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Appunti sulla matrice densit

Simone Paganelli, Gian Luca Giorgi


2
3
1 Alcuni richiami generali di meccanica quantistica [1]
In Meccanica Quantistica, un sistema completamente determinato una volta noto il suo stato ad un
tempo iniziale. Lo stato quantistico caratterizza completamente il sistema e lequazione di Schrdinger
ne descrive levoluzione deterministica. In altri termini, si pu dire che la conoscenza dello stato
rappresenta tutta linformazione che si pu avere sul sistema.
Elenchiamo brevemente alcuni concetti di meccanica quantistica che ci saranno utili nel seguito
1. La dinamica dello stato data dallequazione di Schrdinger
i

t
[) = H[) (1)
2. Dato lo stato iniziale [(0)), il suo evoluto si ottiene applicando ad esso un operatore unitario
(operatore di evoluzione)
[(t)) = U(t)[(0)) (2)
e tale operatore si determina risolvendo la (1). In particolare, per H indipendente dal tempo,
U(t) = e
i
H

t
(3)
3. Gli stati si intendono normalizzati a 1:
[) = 1. (4)
Levoluzione, cos come lapplicazione di una qualsiasi trasformazione unitaria, conserva la norma.
(t)[(t)) = (0)[ U

(t)U(t)
. .
1
[(0)) = [) = 1. (5)
4. Unosservabile A un operatore hermitiano (A

= A) che agisce sullo spazio di Hilbert dello


stato del sistema. Gli autovalori di A rappresentano i possibili risultati di una misura. Va notato
che tali risultati possono non essere noti in maniere deterministica pur essendolo lo stato
1
.
5. Un proiettore un operatore unitario che agisce su un vettore, appartenente ad uno spazio di
Hilbert H di dimensione N, trasformandolo nella sua componente appartenente ad un sottospazio
1
La natura probabilistica della meccanica quantistica emerge soltanto in termini di un processo di misura, non in
termini di stato quantistico e della sua evoluzione.
4

H H di dimensione M. Sia [1), [2), , [N) una base ortonormale di H e sia



H il sottospazio
generato dai vettori [1), [2), , [M), il proiettore su tale stato
P =
M

l=1
[j)j[ (6)
6. Gli autostati di un osservabile A deniscono un a base ortonormale [a
j
)
A[a
j
) = a
j
[a
j
) (7)
e lo stato del sistema pu essere rappresentato mediante tale base come
[) =

j
b
j
[a
j
). (8)
La misura di A un processo proiettivo che porta [) in una delle sue componenti [a
j
) con
probabilit p
j
= [b
j
[
2
.
7. La media di A il valore medio dei risultati ottenuti dopo un numero elevato di misure.
A) =

j
a
j
p
j
= [A[) (9)
2 Matrice densit per uno stato puro [2]
possibile associare allo stato di un sistema quantistico il proiettore corrispondente
[) = [)[ (10)
detto matrice densit relativo allo stato puro [). Descrivere il sistema per mezzo di [)o di ,
in questo caso, del tutto equivalente, tuttavia lutilizzo del secondo strumento risulta pi comodo in
alcuni casi, ad esempio nella denizione del processo di misura. Dato un osservabile A e i suoi autostati
[a
j
) ,possiamo introdurre i proiettori su tali stati
M
j
= [a
j
)a
j
[,
quindi la probabilit che, misurando A a partire dallo stato [), il sistema si porti nello stato [a
j
)
data da
p
j
= Tr [M
j
] (11)
DIM:
Tr [Mj] =
X
k
a
k
|Mj|a
k
=
X
k
a
k
|ajaj||a
k
= aj||aj = pj
5
2
Analogamente, possiamo indicare la media quantistica di A con
A) = Tr [A]
DIM:
Tr [A] =
X
k

k
|A||
k

dove {|
k
} una base scelta in modo tale che |1 = |, in questo modo si ha
Tr [A] = 1|A||1 = |A|
2
3 Matrice densit per ensemble di stati puri
Lo stato di un sistema non , in generale, conosciuto perfettamente, per questo motivo occorre intro-
durre un approccio statistico. Il sistema non pi descritto da uno stato puro ma da un insieme di
stati (non necessariamente ortogonali) ad ognuno dei quali associata una certa probabilit
[
1
) p
1
[
2
) p
2
.
.
.
_

j
p
j
= 1, (12)
indichiamo questo insieme con [
j
), p
j
. In questo caso non parleremo pi di stato puro ma di stato
misto (oppure mistura statistica). Va notato che, per questi stati, esiste una vera e propria ignoranza
sul sistema che non deriva dalla sua natura quantistica. Confrontando con il caso precedente:
Stato puro :
Stato perfettamente noto (massima conoscenza del sistema)
Indeterminazione quantistica sulla misura
Stato misto :
Lo stato non del tutto noto (si introduce un ensemble di stati)
6
Indeterminazione sulla misura classica e quantistica
Le medie degli operatori sono, ora, delle medie sia quantistiche che di ensemble
A) =

j
p
j

j
[A[
j
) (13)
ossia occorre eettuare una media statistica su tutte le medie quantistiche fatte rispetto a ciascuno
stato dellensemble.
possibile adottare un unico formalismo per i sistemi quantistici, sia che essi siano in uno stato
puro che in uno stato mescolato, introducendo una denizione pi generale della matrice densit. Dato
lensemble [
j
), p
j
si denisce la sua matrice densit come
=

j
p
j
[
j
)
j
[.
(14)
Si vede subito che tale denizione coincide con la (10) nel caso in cui tutte le p
j
, tranne una, vanno a
zero (ossia quando lo stato diventa puro). Si verica subito che (13) equivale a scrivere
A) = tr A
(15)
cos come, analogamente alla (11),
p(a
k
) = tr M
k
. (16)
La matrice densit , quindi, un concetto pi generale di quello di stato e permette di descrivere sia
stati puri che ensemble di stati con un unico strumento matematico. La matrice densit generalizza il
concetto classico di densit di probabilit:
A) =
_
dxp(x)A(x). (17)
Dora in avanti, seguendo una tradizione oramai consolidata, utilizzeremo il termine stato di un
sistema riferendoci, a seconda dei casi, al suo stato o alla sua matrice densit.
Esercizio 3.1 Consideriamo un sistema di spin 1/2 descritto dalle usuali matrici di Pauli. In un caso
si abbia lo stato
[) =

3
2
[0) +
1
2
[1) (18)
ed in un altro caso lensemble
_
[0), p
0
=
3
4
; [1), p
1
=
1
4
_
1. Scrivere la matrice densit in entrambi i casi
2. Calcolare
z
) nei due casi
3. Calcolare
x
) nei due casi
7
4 Propriet della matrice densit
Elenchiamo, di seguito le principali propriet che caratterizzano la matrice densit:
1. Hermiticit

= (19)
2. Traccia unitaria
tr = 1 (20)
DIM: Scegliamo una base ortonormale {|n}
tr {} =
X
n
n||n =
=
X
n,k
p
k
n|
k

k
|n =
X
k
p
k

k
|
"
X
n
|nn|
#
|
k
=
=
X
k
p
k

k
|
k
=
X
k
p
k
= 1 (21)
2
3. non negativa, ossia, per qualsiasi stato [) vale
[[) 0. (22)
Questo equivale a dire che tutti gli autovalori sono positivi e, per la condizione (20), compresi
tra 0 ed 1.
DIM:
|| =
X
k
p
k
|
k

k
| =
=
X
k
p
k
||
k
|
2
0 (23)
inoltre, per dimostrare che gli autovalori sono compresi tra 0 ed 1, consideriamo la trasformazione canonica V che
diagonalizza . Per quanto detto sopra, si avr
|V V

V V

| = |V DV

| = |D| 0 (24)
dove D la matrice diagonale
D =
X
j
j|jj| (25)
avente autovalori j e autovettori |j.
|D| =
X
j
j| |j|
2
0 | (26)
segue che j 0. Quindi, essendo tr {} =
P
j
j = 1, ne deriva che j 1.
8
2
Le propriet elencate sono delle condizioni necessarie e sucienti : ogni matrice densit le soddisfa
e ogni operatore che le soddis pu essere interpretato come una matrice densit.
4.1 Purity
Deniamo la grandezza
P = tr
_

2
_
(27)
detta purity. Essa gode della propriet
0 P 1 (28)
dove P = 1 si verica se e solo se uno stato puro.
DIM: Ricordando che la traccia invariante sotto trasformazioni canoniche, mettiamoci nella base in cui
diagonale. In tale base immediato vedere che
P =
X
j

2
j
(29)
con j autovalori di . Per quanto detto precedentemente, tali autovalori sono positivi minori o uguali a uno e la loro
somma uno. Quindi
X
j

2
j
1 (30)
a meno che solo uno dei sia non nullo (e quindi pari a 1), in tal caso lo stato puro e P = 1.
2
Inoltre, immediato rendersi conto che P minima quando tutti gli autovalori di sono uguali

j
= 1/N (dove N la dimensione dello spazio di Hilbert dello stato del sistema), in tal caso si ha
P = 1/N. Questo caso corrisponde allo stato massimamente mescolato, quello, cio, in cui la nostra
ignoranza massima. Vedremo in seguito che, proprio per questo motivo, stati massimamente mescolati
corrispondono ad un massimo dellentropia. Possiamo, quindi, fornire degli estremi pi precisi per P
1
N
P 1
(31)
La Purity fornisce, quindi, una sorta di misura del grado di purezza di uno stato. Quanto pi si
avvicina ad 1, tanto pi lo stato si avvicina ad uno stato puro (e quindi aumenta la nostra conoscenza
dello stato stesso).
9
Esercizio 4.1 Calcolare la purity della matrice densit
=
_
_
a b
b

1 a
_
_
(32)
4.2 Evoluzione temporale della matrice densit
Cos come la matrice densit stata denita a partire da proiettori su stati quantistici, cos la sua
evoluzione temporale deriva da quella di tali stati.
(t) =

k
p
k
[
k
(t))
k
(t)[. (33)
Nel caso di evoluzione di Schrdinger,
[
k
(t)) = U(t)[
k
(0)) (34)
i

t
U(t)[
k
(0)) = HU(t)[
k
(0)) (35)
i
d
dt
U(t) = HU(t) (36)
(t) = U(t)(0)U

(t) (37)
d
dt
(t) =

t
U(t)(0)U

(t) +U(t)(0)
d
dt
U

(t) =
i

[H, (0)]
t
(38)
quindi, per la matrice densit vale lequazione del moto
2
i

t
(t) = [H, ]
t
(40)
In Particolare, se lHamiltoniana indipendente dal tempo, levoluzione data da
(t) = e
i
Ht

(0)e
i
Ht

. (41)
Notare che la matrice densit evolve con il tempo invertito rispetto agli operatori in rappresenta-
zione di Heisenberg: essa, a dierenza degli altri operatori, dipende dal tempo nella rappresentazione
di Schrdinger mentre indipendente dal tempo in rappresentazione di Heisenberg. Per chiarire questo
concetto, scriviamo le medie di un operatore nelle due rappresentazioni
A) = tr
S
(t)A
S
= tr
H
A
H
(t)

S
(t) = U(t)U

(t)
A
H
(t) = U

(t)AU(t)
2
Questa equazione rappresenta lanalogo quantistico del teorema di Liouville in meccanica classica

cl
(t) = {H,
cl
}
cl
(39)
dove con { }
cl
vengono indicate le parentesi di Poisson.
10
Abbiamo visto che, in meccanica quantistica, si pu denire anche un tipo di evoluzione che si
contrappone a quella deterministica data dallequazione di Schrdinger e che si riferisce al processo di
misura. In questo caso il pacchetto donda si riduce ed evolve in un autostato dellosservabile, con una
certa probabilit. Questo, in termini di matrice densit, signica che lo stato passa da uno stato puro
ad una mistura statistica. Per cui, data unosservabile A con autostati [
k
), la matrice densit di
uno stato puro, prima della misura, data da

pre
= [)[ (42)
con
[) =

k
b
k
[
k
). (43)
Dopo la misura evolve in

post
=

k
[b
k
[
2
[
k
)
k
[. (44)
Esercizio 4.2 (Stern-Gerlach) Un fascio di particelle, tutte con spin [ ), caratterizzato da una
matrice densit
0
, viene inviato in uno Stern-Gerlach orientato lungo x. Dopo linterazione la matrice
densit cambia in
1
. A questo punto uno dei due fasci in cui le particelle iniziali si sono divise (per
esempio il fascio con spin [+)) viene inviato in un altro Stern-Gerlach, questa volta orientato lungo z,
a seguito del quale la matrice densit diventa
2
. Determinare
0
,
1
,
2
.
4.3 Non univocit della matrice densit [3]
Va notato che la stessa matrice densit pu riferirsi a diversi ensemble di stati
Esempio 4.1 Consideriamo un sistema a due livelli e la base ortonormale [ ), [ ). Prendiamo in
considerazione i due ensemble di stati [ ), 3/4; [ ), 1/4 e [
+
), 1/2; [

), 1/2 avendo denito


[

) =
_
3
4
[ )
_
1
4
[ ). (45)
Notiamo che i due stati cos deniti non sono ortogonali. Possiamo costruire le matrici densit
corrispondenti ai due ensemble:

1
=
3
4
[ ) [ +
1
4
[ ) [

2
=
1
2
[
+
)
+
[ +
1
2
[

[.
Con semplici passaggi facile rendersi conto che
1
=
2
, ossia a due ensemble diversi corrisponde la
stessa matrice densit.
11
Quali classi di ensembles danno luogo alla stessa matrice densit? Consideriamo un ensemble di N
stati p
j
, [
j
) (ricordare che N pu essere grande a piacere e non vincolato dalla dimensione dello
spazio di Hilbert), corrispondente alla matrice densit
=
N

j=1
p
j
[
j
)
j
[ (46)
quali sono gli altri ensemble che corrispondono alla stessa ? Utilizziamo il seguente trucchetto per
conteggiare gli stati dellensemble:
1. passiamo dagli stati normalizzati [
j
) agli stati [

j
) (non pi normalizzati ad 1)
[
j
) [

j
) =

p
j
[
j
) (47)
2. assegnamo allindice j valori no allinnito e deniamo gli stati come:
[

j
) =
_
_
_

p
j
[
j
) j N
0 j > N
(48)
In questo modo posso caratterizzare qualsialsi ensemble q
j
, [
j
) di un numero qualsiasi M di elementi
passando dai suoi elementi naturali [
j
) agli elementi
[

j
) =
_
_
_

q
j
[
j
) j M
0 j > M
(49)
Lemma 4.1 I set
_
[

j
)
_
e
_
[

j
)
_
generano la stessa matrice densit se e solo se
[

j
) =

j
u
i,j
[

j
) (50)
con u
i,j
una matrice unitaria.
DIM:
1. Se . . .
=

X
i=1
|

i

i| =

X
k,i,j=1
ui,j|

j

k
|u

i,k
=
=

X
k,j=1
|

j

k
|

X
k,j=1
ui,ju

i,k
| {z }

k,j
=
=

X
k=1
|

k
| (51)
12
2. Solo se . . .
Supponiamo che
=

X
i=1
|

i

i| =

X
k=1
|

k
|. (52)
Eettuiamo la decomposizione spettrale, ossia scriviamo la in forma diagonale
=
d
X
k=1

k
|kk| (53)
dove d la dimensione dello spazio di Hilbert e |k sono gli autostati di . Deniamo gli autostati non normalizzati
|

k =
8
<
:

k
|k k d
0 k > d
(54)
ed esprimiamo |

i in termini di tali vettori
|

i =

X
k=1
c
i,k
|

k. (55)
=

X
k=1
|

k| =

X
i=1
|

i

i| =

X
i,j,k=1
c
i,k
c

i,j
|

j| (56)
questo implica che deve valere
X
j
c
i,k
c

i,j
=
j,k
(57)
ossia c
i,k
deve essere unitaria. In forma compatta, si pu scrivere
|

k
= C|

k. (58)
Un discorso analogo si pu fare per un qualsiasi ensemble di stati
n
|

o
che corrispondono alla stessa matrice
densit :
|

k
= D|

k. (59)
quindi
|

k
= DC
1
|

k
(60)
ma, poich D e C sono unitarie, anche il prodotto DC
1
lo , come si voleva dimostrare.
2
Denizione 4.1 Un ensemble minimo per un ensemble contenente un numero di elementi minore
o pari al rango di .
5 Ensemble canonico [4]
Nel caso di un insieme discreto classico di congurazioni, si pu denire lEntropia a partire dai possibili
risultati di una misura. Siano p
i
le probabilit relative a ciascun possibile risultato della misura. In
13
termini frequentistici p
i
= n
i
/n ossia il rapporto fra numero di uscite del risultato i-esimo e il numero
totale di misurazioni.
Considerando n misure, il numero di modi per riarrangiare gli n risultati
W =
n!
n
1
!n
2
!
(61)
passando al logaritmo ed utilizzando lapprosimazione di Stirling
3
si ottiene
ln W nln n

i
n
i
ln n
i
= n

i
p
i
ln p
i
(62)
Lentropia (di Shannon) data da
S
cl
=
ln W
n
=

j
p
j
ln p
j
. (63)
Nel caso quantistico, dato uno stato posso cercare di ottenere informazioni sul sistema eettuando
una misura ortogonale. Ad ogni misura corrisponde una distribuzione diversa di probabilit p
k

relative ai possibili risultati della misura. Ciascuna distribuzione denisce una diversa entropia di
Shannon. Ci signica che ogni misura fornisce una quantit diversa di informazione. Si dimostra che,
fra queste misure, quella per cui minima lentropia di Shannon corrisponde ad una misura proiettiva
sugli autostati di . Possiamo quindi introdurre la cos detta entropia di Von Neumann
S = tr ln
(64)
che corrisponde proprio al valore minimo dellentropia di Shannon rispetto a tutte le possibili misure
massimali.
Per ora limitiamoci a ricavare lespressione della matrice densit nellensemble canonico, imponendo
che sia massima lentropia con, in pi, il vincolo che sia costante lenergia media. Possiamo utilizzare
il metodo dei moltiplicatori di Lagrange con i seguenti vincoli:
tr H = E) (65)
tr = 1. (66)
3
Memento:
n!

2n

n
e

n
lnn! nlnn n
14
Variando si ha
S = tr (1 + ln ) = 0 (67)
tr = 0 (68)
tr H = 0 (69)
Introducendo due moltiplicatori di Lagrange e si ottiene
tr (1 + ln + +H) = 0. (70)
Poich arbitrario e tutte le variazioni sono indipendenti, la (70) soddisfatta se e solo se
1 + ln + +H = 0 (71)
ossia
= e
(1+)
e
H
. (72)
Determiniamo, ora, i coecienti
tr = 1 = e
(1+)
tr
_
e
H
_
(73)
e
(1+)
= tr
_
e
H
_
, (74)
quindi
=
e
H
tr e
H

(75)
Per determinare consideriamo, per esempio, un modo di radiazione allequilibrio termico a
temperatura T
H = a

a (76)
E) =

n
n[a

ae
a

a
[n)

n
n[e
a

a
[n)
=

e

1
(77)
Per il teorema di equipartizione, nel limite di 0, si deve avere E) = kT (due gradi di libert
quadratici) quindi
lim
0
E) =
1

= kT (78)
ossia = . In denitiva, abbiamo ottenuto che
=
e
H
Z
(79)
15
con
Z = tr
_
e
H
_
(80)
funzione di partizione canonica. Lentropia corrispondente
S = E) + ln Z (81)
con
E) =

ln Z (82)
6 Matrice densit ridotta
Fin qui abbiamo parlato di sistemi deniti su di un solo spazio di Hilbert. In questa sezione ci
dedichiamo a studiare come caratterizzare un sistema bipartito, intendendo con questo termine un
sistema composito formato da due sottosistemi, che indicheremo con A e B. Lo spazio di Hilbert
complessivo
H = H
A
H
B
. (83)
Indicando la matrice densit del sistema composito con
AB
, possiamo denire, a partire da essa, una
nuova matrice densit relativa ad uno solo dei due sottosistemi e detta matrice densit ridotta. La
matrice densit ridotta del sistema A

A
= tr
B

AB
, (84)
dove con tr
B
si intende la traccia fatta sui gradi di libert del sistema B
4
. In maniera del tutto
simmetrica, per il sistema B si ha

B
= tr
A

AB
. (87)
La matrice densit ridotta ha tutte le caratteristiche di una matrice densit (nello spazio del
sottosistema):
4
Consideriamo un set completo di stati ortonormali in HB
{|m} HB, (85)
la traccia su B di un operatore MAB denito su A e B
trB {MAB} =
X
m
m|MAB|m (86)
16
hermitiana

A
=
A
(88)
DIM: Per un set completo {|m} HB,

A
=
X
m
m|

AB
|m =
X
m
m|AB|m = A (89)
dove si sfruttata la propriet (19) di hermiticit di AB.
2
Ha traccia unitaria
tr
A

A
= 1 (90)
DIM: Eseguiamo la traccia in una una base ortonormale di A {|n} HA:
trA {A} =
X
n
n|A|n =
X
n,m
n|m|AB|m|n = tr {AB} = 1 (91)
avendo sfruttato il fatto che il prodotto delle due basi in A e B forma una base completa in AB e la propriet
(20) .
2
non negativa in H
A
, ossia per ogni [
A
) H
A

A
[
A
[
A
) 0 (92)
DIM:
A|A|A = A|
X
m
m|AB|m|A 0 (93)
dove si usata la propriet (22) per AB.
2
Perch si sceglie proprio la matrice densit ridotta per studiare un sottosistema? A prima vista
sembrerebbe che, seppure ragionevole, tale scelta sia un po arbitraria. In realt questo non vero
e denire la matrice densit ridotta non solo non arbitrario, ma anche lunica scelta possibile
consistente con la statistica che si ottiene eettuando misure sul solo sottosistema
DIM: Supponiamo che M sia un osservabile per il sistema A, vogliamo trovare un operatore A in A che sia un
operatore densit e che descriva la statistica del sottosistema A in modo coerente, ossia in modo da avere (per qualsiasi
M)
M = tr {ABM} = trA {AM} (94)
vogliamo dimostrare che la scelta A = A non solo una scelta compatibile con tale richiesta, ma anche lunica.
17
1. Dimostriamo che A compatibile
trA {MA} =
X
n,m

(A)
n
|MmB|AB|mB|
(A)
n
= tr {MAB} (95)
2. Ora bisogna vedere che A lunica scelta possibile. Deniamo un mapping generico f(AB) che porti AB in A
tale che
f(AB) = A (96)
e
tr {MAB} = trA {Mf(AB)} (97)
per qualsiasi M denito in A. Consideriamo ora un set completo {Mi} di operatori per lo spazio degli operatori
hermitiani di A, ortonormale rispetto al prodotto di Hilbert-Schmidt
(X, Y ) = tr {XY } . (98)
Quindi, un operatore in A pu essere scomposto come
OA =
X
i
Mi(Mi, OA) =
X
i
Mi trA {MiOA} . (99)
In particolare, questo vero per f
f(AB) =
X
i
Mi trA {Mif(AB)} (100)
tuttavia, per ipotesi, deve valere la (97), quindi
f(AB) =
X
i
Mi tr {MiAB} =
X
i
Mi trA {Mi trB {AB}} (101)
il che implica che
f(AB) = trB {AB} = A (102)
2
Un altro aspetto molto importante della matrice densit ridotta la sua evoluzione. Sappiamo che

AB
evolve in maniera unitaria secondo lequazione di Schrdinger

AB
(t) = U(t)
AB
U

(t) (103)
levoluzione di
A
si ottiene tracciando su B:

A
(t) = tr
B
_
U(t)
AB
U

(t)
_
, (104)
questo signica che, tranne in alcuni casi, non pi possibile scrivere

A
(t) =

U(t)
A

U

(t) (105)
ossia, levoluzione non unitaria. Questo fatto implica che uno stato puro pu evolvere in uno stato
mescolato e viceversa, cosa assolutamente impossibile in unevoluzione unitaria. Come si vedr, questo
meccanismo alla base del fenomeno chiamato decoerenza.
18
Esempio 6.1 (Sistemi separabili) Consideriamo due sistemi separabili, ossia tali che lo stato com-
plessivo sia il prodotto tensoriale di stati del singolo sottosistema

AB
=
A

B
(106)
in questo caso le matrici densit ridotte sono semplicemente

A
=
A

B
=
B
. (107)
Inoltre, se i due sistemi non interagiscono
H = H
A
+H
B
(108)
levoluzione delle due matrici densit ridotte unitaria e lo stato rimane separabile

A
(t) = e
iH
A
t

A
(0)e
iH
A
t
(109)

B
(t) = e
iH
B
t

B
(0)e
iH
B
t
(110)

AB
(t) =
A
(t)
B
(t). (111)
Esempio 6.2 (Stato entangled) Consideriamo due sistemi a due livelli, descrivibili con il formali-
smo di spin 1/2. Supponiamo di avere uno stato iniziale puro
[
AB
) =
1

2
[[0
A
0
B
) +[1
A
1
B
)] (112)
questo un esempio di stato entangled, uno stato, cio, che non pu essere espresso come prodotto
tensoriale di stati appartenenti ai dierenti spazi di Hilbert. La matrice densit di AB

AB
= [
AB
)
AB
[ (113)
mentre le matricei densit ridotte sono

A
=
1
2
([0
A
)0
A
[ +[1
A
)1
A
[)

B
=
1
2
([0
B
)0
B
[ +[1
B
)1
B
[) . (114)
Quindi, mentre lo stato complessivo puro, gli stati relativi ai due sottosistemi sono mescolati (in
questo caso massimamente). In altri termini, mentre sul sistema complessivo abbiamo il massimo
19
della conoscenza possibile, restringendoci ad un solo sottosistema perdiamo informazione. Questo fatto
appare evidente calcolando lentropia di von Neumann che per il sistema composito
S
AB
= tr
AB
log
2

AB
= 0 (115)
mentre per i due sottosistemi
S
A
= S
B
= tr
A
log
2

A
= 1. (116)
Esercizio 6.1 Consideriamo il sistema di due particelle di spin 1/2 descritte dalla matrice densit

AB
=
1
8
+
1
2
[

[ (117)
dove 1 denota la matrice 4 4 identit e
[

) =
1

2
([ )[ ) [ )[ )) . (118)
1. Scrivere le matrici densit ridotte dei due spin
2. Supponiamo di voler misurare il primo spin lungo un asse n e il secondo lungo lasse m tale che n
m = cos . Qual la probabilit che entrambi gli spin abbiano direzione up contemporaneamente
lungo la rispettiva direzione di misura?
3. Qual la matrice densit dopo la misura?
Esercizio 6.2 Supponiamo di voler eettuare un teletrasporto di uno stato
[) = a[0) +b[1) (119)
utilizzando uno stato massimamente entangled, ad esempio lo stato di Bell
[
A,B
) =
1

2
([0
A
)[0
B
) +[1
A
)[1
B
)) . (120)
Quale sar la matrice densit di Bob prima della comunicazione classica?
7 Decomposizione di Schmidt
Prendiamo in considerazione un sistema bipartito (AB) con dimensioni dei sottospazi d
A
d
B
.
Scegliamo due basi [
n
) e [
k
) rispettivamente per A e B. Il generico stato di AB
[) =
d
A

n=1
d
B

k=1
c
n,k
[
n
)[
k
) =
d
A

n=1
[

n
)[
n
) (121)
20
con [

n
) stati di B deniti come
[

n
) =

k
c
n,k
[
k
) (122)
e, in generale, non necessariamente ortonormali. Consideriamo la matrice densit ridotta relativa allo
stato di dimensione inferiore

A
= tr
B
[)[ (123)
e supponiamo di aver scelto la base [
n
) tale che diagonalizzi
A

A
=

n
p
n
[
n
)
n
[ =

n,m

m
[

n
)[
n
)
m
[ (124)
questa ipotesi implica che

m
[

n
) = p
n

n,m
ossia gli stati
[
n
) =
[

n
)

p
n
(125)
sono ortonormali. Questo procedimento ci permette di arrivare ad una decomposizione dello stato in
termini di prodotti di vettori ortonormali appartenenti ai due sottospazi distinti
[) =

n
[
n
)
B
[
n
)
A
(126)
(
n
=

p
n
), nella somma, cos ottenuta, appare un solo indice. Alcune osservazioni:
La decomposizione di Schmidt unica (a parte fattori di fase globali) nel caso in cui le
n
,= 0
sono anche non degeneri. In caso contrario posso scegliere diverse decomposizioni.
Mentre la decompsizione di Schmidt sempre possibile in un sistema bipartito, in generale non
lo per sistemi multipartiti.
Utilizzando (126), si ricavano immediatamente le matrici densit ridotte dei due sottosistemi

A
=

2
n
[
n
)
n
[

B
=

2
n
[
n
)
n
[ (127)
ossia,
A
e
B
hanno gli stessi autovalori.
Si pu introdurre una grandezza detta Schmidt number, indicata con m e denita come il numero
di
n
non nulli. Questa grandezza legata allentanglement fra i due sistemi ed in particolare:
1. Per stati separati m = 1
21
2. Per stati entangled m > 1
3. Per stati massimamente entangled m = d
A
com
n
=
1

d
A
Esempio 7.1 Consideriamo lo stato
[) =
2

n=0

j=,
a
n,j
[n)[j) (128)
con a
0,
= a
1,
= a
2,
=
1

6
, a
0,
= a
1,
=
1

12
e a
2,
=
1

3
. La matrice densit del sistema A

A
=
1
2
_
_
1 0
0 1
_
_
(129)
quindi
A
diagonle nella base [ ), [ ). Ne deriva che
[

) =
1

6
[[0) +[1) [2)]
[

) =
1

12
[[0) +[1) + 2[2)] (130)
quindi la decomposizione di Schmidt dello stato iniziale
[) =
1

2
_
[

)[ )+

)[ )] (131)
Esercizio 7.1 Per gli stati a due qubit:
[) =
1

2
_
[0
A
)
_
1
2
[0
B
) +

3
2
[1
B
)
_
+[1
A
)
_
1
2
[1
B
) +

3
2
[0
B
)
__
[) =
1

2
[[0
A
)[0
B
) +[1
A
)[1
B
)]
[) =
1
2
[[0
A
)[0
B
) +[0
A
)[1
B
) +[1
A
)[0
B
) +[1
A
)[1
B
)]
[) =
1

3
[[0
A
)[0
B
) +[0
A
)[1
B
) +[1
A
)[1
B
)] (132)
1. Calcolare
A
e
B
2. Trovare la decomposizione di Schmidt
Esercizio 7.2 Dimostrare che, in un sistema bipartito, una trasformazione locale non varia lentan-
glement. Utilizzare la nozione di entropia per quanticare lentanglement e sfruttare la decomposizione
di Schmidt dello stato.
22
8 Puricazioni
Consideriamo un sistema A in uno stato mescolato nella decomposizione ortonormale

A
=

n
p
n
[n)n[, (133)
possiamo introdurre un secondo sistema R (eventualmente ttizio), con stessa dimensione di A in modo
tale che lo stato complessivo dei due abbia come decomposizione di Schmidt
[
AB
) =

p
n
[n)
A
[n)
R
(134)
a tale stato puro corrisponde una matrice densit ridotta di A pari proprio a (133), questo stato
detto puricazione di
A
. Va notato che, data una matrice densit, la sua puricazione non unica.
23
Riferimenti bibliograci
[1] G. Benenti, G. Casati, and G. Strini, Principles of Quantum Computation and Information Vol. 1,
vol. one: Basics concepts (Word Scientic, 2004).
[2] G. Benenti, G. Casati, and G. Strini, Principles of Quantum Computation and Information Vol.2,
vol. two: Basics tools and special topics (Word Scientic, 2007).
[3] M. A. Nielsen and I. L. Chuang, Quantum Computation and Quantum Information (Cambridge
University Press, Cambridge, 2000).
[4] W. H. Louisell, Quantum Statistical Properties of Radiation (Wiley-Interscience, 1990).

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