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Ognuno pu avere la propria opinione, ma i numeri sono numeri e non si discutono!

La cosa pi vicina allintelligenza la semplicit.



FISICA PREVALENTE E FISICA DI RUBINO A CONFRONTO
(in 14 punti)
Leonardo Rubino
leonrubino@yahoo.it
05/02/2012
Per www.altrogiornale.org

1- Sulla densit dellUniverso, sulle sue dimensioni, sulla sua massa, sulla sua et e sulla presunzione di poterne
osservare i confini.

2- Lespansione dellUniverso, da loro sostenuta, risulta per ingiustificabile ed inconciliabile con le loro stesse
osservazioni dellUniverso!

3- Sulla Radiazione Cosmica di Fondo (CMBR) a 2,73 kelvin.

4- Sulle curve di rotazione (troppo veloce) delle galassie e sullaccelerazione cosmica.

5- Unificazione tra Gravit ed Elettromagnetismo, nei due casi.

6- La quarta dimensione, ingiustificabile, inconstatabile e non plausibile.

7- La velocit limite c ingiustificata nella fisica ufficiale di tante universit.

8- Mancata parentela tra mondo microscopico e mondo macroscopico, nella fisica di tante universit.

9- Nessun legame tra Universo e Principio di Indeterminazione di Heisenberg, nella fisica di tante universit.

10- Nessun legame sorprendente tra Universo e numero di particelle in esso contenute, nella fisica di tante
universit.

11- Giustificazione di massa e raggio delle galassie, nella mia fisica.

12- Sul totale disaccordo, tra teoria e misurazioni, nellambito delle energie cedute.

13- Sullassenza di antimateria nel nostro Universo.

14- Uovo Cosmico, o puntino, della fisica prevalente versus la legittimazione a comparire, delle coppie +/- della
mia fisica.


Abstract: Ecco un confronto, in 14 punti, tra la fisica moderna prevalente di molti atenei e quella da me esposta. Al
lettore il compito di valutare il confronto e di trarre le conclusioni.
La fisica prevalente di oggigiorno si trascina dietro, imperterrita, problemi ed incoerenze con la densit dellUniverso,
con lespansione, con laccelerazione e coi confini osservabili dello stesso, con interpretazioni ampollose della CMBR,
con la giustificazione della fantomatica e bizzarra materia oscura, con la veloce rotazione delle galassie, con la mancata
unificazione, in modo convincente, tra forze molto simili, come quella gravitazionale ed elettromagnetica, poi con la
fantomatica ed ingiustificabile quarta dimensione della relativit, con la inspiegata esistenza e costanza della velocit
limite c, con la apparentemente totale estraneit del mondo microscopico da quello macroscopico, poi con
limpossibilit di fornire una spiegazione consistente per la dimensione della galassia, poi con lambito delle energie
cedute, con lapparente assenza di antimateria nellUniverso, con lincapacit di giustificare la comparsa dellUniverso
ecc.




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1- Sulla densit dellUniverso, sulle sue dimensioni, sulla sua massa, sulla sua et e sulla presunzione di poterne
osservare i confini.

Fisica prevalente:

La cosmologia di oggigiorno valuta il raggio dellUniverso in:

luce anni Mpc R
Univ
_ 10 5 , 13 4000
9
(1.1)

Per la Legge di Hubble, infatti, si ha un rapporto pressoch costante tra velocit e distanza:

d v H / = , con H che la Costante di Hubble:
] ) ( [ 10 338 , 2 ) /( 75
18
m
s
m
Mpc s km H

(1.2)
ed avendo dunque constatato che gli oggetti pi lontani mai osservati si allontanano ad una velocit vicina a quella della
luce c, ne discende che:
Univ
R c H / , da cui: luce anni Mpc H c R
Univ
_ 10 5 , 13 4000 /
9
(1.3)
cio appunto la (1.1).

Sullet dellUniverso, con unespansione alla velocit della luce seguirebbe un numero di anni pari appunto a quelli
nella (1.1), ossia:
anni T
Univ
9
10 5 , 13 (1.4)
Per quanto riguarda, poi, la massa, si calcola la velocit di un corpo gravitante di massa m ai confini dellUniverso
visibile, banalmente, imponendo la seguente eguaglianza tra forza centrifuga e forza gravitazionale:
2
2
/
Univ Univ
Univ
R M m G
R
c
m a m = = , (1.5)
da cui, tenuto anche conto della (1.3), segue che:
kg H G c M
Univ
53 3
10 67 , 1 ) /( = (1.6)
Il conseguente valore di densit dellUniverso che ne scaturisce :
3 26 2 3 3 3
/ 10 2 )
3
4
/( ] ) (
3
4
[ ) ( )
3
4
/( m kg G H
H
c
GH c R M
Univ Univ

= = = (troppo elevato!) (1.7)
Gli astrofisici non misurano invece tale densit; osservando lUniverso e compiendo misurazioni su di esso, essi
giungono al seguente risultato, e, comunque, ad un valore molto pi basso di quello della (1.7):
3 30
/ 10 32273 . 2 m kg

=

Fisica di Rubino:

Se invece noi ipotizziamo che lUniverso sia 100 volte pi grande e pi massivo:
m R R
Univ New Univ
28
10 17908 , 1 100

(1.8)
kg M M
Univ New Univ
55
10 59486 , 1 100

(1.9)
si ottiene:
3 30 3
/ 10 32273 . 2 )
3
4
/( m kg R M
New Univ New Univ


= = ! (1.10)
che la giusta densit misurata!
Con questi nuovi valori pi elevati, ed omettendo il New, ci accorgiamo anche che:
Univ
Univ
R
GM
c =
2
! (1.11)
Riguardo il nuovo T
Univ
dellUniverso, sappiamo dalla fisica che: v=!R e T / 2 = , e, per lintero Universo:
c=!R
Univ
e
Univ
T / 2 = , da cui:
s
c
R
T
Univ
Univ
20
10 47118 , 2
2
= =


(7.840 miliardi di anni) (1.12)
che sicuramente almeno 100 volte pi lungo di quello della (1.4), anche qualora lo si prolungasse a tempo di ciclo
completo, nel qual caso esso diventerebbe:
s
c
R
T
wrong Univ
wrong Univ
18
10 67 , 2
2
= =


(ossia il tempo della (1.4) esteso ad un ciclo completo) (1.13)
Si dunque ottenuta una densit pi bassa, conformemente con quanto osservato dagli astrofisici e ci si sbarazzati
della presunzione del sostenere di aver osservato gli oggetti pi lontani, ai confini dellUniverso.
Inoltre, non vi pi bisogno di inventarsi montagne di materia oscura e invisibile per far assomigliare la loro errata
densit teorica a quella effettivamente misurata.


2- Lespansione dellUniverso, da loro sostenuta, risulta per ingiustificabile ed inconciliabile con le loro stesse
osservazioni dellUniverso!

Fisica prevalente:

E difficile accettare un Universo in espansione che contemporaneamente mostra propriet attrattive/collassanti a livello
globale, in forma di gravit.
E loro recenti misurazioni su supernove lontane Ia, utilizzate come candele standard, hanno dimostrato che lUniverso
sta effettivamente accelerando, fatto questo che contro la teoria della nostra presunta attuale espansione post Big
Bang, in quanto, dopo che leffetto di una esplosione cessato, le schegge proiettate si propagano, s, in espansione, ma
devono farlo ovviamente rallentando, non accelerando.
La fisica di tante universit deve fare (e sta effettivamente gi facendo) i conti con tutto ci!

Fisica di Rubino:

Beh, certo che se la materia mostra attrazione reciproca in forma di gravit, allora siamo in un Universo armonico
oscillante in fase di contrazione, che si sta contraendo tutto verso un punto comune che il centro di massa di tutto
lUniverso. Infatti, laccelerare verso il centro di massa ed il mostrare propriet attrattive gravitazionali sono due facce
della stessa medaglia. Inoltre, tutta la materia intorno a noi mostra di voler collassare: se ho una penna in mano e la
lascio, essa cade, dimostrandomi che vuole collassare; poi, la Luna vuole collassare nella Terra, la Terra vuole
collassare nel Sole, il Sole nel centro della Via Lattea, la Via Lattea nel centro del suo ammasso e cos via, e, dunque,
anche tutto lUniverso collassa. No?
Ma allora come si spiegherebbe che vediamo la materia lontana, intorno a noi, allontanarsi e non avvicinarsi? Beh,
facile: se tre paracadutisti si lanciano in successione da una certa quota, tutti e tre stanno cadendo verso il centro della
Terra, dove poi idealmente si incontreranno, ma il secondo paracadutista, cio quello che sta in mezzo, se guarda in
avanti, vede il primo che si allontana da lui, in quanto ha una velocit maggiore, poich si buttato prima, mentre se
guarda indietro verso il terzo, vede anche questi allontanarsi, in quanto il secondo, che sta facendo tali rilevamenti, si
lanciato prima del terzo, e dunque ha una velocit maggiore e si allontana dunque pure da lui. Allora, pur convergendo
tutti, in accelerazione, verso un punto comune, si vedono tutti allontanarsi reciprocamente. Hubble era un po come il
secondo paracadutista che fa qui i rilevamenti. Solo che non si accorse dellesistenza della accelerazione di gravit g
(a
Univ
) come background.
Ricordo poi, per lennesima volta, che recenti misurazioni su supernove lontane Ia, utilizzate come candele standard,
hanno dimostrato che lUniverso sta effettivamente accelerando, fatto questo che contro la teoria della nostra presunta
attuale espansione post Big Bang, in quanto, dopo che leffetto di una esplosione cessato, le schegge proiettate si
propagano, s, in espansione, ma devono farlo ovviamente rallentando, non accelerando.


3- Sulla Radiazione Cosmica di Fondo (CMBR) a 2,73 kelvin.

Fisica prevalente:

LUniverso risulta permeato da una radiazione elettromagnetica (CMBR) di una determinata frequenza e, dunque, di
una determinata lunghezza donda.
Per la legge di Wien, a tale lunghezza donda (
3
10 06 , 1

[m]) corrisponde la temperatura del corpo che lha emessa:

3
2
max
10 06 , 1
10 2897 , 0

= =
T T
C
] [m (Legge di Wien) (3.1)
(
2
10 2897 , 0

= C ] [ m K la Costante di Wien)

da cui: K
C
T 73 , 2
10 06 , 1
10 2897 , 0
3
2

= =

.
Se ora si utilizza la legge di Stephan-Boltzmann:
4
T = [W/m
2
] ( ) ( 10 67 , 5
4 2 8
K m W

= ), la stessa legge
pu essere riscritta nel seguente modo:

4
2
4
T
R
L
Univ
Univ

= , dove
Univ
Univ
Univ
T
c M
L
2
= la potenza, in watt, dellUniverso predicato in tante universit.

Invertendo la formula, si ottiene, per la temperatura del loro Universo:
K
R
T
c M
R
L
T
Univ
Univ
Univ
Univ
Univ
73 , 2 )
4
( )
4
(
4
1
2
2
4
1
2
= =

(avendo utilizzato i valori forniti dalle (1.1), (1.6) e (1.13))
ossia un valore completamente diverso da 2,73K e molto pi grande, nella fattispecie.
Allora, cosa si sono inventati? Si sono inventati che tale radiazione non quella attuale dellUniverso (pur misurandola,
loro, attualmente), ma bens la radiazione che venne emessa quando lUniverso, giovanissimo, aveva circa 350.000
anni e la radiazione si stacc dalla materia. A quel tempo, per, la temperatura stimata doveva essere di circa 3000K (e
sicuramente <50.000K), e non di 2,73K. E allora cosa si sono controinventati? Che da quel momento ad oggi, lungo i
miliardi di anni, questa radiazione caldissima (senza venir riassorbita dalla materia, per farsi rilevare da noi) si
degradata viaggiando, per effetto Doppler, per red shift, divenendo oggi di 2,73K!!! Mai mettere limiti alla fantasia!

Fisica di Rubino:

Utilizzando invece i dati, molto pi coerenti, del mio Universo, ossia le (1.8), (1.9) e (1.12), si ha:
W
T
c M
L
Univ
Univ
Univ
51
2
10 80 , 5 = = , da cui, per Stephan-Boltzmann:

K
R
L
T
Univ
Univ
73 , 2 )
4
(
4
1
2
=

!!!!!!!!!
E ora interessantissimo notare che se si immagina che un elettrone (particella base e stabile, nel nostro Universo!)
irradi tutta lenergia che lo costituisce nel tempo T
Univ
, si ottiene una potenza che esattamente della costante di
Planck in watt!
Infatti:
W h
T
c m
L
W
Univ
e
e
34
2
10 316 , 3
2
1

= = = (3.2)
E notiamo anche che un elettrone e lUniverso hanno lo stesso rapporto luminosit massa:

infatti, W
T
c M
L
Univ
Univ
Univ
51
2
10 80 , 5 = = (per definizione) e risulta quindi vero che:

e
W
Univ e
Univ
e
e
e
Univ Univ
Univ
Univ
Univ
Univ
m
h
T
c
m
T
c m
m
L
T
c
M
T
c M
M
L
2
1
2
2
2
2
= = = = = = e per la legge di Stephan-Boltzmann, sia allUniverso

che ad un elettrone si pu, per cos dire, attribuire la stessa temperatura della radiazione cosmica di fondo:
4
2
4
T
R
L

= , da cui: K
r
h
r
L
R
L
R
L
T
e e
e
Univ
Univ
73 , 2 )
4
2
1
( )
4
( )
4
( )
4
(
4
1
2
4
1
2
4
1
2
4
1
2
= = = =

! (3.3)
E tutto ci non pi vero se si usano i valori della cosmologia prevalente!


4- Sulle curve di rotazione (troppo veloce) delle galassie e sullaccelerazione cosmica.

Premessa:

Si definisce il raggio classico dellelettrone eguagliando lenergia elettrostatica a quella intrinseca dellelettrone stesso
(
2
c m
e
):
e
e
r
e
c m
2
0
2
4
1

= , da cui: (4.1)
m
c m
e
r
e
e
15
2
2
0
10 8179 , 2
4
1

.
Ora, sempre in senso classico, se immagino di calcolare laccelerazione di gravit su un elettrone, come se lo stesso
fosse un piccolo pianetino, devo scrivere banalmente che:
2
e
e x
e x
r
m m
G g m

= , da cui:
2 12
4
4 3
2
0
2
2
10 62 , 7 ) ( 8 s m a
e
c Gm
r
m
G g
Univ
e
e
e
e

= = = = (4.2)
Essendo lelettrone particella base e stabile, nel nostro Universo, lo consideriamo come armonica dellUniverso
stesso. A conferma di ci, otteniamo quella che laccelerazione cosmica
Univ
a di collasso dellUniverso direttamente
dai nuovi valori di raggio e massa dellUniverso, esposti a pagina 2; infatti:
2 12
2
10 62 , 7 s m
R
c
a
New Univ
Univ

= = , (in quanto si sa, dalla fisica, che


r
v
a
2
= ), nonch:
2 12 2
10 62 , 7 / s m R M G a
New Univ New Univ Univ


= = (dalla Legge della Gravitazione Universale di Newton)

e lo stesso valore si ottiene anche dai dati sullammasso di galassie della Chioma:











Fig. 4.1: Ammasso della Chioma.

La Fig. 4.1 qui sopra una foto dellammasso di galassie della Chioma, sul quale sono disponibili centinaia di
misurazioni; bene, sappiamo che tale ammasso dista da noi:

"x=100 Mpc = 3,26 10
8
a.l. = 3,09 10
24
m

e si allontana da noi ad una velocit:

"v=6870 km/s=6,87 10
6
m/s.

Poi, dalla fisica, sappiamo che, banalmente:

t v t t a t a x = = =
2
1
) (
2
1
2
1
2
, da cui:
v
x
t


=
2
, che usata nella definizione di accelerazione
a
Univ
, ci d:
2 12
2
/ 10 62 , 7
2
) (
2
s m a
x
v
v
x
v
t
v
a
Univ Univ

=

= , accelerazione cosmica (4.3)


avendo utilizzato appunto i dati dellammasso della Chioma.
E questa laccelerazione con cui perlomeno tutto il nostro Universo visibile accelera verso il centro di massa
dellUniverso intero.

Vi sarete accorti che si ha:
Univ e
a g = con la precisione delle cifre decimali. Lelettrone proprio unarmonica.

Fisica prevalente:

Essendo la velocit di rotazione delle galassie troppo elevata e con una dipendenza dal raggio anomala, ed essendo vera
la stessa cosa anche per gli ammassi di galassie e per tutti gli oggetti grandi in generale, si pensato bene di inventare
lesistenza di quantit spropositate di materia ed energia invisibili (dark matter e dark energy), contro qualsiasi forma di
plausibilit. Non esiste prova diretta dellesistenza di materia oscura! Inoltre, la materia oscura uno degli oggetti pi
bizzarri mai inventati dalla scienza ufficiale, in quanto densissima, pesantissima, oscura, ma anche trasparente; poi, gli
stata attribuita una sola caratteristica della materia ordinaria, ossia la gravit, per far tornare i loro conti, ma diversa
in tutto il resto, ossia dove non interessa. La materia oscura, inoltre, pur essendo densissima e non estranea alla gravit,
non collasserebbe, per, nel centro della galassia.
Ed anche il loro problema della loro densit di Universo troppo elevata ha spinto a decretare lesistenza di materia
fantasma nellUniverso.

Fisica di Rubino:

La densit dellUniverso, nella fisica da me esposta, gi plausibile di suo; inoltre, io attribuisco leccesso di velocit di
rotazione di galassie ed ammassi alla forza mareale esercitata su essi da tutto lUniverso circostante, tramite
Univ
a ;
proprio come la Terra, che esercitando una forza mareale sulla Luna, lha costretta ad acquisire una rotazione sincrona
con quella di rivoluzione intorno alla Terra stessa, tale da far s che la Luna mostri sempre la stessa faccia alla Terra.
E lentit di
Univ
a , guarda caso, dello stesso ordine di grandezza dellaccelerazione gravitazionale alla periferia di
oggetti di dimensioni galattiche.













Fig. 4.2: Galassia di Andromeda (M31).

Imponiamo, ad una stella periferica in rotazione in una galassia, lequilibrio tra forza centrifuga e forza di attrazione
gravitazionale verso il centro di massa della galassia stessa:
2
2
Gal
Gal star
Gal
star
R
M m
G
R
v
m = , da cui:
Gal
Gal
R
GM
v =

Nel caso invece si consideri anche il contributo mareale dovuto ad a
Univ
, e cio dovuto anche a tutto lUniverso
circostante, si ha:


Gal Univ
Gal
Gal
R a
R
GM
v + = ; vediamo dunque, nel caso, ad esempio, della M31, a quanti R
Gal
(quante k volte) di
distanza dal centro della galassia il contributo di a
Univ
riesce a sopperire alla necessit di considerare dark matter:
Galassia di Andromeda (M31):

Distanza: 740 kpc; R
Gal
=30 kpc;
Massa visibile M
Gal
= 3 10
11
M
Sun
;
Massa stimata(+Dark) M
+Dark
= 1,23 10
12
M
Sun
;
M
Sun
=2 10
30
kg; 1 pc= 3,086 10
16
m;

Gal Univ
Gal
Gal
Gal
Dark
kR a
kR
GM
kR
GM
+ =
+
, da cui: 4
) (
2

=
+
Gal Univ
Gal Dark
R a
M M G
k , dunque a 4R
Gal
lesistenza di a
Univ

ci permette di avere i valori di velocit di rotazione osservati, senza far ricorso alla materia oscura. Inoltre, a 4R
Gal
il
contributo alla rotazione dovuto ad a
Univ
domina.
Per ultimo, osservo che a
Univ
non ha invece effetto su oggetti piccoli come il sistema solare; infatti, in tale caso:
14 , 1 10 92 , 8
8
>>

Sole Terra Univ


Sole Terra
Sun
R a
R
M
G .

E ovvio che queste considerazioni sul legame tra a
Univ
e la velocit di rotazione delle galassie sono ampiamente aperte
ad ulteriori speculazioni e la formula tramite la quale si pu tener conto delleffetto mareale di
Univ
a nelle galassie pu
assumere una forma ben pi complessa di quelle qui sopra, ma non sembra proprio un caso che un po tutte le galassie
hanno dimensioni che stanno in un range abbastanza stretto (3 4 R
Milky Way
o non molto di pi) e, in ogni caso, non con
raggi di decine o di centinaia di R
Milky Way
, ma, al massimo, di qualche unit. E infatti la componente dovuta
allaccelerazione cosmica che, annullando, in certe fasi, laccelerazione centripeta nella galassia, andrebbe a sfrangiare
la galassia stessa, ed eguaglia, ad esempio, nella M31, la componente gravitazionale propria ad un valore di raggio pari
a:
Max Gal Univ
Max Gal
M
R a
R
GM

=
31
, da cui:
31
31
5 , 2
M
Univ
M
Max Gal
R
a
GM
R =

, (4.4)
ed infatti i raggi massimi osservati nelle galassie non sono molto dissimili.


5- Unificazione tra Gravit ed Elettromagnetismo, nei due casi.

Fisica prevalente:

Non esiste possibilit di imparentamento di queste due forze, seppur notoriamente simili, nellambito della cosmologia
prevalente di tante universit. Hanno effettuato tentativi poco comprensibili e poco suggestivi tramite la Teroria delle
Stringhe, in ambienti a decine di dimensioni arrotolate (ingiustificabili, indimostrabili e non plausibili).

Fisica di Rubino:

Qui tale possibilit esiste ed emerge spontaneamente, da s.

Se usiamo la (1.11) nella (4.1), otteniamo:


Univ
e Univ
e
R
m GM
r
e
=
2
0
4
1

! (5.1)

Alternativamente, sappiamo che la Costante di Struttura Fine vale 1 su 137 ed espressa dalla seguente equazione:
c
h
e

2
4
1
137
1
2
0
= = , ma notiamo anche che la quantit
137
1
data dalla seguente espressione, che pu essere
evidentemente ritenuta, a tutti gli effetti, altrettanto valida come espressione per la Costante di Struttura Fine:

Univ
e
e
h
r
Gm

2
137
1
= = , dove
Univ
Univ
T
1
= . (
Univ
T
il valore appena ottenuto nella (1.12)!) (5.2)

Potremo dunque stabilire la seguente uguaglianza e trarre le relative conseguenze:
Univ
e
e
h
r
Gm
c
h
e

2
2
0
2
4
1
)
137
1
( = = = , da cui:
e
e
Univ
e
e
Univ
r
Gm
R
r
Gm c
e
2 2
2
0
2 4
1
= =


Dunque, si pu scrivere che:
e
e
Univ
r
Gm
R
e
2 2
0
4
1
=

.
Ora, se si immagina momentaneamente, e per semplicit, che la massa dellUniverso sia composta da N tra elettroni

e
e positroni
+
e , potremo scrivere che:
e Univ
m N M = , da cui:
e
e Univ
Univ
r N N
m GM
R
e
=
2
0
4
1

,
o anche:
e
e Univ
Univ
r N
m GM
N R
e
=
) ( 4
1
2
0

. (5.3)
Se ora ipotizziamo che
e Univ
r N R = , (5.4)
oppure, ci che lo stesso,
N R r
Univ e
=
, allora la (5.3) diventa:
Univ
e Univ
e
R
m GM
r
e
=
2
0
4
1

! cio appunto
ancora la (5.1).
Ora, notiamo innanzitutto che laver supposto che
e Univ
r N R = correttissimo, in quanto, dalla definizione di N data
poco fa, si ha che:
85
10 75 , 1 =
e
Univ
m
M
N (~Eddington), da cui:
42
10 13 , 4 N (~Weyl) e m r N R
e Univ
28
10 18 , 1 = , cio
proprio il valore di
Univ
R .

La (5.1) di fondamentale importanza ed ha un significato molto preciso (Rubino) in quanto ci dice che lenergia
elettrostatica associata ad un elettrone in una coppia elettrone-positrone (
+
e e adiacenti) n pi, n meno che
lenergia gravitazionale conferita alla stessa da tutto lUniverso
Univ
M alla distanza
Univ
R
! (e viceversa)
Dunque, un elettrone, lanciato gravitazionalmente da una enorme massa
Univ
M per un tempo lunghissimo
Univ
T e
attraverso un lunghissimo cammino
Univ
R
, acquista una energia cinetica di origine gravitazionale tale che, se poi
chiamato a restituirla tutta insieme, in un attimo, tramite, ad esempio, un urto, e tramite dunque una oscillazione

della
molla costituita appunto dalla coppia
+
e e , deve appunto trasferire una tale energia gravitazionale, accumulata nei
miliardi di anni, che se fosse da attribuire solo alla energia potenziale gravitazionale della esigua massa dellelettrone
stesso, sarebbe insufficiente per parecchi ordini di grandezza.
Ecco, dunque, che leffetto di restituzione immediata, da parte di

e , di una grande energia gravitazionale accumulata,


che abbiamo visto essere
Univ
e Univ
R
m GM
, fa apparire lelettrone, sul momento, e in un range pi ristretto (
e
r ), capace di
liberare energie derivanti da forze molto pi intense della gravitazionale
Faccio altres notare che lenergia espressa dalla (5.1), guarda caso, proprio pari a
2
c m
e
!, cio proprio una sorta di
energia cinetica di rincorsa posseduta dalle coppie elettrone-positrone in caduta libera, e che Einstein confer anche alla
materia in quiete, senza purtroppo dirci che quella materia, appunto, non mai in quiete rispetto al centro di massa
dellUniverso, visto che siamo tutti inesorabilmente in caduta libera, anche se tra noi ci vediamo fermi, da cui la sua
essenza di energia cinetica di origine gravitazionale
2
c m
e
:
Univ
e Univ
e
e
R
m GM
r
e
c m = =
2
0
2
4
1

.

Infine, diamo ora prova diretta dellequazione (5.4)
e Univ
r N R = (dimostrazione di Leonardo Rubino):
il raggio dellUniverso uguale al raggio classico dellelettrone moltiplicato per la radice quadrata del numero di
elettroni (e positroni) N di cui lUniverso pu ritenersi composto.
(Sappiamo che in realt, la quasi totalit della materia dellUniverso non composta da coppie e
+
e
-
ma da coppie p
+
e
-
di
atomi di H, ma a noi ora interessa vedere lUniverso scomposto in mattoni fondamentali, o in armoniche fondamentali,
e sappiamo che lelettrone ed il positrone lo sono, in quanto sono stabili, mentre il protone pare che stabile non sia, e
dunque non unarmonica fondamentale e dunque neanche un mattone fondamentale.)
Supponiamo ora che ogni coppia e
+
e
-
(o, per il momento, anche p
+
e
-
(H), se preferite) sia una piccola molla (infatti, tutta
la materia segue la Legge di Hooke; vedi il punto 7), e che lUniverso sia una grande molla oscillante (ed attualmente in
contrazione verso il suo centro di massa) con ampiezza di oscillazione pari ovviamente ad R
Univ
, che si compone di
tutte le micro oscillazioni delle coppie e
+
e
-
. E, per ultimo, chiariamo che tali micromolle sono distribuite alla rinfusa
nellUniverso, come non pu che essere, dunque una oscilla verso destra, laltra verso sinistra, laltra in su, laltra
ancora in gi, e cos via.
In pi, i componenti e
+
ed e
-
di ogni coppia non sono fissi, dunque non considereremo N/2 coppie oscillanti con
ampiezza 2r
e
, ma N elettroni/positroni oscillanti ad r
e
.

















Fig. 5.1: LUniverso rappresentato come un insieme di tante (N) molle oscillanti in direzione casuale, o come grossa molla oscillante unica.


Ora, essendo le micro oscillazioni orientate a caso, la loro composizione random schematizzabile come in figura:















Fig. 5.2: Composizione delle N micro oscillazioni
e
r
r
distribuite casualmente a formare loscillazione globale RUniv.
Possiamo scrivere ovviamente che:
e
N
Univ
N
Univ
r R R
r
r r
+ =
1
ed il prodotto scalare di
N
Univ
R
r
con se stesso fornisce:
2 1 2 1 2
2 ) ( ) (
e e
N
Univ
N
Univ
N
Univ
N
Univ
N
Univ
r r R R R R R + + = =

r
r r r
; prendendo ora la media:
2 2 1 2 1 2 1 2
) ( 2 ) ( ) (
e
N
Univ e e
N
Univ
N
Univ
N
Univ
r R r r R R R + = + + =

r
r
, (5.5)
visto che 0 2
1
=

e
N
Univ
r R
r
r
, dal momento che
e
r
r
pu essere orientate in modo casuale su 360 (o su 4 sr, se vi va), e
dunque un vettore che media con esso, come nella espressione precedente, fornisce un valore nullo.
Univ
R

e
r

x
y
z
N
Univ
R
r

e
r
r

e
r
r

e
r
r

e
r
r

e
r
r

e
r
r

e
r
r

e
r
r

e
r
r

e
r
r

Riscriviamo allora la (5.5):
2 2 1 2
) ( ) (
e
N
Univ
N
Univ
r R R + =

e procedendo, su di essa, per induzione, dal momento che
(sostituendo N con N-1 e cos via):

2 2 2 2 1
) ( ) (
e
N
Univ
N
Univ
r R R + =

, e poi:
2 2 3 2 2
) ( ) (
e
N
Univ
N
Univ
r R R + =

ecc, si ottiene:
2 2 2 2 2 2 2 1 2
0 .......... 2 ) ( ) ( ) (
e e e
N
Univ e
N
Univ
N
Univ
r N r N r R r R R = + = = + = + =

, cio:

2 2
) (
e
N
Univ
r N R = , da cui, estraendo la radice di entrambi i membri:
e e Univ
N
Univ
r N r N R R = = =
2 2
) ( , e cio:

e Univ
r N R = ! (dimostrazione di Rubino)


6- La quarta dimensione, ingiustificabile, inconstatabile e non plausibile.

Fisica prevalente:

Nella Teoria della Relativit che si insegna in tante universit, brevemente, il nostro Universo sarebbe
quadridimensionale e la quarta dimensione sarebbe il tempo. Suppergi cos. La sostanza questa. Eppure nessuno di
noi, quando osserva o tocca un oggetto di questo Universo, riesce a percepire con la vista, o con la mano, la quarta
lunghezza.
Non parliamo poi delle decine di dimensioni arrotolate su se stesse, di cui ci parla la Teoria delle Stringhe, nella quale
prendono forma mostruosit analitiche atte solamente a far risultare qualche corrispondenza, distaccandosi totalmente
dalla plausibilit e dalla semplicit invocate dal Rasoio di Ockham.

Fisica di Rubino:

Quando alla scuola dellobbligo ci hanno insegnato il Teorema di Pitagora, ci hanno detto che in un triangolo rettangolo
la somma dei quadrati dei cateti uguale al quadrato dellipotenusa:

2 2 2
) ( ) ( ) ( y x r + =















Fig. 6.1

Poi, con lo studio della geometria in tre dimensioni, discende spontaneamente una formulazione del Teorema di
Pitagora in tre dimensioni:

2 2 2 2
) ( ) ( ) ( ) ( z y x r + + =




x
y

r
P(r, )
x
y












Fig. 6.2

Volessimo ora passare ad un fantomatico caso quadridimensionale, ci si aspetterebbe una riformulazione del genere:

2
4
2 2 2 2
) ( ) ( ) ( ) ( ) ( x z y x r + + + =

Invece, in Relativit Ristretta (TRR), la lunghezza al quadrato del quadrivettore posizione ha una espressione di
questo tipo:

2
4
2
3
2
2
2
1
2
) ( ) ( ) ( ) ( ) ( x x x x x + + = , ossia:

2
4
2 2 2 2
) ( ) ( ) ( ) ( ) ( x z y x r + + = (6.1)

Ma allora, per la componente quadridimensionale, va usato il segno + come vorrebbe Pitagora oppure il -, come ha
voluto Einstein nella (6.1)?

O forse ancora, come penso io, il tempo non centra nulla con una fantomatica quarta dimensione e lUniverso resta a
tre dimensioni?
Del resto, a noi tutti lUniverso appare tridimensionale e se qualcuno ci chiedesse di indicargli la quarta dimensione,
almeno io, avrei dei problemi ad indicargliela.

Quel segno meno nella (6.1) sta semplicemente ad indicare che il tempo non ha nulla a che fare con una quarta
dimensione. Invece, tutte le quarte componenti che compaiono nelle quadrigrandezze della TRR fanno, pi
saggiamente, riferimento alle grandezze fisiche che caratterizzano la caduta di tutta la materia dellUniverso, a velocit
c, verso il centro di massa dello stesso.

Infatti, la quarta componente del quadrivettore posizione proprio ct, la quarta componente del momento lineare mc e
la quarta componente dellenergia proprio mc
2
.

Piuttosto, quel segno meno caratteristico delle composizioni vettoriali, del tipo di quelle che avvengono nella
descrizione dellesperimento di Michelson & Morley, dove compaiono espressioni di composizione vettoriale del tipo:

2 2
v c che, moltiplicate per il tempo quadro, forniscono:
2 2
4
2 2 2 2
x x t v t c
r
= , ossia proprio unespressione di
composizione vettoriale di due movimenti, uno a velocit v ed uno a velocit c, che vogliono spacciarci per
unipotenusa quadro di un ipertriangolo rettangolo a quattro dimensioni.

E il tempo non niente altro che il nome che viene dato ad una relazione matematica di rapporto tra due spazi
differenti; quando dico che per andare da casa al lavoro ho impiegato il tempo di mezzora, dico semplicemente che il
percorrimento dello spazio che separa casa mia dallazienda in cui lavoro corrisposto allo spazio di mezza
circonferenza orologio percorsa dalla punta della lancetta dei minuti.
A mio avviso, nulla di misterioso o di spazialmente quadridimensionale dunque, come invece proposto nella TRR
(Teoria della Relativit Ristretta). A livello matematico, invece, il tempo pu essere s considerato una quarta
dimensione, cos come, se introduco la temperatura, ho poi una quinta dimensione, e cos via.




x
y
z
!


P(r, , !)
r
z
y
x
7- La velocit limite c ingiustificata nella fisica ufficiale di tante universit.

Fisica prevalente:

In tante universit, la velocit della luce (c=299.792,458 km/s) un limite superiore di velocit ed costante per tutti gli
osservatori inerziali, per principio (inspiegabile ed inspiegato). Tale concetto, infatti, lo esprimono come principio.

Fisica di Rubino:

La velocit della luce (c=299.792,458 km/s) un limite superiore di velocit non per mistero inspiegabile o per
principio, come sostenuto nella TRR ed anche dallo stesso Einstein, ma bens perch (sempre a mio avviso) un corpo
non pu muoversi a casaccio ed a proprio piacimento, nellUniverso in cui in caduta libera a velocit c, in quanto lo
stesso vincolato a tutto lUniverso circostante, come se questultimo fosse una tela di ragno che, quando la preda cerca
di muoversi, condiziona il movimento della stessa, e tanto pi quanto i movimenti vogliono essere ampi (v~c), cio, per
restare allesempio della tela di ragno, se la mosca intrappolata vuole solo muovere unala, pu farlo quasi
incondizionatamente (v<<c), mentre se vuole proprio compiere delle volate da una parte allaltra della tela (v~c), la tela
si fa sentire (massa che tende allinfinito ecc).
Poter possedere la velocit della luce e non possedere massa a riposo sono poi due concetti equivalenti. Il fotone, infatti,
ha una massa a riposo nulla e viaggia appunto alla velocit della luce. Non solo; lo stesso risulta avere sempre la stessa
velocit (c) agli occhi di tutti gli osservatori inerziali. Anche questultima caratteristica, presentata oggigiorno come
principio inspiegabile ed inspiegato, ha per delle spiegazioni molto chiare: innanzitutto, losservatore, nel compiere
misure di velocit, non pu che avvalersi dello strumento pi veloce che conosca, ossia altra luce; e gi qui, una prima
spiegazione della costanza di c, trova spazio.
Inoltre, il fotone risulta essere inaccelerabile ed indecelerabile (costanza di c) per il semplice fatto che accelerare un
oggetto significa sicuramente poter pienamente interagire con esso, ossia poterlo afferrare e poterlo scagliare pi forte.
Se ancora non si capito, voglio qui mettere in discussione la capacit, di un sistema materiale, di poter afferrare
realmente un fotone; mi spiego meglio con un esempio: se catturo un insetto con un retino e poi poso il retino, non
posso ancora sostenere di aver bloccato il veloce volo dellinsetto, in quanto lo stesso potrebbe continuare a volare
altrettanto velocemente pure nel retino, dimostrandoci di non essere afferrabile in senso assoluto. Tornando a noi, il
fotone non pu essere bloccato, in senso assoluto, dalla materia, e dunque neanche accelerato; il fotone resta confinato
nella materia, sotto forma di calore, o in orbita intorno ad un elettrone, o in qualsiasi altra forma che desideriate, un po
come londa incidente e londa riflessa, tipicamente propagantisi, risultano per intrappolate nellonda stazionaria che
viene creata dalle stesse quando, ad esempio, si d un colpo sulla superficie libera dellacqua in un catino!

Intraprendiamo ora un ragionamento che lega la Teoria della Relativit appunto al collasso dellUniverso a velocit c.

Sia un sistema composto da particella ed antiparticella che un atomo di idrogeno che un sistema gravitazionale, come
tutto lUniverso, si comportano come una molla sottoposta alla Legge di Hooke.

Dimostrazione:

in coordinate polari, per lelettrone in orbita intorno al protone, in un atomo di idrogeno, si ha lequilibrio tra forza di
attrazione elettrostatica e forza centrifuga:

3
2
2
2
0
2
2
2
0
4
1
) (
4
1
r m
p
r
e
r
dt
d
m
r
e
F
e
e r
+ = + =

, dove

=
dt
d
e
2
r m rr m r v m p
e e e
= = =

Valutiamo ora lenergia corrispondente, integrando tale forza nello spazio:


2
2 2
0
2 4
1
r m
p
r
e
dr F U
e
r
+ = =


. (7.1)



































Grafico dellenergia.


Il punto di minimo in (r
0
,U
0
) punto di equilibrio e di stabilit (F
r
=0) e lo si calcola annullando la derivata prima della
(7.1) (e cio ponendo appunto F
r
=0).

Inoltre, in r
0
, la curva esprimente U visivamente approssimabile con una parabola U
Parab
e cio, in quellintorno, si pu
scrivere:

0
2
0
) ( U r r k U
Parab
+ = , e la corrispondente forza : ) ( 2
0
r r k r U F
Parab r
= =

che , guarda caso, una forza elastica a tutti gli effetti ( kx F = - Legge di Hooke).

Dimostriamo ora che la Teoria della Relativit altro non che la interpretazione dellUniverso di oscillazioni appena
descritto, in contrazione a velocit c:

se in un mio sistema di riferimento I, in cui io osservatore sono in quiete, ho un corpo di massa m in quiete, potr
scrivere:
0
1
= v e 0
2
1
2
1 1
= = mv E . Se ora gli conferisco energia cinetica, esso passer alla velocit v
2
, tale che, ovviamente:
2
2 2
2
1
mv E = ed il suo delta energia di energia GUADAGNATA E

(delta up) sar:


2 2
2
2
2 1 2
) (
2
1
) 0 (
2
1
0
2
1
v m v m mv E E E = = = =

, con
1 2
v v v = .
Ora, il fatto che ho ottenuto un v che semplicemente pari a
1 2
v v un caso del tutto PARTICOLARE e vale solo
quando si parte da fermi, e cio quando v
1
= 0.
r
U
U
2
2
2 r m
p
e

r
e
2
0
4
1


r
0
U
o
2
4
2
0
0
2
)
4
1
(
p
e m
U
e

=

0
2
0
) ( U r r k U
Parab
+ =
In caso contrario:
2 2
1
2
2
2
1
2
2 1 2
) (
2
1
) (
2
1
2
1
2
1
v m v v m mv mv E E E
V
= = = =

, dove
V
un delta
vettoriale: ) (
2
1
2
2
v v v
V
= ; possiamo dunque affermare che, a parte il caso particolare in cui si parta da fermi (v
1
=
0), se si gi in moto, non si avr un delta semplice, ma bens uno vettoriale; ma questa semplice fisica di base.
Ora, in un mio sistema di riferimento I, in cui io osservatore sono in quiete, se ad un corpo di massa m
0
che mi appare in
quiete voglio fargli raggiungere la velocit V, devo conferirgli un delta v appunto, ma per quanto esposto in precedenza,
essendo noi gi in movimento nellUniverso (ed a velocit c), tale delta v deve sottostare alla seguente eguaglianza
(vettoriale):
) (
2 2
Speed Univ Abs New V
v c v V

= = , (7.2)
dove
Speed Univ Abs New
v

la nuova velocit assoluta che il corpo di massa m
0
risulta avere non rispetto a noi, ma nel
contesto dellUniverso e rispetto al suo centro di massa. Infatti, un corpo inesorabilmente legato allUniverso in cui si
trova, nel quale, guarda caso, esso, gi di suo si muove con velocit c e possiede dunque una energia intrinseca
2
0
c m .
Nella fattispecie, dovendo io apportare energia cinetica E
k
al corpo m
0
per fargli acquisire velocit V (rispetto a me), e
considerando che, ad esempio, in una molla con una massa attaccata ad unestremit, per la legge del moto armonico
ho, per la velocit, una legge armonica del tipo:
sin sin ) (
Max Max
V X v = = ( sin c v
Speed Univ Abs New
=

, nel nostro caso),
e per lenergia armonica si ha una legge armonica del tipo:
sin
Max
E E = ( sin ) (
2
0
2
0 K
E c m c m + = , nel nostro caso),
ricavando sin dalle due equazioni precedenti ed eguagliando, si ottiene:
K
Speed Univ Abs New
E c m
c m
c v
+
=

2
0
2
0
,
e sostituendo tale valore di
Speed Univ Abs New
v

nella (7.2), otterr:
V
E c m
c m
c c v c v V
K
Speed Univ Abs New V
=
+
= = =

] ) ( [ ) (
2
2
0
2
0 2 2 2
, che riscrivo:

] ) ( [
2
2
0
2
0 2
K
E c m
c m
c c V
+
= (7.3)

Se ora ricavo E
K
dalla (7.3), ottengo:

) 1
1
1
(
2
2
2
0

=
c
V
c m E
K
! che esattamente lenergia cinetica relativistica di Einstein!
Aggiungendo ora a tale E
K
cinetica lenergia intrinseca (che il corpo ha anche a riposo riposo rispetto a noi, non
rispetto al centro di massa dellUniverso) del corpo m
0
, ottengo lenergia totale:
2
0
2
0
2
2
2
2
2
0
2
0
2
0
1
1
) 1
1
1
( c m c m
c
V
c
V
c m c m c m E E
K
=

+ = + = , e cio la ben nota


2
0
c m E = (della TRR).
Tutto ci dopo che abbiamo supposto di apportare energia cinetica ad un corpo in quiete (rispetto a noi).

In caso di energie rimosse (fase ulteriore del moto armonico), vale la seguente:
2
0
1
c m E =

(Rubino) (7.4)
che intuitiva gi solo per il fatto che, con laumentare della velocit, il coefficiente
1
mi abbassa m
0
, riducendola
appunto, a favore della irradiazione, e cio della perdita, di energia, cosa purtroppo non prevista, nei termini della (7.4),
nella Teoria della Relativit.
Per una (convincente) deduzione della stessa (7.4) e di alcune sue implicazioni, per, sono da me disponibili ulteriori
trattazioni a riguardo.


8- Mancata parentela tra mondo microscopico e mondo macroscopico, nella fisica di tante universit.

Fisica prevalente:

Non mi risulta ci sia, nella fisica di tanti atenei, nessun indizio che faccia sospettare una similitudine tra il mondo delle
particelle e quello degli oggetti cosmologici. Anzi, la gravit della Teoria della Relativit Generale di Einstein e il
mondo quantistico non paiono (a loro) molto conciliabili.

Fisica di Rubino:

Gi con la (4.2) di pagina 5 si visto che laccelerazione di gravit su un elettrone identica allaccelerazione cosmica
Univ
a .
Inoltre, con la (3.3) di pagina 4 si visto che allelettrone e allUniverso si pu attribuire la stessa temperatura di 2,73K.
Con la (3.2) si poi sancita la parentela tra elettrone e Costante di Planck, passando attraverso lUniverso.

E, per ultimo, con la (5.2), tramite la Costante di Struttura Fine, che viene originariamente definita in un contesto
atomico/elettronico, si giunge e giustificare un Universo molto pi vecchio, ed il tutto con la precisione dei decimali,
nelle equazioni.

Si veda poi la (9.1), al prossimo punto, dove si lega la Costante di Planck del mondo infinitesimo allaccelerazione
cosmica del mondo macroscopico, passando attraverso il Principio di Indeterminazione di Heisenberg.


9- Nessun legame tra Universo e Principio di Indeterminazione di Heisenberg, nella fisica di tante Universit.

Fisica prevalente:

Non mi risulta ci sia, nella fisica di tanti atenei, nessun indizio che faccia sospettare un legame diretto tra il mondo degli
oggetti cosmologici e quello quantizzato del microscopico.

Fisica di Rubino:

LUniverso ciclico. Fossanche che uno non voglia accettare ci, Fourier ci farebbe comunque digerire la cosa, visto
che, tramite i suoi sviluppi in serie, si riesce addirittura ad approssimare un tratto di retta tramite seni e coseni, e dunque
tramite cicli, offrendo cos una visione ciclica anche laddove questa appare improbabile.
LUniverso ha una vita (periodo) molto lungo, ma non infinita; per motivi statistici legati al Principio di
Indeterminazione, vi dico che esso, quando era in fase di espansione, non poteva espandersi allinfinito, dovendo
garantire la sua scomparsa (il suo collasso), proprio perch gli stessi principi statistici sono quelli che gli hanno
permesso di comparire (vedi anche punto 14 a pag. 18).
Essendo ora il suo periodo non infinito, la sua frequenza non nulla e tutte le frequenze esistenti nellUniverso devono
essere multiple di questa, che la pi piccola esistente. Ecco lorigine della quantizzazione!

Il Principio di Indeterminazione di Heisenberg una conseguenza dellessenza dellUniverso macroscopico accelerante
ad
Univ
a e collassante a velocit c:
per tale principio, dal momento che il prodotto "x "p deve stare al disopra della quantit 2 / h , con il segno
delleguaglianza, quando "x massimo, "p deve essere minimo, e viceversa:
2 / h x p e 2 /
min max
h = x p ( 2 / h = h )
Ora, come
max
p
consideriamo, per lelettrone (particella base e stabile, nel nostro Universo!), la quantit
) (
max
c m p
e
=
e come
min
x
per lelettrone, dal momento che lo stesso altro non che unarmonica
dellUniverso che lo contiene (cos come un suono pu essere considerato come composto dalle sue armoniche),
avremo
2
min
) 2 (
Univ
a x = , come conseguenza diretta delle caratteristiche dellUniverso che lo contiene; infatti,
2
Univ Univ Univ
a R = , in quanto si sa dalla fisica che R a
2
= , e poi
Univ Univ Univ
T 2 2 = = , e come
e

dellelettrone (che armonica dellUniverso) si considera dunque la
Univ
esima parte di
Univ
, cio:
Univ Global Univ Univ e
H = = , come se lelettrone o una coppia elettrone-positrone possono compiere
oscillazioni a mo di quelle dellUniverso, ma con un rapporto velocit- ampiezza non pari alla Costante di Hubble
(globale), bens con la stessa fratto
Univ
e, dunque, se per lUniverso tutto vero che:
2
Univ Univ Univ
a R = , per
lelettrone:
2 2 2 min
) 2 ( ) ( ) (
Univ
Univ Univ
Univ
e
Univ
a a a
x = = = , da cui:
34
2 min max
10 527 , 0
) 2 (

= =

Univ
e
a
c m x p [Js] (9.1)
e questa quantit (
34
10 527 , 0

Js), guarda caso, proprio 2 / h !!

10- Nessun legame sorprendente tra Universo e numero di particelle in esso contenute, nella fisica di tante
universit.

Fisica prevalente:

Non mi risulta ci sia, nella fisica di tanti atenei, nessun legame sorprendente tra Universo e numero di particelle in esso
contenute.

Fisica di Rubino:

Abbiamo visto, con le equazioni intorno alla (5.3) che, ancora una volta con lelettrone, vi uno strettissimo legame tra
massa e raggio dellUniverso e massa e raggio dellelettrone appunto.


11- Giustificazione di massa e raggio delle galassie, nella mia fisica.

Fisica prevalente:

Non mi risulta ci sia, nella fisica degli atenei, nessuna spiegazione del perch le galassie hanno determinate masse e
determinati raggi e del perch essi non eccedano un certo range.

Fisica di Rubino:

Gi con la (4.4) abbiamo visto che, per leffetto mareale dellUniverso sulle singole galassie, attraverso laccelerazione
cosmica
Univ
a , il raggio e (di riflesso) la massa delle galassie, vengono limitati ad una certa taglia massima, come la
massa posseduta, ad esempio, dalla grande ISOHDFS 27.
Largomento va comunque sviluppato e perfezionato ulteriormente.


12- Sul totale disaccordo, tra teoria e misurazioni, nellambito delle energie cedute.

Fisica prevalente:

Quando si parla, in Fisica Atomica, di elettroni che cadono verso orbitali pi interni, cos perdendo energia, la relativit
gravitante intorno alla arcinota equazione
2
0
c m E = fa i capricci, e si ha dunque la necessit di apportare fattori
correttivi ad hoc e ci si ritrova con gigantesche equazioni correttive, per poter far combaciare i calcoli con levidenza
misurativa (Fock-Dirac ecc).

Fisica di Rubino:

Abbiamo, al contrario, gi visto con la (7.4) che, in caso di energie cedute dalla materia, vale la seguente:
2
0
1
c m E =

(Rubino) , non presente nella TRR di Einstein.


Utilizzando, dunque, la (7.4) in Fisica Atomica per valutare le energie di ionizzazione
Z
E

di atomi con singolo


elettrone, ma con numero atomico Z variabile, ci si riconduce, ad esempio, alla seguente equazione, che rispecchia
egregiamente i dati sperimentali:

] )
2
( 1 1 [
2
0
2
2
hc
Ze
c m E
e Z

(12.1)

e per atomi con numero quantico n qualsiasi ed orbitali qualsiasi:

] )
4
( 1 1 [
2
0
2
2
hc n
Ze
c m E
e n Z

=

(Whlin) (12.2)

Orbitale (n) Energia (J) Orbitale (n) Energia (J)
1 2,1787 10
-18
5 8,7147 10
-20

2 5,4467 10
-19
6 6,0518 10
-20

3 2,4207 10
-19
7 4,4462 10
-20

4 1,3616 10
-19
8 3,4041 10
-20

Tab. 12.1: Livelli energetici nellatomo di idrogeno H (Z=1), come da (12.2).

Lapplicazione della qui inappropriata
2
0
c m E = non porta invece ai dati sperimentali, ma bens al ricorso di
complesse correzioni ed equazioni di correzione (Fock-Dirac ecc), che tenterebbero appunto di correggere una
applicazione appunto errata.
Anche per avere delle chiare dimostrazioni delle (12.1 e (12.2), sono da me disponibili ulteriori files e trattazioni.


13- Sullassenza di antimateria nel nostro Universo.

Fisica prevalente:

Molteplici sono le proposte bizzarre, tutte abbracciate dalla fisica prevalente, di universi paralleli di antimateria, creati
ad hoc per darsi una spiegazione del fatto che nel nostro Universo pare abbia prevalso la materia sullantimateria. Cos
trova una ingenua risposta la domanda su dove sia finita lantimateria.

Fisica di Rubino:

L'Universo appare quasi totalmente composto da idrogeno ed (anche un po' di) elio.
Parliamo dunque di elettroni, protoni e neutroni. Se poi consideriamo che il neutrone contiene sicuramente un protone
ed un elettrone, possiamo, grosso modo, parlare solo di ELETTRONI e di PROTONI.
Le loro antiparticelle sono il positrone ed il l'antiprotone.
(Quando io dico che un neutrone contiene almeno un protone ed un elettrone, come se dicessi che un uovo contiene un pulcino; ora, mi si pu far
legittimamente notare che invece luovo contiene un tuorlo e un albume, ossia i quarks (e non un pulcino), ma io, forte del fatto che da un uovo
spunter fuori proprio un pulcino, mi sento legittimato a far sussistere lo stesso lequazione uovo=pulcino, o comunque uovo>>pulcino)

Prendiamo ora il PROTONE, la cui massa 1836 volte quella dell'ELETTRONE, e facciamogli raggiungere la massa
appunto dell'ELETTRONE: bene, a questo punto, l'equilibrio tra + e - nell'Universo perfetto, visto che pare che,
nell'Universo, PROTONI ed ELETTRONI siano in egual numero.
Ecco allora spiegata la ragione strana per cui nell'Universo, ad un certo punto, la materia abbia preso il sopravvento
sull'antimateria: la spiegazione sta appunto nel fatto che ci non vero, in quanto nacquero "materia" (+) ed
"antimateria" (-) (o il contrario, se preferite), in perfetto equilibrio, e poi, per qualche motivo (sicuramente legato al
Principio Antropico Cosmologico) l'equilibrio delle loro masse si sbilanci. Tutto qua.
(E la questione della parit, peraltro oggigiorno violata, qua e l, penso non sia proprio un problema)

Poi, come ovvio, oggigiorno si possono localmente riprodurre, in quantit minime, le rispettive antiparticelle, cos
come con soli suoni sinusoidali e cosinusoidali si possono riprodurre tutti i suoni possibili e immaginabili (Fourier), ma
questo un altro discorso.
14- Uovo Cosmico, o puntino, della fisica prevalente versus la legittimazione a comparire, delle coppie +/- della
mia fisica.

Fisica prevalente:

Nella descrizione del very early Universe, la fisica prevalente si ferma al puntino di dimensioni minime, di dimensioni
subplanckiane, oltre il quale non ha pi senso teorizzare nulla, in quanto tutte le ipotesi potrebbero essere confutate
dalle ipotesi contrarie. In tal modo, non viene compiuto quel salto schopenhaueriano, dal gradino della fisica a quello
della metafisica, che, invece, io compio. Non dimentichiamo, infatti, che il bisogno metafisico dello scienziato e
delluomo, in generale, insopprimibile, tanto che lo stesso fisico, sia con la relativit che con la meccanica quantistica,
delega l'osservatore alla descrizione del comportamento delle cose, come se, appunto, le cose non avessero solo
un'essenza propria indipendente da noi e dalla scintilla che ci anima e che ci fa osservare, ma bens ne avessero anche
un'altra, legata a doppio filo con la prima.
Il fisico il soggetto che tutto conosce, senza essere conosciuto!

Fisica di Rubino:

Una coppia particella-antiparticella, cui corrisponde una energia "E, legittimata a comparire, purch sia di durata
inferiore a "t, nella misura in cui 2 h t E (dal Principio di Indeterminazione di Heisenberg), cio, essa pu
comparire a patto che losservatore non abbia tempo sufficiente, in relazione ai suoi mezzi di misura, per determinarla,
giungendo quindi alla constatazione della violazione del Principio di Conservazione dellEnergia. Infatti, lUniverso,
che nella sua fase di contrazione massima verso una singolarit, pare svanire nel nulla, o originarsi dal nulla, nel
processo inverso a mo di Big Bang, rappresenterebbe una violazione di tale principio di conservazione, se non fosse
per il Principio di Indeterminazione di cui sopra.
Lo scaricarsi completo di ogni singola mollettina, che rappresenta, ad esempio, la coppia elettrone-positrone, altro non
che lannichilazione, con trasformazione in fotoni delle due particelle. In tal modo, la coppia non sar pi rappresentata
da unonda piccata in un dato luogo ed in un dato momento (ad esempio ) ( ) sin( vt x vt x , o la cugina di
questultima, cio la ) ( vt x di Dirac), dove la parte piccata starebbe a testimoniare la carica della molla, ma sar
rappresentata da una funzione del tipo ) sin( ct x , omogenea lungo tutta la sua traiettoria, quale il fotone . Ci
avverr quando il collasso dellUniverso nel suo centro di massa sar completo.
La comparsa e lannichilazione equivalgono alla espansione e contrazione dellUniverso. Se dunque fossimo in un
Universo in fase di espansione, la gravit non esisterebbe, anzi esisterebbe allincontrario, e non dunque vero che solo
la forza elettrica pu essere repulsiva, ma anche la gravit pu esserlo (con Universo in fase di espansione); ora non lo
, ma lo fu!
La considerazione filosofica pi immediata che si pu fare, in tale scenario, che, come dire, tutto pu nascere
(comparire), purch muoia, e sufficientemente in fretta; e cos la violazione evitata, o meglio, non
dimostrata/dimostrabile, ed il Principio di Conservazione dellEnergia preservato, e la contraddizione della comparsa
di energia dal nulla aggirata, anzi, di pi, contraddetta essa stessa.
Il protone, poi, come gi detto, gioca il ruolo del positrone, nei confronti dellelettrone ed pi pesante di questultimo
per la possibilit di esistere che il caso non ha potuto negargli, nellambito del Principio Antropico Cosmologico,
portando, un siffatto protone, allesistenza dellatomo e, dunque, delle cellule e della vita che si interroga su di esso. Al
momento del collasso dellUniverso, succederanno varie cose, tra cui quella che il protone irradier tutta la sua massa,
divenendo positrone ed annichilendosi con lelettrone.


Grazie per lattenzione.
Leonardo RUBINO
E-mail: leonrubino@yahoo.it












Appendice: Costanti fisiche.

Costante di Boltzmann k: K J / 10 38 , 1
23

Accelerazione Cosmica aUniv:
2 12
/ 10 62 , 7 s m


Distanza Terra-Sole AU: m
11
10 496 , 1
Massa della Terra MTerra: kg
24
10 96 , 5
Raggio della Terra RTerra: m
6
10 371 , 6
Carica dellelettrone e: C
19
10 6 , 1


Numero di elettroni equivalente dellUniverso N:
85
10 75 , 1
Raggio classico dellelettrone re: m
15
10 818 , 2


Massa dellelettrone me: kg
31
10 1 , 9


Costante di Struttura Fine ) 137 1 ( :
3
10 30 , 7


Frequenza dellUniverso
0
: Hz
21
10 05 , 4


Pulsazione dellUniverso ) (
0 global
H = : s rad
20
10 54 , 2


Costante di Gravitazione Universale G:
2 2 11
/ 10 67 , 6 kg Nm


Periodo dellUniverso
Univ
T : s
20
10 47 , 2
Anno luce a.l.: m
15
10 46 , 9
Parsec pc: m l a
16
10 08 , 3 . . _ 26 , 3 =
Densit dellUniverso Univ:
3 30
/ 10 32 , 2 m kg


Temp. della Radiaz. Cosmica di Fondo T: K 73 , 2
Permeabilit magnetica del vuoto #0: m H / 10 26 , 1
6

Permittivit elettrica del vuoto $0: m F / 10 85 , 8
12

Costante di Planck h: s J
34
10 625 , 6
Massa del protone mp: kg
27
10 67 , 1


Massa del Sole MSun: kg
30
10 989 , 1
Raggio del Sole RSun: m
8
10 96 , 6
Velocit della luce nel vuoto c: s m/ 10 99792458 , 2
8

Costante di Stephan-Boltzmann %:
4 2 8
/ 10 67 , 5 K m W


Raggio dellUniverso (dal centro fino a noi) RUniv: m
28
10 18 , 1
Massa dellUniverso (entro RUniv) MUniv: kg
55
10 59 , 1
















Bibliografia:

1) (L. Rubino) http://www.fisicamente.net/FISICA_2/UNIVERSITIES_RUBINO.pdf

2) (L. Rubino) http://vixra.org/pdf/1201.0085v1.pdf

3) (L. Rubino) http://www.fisicamente.net/FISICA_2/UNIFICAZIONE_GRAVITA_ELETTROMAGNETISMO.pdf

4) (L. Rubino) http://www.fisicamente.net/FISICA_2/THEORY_OF_RELATIVITY.pdf

5) (L. Rubino) http://www.fisicamente.net/FISICA_2/quantizzazione_universo.pdf

6) (L. Rubino) http://www.fisicamente.net/FISICA_2/GENERAL_RELATIVITY.pdf

7) (L. Rubino) http://www.fisicamente.net/FISICA_2/FOURTH_DIMENSION_GOODBYE.pdf

8) (A. Liddle) AN INTRODUCTION TO MODERN COSMOLOGY, 2
nd
Ed., Wiley.

9) (A. S. Eddington) THE EXPANDING UNIVERSE, Cambridge Science Classics.

10) (L. Whlin) THE DEADBEAT UNIVERSE, 2
nd
Ed. Rev., Colutron Research.

11) ENCYCLOPEDIA OF ASTRONOMY AND ASTROPHYSICS, Nature Publishing Group &
Institute of Physics Publishing.

12) (Keplero) THE HARMONY OF THE WORLD.

13) (H. Bradt) ASTROPHYSICS PROCESSES, Cambridge University Press.

14) (R. Sexl & H.K. Schmidt) SPAZIOTEMPO Vol. 1, Boringhieri.

15) (M. Alonso & E.J. Finn) FUNDAMENTAL UNIVERSITY PHYSICS III, Addison-Wesley.

16) (V.A. Ugarov) TEORIA DELLA RELATIVITA' RISTRETTA, Edizioni Mir.

17) (C. Mencuccini e S. Silvestrini) FISICA I - Meccanica Termodinamica, Liguori.

18) (R. Feynman) LA FISICA DI FEYNMAN I-II e III Zanichelli.


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