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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

DIPARTIMENTO PER LINFORMAZIONE E LEDITORIA


Bollettino

Settimanale
Anno XV - n. 6
28 febbraio 2005



SOMMARIO
INTESE E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE 5
I463B - PELLEGRINI/CONSIP
Provvedimento n. 14023 5
OPERAZIONI DI CONCENTRAZIONE 9
C6798 - AUCHAN/RAMO DI AZIENDA DI TAMOIL
Provvedimento n. 14026 9
C6833 - COMPAGNIA ASSICURATRICE UNIPOL/RAMI DI AZIENDA DI ASSICURAZIONI
INTERNAZIONALI DI PREVIDENZA
Provvedimento n. 14027 12
C6883 - MITTAL STEEL/INTERNATIONAL STEEL GROUP
Provvedimento n. 14028 14
C6885 - SO.DI.PAR./B.&D.
Provvedimento n. 14029 17
C6887 - CARGILL/NATURE WORKS
Provvedimento n. 14030 22
INDAGINI CONOSCITIVE 25
IC22 - STATO DELLA LIBERALIZZAZIONE DEI SETTORI DELL'ENERGIA
Provvedimento n. 14031 25
PUBBLICITA' INGANNEVOLE E COMPARATIVA 43
PI4624 - CONSORZIO ACETO BALSAMICO MODENA
Provvedimento n. 14032 43
PI4624A - ACETO BALSAMICO FINI
Provvedimento n. 14033 52
PI4624B - ACETO BALSAMICO DEL DUCA
Provvedimento n. 14034 59
PI4624C - ACETO BALSAMICO IACOBAZZI
Provvedimento n. 14035 66
PI4631 - DIVA DIGIT CLIMA
Provvedimento n. 14036 73
PI4634 - VODAFONE COSTI SUPER SUMMER CARD
Provvedimento n. 14037 80
PI4635 - TIM MAXI CARTA VACANZE
Provvedimento n. 14038 87
PI4638 - NUMERO RIPARTITO SU GAZZETTA AFFARI
Provvedimento n. 14039 92
PI4664 - BOLLETTINI POSTALI TRADEMARK PUBLISHER
Provvedimento n. 14040 96
PI4667 - 899 PORTOBELLO EDITRICE
Provvedimento n. 14041 100
PI4724 - DECODER DIGITALE SKY
Provvedimento n. 14042 108
PI4762 - FEDERCONSUMATORI/APCO
Provvedimento n. 14043 110
PI4782 - CENTRO STUDI ERBAVIVA-CORSO DI FITOTERAPEUTA
Provvedimento n. 14044 112


VARIE 115
PRATICANTATO PRESSO L'AUTORITA' 115
ERRATA CORRIGE 116

BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


5
INTESE E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE
I463B - PELLEGRINI/CONSIP
Provvedimento n. 14023
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Giuseppe Tesauro;
VISTA la legge del 10 ottobre 1990, n. 287, ed in particolare larticolo 14 e larticolo 15,
questultimo, nella versione vigente anteriormente alla modifica introdotta dallarticolo 11 della
legge n. 57/2001;
VISTO il proprio provvedimento n. 10831 del 13 giugno 2002, con il quale stato deliberato che
le societ Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day Ristoservice S.r.l. (ora S.p.A.), Ristomat
S.r.l. (ora S.p.A.), Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A., Sagifi S.p.A. e La Cascina S.c.a.r.l.
(ora Societ cooperativa) hanno posto in essere, in violazione dell'articolo 2, comma 2, della legge
n. 287/90, un'intesa consistente in una pratica concordata che ha avuto ad oggetto la
determinazione congiunta delle condizioni di fornitura del servizio sostitutivo di mensa mediante
buoni pasto al personale dipendente delle pubbliche amministrazioni in relazione alla gara bandita
dalla Consip; che per la violazione accertata trovava applicazione il nuovo disposto dellarticolo
15, comma 1 della legge n. 287/90 in materia di sanzioni amministrative, come modificato dalla
legge n. 57/2001 e poteva ritenersi, pertanto, congrua, a carico delle imprese ritenute responsabili,
lirrogazione di sanzioni pecuniarie comprese tra 16.355.826,40 e 762.608,23 euro;
VISTA la decisione del TAR Lazio, sez. I, n. 1790 del 10 marzo 2003 che, in parziale
accoglimento del ricorso proposto dalle societ Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day
Ristoservice (ora S.p.A.), Ristomat S.r.l. (ora S.p.A.), Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A.,
Sagifi S.p.A. e La Cascina S.c.a.r.l. (ora Societ cooperativa), ha disposto lannullamento del
summenzionato provvedimento per la parte relativa alla quantificazione della sanzione irrogata,
con particolare riguardo allindividuazione della norma giuridica a termini della quale quantificare
la sanzione stessa, affermando che: lintesa accertata verteva su una definizione concertata dei
termini e delle modalit di presentazione delle offerte di gara. Lesecuzione di unintesa di questo
contenuto si sostanziava, quindi, nella semplice presentazione di offerte di tenore conforme ai
termini convenuti, attraverso le quali la concertazione avrebbe compiutamente realizzato, con la
conseguente aggiudicazione, la propria ragione dessere [] La successiva prestazione del
servizio nellambito dei rispettivi lotti costituisce, per, nullaltro che il godimento materiale delle
utilit cos ottenute attraverso lillecita collusione. Ne consegue, secondo il giudice, che la
condotta tipica vietata dalla legge si era interamente consumata gi allatto in cui lutilit stata
ottenuta.
Il TAR, quindi, conclude: Da quanto esposto discende che, in forza del canone tempus regit
actum, la fattispecie accertata avrebbe dovuto essere sanzionata a termini delloriginario disposto
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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dellarticolo 15 della legge n. 287/1990. Onde il suo assoggettamento al regime introdotto dal
successivo articolo 11 della legge n. 57/2001 si traduce in una violazione del principio di
irretroattivit delle leggi di cui allarticolo 11 delle disp.prel.cod.civ. nonch soprattutto allarticolo
1 della legge n. 689 del 1981 (cui fa rinvio lart. 31 della legge n. 287/1990) []. La sanzione
inflitta alle ricorrenti, commisurata dallAutorit al parametro costituito dagli interi fatturati delle
imprese, avrebbe dovuto quindi essere piuttosto riferita ai fatturati relativi ai soli prodotti
oggetto dellintesa e quantificata secondo i criteri propri delloriginario dettato dellarticolo 15
della legge n. 287 ;
VISTA la decisione del Consiglio di Stato n. 926 del 2 marzo 2004, che, in parziale accoglimento
dellappello proposto dalle societ Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day Ristoservice (ora
S.p.A.), Ristomat S.r.l. (ora S.p.A.), Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A. e Sagifi S.p.A.,
nonch dellappello incidentale della societ La Cascina S.c.a.r.l. (ora Societ cooperativa), ha
confermato sul punto la sentenza del TAR Lazio, sez. I, n. 1790 del 10 marzo 2003, affermando
che: LAutorit dovr, quindi, ora rinnovare, nel contraddittorio delle parti, il procedimento
nella sola parte relativa alla quantificazione della sanzione, applicando loriginaria versione
dellarticolo 15 della legge n. 287/1990 e prendendo come parametro di riferimento il fatturato
realizzato dalle imprese, nellanno antecedente la notificazione della diffida, relativamente ai
buoni pasto venduti nel settore pubblico. Nel riesercizio della potest sanzionatoria, lAutorit
dovr tenere presente la diversa durata dellinfrazione [] ed anche il fatto che il parametro di
riferimento mutato (dallintero fatturato a quello relativo ai soli prodotti oggetto dellintesa),
essendo evidente che percentuali e parametri da applicare esprimono elementi di valore non
assoluto, ma idonei a quantificare in concreto la sanzione il cui importo finale quello da valutare
in termini di congruit [];
CONSIDERATO che il provvedimento n. 10831 del 13 giugno 2002 stato annullato in parte qua
limitatamente alla quantificazione della sanzione in quanto il giudice ne ha integralmente
confermato la legittimit con riguardo allaccertamento della violazione commessa dalle societ
Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day Ristoservice (ora S.p.A.), Ristomat S.r.l. (ora
S.p.A.), Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A., Sagifi S.p.A. e La Cascina S.c.a.r.l. (ora
Societ cooperativa) e alla legittimit dellimposizione alle medesime di una sanzione pecuniaria
amministrativa, in ragione della gravit dellintesa, in misura percentuale uguale per tutte le
imprese in considerazione del fatto che il contributo causale che ciascuna di loro ha fornito
stato parimenti essenziale per tutte, e di tipo paritetico ;
CONSIDERATO che la quantificazione della sanzione da comminare alle suddette societ secondo
quanto disposto dal Consiglio di Stato deve avvenire in contraddittorio con le parti, applicando
loriginaria versione dellarticolo 15 della legge n. 287/90 e prendendo come parametro di
riferimento il fatturato realizzato dalle imprese nel 2001 relativamente ai buoni pasto venduti nel
settore pubblico;
RITENUTA, pertanto, la necessit di disporre lavvio di unistruttoria al fine di procedere alla
determinazione della sanzione da irrogare per la violazione accertata, secondo il disposto
originario dellarticolo 15 della legge n. 287/90;
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DELIBERA
a) lavvio di unistruttoria nei confronti delle societ Gemeaz Cusin S.r.l., Sodexho Pass S.r.l., Day
Ristoservice S.p.A., Ristomat S.p.A., Qui! Ticket Service S.p.A., Ristochef S.p.A., Sagifi S.p.A. e
La Cascina Societ cooperativa;
b) la fissazione del termine di trenta giorni, decorrente dalla data di notifica del presente
provvedimento, per lesercizio da parte dei rappresentanti legali delle societ Gemeaz Cusin S.r.l.,
Sodexho Pass S.r.l., Day Ristoservice S.p.A., Ristomat S.p.A., Qui! Ticket Service S.p.A.,
Ristochef S.p.A., Sagifi S.p.A. e La Cascina Societ cooperativa o da parte di persona da essi
delegata, del diritto di essere sentiti, precisando che la richiesta di audizione dovr pervenire alla
Direzione F di questa Autorit almeno sette giorni prima della scadenza del termine sopra
indicato;
c) che il responsabile del procedimento Rosamaria Zirpoli;
d) che gli atti del procedimento possono essere presi in visione presso la Direzione Istruttoria F di
questa Autorit;
e) che il procedimento deve concludersi entro il 30 giugno 2005.

Il presente provvedimento verr notificato ai soggetti interessati e pubblicato ai sensi di legge.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro




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OPERAZIONI DI CONCENTRAZIONE
C6798 - AUCHAN/RAMO DI AZIENDA DI TAMOIL
Provvedimento n. 14026
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata;
VISTA la comunicazione della societ Auchan S.p.A., pervenuta in data 26 novembre 2004;
VISTA la propria comunicazione di interruzione dei termini ai sensi dellarticolo 5, comma 3, del
D.P.R. n. 217/98, trasmessa in data 21 dicembre 2004;
VISTE le informazioni inviate dalla societ Auchan S.p.A., pervenute, da ultimo, in data 24
gennaio 2005;
CONSIDERATO quanto segue:
I. LE PARTI
AUCHAN S.p.A. (di seguito Auchan), una societ attiva nel settore del commercio al dettaglio e
allingrosso di prodotti alimentari e non alimentari.
Auchan controllata da Societ Italiana Distribuzione Moderna S.p.A., a sua volta posseduta al
99,1% da Eurofind S.A., una holding di partecipazioni finanziarie controllata congiuntamente, con
quote paritetiche, da Ifil Investment Holding NV e da Groupe Auchan S.A. Il controllo della Ifil
Investment Holding NV indirettamente riconducibile alla Giovanni Agnelli & C. Sapaz, mentre
quello della Groupe Auchan riconducibile a persone fisiche.
Nel 2004, il fatturato di Auchan S.p.A. in Italia stato di oltre 2,6 miliardi di euro.

TAMOIL Petroli S.p.A. (di seguito Tamoil) una societ attiva nel settore della raffinazione,
commercializzazione e distribuzione di prodotti petroliferi. Tamoil direttamente controllata da
Tamoil Italia S.p.A. la quale a sua volta controllata dalla societ di diritto olandese Oilinvest
Netherlands B.V..
Il fatturato realizzato nel 2003 in Italia dal gruppo facente capo a Tamoil Italia S.p.A. stato di
circa 4,5 miliardi di euro.
Oggetto di acquisizione un ramo dazienda di Tamoil, consistente in un impianto per la
distribuzione di carburante in rete per uso autotrazione (colorato Tamoil), nellambito del Centro
Commerciale di Curno (BG).
II. DESCRIZIONE DELL'OPERAZIONE
Loperazione comunicata consiste nella cessione in affitto da Tamoil ad Auchan del ramo
dazienda costituito dalla stazione di servizio per la distribuzione di carburanti in rete per uso
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autotrazione (colorato Tamoil) sito nellambito del centro commerciale di Curno (BG), nel quale
gi esiste un ipermercato Auchan.
Il contratto daffitto ha durata di nove anni e prevede che Auchan conduca lazienda mantenendo
le insegne, i marchi e i colori di Tamoil, fatta eccezione per una combinazione dei marchi delle due
societ sui totem dingresso, dove sono esposti i prezzi del carburante e nei locali adibiti alle casse.
Inoltre Auchan si impegna, con un apposito contratto separato, ad acquistare in esclusiva i
carburanti da Tamoil, ad un prezzo preconcordato che si basa sulle quotazioni internazionali di
benzina e gasolio. Tale contratto di fornitura esclusiva, che ha durata identica a quello di affitto,
viene firmato nello stesso giorno del contratto daffitto ed a questo collegato, nel senso che la
risoluzione delluno comporta automaticamente la risoluzione dellaltro.
III. QUALIFICAZIONE DELL'OPERAZIONE
La circostanza che Auchan gestir direttamente il punto vendita carburanti adottando una
autonoma politica commerciale rispetto al fornitore Tamoil, fa s che il contratto daffitto di ramo
dazienda conferisca ad Auchan il controllo sullattivit in questione. Pertanto loperazione, in
quanto comporta lacquisizione del controllo esclusivo di una parte di impresa, costituisce una
concentrazione ai sensi dellarticolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90.
Essa rientra nellambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui
allarticolo 1, del Regolamento CE n. 139/04, ed soggetta allobbligo di comunicazione
preventiva disposto dallarticolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato
nazionale realizzato nellultimo esercizio a livello nazionale dallinsieme delle imprese interessate
superiore a 411 milioni di euro.
Con riferimento alla pattuizione tra Tamoil ed Auchan avente ad oggetto gli impegni assunti da
questultima in materia di acquisizione dei carburanti in esclusiva da Tamoil per tutta la durata del
contratto daffitto, si rileva che tale pattuizione, per il suo specifico contenuto, non pu
configurarsi come accessoria alloperazione di concentrazione.
1

IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE
Il Mercato rilevante
Il mercato del prodotto rilevante, per la valutazione dell'operazione in esame, quello della
distribuzione su rete stradale di carburanti per uso autotrazione (benzine, gasolio, GPL). Sulla base
delle caratteristiche della domanda e dell'offerta, l'estensione geografica del mercato della
distribuzione in rete stradale di tipo locale e coincide prevalentemente con il territorio della
provincia in cui situato limpianto oggetto di acquisizione. Il mercato rilevante, ai fini della
presente concentrazione , pertanto, quello della distribuzione di carburanti in rete stradale nella
provincia di Bergamo.

1
Cfr. la comunicazione della Commissione Commission Notice On Restrictions Directly Related and Necessary To
Concentrations, punto III.C, disponibile sul sito internet
http://europa.eu.int/comm/competition/mergers/legislation/regulation/implementing.
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Effetti della concentrazione
Dai dati forniti dalle parti risulta che nel 2002, la stazione di servizio oggetto di cessione ha
venduto carburanti per una quota, in quantit, inferiore all1% del totale delle vendite della
provincia di Bergamo. Risulta, inoltre, che la societ acquirente non presente sul mercato
rilevante. Allo stato, infatti, Auchan possiede sul territorio nazionale solo un distributore di
carburanti, sito a Bussolengo (VR).
Da tali considerazioni risulta, pertanto, che la cessione in affitto del ramo dazienda da Tamoil ad
Auchan non suscettibile di creare alterazioni alla situazione concorrenziale allinterno del
mercato rilevante.
RITENUTO, pertanto, che loperazione in esame non determina, ai sensi dell'articolo 6, comma 1,
della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato
interessato, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;
DELIBERA
di non avviare l'istruttoria di cui all'articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90.

Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dell'articolo 16, comma 4, della legge
n. 287/90, alle imprese interessate e al Ministro delle Attivit Produttive.
Il presente provvedimento verr pubblicato ai sensi di legge.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



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C6833 - COMPAGNIA ASSICURATRICE UNIPOL/RAMI DI AZIENDA DI
ASSICURAZIONI INTERNAZIONALI DI PREVIDENZA
Provvedimento n. 14027
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo;
VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;
VISTO latto di Compagnia Assicuratrice Unipol S.p.A. e di Aurora Assicurazioni S.p.A.,
pervenuto in data 15 dicembre 2004;
VISTO il parere dell'ISVAP, pervenuto in data 20 gennaio 2005, secondo il quale non esistono
elementi ostativi in merito all'operazione comunicata;
CONSIDERATO quanto segue:
I. LE PARTI
Compagnia Assicuratrice Unipol S.p.A. (di seguito Unipol) e Aurora Assicurazioni S.p.A. (di
seguito Aurora) sono societ, appartenenti al gruppo assicurativo Unipol, autorizzate allesercizio
dellattivit assicurativa in tutti i rami vita e danni.
Il fatturato realizzato in Italia nel 2003 dal gruppo Unipol, da considerare ai sensi dell'articolo 16,
comma 2, della legge n. 287/90, risultato pari a circa 8 miliardi di euro.

Assicurazioni Internazionali di Previdenza S.p.A. (di seguito AIP) una societ, appartenente al
gruppo SanPaolo IMI, autorizzata allesercizio dellattivit assicurativa nel settore vita, nonch nei
rami 1 e 2 del settore danni.
Il fatturato realizzato nellesercizio 2003 dai rami dazienda di AIP oggetto della presente
operazione, ai sensi dellarticolo 16, comma 2 della legge n. 287/90, stato pari a circa 21 milioni
di euro.
II. DESCRIZIONE DELLOPERAZIONE
Loperazione comunicata consiste nellacquisizione da parte di Unipol e di Aurora di due
portafogli assicurativi, attualmente detenuti da AIP, composti da contratti di assicurazione relativi a
polizze dei rami vita I, III e V.
III. QUALIFICAZIONE DELLOPERAZIONE
Loperazione comunicata, in quanto comporta lacquisizione del controllo di parte di unimpresa,
costituisce una concentrazione ai sensi dellarticolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90.
Essa rientra nellambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui
allarticolo 1 del Regolamento CE n. 139/04, ed soggetta allobbligo di comunicazione
preventiva disposto dallarticolo 16, commi 1 e 2, della medesima legge, in quanto il fatturato
totale realizzato nellultimo esercizio a livello nazionale dallinsieme delle imprese interessate
superiore a 411 milioni di euro.
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IV. IL PARERE DELLISVAP
LIsvap, con parere pervenuto in data 20 gennaio 2005, pur avendo affermato che ancora in corso
la valutazione delloperazione ai fini di stabilit, non ha menzionato profili concorrenziali che
possano incidere su detta valutazione.
V. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE
Loperazione interessa i mercati dellassicurazione vita nei rami I, III e V.
In base al consolidato orientamento dellAutorit, detti mercati hanno dimensione nazionale.
Nei rami vita interessati dalla presente operazione il gruppo Unipol detiene quote di mercato pari a
circa il 10% (ramo I), 4% (ramo III) e 14% (ramo V), mentre il ramo dazienda di AIP oggetto di
acquisizione detiene, in ciascuno di questi, quote di mercato inferiori all1%.
Considerato che in ciascuno dei mercati interessati il ramo dazienda acquisito presente in misura
assolutamente marginale e che in detti mercati sono presenti numerosi e qualificati operatori
concorrenti, come Generali, Allianz e Poste Vita, loperazione in esame non appare idonea a
modificare in modo consistente lassetto concorrenziale in detti mercati.
RITENUTO, pertanto, che l'operazione non determina, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, della
legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati
interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;
DELIBERA
di non avviare l'istruttoria di cui all'articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90.

Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dell'articolo 16, comma 4, della legge
n. 287/90, alle imprese interessate ed al Ministro delle Attivit Produttive.
Il presente provvedimento verr pubblicato ai sensi di legge.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



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C6883 - MITTAL STEEL/INTERNATIONAL STEEL GROUP
Provvedimento n. 14028
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Dottor Antonio Pilati;
VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;
VISTA la comunicazione della societ Mittal Steel Company N.V., pervenuta in data 20 gennaio
2005;
CONSIDERATO quanto segue:
I. LE PARTI
Mittal Steel Company N.V. (di seguito Mittal Steel Company) una societ di diritto olandese,
quotata alla Borsa valori di New York e Amsterdam, attiva nella manifattura di prodotti finiti e
semilavorati in acciaio. Mittal Steel Company, cos rinominata di recente in seguito ad
unoperazione di ristrutturazione interna delle societ del gruppo, prima denominata Ispat
International N.V., fa parte del gruppo LNM che svolge a livello mondiale, tramite le proprie
societ controllate, attivit di produzione di prodotti finiti e semilavorati in acciaio e di estrazione
di minerali ferrosi. Il gruppo LNM soggetto al controllo ultimo della famiglia Mittal.
Il fatturato consolidato realizzato a livello mondiale dal gruppo LNM nel 2003 stato di circa [5-
10]
1
miliardi di euro, di cui circa [1-5] miliardi di euro nellUnione Europea e circa [50-350]
milioni di euro in Italia.

International Steel Group Inc. (di seguito ISG) una societ di diritto statunitense ad azionariato
diffuso quotata presso la Borsa valori di New York, attiva nella manifattura di prodotti finiti e
semilavorati in acciaio.
Nel 2003 ISG ha realizzato a livello mondiale un fatturato consolidato di circa [1-5] miliardi di
euro, di cui circa [50-200] milioni di euro nellUnione Europea e circa [41-150] milioni di euro in
Italia.
II. DESCRIZIONE DELLOPERAZIONE
Loperazione comunicata rientra nel piano di ristrutturazione del gruppo LNM e consiste
nellacquisizione dellintero capitale sociale di ISG da parte di Mittal Steel Company.
III. QUALIFICAZIONE DELLOPERAZIONE
Loperazione in esame, in quanto comporta lacquisizione del controllo di unimpresa, costituisce
una concentrazione ai sensi dellarticolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90.
Essa rientra nellambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui
allarticolo 1 del regolamento CE n. 139/04, ed soggetta allobbligo di comunicazione preventiva
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disposto dallarticolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato realizzato
nellultimo esercizio a livello nazionale dallimpresa oggetto di acquisizione superiore a 41
milioni di euro.
IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE
a) Il mercato del prodotto
Loperazione in esame interessa il settore dei prodotti siderurgici in acciaio, che risulta
estremamente complesso e variegato, nel cui ambito si possono individuare diversi mercati.
Secondo i precedenti comunitari
2
, la principale distinzione tra i prodotti in acciaio da effettuarsi
in base al tipo di lavorazione: si individuano, pertanto, prodotti laminati a caldo e prodotti laminati
a freddo. Tali prodotti vengono poi ulteriormente distinti, a seconda della forma, tra prodotti
siderurgici lunghi e prodotti siderurgici piani
3
.
In considerazione delle attivit svolte dalla societ oggetto di acquisizione si individuano i
seguenti mercati del prodotto: i) lamiere laminate a caldo; ii) lamiere laminate a freddo; iii)
lamiere laminate normali, sottili e in zinco; iv) binari ferroviari; vi) vergelle in acciaio al carbonio;
vii) travi e profilati per pozzi di miniere; viii) profilati e barre. Inoltre, per quanto concerne la
produzione di semilavorati utilizzati per la realizzazione di prodotti siderurgici finiti, ISG attiva
nella produzione di bramme utilizzate per realizzare di prodotti piani e di billette o blumi per la
realizzazione di prodotti lunghi. Tali prodotti possono individuare distinti mercati del prodotto,
tuttavia, nel caso di specie, non risulta necessaria una precisa definizione del mercato, in quanto,
anche nellipotesi pi restrittiva, la valutazione delloperazione non muterebbe.
b) Il mercato geografico
Dal punto di vista geografico, in linea con lorientamento della Commissione Europea
4
e
dellAutorit ed in considerazione della bassa incidenza dei costi di trasporto sul prezzo finale dei
prodotti e dellassenza di barriere tecniche o giuridiche idonee ad impedire gli scambi commerciali
tra i vari Stati membri, i mercati del prodotto suddetti presentano una dimensione quantomeno
comunitaria ad eccezione del mercato dei binari ferroviari. Tale mercato, infatti, presenta una
dimensione geografica potenzialmente sovranazionale, ma appare ancora caratterizzato da una
notevole connotazione nazionale
5
. Ai fini della valutazione della presente operazione non occorre,
tuttavia, definire con precisione la dimensione geografica del mercato in qestione, in quanto una
diversa definizione non modificherebbe la valutazione delloperazione.

1
Nella presente versione alcuni dati sono stati omessi, in quanto si sono ritenuti sussistenti elementi di riservatezza o di
segretezza delle informazioni.
2
Decisione Commissione n. IV/CECA 1268 Unisor/Cockerill Sambre del 4 febbraio 1999 e Decisione Commissione n.
IV/CECA 1390 Lucchini/ Ascometal del 21 giugno 1999.
3
Provvedimento dellAutorit del 31/07/2003, n. 12293, C5978 Acciaierie Venete/Rami di azienda di Lucchini;
Provvedimento del 07/08/2003, n. 12329, C5990 Palber Uno/Palini e Bertoli; Provvedimento del 02/12/2004, n. 13803,
C6778 Arcelor/Companhia Siderurgica de Tubarao.
4
Decisione Commissione n. IV/CECA 1310 British/Steel del 15 luglio 1999.
5
Cfr. Provvedimento dellAutorit del 26 settembre 2002, n. 11242, C5469 Voestalpine Bahnsysteme/Vae.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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V. GLI EFFETTI DELLOPERAZIONE
Sotto il profilo della valutazione degli effetti concorrenziali delloperazione in esame, occorre, in
primo luogo, rilevare che ISG presente nei mercati interessati con delle quote marginali. Il
gruppo LNM, invece, detiene nei mercati suddetti, a livello europeo, delle quote di mercato
[comprese tra 1-15%].
Lunica sovrapposizione orizzontale significativa si rileva, in ambito nazionale, nella produzione
di lamiere laminate a caldo relativamente alla quale, a seguito delloperazione in esame, il gruppo
LNM verr a detenere una quota corrispondente a circa il [2-8%].
Nei mercati interessati, inoltre, operano numerosi e qualificati concorrenti, quali: Riva, Saarstahl,
Celsa, Arcelor, Thysscn Krupp, Corus, Salzgitter e Voest Alpine.
In considerazione di quanto detto, si ritiene che loperazione in esame non sia idonea a restringere,
in misura significativa, la concorrenza nei mercati interessati.
RITENUTO, pertanto, che loperazione comunicata non determina, ai sensi dellarticolo 6, comma
1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati
interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;
DELIBERA
di non avviare listruttoria di cui allarticolo 16, comma 4, della legge n. 287/90.

Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dell'articolo 16, comma 4, della legge
n. 287/90, alle imprese interessate e al Ministro delle Attivit Produttive.
Il presente provvedimento verr pubblicato ai sensi di legge.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


17
C6885 - SO.DI.PAR./B.&D.
Provvedimento n. 14029
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo;
VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;
VISTA la comunicazione della societ SO.DI.PAR. S.r.l. pervenuta in data 24 gennaio 2005;
CONSIDERATO quanto segue:
I. LE PARTI
SO.DI.PAR. S.r.l. (di seguito SODIPAR), societ con sede legale a Roma, la holding a capo di un
gruppo di societ attive nel commercio allingrosso di bevande alcoliche ed analcoliche nel
territorio nazionale. SODIPAR controllata da Birra Peroni S.p.A. (di seguito PERONI) societ
holding a capo del Gruppo Peroni. PERONI a sua volta, controllata, per il tramite di SABMiller
Finanziaria S.r.l., da SABMiller P.l.c.. Questultima una societ per azioni di diritto inglese,
quotata al London Stock Exchange e al JSE Securities and Exchange South Africa, attiva nella
produzione di birra in oltre 24 paesi nel mondo.
Il fatturato consolidato realizzato dal gruppo SABMILLER a livello mondiale, nel 2003, stato
pari a circa 9,5 miliardi di euro.

B.&D. S.r.l. (di seguito B&D) una societ con sede legale a San Cesario sul Panaro (MO), attiva
nel commercio allingrosso di bevande alcoliche ed analcoliche nelle province di Modena,
Bologna e Reggio Emilia. Il capitale sociale di B&D detenuto da quattro persone fisiche.
Il fatturato realizzato nel 2003 da B&D interamente in Italia stato pari a circa 9,9 milioni di euro.
II. DESCRIZIONE DELLOPERAZIONE
Loperazione comunicata consiste nellacquisizione, da parte del gruppo SABMiller, mediante la
controllata SODIPAR, del controllo esclusivo della societ B&D.
Parte integrante delloperazione un patto di non concorrenza, a carico dei soggetti cedenti, nello
svolgimento di attivit di distribuzione di bevande allingrosso nelle province di Modena, Bologna
e Reggio Emilia, per un periodo di cinque anni decorrenti dalla data di perfezionamento
delloperazione stessa.
III. QUALIFICAZIONE DELLOPERAZIONE
Loperazione comunicata, in quanto comporta lacquisizione del controllo di impresa, costituisce
una concentrazione ai sensi dellarticolo 5, comma 1, lettera b), della legge n. 287/90.
Essa rientra nellambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui
allarticolo 1 del Regolamento CE n. 139/04, ed soggetta allobbligo di comunicazione
preventiva disposto dallarticolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato totale
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


18
realizzato nellultimo esercizio a livello nazionale dallinsieme delle imprese interessate
superiore a 411 milioni di euro.
Il patto di non concorrenza previsto dalle parti pu considerarsi una restrizione accessoria
alloperazione, in quanto appare strettamente funzionale alla salvaguardia del valore dellazienda
acquisita, a condizione che tale patto abbia una durata limitata ad un periodo di due anni
1
.
IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE
I mercati del prodotto
Loperazione in esame si inserisce nel processo di integrazione verticale, attualmente in atto nel
settore, volto a costituire una filiera integrata della distribuzione della birra in capo ai produttori,
che ha come effetto di consentire un controllo diretto della commercializzazione di birra nel canale
horeca attraverso lacquisizione di grossisti indipendenti.
La societ acquirente SODIPAR, infatti, controllata da PERONI, che il secondo produttore di
birra a livello nazionale, mentre lazienda oggetto di acquisizione un distributore indipendente
attivo nelle province di Modena, Bologna e Reggio Emilia.
In particolare, quando, come nel caso di specie, un produttore di birra acquisisce, direttamente o
indirettamente, un grossista indipendente, occorre esaminare gli effetti delloperazione nel mercato
della commercializzazione di birra ai pubblici esercizi, al fine di verificare la posizione che il
produttore di birra raggiunge attraverso tale integrazione nei confronti dei produttori concorrenti.
Il grossista rappresenta, infatti, lanello di congiunzione nei rapporti tra produttori e punti vendita
al dettaglio, poich dispone di un proprio parco clienti, e la sua acquisizione da parte di un
produttore di birra appare suscettibile di modificare i flussi di birra commercializzata attraverso la
gestione diretta dei rapporti con i punti vendita riforniti.
Per tali ragioni, loperazione in esame interessa il mercato della commercializzazione di birra ai
punti vendita del canale horeca effettuata dai singoli produttori, attraverso distributori indipendenti
o verticalmente integrati.
Inoltre, in ragione dellattivit svolta da tutte le societ coinvolte, la societ acquirente e limpresa
acquisenda, la presente operazione appare interessare anche il mercato della distribuzione
allingrosso di bevande nel canale lungo, ossia il mercato della distribuzione allingrosso a bar,
ristoranti, pizzerie, societ di catering (cosiddetto horeca), esercizi alimentari tradizionali o a
libero servizio indipendenti, distributori porta a porta, nonch ad esercizi collegati alla
distribuzione organizzata e alla grande distribuzione che non siano serviti da centri di distribuzione
della catena di riferimento.
Data la specifica tipologia dei clienti cui gli operatori del canale lungo si rivolgono, e considerata
anche la peculiarit del servizio che essi offrono, tale canale distributivo pu essere considerato un
mercato a s stante.
Si osserva che, allinterno del suddetto mercato della distribuzione allingrosso di bevande, la birra
rappresenta circa il 40% del fatturato complessivo dei distributori.

1
Si veda, al riguardo, la comunicazione della Commissione in materia di restrizioni direttamente
connesse e necessarie alle operazioni di concentrazione (2001/C-188/03), con particolare
riferimento ai paragrafi 15 e 20 della stessa.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


19
In sintesi, i mercati rilevanti ai fini della valutazione della presente operazione sono costituiti dal
mercato della commercializzazione di birra da parte dei produttori ai pubblici esercizi che
svolgono attivit di somministrazione di bevande e dal mercato della distribuzione allingrosso di
bevande nel canale lungo.
Il mercato geografico
In merito alla dimensione geografica dei suddetti mercati, con riferimento al mercato della
commercializzazione di birra ai punti vendita del canale horeca si osserva che, se da una parte i
produttori di birra operano a livello nazionale, la fase della commercializzazione del prodotto
avviene per il tramite di operatori, tuttora prevalentemente indipendenti, che operano in ambito
locale.
Nel momento in cui un produttore acquisisce un distributore allingrosso, integrandosi
verticalmente, occorre valutare i riflessi delloperazione sulla concorrenza tra produttori a livello
locale.
Sulla base di quanto precede si ritiene che la dimensione geografica del mercato in questione sia
locale, coincidente, in prima approssimazione, con i confini amministrativi provinciali.
In ragione della dimensione dellarea servita dai distributori, anche il mercato della distribuzione
allingrosso di bevande nel canale lungo ha dimensione prevalentemente locale, coincidente, in
prima approssimazione, con i confini amministrativi provinciali.
Nel caso di specie, i mercati geografici rilevanti, in ragione della zona di operativit dellazienda
oggetto di acquisizione, appaiono dunque costituiti dagli ambiti territoriali corrispondenti alle
province di Modena, Bologna e Reggio Emilia.
Gli effetti delloperazione
Circa gli effetti delloperazione nel mercato della commercializzazione di birra nei punti vendita
del canale horeca, per determinare le quote detenute su tale mercato dai singoli produttori, appare
corretto considerare il numero complessivo di ettolitri di birra commercializzati da ciascuno nella
provincia interessata, indipendentemente dalla circostanza che tali quantitativi vengano distribuiti
da grossisti verticalmente integrati o indipendenti.
Con riferimento alla provincia di Bologna, secondo i dati forniti dalla parte, sono distribuiti circa
72.700 ettolitri di birra. In tale contesto la birra complessivamente commercializzata dal gruppo
SABMiller, pari a circa 10.500 ettolitri, rappresenta il 14,5% del mercato.
Tale posizione non appare suscettibile di essere rafforzata in modo significativo a seguito
dellacquisizione di B&D, in quanto la quota di mercato detenuta da questultima pari al 3,7%.
Conseguentemente, ipotizzandosi leffetto di sostituzione della birra di altri produttori
precedentemente commercializzata con birra propria, lincremento percentuale per il gruppo
SABMiller sar tale da consentirgli il raggiungimento di una quota complessiva pari a circa il
18,2%, la quale non appare suscettibile di dar luogo alla costituzione o al rafforzamento di una
posizione dominante, anche in ragione della presenza sul mercato rilevante di altri produttori con
quote significative (Heineken 30,6%, Carlsberg 10%).
Nella provincia di Modena, in cui sono distribuiti circa 83.200 ettolitri di birra, il gruppo
SABMiller, commercializzandone circa 5.700 ettolitri, presente con una quota pari al 6,8%
mentre la societ acquisenda detiene una quota pari a circa il 17,5%. Ipotizzandosi leffetto della
sostituzione della birra precedentemente commercializzata, in seguito alloperazione comunicata il
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


20
gruppo SABMiller raggiungerebbe una quota pari a circa il 24,3%, la quale, vista anche la
presenza di qualificati concorrenti (Heineken 35,2%, Carlsberg 14,6%), non appare idonea a
pregiudicare la concorrenza nel mercato qui considerato.
Con riferimento al mercato nella provincia di Reggio Emilia, in esso sono distribuiti circa 25.250
ettolitri di birra, di cui circa 1.500 commercializzati dal gruppo SABMiller che detiene, quindi,
una quota di mercato pari a circa il 6%, e quasi 620 distribuiti dalla societ B&D che detiene una
quota di mercato pari a circa il 2,4%. In seguito alloperazione in esame il gruppo SABMiller
deterr una quota complessiva pari a circa l8,4%.
Anche in questo caso, in considerazione della posizione di mercato che verr ad avere il gruppo
SABMiller ed in ragione della presenza di qualificati concorrenti (Heineken 30,5%, Carlsberg
17,8%), loperazione non appare idonea a dar luogo alla costituzione o al rafforzamento di una
posizione dominante.
Per quanto concerne il mercato della distribuzione allingrosso di bevande nel canale lungo, la
situazione attualmente la seguente: nella provincia di Bologna, il gruppo SABMiller detiene una
quota pari a circa l1,7% che, a seguito delloperazione, sar incrementata del 3,1%, raggiungendo
una quota complessiva pari a circa il 4,8%. In considerazione del valore marginale di detta quota e
della presenza di numerosi e qualificati operatori (Idros 22,1%, Salus 15,6%, Heineken 14,7%), la
presente operazione non appare suscettibile di alterare gli equilibri concorrenziali esistenti nel
mercato qui considerato.
Nel medesimo mercato nella provincia di Modena, il gruppo SABMiller detiene una quota pari al
7,6%, mentre la societ B&D controlla una quota pari al 15,8%. Sar pertanto possibile per la
societ acquirente detenere una quota complessiva pari a circa il 23,4%, che, pur ponendo la stessa
in posizione di preminenza nel mercato in questione, non appare tuttavia idonea a dar luogo alla
costituzione o al rafforzamento di una posizione dominante, in ragione della presenza di numerosi
concorrenti aventi quote di mercato significative (Heineken 12,4%, Ghidoni 12,4%, Stefani
Beverages 11%, T&C Modena 8,3%).
Con riferimento alla provincia di Reggio Emilia, il gruppo SABMiller soddisfa il 4,8% del
mercato e la societ B&D detiene una quota di poco inferiore all1%, cos che, a seguito
delloperazione comunicata, la quota dellimpresa acquirente raggiunger un valore pari a circa il
5,7% di un mercato in cui numerosi operatori detengono quote ben pi significative (Braglia
26,8%, Reggiana A. Minerali 16,9%, Bre-ca 15,7%, Canovi 14,5%, Lorenzini Dino 12,5%).
RITENUTO, pertanto, che loperazione in esame non determina, ai sensi dellarticolo 6, comma 1,
della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati
interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;
DELIBERA
di non avviare listruttoria di cui allarticolo 16 comma 4, della legge n. 287/90.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


21
Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dellarticolo 16, comma 4, della legge
n. 287/90, alle imprese interessate e al Ministro delle Attivit Produttive.
Il presente provvedimento verr pubblicato ai sensi di legge.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


22
C6887 - CARGILL/NATURE WORKS
Provvedimento n. 14030
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata;
VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;
VISTA la comunicazione della societ Cargill Inc., pervenuta in data 25 gennaio 2005;
CONSIDERATO quanto segue:
I. LE PARTI
Cargill Incorporated (di seguito Cargill) la societ holding cui fa capo lomonimo gruppo, attivo
in 61 paesi ed in numerosi settori, tra cui la produzione e commercializzazione di prodotti agricoli,
alimentari, finanziari, nonch di acciaio, di fertilizzanti e prodotti similari. Cargill non soggetta
al controllo ultimo di alcuna persona fisica o giuridica, in quanto il proprio capitale sociale
ripartito tra numerosi azionisti.
Nellesercizio sociale 1 giugno 2003 31 maggio 2004, il gruppo Cargill ha realizzato un
fatturato consolidato di circa [50-55]
1
miliardi di euro a livello mondiale, di cui circa [7-12]
miliardi di euro nellUnione Europea e circa [500-1.000] milioni di euro in Italia.

Nature Works LLC (di seguito Nature Works), precedentemente denominata Cargill Dow LLC,
una societ attiva, a livello mondiale, nella produzione e commercializzazione di resine plastiche
utilizzate nei settori delle fibre e degli imballaggi. In Italia, questultima svolge unicamente attivit
di commercializzazione delle resine suddette. Nature Works soggetta al controllo congiunto da
parte di Cargill PLA, appartenente al gruppo Cargill, e di CD Polymers facente parte del gruppo
Dow Chemical.
Nel 2003 Nature Works ha realizzato un fatturato consolidato a livello mondiale di circa [15-25]
milioni di euro, di cui circa [3-8] milioni di euro nellUnione Europea e circa [1-5] milioni di euro
in Italia.
II. DESCRIZIONE DELLOPERAZIONE
Loperazione comunicata consiste nellacquisizione di una partecipazione pari al 50% del capitale
sociale di Nature Works, attualmente detenuta da CD Polymers, da parte di Cargill che gi ne
detiene la restante parte del capitale tramite la controllata Cargill PLA.
Al termine delloperazione Cargill deterr, pertanto, lintero capitale sociale di Nature Works e ne
avr cos il controllo esclusivo.
In base a quanto stabilito nellAccordo sottoscritto dalle Parti, la societ Dow Chemical Company
si impegna, per un periodo di tre anni, a non sollecitare alcun dipendente di Nature Works dal

1
Nella presente versione alcuni dati sono stati omessi, in quanto si sono ritenuti sussistenti elementi di riservatezza o di
segretezza delle informazioni.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


23
terminare il proprio rapporto lavorativo con questultima per collaborare con societ del gruppo
Dow Chemical. Inoltre, le Parti stipuleranno alcuni accordi di licenza in virt dei quali:
a) Cargill PLA ricever da Dow Chemical Company una licenza irrevocabile e non esclusiva della
tecnologia di propriet di Dow Chemical Company utilizzata da Nature Works per produrre
polilattidi, PLA, prodotti realizzati dal PLA, acido lattico;
b) Dow Chemical Company ricever da Cargill PLA una licenza irrevocabile e non esclusiva della
tecnologia di propriet di Cargill PLA utilizzata da Nature Works per produrre polilattidi, PLA,
prodotti realizzati dal PLA, acido lattico.
III. QUALIFICAZIONE DELLOPERAZIONE
Loperazione, in quanto comporta il passaggio dal controllo congiunto al controllo esclusivo di
unimpresa, costituisce una concentrazione ai sensi dellarticolo 5, comma 1, lettera b), della legge
n. 287/90.
Essa rientra nellambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui
allarticolo 1 del Regolamento CE n. 139/04 ed soggetta allobbligo di comunicazione preventiva
disposto dallarticolo 16, comma 1, della medesima legge, in quanto il fatturato totale realizzato a
livello nazionale dallinsieme delle imprese interessate superiore a 411 milioni di euro.
Laccordo assunto dalle Parti, di cui al punto II. a), direttamente connesso e necessario alla
realizzazione delloperazione e, pertanto, pu essere considerato ad essa accessorio, in quanto
funzionale a garantire il valore dellimpresa acquisita
2
. Laccordo di licenza di cui al punto II. b)
non pu essere considerato accessorio alloperazione di concentrazione, in quanto il suo contenuto
oltrepassa quanto appare ragionevolmente necessario a tale scopo.
IV. VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE
I mercati del prodotto
Loperazione in esame interessa lattivit di produzione e commercializzazione di resine plastiche.
In particolare, la societ oggetto di acquisizione attiva nella produzione e vendita di una resina
plastica ottenuta da polilattidi e denominata PLA. Tale prodotto viene utilizzato, per svariate
applicazioni, nei settori degli imballaggi e delle fibre.
Altri tipi di resine plastiche sono, essenzialmente, il polietilenteraftalato (PET), il polistirene (PS)
e il polipropilene.
Conformemente allorientamento dellAutorit
3
, ciascuno dei prodotti in questione pu
individuare un mercato distinto, tuttavia, nel caso di specie, non risulta necessaria una definizione
precisa del mercato, in quanto, anche nellipotesi pi restrittiva, la valutazione delloperazione non
muterebbe.

2
Cfr. Commission notice on restrictions directly related and necessari to concentrations, in corso di pubblicazione sulla
GUCE, attualmente disponibile sul sito dellUnione Europea europa.eu.int.
3
Cfr. Provvedimento dellAutorit n. 11189 del 5 settembre 2002, C5446 BNAC/ICI Alta.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


24
I mercati geografici
In considerazione dei rilevanti flussi di importazione ed esportazione tra i Paesi europei e della
scarsa incidenza dei costi di trasporto rispetto al prezzo dei prodotti, vi motivo di ritenere che i
mercati interessati, qualunque sia la definizione, abbiano dimensione sovranazionale, quantomeno
europea
4
.
V. GLI EFFETTI DELLOPERAZIONE DI CONCENTRAZIONE
Sotto il profilo della valutazione degli effetti concorrenziali delloperazione in esame, occorre in
primo luogo rilevare che il gruppo Cargill produce e commercializza resine plastiche
esclusivamente tramite Nature Works e le controllate di questultima. Considerato che loperazione
in esame comporta il passaggio dal controllo congiunto al controllo esclusivo di Nature Works da
parte di Cargill e che sui mercati interessati operano numerosi e qualificati concorrenti, quali
Basell, Basf, Borealis, Sabic, Voridian, BP, Equipolymers e Invista, la concentrazione in questione
non risulta suscettibile di modificare in misura significativa le condizioni concorrenziali esistenti.
RITENUTO, pertanto, che loperazione in esame non determina, ai sensi dellarticolo 6, comma 1,
della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati
interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;
DELIBERA
di non avviare listruttoria di cui allarticolo 16, comma 4, della legge n. 287/90.

Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi dellarticolo 16, comma 4, della legge
n. 287/90, alle imprese interessate e al Ministro delle Attivit Produttive.
Il presente provvedimento verr pubblicato ai sensi di legge.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro




4
Cfr. Provvedimento dellAutorit n. 11189 del 5 settembre 2002, C5446 BNAC/ICI Alta e Provvedimento n. 13472 del
29 luglio 2004, C6590 Selenis/Aussapol.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


25
INDAGINI CONOSCITIVE
IC22 - STATO DELLA LIBERALIZZAZIONE DEI SETTORI DELL'ENERGIA
Provvedimento n. 14031
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Giuseppe Tesauro;
VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;
VISTO, in particolare, l'articolo 12, comma 2, della legge citata, ai sensi del quale l'Autorit pu
procedere a indagini conoscitive di natura generale nei settori economici nei quali l'evoluzione
degli scambi, il comportamento dei prezzi od altre circostanze facciano presumere che la
concorrenza sia impedita, ristretta o falsata;
VISTO il D.P.R. 30 aprile 1998, n. 217 e, in particolare, l'articolo 17, relativo alle indagini
conoscitive di natura generale;
VISTO il proprio provvedimento del 20 febbraio 2003, con il quale lAutorit ha deciso di
procedere, ai sensi dell'articolo 12, comma 2, della legge n. 287/90, a un'indagine conoscitiva
riguardante lo stato della liberalizzazione dei settori dellenergia elettrica e del gas naturale;
VISTA la delibera adottata in data 20 febbraio 2003 dallAutorit per lenergia elettrica ed il gas,
con cui la stessa ha avviato un'istruttoria conoscitiva sullo stato della liberalizzazione dei settori
dellenergia elettrica e del gas naturale;
VISTO lallegato al presente provvedimento, contenente il testo conclusivo, elaborato
congiuntamente da questa Autorit e dallAutorit per lenergia elettrica ed il gas, dellindagine
sullo stato della liberalizzazione del settore dellenergia elettrica;
CONSIDERATO che relativamente al settore del gas naturale lindagine stata conclusa con
provvedimento del 17 giugno 2004
1
;
DELIBERA
di procedere alla chiusura dellindagine conoscitiva con riferimento al settore dellenergia elettrica.

Il presente provvedimento verr pubblicato sul Bollettino di cui all'articolo 26 della legge n.
287/90.

IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro

1
Provvedimento n. 13267 pubblicato sul Bollettino n. 25/2004.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


26
CONCLUSIONI DELLINDAGINE CONOSCITIVA
Lofferta di energia elettrica in Italia
Il fabbisogno complessivo di energia elettrica nel 2004 stato coperto, per l86% da produzione
nazionale, e per il restante 14% da importazioni. La produzione nazionale provenuta, per
l81,4%, da fonti termoelettriche, per il 16,2% da impianti idroelettrici e per il restante 2,4% da
impianti geotermoelettrici, eolici e fotovoltaici. La principale fonte di generazione utilizzata il
gas naturale, seguita dai prodotti petroliferi, dai combustibili solidi, dalla fonte idroelettrica da
apporti naturali, ecc.
In termini di ripartizione della produzione netta nazionale tra operatori, si constatato che, a
cinque anni dellavvio del processo di liberalizzazione del settore, ENEL contribuisce per una
quota di poco inferiore al 50%. I primi sei produttori (ENEL, EDISON, EDIPOWER, ENDESA,
TIRRENO POWER ed ENIPOWER) contribuiscono per circa l80% alla produzione domestica di
energia elettrica.
Per quanto riguarda, invece, la composizione del parco di generazione nazionale (misurata sulla
potenza efficiente netta escludendo gli autoproduttori), si rileva una predominanza dei cosiddetti
impianti di mid-merit (prevalentemente impianti termoelettrici convenzionali a olio combustibile e
gas naturale e impianti idroelettrici a bacino e serbatoio).
Il parco italiano (esclusa lautoproduzione) infatti costituito per circa met della potenza
operativa da impianti di mid-merit (48,2%), per il 42,5% da impianti di base e per il restante 9,3%
da impianti di punta.
Il principale operatore nazionale, relativamente allo stock di potenza efficiente netta operativa,
lENEL, con una quota superiore al 55%. ENEL presenta inoltre una struttura del proprio parco
impianti sbilanciata verso gli impianti di mid-merit (51,4%) e di punta (15,2%), che le assicura
un vantaggio competitivo rilevante per la copertura delle punte di fabbisogno. Anche in ragione
del fatto che ENEL destinata a rimanere avvantaggiata, nel prossimo futuro, dalla detenzione
della quasi totalit degli impianti di punta, opportuno chiedersi se tale vantaggio non richieda
misure volte alla sua mitigazione.
ENDESA, pur su livelli decisamente pi bassi (7,5% della potenza totale, esclusi gli
autoproduttori), il concorrente di ENEL che presenta una analoga ripartizione del proprio parco
impianti. Tra gli altri operatori, alcuni non posseggono impianti di punta ma hanno un buon
rapporto tra impianti mid-merit ed impianti di base (ad esempio, EDIPOWER), mentre altri, non
solo non posseggono impianti di punta, ma hanno un parco decisamente squilibrato verso gli
impianti di base (ad esempio, EDISON e TIRRENO POWER). A tale proposito, rimane inalterata
la perplessit, gi presente in sede di configurazione delle cd Genco, ed oggi di particolare
evidenza con riferimento agli impianti di pompaggio e a quelli idroelettrici a serbatoio, circa
leffettiva specularit ed equivalenza del mix produttivo delle Genco con quello del parco
produttivo nella disponibilit di ENEL. Squilibri marcati sono certamente negativi per lo sviluppo
della concorrenza; anzi contribuiscono a rafforzare la situazione leader-follower dianzi descritta.
Con riferimento alla localizzazione geografica degli impianti, lanalisi evidenzia che nella zona
Nord del Paese ubicata poco pi della met della capacit disponibile (53%); al Centro-Sud il
13,1% ed al Centro-Nord il 8,6%; il restante 25,3% suddiviso tra Sud ed isole. ENEL lunico
operatore che presenta una capillare presenza nelle varie aree del Paese: il 45% del suo parco
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


27
generazione (misurato sulla potenza efficiente netta) localizzato nel Nord, il 7% in Sicilia e
Calabria, il 3% in Sardegna ed il 45% sul restante territorio nazionale. Gli altri operatori principali
presentano ripartizioni pi squilibrate, con percentuali elevatissime, dei propri impianti, localizzate
al Nord.
ENEL possiede il 47,3% della potenza efficiente netta installata al Nord del Paese (rispetto al 13,4
% di EDIPOWER, al 7,7% di ENDESA, al 5,8% di ENIPOWER e al 5% di EDISON). La quota di
ENEL nella macro regione Sicilia e Calabria intorno al 52% (rispetto al 22,2% di EDIPOWER e
al 4,1 % di ENDESA); in Sardegna, la quota di ENEL pari al 38,9% (rispetto al 30,8% di
ENDESA). Nel restante territorio (centro nord, centro, sud peninsulare), ENEL dispone di ben il
71,9% della potenza efficiente netta installata, rispetto a quote dei concorrenti molto basse e
comprese tra il 4% e l1%.
Come detto i dati sulla ripartizione geografica e per tipologia degli impianti, tenuto conto che tre
dei principali operatori concorrenti di ENEL (EDIPOWER, ENDESA e TIRRENO POWER)
provengono da societ che sino a qualche anno fa rientravano nel perimetro societario dellex
monopolista, indicano che il processo di dismissione delle societ di produzione (cosiddette
Genco) attivato dal decreto di liberalizzazione del settore (D.Lgs. n. 79/99) non ha portato i
risultati auspicati nella direzione di creazione di concorrenti effettivi di ENEL.
Il descritto assetto dellofferta sar soggetto ad alcuni cambiamenti nel prossimo futuro,
cambiamenti dei quali sar importante tener conto nel formulare indicazioni su come rendere pi
competitivo il settore in esame. Lincremento netto della potenza (calcolato considerando in
entrata sia i nuovi impianti sia gli impianti esistenti che rientrano in operativit dopo i fermi per
repowering, conversioni e ambientalizzazioni e in uscita sia le dismissioni vere e proprie sia
lindisponibilit degli impianti che devono essere ammodernati o riconvertiti) previsto per il
biennio 2004-2005, quantificabile in circa 5.300 MW. Nel pi ampio periodo 2004-2007 si
prevede un incremento della potenza efficiente netta operativa pari a circa 14.800 MW che, per
oltre il 60%, sar localizzato nella zona Nord dove, come si visto, gi si concentra oltre la met
della capacit disponibile del parco italiano. Inoltre, un terzo dellaumento di tale capacit, sempre
con riferimento al periodo 2004-2007, ascrivibile ad impianti appartenenti allex perimetro
ENEL, ovverosia gli impianti confluiti nelle tre Genco, EDIPOWER, ENDESA e TIRRENO
POWER e gli impianti di ENEL Produzione, mentre circa il 30% relativo agli impianti di
ENIPOWER. Con riferimento alla tipologia di impianti che saranno realizzati nei prossimi anni, si
tratta prevalentemente di impianti a ciclo combinato (CCGT).
Questa circostanza ha leffetto benefico di aumentare lefficienza media del parco termoelettrico
(e dunque abbassare il costo di generazione nazionale), sebbene non diminuisca necessariamente
il potere di ENEL nella fissazione del prezzo
Larchitettura del mercato elettrico
In estrema sintesi, larchitettura di mercato elettrico individuata dal decreto legislativo n. 79/99
prevede: (i) un mercato organizzato (c.d. borsa elettrica), gestito dalla societ Gestore del mercato
elettrico Spa (Gme), per la compravendita di energia elettrica e composto da un mercato del giorno
prima (MGP) e un mercato di aggiustamento(MA); (ii) un mercato non organizzato in cui gli
operatori concludono contratti non standardizzati di compravendita di energia elettrica (cosiddetti
contratti bilaterali); (iii) lattribuzione al Grtn della responsabilit della sicurezza del sistema
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elettrico e del servizio di dispacciamento dellenergia elettrica; ruolo svolto anche attraverso un
apposito mercato denominato mercato per il servizio di dispacciamento (MSD).
Sia i contratti di compravendita di energia elettrica conclusi in borsa che i contratti bilaterali si
configurano come acquisti e vendite di energia elettrica a termine, in quanto hanno ad oggetto
impegni di acquisto e vendita riferiti ad istanti temporali successivi: nel caso della borsa, il
riferimento ciascuna ora del giorno successivo a quello di negoziazione, mentre nel caso dei
contratti bilaterali il riferimento si sposta su un orizzonte temporale pi lungo, solitamente lanno.
Dato il differente orizzonte temporale, anche le modalit di determinazione del prezzo di
valorizzazione dellenergia elettrica sono differenti. In borsa si ha una valorizzazione su base
oraria, mentre nei contratti bilaterali il prezzo di norma determinato al momento della
conclusione del contratto per tutta la durata del medesimo.
Poich il bene scambiato nel mercato organizzato e con contratti bilaterali omogeneo, i prezzi
dei contratti bilaterali e quelli di borsa sono tra loro connessi. Innanzitutto, poich i clienti
possono acquistare anche nel mercato organizzato, i prezzi dei contratti bilaterali sono
determinati in funzione della curva dei prezzi attesi di borsa (cosiddetta curva forward dei prezzi);
inoltre, poich il contratto bilaterale consente al cliente di stabilizzare il prezzo su un orizzonte
temporale predefinito, la valorizzazione dellenergia elettrica nei contratti bilaterali include anche
la copertura dal rischio connesso con la volatilit del prezzo.
Va tuttavia sottolineato che anche coloro che acquistano o vendono energia elettrica nella borsa
elettrica possono stabilizzare il prezzo dellenergia elettrica ricorrendo alla stipula di appositi
contratti di copertura, tipicamente contratti alle differenze (CFD). Ad esempio, attraverso la
conclusione dei contratti alle differenze detti a due vie i relativi contraenti si coprono dal rischio di
volatilit del prezzo dellenergia che si verr a determinare sul MGP attraverso la definizione ex
ante di un prezzo fisso valido per entrambi i contraenti ad una data futura. Infatti, lungo larco di
tempo di durata del contratto, se il prezzo di mercato effettivamente registrato sul MGP risulter
superiore al prezzo fissato dal CFD, una parte (il produttore) corrisponder allaltra (il
consumatore) la differenza tra i due prezzi. Se, invece, il prezzo di mercato sar inferiore a quello
del CFD, graver sul consumatore lonere di corrispondere la corrispondente differenza al
produttore. Per quanto sopra detto, lacquisto di energia elettrica attraverso contratti bilaterali
quindi integralmente replicabile, in termini di copertura del rischio, attraverso la compravendita
di energia elettrica nella borsa elettrica e la conclusione di contratti alle differenze a due vie.
Con riferimento alle disciplina di funzionamento sia del mercato elettrico organizzato che dei
contratti bilaterali, disposizioni attuative del decreto legislativo n. 79/99 hanno previsto che:
al fine di gestire e risolvere le congestioni di rete, ovvero delle situazioni per le quali i vincoli di
rete non consentono lesecuzione dei programmi di immissione di energia elettrica definiti sulla
base di un ordine di merito economico, il mercato dellenergia elettrica sia diviso in zone di rete
corrispondenti ad aree territoriali;
le offerte di vendita accettate nel MGP siano valorizzate al prezzo di equilibrio della zona in cui
avviene la corrispondente immissione dellenergia elettrica in rete;
le offerte di acquisto accettate nel MGP siano valorizzate, indipendentemente dalla zona ove tali
prelievi avvengono, ad un prezzo unico nazionale determinato come media dei prezzi zonali,
ponderata sulla base dei consumi (PUN).
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La gestione delle congestioni nella rete rilevante, attraverso la suddivisione del mercato in zone e
lapplicazione di prezzi di vendita differenziati geograficamente, consente lassegnazione efficiente
del diritto di utilizzo della capacit di trasporto, ovvero permette di selezionare gi nel MGP gli
impianti di produzione che soddisfano la domanda al minor costo variabile, compatibilmente con i
vincoli di rete.
In tale contesto i produttori ricevono anche corretti segnali di prezzo e si incentiva, nel lungo
periodo, la localizzazione efficiente degli impianti di produzione. La separazione del mercato in
zone ai fini della gestione delle congestioni di rete rende, inoltre, esplicito il valore economico
della capacit di trasporto tra le zone medesime, pari alla differenza tra i prezzi di equilibrio delle
zone considerate, ai fini di una valutazione quantitativa dei benefici economici legati allo sviluppo
della rete di trasmissione nazionale.
La separazione del mercato in zone ai fini della risoluzione delle congestioni di rete comporta
lapplicazione di corrispettivi di utilizzo della capacit di trasporto alle immissioni di energia
elettrica in rete. A riguardo, la disciplina per il dispacciamento adottata da AEEG prevede che, nel
caso di separazione del mercato in zone, i titolari di contratti bilaterali, in qualit di operatori di
mercato che cedono energia elettrica siano assoggettati ad un corrispettivo per lutilizzo della
capacit di trasporto pari alla differenza tra il PUN ed il prezzo di vendita dellenergia elettrica
nella zona in cui avviene limmissione. Tale corrispettivo pu assumere valore sia positivo che
negativo. Nel primo caso, il titolare del contratto bilaterale tenuto al pagamento del predetto
corrispettivo a favore del Grtn. Nel secondo caso, il titolare del contratto bilaterale beneficiario
del corrispettivo da parte del Grtn.
Il corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto pone i contratti bilaterali in condizioni di
parit di trattamento rispetto alle vendite ed agli acquisti di energia elettrica effettuati sulla borsa
elettrica. Si instaura, quindi, una competizione tra le due forme di mercato a tutto beneficio
dellefficienza delle negoziazioni e della riduzione dei costi per la conclusione e la gestione delle
transazioni.
Come si detto, in presenza di congestioni di rete, lenergia elettrica venduta ed immessa in rete in
una determinata zona valorizzata ad un prezzo zonale diverso dal PUN, mentre al PUN viene
valorizzata lenergia elettrica acquistata (ovvero implicito nelle modalit di liquidazione dei
prezzi di equilibrio di mercato lapplicazione del corrispettivo di utilizzo della capacit di
trasporto).
Il corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto pu essere scomposto in due componenti:
una componente corrispondente al costo delle congestioni di rete, pari alla differenza tra la
valorizzazione, ai corrispondenti prezzi zonali, dellenergia elettrica prelevata dalla rete e
dellenergia elettrica immessa in rete;
una componente compensativa pari alla differenza tra la valorizzazione, rispettivamente al PUN
ed a prezzi zonali dellenergia elettrica prelevata dalla rete.
La somma delle due componenti risulta pari al corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto.
In presenza di un prezzo unico nazionale di valorizzazione dellenergia elettrica acquistata, la
componente compensativa risulta necessaria in quanto la differenza tra prezzo riconosciuto ai
produttori e prezzo pagato dagli acquirenti avrebbe altrimenti consentito arbitraggi da parte degli
operatori localizzati nella stessa zona: esemplificativamente, in assenza di tale intervento
correttivo, un consumatore e un produttore di una zona a basso costo avrebbero lincentivo a
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realizzare la fornitura attraverso un contratto di compravendita al di fuori del sistema delle offerte
ad un qualsiasi prezzo compreso tra il valore atteso del prezzo zonale e il valore atteso del prezzo
unico nazionale, dividendosi la rendita che deriva dalla predetta differenza di prezzi. Per effetto di
tale arbitraggio, tutti i consumatori delle zone con valore atteso del prezzo zonale pi basso
opterebbero per la fornitura attraverso contratti bilaterali, mentre i soli consumatori delle zone con
valore atteso del prezzo zonale pi alto parteciperebbero al mercato elettrico. Di conseguenza, il
PUN convergerebbe alla media dei prezzi delle zone con valore atteso di prezzo zonale pi alto.
Per le predette ragioni il corrispettivo di utilizzo della capacit di trasporto si applica anche ai
contratti bilaterali con punti di immissione e di prelievo nella stessa zona.
La previsione di un prezzo di acquisto unico nazionale, anche in presenza di congestioni di rete e
di prezzi di vendita differenziati geograficamente, e, conseguentemente, di un corrispettivo a cui
sono assoggettati i titolari di contratti bilaterali implica che sia i partecipanti al MGP sia i titolari di
contratti bilaterali siano esposti al rischio derivante dalla variabilit delle differenze tra il PUN ed i
prezzi zonali di vendita.
Come appena rilevato tale rischio equivale a quello derivante dalla variabilit del corrispettivo di
utilizzo della capacit di trasporto. Al fine di offrire agli operatori di mercato opportunit di
copertura del rischio derivante dalla volatilit del corrispettivo, lAEEG ha promosso lo sviluppo
di strumenti di copertura di predetto rischio, denominati CCC.
I CCC, ceduti dal Grtn attraverso procedure concorsuali, possono qualificarsi come contratti per
lassegnazione di diritti di utilizzo della capacit di trasporto con corrispettivo fisso,
predeterminato e indipendente dalla valorizzazione spot del corrispettivo di utilizzo della capacit
di trasporto. I CCC non hanno pertanto propriamente una natura assicurativa o finanziaria bens
sono da intendersi come integrazione del contratto di dispacciamento.Semplicemente, consentono
una valorizzazione a termine di un bene, il corrispettivo per lassegnazione dei diritti di utilizzo
della capacit di trasporto. Ovvero lintroduzione dei CCC consente ai soggetti produttori di
stabilire con anticipo il flusso dei ricavi e dei costi conseguenti alle immissioni di energia elettrica
nel sistema elettrico nazionale.
I CCC, o strumenti analoghi, sono stati introdotti in molti Paesi esteri che hanno adottato un
disegno di mercato caratterizzato da unarticolazione locale (zonale o nodale) dei prezzi.
Lo sviluppo degli strumenti quali contratti alle differenze o CCC, cos come quello di eventuali
strumenti analoghi, di rilevante importanza al fine di incentivare lingresso di nuovi operatori e
lincremento degli scambi nel mercato organizzato, grazie alla possibilit di trovare forme di
copertura dai rischi temporali e zonali. Tuttavia, entrambi i contratti implicano la fissazione di
prezzi il cui livello esposto al potere negoziale delle parti; tali strumenti, pertanto, coprono i
rischio di volatilit dei prezzi dellenergia, ma non eliminano il problema dellesercizio di potere
di mercato e di sfruttamento di eventuali posizioni dominanti.
Potere di mercato unilaterale
Lindagine ha riesaminato la filiera del settore dellenergia elettrica, in particolare il segmento
dellofferta di energia elettrica, in unottica di individuazione degli ambiti competitivi rilevanti. In
altri termini, si fornita una definizione dei mercati rilevanti, alla luce della delimitazione dei
confini - merceologici, geografici e temporali - entro i quali gli operatori possono innescare un
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confronto competitivo, formulando strategie commerciali aggressive al fine di servire quote
crescenti di domanda.
Al fine di pervenire a tale definizione dei mercati merceologici rilevanti si proceduto alla
aggregazione di talune attivit, in particolare generazione ed importazione di energia elettrica, e
si pervenuti ad individuare quali ambiti competitivi di centrale rilevanza: il mercato allingrosso
dellenergia elettrica ed il mercato dei servizi di dispacciamento.
Il mercato allingrosso
Il primo mercato stato cos definito in quanto, in unottica di analisi antitrust, lindividuazione
della posizione di ciascun operatore sul mercato allingrosso dellenergia elettrica, consente di
analizzare le strategie commerciali e leventuale esercizio di potere di mercato
nellapprovvigionamento della domanda intermedia.
Data larchitettura del settore elettrico italiano, corretto definire il mercato allingrosso come
linsieme di contratti di compravendita di energia elettrica stipulati da operatori che dispongono
di fonti primarie di energia (generazione nazionale e importazioni) da un lato, e grandi clienti
industriali, Acquirente Unico e grossisti dallaltro. Si tratta di contratti conclusi sia nei mercati
dellenergia (MGP e MA), sia al di fuori dei medesimi tramite contrattazione bilaterale.
Ciascuna modalit di approvvigionamento di energia elettrica presenta delle proprie peculiarit ed
sottoposta a regole differenti, in un caso definite normativamente (MGP e MA), nellaltro dalla
libera contrattazione delle parti (si tratta della struttura non codificata dei contratti bilaterali).
corretto ricomprendere tali fonti di approvvigionamento di energia elettrica allingrosso in un
unico mercato rilevante del prodotto. , infatti, possibile considerare MGP, MA e mercato dei
bilaterali come una serie di contrattazioni forward (che spaziano nel contesto italiano dal giorno
successivo sino allanno ed oltre) utilizzate dagli operatori sulla base di un insieme di
considerazioni legate ai nessi intertemporali sui prezzi attesi sui vari mercati. Considerando la
continuit nelle negoziazioni nei mercati dellenergia evidente che gli operatori, che si
comportino razionalmente, stipulano i contratti bilaterali in base alle attese sui prezzi del MGP.
Tali considerazioni appaiono confermate anche dalle circostanze fattuali che indicano che, sino ad
ora, i prezzi a cui sono stati negoziati i contratti bilaterali hanno avuto di norma come parametro di
riferimento il prezzo allingrosso dellenergia (che nel passato regime era definito per via
regolamentare).
Con riferimento alla dimensione geografica del mercato allingrosso, utilizzando un test che
valuta lincentivo di un ipotetico monopolista ad aumentare i prezzi nellarea geografica servita
indipendentemente dallincidenza delle importazioni massime potenziali da aree limitrofe
nazionali, si verificato che le macrozone Nord, Macrosud (Centro nord, centro e parte del sud
peninsulare), Macrosicilia (Sicilia e Calabria) e Sardegna costituiscano mercati geografici
distinti, sia per la percentuale di ore con domanda residuale dellipotetico monopolista positiva,
che per lincidenza della medesima domanda residuale sulla domanda zonale.
La struttura del mercato allingrosso
I mercati geografici rilevanti cos definiti si presentano con una struttura estremamente
concentrata. Il mercato Nord, sebbene sia il solo che presenti un certo pluralismo di offerta, deve
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considerarsi come affetto da un livello di concentrazione assai elevato (HHI
1
superiore a 2600 nel
50% delle ore del campione). Gli altri mercati presentano livelli di concentrazione patologici,
che a volte individuano situazioni di quasi monopolio (HHI in alcune ore prossimo a 10000).
Pi in dettaglio, nella macrozona Nord ENEL il primo operatore (con quote, calcolate in base
alle offerte accettate sul MGP da aprile a ottobre 2004, comprese tra il 33,2% al 47,9%), seguito da
EDIPOWER (quote comprese tra 23,9% e 32,9%), ENDESA (9,8%-13,9%) e ENIPOWER (7,3%-
10,6%). Inoltre, lHHI nel Nord nelle ore del periodo di riferimento raggiunge un massimo di poco
inferiore ai 5000 e un minimo di 1700; a ci si aggiunga che nel 50% delle ore del campione
lindice HHINord risultato superiore a 2600.
Nel MacroSud il peso di ENEL risulta molto pi pronunciato rispetto al Nord (mai inferiore,
sempre in termini di offerte accettate nel MGP, all81,4% su base mensile e superiore al secondo
operatore EDIPOWER - di circa 15 volte) con valori di CR2 e CR4 pi elevati. Lindice HHI
assume valore massimo superiore a 9100 e valore minimo di poco inferiore a 4900. Nel 50% delle
ore del periodo di riferimento HHIMsud superiore a circa 7300.
Nella Macrosicilia due operatori (ENEL e EDIPOWER) hanno coperto una percentuale mai
inferiore al 90% dellofferta totale accettata nel MGP della macrozona (CR2). Tali dati hanno
mostrato una elevata variabilit nellevoluzione delle quote di mercato tra i primi due operatori
(EDIPOWER passa dal 39,4% in aprile al 27,6% in ottobre, mentre ENEL va dal 53,7% al 68,3%),
a fronte, per, di una sostanziale stabilit del grado di concentrazione (CR2), stabilmente superiore
al 93% tra laprile e lottobre 2004. Nel periodo di riferimento HHIMsic raggiunge un massimo
pari a 9000 ed un minimo di 3600 e per il 50% delle ore del periodo considerato HHIMsic non
mai inferiore a 4900.
In Sardegna emersa la presenza di due operatori (ENEL con quote in termini di offerte
accettate nel MGP comprese tra il 38,3% ed il 55,4% tra aprile e ottobre -, ed ENDESA con
quote tra il 40,8% ed il 57,5%) che da soli offrono mai meno del 95% del totale. LHHIsard
assume un valore massimo di 9570 ed un valore minimo di circa 4000. Nel 50% delle ore del
periodo di riferimento HHIsard superiore a 4950.
Pivotalit nel mercato allingrosso
stata condotta unanalisi, tipica del regolatore, sulla indispensabilit di ciascuno dei principali
operatori di mercato ai fini della copertura del fabbisogno in ciascuna delle macrozone identificate
come mercati geografici rilevanti e, dunque, sulla loro relativa capacit di fissare il prezzo
allingrosso dellenergia elettrica nei suddetti mercati. Lanalisi fa perno sul calcolo del numero di
ore in cui un operatore di mercato pivotale, ossia indispensabile al soddisfacimento della
domanda locale. Tale indispensabilit testimoniata da una domanda residuale maggiore di zero
per loperatore di mercato.
I dati di analizzati, relativi al periodo 1 aprile 30 settembre 2004, hanno evidenziato la posizione
dei vari operatori con esiti di grande rilievo. In primo luogo, ENEL stata assolutamente
indispensabile per soddisfare il fabbisogno locale e, dunque, in grado di fissare il prezzo
allingrosso nel 100% delle ore nel mercato rilevante Macrosud; nel 44% delle ore nel mercato
rilevante Nord; nel 29% delle ore nel mercato rilevante Sardegna; nel 24% delle ore nel mercato
rilevante MacroSicilia. ENDESA stata assolutamente indispensabile per soddisfare il fabbisogno

1
Per la definizione dellindice di concentrazione HHI si veda infra 3.2.2.
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locale e, dunque, in grado di fissare il prezzo allingrosso nel 67% delle ore in Sardegna;
EDIPOWER stata assolutamente indispensabile per soddisfare il fabbisogno locale e, dunque, in
grado di fissare il prezzo allingrosso per un periodo pari al 19% delle ore nella Macrosicilia. La
capacit dei concorrenti di ENEL di determinare il prezzo allingrosso nei mercati rilevanti Nord e
Macrosud stata invece nulla.
Oltre a questa valutazione di assoluta indispensabilit si anche proceduto a valutare i casi in cui
un operatore, pur non essendo assolutamente indispensabile su ciascun mercato considerato
separatamente, possa disporre di potere di mercato in virt della propria posizione su pi
macrozone geografiche contemporaneamente. Infatti, vi sono ore della giornata in cui loperatore
di mercato diviene pivotale nel soddisfare la domanda della macrozona e, dunque, nella
formazione del prezzo, solo se (i) la capacit di importazione da altri mercati rilevanti limitrofi non
utilizzata, in tutto o in parte (potenzialit attiva), oppure (ii) se viene utilizzata, in tutto o in parte,
la capacit di esportazione verso altri mercati rilevanti limitrofi (potenzialit passiva).
In questi due contesti luso strategico del potere di mercato, detenuto da un operatore in una
macrozona, che consente di divenire pivotale in unaltra, ma ci implica la disponibilit di una
struttura e di una ubicazione del parco generazione articolata su pi mercati geografici.
Nel contesto del mercato allingrosso dellenergia elettrica nazionale, tale uso strategico tra
macrozone del potere di mercato perseguibile solo da ENEL che, anche alla luce della sua
posizione strutturale prima indicata, risulta avere sullaggregato di pi macrozone un elevatissimo
potere di mercato (in termini di capacit di fissare il prezzo, stimato nel 95% delle ore nella
macrozone Nord - MacroSud, nel 91% delle ore nelle zone MacroSud-MacroSicilia e nel 63% nel
MacroSud-Sardegna). ENEL quindi risultato un operatore con un elevato potere di mercato
sostanzialmente in tutte le macrozone individuate come mercati geografici rilevanti.
Pivotalit e dominanza
La caratteristica precipua di una impresa dominante da rinvenirsi nel grado di indipendenza delle
strategie poste in essere da detta impresa, dalle azioni/reazioni attuabili dai concorrenti e dalle
strategie delle controparti contrattuali, siano essi clienti o consumatori finali. La determinazione
della posizione dominante di una o pi imprese, e dunque, della indipendenza della stessa da
concorrenti, clienti e consumatori finali, soprattutto quando finalizzata a valutare condotte abusive,
deve necessariamente tener conto della esistenza di vari elementi, in primo luogo strutturali (ad
esempio quote di mercato), che insistono sul mercato rilevante analizzato e che consentono
alloperatore di definire le proprie azioni senza essere condizionato dal rischio di reazioni
(aggressive o che comunque replicano quelle che il medesimo pone in essere).
La nozione di pivotalit , invece, una definizione pi ampia di quella di dominanza, nel senso che
identifica colui che, date le condizioni strutturali che caratterizzano la domanda e lofferta sul
mercato allingrosso dellenergia, in grado di fissare il prezzo. Loperatore pivotale quello la
cui offerta essenziale per il soddisfacimento della domanda (locale nello specifico settore oggetto
di analisi). Detto altrimenti, pivot loperatore perno che garantisce lequilibrio tra domanda e
offerta zonale, in assenza del quale si verificherebbe un gap non colmabile da alcun altro
produttore locale o importatore da aree geografiche confinanti interconnesse.
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Date certe condizioni, i concetti di pivotalit e dominanza possono coincidere, essendo
questultima una nozione che racchiude un sottoinsieme della prima. Il dominante anche
pivotale, nel senso che pu fissare il prezzo, mentre non vale il viceversa.
Loperatore pivotale assume la veste di operatore dominante quando la sua posizione sul mercato
rilevante - valutata in termini di capacit di generazione/potenza efficiente netta operativa,
tipologia di impianti e loro ubicazione -, tale da consentirgli:
di esercitare il potere di determinazione del prezzo in modo sostanzialmente indipendente dai
concorrenti e dai clienti, in modo stabile, in unottica temporale adeguatamente lunga e su una
dimensione della domanda servita rilevante.
di non temere la replicabilit delle sue strategie commerciali da parte di altre imprese;
Nei mercati rilevanti allingrosso individuati, con riferimento certamente al Nord, al MacroSud e
alla MacroSicilia, ENEL, tenuto conto degli elementi strutturali sintetizzati nel testo, appare
indubbiamente pivotale e dominante. Con riferimento al mercato sardo levidenza non univoca. I
dati strutturali sembrerebbero suggerire lesistenza di un duopolio (cd dominanza collettiva) tra
ENEL ed ENDESA.
Pivotalit e incentivi allesercizio del potere di mercato
Lanalisi della pivotalit fotografa una situazione strutturale in cui loperatore, in certe condizioni
di domanda e di capacit produttiva nella disponibilit dei suoi concorrenti, in grado di alzare a
piacere i prezzi dellenergia elettrica allingrosso su uno o pi mercati rilevanti. Di per s tale
analisi non offre informazioni per valutare se loperatore abbia effettivamente interesse ad
esercitare il potere di mercato di cui dispone per alterare i prezzi rispetto ad un teorico equilibrio
concorrenziale. Appare pertanto necessario individuare gli eventuali incentivi, per loperatore
pivotale, ad esercitare effettivamente il potere di mercato.
A tal fine, in linea con gli scopi della presente indagine, si proceduto ad unanalisi di confronto
tra due situazioni opposte: quella di massimizzazione dei profitti sulla domanda residuale (ipotesi
di comportamento monopolistico identificato con la vendita della quantit di energia per cui
loperatore residuale al massimo prezzo possibile e dunque al tetto di 500 /MWh) e quella di
massimizzazione della quantit venduta, dati i costi di produzione (ipotesi di comportamento
concorrenziale con offerta di tutta la propria capacit produttiva al costo marginale).
Sotto ipotesi semplificatrici, bench realistiche, si quindi proceduto alla costruzione di
un indice di criticit residuale (ICR) che misura lincentivo allesercizio di potere di mercato sulla
domanda per cui loperatore risulta residuale.
Tale indice misura la perdita percentuale di volumi di vendita che loperatore sopporterebbe
agendo come monopolista sulla domanda residuale rispetto ad una strategia di offerta
concorrenziale. Si noti tuttavia che questo indice non in grado di segnalare come ore critiche le
ore in cui loperatore ENEL congiuntamente indispensabile su pi mercati.
Nella definizione della quantit per cui loperatore risulta residuale si sono identificati tre
differenti scenari corrispondenti a differenti modalit di quantificazione della quantit per la quale
loperatore risulta indispensabile.
I valori assunti dai tre indici descritti determinano lintervallo allinterno del quale si pu collocare
la reale situazione del mercato rilevante in esame e, dunque, sulla base delle diverse direzioni dei
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flussi di energia elettrica nelle macrozone analizzate, la reale misura dellincentivo a esercitare il
potere di mercato da parte delloperatore.
Dallanalisi delle curve di durata dei tre indici nel periodo da aprile a settembre 2004 emergono
elementi di preoccupazione con riferimento a tutte le macrozone. Riguardo alla macrozona Nord
caratterizzata da frequente esportazione verso altre macrozone, lICR3 che assume appunto che la
macrozona Nord esporti verso le altre macrozone, ha assunto valori ritenuti critici per pi del 90%
delle ore del periodo in esame. Nella macrozona Sud gli indicatori pi rappresentativi delle
normali dinamiche di mercato, lICR1 (importazione dalle altre macrozone) e lICR2
(importazioni pari alle esportazioni ), permangono nellarea di criticit per tutte le ore del periodo
considerato. Anche considerando poco probabile la possibilit che tutta la capacit di transito in
esportazione venga utilizzata, lindice ICR3 mostra una situazione molto preoccupante, con ENEL
nella zona critica per pi del 98% delle ore.
Infine, per quanto riguarda la Macrosicilia, le ore di presenza degli indici di criticit residuale di
ENEL nellarea di incentivo allesercizio del potere di mercato si attestano intorno a meno del
20% per lICR1 e a circa l80 e 90% rispettivamente per lICR2 e ICR3.
Da quanto detto emerge che, nellipotesi empiricamente e teoricamente robusta di importazioni
nella macrozona Sud dalle altre due macrozone esaminate, linteresse da parte di ENEL ad
aumentare strategicamente il prezzo , in assenza di contratti di medio/lungo termine da questa
sottoscritti, persistente nel tempo in tutte e tre le macrozone.
Il mercato dei servizi di dispacciamento
Il MSD il mercato nel quale il Grtn si approvvigiona della capacit di riserva, secondaria e
terziaria, nonch delle risorse necessarie al bilanciamento, nel rispetto dei vincoli di rete, tra
immissioni e prelievi di energia elettrica nel sistema, al fine di garantire la sicurezza del sistema.
La sua natura di mercato rilevante separato da quello allingrosso deriva da una serie di ragioni sia
tecniche che economiche: (i) il bene venduto/acquistato in questo mercato diverso da quello
oggetto di negoziazione nei mercati a termine dellenergia (MGP, MA, mercato dei contratti
bilaterali, insieme identificati come mercato allingrosso) (ii) la domanda di tale mercato
espressa dal Grtn e non dagli utenti del dispacciamento, (iii) si tratta di una domanda anelastica al
prezzo, essendo sostanzialmente vincolata dalla necessit di assicurare la sicurezza del sistema,
(iv) la partecipazione dellofferta, ovvero delle unit abilitate a partecipare a tale mercato,
obbligatoria, circoscritta a unit con peculiarit tecniche specifiche, (v) la stessa formazione del
prezzo segue una modalit diversa da quella dei mercati a termine, essendo legata ad una forma di
asta discriminatoria (pay as bid).
Considerando le diverse risorse utilizzabili per il funzionamento dellMSD, si accertato che le
peculiari relazioni di sostituibilit esistenti fra esse, sostanzialmente connesse ai tempi di
attivazione delle varie tipologie di riserva (che vanno da pochi secondi per la riserva secondaria,
sino ad unora per la riserva terziaria), creano una gerarchia qualitativa che rende le predette
risorse tecnicamente sostituibili solo in un senso; si per questo usata la definizione di
sostituibilit unidirezionale, che va dalla riserva secondaria alla riserva terziaria e bilanciamento
sino alle risorse per la risoluzione delle congestioni.
Dal punto di vista del mercato rilevante del prodotto, i vari tipi di riserva identificano segmenti di
mercato distinti ma contigui, i quali, caso per caso, possono essere aggregati seguendo la catena
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di sostituibilit unidirezionale. Sono stati cos individuati contesti competitivi sempre pi ampi:
dalla riserva secondaria, alla terziaria, sino allinsieme massimo comprendente tutto il MSD.
In termini di area competitiva geografica, la localizzazione delle unit un elemento rilevante al
fine di verificarne la dimensione geografica. Tale ubicazione, dati i limiti di trasmissione della rete
rilevante, ha condotto alla conclusione che il MSD (cos come le varie configurazioni ottenute,
caso per caso, dallaggregazione dei diversi segmenti contigui lungo la catena di sostituibilit
unidirezionale) ha dimensione geografica zonale. Tali zone sono ritenute corrispondenti alle aree
indicate dal Grtn ai fini dellapprovvigionamento di tali risorse.
Lanalisi della struttura del MSD ha consentito di accertare un assetto ancora pi concentrato del
mercato allingrosso. ENEL assume un chiaro ruolo di operatore dominante su tale mercato.
ENEL, in particolare, lunico operatore a presentare una ripartizione delle quote su pi segmenti
di servizi che costituiscono il MSD, a riprova della asimmetria strutturale nella dotazione di
impianti per operatore che connota il parco elettrico nazionale.
Con lunica eccezione della zona Nord, ENEL detiene in tutte le ore piene ( dalla sette del mattino
alle 22 delle sera) una quota compresa tra il 65% ed il 90% delle offerte accettate sia a salire che a
scendere sul MSD nel suo complesso; nel Nord, invece, ENEL ha una quota dal 32% al 40% a
scendere e dal 65% e 80% a salire.
Nelle ore vuote (dalle 23 della sera alle sei del mattino), ENEL ha quote (misurate sulle offerte a
salire ed a scendere) comprese tra il 45% ed oltre 65% al Nord; gli altri operatori hanno nel
complesso tutti quote pari al massimo alla met di quelle di ENEL (ma in genere molto pi
piccole). In Sicilia la struttura appare fortemente duopolistica, con ENEL ed EDIPOWER che
insieme totalizzano circa il 100% delle offerte a salire ed a scendere sia nelle ore piene che nelle
ore vuote. In alcuni casi, tuttavia, EDIPOWER loperatore principale, come, ad esempio, nel
caso delle offerte a scendere nelle ore piene quando la sua quota, nel periodo considerato, oscilla
tra il 70% ad oltre l85%.
Anche in Sardegna i dati indicano la presenza di due operatori di rilievo: ENEL ed ENDESA.
Questi due operatori coprono da soli quasi il 100% delle offerte a salire ed a scendere nel periodo
considerato, ed inoltre, mostrano quote che, non mutando nella loro somma, si muovono in modo
speculare (quando una scende laltra sale e viceversa).
ENEL loperatore dominante nella fornitura di servizi di riserva secondaria nelle areae
continentali (con quote intorno al 90%) ed in Sardegna (con quote tra il 60% ad oltre l80%). In
Sicilia, invece, EDIPOWER ha garantito la copertura di una quota compresa tra il 66% ed oltre il
97% di fabbisogno di riserva secondaria. Con riferimento alla fornitura di servizi di riserva
terziaria, ENEL riveste il ruolo di operatore dominante nelle zone continentali, sebbene sia esposta
ad un certo grado di competizione nella zona centro nord da parte di EDISON ed ENDESA. La
quota di mercato di ENEL nelle zone Nord, centro nord, centro sud e sud non scende al di sotto
del 65%. in Sicilia, tre operatori si contendono la fornitura di riserva terziaria: ENEL,
EDIPOWER, ed ENDESA. I primi due operatori da soli coprono circa l80% del mercato (con
ENEL che nel periodo considerato ha oscillato tra il 20% al 40% nelle ore a scendere e tra il 40% e
55% nelle ore a salire). In Sardegna, si ripete la situazione gi riscontrata per la riserva secondaria
con ENEL ed ENDESA nelle veste di duopolisti (circa 60% ENEL, circa 40% ENDESA).
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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Potere di mercato collettivo
Se il contesto attuale che contraddistingue il mercato allingrosso dellenergia elettrica vede la
presenza di potere di mercato unilaterale, il medio-lungo periodo potrebbe aprire altri e diversi
scenari, soprattutto in funzione delle eventuali scelte di politica industriale in questo settore.
Una serie di caratteristiche tipiche del settore elettrico in materia di (i) di trasparenza del mercato
con domanda inelastica o scarsamente elastica al prezzo, (ii) di capacit di reazione immediata e
credibile ad eventuali comportamenti aggressivi, nonch (iii) di difficolt di entrata per i nuovi
entranti, appaiono tali da consentire ( in contesto di interazione ripetuta quale quello che si ha sul
mercato allingrosso dellenergia) il raggiungimento di un equilibrio collusivo tacito volto alla
massimizzazione del profitto aggregato.
In tale prospettiva, la creazione di nuove Genco, o la fissazione di nuovi tetti sulla quota aggregata
detenuta dallimpresa leader o altre di pari importanza, non accompagnate da opportune misure
strutturali di reale apertura dei mercati in termini tra laltro, di superamento delle congestioni di
rete, di sviluppo e rinnovo dei parchi di generazione, di avvio dei mercati a copertura del rischio e
di nuova razionale/efficiente ubicazione degli impianti futuri, potrebbe muovere lassetto di
mercato da una situazione di chiaro sfruttamento di potere di mercato unilaterale verso un
equilibrio tacitamente collusivo, tendente a replicare gli effetti indesiderati del primo in termini
di elevatezza dei prezzi e riduzione delle quantit offerte.
Intervento regolatorio e intervento antitrust in materia di esercizio del potere di mercato
Affinch si possano creare e mantenere condizioni di concorrenzialit del mercato dellenergia
elettrica necessario che lautorit di regolazione del settore a promozione della concorrenza e
lautorit a tutela della concorrenza intervengano in maniera coordinata, nellambito delle
rispettive competenze, sia ex-ante sulle condizioni di funzionamento del medesimo, che ex-post
con interventi di valutazione e sanzione dei possibili illeciti.
Per quanto riguarda le condizioni strutturali di funzionamento del sistema, lAEEG opera in modo
da creare le condizioni che consentano agli operatori del settore, e al Gestore della rete, di
assumere decisioni di investimento, di produzione e di consumo efficienti ed efficaci.
Ci sottintende interventi sullassetto del mercato elettrico volti ad assicurare che il mercato stesso
sia in grado di offrire corretti segnali sia di breve che di lungo termine circa le condizioni di
domanda e offerta delle varie risorse in esso negoziate a livello locale e nazionale.
Al fine di valutare lefficienza e lefficacia degli interventi effettuati sulla struttura e sul disegno di
mercato, nonch per valutare gli effetti di eventuali comportamenti opportunistici assunti dagli
operatori, si rende necessaria unattivit di monitoraggio degli esiti del mercato.
Mentre lAEEG esercita tale funzione continuativa di monitoraggio del mercato, lAGCM opera
ogni qual volta si ravvisino specifiche violazioni della normativa antitrust sui mercati rilevanti.
Nellambito del monitoraggio, lautorit di regolazione controlla e valuta le dinamiche di
formazione dei prezzi nel mercato, il grado di concorrenzialit del mercato, nonch lefficacia
delle regole di funzionamento dei mercati.
Laccertamento di problematiche strutturali o comportamentali, sottostanti la formazione dei prezzi
e, pi in generale, connesse con il funzionamento dei mercati indispensabile al regolatore per
valutare lopportunit di modificare o sviluppare appositi strumenti di mercato volti a limitare il
ripetersi di simili situazioni. Sul punto rilevante sottolineare che le misure di controllo delle
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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politiche di prezzo comportano inevitabili distorsioni ai segnali che il libero operare della
concorrenza dovrebbe fornire al mercato e, pertanto, devono essere viste come misure transitorie,
indispensabili a gestire la fase di transizione verso un mercato maturo e concorrenziale.
Daltro canto, interventi di regolamentazione volti a controllare il comportamento degli operatori,
cos come gli interventi antitrust, non possono essere sostitutivi degli interventi strutturali
sullofferta o sulla domanda di energia elettrica, essendo solo questi ultimi il modo corretto per
modificare il funzionamento del mercato e per indurre strategie competitive da parte degli
operatori.
Intervento regolatorio e intervento antitrust sono quindi da considerare come modalit
complementari di intervento ex-ante ed ex-post per correggere distorsioni nelle strategie degli
operatori e per assicurare che il mercato dia i corretti segnali di riorganizzazione (in termini di
incentivo agli investimenti nelle reti e nel parco impianti).
In questottica, le analisi sulla evoluzione dei prezzi condotte dal regolatore e finalizzate ad
accertare distorsioni circoscritte ad archi temporali limitati, possono condurre ad un successivo
inquadramento delle medesime secondo le fattispecie previste dal diritto antitrust, se poste in
essere da un soggetto dominante che persegue una strategia sufficientemente articolata e ripetuta
nel tempo a scopo escludente, di ostacolo allentrata o di distorsione degli assetti competitivi
attuali o potenziali.
Partendo dalle strategie di esercizio di potere di mercato unilaterale, si osserva che, in una
prospettiva antitrust, la distinzione tra condotte unilaterali lecite e condotte illecite strettamente
legata a due accertamenti: (i) lesistenza di una posizione dominante delloperatore sul mercato
rilevante, (ii) la finalit del comportamento sotto osservazione.
La posizione dominante il pre-requisito da accertare affinch loperatore possa ritenersi soggetto
a speciali responsabilit, quindi per ritenere abusive forme di esercizio del potere di mercato tali
da restringere/distorcere o limitare il confronto competitivo.
Nel settore elettrico la dominanza (i) dimostrabile alla luce della posizione detenuta in termini di
capacit di generazione, di ubicazione del parco impianti e della sua struttura; (ii) normalmente
segnalata dal mercato con lacquisizione del ruolo di operatore pivotale, in modo stabile e su una
quota di domanda servita rilevante.
Il secondo passaggio consiste nello stabilire quando le condotte delloperatore dominante rientrano
nellesercizio lecito del potere di mercato unilaterale, oppure in una condotta abusiva. E possibile
affermare che lesercizio lecito quando si tratta di una condotta individualmente razionale, ossia
volta alla massimizzazione della funzione di profitto dellimpresa che la pone in essere e non,
invece, alla creazione di strategie escludenti o di ostacolo allingresso/permanere dei concorrenti
sul mercato rilevante, o ancora al trasferimento della dominanza in altre aree/mercati.
Una valutazione particolarmente complessa quella relativa alla fattispecie di esercizio abusivo
del potere di mercato connessa alla fissazione di prezzi ritenuti eccessivamente onerosi; si tratta di
una fattispecie espressamente prevista come caso di abuso di posizione dominante sia dallarticolo
82 del Trattato di Roma sia dallarticolo 3 della legge 287/90. La valutazione non facile in
quanto implica lapplicazione della fattispecie di abuso di posizione dominante nel caso di
condotte finalizzate allo sfruttamento del potere di mercato attraverso la fissazione di prezzi pi
elevati rispetto a quelli che un operatore fisserebbe, in condizioni di efficienza, per massimizzare i
propri profitti.
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In tale prospettiva, la strategia delloperatore dominante nel fissare i prezzi allingrosso
dellenergia in una macrozona, potrebbe essere vista come condotta abusiva se utilizzata
dalloperatore stesso come modalit per porre in essere forme di trasferimento del potere di
mercato detenuto in una zona su unaltra (c.d leverage). Labuso potrebbe ravvisarsi, ad esempio,
quando la strategia di prezzo non risulta definita con riferimento allo specifico mercato geografico
(o del prodotto) ritenuto rilevante, bens entro un confine competitivo pi ampio.
In entrambi i casi il prezzo potrebbe qualificarsi come eccessivamente oneroso non perch
rapportato ad un parametro di riferimento ipotetico, bens perch esito razionale (nellottica
delloperatore dominante) e al tempo stesso in violazione della legge antitrust, di una funzione che
incorpora lobiettivo di leverage o di acquisizione del potere di mercato con effetti restrittivi a
danno dei concorrenti.
Linee di intervento
Il quadro in materia di concorrenza rappresentato nella presente indagine conoscitiva, quantificato
a mezzo degli indici di pivotalit e degli indicatori di dominanza calcolati sui vari mercati
geografici rilevanti con riferimento ai primi mesi di funzionamento del sistema delle offerte
nellanno 2004, evidenzia inequivocabilmente ed in modo trasparente, anche in termini di
evoluzione dei prezzi, una serie di gravi criticit.
Data la previsione di crescita del parco di generazione e di sviluppo della rete per lanno 2005,
lanalisi qui effettuata dovrebbe essere sostanzialmente rappresentativa anche delle condizioni di
mercato che verranno a determinarsi nellanno in corso; auspicabilmente, solo dal 2006, per alcune
zone di mercato, potranno verificarsi evoluzioni positive dellassetto competitivo dellofferta di
energia elettrica.
Tuttavia, si ritiene che la scelta operata a favore dellintroduzione di meccanismi compiuti di
mercato nel settore dellenergia elettrica, vale a dire laver affidato la ricerca dellequilibrio nelle
attivit di negoziazione allingrosso a sistemi di mercato e non gi a determinazioni amministrate,
oltre che essere una scelta irreversibile, certamente in grado di indirizzare i comportamenti degli
operatori, cos come gli interventi delle Istituzioni e dei soggetti preposti alla realizzazione delle
politiche di settore, verso la realizzazione, nel medio termine, di un vero assetto competitivo ed
una riduzione del livello dei prezzi dellenergia elettrica allingrosso rispetto ai livelli attuali.
Affinch questa funzione di indirizzo implicito svolta dal mercato sia efficace, il mercato
allingrosso di energia elettrica nazionale dovrebbe evolvere verso un assetto meno condizionato
dallex-monopolista ENEL, aumentando la capacit di reagire adeguatamente da parte di altri
soggetti alle strategie delloperatore dominante, tanto dal lato dellofferta concorrente di ENEL,
quanto dal lato della domanda.
A tal fine, appare necessario adottare misure in merito agli assetti strutturali e di promozione dello
sviluppo di unofferta competitiva di energia elettrica, nonch allassetto regolamentare della
domanda.
Per quanto riguarda lassetto strutturale dellofferta di energia elettrica, si ritiene che si debba
procedere sollecitamente secondo le seguenti linee.
a) Conferire priorit agli interventi sulla rete di trasmissione nazionale in grado di ridurre al
minimo, rispetto alla situazione attuale, i rischi di congestione interzonali. Si tratta di interventi
determinanti al fine di consentire che la nuova capacit di generazione che verr ad installarsi nei
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prossimi anni, e localizzata nelle aree gi eccedentarie (nord) esportatrici nel resto del paese, possa
rappresentare uneffettiva opportunit concorrenziale rispetto allofferta delloperatore dominante.
b) Nellambito degli interventi di cui in sub a), potenziare, in misura coerente con gli sviluppi della
rete di trasmissione nazionale, le linee di interconnessione con lestero e promuovere la
realizzazione di linee dirette. Al riguardo, si ritiene che, rispetto al passato sino allanno 2004,
vada perseguita e continuata la linea di garantire modalit concorrenziali di allocazione della
capacit di interconnessione in grado di veicolare lofferta di energia estera sul mercato borsistico,
non a beneficio dei principali operatori presenti nella produzione nazionale ma a vantaggio diretto
della concorrenza nellofferta di energia elettrica e dellabbattimento dei prezzi.
c) Favorire linsediamento, da parte dei soggetti diversi dalloperatore dominante, di nuovi poli di
produzione nelle zone di mercato che risultano ad oggi deficitarie rispetto alla domanda zonale, al
fine di un riequilibrio energetico zonale mirato soprattutto alla promozione della concorrenza
nellofferta di energia elettrica.
d) Prevedere misure atte a garantire che, nel periodo transitorio fino al raggiungimento di un
assetto competitivo dellofferta, siano rimosse o minimizzate le situazioni di potenziale esercizio
di potere di mercato. In particolare debbono essere poste in atto misure, alternative o parzialmente
congiunte, che consentano di: (i) disciplinare le offerte di vendita dei soggetti dominanti in modo
da ripristinare nel mercato condizioni competitive; (ii) creare le condizioni affinch i soggetti
dominanti non possano trarre indebito vantaggio da strategie di offerta che condizionano
negativamente la dinamica di formazione dei prezzi.
e) Evitare sottrazione di capacit produttiva al mercato. In una prospettiva di medio termine in cui
la dominanza unilaterale di ENEL sul mercato potrebbe venir meno, rilevante assicurare che tutta
la capacit produttiva sia offerta al fine di evitare la creazione di artificiose scarsit di offerta,
anche di tipo collaborativo tra i soggetti produttori, ai soli fini speculativi.
Sul piano della promozione della concorrenza nel mercato, invece, sempre con riferimento
allofferta di energia elettrica, occorre:
a) rafforzare le misure volte a garantire lo sviluppo di un mercato stabile in cui gli operatori
operano anche sulla base di contratti di medio/lungo termine;
b) mantenere, almeno sino allo sviluppo di un livello di concorrenza adeguato in tutte le zone del
territorio nazionale, lorganizzazione su base zonale che fornisce i segnali di prezzo idonei a
rendere evidenti le criticit del sistema, sia agli operatori privati che alle Istituzioni ed ai soggetti
pubblici interessati; quindi i corretti incentivi alla realizzazione ed alla prioritarizzazione degli
investimenti in parchi di generazione efficientemente strutturati e ubicati; ogni eventuale
evoluzione della configurazione delle zone nel medio-lungo termine dovr tener conto, al fine di
garantire condizioni di certezza nelle scelte di investimento, degli sviluppi conseguiti nelle reti e
nella dislocazione della nuova produzione;
c) perseguire soluzioni, dato lo stretto nesso intercorrente tra i limiti nella capacit di trasmissione
inter-zonale e lindispensabilit di ENEL nel soddisfacimento contestuale della domanda in pi
zone, mirate a controllare che limpresa dominante sul territorio non tragga indebiti vantaggi
dallesercizio di strategie collegate in varie zone del Paese;
d) impedire linstaurarsi di un meccanismo di mercato distorto nella determinazione dei prezzi e
delle quantit (quindi dei segnali e degli incentivi che esso pu dare) dalleventuale esercizio
abusivo del potere di mercato, al fine di consentire che i soggetti concorrenti di ENEL (gli esistenti
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ed i potenziali nuovi entranti) abbiano corretti riferimenti di mercato per gli investimenti in
generazione.
Le attivit di monitoraggio e di regolazione ex ante e di repressione di eventuali comportamenti
abusivi, svolte dallAutorit di regolazione e dallAutorit di tutela della concorrenza, sono
finalizzate ad evitare che una tale distorsione si produca, e quindi che i segnali di prezzo sul
mercato dellenergia siano trasparenti e tempestivamente trasmessi ai corretti destinatari.Solo in
questo modo appare possibile che il meccanismo di mercato assuma il vero ruolo di indirizzo e di
segnale affinch si venga a creare una offerta di energia in grado - per tipologia, costi, capacit e
ubicazione degli impianti di formulare strategie credibili, e concorrenziali, rispetto a quelle
delloperatore dominante.
Quanto, invece, alle misure per favorire un assetto concorrenziale della domanda di energia
elettrica, rispetto ad un primo periodo (2004) in cui essa stata espressa in forma aggregata dal
Grtn, la modifica operativa che la vede attiva dall1 gennaio 2005 sul MGP e MA appare una
misura nella giusta direzione. Inoltre, si ritiene debbano sempre pi svilupparsi adeguati strumenti
di copertura del rischio di prezzo (contratti differenziali standardizzati, prodotti derivati negoziati
anche su appositi mercati organizzati, ecc.), in grado di facilitare la partecipazione attiva e
consapevole della domanda e di incentivare strategie di acquisto dellenergia elettrica
maggiormente reattive alle variazioni di prezzo (evidenziando le possibili elasticit della
medesima). A ci pu essere dato un contributo sostanziale, da un lato, accelerando il processo di
installazione e gestione dei misuratori orari su tutti i livelli di tensione dei clienti finali e,
dallaltro, sostenendo iniziative mirate allutilizzo razionale dellenergia.






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PUBBLICITA' INGANNEVOLE E COMPARATIVA
PI4624 - CONSORZIO ACETO BALSAMICO MODENA
Provvedimento n. 14032
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
CONSIDERATO quanto segue:
I. RICHIESTA DI INTERVENTO
Con richiesta di intervento, pervenuta in data 30 luglio 2004 ed integrata in data 2 settembre 2004,
un consumatore ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92,
del messaggio pubblicitario rappresentato dal depliant del Consorzio Aceto Balsamico di
Modena diffuso a Modena in occasione di manifestazioni promozionali avvenute nel 2004, nel
quale si fa riferimento, tra laltro, alla certificazione volontaria di prodotto rilasciata sullaceto
in questione da parte del Cermet.
Secondo il segnalante, risultano - in particolare - ingannevoli le indicazioni contenute nel predetto
messaggio pubblicitario relative alle certificazioni Cermet. Infatti, tali certificazioni sono state
ambiguamente presentate come certificazioni di prodotto e non come semplici certificazioni
riguardanti il processo produttivo, al fine di creare nei consumatori confusione tra il prodotto
pubblicizzato (Aceto Balsamico di Modena: di seguito: ABM) ed il pi pregiato prodotto DOP
Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (di seguito: ABTM). Infatti, per questultimo
prodotto il Cermet lOrganismo autorizzato per la certificazione Dop (ai sensi dellarticolo 10 del
Reg. CE 2081/92).
Nella segnalazione si solleva, altres, lesigenza di riservare le certificazioni di prodotto ai soli
alimenti tutelati da regimi speciali (Dop, Igp, Stg) mentre per tutti gli altri alimenti sarebbe
possibile utilizzare i marchi degli Enti di certificazione solo in riferimento ai controlli sul processo
produttivo, sullo stabilimento di produzione, ecc.
In conclusione, secondo il segnalante, il messaggio innanzi indicato potrebbe indurre i
consumatori a credere erroneamente che il prodotto pubblicizzato (AMB) sia, invece, assimilabile
al noto e rinomato prodotto Dop ABTM certificato dal Cermet senza consentire di distinguere le
caratteristiche, la natura e lorigine delle due diverse tipologie di prodotti in questione.
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II. MESSAGGIO
Il messaggio oggetto della richiesta di intervento rappresentato dal depliant del Consorzio Aceto
Balsamico di Modena diffuso a Modena in occasione di manifestazioni promozionali svoltesi nel
corso dellanno 2004.
Il pieghevole, nella parte propriamente illustrativa del prodotto, riporta le seguenti indicazioni:
LAceto Balsamico di Modena il prodotto ottenuto, con particolare e tradizionale tecnologia,
dalla fermentazione alcolica ed acetica di mosti duva, eventualmente sottoposti a parziale
fermentazione o concentrati anche a fuoco diretto, con laggiunta di unaliquota di aceto vecchio di
almeno 10 anni, in modo da conferire al prodotto i caratteri organolettici tipici. Si tratta di un
Aceto speciale che, per ingredienti e metodo di elaborazione, si distacca nettamente sia dai comuni
Aceti di Vino, sia dallAceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (che un condimento).
Inoltre, se rispetto ai primi pu offrire un profumo pi gradevole e un pi delicato sapore
agrodolce, dellaltro non pu vantare la corposit e il lungo invecchiamento[] .
Nella parte intitolata Qualit e Garanzie per il consumatore si legge [] Inoltre il Consorzio ha
conseguito la Certificazione Volontaria del Prodotto da parte del CERMET, che nel rispetto di un
rigoroso disciplinare di produzione, prevede: - lutilizzo di mosti provenienti esclusivamente da
uve prodotte in Emilia Romagna; - laffinamento e invecchiamento in botti di legno, censite dal
Consorzio; - il controllo chimico e organolettico di tutta la produzione, da parte di selezionati
laboratori di analisi [].
Sono riportate, infine, due versioni del contrassegno consortile, attestante la corretta applicazione
del Disciplinare Tecnico certificato:
bordeaux per contraddistinguere un prodotto affinato;
bianco per attestare un invecchiamento minimo di tre anni del prodotto, definito pertanto
invecchiato.
III. COMUNICAZIONE ALLE PARTI
In data 28 settembre 2004 stato comunicato al segnalante, al Consorzio Aceto Balsamico di
Modena ed al Cermet lavvio di un procedimento ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del Decreto
Legislativo n. 74/92, per valutare leventuale ingannevolezza del messaggio segnalato, ai sensi
degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo, con particolare riguardo: 1) alle reali
caratteristiche e propriet del prodotto pubblicizzato (ABM); 2) alla valenza dellindicazione: Il
Consorzio ha conseguito la certificazione Volontaria di Prodotto da parte del Cermet (); 3)
alleventuale sussistenza di elementi di confusione tra il prodotto pubblicizzato (ABM) ed il
prodotto ABTM Dop; 4) alle eventuali omissioni rilevanti circa il ruolo concretamente assunto dal
Cermet e dal Consorzio Aceto Balsamico di Modena in relazione ai prodotti pubblicizzati (ABM),
nonch alle differenze tra tale attivit e quella di certificazione del prodotto Dop ABTM svolta dal
Cermet (ai sensi del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 15/1/2001 sulla
Dop registrata con Reg. CE n. 813/2000).
IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE
Contestualmente allavvio del procedimento stato richiesto, ai sensi dellarticolo 5, comma 2,
lettera a) del D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284, al Consorzio ABM ed al Cermet - in qualit di
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45
operatori pubblicitari - di fornire, entro venti giorni dal ricevimento della comunicazione stessa,
informazioni (corredate da idonea documentazione di carattere oggettivo ed ufficiale) sui seguenti
aspetti:
natura e caratteristiche del prodotto pubblicizzato (ABM) evidenziando dettagliatamente le
differenze rispetto allABTM Dop;
ruolo concretamente assunto dal Cermet per il prodotto pubblicizzato (ABM);
ruolo svolto dal Consorzio ABM;
modalit di produzione, imbottigliamento, confezionamento e commercializzazione del prodotto
pubblicizzato;
programmazione del messaggio denunciato precisando se sono stati utilizzati anche altri strumenti
di diffusione.
Con la predetta comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto, altres, al Consorzio
Produttori ABTM di trasmettere un esemplare di ABTM Dop (con la relativa certificazione di
prodotto rilasciata dal Cermet), nonch di fornire informazioni sul ruolo del Consorzio stesso,
nonch sulle differenze tra tali il prodotto Dop ABTM ed il prodotto ABM.
Con comunicazione del 18 ottobre 2004, il Consorzio Produttori ABTM ha asserito quanto segue:
il Consorzio titolare del marchio di forma della bottiglia da 100 ml utilizza per lABTM, nonch
risulta lorganizzazione che ha richiesto il riconoscimento del regime DOP per il prodotto in
questione ed ha svolto funzioni di vigilanza in ossequio allincarico conferito con il D.M. del 15
maggio 1987;
attualmente il Consorzio impegnato nella difesa del marchio di forma della bottiglia in quanto un
gruppo di fabbricanti di ABM (costituenti un altro Consorzio denominato Consorzio Tutela Aceto
Balsamico Tradizionale di Modena) non lo ritiene validamente registrato ed ha presentato ricorso
per ottenerne lannullamento al fine di utilizzare liberamente la bottiglia;
il sigillo di garanzia apposto sulla confezione di ABTM, e attualmente adottato, diverso da quello
allegato alla domanda di registrazione, in quanto stato imposto al Consorzio di eliminare il
marchio del Consorzio Produttori e di inserire la scritta Garantito dal Ministero delle Politiche
Agricole come prodotto DOP;
il Consorzio, su indicazione della Regione Emilia Romagna, ha segnalato al Mipaf lorganismo di
certificazione Cermet. Tuttavia, recentemente il Consorzio stesso ha chiesto che lincarico di
certificazione dellABTM venga attribuito ad un altro Ente;
in ordine alle differenze esistenti tra lABTM Dop e lABM: il primo un condimento mentre il
secondo un particolare aceto di vino; la metodologia produttiva dellABTM Dop si basa sulla
tecnica dei travasi, in botti sempre pi piccole, di mosto cotto ottenuto esclusivamente da uve
tipiche coltivate nella provincia di Modena, per un periodo non inferiore a 12 anni; le
caratteristiche di composizione e le modalit di preparazione dellABM sono, invece, fissate dal
DM del 3 dicembre 1965;
con riferimento alla coesistenza delle due denominazioni, il Consorzio riceve spesso richieste di
chiarimenti e segnalazioni che evidenziano la difficolt dei consumatori ad evincere dai vari
messaggi pubblicitari le differenze effettivamente esistenti tra i due prodotti.
Con comunicazione del 20 ottobre 2004 lOrganismo di certificazione Cermet ha fornito, in
sintesi, le seguenti informazioni:
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46
la certificazione volontaria di prodotto, ben diversa dalla certificazione del processo produttivo,
che il Cermet svolge per il prodotto ABM concerne le caratteristiche di prodotto elencate e
descritte in un apposito Documento Tecnico presentato dai produttori ovvero da loro
Associazioni o Consorzi che diviene riferimento normativo con lapprovazione del medesimo da
parte dellente di certificazione;
nel caso dellABM esiste oltre al predetto Documento Tecnico anche un apposito Disciplinate di
produzione previsto dallOrganizzazione Consortile che raggruppa i produttori in questione
(Consorzio ABM);
le certificazioni volontarie di prodotto non sono riservate ai soli prodotti DOP, IGP e STG;
per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare, il Cermet
accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011, mentre per le attivit di controllo sui
prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert;
lABM delle aziende associate al Consorzio ABM oggetto di una certificazione volontaria di
prodotto rilasciata dal Cermet stesso e basata sul predetto documento tecnico Cermet n. 003.1
1
;
il Cermet , inoltre, autorizzato anche allo svolgimento dellattivit di controllo sullABTM Dop
dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) con decreto del 15 gennaio 2001 e per
tale attivit - condotta secondo un piano Cermet depositato presso il Mipaf - il disciplinare di
riferimento che descrive il prodotto ABTM Dop ed il processo di produzione quello ufficiale
pubblicato sulla G.U. n. 124 con provvedimento del 30 maggio 2000;
la fondamentale differenza tra lABM e lABTM Dop risiede nel fatto che il primo un aceto
mentre il secondo un condimento alimentare riservato a piatti di alta gastronomia;
letichettatura, la presentazione e la bottiglietta dei due prodotti in questione presentano elementi
sufficienti a consentirne unefficace e immediata distinzione da parte dei consumatori. Basti
pensare, a tal proposito, che lunica bottiglietta autorizzata per limmissione di ABTM Dop sul
mercato quella depositata con il disciplinare, attualmente disponibile nei punti vendita solo nella
capacit di 100 ml;
il riferimento a Cermet in etichetta sullABTM Dop facoltativo ed utilizzato attualmente da un
solo centro di imbottigliamento. Lindicazione adottata , peraltro, ben diversa graficamente dal
logo Cermet (vero e proprio logo di prodotto) utilizzato sulletichetta dellABM sottosposto a
certificazione volontaria.
In data 24 novembre 2004 pervenuta la memoria del Consorzio ABM la quale, in sintesi,
evidenzia quanto segue:
Il Consorzio ABM stato costituito nel 1993 allo scopo precipuo di tutelare e qualificare la
produzione e la diffusione dellABM e, in particolare, di avviare e favorire il processo di
registrazione in ambito comunitario, come Igp, della denominazione Aceto Balsamico di
Modena. In tale prospettiva il Consorzio ABM ha stilato un rigoroso disciplinare di produzione
che, definendo in termini pi precisi e rigorosi le materie prime da utilizzare, la zona ed il
procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento, ha integrato il disposto

1
Il documento definisce i requisiti concernenti il processo e le caratteristiche dellABM il cui possesso necessario per
ottenere la relativa certificazione di prodotto. I requisiti sono richiesti in base a precisi riferimenti normativi i quali
prevedono, tra laltro, che la produzione e limbottigliamento del prodotto vengano effettuati nelle province di Modena o
Reggio Emilia e che il mosto duva, utilizzato in una determinata quantit e densit minime, cotto o concentrato, sia
prodotto con uve coltivate nella regione Emilia Romagna. Il documento elenca le caratteristiche minime, oltre quelle di
legge, che al momento dellimmissione in commercio il prodotto deve avere.
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del DM del 3 dicembre 1965, il quale, appunto, regola la denominazione in questione. Detto
disciplinare stato posto alla base della suddetta richiesta di registrazione Igp ormai in fase
avanzata nonostante le continue contestazioni legali e la continua guerra da parte dei produttori di
ABTM Dop;
per rafforzare e garantire tale sistema di promozione e tutela della qualit dellABM, il controllo
del rispetto dei requisiti stato affidato ad un organismo esterno abilitato alla certificazione: il
Cermet;
il pi nobile prodotto D.O.P. (ABTM) stato riconosciuto solo dopo che i consumatori avevano
gi potuto conoscere ed apprezzare lABM ovvero attraverso lapposito DM del 5 aprile 1983. Per
tale prodotto stata, quindi, creata la denominazione Aceto Balsamico Tradizionale di Modena;
esistono, in ogni caso, numerose differenziazioni nella presentazione e commercializzazione dei
due prodotti (ABM e ABTM Dop) che rendono, di fatto, praticamente impossibile una reale
confusione tra le due diverse categorie di consumatori a cui i prodotti stessi si rivolgono. La prima
di queste sostanziali diversit pu essere ricondotta al fatto che lABTM Dop deve essere
commercializzato, per espressa previsione di legge, in una particolare bottiglia da 100ml avente
una prestabilita foggia -del tutto peculiare ed individualizzante- mentre lABM pu essere venduto
solo in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250ml e, ovviamente, di foggia diversa rispetto
alla prima;
ulteriore elemento distintivo costituito da un enorme differenza di prezzo visto che per lABM
oscilla tra i 5 e i 10 euro a confezione, mentre per lABTM il prezzo minimo a confezione si
attesta intorno ai 70 euro;
dalle precisazioni innanzi fornite pu evincersi, quindi, che per quanto concerne il depliant oggetto
della denuncia appare estraneo ad esso qualsivoglia profilo di ingannevolezza. Infatti, non solo
ogni indicazione in esso contenuta veritiera e corretta, ma il pieghevole ha anche la premura di
segnalare e rimarcare la differenza essenziale esistente tra il prodotto reclamizzato (ABM) ed il pi
nobile e particolare ABTM;
in definitiva il denunciante sembra implicitamente contestare quello che rappresenta un legittimo
status quo, ovvero la simile denominazione dei due prodotti, nonch la circostanza che gli stessi
siano certificati dal medesimo Organismo (Cermet). Tali profili, tuttavia, non possono certamente
rappresentare elementi di ingannevolezza del messaggio oggetto di contestazione, il quale
pubblicizza in maniera precisa e veritiera lABM, lattivit del relativo Consorzio tra i produttori e
la certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet preoccupandosi, addirittura, di
evidenziare anche le differenze tra lABM e lABTM.
Con memoria del 10 dicembre 2004 il Consorzio ABM ha trasmesso copia del Decreto del 18
novembre 2004 con cui il Mipaf, a seguito dellinvio alla Commissione CE del dossier relativo alla
richiesta di registrazione in ambito U.E. come IGP della denominazione Aceto Balsamico di
Modena, ha accordato la protezione temporanea a livello nazionale alla stessa denominazione
(Aceto Balsamico di Modena). Il predetto recente D.M. reca in allegato un apposito disciplinare
di produzione, il quale prevede caratteristiche di produzione ed imbottigliamento del prodotto
analoghe a quelle gi assicurate dal Consorzio stesso, nonch sottosposte alla certificazione
volontaria di prodotto del Cermet.
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In data 23 dicembre 2004 stato comunicato alle parti, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del
D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, che il termine infraprocedimentale di conclusione della fase
istruttoria era fissato alla data del 14 gennaio 2005.
In data 12 gennaio 2005 pervenuta, infine, la memoria del Consorzio ABM nella quale si
evidenzia, in sintesi, quanto segue:
il Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (CTABTM) stato costituito da
imprese che producono sia ABM che ABTM ed allo stesso aderiscono anche enti pubblici locali,
quali la Provincia di Modena e la Camera di commercio di Modena;
la controversia in corso cui si riferisce il Consorzio ABTM che ha inviato la propria memoria
allAutorit si fonda sul fatto che il CTABTM, dovendo imbottigliare lABTM nella peculiare
bottiglia imposta per legge, ritiene non validamente registrabile la stessa come marchio da parte di
un soggetto privato, quale appunto il predetto Consorzio ABTM;
fermo restando che la questione inerente la coesistenza delle due denominazioni quasi omonime
esula dalloggetto del procedimento istruttorio davanti allAutorit, il fatto (asserito ma non
dimostrato) che i consumatori richiedano spesso al Consorzio ABTM chiarimenti in ordine alle
differenze esistenti tra lABM e lABTM non fa altro che dimostrare la consapevolezza degli stessi
circa lesistenza di due prodotti distinti aventi diversa ma simile denominazione e, comunque,
modalit di presentazione, commercializzazione e prezzi completamente differenti.
V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
Il messaggio pubblicitario oggetto di contestazione volto a promuovere il prodotto conosciuto
come Aceto Balsamico di Modena (ABM) evidenziandone le relative qualit.
Il messaggio segnala, altres, il ruolo svolto dallapposito Consorzio costituito tra i produttori di
ABM, nonch lattivit di certificazione volontaria di prodotto svolta a tal proposito dal Cermet
sullABM.
Il messaggio precisa che il prodotto pubblicizzato (ABM) va distinto sia dai comuni aceti di vino
che dallABTM Dop (Si tratta di un Aceto speciale che, per ingredienti e metodo di elaborazione,
si distacca nettamente sia dai comuni Aceti di Vino, sia dallAceto Balsamico Tradizionale di
Modena DOP (che un condimento). Inoltre, se rispetto ai primi pu offrire un profumo pi
gradevole e un pi delicato sapore agrodolce, dellaltro non pu vantare la corposit e il lungo
invecchiamento).
Dalle risultanze istruttorie emerso che il Cermet svolge unattivit di certificazione volontaria
dellABM prodotto dalle aziende aderenti al predetto Consorzio CABM.
La certificazione viene effettuata sulla base di appositi disciplinari e documenti tecnici i quali si
aggiungono ai requisiti previsti per lABM dal D.M. del 3 dicembre 1965 fissando, quindi, i
requisiti e le caratteristiche di tale prodotto.
I requisiti in questione riguardano essenzialmente i seguenti elementi: produzione effettuata nelle
province di Modena e Reggio Emilia; mosti ottenuti da uve coltivate nella Regione Emilia
Romagna, affinamento esclusivamente in legno; maturazione di almeno 2 mesi per la tipologia
affinato e di 3 anni per la tipologia invecchiato, apposito controllo dei parametri
chimico/fisici.
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Dalle risultanze istruttorie emerso, altres, che -in occasione della presentazione della domanda
di registrazione come IGP dellABM- il Consorzio CABM ha deciso di sottoporre il prodotto alla
certificazione volontaria effettuata, appunto, dal Cermet (Ente a partecipazione regionale). In
questottica, il Consorzio CABM ha adottato un Regolamento contenente le norme del
disciplinare, sulla cui base sono stati, quindi, elaborati i citati Documenti Tecnici del Cermet
contenenti le specifiche tecnico-produttive dellABM.
Quanto, poi, al duplice ruolo svolto dal Cermet in relazione ai due diversi prodotti (ABM e
ABTM) oggetto di contestazione da parte del consumatore segnalante, lo stesso Cermet ha
precisato di essere accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011 per lattivit di
certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare (tra cui lABM), mentre per le
attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente.
In questottica, lABM delle aziende associate al Consorzio ABM e lABTM sono entrambi
sottoposti allattivit di controllo dello stesso Organismo di certificazione (il Cermet), ma, mentre
il primo oggetto di una certificazione volontaria di prodotto basata sul citato documento tecnico,
il secondo oggetto di una certificazione di prodotto Dop che si basa sul disciplinare di
produzione pubblicato sulla G.U. (con provvedimento ministeriale del 30 maggio 2000).
Dalle risultanze istruttorie emerso, inoltre, che il Cermet svolgeva attivit di certificazione
volontaria di prodotto per lABM gi prima di svolgere la stessa per lABTM Dop. Infatti, nel
2000 il Cermet ha rilasciato al Consorzio ABM la certificazione di prodotto, dichiarando la
conformit dellABM delle aziende appartenenti al Consorzio stesso ai requisiti previsti dal citato
Documento Tecnico (DT 003.1) e, successivamente -ovvero nel 2001- stato autorizzato dal
Mipaf a svolgere anche lattivit di controllo sullABTM.
Peraltro, il riferimento al Cermet riportato sulle etichette dellABTM Dop facoltativo ed
utilizzato attualmente da un solo centro di imbottigliamento. Lindicazione adottata , comunque,
diversa graficamente dal logo Cermet (vero e proprio logo di prodotto), il quale viene -invece-
utilizzato sulletichetta dellABM sottosposto a certificazione volontaria.
In questottica, appare veritiera la principale indicazione oggetto di contestazione secondo cui Il
Consorzio ha conseguito la certificazione Volontaria di Prodotto da parte del Cermet , n appare
plausibile ritenere che la stessa sia idonea ad ingenerare confusione tra lABM ed il pi pregiato
prodotto ABTM.
Oltre alle indicazioni fornite dallo stesso messaggio pubblicitario denunciato il quale esplicita la
principale differenza tra lABM e lABTM Dop
2
, dalla documentazione acquisita nel corso del
procedimento emergono, in ogni caso, ulteriori profili di differenziazione che appaiono rendere
difficile una concreta confusione tra i due prodotti al momento della decisione di acquisto da parte
dei consumatori.
In particolare, i principali elementi di differenziazione tra lABM e lABTM appaiono riguardare
soprattutto due elementi: a) lenorme differenza tra i prezzi praticati ai consumatori
3
; b) la diversa
foggia e dimensione delle bottiglie con cui vengono commercializzati.

2
A tal proposito, il messaggio pubblicitario denunciato, nel descrivere, lABM propagandato segnala ai consumatori
potenziali acquirenti che: si tratta di un Aceto speciale che, per ingredienti e metodo di elaborazione, si distacca
nettamente sia dai comuni Aceti di Vino, sia dallAceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP (che un condimento).
3
A titolo esemplificativo per lABM il prezzo oscilla tra i 5,00 ed i 10,00 euro per una confezione di 250/500 ml, mentre
per lABTM il prezzo minimo per una confezione di 100 ml risulta pari in media a circa 70,00 euro.
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In relazione a questultimo elemento, si pu osservare, infatti, che lABTM deve essere
commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia -
del tutto peculiare ed individualizzante - ed una capienza che non ha mai superato i 100 ml, mentre
lABM pu essere venduto in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250 ml e, ovviamente, di
foggia diversa rispetto alla prima. Inoltre, la bottiglia di ABTM esalta visivamente la
denominazione del prodotto e reca il sigillo comunitario giallo e blu riservato ai prodotti Dop,
mentre quella dellABM, oltre a non riportare naturalmente alcuna indicazione di regimi di
protezione Dop, pone generalmente in maggior rilievo il marchio del produttore.
Inoltre, a differenza dellABM, lABTM Dop un condimento utilizzato nella preparazione di
piatti di alta gastronomia (soprattutto da parte di intenditori e ristoranti di alta qualit). Infine,
lABTM viene generalmente venduto nei negozi di prodotti gastronomici di qualit e, nel caso di
commercializzazione presso alcuni supermercati, esso viene collocato in reparti separati e ben
distinti da quelli destinati agli aceti di vino.
Da quanto detto appare scaturire, quindi, che i due prodotti sembrano rivolgersi ad una diversa
categoria di consumatori: il primo (ABM) alla generalit dei consumatori, il secondo (ABTM) ad
una nicchia di mercato costituita dagli intenditori con raffinate esigenze culinarie.
In ogni caso, come innanzi accennato, lo stesso messaggio pubblicitario denunciato, nella
presentazione del prodotto reclamizzato (ABM) si preoccupa di distinguerlo espressamente
dallABTM Dop (Si tratta di un Aceto speciale che, per ingredienti e metodo di elaborazione, si
distacca nettamente sia dai comuni Aceti di Vino, sia dallAceto Balsamico Tradizionale di
Modena DOP (che un condimento).
Inoltre, nella pubblicit dellABM non compare alcun elemento di riferimento al particolare
regime di protezione Dop che stato, appunto, riservato al pi pregiato ABTM.
Il messaggio non appare, dunque, idoneo ad ostacolare la percezione delle differenze esistenti tra
lABM e lABTM, nonch ad ingenerare confusione nei consumatori tra i prodotti in questione.
Infine, dalle risultanze istruttorie anche emerso che da ultimo -con Decreto del 18 novembre
2004- il Mipaf, a seguito dellinvio alla Commissione CE del dossier relativo alla richiesta di
registrazione come IGP della denominazione Aceto Balsamico di Modena, ha accordato alla
stessa protezione transitoria a livello nazionale ex articolo 5 del Regolamento CEE n. 2081/92.
Detta protezione provvisoria -come denominazione IGP- stata fondata su un apposito
disciplinare di produzione allegato al predetto D.M., il quale ha definito le materie prime da
utilizzare, la zona ed il procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento,
ecc.
Esulano, infine, dal presente provvedimento tutti gli altri aspetti a cui stato fatto cenno in alcune
memorie depositate agli atti circa le controversie legali in corso tra i produttori di ABM ed i
produttori di ABTM e tra le relative organizzazioni consortili.
RITENUTO, pertanto, che il messaggio volto a promuovere lAceto Balsamico di Modena (ABM)
non appare idoneo ad indurre i consumatori in errore ed a pregiudicarne il comportamento
economico, relativamente alle caratteristiche di tale prodotto, nonch alle differenziazioni
sussistenti rispetto allAceto Balsamico Tradizionale di Modena (ABTM) DOP;
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DELIBERA
che il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso
dalloperatore pubblicitario Consorzio Aceto Balsamico di Modena, non costituisce, per le ragioni
esposte in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del
Decreto Legislativo n. 74/92.

Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dellarticolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



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PI4624A - ACETO BALSAMICO FINI
Provvedimento n. 14033
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
CONSIDERATO quanto segue:
I. RICHIESTA DI INTERVENTO
Con richiesta di intervento, pervenuta in data 30 luglio 2004 e integrata in data 2 settembre 2004,
un consumatore ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92,
del messaggio pubblicitario rappresentato dalla confezione Aceto Balsamico di Modena -Fini
acquistata nel 2004 presso il supermercato Esselunga di Modena recante il sigillo del Consorzio
Aceto Balsamico di Modena (CABM), nonch lindicazione Cermet Prodotto Certificato.
Secondo il segnalante, risultano - in particolare - ingannevoli le indicazioni contenute nel predetto
messaggio pubblicitario relative alle certificazioni Cermet. Infatti, tali certificazioni sono state
ambiguamente presentate come certificazioni di prodotto e non come semplici certificazioni
riguardanti il processo produttivo, al fine di creare nei consumatori confusione tra i prodotti
pubblicizzati (ABM) ed i pi pregiati prodotti DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
(ABTM - Dop -) per i quali il Cermet risulta, appunto, Organismo autorizzato per la certificazione
Dop (ai sensi dellarticolo 10 del Reg. CE 2081/92).
In particolare, le certificazioni di prodotto dovrebbero essere riservate agli alimenti tutelati da
regimi Dop, Igp, Stg, mentre per tutti gli altri alimenti sarebbe possibile utilizzare i marchi degli
Enti di certificazione solo in riferimento ai controlli sul processo produttivo, sullo stabilimento di
produzione, ecc.
La presentazione nel messaggio pubblicitario innanzi indicato del logo Cermet come
certificazione di prodotto, la quale compare solo su alcune confezioni di Aceto Balsamico di
Modena, pu indurre i consumatori a credere erroneamente che si tratti del noto e rinomato
prodotto Dop ABTM certificato dal Cermet senza poter correttamente distinguere le caratteristiche
e lorigine delle due diverse tipologie di prodotti in questione.
Infine, sulla confezione di ABM Fini viene riportato un colorante che non risulta presente su altre
bottiglie di ABM.
II. MESSAGGIO
Il messaggio oggetto della richiesta di intervento rappresentato dalla confezione dellAceto
Balsamico di Modena prodotto dalla societ Fini S.r.l., la quale reca il sigillo con il logo del
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marchio Cermet, la scritta prodotto certificato con lindicazione ALI 00-02 ed il
contrassegno consortile CABM bordeaux con la dicitura affinato.
Segue lelenco degli ingredienti, nonch la denominazione e la sede del produttore.
III. COMUNICAZIONE ALLE PARTI
In data 28 settembre 2004 stato comunicato al segnalante, alla societ Fini S.r.l. ed al Cermet
lavvio di un procedimento ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92 per
valutare leventuale ingannevolezza del messaggio segnalato, ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del
citato Decreto Legislativo, con particolare riguardo: 1) alle reali caratteristiche e propriet del
prodotto pubblicizzato (ABM); 2) alla valenza dellindicazione Cermet (seguita dalla precisazione
Prodotto certificato); 3) alleventuale sussistenza di elementi di confusione tra il prodotto
pubblicizzato (ABM) ed il prodotto ABTM Dop; 4) alle eventuali omissioni rilevanti circa il ruolo
concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio Aceto Balsamico di Modena in relazione ai
prodotti pubblicizzati (ABM), nonch alle differenze tra tale attivit e quella di certificazione del
prodotto Dop ABTM svolta dal Cermet (ai sensi del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole
e Forestali del 15/1/2001 sulla Dop registrata con Reg. CE n. 813/2000).
IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE
Contestualmente allavvio del procedimento stato richiesto, ai sensi dellarticolo 5, comma 2,
lettera a) del D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284, alla societ Fini ed al Cermet - in qualit di
operatori pubblicitari - di fornire, entro venti giorni dal ricevimento della presente comunicazione,
informazioni (corredate da idonea documentazione di carattere oggettivo ed ufficiale) sui seguenti
aspetti:
1. natura e caratteristiche del prodotto pubblicizzato (ABM) evidenziando dettagliatamente le
differenze rispetto allABTM Dop;
2. ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio ABM per il prodotto pubblicizzato
(ABM);
3. modalit di produzione, imbottigliamento, confezionamento e commercializzazione del prodotto
pubblicizzato;
4. programmazione del messaggio denunciato precisando se sono stati utilizzati anche altri
strumenti di diffusione.
Con la predetta comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto, altres, alloperatore
Fini S.r.l. di inviare un campione della confezione oggetto di contestazione.
Con comunicazione del 20 ottobre 2004 il Cermet ha fornito, in sintesi, le seguenti informazioni:
1. la certificazione volontaria di prodotto, ben diversa dalla certificazione del processo produttivo,
concerne le caratteristiche di prodotto elencate e descritte in un apposito Documento Tecnico
presentato dai produttori ovvero da loro Associazioni o Consorzi che diviene riferimento
normativo con lapprovazione del medesimo da parte dellente di certificazione;
2. le certificazioni di prodotto non sono riservate ai soli prodotti DOP, IGP, STG;
3. per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare, il Cermet
accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011, mentre per le attivit di controllo sui
prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert;
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4. lABM delle aziende associate al Consorzio ABM oggetto di una certificazione volontaria di
prodotto rilasciata dal Cermet stesso e basata sul documento tecnico Cermet n. 003.1
1
;
5. pi precisamente, il prodotto ABM dellazienda Fini S.r.l. oggetto di certificazione volontaria
di prodotto da parte di Cermet;
6. il Cermet autorizzato allo svolgimento dellattivit di controllo sullABTM Dop dal Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) con decreto del 15 gennaio 2001 e per tale attivit -
condotta secondo un piano Cermet depositato presso il Mipaf - il disciplinare di riferimento che
descrive il prodotto ABTM Dop ed il processo di produzione quello ufficiale pubblicato sulla
G.U. n. 124 con provvedimento del 30 maggio 2000;
7. la fondamentale differenza tra lABM e lABTM Dop risiede nel fatto che il primo un aceto
mentre il secondo un condimento alimentare;
8. letichettatura, la presentazione e la bottiglietta dei due prodotti in questione presentano elementi
sufficienti a consentirne unefficace e immediata discriminazione: lunica bottiglietta autorizzata
per limmissione di ABTM Dop sul mercato quella depositata con il disciplinare, attualmente
disponibile nei punti vendita solo nella capacit di 100 ml;
9. in particolare, il riferimento a Cermet in etichetta sullABTM Dop facoltativo e utilizzato
attualmente da un solo centro di imbottigliamento; lindicazione adottata peraltro ben diversa
graficamente dal logo Cermet (vero e proprio logo di prodotto) utilizzato sulletichetta dellABM
certificato.
In data 15 novembre 2004 pervenuta la memoria della societ Fini S.r.l. nella quale, in sintesi,
evidenzia quanto segue:
1. le contestazioni mosse dal denunciante appaiono essenzialmente riconducibili a due profili:
limpiego abusivo del contrassegno consortile e della certificazione con il logo Cermet e lutilizzo
di un non ben identificato colorante nella preparazione del prodotto;
2. il colorante denunciato altro non che il caramello (esplicitamente segnalato nella lista degli
ingredienti riportata sulletichetta della confezione) autorizzato fin dal 1933 per la produzione
dellABM ed il cui utilizzo espressamente disciplinato dallarticolo 3 del D.M. 3 dicembre 1965;
3. nella seconda met degli anni novanta, dopo la presentazione alla Commissione CE della
domanda di registrazione come IGP dellABM, la Regione Emilia Romagna ha suggerito che le
aziende facenti parte dellapposito Consorzio sottoponessero il prodotto a certificazione volontaria
affidandolo al Cermet, Ente a partecipazione regionale. Per tale ragione il Consorzio CABM ha
adottato un Regolamento contenente le norme del disciplinare, sulla cui base stato elaborato un
apposito Documento Tecnico da parte del Cermet;
4. lABM prodotto dalle aziende associate al Consorzio ABM oggetto, quindi, di una
certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet. Pertanto, la societ Fini - facente parte
del predetto Consorzio ABM legittimamente lo mette in evidenza sulla base della licenza duso
del marchio Cermet;

1
Il documento definisce i requisiti concernenti il processo e le caratteristiche dellABM il cui possesso necessario per
ottenere la relativa certificazione di prodotto. I requisiti sono richiesti in base a precisi riferimenti normativi i quali
prevedono, tra laltro, che la produzione e limbottigliamento del prodotto vengano effettuati nelle province di Modena o
Reggio Emilia e che il mosto duva, utilizzato in una determinata quantit e densit minime, cotto o concentrato, sia
prodotto con uve coltivate nella regione Emilia Romagna. Il documento elenca le caratteristiche minime, oltre quelle di
legge, che al momento dellimmissione in commercio il prodotto deve avere.
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5. la sentenza del 15 luglio 2004 della Corte di Giustizia CE relativa al caso C239/2002 ha
espressamente riconosciuto il diritto delle imprese di segnalare sulle etichette dei propri prodotti le
certificazioni e gli attestati ottenuti, di cui sia possibile provare lautenticit;
6. il Cermet svolge attivit di controllo sullABM delle aziende associate al Consorzio ABM da
tempo anteriore rispetto al successivo conferimento di analogo incarico da parte del Consorzio
Produttori Aceto Balsamico Tradizionale Dop e detto successivo incarico certamente non limita il
diritto/dovere di Fini S.r.l. di avvalersi dei servizi del Cermet e di darne indicazione nelle
confezioni dei propri prodotti;
7. si tratta, quindi, di unapposita certificazione di prodotto (e non di una certificazione del
processo produttivo) effettuata dal Cermet sullABM rispetto alla quale le aziende produttrici
certificate, come appunto Fini S.r.l., devono riportare gli estremi di tale processo indicando lEnte
certificatore ed il numero del certificato (ALI 00-02 nel caso di specie);
8. lABM in Italia ha avuto un riconoscimento ufficiale gi nel 1933 ed stato disciplinato con DM
del 3 dicembre 1965, mentre solo nel 1983, per distinguerlo dal primo, lABTM riceveva una
disciplina ad hoc;
9. la denominazione Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ha ottenuto la registrazione come
Dop nel 2000 mentre alla denominazione Aceto Balsamico di Modena il Mipaf con Decreto del 18
novembre 2004 ha accordato protezione transitoria a livello nazionale, in attesa che la
Commissione CE si pronunci sulla richiesta di registrazione della stessa in ambito U.E. come IGP;
10. lABM distribuito in bottiglie aventi diversa forma (ogni impresa produttrice ha la sua), con
capienza minima di 250 ml e massima di 500 ml mentre lABTM deve essere commercializzato,
per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia - del tutto peculiare
ed individualizzante - e una capienza che non ha mai superato i 100 ml;
11. la bottiglia di ABTM esalta visivamente la denominazione del prodotto mentre quella
dellABM pone in rilievo il marchio del produttore;
12. il prezzo al litro dellABM varia dai due euro a poche decine di euro, mentre lABTM costa
tra i 400 e gli 800 euro a litro, a seconda dellinvecchiamento;
13. lABM un particolare aceto di vino, e come tale viene utilizzato per la preparazione di piatti
semplici (quali le insalate), lABTM invece un condimento per piatti di alta gastronomia;
14. lABM destinato alla generalit dei consumatori ed venduto nei negozi di generi alimentari
insieme ai normali aceti di vino mentre lABTM un prodotto per intenditori venduto in negozi di
nicchia.
In data 23 dicembre 2004 stato comunicato alle parti, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del
D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, che il termine infraprocedimentale di conclusione della fase
istruttoria era fissato alla data del 14 gennaio 2005.
V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
Il messaggio oggetto di contestazione rappresentato dalla confezione di Aceto Balsamico di
Modena prodotto dalla societ Fini S.r.l. appare incentrato sullutilizzo del contrassegno bordeaux
del Consorzio ABM, recante la scritta affinato, nonch sul marchio Cermet con lindicazione
prodotto certificato.
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Dalle risultanze istruttorie emerso che il Cermet svolge unattivit di certificazione volontaria
dellABM prodotto dalle aziende aderenti allapposito Consorzio, le quali utilizzano sulle relative
confezioni dei prodotti il marchio Cermet in virt di unapposita licenza riportando, altres, il
numero della certificazione rilasciata.
La certificazione viene effettuata sulla base di appositi disciplinari e documenti tecnici i quali si
aggiungono ai requisiti previsti dal citato D.M. del 3 dicembre 1965 fissando le caratteristiche
dellABM.
Tali requisiti possono essere cos riassunti: produzione effettuata nelle province di Modena e
Reggio Emilia; mosti ottenuti da uve coltivate nella Regione Emilia Romagna, affinamento
esclusivamente in legno; maturazione di almeno 2 mesi per la tipologia affinato e di 3 anni per la
tipologia invecchiato, apposito controllo dei parametri chimico/fisici.
Dalle risultanze istruttorie emerso, altres, che la Regione Emilia Romagna, in occasione della
presentazione della domanda di registrazione come IGP dellABM, ha suggerito alle aziende
facenti parte dellapposito Consorzio ABM di sottoporre il prodotto alla certificazione volontaria
effettuata, appunto, dal Cermet (Ente a partecipazione regionale). In questottica, il Consorzio
CABM ha adottato un Regolamento contenente le norme del disciplinare, sulla cui base sono stati
elaborati i citati Documento Tecnici del Cermet contenenti le specifiche tecnico-produttive
dellABM.
Di conseguenza, lABM prodotto dalle aziende associate al Consorzio ABM, quali la societ in
questione Fini S.r.l., appare essere stato effettivamente sottoposto ad una certificazione volontaria
di prodotto rilasciata dal Cermet come si evince dalla relativa etichetta recante il marchio
Cermet seguito dallindicazione prodotto certificato.
In altri termini, la societ Fini S.r.l. -facendo parte del predetto Consorzio ABM- lo mette in
evidenza attraverso le proprie confezioni di ABM avvalendosi, altres, dellapposita licenza duso
del marchio di certificazione Cermet e riportando il relativo numero di certificazione (ALI 00-
02).
Quanto, poi, al ruolo svolto dal Cermet in relazione ai due diversi prodotti (ABM e ABTM)
evidenziato nelle risultanze istruttorie, lo stesso Cermet ha precisato di essere accreditato Sincert
sulla base della norma Uni En 45011 per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito
agroalimentare (tra cui lABM), mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG
autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert.
Pertanto, lABM delle aziende associate al relativo Consorzio e lABTM sono entrambi sottoposti
allattivit di controllo dello stesso Organismo di certificazione, il Cermet, ma, mentre il primo
oggetto di una certificazione volontaria di prodotto (e non, come vorrebbe il denunciante, di
processo produttivo) basata sui citati documenti tecnici, il secondo oggetto di una certificazione
di prodotto che si basa sul disciplinare di produzione pubblicato sulla G.U. n. 124 con
provvedimento ministeriale del 30 maggio 2000.
Le risultanze istruttorie attestano, inoltre, che il Cermet svolgeva attivit di certificazione di
prodotto per lABM gi prima di svolgere la stessa per lABTM Dop. Nel 2000 detto ente
rilasciava, infatti, al Consorzio ABM la certificazione di prodotto e solo nel 2001 veniva
autorizzato dal Mipaf a svolgere anche lattivit di controllo sullABTM Dop.
Per quanto detto, oltre ad essere legittimo lutilizzo del logo Cermet, nonch la scritta prodotto
certificato, non appare plausibile ritenere che tali elementi siano idonei ad ingenerare confusione
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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tra lABM ed il pi pregiato prodotto ABTM, in quanto si tratta sostanzialmente di prodotti tra i
quali sussistono numerose differenziazioni fattuali.
In particolare, i principali elementi di differenziazione tra lABM e lABTM appaiono riguardare
soprattutto due elementi: a) lenorme differenza tra i prezzi praticati ai consumatori
2
; b) la diversa
foggia e dimensione delle bottiglie con cui vengono commercializzati.
In relazione a questultimo elemento, si pu osservare, infatti, che lABTM deve essere
commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia -
del tutto peculiare ed individualizzante - ed una capienza che non ha mai superato i 100 ml, mentre
lABM pu essere venduto in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250 ml e, ovviamente, di
foggia diversa rispetto alla prima. Inoltre, la bottiglia di ABTM esalta visivamente la
denominazione del prodotto e reca il sigillo comunitario giallo e blu riservato ai prodotti Dop,
mentre quella dellABM, oltre a non riportare naturalmente alcuna indicazione di regimi di
protezione Dop, pone generalmente in maggior rilievo il marchio del produttore.
Inoltre, a differenza dellABM, lABTM Dop un condimento utilizzato nella preparazione di
piatti di alta gastronomia (soprattutto da parte di intenditori e ristoranti di alta qualit). Infine,
lABTM viene generalmente venduto nei negozi di prodotti gastronomici di qualit e, nel caso di
commercializzazione presso alcuni supermercati, esso viene collocato in reparti separati e ben
distinti da quelli destinati agli aceti di vino.
Da quanto detto appare scaturire, quindi, che i due prodotti sembrano rivolgersi ad una diversa
categoria di consumatori: il primo (ABM) alla generalit dei consumatori, il secondo (ABTM) ad
una nicchia di mercato costituita dagli intenditori con raffinate esigenze culinarie.
Sulla confezione dellABM Fini oggetto di contestazione non compare, in ogni caso, alcun
elemento di riferimento al particolare regime di protezione Dop che stato, appunto, riservato al
pi pregiato ABTM.
Il messaggio denunciato non appare, dunque, idoneo ad ostacolare la percezione delle differenze
esistenti tra lABM e lABTM, nonch ad ingenerare confusione nei consumatori tra i prodotti in
questione.
Infine, dalle risultanze istruttorie anche emerso che da ultimo -con Decreto del 18 novembre
2004- il Mipaf, a seguito dellinvio alla Commissione CE del dossier relativo alla richiesta di
registrazione come IGP della denominazione Aceto Balsamico di Modena, ha accordato alla
stessa protezione transitoria a livello nazionale ex articolo 5 del Regolamento CEE n. 2081/92.
Detta protezione provvisoria -come denominazione IGP- stata fondata su un apposito
disciplinare di produzione allegato al predetto D.M., il quale ha definito le materie prime da
utilizzare, la zona ed il procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento,
ecc.
Esulano, infine, dal presente provvedimento tutti gli altri aspetti a cui stato fatto cenno in alcune
memorie depositate agli atti circa le controversie legali in corso tra i produttori di ABM ed i
produttori di ABTM e tra le relative organizzazioni consortili.
RITENUTO, pertanto, che il messaggio volto a promuovere lAceto Balsamico di Modena
prodotto dalla societ Fini S.r.l. non appare idoneo ad indurre i consumatori in errore ed a

2
A titolo esemplificativo per lABM il prezzo oscilla tra i 5,00 ed i 10,00 euro per una confezione di 250/500 ml, mentre
per lABTM il prezzo minimo per una confezione di 100 ml risulta pari in media a circa 70,00 euro.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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pregiudicarne il comportamento economico, relativamente alle caratteristiche di tale prodotto e
alla differenziazione rispetto allAceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop;
DELIBERA
che il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso
dalloperatore pubblicitario Fini S.r.l., non costituisce, per le ragioni esposte in motivazione, una
fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo n. 74/92.

Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dellarticolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


59
PI4624B - ACETO BALSAMICO DEL DUCA
Provvedimento n. 14034
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
CONSIDERATO quanto segue:
I. RICHIESTA DI INTERVENTO
Con richiesta di intervento, pervenuta in data 30 luglio 2004 ed integrata in data 2 settembre 2004,
un consumatore ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92,
del messaggio pubblicitario rappresentato dalla confezione Aceto Balsamico di Modena Del
Duca acquistata presso il supermercato Esselunga di Modena recante il sigillo del Consorzio
Aceto Balsamico di Modena (CABM), nonch lindicazione Cermet Prodotto Certificato.
Secondo il segnalante, risultano - in particolare - ingannevoli le indicazioni contenute nel predetto
messaggio pubblicitario relative alle certificazioni Cermet. Infatti, tali certificazioni sono state
ambiguamente presentate come certificazioni di prodotto e non come semplici certificazioni
riguardanti il processo produttivo, al fine di creare nei consumatori confusione tra i prodotti
pubblicizzati (ABM) ed i pi pregiati prodotti DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
(ABTM - Dop -) per i quali il Cermet risulta, appunto, Organismo autorizzato per la certificazione
Dop (ai sensi dellarticolo 10 del Reg. CE 2081/92).
In particolare, secondo la segnalazione, le certificazioni di prodotto dovrebbero essere riservate
agli alimenti tutelati da regimi Dop, Igp, Stg, mentre per tutti gli altri alimenti sarebbe possibile
utilizzare i marchi degli Enti di certificazione solo in riferimento ai controlli sul processo
produttivo, sullo stabilimento di produzione, ecc.
In conclusione, la presentazione nel messaggio pubblicitario innanzi indicato del logo Cermet
come certificazione di prodotto, la quale compare solo su alcune confezioni di Aceto Balsamico
di Modena, pu indurre i consumatori a credere erroneamente che si tratti del noto e rinomato
prodotto Dop ABTM certificato dal Cermet senza poter correttamente distinguere le caratteristiche
e lorigine delle due diverse tipologie di prodotti in questione.
II. MESSAGGIO
Il messaggio oggetto della richiesta di intervento rappresentato dalla confezione dellAceto
Balsamico di Modena Del Duca prodotto dalla societ Grosoli S.r.l., la quale reca il sigillo con il
marchio Cermet, la scritta prodotto certificato con lindicazione ALI 00-02 ed il
contrassegno consortile CABM di colore bordeaux con la dicitura affinato.
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Segue lelenco degli ingredienti, nonch la denominazione e la sede del produttore Grosoli S.r.l..
III. COMUNICAZIONE ALLE PARTI
In data 28 settembre 2004 stato comunicato al segnalante, alla societ Grosoli S.r.l. ed al Cermet
lavvio di un procedimento ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92 per
valutare leventuale ingannevolezza del messaggio segnalato, ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del
citato Decreto Legislativo, con particolare riguardo: 1) alle reali caratteristiche e propriet del
prodotto pubblicizzato (ABM); 2) alla valenza dellindicazione Cermet (seguita dalla precisazione
Prodotto certificato); 3) alleventuale sussistenza di elementi di confusione tra il prodotto
pubblicizzato (ABM) ed il prodotto ABTM Dop; 4) alle eventuali omissioni rilevanti circa il ruolo
concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio Aceto Balsamico di Modena in relazione ai
prodotti pubblicizzati (ABM), nonch alle differenze tra tale attivit e quella di certificazione del
prodotto Dop ABTM svolta dal Cermet (ai sensi del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole
e Forestali del 15/1/2001 sulla Dop registrata con Reg. CE n. 813/2000).
IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE
Contestualmente allavvio del procedimento stato richiesto, ai sensi dellarticolo 5, comma 2,
lettera a) del D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284, alla societ Grosoli ed al Cermet - in qualit di
operatori pubblicitari - di fornire, entro venti giorni dal ricevimento della presente comunicazione,
informazioni (corredate da idonea documentazione di carattere oggettivo ed ufficiale) sui seguenti
aspetti:
1. natura e caratteristiche del prodotto pubblicizzato (ABM) evidenziando dettagliatamente le
differenze rispetto allABTM Dop;
2. ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio ABM per il prodotto pubblicizzato
(ABM);
3. modalit di produzione, imbottigliamento, confezionamento e commercializzazione del prodotto
pubblicizzato;
4. programmazione del messaggio denunciato precisando se sono stati utilizzati anche altri
strumenti di diffusione.
Con la predetta comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto, altres, alloperatore
Fini S.r.l. di inviare un campione della confezione oggetto di contestazione.
Con comunicazione del 20 ottobre 2004 il Cermet ha fornito, in sintesi, le seguenti informazioni:
1. la certificazione volontaria di prodotto, ben diversa dalla certificazione del processo produttivo,
concerne le caratteristiche di prodotto elencate e descritte in un apposito Documento Tecnico
presentato dai produttori ovvero da loro Associazioni o Consorzi che diviene riferimento
normativo con lapprovazione del medesimo da parte dellente di certificazione;
2. le certificazioni di prodotto non sono riservate ai soli prodotti DOP, IGP, STG;
3. per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare, il Cermet
accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011, mentre per le attivit di controllo sui
prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert;
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61
4. lABM delle aziende associate al Consorzio ABM oggetto di una certificazione volontaria di
prodotto rilasciata dal Cermet stesso e basata sul documento tecnico Cermet n. 003.1
1
;
5. pi precisamente, il prodotto ABM dellazienda Grosoli S.r.l. (Aceto Balsamico del Duca)
oggetto di certificazione volontaria di prodotto da parte di Cermet;
6. il Cermet autorizzato allo svolgimento dellattivit di controllo sullABTM Dop dal Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) con decreto del 15 gennaio 2001 e per tale attivit -
condotta secondo un piano Cermet depositato presso il Mipaf - il disciplinare di riferimento che
descrive il prodotto ABTM Dop ed il processo di produzione quello ufficiale pubblicato sulla
G.U. n. 124 con provvedimento del 30 maggio 2000;
7. la fondamentale differenza tra lABM e lABTM Dop risiede nel fatto che il primo un aceto
mentre il secondo un condimento alimentare.
8. letichettatura, la presentazione e la bottiglietta dei due prodotti in questione presentano elementi
sufficienti a consentirne unefficace e immediata discriminazione: lunica bottiglietta autorizzata
per limmissione di ABTM Dop sul mercato quella depositata con il disciplinare, attualmente
disponibile nei punti vendita solo nella capacit di 100 ml;
9. in particolare, il riferimento a Cermet in etichetta sullABTM Dop facoltativo e utilizzato
attualmente da un solo centro di imbottigliamento; lindicazione adottata peraltro ben diversa
graficamente dal logo Cermet (vero e proprio logo di prodotto) utilizzato sulletichetta dellABM
certificato.
In data 24 novembre 2004 pervenuta la memoria della societ Grosoli S.r.l. la quale, in sintesi,
evidenzia quanto segue:
1. la societ Grosoli una delle imprese del Consorzio ABM che da pi tempo opera nel settore,
avendo iniziato la propria attivit nel 1974;
2. Il Consorzio ABM stato costituito nel 1993 allo scopo precipuo di tutelare e qualificare la
produzione e la diffusione dellABM e, in particolare, di avviare e favorire il processo di
registrazione in ambito comunitario, come Igp, della denominazione Aceto Balsamico di
Modena;
3. In tale prospettiva il Consorzio ABM ha stilato un rigoroso disciplinare di produzione che,
definendo in termini pi precisi e rigorosi le materie prime da utilizzare, la zona ed il
procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento, ha integrato il disposto
del DM del 3 dicembre 1965, il quale, appunto, regola la denominazione in questione. Detto
disciplinare stato posto alla base della suddetta richiesta di registrazione Igp;
4. Per rafforzare e garantire tale sistema di promozione e tutela della qualit dellABM, il controllo
del rispetto dei requisiti stato affidato ad un organismo esterno abilitato alla certificazione: il
Cermet;
5. la certificazione rilasciata dal Cermet allABM prodotto dalle aziende associate al Consorzio
ABM una vera e propria certificazione di prodotto;

1
Il documento definisce i requisiti concernenti il processo e le caratteristiche dellABM il cui possesso necessario per
ottenere la relativa certificazione di prodotto. I requisiti sono richiesti in base a precisi riferimenti normativi i quali
prevedono, tra laltro, che la produzione e limbottigliamento del prodotto vengano effettuati nelle province di Modena o
Reggio Emilia e che il mosto duva, utilizzato in una determinata quantit e densit minime, cotto o concentrato, sia
prodotto con uve coltivate nella regione Emilia Romagna. Il documento elenca le caratteristiche minime, oltre quelle di
legge, che al momento dellimmissione in commercio il prodotto deve avere.
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62
6. alle sole imprese associate che compiono entrambe le operazioni di produzione e di
imbottigliamento dellABM nella provincia di Modena e Reggio Emilia, il Consorzio ABM
consente lapposizione del proprio sigillo: bianco (per i prodotti invecchiati) o bordeaux (per i
prodotti affinati);
7. Il pi nobile prodotto, di cui solo nel 1983 stata creata la denominazione Aceto Balsamico
Tradizionale di Modena- registrata a livello comunitario come Dop - un condimento che deve
essere commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia di 100 ml avente una
prestabilita foggia, mentre lABM pu essere venduto solo in confezioni aventi contenuto non
inferiore a 250 ml e, ovviamente, di foggia diversa rispetto alla prima;
8. La confezione segnalata evidenzia, con scritta centrale e ben visibile, che il prodotto acquistato
Aceto Balsamico di Modena Del Duca;
9. non appare plausibile ritenere che la semplice menzione di un comune ente di certificazione
possa ingenerare confusione tra i prodotti; nel caso di specie, poi, ci avvalorato dal fatto che i
prodotti in questione presentano rilevanti elementi distintivi soprattutto in relazione alla
confezione ed al prezzo;
10. Per quanto detto, legittimo e doveroso lutilizzo del logo Cermet e vera e corretta
lindicazione prodotto certificato;
11. in definitiva il denunciante sembra non tanto lamentare lingannevolezza del messaggio
quanto dolersi di un legittimo status quo, ossia della simile denominazione dei due prodotti e del
fatto che gli stessi siano entrambi certificati dal Cermet.
In data 23 dicembre 2004 stato comunicato alle parti, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del
D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, che il termine infraprocedimentale di conclusione della fase
istruttoria era fissato alla data del 14 gennaio 2005.
V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
Il messaggio oggetto di contestazione rappresentato dalla confezione dellAceto Balsamico di
Modena Del Duca (prodotto dalla societ Grosoli S.r.l.) sulla quale sono stati riprodotti il
contrassegno del Consorzio Aceto Balsamico di Modena (CABM) di colore bordeaux, nonch ai
lati la scritta affinato ed il logo del Cermet con lindicazione prodotto certificato.
Dalle risultanze istruttorie emerso che il Cermet svolge unattivit di certificazione volontaria
dellABM prodotto dalle aziende aderenti allapposito Consorzio, le quali utilizzano sulle relative
confezioni dei prodotti il marchio Cermet in virt di unapposita licenza riportando, altres, il
numero della certificazione rilasciata.
La certificazione viene effettuata sulla base di appositi disciplinari e documenti tecnici i quali si
aggiungono ai requisiti previsti per lABM dal D.M. del 3 dicembre 1965 fissando le
caratteristiche dellABM.
Tali requisiti dellABM possono essere cos riassunti: produzione effettuata nelle province di
Modena e Reggio Emilia; mosti ottenuti da uve coltivate nella Regione Emilia Romagna,
affinamento esclusivamente in legno; maturazione di almeno 2 mesi per la tipologia affinato e di
3 anni per la tipologia invecchiato, apposito controllo dei parametri chimico/fisici.
Dalle risultanze istruttorie emerso, altres, che -in occasione della presentazione della domanda
di registrazione come IGP dellABM- lapposito Consorzio tra le aziende produttrici di ABM ha
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deciso di sottoporre il prodotto alla certificazione volontaria effettuata, appunto, dal Cermet (Ente
a partecipazione regionale). In questottica, il Consorzio CABM ha adottato un Regolamento
contenente le norme del disciplinare, sulla cui base sono stati, poi, elaborati i citati Documenti
Tecnici del Cermet contenenti le specifiche tecnico-produttive dellABM.
Di conseguenza, lABM prodotto dalle aziende associate al Consorzio ABM, quali la societ in
questione Grosoli S.r.l. che produce lABM Del Duca, appare essere stato effettivamente
sottoposto ad una certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet come si evince dalla
relativa etichetta recante il marchio Cermet seguito dallindicazione prodotto certificato.
In altri termini, la societ Grosoli S.r.l. -facendo parte del predetto Consorzio ABM- lo mette in
evidenza attraverso le proprie confezioni di ABM avvalendosi, altres, dellapposita licenza duso
del marchio di certificazione Cermet e riportando il relativo numero di certificazione.
Quanto, poi, al ruolo svolto dal Cermet in relazione ai due diversi prodotti (ABM e ABTM)
evidenziato nelle risultanze istruttorie, lo stesso Cermet ha precisato di essere accreditato Sincert
sulla base della norma Uni En 45011 per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito
agroalimentare (tra cui lABM), mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG
autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert.
Pertanto, lABM delle aziende associate al relativo Consorzio e lABTM sono entrambi sottoposti
allattivit di controllo dello stesso Organismo di certificazione, il Cermet, ma, mentre il primo
oggetto di una certificazione volontaria di prodotto (e non, come vorrebbe il denunciante, di
processo produttivo) basata sui citati documenti tecnici, il secondo oggetto di una certificazione
di prodotto che si basa sul disciplinare di produzione pubblicato sulla G.U. n. 124 con
provvedimento ministeriale del 30 maggio 2000.
Le risultanze istruttorie attestano, inoltre, che il Cermet svolgeva attivit di certificazione di
prodotto per lABM gi prima di svolgere la stessa per lABTM Dop. Nel 2000 detto ente
rilasciava, infatti, al Consorzio ABM la certificazione di prodotto e solo nel 2001 veniva
autorizzato dal Mipaf a svolgere anche lattivit di controllo sullABTM Dop.
Per quanto detto, oltre ad essere legittimo lutilizzo del logo Cermet, nonch la scritta prodotto
certificato, non appare plausibile ritenere che tali elementi siano idonei ad ingenerare confusione
tra lABM ed il pi pregiato prodotto ABTM, in quanto si tratta sostanzialmente di prodotti tra i
quali sussistono numerose differenziazioni fattuali.
In particolare, i principali elementi di differenziazione tra lABM e lABTM appaiono riguardare
soprattutto due elementi: a) lenorme differenza tra i prezzi praticati ai consumatori
2
; b) la diversa
foggia e dimensione delle bottiglie con cui vengono commercializzati.
In relazione a questultimo elemento, si pu osservare, infatti, che lABTM deve essere
commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia -
del tutto peculiare ed individualizzante - ed una capienza che non ha mai superato i 100 ml, mentre
lABM pu essere venduto in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250 ml e, ovviamente, di
foggia diversa rispetto alla prima. Inoltre, la bottiglia di ABTM esalta visivamente la
denominazione del prodotto e reca il sigillo comunitario giallo e blu riservato ai prodotti Dop,
mentre quella dellABM, oltre a non riportare naturalmente alcuna indicazione di regimi di
protezione Dop, pone generalmente in maggior rilievo il marchio del produttore.
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Inoltre, a differenza dellABM, lABTM Dop un condimento utilizzato nella preparazione di
piatti di alta gastronomia (soprattutto da parte di intenditori e ristoranti di alta qualit). Infine,
lABTM viene generalmente venduto nei negozi di prodotti gastronomici di qualit e, nel caso di
commercializzazione presso alcuni supermercati, esso viene collocato in reparti separati e ben
distinti da quelli destinati agli aceti di vino.
Da quanto detto appare scaturire, quindi, che i due prodotti sembrano rivolgersi ad una diversa
categoria di consumatori: il primo (ABM) alla generalit dei consumatori, il secondo (ABTM) ad
una nicchia di mercato costituita dagli intenditori con raffinate esigenze culinarie.
Sulla confezione dellABM Del Duca oggetto di contestazione non compare, in ogni caso, alcun
elemento di riferimento al particolare regime di protezione Dop che stato, appunto, riservato al
pi pregiato ABTM.
Il messaggio denunciato non appare, dunque, idoneo ad ostacolare la percezione delle differenze
esistenti tra lABM e lABTM, nonch ad ingenerare confusione nei consumatori tra i prodotti in
questione.
Infine, dalle risultanze istruttorie anche emerso che da ultimo -con Decreto del 18 novembre
2004- il Mipaf, a seguito dellinvio alla Commissione CE del dossier relativo alla richiesta di
registrazione come IGP della denominazione Aceto Balsamico di Modena, ha accordato alla
stessa protezione transitoria a livello nazionale ex articolo 5 del Regolamento CEE n. 2081/92.
Detta protezione provvisoria -come denominazione IGP- stata fondata su un apposito
disciplinare di produzione allegato al predetto D.M., il quale ha definito le materie prime da
utilizzare, la zona ed il procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento,
ecc.
Esulano, in ogni caso, dal presente provvedimento tutti gli altri aspetti a cui stato fatto cenno in
alcune memorie depositate agli atti circa le controversie legali in corso tra i produttori di ABM ed i
produttori di ABTM e tra le relative organizzazioni consortili.

RITENUTO, pertanto, che il messaggio volto a promuovere lAceto Balsamico di Modena Del
Duca prodotto dalla societ Grosoli S.r.l. non appare idoneo ad indurre i consumatori in errore ed
a pregiudicarne il comportamento economico, relativamente alle caratteristiche del prodotto stesso
ed alla differenziazione rispetto allAceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop;
DELIBERA
che il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso
dalloperatore pubblicitario Grosoli S.r.l., non costituisce, per le ragioni esposte in motivazione,
una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo
n. 74/92.

Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato.

2
A titolo esemplificativo per lABM il prezzo oscilla tra i 5,00 ed i 10,00 euro per una confezione di 250/500 ml, mentre
per lABTM il prezzo minimo per una confezione di 100 ml risulta pari in media a circa 70,00 euro.
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Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dellarticolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro


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PI4624C - ACETO BALSAMICO IACOBAZZI
Provvedimento n. 14035
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
CONSIDERATO quanto segue:
I. RICHIESTA DI INTERVENTO
Con richiesta di intervento, pervenuta in data 30 luglio 2004 ed integrata in data 2 settembre 2004,
un consumatore ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92,
del messaggio pubblicitario rappresentato dalla confezione Aceto Balsamico di Modena -
Giacobazzi acquistata nel 2004 presso il supermercato Esselunga di Modena recante il sigillo del
Consorzio Aceto Balsamico di Modena (CABM), nonch lindicazione Cermet Prodotto
Certificato.
Secondo il segnalante, risultano - in particolare - ingannevoli le indicazioni contenute nel predetto
messaggio pubblicitario relative alle certificazioni Cermet. Infatti, tali certificazioni sono state
ambiguamente presentate come certificazioni di prodotto e non come semplici certificazioni
riguardanti il processo produttivo, al fine di creare nei consumatori confusione tra i prodotti
pubblicizzati (ABM) ed i pi pregiati prodotti DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
(ABTM - DOP -) per i quali il Cermet risulta, appunto, Organismo autorizzato per la certificazione
DOP (ai sensi dellarticolo 10 del Reg. CE 2081/92).
In particolare, secondo il segnalante, le certificazioni di prodotto dovrebbero essere riservate agli
alimenti tutelati da regimi DOP, Igp, Stg, mentre per tutti gli altri alimenti sarebbe possibile
utilizzare i marchi degli Enti di certificazione solo in riferimento ai controlli sul processo
produttivo, sullo stabilimento di produzione, ecc.
In conclusione, la presentazione nel messaggio pubblicitario innanzi indicato del logo Cermet
come certificazione di prodotto, la quale compare solo su alcune confezioni di Aceto Balsamico
di Modena, pu indurre i consumatori a credere erroneamente che si tratti del noto e rinomato
prodotto DOP ABTM certificato dal Cermet senza poter correttamente distinguere le
caratteristiche e lorigine delle due diverse tipologie di prodotti in questione.
Sulla confezione di ABM della societ Fattorie Giacobazzi S.r.l. viene, infine, riportato un non
meglio identificato antiossidante che non risulta presente su altre confezioni di ABM.
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II. MESSAGGIO
Il messaggio oggetto della richiesta di intervento rappresentato dalla confezione dellAceto
Balsamico di Modena prodotto dalla societ Fattorie Giacobazzi S.r.l., la quale reca il sigillo con il
marchio del Cermet; la scritta prodotto certificato ed il contrassegno consortile (CABM) di
colore bianco con la dicitura invecchiato.
Sul retro delletichetta viene riportato lelenco degli ingredienti, nonch la denominazione e la
sede del produttore.
III. COMUNICAZIONE ALLE PARTI
In data 28 settembre 2004 stato comunicato al segnalante, alla societ Fattorie Giacobazzi S.r.l.
ed al Cermet lavvio di un procedimento ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo
n. 74/92 per valutare leventuale ingannevolezza del messaggio segnalato, ai sensi degli articoli 1,
2 e 3 del citato Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, con particolare riguardo: 1) alle reali
caratteristiche e propriet del prodotto pubblicizzato (ABM); 2) alla valenza dellindicazione
Cermet (seguita dalla precisazione Prodotto certificato); 3) alleventuale sussistenza di elementi
di confusione tra il prodotto pubblicizzato (ABM) ed il prodotto ABTM DOP; 4) alle eventuali
omissioni rilevanti circa il ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio Aceto
Balsamico di Modena in relazione ai prodotti pubblicizzati (ABM), nonch alle differenze tra tale
attivit e quella di certificazione del prodotto DOP ABTM svolta dal Cermet (ai sensi del Decreto
del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 15 gennaio 2001 sulla DOP registrata con
Reg. CE n. 813/2000).
IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE
Contestualmente allavvio del procedimento stato richiesto, ai sensi dellarticolo 5, comma 2,
lettera a) del D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284, alla societ Fattorie Giacobazzi ed al Cermet - in
qualit di operatori pubblicitari - di fornire, entro venti giorni dal ricevimento della presente
comunicazione, informazioni (corredate da idonea documentazione di carattere oggettivo ed
ufficiale) sui seguenti aspetti:
1. natura e caratteristiche del prodotto pubblicizzato (ABM) evidenziando dettagliatamente le
differenze rispetto allABTM DOP;
2. ruolo concretamente assunto dal Cermet e dal Consorzio ABM per il prodotto pubblicizzato
(ABM);
3. modalit di produzione, imbottigliamento, confezionamento e commercializzazione del prodotto
pubblicizzato;
4. programmazione del messaggio denunciato precisando se sono stati utilizzati anche altri
strumenti di diffusione.
Con comunicazione del 20 ottobre 2004 il Cermet ha fornito, in sintesi, le seguenti informazioni:
1. la certificazione volontaria di prodotto, ben diversa dalla certificazione del processo produttivo,
concerne le caratteristiche di prodotto elencate e descritte in un apposito Documento Tecnico
presentato dai produttori ovvero da loro Associazioni o Consorzi che diviene riferimento
normativo con lapprovazione del medesimo da parte dellente di certificazione;
2. le certificazioni di prodotto non sono riservate ai soli prodotti DOP, IGP, STG;
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68
3. per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito agroalimentare, il Cermet
accreditato Sincert sulla base della norma Uni En 45011, mentre per le attivit di controllo sui
prodotti DOP, IGP, STG autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert;
4. lABM delle aziende associate al Consorzio ABM oggetto di una certificazione volontaria di
prodotto rilasciata dal Cermet stesso e basata sul documento tecnico Cermet n. 003.1
1
;
5. pi precisamente, il prodotto ABM delle aziende Fattorie Giacobazzi S.r.l., Grosoli S.r.l. (Aceto
Balsamico del Duca) e Fini S.r.l., oggetto di certificazione volontaria di prodotto da parte di
Cermet;
6. il Cermet autorizzato allo svolgimento dellattivit di controllo sullABTM DOP dal Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali (Mipaf) con decreto del 15 gennaio 2001 e per tale attivit -
condotta secondo un piano Cermet depositato presso il Mipaf - il disciplinare di riferimento che
descrive il prodotto ABTM DOP ed il processo di produzione quello ufficiale pubblicato sulla
G.U. n. 124 con provvedimento del 30 maggio 2000;
7. la fondamentale differenza tra lABM e lABTM DOP risiede nel fatto che il primo un aceto
mentre il secondo un condimento alimentare;
8. letichettatura, la presentazione e la bottiglietta dei due prodotti in questione presentano elementi
sufficienti a consentirne unefficace e immediata discriminazione: lunica bottiglietta autorizzata
per limmissione di ABTM DOP sul mercato quella depositata con il disciplinare, attualmente
disponibile nei punti vendita solo nella capacit di 100 ml;
9. in particolare, il riferimento a Cermet in etichetta sullABTM DOP facoltativo e utilizzato
attualmente da un solo centro di imbottigliamento; lindicazione adottata peraltro ben diversa
graficamente dal logo Cermet (vero e proprio logo di prodotto) utilizzato sulletichetta dellABM
certificato.
Con memoria pervenuta il 17 dicembre 2004, la societ Fattorie Giacobazzi S.r.l. ha evidenziato,
in sintesi, quanto segue:
1. le contestazioni mosse dal denunciante sembrano riguardare essenzialmente limpiego del
contrassegno consortile e del logo di certificazione Cermet, nonch lutilizzo di un non ben
identificato antiossidante nella preparazione del prodotto. In relazione a questultimo aspetto basti
osservare che si tratta di anidride solforosa (come esplicitamente segnalato nella lista degli
ingredienti riportata in etichetta), il cui utilizzo per la preparazione dellABM ammesso dal
relativo disciplinare di produzione;
2. lABM prodotto dalle aziende associate al relativo Consorzio oggetto di una vera e propria
certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet. Pertanto, la societ Giacobazzi -
facente parte del Consorzio ABM- legittimamente evidenza tale circostanza sulla confezione
oggetto di contestazione in virt dellapposita licenza duso del marchio Cermet;
3. con sentenza del 15 luglio 2004 la Corte di Giustizia CE (caso C239/2002) ha espressamente
riconosciuto il diritto delle imprese di segnalare sulle etichette dei propri prodotti le certificazioni e
gli attestati ottenuti, di cui sia possibile provare lautenticit;

1
Il documento definisce i requisiti concernenti il processo e le caratteristiche dellABM il cui possesso necessario per
ottenere la relativa certificazione di prodotto. I requisiti sono richiesti in base a precisi riferimenti normativi i quali
prevedono, tra laltro, che la produzione e limbottigliamento del prodotto vengano effettuati nelle province di Modena o
Reggio Emilia e che il mosto duva, utilizzato in una determinata quantit e densit minime, cotto o concentrato, sia
prodotto con uve coltivate nella regione Emilia Romagna. Il documento elenca le caratteristiche minime, oltre quelle di
legge, che al momento dellimmissione in commercio il prodotto deve avere.
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69
4. per le certificazioni di prodotto, le aziende certificate hanno lobbligo di indicarne gli estremi sui
prodotti mediante lindicazione del nome dellente certificante;
5. il Cermet svolge attivit di controllo sullABM delle aziende associate al Consorzio ABM da
tempo anteriore al conferimento di analogo incarico da parte del Consorzio Produttori Aceto
Balsamico Tradizionale e detto successivo incarico certamente non limita il diritto/dovere della
societ Giacobazzi S.r.l. di avvalersi dei servizi del Cermet, nonch di darne indicazione nelle
confezioni dei propri prodotti;
6. quanto alle differenze esistenti tra i due prodotti si pu osservare che lABM ha avuto un
riconoscimento ufficiale in Italia gi nel 1933 ed stato disciplinato con DM del 3 dicembre 1965,
mentre solo nel 1983, per distinguerlo dal primo, lABTM DOP ha ricevuto una disciplina ad hoc;
7. la denominazione Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ha ottenuto la registrazione come
DOP nel 2000 mentre alla denominazione Aceto Balsamico di Modena il Mipaf con Decreto del
18 novembre 2004 ha accordato protezione transitoria a livello nazionale, in attesa che la
Commissione CE si pronunci sulla richiesta di registrazione della stessa in ambito U.E. come IGP;
8. lABM distribuito in bottiglie aventi diversa forma (ogni impresa produttrice ha la sua), con
capienza minima di 250 ml e massima di 500 ml mentre lABTM deve essere commercializzato,
per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia - del tutto peculiare
ed individualizzante - e una capienza che non ha mai superato i 100 ml;
9. la bottiglia di ABTM esalta visivamente la denominazione del prodotto mentre quella dellABM
pone in rilievo il marchio del produttore;
10. il prezzo al litro dellABM varia dai due euro a poche decine di euro, mentre lABTM costa
tra i 400 e gli 800 euro a litro, a seconda dellinvecchiamento;
11. lABM un particolare aceto di vino, e come tale viene utilizzato per la preparazione di piatti
semplici (quali le insalate), lABTM invece un condimento per piatti di alta gastronomia;
12. lABM destinato alla generalit dei consumatori ed venduto nei negozi di generi alimentari
insieme ai normali aceti di vino mentre lABTM un prodotto per intenditori venduto in negozi di
nicchia;
13. da unapposita lettera risalente al 6 luglio 1987, indirizzata al Mipaf ed alla Camera di
Commercio di Modena, si pu evincere come lo stesso Consorzio ABTM avesse escluso a suo
tempo ogni possibilit di confusione tra ABM e ABTM rilevando che si tratta di prodotti diversi
e distinti anche dal punto di vista merceologico, organolettico, chimico, produttivo che
significativamente il legislatore appella, rispettivamente, aceto e condimento e le cui
produzioni a parere dello scrivente Consorziopossono coesistere con le attuali denominazioni
senza il rischio di determinare turbativa nel consumatore.
In data 23 dicembre 2004 stato comunicato alle parti, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del
DPR 11 luglio 2003, n. 284, che il termine infraprocedimentale di conclusione della fase istruttoria
era fissato alla data del 14 gennaio 2005.
V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
Il messaggio oggetto di contestazione rappresentato dalla confezione di Aceto Balsamico di
Modena prodotto dalla societ Fattorie Giacobazzi S.r.l. appare incentrato sullutilizzo del
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contrassegno del Consorzio CABM di colore bianco, recante la scritta invecchiato, nonch sul
marchio Cermet con lindicazione prodotto certificato.
Dalle risultanze istruttorie emerso che il Cermet svolge unattivit di certificazione volontaria
dellABM prodotto dalle aziende aderenti allapposito Consorzio, le quali utilizzano sulle relative
confezioni dei prodotti il marchio Cermet in virt di unapposita licenza riportando, altres, il
numero della certificazione rilasciata.
La certificazione viene effettuata sulla base di appositi disciplinari e documenti tecnici i quali si
aggiungono ai requisiti previsti per lABM dal citato D.M. del 3 dicembre 1965 fissando le
caratteristiche dellABM.
Tali requisiti dellABM possono essere cos riassunti: produzione effettuata nelle province di
Modena e Reggio Emilia; mosti ottenuti da uve coltivate nella Regione Emilia Romagna,
affinamento esclusivamente in legno; maturazione di almeno 2 mesi per la tipologia affinato e di
3 anni per la tipologia invecchiato, apposito controllo dei parametri chimico/fisici.
Dalle risultanze istruttorie emerso, altres, che la Regione Emilia Romagna, in occasione della
presentazione della domanda di registrazione come IGP dellABM, ha suggerito alle aziende
facenti parte dellapposito Consorzio ABM di sottoporre il prodotto alla certificazione volontaria
effettuata, appunto, dal Cermet (Ente a partecipazione regionale). In questottica, il Consorzio
CABM ha adottato un Regolamento contenente le norme del disciplinare, sulla cui base sono stati
elaborati i citati Documenti Tecnici del Cermet contenenti le specifiche tecnico-produttive
dellABM.
Di conseguenza, lABM prodotto dalle aziende associate al Consorzio ABM appare essere stato
effettivamente sottoposto ad una certificazione volontaria di prodotto rilasciata dal Cermet come si
evince dalla relativa etichetta recante il marchio Cermet seguito dallindicazione prodotto
certificato.
In altri termini, la societ Fattorie Giacobazzi S.r.l. -facendo parte del predetto Consorzio ABM- lo
mette in evidenza attraverso le proprie confezioni di ABM avvalendosi, altres, dellapposita
licenza duso del marchio di certificazione Cermet e riportando il relativo numero di
certificazione.
Quanto, poi, al ruolo svolto dal Cermet in relazione ai due diversi prodotti (ABM e ABTM)
evidenziato nelle risultanze istruttorie, lo stesso Cermet ha precisato di essere accreditato Sincert
sulla base della norma Uni En 45011 per lattivit di certificazione volontaria di prodotti in ambito
agroalimentare (tra cui lABM), mentre per le attivit di controllo sui prodotti DOP, IGP, STG
autorizzato dal Ministero competente e non vi accreditamento Sincert.
Pertanto, lABM delle aziende associate al relativo Consorzio e lABTM sono entrambi sottoposti
allattivit di controllo dello stesso Organismo di certificazione, il Cermet, ma, mentre il primo
oggetto di una certificazione volontaria di prodotto basata sui citati documenti tecnici, il secondo
oggetto di una certificazione di prodotto che si basa sul disciplinare di produzione pubblicato sulla
G.U. n. 124 con provvedimento ministeriale del 30 maggio 2000.
Le risultanze istruttorie attestano, inoltre, che il Cermet svolgeva attivit di certificazione di
prodotto per lABM gi prima di svolgere la stessa per lABTM DOP. Nel 2000 detto ente
rilasciava, infatti, al Consorzio ABM la certificazione di prodotto e solo nel 2001 veniva
autorizzato dal Mipaf a svolgere anche lattivit di controllo sullABTM DOP.
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Per quanto detto, oltre ad essere legittimo lutilizzo del logo Cermet, nonch la scritta prodotto
certificato, non appare plausibile ritenere che tali elementi siano idonei ad ingenerare confusione
tra lABM ed il pi pregiato ABTM, in quanto si tratta sostanzialmente di prodotti tra i quali
sussistono numerose differenziazioni fattuali.
In particolare, i principali elementi di differenziazione tra lABM e lABTM appaiono riguardare
soprattutto due elementi: a) lenorme differenza tra i prezzi praticati ai consumatori
2
; b) la diversa
foggia e dimensione delle bottiglie con cui vengono commercializzati.
In relazione a questultimo elemento, si pu osservare, infatti, che lABTM deve essere
commercializzato, per espressa previsione di legge, in una bottiglia avente una prestabilita foggia -
del tutto peculiare ed individualizzante - ed una capienza che non ha mai superato i 100 ml, mentre
lABM pu essere venduto in confezioni aventi contenuto non inferiore a 250 ml e, ovviamente, di
foggia diversa rispetto alla prima. La bottiglia di ABTM esalta, altres, visivamente la
denominazione del prodotto e reca il sigillo comunitario giallo e blu riservato ai prodotti DOP,
mentre quella dellABM non riporta naturalmente alcuna indicazione di regimi di protezione DOP.
Inoltre, a differenza dellABM, lABTM DOP un condimento utilizzato nella preparazione di
piatti di alta gastronomia (soprattutto da parte di intenditori e ristoranti di alta qualit). Infine,
lABTM viene generalmente venduto nei negozi di prodotti gastronomici di qualit e, nel caso di
commercializzazione presso alcuni supermercati, esso viene collocato in reparti separati e ben
distinti da quelli destinati agli aceti di vino.
Da quanto detto appare scaturire, quindi, che i due prodotti sembrano rivolgersi ad una diversa
categoria di consumatori: il primo (ABM) alla generalit dei consumatori, il secondo (ABTM) ad
una nicchia di mercato costituita dagli intenditori con raffinate esigenze culinarie.
Sulla confezione dellABM della societ Fattorie Giacobazzi oggetto di contestazione non
compare, in ogni caso, alcun elemento di riferimento al particolare regime di protezione DOP che
stato, appunto, riservato al pi pregiato ABTM.
Il messaggio denunciato non appare, in conclusione, idoneo ad ostacolare la percezione delle
differenze esistenti tra lABM e lABTM, nonch ad ingenerare confusione nei consumatori tra i
prodotti in questione.
Infine, dalle risultanze istruttorie anche emerso che da ultimo -con Decreto del 18 novembre
2004- il Mipaf, a seguito dellinvio alla Commissione CE del dossier relativo alla richiesta di
registrazione come IGP della denominazione Aceto Balsamico di Modena, ha accordato alla
stessa protezione transitoria a livello nazionale ex articolo 5 del Regolamento CEE n. 2081/92.
Detta protezione provvisoria - come denominazione IGP - stata fondata su un apposito
disciplinare di produzione allegato al predetto D.M., il quale ha definito le materie prime da
utilizzare, la zona ed il procedimento di fabbricazione, i tempi di affinamento o di invecchiamento,
ecc.
Nella parte finale del predetto disciplinare di produzione stato anche previsto che consentita per
lABM la dizione invecchiato qualora linvecchiamento si sia protratto per un periodo non
inferiore a tre anni in botti, barili o altri recipienti in legno.

2
A titolo esemplificativo per lABM il prezzo oscilla tra i 5,00 ed i 10,00 euro per una confezione di 250/500 ml, mentre
per lABTM il prezzo minimo per una confezione di 100 ml risulta pari in media a circa 70,00 euro.
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72
Esulano, infine, dal presente provvedimento anche tutti gli altri aspetti a cui stato fatto cenno in
alcune memorie depositate agli atti circa le controversie legali in corso tra i produttori di ABM ed i
produttori di ABTM e tra le relative organizzazioni consortili.
RITENUTO, pertanto, che il messaggio volto a promuovere lAceto Balsamico di Modena della
societ Fattorie Giacobazzi non appare idoneo ad indurre i consumatori in errore ed a
pregiudicarne il comportamento economico, relativamente alle caratteristiche dellAceto
Balsamico di Modena ed alla differenziazione rispetto allAceto Balsamico Tradizionale di
Modena DOP;
DELIBERA
che il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso
dalloperatore pubblicitario Fattorie Giacobazzi S.r.l., non costituisce, per le ragioni esposte in
motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto
Legislativo n. 74/92.

Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dellarticolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro


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73
PI4631 - DIVA DIGIT CLIMA
Provvedimento n. 14036
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Dottor Antonio Pilati;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
CONSIDERATO quanto segue:
I. RICHIESTA DI INTERVENTO
Con richiesta di intervento pervenuta in data 5 agosto 2004, integrata in data 3 settembre 2004, la
societ Olimpia Splendid S.p.A. (di seguito Olimpia Splendid), in qualit di concorrente, ha
segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, del messaggio
costituito da un depliant illustrativo, volto a pubblicizzare i climatizzatori Diva Digit Clima,
diffuso dalla societ Artel S.p.A. (di seguito Artel) presso la fiera del settore Expo Confort,
Milano, nel marzo 2004 e presso un punto di esposizione in un centro commerciale Cityper di
Brescia, via Vallecamonica, nel luglio u.s..
Nella richiesta di intervento si evidenzia la presunta ingannevolezza del messaggio in questione, in
quanto i dati dei climatizzatori pubblicizzati da Artel relativi al consumo e alla resa in
raffreddamento e riscaldamento non troverebbero riscontro nella realt.
II. MESSAGGIO
Il messaggio, oggetto della richiesta di intervento, consiste in un depliant di cinque pagine
contenente informazioni relative alla qualit, alle prestazioni e alle caratteristiche tecniche dei
climatizzatori Diva Digit Clima.
Tale depliant si apre con lindicazione 2003. E di scena il nuovo clima Artel, seguita dal claim
Diva: il climatizzatore ad incasso senza unit esterna e dallimmagine di tale climatizzatore.
Nella parte centrale del depliant compaiono indicazioni quali: Qualit e stile italiano e
Installazione semplice e veloce ed informazioni relative alle varie modalit di installazione ed
alle principali funzioni. In fondo a destra della pagina quattro del pieghevole, vengono riportati
dimensioni e dati tecnici RDW 9 RN dei climatizzatori in questione, quali in particolare:
potenza di raffreddamento, Frig/h W BTU/h, 1935 2250 8000; potenza di riscaldamento,
Frig/h W BTU/h, 2250 2600 9000; consumo raffreddamento, W A, 780 3,4; consumo
riscaldamento, W A, 870 3,8. Un asterisco *, posto accanto ai dati potenza di riscaldamento e
potenza di raffreddamento, rinvia ad una postilla che specifica come tali valori si riferiscano
esclusivamente agli apparecchi installati ad incasso filo muro esterno.
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Chiudono il messaggio il claim Senza unit esterna: zero impatto ambientale ed alcune immagini
raffiguranti casi di installazione di climatizzatori Diva Digit Clima.
III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI
In data 15 ottobre 2004 stato comunicato alla societ segnalante Olimpia Splendid S.p.A.,
nonch alla societ Artel S.p.A., in qualit di operatore pubblicitario, l'avvio del procedimento ai
sensi dellarticolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92, volto a valutare l'eventuale
ingannevolezza del messaggio pubblicitario segnalato, ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato
Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, con riguardo alle caratteristiche e alle specifiche
tecniche dei prodotti pubblicizzati.
IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE
Olimpia Splendid, in data 22 settembre 2004, ha trasmesso la relazione tecnica di un perito,
contenente una serie di prove eseguite sul condizionatore in questione nei locali di una societ del
gruppo Olimpia Splendid. Tali prove, effettuate su un condizionatore Diva Digital Clima RDW 9
RN di propriet di un cliente della Artel, che non risulta installato ad incasso, attesterebbero
valori di resa di riscaldamento e resa di raffreddamento pari a 1550 W e 1350 W, rispetto a 2639
W e 2346 W dichiarati dal costruttore, e valori di consumo pari a 1065 W e 1070 W rispetto a 870
W e 780 W dichiarati.
Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento, stato richiesto alla societ Artel,
in qualit di operatore pubblicitario, ai sensi dell'articolo 5, comma 2, lettera a), del D.P.R. 11
luglio 2003, n. 284, di fornire, entro venti giorni, informazioni e relativa documentazione
riguardanti: caratteristiche e specifiche tecniche dei climatizzatori pubblicizzati nel messaggio in
questione, ed in particolare del modello Diva Digit Clima, RDW 9 RN, relativamente a consumi
e resa in raffreddamento, nonch prestazioni in riscaldamento (resa, consumo/assorbimento),
documentati mediante relazioni e prove tecniche.
Inoltre, al fine di disporre di elementi utili ad una pi puntuale valutazione del messaggio
segnalato, stato richiesto alloperatore pubblicitario di fornire informazioni in merito alla
programmazione pubblicitaria del messaggio oggetto di valutazione, nonch copia di eventuali
altri messaggi aventi contenuto analogo a quello oggetto di valutazione, indicando anche per essi il
numero e le modalit di diffusione.
Con nota del 2 novembre 2004, Olimpia Splendid ha trasmesso una copia del catalogo generale dei
prodotti di Artel per il 2005 nel quale, a pagina 33, vengono riportati i dati tecnici del
climatizzatore Diva Digit Clima modello RDW 9 RN. E stato rilevato che i valori di alcuni dei
dati- oggetto di contestazione- forniti in tale catalogo divergono da quelli riportati nel depliant
pubblicitario in esame. Nel dettaglio, nel catalogo suddetto vengono riprodotti i seguenti valori:
resa/potenza in raffreddamento 2000W, anzich 2250W;
consumo/assorbimento in raffreddamento 800W, anzich 780W;
resa/potenza in riscaldamento 2310W, anzich 2600W;
consumo/assorbimento in riscaldamento 860W, anzich 870.
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La prospettazione nel catalogo per il 2005 di valori divergenti rispetto a quanto dichiarato nel
messaggio pubblicitario, costituirebbe, ad avviso di Olimpia Splendid, evidenza di per s della
decettivit del depliant in esame.
Con memoria pervenuta in data 8 novembre 2004, la societ Artel ha rappresentato, in sintesi,
quanto segue:
i dati tecnici riportati sul depliant in esame corrispondono agli esiti dei test effettuati, su un
climatizzatore Diva Digital, su commissione di Artel alla societ Xiang S.r.l., costruttrice del
medesimo modello, ed alla societ Gree Electric Appliances Inc., subfornitrice di una componente
principale, il compressore;
ci risulta confermato dalla certificazione di EUROVENT Comitato Europeo dei Costruttori di
apparecchiature per il trattamento dellaria che svolge attivit di verifica della rispondenza dei
dati tecnici pubblicati con quelli reali, rilasciata, in data 21 giugno 2004 con valenza fino al mese
di dicembre 2005, in riferimento al climatizzatore Diva modello RDW 9 RN;
la denunziante, Olimpia Splendid ha in corso un contenzioso con Artel circa la presunta
contraffazione di brevetti sul condizionatore in esame, Diva Digit Clima;
quanto alle prove da questa eseguite, nel dettaglio, i test effettuati presso i laboratori della
societ Olimpia Splendid, in quanto provenienti dalla stessa ricorrente, non possono essere
considerati neutrali ed attendibili;
in particolare, i dati tecnici, potenza di riscaldamento e di raffreddamento, sono riferiti,
coerentemente a quanto riportato nel messaggio in esame, ad una particolare tecnica di
installazione, ad incasso filo muro esterno, mentre le prove effettuate dal segnalante sono riferite
chiaramente ad una installazione a vista; attese le sensibili differenze di installazione e
posizionamento, le perizie del segnalante risultano destituite di fondamento;
inoltre, una serie di incongruenze sono riscontrabili nelle prove del segnalante: i test forniti da
Olimpia Splendid sono stati effettuati su un climatizzatore Diva Digital 9000 gi utilizzato presso
una struttura alberghiera e, in quanto tale, suscettibile di aver subito manomissioni o guasti che
potrebbero aver alterato il funzionamento della macchina nella sua originale integrit. Infine, si
osserva che, tali test sono stati effettuati con una temperatura di funzionamento del compressore
del condizionatore superiore al valore massimo indicato dalla ditta Sanyo, costruttrice del
compressore stesso, influendo sui valori di resa e di consumo del condizionatore sottoposto al test;
quanto alle modalit di diffusione del messaggio, il depliant pubblicitario in esame non stato
pi distribuito a partire da ottobre 2004, in quanto sostituito dal nuovo catalogo illustrativo. I
valori dei dati tecnici riportati nei suddetti materiali informativi/pubblicitari differiscono, in quanto
nel catalogo sono presenti i dati e le specifiche tecniche relativi al nuovo modello del
climatizzatore Diva, migliorato in termini di silenziosit a discapito, seppur in misura non
rilevante, di resa e consumi; tale circostanza sarebbe idonea a spiegare le differenze di valori
riscontrati fra il messaggio pubblicitario segnalato ed il catalogo diffuso successivamente;
in virt delle modifiche effettuate sul climatizzatore in esame nel corso del 2004, i valori indicati
risultano diversi, e corrispondentemente, nel nuovo catalogo- 2005- sono stati indicati i nuovi dati
tecnici (consumo raffreddamento 800W, consumo riscaldamento 860W, etc.);
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76
il climatizzatore in oggetto stato pubblicizzato da Artel esclusivamente tramite il depliant in
questione, distribuito in occasione di mostre del settore o nei centri commerciali direttamente ai
potenziali acquirenti/consumatori;
quanto al contenuto del depliant suddetto, si osserva che sono posti in evidenza aspetti quali:
estetica, semplicit di installazione, qualit e stile, mentre non vi alcun riferimento a bassi
consumi e prestazioni concorrenziali ed i dati tecnici, oggetto di contestazione, sono riportati per
completezza illustrativa senza alcun commento ed in quanto tali comprensibili unicamente da
esperti del settore.
In data 7 dicembre 2004 Artel ha prodotto una relazione tecnica commissionata, in data 23
novembre 2004, alla Sezione di Padova dellIstituto per le Tecnologie della Costruzione del
Consiglio Nazionale delle Ricerche al fine di esaminare la validit dei test effettuati da Olimpia
Splendid e dei dati tecnici diffusi da Artel. Tale relazione riscontra una serie di criticit nei test
effettuati dalla societ Olimpia Splendid, con riguardo allutilizzo di un modello di condizionatore
usato, al riscontro di valori poco realistici e al surriscaldamento di uno dei componenti al di l dei
valori massimi consentiti. Per converso, i valori trasmessi dai fornitori di Artel risulterebbero
attendibili e veritieri in relazione alle tecniche e strumenti di calcolo utilizzati.
In data 14 dicembre 2004 stato comunicato alle Parti del procedimento il termine di conclusione
della fase istruttoria, ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284.
Con memoria pervenuta in data 22 dicembre 2004 ed allegati pervenuti il 30 dicembre 2004,
Olimpia Splendid ha contestato le argomentazioni e la documentazione prodotta da Artel. In
particolare, il segnalante fa presente che:
la societ Xiang, alla quale Artel ha commissionato i test di verifica dei dati tecnici in questione,
farebbe capo alla stessa persona fisica che detiene la maggioranza del capitale sociale di Artel e,
quindi, Xiang non pu essere considerata una societ terza ed imparziale;
il parere richiesto da Olimpia Spledid allIng. Fornasieri dellUniversit degli Studi di Padova,
Dipartimento di Fisica Tecnica, sullaffidabilit e correttezza delle procedure di calcolo utilizzate
da Xiang, solleva dubbi sulla conformit dei test eseguiti da tale societ rispetto alla normativa
UNI EN. Per quanto concerne la certificazione EUROVENT del climatizzatore Diva, ad avviso del
perito, essa non costituirebbe una garanzia sufficiente che i dati dichiarati corrispondano al vero;
unulteriore perizia, effettuata dalla societ IMQ Clima in conformit alla normativa EN 14511
in data 6 dicembre 2004 per conto della segnalante sul climatizzatore Diva, modello RDW 9 RN -
e medesimo numero di matricola rispetto alla prima perizia - mostrerebbe valori effettivi
divergenti rispetto ai dati pubblicati da Artel nel depliant in esame. Come si evince dalle fotografie
allegate alla perizia, anche tale ultimo esame non risulterebbe essere stato effettuato su un
condizionatore installato ad incasso;
la circostanza che Artel nel catalogo 2005 abbia inserito valori diversi relativamente ai dati
tecnici in contestazione sarebbe idonea a provare la decettivit del depliant pubblicitario oggetto di
segnalazione;
infine, non corrisponde al vero la circostanza della distribuzione dei depliant ad opera di Artel
esclusivamente attraverso agenti, in quanto risulta attestata la diffusione dei medesimi nei centri
commerciali direttamente ai consumatori.
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77
Con memoria conclusiva pervenuta in data 24 dicembre 2004 ed allegati pervenuti il 31 dicembre
2004, la societ Artel ha svolto alcune precisazioni a supporto delle precedenti memorie. In
particolare, viene puntualizzato che nel depliant pubblicitario e nel catalogo generale dei prodotti
per il 2005 i valori relativi alla potenza/resa di raffreddamento e di riscaldamento sono riferiti alle
prestazioni di un climatizzatore Diva installato ad incasso filo muro esterno, che differiscono da
quelle di uno stesso climatizzatore installato a vista. Come confermato dalla relazione tecnica
dellIng. Barban, in sintesi, linstallazione ad incasso, per via dellinfluenza termica del muro e
dellassenza dei tubi di collegamento con lesterno, comporta un miglioramento delle prestazioni e
una diminuzione dei consumi rispetto allinstallazione a vista.
Per contro, i test del segnalante risultano essere stati effettuati utilizzando il sistema tradizionale di
installazione a vista, circostanza questultima idonea di per s a spiegare le sensibili differenze di
valore dei dati in questione.
V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
Il messaggio in questione volto a promuovere un modello di condizionatore, DIVA Digit Clima,
c.d. da incasso, facendo leva su particolari caratteristiche del medesimo, quali la novit estetica,
limpatto ambientale nullo, la bassa rumorosit, che lo rendono idoneo ad essere impiegato in
contesti - quali centri storici o edifici in stile in cui i vincoli estetico-ambientali sono
particolarmente stringenti.
Nelleconomia del messaggio la novit estetica, limpatto ambientale pressoch nullo e la bassa
rumorosit del prodotto pubblicizzato costituiscono elementi che hanno un ruolo primario ed
esercitano un impatto rilevante sui consumatori rispetto ai dati tecnici. Questultimi, indicati in
basso alla quarta pagina del pieghevole, senza commenti o enfasi alcuna, e con contenuto di
elevato livello specialistico, assumono un ruolo minoritario rispetto al claim principale, ed in ogni
caso, per espressa indicazione, risultano riferibili esclusivamente alla modalit dinstallazione ad
incasso filo muro esterno.
Quanto al merito delle contestazioni circa la presunta non veridicit dei dati indicati nel
messaggio, si rileva che la complessiva documentazione prodotta dalloperatore pubblicitario
appare sostanzialmente confermare i valori dei dati tecnici contenuti nel depliant pubblicitario.
I risultati delle prove tecniche effettuate da Xiang in sede di collaudo dellapparecchio nel 2003 in
base alla norme allepoca vigenti (ISO 5151), raffrontati a quelli dichiarati nel messaggio in
questione, attestano le seguenti divergenze:

Raffreddamento Riscaldamento
Consumi Potenza o resa Consumi Potenza o resa
Valori effettivi 790W 2260 w 890 W 2605 W
Valori dichiarati 780 W 2250 870 W 2600 W

BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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Essendo le differenze numeriche ampiamente contenute entro il 2/3%
1
, pu dunque concludersi
per la sostanziale veridicit dei dati indicati nelle tabelle, circa la potenza di raffreddamento,
riscaldamento ed i relativi consumi, cos come pubblicizzati nel depliant in esame.
La circostanza che i test siano effettuati dalla societ produttrice (subfornitrice della ditta Artel)
non pu essere certamente idonea ad inficiare di validit tali conclusioni. I medesimi valori
risultano confermati dalla documentazione esibita dalloperatore pubblicitario, consistente in un
parere di un ingegnere esterno, in un parere del CNR di Padova, e, soprattutto, in un attestato di un
organismo di certificazione di categoria, Eurovent.
N le prove eseguite dal segnalante appaiono in grado di smentire la veridicit dei dati tecnici
pubblicizzati dalloperatore pubblicitario in ragione di una serie di incongruenze nelle condizioni
di esperimento di tali test.
In proposito appare essenziale sottolineare che i dati tecnici pubblicizzati si riferiscono
esclusivamente a prestazioni del macchinario installato ad incasso filo muro esterno. Le perizie
eseguite dal segnalante- stando alle rilevazioni fotografiche- non appaiono essere state effettuate
rispetto a tale modalit di installazione, riferendosi piuttosto ad installazione c.d. a vista.
Pertanto, i risultati delle prove cos eseguite non risultano comparabili, in quanto riferiti ad una
diversa localizzazione ed installazione del prodotto, idonee ad influire sulle prestazioni del
macchinario.
Inoltre, riguardo alle prove tecniche effettuate dal segnalante, si rileva la mancanza di evidenze
circa leffettivo stato del macchinario sottoposto a test. Poich presupposto di affidabilit e
verificabilit di ogni test e dei relativi risultati circa un macchinario od un veicolo leffettuazione
su prodotti nuovi, non ancora usciti dalla fabbrica
2
, i risultati delle prove del segnalante non
appaiono idonei a smentire i valori contenuti nel messaggio pubblicitario.
Da ultimo, appare degna di considerazione la critica rivolta alle perizie prodotte dal segnalante
circa il raggiungimento, almeno nel corso di una delle prove, di temperature del compressore
sensibilmente pi elevate rispetto ai valori massimi indicati dallazienda fornitrice di tale
componente.
Quanto alla circostanza che la Ditta Artel abbia diffuso per il 2005 un catalogo indicando taluni
valori in misura diversa rispetto al medesimo modello per il 2004, tenuto conto delle
giustificazioni tecniche fornite dalloperatore pubblicitario, appare trattarsi di una legittima
diversificazione, in termini di miglioramento del prodotto rispetto ad una versione precedente, e
non di una prova di decettivit del messaggio, come sostenuto dal segnalante.
Peraltro, come gi affermato dallAutorit in una precedente occasione, tali differenze
nellindicazione di dati tecnici- ove rispondenti alla realt dei fatti, come nel caso di specie
attestato dalloperatore pubblicitario- non appaiono di per s in grado di indurre in errore i
consumatori
3
.
RITENUTO, pertanto, che il messaggio pubblicitario costituito dal sopra indicato depliant diffuso
dalla Ditta Artel relativo al climatizzare DIVA Digit Clima, non idoneo ad indurre i consumatori
in errore relativamente alle caratteristiche del prodotto pubblicizzato;

1
Lo stesso segnalante consapevole che la soglia di tolleranza per tali prove costituita dal 5%, secondo le norme UNI
EN.
2
Cfr. per il settore automobilistico le direttive n. 80/1268/CEE, 93/116/CE e 99/94 CE.
3
Cfr. Provvedimento n. 8288 (PI2792) WTA ELECTROLUX.
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79
DELIBERA
che il messaggio pubblicitario descritto al punto II del presente provvedimento, diffuso dalla
societ Artel S.p.A., costituito dal depliant pubblicitario diffuso nei mesi di marzo e luglio 2004,
non costituisce, per le ragioni esposte in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai
sensi degli articoli 1, 2, e 3, lettera a), del Decreto Legislativo n. 74/92.

Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro


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80
PI4634 - VODAFONE COSTI SUPER SUMMER CARD
Provvedimento n. 14037
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
CONSIDERATO quanto segue:
I. RICHIESTA DI INTERVENTO
Con richieste di intervento pervenute il 27 luglio 2004, 30 luglio 2004 e il 9 settembre 2004,
integrate, rispettivamente, il 10 agosto 2004, il 6 agosto 2004 ed il 27 settembre 2004, il Centro
Osservatorio della Pubblicit alimentare del Copalcons e due consumatori hanno segnalato la
presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, dei messaggi pubblicitari
diffusi dalla societ Vodafone Omnitel N.V. (di seguito societ Vodafone) consistenti:
in un cartellone pubblicitario collocato, nel mese di giugno, nella citt di Roma, in Viale
Mazzini;
uno spot televisivo andato in onda sullemittente Canale 5 il giorno 27 giugno 2004, alle ore
20:50 circa;
un messaggio diffuso nel mese di luglio 2004 a mezzo posta;
una e-mail commerciale diffusa nei giorni 3, 4 e 9 agosto 2004;
una pagina web diffusa il giorno 28 agosto 2004 allindirizzo http://www.areaprivati.190.it.
Tutti i messaggi segnalati riguardano lofferta di una carta telefonica prepagata denominata Super
Summer Card.
Nelle richieste di intervento si lamenta che gli indicati messaggi sarebbero ingannevoli in quanto,
attraverso la presentazione delle modalit di fruizione dellofferta denominata Super Summer
Card, lascerebbero intendere che aderendo allofferta sia possibile usufruire, al costo di 7 Euro, di
un bonus di telefonate gratuite fino a 300 Euro, circostanza che non corrisponderebbe al vero.
II. MESSAGGI
I messaggi oggetto della richiesta di intervento si sostanziano:
a) in un cartellone pubblicitario che riporta una scritta a caratteri grandi in cui si afferma che Con
super Summer Card parli gratis con tutti, fino a 2 mesi di telefonate gratuite, nella parte bassa,
compare una seconda scritta che riporta: Fino a 2 mesi di telefonate gratuite il traffico voce
effettuato in un mese dallItalia verr restituito fino a 300 euro. Il testo del messaggio si
conclude con le precisazioni delle modalit di fruizione del servizio attivabile sulla tua
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


81
ricaricabile fino al 31 luglio 2004 al costo di 7 euro. Rinnovabile per un altro mese alle stesse
condizioni entro il 31/8/04. per info www.190.it;
b) uno spot televisivo diffuso in data 27 giugno 2004 sullemittente televisiva Canale 5, durante il
quale si afferma: Questa estate i tuoi sogni si realizzano. Con Super Summer Card parli gratis con
tutti, per due mesi. E lestate Vodafone. Ed tutta intorno a te. In sovrimpressione durante lo spot
appaiono le seguenti indicazioni: Parli gratis con tutti i cellulari e i telefoni fissi dItalia Il
traffico voce nazionale effettuato in un mese, verr restituito fino a 300 euro. Alla fine dello spot
televisivo, compare una scritta scorrevole che riporta: Attivazione su ricaricabile fino al 31 luglio
2004 al costo di 7 euro. Rinnovabile per un altro mese alle stesse condizioni fino al 31/8;
c) un opuscolo diffuso a mezzo posta, composto da due fogli, in cui nella prima pagina nella parte
alta si legge: Lestate gi arrivata! Con Super Summer card parli gratis con tutti, pi in basso:
Il traffico voce effettuato in un mese dallItalia verso tutti i cellulari ed i numeri di rete fissa
nazionale ti verr restituito fino a 300 euro. Con caratteri pi grandi nel messaggio si afferma:
Fino a 2 mesi di telefonate gratis. Attiva Super Summer Card per un mese e puoi rinnovarla per
un altro. A seguire viene specificato che Super Summer Card attivabile fino al 31 luglio 2004
acquistando una carta servizi da 7 euro e chiamando dallItalia con il tuo cellulare il numero
gratuito 4207 E attivando subito la tua Super Summer Card potrai rinnovarla entro il 31 agosto
2004 per un altro mese alle stesse condizioni.. Chiude il messaggio lindicazione Offerta
soggetta a limiti e condizioni. Per ulteriori informazioni consulta il materiale presente sul Punto
Vendita o vai sul www.190.it;
d) una e-mail commerciale in cui si prospetta sia la possibilit di usufruire dellofferta denominata
Super Summer Card, che la possibilit, per chi n abbia gi usufruito, di continuare ad usufruire di
alcuni vantaggi. Nella newsletter si legge Con Super Summer card parli gratis con tutti. Non hai
ancora attivato Super Summer Card? hai tempo fino al 31 agosto per attivare la promozione
dellestate! Tutto il traffico voce effettuato dallItalia, per trenta giorni dallattivazione della
promozione, verso tutti i cellulari e i numeri di Rete fissa nazionale ti sar restituito con un bonus
fino a 300 euro, nel caso in cui si fosse gi attivato il servizio reclamizzato e si volesse
continuare a usufruire dello stesso, le-mail commerciale precisa: Puoi rinnovarla fino al 31
agosto, alle stesse condizioni ed con le stesse modalit. Le-mail, collegata ad un link
ipertestuale, che rinvia al sito internet delloperatore pubblicitario;
e) una pagina web, allindirizzo www.areaprivati.190.it, in cui si legge: Con Super Summer Card
PARLI GRATIS CON TUTTI. Puoi attivare la promozione fino al 31 agosto 2004. Se hai una
ricaricabile Vodafone attiva Super Summer Card per un mese. E puoi rinnovarla per un altro mese.
Il traffico voce effettuato dallItalia, per 30 giorni dallattivazione di Super Summer Card, verso
tutti i cellulari e i numeri di rete fissa nazionale ti sar restituito con un bonus fino a 300 euro.
Nella parte dedicata alle modalit di rinnovo della promozione si legge: E questestate potrai
rinnovare la tua Super Summer Card dall1 al 31 agosto per avere un altro mese di telefonate
gratis. Sempre in merito alle modalit di fruizione dellofferta la pagina web contiene un rinvio ad
una precisazione che riporta: Riceverai un sms di notifica del bonus entro 72 ore dalla scadenza
di Super Summer Card. Il bonus previsto dalla promozione non incrementa il traffico disponibile.
Ancora si specifica che lofferta incompatibile con altri piani tariffari ed infine che Nel caso in
cui il rinnovo avvenga prima dellesaurimento del bonus, il residuo non contribuisce al traffico
utile allaccumulo del bonus successivo.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


82
In tutti i messaggi contenuto linvito a contattare il servizio informazioni clienti attraverso il n.
190 o il sito www.190.it.
III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI
Con comunicazione del 12 agosto 2004, successivamente integrata in data 2 settembre 2004 e 1
ottobre 2004, stato reso noto alle parti segnalanti e alla societ Vodafone Omnitel N.V., in qualit
di operatore pubblicitario, lavvio di un procedimento ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92,
precisando che leventuale ingannevolezza dei messaggi pubblicitari oggetto delle richieste di
intervento sarebbero stati valutati ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto Legislativo, con
riguardo alle caratteristiche delliniziativa pubblicizzata ed alle condizioni di fruizione dellofferta.
IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE
Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto alla societ
Vodafone Omnitel N.V., in qualit di operatore pubblicitario, ai sensi dellarticolo 5, comma 2,
lettera a), del D.P.R. n. 284/03, di fornire informazioni e relativa documentazione riguardati le
caratteristiche dellofferta pubblicizzata e le condizioni di fruibilit della stessa.
La societ Vodafone, in data 22 settembre 2004 e in data 20 ottobre 2004, ha prodotto due
memorie difensive nelle quali si sostiene quanto segue:
in via preliminare viene eccepita la legittimazione attiva dellassociazione denunciante in quanto
le finalit di tutela di questa sono riconducibili al settore alimentare e pertanto non sarebbe
legittimata ad invocare lintervento dellAutorit per la valutazione di messaggi relativi ad un
offerta in campo telefonico;
nel merito delle segnalazioni viene evidenziato che, con la promozione reclamizzata denominata
Super Summer Card, la societ intendeva promuovere unofferta di tipo stagionale, che al costo
di 7 Euro consentiva di usufruire per un periodo limitato di condizioni economiche particolarmente
favorevoli. In particolare acquistando una carta servizi Super Summer Card, dal 12 luglio fino al
31 agosto 2004, il cliente poteva vedersi integralmente rimborsare il traffico telefonico effettuato
in un mese fino ad un valore di 300 Euro. Rispetto ad iniziative analoghe gi proposte da Vodafone
la promozione in oggetto consentiva la possibilit di rinnovare per un secondo mese lindicato
beneficio purch la carta servizi venisse attivata entro il 31 agosto data di scadenza dellofferta;
in merito al contenuto dei messaggi si evidenzia che in tutte le pubblicit i destinatari sono messi
in condizione di comprendere le caratteristiche dellofferta e le modalit di fruizione della stessa.
Infatti in tutti i messaggi dopo lindicazione Con Super Summer Card parli gratis con tutti
viene specificato che Il traffico voce nazionale effettuato in un mese verr restituito fino a 300
Euro;
con riguardo alla durata ed alle specifiche condizioni di fruibilit dellofferta tutti i messaggi
specificano che questa fruibile dal 12 luglio al 31 agosto e per ulteriori informazioni rinviano al
sito www.190.it. Sul sito era possibile trovare tutte le informazioni necessarie relative allofferta
pubblicizzata. Loperatore riconosce di aver omesso di specificare che lofferta era diretta
esclusivamente ai possessori di carte telefoniche ricaricabili e non ai clienti titolari di
abbonamento. Peraltro, in merito segnala che l dove stato chiesto, la societ ha comunque
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


83
permesso ai clienti in abbonamento di usufruire della promozione essendo consapevole di aver
omesso di indicare tale limite alla fruibilit dellofferta;
con specifico riferimento allutilizzo del termine gratis nei messaggi si sottolinea che
prevedendo lofferta il rimborso integrale del traffico telefonico effettuato dal cliente, di fatto il
consumatore parla gratis. La circostanza che il traffico telefonico viene riaccreditato ex post non
modifica la sostanza dellofferta e quindi la gratuit della stessa. Si precisa che i clienti Vodafone
sono ormai espertissimi e avvezzi a tali tipologie di promozioni effettuate dalla societ e
assolutamente in grado di comprendere che il termine gratuit riferibile al rimborso del traffico
telefonico posticipato rispetto alleffettivo consumo;
in merito ai singoli messaggi oggetto di contestazione si rileva che lo spot televisivo chiarisce
che, lofferta Parli gratis con tutti i cellulari e i telefoni fissi dItalia si sostanzia nella
restituzione del traffico voce nazionale effettuato in un mese [che] verr restituito fino a 300
euro;
il messaggio diffuso tramite il cartellone riporta con caratteri chiaramente leggibili: Con Super
Summer Card parli gratis con tutti Fino a 2 mesi di telefonate gratuite. Il traffico voce
effettuato in un mese dallItalia verr restituito fino a 300 euro Attivabile sulla tua ricaricabile
fino al 31/7/04 al costo di 7 euro. Rinnovabile per un altro mese alle stesse condizioni entro il
31/08/04. Per info www.190.it;
il messaggio diffuso a mezzo posta si compone di 49 pagine ed in particolare quella dedicata alle
offerte estive chiarisce che [L] Offerta soggetta a limiti e condizioni. Per ulteriori
informazioni consulta il materiale sul Punto Vendita o vai su www.190.it;
in merito al messaggio diffuso sul sito Internet, questo assolutamente completo e chiarisce
anche i termini in cui avverr il rimborso del traffico effettuato nel periodo della promozione
Riceverai un sms di notifica del bonus entro 72 ore dalla scadenza di Super Summer Card. Il
bonus previsto dalla promozione non incrementa il traffico disponibile. Ancora si specifica che
lofferta incompatibile con altri piani tariffari ed infine che Nel caso in cui il rinnovo avvenga
prima dellesaurimento del bonus, il residuo non contribuisce al traffico utile allaccumulo del
bonus successivo. Peraltro tutti i messaggi in oggetto contenevano un chiaro rinvio al sito Internet
www.190.it proprio per consentire ai destinatari di acquisire anche le informazioni di dettaglio
della promozione.
Unitamente alle memorie la societ Vodafone ha depositato copia delle comunicazioni
pubblicitarie, aventi ad oggetto lofferta della carta prepagata Summer Card, e con riferimento al
messaggio diffuso su internet, ha trasmesso la versione aggiornata on-line dellofferta.
In data 24 novembre 2004 stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria
ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284.
V. PARERE DELLAUTORIT PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
Poich alcuni messaggi oggetto del presente provvedimento sono stati diffusi a mezzo televisione
e Internet, in data 14 dicembre 2004 stato richiesto il parere allAutorit per le Garanzie nelle
Comunicazioni, ai sensi dellarticolo 7, comma 5, del Decreto Legislativo n. 74/92.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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Con parere pervenuto in data 17 gennaio 2005, la suddetta Autorit ha ritenuto che i messaggi in
esame non costituiscono fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del
Decreto Legislativo n. 74/92, sulla base delle seguenti considerazioni.
Con riferimento allo spot televisivo, lAgcom ritiene che le scritte in sovraimpressione inserite nel
messaggio sono idonee a chiarire che la gratuit pubblicizzata si sostanzia nella rimborsabilit
posticipata del traffico telefonico fino a 300 euro consumato nel periodo della durata dellofferta.
In merito alla non cumulabilit delle prestazioni nel caso di rinnovo della carta Super Summer
Card si evidenzia che tale limite chiaramente specificato nelle informazioni contenute nel sito
Internet della Vodafone cui tutti i messaggi rinviano.
VI. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
In via preliminare si evidenzia che, per quanto concerne la legittimazione attiva dellassociazione
segnalante Copalcons, la stessa risulta essere portatrice di interessi collettivi, a prescindere dal
settore da essa prevalentemente seguito per la tutela dei consumatori. In quanto tale, dunque,
lassociazione di consumatori segnalante qualificabile come un soggetto legittimato a richiedere
lintervento dellAutorit per linibizione degli atti di pubblicit ingannevole e comparativa
illecita, come previsto dallarticolo 7, comma 2, del Decreto Legislativo n. 74/92 e dallarticolo 2,
comma 1, del D.P.R. n. 284/03.
I messaggi in esame prospettano la possibilit, acquistando la carta telefonica Super Summer Card,
di effettuare gratuitamente telefonate fino allimporto massimo di 300 euro. Le affermazioni
contenute nei vari messaggi quali: Con Super Summer Card puoi parlare gratis con tutti e Il
traffico voce nazionale effettuato in un mese, verr restituito fino a 300 euro, avvalorano nei
destinatari la percezione che aderendo allofferta non sia necessario alcun esborso economico che
non sia quello relativo allacquisto della indicata carta telefonica al prezzo di 7 euro.
Loperatore pubblicitario nelle proprie difese ha chiarito che in realt lofferta pubblicizzata
diretta esclusivamente a possessori di carte telefoniche ricaricabili e si sostanzia nella possibilit di
ottenere, in un momento successivo rispetto alleffettivo consumo, il rimborso del traffico
telefonico effettuato. In altri termini, il cliente paga in anticipo il traffico effettuato nel periodo in
promozione e, successivamente, la societ Vodafone provvede a scalare tale importo, fino ad un
massimo di 300 euro, dalle successive ricariche telefoniche del cliente stesso.
In merito poi ai tempi di rimborso, si rileva che i messaggi in esame, ad eccezione di quello
diffuso sul sito Internet nel quale si specifica che Riceverai un sms di notifica del bonus entro 72
ore dalla scadenza di Super Summer Card. Il bonus previsto dalla promozione non incrementa il
traffico disponibile non chiariscono n i tempi n le modalit dellindicato rimborso relative
allofferta di cui trattasi. A ci si aggiunga che le pubblicit indicano la possibilit di usufruire
della promozione per due volte ma non specificano, sempre con leccezione del messaggio diffuso
sul sito Internet, che nel caso in cui [la promozione si rinnovi per il mese successivo] [] prima
dellesaurimento del bonus, il residuo non contribuisce al traffico utile allaccumulo del bonus
successivo.
Ci premesso, in tutti i messaggi il termine gratis, costituisce lelemento centrale del claim
pubblicitario. A fronte di ci, tuttavia non viene chiarito in che modo sia possibile fruire della
pubblicizzata gratuit. N in merito si possono ritenere sufficienti le precisazioni, pure contenute
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85
nei messaggi, relative al rimborso, sotto forma di un Bonus delle telefonate effettuate Il traffico
voce effettuato in un mese dallItalia verso tutti i cellulari ed i numeri di rete fissa nazionale ti
verr restituito fino a 300 euro. Infatti, tale indicazione, in mancanza di ulteriori specificazioni,
non consente di comprendere che ladesione allofferta comporta, oltre alla corresponsione del
prezzo di acquisto di 7 Euro per la Super Summer Card, anche il pagamento contestuale del
traffico telefonico che il cliente intende effettuare, salvo appunto, leventuale rimborso previsto
dalla promozione.
Sul punto non risulta accoglibile quanto sostenuto dalloperatore pubblicitario circa il fatto che,
nella sostanza, i destinatari del messaggi effettivamente godono della possibilit di effettuare
traffico telefonico gratuito fino a 300 euro ma posticipato nel tempo. In merito si evidenzia che,
sulla base di un consolidato orientamento dellAutorit, il concetto di gratuit e di rimborso non
sono sinonimi n tanto meno possono essere considerati equivalenti dal punto di vista sostanziale,
caratterizzandosi il primo per la totale mancanza di corrispettivo a fronte della prestazione ed il
secondo per un esborso di danaro successivamente restituito. Nei termini indicati pertanto non
risulta condivisibile quanto affermato nel parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni
in ordine alla fatto che le indicazioni contenute nei messaggi sarebbero chiare in merito al fatto che
la gratuit pubblicizzata si sostanzia nella rimborsabilit posticipata, fino ad un limite di 300 euro,
del traffico telefonico consumato nel periodo della promozione.
Il carattere decettivo della riscontrata contraddizione tra lutilizzo del termine gratis e leffettiva
modalit di fruizione dellofferta non appare sanabile accogliendo la tesi delloperatore
pubblicitario, secondo il quale si sarebbe di fronte ad una mera sostituzione contabile di traffico
telefonico gi acquistato con un altro equivalente.
In merito poi alle concrete modalit di fruizione dellofferta si rileva che pur essendo chiara
lentit massima del traffico telefonico che sar rimborsato, nelle comunicazioni pubblicitarie
risulta, invece, incerto e di difficile individuazione il momento di decorrenza della restituzione del
bonus promesso, nonch la possibilit di cumulare le due offerte in caso di rinnovo del servizio per
un altro mese.
Lincertezza circa il tempo da cui decorrerebbe leffettivo riaccredito del traffico telefonico
realizzato, nonch limpossibilit di cumulo del traffico voce effettuato nei due mesi di adesione al
servizio risulta ulteriormente vanificare leffettiva convenienza dellofferta, particolarmente
enfatizzata attraverso lutilizzo del termine gratis, riportato a grandi caratteri nel contesto
generale dei messaggi in questione.
Ancora non vale a sanare la decettivit dei messaggi in questione il rinvio contenuto negli stessi al
sito Internet www.190.it o al numero di assistenza clienti in quanto secondo un consolidato
orientamento dellAutorit, i messaggi pubblicitari devono contenere tutte le indicazioni relative
alle caratteristiche essenziali dellofferta per consentire ai destinatari di valutarne leffettiva
convenienza.
Vale evidenziare al riguardo come, nel settore della telefonia, dove sempre pi si sta diffondendo
la tendenza a pubblicizzare nuove promozioni, personalizzate e create sulle esigenze degli utenti,
la correttezza e la completezza delle informazioni risulta fondamentale per consentire ai destinatari
una corretta percezione delle offerte. In questa prospettiva, la completezza della comunicazione
deve coniugarsi con la chiarezza e limmediata percepibilit delle condizioni di fruizione delle
promozioni pubblicizzate.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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Sulla base di quanto esposto si ritiene che i messaggi in esame ad esclusione di quello diffuso sul
sito Internet siano idonei ad indurre in errore i destinatari sulle caratteristiche e sulle condizioni di
fruibilit dellofferta pubblicizzata denominata Super Summer Card. A causa del riscontrato
carattere ingannevole i messaggi in esame devono ritenersi idonei a pregiudicare il comportamento
economico dei destinatari. In particolare, a fronte della proposta contenuta nei messaggi in
questione, considerata la sua apparente particolare convenienza, i consumatori potrebbero essere
indotti ad aderire allofferta per poi rendersi conto, solo in un momento successivo, che quanto
pubblicizzato non la possibilit di usufruire di traffico telefonico gratuito ma piuttosto di un
rimborso posticipato del traffico telefonico effettuato e pagato nel periodo di durata della
promozione.
RITENUTO, pertanto, in difformit dal parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni,
che i messaggi pubblicitari relativi alla promozione denominata Super Summer Card in esame
sono idonei ad indurre in errore i consumatori in ordine alle caratteristiche e alle condizioni
economiche dellofferta pubblicizzata potendo, per tale motivo, pregiudicarne il comportamento
economico;
DELIBERA
che i messaggi pubblicitari descritti al punto II del presente provvedimento, diffusi dalla societ
Vodafone Omnitel N.V., costituiscono, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, fattispecie
di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2, e 3, lettere a) e b ), del Decreto Legislativo
n. 74/92, e ne vieta lulteriore diffusione.

Linottemperanza alla presente delibera punita, ai sensi dellarticolo 7, comma 9, del Decreto
Legislativo n. 74/92, con larresto fino a tre mesi e con lammenda fino a
duemilacinquecentottantadue (2.582,00) euro.
Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro


BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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PI4635 - TIM MAXI CARTA VACANZE
Provvedimento n. 14038
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Carlo Santagata;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
CONSIDERATO quanto segue:
I. RICHIESTA DI INTERVENTO
Con richieste di intervento pervenute in data 27 luglio 2004, integrate in data 23 luglio 2004, 6 e
10 agosto 2004, un consumatore e lassociazione di consumatori Adoc-Ass- per la difesa e
lorientamento dei consumatori, hanno segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto
Legislativo n. 74/92, di un messaggio preregistrato, diffuso tramite il servizio 119 dalla societ
Telecom Italia Mobile S.p.A. (di seguito TIM), nel periodo giugno-luglio 2004 e nei primi giorni
del mese di agosto 2004 e di un messaggio diffuso in data 2 agosto 2004, sul sito delloperatore,
allindirizzo: http://www.119.tim.it/cda/PaginaLibera/119_pagina_libera/0,,626,00.html.
In entrambi i messaggi viene reclamizzata una offerta estiva promossa dalla societ TIM
riguardante una promozione denominata MAXITIM Carta Vacanze.
Nelle richieste di intervento si lamenta che i messaggi ometterebbero di informare i destinatari
della circostanza che per lofferta Maxxi Tim Sempre alla scadenza dei 400 minuti offerti con la
promozione prima dei trenta giorni di durata dellofferta stessa, le telefonate verrebbero
maggiorate di 25 centesimi al minuto e non sarebbe possibile scegliere altri piani tariffari.
II. MESSAGGI
Il messaggio diffuso tramite il servizio 119 si sostanzia in una registrazione che simula una
conversazione tra due persone durante la quale si afferma: Hai presente Maxxi TIM Sempre?
Si lofferta che al costo di 15 Euro ti fa parlare ben 400 minuti! Si proprio quella
questestate se attivi la carta Maxitim Sempre Vacanze avrai sempre 400 minuti al costo di 8 euro,
100 per chiamare i tuoi amici Tim e 300 per tutti i fissi dallItalia Le novit non finiscono qui..
Anche la carta Maxxi Tim Messaggi Vacanze estremamente conveniente! Al costo di soli 6 Euro e
non 10 potrai inviare 400 sms e 100 mms verso tutti i telefonini di qualsiasi gestore e verso tutti gli
indirizzi e-mail Certo se ci fosse la possibilit sia di parlare che di inviare messaggi Ma
certo che c. Basta acquistare la Carta Maxxi Carta Vacanze Messaggi + Sempre e a soli 10
Euro, [] portai attivare contemporaneamente le due carte! La promozione dura 30 giorni
dallattivazione e potrai riacquistarla fino all8 agosto. Proseguendo nellascolto della
conversazione vengono indicati i vari percorsi utili ad ottenere le informazioni relative alle offerte
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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pubblicizzate. In particolare, con riguardo allofferta Maxxi Tim Sempre, si specifica: nel
periodo di validit dellofferta per tutto il traffico verso numerazioni TIM e numeri di rete fissa
eccedente il bonus verr applicata una tariffa di 25 centesimi di Euro (iva inclusa) al minuto con
scatto alla risposta di 15 centesimi di Euro (iva inclusa).
Il messaggio diffuso nel sito delloperatore alla pagina web
http://www.119.tim.it/cda/PaginaLibera/119_pagina_libera/0,,626,00.html, riporta tutte le
informazioni relative alla promozione ed in particolare vi sono una serie di link ipertestuali
collegati con la home page che rinviano a pagine diverse a seconda delle informazioni che si
vogliono acquisire. Con riferimento alla carta Maxxi Tim Sempre nella pagina ad essa dedicata si
legge: Cosa succede se consumo tutti i minuti inclusi in Maxxi Tim Sempre 400 prima della
scadenza dei 30 giorni?, la risposta Per tutte le chiamate verso TIM e telefoni fissi eccedenti il
bonus di minuti inclusi sar applicata una tariffa al minuto di 25 centesimi di euro (iva inclusa) +
15 centesimi di euro (IVA inclusa) alla risposta, con tariffazione sugli effettivi secondi di
conversazione.
III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI
In data 12 agosto 2004, stato comunicato ai segnalanti ed alla societ Telecom Italia Mobile
S.p.A., in qualit di operatore pubblicitario, lavvio del procedimento ai sensi del Decreto
Legislativo n. 74/92, precisando che leventuale ingannevolezza dei messaggi pubblicitari oggetto
delle richieste di intervento sarebbero stati valutati ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto
Legislativo, con riguardo alla loro idoneit, per le affermazioni riportate e/o per le omissioni
informative riscontrabili, ad indurre in errore i destinatari sulle caratteristiche e sulle reali
condizioni economiche della promozione MAXITIM Carta Vacanze .
IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE
Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto alla societ TIM,
in qualit di operatore pubblicitario, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a), del D.P.R. n.
284/03 di fornire informazioni e relativa documentazione riguardati le condizioni di fruizione
dellofferta denominata MAXITIM Carta Vacanze, nonch precisazioni in merito al profilo
tariffario applicato allofferta in questione, con particolare riferimento alle condizioni economiche
applicate per il traffico eccedente quello previsto dalla promozione.
Con memoria pervenuta in data 28 settembre 2004, la societ Tim ha evidenziato che lofferta
pubblicizzata denominata MAXXITIM Carta Vacanze ha ad oggetto due offerte commerciali per i
servizi noti come Maxxi Tim Messaggi e Mxxi Tim Sempre e prevede la possibilit di acquistare
congiuntamente o disgiuntamente i suddetti servizi a condizioni agevolate rispetto alle normali
condizioni di adesione agli stessi.
In particolare Maxxi Tim Messaggi normalmente ha un costo di attivazione pari a 10 euro,
lofferta prevede invece la possibilit di acquistare lindicato servizio a 6 euro. Il servizio consente
di inviare 400 sms e 100 mms per 30 giorni al prezzo in promozione di 6 euro.
Maxxi Tim Sempre un servizio che viene normalmente offerto al costo di 15 euro e che con la
promozione in esame acquistabile al prezzo di 8 euro con la possibilit di usufruire per 30 giorni
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dallattivazione di 100 minuti di conversazione verso numeri TIM e 300 minuti di conversazione
verso numeri di rete fissa.
Entrambe le offerte prevedono che nel caso in cui i bonus offerti non vengano consumati entro 30
giorni dal momento dellattivazione vengono persi.
Nel caso dellofferta Maxxi Tim Sempre la promozione prevede inoltre, che nel caso in cui i
minuti di conversazione offerti vengono esauriti prima della scadenza dei 30 giorni dallattivazione
della stessa, alle telefonate eccedenti si applica una tariffa pari a 25 centesimi di euro al minuto
con uno scatto alla risposta di 15 cent.
Inoltre lofferta prevede la possibilit di usufruire di entrambi i servizi Maxxi Tim Messaggi e
Maxxi Tim Sempre al costo di 10 euro purch i suddetti servizi vengano attivati contestualmente.
Nel merito delle contestazioni mosse dai segnalanti loperatore evidenzia che gli indicati servizi
offerti in promozione sono conosciuti dalla clientela TIM e che i messaggi oggetto di
contestazione contengono tutte le informazioni necessarie a comprendere le caratteristiche
dellofferta pubblicizzata. In particolare, il messaggio diffuso tramite il servizio 119 contiene tutte
le indicazioni che consentono ai destinatari di conoscere le condizioni di fruibilit dellofferta.
Trattandosi di una offerta complessa, per conoscerne le condizioni nel dettaglio necessario
seguire le indicazioni fornite dal servizio 119 stesso. Tra le informazioni fornite si specifica che
nel periodo di validit dellofferta per tutto il traffico verso numerazioni TIM e numeri di rete
fissa eccedente il bonus, verr applicata una tariffa di 25 centesimi di euro (iva inclusa) al minuto
con uno scatto alla risposta di 15 centesimi di euro (iva inclusa);
Con riguardo al messaggio diffuso tramite internet sufficiente seguire il percorso indicato nel sito
per ottenere tutte le informazioni necessarie. Nella pagina dedicata allofferta Maxitim Sempre
Vacanze si legge: Cosa succede se consumo tutti i minuti inclusi in Maxi Tim Sempre 400 prima
della scadenza dei 30 giorni? Per tutte le chiamate verso TIM e telefoni fissi eccedenti il bonus
di minuti inclusi sar applicata una tariffa al minuto di 25 centesimi di euro (iva inclusa) + 15
centesimi di euro (IVA inclusa) alla risposta, con tariffazione sugli effettivi secondi di
conversazione .
In data 23 novembre 2004 stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria
ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284.
V. PARERE DELLAUTORIT PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
Poich alcuni messaggi oggetto del presente provvedimento sono stati diffusi attraverso il servizio
telefonico e via Internet, in data 14 dicembre 2004 stato richiesto il parere allAutorit per le
Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dellarticolo 7, comma 5, del Decreto Legislativo n. 74/92.
Con parere pervenuto in data 17 gennaio 2005, la suddetta Autorit ha ritenuto che i messaggi in
esame non costituiscono una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del
Decreto Legislativo n. 74/92, in quanto in entrambi i messaggi, viene specificata la tariffa
applicabile in caso di esaurimento del bonus prima della scadenza della promozione. Tali
informazioni sono collocate allinterno dei rispettivi messaggi in modo tale da risultare facilmente
accessibili ai destinatari degli stessi.
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VI. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
I messaggi pubblicitari oggetto del presente procedimento sono volti a pubblicizzare una
promozione denominata MAXXI Tim Carta Vacanze, che si sostanzia nellofferta delle carte
telefoniche denominate Maxxi Tim Messaggi e Maxxi Tim Sempre, a prezzi pi vantaggiosi
rispetto alle normali condizioni di adesione. La carta Maxxi Tim Messaggi, che normalmente costa
10 euro viene offerta al prezzo di 6 euro e la carta Maxxi Tim Sempre che normalmente costa 15
euro, viene offerta a 8 euro. Nel caso di acquisto contestuale di entrambe le carte queste vengono
offerte congiuntamente a 10 euro.
In merito alle presunte omissioni informative dei messaggi segnalati concernenti i costi delle
telefonate che risultino eccedere i minuti compresi nellofferta, si segnala che, come emerge dalle
risultanze istruttorie, i messaggi consentono di comprendere in maniera esaustiva le caratteristiche
dellofferta pubblicizzata. In particolare, la promozione comprende lofferta di pi opzioni,
pertanto i destinatari dovranno seguire i vari percorsi predisposti nei messaggi per ottenere le
informazioni relative allofferta a cui sono interessati. Peraltro, sia il messaggio diffuso attraverso
il servizio 119 che quello diffuso tramite internet consentono agevolmente di reperire le
informazioni relative alle offerte pubblicizzate.
In particolare, il messaggio diffuso tramite il servizio 119 dopo aver presentato le caratteristiche
essenziali dellofferta, per le condizioni specifiche di fruibilit, indica vari percorsi e, con riguardo
alla carta Maxxi Tim Sempre, avverte che nel periodo di validit dellofferta per tutto il traffico
verso numerazioni TIM e numeri di rete fissa eccedente il bonus, verr applicata una tariffa di 25
centesimi di euro (iva inclusa) al minuto con uno scatto alla risposta di 15 centesimi di euro (iva
inclusa).
Anche il messaggio diffuso tramite Internet chiarisce, nella pagina dedicata allofferta Maxxi Tim
Sempre, che Per tutte le chiamate verso TIM e telefoni fissi eccedenti il bonus di minuti inclusi
sar applicata una tariffa al minuto di 25 centesimi di euro (iva inclusa) + 15 centesimi di euro
(IVA inclusa) alla risposta, con tariffazione sugli effettivi secondi di conversazione.
Considerato che la promozione comprende diverse offerte e che le informazioni essenziali ad esse
relative sono contenute nei messaggi in esame e risultano di facile reperimento per i destinatari dei
messaggi, si ritiene che le pubblicit oggetto del presente procedimento non siano idonee ad
indurre in errore i destinatari in merito alle caratteristiche ed alle condizioni della promozione
pubblicizzata.
RITENUTO, pertanto, in conformit al parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni
che i messaggi pubblicitari in esame non sono idonei a indurre in errore i destinatari con riguardo
alle affermazioni relative alle caratteristiche e reali condizioni economiche della promozione
denominata MAXITIM SEMPRE VACANZE;
DELIBERA
che i messaggi pubblicitari descritti al punto II del presente provvedimento, diffusi dalla societ
Telecom Italia Mobile S.p.A., non costituiscono, per le ragioni esposte in motivazione, una
fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2, e 3 del Decreto Legislativo
n. 74/92.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro


BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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PI4638 - NUMERO RIPARTITO SU GAZZETTA AFFARI
Provvedimento n. 14039
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000 n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. dell11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
CONSIDERATO quanto segue:
I. RICHIESTA DI INTERVENTO
Con richiesta di intervento pervenuta in data 10 agosto 2004, integrata in data 19 agosto 2004 con
lidentificazione del committente del messaggio, un consumatore ha segnalato la presunta
ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, del messaggio diffuso sul giornale La
Gazzetta Affari del 25 luglio 2004, alla pagina 44, dalla societ Eurocar di Antelmi Gabriele S.r.l.,
relativo ai prodotti offerti dalla predetta societ.
Nella richiesta di intervento si evidenzia che nel messaggio riportato, sotto la dicitura Numero
Verde, un numero telefonico il quale, in realt, non sarebbe gratuito, ma ad addebito ripartito,
iniziando con le cifre 840.
II. MESSAGGIO
Il messaggio segnalato costituito da una pagina stampata, presente sul giornale La Gazzetta
Affari, la quale pubblicizza i prodotti offerti dalla concessionaria Eurocar di Antelmi Gabriele. In
calce a tale messaggio riportato in evidenza, con la specifica indicazione Numero Verde,
contraddistinto dalla relativa colorazione e graficamente rappresentato dal relativo logo, un
numero telefonico di utenza fissa identificato dal prefisso 840.
III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI
In data 27 agosto 2004 stato comunicato al segnalante e alla societ Eurocar di Antelmi Gabriele
S.r.l., in qualit di operatore pubblicitario, lavvio del procedimento ai sensi del Decreto
Legislativo n. 74/92, precisando che leventuale ingannevolezza dei messaggi pubblicitari oggetto
della richiesta di intervento sarebbe stata valutata ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del citato Decreto
Legislativo, con riguardo alle effettive condizioni di fruizione del servizio pubblicizzato con la
dicitura Numero Verde e avente come prefisso 840.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE
Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento, stato richiesto alla societ
Eurocar di Antelmi Gabriele S.r.l., in qualit di operatore pubblicitario, ai sensi dellarticolo 5,
comma 2, lettera a), del D.P.R. n. 284/03, di fornire copia dellaccordo contrattuale stipulato la
societ stessa e la societ Telecom Italia S.p.A. e/o altro operatore di telefonia per lattivazione del
numero telefonico pubblicizzato con il prefisso 840 e informazioni relative alle caratteristiche di
tali numerazioni, con particolare riferimento ai costi connessi alleffettuazione di chiamate ai
numeri indicati.
In data 23 novembre 2004 stato comunicato al segnalante e ad Eurocar, in qualit di operatore
pubblicitario, il termine infraprocedimentale di conclusione della fase istruttoria, ai sensi
dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 284/03.
In data 20 settembre 2004, Eurocar, in qualit di operatore pubblicitario, ha trasmesso della
documentazione relativa al contratto sottoscritto con la societ Wind Telecomunicazioni S.p.A. per
lattivazione del numero telefonico con prefisso 840, dalla quale si evince che tale numero
costituisce un numero ad addebito ripartito, caratterizzato dal fatto che le chiamate pervenute al
sottoscrittore tramite questo numero sono a lui addebitate secondo determinati schemi tariffari,
mentre al chiamante viene addebitato un costo fisso, a prescindere dalla durata della
conversazione. Dal medesimo contratto risulta altres che il gestore telefonico offre ai propri clienti
lopportunit di utilizzare il logo originale del servizio, nel quale la dicitura Numero Verde
sostituita da quella Addebito Ripartito.
V. PARERE DELLAUTORIT PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI.
Poich il messaggio oggetto del presente provvedimento stato diffuso a mezzo stampa, in data 17
dicembre 2004 stato richiesto il parere allAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi
dellarticolo 7, comma 5, del Decreto Legislativo n. 74/92.
Con parere pervenuto in data 17 gennaio 2005, lorgano consultivo ha ritenuto che il messaggio in
questione costituisce una fattispecie di pubblicit ingannevole in quanto la circostanza che il
numero con prefisso 840 sia riportato sotto la dicitura e il simbolo del Numero Verde idonea
ad indurre in errore i consumatori in ordine alla gratuit della telefonata, posto che lespressione
Numero Verde usata generalmente ed invalsa nel linguaggio corrente come sinonimo di
numero telefonico la cui utilizzazione completamente gratuita per lutente.
Peraltro, la circostanza che questi numeri siano riportati sotto la dicitura e il simbolo del Numero
Verde (chiamata gratuita), che si differenzia da quello del numero ripartito con suddivisione dei
costi tra chiamante e ricevente risulta altres in contrasto con le Linee guida in merito alle
comunicazioni al pubblico delle condizioni di offerta dei servizi di telecomunicazioni offerti al
pubblico ed alla introduzione dellEuro emanate dallAutorit delle Garanzie nelle Comunicazioni
con delibera n. 417/01/Cons del 7 novembre 2001. Alla luce di tali Linee guida, infatti, le
informazioni sulla natura onerosa del servizio telefonico e sullentit dellonere che grava sul
chiamante costituiscono informazioni essenziali in grado di determinare lutente alla fruizione del
servizio e, pertanto, devono essere fornite in maniera evidente e chiaramente percepibile.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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VI. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
Per quanto riguarda messaggio segnalato, relativo allindicazione di numeri con prefisso 840 si
evidenzia, sulla base del costante orientamento dellAutorit, che lutilizzo della dicitura Numero
Verde, seppur accompagnata ad un numero telefonico caratterizzato dal prefisso succitato lascia
intendere, contrariamente al vero, che la chiamata telefonica alloperatore pubblicitario sia
completamente gratuita.
In realt, stante il tipo di utenza telefonica attivata dalloperatore pubblicitario, rilevata dalla
documentazione prodotta, a carico di chi effettua da rete fissa la telefonata con prefisso 840
previsto un addebito pari ad uno scatto (pari a 2,07 centesimi/ per chi telefona dalla provincia e
6,71 centesimi/ per chi telefona da fuori provincia), mentre al cliente sottoscrittore del servizio
(loperatore pubblicitario) viene addebitato il traffico valorizzato in base agli schemi tariffari,
secondo la disciplina delle tariffe telefoniche per il servizio di addebito automatico di chiamata
(c.d. numero verde) prevista dal D.M. 16 maggio 1996 e, dal punto di vista della numerazione
telefonica, dalla Delibera n. 9/03/CIR dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni. Ai sensi
dellarticolo 17 di tale delibera, infatti, le numerazioni del tipo 84x identificano univocamente
servizi cosiddetti ad addebito ripartito, mentre un numero verde, intendendosi con tale dizione,
un numero caratterizzato dallintero addebito al chiamato, identificato unicamente da codice del
tipo 80x (articolo 16 della citata Delibera).
Il messaggio, pertanto, laddove afferma che la chiamata al numero riportato nel messaggio
diretta ad un numero verde, idoneo ad indurre in errore i consumatori ed a pregiudicarne il
comportamento economico. Infatti, questi ultimi, collegando alla dicitura Numero Verde la
totale gratuit del servizio, possono essere indotti a contattare loperatore pubblicitario sulla base
del falso convincimento che la telefonata non abbia alcun costo.
RITENUTO, pertanto, in conformit con il parere dellAutorit per le Garanzie nelle
Comunicazioni, che il messaggio pubblicitario in esame sia idoneo ad indurre in errore i
consumatori in ordine alle caratteristiche ed alle condizioni di fruizione del servizio offerto
attraverso lindicazione Numero Verde seguita da un numero telefonico con prefisso 840;
DELIBERA
che il messaggio pubblicitario descritto al punto 2 del presente provvedimento, diffuso dalla
societ Eurocar di Antelmi Gabriele S.r.l., costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in
motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2 e 3, lettera b), del
Decreto Legislativo n. 74/92, e ne vieta lulteriore diffusione.

Linottemperanza alla presente delibera punita, ai sensi dellarticolo 7, comma 9, del Decreto
Legislativo n. 74/92, con larresto fino a tre mesi e con lammenda fino a
duemilacinquecentottantadue (2.582,00) euro.
Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro


BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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PI4664 - BOLLETTINI POSTALI TRADEMARK PUBLISHER
Provvedimento n. 14040
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore il Dottor Antonio Pilati;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284;
VISTO il provvedimento del 7 ottobre 2004 con il quale stata disposta la sospensione provvisoria
del messaggio pubblicitario ai sensi dellarticolo 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 74/92;
VISTI gli atti del procedimento;
CONSIDERATO quanto segue:
I. RICHIESTA DI INTERVENTO
Con richiesta di intervento pervenuta in data 2 agosto 2004, integrata in data 10 settembre 2004, la
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Treviso ha segnalato la presunta
ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di un messaggio diffuso per
corrispondenza nel mese di luglio 2004, consistente in un Bollettino di c/c inserito in un modulo
prestampato intestato alla societ TRADEMARK PUBLISHER GMBH di Milano, accompagnato
da una comunicazione diretta a promuovere linclusione del marchio registrato dellimpresa in una
pubblicazione dellUfficio Pubblicazione Marchi.
Nella richiesta di intervento il segnalante lamenta lingannevolezza del suddetto messaggio in
quanto, per la sua grafica, il contenuto e le informazioni omesse, indurrebbe nei destinatari il
convincimento di dover effettuare un versamento dovuto, alterando cos il comportamento
economico degli stessi.
II. MESSAGGIO
Il messaggio segnalato, volto a promuovere un contratto di pubblicazione con la societ
TRADEMARK PUBLISHER GMBH, consiste in un Bollettino di c/c inserito in un modulo
prestampato riportante, in alto a sinistra, la scritta Ufficio pubblicazione marchi. A seguire
riportato: Contratto di pubblicazione ed i riferimenti della societ Trademark Publisher. Ancora
sotto riportato il numero di riferimento, il periodo, la data e limporto pari a 587,00 Euro. A
fianco, sotto la scritta MARCHI riportata la seguente scritta: Registro di informazione di marchi
registrati: marchi verbali, figurativi o combinati su Internet: www.trademarkpublisher.info.
Subito in basso, riportata la scritta: Registrazione Vs. Marchio, Offerta per la pubblicazione
con il periodo della validit (triennale), il numero di registrazione e la data. Seguono il nome della
societ con il numero di registrazione, la data di registrazione, la classe e la descrizione del
marchio della societ.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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Di seguito riportata lindicazione : Informazioni - Vedere a tergo; e subito dopo si legge, con
caratteri molto piccoli: [] Con il versamento date il consenso per la pubblicazione del Vs.
marchio per il periodo indicato. Questa pubblicazione non sostituisce la registrazione ufficiale o la
rinnovazione per la protezione nazionale o internazionale del Vs. marchio.
Segue un Bollettino prestampato compilato con i dati della societ, del beneficiario e della banca
ove il suddetto versamento deve essere effettuato, nonch limporto sopra specificato.
III. COMUNICAZIONE ALLE PARTI
In data 24 settembre 2004 stato comunicato al segnalante e alla societ TRADEMARK
PUBLISHER GMBH in qualit di operatore pubblicitario, lavvio del procedimento ai sensi del
Decreto Legislativo n. 74/92, precisando che leventuale ingannevolezza del messaggio segnalato
sarebbe stata valutata ai sensi degli articoli 1, 2, 3, e 4, comma 1, del citato Decreto Legislativo,
con particolare riguardo alla riconoscibilit della natura pubblicitaria, alla possibile induzione in
errore dei consumatori circa le caratteristiche delliniziativa pubblicizzata nonch alle sue
condizioni di fruibilit.
IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE
Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto alla societ
TRADEMARK PUBLISHER GMBH in qualit di operatore pubblicitario, ai sensi dellarticolo 5,
comma 2, lettera a), del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, di fornire informazioni e relativa
documentazione riguardanti: le caratteristiche, le condizioni e le modalit di svolgimento del
servizio prospettato nel messaggio segnalato; le finalit del registro tenuto dallUfficio
Pubblicazione Marchi; nonch la descrizione della natura delle attivit svolte dalla societ
TRADEMARK PUBLISHER GMBH. Infine, stato richiesto lelenco dei destinatari del
messaggio in questione, nonch le modalit della sua divulgazione, specificando le date di
diffusione dello stesso.
In data 19 novembre 2004 pervenuta dalla TRADEMARK PUBLISHER GMBH una memoria
con la quale la stessa ha argomentato che:
TRADEMARK PUBLISHER GMBH una societ a responsabilit limitata di diritto austriaco
che ha come scopo sociale quello di pubblicare marchi in particolare sotto forma di libro o in
internet, di rilasciare strumenti che permettono il reperimento di marchi e dei rispettivi proprietari,
di fornire una banca dati internazionale per marchi, nonch quello di redazione di un portale
internet attraverso il quale si pu prendere visione dei marchi pubblicati su scala mondiale;
TRADEMARK PUBLISHER GMBH mette a disposizione il suo sito
www.trademarkpublisher.info per la pubblicazione di marchi registrati contro il pagamento di un
prezzo;
per lacquisizione di contatti, la TRADEMARK PUBLISHER GMBH invia un Bollettino
contenente unofferta di pubblicazione alle ditte potenzialmente interessate alla pubblicizzazione
del proprio marchio; il nome e lindirizzo della ditta destinataria, la citazione del marchio in
questione che identifica loggetto del contratto nonch il tipo di servizio offerto (Contratto di
pubblicazione, Registro di informazione di marchi registrati: marchi verbali, figurativi o
combinati su internet: www.trademarkpublisher.info) e la sua durata;
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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nel Bollettino il destinatario viene avvertito che questa pubblicazione non sostituisce la
registrazione ufficiale o la rinnovazione per la protezione nazionale o internazionale del Vs.
marchio;
il contratto si perfeziona con il pagamento da parte del cliente dellimporto indicato nel
Bollettino;
la circostanza secondo la quale parte dei destinatari informano la TRADEMARK PUBLISHER
GMBH di non voler usufruire dellofferta dimostrerebbe che il Bollettino in questione non sia in
grado di indurre in errore coloro che lo ricevono;
il destinatario che rivendica di aver effettuato il pagamento a favore della TRADEMARK
PUBLISHER GMBH per un suo errore pu chiedere che gli venga restituita la somma versata;
il 7 luglio 2004 la TRADEMARK PUBLISHER GMBH ha inviato i suoi moduli a 18.958
imprese in Italia, pertanto dichiara di non poter fornire un elenco stampato di tutti i destinatari ma,
eventualmente, un elenco per estratto.
A tal proposito, loperatore pubblicitario ha depositato: visura effettuata presso il Tribunale di
Commercio di Vienna; un modello tipo recante il pagamento di Bollettino in conto corrente; un
modulo recante un ordine di bonifico per uso bancario; documentazione comprovante il diniego
allaccettazione della proposta di pubblicazione da parte di alcune societ e persone fisiche
destinatarie del messaggio
La societ TRADEMARK PUBLISHER GMBH ha dichiarato, infine, di non ripetere liniziativa
in esame.
In data 28 dicembre 2004 stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria,
ai sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284.
V. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
Il messaggio in esame costituito da un Bollettino postale contenente tutte le indicazioni
necessarie per promuovere ladesione annuale al Registro di informazione di marchi registrati ed
rivolto a imprenditori e lavoratori autonomi iscritti alla Camera di Commercio.
Tuttavia, tanto laspetto grafico quanto il contenuto del messaggio, nonch la presentazione dello
stesso, forniscono una serie di elementi che, valutati nel loro complesso, sono idonei a confondere
i destinatari, non consentendo loro di riconoscere immediatamente la reale natura commerciale del
servizio offerto.
Infatti, lintestazione in grassetto della parola Marchi, insieme alluso di espressioni quali
Ufficio pubblicazione marchi, rafforzato dalla scritta - posta in un riquadro evidenziato e con
caratteri pi grandi rispetto al resto del testo- REGISTRAZIONE VS. MARCHIO, riportati, tra
laltro, con una impostazione grafica che tipica dei bollettini utilizzati per effettuare pagamenti,
pu far credere ai destinatari che si tratti di un versamento obbligatorio per il pagamento del
deposito marchio. Inoltre, il riferimento al numero e alla data di registrazione del marchio
contribuisce a dare al messaggio una connotazione formale che ingenera il convincimento di un
importo dovuto.
A ci va aggiunto che in tale contesto alquanto confuso (come evidenziato peraltro sia dal
segnalante che dallo stesso operatore pubblicitario che nella propria memoria difensiva ha
dichiarato che, in alcuni casi, si provveduto a restituire limporto pagato per errore) lindicazione
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del reale scopo pubblicitario, consistente nella vendita del servizio di inserimento in una banca
dati, viene riportata con caratteri pi piccoli rispetto a quelli presenti nel resto del messaggio
stesso.
Alla luce di tali considerazioni, la natura promozionale dei messaggi in esame non risulta
immediatamente riconoscibile ai destinatari in violazione dellarticolo 4, comma 1, del Decreto
Legislativo n. 74/92.
Da tale circostanza deriva che il messaggio appare idoneo ad indurre in errore i destinatari anche
con riguardo alla caratteristica fondamentale del servizio offerto. Appare evidente, infatti, che un
consumatore pu essere indotto ad acquistare il servizio offerto proprio sulla base della falsa
prospettazione dellobbligatoriet dello stesso.
RITENUTO, pertanto, che il messaggio in esame idoneo ad indurre in errore i destinatari con
riguardo alla natura del messaggio e alla caratteristica del servizio offerto, potendo per tale motivo
pregiudicarne il comportamento economico;
DELIBERA
che il messaggio pubblicitario, descritto al punto 2 del presente provvedimento, diffuso dalla
societ TRADEMARK PUBLISHER GMBH, costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in
motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2, 3, e 4, comma 1,
del Decreto Legislativo n. 74/92, e ne vieta lulteriore diffusione.

Linottemperanza alla presente delibera punita, ai sensi dellarticolo 7, comma 9, del Decreto
Legislativo n. 74/92, con larresto fino a tre mesi e con lammenda fino a
duemilacinquecentottantadue (2.582,00) euro.
Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dellarticolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



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100
PI4667 - 899 PORTOBELLO EDITRICE
Provvedimento n. 14041
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2004;
SENTITO il Relatore Giorgio Guazzaloca;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74 come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. del 11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
CONSIDERATO quanto segue:
I. RICHIESTA DI INTERVENTO
Con richiesta di intervento pervenuta in data 29 luglio 2004, integrata in data 20 agosto 2004, la
Meeting Center Service, in qualit di concorrente, ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai
sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di alcuni messaggi pubblicitari, relativi a servizi offerti
tramite le numerazioni a tariffa maggiorata, diffusi su:
1) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 87, da Delta System di Acquaro Antonino Massimo e
da World On Line di Acquaro Giuseppe;
2) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 87, da Studio Noemi di Cocciardi Silvia;
3) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 87, da Angeli Cartomanzia S.a.s. di Salis Pamela &
C.;
4) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 91, da Se-Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C.;
5) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 91, da Se-Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C.;
6) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 91, da Se-Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C.;
7) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 95, da De Siati Cosimo e da Phoneway di Carlo
Curcio;
8) La Locandina Versilia, n. 12, Anno XII, p. 95 da De Siati Cosimo e da Phoneway di Carlo
Curcio;
9) Portobello Road del 2 luglio 2004 pag. 144, da Se-Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano & C.;
10) Portobello Road del 2 luglio 2004, pag. 144, da Se-Tel S.a.s di Ammazzini
Massimiliano & C.;
11) La Vetrina Affari il 25 maggio 2004 a pag. 89, 92 e 93 e il 29 giugno 2004 a pag. 89 e
91 da Anspaeg Servizi S.r.l..
Nella richiesta di intervento si evidenzia che nei messaggi in oggetto non vi adeguata
informazione circa i costi che le numerazioni a tariffazione maggiorata, richiamate nei messaggi da
1 a 11, comportano; inoltre, per quanto riguarda le inserzioni di cui al punto 11, si evidenzia che
linserzionista sembra non essere la persona direttamente interessata dallannuncio, ma unagenzia
di incontri.
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II. MESSAGGI
Il messaggio di cui al numero 1) rappresentato da un riquadro, posto a centro pagina, in cui si
legge, tra laltro, Amore, Fortuna, Lavoro Cartomanti dal Vivo 899 191937 e, pi in basso, in
caratteri pi piccoli Telefonata a tariffazione maggiorata.
Il messaggio numero 2) consiste in un riquadro in cui, su uno sfondo giallo, si legge: Problemi
damore? Di lavoro? () chiama!!! (); pi in basso, su uno sfondo rosso, si leggono due numeri,
di cui il primo, avente prefisso 338, preceduto dallindicazione per appuntamenti, mentre il
secondo, ossia il numero 899 221125, preceduto da un segno orizzontale in giallo; in verticale,
sulla parte a sfondo giallo, si legge, in caratteri neri e pi piccoli dal fisso 1,50 euro pi iva e da
tim-omnitel-wind 1,55 euro pi iva.
Il messaggio numero 3) rappresentato da un riquadro in cui si legge Non risolvo i vostri
problemi ma vi aiuto a risolverli () Angeli Cartomanzia () 055 7310656 pagamenti con
vaglia a euro 1,20/min ogni 5 consulti 1 in omaggio 899.90.80.93 - 899.08.30.14 da rete fissa e
da tutti i cellulari tariffazione maggiorata.
Il messaggio di cui al numero 4) consiste in un riquadro, posto a destra della pagina, in alto, in cui
si legge vietatissimo chiama subito! 166.14.33.21-899.17.17.23.
Il messaggio numero 5) rappresentato da riquadro pi piccolo, posto al di sotto del messaggio di
cui al punto precedente, in cui si legge. 166.12.88.76 chiamami adesso ()899.322.326.
Il messaggio di cui al numero 6) rappresentato da un riquadro, posto pi in basso rispetto ai due
messaggi precedenti, in cui, accanto allimmagine di una donna, si legge: 166.133.418 chiamami
adesso() 899.433.418.
Il messaggio numero 7) consiste in un riquadro, posto nella seconda colonna in basso, in cui,
accanto allimmagine di una donna, si leggono, tra laltro, i seguenti numeri: 899.25.25.68,
899.25.25.69.
Il messaggio numero 8) consiste in un riquadro, posto pi in basso rispetto al precedenti, in cui,
accanto allimmagine di una donna, si leggono, tra laltro, i seguenti numeri: 899.25.25.68,
899.25.25.69.
Il messaggio numero 9) rappresentato da un riquadro, posto in alto a sinistra della pagina,
recante, al centro, limmagine di una donna; a sinistra dellimmagine, si legge, in verticale, il
numero: 899.322.326; in orizzontale, sullimmagine, vi lindicazione del numero
166.12.88.76; in verticale, a destra dellimmagine, viene riportato un numero avente prefisso
0088, seguito dalla scritta sexy girls; sopra tale scritta, sempre in verticale ma in caratteri pi
piccoli, si riporta lindicazione euro 1,50 + iva/min. v.m. 18.
Il messaggio numero 10) rappresentato da riquadro, posto in basso, in cui, nella parte destra si
legge: 166.14.33.21 () chiama adesso 899.18.18.83; nella parte sinistra vi limmagine di una
donna, sulla quale viene riportato un numero avente prefisso 0088; sul bordo a sinistra, in
verticale, viene riportata la scritta, in caratteri pi piccoli, euro 1,50 + Iva/Min. V.m. 18.
I messaggi di cui al numero 11) consistono in inserzioni pubblicitarie apparse sotto la rubrica
Matrimoni e Convivenze de La Vetrina Affari, recanti tutte il numero telefonico 89900002250.
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III. COMUNICAZIONI ALLE PARTI
In data 5 ottobre 2004 stato comunicato al segnalante e alle societ Se.Tel S.a.s di Ammazzini
Massimiliano & C., World On Line di Acquaro Giuseppe Daniele, Delta System di Acquaro
Antonino Massimo, Voimax S.r.l., Studio Noemi di Cocciardi Silvia, Angeli Cartomanzia S.a.s di
Salis Pamela & C., De Siati Cosimo, Phoneway di Carlo Curcio, Edistar S.r.l. e Anspaeg Servizi
S.r.l., in qualit di operatori pubblicitari, lavvio del procedimento ai sensi del Decreto Legislativo
n. 74/92, precisando che leventuale ingannevolezza dei messaggi pubblicitari oggetto della
richiesta di intervento sarebbe stata valutata ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo
25 gennaio 1992, n. 74, con riguardo alle modalit di prospettazione delle condizioni economiche
per la fruizione dei servizi accessibili attraverso le numerazioni a tariffazione maggiorata, nonch,
con riferimento alle inserzioni di cui al punto 11), leventuale natura pubblicitaria delle inserzioni
sopra indicate e, ove ne venisse accertata la natura pubblicitaria, la riconoscibilit ai sensi
dellarticolo 4, comma 1 del citato Decreto Legislativo n. 74/92.
IV. RISULTANZE ISTRUTTORIE
Contestualmente alla comunicazione di avvio del procedimento stato richiesto alle societ sopra
citate, in qualit di operatori pubblicitari, ai sensi dellarticolo 5, comma 2, lettera a), del D.P.R. n.
284/03 di fornire informazioni e relativa documentazione riguardanti la modalit e le condizioni di
erogazione dei servizi oggetto dei messaggi pubblicitari, fruibili attraverso numerazioni aventi
come prefisso i numeri 899 e 166. Inoltre, al fine di disporre di elementi utili ad una pi puntuale
valutazione dei messaggi segnalati, stato richiesto di fornire informazioni in merito alla
programmazione pubblicitaria del messaggio oggetto della richiesta di intervento, nonch alla
programmazione della campagna pubblicitaria a cui i messaggi segnalati sono riconducibili, per il
periodo compreso tra il mese di gennaio 2004 e il mese di settembre 2004.
Non essendo stato possibile notificare la summenzionata comunicazione di avvio alla Delta
System di Acquaro Antonino Massimo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, in quanto il
destinatario risultava trasferito, in data 22 ottobre 2004 stato chiesto alla Guardia di Finanza,
Nucleo Speciale Tutela Concorrenza e Mercato, di provvedere alla notifica della comunicazione in
oggetto alla Delta System.
In data 15 novembre 2004 si provveduto alla pubblicazione della suddetta comunicazione di
avvio del provvedimento sul Bollettino dellAutorit n. 44/2004, ai sensi dellarticolo 16, comma
2, del D.P.R. n. 284/2003. Da tale data, dunque, si intende essere stata effettuata la notifica alle
parti della comunicazione di avvio in oggetto.
In data 12 gennaio 2004, pervenuta una comunicazione della Guardia di Finanza, Comando
Nucleo Speciale Tutela Mercati, alla quale era allegata la summenzionata comunicazione di avvio
del procedimento, notificata al Sig. Antonino Massimo Acquaro in data 16 dicembre 2004.
Messaggio n. 2)
Con memoria pervenuta in data 12 ottobre 2004, la societ Voimax S.r.l. ha evidenziato che, a
partire dall8/4/2004, la numerazione 899.22.11.25 stata assegnata in albergamento alla ditta
individuale Studio Noemi di Cocciardi Silvia, che gestisce il servizio. In allegato alla memoria, la
Voimax S.r.l. ha prodotto copia della dichiarazione sostitutiva dellatto di notoriet, con la quale il
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legale rappresentate della ditta Studio Noemi, la signora Silvia Cocciardi, espone, tra laltro, le
modalit di esplicazione del servizio offerto alla clientela attraverso la numerazione in oggetto.
Con memoria pervenuta in data 19 ottobre 2004, la signora Silvia Cocciardi ha affermato di aver
stipulato con Voimax S.r.l. un contratto per la fruizione di servizi di telefonia con relativo
equipaggiamento; la stessa ha altres prodotto, tra laltro, copia del contratto in questione,
sottoscritto in data 8 aprile 2004. Inoltre, ha evidenziato che le condizioni di fruizione del servizio
offerto dalla ditta Studio Noemi corrispondono esattamente a quelle riportate nel messaggio
pubblicitario; tali condizioni sono graficamente proporzionate allo spazio pubblicitario, a sua volta
di dimensioni limitate.
Messaggi nn. 4), 5), 6), 9) e 10)
Con memoria pervenuta in data 20 ottobre 2004, la Se Tel S.a.s. ha precisato che sui messaggi
pubblicitari sono sempre riportate le condizioni di fruizione del servizio relativamente al prezzo
(1,50 euro + iva/min). Inoltre, lutente che vuol fruire del servizio, dopo aver digitato il numero,
prima di collegarsi al servizio a pagamento il chiamante ascolta, gratuitamente, il messaggio
introduttivo, nel quale viene specificato il costo, la durata e chi fornisce il servizio. Se entro 5
secondi non riaggancia il telefono d espressamente il consenso a procedere al servizio a
pagamento.
Messaggi di cui al n. 11)
Con memoria pervenuta in data 18 ottobre 2004, Anspaeg Servizi S.r.l. (di seguito anche A.S.) ha
comunicato quanto segue:
1. A.S. una societ costituta dallAssociazione Nazionale Stampa Periodica Annunci Economici
Gratuiti (Anspaeg) per la gestione di servizi commerciali in favore delle case editrici associate;
2. nellambito di tale attivit A.S. ha stipulato con Edistar un contratto di albergazione di un
servizio automatico di caselle vocali interattive, collegato ad un numero a tariffazione maggiorata.
Il servizio offerto viene pubblicato dagli associati ad Anspaeg, compreso la Portobello S.r.l.,
editore del bisettimanale di annunci Portobello;
3. per un errore del sistema informatico, alcuni di questi annunci sono stati estratti dal loro contesto
originario e sono stati impropriamente pubblicati su La Vetrina Affari, una pubblicazione dello
stesso Portobello S.r.l., non facente parte del circuito di giornali aderenti al servizio.
In allegato alla memoria, A.S. ha prodotto, tra laltro, copia del contratto di albergazione tra A.S. e
Edistar S.r.l. sottoscritto in data 30 dicembre 2002.
Con memoria pervenuta in data 20 ottobre 2004, Edistar S.r.l. ha evidenziato, tra laltro, che la
stessa fornisce il servizio di Caselle Vocali Strumentali allAssociazione Editori Anspaeg; tale
servizio viene fornito esclusivamente dal punto di vista tecnico, in quanto Edistar S.r.l. non cura
laspetto pubblicitario e/o di impostazione editoriale, che di esclusiva pertinenza e responsabilit
di Anspaeg. Tra gli altri documenti, ha allegato alla memoria copia della comunicazione di
Portobello Editrice S.r.l. indirizzata allAutorit Garante della Concorrenza e Mercato, ricevuta in
data 7 settembre 2004, con la quale leditore, in risposta alla richiesta di identificazione del
committente, effettuata in data 10 agosto 2004, afferma che il cliente esente da qualsiasi
responsabilit in quanto la pubblicit apparsa sui giornali frutto di un errore del sistema
informatico che monta i giornali, il quale ha inserito come annunci sciolti gli annunci inseriti nel
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modulo pubblicato sul giornale La Pulce dove correttamente indicato che il servizio riservato
ad un pubblico adulto, che a pagamento ed il costo del servizio.
In data 2 dicembre 2004 stata comunicata alle parti la data di conclusione della fase istruttoria ai
sensi dellarticolo 12, comma 1, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284. La summenzionata
comunicazione della data di conclusione della fase istruttoria stata altres pubblicata sul
Bollettino n. 47 del 6/12/2004, ai sensi dellarticolo 16, comma 2, del D.P.R. n. 284/2003.
V. PARERE DELLAUTORIT PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
Poich i messaggi oggetto del presente provvedimento sono stati diffusi a mezzo stampa, in data
22 dicembre 2004 stato richiesto il parere allAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai
sensi dellarticolo 7, comma 5, del Decreto Legislativo n. 74/92.
Con parere pervenuto in data 27 gennaio 2005, l'Autorit per le Garanzie nelle Comunicazioni ha
ritenuto che i messaggi individuati sub 1), 2), 3), 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10) violano il disposto di cui
agli articoli 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo n. 74/1992 e che gli annunci sub n. 11 violano il
disposto di cui agli articoli 1, 2, 3 e 4 del citato Decreto Legislativo, sulla base delle seguenti
considerazioni:
- nei messaggi indicati dal numero 1) al numero 10) le indicazioni del prezzo o mancano del tutto
(messaggi nn. 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8) o insufficiente o non percepibile in modo chiaro e immediato
(messaggi nn. 2 e 9); inoltre, i messaggi 4, 5 e 6 riportano pi di un numero a valore aggiunto o,
addirittura, numeri internazionali attraverso cui possibile fruire dei servizi oggetto di
promozione; detti numeri possono avere costi diversi, cosicch lutente non posto nelle
condizioni di scegliere consapevolmente la numerazione attraverso cui fruire del servizio.
Pertanto, i messaggi in esame appaiono tali da non consentire al consumatore di determinare in
maniera consapevole il proprio comportamento economico;
- i messaggi di cui al numero 11) sono volti a promuovere lattivit di agenzia matrimoniale
gestita dalloperatore pubblicitario, senza che di questa sia fatta menzione e, pertanto, in maniera
non palese; dal momento che lomessa indicazione circa la provenienza dellannuncio induce nel
lettore il falso convincimento di poter contattare direttamente il falso inserzionista, gli annunci in
oggetto, a causa della loro ingannevolezza, paiono suscettibili di pregiudicare il comportamento
economico dei soggetti ai quali sono diretti, con pericolo di danno anche per i concorrenti.
VI. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
I messaggi oggetto della segnalazione riguardano servizi offerti tramite i numeri telefonici a
tariffazione maggiorata, cosiddetti a valore aggiunto.
In via preliminare, per quanto riguarda i messaggi di cui ai numeri 2) e 11), occorre precisare che,
sulla base da quanto emerso nel corso dellistruttoria, i servizi in questione risultano essere
offerti rispettivamente dalla ditta individuale Studio Noemi di Cocciardi Silvia e Anspaeg Servizi
S.r.l., sulla base di un contratto di albergazione stipulato con operatori titolari dei codici per la
numerazione a tariffazione maggiorata, nel caso di specie rispettivamente Voimax S.r.l. e Edistar
S.r.l.. Pertanto, nei due casi summenzionati, il committente dei messaggi da ritenersi Studio
Noemi di Cocciardi Silvia per il messaggio di cui al numero 2) e A.S. per i messaggi di cui al
numero 11) dellelenco. Le societ Voimax S.r.l. e Edistar S.r.l. non sono invece da qualificarsi
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come operatori pubblicitari; essi rappresentano i soggetti che fanno fornito il mezzo per la
fornitura dei servizi segnalati, ossia i codici telefonici e lequipaggiamento tecnico necessari
allespletamento dei servizi in oggetto.
Inoltre, per ci che concerne le inserzioni di cui al punto 11), la tesi secondo cui la pubblicazione
dei messaggi in oggetto sarebbe imputabile ad un errore del sistema informatico che monta i
giornali, il quale avrebbe inserito come annunci sciolti gli annunci facenti parte di un modulo
pubblicato su un giornale diverso, non pu accogliersi. Innanzitutto, tale presunto errore non si
limita ad una o poche inserzioni; al contrario, gli annunci, apparentemente ad opera di singoli
individui, ma recanti tutti il numero 89900002250, oltre a risultare assai numerosi, sono stati
pubblicati di seguito per intere colonne e per diverse pagine, risultando quindi necessariamente
visibili. A ci si aggiunga che, pur essendo di immediata percepibilit, tale presunto errore stato
commesso, con le stesse modalit, per ben due volte, cio in data 25 maggio 2004 e 29 giugno
2004. Pertanto, per le ragioni suesposte, gli effetti dei messaggi pubblicitari di cui al numero 11),
relativamente allidoneit degli stessi a indurre in errore il consumatore, pregiudicandone il
comportamento economico, sono da imputarsi al committente degli stessi, ossia A.S.
Per quanto riguarda la valutazione dei messaggi segnalati relativamente al profilo delle modalit di
prospettazione delle condizioni economiche per la fruizione dei servizi accessibili attraverso le
numerazioni a tariffazione maggiorata, si rileva anzitutto che nessuno dei messaggi segnalati reca
in modo chiaro e completo lindicazione del prezzo del servizio offerto.
Infatti, sul messaggio di cui al numero 1) si legge soltanto: telefonata a tariffazione maggiorata.
Sul messaggio di cui al numero 3), nonostante appaia lindicazione di alcune condizioni di
fruizione, ossia pagamenti con vaglia a 1,20 euro/min seguito da ogni 5 consulti 1 in omaggio,
non chiaro a quale numerazione telefonica tali indicazioni si riferiscano; infatti, tali scritte sono
riportate appena sotto un numero telefonico con prefisso 055 e sopra i due numeri a tariffazione
maggiorata. A loro volta, i due numeri a tariffazione maggiorata sono seguiti dalla dicitura da rete
fissa e da tutti i cellulari, seguita dalla dicitura tariffazione maggiorata.
Nei messaggi 4), 5) e 6), nonostante quanto asserito dalloperatore pubblicitario, la Se-Tel S.a.s.,
non visibile alcuna indicazione di prezzo del servizio.
Anche per ci che riguarda i messaggi di cui ai numeri 7) e 8), non appare in modo leggibile
alcuna indicazione del prezzo del servizio.
Per quanto riguarda i messaggi 2), 9) e 10), pur riportandosi unindicazione di prezzo, si rileva
anzitutto che in tutti i casi tale indicazione fornita al netto dellIva. Sotto questo profilo, secondo
lorientamento consolidato dellAutorit, si ritiene indispensabile che gli operatori pubblicitari
assicurino nellimmediato non solo la completezza ma anche la chiarezza delle informazioni
relative al prezzo del servizio, evitando di scorporare dallo stesso gli oneri fiscali. N,
diversamente da quanto accade nei casi il cui il prezzo del servizio comprensivo di oneri
impossibili da determinare ex ante nel loro ammontare o meramente eventuali, nel caso di specie
la scelta degli operatori di scorporare lIva dal prezzo del servizio pu essere in alcun modo
giustificata, in quanto lIva rappresenta un fattore la cui incidenza pu essere determinata con
esattezza in via preventiva e grava generalmente sulla totalit dei consumatori.
Inoltre, per quanto riguarda i messaggi 9) e 10), si rileva altres che i caratteri sono poco visibili,
sia perch piccoli in relazione al resto del messaggio e posti in verticale, sia per via dello scarso
contrasto di colore con lo sfondo. Inoltre, considerato che in entrambi i messaggi sono indicati tre
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numeri telefonici, aventi prefisso diverso, dalle modalit di presentazione del messaggio non
chiaro a quale di questi numeri lindicazione della tariffa sia da ricondursi, se sia cio riferibile a
un numero in particolare o a tutti; peraltro, in entrambi i messaggi lindicazione della tariffa viene
posta vicina al numero avente prefisso 0088 e non ai numeri in oggetto.
Infine, i messaggi di cui al punto 11 non recano alcuna informazione sul prezzo del servizio.
In relazione ai summenzionati messaggi, si osserva che, in considerazione del fatto che le
numerazioni a valore aggiunto, quali quelle accessibili con prefisso 899 e 166, oggetto dei
messaggi segnalati, possono comportare tariffe diverse, secondo lorientamento consolidato
dellAutorit il potenziale acquirente dei servizi pubblicizzati deve essere posto nella condizione di
scegliere consapevolmente la numerazione attraverso cui fruire del servizio. Di conseguenza, la
completezza della comunicazione pubblicitaria deve coniugarsi con la chiarezza e limmediata
percettibilit del prezzo effettivamente richiesto al consumatore per la fruizione del servizio.
N vale sotto questo profilo eccepire la presenza di un messaggio gratuito di presentazione, che
espone le condizioni di fruizione del servizio, cui si accede digitando i numeri a tariffazione
maggiorata; sul punto si osserva, infatti, che per costante orientamento dellAutorit il rinvio a
fonti informative diverse e ulteriori rispetto al messaggio pubblicitario non vale a sanarne le
eventuali omissioni o inesattezze informative. Di conseguenza, i messaggi di cui ai numeri da 1) a
11) sono da ritenersi idonei ad indurre in errore i consumatori riguardo alle condizioni di fruizione
dei servizi pubblicizzati, pregiudicandone il comportamento economico.
Inoltre, per quanto riguarda i messaggi di cui al numero 11), bench questi si presentano come
annunci di singoli inserzionisti, essi rinviano ad un numero che in realt risulta essere a
tariffazione maggiorata e collegato ad un servizio automatico di caselle vocali interattive, offerto
da A.S.. Dal momento che il lettore non viene messo in condizione di riconoscere la vera natura
del servizio cui si accede digitando in numero in oggetto, gli annunci segnalati non appaiono
riconoscibili come messaggi pubblicitari ed integrano, pertanto, una fattispecie di pubblicit non
trasparente, in violazione dellarticolo 4, comma 1, del Decreto Legislativo n. 74/92.
RITENUTO, pertanto, in conformit al parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni,
che i messaggi pubblicitari di cui ai numeri da 1) a 11) sono idonei a indurre in errore i
consumatori in ordine alle condizioni di fruizione dei servizi offerti potendo, per tale motivo,
pregiudicarne il comportamento economico;
RITENUTO, inoltre, in conformit al parere dellAutorit per le Garanzie nelle Comunicazioni,
che i messaggi di cui al numero 11) costituiscono una fattispecie di pubblicit ai sensi dell'articolo
2, lettera a), del Decreto Legislativo n. 74/92, e che, per le modalit di presentazione, detti
messaggi pubblicitari non risultano riconoscibili come tale, potendo, per questo motivo, indurre in
errore le persone alle quali rivolto e pregiudicarne il comportamento economico;
DELIBERA
a) che i messaggi pubblicitari di cui ai numeri 1), 2) 3), 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10), 11), descritti al
punto II del presente provvedimento, diffusi dalle societ Se.Tel S.a.s di Ammazzini Massimiliano
& C., Studio Noemi di Cocciardi Silvia, World On Line di Acquaro Giuseppe Daniele, Delta
System di Acquaro Antonino Massimo, Angeli Cartomanzia S.a.s di Salis Pamela & C., De Siati
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


107
Cosimo, Phoneway di Carlo Curcio e Anspaeg Servizi S.r.l., costituiscono, per le ragioni e nei
limiti esposti in motivazione, una fattispecie di pubblicit ingannevole ai sensi degli articoli 1, 2, e
3, del Decreto Legislativo n. 74/92, e ne vieta lulteriore diffusione;
b) che i messaggi di cui al numero 11), descritti al punto II del presente provvedimento, diffusi
dalla societ Anspaeg Servizi S.r.l.i costituiscono, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione,
una fattispecie di pubblicit ingannevole, ai sensi degli articoli 1, 2 lettera b), e 4, comma 1, del
Decreto Legislativo n. 74/92, e ne vieta l'ulteriore diffusione.

Linottemperanza alla presente delibera punita, ai sensi dellarticolo 7, comma 9, del Decreto
Legislativo n. 74/92, con larresto fino a tre mesi e con lammenda fino a
duemilacinquecentottantadue (2.582,00) euro.
Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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PI4724 - DECODER DIGITALE SKY
Provvedimento n. 14042
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
VISTA la richiesta di intervento pervenuta in data 17 gennaio 2005, con la quale lassociazione di
consumatori Movimento Difesa del Cittadino ONLUS ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai
sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di quattro messaggi pubblicitario diffusi, dalla societ Sky
Italia S.r.l., con sede legale in Roma, sui quotidiani nazionali La Repubblica del 24 dicembre 2004,
Il Mattino e Il Giornale del 28 dicembre 2004, nonch di un opuscolo allegato al mensile
Bravacasa n. 1 del gennaio 2005, tutti relativi alla campagna di abbonamento alla televisione
satellitare a pagamento Sky;
VISTA listanza di sospensione provvisoria dellintera campagna pubblicitaria presentata, ai sensi
dellarticolo 11, comma 2 del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, contestualmente alla suindicata
richiesta di intervento pervenuta in data 17 gennaio 2005;
VISTA la comunicazione di avvio del procedimento del 24 gennaio 2005, con la quale, tra laltro,
le parti sono state invitate a presentare memorie scritte e documenti da far pervenire entro e non
oltre cinque giorni lavorativi dal ricevimento della comunicazione medesima;
VISTA la memoria pervenuta in data 2 febbraio 2005 da parte della societ Sky Italia S.r.l.,
RITENUTO che, nel caso di specie, allo stato degli atti, la valutazione circa l'ingannevolezza dei
messaggi diffusi attraverso la stampa quotidiana necessita di ulteriori approfondimenti che
dovranno essere svolti nel corso del procedimento;
RITENUTO, con specifico riferimento allopuscolo allegato al mensile Bravacasa n. 1 del gennaio
2005, che, alla luce di quanto emerso in atti, non sussistono elementi che facciano ritenere
probabile la reiterazione della diffusione, nel corso del procedimento, del messaggio segnalato;
RITENUTO, pertanto, che non emergono elementi idonei ad avvalorare gli estremi della
particolare urgenza di cui allarticolo 7 comma 3 del Decreto Legislativo n. 74/92 e allarticolo 11
del D.P.R. n. 284/03;
DELIBERA
di rigettare listanza di sospensione provvisoria dei suindicati messaggi pubblicitari presentata ai
sensi dellarticolo 11, comma 2 del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284.

BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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PI4762 - FEDERCONSUMATORI/APCO
Provvedimento n. 14043
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Dottor Antonio Pilati;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. del 11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
VISTA la richiesta di intervento pervenuta in data 24 dicembre 2004, integrata in data 7 gennaio
2005, con lindividuazione dei messaggi pubblicitari, e in data 18 gennaio 2005 con
lidentificazione del committente, con la quale unassociazione di consumatori ha segnalato la
presunta ingannevolezza, ai sensi del Decreto Legislativo n. 74/92, di alcuni messaggi pubblicitari
diffusi dalla Apco S.r.l., consistenti in un opuscolo in distribuzione presso i locali commerciali
della stessa societ, nel mese di febbraio 2003; nel sito internet, denominato www.apco.it,
rilevazione del 3 gennaio 2005, ore 12.16; nonch i messaggi pubblicitari apparsi sulla stampa
nazionale: Corriere della Sera del 18 novembre 2004, relativi alla vendita di immobili a Parigi e ai
connessi servizi di intermediazione immobiliare forniti dalla societ Apco S.r.l.. In particolare, nei
messaggi diffusi via internet e tramite opuscolo verrebbe prospettata ai clienti da parte della Apco
una speciale assistenza in ogni fase, compreso un accurato servizio post vendita dallottenimento
di un mutuo alla eventuale locazione dellappartamento;
VISTA la comunicazione di avvio del procedimento inviata in data 20 gennaio 2005 alle societ
Apco S.r.l. e Apco servizi tecnici e commerciali S.r.l., ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del
Decreto Legislativo n. 74/92, per la valutazione dei messaggi, ai sensi degli articoli 1, 2 e 3 del
citato Decreto Legislativo, con riguardo alla loro idoneit ad indurre i consumatori in errore circa
le caratteristiche del servizio svolto e alla convenienza delliniziativa pubblicizzata nonch alla
rilevanza di eventuali omissioni informative inerenti liniziativa citata;
VISTA listanza di sospensione provvisoria dei suddetti messaggi, presentata contestualmente alla
richiesta di intervento, ai sensi dellarticolo 11, comma 2, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284;
VISTA lulteriore memoria presentata dallassociazione di consumatori in data 25 gennaio 2005,
nella quale si rappresenta, in sintesi, lurgenza di sospendere i messaggi, in quanto loperatore
pubblicitario continua a diffondere e a promuovere tramite Internet la propria attivit di
intermediazione immobiliare prospettando, tra laltro unattivit post vendita non vera;
VISTA la memoria presentata dalla societ Apco in data 27 gennaio 2005 nella quale, in sintesi, si
fa presente che la campagna pubblicitaria sulla stampa terminata e lopuscolo si riferisce ad una
promozione del 2003, anchessa terminata; in merito alla prospettata assistenza post vendita la
Apco fornisce, tramite convenzioni con operatori francesi, assistenza ai propri clienti per
lottenimento di mutui e prestiti nonch per leventuale locazione degli immobili;
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


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CONSIDERATO che, nel caso di specie, allo stato degli atti, la valutazione circa lingannevolezza
dei messaggi necessita di ulteriori approfondimenti che dovranno essere svolti nel corso del
procedimento;
RITENUTO, pertanto, che non emergono elementi idonei ad avvalorare gli estremi della
particolare urgenza di cui allarticolo 7 comma 3 del Decreto Legislativo n. 74/92 e allarticolo 11
del D.P.R. n. 284/03;
DELIBERA
di rigettare listanza di sospensione provvisoria dei suindicati messaggi pubblicitari presentata ai
sensi dellarticolo 11, comma 2 del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284.

Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


112
PI4782 - CENTRO STUDI ERBAVIVA-CORSO DI FITOTERAPEUTA
Provvedimento n. 14044
LAUTORIT GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 9 febbraio 2005;
SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo;
VISTO il Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, come modificato dal Decreto Legislativo 25
febbraio 2000, n. 67;
VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicit ingannevole e
comparativa, di cui al D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284;
VISTI gli atti del procedimento;
VISTA la richiesta di intervento pervenuta in data 21 dicembre 2004, integrata in data 14 gennaio
2005, con la quale il Ministero della Salute ha segnalato la presunta ingannevolezza, ai sensi del
Decreto Legislativo n. 74/92 di un opuscolo pubblicitario diffuso dalla societ Erba Vita S.p.A.
nella citt di Empoli nel mese di novembre 2004 e sul sito internet www.erbavita.com (che
riproduce il medesimo opuscolo), consultato nel mese di dicembre 2004, volti a promuovere il
Corso di Specializzazione e Qualifica Professionale di Fitoterapeuta;
VISTA listanza di sospensione provvisoria del suddetto messaggio presentata, ai sensi
dellarticolo 11, comma 2 del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284, contestualmente alla suindicata
richiesta pervenuta in data 21 dicembre 2004 e integrata in data 14 gennaio 2005;
VISTA la comunicazione di avvio del procedimento del 27 gennaio 2005, con la quale, tra laltro,
le parti sono state invitate a presentare memorie scritte e documenti da far pervenire entro e non
oltre 5 giorni dal ricevimento della comunicazione medesima;
VISTA la memoria presentata dalla societ Erba Vita S.p.A., pervenuta in data 3 febbraio 2005,
dalla quale si evince, tra l'altro, che i corsi sono regolarmente autorizzati dalla Regione Marche;
CONSIDERATO che, alla luce di quanto emerso in atti, i corsi sono iniziati nel mese di novembre
2004 e che quindi, nelle more del procedimento di merito, il messaggio segnalato non in grado di
incidere sul comportamento economico dei consumatori;
CONSIDERATO che nel caso di specie, allo stato degli atti, la valutazione circa la ingannevolezza
del messaggio necessita di ulteriori approfondimenti che dovranno essere svolti nel corso del
procedimento, data, in particolare, la complessit che riveste larticolata tematica degli
insegnamenti relativi alle cosiddette medicine naturali;
RITENUTO, pertanto, che non emergono elementi idonei ad avvalorare gli estremi della
particolare urgenza di cui allarticolo 7 comma 3 del Decreto Legislativo n. 74/92 e allarticolo 11
del D.P.R. n. 284/03;
DELIBERA
di rigettare listanza di sospensione provvisoria del suindicato messaggio pubblicitario presentata
ai sensi dellarticolo 11, comma 2, del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 284.
BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


113

Il presente provvedimento verr comunicato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino
dell'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento pu essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi
dell'articolo 7, comma 11, del Decreto Legislativo n. 74/92, entro sessanta giorni dalla data di
comunicazione del provvedimento stesso.


IL SEGRETARIO GENERALE
Rita Ciccone
IL PRESIDENTE
Giuseppe Tesauro



BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


115
VARIE
PRATICANTATO PRESSO L'AUTORITA'



L'Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato propone a giovani laureati (laurea
quadriennale) con votazione di laurea non inferiore a 110/110, et non superiore ai 28 anni alla
data di spedizione della domanda (voto di laurea ed et sono requisiti essenziali), ed esperienze di
studio rilevanti per la propria attivit istituzionale, anche con riferimento a esperienze di studio
maturate nelle discipline statistiche o econometriche (tesi di laurea, corsi di specializzazione,
stage) un periodo di praticantato non retribuito della durata massima di sei mesi da svolgersi
presso le proprie Direzioni e Uffici nei settori della concorrenza e della pubblicit ingannevole e
comparativa, nonch nelluso di metodologie e strumenti di analisi quantitativa applicati alle
tematiche istituzionali.
I candidati pi meritevoli saranno chiamati ad un colloquio al fine di verificarne le attitudini e
disponibilit.

Le domande spedite entro il 15 giugno 2005 saranno prese in considerazione per il periodo di
praticantato 15 settembre 2005 14 marzo 2006.

Gli interessati dovranno inviare la domanda di partecipazione alla selezione corredata del proprio
curriculum all'Autorit garante della concorrenza e del mercato, Ufficio del Personale, Piazza G.
Verdi 6/A, 00198 Roma. Si prega di trasmettere la domanda una sola volta o per posta o per e-mail
all'indirizzo stage@agcm.it.






BOLLETTINO N. 6 DEL 28 FEBBRAIO 2005


116
ERRATA CORRIGE


Nel bollettino n.47 pubblicato luned 6 dicembre 2004 alla p. 166, nel provvedimento 13772
relativo al caso C6635 - ITEDI/BMI, alla riga 6, deve leggersi Il fatturato realizzato nel 2003 da
BMI, interamente in Italia, stato di 533 mila euro, anzich Il fatturato realizzato nel 2003 da
BMI, interamente in Italia, stato di 533 milioni di euro.

Nel bollettino 1-2 pubblicato luned 31 gennaio 2005 alla p.64 il numero di riferimento ed il titolo
relativo al provvedimento P13956 deve leggersi PI4571 - FINANZIAMENTI C.S.F. GROUP
anzich PI4751 - FINANZIAMENTI C.F.S. GROUP.

Nel bollettino n. 4 pubblicato luned 14 febbraio 2005, la somma indicata come ammontare della
sanzione comminata nellambito del provvedimento n. 13984 C/3460D-C/3460E Parmalat-
Eurolat, pubblicato alla pagina 17, deve leggersi 11.180.718,93 euro anzich 11.096.490,47 euro.











Autorit garante
della concorrenza e del mercato
Bollettino Settimanale
Anno XV- N. 6 . 2005
Coordinamento redazionale

Redazione
Lapo Berti

Antonino DAmbrosio, Lucia Quadrini, Manuela Villani
Autorit Garante della Concorrenza e del Mercato
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Tel.: 06-858211 Fax: 06-85821256
E-mail: antitrust@agcm.it
Web: http://www.agcm.it
Pubblicazione a cura della
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per l'informazione e l'editoria
Via Po, 14 - 00198 Roma - Tel. 06-85981

Direttore

Coordinamento editoriale





Mauro Masi

Francesca Crispolti
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Prezzi


Stampa e diffusione
Fascicolo 4,00
(Prezzi doppi, tripli, ecc. per quei fascicoli che,
stampati in unico volume, sostituiscono altrettanti numeri
della prevista periodicit settimanale)

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intestato a:
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abbonamenti: tel. 0685082207 0685084124
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I fascicoli singoli ed i numeri arretrati possono essere
richiesti, anche telefonicamente, all'U.O. Distribuzione e
verranno spediti in contrassegno maggiorando l'importo
per spese di spedizione a mezzo posta ordinaria o tramite
corriere.

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 712/91

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