Sei sulla pagina 1di 42

IuJi Mo/leno/ici

Iitie/o fonJo/o nell'ol/ro nillennio


umoro 083 - Icombro 2005 - Anno SoffImo
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
2
1. Quintum Non Datur................................................................................................................... 3
2. Problemi..................................................................................................................................... 10
2.1 Pronti per le Olimpiadi?........................................................................................................ 10
2.2 Finche Alice e via... .............................................................................................................. 10
3. Bungee 1umpers ........................................................................................................................ 11
4. Soluzioni & Note ....................................................................................................................... 11
4.1 |075| ..................................................................................................................................... 13
4.1.1 Le Biglie di Fred ............................................................................................................ 13
4.2 |081| ..................................................................................................................................... 13
4.2.1 Perlina Matematica......................................................................................................... 13
4.3 |082| ..................................................................................................................................... 17
4.3.1 Bruco zeroIago............................................................................................................... 17
4.3.2 Il Sentiero da Cui............................................................................................................ 26
5. Quick & Dirty............................................................................................................................ 36
6. Pagina 46.................................................................................................................................... 36
7. Paraphernalia Mathematica .................................................................................................... 39
7.1 Era meglio se era piatta......................................................................................................... 39
Rudi Muthemutici
!IvIsfn fondnfn noII'nIfro mIIIonnIo dn
I, '~:.s.-: (A.d.S., C.C., I.S)
rudy.dnIomborfrudImnfhomnfIcI.com
.-:- I.,..---./ .:-.-s-+/: (oc)
Iofr.sIIvorbrnhmsrudImnfhomnfIcI.com
~:.-. I.:. (TroccIn)
nIIco.rIddIorudImnfhomnfIcI.com
www.rudImnfhomnfIcI.com
!M 082 hn dIffuso S17 coIo o II 2B novembve nIIo 14:53 or ornvnmo In ?B4 ngIno.
Tuffo qunnfo ubbIIcnfo dnIIn rIvIsfn o soggoffo nI dIrIffo d'nuforo o In bnso n fnIo dIrIffo conceJiono il
perneeeo Ji liIero puIIlicocione e riJie/riIucione nIIo condIzIonI IndIcnfo nIIn ngInn diraut.html doI
sIfo. In nrfIcoInro, fuffo qunnfo ubbIIcnfo suIIn rIvIsfn o scrIffo comIondo ognI rngIonovoIo sforzo or
dnro Io InformnzIonI corroffo; fuffnvIn quosfo InformnzIonI non vongono fornIfo con nIcunn gnrnnzIn IognIo
o quIndI In Ioro rIubbIIcnzIono dn nrfo vosfrn o soffo In vosfrn rosonsnbIIIfn`. !n ubbIIcnzIono doIIo
InformnzIonI dn nrfo vosfrn cosfIfuIsco nccoffnzIono dI quosfn condIzIono.
"Annue MiroIilie".
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
3
1. QuIntum Non utuv
V) Se uno re//o, incon/ronJone ol/re Jue,
forno con quee/e Jo uno neJeeino por/e
ongoli in/erni ninori Ji Jue ongoli re//i,
olloro /oli Jue re//e, infini/onen/e prolungo/e,
Jo quee/o e/eeeo por/e finironno con l`incon/rorei
(1ucliJe 1lenen/i LiIro 1 Poe/ulo/i)
Negli atlanti storici si scoprono conIini incredibili, e nazioni senza popoli.
Ad esempio, si possono scoprire piccoli scontri di Irontiera esplosi sul conIine russo-spagnolo, per
quanto possa sembrare impossibile che una simile Irontiera sia mai esistita: ma nel 1812, quando la
costa occidentale del Nord America era ancora indecisa e si estendeva dalle propaggini settentrionali
del Messico spagnolo su Iino alle coste piu meridionali della russa Alaska, appena a nord di San
Francisco si poteva trovare Fort Ross, e 'Ross era proprio nome che discendeva da 'Russia. Oppure,
pur rimanendo nella vecchia Europa, si puo ritrovare un regno lungo, sottile e caduco, incredibilmente
situato ad ovest della Germania ed ad Est della Francia. Dal mare d`Olanda scendeva a coprire tutta la
Iascia del Reno, scavalcava le Alpi, invadeva l`Italia e racchiudeva al suo interno anche Roma. Correva
allora il nono secolo dopo Cristo e Aachen, di quel regno degna capitale, si chiamava ancora
Aquisgrana: non era ancora citta tedesca schiacciata su una selva di linee di conIine (un po` di
Germania, un po` d`Olanda, con il Belgio e il Lussemburgo dietro l`angolo e la Francia, come al solito
in questi paraggi, vicina e onnipresente), ma, al contrario, era baricentro e cuore del giovane e instabile
Impero dei Franchi. E quello strano regno centrale, che proprio dell`Impero manteneva il nome, aveva
il compito di salvaguardare l`unita imperiale e le due imperiali capitali: Aquisgrana, come centro
politico e regale, e Roma, come centro indissolubile dell`impero religioso.
Era costume dei Franchi dividere nelle successioni i possedimenti paterni Ira tutti i Iigli eredi: e se il
destino aveva deciso che, nonostante la pletora di Iigli, Carlo Magno dovesse inIine trasmettere il suo
impero integro e indiviso al Iiglio Ludovico, quest`ultimo non sIuggi invece alla tradizione
Irammentante. Prima di morire diligentemente suddivise il giovane Sacro Romano Impero in tre regioni,
una per ogni Iiglio: da una parte la Francia, destinata a Carlo il Calvo; dall`altra parte la Germania,
regno di Ludovico II, non per niente soprannominato 'il Germanico. In mezzo rimaneva proprio la
terra dotata di titolo imperiale e di due capitali; era destinata a Lotario, l`erede imperatore. Di quel
regno, l`unica cosa che durera davvero a lungo sara il nome: e da Lotario che inIatti discende la dizione
'Lotaringia, o, per dirla piu correttamente, il 'Lotharii Regnum. Ed e attraverso questo termine e alla
sua contrazione Iranca che si arriva a 'Loherregne, ovvero a quella che ancora oggi si chiama
'Lorena. Una tormentata regione che per secoli, insieme alla consorella Alsazia, ha continuato ad
oscillare nei destini e nei conIini ora tedeschi, ora Irancesi.
Solo due generazioni erano bastate a Irantumare in possedimenti piccoli e dispersi il grande Sacro
Romano Impero di Carlo Magno: e si che proprio sotto il regno del Iondatore dell`impero si arrivo
davvero vicini alla costituzione d`un gigantesco soggetto politico. Dall`altra parte del Mediterraneo,
all`inizio del nono secolo, splendeva ancora Iulgente la gloria dell`Impero Romano d`Oriente e, per uno
dei capricci della storia, a Bisanzio governava una donna bella e decisa, proprio mentre in occidente
Carlo era nuovamente rimasto vedovo di una delle sue molte mogli. La romana imperatrice Irene e il
romano imperatore Carlo si studiarono da lontano, e l`ipotesi d`un matrimonio doppiamente imperiale
venne seriamente presa in considerazione. Non si concluse nulla, pero: e l`Impero Romano di Bisanzio
prosegui la sua storia per altri sei secoli, mentre il Sacro Romano Impero rimbalzo per l`Europa per un
altro millennio, disgregando nazioni piu di quanto riuscisse ad aggregarle.
E` curioso notare come, pur gia a distanza di secoli dalla caduta dell`Urbe, l`aggettivo 'romano Iosse
ancora merce cosi preziosa, nella denominazione d`un dominio imperiale. La gloria millenaria di Roma
era ancora intatta e senza pari, e ogni potente voleva in qualche modo riallacciarsi a quella potenza
inarrivabile, almeno nel nome. Non che Irene e Carlo non avessero diritti reali: l`impero bizantino era
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
4
davvero l`erede orientale delle aquile delle legioni romane; e Carlo Magno, da par suo, era stato
incoronato da papa Leone III come Imperatore dei Romani direttamente in San Pietro, quindi sia
l`aggettivo 'sacro che quello 'romano avevano la loro ragione d`essere. Cio non ostante, esiste anche
una ragione piu sottile e non meno importante per rimarcare la 'romanita degli imperi medievali: ed e
ragione nascosta nei Testi Sacri. Nella Bibbia si ritrova inIatti la 'visione di Daniele, che ammonisce:
'Figlio dellUomo, comprendi bene. Questa visione riguarda il tempo della fine (Daniele 8,17). E`
una visione che narra di quattro bestie; un leone, un orso, una pantera e una bestia terribile e senza
nome: secondo Daniele, le quattro bestie rappresentano gli imperi della Terra; nell`ordine
corrisponderebbero pertanto all`impero babilonese, a quello dei Medi
1
, al persiano e inIine l`ultimo
innominabile all`impero greco proprio dei tempi di Daniele stesso. Questa celebre visione venne pero
in seguito riadattata e rivista, e per quasi tutta l`epoca cristiana l`interpretazione cambio secondo quello
che veniva chiamato 'sistema romano: il primo impero restava quello di Babilonia, ma il secondo
riuniva sotto una sola voce quello medio e persiano; il terzo riguardava il dominio greco, da Alessandro
il Grande Iino ai successori Seleucidi e Lagidi, e Iinalmente l`innominabile quarto diventava il
travolgente impero di Roma. Non e variazione di poco conto, nella lettura proIetica: innanzitutto
riportava nella cronaca quotidiana la proIezia, cosa che non poteva essere piu realizzata dalla vecchia
interpretazione che terminava con il dominio dei Greci; in secondo luogo, stabiliva che l`Impero
Romano deve essere inevitabilmente l`ultimo della Terra. Le Sacre Scritture non possono sbagliare, e
nessun altro impero dopo quello di Roma viene citato: di conseguenza, per un re cristiano, e possibile
solo 'risuscitare l`impero romano, e non Iondarne uno nuovo.
'Quintum non datur si potrebbe dire, paraIrasando un principio della logica aristotelica, e il
comandamento sembra valere non soltanto per gli imperi di questa Terra. Fu proprio Aristotele a
sistemare deIinitivamente la 'chimica greca: come gia Iece Empedocle prima di lui, prese l`Acqua di
Talete, il Fuoco di Eraclito e ad essi aggiunse Terra ed Aria, restringendo cosi il numero degli elementi
costituenti a quattro soltanto: una tavola periodica decisamente piu Iacile da ricordare di quella di
Mendeleev. Non che Iosse che per questo ovvia o banale: le relazioni che governavano gli Elementi
erano comunque ispirate dall`osservazione della natura e dall`idea che dovesse esistere una simmetria
Iondante. Ogni elemento possedeva due delle quattro caratteristiche Iondamentali (Caldo Freddo Secco
Umido): ad esempio la Terra era Fredda e Secca, mentre il Fuoco e Caldo e Secco. Gli elementi erano
a coppie pesanti
2
(Terra-Acqua) o leggeri (Fuoco-Aria), e cosi via. Il numero quattro consentiva
combinazioni simmetriche e suIIicienti alla composizione d`una cosmologia: e una tale eleganza
numerica non era cosa d`importanza trascurabile nella Grecia antica. In Iondo, e proprio quella terra
ove Pitagora predisse la scoperta d`un Quarto Continente oltre ai noti Europa, Asia e AIrica, per mere
ed estetiche ragioni di simmetria.
Talvolta, pero, e diIIicile Iar quadrare i conti, anche se solo di conti IilosoIici si tratta. I quattro
elementi non bastano a descrivere l`intero universo: Aristotele guarda il cielo e tutto quanto e di natura
celeste, e decide che la materia che compone il cielo non e derivabile dai quattro elementi noti. Deve
esserci un 'pempton stoicheion un 'Quinto Elemento
3
diverso dagli altri, per poter costruire il cielo: e
proprio da qui prende il via la lunga separazione tra natura celeste e natura terrena degli enti,
separazione che sara risolta solo quasi duemila anni dopo lo Stagirita, per mezzo della rivoluzione
copernicana. Nel tardo latino medievale, il quinto elemento aristotelico diventa la 'quinta essentia,
ovvero la quintessenza che ancora abita i nostri dizionari. Il signiIicato corrente attuale e '. cio che e
di piu raIIinato in qualche cosa, proprio perche la natura etere della quintessenza celeste era
immaginata essere pura, sottile e impalpabile.
C`e comunque sempre la traccia di una rottura di simmetria, quasi l`introduzione di una eccezione,
d`una anomalia, se si deve rinunciare all`equilibrata pace del quattro per tuIIarsi nella spigolosa
1
Impero che non ha una grande presenza storica, a dire il vero.
2
'Pesanti, ovvero 'gravi. E la legge della 'caduta dei gravi riguardava appunto solo quei corpi 'naturalmente gravi,
aristotelicamente composti soprattutto di Terra e Acqua. Il Fuoco e l`Aria (e presumibilmente i loro derivati) erano invece corpi
'naturalmente lievi, niente aIIatto sottomessi alla legge di 'gravita.
3
L`omonimo Iilm di Luc Besson con Bruce Willis e una strepitosa Milla Jovovich non si allontana troppo dall`etimologia
originaria. Alla Iine, seppure in una visione un po` troppo melensa, si scoprira che il misterioso Quinto Elemento salvatore del
mondo non e altro che l`amore. Morale e Iinale quasi identico al primo 'Matrix, quasi come se tutta la Iantascienza hard di Iine
secolo non vedesse alternative alla deriva romantica e sostanzialmente antitecnologica.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
5
disparita del cinque. Lo stesso termine 'quintessenza e di recente tornato ad abitare i libri di Iisica dal
quale era stato cacciato via in epoca rinascimentale, e sempre a causa d`un mistero cosmico.
La cosmologia e una scienza misteriosa, legata com`e a molti modelli e ad un unico oggetto di studio;
questo comunque non implica che sia necessariamente statica o noiosa, ma soltanto che e estremamente
diIIicile Iare degli esperimenti con essa. E, Iorse proprio a causa di questo vincolo, nella cosmologia
trovano spazio spesso delle teorie d`avanguardia, quando non decisamente ardite. Il punto centrale del
dibattito e sempre il medesimo: nella sua Iorma cosmologica e vecchio di circa cento anni, mentre nella
sua Iorma piu generale ha gia qualche secolo, e puo riassumersi nella semplice domanda 'E` il nostro
universo piatto?. Naturalmente l`aggettivo 'piatto va inteso in senso Iortemente tridimensionale, e
corrisponde di Iatto al termine 'euclideo. Se la risposta Iosse 'No, allora sapremmo che il nostro
universo e 'curvo, anche se quest`inIormazione non potrebbe non essere considerata ancora
incompleta. E` una curvatura positiva, che conduce ad un universo Chiuso? O e invece negativa, tale da
prospettare un universo deIinitivamente Aperto?
Prima dei cosmologi relativistici, Iurono i semplici geometri euclidei a porsi la domanda, ma i termini
della risposta sembrano oggi viaggiare su considerazioni Iisiche e non piu meramente geometriche.
Dalla curvatura dell`universo sembra inIatti dipendere anche la sorprendente accelerazione cui e
sottoposto, e la determinazione delle grado di curvatura diventa di conseguenza ancora piu signiIicativa.
In ultima analisi, la curvatura dell`Universo sembra dipendere dal bilancio globale tra massa ed energia,
e i conti, anche in questo caso, Iaticano a tornare. Ipotesi IantascientiIiche si susseguono e vengano
ripetutamente sottoposte a veriIica: Materia Oscura, Ipotesi InIlattiva, costante di Hubble
'costantemente modiIicata. Tutto e in Iondo riconducibile alla 'lambda di Einstein, la costante
introdotta malvolentieri nelle equazioni della Relativita Generale per giustiIicare la 'staticita '
dell`Universo, quando questa staticita sembrava essere condizione indispensabile per una cosmogonia
di inizio Novecento. Prima introdotta e poi rinnegata, la 'lambda sembra adesso tornare alla ribalta
con signiIicati abbastanza imprevisti: secondo alcuni teorici connoterebbe la 'Dark Energy, l` 'Energia
Oscura, dalle caratteristiche quanto mai interessanti. Si ipotizza inIatti che per questa tenebrosa
materia-energia la gravita abbia direzione repulsiva, e non attrattiva come siamo abituati a conoscerla
nella nostra materia ordinaria: e quest`inversione del segno della gravita potrebbe giustiIicare
l`altrimenti inspiegabile accelerazione dell`Universo, e anche il suo destino segnato verso una curvatura
'aperta. Energia oscura, Massa oscura, nomi evocativi che sono inIine stati congelati proprio nel
desueto termine aristotelico: Quintessenza. E` sempre molto diIIicile comprendere la consistenza di
ipotesi scientiIiche cosi rivoluzionarie quando sono cosi recenti: A quanto sembra, misurazioni della
radiazione cosmica di Iondo (CMB: Cosmic Microwave Background) porterebbero a concludere che
l`Universo sia composto per il 4 dei 'ordinaria materia barionica cioe quella che ci e piu Iamiliare
mentre il 26 sarebbe 'materia oscura Iredda (Dark Matter). Resterebbe pertanto addirittura un
rotondo 70 per la 'Dark Energy, ovvero per la Quintessenza: una distanza proIonda tra la materia
celeste e materia terrestre sembra tornare in auge, e il recupero del termine sembra davvero giustiIicato
4
nella pienezza del suo originale signiIicato aristotelico.
Il salto da quattro a cinque sembra essere sempre traumatico. E chissa che, per una volta, il peccato
originale non sia davvero di origine matematica. Un solco proIondo tra il quarto ed il quinto elemento
d`una breve lista e stato scavato ventitre secoli Ia da Euclide, quando nelle prime pagine del Primo
Libro dei suoi 'Elementi inserisce un postulato che, rispetto ai primi quattro, stona quanto una
cornamusa in un quartetto d`archi. Il Quinto Postulato detto anche 'delle Parallele appare inIatti
arteIatto, complesso: peggio ancora, sembra proprio 'dimostrabile, che e insulto supremo per ogni
postulato che si rispetti. E` stato scritto e riscritto, riIormulato, espresso in cento Iorme diverse e tutte
equivalenti: la Iorma originale
5
di Euclide e quella che campeggia sotto il titolo di questo articolo, e
obiettivamente non appare essere una 'verita evidente, come il nome 'postulato richiede
6
. Non e
4
Anche perche e gia pronta una buona 'exit strategy: se tutta la teoria si rivelasse sbagliata, si puo sempre ricordare che
Quintessenza e anche una regina del 'Gargantua e Pantagruel di Rabelais, e Iarsi una risata liberatoria.
5
Beh, lingua a parte, naturalmente.
6
Non e un caso se colui che chiede un`elemosina o anche solo attenzione si chiama 'postulante: la parentela con 'postulato
c`e, ed e strettissima. La dialettica e pur sempre un duello verbale, e inizia proprio con due avversari che logicamente si
Ironteggiano: il 'postulato e quanto si sa di poter postulare - ovvero 'chiedere - all`avversario, perche questo non Iara Iatica
ad ammetterlo tanto evidente e la sua verita; e naturalmente non sara richiesta per esso una logica dimostrazione.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
6
questione di modestia intellettuale o di scarsa agilita mentale dei contemporanei di Euclide: si Ia sempre
un gran parlare del Quinto, ma perche non provare a dare uno sguardo ai primi quattro? E`
un`esperienza niente male, soprattutto dopo essersi persi nei Iormalismi rigorosi del ventesimo secolo.
I) Si puo tirare un segmento da un punto allaltro
Forse occorre precisare che per 'segmento Euclide intende 'segmento di linea retta, e che questo e
stato correttamente deIinito nelle prime pagine degli Elementi. Ugualmente e stato deIinito il punto, e di
conseguenza il postulato e davvero ad un tempo elementare e misterioso. Elementare perche e davvero
intuitivo comprendere cosa Euclide intende: misterioso perche viene da chiedersi se sia davvero
necessario introdurre un postulato per deIinire questo concetto. In Iondo, Euclide ha gia imposto cinque
'assiomi asserzioni di 'senso comune che stabiliscono principi di relazione tra grandezze e ha
deIinito gli elementi base della geometria. Questo postulato sembra asserire solo la 'costruibilita di un
segmento da due punti dati. Serve davvero un postulato per questo?
II) Un segmento puo essere infinitamente esteso
Anche questo sembra postulato di mera costruzione, pero contiene al suo interno il terribile inIinito. E`
un salto logico proIondo, come tutti quelli che introducono l`inIinito: a posteriori, riabilita un po` anche
il precedente, perche lo si puo vedere come puro contraltare di questo: un tratto rettilineo puo essere
Iinito, delimitato da punti, o anche inIinito, senza limiti. Non si capisce ancora se serva o meno un
postulato per aIIermazioni cosi basilari, ma quantomeno si comincia ad intuire che qualora abbia
senso il Primo Postulato certo anche questo Secondo avra diritto di cittadinanza in geometria.
III) Dato un segmento, si puo disegnare un cerchio avente il segmento per raggio e uno
degli estremi del segmento come centro del cerchio.
Piu complesso dei precedenti, ma comunque ancora un postulato di costruzione. E` l`anello di
congiunzione curvo e rettilineo, tra le rette e i cerchi che popoleranno tutte le dimostrazioni euclidee. A
voler essere irrispettosi, lo si potrebbe sintetizzare con 'I compassi esistono, e Iunzionano, ma non
abbiamo intenzione di essere irrispettosi. Notiamo solo che anche questo postulato e talmente evidente
(a livello di senso comune) da non sembrare necessario; al tempo stesso e tanto complesso (a volerlo
deIinire rigorosamente, senza utilizzare minimamente il senso comune) che il signiIicato ultimo rischia
di sIuggire. Ma non vale soIIermarcisi troppo, perche e tempo di introdurre un vero capolavoro:
IJ) Tutti gli angoli retti sono uguali.
E questo e davvero un mistero. E` quasi una vergogna che sul Quinto Postulato siano stati scritte
montagne di pagine, lasciando questo suo Iratello maggiore nel limbo della scarsa notorieta. E` bene
rammentare che non bisogna giudicare Euclide troppo ingenuo: le sue parole hanno certo un`aria antica,
almeno rispetto ai criteri e al linguaggio della matematica moderna, ma spesso sono eIIicienti, e talvolta
poetiche. La prima delle sue 23 'deIinizioni e l`incipit perIetto di tutta la geometria:
1. Punto e cio che non ha parti.
E` davvero proIondo. Il punto non ha parti, non e strutturabile, non e 'divisibile. E` un atomo
('indivisibile) senza dimensione, e al tempo stesso genera tutte le dimensioni successive. Esistono
molte possibili deIinizioni di 'punto; molte sbagliate, alcune illuminanti, altre precise e calzanti; ma e
davvero diIIicile immaginarne una che abbia al tempo stesso un cosi elevato grado di precisione e di
poesia, nella sua Iulminante brevita. Quindi, non possiamo immaginarci Euclide come uno che spreca
parole. E, sempre nelle sue 'deIinizioni, si trovano gemme di proIondissima attenzione ai Iondamenti.
Ad esempio:
13. Termine e cio che e estremo di qualcosa.
che e aIIermazione che va ben oltre la matematica. Oppure:
2. Linea e lunghe::a sen:a larghe::a.
appena meno evocativa della deIinizione di punto. e cosi via. Ebbene, alla decima posizione troviamo
un esplicito:
10. Se una retta e innal:ata su unaltra retta e forma con essa angoli adiacenti uguali fra
loro, allora ciascuno dei due angoli e retto, e la retta e detta perpendicolare a quella
su cui e innal:ata.
Anche in questo caso abbiamo una deIinizione operativa e meditata degli angoli retti e delle rette
perpendicolari, che non a caso prendono battesimo dalla medesima argomentazione euclidea. Cosi, la
domanda devastante che generazioni di geometri avrebbero dovuto porsi e 'Data una cosi esplicita,
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
?
chiara e suIIiciente Decima DeIinizione, che bisogno c`era di un Quarto Postulato che sembra
un`autentica presa in giro?. 'Tutti gli angoli retti sono uguali. Diamine, e come potrebbero mai non
esserlo? Anche tutti gli angoli di 6312` 67 sono uguali. E lo sono specialmente se uso il concetto di
'angolo uguale gia nella deIinizione stessa di angolo retto. Eppure Euclide, colui che non spreca
parole, l`uomo che evoca e dipinge i concetti, colui le cui idee superano i millenni, ritiene necessario
addirittura un Postulato. Il Quarto Postulato che, con estrema Iurbizia, si pone proditoriamente vicino al
chiacchieratissimo Quinto, diventando cosi di Iatto invisibile. Proprio come un quadro appeso vicino
alla Gioconda.
Si e tanto parlato del Quinto, e della sua diversa impostazione anche solo 'linguistica, se non stilistica,
rispetto agli altri quattro postulati. Sembra complesso, Iarraginoso, artiIicioso; e anche il postulato che
ha il maggior numero di parole mentre il perIido Quarto e quello che ne richiede di meno e si cita
spesso il Iatto che lo stesso Euclide sembri evitare il piu possibile di usarlo. Le prime ventotto
proposizioni dei suoi Elementi passano inIatti silenziose, senza neppure sIiorarlo. E i lettori di Euclide
si sono subito chiesti se ci Iosse davvero ragione d`essere, per un tale obbrobrio. E se obbrobrio puo
sembrare parola troppo pesante, gli antichi non e che leggessero il Quinto Postulato in maniera troppo
diversa. Gia Proclo
7
provera a Iarne a meno, tentando di dimostrarlo. Teorema e parola sublime, in
matematica, ma talvolta rappresenta un vero e proprio tentativo di declassamento: se Iosse dimostrato, il
Quinto Postulato decadrebbe da arcano inspiegabile a mero elemento di teoria
8
, e i postulati euclidei
tornerebbero ad essere semplici, immediati e soprattutto solo quattro.
Insieme a Proclo ci proveranno Tolomeo, Wallis, John PlayIair, Saccheri, Johann Lambert, Legendre,
d`Alembert, Lagrange
9
, Gauss, e moltissimi altri. E con approcci variegatissimi: dimostrazioni
(sbagliate), deIinizione di postulati equivalenti (a centinaia), e chi piu ne ha piu ne metta. Tra i molti
tentativi di dimostrazione, un passo essenziale Iu Iatto proprio dal gesuita italiano Giovanni Girolamo
Saccheri: la sua opera piu importante si intitola 'Euclides ab Omni Naevo Jindicatus
10
` , e del 1733, e
gia dal titolo mostra che il Quinto Postulato era davvero considerato una macchia immonda nel
capolavoro euclideo. La sua originalita almeno rispetto agli autori precedenti sta proprio nell`avere
applicato il celebre metodo di dimostrazione per assurdo al Quinto Postulato. Supponendo 'non valido
il postulato, si avventuro nell`esplorazione della geometria per scoprire a quali contraddizioni si
arrivasse sotto una tale avventurosa condizione. Nel percorso che compi, arrivo tra l`altro a concludere
giustamente che il Quinto Postulato era assolutamente
equivalente all`aIIermazione che la somma degli angoli interni
d`un triangolo equivale a due angoli retti; e una volta giunto al
termine della sua opera, ritenne di aver ricondotto a mero
teorema il postulato euclideo, vista l`evidente assurdita che la
sua assenza comportava. In realta, l`opera di Saccheri e oggi
vista come una dei primi trattati di legittima, e non 'assurda,
geometria non-euclidea.
Il primo matematico a capire che il Quinto Postulato euclideo
era necessario solo perche in sua assenza 'altre geometrie
sarebbero state possibili Iu l`ungherese Janos Bolyai. Nato il
15 Dicembre 1802 a Kolozsvar
11
, era Iiglio di Farkas
WolIgang Bolyai, quello che con buona approssimazione si
puo deIinire 'il miglior amico di Gauss. Farkas e Gauss
erano stati compagni di studi, e la situazione del piccolo Janos
7
Quel 'gia potrebbe indurre in errore: la nostra scarsa padronanza dei tempi storici ci Ia immaginare gli 'Antichi Greci piu o
meno come tutti concittadini e contemporanei, ma non e proprio cosi. Euclide visse si crede attorno al 300 a.C., Proclo mori
nel 481 d.C. Quasi ottocento anni, piu o meno la stessa distanza temporale che c`e tra noi e Gengis Khan.
8
Teorema signiIica proprio 'elemento di teoria.
9
Nel primo compleanno di RM (Gennaio 2003, RM48) a lui dedicato, raccontiamo del suo Il faut que fv songe encore, detto
un attimo prima di cominciare una conIerenza poi mai tenuta proprio sulla 'dimostrazione del Quinto Postulato.
10
'Euclide vendicato da ogni macchia, o qualcosa del genere.
11
Luogo che ci mette un po` in imbarazzo per quanto riguarda l`attribuzione della nazionalita del nostro protagonista: ai tempi
di Bolyai, Kolozsvar era citta pienamente ungherese, ma ai tempi nostri si chiama Cluj, ed e in territorio rumeno.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
8
era ben deIinita Iin dalla nascita: era Iiglio di un buon matematico strettamente legato al miglior
matematico del mondo, e suo padre voleva Iarlo diventare matematico: non c`erano vie di Iuga
possibili. Va pero riconosciuto a Farkas di non essere stato uno di quei genitori ossessionati dall`idea di
avere un Iiglio prodigio; anzi, visto che Iaceva suo il motto romano 'Mens sana in corpore sano, e
poiche riteneva che la matematica Iosse una prova troppo severa per una mente che non risiedesse in un
corpo piu che perIetto, si impiego per Iare in modo che il giovane Janos non si curasse troppo della
scienza dei numeri da bambino, ma piuttosto si preoccupasse di crescere sano e Iorte. Un buon senso di
protezione paterna che si ritrova anche quando Janos e ormai un giovane libero di aIIrontare le croci e
le delizie della geometria: un amorevole e paterno consiglio dato da WolIgang al suo erede suona piu o
meno cosi:
'Sta lontano dal problema delle parallele, figlio mio. al pari delle passioni
amorose, e in grado di assorbire tutto il tuo tempo e di rovinarti la salute, di
toglierti serenita e felicita.
Come la maggior parte dei buoni consigli paterni, anche questo verra accuratamente disatteso. Janos
Bolyai si interessera eccome delle 'parallele, anche se bisogna riconoscere che gli renderanno la vita
diIIicile. Appena ebbe superata la Ianciullezza, suo padre scrisse a Gauss pregandolo di prendere il
giovane Janos presso di se; il sommo matematico di Brunswick, pero, riIiuto l`oIIerta dell`amico. Il
quattordicenne si trovo allora di Ironte ad un problema considerevole: aveva intenzione di soddisIare i
desiderata paterni che lo volevano matematico, ma la terra d`Ungheria era a quei tempi lontana dai
centri di eccellenza della matematica europea. Come succedeva spesso a quei tempi e in quelle
condizioni, l`unica alternativa accettabile era quella dell`educazione militare, e Janos Bolyai entro
all`Accademia Militare di Vienna.
In questa sede Janos mostra subito di non essere un tipo qualunque: coltiva il suo eterno amore per la
matematica, ma l`idea di suo padre di curarne prima di tutto la salute e Iorma Iisica da ora i suoi Irutti.
Janos diventa rapidamente molto popolare come sportivo, eccellendo in tutte le Iorme di agonismo,
brilla come suonatore di violino e, inevitabilmente, come 'tombeur de femmes. Sport, musica e donne:
un po` il sogno di ogni studente universitario dei tempi nostri; ma a dimostrazione del Iatto che il nostro
riuscisse ad armonizzare bene il dovere e il piacere c`e da notare come il corso di laurea che prevedeva
sette anni per essere completato Iu bruciato dal nostro in appena quattro. Un celebre aneddoto
rammenta di come riusci a sIidare a duello tredici uIIiciali in una sola giornata, vincendoli tutti; e tra un
duello e l`altro si rilassava suonando il violino. Sembra uscirne un ritratto molto piu simile a quello di
un James Bond ante litteram che a quello classico d`uno studioso di matematica.
Ma Iu proprio la sua scienza ad essere un po` matrigna con lui: a diIIerenza di quanto Iece Saccheri,
Bolyai si rese ben conto che una nuova geometria era possibile rinunciando al Quinto Postulato. Scrisse
al padre una lettera piena d`entusiasmo '.dal nulla ho creato un nuovo, strano universo. anche se
va riconosciuto che il suo capolavoro Iu soprattutto proprio quello di 'intuire l`esistenza di geometrie
non euclidee, non quello di svilupparle compiutamente. Pubblico una 'Appendice al Tentamen in cui
espose questa sua scoperta nel 1832, ma questa primogenitura gli Iu in parte sottratta da due studiosi:
uno di questi Iu proprio il sommo Gauss amico di suo padre. Tra le migliaia di argomenti oggetto dei
suoi studi, il grande tedesco dichiara di aver aIIrontato a suo tempo anche le geometrie non euclidee
'ricavandone grande soddisfa:ione.. Bolyai prese davvero male la scoperta che le sue creazioni
erano state anticipate da Gauss: divenne irritabile e astioso, e, Iorse, si senti anche colpito in qualche
modo dalla nemesi dell`avvertimento paterno. Ma i suoi dispiaceri non erano ancora terminati.
Soltanto nel 1848 Janos Bolyai scopri che un matematico russo aveva pubblicato nel 1829 un`opera che
anticipava le sue scoperte (trattandole anche con una maestria e completezza superiori). Lo studioso si
chiamava Nikolaj Lobachevsky, e Bolyai non aveva mai sentito parlare di lui. Anzi, la sua prima,
isterica reazione Iu proprio quella di pensare Lobachevsky come 'non esistente, ritenendolo una sorta
di invenzione, di 'nom de plume dello stesso Gauss.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
9
Ma Nikolaj esisteva davvero: nato il 1 Dicembre
12
1792
a Nizhni Novgorod, passo la sua vita quasi interamente
all`Universita di Kazan, dove entro come studente nel
1807 e da dove usci come rettore nel 1846. Gorky,
Kazan e la Russia erano ancora matematicamente piu
periIeriche di quanto lo Iosse l`Ungheria, ed e curioso
notare questa coincidenza che vede la 'rivoluzione della
geometria maturare lontano dai centri accademici, come
se un nuovo vento avesse bisogno di arrivare da orizzonti
lontani.
In ultima analisi, non e ancora del tutto chiara la
successione degli eventi, e la reale primogenitura delle
geometrie non euclidee e davvero di diIIicile
attribuzione: un po` perche, come si e visto, in qualche
modo gia dai tempi di Saccheri si era aIIrontato il
problema; un po` perche la geometria iperbolica di
Bolyai e Lobachevsky e solo una delle geometrie
possibili (quella sIerica di Riemann seguira
cronologicamente, ma non certo per importanza); inIine,
perche e davvero complicato stabilire quale Iu il ruolo di
Gauss.
A nostro parere, la migliore descrizione degli eventi l`ha data proprio Janos Bolyai, con la sua piu
celebre Irase: 'Le scoperte matematiche sono come le viole nei boschi. hanno i loro propri tempi, che
nessun essere umano puo ritardare o affrettare.
I so quosfo o voro, uo nncho dnrsI cho I fomI non sInno nncorn suffIcIonfomonfo mnfurI
or nurnro fIno In fondo qunII sInno sfnfo Io rngIonI cho hnnno Indoffo IucIIdo hn
scrIvoro II Qunrfo IosfuInfo. oI QuInfo, snInmo ormnI fuffo. mn cosn ofrobbo mnI
nccndoro, so docIdossImo dI vIoInro II Qunrfo
13

12
Anche lui nato a Dicembre, il che legittima il presente compleanno a Iregiarsi del titolo insolito di 'doppio. Era gia successo
per Babbage e Lovelace, e, curiosamente, anche in quel caso si trattava di compleanno dicembrino.
13
Somro cho sIn vIoInbIIo: noI non rIuscInmo rorIo nd ImmngInnro como.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
l0
2. Pvob!emI
Rudy
d'A!embevt
A!Ice RIdd!e
PIotv R.
SI!vevbvuLms
IronfI or Io
OIImIndI
IIncho AIIco o vIn...
2.1 PvontI pev !e O!ImpIudI?
QuI dn quosfo nrfI sono fuffI norvosoffI... monfro sfInmo scrIvondo quosfo nofo, cI vIono
rIcordnfo cho mnncnno oolo novnnfncInquo gIornI...
Comunquo, un mucchIo dI robn sombrn gIn ronfn, o I "Tosf Ivonf", ossIn Io gnro "dI
rovn", rocodono. Tnnf'o cho In grnndo Idon or vorIfIcnro so fuffo funzIonn o sfnfn quoIIn
dI usnro como cnvIo un corfo numoro dI forInosI, fornondo bIgIIoffI grnfuIfI n sfudonfI o
fnmIgIIo; n noI o foccnfo I'hockoy su ghInccIo, IfnIIn-SIovonIn (2 n l, osfo cho vI InforossI);
moIfo Inforossnnfo II commonfo dI Irod, cho non conoscovn quosfo nobIIo sorf: "I como II
uree/ling, soIo cho hnI nncho un bnsfono".
Comunquo, fuffo quosfo cIImn oIImIco mI hn fnffo vonIro In monfo un vocchIo robIomn
cho non mI orn mnI IncIufo moIfo, nncho orcho In soIuzIono cho nvovo orn bruffIssImn;
rovnfo n vodoro cosn rIuscIfo n fnro voI...
!nn doIIo comofIzIonI orgnnIzznfo como fosf ovonf durorn N gIornI.
II rImo gIorno vorrnnno nssognnfo 1 modngIIn Iu 1/7 doIIo modngIIo rosfnnfI.
II socondo gIorno vorrnnno nssognnfo 2 modngIIo Iu 1/7 doIIo modngIIo rosfnnfI.
I nvnnfI cos: I'n-osImo gIorno vongono nssognnfo Io uIfImo N modngIIo.
!n domnndn o: qunnfo durn quosfn comofIzIono
TrnnquIIII, I'ImInnfo funzIonn. Id o nncho moIfo boIIo, nncho so non gIochoro mnI n
hockoy.
2.2 IIncL A!Ice vIu...
...gIochInmo con Io robnbIIIfn, d'nccordo TrnnquIIII, fornn rosfo.
II rImo robIomn o nnfo dn un dubbIo Iuffosfo fIIosofIco dI Irod roInfIvnmonfo nd un
mofodo or docIdoro chI dovosso gIocnro or rImo nd uno doI soIIfI gIochI bnIordI dI
AIborfo; AIborfo nvovn roosfo "Ior docIdoro, fIrInmo nIfornnfIvnmonfo un dndo; II rImo
cho offIono un 6, gIocn or rImo". !'Inforossnnfo rIsosfn dI Irod o sfnfn: "Mn non
dovrommo docIdoro nncho quI cli /iro per prino"
A nrfo I'InforossnnfIssImn cnfonn InfInIfn (offImo modo or non gIocnro mnI), socondo
voI, hn rngIono Irod C'o un vnnfnggIo n fIrnro or rImo, In unn gnrn dI quosfo fIo I
qunI'o In robnbIIIfn
Quosfo orn soIo dI rIscnIdnmonfo, frnnquIIII. II boIIo dovo nncorn nrrIvnro.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
ll
Monfro fncovo I confI or quosfo, mI o fornnfo soffomnno un vocchIo robIomIno cho
ofrobbo nndnro bono sI o no or un "QuIck & Irfy", mn unn domnndn cho mI sono osfo
Io hn docIsnmonfo comIIcnfo (o "robnbIIIsfIcnfo": Io so cho como nroIn non osIsfo, mn
nvofo cnIfo cosn Infondo).
!'orIgInnIo orn Iuffosfo somIIco: dn un mnzzo dI cnrfo dn 52, qunnfo dovofo osfrnrno or
ossoro sIcurI dI nvorno fro doIIo sfosso fIo I fIn quI non dovrosfo nvoro robIomI.
CIn, mn suonInmo dI non voIoro In corfozzn o dI ncconfonfnrcI dI unn rngIonovoIo
robnbIIIfn: Jopo quon/e cor/e ote/e il 0" Ji proIoIili/o Ji oterne 3 Jello e/eeeo /ipo:
3. Bungee Jumpevs
Irovnro cho or
n
a a a , , ,
2 1
ronII, qunIsInsI sIn II vnIoro dI n sI hn:
( ) ( ) ( ) ( )
2
2
1 1 1 1
2
1
2 2 2
1
2
3
2
2
2
2
2
1
n
a a a a a a a a
n n n
> + + + + + + + +

.
Ior qunII vnIorI dI
n
a a a , , ,
2 1
sussIsfo I'ugungIInnzn
Lo eolucione, o "Pogino 46"
4. So!uzIonI & Note
VIrgIIIo o rIuscIfo n cronro un robIomn; nnzI, duo.
Ior I mono scnfnfI noII'orgnnIgrnmmn dI quosfo gruo dI Invoro, rIcordInmo cho VIrgIIIo o
II gnffo dI !udy, o II nomo nnsco dnI fnffo cho hn oIoffo domIcIIIo noIIo scnffnIo confononfo
In Iofforn "V" doIIn Ioffornfurn, nIosnndo un dIscrofo Inforosso or un'odIzIono
doII'InoIdo (quoIIn n curn dI MnznrI-ChIosn, or nddoffI nI InvorI In fuff'nIfro cnmo).
1n prinie, hn docIso cho scoo noIIn vIfn dI !udy o quoIIo dI ngIfnro II unfnforo Insor (dI
soIIfo osIzIonnfo In rossImIfn doI comufor), o quIndI qunIsInsI fonfnfIvo dI Invornro n
quosfn rIvIsfn vIono nccoIfo con duo occhIonI doIcI ImIornnfI In comnrsn dI "oI rnfon
rojo"; cnIfo cho In roduffIvIfn no rIsonfo, quIndI non InmonfnfovI so or quosfo numoro
Io rubrIcho normnImonfo nnIfo dI !udy non sono rorInmonfo unn mornvIgIIn.
1n eecunJie, noII'unIco wook-ond noI qunIo !udy sornvn dI rIuscIro n Invornro, II osfro
hn docIso cho II mIgIIor osfo or schInccInro un IsoIIno dI qunrnnfoffo oro orn unn doIIo
scnfoIo dovo !udy fIono I fogIIoffI doI InrnhornnIIn MnfhomnfIcn; ognI fonfnfIvo dI
sosfnrIo sI rIsoIvovn In un:
"Adosso oro fnI gIrnro II foo..." (fro mInufI dI Insornfo dogno dI Cuorro SfoIInrI...) "Sono
sfnnco, InscInmI dormIro..." IndovInnfo dovo
Somro n roosIfo doI InrnhornnIIn, !udy sI o frovnfo dI fronfo nd un frIIommn (sI
dIco Ioh, so non sI dIco nvofo cnIfo cho cosn InfondInmo):
l. VoIovn confInunro unn cosn cho gII nvrobbo ormosso dI rosonfnrvI I'Invonforo dI
qunsI fuffI I Iungoo Jumors, mn sI o rIfrovnfo In un nIo dI vIcoII cIochI mIcn
mnIo.
2. VoIovn fonoro un nrgomonfo or fobbrnIo o coIIognrIo nI ComIonnno, mn sI o
nccorfo cho II Iognmo orn docIsnmonfo InbIIo
3. n un Iofforo sono nrrIvnfo duo rIgho cho or duo rodnfforI nvovnno I'nrIn
docIsnmonfo Innocun, mn hnnno fnffo s cho !udy nssumosso un'nrIn modIfnfIvn o
nndnsso n corcnro qundornI dImonfIcnfI dn mosI ("VIrgIIIo, fuorI dnIIo scnfoIo!
AIInrmo rosso!").
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
l2
Ancho so quI quosfo coso hnnno occunfo unn docInn dI rIgho, noIIn ronIfn hnnno
formonfnfo II Crnndo Cno or unn soffImnnn, durnnfo In qunIo In roduffIvIfn hn
frnnquIIInmonfo sfnzIonnfo suIIo zoro nssoIufo.
ComIncInmo dnI fondo, ossIn dnI unfo (3) cho o nncho I'unIco Inforossnnfo (nncho orcho
II (2) Io frovnfo noI IM).
AbbInmo rIcovufo unn mnII dn Puolo (II Pinguino), cho fn unn domnndn docIsnmonfo
Innocun, doI fIo "Iorcho non fnfo In rIvIsfn su duo coIonno". InoIo, "vnso dI Inndorn" o
un oufomIsmo, or quoIIo cho hnI scoorchInfo. !udy quosfn osfnfo hn comIncInfo nd
InforossnrsI dI quoIIn cho IuI chInmn "IIbrIsfIcn" ("bIbIIofIIIn" gII nro froo rofonzIoso),
sfudInndo cnrnfforI fIogrnfIcI (II robIomn suIIn "A" orn qunsI voro), ngInnzIono o
moffondosI n rIIognro IIbrI con ngo o fIIo [e lego/oio coe/rui/o con il "Meccono" Jei VoliJi
Aeeie/en/i. funciono Ienieeino, cone po/e/e teJere qui
o fionco (IJA)]; cI hn romosso qunnfomono un IM
suIIn ngInnzIono, mn conoscondo I suoI fomI snrn
Iungn. Comunquo, o Ionnmonfo d'nccordo suI fnffo
cho osfofIcnmonfo Io duo coIonno sInno docIsnmonfo
Iu IoggIbIII (snrn or quosfo cho In TroccnnI cI hn
dofInIfo "oue/ero rIvIsfn"), mn como gIusfnmonfo fn
nofnro In nrfo Iu rngmnfIcn doIIn !odnzIono,
mofforo formuIo un o Iungho orfn n dogII IncubI
fIogrnfIcI o n quosfIonI fIIosofIcho cho sconfonfnno
somro qunIcuno. Comunquo, dnI IM cho rImn o oI
!udy scrIvorn [Mo quonJo noi... (AI & PIS)] sI
sorn ossnno nnscoro InforossnnfI roosfo.
AIfro ovonfo Inforossnnfo doI moso: vIsfo Io
dIscussIonI goomofrIcho o InnofnrIo doI moso scorso, como vI sonfIrosfo so vI nrrIvnsso
unn mnII doI fIo "SnIvo, sono IInfono. VoIovo soIo dIrvI cho nvofo sbngIInfo n scrIvoro II
mIo nomo: non mI chInmo Plu/one, o "Cnronfo" non Io conosco...". Ioh, no, non cI hn scrIffo
IuI; cI hn scrIffo Henry SECERMAN, or dIrcI cho nvovnmo sbngIInfo n scrIvoro II suo
nomo noIIn cIfnzIono-o-sosfnnzInIo-frnduzIono doII'nrfIcoIo orIgInnIo suIIn InmndInn o I
confo rIgIonIorI. Irofondo od umIII scuso, nncho so II fnffo cho so no sIn nccorfo IuI or
rImo cI fn onsnro cho bon ochI dI voI nbbInno offoffunfo unn qunIcho rIcorcn.
Comunquo, II rImo formonfono doI moso nnsco dn oc: forfo dI un InforossnnfIssImo
nrfIcoIo dI Durio Breoounini suI ooroncInI ubbIIcnfo su !o ScIonzo, hn fnffo nrfIro
unn nouro froo voInfn IndngIno suIIo rorIofn nfrodIsIncho doIIn cnsnIcInn... nI
cho sI doduco cho non soIo hn rnggIunfo un'ofn In cuI cI sI comIncIn nd Inforossnro nI cosfo
doI VIngrn, mn nncho cho sfn dIvonfnndo docIsnmonfo fIrchIo.
Zur cI hn fornIfo nIcuno InforossnnfI nofIzIo roInfIvnmonfo nI CooMng o In numoro doIIo
gnmbo dI un fnvoIo (sI, sono qunffro: frnffnsI doIIn dImosfrnzIono cho su un nvImonfo
confInuo osIsfo eenpre uno poeicione e/oIile); sInmo rIuscIfI, quosfn voIfn, n rIcnmbInro
fornondo nIcunI IInk nIIn "I!!Ion ConsfoIInfIon", II sIsfomn nnfIduIIcnzIono doIIo
bnnconofo: In morIfo, duo voIocI nofnzIonI:
l. So voIofo vodorIo, sono quoI fondInI noIIn zonn nIIn sInIsfrn doI confro suI rocfo
doIIn bnnconofn; sono nrfIcoInrmonfo ovIdonfI noI 10 Iuro, In rofo comunquo
frovnfo nmIo sIognzIonI.
2. Znr, conoscondo In fun rofossIono o II MInIsfro dnI qunIo dIondI, sInmo In grndo
dI sfImnro II fuo sfIondIo: non cI crodInmo, cho "un fuo nmIco hn corcnfo dI
fofocoInrII or gIocnro n MonooII...".
Como uIfImn nofIzIn, Cutrilo (ow Infry! Ionvonufo!) cI comunIcn cho I'ArcnngoIo
CnbrIoIo o II nfrono doIIo foIocomunIcnzIonI. QunIcuno sn cho fIno hn fnffo In roosfn dI
Snnf'IsIdoro dI CnsfIgIIn como nfrono dI Infornof
1l legutoio, oullo ofondo, 1red
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
l3
4.1 ]0?5]
4.1.1 Ie BIg!Ie dI Ived
Trovnfo un'InforossnnfIssImn dIscussIono doI robIomn noI 1orum di Buoe5; In cosn cI o
sfnfn sognnInfn dn Aler. on In rIorfInmo, mn vI sIoghInmo II orcho o no nrofIffInmo
or rIcordnrvI nIcuno coso.
Iormo rosfnndo cho n noI InccIono moIfo I forum (sornffuffo qunndo nrInno dI noI), II
rIorfnro Io soIuzIonI sI rIduco In unn coInfurn dI un oggoffo cho, so non Io sI coIn
InfogrnImonfo, vIono docIsnmonfo noIoso; In coInfurn InfogrnIo doIIo dIscussIonI, nncho
so rIsuIforobbo Iuffosfo dIvorfonfo, rIchIodorobbo un'Inforo numoro doIIn rIvIsfn; quIndI,
so Inforossn nndnfo n vodorvoIn.
Iormo rosfnndo cho n noI InccIono moIfo I forum (sornffuffo qunndo nrInno dI noI),
AIox cI nssn II fuffo In un formnfo II cho oufomIsfIcnmonfo dofInIromo "scnrsnmonfo
odIfnbIIo"; InoIfro In corfI cnmI !udy hn In fondonzn n sofformnrsI Iu cho nIfro suIIo
sIgnnfuros, o quIndI rIfIono oorfuno rIorfnro Io mIgIIorI. Ponurgo: "So In monfngnn non
vn dn Mnomoffo, Mnomoffo non vn dnIIn monfngnn". 1nrico: "I In dIvorgonzn dI oInIonI
cho rondo ossIbIII Io corso dIoI cnvnIII (M. TwnIn)".
Iormo rosfnndo cho n noI InccIono moIfo I forum (sornffuffo qunndo nrInno dI noI),
forso vI sIofo nccorfI cho Io uIfImo fro frnsI comIncInno fuffo noIIo sfosso modo; no osIsfo
uno comIofnmonfo dodIcnfo nd !M (non nrfIcoInrmonfo frnffIcnfo, dobbInmo dIrIo...), o
In cosn cI fn moIfo Incoro.
4.2 ]0B1]
4.2.1 Pev!Inu MutemutIcu
VI nvovnmo doffo cho, socondo noI, osIsfovnno doIIo sfrndo bnsnfo suII'InvorsIono
goomofrIcn, mn non ossondo nrfIcoInrmonfo forrnfI In quosfo cnmo nvovnmo
somIIcomonfo InncInfo II snsso sonzn cnIcoInro nIonfo; Sum sI o dnfo dn fnro In morIfo, o
vI frnsmoffInmo II rIsuIfnfo:
AbbInmo I duo unfI A(0,u) o B(h,0) suI Inno cnrfosInno; fnccInmo un'InvorsIono
rIs n unn cIrconforonzn, dI confro (0,0) o rnggIo ab
In quosfo modo A vn In A'(0,h) o B vn In B'(u,0); In cIrconforonzn con dInmofro OA
vn noIIn roffn y=h o In cIrconforonzn con dInmofro OB vn noIIn roffn r=u, In
cIrconforonzn con dInmofro AB vn noIIn roffn b
a
bx
v + = (Insommn, quoIIn frn A'
o B' ).
In fnI modo In cIrconforonzn cho fnngo osfornnmonfo Io fro suddoffo dIvonfn II
corchIo oxscrIffo oosfo nII'nngoIo roffo noI frInngoIo A',B', C'=(u,h).
!nn cIrconforonzn dI confro (o,t) o rnggIo r, soffo InvorsIono noII'orIgIno dI rnggIo
R, vn In unn cIrconforonzn dI rnggIo
2 2 2
2
r t s
r
R
+
. oI nosfro cnso ab R = ,
2
p
r = ,
2
p
a s = ,
2
p
b t = dovo
2 2
b a b a p + + + = .
Incondo I confI, vIono cho II rnggIo doIIn cIrconforonzn nfforno nIIo nIfro 3 fn
modornfnmonfo schIfo...
CondIvIdInmo.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
l4
OrmnI nurnfo cho In sozIono nuron c'onfrn moIfo oco, sI sono nvufI dogII InforossnnfI
rIsuIfnfI dn nrfo dI Allunon (cho cI chIodo so "snInmo chI o". oI nbbInmo ImIognfo
dIocI mInufI, vodInmo voI...):
So onInmo I`nngoIo roffo doI frInngoIo In (0,0), cnfofI l o 2 rIvoIfI rIsoffIvnmonfo
Iungo gII nssI y o x, o osfo:
or II corchIo l: confro In (0,yl); rnggIo rl (or somIIcIfn; o ovvIo cho rl=yl)
or II corchIo 2: confro In (x2;0); rnggIo r2 (or somIIcIfn; o ovvIo cho r2=x2)
or II corchIo 3: confro In (x2,yl); rnggIo r3 (or somIIcIfn; o ovvIo cho
(r3)^2=(x2)^2+(yl)^2),
nIIorn II corchIo fnngonfo nI fro corchI, dI confro (Xo, Yo) o rnggIo !o, snrn
IndIvIdunfo dnI sIsfomn dI fro oqunzIonI:
( ) ( )
( )
2
1 0
2
1 0
2
0
r R v Y X = +
[001]
( ) ( )
( ) ( )
( )
2
2 0
2
0 2
2
0
r R Y x X = +
[002]
( ) ( )
( ) ( ) ( )
2
0
2
1 0 2
2
0
2 0 0 2 0
3 r R v Y x X = +
[003]
(sI sfruffn cIoo In rorIofn: II unfo dI fnngonzn dI duo corchI od I Ioro confrI sono
nIIInonfI).
!n vIn Iu somIIco cho ho IndIvIdunfo or In soIuzIono dI quosfo sIsfomn, sonzn
Incorroro In oqunzIonI con rndIcnII o quIndI nd oqunzIonI dI qunrfo grndo, consIsfo:
rIcnvnro Xo dnIIn dIfforonzn dI (l)-(3)
rIcnvnro Yo dnIIn dIfforonzn dI (2)-(3)
sosfIfuIro Xo o Yo cos frovnfI, cho sono funzIono doIIn soIn !o, nd os. noIIn (l)
sI rIcnvn unn oqunzIono dI 2 grndo noIIn !o, cho o II rnggIo doI corchIo fnngonfo.
IosfI or comodIfn:
3 2 23
3 1 13
2
3
2
2 23
2
3
2
1 13
r r B
r r B
r r A
r r A
=
=
= =
=
SI offIono In [004]:
( ) ( ) ( ) | |
( ) ( ) ( ) | |
( ) ( ) ( ) | | 0 4 2 2
4 4 4 4 8
4 4 4
2
1 1 2
2
2
4
1
2
1 23
2
23
2
1
4
2
2
2 13
2
13
2
2 23 23
2
1 13 13
2
1 2 13
2
1 2 23 1
2
1 2 0
2
1 2
2
2 23
2
1 13
2
0
= + + + +
+ +
+ +
r v x x v v A A v x x A A
x A B v A B v x B v x B r v x R
v x x B v B R
[004]
IormuIn rIdondnnfo dI sImboII [...non quon/o ei torreIIe... Allonon, oIIiono
oggiun/o uno poren/eei quoJro e eeponencio/o un nunero (IJA)], cho oro uo
ossoro orgnnIzznfn In un fogIIo dI cnIcoIo
Orn, quI II nosfro sI osIbIsco noI cnIcoIo doII'ngIIo formuIoffn quI sorn In un fogIIo IxcoI
cho, cIfnndo Inoz, non vorrommo rIvnrvI doIIn gIoIn dI cnIcoInro; so sIofo InforossnfI, Io
ofofo rIchIodoro nIIn !odnzIono. ComIImonfI, moIfo chInro, nncho so nssoIufnmonfo
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
l5
inoccrocloIle, como dIcovn Corfrudo SfoIn dI un rncconfo dI HomIngwny. VI nssInmo
comunquo Io concIusIonI.
SI nofn nIIorn:
cLe g!I evvovI pevcentuu!I frn
0 0
2R D = (dInmofro corchIo fnngonfo) vnIufnfo
nI nsso n; o
2
1
2
2
2
3 3
2 v x r I + = = nI nsso n-1 (Iofonusn nI nsso succossIvo)
oscI!!uno uttovno u! vu!ove -1,35117224927549.., cuI tendono pev
n .
Ior rIcnvnro fnIo vnIoro bnsfn cnIcoInro
0
D noI cnso dI un frInngoIo dI cnfofI cho
sfnnno noI rnorfo como 1 o In rndIco qundrnfn doI rnorfo nuroo; or II vnIoro
In formn chIusn, bnsfn rIsoIvoro In [004], onondo ovIdonfomonfo 1
2
1
= r o
e =
2
2
r , sosfIfuondo Io osrossIonI dI dofInIzIono dI fuffo Io cosfnnfI como sorn
rIorfnfo.
sIste unu sevIe dI tvIungo!I I cuI qundrnfI doI InfI soguono unn sorIo sImIIo
nIIn IIbonnccI, cho or somIIcIfn IndIco con IiIonocci Tongen/e, dofInIfn como
1 2
+ =
n n n
tN N N , In qunIo, or t=0,941854130207474. fondo nI Ioppor/o
Aureo Tongen/e, e ee e(t)=l,5?6265l584?03., pev I quu!I tvIungo!I e pev n ,
!'evvove pevcentuu!e Ivu
0
D u! pusso n e
3
I u! pusso n+1 tende u zevo.
oI fogIIo dI cnIcoIo sono uro rIorfnfI I grnfIcI oscIIInnfI dogII orrorI orconfunII.
SnIvo orrorI od omIssIonI; mn I cnIcoII sono corroffI, sono sIcuro!
So crodofo cho II nosfro sI sIn formnfo quI, sInconfo doIudorvI... InfnffI AIIonon nssn nI
cuoo tridimenoionule; !udy (o II suo IormuIn IdIfor) sI sono rIfIufnfI dI rIscrIvoro
I'oquIvnIonfo doIIn formuIoffn quI sorn, quIndI vo Io nssInmo noI modosImo formnfo In
cuI Io nbbInmo rIcovufo: cI IImIfInmo n mofforo In CourIor (cho socondo noI numonfn In
IoggIbIIIfn, osfo cho unn s ovIdonfo formuIn no nocossIfI).
Ancho quI, non vI rIorfInmo II fogIIo IxcoI mn soIo Io concIusIonI:
SI nofn nIIorn:
cho gII orrorI orconfunII frn o=2*!o (dInmofro sforn fnngonfo) vnIufnfo nI nsso
n; o In dIngonnIo nI nsso n-l (sImIIo nIIn Iofonusn nI nsso succossIvo)
oscIIInno nfforno nI vnIoro -3,l3836264329959.., cuI fondono or n
Q!ISTO I!!`IIOTISI I IA! SIC!I!I AI !ATI I! T!II!O
!A SI!II I IIIOACCI C!ASSICA A !I IASSI
cho gII orrorI orconfunII frn o=2*!o (dInmofro sforn fnngonfo) vnIufnfo nI nsso
n; o In dIngonnIo nI nsso n-l (sImIIo nIIn Iofonusn nI nsso succossIvo)
oscIIInno nfforno nI vnIoro -8,5l6563??229669.., cuI fondono or n
Q!ISTO I!!`IIOTISI I IA! SIC!I!I AI !ATI o IACOA!I
I! T!II!O !A SI!II I IIIOACCI A T!I IASSI: I(n)=I(n-
l)+I(n-2)+I(n-3)
Ro^[4(b*y2*z3)^2+4(d*x1*z3)^2+4(f*x2*y1)^2-16(x2*y1*z3)^2]+
+ Ro[(-4ab-8b*x1^2)*(y2*z3)^2+(-4cd-8d*y2^2)*(x1*z3)^2+(-
4ef+8f*z3^2)*(x1*y2)^2+
+32*r3*(x2*y1*z3)^2]+
[(a^2+4x1^4+4ax1^2)*(y2*z3)^2+(c^2+4y2^4+4cy2^2)*(x1*z3)^2
+(e^2+4z3^4-4ez3^2)*(x1*y2)^2-16 r3^2*(x2*y1*z3)^2]=0
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
l6
ho rovnfo moIfIssImo sorIo dI IIbonnccI n fro nssI gonornIIzznfo; osIsfo unn sorIo
dI frIodrI I cuI qundrnfI doI cnfofI soguono unn sorIo sImIIo nIIn IIIOACCI, cho
or somIIcIfn IndIco con IIIOACCI 3 TACITI, dofInIfn como
n=n-3+t*(n-2+n-l), In qunIo, or t= 0,645?25?8l8l9l36 . fondo nI
!AIIO!TO A!!IO TACITI 3 , e ee e(t) = l,5ll0390l?45456 ., or I qunII
frIodrI o or n->: :: :, I`orroro orconfunIo frn o nI nsso n; o dIngonnIo n nsso n+l
fondo n zoro. (vodoro fogIIo IXCI!) (osIsfono InfInIfo sorIo -> crIforIo dI
somIIcIfn)
AI momonfo non ho nIcunn Idon suIIo corroInzIonI osIsfonfI frn I vnrI rnorfI o
nrnmofrI. II cnso n soguIrn nonn ossIbIIo. on so so con cnIcoII
InforossnnfI Io nofo rosonfI noIIn mnII:
ConsIdornndo soII I "cnfofI" doI frIodrI, o In Ioro sorIo IIIO cInssIcn, I'orroro
nII'InfInIfo o MIO!I cho consIdornndo In sorIo comrondonfo nncho Io dIngonnII,
con unn IIIO cInssIcn mn n fro nssI. (sfrnno, n rIorI non I'nvroI doffo, nnzI,
crodovo II confrnrIo)
CII orrorI sI nnnuIInno or unn sorIo nrfIcoInro n fro nssI o nd unIco nrnmofro: In
Iu somIIco cho ho frovnfo, urcho II nrnmofro moIfIIIchI nImono I duo onuIfImI
nssI (ossorvn cho fncondo moIfIIIcnro nI nrnm. soIo II onuIfImo nsso, o nncho
onondo fnIo nrnmofro nrI n zoro, sI rIoffIono In IIIO cInssIcn n duo nssI, quIndI
I'orroro suIIn sorIo doI frIodrI O nnnuIIn)
O sono nssoIufnmonfo In grndo dI sfnbIIIro cho corroInzIono osIsfo frn I vnrI
nrnmofrI o rnorfI nuroI fnngonfI In 2 o 3; nI confrnrIo, rIrondondo qunnfo
doffo noIIn mIn rImn mnII:
"QuoIIn cho Io ho scoIfo mI sombrnvn In Iu somIIco, InIzInnfo con l; l; l+f*l;
....;no osIsfo nImono un'nIfrn nIfroffnnfo somIIco dnfn dn n=(n-l)+s*(n-2) (In
Iuogo doIIn n=f*(n-l)+(n-2)) cho oro non ho cosfruIfo no Indngnfo In
corroInzIono osIsfonfo frn I nrnmofrI: f; s; o II comuno rnorfo dI convorgonzn:"fI
fnngonfo" = l,5?6265l584?03............."
non so so fI nvovo InvInfo I fnffo curIoso cho, or In:
Xn=X(n-2)+nrnmofro*X(n-l)
l,5?6265l584?0300 A!!IO ISTISO
0,94l854l3020?4?40 IA!AMIT!O
o, nI confrnrIo:
Xn=nrnmofro*X(n-2)+X(n-l)
l,5?6265l584?0300 A!!IOISTISO
0,90834669l33?0900 IA!AMIT!O
convorgono nIIo sfosso rnorfo mn con nrnmofrI dIvorsI..
Irnncnmonfo, non onsnvnmo dI suscIfnro 'sfo InfrIgo InfornnzIonnIo, orfnndo n cnsn unn
Iofruzzn. Comunquo AIInnon cI hn romosso cho non frnfforn II cnso gonorIco or
Iorsforo n-dImonsIonnII, nncho so dI un fIo cos cI fIdInmo moIfo oco... Cunrdnfo cosn
hn combInnfo II suo omonImo noI IIbro, or osomIo.
Notixiu dell'ultim'oru: Monfro sfInmo rorIo or nndnro In mncchInn (noI sonso cho o
fuffo fInnImonfo ngInnfo o voIovnmo fornnrcono n cnsn), cI sono nrrIvnfo nIfro osfonsIonI
o consIdornzIonI dn nrfo dI Allonon o dI Cid. Ior ovIfnro II numoro monogrnfIco, II
rInvInmo nI moso rossImo. Comunquo, non cI o chInro so sfnfo nnnIIzznndo In modo cos
nrofondIfo II robIomn or consoInro !udy doI fnffo cho In sun IorIInn o urn bIgIofforIn
o or rIgIrnro II coIfoIIo noIIn Ingn doIIn "bufnIn".
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
l?
4.3 ]0B2]
4.3.1 Bvuco zevoIugo
II moso scorso, nossuno hn fornIfo ImmngInI dnI De Ditino Propor/ione. Quosfo moso,
nossuno hn rocurnfo InformnzIonI suI osco. VI dIcInmo subIfo cho !udy hn InfonzIono dI
vondIcnrsI, o sfn soIo corcnndo dI cnIro qunIo sIn II mofodo Iu orfIdo: quoIIo Iu quofnfo
nI momonfo rovodo I'uso doIIn liIrie/ico (como In chInmn IuI) o un'InfnrInnfurn dI
gInonoso [An/ico (IJA)].
QunnfI no nvofo, In cnsn, dI quosfI nnImnIoffI Tuffo quoIIo cho nbbInmo vIsfo n nrfo In
mnfomnfIcn orn un dIscorso su qunnfo sono dIsgusfosI o nnfInfIcI, fnnfo dn fnrcI fornnro
In monfo un ozzo dI HoInIoIn (n cosfo dI rIoforcI, soffoIInoInmo cho fnnfo cI sfn
sImnfIco como fnnfnscIonzn, fnnfo cI sfn nnfInfIco como oIIfIcn):
"Conosco duo soIo socIo In grndo dI dIgorIro In coIIuIosn, o sono orIcoIoso
onfrnmbo"
"QunII sono"
"Io//ue o Hono"
"Mn I'uomo non dIgorIsco In coIIuIosn!"
"MnI mnngInfo In un MconnId"
Vnbbo, nssInmo nIIo soIuzIonI... Tnnfo Io snofo cho non o voro (dI !udy, non dI
MconnId)
!n rImn nrrIvn dn Murco il Seneoe, II qunIo cI nnrrn nncho unn sun nvvonfurn dn
gIovnno suIIn qunIo dIco cho ossInmo dIvorfIrcI n sboffoggInrIo [Aon ne lo eogno neoncle.
1n o//eeo Ji eeeere iecri//o -con un onno Ji on/icipo- oJ uno ecuolo elenen/ore, tenito
offiJo/o oJ uno eorello Ji nio nonno no/erno cle foceto lo por/inoio in un poe/o Jel
genere. AIIiono un'epifonio
14
in conune... (IJA)] II nosfro, oIfro nd osIbIrsI In un
formnIIsmo mnfomnfIco In modo fosfo cho qunsI cI sInco foccnro, rIosco n mofforo qunffro
nofo (fuffo In modo fosfo, chInrnmonfo). !o rIorfInmo como Nofo dI Mnrco.
InIzInmo con II robIomn cnnonIco (numorI In bnso 10, dIofn forron n bnso dI zorI).
IcInmo cho In IIsfn InIzInIo doI numorI nrrIvn fIno n 00..00, con n novI
l5
.
Como fnccInmo n cnIcoInro In sommn Infnnfo, or comIIcnrcI In vIfn, suonInmo
cho In IIsfn InIzInIo fosso fnffn dn fuffI o soII I numorI dI n cIfro dovo non comnIono
gII zorI. In quosfo cnso, II bruco zorofngo o moIfo scoccInfo orcho gII foccn dI snIfnro
II nsfo, mn so non nIfro ossInmo consIdornro In sommn doI numorI cos como sono.
ChInmo fnIo sommn Z_n. Qunnfo fn Ioh, quI vIono bono II frucco dI un rngnzzIno dI
nomo KnrI IrIodrIch, cho scrIsso I numorI dnII'uno nI confo unn voIfn In sonso
crosconfo, I'nIfrn In sonso docrosconfo or scorIro cho fuffo Io coIo nvovnno
l4
ofn cho non c'onfrn nssoIufnmonfo nuIIn: un nIo d'oro doo nvor scrIffo quosfo, monfro sfnvo Ioggondo un
IIbro doIIn concorronzn (I. OdIfroddI, II MnfomnfIco ImorfInonfo), ho frovnfo In dofInIzIono dI "oIfnnIn" como
"mnnIfosfnzIono dnII'nIfo", soguIfn dnII'InformnzIono cho quosfn nroIn IndIcnvn, or I grocI, In vIsIono doIIo
fIguro goomofrIcho "dn sorn"; non soIo, mn Io "sfIgmnfo" ornno, nII'oocn, I unfI goomofrIcI.
l5
[A.J.M.] CI sono ochI dubbI suI fnffo cho nIcunI numornII nmmoffnno n buon dIrIffo dI ossoro docIInnfI nI
IurnIo: gII "zorI" hnnno Ionn cIffndInnnzn noI vocnboInrIo IfnIInno o Io sfosso vnIo or gII "unI", cho vnnno n
nssoggIo nbIfunImonfo con gII "nIfrI". QunIcho dubbIo ofrobbo sorgoro suI "soI", dnfo cho ofrobbo frnffnrsI
doIIn formn IurnIo dI un sosfnnfIvo sIngoInro formInnnfo In -I. Ancorn Iu ncrobnfIco o nmmofforo I "qunffrI",
nncho so, dI soIIfo, I Ioro frnfoIII IccoII, I "qunffrInI", vongono comunomonfo nccoffnfI sonzn nrfIcoInrI rofosfo.
CnsI nmbIguI sono oI I confrnfoIII "duI" o "soffI", uno o II dIsgrnzInfo IurnIo dI un vocnboIo cho con I cnrdInnII
hn oco o nuIIn n cho fnro. !'nIfro ofrobbo qunsI ossoro II IurnIo dI "duo", so non cho II sIgnor CnrznnfI mI fn
gonfIImonfo nofnro cho "duo" o InvnrInnfo (so non o sforfunn quosfn...). Ior ovvInro n quosfo InsoddIsfnconfo
sfnfo dI coso, con nffo unIInfornIo, docrofo cho noIIn IIngun IfnIInnn ossnno fIgurnro I IurnII dI fuffo Io cIfro
docndIcho, nuforIzznndo fInnImonfo II IIboro uso dI "duI", "froI", "qunffrI", "cInquI", "soI", "soffI", "offI" o,
fInnImonfo, "novI" [Lungi Jo noi l'iJeo Ji con/roJJire, no nu/riono quolcle JuIIio eui "/rei", oncle ee "Jue
/rei cle fonno un eei" lo uno no/etolieeino po/enco eepreeeito. Lo occe//iono oncle per il fo//o cle "i /ri" e "i
/rii" eono Iru//ieeini (IJA & PIS)].
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
l8
sommn cosfnnfo (noI suo cnso l0l) o cho Io coIo ornno l00 [non e onJo/o proprio
coe, no il conce//o e clioro. Per cli conoece l'originole puo eenIrore cle il Aoe/ro,
ornoi preeo Jogli uni, Joi Jui e Joi noti, oIIio eIoglio/o o con/ore i Coppi (IJA)].
oI nosfro cnso, II rocodImonfo funzIonn, mn Io coIo dI numorI sommnno n
111..10 (n unI, soguIfI dn zoro), vnIo n dIro
9
1 10
10

n
. !o coIo sono fnnfo qunnfI
I numorI, cIoo
n
9 . nfo cho nbbInmo scrIffo In IIsfn duo voIfo, In sommn vn dIvIsn
or duo, dnndocI como rIsuIfnfo:
( ) 1 10 9 5
1
=
n n
n
Z [005]
Orn cI Incorobbo sfruffnro quosfn robn or cnIcoInro In sommn IIogrnmmnfIcn
l6
sonzn zorI. Ior fnrIo, mI o vonufo In monfo un frucco roso In rosfIfo dnI mIoI
rIcordI doIIo oIomonfnrI.
!n nosfrn mnosfrn, or sIognrcI I numorI n Iu cIfro, cI nvovn InfnffI Insognnfo cho
Io cIfro hnnno somro un coIoro, n socondn doI Ioro vnIoro osIzIonnIo: Io unIfn ornno
noro, Io docIno rosso, Io confInnIn vordI o Io mIgIInIn bIu. Irovnfo voI n fnro unn
ngInn dI cnIcoII qunndo, or scrIvoro un numoro, dovofo nd ognI cIfrn osnro unn
mnfIfn o rondorno un'nIfrn! [Se non ricorJiono nole, Ji nuneri coloro/i oIIiono
gio porlo/o (oncle ee quelli cle li otetono inten/o/i li lonno eIo//u/i in golero per
/ruffo e loro opplicotono lo colori/uro in un noJo /o/olnen/e Jitereo). Conunque, ci
/engo o eo//olineore cle lo nio ogenJo ripor/o in roeeo le o//iti/o Jel lotoro "cle
pogo", in terJe quelle relo/ite o IM, in Ilu quelle relo/ite ollo foniglio e oton/i coe
per seI Jiterei colori (fo//i niei, clioro:). All'inicio e effe//itonen/e /errificon/e, no
ee lotoro/e eu Ioee ee//inonole Jopo ol noeeino un neee Jiten/o conoJieeino
(IJA)].
ChInro Iono, nIIchInmo quosfn forfurn cromnfIcn nI rnnzo doI bruco (sfnvoIfn
con fuffI I numorI, nncho quoIII con Io zoro). CIusfo or rIrondoro I'osomIo doI
fosfo: 1200 o 6054; doo II nsfo doII'Insoffo, rosfInmo con In mnno un 12 bIu-vordo,
un 6 bIu o un 54 rosso-noro
l?
.
Oh, orn, nccocnfI dnII'Irn cnusnfn dnIIo scomIo doI bnchorozzo, rosI dn furoro
bIbIIofocnrIo, corchInmo dI rImofforo InsIomo I coccI numorIcI rnggrunndoII or
coIoro. I... mngIn... rIsuIfnno fnnfo sommo doI fIo
h
Z .
CIn, rorIo fnnfo. Mn fnnfo qunnfo Ad osomIo, qunnfI sono I soffI vordI Ioh,
fnnfo or comIncInro, II numoro dn cuI sono frnffI dovovn confonoro un soffo vordo
(o fIn quI...), rocodufo o soguIfo dn zorI (nIfrImonfI II fngIIo doI bruco non ofovn
InscInro In soIn cIfrn vordo). SIgnIfIcn cho dovovn ossoro doI fIo 070r. "r" o IIboro dI
vnrInro suII'InsIomo doIIo cIfro o quIndI I soffI vordI sono 10. Con rngIonnmonfI
sImIII sI scoro cho I soffI bIu sono 100 (non c'o nossunn cIfrn zoro n rocodoro), I
soffI rossI sono 10 o I soffI norI sono 100. nfurnImonfo, In fuffo cIo II 7 non gIocn
nIcun ruoIo nrfIcoInro o ossInmo dIvorfIrcI n rIoforo II gIochIno con Io nIfro cIfro
dIvorso dn zoro. o soguo cho, nd osomIo, In sommn dI fuffI I numorI dn unn cIfrn
vordo o
1
10Z .
A quosfo unfo non c'o moIfo nIfro dn fnro so non monfnro I ozzI. I coccI dI quuttro
cIfro hnnno sommn
4
Z . I coccI dI tre cIfro hnnno sommn
3
2Z (
3
Z o In sommn doI
l6
[A.J.M.] QunnfI unfI vnIo I'ufIIIzzo doII'nggoffIvo "IIogrnmmnfIco" [Mol/ieeini, no eenco onee/eeio. A
neno cle /u conoeco quei Jue loecli figuri Ji Queneou e PMP (IJA)]
l?
[A.J.M.] OgnI rIforImonfo n squndro dI cnIcIo ronImonfo osIsfonfI o urnmonfo cnsunIo.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
l9
numorI bIu-vordo-rossI o un nIfro (
3
Z o In sommn doI numorI vordo-rosso-norI). I
coccI dI due cIfro hnnno sommn
2
21Z (
2
10Z or I bIu-vordI,
2
Z or I vordo-rossI o
2
10Z or I rosso-norI). I coccI dI unu cIfrn hnnno sommn
1
220Z .
Iono. A quosfo unfo vI fnfo II confo o, so II mIo oxcoI non mI hn frndIfo, dovrobbo
fnro 37.359.000. Suongo oro cho In sommn In cnrno od ossn non vI ImorfI or
dnvvoro, mn vI InforossI Iuffosfo snoro so osIsfo unn formuIn.
CI mnncn dI cnIro como o fnffn In formn gonorIcn doI cooffIcIonfI cho nbbInmo
InfrnvIsfo: 1, 2, 21, 220, ...r...
II cnso nnomnIo o II rImo formIno. Mn cho quoIIo fnccIn 1 sI cnIsco (corrIsondo nI
numorI cho mnnfongono fuffo Io cIfro doo I'nbbuffnfn, quIndI sono I numorI sonzn
zorI, In cuI sommn fn
n
Z or dofInIzIono).
nI socondo formIno In oI, sI dIsfInguono duo cnsI. IcInmo cho vogIInmo frovnro II
cooffIcIonfo roInfIvo n gruI dI ] cIfro. Ior comodIfn, ongo 1 = f n h . So II
gruo dI cIfro o osfromo (In fosfn o In codn) sIgnIfIcn cho In orIgIno c'ornno ]+1 cIfro
sIcuro (Io j cIfro dnfo, Iu Io zoro mnngInfo cho Io doIImIfn). o soguo cho rosfnno
IIboro dI vnrInro 1 = f n h cIfro, or
h
10 occorronzo. Quosfo cnso sI rIofo 2
voIfo (unn In fosfn o unn In codn). In fuffI gII nIfrI cnsI, II gruo dI cIfro o confrnIo o
hn zorI nd onfrnmbo Io osfromIfn. !o cIfro IIboro sono 1 h . II cnso sI rIrosonfn h
voIfo: Io osIzIonI dI un bIocco dI ] cIfro nII'Inforno dI un numoro dI n cIfro sono
1 + f n , mn duo sono osfromo o Io rosfnnfI h sono confrnII.
Qunnfo fn In fofnIo unquo, 2 voIfo
h
10 o h voIfo
1
10
h
, mmmmh..., dovrobbo fnro
Iu o mono
1
10 10 2

+
h h
h .
ofInIsco :
( )

=
> +
=

1 se 1
0 se 10 10 2
1
h
h h
h c
h h
on o unn funzIono cnmnfn or nrIn: rIsuIfn ( ) 1 1 = c , ( ) 2 0 = c , ( ) 21 1 = c ,
( ) 220 2 = c ,... In soquonzn doI cooffIcIonfI cho dosIdornvnmo.
In sInfosI, ossInmo rIscrIvoro II rIsuIfnfo corcnfo In modo comnffo como [Aon
eiono eicuri Ji oter copi/o Iene. ci protiono, conunque]
( )

=

n
f
f
Z f n c
1
1 .
Orn, gunrdnndo mogIIo, quosfn robn o unn sommn dI sommo goomofrIcho |

t
| ]
o sommo doI fIo

` t
t| , con oorfunI cooffIcIonfI. QuoIII brnvI snnno nncho cho o
ossIbIIo scrIvoro quoIIo sommo In formuIn chIusn, mn sI frnffn dI un Invoro
noIosIssImo o sforIIo o vo
l8
Io rIsnrmIo.
Ok. Quosfo coro bono II cnso con un numoro dI cIfro n gonorIco. Con oco sforzo In
Iu, sI coro uro II cnso doIIn bnso h gonorIcn:
l8
[A.J.M] .Iu cho nIfro, "mo".
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
20
( ) ( )
( )
1
1
2
1 1
2

+ =
=
h h
n n
n
hb b h c
b b
b
Z
So Invoco In IIsfn fosso Infosfnfn dn bruchI | | Iagi 1 , 0 x , occorro rosfnro qunIcho
nffonzIono In Iu.
InfnffI, In sommn o lo Korl IrieJricl rIsuIfn comosfn dn ( )
n
x b coIo
nssommnnfI ( ) 1 1 1 + x b (n unI), or cuI
( )
1
1
2
1


+
=
b
b
x b
x b
Z
n
n
n
.
Ancho so non sombrn, so r=1, fornn quoIIn dI rImn (cosn cho, fuffo sommnfo, non
mI dIsInco nffnffo!).
II confo doI cooffIcIonfI c(h) uro subIsco qunIcho vnrInzIono suI fomn. ( ) 1 c
|bIocchI IunghI n] o nncorn 1, como o ovvIo. In fuffI gII nIfrI cnsI, sI dIsfInguo como
rImn so II bIocco dI ] cIfro o In osIzIono osfromn (duo cnsI), vI sono r ossIbIIIfn or
In soIn cIfrn dI confIno mnngInfn, o
h
b ossIbIIIfn or Io h cIfro IIboro.
So Invoco II bIocco dI ] cIfro o In osIzIono confrnIo (h cnsI), vI sono
2
x ossIbIIIfn
or Io cIfro dI confIno o
1 h
b or Io cIfro IIboro.
So non ho orso ozzI or sfrndn, dovrobbo fnro
( )
1 2
2

+ =
h h
b hx xb h c .
Inffo quosfo osIzIonI, In formuIn
( )

=

n
f
f
Z f n c
1
1
rosfn vnIIdn. Ancho quI, I mnsochIsfI ossono dIvorfIrsI n scrIvoro In sommnforIn In
formn chIusn or vodoro so, dI grnzIn, sI somIIfIcn qunIcosn. Io non no ho vogIIn o vI
snIufo quI.
Dr.Toki o uno dI quoIII cho cuI I oscIoIInI non InccIono: " Cer/o cle cone inee//i fonno
riIrecco. 1 oncor pi ee Jitorono lo cor/o e, Ji coneeguenco, liIri, ci /engo nol/o ollo nio
(JieorJino/ieeino) IiIlio/eco" Ioh, nncho noI cI fonInmo nI IIbrI, mn sInmo In dubbIo so
sInno Iu orIcoIosI dogII InsoffI cho rIcnvnno nufrImonfo mnforInIo dnI nosfrI IIbrI
mnngInndono qunIcho nrfo o corfI vIsIfnforI cho no frnggono nufrImonfo sIrIfunIo
chIodondoII In rosfIfo o non rondondoII mnI [Dr.To/i, po/ree/i lo proeeino tol/o nonJore
lo eolucione in forno/o eJi/oIile: il PDI, per noi, e uno rogno... MoJificliono
leggernen/e il forno/o, /on/o JoIIiono riecriterlo in/egrolnen/e (IJA)].
Iifornulo il proIleno in ol/ri /ernini.
Ho unn fnboIIn con qunffro cnsoIIo o Io novo cIfro dn 1 n 0. In
cInscunn cnsoIIn osso InsorIro nI mnssImo unn cIfrn (mn nncho
nossunn); noIIn fnboIIn sI ossono cos offonoro numorI dI l, 2, 3
o 4 cIfro ouro coIo dI numorI, uno doI qunII dI l cIfrn, I`nIfro
dI l ouro 2 cIfro. CnIcoInro In sommn comIossIvn dI fuffI I
numorI cho sI ossono offonoro.
NumevI dI 1 cIIvu CI sono 4 ossIbIII scoIfo or In cnsoIIn In cuI
scrIvoro In cIfrn, como IndIcnfo In Tuhellu 1, o dnfo cho quosfn
x
x
x
x
Tuhellu 1
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
2l
cIfrn o unn qunIunquo doIIo 9 In sommn
1
S dI fuffI I numorI dI l cIfrn o:
180
4
9
1
1
=
=

= u
u S
CoppIu dI numevI dI 1 cIIvu cIuscuno !o scoIfo doIIo
cnsoIIo sono 3, como IndIcnfo In Tuhellu 2, o dnfo cho or
cInscunn doIIo 0 cIfro cho osso InsorIro In unn coIIn cI sono 0
cIfro cho osso InsorIro noII`nIfrn, In sommn
2
S dI fuffo Io
coIo dI numorI dI l cIfrn o:
6075
3
9
1
2
9
1
1 2
2 1
=
=

= = u u
u u S
NumevI dI 2 cIIve !o scoIfo doIIo cnsoIIo sono dI nuovo 3, como
IndIcnfo In Tuhellu 3.. So un numoro dI 2 cIfro Io scrIvo como 10d
+ u, nIIorn, dnfo cho or fuffo o 0 Io ossIbIII scoIfo or u cI sono 0
ossIbIII scoIfo or d o, vIcovorsn, or fuffo o 0 Io ossIbIII scoIfo or
d cI sono 0 ossIbIII scoIfo or u, In sommn
3
S dI fuffI I numorI dI 2
cIfro o
( )
13365
9 10 9 3
10 3
9
1
9
1
9
1
9
1
3
=
(

+ =
+ =

= =
= =
u d
u d
u d
u d S
CoppIu dI numevI, uno dI 1 cIIvu, !'u!tvo dI 2 cIIve CI
sono soIo 2 ossIbIIIfn, como IndIcnfo In Tuhellu 4, o or
rIcnvnro In sommn dI ognunn dI osso mI bnsfn moIfIIIcnro I
vnIorI doIIo sommo dI unn sIngoIn scoIfn doI cnsI l o 3 vIsfI
sorn:
400450
4
= S
NumevI dI 3 cIIve Ancho quI cI sono soIo 2 ossIbIIIfn, como
IndIcnfo In Tuhellu 5. ScrIvo un numoro dI 3 cIfro como
100c+10d+u o rngIono como noI unfo 2: or fuffo Io S1 ossIbIII
scoIfo or In coIn u, d cI sono 0 ossIbIII scoIfo or c; or fuffo Io
S1 ossIbIII scoIfo or In coIn u, c cI sono 0 ossIbIII scoIfo or d;
or fuffo Io S1 ossIbIII scoIfo or In coIn d, c cI sono 0 ossIbIII
scoIfo or u. QuIndI:
( )
809190
81 10 81 100 81 2
10 100 2
9
1
9
1
9
1
9
1
9
1
9
1
5
=
(

+ + =
+ + =

= = =
= = =
u d c
u d c
u d c
u d c S
x x
x x
x x
Tuhellu 2
x x
x x
x x
Tuhellu 3
x x x
x x x
Tuhellu 4
x x x
x x x
Tuhellu 5
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
22
NumevI dI 4 cIIve !n scoIfn `o unIcn, como IndIcnfo In
Tuhellu 6. AnnIognmonfo n rImn, scrIvo un numoro dI 4
cIfro como 1000m+100c+10d+u: or fuffo Io 720 ossIbIII
scoIfo or In fornn u, d, c cI sono 0 ossIbIII scoIfo or m; or fuffo Io 720 ossIbIII
scoIfo or In fornn u, d, m cI sono 0 ossIbIII scoIfo or c; or fuffo Io 720 ossIbIII
scoIfo or In fornn u, c, m cI sono 0 ossIbIII scoIfo or d; InfIno or fuffo Io 720
ossIbIII scoIfo or In fornn d, c, m cI sono 0 ossIbIII scoIfo or u. QuIndI:
( )
36446355
729 10 729 100 729 1000 729
10 100 1000
9
1
9
1
9
1
9
1
9
1
9
1
9
1
9
1
6
=
+ + + =
+ + + =

= = = =
= = = =
u d c m
m c d u
u d c m
u d c m S
Sommu comp!essIvu !n sommn comIossIvn S o dnfn dnIIn sommn doIIo sommo
nrzInII 6 , , 1 ,
1
= i S offonufo sorn:
37676115
6
1
= =

= i
i
S S
MoIfo rngmnfIcn, o Inforossnnfo. Ioccnfo cho nI nosfro IormuIn IdIfor sfInno nnfInfIcho
Io sommnforIo o sIn schInnfnfo tre voIfo, durnnfo In coIn. InfnffI Michele nrrIvn
sosfnnzInImonfo nIIo sfosso formuIo In modo Iu schomnfIco usnndo /ren/o sImboII dI
sommnforIn (lui usn MnfhTyo, quIndI uo ormofforsoIo... ComIncIn nd ossoro nosfrn
oInIono cho Io "moro ndvnncod fonfuros" ubbIIcIzznfo sInno frnducIbIII como "nImono
non schInnfn").
AffonzIono cho nbbInmo doffo ulle oteooe formule, non ullo oteooo rioultuto. I, con
MIchoIo, sombrn d'nccordo Cid (II qunIo usn un mofodo cho rIchIodo ochIssImo
sommnforIo, quIndI dIgorIbIIo dnI nosfro IormuIn IdIfor). I soguIfo, In mofodo moIfo
"nmorIcnno" (rImn In rIsosfn o oI I cnIcoII), In sun soIuzIono cho coIncIdo, in rieul/o/o,
con quoIIn dI MIchoIo.
!n soIuzIono doI robIomn or II cnso gonornIo o In soguonfo:
( )
( ) ( ) ( ) ( ) |
.
|

\
|
+
+

= =

1
1 1
2
1
1
* * * *
2
1
n
i
i
k
k n
n
i
i n
x b b x x b b
x b
cho noI cnso dI b = l0, n = 4 o x = l cI fornIsco un fofnIo dI 3?359000.
ImostvuzIone
II formIno
( )
2
1 x b +
o somIIcomonfo In modIn doI vnIorI doIIo cIfro cho non
vongono mnngInfI dnI bruco.
Quosfo vnIor modIo vIono moIfIIIcnfo or I duo fnfforI nII'Inforno doIIn nronfosI
fondn.
II rIsuIfnfo doI rodoffo con II rImo fnfforo:
( )
( ) ( )

+
n
i
i n
x b b
x b
1
1
* *
2
1
sI gIusfIfIcn cosI:
consIdoro In I-osImn osIzIono doIIo cIfro, II rImo fnfforo consIdorn II cnso
cho nIIn dosfrn dI quosfn cIfrn non vI sInno cIfro mnngInfo dnI bruco, Io
x x x x
Tuhellu 6
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
23
cIfro n sInIsfrn doIIn osIzIono "I" sono (n-I) o quIndI nbbInmo ( )
i n
b

combInnzIonI or ognI cIfrn In osIzIono "I" monfro Io cIfro n dosfrn sono "I-
l" o quIndI nbbInmo ( )
i
x b combInnzIonI (rIcordo cho sfo consIdornndo II
cnso In cuI n dosfrn non vI sInno cIfro mnngInfo dnI bruco), II fofnIo doIIn
sommn doIIo cIfro In osIzIono "I" vnIo dunquo:
( )
( ) ( ) ( )
1
* * *
2
1

+
i i n i
b b x b
x b
, cIoo: modIn * ( combInnzIonI n dosfrn )
* ( combInnzIonI n sInIsfrn ) * ( vnIoro osIzIonnIo In "I" ). !IsoIvondo II
rodoffo o fncondo In sommnforIn suIIo n ossIbIII osIzIonI doIIo cIfro sI
offIono InfIno II rodoffo frn II rImo fnfforo o II vnIor modIo doIIo cIfro non
mnngInfo. C.V..
II rIsuIfnfo doI rodoffo con II socondo fnfforo:
( )
( ) ( )

= =

+
1
1 1
2
* * *
2
1
n
i
i
k
k n
x b b x
x b
sI gIusfIfIcn cosI:
consIdoro In I-osImn osIzIono doIIo cIfro, II socondo fnfforo consIdorn II
cnso cho nIIn dosfrn dI quosfn cIfrn vI sIn nImono unn cIfrn mnngInfn dnI
bruco, chInmo "k" In osIzIono doIIn cIfrn mnngInfn dnI bruco Iu vIcInn
nIIn osIzIono "I".
AI vnrInro dI "k" dn l n "I-l" nbbInmo cho In sommn doIIo cIfro In osIzIono
"I" hn un vnIoro osIzIonnIo ugunIo nI rodoffo doI soguonfI fnfforI:
( )
2
1 x b +
(vnIor modIo doIIo cIfro non mnngInfo dnI bruco)
( )
i n
b

(combInnzIonI n sInIsfrn doIIn osIzIono "I")


( )
k i
b

(vnIoro osIzIonnIo doIIn osIzIono "I+l" doo II rnnzo doI


bruco In osIzIono "k")
( )
1 k
b
(combInnzIonI n dosfrn doIIn osIzIono "k")
|
.
|

\
|
b
x
(froquonzn dI cIfro mnngInfo noIIn osIzIono "k")
( )
k i
x b

(combInnzIonI dI cIfro non mnngInfo frn In osIzIono "I" o In


osIzIono "k")
Quosfo rodoffo vnIo dunquo or In osIzIono "I":
( )
( )

|
|
.
|

\
| +
1
1
1
*
*
*
2
1
i
k
k i
n
x b
b
b x x b
Incondo In sommnforIn suIIo n ossIbIII osIzIonI doIIo cIfro sI offIono InfIno
l9
:
l9
Ior II socondo fnfforo, II rodoffo vIono:
( )
( )

|
|
.
|

\
| +
n
i
i
k
k i
n
x b
b
b x x b
2
1
1
1
*
*
*
2
1
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
24
( )
( ) ( )

= =

+
1
1 1
2
* * *
2
1
n
i
i
k
k n
x b b x
x b
C.V..
Ioh, forso Zur cI uo dnro unn mnno n cnIro cosn sfn succodondo, rIorfnndocI nncho
vorso In soIuzIono dI Mnrco...
IndIchInmo con f(n) In sommn dI fuffI I numorI dI n cIfro cho non confongono Io zoro.
AbbInmo cho
( ) 45 9 3 2 1 1 = + + + + = f
VodInmo orn como cnIcoInro f(2). ScrIvInmo I numorI dn sommnro (cnrnfforo non
roorzIonnIo):
ll + ... + l9
2l + ... + 29
...
9l + ... + 99
n ognI nddondo doIIn rImn rIgn soffrnInmo l0, dn ognI nddondo doIIn socondn 20,
occoforn fIno nII'uIfImn rIgn dn cuI soffrnInmo 90. SIccomo gII nddondI dI ognI rIgn
sono 9, nbbInmo cho
ll + ... + l9 = 9*l0 + f(l) = 90*l + f(l)
2l + ... + 29 = 9*20 + f(l) = 90*2 + f(l)
...
9l + ... + 99 = 9*90 + f(l) = 90*9 + f(l)
OssorvInmo cIo cho sfn scrIffo n dosfrn doII'ugunIo: so dnIIn rImn coIonnn
rnccogIInmo 90, offonInmo 90*f(l); sommnndo oI fuffI gII nddondI doIIn socondn
coIonnn offonInmo 9f(l). TofnIo fInnIo:
( ) ( ) ( ) 1 9 1 90 2 f f f + =
InssInmo nI cnIcoIo dI f(3). Ancho qun scrIvInmo fuffI gII nddondI dn sommnro, o
vodInmo cho succodo:
mn somIIfIcnndo sI rIcnvn In formuIn sorn IndIcnfn.
InfnffI:
( ) ( )

=

= =

=
n
i
i
k
k
n
i
i
k
k i
x b x b
2
1
1 2
1
1
o
( ) ( )

= = =

=
=
1
1 1 2
1
1
n
i
i
k
k
n
i
i
k
k
x b x b
InoIfro:
2
1
*
*

=
|
|
.
|

\
|
n
n
b x
b
b x
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
25
lll + ... + ll9 = 9*ll0 + f(l) = 90*ll + f(l)
l2l + ... + l29 = 9*l20 + f(l) = 90*l2 + f(l)
...
l9l + ... + l99 = 9*l90 + f(l) = 90*l9 + f(l)
2ll + ... + 2l9 = 9*2l0 + f(l) = 90*2l + f(l)
...
99l + ... + 999 = 9*990 + f(l) = 90*99 + f(l)
!n rImn coIonnn o ugunIo n 90f(2) monfro In socondn confIono II fnfforo f(l) or un
fofnIo dI 8l voIfo (InfnffI I numorI dn ll n 99 cho non confongono mnI 0 sono 8l: 9
ossIbIIIfn or In rImn cIfrn o nIfro 9 or In socondn). QuIndI
( ) ( ) ( ) 1 9 2 90 3
2
f f f + =
AIIo sfosso modo cnIcoIInmo f(4).
llll + ... + lll9 = 9*lll0 + f(l) = 90*lll + f(l)
...
ll9l + ... + ll99 = 9*ll90 + f(l) = 90*ll9 + f(l)
...
999l + ... + 9999 = 9*9990 + f(l) = 90*999 + f(l)
OffonInmo quIndI
( ) ( ) ( ) 1 9 3 90 4
3
f f f + =
IossInmo quIndI nzznrdnro unn formuIn gonornIo (nncho so quosfo cI bnsfn or II
cnIcoIo rIchIosfo con numorI dI mnssImo 4 cIfro):
( ) ( ) ( ) 1 9 90 1 f n f n f
n
+ = +
Orn vonInmo nI cnIcoIo rIchIosfo dnI quosIfo. Ior dnro unn rIsosfn ossInmo
ImmngInnro cho fuffI I numorI dn l n 9999 sInno comosfI dn 4 cIfro, ovonfunImonfo
fncondo rocodoro dn qunIcho 0 I numorI mInorI dI l000.
IossInmo scomorro I'InsIomo doI numorI dn l n 9999 In vnrI soffoInsIomI,
cInssIfIcnndoII In bnso nI numoro dI cIfro 0 cho ossI confongono. AbbInmo quIndI
numorI cho non confongono In cIfrn 0, numorI cho confongono unn voIfn soIn In cIfrn
zoro, numorI cho In confongono duo voIfo, fro, o qunffro (cho snrobbo oI II numoro
0000, cho vIono mnngInfo comIofnmonfo dnI bruco mn cho InscInmo or dnro un
sonso dI comIufozzn o dI sImmofrIn nI fuffo).
l. umorI cho non confongono In cIfrn 0
QuosfI numorI sono doI fIo xxxx o In Ioro sommn o ugunIo n f(4) or
dofInIzIono dI f(n)
2. umorI cho confongono In cIfrn 0 unn soIn voIfn.
SuddIvIdInmo quosfI numorI In duo cnfogorIo. !n rImn o quoIIn cho
confIono numorI doI fIo 0xxx ouro xxx0, cIoo numorI In cuI Io fro cIfro
dIvorso dn zoro sono confIguo. Infrnmbo Io cnfogorIo fornIscono (qunndo
sommnfo) un confrIbufo nrI n f(3) o quIndI, sommnndo fuffo, offonInmo
2f(3).
!n socondn cnfogorIn o comosfn dnI numorI doI fIo x0xx o xx0x, cIoo
numorI cho vongono sozznfI dnIIn cIfrn 0 In duo nrfI, unn dI unn soIn cIfrn
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
26
o unn dI duo cIfro. ConsIdorInmo Io duo nrfI sonrnfnmonfo: In nrfo dI unn
soIn cIfrn vIono rIofufn fnnfo voIfo qunnfI sono I numorI dI duo cIfro cho
non confongono In cIfrn 0, cIoo 8l. Ior cnIrcI, I numorI doI fIo x0xx sono
quosfI:
l0ll 20ll ... 90ll
l0l2 20l2 ... 90l2
...
l099 2099 ... 9099
o quIndI ossorvInmo cho cI sono 8l numorI l, 8l numorI 2, ... , 8l numorI
9. VIcovorsn, cI sono 9 numorI ll, 9 numorI l2, ... , 9 numorI 99.
QuIndI, or I duo numorI cho fnnno nrfo dI quosfn socondn cnfogorIn
offonInmo ( ) ( ) 1 81 2 9 f f + o dunquo, In fofnIo, nbbInmo ( ) ( ) ( ) 1 81 2 9 2 f f +
3. umorI cho confongono In cIfrn 0 duo voIfo.
Ancho quI nbbInmo duo cnfogorIo. !n rImn o comosfn dn 00xx, 0xx0,
xx00. Ognunn dI quosfo cnfogorIo confrIbuIsco con un nddondo nrI n f(2) o
quIndI In fofnIo nbbInmo 3f(2)
!n socondn cnfogorIn o comosfn dn 0x0x, x0x0, x00x. Ognunn dI quosfo x
vnIo 0f(1) o quIndI In fofnIo nbbInmo 54f(1)
4. umorI cho confongono In cIfrn 0 fro voIfo.
QuI c'o unn soIn cnfogorIn, comosfn dn 000x, 00x0, 0x00, x000. In fofnIo
nbbInmo un confrIbufo nrI n 4f(1).
5. umorI cho confongono In cIfrn 0 qunffro voIfo.
QuI c'o un unIco numoro: 0000, rosonfo soIo or rngIonI dI sImmofrIn,
orcho II suo confrIbufo o 0.
In fofnIo, sommnndo fuffI I confrIbufI dI fuffo Io cnfogorIo, offonInmo In formuIn
fInnIo cho cI dn II rIsuIfnfo rIchIosfo:
( ) ( ) ( ) ( ) 37359000 1 220 2 21 3 2 4 = + + + f f f f
ofn n mnrgIno: noI fnro quosfo cnIcoIo sono nssnfo nffrnvorso qunIcho rIsuIfnfo
nrzInIo, or confroIInro I nssnggI. Ho quIndI cnIcoInfo quIndI rImn Io sommo doI
numorI dI l cIfrn soIn, oI dI duo o InfIno dI fro. I ho nofnfo unn cosn Inforossnnfo, o
cIoo cho I cooffIcIonfI dI quoIIn formun sono somro ugunII. MI sIogo mogIIo, con
unn cIfrn soIn sI offIono, nnfurnImonfo, con duo cIfro sI offIono con fro cIfro sI
offIono Sombrn quIndI cho In succossIono l, 2, 2l, 220 nbbIn un qunIcho sIgnIfIcnfo
Imorfnnfo, mn non o nommono rosonfo noIIn oncycIoodIn of Infogor soquoncos.
Mnh.
OIbo! QunIcuno foIofonI nII'IIS. I InsorIscn Znr o Mnrco como scorIforI o noI como
roforonco.
4.3.2 I! SentIevo du CuI...
QuI, Sum nndnvn docIsnmonfo dI froffn, mn sI o osIbIfo In un'oorn dI ASCII Arf non dn
oco. IrImn dI nssnro nIIo soIuzIonI Iu nffonfo (sIn doffo sonzn nIcun Infonfo crIfIco),
crodInmo sIn nosfro dovoro osIbIrIn. II rIorfnro fuffo In foxf modo non o doffnfo dn
IgrIzIn.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
2?
CnIfn dI rndo cho Io nbbIn II fomo, In vogIIn, In cnncIfn
20
dI scrIvoro unn
soIuzIono nI vosfrI robIomI ... InfnffI quosfn o soIo mozzn soIuzIono nd un robIomn,
mn (como sI dIco) chI sI ncconfonfn godo. oI rosfo, vodrofo dnIIn brovIfn dI qunnfo
soguo cho o Iu un gosfo sImboIIco cho un sIncoro Imofo soIuforIo.
!'Iofonusn doII'n-osImo frInngoIIno sIn H_n. AIIorn
H_n=H_{n-1} / cos(pi/2^{n+2}), con H_0=1.
Orn, nI IImIfo In roIozIono suII'nsso x coIncIdorn con I'Iofonusn, quIndI ossInmo
cnIcoInro dIroffnmonfo lim H_n (bnsforobbo un nIfro cnIcoIoffo or vodoro cho
I'onnosImn roIozIono o rorIo In onnomonounosImn Iofonusn, mn doffo cos o Iu
mIsfIco...)
Orn, o "nofo" cho
o dunquo, noI nosfro cnso ossondo
x=I/2, sI hn cho IIm H_n=I/2.
MuMo sI o Imognnfo un fIIIno dI Iu,
offonondo unn soIuzIono cho, nncho so
rondo fuffn un'nIfrn sfrndn, hn un suo
Inforosso [Solo uno ricliee/o. e fore i Jieegni
cone Jieegni: Por/ore quello roIo qui e un
lotoroccio... Protiono con un Prin/Screen,
no lo coeo non ci pioce (IJA)]
SoIuzIono: !fIIIzzInmo II Inno
cnrfosInno con orIgIno In O o nsso doIIo
r coIncIdonfo con II bordo doI sonfIoro.
SIn L In Inrghozzn doI sonfIoro o L1, L2, L3,..,Ln Io Iofonuso doI 1, 2, 3..n
frInngoIo roffnngoIo. IndIchInmo con u uu u1, u uu u2, u uu u3.....u uu un I rIsoffIvI nngoII In O o con P1,
P2, P3...Pn I vorfIcI doI frInngoII. ChInmInmo InoIfro |n I`nngoIo cho I`Iofonusn Ln
formn con I`nsso doIIo r (vodI fIgurn) [IoreIIe piocere teJerlo, lo figuro... Dieegnore
Jen/ro WorJ e un proIleno epico. Ce lo cotiono con un Prin/Screen (IJA)].
Ior un nofo fooromn dI frIgonomofrIn, I`nscIssn doI unfo Pn o:
n n n
cos L x | =
oformInInmo | || |n. nIIn fIgurn sI uo scrIvoro In soguonfo ugungIInnzn:
( )

=
= + + + + =
n
1 i
i n 3 2 1 n
2
....
2
u
t
u u u u
t
|
!Icordnndo cho u uu un=t tt t/2
n+1
, ossn dIvonfn:

=
+
=
n
1 i
1 i n
2
1
2
t
t
|
!n sommn o unn sorIo goomofrIcn dI n formInI o rngIono 1/2. IorcIo sI offIono:
20
Quosfn vIono consurnfn dnIIn !odnzIono: Snm hn mosfrnfo Iu voIfo dI nvoro In cnncIfn dI rIsoIvoro ognI
robIomn roosfo. SomIIcomonfo, non no nvovn vogIIn (o/o fomo)
inf
| | / x \ sin x
| | cos |-------- | = ------- per x complesso
| | \ 2^k / x
k=1
1iguru 1 - Lu figuru
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
28
n 1 n n
n
1 i
1 i n
2 2
1
1
2 2 2
1
2
u
t t t
t
t
| = = |
.
|

\
|
= =
+
=
+

!`nscIssn doI unfo Pn dIvonfn orcIo:


n n n
cos L x u = [001]
ConsIdorInmo orn I rImI frInngoII roffnngoII. !o roInzIonI cho Iognno unn Iofonusn
nIIn succossIvn sono:
1 1
cos L L u =
2 2 1
cos L L u =
3 3 2
cos L L u =
In gonornIo, or I`onnosImo frInngoIo, sI hn:
1 n 1 n n
cos L L
+ +
= u
SosfIfuondo noIIn rImn roInzIono II rIsuIfnfo doIIn socondn, oI quoIIo doIIn forzn o
rIofondo II rocodImonfo fIno nII`InsorImonfo doI vnIoro dI !n-l sI offIono:
1 1 n n n 1 2 2 1 1
cos .... cos cos L ...... cos cos L cos L L u u u u u u

= = = =
n ossn sI rIcnvn In soguonfo roInzIono:
[
=
=
n
1 i
i
n
cos
L
L
u
[002]
TrovInmo II vnIoro doIIn rodufforIn. ConsIdorInmo I`IdonfIfn frIgonomofrIcn
(formuIn dI duIIcnzIono doI sono):
2
sen
2
cos 2 sen
o o
o =
AIIcnndo fnIo formuIn rIcorsIvnmonfo nII`uIfImo fnfforo n voIfo sI frovn:
[
=
= = = =
n
1 i
i n
n
2
cos
2
sen 2 .....
4
sen
4
cos
2
cos 4
2
sen
2
cos 2 sen
o o o o o o o
o
ConsIdorInmo orn II cnso nrfIcoInro o oo o = t tt t/2. Issondo oen(t tt t/2) = 1, sI offIono:
[
=
+ +
=
n
1 i
1 i 1 n
n
2
cos
2
sen 2 1
t t
!Icordnndo cho t tt t/2
n+1
= u uu un, sI hn:
n
n
n
1 i
i
sen
2
cos
u t
u
u =
[
=
Insorondo quosfo rIsuIfnfo noII`oqunzIono [002] sI rIcnvn:
L
2
sen
L
n
n
n
u
u t
= [003]
!n roInzIono (l) orcIo dIvonfn:
L
2
cos sen
cos L x
n
n n
n n n
u
u u t
u = =
Ior frovnro I`nscIssn X doII`uIfImo unfo dobbInmo consIdornro II soguonfo IImIfo:
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
29
n
n n
0
n
0
cos sen
lim L
2
x lim X
n n
u
u u t
u u
= =
Sfruffnndo II IImIfo nofovoIo oenu uu un/u uu un = 1, sI offIono InfIno:
L
2
X
t
=
Ior doformInnro In funzIono nssnnfo or fuffI I vorfIcI roffI doI frInngoII bnsfn
ossorvnro cho I`oqunzIono [003] moffo In roInzIono In dIsfnnzn dnII`orIgIno (Ln) doI
unfo Pn con I`nngoIo (u uu un) cho ossn formn con I`nsso doIIo r. Issn orcIo rnrosonfn,
In coordInnfo oInrI, I`oqunzIono doIIn curvn corcnfn. Ionondo Ln=r o u uu un=u uu u sI hn:
L
2
sen
r
u
u t
=
Quosfn curvn o nofn coI nomo dI cocIooIdo.
Zur, doo nvorcI mnndnfo svnrInfI nccIdonfI, hn nmmosso dI ossorsI dIvorfIfo:
IoIIIssImo quosIfo, cho mI hn fnffo dIvonfnro mnffo or quoIIn mnIodoffn formuIn
rIcorsIvn... Mn nrfInmo dnII'InIzIo [Monen/o Ji puIIlici/o. Zor, ee non ricorJiono
nole, "OpenOffice" /e lo otetono, o euo /enpo, preeen/o/o e ne eri rinoe/o
en/ueioe/o. 1 ueci/o lo tereione 2.0, cle fo oncle il coffe oll'i/oliono (IJA)].
PvImu pvemessu Impovtunte.
OgnI voIfn cosfruInmo un frInngoIo roffnngoIo dI cuI conoscInmo un cnfofo o II suo
nngoIo ndInconfo, o dI cuI vogIInmo frovnro I'Iofonusn. So IndIchInmo con
n
a II
cnfofo nofo, con
1 + n
a I'Iofonusn IncognIfn, o con 0 I'nngoIo ndInconfo nI cnfofo
nofo, nbbInmo In roInzIono soguonfo:
0 cos
1
n
n
a
a =
+
.
In nrfIcoInro, nbbInmo cho:
1
1
2
1
2
cos
8
cos
4
cos
1
8
cos
4
cos
1
8
cos
2
4
cos
1

=
= =
= =
n
n
a
a
a
a
t t t
t t t
t

I boIIo
2l
ossorvnro cho, grnzIo nIIn formuIn dI bIsozIono or II cosono, I'osrossIono
rocodonfo uo ossoro scrIffn cos:
2l
IvIdonfomonfo or Znr I'InforsozIono frn I'InsIomo doI fIogrnfI o quoIIo dogII InsognnnfI dI nrfI mnrzInII o
vuofo. AIfrImonfI non sI snrobbo sInfo n fomornrIo nfformnzIonI dI quosfo gonoro.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
30

2
2
2 1
1
2
2 1
2
1
+
+
+
=
n
a
VonInmo orn nIIn
Secondu pvemessu Impovtunte.
QuoIIn cho mI hn fnffo dIvonfnro mnffo o or In qunIo ho rIcovufo un IccoIo nIufo
dn WIkIodIn (dInmo n Cosnro quoI cho o dI Cosnro).
!IcordInmo In formuIn dI bIsozIono or II sono:
x x x cos sin 2 2 sin =
o nIIchInmoIn un o dI voIfo sIn qunndo non nbbInmo cnIfo como vn n fInIro:
( )
x x x x x x x
x x x x x x x x x
4 cos 2 cos cos sin 2 4 cos 4 sin 2 8 sin
2 cos cos sin 2 2 cos cos sin 2 2 2 cos 2 sin 2 4 sin
3
2
= =
= = =
onso cho sI sIn cnIfo como funzIonn: nIIcnndo fnnfo voIfo In duIIcnzIono doI
sono, sI offIono unn ofonzn dI 2, un sono, o un rodoffo dI cosonI dI nrgomonfo
somro uno doIo doII'nIfro
22
. !n formuIn fInnIo o quIndI quosfn:
( ) ( )
[

=
=
1
0
2 cos sin 2 2 sin
n
i
i n n
x x x
n quI, mornvIgIIosnmonfo, rIuscInmo n rIcnvnro quoII'orrIbIIo rodoffo:
( )
x
x
x
n
n n
i
i
sin 2
2 sin
2 cos
1
0
=
[

=
o quosfn formuIn sI chInmn Iovmu!u dI VIte
23
Orn rocodInmo frnnquIIII con nIcuno sosfIfuzIonI or frnsformnro quosfn formuIn
In unn formn Iu comodn or I nosfrI cnIcoII.
SosfIfuondo x v
n
2 = nbbInmo:
n
n
n
i
n
i
v
v v
2
sin 2
sin
2
2 cos
1
0
= |
.
|

\
|
[

=
Orn fnccInmo nffonzIono nII'nrgomonfo doI cosono: quosfo uo ossoro scrIffo como
` 1
2
n
v
o, sIccomo I'IndIco vn dn 0 n n-1, osso uo nssumoro I soguonfI vnIorI:
2
, ,
2
,
2
1
v v v
n n

o II rodoffo uo ossoro "gIrnfo" o frnsformnfo cos:


22
Ior uIforIorI doIucIdnzIonI, nsoffnfo cho AIIco nbbIn fInIfo II frnsIoco. IoI, oro, non InmonfnfovI so vI IIquIdn
con un "Mn o ovIdonfo!". Ior IoI Io o, or II rosfo doI mondo no.
23
Cleccle ne Jico Doc, fo il poio con lo "Megon Gole Jello no/eno/ico" (IJA)
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
3l
[ [

= |
.
|

\
|
1
0
1
0
1
2
cos
2
cos
n
i
i
n
i
n
v v
!IrondInmo orn In formuIn dI VIofo o dIvIdInmo n dosfrn o n sInIsfrn doII'ugunIo
or
2
cos
v
:
2
cos
2
sin 2
sin
2
cos
2
v v
v v
n
n
n
i
i
=
[
=
IoI nIIchInmo In formuIn dI duIIcnzIono doI sono, mn scrIffn quosfn voIfn cos
2
cos
2
sin 2 sin
v v
v =
somIIfIcnndo II somIIfIcnbIIo offonInmo:
n
n
n
n
n
i
i
v
v
v v
v v
v
2
sin 2
2
sin 2
2
cos
2
sin 2
2
cos
2
sin 2
2
cos
2
=
[
=
fncondo un'uIfImn sosfIfuzIono t = v :
n
n
n
n
n
i
i
2
sin 2
2
2
sin 2
2
sin 2
2
cos
2
t t
t
t
= =
[
=
Icco frovnfn, fInnImonfo, un'osrossIono doconfo or II rodoffo frovnfo noIIn rImn
romossn Imorfnnfo.
Cu!co!o de!!'uscIssu de!!'u!tImo cubetto vosso.
IossInmo orn, fInnImonfo, rIsondoro nIIn rImn domnndn doI quosIfo: qunI o
I'nscIssn doII'uIfImo cuboffo rosso
!Icordnndo (scuoIo suorIorI) II IImIfo nofovoIo
1
sin
lim
0
=

x
x
x
,
ossInmo cnIcoInro In Iunghozzn rIchIosfn:
t
t
t
t t
t 2
2
2
2
sin
2
2
lim
2
sin 2
2
lim
2
cos lim
1
2
= = = =

=

[
n
n
n
n
n
n
n
n
n
i
i
n
l
I quIndI II rIsuIfnfo fInnIo o
2
t
= l
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
32
Iu cuvvu.
Orn corchInmo dI rIcnvnro I'oqunzIono doIIn curvn nssnnfo or fuffI I unfInI rossI:
vIono nnfurnIo corcnro I'oqunzIono In formn oInro ( ) 0 = .
So
1
2
+
=
n
t
0 , rIsuIfn cho:
( )
0 t
0
0
0
t t t t
0
sin
2
sin
2
2
sin 2
2
2
cos
4
cos
1
1
1
1
= = = =
+
+
+ n
n
n

I quosfn non o unn curvn qunIsInsI: sI chInmn quudvutvIce dI IppIu, od o sfnfn


usnfn nncho or frIsocnro gII nngoII (o dIvIdorII In un qunIunquo numoro dI nrfI) o
or qundrnro II corchIo
Crnndo, como somro. Ancho Michele cI mnndn unn soIuzIono sosfnnzInImonfo
coIncIdonfo or qunnfo rIgunrdn In osIzIono doI qundroffo rosso nrrIvnndo nIIn modosImn
formuIn dI Znr dIchInrnndo oI cho quoIIn formuIn, "cone e Ien no/o" (o nmmoffo II bIuff)
convorgo.
IubbIIchInmo nncho (nrfo doI)In soIuzIono dI 6 66 6, In qunnfo o sfnfo I'unIco n rovnro n
fnro un dIsogno: fngIInmo In nrfo
"cnIcoIosn", In qunnfo fncIImonfo
doducIbIIo dngII InsuIfI dI Znr.
ovo dIro cho quosfo robIomn hn
gonornfo un o' dI formonfo frn mo
o I mIoI coIIoghI (d'nIfrn nrfo In
mnfomnfIcn o boIIo fnrIn In gruo),
o doo ossoro nssnfI frn
rodufforIo InfInIfo, rosfnforosI
gonornIIzznfo o nIfro bosfIo doI
gonoro sInmo nrrIvnfI nd unn
soIuzIono cho mI sombrn
oIomonfnro. Sono confonfo, orcho
ho Imnrnfo un o' dI coso...
MI nIufo coI dIsogno quI dI fInnco,
dn cuI sI cnIsco fncIImonfo cho, so
M o II unfo modIo doII'nrco dI cIrconforonzn OMI o I'nngoIo OIQ o roffo, nIIorn M o
nncho II unfo modIo doI sogmonfo OQ. Insfn InfnffI nofnro cho gII nngoII MIQ o
MQI sono comIomonfnrI nI duo nngoII ugunII MOI o MIO, o dunquo
MQ=MI=MO. In nrfIcoInro, OQ=OM+MI.
ConsIdorInmo cho I o Q ossono ossoro duo unfI succossIvI doIIn succossIono dI
cuboffI rossI, orcho I'nngoIo In I o roffo o IOQ o In mofn doII'nngoIo dI IO con
I'nsso x. So sI nrfo dnI corchIo dI confro (0,l) o rnggIo l o I o II rImo unfo doIIn
succossIono, II sogmonfo OI o II Info doI qundrnfo InscrIffo noI corchIo, o II sogmonfo
OQ o 2 voIfo II Info doII'offngono InscrIffo noI corchIo. Inrfondo orn dn OQ o
rIofondo II rngIonnmonfo dImozznndo I'nngoIo, sI nvrn cho II sogmonfo succossIvo
noIIn succossIono doI cuboffI rossI o Iungo 4 voIfo II Info doI oIIgono dI l6 InfI
InscrIffo, o cos vIn.
SI nofI cho numonfn II numoro dI InfI doI oIIgono InscrIffo, mn Io coso son fnffo In
modo cho sI consIdorn somro quoIIn nrfo doI orImofro cho comIncIn noII'orIgIno o
fInIsco In (l,l).
1iguru 2 - Lu "cocleoide"
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
33
QuIndI so
k
P o II k-osImo unfo doIIn succossIono, II sogmonfo
k
OP o Iungo como
quoIIn nrfo doI oIIgono dI
1
2
k
InfI cho sfn noI qunrfo dI cIrconforonzn. Mnndnndo
nI IImIfo II rocodImonfo sI offIono cho In dIsfnnzn doI unfo IImIfo dnII'orIgIno (cho
o oI In sun nscIssn) vnIo como II qunrfo dI cIrconforonzn dI rnggIo l, ovvoro
2
t
.
Orn vogIInmo frovnro I'oqunzIono dI unn curvn cho nssn or fuffI I unfI. oIIn
nosfrn cosfruzIono, II Info doI oIIgono dI InfI vnIo or II fooromn doIIn cordn
t
k
k
l

= 2 sin 2
o t 0
k
= 2 o rorIo I'nngoIo frn I'nsso x o II sogmonfo . QuIndI vongono comodo Io
coordInnfo oInrI o sI hn
0
0 t
t
sin
2
2 sin 2 2
1 2
= = =
k k
k
k
l
Ior cnIro dI cho curvn sI frnffnsso, In rofo mI o sfnfn dI fondnmonfnIo nIufo. SoIo
grnzIo n CoogIo, sfruffnndo I'InfuIzIono dI un nmIco cho vodovn In quosfn curvn
qunIcosn dI coIIognfo nIIn qundrnfrIco dI IIn (corfo InfuIzIonI hnnno doI
fonomonnIo), ho frovnfo cho II suo nomo o cocIooIdo. I quI mI formo
Ior nIfrn sfrndn nrrIvn nI rIsuIfnfo Cid (II qunIo cI sognnIn un nIo dI orrorI dI bnffIfurn
cho corchInmo dI corroggoro... on gnrnnfInmo)
!n rImn cosn cho ho nofnfo o cho nvondo n cho fnro con gII nngoII, convIono
nffronfnro II robIomn ufIIIzznndo Io coordInnfo oInrI ( ) u , R
In bnso nI sIsfomn roosfo dn AIborfo, I cuboffI rossI sono dIsosfI Iungo unn
succossIono dI unfI ( )
n n n
R S u , = cho hn Io coordInnfo soguonfI.
|
.
|

\
|
=
4
, 2
1
t
S
|
|
.
|

\
|
=
+
+
+
2
1
1
2
,
cos
n
n
n
n
R
S
t
u
In qunnfo I cuboffI rossI
n
S o
1 + n
S sono unIfI dnI cnfofo dI un frInngoIo roffnngoIo
nvonfo Iofonusn ugunIo n
1 + n
R o I'nIfro cnfofo ugunIo n
n
R monfro I'nngoIo
comroso frn I'Iofonusn o II cnfofo ugunIo n
n
R o ugunIo n
1 + n
u
Ior cuI sI hn
2
1
n
n
u
u =
+
o
1
1
cos
+
+
=
n
n
n
R
R
u
A quosfo unfo rIcnvo ( ) 2 * , cos *
1 1 1 0
u u R S = =
|
.
|

\
|
2 *
4
,
4
cos * 2
t t
=
|
.
|

\
|
2
, 1
t
Monfro or frovnro I'nscIssn doII'uIfImo cuboffo rosso, ho nofnfo cho ossn coIncIdo
con

R
, In qunnfo nII'InfInIfo sI nnnuIIn I'nngoIo u o quIndI ! coIncIdo con
I'nscIssn.
nIIn succossIono
n
S sI rIcnvn quIndI cho I'nscIssn doII'uIfImo cuboffo rosso vnIo:
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
34
[

=
+

=
1
1
2
cos
1
i
i
R
t
fncondo qunIcho confo ho formuInfo I'IofosI cho fnIo nscIssn vnIgn
2
t
=

R quIndI,
or orn, In funzIono cho nssn or fuffI I unfI rossI o:
[
=
+
=
n
i
i
n
R
1
1
2
cos
1
t
Ibbono, gIunfo n quosfo unfo ho nofnfo unn sImIIIfudIno frn
n
R o
u
u sin
Icco cIo cho ho nofnfo: or 0 = u sI hn
2
t
=

R
t
t
u
u
u
2
*
2
1
sin
lim
0
= =

or
4
t
u = sI hn 2
1
= R
t t
t
t
2
* 2
4
*
2
2
4
4
sin
= =
or
2
t
u = sI hn 1
0
= R
t t
t
t
2
* 1
2
2
2
sin
= =
n cuI o fncIIo formuInro I'IofosI cho In funzIono cho nssn or fuffI I cuboffI rossI
sIn (In coordInnfo oInrI):
u
u t sen
R *
2
=
A quosfo unfo foccn dImosfrnrIo:
ImostvuzIone pev InduzIone
Imosfro cho
1
1
1
1
2
2
*
2
2
cos
1
+
+
=
+
= =
[
n
n
n
i
i
n
sen
R
t
t
t
t
ComIncIo dImosfrnndo cho vnIo or n=l
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
35
2
2
2
4
cos
1
2
cos
1
1
1
1
1
= = = =
[
=
+
t t
i
i
R
2
2
2 * 2
2
2
*
4
*
2
4
4
*
2
2
2
*
2
1 1
1 1
= = = =
+
+
t
t
t
t
t
t
t
t
sen sen
Orn dImosfro cho so vnIo or I = n, nIIorn vnIo nncho or I = n + l
1 1
1
1
1
1
1
1
2
cos
1
*
2
cos
1
2
cos
1
+ +
=
+
+
=
+
+ [ [
= =
n
n
i
i
n
i
i
n
R
t t t
Ior I'IofosI cho vnIgn or I = n nbbInmo cho:
1
1
1
1
2
2
*
2
2
cos
1
+
+
=
+
=
[
n
n
n
i
i
sen
t
t
t
t
quIndI,
2 1
1
1
2
cos
1
*
2
2
*
2
+ +
+
+
=
n n
n
n
sen
R
t t
t
t
Ior In formuIn dI duIIcnzIono: son (2*x) = 2*son x * cos x , nbbInmo cho:
2 2 1
2
cos *
2
* 2
2
+ + +
=
n n n
sen sen
t t t
dn cuI, fonondo confo cho
2 1
2
* 2
2
+ +
=
n n
t t
:
2 2
2 2
1
2
cos
1
*
2
* 2
2
cos *
2
* 2
*
2
+ +
+ +
+
=
n n
n n
n
sen
R
t t
t t
t
somIIfIcnndo, sI offIono InfIno:
2
2
1
2
2
*
2
+
+
+
=
n
n
n
sen
R
t
t
t
QuIndI rIsuIfn dImosfrnfo cho:
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
36
l) !'nscIssn doII'uIfImo cuboffo rosso o:
2
t
, In qunnfo or n sI hn cho
0
2
1

+ n
t
o quIndI ossondo: 1 lim
0
=

u
u
u
sen
, sI rIcnvn cho
2
2
2
*
2
lim
1
1
t
t
t
t
=
+
+

n
n
n
sen
2) !nn funzIono cho nssn or fuffI I cuboffI rossI o (In coordInnfo oInrI):
u
u t sen
R *
2
= , vorIfIcnfo frnmIfo In dImosfrnzIono or InduzIono.
3) I cuboffI sono In numoro InfInIfo, mn In Iunghozzn doI sonfIoro roosfo dn
AIborfo non o InfInIfn, In qunnfo In funzIono cho corrIsondo nII'InsIomo doI
sogmonfI comrosI frn I cuboffI rossI o unn funzIono bIunIvocn frn x o y,
noII'InforvnIIo:
|0,l] or In coordInnfn y
o
|0,
2
t
] or In coordInnfn x
o orfnnfo ossondo unn funzIono bIunIvocn frn x o y In un InforvnIIo fInIfo, non uo
nvoro Iunghozzn InfInIfn (unn qunIsInsI funzIono bIunIvocn comrosn frn |Xl, X2] or
In x o |Yl, Y2] or In y vnIo nI mnssImo: Abs(Xl - X2) + Abs( Yl - Y2))
Adosso, oro, nrIInmo d'nIfro.
5. QuIck & Ivty
Ancho quosf'nnno nbbInmo fnffo I'uIfImo fIno soffImnnn nI InosoIIo
24
I, IogIcnmonfo, no o
nnfo un robIomn.
!o IosfI hnnno orgnnIzznfo unn corsn cnmosfro (dI quoIIo cho nII'nrrIvo dovI nssnro I
nrfocInnfI soffo un goffo d'ncqun, or ovIfnro dI nrrIvnro n cnsn o, succossIvnmonfo nI
bngno, nccorgorfI cho hnI roso II fIgIIo dI un nIfro... o IuI zIffo!), nncho so bIsognn
nmmofforo cho I nosfrI VnIIdI AssIsfonfI non sI sono comorfnfI rorIo bonIssImo.
InfnffI Irod, cho o quoIIo cho sI o Inzznfo mogIIo, sI o osIzIonnfo osnffnmonfo n mofn
cInssIfIcn; AIborfo sI o Inzznfo docImo o !uIgI (II Ioro nmIco-dI-Izzn-doIIo-dIocI-dI-
mnffInn) sodIcosImo.
...mn socondo voI, qunnfI corrIdorI c'ornno
6. PugInu 46
VorIfIchInmo sonrnfnmonfo I cnsI or n nrI o dIsnrI:
24
QuoIIo doI Ivnno QunnfIsfIco: I'uIfImo wook-ond o, or dofInIzIono, quoIIo In cuI sI sogno II rIscnIdnmonfo
cho vorrn rInccoso In occnsIono doIIn soffImnnn scIIsfIcn.
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
3?
Pev n puvI:
CosfruInmo In IInon sozznfn
n
A A A
2 1
fnIo cho
I sogmonfI
2 1 3 2 2 1
, , ,
+ + n n
A A A A A A sInno dI
Iunghozzn unIfnrIn o orondIcoInrI I'uno rIsoffo
nI succossIvo, como IndIcnfo In 1iguru 1 dovo o
osomIIfIcnfo II cnso n=4.
Su ognI sogmonfo
1 + i i
A A o suIIn sun osfonsIono
onInmo un unfo
i
B fnIo cho
i i i
a A B =
+1
,
nssumondo or I'uIfImo vnIoro
1 2 1
a A B
n n
=
+ +
. SI
nofI cho II unfo
i
B sI frovn nIIn sInIsfrn (o nI dI
soffo) doI unfo
1 + i
A so 0 >
i
a , nIIn dosfrn (o nI
dI sorn) noI cnso confrnrIo.
So connoffInmo I unfI
i
B o formInmo In
sozznfn, dnI Tooromn dI IIfngorn sI hn:
2
1 1
2
1 1 + + + +
+ =
i i i i i i
A B A B B B .
OssIn, ossondo
i i i
a A B =
+1
o
1 1 1
1
+ + +
=
i i i
a A B :
( )
2
1
2
1
1
+ +
+ =
i i i i
a a B B .
OssIn In sommn cho InfondInmo vnIufnro o nrI nIIn Iunghozzn doIIn sozznfn
1 2 1 + n
B B B .
!n Iunghozzn dI quosfn sozznfn o sIcurnmonfo mnggIoro o ugunIo nIIn Iunghozzn doI
sogmonfo
1 1 + n
B B ; rondondo In consIdornzIono II frInngoIo
1 1 + n
CB B o rIcordnndo cho I
sogmonfI
1 + i i
A A sono dI Iunghozzn unIfnrIn, nbbInmo:
2
1 5 4 3 2 1
n
A A A A A A C B
n n
= + + + =
+

o
2
1 4 3 2 1 1
n
A A A A A A CB
n n n
= + + + =
+
,
dn cuI soguo
2
2
2 2
2 2
2
1
2
1 1 1
n
n n
CB C B B B
n n
=
|
.
|

\
|
+
|
.
|

\
|
=
+ =
+ +
cho o I'IofosI.
A
l
A
2
A
3
A
4
A
5
A
6
I
l
I
2
I
3
I
4
I
5
C
1iguru 1 - 1l cuoo n=4
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
38
!'ugungIInnzn sI hn qunndo I unfI
n
B B B , , ,
2 1
sI frovnno suI sogmonfo
1 1 + n
B B ; oIcho
II sogmonfo
1 1 + n
B B formn un nngoIo dI

45 con II sogmonfo C B
1
, dovo ossoro:
n n n n
B A A B B A A B B A A B = = = = = =
1 4 4 4 2 2 2 2 1

o, oquIvnIonfomonfo,
( ) ( ) ( )
n n
a a a a a a = = = = = =

1 1 1
1 4 3 2 1
.
QuIndI or n puri I'ugungIInnzn sI hn or:
a a a a
a a a a
n
n
= = = =
= = = =

1
,
4 2
1 3 1

dovo u o un vnIoro qunIsInsI.


Pev n dIspuvI
SIn:
n n
n
n
a a
a a
a a
=
=
=
+
+
2
2 2
1 1
,
,

o consIdorInmo In sommn:
( ) ( ) ( ) ( )
2
1
2
2
2
2
2
1 2
2
3
2
2
2
2
2
1
1 1 1 1 a a a a a a a a
n n n
+ + + + + + + +

,
nrI nI doppio doIIn sommn cho sfInmo sfudInndo.
Quosfn nuovn sommn hn un numoro puri dI formInI or cosfruzIono, quIndI dovo ossoro:
( ) ( ) ( ) ( )
2
2 2
1 1 1 1
2
1
2
2
2
2
2
1 2
2
3
2
2
2
2
2
1
n
a a a a a a a a
n n n
s + + + + + + + +

.
Soguo quIndI cho met doIIn sommnforIn consIdornfn rIsoffn In rogoIn dnfn; In
nrfIcoInro, sI hn I'ugungIInnzn or:
2
1
2 1
= = = =
n
a a a .
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
39
?. PuvupLevnu!Iu MutLemutIcu
?.1 vu meg!Io se evu pIuttu
Se prenJe/e uno cor/ino Jegli S/o/i Ini/i e
lo opri/e e cliuJe/e nol/e tol/e, Iorgo ei
perJe nello piego cen/role. Ancle ee quee/o
ne/oJo puo eenIrore opproeeino/ito,
perne//e Ji Jire ogli oIi/on/i Ji Iorgo, ol
Ji lo Jell'etococione Jel none, cle eono il
cen/ro Jegli S/o/i Ini/i
John SfoInbock, Vioggio con Clorle,
Trn I vnrI dnfI cnIcoInfI dnII'!ffIcIo doI ConsImonfo dogII SfnfI !nIfI d'AmorIcn, uno cI hn
somro coIIfo: II "confro doIIn ooInzIono", ossIn II cnIcoIo doI bnrIconfro doI sIsfomn dI
unfI comosfo dngII nbIfnnfI dogII SfnfI !nIfI (oscIuso AInskn o HnwnII) consIdornfI fuffI
dI oso unIfnrIo (oscIusn I'InfIuonzn MconnId).
I ossIbIIo cnIcoInro quosfo dnfo dnI rImo consImonfo (l?90), nncho so I rImI dnfI sono
Iuffosfo nrossImnfIvI; II orfozIonnrsI dI quosfI dnfI hn oro scnfonnfo un querelle frn
gII sfnfIsfIcI doII'Consus Iuronu o I'AmorIcnn MnfhomnfIcnI SocIofy su como dobbn ossoro
cnIcoInfo quosfo vnIoro o so I rImI hnnno dnIIn Ioro HoIIorIfh
25
, I socondI ossono
sfodornro un gIgnnfo doI cnIIbro dI Cnuss.
VodInmo rImn In soIuzIono, oI nrIoromo doI robIomn. oIIn 1iguru 1 (cho n noI
sombrn Iuffosfo
ImrossIonnnfo) vodofo Io
sosfnrsI doI confro doIIn
ooInzIono nffrnvorso gII
nnnI socondo II Consus
Iuronu (qundrnfInI) o socondo
I'AmorIcnn MnfhomnfIcnI
AssocInfIon (frInngoII); nncho
so nII'InIzIo vnnno Iuffosfo
d'nccordo, con In "Corsn
nII'Ovosf" I duo dnfI
comIncInno n dIvorgoro In
modo nbbnsfnnzn
sosfnnzInIo
26
.
II mofIvo !n curvnfurn
forrosfro. II Consus Iuronu
non no fIono moIfo confo.
25
IorsonnggIo cho cI sfn Iuffosfo sImnfIco: Io rImo osorIonzo dI rogrnmmnzIono dI duo rodnfforI
nvvonIvnno orfornndo schodo con II "codIco HoIIorIfh" o, InoIfro, cI ormoffo dI InsorIro In cnIondnrIo un
comIonnno nncho nogII nnnI bIsosfIII.
26
!n nIo dI nnoddofI: noI rImI consImonfI sI corcnvnno soI InformnzIonI or ognI rosIdonzn: mnschI o
fommIno mnggIorI o mInorI dI sodIcI nnnI, nIfro orsono IIboro, schInvI: gII IndInnI, como omorgo dnI dIsogno,
non ornno confoggInfI.
!n cIffn dI SfooIvIIIo (MIssourI) cho noI consImonfo doI l990 sI o rIfrovnfn nd osIfnro II "Confro" socondo II
Iuronu hn rIfonufo oorfuno fosfoggInro I'ovonfo con unn InIdo noI nrco cIffndIno; non cI rIsuIfn cho Idgnr
SrIngs (MIssourI), confro noI consImonfo doI 2000, nbbIn rIfonufo oorfuno fosfoggInro.
1iguru 1 - 1 Centri dellu Popoluxione
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
40
InfnffI, ognI mnn dI unn nrfo consIsfonfo doIIn Torrn rnrosonfnfn su unn suorfIcIo
Innn dIsforcorn In un qunIcho modo Io dIsfnnzo frn I unfI. Quosfo, noI cnIcoIo doI
bnrIconfro, dIvonfn dI fondnmonfnIo Imorfnnzn, mn non nnfIcIInmo gII ovonfI.
Quosfn rorIofn doIIo mno nnsco dn un Inforossnnfo fooromn dI Cnuss; quosfo fooromn
gII orn fnImonfo sImnfIco cho hn docIso dI chInmnrIo Theoremu Egregium. QuoIIo cho
corcn dI fnro II osfro o dI mIsurnro qunnfo sIn curvn unn suorfIcIo bIdImonsIonnIo
osIzIonnfn In uno snzIo frIdImonsIonnIo.
Ior rImn cosn, consIdorInmo In nosfrn suorfIcIo o I vofforI (unIfnrI) N cho In ognI unfo
doIIn suorfIcIo sInno nd ossn orondIcoInrI; suonondo dI frovnrcI In un unfo P o
voIondo mIsurnro In curvnfurn doIIn nosfrn suorfIcIo, ossInmo ImmngInnro dI sosfnrcI
In unn qunIcho dIrozIono con voIocIfn t; mnn mnno cho cI muovInmo, II vofforo N cho cI
nccomngnn cnmbIn dIrozIono; In nrfIcoInro, ossInmo dofInIro ( ) v S
p
como II vofforo cho
mIsurn In dorIvnfn dI N Iungo II nosfro orcorso.
Orn, so ( ) v S
p
o purullelo n t, chInmInmo t Jirecione principole; quosfo sIgnIfIcn cho I
nosfrI nggoggI sono I'uno roorzIonnIo nII'nIfro, ossIn cho:
( ) v k v S
v p
= [001]
o ossInmo chInmnro II formIno
v
k curtuturu principule.
"SI, mn quosfo nggoggIo dIondo dnI percoreo..." Voro, como sI vodo In 1iguru 2 ("rosn In
rosfIfo" dnI sIfo doII'AMS), cI sono
somro due dIrozIonI rIncInII In un
unfo dnfo; quIndI, so I duo vofforI sono t
o u, osrImInmo In Curtuturu
Cuuooiunu como:
( )
w v
k k p K = [002]
So In cosn vI sombrn froo somIIco,
sfInmo nrInndo dI unn frnsformnzIono
IInonro sImmofrIcn dnIIo snzIo fnngonfo
In so sfosso o In curvnfurn gnussInnn non
o nIfro cho II rodoffo doI duo nufovnIorI;
ofofo nncho cnIcoInro unn curto/uro
neJio rondondo In modIn doI duo vnIorI.
ComIIcnfo TrnnquIIII, qunIcho osomIo
ofrn orfnrcI nd InforossnnfI scoorfo.
on crodo nbbInfo grossI robIomI n fnro
II cnIcoIo or II piuno: I nosfrI vofforI
normnII N sono cosfnnfI, ognI dIrozIono o
In dIrozIono rIncInIo o nbbInmo cho In
curvnfurn rIncInIo o zoro, ossIn
( ) 0 = p K
piano
.
!o sfosso rngIonnmonfo noI confronfI dI unn oferu cI orfn n dIro cho ognI dIrozIono o unn
dIrozIono rIncInIo con curvnfurn nrI nII'Invorso doI rnggIo doIIn sforn, o quIndI
( )
2
1 1 1
r r r
k k p K
w v sfera
= = = [003]
So In cosn comIncIn n sombrnrvI froo somIIco, consIdorInmo II cilindro: quI Io
dIrozIonI rIncInII sono duo, unn gInconfo suIIn suorfIcIo doI cIIIndro o nrnIIoIn nI suo
1iguru 2 - Le direxioni principuli
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
4l
nsso, I'nIfrn fnngonfo nI corchIo cho o sozIono doI cIIIndro; fngIInndo un o or I cnmI, unn
sI comorfn como quoIIn doI Inno, I'nIfrn como quoIIn doIIn sforn. Mn sIccomo In rImn o
0, nncho quI nvromo ( ) 0 = p K
cilindro
.
I nIIorn, dov'o II robIomn Ioh, o noI Thooromn IgrogIum: Quulunque funxione tru
ouperfici che conoerti le diotunxe tru i punti dete unche conoerture lu curtuturu
guuooiunu.
VIsunIIzzInmo In un qunIcho modo II II gunIo: non so voI, mn Io ho un rIcordo doIIn fonorn
ofn dnI mIo AfInnfo CoogrnfIco oAgosfInI, uIfImn ngInn,
dovo vonIvnno sIognfo Io roIozIonI cnrfogrnfIcho: corco dI
rnrosonfnro In cosn quI dI fInnco, In 1iguru 3.
Ior rImn cosn sI rondo In Torrn (sforn nI confro) o In sI
Inzzn donfro un cIIIndro; oI sI fIrn un rnggIo forrosfro
nssnnfo or II unfo cho cI Inforossn o Io sI rosoguo sIno nI
cIIIndro, dovo sI sognn II unfo; IndI, sI nro II cIIIndro o sI
gunrdn cosn vIono fuorI (un nIfro vngo rIcordo o cho quosfn sIn
unn roIozIono dI Morcnforo, mn non gnrnnfIsco). I
nbbnsfnnzn ovIdonfo
2?
cho I nrnIIoII (vo no ho IndIcnfo uno)
dIvonfnno corchI suI cIIIndro o I morIdInnI (non IndIcnfo suIIn
sforn) dIvonfnno roffo (quoIIn In frovnfo suI cIIIndro). !'uIfImo
nssnggIo (sognro II cIIIndro o mofforIo suI Inno) non dn
robIomI, vIsfo cho hnnno onfrnmbI curvnfurn zoro; II gunIo o
cho perJe/e quolcoeo nello proiecione Jollo efero ol cilinJro, o
quIndI dnI Tooromn IgrogIo non consorvnfo In dIsfnnzn frn I
unfI (consorvnfo un mucchIo dI nIfro coso InforossnnfI, mn
quosfn o un'nIfrn sforIn).
Iorfunnfnmonfo, osIsfono roIozIonI cho, nImono or quoIIo cho cI Inforossn, funzIonnno
un ochIno mogIIo: qunndo nbbInmo nrInfo doIIn vIsIono doI mondo dn nrfo doI Consus
Iuronu nbbInmo doffo "quoei Inffn", InfnffI In roIozIono cho Ioro ufIIIzznno or
"sInnnro" gII SfnfI !nIfI o In Proiecione einueoiJole Ji Soneon-Ilone/eeJ: non sfInmo n
fnrvI II dIsogno, cI IImIfInmo n dIro cho rIchIodo In dofInIzIono dI un neriJiono cen/role
0
n fnro dn confro doIIn mnn o, so rnrosonfInmo con | In InfIfudIno o con In
IongIfudIno doI unfo, In mnn sI rIcnvn dIroffnmonfo noI Inno r-y como:
( )
|
|
=
=
v
x cos
0
[004]
cho vIono docIsnmonfo somIIco dn cnIcoInro, od hn nIcuno cnrnfforIsfIcho Iuffosfo
InforossnnfI: or fnro qunIcho osomIo, unfI nd ugunIo InfIfudIno sI frovnno suIIn sfossn
IInon orIzzonfnIo; InoIfro, Io Iunghozzo doI nrnIIoII sono rnrosonfnfo noIIn corroffn
roorzIono; InfIno (o quosfo orn Imorfnnfo or II Consus Iuronu) rogIonI con In sfossn
nron suIIn Torrn nnIono con In sfossn nron suIIn mnn.
"...CnrIno, o como vIono In Torrn" Snovo cho I'nvrosfo chIosfo; In frovnfo In 1iguru 4, In
cuI In unn vIsIono mono CIorgInoconfrIcn (noI sonso dI CoorgIo Iush) doII'unIvorso
nbbInmo roso II morIdInno dI CroonwIch como rIncInIo
28
.
2?
Mofodo dn non usnro: "nfn unn sforn dI oqunzIono r
2
+y
2
+x
2
=R
2
o un cIIIndro r
2
+y
2
=R
2
, In roffn nssnnfo
or I'orIgIno o II unfo hn oqunzIono...." occoforn. IordIfn dI fomo IndIcIbIIo, con un o dI frIgonomofrIn fuffo
vIono rnfIcnmonfo ImmodInfo [...ne ne eono occor/o in /orJo e/o, pur/roppo... (IJA)].
28
Mnn gonornfn nffrnvorso II soffwnro MIcroCAM, grnfuIfnmonfo roorIbIIo In rofo. MoIfo dIvorfonfo.
1iguru 3 - Un lontuno
ricordo
IuJi Mo/leno/ici
umoro 083 - Icombro 2005
42
AIIorn, dov'o II busIIIIs SomIIcomonfo, II Consus Iuronu usn quosfn roIozIono, monfro
I'AMS, conscIo doII'IrroroducIbIIIfn
suI Inno doI sofforo sforIco
occunfo dngII SfnfI !nIfI, usn I
unfI suIIn suorfIcIo sforIcn or
cnIcoInrno II bnrIconfro; or quosfo
sfnnno IIfIgnndo.
Orn ofofo scogIIoro frn fro
concIusIonI dIvorso:
SnInmo cho nIcunI IofforI
hnnno grossn fnmIIInrIfn con
In cnrfogrnfIn; socondo voI,
dov'o II bnrIconfro doIIn
ooInzIono or I'IfnIIn I
nbbnsfnnzn robnbIIo cho, dovondo consIdornro In Snrdognn o In SIcIIIn, sIn In un
osfo Iuffosfo umIdo, mn "n occhIo", nncho non fonondono confo, mI sn cho fInInmo
suI bngnnfo...
Mn socondo voI, qunI'o II bnrIconfro doI IofforI dI !M QuI, robnbIImonfo sono gII
nmIcI nusfrnIInnI, n combInnro doI gunI.
Ho II Ionfnno rIcordo dI un brovIssImo rncconfo dI fnnfnscIonzn In cuI dogII nIIonI
InscInvnno unn fnrgn su un vocchIo coo dI nIboro; In mIgIInIn dI IInguo, suIIn fnrgn
orn scrIffo: "Confro doII'!nIvorso. !IIovnmonfo numoro..., Anno....". II fIfoIo orn:
QuonJo eie/e e/o/i in equiliIrio eul ceppo ol cen/ro Jell`unitereo cle ol/ro ti ree/o Jo
fore:
29
.
29
Autove: Gvunt CuvvIngton - TIto!o ovIgInu!e: Affor you`vo sfood on fho !og nf fho confor of fho !nIvorso,
whnf Is fhoro Ioff fo do Anno l9?4. IubbIIcnfo, In IfnIInno, noI voIumo dI !rnnIn "MIcrofnnfnscIonzn: nIfro 44
mIcrosforIo" [Doc, Conunicocione pereonole].
1iguru 4 - Home, oueet home
I, '~:.s.-:
~:.-. I.:.
.-:- I. .:-.-s-+/:

Potrebbero piacerti anche