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www.allenatore.net - Magazine n.

08 Aprile 2004

FOCUS

A R T I C O L O 1
La palla contesa.
La presentazione del
palinsesto mensile.

A cura di Team Allenatore.net

A R T I C O L O 2
Regine dEuropa.
Sotto i riflettori le
migliori espressioni
calcistiche di
Inghilterra, Spagna,
Italia, Francia,
Germania,
Portogallo e
Repubblica Ceka.

A cura di Stephan Chiancone

A R T I C O L O 3
4 settimane per
insegnare il
contrasto agli
esordienti.
La didattica del
contrasto per i pi
piccoli.

A cura di Emanuele Aquilani

A R T I C O L O 4
La rifinitura:
esercizi e principi
per sfruttare i tagli.
Come, quando e
perch attaccare
con i tagli.

A cura di Marco Ceccomori


A R T I C O L O 5
La verticalizzazione
nelle fasi di gioco.
Principi e soluzioni a
360 per dare
profondit alla manovra
dattacco della propria
squadra.

A cura di Roberto Bonacini

A R T I C O L O 6
Ottimizzare la
contrapposizione
tattica: affrontare il 3-
4-3.
Le possibili soluzioni per
mettere in difficolt il
sistema 3-4-3 a
seconda delle esigenze
della partita.

A cura di Luca Prestigiacomo

A R T I C O L O 7
Allenare la transizione
positiva.
Contrattaccare
rapidamente una
tematica sempre pi
ricercata nel calcio
moderno.

A cura di Alessandro Giuliano

A R T I C O L O 8
Allenare la tecnica
podalica.
Principi e didattica per
allenare il portiere a
giocare con i piedi.

A cura di Claudio Rapaciol
A R T I C O L O 9
Insegnare i principi
della tattica con
partitelle di pallamano.
Esempi di partitelle ed
esercitazioni a tema,
utili e funzionali
allapprendimento della
tattica.

A cura di Michele Tossani



STUDIOS

R E P O R T 1
ARSENAL - CHELSEA

LONDRA 06/ 04/ 04

R E P O R T 2 E 3
SEMIFINALI
CHAMPIONS LEAGUE


S
O
M
M
A
RI
O
EDIZIONI
WWW.ALLENATORE.NET
SEDE: Via E.Francalanci, 418 -
55050 Bozzano (LU)
Partita IVA: 01781660467,
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Tel: 0584 976585
Fax: 0584 977273

Alla realizzazione
del presente
numero hanno
collaborato:
Chiancone S.,
Giuliano A., Aquilani
E., Rapacioli C.,
Tossani M., Ceccomori
M., Presigiacomo L.,
Bonacini R,.

WWW.ALLENATORE.NET - MAGAZINE una pubblicazione mensile edita da edizi oni www.allenatore.net
ed iscritta nel registro Periodici del Tribunale di Lucca con il n.785 del 15/07/03
Direttore Responsabile: Fabrizio Ferrari; Coordinatore tecnico: Massimo Lucchesi
Luogo di stampa: Bozzano, via Francalanci 418 (LU)
Provider-stampatore: I.NET SpA (Web: www.inet.it) via Caldera 21/D - 20153 Milano

La palla cont esa: t ra ult ras e
spalmadebit i !!!
A curadi TEAM www.allenatore.net
La presentazionedel palinsestodi Aprile.
Non certo una situazione idilliaca quella che sta attraversando il calcio dei superprofessionisti. Dopo la clamorosa
sospensione del derby capitolino e le polemiche per il decreto "spalmadebiti" sembra non esserci pi una regola e
nessuno che riesca con autorit ed intelligenza a governare il mondo pazzo dei prof.
Il peso dei media e delle polemiche sembra riuscire a sovrastare qualsiasi decisione drastica e definitiva e la strada che
si percorre sempre quella della soluzione-tampone, buona oggi, domani chiss.
Domenica scorsa (28 marzo) alcuni goal di straordinaria fattura, come ad esempio quelli di Baggio, Pirlo, Flachi, hanno
illuminato la giornata calcistica senza lasciar traccia apparente. L'argomento di discussione con il quale sono state
costruite trasmissioni Tv e riempite pagine di giornali e stato il giusto, chiaro e legittimo (e quindi assolutamente
inappuntabile ed indiscutibile) recupero concesso da Paparesta al Meazza, che ha permesso il Milan di riagguantare un
pareggio insperato (e sicuramente ininfluente ai fini scudetto) all'ultimo secondo.

Lasciando da parte i problemi, gravi e deprimenti, del calcio "dei grandi", andiamo a presentare il numero di Aprile.
Anche questo mese ampia e variegata la scelta delle materie approfondite. Abbiamo, solo per questo numero per,
lasciato da parte l'argomento preparazione fisica per dedicare la massima attenzione a tattica e tecnica. Considerando
che il goal il "sale del calcio" uno sforzo rilevante stato fatto per sviscerare teoria ed esercitazioni che consentano di
migliorare la fase offensiva. Roberto Bonacini ha sviluppato il tema della verticalizzazione, Marco Ceccomori quello
della rifinitura con i tagli, Michele Tossani ha evidenziato le partitelle a tema eseguite con le mani, utili a far apprendere
al gruppo i principi della tattica, mentre Alessandro Giuliano si dedicato all'analisi della transizione positiva. Per quel
che concerne le problematiche e l'insegnamento nel settore giovanile, Emanuele Aquilani evidenzia le esercitazioni, da
inserire nel mesociclo, per l'apprendimento del contrasto per i pi piccoli. Luca Prestigiacomo continua il suo studio
relativo alla contrapposizione tattica evidenziando le soluzioni per mettere in difficolt il 3-4-3. La tecnica podalica del
portiere infine l'argomento analizzato nei dettagli dal bravissimo Claudio Rapacioli. Nel numero on line in Aprile vi
inoltre un minuzioso report, realizzato da Stephan Chiancone, sulle squadre che hanno ben impressionato pubblico ed
addetti ai lavori nell'attuale Champions League.

Vogliamo inoltre portare all'attenzione generale tre interessanti incontri che si svolgeranno tra breve.
Il 26 Aprile a Chieri in provincia di Torino il professor Vladimir Platonov, ospite dell'AIPAC del Piemonte terr una
conferenza sul tema de La pianificazione dellallenamento.
Il 10 Maggio a Pisa la FIGC locale con l'ausilio del Comune di Pisa ha organizzato il convegno "Il Calcio Moderno" al
quale interverranno numerosi ed apprezzati professionisti.
Infine il 24 Maggio si terr a Milano, dopo il successo ottenuto a Roma presso la Borghesiana, il seminario giornaliero
"Strategia ed organizzazione tattica di una squadra di calcio".

Buona lettura a tutti e.......visto che si avvicinano i mesi caldi (non solo da un punto di vista meteorologico), buon finale
di stagione.
Team www.allenatore.net
a ar rt t i ic co ol lo o
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N. 0 8 AP RI L E 2 0 0 4
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

R RR R E EE E D DD D A AA A Z ZZ Z I II I O OO O N NN N A AA A L LL L E EE E

Regine dEuropa.
A curadi STEPHAN CHIANCONE
Sottoi riflettori lemigliori espressioni calcistichedi Inghilterra, Spagna, Italia,
Portogallo, Germania, Francia eRepubblica Ceka.
Siamo ormai giunti ad Aprile ed giusto tracciare un quadro delle realt calcistiche, tradizionali o meno, che hanno ben
impressionato nella pi importante manifestazione continentale: la Champions League.
Dovendo giocoforza limitare a 10 le nostre regine dEuropa, ho deciso di inserire nel lotto due formazioni delle scuole
calcistiche pi importanti (Italia, Spagna ed Inghilterra) limitando la scelta ad una rappresentante per quel che riguarda
Portogallo, Francia, Germania e Repubblica Ceka.
Nel profilo tracciato ho cercato di evidenziare le caratteristiche tecnico-tattiche di ogni compagine indicando inoltre,
punto forte, punto debole e giocatore chiave.


Arsenal e Chelsea.


A R S E N A L

COME GI OCA LA SQUADRA
Arsene Wenger, dopo i successi ottenuto con i Gunners in Inghilterra, prova questanno a condurre la squadra londinese
sul trono dEuropa. Per lArsenal, che in bacheca ha una Coppa Coppe ed una Coppa Uefa, si tratterebbe della prima
Coppa Campioni della sua gloriosa storia.
Il tecnico francese per ottenere lo storico traguardo si affida il consueto 4-4-2 ottimamente interpretato dai fuoriclasse di
cui dispone.
A difendere i pali della porta londinese c il tedesco Jens Lehmann. In difesa i titolari dellArsenal sono Bisan Lauren,
Kolo Tour, Sol Campbell e Ashley Cole con Cygan, Clichy e Keown pronti a subentrare. In mezzo al campo Wenger
pu contare sul dinamismo ed il fiuto del goal di ali come Pires, Wiltord, Ljungberg ed alla classe ed alle geometrie
garantite dai brasiliani Edu e Gilberto Silva e dal francese Vieira. In attacco il gioiello dei biancorossi sicuramente
Thierry Henry che pu essere affiancato dallolandese Dennis Bergkamp, dal nigeriano Nwankwo Kanu o dai giovani e
promettenti Aliadiere e Reyes.
Le caratteristiche tecniche dei giocatori di cui dispone permettono allArsenal di sciorinare calcio di ottima qualit. In
fase di possesso palla la squadra di Wenger molto abile nel palleggio e nellaprire varchi nelle difese avversarie grazie
agli sfondamenti laterali di Henry (che parte dal centro per ricever palla sugli esterni ed ubriacare i difensori rivali
grazie allottima conduzione di palla in velocit) ed agli inserimenti nelle zone centrali del campo operati dai
centrocampisti.
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P PP P R RR R I II I M MM M O OO O P PP P I II I A AA A N NN N O OO O
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Entrando nei dettagli tecnici possibile evidenziare lottimo scorrimento di palla del reparto difensivo che, unita alla
capacit di organizzare la manovra dei vari Vieira, Edu e Gilberto Silva permette alla squadra di Wenger di guadagnare
metri sul campo con disinvoltura e spettacolarit.
In fase di rifinitura lArsenal non si affida a schemi preordinati ma piuttosto a temi ricorrenti e giocate situazionali.
Le chiavi per superare le difese rivali sono correlate alla capacit di Henry e Wiltord di affondare sulle fasce e dei vari
Liungberg, Pires, Edu e Vieira di inserirsi centralmente nella zona liberata dal movimento di Henry e Bergkamp. In
pratica uno dei temi preferiti dalla squadra allenata dal tecnico francese prevede il decentramento di Henry ad allargare
le maglie della retroguardia avversaria con Bergkamp che viene a gravitare tra le linee, portando fuori il centrale
avversario e favorendo gli inserimenti dei centrocampisti.
Qualora lArsenal si veda costretto ad attaccare a pieno organico ecco che sono i laterali di difesa Lauren e Cole a
proporsi in sovrapposizione sulle fasce per creare situazioni di superiorit numerica laterale e permettere alla squadra di
arrivare alla rifinitura tramite cross.
Qualora invece lArsenal fosse costretto ad agire di rimessa la manovra dei Gunners orientata ad esaltare la velocit di
Henry e Wiltord.
Mentre in fase offensiva lottimo possesso palla permette a molti giocatori di avanzare sopra la linea della palla, in fase
difensiva la tendenza quella di schierarsi con il 4-5-1 con un attaccante che si abbassa per contrapporsi al mediano
avversario. Il centrocampo a quattro dellArsenal spesso a ridosso della propria difesa in modo da costituire un blocco
unico. I gunners in fase di non possesso curano molto le distanze tra giocatori e reparti in mo do da coprire tutti gli spazi
e poter lavorare sullintercettazione dei passaggi avversari.
Il reparto arretrato sa ben interpretare principi e concetti della zona. Sol Campbell e Kolo Tour sono una coppia
fisicamente e tecnicamente importante e godono del sostegno e dellaiuto degli esterni Lauren e Cole, abili a stringere
gli spazi e nelle diagonali difensive.
Per dislocazione sul campo, partecipazione e qualit nel comprimere gli spazi agli avversari possibile definire
soddisfacente linterpretazione data alla fase difensiva dai Gunners.
Non molto praticato il pressing offensivo e la tattica del fuorigioco.

PUNTO FORTE
Labilit nel possesso palla, unita alla capacit di muoversi senza palla di molti suoi interpreti rendono il modo di
attaccare dellArsenal assolutamente vario non strettamente correlato a schemi preordinati.
Ci amplifica la gamma delle soluzioni offensive e rende il gioco di attacco dei Gunners imprevedibile.
Importantissime sono inoltre la accelerazioni che fuoriclasse del calibro di Bergkamp, Wiltord, Ljungberg riescono ad
imprimere alla manovra nei pressi dellarea di rigore.
LArsenal pu inoltre disporre di uno dei centravanti pi forti al mondo, quel Thierry Henry la cui capacit di svariare
su tutto il fronte dattacco unit alla straordinaria velocit ed abilit palla al piede lo rendono praticamente immarcabile.

PUNTO DEBOLE
LArsenal non ha dei veri e propri punti deboli. La difesa di Wenger pu essere superata se presa in velocit mentre a
centrocampo i Gunners possono essere messi in difficolt dai ritmi elevati.
Sicuramente uno dei fattori che permette agli avversari di ottimizzare la contrapposizione tattica in riferimento alla
squadra di Wenger la precisa identit tattica che gli inglesi assumono sul campo.
Il giocare sempre con il solito sistema pu infatti facilitare gli avversari nella stesura di mosse e contromosse da
applicare in gara.
Da un punto di vista psicologico la scarsa abitudine a vincere manifestazioni internazionale relegano lArsenal, sotto
questo aspetto, un gradino sotto rispetto a formazioni del calibro di Real Madrid, Juventus, Milan e Manchester United.

I L GI OCATORE CHI AVE
LArsenal sicuramente una squadra basata su un ottimo collettivo e di ci va dato merito a Wenger. Credo comunque
che qualsiasi allenatore avversario, nel caso potesse togliere una pedina allo scacchiere dellArsenal, sceglierebbe di
lasciar fuori Henry.
Il francese infatti il finalizzatore principale dei Gunners. La sua incidenza nella capacit realizzativa della propria
squadra impressionante ed i numeri lo dimostrano. Henry inoltre uno dei pochissimi centravanti che non vede
variare il proprio potenziale in relazione alle congiunture tattiche della gara. La velocit del francese lo rende
temibilissimo a campo aperto in situazioni di contropiede, mentre la tecnica sopraffina e la rapidit nel girarsi per
calciare in porta lo rendono altrettanto idoneo a scardinare difese bloccate.



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COME BATTERLI
Uno dei sistemi per mettere in difficolt il 4-4-2 classico il 4-3-1-2 con un trequartista dietro le punte. Disporre di un
giocatore tra le linee di difesa e centrocampo dei Gunners un modo per creare i presupposti della rifinitura e
conseguentemente della conclusione.


C H E L S E A

COME GI OCA LA SQUADRA
E il 4-4-2 a rombo il sistema adottato con pi frequenza dal Chelsea di Claudio Ranieri.
La squadra del tecnico romano pu disporre di un buon portiere (Cudicini) e di una linea di difesa piuttosto veloce ed
affidabile. Glen Johnson (o Mario Melchiot), William Gallas, John Terry e Wayane Bridge sono i titolari del pacchetto
arretrato. I difensori di Ranieri, conoscono ed applicano egregiamente i principi della zona altre a difendere con buona
aggressivit e compattezza collettiva.
A centrocampo il perno davanti alla difesa interpretato da Makelele. Il nazionale francese un giocatore essenziale per
abilit nel recuperar palloni e nellimpostazione della manovra. Lampard e Geremi sono gli interni titolari, in attesa del
recupero di Duff e della definitiva esplosione di Parker. Lampard un giocatore che abbina una buona tecnica di base
ad una discreta dinamicit mentre Geremi viene apprezzato dal tecnico italiano, per la generosit ed il notevolissimo
apporto sul piano della corsa e della sostanza. Il rifinitore designato ad operare alle spalle delle punte era il fiore
allocchiello della campagna acquisti di Roman Abramovich, ovvero quel Veron attualmente out per il lungo infortunio
patito. In attacco Ranieri pu scegliere tra i nuovi Mutu e Crespo, lanziamo ma sempre prolifico Hasselbaink e
lislandese Gudjohnsen.
In fase offensiva la manovra della squadra di Ranieri piuttosto efficace. I difensori centrali possono giocare sugli
esterni o uscire centralmente su Makelele. Il rombo a centrocampo permette ai blues di poter palleggiare con facilit. Le
incirsioni dei laterali di difesa garantiscono ampiezza e profondit alla manovra. In fase di rifinitura il Chelsea ama
andare a servire il trequartista tra le linee avversarie. A costui deputato il compito di penetrare in verticale la difesa
avversaria o di giocare il filtrante per le punte scattate in profondit. Se le giocate e le rifiniture in zona centrale sono
prevalentemente situazionali (ovvero correlate con lesigenza di sperare il dispositivo difensivo avversario in relazione
al modulo adottato) le combinazioni delle catene laterali sembrano pi schematiche. In queste zone di campo il Chelsea
prova a creare superiorit numerica attraverso il decentramento di un attaccante, gli inserimenti del terzino e le corse in
apertura laterale dellinterno (prevalentemente Geremi).
In fase di non possesso il Chelsea tende a restringere campo e spazi agli avversari operando un efficace pressing con i
centrocampisti che, per dinamicit e determinazione, riescono con efficacia a compattare la squadra.
In particolare Makelele luomo pi abile a catturare palloni grazie alla sua capacit di prender posizione nella linea di
passaggio o nelluscire a pressione sul possessore di palla.
Malgrado la buona interpretazione collettiva della fase di non possesso, qualche errore individuale, in particolare
quando il Chelsea si trova sotto pressione avversaria, concede agli avversari occasioni da rete.

I L PUNTO DI FORZA
Il Chelsea una squadra tatticamente ben preparata, che sa giocare in modo dinamico un calcio su ritmi abbastanza
sostenuti. La buona tecnica individuale di alcuni elementi (Mutu, Lampard. Veron) unita al dinamismo di altri (Geremi,
Bridge, Melchiot, Johnson) costituiscono un buon punto di partenza per lapplicazione e lo sviluppo del calcio totale.
Ranieri inoltre, grazie alla qualit di giocatori a disposizione come Parker, Groenkjaer, Cole ecc. spesso varia il modulo
tattico alternando il 4--4-2 a rombo al 4--4-2 tradizionale. Ci permette alla squadra di ottimizzare la resa tattica in
relazione alle esigenze della partita.

PUNTI DEBOLI
La mancanza di abitudine a giocare ad altissimi livelli, qualche calo di concentrazione o rendimento individuale
possono in alcune circostanza limitare il rendimento complessivo.
Il reparto arretrato inoltre, preferendo accorciare in avanti, in alcune circostanze concede la profondit agli avversari.
Per concludere la squadra fatica ad uscire in palleggio quando si vede costretta a difendere ai limiti della propria area.
Con il reparto di centrocampo chi si schiaccia troppo sui difensori.



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I L GI OCATORE CHI AVE
E Adrian Mutu il giocatore deputato ad inventare calcio ed esaltare gli schemi offensivi studiati da Ranieri. Lex
giocatore del Parma non sembra ancora essere esploso completamente. Quando lattaccante rumeno sar nel pieno della
maturit sicuramente il gioco offensivo dei blues guadagner di efficacia ed imprevedibilit. Il dribbling, condizione
esenziale per la creazione di situazioni di superiorit numerica, gli assist e le rifiniture non potranno che esaltare le doti
realizzative di bomber come Crespo, Hasselbaink e Gudjohnsen.

COME BATTERLI
Giocare contro il Chelsea significa aspettarsi una gara su ritmi sostenuti. Quando un avversario di primo livello, come
Arsenal, Milan o Real Madrid riesce a giocare la partita ai ritmi dei blues di Ranieri probabile che alla fine possa
spuntarla grazie alla migliore qualit individuale.


Real Madrid e Deport ivo.


R E A L M A D R I D

COME GI OCA LA SQUADRA
Dopo Zidane e Ronaldo arrivato un altro asso, David Beckham, alla corte delle merengues. Queiroz, subentrato a Del
Bosque il cui torto stato quello di non aver ripetuto il successo in Champions league, dispone probabilmente della
squadra con il pi alto tasso tecnico del mondo.
Malgrado laltissimo numero di fuoriclasse che i campioni di Spagna hanno a disposizione ben difficilmente la
pluridecorata squadra spagnola riuscir ad alzare il pi ambito e prestigioso torneo continentale.
Se infatti il 4-2-3-1 di Queiroz sembra avere sufficienti sbocchi offensivi molto lacunosa e priva dei fattori essenziali
appare la fase difensiva.
Davanti a Iker Casillas i difensori veri sono soltanto i due centrali con Salgado e Roberto Carlos pi propensi a
sostenere lazione dattacco che non a chiudere le diagonali difensive.
Spetta quindi a Raul Bravo ed Helguera (o, in alternativa, a Pavon) disinnescare le punte rivali.
Da un punto di vista tecnico-tattico la difesa spagnola non sembra straordinaria sia per qualit individuale che per
applicazione dei principi.
Se nella squadra campione dEuropa gli interdittori erano Makelele e Cambiasso (o Flavio Conceicao) adesso in mezzo
al campo giocano prevalentemente Beckham e Guti. Ne il capitano della nazionale inglese ne il ventinovenne
centrocampista spagnolo sembrano per possedere corsa, determinazione ed agonismo per supportare adeguatamente la
propria retroguardia in fase di non possesso.
Sugli esterni la presenza di Figo e Zidane praticamente accessoria in fase difensiva e ci fa si che le merengues molto
raramente riescano a portare molti uomini sotto la linea della palla.
Se linterpretazione collettiva della fase di non possesso lascia dei dubbi altrettanto pu dirsi dellapplicazione
individuale. Figo, Beckham, Zidane non sono calciatori abili nel rincorrere lavversario e nel garantire un efficiente
filtro in mezzo al campo.
Tutto ci rende il Real Madrid una squadra povera di qualit difensiva ed in grave difficolt quando lavversario riesce a
prendere il controllo del gioco.
Il discorso ovviamente cambia quando la palla si trova in possesso di uno dei molti campioni schierati da Queiroz. La
straordinaria gestione di palla di Zidane, le serpentine di Figo, le incursioni di Salgado, i cross di Roberto Carlos, il
dribbling stretto di Raul, la rapidit e la tecnica di Ronaldo, il destro liftato di Beckham, le qualit aeree di Helguera,
labilit nellinserimento di Guti possono trasformare una qualsiasi manovra dattacco in una occasione da rete.
Anche il Real Madrid, cos come altre realt importanti del calcio europeo, preferisce attaccare in modo situazionale e
per principi piuttosto che seguendo rigidi schemi di gioco.
Lobiettivo della squadra di Queiroz e quello di superare la retroguardia rivale e ci pu esser fatto agendo lateralmente
con le incursioni dei terzini o labilit di Figo nel vincere il duello con il proprio avversario diretto, o per vie centrali,
grazie alle spettacolari combinazioni e/o giocate a due che campioni del calibro di Zidane, Raul, Ronaldo e Beckham
riescono a produrre.



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PUNTI DI FORZA
La possibilit di vincere ogni partita in qualsiasi istante grazie alla giocata del singolo indubbiamente una delle
peculiarit salienti del Real Madrid. Ci oltre a rendere imprevedibile il gioco dattacco da grande convinzione e
sicurezza allundici di Queiroz ed allo stesso tempo preoccupa ed innervosisce la squadra rivale.
Da un punto di vista tattico va elogiata la capacit del Real di poter sfondare con uguale efficacia sia centralmente che
sugli esterni e labilit, che deriva dalla buona tecnica nel possesso palla, nel riuscire a portare molti giocatori sopra la
linea della palla.

PUNTI DEBOLI
Lesiguo numero e la scarsa propensione dei giocatori che difendono rende il Real Madrid una squadra vulnerabile in
fase di non possesso. La strategia di Queiroz prevede che le merengues possano difendersi attaccando. Ci per non
sempre possibile e quando la gara sfugge di mano ai madrileni i pericoli per la porta di Casillas arrivano copiosi.
Unaltra qualit che deve migliorare la squadra spagnola legata al movimento senza palla dei suoi componenti. La
scarsa propensione dei centrocampisti a ricevere nello spazio e la ricerca, a volte un po leziosa, della palla sui piedi non
sempre rende fluida la manovra in fase dimpostazione e ci complica i tempi di smarcamento delle punte per la
rifinitura.
Se i giocatori del Real avessero la stessa qualit con la palla anche nel gioco senza palla, con ogni probabilit sarebbero
di gran lunga la squadra pi forte del mondo.

I L GI OCATORE CHI AVE
E quasi impossibile scegliere la stella di questo dream-team. Molti dei fuoriclasse del Real hanno vinto il pallone doro
o sono stati in procinto di vincerlo. Con una battuta possibile indicare in Casillas il giocatore chiave. Se il giovane
portiere spagnolo riesce infatti a mantenere la sua porta inviolata con ogni probabilit prima o poi il modo per segnare il
Real lo trova.

COME BATTERLI
Il segreto per sconfiggere il Real sta nel non subirli passivamente. Il precario equilibrio tattico degli spagnoli concede
spesso campo ed occasioni agli avversari ed il saper capitalizzare tali opportunit indubbiamente fattore determinante
se si vogliono conquistare i 3 punti.
In fase difensiva necessario togliere spazi e tempi di giocata agli spagnoli mettendo pressione sul portatore e
chiudendo le linee di passaggio. E inoltre opportuno non abbassarsi troppo a ridosso dellarea di rigore per impedire
che Ronaldo e compagni possano con una giocata o una combinazione arrivare a battere a rete. Il riuscire a spezzettare il
gioco con sagacia tattica inoltre importante se si vuole interrompere il ritmo di gioco delle merengues.


D E P O R T I V O

COME GI OCA LA SQUADRA
Il Deportivo La Coruna, dopo aver conquistato la Liga nel 2000, riuscito a mantenersi ai vertici del campionato
spagnolo e della massima rassegna europea grazie al lavoro svolto dal tecnico Javier Irureta ed ai pochi ritocchi che di
anno in anno danno continuit allassetto dei galiziani senza stravolgerne la filosofia di base.
E il classico 4-2-3-1, il sistema pi utilizzato in Spagna, il modulo tattico degli uomini di Irureta.
Davanti al trentaquattrenne Jos Francisco Molina sono quattro i difensori schierati dai galiziani.
Scaloni o Manuel Pablo a destra, Andrade-Naybet coppia centrale, Romero a sinistra. In mezzo al campo la diga
composta dallo spagnolo Sergio e dallinossidabile Mauro Silva (trentasei anni compiuti ed ancora la voglia e la
capacit di dettar legge nella sua zona). Il tridente creativo alle spalle del centravanti Diego Tristan vede Valern in
posizione centrale con Victor, Luque, Fran o Pandiani che vengono alternati come attaccanti laterali.
La buona qualit tecnica degli uomini di Irureta abbinata ad una ormai consolidata intesa permette al Deportivo di
essere una squadra ostica per qualunque avversario.
In fase offensiva il gioco piuttosto vario e la squadra riesce ad attaccare con buon profitto sia sulle fasce che
centralmente.
E a seconda del modulo tattico con il quale gli avversari si schierano che Irureta definisce linee guida e soluzioni da
sviluppare in fase offensiva.
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La possibilit di disporre di 5 giocatori nella zona nevralgica del campo (i 2 mediani a supporto dei tre giocatori di
fantasia) permette spesso ai galiziani di avere superiorit numerica in tale zona. In questo modo la squadra di Irureta pu
sfruttare il buon palleggio e labilit di inserimento di Sergio e Valern.
Sulle fasce laterali il Deportivo riesce a sfondare sia grazie alla buona capacit di dribbling dei vari Luque, Victor e
Fran che al lavoro in sovrapposizione fatto dagli esterni di difesa.
Quando poi occorre destabilizzare una situazione di parit numerica, come accade ad esempio quando il Deportivo deve
aggirare lateralmente una squadra che si difende con il 4-4-2 ecco che il movimento ad allargare di Sergio pu creare i
presupposti del vantaggio numerico.
In fase di rifinitura il Deportivo punta prevalentemente sui cross degli attaccanti laterali e sullinventiva e le giocate di
Valern, abile sia nellassist che nelle combinazioni sullo stretto.
Il bomber principale della formazione galiziana naturalmente Diego Tristan che con la sua potenza e la sua altezza
(1,86 mt.) ha il compito di trasformare in rete i suggerimenti dei compagni.
A dare una mano a Tristan ed a rendere imprevedibile la manovra dattacco degli uomini di Irureta ci pensano inoltre gli
attaccanti laterali, che tagliano dentro il campo e si avvicinano al centravanti quando c da andare a finalizzare un cross
proveniente dalla parte opposta del campo.
Ma anche Valern ed uno tra Sergio e Mauro Silva sono pronti ad avvicinarsi pericolosamente allarea avversaria per
provare il tiro dalla distanza.
In fase difensiva il Deportivo basa la propria forza sul blocco formato dai quattro difensori + i due mediani. Questi sei
giocatori appaiono un blocco unito e non facilmente superabile. Inoltre la squadra trova facilit nellapplicazione del
pressing offensivo grazie al lavoro degli attaccanti laterali e del trequartista che sono pronti ad andare ad accorciare
sugli avversari limitandone le classiche uscite difensive. In pratica sul passaggio del difensore centrale avversario verso
il difensore esterno ecco che il Deportivo scatta in direzione della palla con lattaccante laterale che va a pressione sul
portatore di palla mentre Valern si contrappone al mediano avversario vicino al possessore e Sergio e Mauro Silva
aggrediscono gli altri centrocampisti.

PUNTO FORTE
Lamalgama sicuramente una delle migliori qualit del Deportivo. La buona qualit dei giocatori unita allottima
conoscenza del sistema ed al fatto che sono molti anni che i giocatori giocano insieme rendono il Deportivo una squadra
che ha delle certezze e chiarezza tattica.
Irureta inoltre conosce benissimo pregi e difetti dei suoi ed in grado di operare le scelte pi opportune in riferimento al
periodo di forma dei singoli ed al tipo di avversario che il Deportivo si trova ad affrontare.

PUNTO DEBOLE
La presenza nel sistema di gioco del Deportivo di un unico attaccante vero limita un po la pericolosit offensiva degli
uomini di Irureta. Ci appare evidente quando Diego Tristan non in condizione ottimale e/o gli avversari sono bravi a
controllarlo. In tali situazioni il volume di gioco che gli spagnoli riescono a produrre in mezzo al campo viene poi ad
essere vanificato nei pressi dellarea avversaria.

GI OCATORE CHI AVE
Il Deportivo un collettivo per eccellenza, con tutti i giocatori che sanno aiutarsi e collaborare. E chiaro per che come
gia evidenziato in precedenza, la scelta di giocare con ununica punta imponga a questultima di riuscire a concretizzare
la mole di lavoro dei compagni. In merito a ci la buona condizione psico-fisica di Tristan appare come indispensabile
per il Deportivo, soprattutto dopo la partenza di Roy Makaay per Monaco. Ultimamente per Irureta stato costretto a
rispolverare Pandiani, nellinedita posizione di centrattacco, per sopperire al momento no del celebrato Tristan.

COME BATTERLI
Per battere il Deportivo necessario limitare qualit e potenzialit dei tre fantasisti schierati da Irureta. Presidiare bene
le zone laterali e pressare Valern per tagliare le rifiniture a Tristan un ottimo punto di partenza per diminuire la
pericolosit offensiva degli spagnoli.
In fase offensiva per destabilizzare il sistema di scalate del Deportivo consigliato riuscire a portare un giocatore, in
posizione di trequartista, alle spalle del duo Mauro Silva-Sergio.
In alternativa possibile attaccare lateralmente il Deportivo portando fuori zona il terzino, che deve accorciare in
maniera decisa in avanti quando la squadra impegnata nel pressing avanzato, per poi sfruttare, con inserimenti
dallinterno, tale spazio.


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7 7
Milan e Juvent us.


M I L A N

COME GI OCA LA SQUDRA
Carlo Ancelotti dopo il trionfo della scorsa edizione sogna di fare il bis come gli era gi accaduto da giocatore, quando
era una delle pedine del Milan stellare guidato da Arrigo Sacchi. Occorre dire che questanno i rossoneri appaiono ancor
pi forti e completi e sembrano pi sicuri dei propri mezzi.
La societ rossonera, al posto del declinante Rivando, ingaggiando il talentuoso Kak riuscita ad accaparrarsi quel
giocatore che mancava nello scacchiere tattico rossonero.
Fondamentali infatti risultano le accelerazioni del brasiliano sia nel caso il Milan si schieri con il tradizionale rombo a
centrocampo (4-3-1-2) che con il sistema ad albero (4-3-2-1).
Ma il Milan oltre a Kak pu disporre di fuoriclasse assoluti in ogni zona di campo. Dida attualmente uno degli
estremi difensori pi affidabili. La coppia centrale formata dai nazionali azzurri Nesta e Maldini per qualit fisiche,
tecnica e conoscenze tattiche una delle migliori coppie centrali al mondo. Lesterno destro di difesa Caf
assolutamente travolgente quando avanza sulla fascia. A sinistra il Milan dispone di due giocatori di buona qualit come
Pancaro e Kaladze che Ancelotti alterna in relazione allo stato di forma. Inoltre Costacurta, Simic e Laursen sanno
sempre farsi trovare pronti quando il Milan ha bisogno di loro. A centrocampo i rossoner possono contare
sullorganizzazione e le geometrie di Pirlo, bravissimo a farsi trovare smarcato e a dare il via allazione di attacco.
Seedorf, interno di sinistra, garantisce imprevedibilit alla manovra ed in grado di colpire da lontano con il suo
fenomenale destro. Gattuso, interno di destra, bravissimo nel recuperare palloni e nel dare nerbo ed agonismo al
centrocampo. I rifinitori Rui Costa e Kak, pur possedendo caratteristiche differenti (il portoghese un classico regista
dattacco, mentre il brasiliano un travolgente incursore) sanno garantire quella imprevedibilit e quella fantasia in
grado di destabilizzare qualsiasi sistema difensivo. Ambrosini, non troppo pubblicizzato in riferimento ai compagni,
inoltre un giocatore che, quando occorre, sa dare equilibrio tattico alla squadra ed in grado, con il suo proverbiale
colpo di testa, di risolvere partite importanti (come accaduto a Roma quando i rossoneri hanno superato per 1-0 la
Lazio di Mancini).
Il reparto dattacco rossonero dispone infine di tre finalizzatori eccellenti quali Inzaghi, Tomasson e Shevchenko.
Mentre Inzaghi e Tomasson sono due attaccanti centrali, abilissimi nello smarcarsi anche in spazi ridotti e nel
concludere a rete con straordinaria velocit, Shevchenko pu partire da lontano per liberare la sua accelerazione e poter
scardinare le difese avversarie in velocit.
Ancelotti, nel dare un gioco offensivo ai suoi, ha ben analizzato le caratteristiche peculiari dei fuoriclasse di cui dispone
in modo da organizzare principi e situazioni in grado di esaltare le caratteristiche degli attaccanti.
Il Milan non una squadra che attacca per schemi. I rossoneri sono bravissimi nellinterpretare tatticamente la gara e nel
giocare qual calcio situazionale in grado di affondare nei punti deboli della difesa avversaria.
Labilit del centrocampo rossonero nel gestire ed amministrare il pallone permette alla squadra di Ancelotti di andare a
creare superiorit numerica grazie agli inserimenti da dietro di centrocampisti e difensori. Tutto ci avviene in modo
situazionale in relazione al sistema di gioco che la squadra rossonera si trova ad affrontare. Ma il Milan oltre che a
sviluppare un buon attacco collettivo abile a ripartire in contropiede sfruttando la velocit di Kak, Shevchenko e
Serginho. I due brasiliani quando partono palla al piede dalla propria met campo sono un vero pericolo in quanto con
estrema rapidit riescono a ribaltare il fronte di gioco destabilizzando il sistema di scalate avversario.
Shevchenko preferisce invece smarcarsi e ricevere sul lato debole (quello lontano dalla zona dove si trova la palla) in
modo da infilare i difensori alle spalle.
In fase difensiva il Milan non attua un pressing esasperato prediligendo chiudere gli spazi in attesa dellerrore
avversario. Se Seedorf, Kak e Rui Costa sono straordinari in situazione di possesso palla, Gattuso lo in fase difensiva.
Il grintoso mediano rossonero, grazie a determinazione, cuore e polmoni una vera e propria diga in mezzo al campo
riuscendo a recuperare decine di palloni a partita.
Ma oltre a Gattuso il Milan possiede una retroguardia veramente allavanguardia per organizzazione tattica ed
esperienza e quando gli avversari riescono a giungere al tiro ecco che fra il pallone a la rete trovano sempre pi spesso
un portiere straordinario quale Dida.

PUNTI DI FORZA
La dislocazione a diamante (rombo) del centrocampo rossonero permette ai centrocampisti una fitta ragnatela di
passaggi, con ogni giocatore che possiede varie soluzioni di gioco. Lottima gestione della palla permette al Milan di
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alzare ed abbassare i ritmi della gara a seconde delle esigenze tattiche. Se nella scorsa stagione il Milan aveva problemi
a superare le difesa bloccate a ridosso della propria area di rigore, in questa stagione linserimento di Kak sembra aver
risolto i problemi. Il giovane carioca, grazie allabilit nellaccelerare palla al piede, riesce a creare situazioni di
superiorit numerica ed a penetrare le difese rivali. Il Milan quindi unisce adesso allabilit nel possesso palla la
capacit di superare difese schierate e ci amplia ancor di pi la gamma delle opzioni offensive della squadra di
Ancelotti.

I L PUNTO DEBOLE
A mio avviso il Milan non ha attualmente punti deboli evidenti. La squadra dispone di qualit offensiva e di discreta
attitudine alla copertura degli spazi in fase di non possesso. Inoltre i rossoneri sono migliorati, rispetto alla stagione
scorsa, in fiducia e convinzione nei propri mezzi. Il Milan pu anche perdere ma difficilmente pu esser messo sotto
sul piano del gioco per tutta la gara. Se vogliamo proprio trovare dei difetti ai rossoneri possibile evidenziare come la
qualit del pressing a tutto campo potrebbe esser migliorata grazie ad una pi intensa partecipazione degli attaccanti.

I L GI OCATORE CHI AVE
A mio avviso tra tutti i giocatori della rosa Kak quello che ha meno alternative. Considerando limportanza tattica del
giovane brasiliano nelleconomia del gioco dattacco ritengo proprio Kak il giocatore strategicamente pi importante
nella rosa rossonera. Labilit del trequartista rossonero nel dribbling e nella percussione in verticale un elemento
determinante ai fini della creazione di situazioni di superiorit numerica in zona offensiva.

COME BATTERLI
Per superare il Milan occorre che lavversario giochi a ritmi alti, riesca a chiudere tutti gli spazi in zone difensiva e che
venga preordinata una marcatura attenta su Pirlo che la mente creativa della fase di costruzione del gioco rossonero.
Dopo che la squadra sar stata in grado di inibire lefficacia della manovra milanista a partire dalla fase di impostazione
ecco che si potr pensare di superare la difesa rossonera con ficcanti ripartenze operate in prevalenza sulla destra, zona
in cui opera Caf le cui qualit difensive non sono pari a quelle degli altri compagni di reparto.


J U V E N T U S

COME GI OCA LA SQUADRA
La Juventus campione dItalia e vicecampione dEuropa non sembra poter recitare, in questa stagione, il ruolo di
protagonista assoluta manifestato lanno passato. Malgrado gli inserimenti di Legrottaglie in difesa, Appiah a
centrocampo e Miccoli in attacco, la squadra sembra aver smarrito quelle certezze e quelle sicurezze che ne avevano
contraddistinto il cammino nella scorsa stagione.
La mancanza di impermeabilit difensiva, la Juve prende goal con troppa regolarit, e lassenza di un bomber che possa
andare a rete con facilit sono fattori che incidono in negativo sul morale della squadra e sul livello di preformance
generale.
Marcello Lippi, come ormai abituato a fare, non ha puntato neanche in questa stagione su un modulo tattico
predefinito. La Juve passa dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2 al 4-4-2 classico con estrema naturalezza grazie al lavoro sul campo
del proprio tecnico ed alla versatilit dei propri componenti.
Da un punto di vista offensivo lobiettivo del tecnico bianconero quello di mettere i propri giocatori di talento nelle
zone di campo dove pi possono nuocere al sistema avversario. E in questa ottica che Marcello Lippi solito
modificare il modulo tattico sistemando, ad esempio, Nedved in alcune circostanze dietro una sola punta di ruolo
(quando la Juve adotta il 4-2-3-1), in altre dietro a due punte (quando il ceko agisce da rifinitore nel sistema 4-3-1-2) ed
in altre ancora sullout di sinistra (quando la Juve gioca con il 4-4-2 tradizionale). Se Nedved viene chiamato ad
assumere la posizione tatticamente pi utile, stessa sorte tocca a Del Piero che in alcune circostanze chiamato a fare
lattaccante laterale ed in altre la seconda punta a fianco di Trezeguet o Di Vaio.
Nel mezzo al campo titolare inamovibile ormai Tacchinardi, che funge da organizzatore della manovra offensiva e da
interdittore difensivo. Accanto a Tacchinardi Appiah il giocatore deputato allorganizzazione della manovra.
Lafricano malgrado la buonissima tecnica, non convince appieno nel gioco senza palla e non riesce, al momento, a
garantire le incursioni palla al piede che contraddistinguevano lex Davids. Anche Camoranesi non sembra al meglio
della condizione psico-fisica e ci limita gli sfondamenti sullout di destra dei bianconeri.
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9 9
I linea generale la squadra bianconera sembra prediligere la manovra ragionata con lintento di andare a servire i propri
elementi di maggior spessore tecnico (Del Piero, Nedved, Trezeguet, Di Vaio, Miccoli, Camoranesi) nelle situazioni e
nelle condizioni di poter destabilizzare il sistema difensivo degli avversari.
La Juve, con i fuoriclasse che dispone, in grado sia di proporre efficaci manovra aggiranti, tramite il lavoro della
catena formata da Thuram e Camoranesi ed alle discese di Zambrotta che verticalizzazioni centrali con Nedved.
In situazione di non possesso la Juve cerca invece di non far giocare gli avversari adottando sistema, strategia e scalate
in modo da inibire i possibili sviluppi di gioco degli antagonisti.
Purtroppo, l reparto difensivo non ha ancora trovato in Legrottaglie il baluardo che cercava. La difesa con Thuram-
Legrottaglie-Montero-Zambrotta pur assicurando alla squadra un efficace scorrimento di palla non riesce ad assicurare
quellimperforabilit di cui la squadra avrebbe bisogno.
Ci limita le incursioni con e senza palla dei laterali Thuram e Zambrotta con una generale involuzione del gioco
bianconero rispetto alla stagione passata.
La rosa della Juventus sembra inoltre numericamente un po risicata viste le cessioni effettuate a Gennaio e gli infortuni
capitati a Montero e Trezeguet.
Marcello Lippi, da buon psicologo, non fa drammi in attesa che la squadra recuperi, oltre agli infortunati, anche
condizione fisica e fiducia nei propri mezzi.

I L PUNTO DI FORZA
Il carattere di ferro della squadra bianconera, unit alla versatilit tattica dei giocatori, fanno ancora sperare i tifosi
juventini. Tatticamente gli uomini di Lippi sanno interpretare qualsiasi situazione ed adattarsi ad ogni contesto, tutto ci
rende ancora temibile la squadra torinese sia in Campionato che in Champions League. Inoltre labitudine ad esser
sempre al vertice evita che la squadra incorra in bruschi cali di concentrazione e motivazione.
Al di l di aspetti tattici e psicologici, la Juve ha necessit di recuperare il miglior Nedved ed il miglior Del Piero. Se la
condizione psico-fisica dei due fuoriclasse bianconeri dovesse crescere ed assestarsi su livelli assoluti ecco che nessun
traguardo precluso agli uomini di Lippi.

PUNTI DEBOLI
Questi primi sei mesi della stagione hanno evidenziato un dato inconfutabile: la Juventus subisce goal con troppo
frequenza. Malgrado la squadra di Lippi possa disporre di uno dei migliori portieri del mondo, Buffon, e di quattro
nazionali, Thuram-Legrottaglie-Monero-Zabrotta, il rendimento della retroguardia bianconera tuttaltro che
impeccabile.
Occorre per considerare che se la Juve subisce goal con troppa facilit la colpa non pu cadere solo su un reparto.
Linefficace filtro in mezzo al campo, legato a mio avviso anche allinopportuna cessione di Davids, non garantisce in
maniera assoluta una retroguardia che sembra avere dei limiti nella velocit.

I L PUNTO DI FORZA
Pavel Nedved, che ha meritatamente conquista il pallone doro nel 2003, stato e deve ritornare ad essere il vero
trascinatore della compagine torinese. Le accelerazioni che il ceko riesce ad imprimere alla gara sono di una importanza
tattica determinante. Labilit di questo giocatore di ribaltare con rapidit il fronte del gioco, la capacit di far goal da
fiori area, la potente percussione palla al piede rendono Pavel Nedved praticamente indispensabile nelleconomia del
gioco dattacco bianconero.

COME BATTERLI
Se la Juve perde il controllo della gara e metri sul campo va in difficolt non avendo, tra le proprie file, straordinari
contropiedisti. Lunico giocatore che veramente in grado di incidere a campo aperto il veloce Di Vaio che per
non sempre riesce a partire titolare.










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Porto e Lione.


P O R T O

COME GI OCA LA SQUADRA
Il Porto sicuramente la migliore espressione del calcio portoghese. La squadra allenata da Mr.Mourinho gioca
seguendo i classici dettami del calcio lusitano, sfruttando labilit di palleggio dei propri calciatori.
C da dire per che il palleggio dei portoghesi spesso fine a se stesso in quanto la squadra, pur mantenendo il
controllo della sfera ha difficolt ad avanzare e creare i presupposti della rifinitura.
Da un punto di vista tattico il sistema adottato dal Porto il classico 4-4-2 con il centrocampo disposto a rombo.
A difendere i pali della porta del Porto presente Victor Baia, portiere esperto e ricco di personalit anche se non
sempre ineccepibile nei suoi interventi.
Il reparto arretrato, composto da quattro giocatori, costituito da Paulo Ferrera, Jorge Costa, Ricardo Carvalho e Nuno
Valente. Paulo Ferrera e Nuno Valente, giocando da laterali, amano partecipare attivamente alla manovra offensiva con
corse prolungate sulle corsie esterne.
Jorge Costa e Ricardo Carvalho costituiscono invece una buona coppia centrale, con il primo forte di testa e laltro abile
tatticamente a leggere le situazioni e pi rapido.
A centrocampo il Porto, giocando con il diamante, schiera Costinha, per altro sostituito attualmente da Pedro Mendes,
come centrale basso, gli interni titolari sono Maniche ad Alenichev, mentre Deco funge da rifinitore per gli attaccanti
Mc Carthy e Carlos Alberto.
Punto di forza della formazione di Mourinho il centrocampo deve emergono le qualit tecniche dei singoli e labilit
nella gestione della palla.
I portoghesi molto raramente iniziano il gioco con lapertura lunga dei difensori per gli attaccanti. Nella maggior parte
delle situazioni Pedro Mendes a venire a raccogliere la palla per sviluppare il classico gioco, a carattere
prevalentemente orizzontale, di stampo portoghese.
Gli uomini di Mourinho sono bravi a spostare la palla da un fronte allaltro del campo, guadagnando metri sul rettangolo
di gioco, in attesa di trovare il varco utile nella difesa ospite.
Un grande apporto allo sviluppo della manovra di attacco viene dato dai difensori laterali che, proiettandosi con i giusti
tempi in attacco, permettono alla squadra di sfruttare lampiezza del rettangolo di gioco ed allargare le maglie della
difesa avversaria.
In fase di rifinitura le opzioni pi ricercate sono il cross dal fondo per lariete Mc Carthy e le combinazioni sullo stretto
operate con efficacia dai vari Deco, Carlos Alberto e Alinichev.
E, soprattutto con squadre di livello inferiore, il Porto riesce a rendersi pericoloso grazie allabilit di attaccanti e
centrocampisti nel superare in dribbling lavversario diretto creando i presupposti della superiorit numerica.
Inoltre Deco, Carlos Alberto e Alenichev sono giocatori bravi nella percussione palla al piede e nel tiro dalla distanza.
In fase difensiva il Porto attua un discreto pressing, per altro non organizzato in maniera perfetta, potendo comunque
contare sulla partecipazione di quasi tutti i giocatori.
La squadra, quando esistono i presupposti, tende ad aggredire immediatamente il possessore di palla avversario con
lintento di stroncare sul nascere le velleit offensive degli antagonisti.
Nel caso in cui non sia possibile portare il pressing in zona offensiva, il Porto si abbassa concentrandosi
prevalentemente sul restringimento degli spazi e sul corretto marcamento degli attaccanti rivali

PUNTO FORTE
Labilit di macinare gioco in mezzo al campo permette spesso ai portoghesi di avere sotto controllo la gara e di poter
avanzare il baricentro della squadra.
Occorre comunque evidenziare che il calcio palleggiato tende a far perdere velocit alla manovra della squadra di
Mourinho. Diventa quindi necessaria linvenzione dei giocatori di qualit pi elevata per far decollare lazione negli
ultimi 20 mt. e mandare alla conclusione il bomber Mc Carthy.

PUNTO DEBOLE
La squadra in difficolt quando deve ripartire in velocit con molti giocatori. Questo, da un punto di vista tattico, un
limite evidente degli uomini di Mourinho. Inoltre occorre evidenziare la difficolt del Porto ad attaccare le difese
avversarie in profondit. E raro infatti vedere un attaccante andare di scatto nello spazio per ricevere il filtrante del
compagno. Ci limita le opzioni di rifinitura a disposizione della squadra e circoscrive le soluzioni offensive.
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11 11

GI OCATORE CHI AVE
Deco-Mc Carthy: questa la coppia in grado di far sognare i tifosi del Porto. Il primo tecnicamente dotato, in grado di
superare lavversario per arrivare alla conclusione o alla rifinitura. Mc Carty invece il classico ariete da area di rigore.
Il centrattacco sudafricano abile di testa e in acrobazia e sa concludere con efficacia sia di piede che di testa.
In rampa di lancio il giovanissimo attaccante brasiliano Carlos Alberto, dotato di una straordinaria finta a rientrare ed di
una buona conclusione dalla distanza, in special modo con il destro.

COME BATTERLI
Giocare con il Porto molto complicato per landamento piuttosto compassato che gli uomini di Mourinho riescono a
dare alla gara. La prolungata gestione della sfera rende difficile attaccare con continuit i portoghesi ed inoltre la
maestria nel possesso limita le possibilit di attaccarli con le ripartenze rapide susseguenti a pressing positivo.
Per battere il Porto occorre ottimizzare lefficacia della transizione positiva sviluppata attraverso ripartenze a campo
lungo.



L I O N E

COME GI OCA LA SQUADRA
Il Lione non ha alle spalle grandissimi risultati in Champions League. La qualificazione ottenuta a spese del Real
Sociedad ha consentito alla squadra di Paul Le Guen di ottenere un risultato storico mai raggiunto in passato: la
qualificazione per i quarti di finale.
Occorre per dire che essere entrati nel novero delle 8 squadre pi forti dEuropa un risultato legittimo che premia il
valore di una squadra in grado di macinare un buon calcio.
Il modulo tattico pi utilizzato dal Lione il classico 4-2-3-1 alla francese con tre giocatori di fantasia a supporto di un
unico attaccante. Paul Le Guen non disdegna per di cambiare atteggiamento e uomini in relazione allavversario da
affrontare.
La formazione tipo vede Coupet schierato tra i pali; in difesa la coppia centrale costituita dal duo Edmilson-Muller
con Deflandre esterno di destra e Berthod a sinistra. Due giocatori molto importanti per la retroguardia di Le Guen sono
Reveillire e Cacapa, attualmente indisponibili, mentre Sartre una valida alternativa per lout di sinistra. In mezzo al
campo i due mediani di interdizione ed impostazione sono Essien e Diarra con Juninho alle spalle dellunica punta
Luyindula che viene supportata dagli esterni dattacco Govou e Malouda. A centrocampo ed in attacco le alternative per
Le Guen non mancano visto che la rosa del Lione annovera giocatori del calibro di Carrire, Dhorasoo, Violeau e
Giovane Elber, ex centrattacco del Bayern Monaco campione dEuropa.
Da un punto di vista tecnico-tattico il Lione una formazione che predilige la manovra ragionata alla costruzione lunga.
Le doti tecniche e la disposizione del triangolo di centrocampo formato da Essien, Diarra e Juninho permettono ai
francesi di produrre azioni pregevoli ed efficaci.
In particolare Essien abile ad inserirsi in avanti senza palla per creare superiorit numerica in mezzo al campo mentre
Juninho in grado di dare i tempi di smarcamento ai compagni grazie allabilit nel correre palla al piede a testa alta.
Inoltre, a supporto dei tre centrocampisti centrali, si propongono spesso i laterali di difesa consentendo al Lione di
portare pi giocatori sopra la linea della palla moltiplicando le opzioni di gioco.
Il tridente offensivo e composto da Luyindula centrale con Govou e Malouda o Dhorasoo larghi.
Luyindula un centrattacco abile a proporsi in verticale, con buon fiuto del goal ed in possesso di discreta velocit di
base. I compagni non lo sollecitano molto in fase di costruzione della manovra, Luyindula non bravissimo nel giocar
di sponda, preferendo sfruttarne doti e movimenti finalizzati al goal. Molto pi cercati, in fase di costruzione del gioco,
risultano essere gli attaccanti laterali su cui i centrocampisti e difensori si appoggiano spesso.
Per il gioco di Le Guen le ali sono fondamentali dovendo assicurare dribbling e rifiniture alla manovra di attacco. In
particolare Govou un giocatore in possesso di un ottima conduzione di palla in velocit. Il suo spunto in contropiede
spesso un arma fondamentale a disposizione del team francese.
Se il Lione una squadra che gioca in modo brillante e piacevole le fase offensiva non cos convincente risulta essere
linterpretazione difensiva.
I tre centrocampisti centrali, poco supportati dagli attaccanti laterali fanno fatica ad interdire la manovra avversaria
arrivando spesso a pressione sullavversario quando costui ha gi controllato la palla.
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Ci impedisce al Lione di operare una decisa interdizione in mezzo al campo con la conseguenza che la squadra tende
ad abbassarsi troppo avvicinando il reparto difensivo a ridosso della propria area di rigore.
Se il pressing a centrocampo spesso in ritardo non sufficientemente efficaci risultano essere le coperture della fasce
laterali.
Da queste zone il Lione concede con troppa facilit il cross agli avversari obbligando i difensori a lavorare spesso
allinterno dellarea.

PUNTO FORTE
La squadra appare pericolosa soprattutto quando riesce a prendere in mano il gioco e ad attaccare sfruttando, con gli
inserimenti dei difensori laterali, lampiezza e con i tagli dei tre attaccanti la profondit. Inoltre i francesi risultano
imprevedibili grazie alle giocate di Juninho, Govou, Luyindula, Malouda e Dhorasoo. Elber inoltre un centravanti di
esperienza internazionale in grado di poter sempre decidere un match, anche subentrando a partita iniziata.

PUNTO DEBOLE
La fase difensiva, in linea generale, lascia perplessi. Per partecipazione numerica, intensit, determinazione ed
aggressivit la squadra di Le Guen deve migliorare molto se vuole arrivare a lottare fino in fondo per il massimo trofeo
continentale.
Inoltre lesperienza e la scarsa abitudine a lottare per traguardi prestigiosi un handicap rispetto ad avversari pi
blasonati.

GI OCATORE CHI AVE
Per raggio dazione, qualit tecnica, personalit e pericolosit Juninho appare come il giocatore faro della squadra di Le
Guen. Il brasiliano, con le sua accelerazioni e labilit nellassist in grado di determinare le azione offensive dei
francesi con pericolosit e spettacolarit.
Inoltre il rifinitore di Le Guen possiede un destro liftato molto pericoloso sui calci piazzati.

COME BATTERLI
Per sconfiggere il Lione necessario limitarne i punti di forza, evidenziando le manchevolezze tattiche in fase difensiva
della squadra francese. Per contrapporsi in modo ottimale al gioco dattacco dei francesi necessario prevedere delle
opportune precauzioni quali la chiusura delle fasce laterali per limitare lestro di Govou e Molouda, limitare le
incursioni e le giocate di Juninho con una opportuna marcatura e, per concludere, scalare rapidamente per tamponare le
discese dei laterali di difesa.
In fase offensiva lo sfruttamento delle corsie esterne una chiave tattica importante per evidenziare la scarsa attitudine
degli attaccanti laterali a partecipare alla fase di no


Sparta Praga e Stoccarda


S P A R T A P R A G A

COME GI OCA LA SQUADRA
La squadra di Mr.Jiri Kotrba punta prevalentemente sul collettivo per competere con i ricchi e potenti clubs dellEuropa
occidentale.
Il modulo tattico prevalente il 4-4-2 e lorientamento, specie quando la squadra di Praga gioca in Europa, difensivo.
A difendere la porta dello Sparta schierato Jaromir Blazer, portiere che da sicurezza alla squadra grazie soprattutto
allagilit ed alla prontezza tra i pali.
Il reparto arretrato affidabile e tatticamente preparato. I quattro difensori schierati solitamente da Kotrba sono Pergl,
Hubschman, Johana e Labant. Con Homola, Abanda e Petras validi rincalzi.
A centrocampo lo Sparta pu contare sullesperienza di Poborsky, lacume tattico di Kovac, lintraprendenza di Zelenka
e la corsa di Michalik. Volesak, Vorisek e Sivok sono le alternativa a disposizione dellallenatore.
Il centrocampo per qualit individuale ed esperienza internazionale forse il reparto migliore della squadra.
In attacco le soluzioni a disposizione dello Sparta sono diverse. Oltre ai fratelli Gluscevic, Kutrba pu contare su
Baranek, Jun, Rezek e Stajner.
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13 13
Malgrado lo Sparta Praga non sia una squadra composta da campioni famosi e celebrati, ad eccezione di Karel
Poborsky, ex giocatore di Lazio e Benfica, interessante conoscere ed apprezzare le idee che stanno alla base del
collettivo di Kotrba.
La formazione della repubblica Ceka basa la sua forza su una efficace interpretazione della transizione positiva.
La capacit di chiudere gli spazi agli avversari e di ripartire, una volta conquistata la palla, con pi giocatori in
proiezione offensiva la chiave tattica che ha permesso allo Sparta di accedere ai quarti di finale superando squadre
economicamente e tecnicamente pi forti come Lazio e Besiktas.
I principi fondamentali su cui si basa lopposizione difensiva dello Sparta sono i seguenti:
studio del mo dulo, dei movimenti e delle caratteristiche dellavversario;
analisi dei giocatori avversari da sottoporre a stretta marcatura;
definizione delle zone strategicamente importanti da coprire per evitare di concedere impostazioni e rifiniture agevoli;
strutturazione delle scalate difensive in caso di situazioni di pericolo.

Lo Sparta, pur utilizzando solitamente il 4-4-2, pronto ad orientare il proprio assetto tattico in riferimento
allavversario. Ad esempio qualora i ceki dovessero essere impegnati con una squadra che schiera il trequartista dietro
due punte (come successo nel recente incontro disputato con il Milan) ecco che davanti al reparto difensivo stato
sistemato un giocatore a fungere da interdittore, con una delle due punte che si abbassa a livello dei centrocampisti per
evitare che questi siano in inferiorit numerica nei confronti degli avversari.
In pratica il 4-4-2 di base si trasformato in una sorta di 4-1-4-1 per ottimizzare la contrapposizione al 4-4-2 a diamante
di stampo rossonero.
Lattenzione difensiva inoltre percepibile dalla cura delle distanze tra i giocatori allinterno del reparto e tra i reparti
vicini.
Lobiettivo delle Sparta quello di costituire un blocco unito in modo che per lavversario sia complicato trovare
spazio. Inoltre lesigua distanza tra i giocatori consente alla squadra di ridurre i tempi delle scalate e di poter uscire a
pressione, sullavversario in possesso palla, con estrema rapidit.
Ma oltre ad una buona fase difensiva lo Sparta in grado di ribaltare velocemente lazione ottimizzando la transizione
positiva, ovvero riducendo al minimo il tempo di contrattacco.
Poborsky, Zelenka, Michalik, Stajner sono molto abili nellabbassarsi e nel ripartire con e senza palla una volta che lo
Sparta ne ha guadagnato il possesso.
E proprio una caratteristica essenziale della squadra di Kotrba quella di attaccare con pi giocatori la retroguardia
avversaria senza concedere punti di riferimento precisi.
Il calcio situazionale della squadra di Praga basato oltre che su una strategia comune anche e soprattutto sulle doti di
percussione dei centrocampisti.
Sia Poborsky che Zelenka e Michailik sono bravi nel condurre palla in velocit dando tempo ai compagni senza palla di
andare ad attaccare le zone scoperte della difesa avversaria.
Inoltre la squadra di Praga appare un collettivo unito, con tutti i giocatori che cooperano e portano avanti le idee
impartite dal tecnico.

PUNTO FORTE
La capacit di difendersi, sia attuando il pressing in zona difensiva che quello in zona offensiva, una delle
caratteristiche salienti dello Sparta. Linterpretazione della fase difensiva abbinata alla capacit di ripartire in velocit
con pi giocatori sono i punti di forza della squadra allenata da Kotrba.

PUNTO DEBOLE
Se la squadra abile nei contrattacchi altrettanto non si pu dire negli sviluppi di una azione ragionata. Lo Sparta fa
fatica a prendere in mano il pallino del gioco attaccando con continuit e pericolosit. Inoltre la scarsa esperienza
internazionale e la poca abitudine a giocare gare di alto livello in stadi gremiti pu incidere negativamente sul
rendimento della squadra.
Per contro il non aver niente da perdere agevola psicologicamente il livello della prestazione individuale.

GI OCATORE CHI AVE
Se Karel Poborsky un giocatore di buona fama non altrettanto conosciuti sono Lukas Zelenka e Tomas Hbschman. Il
primo un dinamico centrocampista centrale in possesso di unottima percussione e di un pericoloso tiro dalla distanza.
Il secondo il centrale difensivo di destra dotato di forza fisica, attenzione e qualit difensiva individuale.



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14 14
COME BATTERLI
Per battere lo Sparta Praga necessario prendere le giuste contromisure nei confronti delle loro ripartenze e ottimizzare
lo sviluppo della manovra offensiva in modo da trovare situazioni favorevoli o buchi nello scacchiere difensivo della
squadra di Kotrba.



S T O C C A R D A

COME GI OCA LA SQUADRA
Felix Magath ex numero 10 dell'Amburgo e della nazionale tedesca degli anni ottanta il bravo e capace allenatore
dello Stoccarda. Il trainer schiera i suoi con il 4-4-2 (modulo tattico non troppo praticato in Germania dove gli allenatori
tendono ad applicare il 3-5-2) e prevede la presenza di un rifinitore alla spalle di due attaccanti. Occorre per
evidenziare come Magath sia pronto a variare l'assetto dei suoi in rapporto a determinate esigenze tattiche.
A difendere i pali dello Stoccarda l'agile e scattante Hildebrand; la linea difensiva composta da Hinkel, Zivkovic,
Bordon e Lahm. Hinkel un mancino dotato di buona corsa e sufficientemente preparato da un punto di vista tecnico,
fino all'esplosione del giovane Lahm era solito presidiare la fascia sinistra. L'ascesa del compagno, proveniente dalla
serie inferiore, ha costretto Magath a dirottarlo sulla corsia di destra. La coppia centrale formata da Zivkovic e Bordon e
molto solida, tatticamente attenta e dotata di forza fisica. In particolare il brasiliano Bordon possiede un ottimo stacco
che fa valere anche nelle aree avversarie sugli sviluppi di corner o calci piazzati.
Nel mezzo al campo Soldo a dettare i tempi della manovra offensiva e del pressing difensivo. Il centrocampista croato
il vero regista della formazione di Magath ed indispensabile nel garantire gli equilibri tattici.
Interno di destra il portoghese Meira, giocatore dotato di buona tecnica ma non ancora completamente entrato nella
mentalit e nei ritmi del calcio tedesco. A sinistra agisce invece l'eclettico e potente Meissner cha da sostanza e forza al
reparto. In posizione di trequartista gioca il giovane Hleb, giocatore in grado di destabilizzare gli equilibri del match
grazie alla sua rapidit, alla bravura nel dribbling ed alle percussioni in verticale. La coppia di attaccanti formata da
Kuranyi e Cacau. Il primo il classico centravanti di riferimento, bravo sia nel finalizzare che nel giocar di sponda.
Kuranyi un giocatore tecnicamente dotato in grado di andare al goal con il destro, il sinistro e di testa. Il centravanti
tedesco deve forse migliorare in determinazione e cattiveria agonistica ma vista la giovane et i margini di
miglioramento sono ancora notevoli.
Accanto a Kuranyi gioca il brasiliano Cacau, classica seconda punta che ama svariare e dialogare con i compagni. In
alternativa a Cacau, Magath pu schierare la punta ungherese Szabics, mentre un altro giocatore molto considerato
dallallenatore tedesco il veterano Heldt in grado di occupare diversi ruoli in attacco e capace, con la sua esperienza, di
guidare i compagni.
Da un punto di vista tattico lo Stoccarda predilige giocare un calcio essenziale fatto di corsa, abnegazione e semplicit.
La manovra si sviluppa prevalentemente per vie verticali e la squadra brava nel muoversi senza palla sfruttando le
sovrapposizioni dei terzini e le entrate degli interni.
Inoltre Kuranyi e Hleb sono giocatori fantasiosi in grado di inventare la giocata vincente.
In fase difensiva lo Stoccarda in grado sia di praticare un efficace pressing offensivo che di difendersi nei pressi della
propria area puntando alla chiusura degli spazi ed all'attento controllo degli avanti avversari.
La partecipazione attenta alla fase di non possesso di molti giocatori e la buona qualit dei difensori, oltre che il lavoro
tattico di Soldo rende lo Stoccarda una squadra abile ed efficace nel difendersi.

PUNTO FORTE
Corsa, agonismo, determinazione, collaborazione, unit d'intenti sono le caratteristiche salienti della squadra allenata da
Magath. Occorre inoltre evidenziare la straordinaria solidit difensiva dei tedeschi che sono di gran lunga la difesa meno
perforata della Bundesliga. Un buon lavoro tattico in fase di non possesso abbinato alla conosciuta mentalit teutonica
rende lo Stoccarda una squadra molto affidabile in fase difensiva.

PUNTO DEBOLE
Se la fase difensiva efficace ed organizzata il peso della manovra di attacco grava su un numero troppo eseguo di
giocatori. Magath attende la vera esplosione del brasiliano Cacau e del portoghese Meira in modo da migliorare le
potenzialit offensive della propria squadra che attualmente sono basate principalmente sulla vena realizzativa del
centrattacco Kuranyi e la fantasia del trequartista Hleb.
Inoltre la giovane et di molti suoi elementi rende lo Stoccarda una squadra una squadra non molto esperta.
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15 15
Tale fattore ha una incidenza importante sopratutto nei momenti caldi della gara, quando la formazione di Magath si
vede costretta a difendere il risultato ed abbassandosi eccessivamente all'interno della propria met campo ha difficolt a
contrattaccare e a riguadagnare metri sul rettangolo di gioco.

GI OCATORE CHI AVE
Il croato Soldo il leader indiscusso della squadra di Magath. Per posizionamento, ruolo che chiamato a svolgere ed
esperienza il capitano dello Stoccarda la pedina pi importante nello scacchiere tattico dei tedeschi.
Occorre per sottolineare come senza la verve di Hleb e le reti di Kuranyi lo Stoccarda avrebbe fatto meno strada sia in
Europa che in Bundesliga.

COME BATTERLI
Quella tedesca una squadra solida, agonisticamente forte, composta da giocatori giovani, dinamici, con una gran
voglia di emergere. Per mettere in difficolt e quindi battere lo Stoccarda necessario quindi prepararsi ad un incontro
combattuto ed intenso da un punto di vista fisico.
Da un punto di vista tattico opportuno provare a superare la forte retroguardia tedesca sui lati dove Hinkel e Lahm non
sempre vengono supportati a dovere dagli interni di centrocampo.
Inoltre occorre considerare come la scarsa esperienza internazionale degli elementi a disposizione di Magath pu
risultare un fattore determinante nell'economia del match.

4 set t imane per insegnare il
cont rast o agli esordient i.
A curadi EMANUELE AQUILANI
Ladidatticadel contrastoper i pipiccoli..
Nella categoria Esordienti (in alcuni casi anche nelle categorie agonistiche giovanissimi e allievi), si notano molti
bambini che eseguono con ansia il contrasto (che pu essere di due tipi diretto e indiretto) per la paura di farsi male.
Questa apprensione nasce dal timore del contatto con la palla e dallo scontro con lavversario.
Diventa quindi fondamentale prevedere una giusta didattica al fine di permettere al bambino di familiarizzare
dolcemente con questa tecnica.


Cos il cont rast o?

Il contrasto una abilit di tecnica applicata e di tattica individuale che consiste nellallontanare o togliere il possesso
della palla allavversario. Il contrasto, insieme con lintercettamento, il fondamentale della transizione, che consente di
passare dalla fase di non possesso palla a quella di possesso palla. E unabilit indispensabile per le squadre che basano
il proprio gioco sullorganizzazione difensiva.
Esistono diversi tipi di contrasto diretto, in relazione alla posizione dellattaccante ed alla posizione del difensore:

contrasto frontale: effettuato con la parte interna del piede. Il peso del corpo poggia sulla gamba portante
leggermente piegata allaltezza del ginocchio;
contrasto laterale: si effettua prevalentemente con la parte interna del piede e viene utilizzato quando un
avversario corre con il pallone al piede mentre colui che deve entrare in contrasto si sta avvicinando da dietro. Il
difensore giunto al fianco del portatore di palla ruota il corpo sul piede pi vicino allavversario e con la parte interna
dellaltro piede interviene energicamente sul pallone;
contrasto laterale con carica di spalla: si esegue nella stessa maniera di quello laterale effettuato con il piede. La
differenza sta nel fatto che lintervento viene preceduto da una leggera carica di spalla (nei limiti del regolamento)
contro quella dellavversario per sbilanciarlo. Ci avviene quando lavversario si trova in appoggio sul piede pi
distante dal difensore;
contrasto scivolato: si effettua con il piede opposto rispetto al lato dove si trova lavversario. Il difensore,
scivolando sul bordo della gamba interna leggermente piegata al ginocchio, in questo caso utilizza linterno del piede.
Per effettuarlo con lesterno del piede, bisogna utilizzare la gamba pi vicina al portatore di palla facendo attenzione a
non toccare con lanca quella dellantagonista.



a ar rt t i ic co ol lo o
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COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
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G GG G I II I O OO O V VV V A AA A N NN N I II I
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2 2
I Principi fondamentali del contrasto.

Come per tutte le tecniche, anche per il contrasto esistono alcuni principi fondamentali da seguire. Questi sono:

il tempo del contrasto;
la forza del piede che effettua il contrasto;
il piede portante piazzato, lateralmente, di fianco (o dietro) al pallone;
il peso del corpo deve essere ben distribuito sia sul piede portante, sia su quello che impegnato a contrastare;
agire con la massima decisione e determinazione;
essere rapidi tanto nellentrare che nelluscire dal contrasto.

Il contrasto indiretto o intercettamento unazione di tattica individuale in cui il difensore interrompe la linea di un
passaggio avversario. Lintercettamento consiste nellanticipare lavversario che si appresta a ricevere il passaggio. Per
la buona riuscita di unazione di intercettamento necessario intuire lintenzione dellavversario, come, dove e quando
vuol ricevere la palla, per anticiparne lazione, muovendosi prima che questi abbia toccato la palla. Tutto questo
subordinato alla capacit di percepire ed analizzare la situazione di gioco, ovvero raccogliere le informazioni pertinenti,
riguardanti:

lorientamento e latteggiamento posturale del portatore di palla;
la posizione del pallone;
la dislocazione degli avversari e dei compagni .


Le esercit azioni per lallenament o del cont rast o in 4 microcicli.

Sono state utilizzate solo situazioni di gioco o esercitazioni globali, trascurando la fase analitica. La scelta data da
diversi motivi: il primo psicologico in quanto con il gioco il bambino non vive lansia di un gesto che lo porta a stretto
contatto con lavversario e allimpatto con la palla, il secondo metodologico visto che gli esordienti effettuano partite di
torneo organizzate dal Settore Giovanile e Scolastico ed pi probabile che si trovino ad eseguire un contrasto nel
contesto della gara.

1 M I C R O C I C L O :
In un quadrato dalle giuste dimensioni due giocatori
effettuano un contrasto frontale partendo da fermi con la
palla gi posizionata fra gli interni dei piedi dei due
contendenti. Al via vince il giocatore che contrastando
riesce a conquistare la palla portandola fuori dal
quadrato.

Due squadra disposte in riga una di fronte allaltra
disposte a 20 metri divise in coppie di giocatori, che
chiamate dallallenatore corrono al centro dello spazio
per conquistare la palla da portare oltre la propria linea
di partenza (Fig.1).



2 M I C R O C I C L O :
Allinterno di un quadrato, a 2 giocatori, distanti un metro tra loro, viene lanciata una palla. I due giocatori devono
impattare contemporaneamente contro la palla per bloccarla fra gli interni del piede.

Il giocatore A guida la palla verso B il quale va in contrasto frontale scegliendo il tempo adatto.
A
Fig.1
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3 3

Il giocatore A guida la palla per un tratto per poi allungarsela; B che stava temporeggiando cerca il tempo giusto per
effettuare il contrasto.



3 M I C R O C I C L O :
1 contro 1 in inseguimento. Lattaccante deve guidare
velocemente la palla allinterno di un corridoio prima di
calciare in porta, eludendo lazione del difensore che
parte da dietro cercando di recuperare (fig.2).





4 M I C R O C I C L O :
Prede e cacciatori. In un campo di 20 x 20 metri, 10
prede guidano la palla, inseguite da 3 cacciatori senza
palla, che devono cercare di toccarla con i piedi (ricerca
del contrasto frontale) per aver diritto al cambio di ruolo
(fig.3).
In uno spazio 15 x 30 metri con due porte difese dai
portieri si ripetono gli esercizi di contrasto del secondo
mesociclo. Il giocatore che vince il contrasto deve andare
a realizzare il gol.
Partita-gioco, in cui la ripresa del gioco parte da un
contrasto, controllato dallallenatore.



BI BLI OGRAFI A

LA FORMAZIONE DEL CALCIATORE di Gianni Leali Societ Stampa Sportiva 1995
CALCIO TECNICA E TATTICA di Gianni Leali - Societ Stampa Sportiva 1998
CALCIO ALLENARE IL SETTORE GIOVANILE di Stefano Bonaccorso Edizioni Correre 1999
NOTIZIARIO del Settore Tecnico F.I.G.C.
P
D
A
Fig.2
Fig.3

La rifinit ura: esercizi e principi per
sfrut t are i t agli.
A curadi MARCO CECCOMORI
Come, quandoeperchattaccarecon i tagli.

I t agli: condizioni e t ipologie.

Gi nellarticolo del mese precedente ho affrontato in maniera generale i principi che caratterizzano la tecnica di
rifinitura del passaggio in profondit su taglio.
Si detto che affinch sia possibile arrivare a questa tecnica di rifinitura si devono concretizzare le seguenti condizioni:

il giocatore che effettua lassist deve essere pi arretrato rispetto al compagno che si smarca,
il ricevente deve smarcarsi in profondit liberandosi dalla marcatura del diretto avversario,
lassist del rifinitore deve essere eseguito sulla corsa dellattaccante che si smarcato.

Come possibile notare da quanto appena detto, perch sia possibile eseguire correttamente questa tecnica di rifinitura
necessaria una affiatata intesa tra il rifinitore e il ricevente, con il primo infatti che deve eseguire una passaggio filtrante
sulla corsa del compagno con i temi giusti e con il secondo che deve scegliere il momento opportuno per attaccare la
profondit senza andare in fuorigioco.
Questa collaborazione tra lassist-man e il
ricevente dovr essere allenata in tutti i suoi
aspetti, con particolare cura della tempistica tra
passaggio e movimento unita al perfezionamento
della padronanza tecnica dei gesti.
Si affermato, inoltre, che un altro fattore da
tenere in considerazione al fine di ottimizzare
lassist sul taglio quello che tiene conto dello
spazio tra la linea difensiva e la porta avversarie.
Questo spazio influenza sia le possibilit che
lassist vada a buon fine (maggior campo pi
probabilit) sia langolo di smarcamento del taglio
(man mano che la linea difensiva si abbassa
langolo tende ad appiattirsi).
Lassist tendente allo sfruttamento dei tagli una
tecnica di rifinitura molto utilizzata ed altrettanto
efficace se eseguita correttamente, sia nel caso di
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T TT T A AA A T TT T T TT T I II I C CC C A AA A
Fig. 1 Fig. 1
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passaggi che avvantaggiano il movimento di un attaccante, sia che favoriscano linserimento di un centrocampista da
dietro.
Per quanto appena detto si soliti distinguere i tagli di primo (ricezione dellattaccante) e secondo tempo (assist verso il
centrocampista).
Molte volte questi due tipi di tagli sono collegati tra loro e diventa quindi importante organizzare i movimenti di coppie
di giocatori allinterno della squadra in modo che il rifinitore abbia pi soluzioni di passaggio nello stesso momento.
In figura 1 (a pagina precedente) evidenziata
proprio questa situazione, in cui la punta effettua
un taglio diagonale in primo tempo liberando lo
spazio al taglio di secondo tempo del
centrocampista.
A questo punto opportuno fare una
classificazione dei vari tipi di taglio che vengono
pi spesso utilizzati in partita.
I pi comuni sono sostanzialmente tre:

1. taglio convergente,
2. taglio convergente sul lato cieco del difensore,
3. taglio divergente o in allargamento.

I tagli convergenti sono effettuati dai giocatori che
scattano in direzione della porta avvicinandosi alla
linea verticale della palla.
Questi tipo di movimento, come illustrato in
figura 2, deve essere preceduto da un movimento
di preparazione, il cosiddetto contromovimento,
che viene effettuato nella direzione opposta del
taglio e che ha lobiettivo di disorientare il diretto
avversario.
Il taglio convergente utilizzato spesso dal
centravanti con movimento dal centro verso
lesterno e dallala o dal centrocampista di fascia
con smarcamento dallesterno al centro.
Si tratta di un movimento che d diversi vantaggi
al giocatore che lo effettua: il ricevente ha infatti
la possibilit sia di vedere il rifinitore che la porta
avversaria, cos come di smarcarsi frapponendo il
proprio corpo tra palla e avversario.
Il taglio convergente sul lato cieco si differenzia
rispetto al precedente solo per il fatto che il
ricevente si smarca sfilando alle spalle del
difensore e non passandogli davanti (figura 3).
Questo movimento viene effettuato dal ricevente
con lobiettivo di disorientare il difensore,
rendendogli difficoltoso il marcamento non
potendo questultimo vedere contemporaneamente
palla ed avversario.
Viene eseguito solitamente da attaccanti non
fortissimi fisicamente ma rapidi nel breve.
Il terzo tipo di taglio quello divergente.
Si tratta di uno smarcamento effettuato nella
direzione opposta a quello convergente con il
quale il ricevente si allontana sia dal difensore che
dalla palla allargandosi (vedi figura 4).
Questo tipo di taglio viene adottato solitamente
dagli attaccanti al fine di evitare di finire in
fuorigioco.
Fig. 2 Fig. 2
Fig. 3 Fig. 3
Fig. 4 Fig. 4
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3 3
La punta si muove cos con un movimento a mezzaluna arretrando ed allargandosi nel momento in cui il reparto
difensivo avanza, mettendosi in condizione di ricevere lassist in profonditdel possessore.

Esercit azioni

Prenderemo ora in considerazione alcune esercitazioni utili per allenare questa importante tecnica di rifinitura.
Partiremo da esercizi semplici che coinvolgono pochi giocatori per poi arrivare ad inserire man mano sempre pi
calciatori.

Esercitazione n 1

In un campo 30m x 40m disseminato da tante piccole
porte si formano coppie di giocatori con un pallone.
Un calciatore guida palla nello spazio mentre laltro si
muove liberamente.
Quando il possessore di colore blu alza la testa
guardando il compagno di colore rosso, questi deve
smarcarsi con un taglio passando dentro una delle porte
ricevendo il passaggio.
Questo esercizio allenante sia per la tecnica di
movimento del taglio sia per il tempo di smarcamento
e passaggio (vedi figura 5).


Esercitazione n 2

In una met campo si dividono i giocatori a coppie con
un pallone.
Il possessore partendo pi basso deve puntare un cono
e saltarlo verso linterno, servendo poi il compagno
che esegue un taglio andando alla conclusione (vedi
figura 6).
In questo esercizio, oltre ai tagli e ai tempi di
smarcamento, si allena con continuit il tiro in porta.






Esercitazione n 3

In un campo 30m x 40m si dividono i giocatori in
gruppi di tre con un pallone a gruppo.
Il possessore deve scambiare palla con un compagno,
con il terzo che deve smarcarsi con un taglio uscendo
dal rettangolo per ricevere il passaggio del primo (vedi
figura 7).
Con questo esercizio, oltre agli aspetti dei precedenti,
si introduce la collaborazione a tre giocatori.





Fig. 5 Fig. 5
Fig. 6 Fig. 6
1
2
Fig. 7 Fig. 7
1
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1
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Esercitazione n 4

In un campo 30m x 40m con due corridoi esterni di 5
m. si affrontano due squadre con lobiettivo di far
pervenire la palla nel corridoio a vantaggio di un
compagno che ha attaccato questo spazio (vedi figura
8).

Esercitazione n 5

Due squadre si affrontano in un campo con le due porte
poste al limite delle due aree.
Viene inoltre tratteggiata una linea nelle 2 tre quarti
campo.
Come nel precedente esercizio, lobiettivo quello di
ricevere palla oltre la linea di tre quarti, per poi andare
alla conclusione senza essere attaccati dagli avversari
con combinazioni a 3 o a 4 giocatori (vedi figura 9).

Esercitazione n 6

Squadre schierate contrapposte 10vs10 su di un campo da a .
A rotazione cinque giocatori per squadra fanno stretching sul posto, mentre gli altri giocano una partita di 10vs5.
L'obiettivo della squadra dei dieci quello di portare la palla al di l della linea dei giocando ad un tocco,
successivamente almeno quattro giocatori devono concludere velocemente l'azione con un tiro in porta senza il
contrasto degli avversari.
La squadra dei cinque deve interrompere l'azione cercando di intercettare la palla (vedi figura 10).

Fig. 8 Fig. 8
1
2
FIG. 9 FIG. 9
1
2
3
Fig10 Fig10
1
2
3

La vert icalizzazione nelle fasi di
gioco.
A curadi ROBERTO BONACINI
Principi esoluzioni a360 per dareprofondit allamanovradattaccodellapropriasquadra.
Vert icalizzazione: i vant aggi.

Come sappiamo una partita di calcio consta di due fasi principali che sono la fase offensiva e la fase difensiva. Tra
queste si interpone una terza fase definita di transizione ossia fase di passaggio dalla fase offensiva alla difensiva e
viceversa (transizione negativa e transizione positiva).
Nella fase difensiva, che definiamo come situazione tattica in cui la squadra non in possesso palla, lobiettivo da
raggiungere quello di non subire reti e di ritornare in possesso della sfera attraverso un lavoro tattico individuale
(marcare, intercettare ecc.) e tattico collettivo (pressing, raddoppio ecc.).
Conquistata palla, entriamo nella fase di transizione definita come quel breve lasso di tempo nel quale avviene il
passaggio da una allaltra delle due fasi principali. Nel nostro caso dopo aver conquistato (fase difensiva) e consolidato
il possesso palla (post-conquista) avremo una transizione positiva nella quale cercheremo di sorprendere il pi
rapidamente possibile la compagine rivale alla ricerca della met campo avversaria.
Siamo ora nella fase offensiva che, costituita da tre sottofasi costruzione, rifinitura e conclusione , ha come obiettivo
quello di mantenere il possesso palla (specialmente nei pressi della porta che difendiamo) allo scopo di farla
possibilmente avanzare verso la porta opposta per arrivare alla conclusione finale. Lobiettivo prioritario di questa fase
quello di fare gol e per far questo, oltre al verificarsi di una serie di eventi concatenati e favorevoli, bisogna eseguire i
gesti tecnici e tattici in maniera corretta e senza esitazioni.
Ogni squadra deve conoscere tutte le tecniche per costruire e rifinire lazione offensiva e conseguentemente saper
mettere in atto quelle pi adatte a superare il sistema difensivo avversario in relazione alla gara che si sta disputando. Lo
sfruttamento quindi di ampiezza e profondit conseguenza della capacit della squadra di portare attacchi o in
verticale, quando solitamente c spazio alle spalle del reparto difensivo avversario, o viceversa, quando lavversario
rintanato nei pressi dellarea di rigore, sfruttare lampiezza in senso orizzontale del campo elaborando una manovra
aggirante per arrivare a rifinire lazione tramite cross.
In questo articolo ci occuperemo, dal punto di vista della creazione del gioco, proprio della verticalizzazione e della
profondit da dare alla manovra della nostra squadra, non come mezzo assoluto per andare a rete, ma come una delle
possibilit da adottare in modo pi o meno marcato a seconda del credo dellallenatore e, indipendentemente da
questo, per affrontare determinate gare, o momenti di gara, che per essere risolti richiedono opportune modifiche
tattiche (es. campi pesanti = gioco verticale piuttosto che orizzontale; squadra in svantaggio a pochi minuti dal termine
= costruzione immediata del gioco privilegiando profondit ad ampiezza).
I vantaggi che troviamo nella verticalizzazione del gioco possono essere:

sorprendere difese disposte ad uomo attraverso tagli in profondit in primo tempo
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sorprendere difese disposte ad uomo giocando verticale con tagli in secondo tempo (a differenza dei tagli di primo
tempo non ci sono infatti problemi di fuorigioco quando si attacca con inserimenti da dietro)
sorprendere difese disposte in linea giocando verticale con tagli in primo tempo
sorprendere difese disposte in linea giocando verticale con tagli in secondo tempo
sorprendere difese che giocano con linea difensiva alta
sorprendere difese lente
velocizzare il gioco
permettere agli attaccanti di ricevere palla alle spalle dei difensori, non avendo quindi davanti a s avversari diretti
in grado di ostacolarli
permettere agli attaccanti che ricevono palla di essere gi orientati verso la porta avversaria
consentire un tipo di gioco alternativo quando non si hanno a disposizione giocatori con caratteristiche adatte al
gioco orizzontale o in ampiezza
consentire un tipo di gioco alternativo quando non si hanno a disposizione giocatori validi per il gioco in fascia
(bravi nell 1>1, efficaci nel cross ecc.)
consentire un tipo di gioco alternativo quando non si hanno a disposizione giocatori centrali adatti a sfruttare le
rifiniture dalla fascia (cross) e quindi non adatti, per caratteristiche fisiche o tecniche, al gioco aereo (elevazione, colpo
di testa ecc.).

La ricerca della verticalizzazione e della profondit del gioco , per contro, di difficile attuazione quando si affrontano
squadre che difendono basse e che lasciano avanzare gli avversari togliendo per spazio tra la linea difensiva e la porta.
In questi casi preferibile creare manovre aggiranti che utilizzano lampiezza del campo con cross dalla fascia o altre
soluzioni quali ad esempio il dribbling e/o il tiro da lontano. Ricordiamo inoltre che, contro difese disposte in linea, se
non esistono tempi perfetti dintesa tra chi d e chi riceve palla facile, verticalizzando, incappare nella trappola del
fuorigioco.

Vert icalizazione e sot t ofase di cost ruzione.

Una prima verticalizzazione del gioco possiamo gi ottenerla in fase di costruzione.
Possiamo ricercare la profondit attraverso una costruzione elaborata in cui la squadra avanza compatta insieme alla
palla. La serie di passaggi corti che caratterizzano questa manovra deve per avere prevalentemente orientamento
verticale ricercando appunto la conquista di campo a scapito del gioco in ampiezza. La costruzione elaborata potr poi
avere uno sviluppo fino alla avversaria per poi diventare
imprevedibile ed essere velocizzata da una imprevista
verticalizzazione del gioco attraverso una delle diverse tecniche di
rifinitura. E importante ricordare che per elaborare una manovra
ragionata in senso verticale dobbiamo avere il possessore palla con
fronte rivolto alla porta in condizione di poter giocare sia passaggi
obliqui al compagno posizionato sulla linea superiore (a una linea di
distanza) sia passaggi ad orientamento prevalentemente verticale al
compagno posto in posizione pi avanzata (a due linee di distanza).
Colui che effettua il passaggio deve poi avanzare per supportare la
manovra e permettere al giocatore ricevente (con spalle alla porta) di
poter giocare un passaggio di ritorno. Nel nostro caso, parlando di
verticalizzazione e di conquista di campo avversario, preferibile
sempre che il giocatore in possesso giochi la palla per un compagno
posto preferibilmente a due e non una linea di distanza. Questo
permette di avanzare pi rapidamente in quanto, anche se il giocatore
ricevente, eventualmente con spalle alla porta, deve inizialmente
effettuare uno scarico dietro, ci consente comunque di guadagnare
terreno per poi ricominciare a tessere la nostra manovra (figura 1).
Possiamo ricercare la profondit anche attraverso una costruzione
immediata con lutilizzo del lancio lungo alla ricerca dei compagni.
Lancio lungo che pu essere effettuato anche dalla linea difensiva a
saltare direttamente il centrocampo. In questo caso se il compagno che
riceve palla viene messo direttamente in condizione di andare alla conclusione, costruzione e rifinitura dellazione
vengono ad identificarsi in un'unica sottofase (figura 2). Il lancio lungo dalla linea difensiva pu anche servire come
2
8
6
3
5
9
11
1
2
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4
5
6
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8
7
Figura 1
6a
costruzione elaborata
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prima verticalizzazione del gioco per un compagno in posizione di
vertice in attacco alla quale poi segue una seconda verticalizzazione
utilizzando un'altra tecnica di rifinitura (figura 3). Quanto detto sopra
da ritenersi valido anche quando la ricerca dello spazio alle spalle
della difesa avversaria viene ricercato con lanci che partono, oltre che
dalla linea difensiva, anche da posizioni pi avanzate (zona di
centrocampo).
Questo tipo di costruzione, alla ricerca della verticalizzazione del
gioco, pu presentare per lo svantaggio, in caso di difficolt ad
alzare il baricentro della squadra, qualora il lancio non metta
direttamente in condizione il compagno di concludere, di limitare le
soluzioni in fase di rifinitura (seconda verticalizzazione) essendo le
punte troppo isolate e senza ladeguata assistenza dei compagni in
ritardo nella salita verticale.
Possiamo anche guadagnare campo attraverso una costruzione del
gioco mista. Questa costruzione che prevede sia passaggi brevi sia
lanci lunghi molto valida quando il passaggio lungo precede i
passaggi brevi in quanto oltre a ridurre le probabilit che la nostra
squadra perda palla in zona pericolosa, consente di verticalizzare il
gioco ancora prima che la difesa avversaria sia assestata (pi campo
in verticale a disposizione) favorendo quindi successivamente una
manovra pi ragionata
avente lo scopo di
mandare un giocatore
alla conclusione
(figura 4). Viceversa
da considerare tatti-
camente contropro-
ducente sviluppare una
manovra in cui il
lancio sia la soluzione
susseguente ad una
serie di passaggi corti.
Si consente infatti agli
avversari di
riposizionarsi con una
difesa bassa che,
riducendo lo spazio da
attaccare, limita i
nostri tentativi di
verticalizzazione.


Vert icalizzazione e sot t ofase di rifinit ura.

Il passaggio smarcante per il compagno che va alla conclusione, ovvero lassist, pu avvenire attraverso:

taglio
sponda
combinazione
sovrapposizione
ricezione in area o cross.


5 6
2
8 4
10 7
11
3
9
2
3
4
Figura 2
1
3a
costruzione immediata
2
5
6
3
4
10
8
11
7
spizzicata
9
Figura 3
2
3
4
5
1
3a
4a
costruzione immediata
3a
2
5
6
3
4
7 9
Figura 4
8
10
1
2
3
4
5
6
7
8
3a
5a
7a
costruzione mista
11
6
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4 4
Verticalizzazione su taglio
Il taglio un movimento effettuato in profondit tendente ad andare alle spalle della linea difensiva. Lattaccante
generalmente riceve palla prima del difensore, in quanto si pone col corpo tra questultimo e la sfera. E un mezzo dove
il rifinitore posto pi lontano dalla porta da attaccare rispetto al giocatore che deve andare alla conclusione. Questa
tecnica richiede per il giocatore senza palla spazio tra s e la porta e per il giocatore con palla abilit nel riuscire a
servire il compagno in questo spazio.
Distinguiamo:
verticalizzazione su taglio convergente (figura 5)
verticalizzazione su taglio divergente (figura 6)
verticalizzazione su taglio sul lato cieco (taglio fatto alle spalle del difensore) (figura 7).

Taglio convergente
Due giocatori disposti come in figura si scambiano il
pallone. Al fischio dellallenatore, dopo una presa di
visione tra possessore palla e ricevente, passaggio in
verticale sul taglio a convergere del compagno che
poi conclude andando al tiro. Ruotare i giocatori nei
vari ruoli. Esercizio da svolgere prima senza
avversari, poi con avversari semi-attivi e infine con
avversari attivi.







Taglio divergente
Due giocatori disposti come in figura si scambiano
il pallone. Al fischio dellallenatore, dopo una
presa di visione tra possessore palla e ricevente,
passaggio in verticale sul taglio a divergere del
compagno che poi conclude andando al tiro.
Ruotare i giocatori nei vari ruoli. Esercizio da
svolgere prima senza avversari, poi con avversari
semi-attivi e infine con avversari attivi.







Taglio sul lato cieco
Due giocatori disposti come in figura si scambiano
il pallone. Al fischio dellallenatore, dopo una
presa di visione tra possessore palla e ricevente,
passaggio in verticale sul taglio del compagno sul
lato cieco del difensore. Conclusione con tiro in
porta. Ruotare i giocatori nei vari ruoli. Esercizio
da svolgere prima senza avversari, poi con
avversari semi-attivi e infine con avversari attivi.







Figura 5
1
1a
2
A
B
C
Figura 6
1
1a
2
A
B
C
Figura 7
1
1a
2
A
B
C
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5 5
Verticalizzazione su sponda
Viene definita sponda lassist indirizzato dal giocatore con spalle rivolte alla porta verso il giocatore che si inserisce in
direzione della porta stessa.
Nella sponda a differenza del taglio il rifinitore pi vicino alla porta da attaccare rispetto al giocatore che si inserisce
per andare alla conclusione.
E una soluzione utilizzabile sia quando lo spazio tra la linea difensiva e la porta limitato, sia quando lo spazio
maggiore.
Distinguiamo:
verticalizzazione con sponda chiusa dove colui che si inserisce riceve palla sopra alla linea immaginaria di
posizionamento del rifinitore da preferire in caso di spazio limitato (figura 8)
verticalizzazione con sponda aperta dove colui che si inserisce riceve palla sotto la linea immaginaria di
posizionamento del rifinitore da preferire quando c spazio attaccabile (figura 9).

Sponda chiusa
Tre giocatori disposti come in figura. Il giocatore
A conduce la palla in mezzo ai coni per poi, finito
il percorso, verticalizzare il gioco sul compagno B
che a suo volta gioca in profondit una sponda
chiusa per linserimento da dietro del compagno C
che va alla conclusione. Ruotare i giocatori nei
vari ruoli. Esercizio da svolgere prima senza
avversari, poi con avversari semi-attivi e infine
con avversari attivi.








Sponda aperta
Da posizione pi arretrata rispetto al precedente
esercizio tre giocatori disposti come in figura. Il
giocatore A conduce la palla in mezzo ai coni per
poi, finito il percorso, verticalizzare il gioco sul
compagno B che a suo volta gioca una sponda
aperta per linserimento da dietro del compagno
C. C controlla e conduce palla fino al limite
dellarea per poi concludere con un tiro in porta.
Ruotare i giocatori nei vari ruoli. Esercizio da
svolgere prima senza avversari, poi con avversari
semi-attivi e infine con avversari attivi.





Verticalizzazione con combinazione
Per combinazione intendiamo qualsiasi forma di gioco a due giocatori.
La combinazione quindi un mezzo di rifinitura a due giocatori. Pu essere portato a compimento sia tramite passaggio
a muro sia con azione di velo. Risulta molto utile contro difese arroccate e contro difese che marcano ad uomo.
Distinguiamo:

verticalizzazione con passaggio a muro dai e vai (figura 10)
verticalizzazione con passaggio a muro dai e segui (figura 11)
verticalizzazione con velo - il rifinitore favorisce il compagno facendo credere inizialmente di entrare in possesso
palla per poi lasciare che la sfera raggiunga il compagno molto utile in spazi stretti (figura 12).
Figura 8
A
B
C
1
2
2a
3
Figura 9
B
A
1
2
2a
3
C
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6 6

Passaggio a muro dai e vai
Due giocatori disposti come in figura. Il giocatore
A conduce la palla fino a quando un avversario si
posiziona per contrastarlo. A cerca allora il
compagno B per giocare a muro e realizzare un
dai e vai. A per B e B per A tutto di prima. Si
conclude lesercizio con il tiro in porta. Ruotare i
giocatori nei vari ruoli. Esercizio da svolgere
prima senza avversari (con coni o paletti
segnalatori), poi con avversari semi-attivi e infine
con avversari attivi.






Passaggio a muro dai e segui
Due giocatori disposti come in figura. Il giocatore A
conduce la palla fino a quando un avversario si
posiziona per contrastarlo. A cerca allora il
compagno B per giocare a muro e realizzare un dai e
segui. Il giocatore che passa la palla finta quindi di
andare a ricevere il passaggio di ritorno laterale
(come nel dai e vai) per poi invertire la direzione di
corsa e andare a prender palla sui piedi del
compagno. Quindi A per B e B per A tutto di prima.
Si conclude lesercizio con il tiro in porta. Ruotare i
giocatori nei vari ruoli. Esercizio da svolgere prima
senza avversari (con coni o paletti segnalatori), poi
con avversari semi-attivi e infine con avversari attivi.


Velo
Tre giocatori disposti come in figura. A e B si
scambiano il pallone. Al fischio dellallenatore il
giocatore in possesso palla (nel nostro esempio B)
verticalizza il gioco sul movimento incontro di C il
quale finta inizialmente di impossessarsi del
pallone per poi invece farlo scorrere per
linserimento in profondit del compagno A.
Lazione si conclude con il tiro in porta. Ruotare i
giocatori nei vari ruoli. Esercizio da svolgere
prima senza avversari, poi con avversari semi-
attivi e infine con avversari attivi.






Verticalizzazione con sovrapposizione
La sovrapposizione un mezzo di rifinitura a met strada fra la sponda e il taglio. Come nella sponda il giocatore che
va a ricevere palla parte da posizione pi arretrata (si inserisce da dietro) rispetto a colui che effettua lassist (in
posizione pi avanzata), mentre come nel taglio colui che in procinto di effettuare il passaggio orientato con fronte
rivolto alla porta da attaccare.

Figura 10
A
B
1
2
3
3a
4
Figura 11
A
B
1
2
3
3a
4
5
Figura 12
velo
A B
C
1
2
3
3a
4
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7 7
Possiamo avere:
verticalizzazione su sovrapposizione centrale (generalmente effettuate in situazioni di contropiede) (figura 13)
verticalizzazione su sovrapposizione laterale (generalmente effettuate per allargare le maglie della difesa avversaria
e per andare al cross) (come precedente ma eseguita in fascia).

Sovrapposizione centrale
Due giocatori disposti come in figura. A parte con
palla al piede puntando lavversario che viene
incontro per contrastarlo. Il compagno B lo segue
appena dietro sovrapponendolo, per ricevere il
pallone che gli viene servito in verticale
(attenzione al fuorigioco), appena prima che
compagno ed avversario entrino in contrasto.
Lazione si conclude con il tiro in porta. Ruotare i
giocatori nei vari ruoli. Esercizio da svolgere
prima senza avversari, poi con avversari semi-
attivi e infine con avversari attivi.







Verticalizzazione del gioco per poi andare successivamente al cross
Riguardo al cross possiamo dire che si tratta di un tipo di rifinitura che sfrutta non tanto la profondit del campo quanto
lampiezza in orizzontale del terreno di gioco. Possiamo per considerare di dare verticalizzazione al gioco anche
antecedentemente a questo tipo di rifinitura con lanci in profondit e in verticale (sia dalla linea di difesa che di
centrocampo) sulla fasce e andare poi, successivamente a questa conquista di campo, ad effettuare traversoni a centro
area.

Vert icalizzazione e t ecnica e t at t ica individuale.

Per avere efficacia nel giocare in profondit occorre che tra possessore palla e ricevitore ci sia:

sincronismo
precisione nel passaggio da parte del possessore palla
movimenti rapidi e precisi da parte del ricevitore.

Occorre pertanto saper dare alla manovra i giusti tempi e le giuste cadenze in modo che i movimenti di smarcamento dei
giocatori senza palla siano correlati con il possibile passaggio da parte del possessore.
Da quanto sopra si evince che il rifinitore da un punto di vista tecnico-tattico deve disporre di un buon passaggio, di
una buona postura, di un buon orientamento del corpo e di buona visione di gioco; il ricevente invece, sempre da un
punto di vista tecnico-tattico, deve essere bravo nello smarcamento e nel movimento senza palla.
Il passaggio prevede la trasmissione intenzionale della palla al compagno. Questo avviene dopo che tra i due giocatori si
stabilito un contatto visivo che precede una comunicazione non verbale determinata appunto dal passaggio.
Colui che leffettua deve possedere buone capacit di leggere il gioco per poi prendere decisioni ancor prima di ricevere
palla; analizza quindi dapprima la situazione e conseguentemente sceglie e realizza la soluzione ottimale:

vedere-capire
scegliere
ricevere
passare.

Parlando del passaggio risulta altres importante tenere conto dei parametri di: spazio, tempo e misura.
Figura 13
A
B
1
1a
2
2a
3
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8 8
Le partite di calcio, in genere, si vincono sfruttando gli spazi liberi; per fruirne bisogna quindi creare questi spazi sia
individualmente sia collettivamente.
Riguardo alle giocate in verticale i passaggi pi
utilizzati, alla ricerca di spazio in campo avversario,
sono quelli in avanti, quelli in diagonale e i passaggi a
zona.
Il passaggio in avanti (in profondit, filtrante)
costituisce una scelta prioritaria in quanto consente di
avvicinarsi alla porta mettendo spesso in condizione il
compagno che riceve di poter giocare con la fronte
rivolta alla stessa (figura 14). Qualora questo tipo di
esecuzione risulti difficile da attuarsi o troppo
rischiosa, una valida alternativa rappresentata dal
passaggio in diagonale (figura 15). Risulta molto
importante, quando si realizza un gioco verticale in due
tempi (prima verticalizzazione, scarico dietro, seconda
verticalizzazione), anche il passaggio indietro. Questo
retropassaggio in fase offensiva deve essere utilizzato
come mezzo preparativo per un immediata e
successiva verticalizzazione (figura 16).
Soprattutto quando il gioco si sviluppa in spazi ampi e
in contropiede risulta determinante saper effettuare il
passaggio nello spazio sulla corsa del compagno.
Questo pu essere realizzato in spazi stretti, per
esempio nelluno-due o in spazi ampi utilizzando i
lanci lunghi da parte di giocatori dotati di calcio
potente e preciso.
Riguardo al parametro tempo, il giocatore che effettua
il passaggio deve avere la capacit di scegliere il tempo
giusto per effettuare il gesto. Deve riuscire quindi,
come si dice in gergo calcistico, a dettare i tempi
della manovra attraverso un buon orientamento
spazio-temporale, una buona capacit di percezione del
tempo (valutazione della direzione e stima della
distanza alla quale inviare la palla) e dello spazio
(valutazione del tempo necessario che occorre per
compiere il calcio) considerando e valutando la
velocit di spostamento dei compagni (percezione
della relazione spazio-temporale).
Importante inoltre che il nostro rifinitore abbia capacit
di differenziazione che gli permetta di regolare
lintervento muscolare sfruttando la giusta ampiezza
articolare per dare la giusta misura al passaggio (dare
la palla col contagiri).
Il giocatore che riceve palla deve possedere abilit
tattica per sottrarsi alla marcatura avversaria nella
ricerca di spazi utili per ricevere il passaggio. Nel
momento in cui il compagno entra in possesso palla
deve muoversi e smarcarsi in modo da offrire pi
soluzioni per il proseguimento dellazione.
Gli smarcamenti importanti nel gioco verticale e in
profondit risultano essere quelli in avanti-indietro guadagnando o perdendo (solo inizialmente) profondit e quelli in
diagonale per anticipare il difensore e per avere sia il corpo a protezione della palla sia la fronte rivolta alla porta
avversaria.
Lazione di smarcamento per essere efficace deve essere rapida e tempestiva ed effettuata al momento giusto ovvero
quando, una volta stabilito il contatto visivo con il portatore, questi in grado di trasmettere palla. Spesso lo
smarcamento viene preceduto da una finta. Abbiamo quindi un movimento di inganno in direzione contraria al
Figura 14
A
B
1
1a
passaggio in avanti
Figura 15
A
B
1
1a
passaggio diagonale
Figura 16
C
D A
B
1
2
3
3a
passaggio indietro
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9 9
movimento intenzionale suggerito dalla situazione di gioco (contromovimenti di vai e vieni e vieni e vai) attraverso
cambi di velocit (da lento a veloce o viceversa), cambi di direzione (modificazione improvvisa del percorso che il
giocatore sta seguendo), cambi di senso (simile al movimento di cambio di direzione ma con inversione del senso di
spostamento di 180).
Lo smarcamento individuale al fine di verticalizzare il gioco e per offrire il maggior numero di soluzioni al rifinitore,
bene che sia coordinato in senso collettivo da pi giocatori, che distribuiti al meglio sul terreno di gioco, sincronizzano i
movimenti per creare, aprire e occupare gli spazi liberi. Vediamo alcuni esempi (figura 17181920 -21).


Movimento collettivo di squadra Modulo 4-4-2
verticalizzazione su movimento di incrocio.

Movimento collettivo di squadra Modulo 4-4-2
verticalizzazione su movimento di deviazione
delle due punte e inserimento da dietro, nello
spazio creato, da parte del centrocampista
centrale.



Movimento collettivo di squadra Modulo 4-4-2
verticalizzazione su movimento ad L delle due
punte; 9 viene incontro e 11 taglia nello spazio a
ricevere il passaggio in profondit.

Movimento collettivo di squadra Modulo 4-2-3-
1 verticalizzazione su movimento incontro della
punta 9 e inserimento da dietro del trequartista
10.




Figura 17
11
9
8
10
7
4
1
1a
1a
Figura 18
9
4
8
11
10
7
1
1a
1a 1a
Figura 19
4
9
11
10
7
1
1a
1a
8
Figura 20
11
7
6 8
10
9
1
1a
1a
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10 10












E proviamo due esercizi (figura 2223).


Esercizio - attacco a tre punte.
Con questa esercitazione si vuole allenare la
verticalizzazione del gioco, la sincronizzazione tra chi
da e chi riceve il passaggio, lo smarcamento nei giusti
tempi e spazi.
Tre centrocampisti si scambiano la palla tra di loro
dando le spalle e non vedendo (due di loro) i compagni
in attacco. Ad un segnale dellallenatore un
centrocampista si gira, cerca con lo sguardo un
compagno (presa di informazione) il quale, a questo
punto, deve spostarsi con un movimento di
smarcamento suggerendo al rifinitore il passaggio. Al
movimento del primo giocatore seguono da schema i
movimenti degli altri due attaccanti. a taglio a
ricevere; b profondit; c movimento dincontro; d
taglio a entrare; e taglio a uscire. (Fig.22)

Esercizio - attacco a due punte.
Con questa esercitazione si vuole allenare la
verticalizzazione del gioco, la sincronizzazione tra chi
da e chi riceve il passaggio, lo smarcamento nei giusti
tempi e spazi.
Quattro centrocampisti si scambiano la palla tra di loro
dando le spalle e non vedendo i loro compagni in
attacco. Ad un segnale dellallenatore un
centrocampista si gira, cerca con lo sguardo un
compagno (presa di informazione) il quale, a questo
punto deve muoversi con un movimento di
smarcamento suggerendo al rifinitore il passaggio. Al
movimento del primo giocatore segue da schema il
movimento dellaltro attaccante. (Fig.23)

Nel nostro esempio gli attaccanti si muovono secondo
sensi contrari: se un attaccante si muove con taglio ad
uscire verso sinistra (b1) laltro attaccante si muove con taglio ad uscire a destra (b2); se un attaccante si muove
incontro (a1) laltro attaccante si muove in profondit (a2) ecc.
Movimento collettivo di squadra Modulo 4-3-
3 prima verticalizzazione del mediano centrale
4 sulla punta centrale 9 che viene incontro; 9,
spalle alla porta, scarica il pallone per la mezzala
8 che effettua una seconda verticalizzazione per
il taglio ad entrare dellala 7.

Figura 21
4
10 8
11
7
9
1 2
3
1a
3a
3a
a
a a
a
b
b
b
c
c
c
d
d
e e
1
2 3
4
Figura 22
a
a
b
b
c
c
2
1
1
1 2
2
1
2
3
4
5
Figura 23
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11 11
Resta evidente che il tutto pi efficace e produttivo quanto pi i giocatori a nostra disposizione sono bravi
tecnicamente. Dal punto di vista della tecnica individuale la verticalizzazione infatti pi efficace e precisa quanto pi
il rifinitore dispone di buone doti di guida e calcio della palla. Colui che riceve il passaggio ha invece maggiori
possibilit di riuscire ad effettuare una giocata vincente quanto pi dispone (a seconda della soluzione scelta per la
conclusione) di buona ricezione, guida e calcio della palla.


Vert icalizzazione e t at t ica collet t iva.
Vediamo ora alcune esercitazioni a schemi riguardanti vari moduli di gioco. Proponiamo esercitazioni di 11>0
impiegando sul campo tutta la squadra; ci non toglie che lallenatore possa effettuare esercitazioni pi analitiche
utilizzando un numero di giocatori minore e coinvolgendo per esempio solo gli allievi o il reparto di squadra deputato
alla fase di attacco (figure 24-25-26-27-28-29).



Modulo 4-4-2 (fig.24)
Il difensore esterno destro 2 effettua un lancio in verticale per la punta 9 che viene incontro - 9 di prima intenzione serve
il taglio a ricevere di 7 7 verticalizza il gioco per il taglio ad entrare di 11 che va poi alla conclusione.
5 6
3
2
8
4
10
7
11
9
3
2
1
3a
1a
2a
Figura 24
5 6
3
2
8
4
10
7
11
3
2
1
9
3a
1a
Figura 25
3
2
5
6
9
11
7
8
4
10
1
2
3
3a
1a
2a
Figura 26
3
5
6
9
4
2
10
11
8
1
2
3
3a
7 2a
Figura 27
5
6
2
10
4
8
3
11
9
7
1
3
2
3a
1a
Figura 28
5 6
2
11
8
4
7
9
10
3
1
2
3
4
4a
2a
Figura 29
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12 12


Modulo 4-4-2 (fig.25)
Il centrale sinistro 8 dopo aver verticalizzato il gioco per il movimento incontro della punta 9 prosegue la corsa in
profondit verso larea di porta - 9 di prima intenzione scarica su 11 il quale verticalizza a sua volta per linserimento
di 8 visto in precedenza.

Modulo 4-3-3 (fig.26)
Il centrocampista interno 8 verticalizza il gioco sulla punta 9 9 dopo un contromovimento viene incontro e di prima
intenzione scarica per il centrocampista centrale 4 rapida verticalizzazione di 4 per il taglio ad entrare dellala opposta
11 - da notare anche gli inserimenti dell ala 7 a destra e del centrocampista interno 10 nello spazio creato dal taglio di
11.

Modulo 4-3-3 (fig.27)
Inizio dellazione con palla che gira da un difensore centrale all altro. Breve conduzione palla di 6 che poi verticalizza
il gioco sul taglio a ricevere dellala 7 7 si accentra per poi verticalizzare sull inserimento centrale della punta 9 -
notiamo anche leventuale possibilit di giocata di 7 per la profondit di 2 sulla destra e per il taglio ad entrare di 11
sulla sinistra.

Modulo 3-5-2 (fig.28)
Lesterno di sinistra 3 verticalizza in diagonale per il movimento incontro di 11 11 scarica la palla indietro per il
centrale 4 il quale verticalizza in area per linserimento della punta 9.

Modulo 4-3-1-2 (fig.29)
Il difensore centrale 5 gioca in fascia per lesterno 3 il quale verticalizza subito il gioco per il taglio ad uscire della punta
9 9 di prima intenzione scarica il pallone su 11 (che si accentrato) 11 a sua volta verticalizza il gioco per
linserimento del trequartista 10 che pu andare alla conclusione.


Vert icalizzazione e part it ella a t ema.

Proponiamo di seguito alcuni giochi a tema nei quali cerchiamo di favorire il gioco in verticale rispetto a quello in
orizzontale alla ricerca quindi della profondit rispetto allampiezza. Si tratta solo di alcune tracce sulle quali i tecnici
possono poi apportare opportune modifiche e correzioni a seconda dei problemi o delle carenze che vogliono migliorare
nella manovra di gioco della propria squadra (figure 30-31-32-33).

Gioco a tema per allenare il movimento in verticale di taglio degli esterni e la conclusione a rete da posizione
centrale (fig.30).
Si gioca una partita 10>10 pi portieri in un campo predisposto come rappresentato in figura. Tocchi palla a discrezione
dell allenatore. Si gioca liberamente ricercando sempre come primo obiettivo il gioco sul taglio ad entrare dellesterno
(obiettivo favorito e condizionato
dalle particolari caratteristiche dello
spazio di gioco).

Gioco a tema per allenare la
rapida circolazione della palla
nella zona di centrocampo (fig.31).
Si gioca un 10>10 pi portieri a tutto
campo. Tocchi palla a discrezione
dell allenatore. Il campo viene
suddiviso in tre zone: due laterali in
zona porta e una centrale. La partita
si svolge normalmente ma, nella
zona centrale A-B, i giocatori
(solitamente centrocampisti) hanno a
dis posizione solo uno, massimo due
1
2
3
3a
Figura 30
A
B
1
2
3
4
5
Figura 31
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13 13
tocchi. Nelle altre due zone laterali il gioco libero. Disponendo di un solo tocco palla a centrocampo bisogna prestare
molta attenzione al gioco ed imparare a riflettere ancor prima di ricevere palla allo scopo, sia di prendere il tempo
allavversario, sia di sapere in anticipo cosa fare per il proseguimento dellazione. I compagni del possessore palla
dovranno a loro volta cercare di farsi vedere molto pi in fretta, attraverso un buon movimento senza palla. Se nella
zona di centrocampo A-B utilizzeremo la variante dei due tocchi (invece di uno) otterremo lo scopo di fare in modo che
il giocatore che riceve palla effettui, con il primo tocco, un orientamento verso una zona libera e, con il secondo tocco, il
passaggio smarcante per il compagno.

Gioco a tema per allenare la transizione, le ripartenze veloci, la verticalizzazione del gioco e la conclusione a rete
(fig.32).
Si gioca 10>10 pi portieri a tutto campo. Tocchi palla due/tre massimo. I giocatori in possesso palla hanno come
vincolo lobbligo di arrivare al gol con azioni costruite con non pi di X passaggi o in alternativa avendo come
vincolo quello di terminare lazione
dattacco entro X secondi. Il
numero dei passaggi e i secondi
disponibili per concludere lazione
vengono decisi a priori
dallallenatore: per esempio si deve
concludere lazione con 7/8 passaggi;
si deve concludere l azione entro
15/20 ecc.

Gioco a tema per allenare la
verticalizzazione del gioco e gli
attaccanti in funzione di appoggio
e di rifinitura (fig.33).
Si gioca un 10>10 pi portieri a tutto
campo. Tocchi palla a discrezione
dell allenatore.Si
contraddistinguono gli attaccanti di
ogni squadra con una casacca di
colore diverso. Questi giocatori
hanno un solo tocco a disposizione e non possono segnare. Ogni gol realizzato ritenuto valido solo se colui che ha
segnato riceve lultimo passaggio (di rifinitura) dai compagni attaccanti oggetto dellesercitazione.

1
2
3
4
5
6
Figura 32
1
2 3
4
5
Figura 33

Ot t imizzare la cont rapposizione
t at t ica: affront are il 3-4-3.
A curadi LUCA PRESTIGIACOMO
Lepossibili soluzioni per mettereindifficoltunavversariochegiocaconil 3-4-3, inrelazionealle
esigenzedellapartita.
Dopo aver trattato, nei mesi scorsi, la contrapposizione al 4-4-2 e al 3-4-1-2, ora si ipotizzer di dover affrontare una squadra
disposta col 3-4-3. Anche in questo caso, verr proposto un modulo di gioco rit enuto ottimale per affrontare il suddetto
avversario nel caso in cui si stia vincendo, e un modulo ritenuto adeguato nelleventualit in cui si stia perdendo. Queste
proposte, del tutto soggettive, partono per dal presupposto che la nostra squadra necessiti, appunto, un cambio di modulo
perch in netta difficolt tattica e/o psicologica (soprattutto se il tempo rimanente da giocare poco). I criteri per la scelta del
sistema di gioco ottimale da contrapporre a quello avversario sono stati enunciati nellarticolo di Febbraio. Comunque, si ricorda
che il principio di base per tale scelta cercare di sfruttare i punti deboli del rivale e di limitarne quelli di forza, in entrambe le
fasi.
Analisi della sit uazione in chiave offensiva.

Cominciamo a prendere in esame la situazione che vede la nostra squadra in svantaggio e in difficolt nel creare occasioni da
goal. Per determinare quale modulo tattico possa ritenersi pi idoneo a scardinare il sistema difensivo di un 3-4-3, in modo da
ribaltare il risultato, occorre prima analizzarne le caratteristiche di base.
In genere, una squadra che si schiera con un 3-4-3 adotta i seguenti movimenti in fase di non possesso palla:
Con palla centrale, i due esterni di centrocampo scalano ai lati della difesa facendola divenire composta da 5 elementi
Sempre con palla centrale, le due ali scivolano a centrocampo, facendolo rimanere composto da quattro elementi (solo la
punta centrale rimane avanzata non partecipando in maniera attiva alla fase offensiva). In figura 1 rappresentata la
disposizione difensiva su palla centrale tipica di una squadra che adotta il 3-4-3: come si pu notare, si viene a creare un
situazionale 5-4-1.
Con palla laterale, solo lesterno e lala opposti scivolano allindietro, rispettivamente in difesa e a centrocampo. Con la
scalata dellintera linea difensiva verso il lato forte, la disposizione in campo diviene, in questo caso, quella di un 4-4-2 (fig.2).
Le due ali e la punta centrale sono disposti in modo da applicare un efficace pressing nei confronti dei difensori avversari,
col resto della squadra che accorcia in avanti. In questo caso, quando la punta centrale impegnata nel pressing, la linea
difensiva rimane composta dai tre elementi di partenza, senza protezione sui lati. Quando invece una delle due ali ad esercitare
pressione su un terzino rivale, avviene, nel lato debole del campo, la scalata allindietro di ala ed esterno.


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N . 0 8 A P RI L E 2 0 0 4
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COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
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TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

T TT T A AA A T TT T T TT T I II I C CC C A AA A
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2 2

Alla luce di queste considerazioni, si pu ipotizzare, come modulo idoneo a sfruttare le debolezze di tale sistema difensivo, il 4-
3-3. Prima di giustificare tale scelta, vediamo quali sono le situazioni numeriche generali che si verrebbero a creare nelle varie
zone del campo:
4 contro 3 dei nostri difensori nei confronti delle punte rivali
3 contro 4 dei nostri mediani nei confronti di quelli avversari
3 contro 3 dei nostri attaccanti nei confronti dei difensori della squadra opposta.
Situazione molto elastica su ciascuna fascia laterale: a seconda di come si dispongono in ampiezza i nostri mediani laterali
e le nostre ali, e a seconda della modalit di scalata delle ali e terzini avversari, la situazione pu assumere le connotazioni di un
3 contro 2 a nostro favore, di un 3 contro 3, di un 2 contro 2, di 1 contro 2 a vantaggio del rivale, etc. Infatti, lunico nostro
giocatore che giostra in maniera fissa sulla corsia laterale il terzino.
3 contro 2 a nostro favore nella zona centrale del campo.
2 contro 1 dei nostri difensori centrali nei confronti della punta rivale.

Ovviamente, queste situazioni
numeriche variano
notevolmente a seconda di
come e dove si svilupper
lazione. Ad esempio, se la
palla in posizione centrale,
in attacco le nostre punte si
troveranno molto
probabilmente 3:5 nei
confronti della linea difensiva
avversaria (per via della
scalata dei loro esterni ai lati
della difesa). Comunque, la
contrapposizione generale fra
le due squadre rappresentata
in figura 3.

Dopo aver enunciato le
situazioni numeriche derivanti
dalla contrapposizione fra i
due moduli, si pu affermare
che il 4-3-3 un modulo
ideale per affrontare il sistema
N. 1 N. 1
1
11
8
4
6
7
10
3
5
2
9
N. 2 N. 2
1
11
8
6
7
4
10
3
5
2
9
N. 3 N. 3
1
9
7
2
6
5
11
3
7
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2
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5
10
11
9
10
8
4
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3 3
difensivo di un 3-4-3 per i seguenti motivi:
La superiorit numerica nella zona centrale del campo (3 contro 2) consente una migliore circolazione della palla.
Le tre punte possono sfruttare in maniera ottimale la paritnumerica che si pu verificare nei confronti della linea a tre
rivale, quando questa non si avvale della protezione dei laterali di centrocampo. Questa parit numerica infatti potenzialmente
molto pericolosa per lavversario.
Anche se la linea difensiva rivale si compone di 5 uomini, il posizionamento stretto delle tre punte costringe comunque alla
parit numerica in zona centrale i tre difensori rivali.
Lelasticit nei movimenti sulle fasce (con lallargamento di mediano laterale ed ala e con lavanzamento costante del
terzino si pu disporre di ben tre giocatori in queste zone) pu mettere in seria difficolt lavversario, se non scala velocemente
ed efficacemente in modo da contrapporvi anchegli tre giocatori.

Ora, vediamo nei dettagli quali devono essere movimenti, schemi e direttive che il tecnico deve chiedere ai suoi giocatori in
modo da sfruttare questi punti di forza appena enunciati.
Per quanto riguarda il comportamento delle tre punte, esse devono valutare come e da quanti uomini disposta nelle singola
circostanza la difesa rivale. Se infatti questa composta da soli tre elementi, senza la protezione degli esterni, le nostre ali si
devono allargare parecchio. In tal modo, si tiene impegnata sui fianchi la difesa rivale, costringendo i relativi terzini ad una
scelta problematica. In una situazione di 3:3, con le nostre ali molto larghe sulle fasce, i terzini rivali possono scegliere di
allargarsi a loro volta verso lesterno, in modo da controllare i nostri attaccanti laterali, oppure di rimanere stretti vicino al libero,
in modo da non lasciare spazi liberi centralmente. A seconda di quale comportamento scelgano i difensori laterali avversari,
adeguata deve essere la risposta dei nostri giocatori, in termini di conseguenti movimenti senza palla e trasmissione della sfera
da parte del portatore. Se i terzini rivali si sono allargati, occorre infatti aggredire immediatamente gli spazi centrali che si sono
venuti a creare. Tale aggressione pu essere operata da un nostro centrocampista centrale, e il portatore di palla deve
immediatamente servirlo in profondit; importante pu rivelarsi a riguardo la sponda del centravanti, che venendo incontro pu
oltremodo liberare ulteriori spazi centralmente, se riesce ad attirare il libero avversario. Questo schema rappresentato in figura
4.
Se invece i terzini rivali hanno scelto di rimanere stretti per non liberare spazi interni, le nostre ali, dopo essersi allargate con un
simultaneo movimento di deviazione, devono immediatamente scattare in profondit, possibilmente tagliando ad entrare verso
larea di rigore (prestando per attenzione a non finire in fuorigioco). Anche in questo caso, tempestivo e preciso deve essere
lassist del portatore di palla (fig.5).

Nel caso in cui la difesa avversaria sia composta da cinque elementi, grazie alla scalata allindietro dei mediani laterali, le nostre
ali devono rimanere strette vicino alla punta centrale, in modo da creare comunque un 3 contro 3 nei confronti dei difensori
interni rivali. A partire da questo posizionamento di base, una delle tre punte (quella pi vicina alla palla) deve venire incontro al
portatore, con gli altri due pronti ad aggredire gli spazi in profondit, se si vengono a creare buchi nella retroguardia rivale.
N. 4 N. 4
1
5
7
9
2 3
8
6
11
4
8
N. 5 N. 5
1
5
7
9
2 3
8
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4
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4 4
Un movimento che i tre attaccanti possono effettuare, al fine di sfruttare la zona neutra fra la seconda e la terza linea rivale, il
seguente: con palla in possesso di un centrocampista, mentre la punta centrale viene incontro, lala pi vicina taglia a ricevere
sotto la linea difensiva degli avversari, dirigendosi verso la zona neutra. In seguito, il portatore di palla verticalizza per la punta
venuta incontro, la quale poi effettua uno scarico a favore dellala in movimento. Questa, una volta ricevuta palla, cerca con lo
sguardo lala opposta che, con tempismo, taglia a convergere verso la porta. Il filtrante dellala in possesso di palla pu mettere
il giocatore appena smarcatosi nelle condizioni di trovarsi a tu per tu col portiere; alternativamente, lala posizionata in zona
neutra pu cercare di aprire il gioco verso una delle fasce o di servire la punta (che nel frattempo si a sua volta proposta in
profondit). Si pu prendere visione dellintero movimento collettivo in fig.6.
Sempre al fine di aggredire lo spazio neutro tra le due linee rivali, si pu adottare un particolare schema che prevede la
partecipazione dei mediani laterali (fig.7): con palla in possesso del centromediano metodista, la punta viene incontro e nel
medesimo momento i mediani laterali si inseriscono in avanti. Uno dei due centrocampisti in inserimento ricever la sponda del
centravanti proprio in zona neutra. Il nuovo possessore potr avanzare palla al piede sino a costringere un difensore avversario
ad uscire. Al momento giusto, le due ali taglieranno in profondit, aggredendo magari lo spazio venutosi a creare in difesa
grazie agli inserimenti dei mediani laterali.

Per quanto concerne invece il gioco sulle fasce, sempre importantissimo al fine di scardinare i sistemi difensivi chiusi (non solo
per arrivare al cross dal fondo ma anche per allargare la difesa avversaria), occorre che le nostre catene laterali si muovano
adeguatamente e in sincronia a seconda della circostanza tattica. Il terzino deve costantemente proporsi in avanti tramite
sganciamenti e sovrapposizioni al portatore di palla posizionato lateralmente. Quando il terzino in possesso di palla, ala e
mediano laterale devono agire in modo da dargli la duplice possibilit di verticalizzazione in profondit lungo la fascia e di
appoggio sicuro verso linterno del campo. Lala deve essere abile nel capire se venire incontro, allargarsi, o scattare verso la
linea di fondo. Tale scelta dipende da come sono scalati i difensori rivali: se la difesa composta da tre giocatori, lala dovr
aggredire lo spazio lasciato libero lateralmente proponendosi in profondit; se la difesa scalata verso il lato forte (oppure se
lesterno di centrocampo scivolato allindietro a protezione della difesa), lala dovr allargarsi verso la linea laterale o venire
incontro. Il mediano esterno dovr inserirsi lungo la fascia, scattando in profondit o allargandosi, solo quando lala, invece che
far da punto di riferimento in fascia, scelga di tagliare internamente. In ogni caso, i tre giocatori della catena laterale, attraverso
sovrapposizioni continue, possono creare una vantaggiosa situazione di 3 contro 2 nei confronti degli esterni rivali. Solo se ala,
esterno e terzino rivali scalano e si posizionano adeguatamente possono ovviare a questa situazione per loro molto pericolosa.
Anche attraverso lutilizzo continuo di cambi di gioco si possono creare situazioni ad alto rischio per i rivali sulle fasce: quando
la sfera transita da una parte allaltra del campo, se la catena laterale che entra in azione veloce a posizionarsi, facile sfruttare
la situazione di superiorit numerica al fine di arrivare al cross dal fondo o ad una pericolosa verticalizzazione centrale negli
spazi eventualmente venutisi a creare.
Per quanto riguarda invece la circolazione generale della palla a centrocampo, sottolineiamo di nuovo come il 3:2 dei nostri
mediani nei confronti di quelli rivali renda pi agevole la costruzione del gioco. Nei cambi di fronte da una parte allaltra del
campo, i tre interni saranno infatti facilitati, e se sono lesti a posizionarsi in zona luce rispetto al portatore di palla, la
circolazione della sfera sar sempre veloce ed efficace. Soprattutto il centromediano metodista verr a trovarsi spesso libero di
agire, con pi tempo a disposizione per valutare e decidere dove indirizzare la sfera a seconda dei movimenti dei compagni e
degli avversari.
N. 6 N. 6
1
5
8
9
2 3
8
6
11
4
7
N. 7 N. 7
1
5
8
9
2
3
8
6
11
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5 5
Infine, vediamo quali possono essere le possibili
uscite difensive che dovranno effettuare i
difensori centrali una volta riconquistata palla. Se
i terzini non sono marcati dalle ali avversarie, il
difensore centrale pu tranquillamente aprire il
gioco verso di loro. Ma se invece il pressing della
squadra opposta talmente intenso sino al punto
che i nostri difensori laterali vengono marcati
danticipo dalle ali rivali, il difensore centrale in
possesso di palla deve optare per unuscita
difensiva per vie centrali. Una soluzione un po
azzardata la combinazione con laltro difensore
interno o col centromediano metodista al fine di
eludere il pressing portato dal centravanti
avversario. Come si pu notare in fig.8, in tal
modo la punta rivale viene saltata. Una soluzione
molto pi sicura invece il semplice passaggio in
diagonale per il centromediano metodista, che
deve posizionarsi lateralmente in modo da
ricevere palla con sicurezza e girarsi poi con disinvoltura verso la porta rivale. Una volta che ci sia avvenuto, il nuovo portatore
di palla sar libero di valutare se indirizzare il gioco in verticale, sfruttando i movimenti di smarcamento delle tre punte, oppure
se aprire il gioco verso le fasce.
Una volta persa palla, il 4-3-3 consente lapplicazione di un pressing alto ed organizzato; nelle situazioni in cui il pressing ultra-
offensivo non dovesse essere, per vari motivi, di facile applicazione, il modulo pu trasformarsi facilmente in 4-5-1 attraverso la
scalata a centrocampo delle ali, e ci permette unottimale chiusura degli spazi.
Analisi della sit uazione in chiave difensiva.

Analizziamo ora la contrapposizione tattica contro una squadra disposta col 3-4-3, nel caso in cui si stia vincendo ma si in
netta difficolt tattica e/o psicologica.
Generalmente, una squadra disposta col 3-4-3 ha le seguenti caratteristiche in fase offensiva:
Presenza di un tridente piuttosto stretto, con
le ali pi vicine alla punta centrale di quanto di
solito avvenga nel tridente di un 4-3-3.
Presenza di 2 giocatori per fascia (ala e
laterale di centrocampo), pi i terzini che si
dilatano in fase offensiva, giocando per solo a
sostegno della manovra e mai in spinta.
Naturale presenza di rombi di gioco
disegnati dalla disposizione della squadra: ci
consente potenzialmente una perfetta costruzione
del gioco soprattutto in senso verticale (ad
esempio, il terzino destro pu optare per
lapertura del gioco verso la fascia a favore del
laterale destro, per il passaggio interno verso il
mediano centrale destro oppure per la
verticalizzazione a favore dellala destra, la quale
potr poi scaricare agevolmente palla
allindietro). In fig.9 si pu notare appunto come
il 3-4-3 disegni naturalmente dei rombi di gioco
in virt dellottimale scaglionamento in campo
dei suoi componenti.

N. 8 N. 8
1
9
7 11
2
5 6
8
4
10
3
N. 9 N. 9
9
11
3
7
8
6
2
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5
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A seguito di queste considerazioni, un modulo da considerarsi efficace per arginare la fase offensiva del 3-4-3 il 4-4-2. Le
situazioni numeriche che si verrebbero a creare in conseguenza della contrapposizione fra i due moduli, sono le seguenti:
4 contro 3 dei nostri difensori nei confronti delle punte rivali
4 contro 4 a centrocampo
2 contro 3 delle nostre punte nei confronti della terza linea avversaria
2 contro 2 in mezzo al campo
2 contro 2 su ciascuna fascia
Essendo le punte avversarie posizionate strette, vi il rischio di un 3 contro 2 a loro favore nei confronti dei nostri difensori
centrali, ma se anche i nostri terzini stringono internamente, questa eventualit per noi negativa risulta scongiurata

Quindi, il 4-4-2 pu essere considerato adeguato ad affrontare un 3-4-3 in quanto:
La linea difensiva a 4 disposta stretta limita a dovere lazione del tridente avversario
La presenza di due giocatori per fascia propedeutica ad opporsi al meglio alle coppie di esterni rivali
Attraverso un pressing difensivo compatto, sistematico ed organizzato nella nostra met campo (si parte infatti dal
presupposto che il forcing rivale ci costringa a questo comportamento) che comporti, oltre alla copertura degli spazi, anche uno
stretto controllo dei movimenti dei giocatori rivali, si mette in difficolt la costruzione del gioco avversario nonostante il
vantaggio dei rombi di gioco sopra enunciato.

Vediamo ora nello specifico quali devono essere
i meccanismi a scalare da attuare a secondo di
dove sia posizionata la sfera. Col portatore di
palla in posizione laterale, deve essere il nostro
esterno di centrocampo ad andare in pressing
(fig.10). Il terzino deve occuparsi dellala
avversaria, cercando, se possibile, di marcarla
danticipo. I due centrali difensivi devono invece
occuparsi della gestione del centravanti rivale:
quello pi vicino deve marcarlo danticipo,
mentre laltro deve essere pronto alla chiusura da
dietro se lanticipo del compagno dovesse fallire.
Inoltre, il difensore interno pi vicino, oltre a
marcare danticipo il centravanti rivale,
deputato alla chiusura sullala avversaria presente
nel lato forte, nel caso in cui questa riesca ad
eludere il controllo del nostro terzino. Anche
lala opposta deve essere gestita in questa
maniera: il difensore centrale pi lontano marca
danticipo, mentre il terzino opposto
responsabile della chiusura da dietro. La
diagonale di una difesa a 4 nei confronti di un
tridente tale da riuscire ad applicare al meglio
questa gestione degli avversari attraverso
appunto il principio della marcatura collettiva: lo
stesso uomo viene marcato da due difensori
contemporaneamente danticipo e alle spalle.
Sempre nel caso di palla laterale, la punta pi
vicina deve cercare di accorrere il pi
velocemente possibile per un raddoppio di
marcatura. Infatti, il terzino non pu avanzare per
dare manforte al mediano laterale in pressing, in
quanto impegnato a controllare lala rivale.
Quando invece il terzino in pressing sullala,
N. 10 N. 10
1
9
7
11
2
5 6
8
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3
4 8
6
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N. 11 N. 11
1
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mentre gli altri tre difensori effettuano la diagonale coprendosi reciprocamente come visto in precedenza, lesterno di
centrocampo corrispondente deve arretrare celermente per effettuare il raddoppio di marcatura.
Con palla centrale, i quattro difensori devono rimanere stretti. In tal modo, i due terzini eviteranno il rischio di un 3 contro 2
delle punte rivali nei confronti dei nostri centrali difensivi (fig.11). Quando un attaccante avversario viene incontro, il difensore
pi vicino deve seguirlo, con gli altri tre componenti il pacchetto arretrato che stringono le loro posizioni per evitare la creazione
di pericolosi spazi allinterno della linea.
La difesa deve essere comunque istruita ad opporsi ai movimenti tipici di un tridente, soprattutto per quanto riguarda i tagli, a
ricevere o ad entrare, delle ali.
Per quanto riguarda invece il pressing che le punte devono attuare nei confronti dei difensori rivali quando questi sono in
possesso di palla, vale quanto detto nellarticolo del mese di marzo, in cui si analizzava la contrapposizione a un 3-4-1-2.
Ricordiamo solamente che le punte possono disporsi in linea o ad asse quando la palla in possesso del libero, mentre ciascun
attaccante dovr allargarsi per pressare il rispettivo difensore laterale in possesso della sfera.
Una volta conquistata palla, le due punte dovranno allargarsi parecchio sfruttando gli spazi che con probabilit esisteranno ai lati
della difesa a tre rivale. Una volta che una dei due attaccanti abbia ricevuta palla, dovr servire laltro che nel frattempo si sar
proposto in profondit tramite taglio. In alternativa, se sussistono invitanti spazi tra i difensori laterali e il libero, le punte, invece
di allargarsi, dovranno aggredire tali spazi smarcandosi in profondit, magari attraverso un incrocio fra di loro. Una delle due
punte dovr invece venire incontro nelleventualit in cui la difesa avversaria si faccia trovare gi ben chiusa (magari
avvalendosi della protezione di un laterale di centrocampo), oppure nel caso in cui il nostro portatore di palla non sia in grado di
giocare con precisione palla in profondit perch pressato. Comunque, il 4-4-2 consente unadeguata gestione del possesso
palla, soprattutto nella sottofase di post-conquis ta, quando occorrono dei veloci cambi di gioco.


LUCA PRESTIGIACOMO E NATO A MILANO IL 07/06/1982.

STUDIOSO ED APPASSIONATO DEGLI ASPETTI TECNICO-TATTICI
DEL GIOCO DEL CALCIO, AUTORE DI DIVERSI CONTRIBUTI
APPARSI SU ALLENATORE.NET. HA SCRITTO IL LIBRO STRATEGIA
E TATTICA DI GARA.





Allenare la t ransizione posit iva.
A curadi ALESSANDRO GIULIANO
Contrattaccarerapidamenteunatematicasemprepiricercatanel calciomoderno.
Quando viene introdotto un argomento, la prima cosa che un lettore tende ad effettuare quella di analizzare il titolo per
cogliere nel minimo particolare le diciture dello stesso. Suddividendo la frase iniziale possiamo intendere per
transazione positiva: lesatta trasmissione della sfera. Per cogliere nel segno questo vasto argomento bisogna parlare
di due importanti concetti:

Dinamismo;
Ricerca dello spazio.

Nel calcio attuale, la ripresa veloce dellazione, gli allenamenti atletici rivolti per lo pi a favorire gli scatti a breve, la
rapidit della lettura del gioco e la velocit di ogni singola esecuzione, vanno ad introdurre il concetto di dinamismo.
Esso pu essere inteso come la reattivit che da il ritmo al gioco. Insieme a questo fattore bisogna aggiungere un altro
fondamentale concetto, quello di ricerca dello spazio libero: ovvero trovare la posizione ottimale sul rettangolo di gioco
dove la sfera venga trasmessa
liberamente dal compagno, senza essere
intercettata dallavversario con
lobiettivo di guadagnare metri per
arrivare il pi vicino possibile alla porta.
Nella transazione corretta della sfera
questi due concetti sono di fondamentale
importanza per lesecuzione di una
manovra rapida finalizzata alla ricerca
della conclusione.
Il riuscire ad impossessarsi rapidamente
della sfera condotta dalla squadra
avversaria ed impostare unazione di
gioco prende il nome di ripartenza. Pi
efficace sar questa manovra e maggiore
sar la possibilit di trovare impreparata
la squadra contendente. Possiamo anche
definire come transazione positiva, il
punto iniziale di ripresa della manovra e
ripartenza, linsieme delle caratteristiche
dinamiche e di ricerca degli spazi nel
lavoro di gruppo (fig. 1).

Come gi discorso in precedenza, la ricerca dello spazio una mossa essenziale per guadagnare metri e sorprendere i
reparti delle squadre avversarie. Essa viene allenata fin dalla categoria pulcini, le frasi tipiche dellallenatore sono: non
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E EE E S SS S E EE E R RR R C CC C I II I T TT T A AA A Z ZZ Z I II I O OO O N NN N I II I
TRANSAZIONE
POSITIVA
DINAMISMO
RICERCA DEGLI
SPAZI
INDIVIDUALITA
INDIVIDUALITA
GIOCO DI
SQUADRA
RIPARTENZA
Fig. 1 Fig. 1
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2 2
correte tutti insieme dietro la palla, non state ammassati etc. Ci sono delle esercitazioni molto utili che variano in
base alla categoria di competenza, bisogna ricordarsi sempre di insegnare in maniera graduata in modo tale che
lapprendimento sia costante e continuativo.

Esercit azioni per la ricerca dello spazio:

CATEGORIA: Piccoli amici

MATERIALE: Cinesini, palloni.

ANALISI DELLESERCIZIO: Comporre i quadrati con singoli colori al fischio dellallenatore entrambi i giocatori si
recano allinterno.
OBIETTIVO: Recarsi nella zona voluta dallallenatore con comando visivo.

CATEGORIA: Pulcini.

MATERIALE: Cinesini, palloni.

ANALISI DELLESERCIZIO: 5 giocatori corrono, con palla al piede, allinterno di uno spazio delimitato dai 4 quadrati
composti dai cinesini. Al fischio dellallenatore devono rapidamente cercare quello libero, entrarvi dentro e stoppare la
sfera (fig.2).

OBIETTIVI: Ricerca dello spazio libero con rapidit dei movimenti e competizione.

Fig. 2 Fig. 2


CATEGORIA: Allievi.

MATERIALE: Cinesini, palloni.

ANALISI DELLESERCIZIO: A, col pallone, posizionato a 8 metri di distanza da tre difensori. B posto alle spalle,
cercher di smarcarsi (cercando la zona libera) per ricevere la palla in B1 e rigiocarla sulla corsa di A in A1 (fig. 3).
OBIETTIVI: Impostazione di unazione di gioco con ricerca dello spazio e sovrapposizione esterna di A.
OBIETTIVO SECONDARIO: Agilit e dinamismo, la rapidit dellesercizio direttamente proporzionale alla corretta
esecuzione tecnica.
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3 3
Fig. 3 Fig. 3
A
B
B1
A1

Per eseguire delle azioni veloci e dinamiche, alcune volte si ricorre ad un cambio di gioco ovvero ad un e vero e proprio
ribaltamento. Questa situazione avviene quando non si trovano spazi, per cui il giocatore in possesso della sfera
cercher una nuova soluzione per cogliere impreparata la squadra avversaria. Il ribaltamento pu avvenire sia tramite
una sponda che di prima intenzione, in questultimo caso attraverso un lancio lungo.

CATEGORIA: Giovanissimi, Allievi.

ANALISI DELLESERCIZIO: Quattro giocatori allinterno di un rettangolo di 5x10 mt. Si trasmettono la sfera di
prima intenzione. Dopo 10 passaggi colui che in possesso della sfera potr optare per due soluzioni:

Passaggio a B che di sponda gli restituir la sfera per indirizzarla sulla corsa di C;
Passaggio sulla corsa di C ribaltando il gioco attraverso il lancio lungo.

I tre giocatori che hanno preso parte allazione ora devono affrontare i due difensori posti al limite dellarea di rigore

OBIETTIVO: cercare nuove soluzione offensive attraverso una doppia opportunit per ribaltare il gioco. (fig.4).

B
C
Fig. 4 Fig. 4
Soluzione 1
Soluzione 2

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4 4
Per eseguire dei rapidi capovolgimenti di fronte od effettuare delle ripartenze rapide, occorre nelle categorie superiori
(allievi, juniores e prime squadre) distinguere bene questi ruoli:

Il rifinitore;
Lattaccante o mezzala.

Questi due ruoli sono fondamentali per limpostazione rapida delle azioni di gioco nella fattispecie del ribaltamento e
della ripartenza. Le caratteristiche che devono avere sono:




IL RIFINITORE
Lettura tattica dei movimenti dei giocatori;
Rapidit di esecuzione;
Ricerca dello spazio;
Funzione di appoggio ai compagni;
Capacit di recupero della sfera;
Abilit nell1Vs.1;
Lancio lungo nella zona cieca.




LATTACCANTE O MEZZALA

Ricerca degli spazi liberi;
Conclusione in porta;
Abilit nell1Vs.1;
Rapidit nei movimenti;
Dinamicit.


Sit uazioni e ripart enze.


Ripartenza con palla al piede.
A, dopo essersi impossessato della sfera, effettua un passaggio rasoterra a B, questultimo dopo aver scartato il suo
diretto avversario taglier per un breve tratto il campo in obliquo. Il difensore centrale stacca dalla difesa per contrastare
lavanzata di B1. C e D effettuano un taglio in obliquo (abbinato ad un cambio di velocit) dallesterno allinterno in
modo da dare una doppia possibilit
di passaggio a B1. Questultimo
opter per il passaggio in verticale
sulla corsa di C in C1 che andr alla
conclusione (fig. 5).
OBIETTIVO E ANALISI: Lo scopo
principale di una ripartenza quello
di progettare nel breve tempo
unazione col conseguente obiettivo
di cogliere impreparata la squadra
avversaria. La soluzione che abbiamo
analizzato precedentemente prevede
che il possessore di palla o rifinitore
salti lavversario e crei una
situazione di parit numerica nella
difesa. Di fondamentale importanza
la precisione e la rapidit del
passaggio di A per B. In questo
modo, con soli due passaggi, si
giunti alla conclusione.




B1
C
Fig. 5 Fig. 5
D
A
B
C1 D1
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5 5
Ripartenza con lancio alla punta.
A dopo essersi impossessato della
sfera effettua un dai e vai con B per
ricevere la palla in A1. Questultimo
lancia, con un cross morbido di
prima intenzione, la punta C che,
dopo aver atteso il rimbalzo della
sfera calcer al volo in porta in C1.
D compie un movimento largo per
tagliare sul secondo palo mentre E
rimane a supporto dellazione (fig.6).
OBIETTIVO E ANALISI: La
differenza sostanziale con
lesercitazione precedente e che
lazione di manovra non
individuale ma pi corale e che la
punta viene cercata attraverso un
lancio lungo. Anche in questa
situazione la dinamicit e la
tempestiva lettura del gioco sono la
chiave per cogliere impreparata la
squadra avversaria.

Ripartenza con scarico.
A impossessatosi della sfera effettua un passaggio allala destra B. Questultimo, di prima intenzione, trasmette la palla
a C che, con spalle alla porta , scarica la medesima allaccorrente A in A1. Egli in base al movimento dei difensori avr
tre soluzioni da provare:

Il marcatore E tarda a staccare
contro il portatore di palla, per cui si
ha il tempo per andare alla
conclusione dal limite dellarea;
Il marcatore E va subito incontro
al portatore di palla ma A1, con
scelta di tempo appropriata, pu
effettuare un passaggio allaccorrente
D in D1;
I difensori centrali E ed F
chiudono, uno per lato, sul portare
per cui A1 potr servire C (fig.7).

OBIETTIVO E ANALISI: Utilizzare
un giocatore con spalle alla porta che
scarichi la palla come situazione
chiave per una ripartenza pu dar
edito a nuove soluzioni offensive ed
avere pi scelte per andare alla
conclusione. Anche in questo caso il
movimento senza palla la chiave
del gioco in quanto A1 si mosso per ricevere il passaggio di scarico, C e D invece hanno cercato il movimento in
profondit.






A1
C
Fig. 6 Fig. 6
D
A
B
E
C1
A1
C
Fig. 7 Fig. 7
D
A
B
E D1
F
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6 6
Ripartenza con ribaltamento dellazione.
A palla al piede effettua unapertura a B che converge verso il centro in B1. Questultimo effettuer un cambio di gioco
(o ribaltamento di fronte) sullaltro
lato per linserimento di C in C1. Ora
C1 potr scegliere una delle
soluzioni sotto riportate:

Effettua un cross a parabola o
teso per le punte D ed E previo
incrocio delle stesse;
Effettua un cross lungo per F2
che potr o tentare la conclusione o
effettuare la sponda per una delle due
punte;
Giocare la palla con passaggio
rasoterra per linserimento di F1
(fig.8).

OBIETTIVO E ANALISI: Un
ribaltamento di fronte viene
effettuato quando non si trovano
spazi e le marcature sono serrate. Per
questo motivo e per cercare nuove
soluzioni, si effettua un cambio di
gioco indirizzando la sfera nella cosiddetta zona buia, ovvero quella parte di campo in cui non si sviluppa lazione e
dove le marcature sono pi elastiche. Con questa scelta il nuovo possessore di palla C1 avr pi soluzioni offensive e
quindi non sar prevedibile come manovra.

Ripartenza dal portiere.
Il portiere con palla in mano da il via allazione di rimessa lanciando la palla sul movimento del terzino A in A1.
Questultimo pu continuare lazione
scambiando la sfera con B (classico
dai e vai) oppure passarla sul taglio
della punta C ed accentrarsi per
ricevere il passaggio di ritorno
(fig.9).
OBIETTIVO E ANALISI:
Molteplici sono le soluzioni che si
possono adottare sul rinvio del
portiere, sia per vie centrali che sulle
fasce. Importante, se non
fondamentale il lavoro di copertura
e di ricerca dello spazio dei giocatori
senza palla. Nella situazione che
abbiamo analizzato precedentemente,
quando A1 sale, il mediamo prende
la sua posizione e copre su un
eventuale capovolgimento di fronte.
Mentre C si allarga per cercare
spazio in profondit, B si accentra
per occupare la zona lasciata libera
dalla punta. Questo scambio di
posizione viene adottato per cogliere impreparata la retroguardia avversaria. Da notare lesatta copertura della squadra
nella sua ampiezza.



B1
C
Fig. 8 Fig. 8
D
A
B
E
C1
F
F2
F1
Fig. 9 Fig. 9
A
B
C
A1
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7 7
Ripartenza dalla fascia laterale
A, con palla in mano dalla rimessa laterale, effettua un passaggio sul movimento in contro di B. Questultimo, di prima
intenzione, gioca la sfera sul taglio di
C in C1 (movimento iniziale ad
andare via dalla zona di rimessa
laterale) che avr la possibilit di
crossare sia sul primo che sul
secondo palo, il tutto in base ai
movimenti della difesa (fig.10).
OBIETTIVO E ANALISI: Una
ripartenza eseguita in maniera
programmata pu diventare
pericolosa anche da una rimessa
laterale iniziata nella trequarti campo
della nostra squadra.
Nellesercitazione sopra indicata,
fondamentale il classico movimento
di: uno incontro alla palla e uno in
fascia. Con questo semplice gesto si
creato spazio e con la rapidit della
manovra si coglie impreparata la
squadra che difende.



Il 4-4-2 e le ripartenze.


Il 4-4-2 uno dei moduli pi bilanciati con cui possiamo scendere in campo con la squadra. Il vantaggio di giocare con
questo sistema quello di sfruttare linserimento delle fasce in quanto sono occupate sia dai terzini che dalle ali. Il ruolo
del rifinitore, spiegato in precedenza, in questo modulo doppio, per cui si hanno due giocatori in mezzo al campo che
possono cercare svariate soluzioni offensive. Qui sotto verranno riportate due esercitazioni che hanno come obiettivo la
ripartenza associata agli inserimenti delle ali con la possibilit di utilizzare due rifinitori e quindi dare una maggior
imprevedibilit alla manovra.

Soluzione 1:

A, dopo aver riconquistato la sfera,
la passa sulla corsa di B in B1 che,
con cambio di velocit, elude la
marcatura. Dopo aver ricevuto la
palla la passa rasoterra, tramite un
cambio di gioco, per laccorrente C
in C1. Questultimo andr alla
conclusione. Molto importante il
movimento delle punte che tagliano
sul primo palo lasciando spazio per
linserimento dellala sinistra C1
(fig.11).







Fig. 10 Fig. 10
A
B
C
C1
Fig. 11 Fig. 11
A
B
C
B1
C1
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8 8
Soluzione 2:

B palla al piede supera per vie
centrali il diretto avversario e dopo
essere giunto in B1 serve, di esterno
destro, la sovrapposizione interna di
A in A1. Grazie al movimento ad
allargarsi delle punte si crea una
buona circostanza per andare alla
conclusione in A1 (fig.12).












Fig. 12 Fig. 12
A
B
B1
A1

Allenare la t ecnica podalica.
A curadi CLAUDIO RAPACIOLI prep.portieri Sett. Giov. Brescia Calcio
Principi edidatticaper allenareil portiereagiocareconi piedi.
Nel numero precedente abbiamo visto le varie tipologie di rilancio che il portiere pu eseguire.
I rilanci che permettono di riprendere il gioco da palla inattiva (Punizioni, rimesse dal fondo) richiedono una buona
capacit di calcio con palla a terra.
I rilanci palla in mano permettono di indirizzare la palla ad una distanza considerevole dalla porta, le uscite con i piedi e
i rilanci dopo retro passaggio, possono essere effettuati di prima intenzione o dopo aver controllato il pallone.

In questo articolo ci occuperemo quali tipi di controllo e calcio del pallone il portiere deve saper effettuare e di
conseguenza devono essere allenati.
Soprattutto nelle situazioni con la palla in gioco diventa estremamente importante che il N.1 sia in possesso di una
buona destrezza podalica.
Questa pu essere allenata in ogni seduta e ritengo che il momento ideale sia soprattutto nella
fase di riscaldamento. In questa fase possiamo sostituire le classiche esercitazioni senza palla,
che mirano a preparare il fisico per i successivi momenti pi intensi dellallenamento, con
interventi tecnici che prevedono esercitazioni di tecnica di base eseguite singolarmente, a
coppie o in gruppo, sia in modo statico che dinamico. Questo ci permette di unire lutile al
dilettevole con proposte che prevedono sempre un diverso inizio di seduta. Vedremo
successivamente alcuni esercizi che hanno questo scopo.
Quando il tempo a disposizione lo permette, si possono anche dedicare sedute specifiche di
allenamento o parti di esse alla fase situazionale e della gestione della palla con i piedi.

I gesti tecnici con i piedi che un portiere deve essere in grado di eseguire senza alcun
problema sono: la ricezione, la guida e la trasmissione.
Come ampiamente citato nel precedente articolo, durante le gare gli interventi eseguiti con i
piedi sono numerosi e se eseguiti con tecnica e sicurezza possono essere di ordinaria
amministrazione e passare quasi inosservati. Se invece vengono eseguiti in modo
approssimativo possono generare pericolose occasioni di pressione avversaria, con il rischio
nella migliore delle ipotesi, di dover effettuare un rilancio affrettato oppure, di perdere o farsi
contendere la sfera in una zona di campo molto pericolosa.
Il portiere per fornire una risposta efficace in ogni situazione devessere in grado di calciare con sufficiente disinvoltura
anche con il piede non dominante, perci, tutte le esercitazioni proposte devono prevedere lutilizzo di entrambi i piedi.

Chi non dispone di un preparatore dei portieri a tempo pieno, deve integrare i portieri al gruppo dei giocatori ogni
qualvolta questi eseguano delle esercitazioni tecniche sia statiche che dinamiche cos da integrare il lavoro del
preparatore specifico permettendogli di avere un tempo maggiore per lallenamento della tecnica propria del ruolo.
Ritengo inoltre molto utile, quando si ha la possibilit, utilizzare i portieri come giocatori da campo nelle partitelle,
facendogli ricoprire un ruolo estremamente tattico come quello del centrale difensivo o del centrocampis ta centrale
oppure quello della punta. Questo permette al N.1 di vivere la situazione da un altro punto di vista, capire quelle che
a ar rt t i ic co ol lo o
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8

N . 0 8 A P RI L E 2 0 0 4
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SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
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I II I L LL L N NN N U UU U M MM M E EE E R RR R O OO O 1 11 1
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2 2
possono essere le difficolt che incontra il compagno schierato solitamente in quel ruolo e di conseguenza leggere e
anticipare meglio le situazioni durante le gara. Discorso simile vale quando il portiere ricopre il ruolo di attaccante,
questo gli permette di immedesimarsi nel suo avversario principale della gara, di crearsi un vissuto che lo pu aiutare
nel miglioramento della sua capacit di anticipazione.

Quando si dispone di un sufficiente numero di portieri, e soprattutto nella parte iniziale della settimana dopo aver svolto
lavori di forza, ritengo un ottimo defaticante sia mentale che fisico fare disputare delle partitelle 3 vs 3 a porte piccole
che possono essere proposte libere o a tema. Questo tipo di esercitazione molto completa, prevede tutti i fondamentali
sempre in presenza dellavversario, e tatticamente aiuta il portiere a ricercare il compagno di appoggio quando in
possesso di palla o di smarcarsi quando non lo . In fase di non possesso deve trovare la migliore disposizione
organizzata per affrontare gli avversari. Nel numero precedente di questa rivista (marzo 2004) presente un bellissimo
articolo di Roberto Bonacini che illustra in modo ampio e dettagliato questa esercitazione. Una possibile variante da
applicare al gruppo portieri pu essere quella di assegnare solo ad un componente della squadra la possibilit di parlare
e di conseguenza guidare i movimenti dei compagni, cos da abituarlo al comando della squadra ed alla lettura delle
situazioni.
In questo caso il preparatore interviene quando vede che in fase di organizzazione tattica vengono compiuti degli errori.
Un ulteriore esercitazione molto divertente e che allena tantissimo la tecnica podalica il calcio tennis. Pu essere
proposto anche settimanalmente tenendo conto degli obiettivi prefissi per la seduta e dei tempi di lavoro a disposizione.

Successivamente ho illustrato alcune esercitazioni che possono essere eseguite a circolo, ritengo estremamente
importante in queste esercitazioni fare eseguire al portiere, prima del movimento verso il pallone, degli spostamenti
leggeri su tutti gli assi (frontale, laterale, diagonale) cos da riprodurre il pi possibile da subito la condizione della gara
dove difficilmente il portiere parte da fermo prima di eseguire il controllo della sfera.
Ritengo inoltre estremamente importante variare allinterno dello stesso esercizio la direzione di provenienza della palla
e la sua traiettoria.

Passiamo ora ad analizzare le varie componenti della tecnica podalica che il portiere deve essere in grado di eseguire
con disinvoltura.
Per una pi approfondita spiegazione dellesecuzione dei gesti tecnici rimando ai numerosi manuali e videocassette di
tecnica calcistica.

Esaminiamo inizialmente i vari tipi di controllo della palla:

Tipi di cont rollo da allenare.

Il controllo ha come scopo laddomesticare il pallone per poterlo giocare nel migliore dei modi e nel minor tempo
possibile. Le tipologie di controllo che devono essere allenate sono:

PIEDE
INTERNO
E il controllo maggiormente usato, solitamente viene utilizzato con traiettorie rasoterra, leggermente rimbalzanti o
arcuate, il piede che controlla la palla spesso opposto a quello di rinvio. Es. controllo SX e calcio DX e viceversa.
ESTERNO
Viene effettuato su palle rasoterra o arcuate con lo stesso piede utilizzato per il rilancio. Permette di effettuare un
controllo laterale ma al tempo stesso offre poca sicurezza e copertura con il corpo in caso di errore.
COLLO
Richiede una discreta abilit e viene effettuato con palloni provenienti dallalto

COSCIA
Su palloni provenienti dallalto offre maggiori garanzie rispetto al collo del piede grazie alla maggior superficie di corpo
utilizzata.

PETTO
Si utilizza con palloni provenienti dallalto e rimbalzanti, offre ottime garanzie di successo soprattutto quando si vuole
rilanciare senza fare cadere il pallone in terra.
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3 3
Il busto deve essere messo verso la direzione di provenienza della sfera. Nel momento del contatto si deve ammortizzare
e indirizzare la palla verso il lato dal quale si intende calciare

TESTA
Quando la palla rimbalza eccessivamente o ha una traiettoria che non permette di essere controllata con il petto. E un
controllo abbastanza difficile, da utilizzare solo in casi estremi.

Il portiere deve essere in grado di scegliere il controllo migliore in base alla direzione di provenienza della palla, della
sua traiettoria, dalla presenza o meno di avversari in pressione o comunque nella sua zona e dal tipo di rilancio che ha
deciso di effettuare.
Durante le esercitazioni estremamente importante abituare il portiere a non guardare solamente il pallone che sta per
ricevere, ma anche la situazione che si sviluppa davanti a lui. Questo permette di programmare con anticipo una risposta
motoria di controllo palla atta a facilitare la successiva fase di trasmissione al compagno.
Esempi di esercitazioni per questa qualit sono state illustrate nel numero precedente al quale rimandiamo.

Le traiettorie di palla da allenare per il controllo sono:

Tipi di palla da allenare.

RASOTERRA da controllare di piede
LEGGERMENTE BATTUTA da controllare di piede
BATTUTA da controllare di coscia, petto o testa
MEZZA ALTEZZA da controllare di petto e piede
ALTA da controllare di coscia, petto o testa

Dopo aver controllato la palla il portiere, pu essere chiamato a condurre il pallone nella zona meno affollata o
comunque utilizzata per il rilancio. La palla deve sempre essere mantenuta vicino ai piedi ad una distanza dalla quale sia
possibile effettuare un rapido rilancio in caso di attacco avversario.
La guida della palla pu essere effettuata:

Guida della palla.

CON LO STESSO PIEDE
Interno, Esterno, Collo
Alternata a 2 o 3 tipologie diverse di guida della palla

CON I DUE PIEDI
Interno, Esterno, Collo
Alternata a 2 o 3 tipologie diverse di guida della palla

FINTE E DRIBBLING
Come accennato nello scorso numero pu capitare che il portiere a causa di pressione di un avversario o di un controllo
imperfetto venga attaccato e chiuso. In questo caso il calciare la palla potrebbe risultare estremamente pericoloso e
potrebbe generare rimpalli dallesito imprevedibile. Perci il portiere in questa situazione deve mantenere sangue freddo
e saper eseguire una finta che sbilanci o che comunque gli permetta liberarsi dellavversario per poter eseguire la
trasmissione in tutta sicurezza. Partendo una bellissima definizione delle finte fatta di C. Ferrante possiamo cos
adattarla ai portieri:

FINTE ATTIVE
Indurre lavversario ad una anticipazione errata che gli impedisca di fare fronte al reale comportamento scelto dal
portiere.
Es. Finto di calciare inducendo lavversario a saltare o a girarsi per poi saltarlo con un dribbling.



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4 4
FINTE PASSIVE
Nascondere le proprie intenzioni lasciando lavversario nellincertezza della scelta fatta dal portiere. Rimanere in attesa
della scelta dellavversario prima di eseguire il mio gesto. La ritengo abbastanza rischiosa se non si programmato pi
di una diversa soluzione.

FINTE CHE MODIFICANO IL TEMPO
Dribbling o cambi di direzione eseguite con il corpo o con il piede.

FINTE CHE MODIFICANO LO SPAZIO
Cambi di velocit, finta di andare verso la palla e poi rallento.

Passiamo ora ad analizzare le varie forme di trasmissione della palla che il portiere deve conoscere:

Tipi di rilancio.

PIEDE
COLLO
Quando si deve calciare lontano e con traiettoria alta una palla che arriva verso il portiere
lenta o rimbalzante, utilizzando in questo caso se necessario un piegamento laterale del
tronco per colpire la palla in mezza girata.

INTERNO COLLO
Quando si deve calciare lontano e con traiettoria arcuata una palla rasoterra che arriva
lenta o ferma.

INTERNO
Quando si deve fare un appoggio vicino e di precisione oppure bisogna calciare una palla
che arriva velocemente o con traiettoria leggermente rimbalzante.

ESTERNO
Da utilizzare solo in situazioni di assoluta emergenza, non garantisce n forza n
precisione.

TESTA
Questo tipo di intervento non permette di dare molta forza al pallone e spesso viene
effettuato fuori area o comunque lontano dalla porta quando intercettare il pallone sulla
corsa comporterebbe il rischio di terminare con lo slancio fuori dallarea di rigore.
La palla deve essere indirizzata verso lesterno e nel caso non fosse possibile perch
pressati da un avversario o nessun compagno in una posizione utile per un valido aiuto, bisogna indirizzare il pallone
verso lalto cos da guadagnare tempo e permettere a questi di recuperare ed intervenire.

SCIVOLATA
Solitamente questo intervento viene effettuato con il collo del piede.
E un gesto tecnico importante e deve essere spesso allenato, specialmente nei mesi invernali, cos da migliorare i tempi
di scivolata e di impatto con il pallone.
Viene spesso utilizzato su campo pesanti e bagnati sfruttando la forza di inerzia data dalla corsa, oppure per eseguire
contrasti o uscite su palla bassa in situazione di difesa dello spazio al di fuori dellarea di rigore.


Provenienza della palla.

Come del resto visto per le uscite alte, a seconda da dove proviene la palla (vedi figura 1 a pagina seguente), il portiere
deve essere in grado di leggere velocemente la traiettoria per scegliere lintervento che fornisca le maggiori garanzie di
successo.
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5 5
Per organizzare sedute di allenamento che prevedano pi variabili, possiamo introdurre situazioni a seconda della
provenienza della palla

PALLA FRONTALE DA INCONTRARE
PALLA LATERALE DA INCONTRARE
PALLA FRONTALE O LATERALE DA
RECUPERARE

In questo caso il portiere deve rincorrere il pallone
che lo ha superato ed evitare che questo rotoli a
seconda dei casi in porta o in fallo di fondo
effettuando un controllo o un rilancio di prima.







Le tipologie di ricezione del compagno.

Come gi visto per i rilanci con le mani lultima fase di queste situazioni pu essere suddivisa a seconda di come il
compagno riceve la palla:

PALLA A COMPAGNO FERMO
Quando il compagno ricevente fermo. Questi ha sicuramente una maggiore facilit di controllo ma al tempo stesso
anche pi facilmente attaccabile dagli avversari.

PALLA ADDOSSO DA CONTROLLARE BASSA
La palla arriva direttamente addosso al compagno fermo e solitamente il controllo viene fatto con il piatto del piede.

PALLA ADDOSSO DA CONTROLLARE ALTA
La palla arriva direttamente addosso al compagno fermo e solitamente il controllo viene fatto di petto o con il piatto del
piede o con la coscia a seconda del tipo di rilancio utilizzato.

PALLA SULLA CORSA
Quando il compagno destinatario del passaggio in movimento, il controllo un po pi difficoltoso ma offre la
possibilit di essere gi pronto alla giocata successiva.

ADDOSSO DA CONTROLLARE
La palla arriva direttamente addosso al compagno, solitamente il controllo viene fatto di petto o di piatto a seconda del
tipo di rilancio utilizzato.

CON RIMBALZO A TERRA
Quando e possibile questo risulta il modo pi veloce per una veloce ripartenza del gioco offensivo. La palla rimbalza a
non pi di 2 metri avanti nella direzione della corsa del ricevente. Il controllo viene effettuato di piatto.

NELLO SPAZIO
Viene rilanciato il pallone in una zona di campo libero che deve essere occupato velocemente da un compagno.




Fig. 1 Fig. 1
P
LATERALE
DA INCONTRARE
FRONTALE
DA INCONTRARE
FRONTALE
DA RECUPERARE
LATERALE
DA RECUPERARE
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6 6
Progressione didat t ica.

La progressione didattica da seguire al fine di proporre esercitazioni sui rilanci con i piedi e di integrare quanto visto
nellarticolo precedente la seguente:

DESTREZZA E DOMINIO DELLA PALLA
Nella tabella riportata a pagina seguente, propongo alcune esercitazioni che possono essere proposte con gradualit per
lapprendimento e il miglioramento della destrezza.

Dominio della palla Trasmissione della palla Conduzione della palla
Sul posto a coppie
Interno e relativi stop destro e
sinistro
Interno collo e relativi stop destro
e sinistro
Collo piede destro e sinistro
Esterno piede e relativi stop destro
e sinistro
A coppie in movimento
In movimento
Trasmissione semplice sulla corsa
con stop destro e sinistro
Trasmissione semplice sulla corsa
di prima intenzione
Sul posto con entrambi i piedi
Interno Esterno
Pianta - Interno
Pianta - Esterno
Pianta Collo piede
Sotto il corpo con interno
Rotazione caviglia interno-
esterno
Singolarmente o in gruppo di 2-4
Esterno o interno con un solo
piede
Estero o interno alternando i piedi
Esterno e interno con un solo
piede
Pianta con un solo piede sia
avanzando che indietreggiando
Pianta alternando i piedi
es: dx-dx-sx-sx
Pianta destro interno sinistro e
viceversa
Vari slalom
A coppie al volo
Collo piede
Interno piede
Esterno piede
Drop
Sviluppo dei vari stop al volo e di
controbalzo
Sviluppo del dribbling
Interno, esterno destro sinistro
Esterno destro, sinistro
Esterno con finta destro, sinistro
Pianta destro, interno sinistro e
viceversa
Pianta destro, interno destro e
viceversa
Pianta destro, esterno destro e
viceversa
Scavalco con il piede destro e
porto via la palla con linterno sinistro
o pianta sinistra e viceversa
Scavalco con il piede destro e
porto via la palla con lesterno sinistro
e viceversa
Scavalco con il piede destro e
porto via la palla con lesterno destro e
viceversa
Palleggi anche da palla in mano
con entrambi i piedi
Con rimbalzo a terra collo piede
Al volo collo piede
Al volo interno piede
Al volo esterno piede
Al volo coscia
Al volo testa
Al volo con cambio combinando
il palleggio
- Piede-Coscia
- Piede-Coscia-Testa
- Piede-Coscia-Testa-Coscia-Piede
In gruppo
Esercitazioni a circolo
Esercitazioni in spazi definiti
Esercitazioni con movimenti
definiti
Esercitazioni combinate con spazi
e movimenti definiti
Esercitazioni a 2-4-6-8 per il calcio
a media lunghezza con varie traiettorie
Dietro Front
Pianta destro, sinistro
Interno destro, sinistro
Esterno destro, sinistro
Interno sotto corpo
Pianta e interno
Scavalco con il piede destra e
ritorno con linterno sinistro
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7 7
I passi delle progressioni che sotto riporto possono essere eseguiti con palla a terra ferma, con palla in mano, con
rilancio di prima intenzione o dopo controllo.

RILANCIO VERSO ZONE DEFINITE
Indirizzare correttamente la palla nella zona predefinita che pu essere individuata con dei cinesini o con dei paletti.

RILANCIO VERSO COMPAGNO FERMO
Indirizzare la palla in modo giocabile verso un compagno fermo.

RILANCIO VERSO COMPAGNO IN MOVIMENTO
Effettuare un rilancio verso un comp agno in movimento che deve essere posto in grado di controllare facilmente il
rilancio

RILANCIO IN SITUAZIONE
Scegliere il migliore tipo di intervento e di rilancio in una situazione in cui sono presenti sia avversari che compagni che
devono essere individuati e serviti nel modo pi efficace. Inizialmente gli avversari avranno un ruolo semi-passivo per
poi diventare pienamente attivi una volta acquista una certa abilit, cos da simulare il pi possibile la situazione di gara.

Vediamo ora qualche esercitazione che pu essere utilizzata anche per la fase di riscaldamento.

Esercit azioni.

1) Disporre 4 paletti distanziati tra loro di
circa 1mt. Lesercizio pu essere eseguito
con spostamento laterale (fig.2 disegno a
sinistra) o con spostamento frontale (fig.2
disegno a destra).
Il portiere parte dalla posizione P e dopo
aver effettuato il corretto spostamento
rende il pallone allallenatore di prima o
dopo controllo a seconda di quanto
richiesto. Possono essere allenate tutte le
traiettorie sopra descritte: rasoterra,
leggermente battuta, battuta, mezza
altezza e alta.
Il controllo pu essere richiesto di
interno, di esterno, con lo stesso piede di
trasmissione o con quello opposto, di
coscia o di petto.


2) Due portieri P1 e P2 posti a 15-20 mt
uno dallaltro ognuno dietro la propria
porticina di 4-5 mt. controllano il pallone
verso lesterno e lo rendono al compagno
facendolo entrare nella sua zona
delimitata dai paletti (fig.3) .
Il controllo pu essere effettuato di
interno, o di esterno a seconda di quanto
stabilito precedentemente.
Si possono introdurre alcune varianti che
prevedono diverse tipologie di passaggio
come ad esempio quello diritto e la
trasmissione dopo controllo da effettuarsi
verso il lato esterno opposto della porta.
Fig. 2 Fig. 2
P
Fig. 3 Fig. 3
Fig. 2 Fig. 2
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8 8
Oppure il portiere che deve ricevere il pallone detta il passaggio, posizionandosi allinterno o allesterno della porta. Il
portiere deve effettuare il controllo pi opportuno per la corretta trasmissione della palla.
Unaltra variante e fare chiamare un numero dal compagno al quale si deve sommare il numero di tocchi fatti
precedentemente dal chiamante per scegliere il lato dove indirizzare il pallone. Numero pari a destra dispari a sinistra.
Numero chiamato 3 tocchi effettuati dal compagno che ha trasmesso la palla 2. (3+2=5) la palla va controllata per essere
trasmessa dal lato sinistro.

3) A seconda del numero dei portieri che si
dispone definire un quadrato o un triangolo
equilatero con un lato di 15 mt. Porre ad ogni
angolo un portiere. Se si desidera eseguire un
esercizio per la trasmissione della palla (Fig.4
disegno 1) i portieri ognuno posto su un vertice
si trasmettono la palla di prima o dopo
controllo a seconda di quanto stabilito.
Se i portieri sono pi degli angoli definiti si
pu eseguire lesercizio in modo dinamico
facendo cambiare posizione al portiere che ha
trasmesso la palla.
Se si vuole eseguire lesercitazione per la guida
della palla (figura 4 disegno 2) si posizionano i
portieri sui lati opposti, A parte guidando la
palla fino allangolo successivo, poi trasmette
la palla a C e ne prende il posto. C controlla la
palla la guida fino al successivo angolo e la
gioca a B e ne prende il posto.

4) I portieri A e B giocano sempre il pallone in
verticale mentre C e D sempre diagonalmente,
cercando di fare attenzione a non far scontrare
i due palloni (fig.5).
Lesercizio pu essere effettuato di prima o
dopo controllo.












5) Si definisce un quadrato con un lato variabile dai 10 ai 20 mt. a seconda del numero e delle abilit dei portieri.
Allinterno si muovono i N.1 che devono passarsi la palla di prima o dopo controllo. I portieri devono comunicare il
nome del compagno a cui vogliono dare la palla, la quale che non deve mai fermarsi o uscire dal quadrato. Possono
essere messi dei vincoli di piede o di spostamento:








Vincoli di piede Vincoli di spostamento
- Solo destro; - solo corsa laterale;
- Solo sinistro; - solo corsa indietro;
- Se chi mi ha dato la palla ha usato il - in base a chi mi ha dato palla;
destro io trasmetto di sinis tro o viceversa.

Fig. 4 Fig. 4
B
D
C
A A
B
C
D
1 2
Fig. 5 Fig. 5
D
B
C
A
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9 9
6) Si definisce un quadrato dove allinterno 2-3 portieri, palleggiano con i piedi singolarmente, i rimanenti portieri
(solitamente 3-4) possono guidare ciascuno una palla allinterno del quadrato (con o senza vincoli) oppure possono
passarsi di prima o dopo controllo un pallone senza colpire quelli che palleggiano. Lesercizio viene eseguito per circa
1minuto poi si effettua il cambio.
7) Il portiere dopo aver simulato uno spostamento
per seguire lazione verso il palo (1) o larea
piccola (2) riprende la posizione di partenza ed
accorcia verso il mister che gli gioca una palla con
traiettoria inizialmente definita e successivamente
a sorpresa. Il portiere a seconda di quanto
precedentemente stabilito deve appoggiare
lateralmente verso P1 o P2 la palla al volo o dopo
controllo (fig.6)








8) Il portiere P dopo aver controllato il pallone
scambia il pallone con P1 e P2. Lallenatore M
esegue un attacco a P e chiudendo una delle
possibili soluzioni di appoggio e costringendolo a
controllare il pallone nel modo e nella direzione
libera, utilizzando sempre entrambi i piedi (fig.7).








9) Si definisce un quadrato di 10-15 mt. di lato a
seconda del numero dei portieri con 3-4 porticine
per lato. Il primo portiere parte dal centro con il
pallone tra i piedi, e lo gioca verso un altro
portiere situato allesterno del quadrato dietro una
portina, il quale lo controlla con un primo tocco
verso linterno del quadrato e con un secondo
tocco lo gioca ad un altro compagno posto
allesterno, nel frattempo il primo portiere uscito
dal quadrato e si posizionato in corrispondenza
di una qualsiasi portina.
Lesercizio assume ancora pi difficolt se svolto
di prima con la sequenza di una dai e vai dove il
ritmo deve essere tenuto alto. Un ulteriore vincolo
pu essere quello di stabilire che se chi ha
trasmesso la palla lo ha fatto di destro che riceve
lo deve fare con il piede opposto (fig.8).

BIBLIOGRAFIA
- FERRANTE-CRISTI: La formazione del giovane calciatore - ed. Correre
- THISSEN e ROLLGEN : Goalkeeping drills - ed. Reedswain

Fig. 6 Fig. 6
2
1
P1 P2
Fig. 7 Fig. 7
P1
P2
Fig. 8 Fig. 8

Insegnare i principi della t at t ica
con part it elle di pallamano.
A cura di MICHELE TOSSANI
Esempi di partitelleedesercitazioni atema, utili efunzionali allapprendimentodellatattica.

Usare partitine di sport alternativi, come rugby o basket, sempre pi diffuso durante i microcicli di allenamenti: fra
questi sport alternativi, un posto di primo piano spetta certamente alla pallamano adattata al calcio.
Infatti, durante questo articolo, analizzeremo come lutilizzo di queste particolari forme di partite possa giovare non
poco alla costruzione della nostra squadra.
Senza contare che eseguire queste esercitazioni con le mani, ad esempio quelle di psicocinetica che analizzeremo, pu
essere molto utile come fase di apprendimento dellesercizio prima di passare al grado di difficolt successivo con i
piedi.

Esempi ed esercit azioni.

Ecco alcuni esempi di partitine collettive, adatte a far progredire il nostro gruppo:

Esercizio 1
In un quadrato di dimensioni variabili in funzione del numero di atleti a disposizione, si affrontano 2 squadre di uguale
numero in un partitina di pallamano per il possesso palla.
Ogni squadra segna 1 punto dopo un certo numero, esempio 10, di passaggi consecutivi.
Nessun giocatore pu avanzare palla in mano, per possibile usare il piede perno stile basket.
Obbligo di passaggio al 3 uomo, vale a dire divieto di cedere la sfera allo stesso giocatore dalla quale si ricevuta.
Divieto di strappare la palla dalle mani degli avversari, si gioca quindi solamente sullanticipo.
Ogni giocatore non pu tenere la palla fra le mani per pi di 3 secondi.

Esercizio 2
In un quadrato di lato variabile, 2 squadre si affrontano in un partita di pallamano con lo scopo di segnare in 2 miniporte
difese da 2 portieri.
Il gol valido solo di testa.
Divieto di trattenere la palla pi di 3 secondi.
Obbligo di passaggio al 3 uomo.
Divieto di strappare la sfera allavversario.
Varianti:
il gol valido solo di piede (al volo).
Si pu passare la palla di prima colpendola di mano, o di testa.
II gol valido solamente se tutti i componenti di una squadra hanno superato la propria 1/2 campo.
a ar rt t i ic co ol lo o
9
9

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2 2
Se vogliamo abituare la nostra squadra ad un pressing ultraoffensivo, possiamo dare 2 punti alla squadra che segna
dopo la riconquista della sfera in zona dattacco
Si pu giocare senza portieri, con miniporte libere
E permesso avanzare di tre passi, con la palla in mano, dopo aver eseguito un rimbalzo a terra
Si pu avanzare palla in mano facendola rimbalzare in terra ma, al 1 arresto della corsa, non possibile pi
avanzare.

Esercizio 3
In un quadrato di lato variabile, 2 squadre si affrontano in un partita di pallamano con lo scopo di segnare in 2 miniporte
difese da 2 portieri.
Obbligo di passaggio al 3 uomo.
I giocatori non possono tenere la palla in mano pi di 3 secondi
Obbligo di fare 1 passaggio in avanti, dritto o laterale, alternandolo ad 1 passaggio allindietro, dritto o laterale;
questo per abituare la squadra a muovere il pallone verticalmente, in un senso o nellaltro, allo scopo di mettere in
difficolt la difesa avversaria .
Divieto di strappare la sfera allavversario., si gioca solo sullanticipo.
Gioco sul piede perno, senza poter avanzare palla in mano.
Varianti:
quelle gi evidenziate nellesercizio 2.

Esercizio.4
In un campo 10x10, 2 squadre si esercitano insieme in una partitina di pallamano che prevede passaggi in sequenza fra
una squadra e laltra.
Non possibile avanzare palla in mano.
Non possibile tenere la sfera in mano per pi di 3 secondi.
Obbligo di gioco sul 3 uomo.
Varianti:
possibile passare la palla con 1 rimbalzo a terra, tipo passaggio basket

Esercizio.5
In un campo 10x10, 2 squadre si affrontano in una partitina di possesso palla di pallamano
I giocatori non possono tenere la palla in mano pi di 3 secondi.
I giocatori non possono avanzare con in mano il pallone
Obbligo di gioco sul 3 uomo.
Non ammesso lo strappare il pallone dalle mani dellavversario, gioco solamente sullanticipo.
Varianti.
possibile passare la palla con 1 rimbalzo a terra, tipo passaggio basket.

Esercizio.6
In un campo 10x10, 3 squadre si affrontano in una partitina di possesso palla di pallamano
La squadra che perde il possesso della sfera passa in difesa contro le altre 2.
I giocatori non possono tenere la palla in mano pi di 3 secondi.
I giocatori non possono avanzare con in mano il pallone.
Obbligo di gioco sul 3 uomo.
Non ammesso lo strappare il pallone dalle mani dellavversario, gioco solamente sullanticipo.
Varianti.
possibile passare la palla con 1 rimbalzo a terra, tipo passaggio basket.

Queste esercitazioni sono molto importanti; infatti, oltre a sviluppare, come ogni possesso palla, il gioco corale,
presentano alcune caratteristiche tattiche particolari utili per la squadra, infatti:

1. il limitato tempo di possesso per ogni componente delle squadre, 3 secondi, risulta importante per abituare i
propri giocatori ad un gioco rapido;
2. lutilizzo delle mani, con un limitato raggio di campo da poter coprire con un passaggio, rispetto a quello che si
potrebbe conquistare con un lancio fatto con i piedi, abitua la squadra ad avanzare compatta;
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3 3
3. il divieto di strappare il pallone dalle mani dellavversario, aiuta a sviluppare il senso dellanticipo, oltre al
pressing, dato che i compagni del giocatore che copre il possessore di palla avversario vanno a posizionarsi in
anticipo sugli appoggi avversari.

A seguire vengono proposte alcune esercitazioni, a gruppi o collettive, utili per lapprendimento delle tematiche
offensive e/o difensive.

Esercizio.7
In un quadrato 10x10 si affrontano 2 squadre in un 2 contro 2 di pallamano con lutilizzo di tutti quei movimenti, come
sovrapposizioni, dai e vai ecc. che lallenatore vuole dai propri giocatori in fase offensiva.
In fase difensiva si lavora sullutilizzo del concetto di copertura reciproca dai giocatori.
I giocatori non possono tenere la palla in mano pi di 3 secondi.
I giocatori non possono avanzare con in mano il pallone.
Non ammesso lo strappare il pallone dalle mani dellavversario, gioco solamente sullanticipo.
Varianti:
E ammesso il fuorigioco.

Esercizio 8
In un quadrato 10x10 si affrontano 2 squadre in un 3 contro 3 di pallamano con lutilizzo di tutti quei movimenti, come
sovrapposizioni, dai e vai, passaggio e taglio del campo a liberare il 3 giocatore, che lallenatore vuole dai propri
giocatori in fase offensiva.
In fase difensiva si lavora sul concetto di diagonale e piramide.
I giocatori non possono tenere la palla in mano pi di 3 secondi
I giocatori non possono avanzare con in mano il pallone
I giocatori possono giocare sul 3 uomo
Non ammesso lo strappare il pallone dalle mani dellavversario, gioco solamente sullanticipo
Varianti:
ammesso il fuorigioco

Esercizio 9
Partita ombra 11 contro 0, vengono provate tutte le giocate offensive volute dallallenatore.
Non possibile tenere la palla in mano pi di 3 secondi.
La conclusione avviene con un tiro al volo di testa o di piede .
E vietato toccare il pallone in area con le mani.
E vietato avanzare palla in mano.
Varianti:
Dalla dattacco si gioca mettendo, la palla a terra, con i piedi, ad 1 o 2 tocchi.
Lazione si conclude con un passaggio, di mano o di piede, fuori area, per la conclusione di una punta o di un
centrocampista in inserimento.
E possibile avanzare palla in mano, per non pi di 3 passi.
E possibile avanzare palla in mano, per non pi di 3 passi, palleggiando tipo basket in modo da abituare i giocatori
a tenere docchio palla e piazzamento dei compagni.

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