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TEMATICHE EMERGENTI
IFRS 11, Joint arrangements
di ORAZIO VAGNOZZI
Il FATCA inaugura una nuova era nella lotta contro l'evasione fiscale internazionale
coinvolta anche lItalia
di ANDREW R. WILSON
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IFRS 11: Joint arrangements
di ORAZIO VAGNOZZI
Partner KPMG e membro della commissione IFRS di As-
sirevi
Il 13 maggio 2011, lo IASB ha emanato il princi-
pio contabile n. 11, Joint arrangements, che sar ap-
plicato ai bilanci di esercizio che iniziano il 1 gen-
naio 2013 (o successivamente). Il nuovo IFRS 11
sostituisce lo IAS 31, Partecipazioni in joint venture ed
il SIC 13, Entit a controllo congiunto - Conferimenti in
natura da parte dei partecipanti al controllo. I principa-
li elementi di novit rispetto allo IAS 31 stanno
nel fatto che la contabilizzazione delle situazio-
ni di controllo congiunto regolate da contratti
(joint arrangements) non dipende pi solo dalla
struttura contrattuale dellaccordo (impostazio-
ne dello IAS 31), ma dalla sua sostanza e nel fat-
to che lopzione del consolidamento proporzio-
nale, laddove in precedenza prevista, stata eli-
minata.
In sintesi lo IAS 31 definisce tre tipologie di con-
trollo congiuntoa seconda della struttura contrat-
tuale, gestioni a controllo congiunto, attivit a
controllo congiunto ed entit economiche sepa-
rate a controllo congiunto. Il partecipante ad una
gestione a controllo congiunto iscrive nel proprio
bilancio le attivit che esso controlla, le passivi-
t ed i costi che sostiene, nonch la quota di ri-
cavi a lui spettanti dalla vendita di merci o ser-
vizi da parte della joint venture. Il partecipante ad
attivit a controllo congiunto iscrive nel proprio
bilancio la sua quota di beni a controllo congiun-
to, qualsiasi passivit sostenuta, qualsiasi ricavo
derivante dalla vendita o dallutilizzo della sua
quota dei prodotti ottenuti dalla joint venture in-
sieme alla sua quota di qualsiasi costo sostenu-
to dalla joint venture stessa, nonch qualsiasi co-
sto sostenuto con riferimento alla sua partecipa-
zione nella joint venture. Il partecipante ad unen-
tit economica separata a controllo congiunto, in-
fine, ha lopzione di contabilizzare la sua quota
di partecipazione adottando il consolidamento
proporzionale o il metodo del patrimonio netto.
Il nuovo standard in sostanza fa due cose. Anzi-
tutto distingue, nellambito delle entit separate
a controllo congiunto (la terza tipologia sopra ci-
tata) quei casi in cui, nonostante lesistenza for-
male del veicolo separato, esistano accordi con-
trattuali, fatti o circostanze che rendono tale se-
parazione, che normalmente dovrebbe compor-
tare la partecipazione ai risultati netti in modo
proporzionale, non effettiva. Tali situazioni di
controllo congiunto, definite dallIFRS 11 joint ope-
ration, avranno un trattamento contabile simile a
quello previsto dallo IAS 31 per le gestioni e le
attivit a controllo congiunto (ovvero contabiliz-
zazione da parte del contraente, nel proprio bi-
lancio, delle attivit, o quote di attivit acquisi-
te e delle passivit, o quote di passivit assunte
a seguito del controllo, nonch dei relativi costi
e ricavi, o la quota parte dei relativi costi e rica-
vi). In secondo luogo per le entit a controllo con-
giunto, ovvero quelle per cui la separazione ef-
fettiva, in cui il partecipante, joint venturer, acqui-
sisce il diritto ad ottenere una quota dei risulta-
ti generati dal gruppo di attivit e passivit con-
trollate congiuntamente da tutti i venturer, non c
pi lopzione della contabilizzazione con il con-
solidamento proporzionale, ma lobbligo di uti-
lizzo del metodo del patrimonio netto.
Ricapitolando, lambito di applicazione del-
lIFRS 11 quello dei joint arrangement, ovvero le
situazioni di controllo congiunto regolate da con-
tratti. Circa il concetto di controllo bisogna fare
riferimento alle novit introdotte dallIFRS 10 (un
investitore ha il controllo sul suo investimento
quando esposto, o ha diritto, alla variabilit dei
risultati derivanti dallinvestimento avendo la
possibilit di prendere le decisioni circa le atti-
vit rilevanti ovvero quelle decisioni in grado di
influire e determinare questi risultati attraverso
il potere che ha sullinvestimento stesso. Un in-
Tematiche emergenti
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vestitore che abbia solo diritti di protezione del
proprio investimento, come il diritto di parteci-
pare a certe decisioni o di veto su altre, ma non
quello di determinare o influire su quelle attivi-
t dellimpresa che hanno significativa influen-
za sui risultati, non controlla linvestimento). Il
controllo congiunto (joint control) la condivisio-
ne del controllo su un investimento. Il control-
lo congiunto esiste solo quando richiesto il con-
senso unanime dei partecipanti allinvestimento
per prendere decisioni circa le c.d. attivit rile-
vanti. LIFRS 11, salvo la nuova definizione di con-
trollo sopra evidenziata, non introduce cambia-
menti sostanziali alla definizione di investimen-
to soggetto a controllo congiunto. In generale gli
investimenti che erano considerati jointly control-
led sotto lo IAS 31 dovrebbero essere considera-
ti joint arrangements anche sotto lIFRS 11 e vicever-
sa.
Una volta stabilito che c un controllo comune,
i joint arrangements vengono divisi in due catego-
rie definite come segue:
Joint operation, in cui ogni partecipante, joint ope-
rator, contrattualmente, acquisisce un diritto su
una determinata attivit (o su una quota par-
te di unattivit) e/o assume una determinata
passivit (o una parte di una passivit).
Joint venture, in cui ogni partecipante, joint ventu-
rer, acquisisce il diritto ad ottenere una quota
dei risultati generati dal gruppo di attivit e
passivit controllate congiuntamente da tutti
i venturers.
Gli elementi chiave per determinare il tipo di ar-
rangement e conseguentemente la sua contabiliz-
zazione, sono i diritti e le obbligazioni delle par-
ti che hanno il controllo congiunto sullinvesti-
mento. Unimpresa determina il tipo di control-
lo congiunto considerando la struttura, la forma
legale, gli accordi contrattuali, nonch altri fat-
tori e circostanze.
Il contraente di una joint operation contabilizza, di-
rettamente nel proprio bilancio, le attivit (o la
quota parte di attivit) che acquisisce, le passi-
vit (o la quota parte di passivit) che assume a
seguito del contratto ed i relativi costi e ricavi
(o la quota parte dei relativi costi e ricavi), men-
tre il contraente di una joint venture contabilizza,
nel proprio bilancio consolidato, la sua quota di
partecipazione nella joint venture applicando il me-
todo del patrimonio netto.
Si presume che unentit economica separata sot-
toposta a controllo congiunto sia una joint ventu-
re, a meno che le circostanze (i.e. diritti ed ob-
blighi contrattuali) non dimostrino il contrario.
Per il 2013 (o meglio per il 2012, visti gli obblighi
di informativa previsti in caso di adozione, lan-
no successivo, di un nuovo principio contabile,
nonch la necessit di adeguare i dati compara-
tivi), ci dovremo quindi aspettare che le impre-
se che adottano gli IFRS operino una revisione
dei propri contratti che comportano un joint ar-
rangement al fine di stabilire se si tratta di joint ope-
ration o joint venture e, laddove necessario, adegua-
re la contabilizzazione. Per le entit economiche
separate a controllo congiunto che a seguito del-
la revisione confermino la natura di joint ventu-
re della partecipazione e che stanno adottando
il criterio del consolidamento proporzionale, sa-
r necessario cambiare il criterio di contabiliz-
zazione adottando il metodo del patrimonio net-
to.
Il FATCA inaugura una nuova era
nella lotta contro l'evasione fiscale
internazionale coinvolta anche lItalia
di ANDREW R. WILSON
J.D., LL.M.
L8 febbraio il fisco americano ha emesso il pro-
getto di regolamento relativo al Foreign Account Tax
Compliance Act (FATCA), che stato anche accom-
pagnato dalla dichiarazione congiunta degli Sta-
ti Uniti e cinque paesi europei, Italia compresa,
nella quale si esprime la loro intenzione di ap-
plicare i principi del FATCA tramite accordi, ba-
sati sui trattati bilaterali gi vigenti, che abbia-
no lo scopo di realizzare lo scambio automatico
dinformazioni e di alleviare gli oneri di confor-
mit sulle istituzioni finanziarie di questi paesi
risultanti dalla implementazione del FATCA.
Si tratta di una nuova era nella lotta contro l'eva-
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sione fiscale internazionale dalle sei nazioni: lIta-
lia, la Francia, la Germania, la Spagna, il Regno
Unito e gli Stati Uniti. Il progetto prevede la crea-
zione di uno standard di due diligence per l'iden-
tificazione dei clienti all'interno delle cinque na-
zioni europee, nonch la condivisione automa-
tica delle informazioni tra gli Stati Uniti e ciascu-
no dei cinque paesi europei.
La normativa FATCA stata convertita in legge
nel 2010 e introduce una nuova ritenuta fiscale
USA del 30% sui pagamenti alle istituzioni finan-
ziarie non statunitensi (il c.d. FFI), impattan-
do non solo sugli intermediari finanziari, come
banche e societ di gestione del risparmio, ma an-
che i fondi, i veicoli di investimento e alcune
compagnie assicurative. Secondo la normativa
statunitense le istituzioni finanziarie possono evi-
tare la ritenuta FATCA sottoscrivendo un accor-
do con il fisco americano, diventando cos una
FFI partecipante. Laccordo di FATCA prevede
lo svolgimento da parte dellistituzione di una due
diligence esaustiva per lidentificazione della pro-
pria clientela secondo linquadramento di FAT-
CA e la divulgazione della clientela costituita da
cittadini statunitense ed altre persone residenti
fiscalmente negli USA al fisco americano.
Secondo la dichiarazione intergovernativa, i
nuovi accordi prevedranno limpegno dei cinque
partner stati europei di emettere una legisla-
zione che obblighi le istituzioni finanziarie a rac-
cogliere e trasmettere le informazioni concernen-
ti i clienti US person allautorit fiscale e preveda
lo scambio automatico di queste informazioni
con il tesoro statunitense. In cambio, gli Stati Uni-
ti rinuncerebbero allobbligo delle istituzioni fi-
nanziarie dei cinque paesi di sottoscrivere un ac-
cordo FATCA nonch allapplicazione della rite-
nuta FATCA sui pagamenti alle FFIs di questi sta-
ti, compresa anche l'imposta sui passthru payments
che poterebbe essere applicata ai pagamenti ef-
fettuati fra le istituzioni finanziarie dei cinque
paesi europei indicati.
Per quanto riguarda i partner europei sopra ci-
tati, come indicato del comunicato stampa del
Ministero dellEconomia e delle Finanze dello
scorso 8 febbraio, nellobiettivo di adempiere al-
le disposizioni previste dalla normativa FATCA
e nellintento di semplificazione degli adempi-
menti si converrebbe di:
Eliminare lobbligo, a condizioni da definire,
per ciascuna istituzione finanziaria estera di
stipulare un accordo con lIRS;
Consentire alle istituzioni finanziarie estere di
comunicare direttamente le informazioni al
paese partner FATCA e non direttamente al-
lIRS (come gi previsto in tema di direttiva sul
risparmio);
Eliminare la ritenuta USA (30%) ai pagamen-
ti effettuati dalle istituzioni finanziarie estere
stabilite nel paese partner FATCA (es. Italia);
Considerare specifiche istituzioni finanziarie
di un paese partner FATCA come adempienti
o a basso rischio di evasione fiscale;
Definire lo scambio di informazioni su basi di
reciprocit affinch le autorit USA provveda-
no a loro volta a comunicare le informazioni
relative ai residenti i un paese partner FATCA
(es. Italia).
In relazione a tali semplificazioni si dovrebbe po-
ter evitare la chiusura del conto con i titolari di
rapporto c.d. recalcitranti nonch la ritenuta sui
pagamenti c.d. passthru corrisposti ai sogget-
ti recalcitrant o ad altre istituzioni finanziare.
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finito di stampare nel mese di marzo 2012
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