1. IL QUADRO NORMATIVO Pag. 3 2. IL CONTESTO DI MERCATO Pag. 4 2.1 I consumi di formaggio Pag. 4 2.2 Mercato e qualit del Grana Padano DOP Pag. 6 3. OBIETTIVI E REGOLE DEL PIANO PRODUTTIVO Pag. 8 3.1 Obiettivi del Piano Produttivo Pag. 8 3.2 Durata Pag. 9 3.3 Il punto di equilibrio e punto di riferimento complessivo Pag. 9 3.4 Contribuzione ordinaria Pag. 9 3.5 Contribuzione differenziata Pag. 11 3.6 Riassegnazione delle forme Pag. 14 3.6.1 Riassegnazione di fine anno Pag. 15 3.6.2 Riassegnazione agevolata per i piccoli-medi produttori Pag. 15 3.7 Premio qualit Pag. 15 3.8 Nuovi produttori Pag. 16 3.9 Trasferibilit dei punti di riferimento Pag. 17 3.10 Impatto del Piano su altre produzioni Pag. 18 3.11 Ulteriori prescrizioni Pag. 19 3.11.01 Pag. 19 3.11.02 Pag. 19 3.11.03 Pag. 19 3.12 Conclusioni Pag. 20
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1 IL QUADRO NORMATIVO
Il presente Piano di regolazione dellofferta del formaggio Grana Padano DOP avente validit triennale 2013-2015, approvato dallAssemblea dei Consorziati in data 14/12/2012, redatto secondo le disposizioni contenute nel documento Linee Guida per lattuazione dei piani per la regolazione dellofferta dei formaggi che beneficiano di una denominazione di origine protetta o in una indicazione geografica protetta, allegato al Decreto Ministeriale 0015164 del 12/10/2012, in applicazione del regolamento CE 261/2012. In particolare, come da disposizioni di tale regolamento, lobiettivo del piano quello di disciplinare la gestione dellofferta del Grana Padano al fine di adeguarla alla domanda.
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2 IL CONTESTO DI MERCATO Ladeguamento dellofferta di Grana Padano risponde alle tendenze in atto nei consumi del formaggio, sia a livello nazionale che estero. A tale proposito, bene sottolineare come lattuale contesto economico, risultato di una crisi che ha colpito prima di tutto le economie sviluppate, coniugato con un andamento schizofrenico dei mercati agricoli e alimentari, ha creato forti tensioni sia sul lato dellofferta che della domanda di prodotti lattiero-caseari. In conseguenza di ci, i produttori di formaggio si sono trovati ad affrontare situazioni di mercato particolarmente complesse e che con molta probabilit continueranno ad essere tali anche nel corso dei prossimi mesi.
2.1 I consumi di formaggio Le stime sui consumi complessivi e pro capite e delle produzioni di latte e formaggi vedono una netta crescita soprattutto nei mercati extraeuropei. Sar quindi determinante, soprattutto per i produttori italiani, riuscire non solo ad esportare, ma anche a comunicare la qualit dei propri prodotti a consumatori quasi completamente digiuni di latticini ( il caso in particolare della Cina, un mercato dalle potenzialit imponenti). Per raggiungere tale obiettivo sar necessario investire in campagne sia promozionali che informative, in modo che tali nuovi clienti maturino una propria consapevolezza e proprie abitudini specifiche in merito.
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 5 Figura 1 Tasso di crescita annuale dei consumi totali e pro-capite di formaggio per Paese (dimensione delle bolle=volume consumato nel 2011) EU-27 USA Turchia Russia Brasile Egitto Argent. Canada Cina Messico Giappone Australia Africa Sub Sahariana -1,0% -0,5% 0,0% 0,5% 1,0% 1,5% 2,0% 2,5% 3,0% 0,0% 0,5% 1,0% 1,5% 2,0% 2,5% 3,0% 3,5% C A G R
c o n s u m i
p r o - c a p i t e CAGR consumi totali
Fonte: elaborazioni Nomisma su dati OECD-FAO Agricultural Outlook 2012.
Ad ulteriore conferma di quanto appena descritto, stime della Commissione Europea mettono in evidenza come anche i consumi di formaggio nella UE 27 siano in fase di stallo. Nonostante lUE-27 sia il primo consumatore di formaggio al mondo (40% delle quantit consumate e primato nel consumo pro-capite, >16 kg), le prospettive nel breve e medio periodo non sono positive a causa della stagnazione dei consumi alimentari legata alla crisi economica e ad un elevato livello di saturazione del mercato. A ci importante aggiungere il possibile impatto legato allabolizione delle quote latte che, negli anni immediatamente successivi a tale eliminazione, dovrebbe condurre ad una crescita della produzione di latte a livello italiano di oltre il 2% con una possibile e collegata riduzione del prezzo vicina al -10%. Analogamente, le stime evidenziano un parallelo calo del prezzo dei formaggi pari al -5%.
Spostando la lente di ingrandimento sul mercato domestico, si osserva come la crisi economica abbia colpito il potere dacquisto dei consumatori italiani con conseguenze sui consumi alimentari e in parte sui lattiero caseari.
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 6 Figura 2 Trend della spesa per consumi finali delle famiglie di prodotti lattiero caseari* sul territorio economico (indice 2000=100) 90 95 100 105 110 115 120 125 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Valori correnti Valori costanti*
*latte, formaggi e uova Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat.
Nel biennio 2011-2012, la crisi dei consumi ha colpito anche le vendite totali in volume - di formaggi duri DOP. Le previsioni a cinque anni evidenziano per i consumi in quantit di formaggi duri in Italia una riduzione media annua pari allo 0,5%, per un calo complessivo di circa il 2,3% (2011-2016). Per tali ragioni, come gi riscontrato nel corso degli ultimi anni, in futuro sar sempre pi difficile non solo incrementare i volumi commercializzati ma anche solo riuscire a mantenere gli attuali livelli di vendite, evidenziando una volta di pi la forte necessit di investimenti promozionali.
2.2 Mercato e qualit del Grana Padano DOP Lultimo aspetto da considerare nellanalisi del mercato riguarda levoluzione della qualit del Grana Padano in relazione allandamento del mercato dei prodotti lattiero-caseari. Appaiono evidenti, infatti, gli effetti che la crisi di mercato del 2008 ha avuto sulla sostenibilit economica delle imprese produttrici di Grana Padano con gravi conseguenze sulla qualit del prodotto (figura 3). Il riequilibrio tra offerta e domanda che ha di fatto seguito nel 2010 e 2011 ha portato ad un miglioramento
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 7 della qualit media del formaggio. Si osserva, infatti, come dalla seconda met del 2010 allinizio del 2012 la percentuale di sottoscelto marchiabile conformemente al disciplinare sia tornata a livelli fisiologici.
Figura 3 - Quota di sottoscelto marchiabile (% gennaio 2007 - febbraio 2012) 9,1% 33,5% 15,6% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%
Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Consorzio Grana Padano DOP.
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3 OBIETTIVI E REGOLE DEL PIANO PRODUTTIVO 3.1 Obiettivi del Piano Produttivo Il Piano di regolazione dellofferta del Grana Padano DOP ha lobiettivo di disciplinare la gestione dellofferta del formaggio al fine di adeguare lofferta alla domanda attraverso: Consolidamento della presenza del prodotto sui principali mercati e acquisizione di nuovi spazi di mercato Promozione tutela della e miglioramento qualit Il consolidamento e la conquista di spazi di mercato devono essere sostenuti da unadeguata promozione e valorizzazione del prodotto, in relazione allandamento dei consumi su scala nazionale e globale. Ci avverr col reperimento dai caseifici delle risorse necessarie che avranno uno sviluppo pi che proporzionale a seconda dei quantitativi da immettere sui mercati nazionale e mondiale, alla gradualit e progressivit degli aumenti produttivi, alle crescenti difficolt di promuovere il prodotto sia sui mercati maturi che sui mercati emergenti. Il Piano Produttivo si configura anche come uno strumento per monitorare la crescita produttiva ed evitare che si verifichino forti squilibri tra domanda e offerta e conseguenti oscillazioni con gravi ripercussioni su tutta la filiera. Per questo motivo, il Consorzio fissa tutti gli anni un Punto di Equilibrio (PE) di produzione sotto al quale le risorse consortili dei contributi ordinari sono sufficienti per sostenere i consumi. In caso di eccessi produttivi, il Consorzio si occuper di reperire ulteriori risorse per sostenere i consumi (contribuzione differenziata) con il potenziamento di mercati esistenti o la ricerca di nuovi mercati. La promozione e tutela della qualit viene messa in pratica tramite limpiego delle risorse raccolte con la contribuzione in progetti di comunicazione e valorizzazione della qualit del formaggio. Inoltre, il Piano ha adottato nuove regole (Premio
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 9 qualit) in grado di favorire i caseifici che mantengono elevati livelli qualitativi della propria produzione e ci garantir una crescita della qualit sia effettiva che percepita dal consumatore. 3.2 Durata Il piano produttivo ha durata triennale. In considerazione dellequilibrio del mercato e degli obiettivi raggiunti dal piano, il Punto di Equilibrio sar rivisto annualmente. 3.3 Il punto di equilibrio e punto di riferimento complessivo Sulla base dello scenario macroeconomico attuale e delle evoluzioni di mercato previste nel breve-medio periodo, il Consorzio ritiene adeguato fissare il Punto di Equilibrio in 4.500.000 forme come obiettivo di produzione da collocare sul mercato. Tale Punto di Equilibrio riferito ad un livello di risorse da destinare agli investimenti promozionali qualitativi di circa 26 milioni di euro. A ogni caseificio viene assegnato un riferimento produttivo (punto di riferimento) sulla base del maturato a fine 2012 la cui somma complessiva nel 2013 stimata in 4.580.160 forme. Il punto di riferimento produttivo deve intendersi riferito esclusivamente al caseificio inteso come sito produttivo ed opificio da cui proviene il formaggio Grana Padano contraddistinto da una determinata matricola.
3.4 Contribuzione ordinaria Al fine di raccogliere le risorse necessarie per la promozione e valorizzazione del prodotto sul mercato domestico ed estero, il Consorzio ha istituito un contributo che ogni ciascun caseificio tenuto a versare per ogni forma di Grana Padano DOP prodotta. Nel corso dellanno, ogni caseificio versa mensilmente una contribuzione ordinaria media di 5 euro/FF. (il range varia da 4,82 euro a 5,48 euro a seconda del peso delle forme stesse) per il numero di forme prodotte ogni mese. Allinizio dellanno successivo, sulla base della produzione realizzata lanno precedente, il Consorzio effettua il calcolo dei contributi ordinari dovuti da ciascun caseificio applicando una contribuzione ordinaria modulare. Il contributo viene
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 10 applicato sulla base di fasce produttive pari al 5% del punto di riferimento assegnato (tabella 1): il primo 5% varr circa 2,5 euro a forma e lultimo 5% varr 20 euro a forma. Inoltre, ogni forma prodotta oltre il punto di riferimento paga 20 euro a forma. Con una produzione pari al proprio punto di riferimento non cambier nulla; se, invece, un caseificio produrr di meno avr un significativo risparmio a valere sui contributi dellanno successivo o di quello appena concluso (avrebbe diritto ad uno storno dei contributi). Mentre se produrr di pi avr un maggior costo a valere sui contributi dellanno successivo o di quello appena concluso. Il Consorzio fatturer o storner i conguagli e gli storni della contribuzione ordinaria (e la contribuzione differenziata) nelle 12 rate mensili dellanno successivo. A titolo di esempio, si riporta di seguito una simulazione su un caseificio che produce 12.000 forme con un punto di riferimento di 10.000 forme.
3.5 Contribuzione differenziata Nel caso in cui la produzione di uno o pi caseifici superi il punto di riferimento assegnato, il Consorzio ha stabilito di adottare contributi aggiuntivi (rispetto a quelli ordinari) a valere sullesercizio successivo, in relazione alle quantit prodotte in eccesso. In questi casi, infatti, si manifesta una maggiore necessit di risorse da destinare allincremento qualitativo e alla promozione al fine di commercializzare il surplus produttivo. Le forme aggiuntive danno quindi origine ad una maggiore contribuzione unitaria (contribuzione differenziata). Il calcolo della contribuzione differenziata per singolo caseificio viene effettuato allinizio dellanno successivo, quando il Consorzio ha a disposizione i dati definitivi di produzione dellanno terminato di tutti i caseifici. Di seguito i principali parametri necessari per il calcolo: 1. Produzione totale dei caseifici 2. Somma di tutte le forme prodotte in eccesso oltre ai singoli punti di riferimento 3. Somma di tutte le forme prodotte in meno rispetto ai singoli punti di riferimento 4. Differenza fra la somma totale dei punti di riferimento e il Punto di Equilibrio
La contribuzione differenziata prevista per quelle forme prodotte in eccesso che non beneficiano del meccanismo della compensazione. La compensazione quel meccanismo che permette ai caseifici che producono oltre al proprio punto di riferimento di compensare la produzione in eccesso con la minor produzione dei caseifici che hanno prodotto al di sotto del punto di riferimento assegnato. In questo modo, per i caseifici che hanno prodotto oltre il proprio punto di riferimento, non si attiver la contribuzione differenziata sulle forme compensate dai caseifici in difetto. Tuttavia, la compensazione si attiva quando la somma delle forme prodotte in meno supera la differenza tra la sommatoria dei singoli punti di riferimento e il punto di equilibrio. Per il 2013 la differenza fra la sommatoria dei punti di riferimento e il Punto di Equilibrio sar pari a forme 80.160. Se tutti i caseifici produrranno esattamente quanto il proprio punto di riferimento, non si attiver il meccanismo della compensazione e non si matureranno introiti
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 12 dalla differenziata. Tuttavia, nel caso in cui alcuni caseifici producano oltre al proprio punto di riferimento e altri al di sotto, necessario effettuare il calcolo della compensazione e della potenziale differenziata. In prima istanza quindi, per rispettare il PE ed evitare di far scattare la contribuzione differenziata, la minor produzione dei caseifici che producono al di sotto dei propri punti di riferimento dovr prima di tutto assorbire le 80.160 forme in eccesso, poi andare a compensare le forme prodotte in eccesso dai caseifici che hanno superato i propri punti di riferimento (tabella 2). Al termine di questa operazione, le forme prodotte in eccesso ma non compensate da quelle prodotte in difetto entreranno nel calcolo della contribuzione differenziata. Si precisa che lintero importo delle somme aggiuntive rispetto al costo base medio per forma saranno destinate a completare le risorse destinate allattivit promopubblicitaria con particolare riferimento alle iniziative finalizzate ad acquisire nuovi spazi di mercato prevalentemente allestero ma anche in Italia. E, infatti, noto a tutti gli operatori che gli investimenti pubblicitari hanno due finalit diverse: la prima destinata a creare valore al brand e generare ricordo e memoria della marca, la seconda stimolare nuovi acquisti o acquisti aggiuntivi. Nella seconda finalit vanno sicuramente ascritte tutte le iniziative sviluppate presso i punti vendita, presentando il prodotto al consumatore nel luogo di acquisto nonch tutte le attivit di divulgazione e promozione nei Paesi dove il brand non ancora sufficientemente noto. Orbene tutte le risorse aggiuntive saranno destinate esclusivamente a questa seconda finalit.
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Tabella 2 Esempio di calcolo della compensazione e contribuzione differenziata (n. di forme) Punto di Equilibrio (PE) 4.500.000 Punti di Riferimento (PR) 4.580.160 PE-PR 80.160 n. FF prodotte oltre a singoli PR 198.400 n. FF prodotte al di sotto dei singoli PR 100.000 Forme prodotte 4.678.560 Forme compensate 19.840 Forme in differenziata 178.560 % FF compensate su FF in eccesso 10,0%
La distribuzione della totalit delle forme compensate ai caseifici che hanno prodotto oltre il proprio punto di riferimento avviene in maniera proporzionale. In altre parole, se possono essere compensate 19.840 forme pari al 10% delle forme prodotte in eccesso, il Caseificio XXX (tabella 3), che ha superato il proprio punto di riferimento di 2.000 forme, potr compensare il 10% della sua produzione eccedente (2.000 FF. X 10% = 200 FF.). Di conseguenza dovr pagare una contribuzione aggiuntiva (differenziata) per 1.800 forme.
Tabella 3 Esempio Caseificio XXX: principali parametri per il calcolo della differenziata N. Forme PUNTO di RIFERIMENTO ANNO 2013 10.000 PRODUZIONE ANNO 2013 12.000 FORME PRODOTTE IN PIU 2.000 FORME COMPENSATE (Ipotesi 10%) 200 FORME IN DIFFERENZIATA 1.800
Una volta stabilito il numero di forme che vengono compensate e quelle che vanno in differenziata, si procede al calcolo della maggior contribuzione unitaria (in aggiunta alla ordinaria). Di seguito (tabella 4) si propone una simulazione del calcolo del valore della contribuzione differenziata per il Caseificio XXX.
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 14 Tabella 4 - Simulazione di contribuzione differenziata a scaglioni (Caseficio XXX) Scaglioni* /FF FF in differenziata TOTALE da 0% a 1% 5 100 500 da 1% a 2% 10 100 1.000 da 2% a 3% 15 100 1.500 da 3% a 4% 20 100 2.000 da 4% a 5% 25 100 2.500 da 5% a 6% 30 100 3.000 da 6% a 7% 35 100 3.500 da 7% a 8% 40 100 4.000 oltre 8% 40 1.000 40.000 Totale 1.800 58.000 *gli scaglioni fanno riferimento alla % del punto di riferimento del caseificio 3.6 Riassegnazione delle forme Il criterio di riassegnazione viene stabilito dal Consorzio allinizio dellannata quando stabilisce anche i singoli punti di riferimento con criteri omogenei e uguali per tutti prevedendo quando necessario, secondo landamento del mercato, delle temporanee maggiorazioni o decurtazioni e la quantit di forme da riassegnare definitivamente a coloro che, pagando la differenziata, garantiranno un maggior gettito di risorse promozionali che consentiranno lacquisizione di nuovi spazi di mercato come definito al precedente punto 3.5. Lassegnazione annuale aggiuntiva, meglio definita come riassegnazione, verr stabilita di anno in anno sulla base degli andamenti dei mercati e sulle maggiori quantit di consumi realizzate. Il primo anno, al fine di rendere pi morbido limpatto nei confronti dei caseifici che producendo di pi pagheranno la contribuzione differenziata, verranno assegnate 80.000 forme, pari all1,78% del punto di equilibrio. In ogni caso viene comunque garantita una riassegnazione non inferiore allo 0,5% del punto di equilibrio complessivo cos come definito al punto 3.3 (es. 0,5% X 4.500.000 FF. = 22.500 FF. da ri-assegnare). Qualora il saldo dei consumi esteri e nazionali dellanno fosse superiore allo 0,5% (es. 50.000 FF. consumate in pi rispetto allanno precedente) verr almeno garantita una riassegnazione pari alla media tra il numero di forme corrispondenti allo 0,5% e il numero delle forme consumate di pi nellanno e verr riassegnata la quantit risultante ((22.500 + 50.000):2= 36.250 FF.). La ri-assegnazione sar totale se la contribuzione
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 15 differenziata raggiunger i 2.500.000 euro e proporzionalmente ridotta se la differenziata sar inferiore. Si riconferma che quanto soprascritto sar il minimo che il Consorzio assegner ai caseifici che andranno in differenziata, fermo rimanendo il principio che assegnazioni maggiori potranno derivare dal buon andamento di mercato. 3.6.1 Riassegnazione di fine anno A tutti i caseifici che hanno maturato la differenziata verranno quindi assegnate un numero di forme proporzionali alle somme pagate.
3.6.2 Riassegnazione agevolata per i piccoli-medi produttori I caseifici il cui punto di riferimento uguale o inferiore a 20.000 forme vanno in riassegnazione con il 160% del valore maturato in differenziata. I caseifici il cui punto di riferimento compreso tra le 20.001 e le 30.000 forme vanno in riassegnazione con il 140% del valore maturato in differenziata. I caseifici il cui punto di riferimento compreso tra le 30.001 e le 40.000 forme vanno in riassegnazione con il 120% del valore maturato in differenziata. Tale disposizione assolve adeguatamente alla prescrizione normativa che indica non debba essere creato pregiudizio ai piccoli produttori che risulteranno assai avvantaggiati rispetto ai grandi produttori. 3.7 Premio qualit Allo scopo di valorizzare la qualit del formaggio, il Consorzio ha istituito un criterio di valorizzazione della qualit cos strutturato: se la percentuale di formaggio Scelto 1 del singolo caseificio in differenziata risulta maggiore all80%, scatta un incremento pari al 25% nella ripartizione delle forme (esempio: un caseificio matura differenziata per 100.000 : va in ripartizione forme per 125.000 );
1 Le categorie merceologiche del Grana Padano, cos come definite dalle CCIAA marchiabili sono, in ordine di qualit, lo Scelto, lo Zero e lUno. La forma che non ha le caratteristiche previste dal disciplinare e quindi non rientra in una di queste categorie viene retinata e immessa sul mercato come formaggio duro non marchiato.
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 16 se la percentuale di formaggio Scelto del singolo caseificio in differenziata risulta maggiore al 90%, scattano una riduzione del 10% del costo ed un incremento pari al 25% nella ripartizione delle forme (esempio: un caseificio matura differenziata per 100.000 ; paga 90.000 e va in ripartizione per 125.000 ). 3.8 Nuovi produttori Il Consorzio si impegna a garantire laccesso di nuovi caseifici che decidessero in futuro di produrre Grana Padano, come del resto avvenuto negli anni.
La possibilit di acquistare o affittare diritti produttivi (quote) anche parziali e non solo lintero ramo dazienda, come invece avviene oggi va esattamente in questa direzione. Lelasticit garantita da questo nuovo meccanismo conferisce ai caseifici esistenti e agli eventuali nuovi caseifici una assai maggior possibilit di adeguamento e ottimizzazione delle singole potenzialit produttive, potendo ognuno realizzare al meglio i propri obiettivi di produzione. Oltre allusuale reperimento di quote sul mercato il Consorzio, in ossequio ai principi della Lex 201 del 22/12/2008, garantisce che un 10% delle forme globalmente riassegnate lanno di nascita del nuovo caseificio e comunque non inferiore allo 0,10% del punto di equilibrio complessivo, saranno destinate a nuovi insediamenti.
Il costo per forma assegnata da pagare anticipatamente sar del 25% inferiore allultima fascia della differenziata assommato al costo della contribuzione ordinaria prevista per lultimo scaglione (esempio oggi: 40 + 20 = 60 25% = 45). Tale somma risulta assai conveniente sia alla luce del valore del marchio, facilmente verificabile da studi di primarie e imparziali societ specializzate in materia, che del valore corrente di mercato delle forme vendute con il ramo dazienda.
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 17 Sar considerato nuovo produttore un caseificio che si insedi ex novo e non su una struttura che abbia gi prodotto Grana Padano e che abbia una ragione sociale che non sia in alcun modo riconducibile direttamente o indirettamente ad una societ gestrice di un caseificio produttore di Grana Padano gi esistente (per evitare strumentali duplicazioni).
Il nuovo produttore godr di questa assegnazione agevolata una sola volta e non potr trasferire in vendita o affitto a terzi il proprio diritto produttivo (quota) per tutta la durata del Piano Produttivo stesso e suoi rinnovi. Ci per evitare la strumentale attivazione di caseifici finalizzata a reperire quote al valore inferiore rispetto a quello corrente di mercato, da trasferire a soggetti gi attivi e quindi gi dotati di proprio riferimento produttivo.
3.9 Trasferibilit dei punti di riferimento Al fine di rendere pi elastica la gestione dei singoli punti di riferimento di ogni caseificio consentendone la totale o parziale cessione ai caseifici che decidessero di cessare o ridurre la propria produzione e di incrementarla ai caseifici che decidessero di crescere ulteriormente o metterla a disposizione di nuovi caseifici che decidessero di nascere, come peraltro gi citato allo specifico punto 3.8, consentita la cessione o laffitto totale o parziale dei singoli punti di riferimento dei caseifici. Tali affitti o cessioni, al fine di non creare pregiudizio al Piano, dovranno essere notificate entro il 30/6 dellanno in cui si intendono attivare al Consorzio che, verificata la posizione e lassolvimento degli obblighi della ditta cedente e affittante verso il Consorzio valider latto. Proprio nellottica di agevolare i piccoli caseifici o la nascita di nuovi, coerentemente ai criteri indicati dalle norme vigenti (non creare pregiudizio ai piccoli produttori; non rappresentare ostacolo per laccesso di nuovi produttori sul mercato), viene adottato il presente provvedimento che avr validit per tutta la durata del presente Piano.
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3.10 Impatto del piano su altre produzioni Affinch il Piano non impatti negativamente su altre produzioni si proceder come di seguito specificato:
Tutte le produzioni casearie del comprensorio del Grana Padano possono essere destinatarie del latte che va a Grana Padano, il quale ha dei limiti pi restrittivi circa lalimentazione delle bovine, il tempo di permanenza in stalla e la temperatura di conservazione che conferiscono a tale latte una qualit, un costo produttivo e un valore leggermente superiori allaltro latte e come tale in grado di sostituirlo in ogni momento e infatti cos avviene in quanto numerosi caseifici da sempre, nei periodi in cui il latte ha una minor resa casearia a Grana Padano, vendono il latte per la destinazione latte fresco alimentare, formaggi molli o altre Dop meno selettive per quanto riguarda le caratteristiche del latte quali ad esempio il Gorgonzola, il Provolone o il Taleggio. Inoltre il presente Piano prevedendo comunque una crescita annuale, seppure variabile, di per se non pu influire negativamente su altre produzioni assorbendo annualmente quantit crescenti di latte.
Ci nonostante verranno monitorati costantemente tre parametri/valori: quello del latte fresco alimentare, quello del formaggio Asiago e quello del formaggio Provolone Valpadana, anche utilizzando rilevazioni e proiezioni effettuate ed elaborate da primari istituti e societ neutrali quali Istat e Clal. Naturalmente tali parametri saranno analizzati nel contesto del comparto lattiero caseario europeo e del valore del latte spot. Qualora i tre parametri monitorati dovessero evidenziare difficolt di mercato perduranti nel tempo a causa delleccessiva disponibilit sul mercato di latte del circuito Grana Padano si attiveranno assegnazioni aggiuntive di formaggio Grana Padano che disincentivino la vendita sul libero mercato di latte da parte dei caseifici produttori di Grana Padano, incentivando quindi ulteriori produzioni di Grana Padano rispetto agli obiettivi del Piano Produttivo in corso con il conseguente risultato di ridurre la quantit di latte immessa sul mercato dal comparto del Grana Padano.
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 19 3.11 Ulteriori prescrizioni
3.11.1 Il presente piano non prevede alcuna fissazione di prezzi nemmeno a titolo orientativo o di raccomandazione, che sono espressamente vietati.
3.11.2 Non prevede inoltre la facolt di rendere indisponibile al mercato alcuna percentuale di Grana Padano gi prodotto e neppure di limitare la produzione da farsi creando uneccessiva indisponibilit di formaggio Grana Padano. Ci anche perch leffetto di una carenza di prodotto sul mercato genererebbe una lievitazione dei prezzi al consumo che causerebbe una riduzione dei consumi che, invece, in ogni sua parte fondante, il presente Piano intende potenziare e sviluppare, tendenza confermata negli ultimi 7 anni (+13,06% della produzione). In coerenza a ci potr esclusivamente prevedere, al fine di favorire e migliorare la qualit del formaggio da immettere sul mercato, eccezionalmente lacquisto di formaggio da stagionare e immettere sul mercato raggiunta la qualifica di Grana Padano Riserva oltre 20 mesi det. Qualora ci si rendesse necessario dal punto di vista qualitativo per migliorare sia la qualit percepita dal consumatore che quella effettiva, in quanto alla categoria Riserva, come previsto dal disciplinare, possono essere immesse solo forme di qualit eccellente, riguarder quantit modeste e mai superiori al 2% della produzione e comunque potr essere attivato solo eccezionalmente e preventivamente comunicato al Mipaaf. Anche tale eventuale ed eccezionale iniziativa, se effettuata, risponder alla prescrizione indicata di contribuire al mantenimento della qualit e allo sviluppo del prodotto.
3.11.3 Dallimpianto e dalle disposizioni del presente Piano emerge con chiarezza che mai creer pregiudizio, n potrebbe crearlo, per lapplicazione dellart. 126 quater del Regolamento CE n.1234/2007 n mai provocher, n potrebbe provocare, sul mercato del latte effetti che eccedono quelli eventualmente previsti nellaccordo di cui al punto 4 delle linee guida allegate al Decreto Mipaaf in oggetto, tutto ci anche perch nel Piano non
Consorzio Tutela Grana Padano DOP 20 esiste alcuno strumento che potrebbe consentire interferenze quali quelle in questo punto citate.
3.12 Conclusioni Il presente Piano stato progettato nellassoluto e totale rispetto del Decreto Mipaaf del 12/10/2012 ispirandosi in ogni sua parte alle Linee Guida allegate a tale decreto.