di-
ceal FoglioGiovanni MariaVian, studiosodi
storiadellaChiesa. Chevedenelleparoledi
Pablo Guerrero Rodrguez, pi che il conta-
giozapateristanellacompagniadi Ges, una
polemica con i canonisti dellOpus Dei del-
lUniversit di Navarra, considerati dai ge-
suiti spagnoli particolarmenterigidi. Non
laprimavoltachegli eredi di Ignaziodi Loyo-
la si ritagliano la parte dei critici della dot-
trina, dei fautori dellinnovazione,
degli sparigliatori. Anchese,
dice Vian, sarebbe davvero
riduttivo pensare alla loro
storia soltanto in questi ter-
mini. I gesuiti, in realt, non
sono n progressisti n tradi-
zionalisti. Sonolapuntadi lancia
dellaChiesamoderna, lasuaavanguar-
dia. Nasconopocoprimadel Con-
cilio di T rento, e fin da subito
hanno un legame privilegiato
con il Papa. Sar proprio que-
sto aspetto a conquistare loro
antipatieeaperteostilit, molta
gloria e molti guai. Di volta in
voltaguardiani dellortodossiao
innovatori, intempi recenti sem-
braprevalereunloroatteggia-
mentomodernista. Manon
dimentichiamo
la Civilt Catto-
lica diceVian la
loro rivista-simbolo, che
raccoglie molte diverse ten-
denze, madove, al terminedi ogni discussio-
ne, laposizionefinalevienesemprefattapro-
pria dalla Segreteria di stato vaticana. I ge-
suiti, semmai, sonolontani daogni integrali-
smo. E il loromarchiodi fabbrica, leredit
di unastoriaintellettuale, edi fede, unica.
La sfida delle missioni e quella culturale
LastoriadellaCompagniadi Ges, fonda-
tadaIgnaziodi LoyolaaParigi nel 1534, sin-
treccia con la storia della formazione delle
classi dirigenti europeenei secoli successivi,
eaggiungeVian, granpartedellastoriacul-
turaledel cattolicesimomodernosidentifica
conquelladei gesuiti. E lostessoargomen-
tocheHonordeBalzac (chedai gesuiti ave-
vastudiato) avanzinunpamphlet anonimo
del 1824 enel qualecaldeggiavalariabilita-
zione dellordine anche in Francia. Sciolta
nel 1773 daPapaClementeXI (francescano),
dopo che, spiega Vian, era entrata in con-
flittoconi monarchi borbonici inSpagnaein
Portogallo, la Compagnia di Ges fu ricosti-
tuitaconPioVII, nel 1814. Finoadallora, in
un crescendo persecutorio, i gesuiti erano
stati privati dei beni ederastatoimpeditolo-
rodi insegnare. Si arrivalladeportazionedi
migliaiadi loro, eil generale dellepoca, Lo-
renzo Ricci, mor prigioniero a Castel
SantAngelo. Furonoconsiderati troppocon-
tigui al poteree, quindi, troppopotenti. Edo-
polariabilitazione, per moltotempoammae-
strati dalle disavventure, i gesuiti si dimo-
strarono pipapisti del Papa. Ma furono (e
sono) anche scienziati, umanisti, missionari
che oggi definiremmo illuminati. Come
MatteoRicci, RobertodeNobili, Alessandro
Valignano, chenel XVI secolopartironoper
laCina, lIndia, il Giapponeeche, diceVian,
singegnaronoaconvertiremaancheavalo-
rizzareleparti di veritdellanticasapienza
di quei paesi. Ancheper questo, il lorosti-
lefuconsideratoriprovevoledaaltri ordini,
comei francescani oi carmelitani.
Oggi i gesuiti sono 20 mila: ancora molti,
ma quasi dimezzati rispetto ai 36 mila del
1965. Laloropigrandesfidapersa, per Vian,
quella del fallimento delle missioni asia-
tiche. Malasfidavintaquelladi aver sapu-
toconservarelagrandetradizionedelluma-
nesimo cristiano nellet della secolarizza-
zioneedopolatrasformazioneconciliare.
Pubblichiamo i passaggi pisignifica-
tivi dellarticolo del gesuitaspagnolo Pa-
blo Guerrero per larivistaSal Terrae.
S
i trattadi chiederci tutti assieme: chesuc-
cedeai divorziati, acoloroai quali nonri-
sultafacilevivereconnormalitepienezzala
lorovitacristiana? Incheconsisteil loropec-
cato? Cosa devono tenere in conto e fare le
personeconresponsabilitaffinchil lorodi-
scernimentoelalorodecisione, oltreasma-
scherareunasituazionedi peccatochepara-
lizza, faciliti laliberazione, lavitaelaricon-
ciliazionecheGes, il Cristo, offreoggi esem-
pre? Perch, disgraziatamente, nella nostra
comunit, assiemeallacompassioneversole
persone in situazioni difficili, esiste anche
moltadurezzaeintransigenza.
[] Questoarticolountentativodi dar vo-
ceapersoneconcrete, conproblemi, biogra-
fie, desideri, fallimenti e successi concreti.
Persone profondamente buone. T utti le co-
nosciamo. Oggi le troviamo in quasi tutte le
famiglie. Sonopersonechesi sentonoincom-
prese. Personechesonocoscienti delladiffi-
colt della loro situazione. Persone che in
molti casi sonotornateasposarsi per proteg-
gere i loro figli, per tentare di farli crescere
inunambientedi amore, per offrir loroi frut-
ti che questo nuovo amore genera Questi
uomini e queste donne hanno sguardi con-
creti esetedi felicit, di affetto, di essereab-
bracciati sul serio, di essere accolti e com-
presi. Sono persone che sono morte, ma
che sono anche resuscitate. Perch divorzio
significasconfittaefallimento, mapuanche
significarevittoriaesuccesso. Significapena
edolore, maanchecura, perdonoepace. Si-
gnifica rifiuto, ma anche pu significare ac-
cettazione. Significaperditadi speranzaefi-
nale di sogni, ma anche pu significare una
nuova vita, nuove speranze e nuovi sogni. In
una parola, il divorzio significa morte, per
anchepusignificareresurrezione. []
Troppo spesso, non prestiamo attenzione
alla situazione reale delle persone che di-
vorziano. Tutti gli studi realizzati finoal mo-
mento considerano la separazione-divorzio
comeunadelletresituazioni pistressanti e
dolorose concui si pu confrontare unesse-
re umano. Le altre due situazioni sono: la
mortedi unfiglioelamortedel coniuge. []
Pu essere necessario chiarire un paio di
punti, giacch in varie occasioni, incluso in
alcune omelie, si ascoltano frasi che sono
frutto, quanto meno, della pi profonda
ignoranza. Primo: i cattolici divorziati godo-
no di una piena e assoluta unione con la
Chiesa, non sono scomunicati e possono ri-
cevere la comunione eucaristica. Cio, in
linguaggio chiaro e semplice, il divorzio non
peccato. La persona divorziata, per il me-
ro fatto di esserlo, non sta in una situazione
irregolare.
LASPRA CRISI DELLA FAMIGLIA
La rivista dei gesuiti spagnoli
assolve il divorzio. Per i vescovi
un attentato alla morale cattolica
Lo storico non sorpreso, nella
Compagnia di Ges da sempre la
tradizione convive col modernismo
Roma. Siccomecertocheil mondofat-
to a scale, oggi si scala e domani si precipi-
ta. Quartierati e incarcerati, dimissionati e
intercettati, gente da strambata e gente da
mazzata, governatori pii e opisti atei: c chi
parla e c chi ascolta, si capisce. E un po
sagra e un po dolce vita, il generale ri-
morchio unintercettazione, unintervista,
uno sfogo, una cazzata qualcosa si trova,
qualsiasi cosa si stampa, tutto si commenta.
Raramente con la politica in tempi di af-
flizione, una generalizzata candelora si so-
no incrociate cos mirabilmente grosse que-
stioni e repliche surreali. Di colpo, dietro
allindignazione o alla provocazione, scatta
il diavoletto della pernacchietta, il ruttino
del surreale, lammirevole innovazione.
Non tanto una faccenda da Unipol o Bpl o
Bankitalia, tutta laria che tira che a un
certo punto porta al cazzeggio, alla sparata,
allinverosimile. Unaviaria political-me-
diatica. Un po dramma, praticamente
drammetto, e un certo dissoluto diverti-
mento. La dolce vita al tempo dei furbetti (e
non solo al tempo loro).
Scappalapenna, lavoce,
il senno. E tutto un venti-
cello, un clima. Per dire,
uno scorre le agenzie e sco-
pre che il senatore Nando
Dalla Chiesa intervenuto
in Senato contro linappel-
labilit delle sentenze di
proscioglimento, ma lha
fatto con un discorso in ri-
ma baciata: Bentornati se-
natori/ dalle feste e dai ri-
stori/ tutti insieme per votare/ la gran legge
secolare/ la pi urgente, la pi bella/ s, la
legge Pecorella () falsa di Marx la tesi/
che lo Stato dei borghesi;/ ci insegnate, voi
del Polo/ che lo Stato di uno solo. C da
dire che, se nessuno sa come andr a finire,
almeno una certezza acquisita: le patrie
lettere guadagneranno dal tormentato fran-
gentepolitico. E notiziadelleultimeoreche
la consorte (nel senso, appunto, di consorte)
di Piero Fassino, Anna Serafini, di questi
giorni amari pur conlaconsolazionedel-
la vacanza messicana, siamo andati a vede-
re le donne campesinos fare il pane in-
tende dare pubblica testimonianza, e an-
nuncia che dopo le elezioni pubblicher un
libro, parlo anche della faccenda Unipol,
dei dieci difetti capitali dellantipolitica. Il
titolo : Cinico trendy. Va detto che, dopo
le elezioni, se il centrosinistra non prende
Palazzo Chigi, almeno lo Strega e il Cam-
piello gli toccano. C fervore democratico e
fervore letterario. Pure Veltroni, per esem-
pio, ha annunciato per dopo le elezioni
(Vuolter vuole lettori, non elettori), luscita
di un suo libro, una sorta di thriller, che ho
scritto ad agosto, quando ero rimasto a Ro-
ma per lallarme terrorismo, con il resto
dellafamigliaal mareelafafuori dallapor-
ta. Crea di suo, Walter, ed esorta a creare in-
torno a lui. A veva qualche dubbio, Dario
Franceschini, dirigentedellaMargherita, se
buttarsi sullanarrativa, eil sindacodi Roma
lo ha spinto a non tenere nel cassetto il suo
Nelle vene quellacqua dargento, che in-
fatti finitosui pubblici scaffali, esul sitodi
Franceschini sta in primo piano insieme a
Senza Patricio di Veltroni stesso sono i
Fruttero&Lucentini del centrosinistra.
M sfuggita la catena di giocattoli
Essendo il dolce cazzeggio equamente ri-
partito, il Cav., che non uomo da sottrarsi
alla tenzone, ha scelto la parte dellispetto-
re Rock, quello che unerrore solo aveva fat-
to, non usare la brillantina Linetti. Qui non
si evoca, beninteso, la pelata dellispettore
dei Carosello che il Cav. di suo ha corretto
ma se quello un errore aveva fatto, il pre-
mier una cosa non ha avuto. Anzi, pi cose,
cos luned sera a Otto e mezzo deliziava gli
ascoltatori con lintero elenco di ci che gli
sfuggito, tra cui catene di giocattoli: gli
mancata la Barbie, lorso Teddy e Pingu,
mica puoi compensare con il partito unico
del centrodestra. Uomo di vasto ingegno e
di vastissimi stupori (Non sapevo che mio
fratello Paolo avesse fatto un accordo per
distribuire i decoder), anche in grado il
Cav. di stupire. Cos, nei giorni della dolce
vita nel paese e nei quartierini, ha lasciato
tutti di sasso annunciando che sarebbe an-
datodai pmsenzachei pmloavesserochia-
mato(chesenn). Nessunoci credevaein-
vece lo ha fatto. I maligni ancora a immagi-
nare la scenetta (T oc, toc, sulla porta del
pm. Chi ? Sono Berlusconi Collega,
piantala con questi scherzi del cazzo), e lui
gi a collaborare con la giustizia. Una pas-
seggiata di salute, avendo ancora da fron-
teggiare Anna La Rosa. Da Vespa, poi, lal-
tra sera stato un trionfo: orologio del Mi-
lan a Bertinotti, sottratto a fatica a un con-
sigliere (praticamente a un passo dalla re-
furtiva), san Paolo filosofo greco manco fos-
se Del Debbio, i cinesi ridotti a un milione
e trecentomila (praticamente, li ha conteg-
giati in euro). E certo, la mia conoscenza
approfondita della storia mi fa dire che.
Nella causa, tutto si getta e tutto si usa.
Fassino si fa sette ore filate di riunione sen-
zamuoversi dallasedia. Ammirazioneinsa-
la, unanime condivisione del partito: Ma
come fa?. Spiega al Corriere (che destrut-
tura la sinistra ma rispetta gli apparati uro-
genitali): Sono allenato, dopo decenni di
riunioni e assemblee anche la prostata si
abitua. E mentre Fassino la teneva, V el-
troni la buttava l: Mi sento, si parva licet,
un po come Vittorio Foa, un vecchio saggio
fuori dalla mischia. E poi c Massimo.
Pi acqua simbarca, pi di barche lui par-
la. Laltrogiornosenandatoal circolodel-
la Marina militare, per incontrare velisti e
graduati, la vera tensione qui, e ad am-
miragli e marinai DAlema ha raccontato
che in Fgci gi volevo una barca mia, an-
cora un passo e come Walter finir che non
era comunista manco Massimo. O forse no,
visto che in difesa della sua passione mari-
nara si schiera pure il compagno rifondato-
re Leo Gullotta, una delle colonne del Ba-
gaglino. L, nelle spettacolo T orte in fac-
cia, destinato al pubblico di Canale 5, DA-
lema velista viene ripetutamente sfottuto.
Mascesodal palco, Gullottafasapere: Con-
tro di lui sono state lanciate accuse grandi
come una casa proprio perch si chiama
DAlema Contro i Ds si scatenata una
campagna di veleni, stiamo assistendo a un
abbattimento brutale.
La vita dolce, pure il congresso si di-
verte e nel mondo fatto a scale c chi scen-
de e c chi sale. Cos salgono comunque ai
vertici delle coop sempre i soliti dalemiani
di provincia, vede lammiraglio che tira
fuori lo spinnaker, e il vento miracolosa-
mentesi alza, cominciamoafilaresulleon-
de, e pi che salire sinnalza nella gloria
dei cieli Guido Rossi, lex presidente della
Consob che aveva gi preso per mano gli
olandesi di AbnAmro e adesso pure il Bil-
bao gioca la carta di Guido Rossi, e se ven-
gono i norvegesi e quelli dei Paesi Bassi,
qui siamo Che tempi, questi del mondo
fatto a scala(ta). C quel sottofondo di in-
tercettazioni, nastri che girano, finanzieri
che registrano, giudici che ascoltano e av-
vocati che accorrono. Tesori, tesoretti, teso-
racci. Canali, Canaletti e canaloni. Eppure
il momento resta lo stesso dolce, la vita
una tartina, come quando si aspetta Vespa
per andare in onda a Porta a porta. V eltro-
ni, nelle pause letterarie, si concede quelle
cinamatografiche, e cos presta la sua voce,
in un cartone animato, a Rino il T acchino,
sindaco un po fellone di unimmaginaria
metropoli che, appena arrivano gli alieni, si
sbriga a consegnare le chiavi della citt.
Personaggio non esemplare, ma giusta cau-
sa (compenso naturalmente devoluto). Al
tempo dolce del quartierino, si divideva il
futuro partito democratico non solo su Fa-
zio (Antonio), ma anche su Fazio (Fabio), ac-
cusato da Europa di essere noioso, noioso e
noioso, e da Veltroni elogiato, elogiato, elo-
giato. Di l, il Cav. se la prende con i fan-
nulloni, Casini dice che fannullone non
si sente, anzi, una caduta di stile, allora
il Cav. tira fuori il sondaggio che lo d in ri-
monta unincollatura, il centrosinistra ha
il fiato sul collo poi va a fare unaltra inau-
gurazione a Motore Azzurro (che poi, sto
motore pare avere, al momento, lo scatto
della Topolino amaranto di Paolo Conte), va
a fare unaltra presentazione del poliziotto
di quartiere, si mette pure il berretto dello
sbirro con lo stesso effetto spiazzante del-
la bandana racconta una barzelletta di
guardie poco sveglie che dovrebbero porta-
re un pinguino allo zoo e sincasinano, con
tutte le conseguenze del caso (tra gli ap-
plausi e le risate generali, agenzia Agi), ne
racconta unaltra sul punto G delle donne,
G come shopping. E vario, il Cav ., quindi
varia. Fa diventare Forza Italia, sui manife-
sti, Italia, forza, va a capire la strategia
subliminale, ma del resto ha dovuto rinun-
ciare, si lamentato, pure a Blockbuster , e
adesso se vuole vedersi un film, deve persi-
no farsi la tessera e poi andare di persona a
prenderselo.
Il mancato viaggio di nozze di Ricucci
Che dolce, la vita, al calare del quin-
quennio del Cav., vita a scala(te), vita inter-
cettata. Era arrivato rumorosamente, il
Cav., prendendosela con Michele Santoro.
Finisce, con Michele Santoro che torna in
televisione, alla vigilia della campagna
elettorale. Magari gli riap-
pare pure Biagi. Forse
Luttazzi. T roppo buono,
Silvio, come si lamenta
Cornacchione. E se nella
gloria del 96 Ivano Fossati
cant alzati che si sta al-
zando, e si lev Prodi,
ora pronto Cara demo-
crazia, ritorna a casa che
non tardi, e sar pure
unesortazione civile che
non ha niente a che fare
con la politica, come dice il cantautore,
ma intanto si cantano democrazie pubbli-
citarie, democrazie allo stadio, democrazie
quotate in borsa, fantademocrazie. Del re-
sto, lampante che la cosa non riguarda il
Cav., che ha fatto sapere a Bertinotti che
nel Milan non mette bocca, non ha lHopa
con Gnutti in pratica: non ce lho a fine
mese e non ho mai approfittato di bene-
fici fiscali. Tempi dolci, dolce vita. Solo il
re del quartierino che ha reso immortale
la definizione di furbetti ha da lamentare
qualcosa: la sua consorte (nel senso di mo-
glie) Anna Falchi, ha fatto notare che nel
parapiglia c andato di mezzo il loro viag-
gio di nozze. Tenere duro, farsi dolce la vi-
ta. Come dice ai compagni il compagno G
(che non il punto, di cui sopra, individua-
to dal Cav.) non si capisce perch una for-
za politica come i Ds debba farsi mettere in
un angolo a piagnucolare. Forte il cuore,
non solo la prostata.
LA DOLCE VITA DELLA POLITICA
In un tempo fatto a scale e scalate, il surreale impera e il cazzeggio
simpone. Ivertici dellasinistrasi dannoallaletteratura, il Cav. corredietro
ai pm, Santoro torna giusto per le elezioni, il compagno G d consigli
Roma. Il deferimento al Consiglio di si-
curezza si avvicina. LIran cerca lo scon-
tro, non il dialogo, ha detto ieri il segreta-
rio di stato americano, Condoleezza Rice.
Ma il crescendo parossistico del regime
iraniano per ora non subisce contraccolpi.
La retorica quella aspra e intimidatoria
degli ultimi mesi: irride le sanzioni e vati-
cina disfatte in caso di offensiva militare.
La nazione iraniana non teme le potenze
straniere e il loro rumore, ha replicato al-
la comunit internazionale il presidente
Mahmoud Ahmadinejad, confermando che
niente e nessuno svier il paese dai suoi
legittimi e pacifici obiettivi nucleari. Le
nostre installazioni nucleari non si limita-
no alle citt di Isfahan, Natanz e Aradakan,
abbiamo pi di 300 siti nel nostro territorio
e siamo pronti a difenderli tutti, ha spie-
gato orgoglioso nel corso di un seminario
sulla tecnologia nucleare Haji Najjar, diri-
gente dellufficio politico dei pasdaran.
Tuttavia, dietro tanta sicurezza esibita si
celano corpose inquietudini. Lo stesso
Najjar haammessochedi questi tempi non
pensiamo che i russi e i cinesi siano buoni
amicielapoliticadellosguardoaoriente
nonhaancoraprodottoi risultati sperati. In
questo clima non stupisce che limmunit
dallapauramillantatadai vertici abbiaben
pocapresasugli iraniani. Chelafugadei ca-
pitali registri in questi mesi unimpennata
colossale non certo un mistero, e la que-
stionespessodibattutasui quotidiani degli
Emirati. Al Ittihadscrivecheormai il 25 per
centodellapopolazionedi Dubai iraniana
e il 30 per cento delle transazioni immobi-
liari in mano loro. Secondo lautorevole
ayatollah Shahroudi sono almeno 700 mi-
liardi di dollari i capitali iraniani allestero,
elemorragianondsegni di tregua. Per ar-
ginare la deriva il governo ha deciso di ri-
portareinpatriai proventi del petroliopre-
cedentementedepositati inistituti di credi-
to stranieri. Il timore, neanche troppo vela-
to, chelebanchestranierericevanolordi-
nedi congelarei beni dellaRepubblicaisla-
mica allestero. La svizzera Ubs ha gi san-
citolachiusuradei conti degli iraniani non
residenti inSvizzera.
Hamas minacciosa
Il tempo dellinquietudine ha raggiunto
anche Damasco. Rice ha minacciato di de-
ferire anche la Siria al Consiglio di sicurez-
za, per le responsabilit nellassassinio del
primo ministro libanese Rafiq Hariri e lo-
struzionismo tenacemente opposto alle atti-
vit di indagine. Ricordando che la Siria ha
gi violato cinque risoluzioni del Consiglio
di sicurezza e che il suo sostegno al terrori-
smo riconosciuto dalla comunit interna-
zionale come un motivo di grande preoccu-
pazione, il segretario di stato ha invitato il
regime a cambiare rotta prima che sia trop-
po tardi: La Siria ha detto Rice dovr
cooperare pienamente e senza condizioni.
Ma a Damasco la musica non cambia: le
rivelazioni choc dellex vicepresidente Ab-
del Khaddoum (che ha parlato delle minac-
ce di Bashaar al Assad a Hariri prima del-
la sua morte), unite alle voci che lo accre-
ditano gi papabile leader di un futuro re-
gime-change, assottigliano lo spazio per
concessioni che potrebbero profumare di
resa. La Siria ha comunicato in un primo
momento il ministro dellInformazione
Mahdi Dakhallah rifiuta di considerare la
possibilit di un incontro tra gli inquirenti
dellOnu e il presidente Bashar el Assad: si
tratterebbe di un attacco alla sovranit na-
zionale. Poche ore dopo per la posizione
ufficiale era gi cambiata: il ministro si
corretto, la decisione non ancora definiti-
va, il punto stabilire se lo spirito quello
dellinterrogatorio o quello di unudien-
za. Perch il presidente ha puntualizzato
Dakhallah riceve molti ospiti dalla Siria e
dallestero, ma ben altra cosa sarebbe man-
care di rispetto a lui e al paese intero con
modi inquisitori. Per ora il solo a essere in-
terrogato sar il ministro degli Esteri, Fa-
rouk al Shaara.
Alla vigilia delle elezioni, neanche Ha-
mas non rinuncia ai vecchi capisaldi: an-
che in caso di vittoria elettorale, ha pun-
tualizzato Mahmoud Zahar, noto leader di
Hamas, lorganizzazione continuer a ne-
gare il riconoscimento allo stato di Israe-
le, nonostante lUe minacci di tagliare i
fondi. Non solo, in caso di successo alle
urne Hamas rimetter in discussione gli
accordi tra Israele e lAutorit palestine-
se. La calma finita, ha dichiarato
Zahar, riferendosi alla tregua del 2005: le
armi taceranno soltanto in assenza di pro-
vocazioni.
Teheran cerca lo scontro,
Damasco quasi. Rice dura
Sanzioni in vista. Ubs chiude conti
iraniani. Il regime siriano barcolla
Lasse del male
Redazione e Amministrazione: L.go Corsia Dei Servi 3 - 20122 Milano. Tel 02/771295.1 Poste Italiane Sped. in Abbonamento Postale - DL 353/2003 Conv. L.46/2004 Art. 1, c. 1, DBC MILANO
I Ds violantiani e la Margherita
fanno una grande coalizione
con Lega e An. E affossano lamnistia
Il giorno inclemente
Roma. Paradosso ha voluto che fosse pro-
prio Piero Fassino, ieri, nel giorno in cui un
singolare inciucio soppressivo targato Le-
ga-An-Ds-Margherita faceva naufragare alla
Camera lamnistia (e di conseguenza lin-
dulto), a ricordare la maledizione del prov-
vedimento di clemenza, sempre sbandiera-
to e mai votato. Quando ero ministro della
Giustizia raccontava Fassino proposi un
provvedimento di amnistia. Il giorno dopo
sui giornali tutti dissero s, quando poi an-
dai in Parlamento quel s di facciata si tra-
sform in reticenza. E aggiungeva che era
meglio lindulto di unamnistia rischiosa
per la sicurezza dei cittadini. Detto e fatto.
N amnistia n indulto. Ieri, infatti, dopo
lapprovazione (con lapporto determinante
dei voti Ds eDl) dellemendamentoLega-An
di cancellazione dellarticolo 1 del provve-
dimento di clemenza in esame, veniva
affondata lamnistia. Mezzora dopo, per
perverso effetto del tu non voti il mio, io
non voto il tuo, cadeva anche lindulto. Ve-
niva infatti approvato un altro emendamen-
to An-Lega, stavolta con lapporto dei voti di
Forza Italia (favorevole a una clemenza bi-
fronte amnistia pi indulto, ma non al
provvedimento a met voluto dai Ds e dai
Dl). Paradosso ha voluto che i favorevoli ai
due emendamenti soppressivi fossero inen-
trambi i casi 206, anche se in un caso gli
affossatori si chiamavano Ds e nellaltro
Forza Italia. Dopodich 353 voti cancellava-
no anche lindulto non superiore a un anno.
Paradosso dei paradossi, nello stesso gior-
no il Senato tramutava in legge, con i voti
della maggioranza e il biasimo dellUnione,
la legge Pecorella, che prevede linappel-
labilit delle sentenze di proscioglimento,
per le quali laccusa ora potr soltanto ri-
correre in Cassazione.
Sergio DElia, segretario di Nessuno Toc-
chi Caino e membro della direzione della
Rosa nel pugno, denuncia i veti incrociati,
convergenti con la demagogia forcaiola di
An e Lega, che hanno determinato laffossa-
mento di amnistia e indulto. Solo un accor-
do tra capo della maggioranza e capo del-
lopposizione poteva portare alla soluzione
dellapigrandequestionesocialeitaliana,
lasciata da parte proprio dai Ds che, dice
DElia, fanno parte di una sinistra per tra-
dizione legata alle grandi questioni sociali,
ma soltanto a quelle garantite dal sindaca-
to. Quanto alle preoccupazioni sulla sicu-
rezza e ai timori che fossero amnistiati i col-
pevoli di reati finanziari, dice DElia, ba-
stava, come tra laltro era stato previsto,
escludere dal provvedimento alcune tipolo-
gie di reato. Lamnistia prima di tutto un
provvedimento di buon governo. Con 9 mi-
lioni di processi pendenti ora saranno i pro-
curatori a decidere quali sono i casi da ri-
solvere. Gli altri cadranno in prescrizione,
determinando unamnistia clandestina o,
peggio, di classe, basata sulla possibilit di
pagarsi un buon avvocato. Enrico Buemi,
deputato della Rosa nel pugno, tra i primi
firmatari del provvedimento, sostienelara-
gionevolezza dellabbinamento tra amnistia
eindulto esottolinealincoerenzadellat-
teggiamento dei Ds: Hanno bocciato un
provvedimentochericalcavai limiti di quel-
lo da loro proposto al Senato. Nei Ds sem-
brainsommaaver vintolalineaViolante-Fi-
nocchiaro (s allindulto, no allamnistia) su
quella di Massimo DAlema, presente alla
marcia di Natale. Con il risultato che ieri si
diceva contrario alla linea di partito un so-
litario Umberto Ranieri.
Cassandre e profeti
Giuliano Pisapia, responsabile Giustizia
di Rifondazione comunista, attribuisce la
maggiore responsabilit per la dbcle
allostruzionismo di An e Lega, ma racconta
che, poco prima della marcia natalizia, i re-
sponsabili giustizia del centrosinistra, nel
corsodi unariunione, avevanodefinitone-
cessari entrambi i provvedimenti. Un ac-
cordo durato poche ore. Pisapia considera
grave la responsabilit di Ds e Dl perch
era in gioco la possibilit di restituire al
paeseunagiustiziadegnadi questonome.
Mentre il margheritico Pierluigi Ca-
stagnetti accusava Forza Italia di strumen-
talismo (Avete utilizzato il tema dellam-
nistiacomeargomentoobliquoper direno
allindulto), il presidente della Commis-
sione Giustizia Gaetano Pecorella accusava
la sinistra del contrario: Hanno fatto un
gioco politico sporco, una manovra per
affossare tutto. Roberto Giachetti, deputa-
to della Margherita favorevole personal-
mente allamnistia, raccoglitore delle fir-
me per la convocazione straordinaria della
Camera il 27 dicembre scorso, non vedeva
invece incoerenza nellatteggiamento di Ds
e Dl: Sempre stati per il solo indulto.
Per li esortava a indicare nel programma
una serie di riforme per risolvere il pro-
blema alla radice.
C poi chi si attacca al ve lavevo detto.
Antonio Di Pietro, segretario dellItalia dei
Valori, contrario allamnistia, si doleva di
aver fatto ancora una volta da Cassandra.
Facile profeta si autodefiniva pure il pre-
sidente della Camera Pier Ferdinando Ca-
sini. Mentre An esultava, il ministro della
Giustizia Roberto Castelli ripeteva il suo
leit-motiv: Illusi i detenuti. Rispondeva
Marco Pannella: Se credono di aver deluso
i detenuti si sbagliano. Per Pannella i de-
lusi saranno gli elettori che speravano non
ci fosse unUnione clerico-fascista di Bossi,
La Russa, Violante e vari margheritini.
OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO
LASCIENZA
FAAUTOCOSCIENZA
NATURE, SCIENCE e i sospettabi-
li imbrogli del falso clonatore co-
reano (editoriale pagina 3)
SCOOP DABAGHDAD. Dal 1999 al
2002 Saddam ha addestrato ottomi-
la terroristi di al Qaida (inserto II)