Salterio cagliaritano nasce come corollario di Arrius de acua
bia (Fiumi d’acqua viva), con l’intenzione di contribuire a ristabilire nel nostro tempo il canto del Salterio: l’unico innario ispirato che Dio ci abbia fornito. L’obiettivo di questa raccolta è di fornire una versione non formale ma sostanziale dei salmi, cioè quello di far meditare attentamente sul loro contenuto, perché i concetti che essi esprimono sono di ordinaria attualità e monito. I “fiumi d’acqua viva” continuano a scorrere copiosi a rallegrare la Città Santa, sede del Tempio del Re del Cielo (Salmo 46,4; Ezechiele 47). S’ode nell’aria una dolce melodia, è il suono delle arpe e delle cetre che accompagnano le parole incantate dei salmi pronunciate dagli eletti del Signore. Accorrono gli angeli ad animare quelle sponde che dei loro canti risuonano e affidano alle onde pagine di preghiere a forma di piccole barche . Raggiungeranno il mare per approdare nei diversi lidi del mondo. Giunge anche a me uno di quei piccoli natanti: è il Salterio. Il testo è l’insieme dei 150 salmi, ossia il Libro dei Salmi, uno dei libri della Bibbia, una raccolta di composizioni poetiche, di preghiera e/o di insegnamento, usato nel culto sia ebraico che cristiano. Secondo un’antica leggenda rabbinica, Davide, uno dei più grandi compositori e cantori dei Salmi, ebbe in dono le dita d’angelo allorquando, una notte, ne vide uno pizzicare la sua cetra, appesa ad una palma, e liberare melodie celestiali. Ma pare che fosse stato il vento a farne vibrare le corde. Il contenuto dei salmi è dominato: • dall’esaltazione di Dio, <<Ogni creatura che respira lodi il Signore (Salmo 150,6)>>, perché <<Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e suoi abitanti (Salmo 24,1)>>; • dall’esposizione dei Suoi attributi di giustizia e misericordia, <<O re, siate saggi, lasciatevi correggere o giudici della terra (Salmo 2,10)>>, <<mi conduce per sentieri di giustizia (Salmo 23,3)>>, <<Egli rialza il misero dalla polvere e solleva il povero dal letame per farlo sedere coi principi (Salmo 113,7-8)>>, <<a Te pure, o Signore, appartiene la misericordia (Salmo 62,12)>>; • dalla confidenza dell’uomo in Lui, <<Proteggimi, o Dio, perché io confido in Te (Salmo 16,1)>>; • dall’annuncio dell’età messianica (Salmi 2 e 110). Concetti espressi anche in altri passi biblici: da Maria nel suo Cantico <<Egli ha operato potentemente col suo braccio, ha disperso quelli che erano superbi nei loro pensieri e nel loro cuore, ha detronizzato i potenti e ha innalzato gli umili, ha colmato di beni gli affamati e ha rimandato a mani vuote i ricchi. (Luca 1,51-53)>>, da Giobbe (Gb 5,11. 12, 13-25.) e nel libro di Ezechiele <<Così parla Dio, il signore,: il turbante sarà tolto, il diadema sarà levato, le cose cambieranno, ciò che era in basso sarà innalzato, ciò che è in alto sarà abbassato. (Ez 21,31)>>, e ben evidenziati in questa raccolta. Queste dita angeliche sono state cercate nei secoli dai più famosi poeti e musicisti , e anche da quelli meno noti, che attorno al Salterio hanno intessuto le loro opere. I Salmi si innalzano dalle adunanze dei fedeli, si sciolgono nell’aria e salgono al cielo come un profumo di lode offerto a Dio. Cantare i Salmi significa immettersi nel gran solco della lode biblica a Dio, tracciato attraverso i secoli dalla comunità ebraica e da quella cristiana, in tutte le sue espressioni e articolazioni. Tutte le chiese, senza eccezioni, hanno cantato e cantano i Salmi. In questo senso il Salterio può essere considerato l’innario ecumenico per eccellenza. Con la Riforma tutti i Salmi furono messi in versi nella lingua corrente e musicati per consentirne il canto. Il Salterio ginevrino, creato nel XVI secolo, è un documento e un monumento della pietà cristiana nell’ambito delle chiese riformate e del culto comunitario. Questa raccolta, come altre più recenti, è pubblicata nel sito del Pastore Paolo Castellina, www.riforma.net. E’ proprio grazie a questo sito, da cui ho attinto interessanti nozioni, che ho avuto lo stimolo determinante per proseguire le mie ricerche approfondite sui salmi. Le dita angeliche di Davide sono cercate anche da chi scrive musica nel nostro tempo e, quindi, anche dal sottoscritto. Nasce così questa sequenza di 30 salmi in lingua italiana, più il salmo 23 in lingua sarda: “Su Sinniori est su Pastori”. Durante la ricognizione storica della cultura musicale dell’ebraismo e del cristianesimo, sono stato attratto dai Salmi, e con cura ho fatto le mie ricerche e miei studi particolari. Ogni Salmo, prima di acquisire nuova forma musicale, ha bisogno di essere letto e studiato accuratamente, fino ad entrare in simbiosi col salmista biblico, affinché il significato sia valutato alla luce del contesto storico originario. Fine ultimo è quello di attualizzarne il messaggio. Mantenendo il filo spirituale che lega i Salmi ad Arrius de acua bia, quei fiumi d’acqua viva che nascono dal cuore di chi ha fede e non possono essere interrotti, ho voluto intitolare questa raccolta Salterio cagliaritano per 2 buoni motivi: 1. Salterio, per rimanere fedele all’ispiratore divino dei Salmi e per una istintiva riverenza verso le raccolte precedenti; 2. cagliaritano, per onorare la località in cui vivo e opero. I Salmi di questo volume sono 30 (del Salmo 23 c’è anche la versione in lingua sarda) fronte dei 150 della Bibbia. L’impegno è di musicarne il più possibile con la prospettiva di pubblicare altri volumi. In appendice ho inserito: il Babu nostu, il Padre nostro (Matteo 6,9-13) e il Magnificat, il Cantico di Maria (Luca 2,46-55), che sono in perfetto stile poetico-letterario con i canti biblici. Infine, a completare il volume, due fantasie musicali: Aurora, un inno alla vita, e Harikaambohji.