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GUIDA ALLOVERCLOCK DELLE CPU E ALLOITIMIZZAZIONE DEI

PARAMETRI DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA




La pratica delloverclock ha come obiettivo lincremento della velocit di elaborazione del computer,
ottenuto tramite laumento della frequenza di lavoro del processore e pi in generale di alcune sue
componenti.
A parte alcune implementazioni particolari che consentono lutilizzo della scheda video per
computazioni diverse dal render a video, la CPU svolge la quasi totalit delle operazioni previste dal
software in uso.
Ovviamente un incremento della sua potenza di elaborazione si ripercuote direttamente nei tempi di
esecuzione del processo, e questa differenza sar visibile nel caso in cui lelaborazione richieda tempi
importanti. In ambito grafico il rendering di una scena 3D, lencoding di tracce multimediali,
lapplicazione di filtri ad unimmagine 2D possono richiedere tempi di esecuzione particolarmente
lunghi e inversamente proporzionali alla velocit di elaborazione della CPU, ovviamente in assenza di
altri fattori limitanti quali la dimensione della memoria RAM disponibile.
Tengo a precisare che laumento di frequenze ottenibili spesso tuttaltro che trascurabile: una CPU
Intel core i7 920 pu salire tranquillamente da 2,66GHz previsti standard a 3,6GHz e facendo uso di
ottimi sistemi di dissipazione del calore pu spingersi fin sui 4GHz. Allo stesso modo le precedenti
generazioni di Intel core 2 potevano raggiungere in overclock frequenze del 50% e anche pi superiori
alla loro frequenza nominale. Anche per le CPU AMD Phenom II ed Athlon II il limite in overclock
raggiungibile in condizioni di normale utilizzo di poco superiore ai 4GHz.
Lobiettivo di questa guida quello di fornire allutente una serie di conoscenze che permettano di
avvicinarlo con spirito critico al mondo delloverclock, spesso evitato pi a causa di pregiudizi che di
considerazioni basate sullesperienza. Sar poi lutente a decidere, una volta appresi i vantaggi della
pratica ed i rischi che comporta, se seguire la seconda parte della guida che lo porter ad ottenere un
sistema overcloccato avendo cura di prendere le necessaire precauzioni e rimanendo entro adeguati
limiti di sicurezza.
I parametri sui quali ogni utente dovr agire per overcloccare il suo sistema saranno sempre gli stessi,
ma purtroppo le voci sotto cui passano detti parametri nei bios delle diverse schede madri non sono
sempre comparabili, o non sono sempre identiche. Lutente dovr dunque capire come intervengono le
diverse grandezze nel funzionamento della CPU e imparare a riconoscerne la relativa voce allinterno
del BIOS della propria scheda madre. Dovr poi essere in grado di dosare in modo opportuno ognuna
delle grandezze in gioco.
Sconsiglio da subito di cercare qui o in altri siti liste di impostazioni approntate da altri utenti, perch
tale configurazione discende dalle possibilit e dalle necessit dellhardware a disposizione del
singolo. Ogni processore diverso da ogni altro, anche se il modello esattamente lo stesso; ogni
scheda madre diversa, ogni memoria diversa. Ogni singolo esemplare quindi consente di
raggiungere obiettivi diversi e richiede input diversi.
Al fine di garantire la maggiore comprensione da parte dellutente, consiglio di leggere la guida per
intero, e non saltare direttamente ai capitoli di interesse maggiore, dando per scontata la bont della
personale preparazione su altri argomenti.
Conoscere i parametri sui quali si sta intervenendo ed i loro campi di variabilit fondamentale al fine
di saperli dosare al meglio al fine di ottenere una configurazione stabile e sicura.





Tutorial sulloverclock dei processori ad opera dellutente papafoxtrot e principalmente ad uso degli utenti di Treddi.com
Il principio delloverclock
Per capire come mai molti processori possono salire ben oltre la loro frequenza di default andiamo a
vedere cosa succede quando un nuovo wafer di silicio, dal quale si origineranno diversi processori,
esce dalla linea di produzione: i chip sono infatti ottenuti stampando (tramite un procedimento detto
litografia ad immersione) il disegno del die stesso su un disco di cristallo di silicio. Ogni disco, detto
wafer, contiene un numero variabile di chip, a seconda della loro dimensione. I wafer vengono invece
ottenuti sezionando trasversalmente un cilindro di cristallo di silicio, il cui diametro oggi di 300mm
per tutti gli impianti pi avanzati. Il cilindro viene ottenuto raffreddando dallo stato liquido il silicio in
particolari stampi al centro dei quali contenuta la madre, cio un monocristallo originale di silicio.
Non tutti i wafer durante la produzione garantiscono la stessa qualit: alcuni possono contenere pi
difetti, altri essere pi buoni. Il difetto pu derivare da impurit nel materiale o da microcristalli che
solidificano separatamente dal cristallo originale. Per come viene prodotto il wafer ci che si verifica
che la regione pi interna del disco, che solidifica aderendo al nucleo di cristallizzazione che nasce
dalla madre solida, presenta un cristallo pi puro ed esente da difetti, mentre la regione pi esterna,
che cristallizza in condizioni di temperatura meno omogenee, tende ad essere meno pregiata.
Proprio il numero di difetti nel wafer influenza la capacit dei processori da esso ricavati di rimanere
stabili a frequenze pi alte. Ovviamente difetti importanti in un punto del wafer ne compromettono la
funzionalit. Non tutti i die ricavabili dal wafer sono di conseguenza utilizzabili. Una parte di essi
verr sempre scartata. La resa produttiva dunque il rapporto fra i chip funzionanti ed il totale dei
chip che trovano posto su un wafer, mediata sul numero di wafer prodotti allinterno di una certa
finestra temporale. La resa produttiva (yeld) dunque definita per un singolo processore, per una
singola linea produttiva e per un determinato periodo di tempo, volendo il produttore controllare
landamento delle rese nel tempo.
I chip stampati sui wafer allinterno di una singola linea di produzione sono tutti identici ma da questi
possibile ottenere prodotti uguali (processori tutti dello stesso modello nel nostro caso) o modelli di
prodotto diversi. Ad esempio si pu scegliere di usare i chip migliori per i processori di fascia pi alta,
mentre i chip pi difettati potranno essere utilizzati per produrre processori operanti a frequenza
inferiore.
Altri difetti possono entrare nei chip al momento della stampa e anche in questa fase si cercher di
avere il maggior numero possibile di chip rispondenti alle specifiche.
Una prima considerazione da fare dunque questa: volendo garantire una certa resa produttiva
vantaggiosa, la qualit del silicio dovr essere tale per cui la maggior parte dei chip ottenuti sia
funzionante. Ci comporta che quasi tutti i chip sul wafer saranno funzionanti alla frequenza richiesta
da specifica, e ci sar un numero di chip inversamente funzionante ad una data frequenza
inversamente proporzionale alla frequenza stessa.
Gi per questo motivo quindi avremo diversi chip pi fortunati, in grado di raggiungere specifiche di
funzionamento superiori alle condizioni fissate dal produttore.
Unaltra considerazione che volendo ottenere una buona resa in produzione il produttore cercher di
fare uso di un materiale (silicio) e di una procedura qualitativamente superiori a quanto strettamente
necessario, al fine di garantirsi la massima probabilit che anche i chip meno fortunati siano
funzionanti.
Ci vero soprattutto nel primo periodo di vita di un prodotto, periodo durante il quale il chip viene
venduto ad un prezzo sufficientemente elevato da ripagarne la progettazione e nel quale c la
massima incertezza circa laffidabilit e luniformit del processo di produzione. Una volta che il
processo rodato possibile abbassarne i criteri di selezione dei chip e la qualit del materiale, al fine
di risparmiare sui costi di produzione, certi di raggiungere comunque una buona resa. Il prodotto
occuper cos fasce di mercato via via pi basse.
Questo comporta una seconda considerazione: CPU uscite sul mercato da molto tempo (oltre un anno)
si overcloccano tendenzialmente di meno dei loro predecessori, contrariamente a quanto si potrebbe
pensare. Quando usc il core 2 quad q6600 step G0 era una CPU estremamente interessante per
loverclock, basti pensare che quasi tutti gli esemplari potevano funzionare stabili attorno ai 3,6GHz
ed oltre a fronte di una frequenza di default di 2,4GHz. Quando dopo circa un anno un anno e mezzo
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stavano uscendo i core 2 quad yorkfield, revisione a 45nm dellarchitettura precedente, i Q6600 sul
mercato (che avevano sempre conservato lo stesso step produttivo) faticavano a raggiungere i
3300MHz e a due anni dalluscita il Q6600 G0 non era pi in grado di operare oltre i 3,1, massimo
3,2GHz.
La stessa cosa si verifica un po con tutte le CPU. E bene dunque fare attenzione quando si sceglie un
processore sulla base delle sue capacit in overclock: se tali potenzialit erano state accertate tempo
addietro non detto che si siano mantenute tali.
La velocit del processore
La frequenza del processore dipende da due fattori: il clock di base ed il moltiplicatore di frequenza
dei core, ed il risultato del loro prodotto. Mentre il moltiplicatore generalmente bloccato dal
produttore delle CPU, almeno nella salita oltre il valore standard, il clock sbloccato e dunque
lutente libero di modificarlo.
Nelle CPU attuali i produttori tendono a consentire un abbassamento del moltiplicatore sotto a quello
di specifica (si parla di moltiplicatore sbloccato verso il basso), mentre solo le versioni Estreme
edition dei processori Intel e le versioni BE ed FX dei processori AMD (dunque i Phenom BE ed i
vecchi Athlon 64X2 BE e Athlon 64FX) hanno moltiplicatore liberamente aumentabile da parte
dellutente. Questo limite non comunque troppo importante potendo agire via innalzamento del
clock di base. Una CPU con moltiplicatore sbloccato rende comunque loverclock molto semplice.
Al clock di base del processore non legata la sola frequenza dei core.
Il link che collega la CPU al chipset ad esempio ha sempre una frequenza dipendente dal clock del
processore in base ad un opportuno moltiplicatore.
- Nelle CPU Intel della generazione Core 2 e precedenti il bus era chiamato Front Side Bus (FSB) e
aveva frequenza pari a 4 volte la frequenza del clock (quad pumped FSB). Il clock delle CPU Intel
Pentium 4 ha assunto valori crescenti nel tempo: 133MHz, poi 200MHz, e infine 266MHz, valore
conservato nella prima generazione di CPU Intel Core 2 (Conroe e Kentfield a 65nm). Le CPU Core
2 di ultima generazione (Penryn e Yrkfield a 45nm) avevano infine clock a 333MHz. CPU di fascia
estreme e la serie Xeon X546x aveva clock di 400MHz.
- Nelle CPU AMD, dalla generazione Athlon 64 in poi, il processore collegato al chipset via link
point to point chiamato Hyper Transport Link. Il clock delle CPU AMD rimasto storicamente fisso
a 200MHz, mentre il moltiplicatore dellHyper transport andato via via aumentando, portando il
bus ad operare fino 2,4GHz. La frequenza complessiva del bus pari al doppio della frequenza
nominale e raggiunge pertanto il valore di 4,8GHz nelle ultime versioni di processore Phenom II. Il
moltiplicatore di frequenza dellHT link pu essere variato in un ampio range di valori naturali
possibili.
- Nelle CPU Intel con architettura Nehalem (core i3, core i5, core i7 e Xeon 35x0, 55x0 e 56x0 socket
1366) stato implementato un link point to point che ha preso il nome commerciale di Quick Path
Interconnect. In queste CPU il clock di base pari a 133MHz ed il bus ha frequenza complessiva
variabile da 4,8 a 6,4GHz. I valori del moltiplicatore di frequenza selezionabili sono in tutto tre
(36x, 42x, 48x) e conviene scegliere il valore pi basso dovendo alzare il clock di base.

Anche la frequenza della memoria RAM deriva dal prodotto del clock di base per un moltiplicatore e
tale frequenza ottenibile liberamente attraverso qualunque combinazione di valori di clock e
moltiplicatore impostabili da bios. La frequenza complessiva della memoria RAM molto variabile a
seconda della sua tipologia e della sua qualit.








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La frequenza del northbridge pu essere dipendente dal clock del processore in modi diversi:
- Nelle CPU Intel core 2 e precedenti la frequenza del northbridge dipendeva in modo abbastanza
complicato dal clock del processore attraverso un moltiplicatore detto strap, che era variabile a
seconda del moltiplicatore impostato per la RAM. In sostanza erano possibili frequenze diverse del
northbridge a seconda del moltiplicatore impostato per la memoria, e non sempre ad un
moltiplicatore pi alto corrispondeva uno strap pi alto.
- Nelle CPU AMD K8 (Athlon 64 ed Athlon 64 X2) e K10 (Phenom I ed Athlon X2 7x50 core
Agena, Phenom II Core Deneb, Athlon II core Propus) la frequenza di default del northbridge
la stessa del link Hyper transport ed cresciuta da 800MHz nelle prime implementazioni a
1000MHz per le schede madri socket AM2, a 1800MHz per le schede socket AM2+, a 2GHz per le
schede madri socket AM3.
- Nelle CPU AMD K10.5, cio Phenom II Core Zosma (quad core) e Thuban (sei core) la frequenza
del northbridge pari a 2,2GHz e pu essere variata tramite un moltiplicatore. Il valore pi alto
settabile ovviamente quello di default.
- Nelle CPU Intel con architettura Nehalem (core i3, core i5, core i7) infine il northbridge ha
frequenza indipendente.
La frequenza di parte della CPU pu essere diversa dalla frequenza dei core. Ad esempio il memory
controller e la cache L3 nelle CPU di ultima generazione hanno frequenza inferiore a quella dei core.
- Nelle CPU AMD Phenom e Phenom II cache L3 e memory controller hanno la frequenza del
northbridge e dunque dipendono dallo stesso moltiplicatore.
- Nelle CPU Intel con architettura Nehalem (core i3, core i5, core i7) la parte del chip esterna ai core
detta uncore e comprende la cache L3, il memory controller, il controller QPI e nelle CPU Lynnfield
e clarkfield (core i3 e core i5) il controller PCI-express. Luncore ha una frequenza impostabile
attraverso un moltiplicatore indipendente e per evitare instabilit e danneggiamenti del memory
controller deve essere almeno doppia rispetto alla frequenza della RAM.
In assenza di un fix fornito direttamente dalla circuiteria della scheda madre la frequenza del bus pci-
express, dei bus PCI, del southbridge e dei BUS ad esso facenti capo (SATA, USB, altri) dipende
direttamente dal clock impostato per il processore. Ci molto pericoloso perch periferiche quali
Hard Disk e schede video male si adattano ad un funzionamento fuori specifica dellinterfaccia di
comunicazione. E dunque di fondamentale importanza che il BIOS consenta di attivare un Fix, cio
una regolazione manuale della frequenza di questi componenti, in modo che essa risulti slegata dal
clock scelto per la CPU. Il Fix sulle schede madri attuali si attiva semplicemente impostando
manualmente il clock del bus PCI-express.
Ovviamente quando si va ad overcloccare aumentando il clock di base della CPU necessario evitare
che tutte queste parti indipendenti dai core stessi crescano di frequenza causando instabilit.
Vedremo come la frequenza delluncore delle CPU, del northbridge e delle memorie sia molto poco
influente sulle prestazioni del sistema, e di conseguenza come sia bene in fase di overclock cercare la
massima frequenza possibile per i core del processore, ottimizzando il resto del sistema in un secondo
momento. Il limite in overclock dunque la stabilit dei core e la loro frequenza. Al fine di mantenere
entro un limite conservativo le frequenze delle suddette componenti sar necessario, prima di iniziare
loverclock, abbassarne i moltiplicatori a valori tali da comportare una frequenza complessiva
inferiore o uguale a quella di default per ognuno dei componenti.
E evidente come poter overcloccare agendo sul solo moltiplicatore di frequenza dei core consenta una
semplificazione del lavoro; daltra parte se il costo della CPU che lo consente elevato la convenienza
viene a mancare.



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La potenza elettrica assorbita da un chip
Una funzione abbastanza veritiera esprime il calore dissipato da un chip (e dunque anche il suo
consumo energetico) in funzione della sua frequenza di funzionamento e della tensione a cui
alimentato.
Q =f (V
2
, F)
In sostanza il calore dissipato (in assenza di sistemi di risparmio energetico che intervengano in stato
di idle) risulta essere proporzionale alla frequenza del chip (F) e al quadrato della tensione di
alimentazione. Di conseguenza anche il semplice aumento della frequenza di una CPU, senza alcun
intervento sul Vcore, ne comporta un proporzionale aumento del calore dissipato. Quando si
interviene sulla tensione di alimentazione limpatto sul consumo ancor pi importante. Un aumento
della tensione di alimentazione del 10% pu comportare un aumento del consumo da parte della CPU
del 20%. Un aumento della tensione di alimentazione del 15%, come pu essere un passaggio da 1,1
volt a 1,265 volt, che pu essere associato ad un buon overclock di una CPU core i7, provoca un
aumento del consumo e del calore dissipato di oltre il 30%. Su una CPU che gi a default consuma
oltre i 100W un overclock importante pu portare ad una potenza elettrica assorbita di 200W.
La funzione che lega il consumo energetico ai due parametri, tensione e frequenza, molto variabile a
seconda dellarchitettura e soprattutto del silicio a disposizione e di conseguenza del processo
produttivo.
Un aumento di tensione in un chip provoca da una parte una caduta di tensione ohmica attraverso di
esso. Dallaltra provoca un aumento delle correnti disperse (leakage) che tanto pi importante
quanto ridotto il processo produttivo con cui ottenuto il chip, a causa della riduzione della
dimensione dei gate di silicio e del materiale isolante che le circonda.
Un processo produttivo pi fine consente quindi minori consumi e minori tensioni di alimentazione,
ed vantaggioso finch laumento delle correnti disperse non ne invalida i vantaggi.
Per far fronte a questo problema si pu ricorrere a diverse tecnologie: il deposito di uno strato di
metallo, altamente conduttivo, ai gate dei transistor ad esempio permette di ridurre le tensioni di soglia
dei transistor e dunque la tensione necessaria al chip per funzionare stabilmente, con conseguente
riduzione del consumo in base alla funzione di qui sopra.
Luso di materiali ad alta e bassa costante dielettrica in determinate posizioni daltro canto permette di
ridurre le correnti di leakage a parit di tensione.
Intel e IBM fanno uso di processi di tipo High-k e metal gate al fine di ridurre il consumo dei
processori e la stessa tecnologia prevista sui prossimi processi produttivi per chip ad elevate
prestazioni di tutti i principali produttori.
Infine la tecnologia Silicon on insulator (SOI) messa a punto da IBM e utilizzata anche da AMD, che
consiste di depositare il silicio necessario su uno strato di materiale isolante, consente un drastico
abbassamento delle correnti disperse a parit di tensione.
I fronti su cui si attua la riduzione del consumo energetico nel funzionamento a carico in fase di
produzione sono dunque molteplici:
- Riduzione del processo produttivo
- Riduzione della tensione di soglia dei transistor e dunque della tensione necessaria al
funzionamento del chip
- Riduzione delle correnti disperse a parit di tensione di alimentazione mediante luso di
materiali adatti.
Quanto detto sullaumento del consumo in relazione allaumento di frequenza e in relazione
allaumento di tensione di alimentazione fa capire come andando ad overcloccare un processore sia
molto importante disporre di un sistema di raffreddamento in grado di smaltire il calore dissipato. Allo
stesso modo necessario disporre di un alimentatore e di una scheda madre in grado di erogare la
potenza elettrica richiesta dalla CPU, mantenendo la tensione di alimentazione costante e pari a
quanto impostato dallutente. Per quanto riguarda la scheda madre anche importante che la
circuiteria di alimentazione della CPU sia fornita di un buon sistema di dissipazione dato che le
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elevate correnti che la interessano provocano una caduta di potenziale attraverso di essa, con
conseguente sviluppo di calore.
Circa la tensione di alimentazione invece bisogna dire che allaumentare della potenza assorbita dal
chip, e dunque delle correnti veicolate dalla circuiteria di alimentazione, aumenta la potenza dissipata
da questultima, con conseguente caduta di potenziale attraverso i circuiti stessi.. In assenza di un
controllo sulla tensione applicata alla CPU accade che questultima pu essere sostanzialmente
inferiore a quanto impostato. Tale scostamento, che prende il nome di Vdrop, pu raggiungere
lordine di grandezza del decimo di volt ed causa di fastidi nel momento in cui si va ad overcloccare
un processore, dal momento che si origina ed dipendente dalla potenza assorbita dalla CPU e di
conseguenza dal suo carico di lavoro. Quando la CPU si trova in stato di idle lassorbimento infatti
basso e di conseguenza la tensione di alimentazione buona. Passando al funzionamento sotto carico
invece, quando la tensione applicata dovrebbe essere elevata e quanto pi vicina possibile
allimpostazione scelta dallutente, per garantire la necessaria stabilit, questa si riduce in relazione
alla potenza dissipata dalla circuiteria.
Tutto ci comporta limpossibilit di settare con accuratezza la tensione di alimentazione e, volendo
evitare instabilit, porta a dover impostare un vcore superiore a quanto realmente necessario. Inoltre
comporta il dover rilevare via software (ad esempio tramite CPU-Z) la tensione di alimentazione che
interessa la CPU nelle varie condizioni di carico al fine di verificarne laccettabilit.
Una circuiteria di alimentazione adatta alloverclock dovrebbe ridurre al minimo il Vdrop.
Quanto descritto avviene ovviamente non solo per la CPU, ma anche per le RAM e nel caso si
considerino i settaggi e loverclock di una scheda video, pu interessare anche la GPU.
Un sistema di controllo che miri ad annullare o a ridurre il Vdrop in genere chiamato loadline
calibration nei bios di sistemi Intel ed integrato in funzioni note come Advanced clock calibration
nei bios di sistemi AMD. Se un tale strumento disponibile ovviamente bene attivarlo prima di
iniziare loverclock.
La tensione di alimentazione e la stabilit di un processore
Il motivo per cui importante la funzione che lega il consumo di un chip alla sua tensione di
alimentazione che la stabilit di un chip ad una data frequenza dipende direttamente da essa.
Aumentando la frequenza di lavoro di un chip oltre un certo limite accade infatti che questo perde la
sua capacit di operare in modo affidabile, a causa dellaumento del rumore che si verifica nel segnale
stesso e a causa di eventuali difetti presenti a livello di silicio o a livello di circuito.
In queste condizioni un aumento della tensione di alimentazione garantisce al chip maggiore stabilit e
dunque la possibilit di operare nelle nuove condizioni di frequenza. A scapito, daltra parte, del
consumo. Per questo motivo importante riuscire a dosare con esattezza la tensione di alimentazione,
evitando gli eccessi e garantendo nel contempo la necessaria stabilit.
Come abbiamo visto esistono diverse metodologie attuabili in fase di produzione e destinate a ridurre
la potenza dissipata a pieno carico da un chip, di conseguenza prodotti diversi possono avere tensioni
di alimentazione standard molto diverse, e possono rispondere in modo differente ad un aumento della
tensione stessa.
Le CPU Intel ad esempio presentano tensioni di alimentazione particolarmente basse grazie
alladozione del processo metal gate. Un processore Intel quale un Core 2 o una CPU Core ix ha
generalmente VID compreso fra 1 volt e 1,15 volt. Se per andiamo ad aumentare la tensione al fine
di salire in overclock scopriamo come consumo e calore crescano molto velocemente. Ci dovuto
alle correnti di leakage che a tensioni di 1,3 1,35 volt non sono ostacolate da isolanti adatti.
Le CPU AMD per contro nel nodo a 45nm non fanno uso di processo metal gate. Di conseguenza la
tensione di alimentazione deve essere pi elevata perch pi alta la tensione di soglia richiesta dai
transistor. Il processo di tipo SOI permette per un buon contenimento delle correnti disperse a
nonostante la tensione pi elevata non raro notare un consumo molto contenuto. Alzando il valore
della tensione applicata il processo SOI mantiene un basso leakage aiutando a contenere la potenza
dissipata. Il problema dellaumento di potenza assorbita e del calore dissipato quindi meno sentito
nelle CPU AMD, che peraltro permettono di salire in frequenza senza aumentare di molto la tensione
di alimentazione. Vedremo che sono altri i fattori che limitano loverclock di questi processori.
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Predisposizione di un Computer alloverclock del processore
Ovviamente, anche in presenza di un processore potenzialmente molto potente il sistema complessivo
potrebbe non essere adatto alloverclock; volendo attuare questa pratica in modo efficace necessario
disporre di una configurazione adatta. Vediamone i punti fondamentali:
1) La scheda madre e lalimentatore devono essere in grado di far fronte allaccresciuto assorbimento
del processore, garantendo una tensione di alimentazione estremamente stabile ed un Vdrop
trascurabile o possibilmente nullo.
2) Il BIOS deve mettere a disposizione i settaggi necessari, dunque la regolazione del clock del
processore, del vcore,, eventualmente del moltiplicatore, la regolazione della frequenza del bus
pci-rxpress (che consente di attivare il fix), la regolazione del moltiplicatore del clock per le RAM,
della tensione della RAM, del northbridge, delleventuale southbridge, nonch del bus che
connette CPU e chipset.
3) Una RAM di frequenza nominale pari o superiore al prodotto del moltiplicatore pi basso
selezionabile per la memoria per il clock cui si intende portare la CPU.
4) Un dissipatore per la CPU adatto a smaltire laumentata quantit di calore sviluppata dal
processore overclcoccato.
5) Un dissipatore del chipset in grado di smaltire il maggiore calore prodotto in relazione
alleventuale aumento di frequenza subito (per laumento di clock del processore).
6) Un case ben ventilato, in grado di garantire un buon flusso in corrispondenza dei componenti
principali fin qui visti.
Sar inoltre necessario procurarsi delle utility atte a testare la stabilit del sistema nelle condizioni
overcloccate e a misurarne le temperature durante il funzionamento sotto stress. Per lo stress della
CPU e del sistema suggerisco Prime95, mentre per la misurazione della temperatura dei core
suggerisco di usare Coretemp. Entrambe le utility sono gratuite.
Infine CPU-Z servir a rilevare i parametri di funzionamento del sistema; le informazioni pi
importanti saranno la frequenza della CPU (variabile in base allo stato di risparmio energetico attivo),
il vcore effettivo, i timings e la frequenza delle RAM, nonch lSPD, cio una lista di parametri di
timings e frequenze per i quali il produttore certifica le proprie RAM.
Un buon overclock
Possiamo considerare ben riuscito un overclock quando soddisfa i seguenti requisiti:
- Laumento di frequenza stato considerevole e tale da fornire un apprezzabile diminuzione dei
tempi di elaborazione.
- Il sistema nel suo complesso rimasto perfettamente stabile.
- Le temperature del processore, del northbridge, e dellambiente allinterno del case sono rimaste
entro obiettivi prefissati e compatibili con le temperature ottimali di utilizzo suggerite dal produttore
di ciascun componente.
- La tensione fornita al processore non stata alzata rispetto a quella impostata di default dal
produttore della CPU (VID), o laumento di tensione applicata contenuto entro un margine
conservativo.
Rischi e responsabilit derivanti dalla pratica delloverclock
Prima di iniziare a descrivere i passi che portano ad overcloccare il processore sottolineo che non mi
assumo alcuna responsabilit su eventuali danni al sistema dellutente che abbia eseguito overclock
seguendo questo tutorial.
Loverclock una procedura sicura se eseguita secondo criterio, ma pu comportare dei rischi e a
rigore i danni non sarebbero coperti da garanzia.
In caso di danneggiamento, riportando a default i parametri, nella maggior parte dei casi sar
impossibile individuare loverclock come causa del danno. Pur tuttavia un evidente danno fisico
dovuto allapplicazione di parametri esageratamente elevati o comunque a negligenza dellutente pu
indurre il venditore a riconoscere la causa del danno, con conseguente rinuncia al riconoscimento
della garanzia.
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Preparazione del BIOS
Una vola che il sistema sia stato approntato, con un hardware adatto come descritto e con un sistema
di raffreddamento adeguato, ed una volta reperite le utility consigliate, si potr iniziare a metter mano
ai parametri del BIOS.
Avviate dunque il sistema e accedete al bios, in particolare alla sua sezione che contiene i settaggi del
clock del processore; il suo nome pu variare a seconda dei produttori ma non sar difficile
individuarla. Su alcuni BIOS i parametri relativi alla memoria possono trovarsi alla voce Advanced
chipset features, e non assieme ai parametri della CPU.
Come prima cosa impostiamo il fix: si tratta di impostare manualmente la frequenza degli slot pci o
pci-express (nei vari bios presente uno dei due settaggi), in modo che questi non siano legati (come
da default) al clock del processore.
Una volta individuata la voce procedete ad impostare le frequenze di 34MHz se si tratta di una
frequenza del bus pci, 101MHz se si tratta della frequenza del pci-express. Le loro frequenze di
default sarebbero rispettivamente di 33 e 100MHz, ma in alcune schede madri impostando il valore
corretto il fix non risultava attivato.
Nel caso (molto diffuso) in cui si proceda alloverclock alzando il clock e non il moltiplicatore di
frequenza dei core (che in genere risulta bloccato verso lalto) sar ora necessario abbassare i
moltiplicatori di frequenza dei componenti estranei ai core. Dunque impostiamo per la RAM il
minimo moltiplicatore disponibile. Provvederemo in seguito ad ottimizzare anche la memoria, ma
come gi detto la sua influenza sulle prestazioni del sistema trascurabile rispetto a quella della
frequenza dei core. La sua ottimizzazione costituisce quindi una fase successiva.
Allo stesso modo sulle CPU Intel con architettura Nehalem dovremo ridurre al minimo (36x, con
conseguente frequenza complessiva di 4,8GHz) il moltiplicatore del bus QPI (nelle versioni non
estreme tale valore gi al minimo) e dovremo abbassare il moltiplicatore di frequenza delluncore.
Allo stesso modo nelle CPU AMD andremo a ridurre i moltiplicatori di frequenza dellHyper
transport link e del northbridge. In entrambi i casi scegliamo un valore tale per cui anche in overclock
il prodotto del nuovo moltiplicatore per il clock raggiunto sia inferiore alla frequenza nominale
prevista. Se la frequenza delluncore prevista per una CPU core i7 di 2,13GHz (133MHz x 16)
scegliamo allora un moltiplicatore tale per cui anche alzando il clock la frequenza che risulti per
luncore sia inferiore a questo valore. Per una CPU AMD avente northbridge con frequenza standard
di 2GHz (200MHz x 10) scegliamo un moltiplicatore tale per cui il suo prodotto per il clock
(aumentato) sia ancora inferiore a 2GHz.
Per schede madri il cui bios non riporta il valore del moltiplicatore ma la frequenza complessiva
dipendente da esso la regola la stessa: scegliamo un valore molto basso, inferiore alla frequenza
standard del componente.
Per quanto riguarda i timings delle memorie (i parametri di latenza) impostiamo manualmente i valori
standard previsti dal produttore.
Ora necessario impostare manualmente le tensioni di alimentazione dei diversi componenti. Lasciare
in auto questi parametri pu portare il BIOS ad accrescerli in funzione del clock che andremo ad
impostare. Ci accade perch diversi produttori di schede madri scelgono di far crescere secondo una
curva forfettaria e molto generosa in funzione del clock questi parametri quando lasciati in
automatico, il tutto al fine di evitare eventuali instabilit. Questo comportamento daltra parte
pericoloso perch comporta settaggi altamente fuori specifica e molto spesso molto superiori a quanto
necessario. Interverremo eventualmente personalmente su questi parametri. Una cosa importante
quando si esegue un overclock non affidarsi a procedure automatiche e semplificate, o a parametri
dati per buoni da altri utenti su altri computer, ma avere il completo controllo di ogni parametro e
saperlo dosare in relazione al comportamento del proprio hardware.




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Per cominciare consiglio di impostare, manualmente, per ognuno dei seguenti parametri il valore di
default:
- Timings primari e secondari della memoria
- Tensione di alimentazione della memoria
- Tensione di alimentazione del BUS QPI, Hyper transport, FSB, a seconda del sistema su cui si
opera.
- Tensione di alimentazione del northbridge
- Tensione di alimentazione del southbridge
- Tensione di alimentazione del PLL della CPU
- Tensione di alimentazione del PLL del bus QPI, Hyper transport, FSB
Ovviamente non detto che tutti questi parametri siano disponibili sul proprio BIOS.
Infine disattiviamo qualunque opzione di overclock automatico della CPU e della memoria RAM.
Ogni produttore assegna a queste opzioni un nome proprio; verifichiamo nel manuale della scheda
madre come sono indicate nel bios dove andiamo ad intervenire.






































Tutorial sulloverclock dei processori ad opera dellutente papafoxtrot e principalmente ad uso degli utenti di Treddi.com
OVERCLOCK DELLE CPU INTEL CON ARCHITETTURA NEHALEM
Ricordo come appartengano a questa famiglia tutte le CPU Intel aventi sigla Core ix, dunque Intel
Core i3, Core i5, Core i7, nonch le CPU Xeon 35x0.
Architettura delle CPU
Larchitettura Nehalem introduce, nellambito dei prodotti Intel, numerose innovazioni.
La CPU si compone principalmente di 2, 4 o 6 core aventi ognuno una cache L2 dedicata di 256
kBytes, una cache L3 delle dimensioni di 8MBytes, un memory controller integrato ed un link point to
point che prende il nome di quick path interconnect (QPI) e che collega il processore al chipset e, nel
caso di sistemi a pi processori, alle altre CPU.
La parte del chip al di fuori dei core di processore prende il nome di uncore (letteralmente tutto ci
che non il core), che dunque comprende per la maggior parte la cache L3, il memory controller ed il
controller del QPI.
Tali componenti funzionano in modo indipendente e dunque possono avere frequenze differenti, tutte
derivabili da una frequenza di clock di base applicando opportuni moltiplicatori.
La frequenza di clock di base (BCLK) in tutte le CPU con architettura Nehalem in commercio di
133MHz.
Una frequenza di clock cos bassa ci fa subito capire come il moltiplicatore della frequenza dei core
debba essere elevato, al fine di ricavare le consuete frequenze di funzionamento che ormai si sono
standardizzate nella fascia compresa fra 2,5 e 3,3GHz.
Nellambito delle CPU Core i7 Bloomfield (i7 9x0), la CPU core i7 920, avente frequenza dei core di
2,66GHz avr dunque un moltiplicatore pari a 20. La CPU i7 960 avr moltiplicatore 24 che
garantisce una frequenza complessiva di 22x133MHz=2,93GHz. La CPU core i7 975 avr infine un
moltiplicatore pari a 25x.
Ricordiamo come in tutte le CPU Intel non appartenenti alla fascia extreme, il moltiplicatore di clock
dei core non sia innalzabile oltre il livello nominale. Avendo a disposizione, per questione di costi,
una CPU convenzionale e non un extreme (Core i7 975x, core i7 980x) al fine di overcloccare il
processore sar dunque dobbligo intervenire sul clock di base, con tutte le conseguenze gi viste sul
funzionamento e sulle impostazioni da applicare ad uncore, memoria e QPI.
Memory controller e memoria
Uncore e memoria devono essere impostati in modo tale per cui il primo abbia frequenza (e dunque
moltiplicatore, derivando la frequenza di entrambi i componenti dal base clock) pari ad almeno il
doppio della frequenza della seconda.
Ci significa che se la memoria assumer una frequenza di 1600MHz, luncore dovr funzionare ad
almeno 3,2GHz.
Il memory controller integrato nelle CPU core i7 infine, permette di gestire a default memorie DDR3
alla frequenza massima di 1066MHz; 1333MHz per le CPU Extreme Edition.
Ci non significa che il memory controller non offra la possibilit di salire oltre con la frequenza delle
memorie applicando un moltiplicatore superiore: infatti sufficiente alzarne il valore (che per una
RAM a 1066MHz pari a 1066/133=8) fino a 9x, 10x o pi per ottenere memorie rispettivamente a
1200MHz, 1333MHz ed oltre. Solo che cos facendo, al fine di mantenere la sincronia con luncore,
saremmo costretti ad alzare anche il moltiplicatore di questultimo a valori rispettivamente di 18x,
20x. Frequenze maggiori per la memoria sono dunque possibili, a patto per di overcloccare luncore.
Ricordiamo come la frequenza della memoria abbia influenza assai limitata nelle prestazioni del
sistema; in particolare sulle CPU Core i7 9x0 (Bloomfield, Gulftown), aventi le prestazioni pi
elevate, il bus verso la memoria di tipo triple channel offre unampiezza di banda di 192bit, valore tale
per cui la banda passante risulta attorno ai 30GB/s gi con frequenze di 1333MHz, valore tale da non
poter costituire praticamente in alcun caso un collo di bottiglia.
Durante un render possiamo stimare in meno dell1% i miglioramenti derivanti dal passaggio da una
memoria a 1333MHz ad una a 1600MHz.
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Allo stesso modo la frequenza delluncore, una volta che ha raggiunto il valore doppio di quella della
memoria, non si considera pi influente sulle prestazioni del sistema.
La tensione di alimentazione standard stabilita dal jedec per le memorie DDR3 pari a 1,5v. Come
tutti sapranno esistono in commercio numerosissimi prodotti che per funzionare a frequenze elevate
e/o con timings ridotti richiedono voltaggi superiori. La tensione di alimentazione delle memorie
equivale alla tensione applicata al memory controller che in questo caso integrato nella CPU. E
bene non superare un valore di soglia fissato da Intel a 1,65v, pena il possibile danneggiamento del
controller.
Impostazioni preliminari
Prima di iniziare un overclock, come gi visto impostiamo al minimo possibile tutti i moltiplicatori i
sistema: Per le memorie il minimo generalmente 6x; per luncore tale valore di 12x (doppio della
memoria), per il QPI pari a 36x. E possibile ad ogni modo che il sistema si rifiuti di avviarsi a
default con moltiplicatore delluncore cos basso. Potrebbe essere necessario fornire un valore
superiore (14x, 16x).
Per quanto riguarda il vcore (tensione dei core del processore) converr che questo venga impostato al
valore nominale (VID) caratteristico della CPU o ad un valore leggermente superiore avendo
lintenzione di salire molto con la frequenza. Per una CPU che abbia VID pari ad 1,05 volt. sar cos
possibile impostare subito una tensione di 1,22 1,25 volt, e senza aumentare ulteriormente
questultima cercare la pi alta frequenza alla quale la CPU si mantiene stabile.
Circa il Quick Path Interconnect Il link alimentato tramite una circuiteria propria da una tensione che
pu essere variata a piacere ma che assume un valore standard di 1,175v. Consiglio di impostare
manualmente la tensione al valore nominale; in caso di overclock del bus oltre i 6,4GHz massimi
nominali a causa di overclock elevati della CPU (sempre in presenza di moltiplicatore del bus pari a
36x) sar possibile che esso richieda una tensione superiore al fine di mantenersi stabile.
Personalmente ho rilevato che una tensione pari a 1,215v sufficientemente generoso da permettere di
superare senza problemi i 7GHz sul bus. Se possibile suggerisco di non superare tale tensione.
Infine la tensione del PLL: ad alte frequenze una tensione superiore alla specifica di 1,8v ci permetter
di salire meno col vcore. Impostiamo cos da subito un cauto 1,84 volt. Il suo settaggio comunque
dipende da scheda madre a scheda madre e da CPU a CPU. Sar possibile impostare valori fino a 1,86
1,88 volt qualora questi si dimostrassero efficaci nel migliorare la stabilit della CPU.
In sostanza il PLL (phase locked loop) il circuito allinterno della CPU che, ricevendo in input un
clock di base, applica un moltiplicatore restituendo una sinusoide allineata a quella di input ma con
frequenza multipla della prima. Pu succedere che in corrispondenza di una tensione ridotta e di un
segnale di clock molto sporco a causa delle correnti elevate che circolano in seguito alloverclock, il
PLL divenga instabile e cos la frequenza che esso scandisce. Un aumento della tensione di
alimentazione del PLL comporta un aumento del margine di rumore (noise) ammissibile sul clock
della CPU.
Esecuzione delloverclock tramite aumento del clock di base
Come al solito si dovr procedere salendo a step contenuti; possiamo partire da un clock di 145-
155MHz per poi proseguire a step di 5-10MHz a seconda dellobbiettivo e delle prestazioni del
sistema di raffreddamento.
Impostiamo il valore scelto per il clock di base, avviamo il sistema operativo e usiamo un utility quale
prime95 per effettuare uno stress test sulla CPU. Scegliamo un test di tipo small FTT o in place; in
sostanza un test che venga eseguito sulla cache del processore e dunque che stressi poco la memoria
ed il QPI. Ci occuperemo dopo di verificare la loro solidit.
Eseguiamo sessioni di test di circa 20 minuti durante le quali misuriamo le temperature di esercizio
del processore usando coretemp.
Al termine di una sessione, se la CPU non ha presentato instabilit e se il sistema di raffreddamento ce
lo consente, possiamo tornare nel bios ed innalzare ulteriormente il clock del processore per poi
eseguire un nuovo stress test.
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Se la CPU si presenta instabile ad un test sar necessario alzarne la tensione; dal bios dovremo dunque
agire sul vcore crescendo di alcuni millivolt o di un paio di centesimi di volt se il raffreddamento ce lo
permette e se puntiamo a crescere ulteriormente in modo sostanzioso.
Se le temperature di esercizio si avvicinano alla soglia limite sar bene concludere loverclock
cercando il miglior clock con la tensione gi applicata o il minor vcore che permetta la stabilit del
processore alla frequenza impostata. La scelta sar da fare in base alle temperature raggiunte.
In ogni caso una volta che si sar deciso di non salire ulteriormente si proceder con una sessione ti
test molto lunga (un ora o pi) al fine di accertare la perfetta stabilit della CPU. Potrebbe essere
necessario aumentare ancora in modo molto leggero il vcore (un millivolt o ancora meno se i settaggi
della scheda madre lo consentono) o potrebbe essere possibile scendere leggermente a tutto vantaggio
delle temperature. Potrebbe ancora essere possibile salire di un megahertz o due col clock di base.
Cerchiamo in sostanza la condizione ottimale.
Al fine di assicurare la stabilit dei core possiamo anche tentare di aumentare la tensione di
alimentazione del PLL a 1,88v o anche 1,9v. Consiglio comunque di non salire oltre.
Verifica del QPI
La frequenza massima nominale del QPI pari a 6,4GHz sar raggiunta, avendo scelto un
moltiplicatore pari a 36x, con un BCLK di 178MHz.
Se durante loverclock fosse superata tale soglia potrebbe essere necessario aumentane leggermente la
tensione di alimentazione del QPI cos da preservarne la stabilit.
Dobbiamo eseguire una verifica sulla stabilit del QPI perch, a differenza di altri casi, non abbiamo
modo, durante loverclock, di mantenere la frequenza del bus al valore nominale.
Usiamo un prime blend test per verificare la stabilit del QPI. Anche qui sar bene eseguire una
sessione moto prolungata; il mio consiglio di testare il sistema per un ora e mezzo. In caso di errore
sar sufficiente aumentarne leggermente la tensione. Come gi detto una tensione di 1,215v dovrebbe
assicurare il corretto funzionamento fin oltre i 7GHz di frequenza complessiva e sconsiglio valori
superiori.
Ovviamente poi sar il test sul campo a dare le maggiori garanzie. Niente come un uso prolungato
del computer nel periodo successivo alloverclock ci dar la conferma che avremo fatto le cose per
bene o che invece avremo lasciato qualche problema di stabilit.
Ottimizzazione della memoria
Abbiamo visto come frequenza e timings della memoria siano sostanzialmente ininfluenti sulle
prestazioni del sistema; consiglio dunque non superare i valori da specifica del produttore, preferendo
piuttosto delle impostazioni pi conservative. Ricordiamo come le memorie soffrano spesso a causa di
temperature elevate, per via della loro posizione in un luogo tipicamente poco areato del case e della
loro mutua vicinanza. Le DDR3 sono memorie pi fresche delle precedenti DDR2, avendo un
consumo inferiore; un cattivo raffreddamento pu comunque portarle a surriscaldarsi riducendone la
drasticamente la vita utile.
Impostiamo il moltiplicatore pi vicino alla frequenza nominale della memoria, impostiamo i timings
come da specifica, dopodich cerchiamo la minore tensione che rende stabili le memorie.
Al fine di testarne il corretto funzionamento usiamo memtest. Anche il prime95 blend test comunque
effettua un discreto test sulla memoria.
Avremmo anche potuto impostare la tensione di default e cercare i migliori timings o la migliore
frequenza possibili, eseguendo anche qui i vari test di stabilit e usando, ad esempio, una scena da
renderizzare molto onerosa per la memoria, piuttosto che un filmato da convertire o quantaltro al fine
di stabilire il settaggio pi conveniente scegliendo fra frequenze elevate o timings ridotti o una via di
mezzo, ma ripeto, non guadagneremmo sostanzialmente nulla ed in tal caso bene puntare piuttosto
ad avere una RAM pi longeva. Una procedura del genere inoltre richiederebbe tempi molto lunghi,
per nulla adeguati al magro guadagno che ne risulterebbe.



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OVERCLOCK DELLE CPU AMD CON ARCHITETTURA K10 E K10.5
A questa famiglia appartengono tutte le CPU Phenom, Athlon X2 7x50, Phenom II ed Athlon II,
indipendentemente dal numero di core. Per quanto riguarda le CPU AMD Opteron con architettura
K10 e K10.5, prenderemo in considerazione le versioni destinate allinstallazione su schede madri a
singolo processore: sono questi infatti gli unici esempi di sistemi basati su opteron per cui possibile
un overclock, almeno procedendo nel modo tradizionale.
Caratteristiche del northbridge
Come gi abbiamo parzialmente visto lattuale architettura AMD prevede un processore integrante un
numero variabile di core che condividono leventuale (non sempre presente) cache L3. Il memory
controller integrato nella CPU e la comunicazione con il northbridge avviene attraverso lHyper
Transport link.
Cache L3, controller di memoria e controller dellHyper transport link lavorano a frequenza inferiore
a quella dei core di processore e pari a quella del northbridge. Un moltiplicatore permette quindi di
settarne la frequenza complessiva a partire dal clock.
Nelle CPU aventi socket AM2+, quindi Phenom I ed Athlon X2 7x50, architettura K10 di prima
generazione, core Agena, e Phenom II 920 e 940 (primi phenom II, core deneb, ad uscire) la frequenza
del northbridge e del link Hyper transport era di 1,8GHz.
Nelle CPU Phenom II ed Athlon II (core deneb e propus), socket AM3 la frequenza di uncore e link
stata portata a 2GHz.
Ricordiamo come in tutte le implementazioni la frequenza complessiva del link hyper transport sia
pari al doppio della frequenza nominale.
Per quanto riguarda le CPU K10.5, core Zosma (quattro core) e Thuban (sei core), nonch le CPU
opteron core Llano e Magny cours, lHyper transport link ha frequenza di default differente da quella
del northbridge; i valori di default sono di 2,4GHz per lHyper transport link e 2,2GHz per il
northbridge. Lhyper transport link pu essere overcloccato fino ad avere frequenza nominale doppia
rispetto a quella del northbridge.
Overcloccando attraverso linnalzamento del clock, al fine di evitare instabilit, dovremmo in
definitiva ridurre i moltiplicatori di northbridge ed Hyper transport link in modo che la frequenza
complessiva del northbridge, derivante dal prodotto del clock raggiunto per il moltiplicatore scelto, sia
minore o uguale alla frequenza di default.
Solo successivamente procederemo eventualmente ad ottimizzare le frequenze di northbridge e HT
link.
Comportamento in overclock e limiti dellarchitettura
Per quanto riguarda le tensioni di alimentazione non in genere necessario salire molto. Suggerisco di
non superare il VID di oltre 0,1 0,15 volt, anche se il consumo energetico sembra consentire aumenti
ulteriori. Le CPU AMD daltra parte consentono buoni overclock con modesti aumenti di tensione.
Superare 1,5 volt, 1,55 al massimo potrebbe addirittura penalizzare le prestazioni in overclock e
causare instabilit. In particolare le CPU step C3 e successive non richiedono tensioni superiori, in
media, a 1,48 volt per raggiungere i 4GHz.
Il limite in overclock per contro costituito dalla temperatura dei core. Una temperatura elevata rende
la CPU instabile quasi indipendentemente dalla tensione fornita. Non consigliabile, per questo
motivo, superare la soglia dei 60 65 gradi sui core e pu essere necessario mantenersi su valori
ancora pi bassi.
Per quanto riguarda le CPU core Agena superare la frequenza di 3GHz pu essere impegnativo e
richiedere sistemi di raffreddamento importanti, dato anche lelevato calore dissipato ad alte
frequenze.
Usando una CPU core deneb (Phenom II quad core) superare la frequenza di 4GHz richiede
temperature molto basse, ottenibili solo con impianti a liquido costosi e non sono dunque convenienti
e comunque 4,2GHz circa costituisce un limite praticamente invalicabile, indipendentemente dal
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calore dissipato o dalla bont del processore. Il limite sparisce scendendo a temperature fortemente
sotto lo zero; in queste condizioni la CPU pu salire moltissimo (5-6GHz) con tensioni di
alimentazione estremamente basse. Ci dimostra ancora una volta come non sia necessario applicare
tensioni elevate ai core, che potrebbero anzi compromettere la stabilit, contrariamente a quanto ci si
aspetterebbe.
Se la CPU appare instabile quindi facile che il problema sia costituito dalla temperatura.
Un overclock importante, indipendentemente dallarchitettura della CPU, pu invece richiedere un
aumento della tensione di alimentazione del southbridge, che fornisce ladvanced clock calibration.
Questo a patto di essere dotati di southbridge sb750 o successivo. Consiglio comunque di non
superare una soglia inferiore alla tensione della CPU di 0,05 volt.
Se il vcore selezionato pari a 1,45 volt quindi potrebbe essere necessaria una tensione al southbridge
di 1,4 volt.
La tensione del northbridge deve rispettare la stessa regola ed consigliabile mantenerla pi bassa di
quella dei core di 0,05 0,1 volt.
Esecuzione delloverclock
Ora che il sistema pronto possibile iniziare a salire con la frequenza del processore.
Se la CPU di tipo black edition (BE) il moltiplicatore di frequenza sbloccato verso lalto e
conviene agire praticamente solo su questo parametro. Non sar allora necessario agire sui
moltiplicatori di memoria e northbridge/Hyper transport link. CPU di questo tipo hanno un costo
accettabile e sono consigliate a chi intendesse overcloccare.
Consiglio di salire inizialmente a step di 200-300MHz (+1/+1,5 al moltiplicatore), per poi salire a step
di 100- 200MHz al massimo (+0,5/+1).
Volendo cercare con precisione la massima frequenza possibile in condizioni di utilizzo giornaliero si
dovr comunque intervenire via clock del processore, in quanto questo consente step di ampiezza
migliore nellaumento di frequenza.
Aumenti modesti del clock (+1, +2, +3MHz rispetto al valore di default di 200MHz) portano ad
aumenti di alcune decine di Megahertz, utili alla regolazione fine della frequenza, senza causare
instabilit nel northbridge, nella memoria o nellHyper transport link.
Se la CPU una versione convenzionale si proceder aumentando il clock, previo settaggio dei
moltiplicatori come gi descritto. Gli step da rispettare sono simili: +200-300MHz allinizio, poi
+100-200MHz. Gli ultimi step saranno invece distanziati di pochi Megahertz, fino ad un solo
megahertz (che a seconda del moltiplicatore della CPU comporta un aumento della frequenza
complessiva variabile fra i 13MHz (CPU a 2,6GHz) ed i 18MHz (CPU a 3,6GHz).
Ad ogni step si dovr avviare il sistema e verificare la stabilit della configurazione raggiunta tramite
una sessione di Prime95 di durata moderata (20 minuti circa).
Al verificarsi di un errore si proceder o aumentando leggermente il vcore (o se necessario la tensione
del southbridge) o riducendo la frequenza impostata. Oltre allobiettivo che ci si prefissati la
discriminante costituita dalla temperatura dei core, che dovr essere verificata utilizzando core temp.
Se questa si avvicina al valore di soglia di 60 circa sar bene provvedere o aumentando la potenza del
sistema di raffreddamento, oppure riducendo la frequenza/tensione.
Se la CPU non mostra segni di instabilit potremo salire ulteriormente.
Avvicinandosi ad un eventuale limite di frequenza prefissato si potr cercare la minore tensione di
alimentazione da applicare, ottenendo temperature inferiori.
Ricordiamo come un aumento della temperatura, passando ad esempio dallinverno allestate,
potrebbe portare a compromettere la stabilit del sistema. Conviene quindi mantenersi ad una certa
distanza dal limite di temperatura prefissato qualora loverclock sia eseguito i inverno o comunque
con temperature ambientali ridotte. Pi alta sar la frequenza raggiunta, pi bassi sar bene mantenersi
con le temperature. Un overclock di una CPU Phenom II a 3,5 3,6GHz pu consentire di mantenersi
sui 50-55 in inverno (60 gradi in estate). Un overclock che raggiunga i 4GHz costringer a mantenere
temperature di 45 gradi al massimo in inverno, spesso difficili da mantenere ad aria senza scendere a
compromessi per quanto riguarda la silenziosit.
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Ottimizzazione della frequenza del northbridge e dellHyper transport link
Un aumento della frequenza del northbridge fornisce un modestissimo aumento delle prestazioni del
sistema. Non consiglio dunque di spendere molto tempo nel cercare la frequenza pi alta possibile.
Tuttavia bene almeno raggiungere la frequenza nominale.
Se loverclock stato ottenuto via aumento del moltiplicatore di frequenza dei core ovviamente non ci
sar bisogno di intervenire in alcun modo, anche se possibile tentare un aumento di uno step del
moltiplicatore di frequenza del northbridge.
Se loverclock stato ottenuto via aumento del clock, abbassando il moltiplicatore del northbridge, si
dovr intervenire aumentando nuovamente tale moltiplicatore fino a ritrovare la frequenza
complessiva di default. In generale non si potr ottenere esattamente la frequenza nominale (1,8GHz
per le CPU AM2+, 2GHz per le CPU AM3 core deneb e propus, 2,2GHz per le CPU Zosma e
Thuban). La frequenza complessiva del northbridge potrebbe per contro risultare in valori
leggermente pi bassi di quelli nominali, per un certo moltiplicatore. In questo caso suggerisco di
tentare laumento di uno step del moltiplicatore stesso. E facile che la stabilit sia comunque
assicurata, eventualmente ricorrendo ad un piccolo aumento della tensione del northbridge, tenendo a
mente la regola di non superare il valore pari al Vcore 0,05 volt.
Se invece il risultato complessivo dovesse essere leggermente superiore a quello di default per un
certo moltiplicatore suggerisco di lasciare questa impostazione, verificando che sia stabile.

A titolo di esempio si consideri loverclock di una CPU Phenom II X4 945, operante a 3GHz di
default, con clock di 200MHz e moltiplicatore pari a 15. Il moltiplicatore di default della frequenza
del northbridge pari a 2GHz/200MHz=10.
Immaginiamo di portare la CPU ad una frequenza complessiva dei core di 3795MHz, pari alla coppia
clock, moltiplicatore (253, 15).
In questa condizione il northbridge pu raggiungere la frequenza di 2024MHz facendo uso di un
moltiplicatore pari a 8. Certamente un valore tollerato dal chip. Si deve ovviamente procedere in
ogni caso alla verifica.
Salire ulteriormente con il northbridge significherebbe tentare di utilizzare un moltiplicatore pari a 9.
Il risultato sarebbe una frequenza complessiva pari a 253*9=2277MHz, difficilmente raggiungibile,
soprattutto per un utilizzo in daily.
Consideriamo ora il caso in cui la CPU sia stata overcloccata ad una frequenza di 3645MHz,
utilizzando un clock di 243MHz ed il normale moltiplicatore di frequenza dei core di 15.
In questa condizione il northbridge pu assumere frequenze di 243*8=1944MHz, oppure di
243*9=2187MHz. Non detto che questa condizione sia supportata dalla CPU anche se facile che lo
sia, soprattutto fornendo un adeguata tensione.
Ottimizzazione dei parametri della memoria
Lintervento sui parametri della memoria in genere da risultati modesti. Per questo motivo consiglio di
cercare la configurazione stabile pi vicina ai parametri di default della memoria in possesso.
In questo caso possiamo ad ogni modo intervenire non solo sulla frequenza (che pu assumere solo
valori discretizzati a causa del moltiplicatore applicato al clock di base).
Qualora una frequenza ottenuta leggermente superiore a quella di default non fosse tollerata possiamo
compensare alzando leggermente un timing. Aumentando la sua latenza la memoria pu recuperare la
stabilit. Consiglio di intervenire in modo leggero. Pu essere sufficiente alzare di uno step uno solo
dei quattro timings principali.
Nel caso invece ci si trovasse a dover scegliere fra una frequenza leggermente inferiore o molto
superiore a quella nominale, suggerisco di optare per la prima scelta, anche qui andando a compensare
eventualmente abbassando di uno step uno o pi timings.
E infine possibile anche qui garantire stabilit alla memoria non solo cercando di comensare timings
e frequenze in modo da rimanere vicini alla configurazione di default, ma anche aumentando la sua
tensione. In generale una soluzione che non suggerisco. Porta la memoria a consumare e scaldarsi di
pi, senza che vi siano reali miglioramenti dal punto di vista delle prestazioni. Ricordo anche come le
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RAM siano allinterno di molti computer molto sollecitate dal punto di vista termico, a causa di una
non adeguata ventilazione nella posizione in cui si trovano sulle schede madri standard ATX.
Volendo procedere ad un overclock della memoria comunque faccio notare come non ci sia una
risposta univoca al vecchio dubbio se sia meglio scendere con i timings o crescere con la frequenza. In
alcune situazioni meglio luna, in altre laltra situazione, anche in relazione ai parametri che
abbiamo la possibilit di impostare. Alcune applicazioni inoltre preferiscono una soluzione, altre
laltra.
Sar dunque necessario procedere per tentativi selezionando le pi spinte configurazioni funzionanti e
testando le prestazioni del sistema nellambito per cui sar utilizzato. Sottolineo ancora una volta
come non sia un modo di procedere abituale e come in genere i vantaggi che se ne possono ricavare
sono molto risicati.








































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OVERCLOCK DELLE CPU INTEL CORE 2
Le CPU Intel Core 2 in commercio sono per la gran parte versioni con moltiplicatore di frequenza dei
core bloccato. Si dovr dunque procedere alloverclock alzando il clock del processore.
Versioni con moltiplicatore aumentabile oltre il valore di default erano vendute al prezzo di 1000
dollari, per cui non erano certo consigliabili.
Caratteristiche dellarchitettura
Larchitettura di questa generazione prevedeva soli chip a due core. I processori quad core erano
ottenuti unendo in un unico package due chip dual core, che comunicavano attraverso il front side bus.
I due core di ogni chip condividevano la cache L2, presente in quantitativo variabile a seconda della
versione del processore. Ricordiamo come al contrario delle cache di terzo livello (memorie condivise
fra i core nelle CPU attuali) le cache L2 lavorano sempre alla velocit dei core.
La frequenza di funzionamento dellintero chip dunque unica e determinata dal prodotto
moltiplicatore x clock.
Il memory controller fino a questa generazione era integrato nel chipset, con conseguente elevatissima
latenza nellaccesso alla RAM, a causa del bus front side che collegava CPU e chipset. Come gi visto
il front side bus funziona ad una frequenza pari al quadruplo del clock impostato. Esiste dunque un
moltiplicatore che fissato a 4 e non modificabile.
Laumento del clock comporta dunque un conseguente proporzionale aumento della frequenza
dellFSB.
Il collegamento del controller di memoria con la CPU via FSB genera una conseguenza abbastanza
importante: il clock della memoria deve essere maggiore o uguale al clock del front side bus e dunque
della CPU. Se cos non fosse ne deriverebbe un calo prestazionale tale da quasi annullare il vantaggio
nellavere un clock della CPU elevato oltre quello della memoria.
La frequenza complessiva della memoria, che per via del funzionamento double data rate (DDR)
pari al doppio del clock, deve dunque essere almeno doppia del clock della CPU.
Il clock delle CPU Intel con architettura Netburst prima (che aveva uguale soluzione per quanto
riguardava la memoria) e core dopo, andato via via aumentando passando da una generazione
allaltra, proprio allo scopo di aumentare le prestazioni del Front Side Bus, al fine di limitare la
latenza nellaccesso alla memoria.
Il clock delle CPU dunque andato aumentando a partire dai 133MHz dei P4A (Willamette) e dei
primi P4C (northwood), per poi passare a 200MHz (P4C northwood, P4E prescott e primi Pentium D
8x0), 266MHz (Pentium 4 Extreme edition e Pentium D 9x0) e Core 2 Duo Conroe (E2x00, E4x00,
E6x00) e Core 2 quad Kentfield (Q6x00), costruiti con processo produttivo a 65nm. Gli ultimi Core 2
Duo Conroe (E6x50) e Core 2 quad Kentfield (Q6850), nonch i Core 2 duo penryn (E5x00, E7x00,
E8x00) ed i core 2 quad yorkfield (Q8x00, Q9x00 e W9x50) avevano invece clock pari a 333MHz.
Versioni particolari di queste CPU sono arrivate ad avere clock di 400MHz (core 2 quad QX9770 e
Xeon X546x).
Ne deriva che la frequenza minima delle memorie RAM utilizzabili con queste CPU andata via via
aumentando nel tempo. Considerando le generazioni Core 2, i processori con clock standard di
266MHz dovevano utilizzare memoria con freqeunza di almeno 533MHz, mentre per le CPU con
clock di 333MHz la frequenza della memoria doveva essere di almeno 667MHz.
Ci diventa un problema in overclock. La maggior parte dei sistemi basati su CPU core 2 sono stati
realizzati con memorie DDR2 (le DDR3 hanno iniziato la loro diffusione nel periodo dellultima
generazione di CPU core 2 ed avevano costi proibitivi) e le memorie pi usate al tempo erano DDR2
con frequenza di 800MHz (PC-6400), anche in corrispondenza delluscita delle prime CPU core 2
erano ancora molto usate le 667MHz,. Per nelle contro le ultime macchine assemblate con CPU Core
2 a 45nm si sono usate anche memorie DDR2 a 1000MHz e 1066MHz (PC-8000 e PC-8500), in vista
di un eventuale overclock.
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Ora si consideri due CPU di frequenza comparabile, ma una avente clock standard di 266MHz, laltra
di 333MHz, e si consideri una memoria con clock di 400MHz (una PC-6400 da 800MHz, che per
quanto visto erano le pi diffuse).
Entrambe le CPU potranno essere overcloccate fino ad un clock di 400MHz, o eventualmente poco di
pi sfruttando un piccolo margine di salita anche sulle frequenza della memoria. Mentre la prima CPU
guadagnare fino al 50% del suo clock originale, e dunque potr raggiungere frequenze complessive
del 50% superiori a quelle originali, la seconda potr crescere solamente di 66MHz di clock, pari al
20% del clock originale. Di conseguenza il processore con clock di 333MHz limitato nelloverclock
da memorie con frequenza non troppo elevata come erano le comuni PC-6400.
In effetti le memorie a frequenza elevata per un lungo periodo hanno avuto costi ampiamente
superiori, che non erano ripagati da un guadagno prestazionale. Anche e soprattutto per queste CPU
vedremo come le prestazioni della memoria, una volta che questa abbia un clock almeno pari a quello
della CPU sono praticamente ininfluenti sulla velocit del sistema.
Per tirare le conclusioni di questo lungo discorso, insomma, overcloccare una CPU Core 2 con clock
elevato (333MHz) richiede memorie a frequenze elevate, che soprattutto su una macchina assemblata
nel periodo di maggiore diffusione delle CPU Core 2 Duo e core 2 quad a 45nm sono difficilmente
usate.
Prevedendo un upgrade della memoria per un sistema di questo tipo (ormai non si considera pi
lassemblaggio di un sistema nuovo con CPU di tale generazione) ed in vista di un overclock,
conviene allora pensare ad una memoria DDR2 PC-8000 o PC-8500.
Una memoria con clock di 533MHz (PC-8500 - 1066MHz complessivi) consente infatti ad una CPU
con clock di 333MHz di salire fino a 533MHz di clock, una variazione percentuale del 60%.
Daltro canto non solo la memoria limita il clock raggiungibile da questi processori. LFSB stesso in
overclock pu raggiungere frequenze molto elevate e il northbridge (cui lFSB si connette) deve
essere in grado di operare in tali condizioni. Le prime generazioni di schede madri con chipset Intel in
grado di supportare le nuove CPU Core 2 Duo Penryn e Core 2 Quad Yorkfield) usavano chipset P35
o eventualmente X38. Le stesse schede madri erano destinate anche alle ultime CPU Conroe e
Kentfield con clock di 333MHz (E6x50 e Q6850).
Ora questi chipset difficilmente potevano tollerare FSB a frequenze molto elevate ed un clock
superiore a 420-430MHz al massimo era difficilmente superabile. Un overclock molto spinto su un
processore Core 2 con clock di 333MHz richiede dunque una scheda madre con chipset di
generazione successiva, per lo pi Intel P45.
La preparazione delloverclock non richiede altre operazioni se non quelle gi enunciate:
impostazione manuale della frequenza del PCI-Express, abbassamento del moltiplicatore della
memoria al valore minimo (tipicamente 2), attivazione del loadline caliration per la compensazione
del vrdop.
Limiti dellarchitettura
I processori Intel Core 2 sono CPU in grado di dare ottimi risultati quando overcloccati. Mantenendo
il Vcore standard era spesso possibile crescere a frequenze molto elevate. Le CPU prodotte dopo
luscita delle generazioni successive daltro canto sono molto meno propense a crescere.
Per quanto riguarda le tensioni di alimentazione suggerisco di non crescere oltre 0,10 0,15 volt oltre
il valore nominale. Il limite dovuto alle correnti di leakage che si generano sul silicio Intel oltre
questi valori. Da una parte ci provoca una dissipazione di calore molto elevata, che causa
temperature eccessive in un sistema raffreddato con sistemi tradizionali; dallaltra si genera una forte
elettromigrazione che dopo alcuni anni di utilizzo potrebbe compromettere la stabilit del processore.
Correnti elevate, generate da differenze di potenziale elevate, infatti, tendono ad esportare elettroni dal
reticolo, danneggiando progressivamente il processore. Questo fatto si manifesta con la necessit,
dopo u nc certo periodo di utilizzo (molto variabile in base allutilizzo, alla tensione scelta, alla CPU)
di ridurre la frequenza operativa al fine di recuperare la stabilit del sistema. In alternativa si dovrebbe
aumentare ulteriormente la tensione, soluzione ovviamente non consigliabile.
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Per scongiurare questa spiacevole evenienza la precauzione da prendere appunto quella di mantenere
una tensione in daily use accettabile (non superare i 0,10 0,15 volt rispetto al VID), e mantenere una
temperatura adeguatamente ridotta. Temperature elevate infatti agevolano la migrazione.
Alcuni suggeriscono margini pi ampi (fino a +0,2 volt), ma meglio essere prudenti.
Per quanto riguarda la temperatura essa ha una scarsa influenza sulla stabilit del processore, per cui
possibile accettare anche temperature elevate. Suggerisco ad ogni modo di non salire oltre 60-65 gradi
per le CPU Dual core e 65-70 gradi per le CPU Quad core. Come per gli altri sistemi si dovr avere
cura di non superare (o non superare di molto) queste soglie in estate, per cui testando un overclock
nel periodo invernale si dovr tener conto dellaumento della temperatura ambientale passando
allestate, che causa un uguale aumento nella temperatura dei core. La soglia inoltre riguarda le
temperature operative della CPU, per cui non quelle misurabili durante lesecuzione di stress test, che
sono sempre pi elevate anche di 10 gradi.
Le frequenze raggiungibili dipendono dalla generazione e dalla versione della CPU.
CPU Core 2 Duo conroe potevano raggiungere frequenze comprese fra 3,2 e 3,6-3,8GHz nelluso
giornaliero, a seconda della loro versione.
CPU Core 2 Quad Kentfield (Q6600 e superiori) potevano raggiungere frequenze nellordine dei 3,5-
3,8GHz.
I processori prodotti a 45nm invece possono spingersi attorno ai 4GHz (le CPU pi fortunate possono
salire oltre, soprattutto in presenza di un raffreddamento adeguato).
Frequenze superiori sono molto difficili da ottenere a causa di limiti strutturali, e richiedono tensioni
di alimentazione molto elevate.
Esecuzione delloverclock
La procedura per loverclock praticamente standard. Si partir con uno step generoso aumentando il
clock del processore. Con una CPU avente clock standard di 266MHz potremmo tentare un primo
passo sui 300MHz. Con una CPU con clock pari a 333MHz il primo aumento pu essere sui 30MHz
di clock, tentando quindi con un valore di 360-370MHz circa.
Si dovr poi iterare lesecuzione di uno stress test utilizzando prime95 ed un nuovo aumento di clock
via via pi contenuto. 10MHz, 5MHz, fino ad 1-2MHz a cercare la massima frequenza utilizzabile in
condizioni normali e compatibile con i vincoli di temperatura e tensione gi visti.
Queste sessioni di test possono avere una durata di 20 minuti circa, anche 15 minuti nelle prime
occasioni. Durante il test si dovr verificare la temperatura dei core utilizzando core temp.
Una temperatura troppo elevata costringer ad intervenire prima di tutto riducendo la tensione di
alimentazione. Si proceder a quel punto cercando la massima frequenza compatibile con al nuova
tensione applicata.
Un errore nellesecuzione del test invece, in presenza di buone temperature, richieder di aumentare
la tensioen di alimentazione. Avvicinandosi agli obiettivi prefissati per quanto riguarda la tensione di
alimentazione si dovr ridurre lincremento di frequenza ad ogni step.
Raggiungendo invece un limite prescelto per quanto riguarda la frequenza si potr procedere cercando
la minima tensione cui la CPU stabile e di conseguenza cercando le temperature pi basse che
possibile raggiungere.









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Ottimizzazione della memoria
In sistemi di questo tipo le prestazioni della memoria sono assolutamente ininfluenti, a causa
dellelevatissima latenza introdotta dallavere il memory controller non sulla CPU, ma sul
northbridge, collegato alla prima via Front Side Bus. Suggerisco dunque di evitare la perdita di tempo
nel cercare configurazioni inutilmente spinte e fuori specifica. Atteniamoci alle specifiche del
prodotto utilizzato.
In generale i moltiplicatori disponibili non consentiranno di raggiungere esattamente la frequenza di
specifica. Una frequenza leggermente superiore comunque facilmente tollerata da una RAM di
qualit, mentre una frequenza leggermente inferiore non influir sulle prestazioni. Per questo motivo
possiamo cercare semplicemente il risultato pi vicino al valore nominale.
Eventualmente possiamo compensare un eventuale scostamento dal valore di frequenza nominale
intervenendo sui timings della memoria. Possiamo aumentare di uno step uno dei timings principali se
la frequenza troppo elevata. Si potr invece ridurre uno dei timings di un punto per compensare una
frequenza inferiore al valore di default.
Ripeto ancora una volta come simili messe a punto non diano alcun risultato tangibile e possano
dunque essere evitate.
Volendo cercare anche per la RAM le condizioni di funzionamento pi spinte si deve tener conto del
fatto che non nemmeno certo che ad una frequenza della memoria superiore, a parit di altri
parametri, corrispondano prestazioni superori. La frequenza del chipset dipende infatti dal clock del
processore attraverso un moltiplicatore, che si ricava dal moltiplicatore di frequenza della RAM.
Paradossalmente un moltiplicatore pi alto alla RAM potrebbe fare riferimento ad uno strap pi basso,
e potrare ad una riduzione della frequenza del chipset, con conseguente calo delle prestazioni (sempre
trascurabile). Anche per questo motivo suggerisco di evitare inutili tentativi.
Per chi fosse interessato allargomento la procedura quella di consultare prima di tutto le tabelle
degli strap, caratteristiche per ogni chipset. A quel punto si dovr cercare il moltiplicatore alla RAM
che garantisca la maggiore frequenza al chipset, senza daltro canto scendere troppo a compromessi
per quanto riguarda la frequenza della memoria. A questo punto si agisce sulle prestazioni della
memoria attraverso i timings, adeguandoli a quella che la frequenza scelta. Anche in questo caso
bisogna dire che non tutte le applicazioni prediligono la stessa soluzione. Alcune prediligono timings
ridotti, altre frequenze alte; alcune preferiscono un chipset con frequenze elevate, altre ne dipendono
meno e trovano le loro condizioni ottimali nelle migliori prestazioni della sola memoria.
Mettere a punto contemporaneamente frequenza di memoria e chipset e timings di memoria dunque
unoperazione estremamente complessa e ci prova ancora una volta come loperazione sia inutile.
La procedura ottimale sarebbe cercare la migliore combinazione di moltiplicatore della memoria e
timings per il software cui sar dedicata la workstation, testando con questultimo le prestazioni
complessive. Individuata la configurazione ottimale si dovrebbe verificarne la stabilit, facendo uso di
software quali memtest o prime95 blend test. In caso di instabilit non sarebbe possibile ridurre le
caratteristiche di funzionamento, dovendo allora ri-cercare la combinazione di timings e frequenze
ottimale. Converrebbe allora andare ad agire sulla tensione della memoria, elevandola al fine di
garantire il corretto funzionamento alla RAM.












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VERIFICA DELLA STABILITA DEL SISTEMA
Una volta raggiunta una configurazione soddisfacente per quanto riguarda la frequenza, la
temperatura, la tensione di alimentazione, si dovr verificare che questa sia effettivamente stabile al
100%. In gergo si dice che la configurazione Rock Solid.
In corrispondenza degli ultimi passi compiuti in overclock, avvicinandosi allobiettivo o ai limiti
prefissati, sar bene allungare la durata delle esecuzioni dei test. Possiamo ricorrere a test mediante
prime95 fino a mezzora.
La verifica definitiva della stabilit del processore richiede invece diversi test di durata elevata.
Eseguiamo quindi tutte e tre le tipologie di test proposte da Prime95 e lasciamo che la macchina lavori
per alcune ore. Due o anche tre.
I verit nella maggior parte dei casi possiamo accontentarci di una stabilit quasi assoluta. Se prime95
restituisce un errore dopo tre ore di esecuzione molto probabile che linstabilit del sistema non si
verifichi mai nelluso giornaliero, per quanto pesante. Questo perch il carico di lavoro raggiunto
nellesecuzione di utility specifiche come Prime95 non mai raggiungibile in normali scenari di
utilizzo.
Cercare la stabilit pi assoluta certamente pregevole dal punto di vista della sicurezza. Ma
svantaggioso dal punto di vista delle temperature e/o della frequenza raggiungibile. Qualora un simile
rigore non fosse infatti necessario ci si troverebbe con un processore pi caldo (e stressato) del
dovuto.

RESET DEL BIOS
Qualora le impostazioni scelte risultassero troppo inadeguate il sistema potrebbe non riuscire a
completare il post e dunque potrebbe divenire impossibile accedere al bios per reimpostare valori pi
conservativi.
Si dovr allora procedere resettando il bios.
Molte schede madri odierne presentano un tasto di reset del bios sulla piastra posteriore, assieme alle
prese, oppure sul PCB della scheda stessa. Possiamo cercare questo tasto, se presente, consultando le
prime pagine del manuale della scheda madre, dove sono elencate le principali componenti e la loro
posizione.
Il metodo universale invece consiste nel togliere e re-inserire la pila che alimenta la memoria del
BIOS. Togliendo questa pila infatti verr a mancare lalimentazione e il bios torner ai valori di
default. La pila, di forma rotonda, si trova sul PCB della scheda madre ed trattenuta nel suo
alloggiamento da una linguetta metallica.
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