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Racconto
dolci e sereni. E don Battista quella
notte sogn e fu tanto bello quello
che sogn, che oggi non pu fare a
meno di raccontarlo a tutti... Ho
visto racconta don Battista la
povera Maria in Pa radiso. Sapete
che non era pi gobba e vestiva
come una principessa? Se ne stava
l a parlare col Signore Ges, pro-
prio come io adesso parlo con voi.
Lanima mia magnifica il Signore
sentivo che diceva perch Egli si
degnato di prendersi tanta pena per
una piccola cosa come me... Ti con-
fesso, tuttavia, diceva al Signore
che tutta questa luce, tutta questa
ricchezza che mi sta attorno, mi stor-
discono e mi mettono in sogge-
zione... Le case di noi poveri sono
sempre cos brutte!... E poi, qui... ci
sar tutta gente... in su... Questo
un palazzo per i signori, e noi poveri,
Tu lo sai, non sappiamo fare con
gente come quella... Io vorrei star-
mene in un angolo, tutta sola, come
ho sempre vissuto....
No, santa mia creatura! le ri -
spose il Signore Qui non troverai
gente in su, come dici tu... Qui di
ricchi non ce n neppure uno...
Questo magnifico Paradiso non
che unimmensa Casa del Po vero
e la ricchezza che vedi, la pace e la
luce non sono che per compensare
voi poveri per tutta la miseria sof-
ferta sulla terra... Sta tranquilla,
Maria e vieni con me a prendere
possesso del Regno del Padre mio e
tuo... .
Aspetta, mio Signore, soggiunse
Maria che pareva incredibilmente
preoccupata temo di non essere
ancora degna del Pa radiso... Ho una
grande pena qui, in fondo al cuore.
Mi rincresce di essere morta cos in
fretta, senza aver potuto dire al-
meno un grazie a tutti quelli che mi
hanno aiutata a vivere.
A questo punto, ho visto che la no-
stra Maria frugava tra le pieghe del
suo vestito e poi tirava fuori un qua-
derno in tutto simile a quello che mi
vedete tra le mani e lo porgeva al Si-
gnore dicendo: Vedi? Mi sono por-
tata dietro questo quaderno in cui
ho segnato il nome di tutti i miei be-
nefattori. Ho pensato che qui in
Cielo avrei avuto pi tempo e pi
mezzi per ricambiare la loro carit...
Mi aiuter a non dimenticare nes-
suno.... Il Signore prese il qua-
derno, lo sfogli attentamente e poi,
sorridendo, accarezz sul capo
Maria. Com bella lanima dei po-
veri! sospir con una dolcezza in-
finita io stesso ti aiuter a
ricompensare i tuoi benefattori, ma
del quaderno non avrai bisogno qui,
perch anchio, nel mio grande libro
doro, ho scritto le stesse cose.
Dici davvero, Signore?... Proprio
tutto?... Anche le cinquanta lire
della Clementina e la pagnotta che
mi ha regalato la Giu sep pina?...
S, Maria... Tutto, anche quelli che
ti hanno aiutata di nascosto senza
che tu non ne sapessi nulla... Non
dimenticare che tutto quello che la
gente fa ad un povero lo fa a Me, e
i loro nomi vengono scritti in Cielo.
. Maria adesso era davvero tran-
quilla e felice! Si era buttata gi -
nocchioni per terra e non cessava
pi di baciare i piedi del Signore.
Prendi il tuo quaderno le disse
poi Ges e buttalo gi sulla terra,
affinch chi lo vede, impari ad aiu-
tare i poveri ed a ricordare soltanto
i benefici ricevuti, di menticando le
offese. Perch questa la mia
Legge... . Come una foglia, che in
autunno si stacca dallalbero e
scende lentamente verso terra don-
dolandosi nellaria, cos ho visto il
quaderno della povera Maria scen-
dere dal Cielo, proprio sopra di
me... Lo vidi diventare sempre pi
grande e avvicinarsi; quando cercai
di scansarmi per non prendermelo
sulla testa, mi svegliai... Io credo
conclude il suo sogno don Battista
che sar un brutto giorno per tutti
quando crederemo che non ci siano
affamati da sfamare, ignudi da ve-
stire, afflitti da consolare....
Don Mazza
...questo magnifico
Paradiso non che
unimmensa Casa
del Povero
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Testimonianza
Per aiutarli
a sentirsi
persone vive
Lidea di Loredana era semplice:
leggere ogni tanto agli ospiti
di quella casa di riposo
delle esperienze positive.
stato come il sole
che fa rispuntare lerba.
gli Anziani
eNoi
D
a anni avevo abbandonato le pratiche religiose. Dio
non era completamente scomparso dalla mia vita. Da
ragazza, ammiravo la creazione che mi parlava di Lui.
Da adulta, attraverso una persona amica, ho scoperto che
Dio mi amava e ho sentito lattrattiva a ritornare in chiesa.
Avevo trovato un tesoro che ora dava un senso alla mia vita
e per non perderlo ho capito di doverle dare una sterzata,
mettendomi ad amare il prossimo. Da allora il lavoro che
svolgo sono ergoterapista in una casa per anziani a Ca-
stelrotto, un paese arrampicato sul versante est del lago di
Lugano ha acquistato un altro significato. Avrei voluto tra-
smettere un po di quella luce che palpitava dentro di me a
tutti quelli che incontravo. Allinizio non stato facile.
Spesso mi sentivo respinta da una buona parte dei colleghi,
che volevano impedirmi ogni iniziativa che lasciasse traspa-
rire la luce della fede. Per me per nulla cambiava nel cuore.
Potevo sempre amare anche coloro che mi contrastavano.
Una volta allanno tutti i dipendenti hanno un colloquio con
i responsabili. Questanno, dopo una breve valutazione po-
sitiva sui lavori che confezioniamo, passiamo agli obiettivi.
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Testimonianza
di loro minterpella: No, io non
vengo ad ascoltare. Se penso alla
mia vita sai, ho avuto esperienze
molto diverse: altro che libro potrei
scrivere.... Mi sento un po delusa,
ma subito correggo il mio atteggia-
mento e lascolto. Le propongo, se
lo desidera, un colloquio. Accetta e
fissiamo un appuntamento. arri-
vata a novantanni vengo a sapere
portando in s una ferita aperta
da quando ne aveva sette. Aspet-
tava il momento di potersene libe-
rare. Quella ferita non era stata mai
perdonata, anche perch, essendo
non credente, non poteva attingere
dalla fede la forza di poterlo fare.
Parliamo del perdono, delle realt
future che ci attendono, dellesi-
stenza di Dio Passiamo insieme
unora e mezzo; alla fine dice di
non essersi mai sentita cos libera e
non finisce di ringraziare. Il rapporto
continua, confida altre vicissitudini
in cui sta scoprendo lintervento di
Dio. In breve, sta ritrovando anche
la fede. E cos pure con altri.
Quando let avanza, difficile su-
perare dolori, torti subiti, ostilit.
Quan to a me, mi sto rendendo
conto che lamore che cerco di dare
a queste persone come un sole
che a primavera fa spuntare di
nuovo lerbetta sulla terra arida.
Loredana Fraccaroli
Oso esprimere, pur sapendo che i
colleghi non hanno la stessa lun-
ghezza donda, il desiderio di dedi-
care pi tempo al dialogo con i
nostri ospiti. Sono sorpresa dalla
loro risposta. Notiamo mi dicono
il bel rapporto che hai con loro, li
sai ascoltare, comprendi le loro ne-
cessit. Si confidano: sei per loro un
punto di riferimento importante.
Apprez ziamo anche il rapporto che
hai con il pastore evangelico, anzi
sarebbe bene poter sviluppare ulte-
riormente la collaborazione con lui.
Pro pon go allora la mia idea: avere la
possibilit di raccontare, leggere
ogni tanto agli anziani delle espe-
rienze positive di vita cristiana, cos
da aiutarli a sentirsi persone vive.
La risposta positiva: Allora potre-
sti dedicare il mercoled pomeriggio
a questo, formando dei gruppetti
con le persone che lo desiderano.
Pensiamo di realizzare anche un
giornale della casa, cos, oltre ad
una rubrica ricreativa e alle attivit
pratiche, potremmo inserire anche
quelle storie di vita e ci che esse su-
scitano. Non mi pare vero. una
conquista sognata da anni. Dopo
aver iniziato a trasmettere questi
flash di vita cristiana, mi accorgo
quanto le persone ne godano,
quanto siano assetate di esempi veri,
autentici. Una volta, la responsabile
del reparto apre la porta e d unoc-
chiata dentro, mentre sto leggendo,
per poi subito ritirarsi. In seguito mi
dice: Non volevo disturbarvi, rom-
pendo il clima di attenzione che ho
avvertito fra voi.... Unospite si con-
fida: Quan do sono arrivata qua,
sentivo un peso cos forte al petto
che non mi permetteva quasi di respi-
rare; ora, dopo aver ascoltato queste
storie, respiro a pieni polmoni. Ri-
trovo la forza che certe letture mi da-
vano in giovent. Intanto fra gli
anziani circola la voce su queste oc-
casioni nuove che condividiamo. Una
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Ricordi
La Cittdella Gioia
Non capiremo mai abbastanza
quanto bene capace di fare un sorriso.
1. Allinterno delllOspedale
2. Fratel Bordino in corsia
3. Fr. Beppe e la sua quipe
4. Fr. Beppe in sala operatoria
5. Fr. Bordino tra i ferri chirurgici
6. Fr. Bordino in sala operatoria
7. Quadro di Fr. Bordino
di Lia Laterza
8. Cottolengo Mission Hospital
di Chaaria
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7
8
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Volontariato
S
iamo stati interpellati per for-
mare, insieme a Sr. Maria Dalla
Sega, un gruppo di catechesi ri-
volto alle suore anziane di Madre
Scolastica B, reparto dellIn fer meria
SS. Tri nit.Abbiamo accettato con
entusiasmo per due motivi: il
primo, consistente nel fatto che la
proposta sottendeva una stima nei
nostri confronti e una fiducia nelle
nostre capacit, il secondo, consi-
stente nellopportunit che cera
offerta di fare una concreta espe-
rienza dincontro tra laici e religiosi
e di confronto su differenti stili di
vivere il cristianesimo.
Due differenti vocazioni
La prima cosa emersa dallincontro
consiste nel fatto che entrambe le
esperienze di fede ha in comune
una vocazione fondamentale: per la
coppia il sacramento del matrimo-
nio, per le suore la professione reli-
giosa. Da questa realt emersa
una reciproca confidenza e stima
derivanti da due modi di vivere il
proprio cristianesimo che, pur es-
sendo differenti, sono accomunati
da un unico obiettivo: vivere come
Cristo ci insegna.
Lo schema degli incontri
La catechesi interessa tre momenti
liturgici dellanno: lAvvento di pre-
parazione al Natale, la Qua resima
di preparazione alla Pasqua ed il
tempo che precede la Pentecoste.
Ogni incontro settimanale di cate-
chesi si basa sul confronto tra la
propria vita e i contenuti della no-
stra fede; si svolge con lausilio di
sussidi predisposti dal Centro Ca-
techistico.
Tali sussidi suggeriscono la traccia
dellincontro e sono importanti
perch garantiscono lomogeneit
della catechesi stessa allinterno
dei vari reparti.
CATECHESI A MADRE SCOLASTICA B
Finalmente un incontro tra laici e religiosi!
CATECHESI A MADRE SCOLASTICA B
Finalmente un incontro tra laici e religiosi!
NUOVI PERCORSI DI VOLONTARIATO
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Volontariato
Il nostro gruppo si organizzato
nel seguente modo che prevede
due momenti distinti: un primo
momento di riflessione e condivi-
sione tra i catechisti sul tema spe-
cifico dellincontro.
Un secondo momento di confronto
con le suore del reparto.
Il primo momento prevede di condi-
videre la riflessione che ogni catechi-
sta ha scritto ripensando il tema
dellincontro in chiave generale, cri-
stiana e personale. Mo mento im -
portante perch in esso si co mu-
nicano le proprie esperienze di vita
in positivo e in negativo (successi e
difficolt) in un clima di serena e af-
fettuosa comunione. Questa condi-
visione costituisce inoltre unefficace
preparazione al successivo momento
di confronto con le suore.
Segue un momento di preghiera.
Siamo consapevoli di avviarci a un
compito importante e delicato e
abbiamo bisogno di aiuto.
Il secondo momento costituisce il
cuore dellincontro. In esso si cerca
di rendere nuovi e pi attuali con-
cetti ovviamente gi noti nel tenta-
tivo di uscire dal ripetitivo e di
co municare il nostro modo perso-
nale di leggere la parola di Dio e ren-
derla concreta nella nostra vita.
Anche questo momento segue lo
schema suggerito dal sussidio e pre-
vede:
.
Laccoglienza del gruppo
.
Una preghiera iniziale
.
Lannuncio del tema dellincontro
.
La comunicazione di vita che con-
siste nel calare il tema stesso nella
realt quotidiana.
.
La proclamazione della parola di
Dio che consiste nella lettura di
un brano della Bibbia.
.
Il commento alla lettura effet tuata
.
Lattualizzazione dei temi della
lettura che consiste nel confronto
tra parola di Dio e vissuto perso-
nale.
.
La visualizzazione di unimmagine
che possa ricordare e riassumere
il tema dellincontro (limmagine
inserita su un pannello che per-
mane ben visibile nel reparto).
.
Una preghiera finale.
.
La conclusione dellincontro con
un messaggio finale e con unin-
tenzione di preghiera da svilup-
pare nella settimana seguente.
Durante lincontro importante
coinvolgere le suore a compiere
gesti significativi e coerenti con i
momenti ed i temi trattati (per
esempio: tenere il cero acceso du-
rante la lettura della parola di Dio,
apporre personalmente sul pan-
nello figure o frasi personali, ecc.).
Inoltre utile stimolare la parteci-
pazione al dialogo e ai momenti di
preghiera.
Silvana e Alberto Appiotti
NUOVI PERCORSI DI VOLONTARIATO
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Notizie
Professione perpetua di
Fr. Robert Maina
S
abato 10 maggio alle 15.30,
presso la chiesa grande della Pic-
cola Casa, ha avuto luogo la cele-
brazione eucaristica allinterno della
quale Fr. Robert Maina Muturi ha
emesso la sua professione religiosa
perpetua. Come sempre in queste oc-
casioni, la Piccola Casa manifesta con
calore la sua partecipazione a uno dei
momenti pi importanti nella vita di un
consacrato. Questa volta Fr. Robert ha
potuto godere di due doni particolari,
il primo dei quali certamente imprevi-
sto: Padre Lino per motivi di salute non
volato in India, dove lo attendeva il
diaconato di Shijo e Vincent, i due pro-
fessi della Societ dei Sacerdoti Cot to -
len ghini. Rimasto in Italia, ha dato la
sua disponibilit a presiedere la cele-
brazione per la professione di Fr. Ro-
bert. Il secondo dono, altrettanto
gradito: la presenza di Casa For -
mazione ad animare alcuni momenti
salienti della celebrazione e il mo -
mento del rinfresco. Anche le giovani
suore avevano altri impegni, ai quali
hanno rinunciato per partecipare alla
festa di Fr. Robert. Premessi questi due
tuttaltro che particolari, il cuore
della celebrazione stato quello di
sempre. Il misterio di una vocazione
che si professa pubblicamente
grande, come grande il senso di grati-
tudine che accompagna il professo e
chi gli sta intorno. Fr. Robert, attra-
verso i gesti liturgici della prostrazione
al momento del canto delle litanie,
con le parole della formula, dichiara
non solo di esser disponibile a seguire
la volont di Dio tracciata dal carisma
cottolenghino, ma chiede di essere
da tutti sostenuto nel suo proposito
(cf. Co sti tuzioni di Fratelli di San Giu -
seppe Cottolengo, n. 32). Come ogni
vocazione, quella del fratello vive nella
misura in cui il consacrato si rende do-
cile alla grazia di Dio, nella consapevo-
lezza di ci che il Signore dice ancora
a noi oggi: non siete voi ad avere
scelto me, ma io ho scelto voi. E vi ho
scelti perch andiate e portiate
frutto senza di me non potete fare
nulla (cf. Gv 15, 16;5). Il Fratello
chiede laiuto della Ma donna, del Fon -
datore e della famiglia religiosa per es-
sere fedele al suo proposito: la
generosit del dono e il senso della
propria fragilit si armonizzano in un
filiale abbandono in Dio. Dopo la ce-
lebrazione, il consueto momento con-
viviale di rinfresco nellaccogliente
giardino della comunit Emmaus, alle-
stito con i consueti buon gusto e ge-
nerosit dalle suore della Cucina
centrale. Oltre a ospiti e religiosi, ad
accompagnare Fr. Robert nella sua
festa diversi amici e conoscenti dellAs -
sociazione Amici di Chaaria (alcuni
provenienti addirittura dalla Sar -
degna), Volontari Cottolen ghini,
Amici del Cottolengo, persone che
hanno in semplicit testimoniato con
la presenza la partecipazione al signi-
ficativo mo mento. La sera, la cena in
Co munit Fratelli con alcuni sacerdoti,
fratelli dalle province e ancora amici,
ha concluso la giornata di festa di Fr.
Robert. Credo che chiunque abbia
detto un giorno s a Dio, in una
qualche forma di una consacrazione
come nel sacramento del matrimo-
nio possa un giorno pronunciare le
parole di Maria, proclamando le
grandi cose che il Signore ha fatto in
lui (cf. il Magnificat). Au gu riamo a Fr.
Robert di vivere con fedelt e impe-
gno la sua vocazione, e di maturare
una lunga esperienza di vita, che lo
conduca ad avere stesso sguardo, la
stessa gratitudine.
fr. Luca Bianchini
Professione perpetua di
Fr. Robert Maina
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Lettura
leggiamo
unlibro
PAOLO SCQUIZZATO
LA DOMANDA E IL VIAGGIO
A PROPOSITO DI VITA SPIRITUALE
Chi sono io? Da dove vengo?
Dove vado? A chi appartengo?
Da cosa posso essere salvato?
Vivere una vita spirituale vuol dire intraprendere il viaggio pi im-
portante e impegnativo che esista: quello verso linterno di s. Viag-
gio che conduce a diventare ci cui si chiamati ad essere: se
stessi.Un viaggio faticoso e insieme affascinante che, attraverso la
domanda che si fa consapevolezza, permette di lasciare il porto
della noia e, frantumando linganno della ba nalit, approdare a
quellorizzonte di senso cui lumano, da sempre, destinato.
Paolo Scquizzato
Appartiene alla comunit dei sacerdoti del Cot to lengo e si dedica alla predicazione
e alla formazione spirituale in particolare del laicato; dirige la Casa di spiritualit
Mater Unitatis di Druento (To).
A cura di Salvatore Acquas
PAOLO SCQUIZZATO
PADRE NOSTRO
CHE SEI ALLINFERNO
Ecco allora che noi uomini sotterranei intoneremo
nelle viscere della terra un tragico inno al Dio
della gioia. Viva Dio e la sua gioia! Io lamo.
E se Dio, immischiandosi nellumana avventura, avesse traslocato dal cielo al-
linferno? E se per incontrarlo non fosse pi necessario guardare in alto, ma
dentro la parte pi sporca e indecente di noi?
E se il peccato non fosse ci che condanna la creatura ad unirrimediabile lon-
tananza da Dio, ma piuttosto lunico luogo per vivere lincontro con Lui?
Sfogliando il Vangelo, una domanda: e se fosse proprio cos?
24
mai e continua a starei vicino con i
tuoi piccoli e grandi prodigi quoti-
diani.
Beatrice
Carmagnola, maggio 2014
Foto 1 - Arciprete, Monsignor
Avataneo, insieme alla pergamena
scritta in latino e firmata
dal Padre Generale della
Piccola Casa che autentica
la veridicit della Carne del Santo.
Foto 2 - La reliquia del Santo nella piccola
cassettina dorata.
Foto 3 - LArcivescovo, Monsignor
Cesare Nosiglia, ha murato le
reliquie nellaltare nuovo.
stata presentata ai fedeli dal nostro
Arciprete, Monsignor Avataneo,
insieme alla pergamena scritta in
latino e firmata dal Padre Generale
della Piccola Casa che autentica la
veridicit della Carne del Santo.
Il secondo quando la reliquia del
Santo stata posta nella piccola
cassettina dorata.
Il terzo, quando lArcivescovo,
Monsignor Cesare Nosiglia, ha mu-
rato le reliquie nellaltare nuovo.
Vi allego le fotografie dei tre mo-
menti.
stato tutto bellissimo, ma ci che
non dimenticher mai la felicit
che ho avuto, due giorni prima,
quando la cara Suor Elda,Vice
Madre, mi ha consegnato la reli-
quia ed io me la sono portata sul
cuore da Torino a Carmagnola.
DEO GRATIAS, Santo Cottolengo
del bene che ci vuoi, non lasciarci
Testimonianza
Chiesa Collegiata
S.S. Pietro e Paolo
di Carmagnola
A
bito a Carmagnola. La mia
Parrocchia della quale sono
patroni i Santi Pietro e Paolo
Apostoli, conosciuta con il nome
di Collegiata, festeggia proprio
questanno i suoi 500 anni.
Il giubileo... grandi festeggiamenti
sono gi iniziati: con S. Messe, con
teatri e rappresentazioni varie, con
un giardino fiorito che riprende lin-
terno della Collegiata, nella Piazza
S. Agostino. Ma vi chiederete e
noi della Piccola Casa cosa cen-
triamo?
Eccoci qua: il 16 marzo con una S.
Messa solenne, una reliquia del
Santo Cottolengo stata posta nel
nuovo Altare costruito per il giubi-
leo, insieme ad altre reliquie. In
tanti amano il Cottolengo a Carma-
gnola.
Tre sono stati i momenti di commo-
zione: il primo, quando la reliquia
il 16 marzo con una S. Messa solenne, una reliquia
del Santo Cottolengo stata posta nel nuovo Altare
costruito per il giubileo, insieme ad altre reliquie.
1
2 3
25
L
eggendo larticolo di Franca su Incontri di
marzo, quanti preziosi ricordi affiorano alla mia
mente... 1982 inizio il periodo della pensione, ini-
zio il volontariato alla Piccola Casa della Divina Prov-
videnza (Santa Cristina, Frassati, Casa Miriam,
Ospe dale-medicina)... Quanto ho ricevuto! Pi pre-
ziosa tra gli altri stata per me la Famiglia S. Elisabetta
(12 anni) dove ho capito cos lAmicizia, lAffetto,
dove ho trovato laiuto per camminare nel sentiero
che Dio segna per ciascuno di noi. Ricordo le Suore, le
Amiche. Ancora oggi, quando le incontro, mi dicono:
Margherita vieni a trovarci, ti aspettiamo... Ti aspet-
tiamo! Questo invito d gioia, serenit e ti fa dire:
come buono il Signore!
Franca nel suo articolo risveglia la bellezza del volon-
tariato, un regalo dice . vero, un dono grande,
che ti fa avvicinare sempre pi alla bont di Dio e ti fa
dire con il nostro Santo: Deo gratias e Avanti in Do-
mino. Grazie Franca e Speriamo di incontrarci.
Com plimenti per le torte. Un abbraccio.
Margherita
Testimonianza
il dolore incontra lAmore
Con Ges fra le corsie
A
ccogliendo linvito di Padre Lino, da qualche mese
nelle corsie del nostro ospedale iniziata una
forma di volontariato in un servizio molto delicato,
nei tempi della liturgia pomeridiana celebrata ogni
giorno nella cappella San Pietro. Prima della celebra-
zione, indossato camice bianco e cartellino personale di
identificazione, lamico di turno in servizio percorre le
corsie, si accosta ad ogni letto e, con discrezione, chiede
al ricoverato se desideri accostarsi alla Santa Co -
munione. Dico chiede perch questi sono i passi, ma
un termine che diventa puramente informale. Questo
incontro si trasforma subito e diventa momento di con-
divisione. Qua lunque sia poi la risposta, si instaura fra i
due una complicit fatta di sorrisi e brevi colloqui. In-
tanto suor Carla ha accolto e sistemato i pazienti che
possono raggiungere la cappella ed iniziata la S.
Messa, seguita da tutti con molta devozione. Alla fine,
comincia la parte pi gradita e bella del mio servizio;
precedendo il Sacerdote mi accingo ad accompa-
gnare Ges verso i letti dei pazienti che attendono la
Co munione. Momenti per me toccanti in cui il dolore
incontra lAmore. Finito il giro delle corsie, il Sa -
cerdote ritorna nella cappellina e ripone le Ostie rimaste
nel Tabernacolo. La grande pace e il silenzio sono rotti
solo dalla musica dolce delle Ave Maria che scorrono
una dopo laltra sulla corona del Rosario. Il pi bel saluto
che si possa desiderare per un congedo e un arrivederci
mentre ritorno verso casa con il cuore carico di emo-
zioni. Felice perch so che domani un altro Amico ri-
prender il cammino, il servizio non si interrompe, egli
far i miei stessi passi, accompagner Ges l dove
atteso con ansia.
Patrizia Pellegrino
Pensavo di
dare
e invece...
Non esiste momento pi bello,
allinizio di una storia, di quando
intrecci le dita in quelle dellaltra
persona e lei te le stringe.
Passi di felicit
26
Notizie
I
l giorno 5 giugno 2014 per la Pic cola
Casa si realizzato un evento impor-
tante: la presentazione della nuova
struttura di Casa Miriam. Il servizio di
Casa Miriam dal settembre scorso si
riaperto in unaltra zona della citt di To-
rino. Allevento sono stati invitati tutti gli
operatori dei Servizi Sociali del Comune
di Torino e quelli dei Servizi dellASL
(SERT, CSM) che lavorano in rete con
Casa Miriam. Inoltre presente cera una
forte rappresentanza delle Comunit
della Piccola Casa, insieme ai Superiori
delle tre Famiglie religiose che la com-
pongono. Cos Casa Miriam? Quale
servizio svolge sul territorio e a beneficio
della citt di Torino e dintorni? Casa Mi-
riam un servizio della Piccola Casa della
Divina Prov vi denza Cottolengo che si
propone di accogliere temporaneamente
donne italiane e non, che presentano di-
verse forme di difficolt, ossia donne che
vivono in situazione di disagio di vario
tipo: abitativo, di salute, di lavoro, vit-
time di violenza, in gravidanza, ecc., ispi-
randosi ai principi di San Giuseppe
Benedetto Cottolengo, cio allamore di
Dio che a tutti provvede e di tutti si
prende cura, con lintento di condurle
Presentazione di
Casa Miriam
attraverso un progetto realizzato in col-
laborazione con i Servizi pubblici (so-
ciali e sanitari: SERT; CSM) a un
superamento del problema per rag-
giungere una condizione di vita pi di-
gnitosa. Questo servizio di accoglienza
donne, stato aperto il 22 maggio
1995 in un appartamento di via della
Consolata, 7, donato alla Piccola Casa
e ripristinato. Dal settembre scorso, il
servizio stato trasferito in zona Lin-
gotto, in una struttura pi ampia e ido-
nea alle esigenze dei suoi abitanti: la
nuova casa dotata di ascensore,
ampio giardino, locali pi spaziosi e
strumenti meglio adeguati ai bisogni
delle persone ospitate. La casa quindi,
offre alle donne ospitate vitto, alloggio
e un am biente familiare e accogliente
che consente loro di affrontare il mo -
mento difficile. Casa Miriam una casa
di accoglienza temporanea di II livello
e questo la qualifica non come un sem-
plice dormitorio; in essa le ospiti non
sono accolte solamente al fine di risol-
vere subito un loro problema, bens per
loro si effettua anche un accompagna-
mento educativo, verso una sempre
maggiore umanizzazione, per arrivare
ad essere autonome nella gestione della
propria vita, me diante l accudimento
della propria persona, della casa e la presa
di coscienza della responsabilit di un la-
voro e degli altri. Quindi ogni attivit,
anche la pi piccola, come lavare i piatti,
sistemare il cortile, lavare il pavimento o
mettere a posto una sedia dopo averla
usata, hanno il loro valore; significa man-
tenere un impegno preso ed eseguirlo nel
modo migliore, con onest, anche
quando non si controllati dagli altri, si-
gnifica dimostrare il proprio interesse per
la casa e per gli altri, appartenere ad una
realt organizzata e fare la propria parte
perch essa funzioni, avere la gratifica-
zione di portare a termine il proprio com-
pito e vederlo inserito in un disegno pi
ampio. Le ospiti sono invitate e stimolate
Dove passa la carit del Cottolengo
fiorisce la primavera, la primavera
della carit e dellamore.
1
2
a non adagiarsi bens a guardare la re-
alt con mentalit progettuale e a cer-
care tutte le norme per linserimento
nella struttura sociale; esse sono aiutate
a formarsi a un senso di responsabilit e
a capire che non ci sono solo diritti da
pretendere e ottenere ma anche doveri
da rispettare. Casa Miriam permette di
accogliere contemporaneamente dodici
donne in forma residenziale; il periodo
di permanenza delle persone nella strut-
tura varia da situazione a situazione, e
viene concordato con il Servizio che ha
fatto la segnalazione e con linteressata
stessa. Lacco glienza pu essere di al-
cuni giorni, o di un mese o due e, se vi
un bisogno particolare, anche per pi
tempo, sempre previo accordo con i Ser-
vizi di riferimento. La collaborazione con
le varie risorse presenti sul Territorio
molto importante, perch le situazioni
sono spesso complesse e da soli si ri-
schierebbe di dare risposte puramente
dassistenza che creano dipendenza,
non favorendo n la maturazione per-
sonale, n linserimento in una realt di-
versa. Casa Miriam gestita da due
religiose cottolenghine inserite nel ser-
vizio a tempo pieno, supportate dal vo-
Notizie
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lontariato. Inoltre il servizio si avvale del-
laiuto e dellesperienza di unassistente
sociale della Piccola Casa per quanto ri-
guarda la collaborazione con gli altri Ser-
vizi e la gestione dei casi pi complessi.
Casa Miriam un servizio privato che col-
labora con tutti gli Enti interessati, e par-
tecipa al progetto Call Center con due
posti letto; alle ospiti non chiesto alcun
contributo fisso. Il servizio di Casa Miriam
insieme a tutti gli altri servizi che la Piccola
Casa come parte vitale della Chiesa con-
cretizza nella societ, sono intrisi di uno
stile di semplicit, fraternit, familiarit,
servizio, operosit, caratteristiche proprie
del lo spirito cottolenghino: elementi che
favoriscono un cammino di maturazione
personale e la capacit di rapporti auten-
tici e genuini tra le stesse persone provate
dalla malattia e dalla sofferenza, poich
come scrisse Papa Benedetto XVI (Deus
caritas est, n. 31b): Ad un mondo mi-
gliore si contribuisce soltanto facendo il
bene adesso ed in prima persona, con
passione e ovunque ce ne sia la possibi-
litIl programma del cristiano il pro-
gramma del buon Samaritano, il
programma di Ges un cuore che
vede. Que sto cuore vede, dove c biso-
gno di amore e agisce in modo conse-
guente. Tutto questo, costruisce
unu manit rinnovata, fondata sul lA -
more, orientata verso il vero bene, che
trasforma la qualit della vita. A dimostra-
zione di ci, voglio riportare due scritti di
donne che nei mesi scorsi hanno lasciato
Casa Miriamdopo essere state ospitate in
essa per un periodo a loro necessario. I
nomi utilizzati delle persone sono di fan-
tasia per motivi di rispetto e riservatezza:
Cinzia di anni ventisei: Mi mancherete
vi penser con gioia e mi mancherete
tutte! stata una bellissima esperienza di
vita anche perch tutte insieme abbiamo
condiviso momenti difficili, ma a modo
nostro siamo riuscite a starci vicino e
meno sole! Ciao Giovanna, ciao Fede-
rica, ciao Sabina, ciao Aurora, ciao
Amelia, ciao As suntavi tengo strette
nel mio cuore! Care suore, grazie di
cuore per tutto ci che avete fatto... per
avermi accompagnato, sostenuta... per
avermi accolta e accudita per ogni
singolo mo mento e gesto... Grazie!
Grazie per avermi dato pace e sere-
nit... Non ho mai dato niente per scon-
tato e per questo che vi ringrazio di
tutto quello che siete riuscite a darmi e
trasmettermi... Grazie per avermi dato
la possibilit di condividere un pezzo di
vita con voi... Grazie! Suor Adriana, ha
fatto veramente tanto per me ed io le
dico che non sapr mai come ringra-
ziarla! (Cinzia). Rachele di anni 72: Gen -
tilissima Suor Adriana... vi auguro in
bene... lei... come anche le sue sorelle
suore e le donne che assistite... Mi
manca la pace che avevo tra di voi e
tutte le amiche... come potr trovare
chi mi porta, verr a trovarvi. Abbracci
e baci a tutti. (Rachele).
Laugurio che ci facciamo quello che
Casa Miriam, (come ogni realt del Cot-
tolengo), attraverso il suo servizio svolto
con tutta la passione del cuore, si ado-
peri per contribuire a innalzare la qua-
lit della vita delluomo e della donna di
tutti i tempi e quindi anche del nostro!
Suor Adriana Bonardi
1. I partecipanti
2. Don Lino, Padre Generale
3. Suor Elda Pezzuto, Vicaria Generale
4. Fr. Giuseppe Visconti, Superiore
Generale dei Fratelli
5. Elide Tisi, Vice-sindaco di Torino
7. Interno di Casa Miriam
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il 13 aprile 2014 silenziosamente
se ne andata al Padre di tutti.
Ecco il suo testamento spirituale:
La nostra vita, per quanto lunga possa essere, sempre un
soffio ed per grazia nelle mani di Dio. Quando meno ce lo
aspettiamo Dio viene a bussare alla nostra porta dicendoci:
Vieni ti aspetto, lora tua. Quale gioia per me! In rapporto
alleternit tutto niente e nessuna cosa di questo mondo
pu farci felici, tranne che una coscienza retta, in pace con
Dio e con i fratelli. La tua grazia o Signore, vale pi della vita
(salmo 22) e a questo valore sommo ho cercato giorno per
giorno di informare tutta la mia vita con i suoi alti e bassi, tro-
vando nella grazia divina la forza di riprendere quota, nella fi-
ducia che il Signore benevolo e misericordioso anche
quando qualche volta il nostro cuore ci condanna. Perci gra-
zie o Signore per il dono della vita, anche se dal suo sorgere
mi segnasti col sigillo del dolore. Ho trovato che stato me-
raviglioso vivere non per quello che si : creatura tua, figlia
tua, amata da te con amore eterno, fattami capace di amare
e donare amore. Ringrazio i miei genitori per avermi accettata
e amata, anche se non ero sana come gli altri. Grazie ai miei
fratelli, sorella e parenti per quanto mi hanno donato in affetti
e aiuto. Un grazie particolare ai miei cugini Silvana e Giancarlo
che sono stati il sole della mia vita. Grazie Signore, per il dono
dellamicizia condivisa con molti, che di volta in volta ha ar-
ricchito la mia vita e reso pi dolce il mio cammino. Un rin-
graziamento particolare alla Superiora, alle Suore, alla Suora
del Gruppo e alle compagne per il loro aiuto e sopportazione,
chiedendo di vero cuore perdono se qualche volta sono stata
motivo di sofferenza per la vivacit del mio carattere non sem-
pre controllato. A tutti un arrivederci in cielo con il Padre, il
Figlio e lo Spirito Santo, con Maria la nostra madre la nostra
buona e tenera Madre, per essere in loro compagnia nella
gioia senza fine. Amen.
Ciao a tutti
il 3 Maggio 2014, mancata alla
Piccola Casa di Torino Rita Corsi.
Ospiti, suore, operatori e volontari della Fami-
glia S. Elisabetta dove Rita ha vissuto per pi
di 50 anni ringraziano tutti coloro che hanno
partecipato ai funerali o hanno pregato per
Rita e con Rita.
Gratitudine
Per ogni cosa, o Dio,
per la vita, per gli amici,
per quanto ho attorno,
ti dico: GRAZIE!
Per ogni cosa, o fratelli,
che mi vivete accanto,
e cerchiamo nella carit
di volerci bene, sempre,
vi dico: GRAZIE!
Per ogni cosa, o creato,
per i fiori, le piante,
per gli allegri uccelli,
per le bianche montagne,
tutto d lode a Dio,
vi dico: GRAZIE!
Il mio cuore colmo
di gratitudine
Rita Corsi, 13 maggio 1999
Testimonianze
Grazie
Rita...
Iole
Zanella
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tolengo dove in chiesa, sabato 3 c.m.
la Corale Edi Toni ha deliziato le rev.
Suore, le ammalate e gli ospiti inter-
venuti con un programma di musica
in onore del nostro Santo.
In un silenzio partecipe, le note di
grandi e grandissimi musici si sono
espanse in quellarea sacra, dove,
sopra laltare maggiore vi impressa
la figura del santo tra schiere di an-
geli; verso il basso figure di Suore
con i pi poveri, i pi derelitti, i pi
emarginati, bimbi, anziani, vecchi,
tutti i pi amati dal Cot tolengo.
Ma torniamo al pomeriggio musi-
cale: la Corale (presentata breve-
mente ma con stile dalla Superiora
Suor Ca terina), composta da una
trentina di cantanti: uomini e si-
gnore; anche dei giovani ne fanno
parte, tutti bravi e magistralmente
guidati dal Di ret tore Paolo De Santis
con la partecipazione di Sara Cresta
soprano, di Raffaello Gubbiotti alla
tromba e di Maria Cristina Luc chetti
allorgano. Gli autori sono grandi
nomi del passato pi lontano o pi
recente:
Caccini-Tarquini: AVE MARIA
I. Molfino: O SACRUM CONVIVIUM
W.A. Mozart: LAUDATE DOMINUM
G.P. da Palestrina: SICUT CERVUS
G. Verdi: LA VERGINE DEGLI ANGELI
F. Mendelssohn: SIT LAUS PLENA
H. Haristo: GIVE ME JESUS
E. Morricone: GABRIELS OBOE
J.S. Bach: GLORIASEI DIR GESUNGEN
Sono stati momenti solenni, ar -
monia eufonica per la gloria di Dio
e per il diletto della mente umana:
tutto con estrema professionalit e
bravura. Molti di noi avevano ac -
canto una persona amica, con la
quale era bello condividere, tacita-
mente, quella musica esaltante.
Dopo gli applausi torn il silenzio,
cal la sera e dal terrazzo in alto po-
temmo ammirare il Cupolone illu-
minato, testimone di Fede Secolare,
che allinterno ci invita alla medita-
zione individuale e allesterno alla
carit universale.
Carla A. Quarello
Notizie
Il Vaticano, mai come in questo pe-
riodo, ha dato a tutte le persone
presenti, un senso di eternit, ovvia-
mente umana, comunque possente.
Le fiumane di viventi che si muo-
vono verso S. Pietro, hanno qual-
cosa di nuovo sui loro visi, ora gai e
giovani o giovanili, ora anziani e af-
faticati. Ognuno di loro, parteci-
pando ai grandi eventi recenti, che
hanno dato un tocco particolare alla
citt (due Papi santi, due Papi vi-
venti, uno dei quali particolarmente
carismatico) ha compreso il mo-
mento significativo, che sta vivendo,
fatto che rafforza nella santit, la
speranza consolante. Il cielo sembra
complice con gli stati danimo di
tutti, infatti, su uno sfondo azzurro,
pare che un bimbo sveglio, ma ca-
priccioso, si sia divertito a dipingere
grandi nuvole ora bianche, ora gri-
gie, ora plumbee, che rappresen-
tano quasi i mo menti della vita di
ognuno di noi. Bellissimo lo sfondo
con la Basilica di S. Pietro, e poco di-
scosta, la chiesa di S. Gregorio VII e
un po pi in alto, tra pini marittimi
ecco la Famiglia Romana del Cot -
Roma: al Cottolengo
un concerto in onore del Santo
Sabato 3 maggio 2014
Molti di noi avevano
ac canto una persona
amica, con la quale
era bello condividere,
tacitamente, quella
musica esaltante.
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Notizie
condo il carisma Cotto len ghino
entrando cos di fatto nellAs -
sociazione che ci distingue.
Giornata resa pi importante per-
ch voluta nel giorno dellA scen -
sione di nostro Signore, in co -
munione con i volontari che cele-
bravano la festa del Vo lontariato e
con gli ospiti della Pic cola Casa.
Giornata trascorsa allinsegna della
gioia, dopo la Santa Messa presie-
duta da Padre Lino, un momento di
condivisione, un buffet preparato
ed offerto dai volontari di S. Elisa-
betta in collaborazione con la bra-
vissima pasticcera Giuliana e la
di rettri ce Suor Maria Pia, ai quali va
un grazie di cuore.
Giornata che ha radunato tutti noi,
Amici, Volontari , dal volto nuovo e
conosciuto, abbracci, baci e un ar-
rivederci tutti insieme, s, perch il
prossimo anno ci ritroveremo nuo-
vamente nel giorno glorioso del Si-
gnore.
Deo Gratias.
Patrizia Pellegrino
P
rimo Giugno 2014, per noi
Amici del Cottolengo stata
una giornata veramente spe-
ciale! Lucia e Ezio, con la loro pro-
messa, hanno espresso pubbli -
camente la volont di vivere se-
Noi amici del Cottolengo
Gli Amici del Cottolengo prestano unattenzione privilegiata ai poveri,
agli ammalati, alle vittime di qualsiasi forma di emarginazione e sono
sensibili a tutte le forme dapostolato.
Questa pi che la cronaca di un incon-
tro associativo potrebbe sembrare uno
di quei tristi bollettini di guerra che
provocavano, oltre al dolore per i tra-
gici eventi, langoscia e il timore per
quanto temevamo che ci riservasse il
futuro. Infatti quante assenze per pro-
blemi di salute abbiamo dovuto regi-
strare! Da Padre Gemello a Beppe
Mat tiotto, da Olga Lugnani a Rosina
Lombardi, da Augusto Cavallari a
Franca di Rivarolo e alla vedova di Tar-
cisio, per ricordarne solo qualcuno. E
quante assenze dovute ad altri conte-
stuali impegni: da Seba stiano Prov -
visiero ad Angelo Marello, da Gian
Carlo Sartoretti a Luciano Coc colo, da
Guido Bianchi a Giuseppina Dalle
Prane, da Luigi Fantoni ad Alfredo Ca-
mera e a molti altri abituali frequenta-
tori, tanto che questa volta abbiamo
battuto il record negativo di presenze.
Tale situazione, che ha ulteriormente
aggravato il timore per il futuro, ci ha
indotti ad una seria riflessione sullat-
tuale momento e sulle residue attivit
della nostra As sociazione tanto da
prevedere per il 2015 alcune determi-
nanti variazioni. La giornata si co-
munque svolta secondo il programma
previsto, tanto che i meno pessimisti si
consolavano con la tradizionale affer-
mazione pochi, ma buoni... Era
anche Padre Lino Piano che infondeva
fiducia con lesemplare fermo equili-
brio che lo portava a gestire la situa-
zione come avrebbe gestito una
riunione molto pi numerosa e impor-
tante. Cele brando per noi la santa
messa, approfondiva il significato della
solennit di Pentecoste catalizzando la
generale attenzione e suscitando mo-
menti di profonda meditazione. Al ter-
mine della funzione, una breve sosta
per limmancabile gruppo fotografico
ad opera questanno di Federico Ber -
gesio (che ringraziamo pubblicandone
la foto con il Presidente per ripagarlo
dellassenza dal gruppo impostagli
dalla gestione dellobiettivo) e quindi
lassemblea annuale.
La relazione del Presidente e soprat-
tutto le considerazioni sul futuro del -
lAs sociazione provocavano un ampio
dibattito e interessanti proposte che ci
faranno seriamente riflettere. Lin -
tervento del Padre catturava poi una
particolare attenzione per le notizie
sulla Piccola Casa, ma anche per le in-
formazioni sui nostri santi, dalle
8 Giugno 2014 - Il Convegno annuale
ASSOCIAZIONE EX ALLIEVI E AMICI DEL COTTOLENGO
FESTA DELLA FAMIGLIA - 14 DICEMBRE 2014
Domenica 14 dicembre prossimo, alle ore 16, si terr la tradizionale festa della Famiglia.
Lincontro avverr, come negli ultimi anni, nel locale sotto la Chiesa Madre. Oltre al solito scambio di
notizie sulla vita dellAssociazione e sulle novit della Piccola Casa, si affronter largomento del Con-
vegno annuale per per il 2015 e se ne fisseranno la data e le modalit di svolgimento. Sar un piacevole
momento di festa per i partecipanti e loccasione per porgere gli auguri in vista delle imminenti festivit
al Sig. Padre, a tutti i superiori e alla comunit della Piccola Casa.
IL PRESIDENTE Dante Notaristefano
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Notizie
DALLASSOCIAZIONE EX ALLIEVI E AMICI DEL COTTOLENGO
molteplici celebrazioni per il beato
Francesco Paleari alla recente beatifi-
cazione di Fratel Luigi Bordino.
Largomento Incontri occupava
parte del tempo confermando il solito
giudizio largamente positivo e la riu-
nione poteva terminare con la fissa-
zione della Festa della Famiglia per
domenica 14 dicembre prossimo.
Il pranzo sociale che concludeva la no-
stra giornata interrotto due volte per
le gradite telefonate pervenute da
Padre Gemello e da Beppe Mattiotto
suscitava come sempre un generale
apprezzamento e un caloroso ap-
plauso per Suor Maria Pia, degna-
mente rappresentata da Suor Giu -
liana.
Il cronista, ripetendo un sentito Deo
gratias alla Piccola Casa, non pu esi-
mersi dal sottolineare ancora la
grande gioia dei partecipanti che ali-
menta una concreta speranza per il fu-
turo.
Dante Notaristefano
D
el nonno vogliamo parlare al
presente, perch Lui qui ora e
ogni giorno della nostra vita
sar sempre al nostro fianco. Ognu -
no di noi cresciuto con il suo esem-
pio concreto di umilt, rispetto,
sacrificio e amore, donati a tutti
senza misura. Bastava uno sguardo
per ca pire e, senza mai alzare la
voce, ma con fermezza e amore, ci
ammoniva e correggeva. Si rideva
insieme quan do, insegnandoci a ca-
ricare il carretto carico di fieno que-
sto si ribaltava perch non avevamo
se guito attentamente le sue istru-
zioni. Con lui abbiamo imparato
anche a guidare il trattorino
per piantare le patate!
Che dire, nonno,
di quando, allorch ci in-
segnavi a fare il vino, tro-
vasti la maniera per
farci divertire pigian-
do luva con i piedi.
La gioia delle nostre
mamme era eviden-
te quando riuscivano
a farli tornare puliti.
Alla nonna non
sfuggiva quando
Leredit
ti spingevi in qualcosa di pi azzar-
dato: allora aspettavi che dalla cucina
lei ti riprendesse con un bonario BE-
NIGNO! Da te abbiamo ap pre so ad
amare i genitori, rispettarli e as coltarli
anche quando le loro richieste non ci
sembravano giuste, a perdonare e an-
dare oltre anche ai torti pi o meno
brucianti. Abbiamo im parato ad af-
frontare le sofferenze e le difficolt
della vita, con serenit, speranza e vo-
glia di vi vere, daltra parte con la
Nonna il vostro motto sempre stato
credere nella Prov videnza. Non ci sen-
tiamo di dirti ad dio, ma solamente
ciao Non no, tu ci sei, e oggi ci affidi
un compito impegnativo: vivere ogni
giorno in modo tale che chiunque
guardandoci pos sa rivedere te. A noi
pi grandi il tra smet tere ai pi pic -
coli questa grande ere dit.
Grazie Nonno Benigno, grazie
di essere con noi e amarci
cos tanto. Vogliamo ricam-
biare questo amore tutti i
giorni, con tutto il cuore!
I tuoi ventitr
nipoti