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AGENZIA DELLA CGIL VENETO fondata da Marco Masi

VENETOLAVORO
Agenzia della CGIL del Veneto Anno XV n. 13 del 11 maggio 2006 Dir. resp. Simonetta Pento Aut. Trib. di VE n. 1190 del 15.5.95
Redazione via Peschiera 5 30174 Mestre VE veneto.lavoro@veneto.cgil.it - Stampa CPSS Mestre Venezia
SANIT VENETA:
ORA SI TRATTA
La Regione abbandona le rigidit e tratta sulla
sanit pubblica. Il primo risultato dopo una dura
vertenza contro i tagli alle spesa per il persona-
le iniziata in aprile con presidi e mobilitazioni in
tutte le ULSS arrivato il 9 maggio, dopo una
pi che riuscita manifestazione dei lavoratori di
tutta la regione a Venezia. Oltre 5.000 persone,
tra dipendenti delle ULSS venete e delegazioni
di pensionati, hanno sfilato sotto una pioggia
battente per le calli, percorrendo la citt, dalla
stazione ferroviaria di Santa Lucia fino alla sede
della Regione a Palazzo Balbi. Qui una delega-
zione di sindacalisti stata ricevuta dall'asses-
sore alle risorse umane Stefano Valdegamberi,
delegato da quello alle politiche sanitarie, Flavio
Tosi, assente per motivi personali.
Al termine dell'incontro stato sottoscritto un
accordo in cui la Regione si impegna ad "attiva-
re un comune Tavolo di confronto" allo scopo di
analizzare la situazione degli organici del com-
parto sanitario nel Veneto e "individuare le
coerenti soluzioni in materia di acquisizione del
personale da parte delle Aziende Sanitarie, al
fine di garantire il mantenimento dei livelli essen-
ziali di assistenza, la qualit dei servizi e l'orga-
nizzazione del lavoro nel quadro di una pi
ampia discussione sulla programmazione socio-
sanitaria".
Nell'accordo si conferma la disponibilit "di indi-
viduare altre soluzioni, non contemplate nella
DGR n. 919 del 28/03/2006, per raggiungere l'o-
biettivo del contenimento della spesa". Il che
significa che si ricercheranno strade alternative
a quelle prospettate e indirizzate a decurtare
pesantemente gli organici.
Il Tavolo di confronto verr insediato dall'asses-
sore Flavio Tosi ed il primo appuntamento per
il pomeriggio del 16 maggio.
Soddisfatte CGIL CISL UIL, sia per la riuscita
della manifestazione (nonostante non fosse
sciopero, vi hanno partecipato tantissimi lavora-
tori in turno di riposo), che per il risultato conse-
guito. "La vertenza ancora aperta - dicono -
per la Regione ha abbandonato le rigidit ed
accettato il confronto, che si svilupper sulla
base dei criteri indicati nel verbale di intesa, a
garanzia di un'assistenza sanitaria di qualit per
i cittadini e di riconoscimento del ruolo dei lavo-
ratori".
Foto di Franco Piacentini
CGIL CISL UIL:
I TAGLI ALLE RISORSE SONO
SCARICATI SUI CITTADINI
La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanit del Veneto in
corso da tempo, per il rinnovo del contratto, scaduto da oltre due anni, e con-
tro il blocco delle assunzioni di personale nelle Aziende Sanitarie deciso dalla
Giunta Regionale importante, perch si propone, accanto al miglioramento
delle condizioni dei lavoratori e al rispetto dei diritti degli operatori sanitari, il
miglioramento della qualit dei servizi per i cittadini.
Per CGIL CISL UIL essere rigorosi nell'uso delle risorse pubbliche una scel-
ta giusta: siamo stati coerenti in questi anni nel denunciare gli sprechi, le clien-
tele e l'uso distorto delle risorse.
Ma l'efficienza non si deve ottenere dimenticando che, riducendo il livello di
risorse messe a disposizione, gli obiettivi di salute non sono raggiungibili e la
qualit delle prestazioni diminuisce.
Puntare tutto sulla limitazione delle risorse, finisce col ridurre prestazioni e
qualit degli interventi, in una logica inaccettabile che non efficienza. Con la
riduzione del personale la qualit delle prestazioni rischia di peggiorare non-
ostante l'impegno degli operatori, le liste di attesa di allungarsi ulteriormente,
si impedisce la riconversione di un sistema, ancora troppo "ospedalocentrico",
per aprire servizi per la prevenzione, soprattutto nei luoghi di lavoro, nel terri-
torio e a domicilio per rispondere alla domanda di assistenza di migliaia di per-
sone non autosufficienti.
I tagli alle risorse per la sanit continuano ad essere scaricati sui cittadini e
sulle famiglie che hanno visto aumentare la spesa a loro carico, con aumenti di
ticket, rette e tariffe.
La Giunta deve cambiare direzione di marcia: aprire, come richiesto da tempo,
un confronto serio per affrontare i nodi strutturali del deficit di bilancio e per
definire una nuova programmazione, varando il nuovo Piano Socio Sanitario
che manca da dieci anni in Veneto.
Lo deve fare coinvolgendo il Sindacato e coinvolgendo i Comuni, da troppo
tempo esclusi da un centralismo regionale, che impedisce di concordare deci-
sioni fondamentali per garantire servizi di qualit ai cittadini.
Stefano Cecconi, Franco Lorenzon, Enrico Biscaro
CGIL, CISL, UILdel Veneto
SANIT PRIVATA IN SCIOPERO L11 MAGGIO
PIU' DI 1.000 DAL VENETO
MANIFESTANO A ROMA
Anche i lavoratori della sanit privata (150.000 in Italia) sono in
lotta. L' 11 maggio scenderanno in sciopero e daranno vita ad una
manifestazione nazionale a Roma per il rinnovo del contratto.
In pi di 1.000 partiranno dal Veneto a bordo di pullman o di car-
rozze prenotate sui treni con bandiere, striscioni, maschere e
megafoni per dar vita ad una protesta che vogliono colorata e
visibile.
"Dopo oltre ventotto mesi dalla scadenza contrattuale - scrivono
le Segreterie Fp Cgil, Cisl Fp, Fpl Uil del Veneto - il confronto non
ancora partito a causa dell' arroganza delle Associazioni dato-
riali di AIOP-ARIS che rifiutano di sedersi al tavolo di trattativa.
In tutte le strutture della sanit privata del Veneto in questi giorni
si sono svolte assemblee. I lavoratori protestano, giustamente,
perch vedono negato il diritto al rinnovo del contratto di lavoro
da imprenditori garantiti dal sistema sanitario pubblico e assistiti
dai sistemi di accreditamento regionali che non hanno alcun
rischio di impresa, che sono pagati attraverso i soldi di tutti i cit-
tadini e che si ridistribuiscono i profitti senza alcun controllo del
pubblico. Vi sono imprenditori che hanno aumentato del 20% il
loro giro d'affari e che, mentre i lavoratori restano senza contrat-
to, acquistano le testate giornalistiche, investono nel sistema
finanziario e quotano le loro societ in borsa.
Con lo sciopero i lavoratori intendono affermare la propria digni-
t professionale e chiedono un intervento chiaro e trasparente di
tutte le istituzioni pubbliche che ne hanno competenza contro le
pretese di chi nega il confronto negoziale ed un equo trattamen-
to contrattuale dei propri dipendenti."
STUDI PROFESSIONALI
DOPO 30 ANNI
UN VERO CONTRATTO
Dopo 30 anni finalmente c' un contratto degno di questo nome
per i dipendenti degli studi professionali (un milione in Italia e pi
di 60.000 nel Veneto, per il 75% donne). Lo hanno appena sigla-
to Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil con le Associazioni
Professionali (avvocati, consulenti, ingegneri, dentisti, etc) che
hanno accettato di regolamentare le condizioni di lavoro in un set-
tore fino a ieri contrassegnato da una miriade di accordi, quasi
esclusivamente salariali, di associazione o territoriali.
"Tra gli elementi innovativi di questa intesa - segnalano Leonardo
Zucchini, Riccardo Camporese, Ivana Veronese, Segretari regio-
nali di Filcams, Fisascat, Uiltucs - figurano la disciplina del telela-
voro, la regolazione dei contratti a termine, a tempo parziale e
l'apprendistato professionalizzante", tutte forme che nella dimen-
sione fortemente frammentaria del settore rischiano di tradursi in
estrema precarizzazione del lavoro. Basti pensare che nel
Veneto la media di meno di due dipendenti per studio.
"Sul piano economico - dicono Zucchini, Camporese e Veronese
- sono previsti aumenti che vanno da un minimo di 48,34 a un
massimo di 80,49, con decorrenza dal primo gennaio 2006. Il
contratto scadr nel settembre 2007 ma c' gi l'impegno a costi-
tuire il fondo per la previdenza integrativa entro la fine di que-
st'anno e definire le regole sulla rappresentanza sindacale.
Inoltre, per la prima volta prevista la contrattazione di secondo
livello, che sar su base regionale, e l'istituzione dell'Ente
Bilaterale, anch' esso regionale, con funzioni precise in materia di
sussidi ai lavoratori e alle imprese oltre che di formazione.
Migliorano anche le prestazioni della cassa assistenza sanitaria
supplementare (CADIPROF) il cui successo testimoniato dai 73
mila iscritti". Il contratto nazionale, ricordano i sindacalisti, " la
tappa finale di un percorso lungo e difficile di relazioni sindacali
che negli ultimi anni ha avuto una accelerazione dopo il ricono-
scimento, nel 2001, della titolarit delle associazioni professiona-
li a trattare e all' avvio del fondo per la formazione continua e di
CADIPROF.
Per il Veneto, dove i lavoratori negli studi professionali vengono
stimati in circa 61.000, l'accordo di straordinaria importanza
perch da tempo oramai c' una consolidata esperienza di sin-
dacalizzazione della categoria e una trattativa per il primo con-
tratto regionale. Il risultato raggiunto premia l'impegno del sinda-
cato nella ricerca definire regole contrattuali che unificano il set-
tore e lo rendono pi idoneo ad affrontare le sfide che vengono
dai cambiamenti e dalle innovazioni in atto a livello nazionale ed
europeo. Finalmente le "impiegate" e gli "impiegati" degli studi
professionali potranno sentirsi una vera categoria, riconosciuta a
tutti i livelli nei diritti e nelle tutele, con la giusta valorizzazione di
una professionalit che contribuisce fortemente alla erogazione
di servizi fondamentali ai cittadini.
Filcams, Fisacat e Uiltucs del Veneto auspicano che a breve sia
possibile riaprire il tavolo della contrattazione a livello regionale
per definire il contratto integrativo che riconosca le peculiarit e il
ruolo che gli studi e i loro dipendenti svolgono nella realt vene-
ta contribuendo al miglioramento della qualit della vita e dello
sviluppo economico e sociale". Tra le materie che si tratteranno a
questo livello figurano i diritti di informazione, il confronto con le
istituzioni regionali e territoriali, il salario variabile, la formazione,
l' Ente Bilaterale regionale per la gestione delle controversie indi-
viduali e per la promozione della formazione continua.
TRASPORTO LOCALE:
ANCORA UNA GIORNATA
DI SCIOPERO
Nuovo stop di tutti i dipendenti delle aziende di trasporto pubbli-
co locale (autobus, tram e metropolitane) il prossimo 19 maggio.
Lo sciopero, questa volta di 24 ore, segue quello di otto ore del
28 aprile e quello di otto ore del 6 marzo.
Al centro della protesta, proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl e
Uiltrasporti, la vertenza per il rinnovo del biennio economico del
contratto collettivo nazionale di lavoro (2006 - 2007).
Le organizzazioni sindacali, considerato l'andamento dell'inflazio-
ne e la necessit di tutelare il reddito dei lavoratori, chiedono una
rivalutazione del 6% delle retribuzioni, pari ad un valore, a para-
metro medio, di 111,00 euro mensili lordi.
Le controparti, Asstra e Anav, dopo aver richiamato le difficolt
economiche delle aziende dovute ai mancati adeguamenti dei
trasferimenti di risorse destinate al trasporto pubblico locale e ai
tagli previsti dall'ultima legge finanziaria, hanno ribadito la loro
indisponibilit a proseguire la trattativa.
Per il segretario nazionale della Filt Cgil, Franco Nasso, "non-
ostante lo sciopero nazionale del 28 aprile abbia registrato un'
adesione superiore al 95%, non vi sono stati segnali positivi dalle
controparti. I lavoratori e le lavoratrici del trasporto pubblico loca-
le hanno diritto al rinnovo del contratto, pertanto il confronto non
pi rinviabile. Asstra e Anav devono riaprire il tavolo senza pi
pregiudiziali, richiamando le aziende alle loro responsabilit.
Senza un accordo in tempi brevi sar inevitabile un inasprimento
della lotta. Le organizzazioni sindacali - conclude Nasso - hanno
denunciato da tempo la grave situazione al governo e agli enti
locali perch intervengano, per quanto di loro competenza, per
evitare che l'inerzia delle aziende si scarichi esclusivamente sulle
spalle degli autoferrotranvieri e che il conseguente conflitto provo-
chi gravi disagi ai cittadini che invece potrebbero essere evitati".
VENETOLAVORO
2 gioved 11 maggio 2006
12 maggio
Treviso - ITT Mazzetti ore 9.00 - Giornata di studio/convegno naziona-
le su Laicit dello stato laicit della scuola organizzata da CGIL, FLC,
MCE e Proteo fare sapere. Nel pomeriggio la tavola rotonda Valori
forti per una scuola laica sar conclusa da Morena Piccinini della
segreteria CGIL Nazionale.
12 maggio
Mestre - Sede CdLM Via Ca Marcello 10 ore 15.00
Inaugurazione del Centro Antimobbing della CGIL veneziana.
Partecipano Marco Bortolussi e Sergio Chiloiro, della CdlM di Venezia
e il dott. Massimo De Felice, psicologo.
13 maggio
Belluno - Teatro del Centro Giovanni XXIII - Nel 60 della Costituente
il comitato provinciale Salviamo la Costituzione organizza I valori
della Costituzione Italiana. Partecipano on. Mino Martinazzoli, on.
Franco Bassanini e Paolo Nerozzi della segreteria CGIL Nazionale.
14 maggio
Istrana (TV) Ca Florens - Mediofondo di Primavera Edizione del
Centenario CGIL. Cicloraduno aperto a tutti/tutte gli iscritti alle varie
Associazioni e Gruppi Ciclistici e valido per il campionato provinciale
Treviso e Veneto.
VENETOLAVORO gioved 11 maggio 2006 3
AUCHAN: TROPPE DECISIONI
UNILATERALI
Clima sindacale accesso in Auchan, il colosso francese che ha
acquisito la Rinascente ed presente in Italia e nel Veneto con
diversi ipermercati.
Il punto della situazione l'ha fatto in questi giorni la riunione regio-
nale dei delegati che ha prodotto un ordine del giorno, minac-
ciando azioni di lotta qualora non ci fosse una svolta positiva nel
confronto con l'azienda e nelle stesse relazioni sindacali. Non
dimentichiamo che, tra l'altro, ancora pendente una denuncia
da parte del gruppo nei confronti dei segretari di Filcams,
Fisascat, Uiltucs di Vicenza che pi di un anno fa, in una confe-
renza stampa, avevano dichiarato che nel supermercato cittadino
si sarebbero verificati casi di mobbing, che gli orari di lavoro non
venivano rispettati e che in qualche caso sarebbe stato perfino
negato ai lavoratori di recarsi alla toilette.
Quanto alla vertenza aziendale, ritorna il nodo legato all' acquisi-
zione della Rinascente e la pretesa di Auchan di intaccare diritti
acquisiti dai lavoratori.
"I delegati - recita l'ordine del giorno - respingono la decisione del
gruppo di interrompere alla data del 31 dicembre 2005 la validit
e l' applicazione dell' integrativo ex Rinascente.
Il voler trasformare le quote di salario sino ad allora percepite in
acconto sui futuri incrementi, testimonia la scarsa considerazione
di Auchan di quelli che sono i diritti maturati dai lavoratori,
lasciando intendere che questi vivranno solo fino a quando l'a-
zienda lo vorr".
Se esistono problemi (organizzativi e legati al calo dei consumi),
prosegue l'ordine del giorno, vanno affrontati per quello che sono
"in un negoziato franco, nel rispetto reciproco".
Quello che non condivisibile la continua assunzione da parte
dell'azienda di "decisioni unilaterali che mettono in crisi le rela-
zioni sindacali, puntando sempre pi a rapporti diretti con i singoli
lavoratori, privi di qualsiasi potere contrattuale nei suoi confronti.
A tale principio si ispirano, anche, le recenti forme di utilizzo dei
contratti di lavoro a intermittenza a tempo determinato".
I delegati del Veneto hanno inoltre dichiarato "inaccettabile" la
proposta dell'azienda di accordo ponte. "Infatti, la ultrattivit (per
di pi solo "convenzionale") della contrattazione fino al 31 dicem-
bre 2006, viene fatta dipendere - dicono - dall'impegno del sinda-
cato a non attivare iniziative di lotta; dall'avvio di un negoziato
solo su temi indicati dall'azienda (salario variabile, premio di
reparto, azionariato dei dipendenti) senza alcun legame con la
piattaforma e a patto che sia raggiunta un'intesa come condizio-
ne per un ulteriore anno di ultrattivit convenzionale.
E' invece indispensabile - aggiungono - che il confronto avvenga
in un clima di "bocce ferme" sulla piattaforma sindacale eliminan-
do, quindi, dal tavolo la disdetta unilaterale e strumentale dell'
integrativo ex Rinascente, operata da Auchan". Qualora nei pros-
simi incontri non vi fossero risposte adeguate i delegati del
Veneto dichiarano la disponibilit ad intraprendere iniziative di
lotta. Infine l'ordine del giorno esprime "pieno appoggio" ai segre-
tari Filcams, Fisascat e Uiltucs di Vicenza, "denunciati da Auchan
solo per aver dato voce ai problemi delle lavoratrici di quel super-
mercato. Chiediamo ancora una volta ad Auchan di ritirare la
denuncia, unico atto comprensibile condiviso dai lavoratori".
PULIMENTO: SALTA IL TAVOLO
CONTRATTUALE
Sciopero e manifestazione a Roma il primo giugno delle imprese
di pulizia ed altre 8 ore di sciopero da effettuarsi entro giugno con
modalit decise a livello territoriale. Lo ha deciso il coordinamen-
to sindacale di settore dopo che il negoziato per il rinnovo con-
trattuale si arrestato a seguito della decisione degli imprendito-
ri di sospendere unilateralmente gli incontri.
Dopo 6 mesi di negoziato e "nel momento in cui la trattativa dove-
va realizzare una svolta di metodo e di merito, la decisione della
controparte di annullare gli incontri programmati fa prevalere i vizi
molto vecchi delle Associazioni Imprenditoriali del settore che
aderiscono a Confindustria (Fise), Lega delle Cooperative
(Ancst), Confcooperative (Federlavoro e servizi), Confapi, Agci",
osserva un documento di FILCAMS-CGIL FISASCAT-CISL UIL-
TRASPORTI-UIL. "Queste associazioni - aggiungono - a parole,
sollecitano l' impegno delle OO.SS. sul problema delle regole, ma
nei fatti tendono a ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori, favo-
rendo le gare di appalto al massimo ribasso ed agevolando il pro-
liferare delle imprese fasulle, cooperative spurie, del lavoro nero
e precario". Il tavolo aveva gi affrontato i temi legati alla sfera di
applicazione, alla classificazione ed all'art. 4 sulla cessazione di
appalto, "che avevano consentito - spiegano FILCAMS-CGIL
FISASCAT-CISL UILTRASPORTI-UIL - di raggiungere un punto
di equilibrio condiviso che necessitava di ulteriori precisazioni.
In previsione degli incontri successivi le parti si erano scambiati
documenti sull' apprendistato, i contratti a termine, il part-time ed
il sistema delle relazioni sindacali che riflettevano impostazioni
diverse e distanti che, in linea con la tradizione negoziale del set-
tore, avrebbero dovuto formare oggetto di minuzioso confronto".
Ma stato a questo punto che le associazioni datoriali hanno
sospeso il tavolo.
ACCORDO PER LA GOMMA
PLASTICA
Rinnovato il biennio economico per il settore della gomma plasti-
ca. L'intesa stata sottoscritta nella tarda serata del 9 maggio da
Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil e dalla Federazione Gomma-
Plastica (l'associazione degli imprenditori aderente a
Confindustria).
Sono circa 130.000 i lavoratori interessati, impiegati in oltre 2.500
aziende di piccole e medie dimensioni ma anche in imprese mul-
tinazionali di rilievo (Pirelli, Bridgestone, Goodyear, Michelin,
ecc). L'aumento medio parametrato di 83 euro, suddiviso in tre
tranche. Soddisfatti i sindacati che fanno rilevare come i 83 euro,
"incassati" a fronte di una richiesta iniziale di 85 euro, corrispon-
dano ad un montante salariale nel biennio 2006-2007 di 1400
euro lordi, a tutela del salario reale. Definita anche un' intesa sul-
l'apprendistato, in materia di formazione e profili professionali,
"che consente - sostengono Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil
- l'assunzione di apprendisti con norme omogenee su tutto il ter-
ritorio nazionale, l'ampliamento di informazione e del ruolo delle
RSU, e percorsi di stabilizzazione che sanciscono l'assunzione a
tempo indeterminato di almeno il 70% degli apprendisti".
Ora l'intesa sar sottoposta alla valutazione dei lavoratori.
laicitdelloSTATO
laicitdellaSCUOLA
venerd 12 maggio 2006ore 9.00
TREVISO - ITT Mazzotti - via Tronconi
9.30 introduce Antonio Giacobbi segretario generale FLC CGIL Veneto
Stato laico e classi dirigenti in Italia
Nicola Tranfaglia docente di Storia europea e di giornalismo, Universit di Torino
La laicit come percorso di formazione
Clotilde Pontecorvo docente di Psicologia delleducazione, Universit di Roma
Costituzione e insegnamento della religione nelle scuole
Corrado Mauceri avvocato, La Scuola per la Repubblica
14.30 Etica pubblica
Giovanni Cimbalo docente di Diritto ecclesiastico, Universit di Bologna
15.00 tavola rotonda: Valori forti per una scuola laica
Diana Cesarin segretaria nazionale MCE Domenico Chiesa presidente CIDI
Bruno Forte gi presidente AIMC Renata Rossi vicepresidente ANDIS
Lino Sartori UCIIM membro CNPI
coordina Omer Bonezzi presidente nazionale Proteo fare/sapere
17.30 Conclusioni
MORENA PICCININI segretaria confederale CGIL Nazionale
giornata di studio/convegno nazionale
VENETOLAVORO
4 gioved 11 maggio 2006
CONSORZI DI BONIFICA "TAGLIATI" DALLA REGIONE
IL SINDACATO OPPONE UN' IDEA DI RILANCIO
Rilanciare e non affossare i Consorzi di Bonifica: sostanzialmente questa l'
idea che ha spinto la Flai del Veneto a costruire una proposta di legge regio-
nale sulla materia, da sostenere assieme alle altre organizzazioni sindacali ed
alle associazioni degli agricoltori.
"Al di l del fatto che da tempo sentivamo l'esigenza di veder aggiornato e
valorizzato il ruolo di questi enti, che hanno un grande patrimonio strumenta-
le, di saperi e di professionalit - spiega il segretario generale, Roberto
Montagner - abbiamo deciso di presentare un' ipotesi di riordino, anticipando
la stessa Giunta veneta, dopo che la Finanziaria regionale 2006 ha messo a
repentaglio qualcosa come 22 milioni di euro destinati ai Consorzi per le opere
di manutenzione.
Con una mossa a sorpresa, infatti, la Regione ha esentato dal versamento
della tassa consortile tutti i contribuenti che pagano cifre inferiori ai 20 euro e,
nel contempo, ha annunciato una modifica della normativa, senza meglio spe-
cificare le proprie intenzioni.
Ci ci preoccupa poich - oltre ad introdurre una stranissima discriminazione
tra chi tenuto a pagare un tributo e chi no, basandosi esclusivamente sull'
entit del dovuto - si opera un taglio drastico alle risorse dei Consorzi, pregiu-
dicandone la stessa operativit".
Secondo la Flai, invece, i Consorzi vanno rilanciati e valorizzati, non solo per
la funzione che gi oggi ricoprono, ma anche per quella che possono assu-
mere in prospettiva. "Nel Veneto - dice Montagner - la tutela delle risorse idri-
che importantissima. Basti pensare che ormai basta un po' di pioggia per
mandare sott'acqua interi territori o, viceversa, un po' di siccit per mettere in
crisi intere produzioni agricole.
Non solo; ci troviamo e ci troveremo sempre di pi a dover fare i conti con un
problema di qualit delle acque. Dovremo porci il problema di come questa
risorsa viene raccolta, gestita e smaltita non solo in relazione all' uso agricolo,
ma anche industriale e turistico - e, perch no, energetico-. Bisogna, insomma,
passare ad un'idea di "bonifica integrale" e, con essa, all'attribuzione di nuovi
compiti ai Consorzi che dovranno essere sempre pi aperti al territorio".
E' sulla base di questa idea guida che la Flai ha impostato la propria proposta,
avviando incontri con CISL e UIL di categoria da un lato, e con CIA e Coldiretti,
dall'altro. "Abbiamo registrato convergenze su molti punti - riferisce Montagner
- e riteniamo di poter in breve tempo essere in grado di presentare un docu-
mento unitario alla Regione.
Poco ci interessa discutere se gli attuali 20 Consorzi sono tanti o pochi, se poi il problema che qualcuno pensa di tagliare le risorse
e subappaltare.
Non dobbiamo partire da scelte politiche precostituite, ma da criteri tecnico scientifici e dal ruolo che vogliamo attribuire a questi enti.
Di questo vogliamo discutere con la Giunta regionale e per questo metteremo in campo una proposta precisa e dettagliata sulla quale
siamo pronti a confrontarci con tutti i soggetti interessati, compresi gli Enti locali, pi direttamente coinvolti in un' idea di valorizzazione
e qualificazione dell'attivit dei Consorzi."
CONSORZI DI BONIFICA VENETI
1 Adige- Garda; 2 Agro Veronese; 3 Valli Grandi; 4 Zerpano Adige
Gu; 5 Padana Polesana; 6 Polesine Adige; 7 Delta Po; 8
Euganeo; 9 Adige Bacchiglione; 10 Bacchiglione Brenta; 11
Riviera Berica; 12 Medio Astico; 13 Pedemontana Brenta; 14
Sinistra Medio Brenta; 15) Dese Sile; 16 Pedemontana Bretella;
17 Destra Piave; 18 Sinistra Piave; 19 Basso Piave; 20 Pianura
Veneta; L.E.B.
Con l'emendamento alla Legge Finanziaria 2006 (art.50 -
Concorso della Regione nella contribuzione corrisposta ai con-
sorzi di bonifica) la Regione Veneto, oltre ad assumere l'impegno
di esentare, entro il primo gennaio 2007, dalla tassa consortile
circa 925 mila famiglie, quelle che erano chiamate a versare un
contributo inferiore a 20 euro annui, si pone l'obbiettivo di pre-
sentare in Consiglio regionale, entro il 31 Dicembre 2006, il
nuovo disegno di legge di riordino dei consorzi di bonifica del
Veneto.
Oltre a quelle che pensiamo essere legittime perplessit sull'op-
portunit di esentare una parte, e solo una parte di contribuenti,
da una tassa su un servizio di cui si traggono benefici generali,
riteniamo non sia stato valutato compiutamente il fatto che le
mancate entrate, circa 22 mil. di euro, andranno nel tempo ad
intaccare pesantemente l'autonomia funzionale e gestionale dei
consorzi di bonifica, a discapito dell'occupazione e della qualit
e dell'efficacia del servizio erogato.
Per quanto sopra, a nostro avviso, ancor prima di assumere scel-
te che possono risultare condizionanti e improvvide, la Regione
dovrebbe, di concerto con tutti i soggetti e attori territoriali: istitu-
zionali, imprenditoriali, sociali, porsi l'interrogativo se nel Veneto
ci sia bisogno di un riordino legislativo dei consorzi di bonifica.
Riordino che a nostro avviso dovrebbe guardare non tanto ad un
generico taglio dei costi, ma ad una nuova e moderna centralit
che la recente legislazione Nazionale e Comunitaria gi ora asse-
gna ai consorzi di bonifica.
L'IDEA DELLA BONIFICA INTEGRALE
Sarebbe dunque assai pi opportuno prendere atto dell'acquisi-
zione della polivalenza funzionale dell'attivit di bonifica, con fun-
zioni tra loro integrate e finalit consistenti nella conservazione
del suolo, nella provvista e gestione delle risorse idriche a preva-
lente uso irriguo, nella salvaguardia e valorizzazione dell'ambien-
te. Tale polivalenza funzionale assume la specialit propria della
bonifica integrale, contribuendo in modo decisivo alla sicurezza
territoriale, ambientale e alimentare.
Sul piano della realizzazione delle azioni legate all'idea della
bonifica integrale, il confronto, la concertazione e la collaborazio-
ne con gli Enti Locali per i Consorzi di Bonifica dovr diventare
una regola costante, condizione questa anche per un pi equili-
brato rapporto e una maggiore conoscenza tra i diversi bisogni
dell'insieme dell' utenza (agricola, industriale e civile).
In Veneto la sicurezza territoriale ed ambientale richiede, in via
prioritaria, azioni di protezione e difesa del suolo, attraverso un
governo del suo uso ed una attenta politica di gestione del terri-
torio fondata sulla prevenzione e sulla manutenzione, che ridu-
cano il rischio idraulico e idrogeologico.
Sulla sicurezza territoriale ed ambientale ha rilevante incidenza il
LA PROPOSTA DELLA FLAI REGIONALE
Verso una nuova legge di riordino dei Consorzi di Bonifica in Veneto
VENETOLAVORO
gioved 11 maggio 2006 5
regime delle acque, le quali, in relazione dalla sempre pi
accentuata variabilit del clima, costituiscono allo stesso tempo
costante minaccia e preziosa risorsa. Inondazioni e siccit rap-
presentano sempre pi eventi ciclicamente ricorrenti, che inci-
dono sulla sicurezza del territorio e sull'ambiente, oltre che
sulle condizioni di vita e sullo sviluppo economico.
DIFESA IDROGEOLOGICA E QUALITA' DELLE ACQUE
Per uno sviluppo sostenibile si pongono quindi sia i problemi di
difesa del suolo e della tutela dell'ambiente, sia quelli per il
reperimento di risorse idriche a costi accessibili per uso irriguo,
di razionale uso delle risorse disponibili, di tutela della qualit e
della quantit delle acque.
In tale scenario si inquadra l'azione della bonifica integrale che,
con la sua moderna polivalenza funzionale, pu offrire un con-
tributo fondamentale alla crescita economica del Veneto futuro,
crescita che sar sempre pi vincolata alla valorizzazione del
territorio, alla salvaguardia dell'ambiente, alle produzioni di
qualit, al primario e alla sua filiera di trasformazione, dove
qualit, sicurezza alimentare sicurezza e qualit del lavoro, svi-
luppo sostenibile saranno sempre pi fattori di nuova e pi effi-
cace competitivit.
In conclusione una nuova legge sui consorzi di bonifica nel
Veneto dovrebbe cogliere gli indirizzi strategici sopra indicati e
definire criteri e risorse certe, tali da rendere possibile un'azio-
ne di modernizzazione a largo respiro, che valorizzi e incre-
menti le conoscenze e le professionalit esistenti e che raffor-
zi e allarghi, se pur in modo graduale, le funzioni e gli ambiti di
intervento tradizionali, quali le funzioni ambientali, il controllo
sulla qualit delle acque, prevenzione vigilanza e primo inter-
vento nei casi di inquinamento ambientale, realizzazione di
processi per la generazione di bio - energia da fonti rinnovabi-
li, ecc.
LE PRIORIT
La legge dovrebbe inoltre indicare da subito alcune priorit che
indichiamo in sintesi:
1) Bacini idrografici, il problema di quanti consorzi ( 20?,
quanti di meno ????) non pu essere un problema di costi, ma
di una corretta individuazione (tecnica/scientifica) dei bacini
idrografici che superi i confini amministrativi, la piena valoriz-
zazione delle conoscenze e delle professionalit esistenti,
assieme a criteri qualit e efficacia dei servizi attraverso anche
percorsi di collaborazione e sinergie, i possibili intrecci tecnici
e funzionali, a fare gestione comune dei bisogni formativi e
delle riconversioni professionali, l'ammodernamento informati-
co. Tutti percorsi che dovranno essere stimolati e sostenuti
finanziariamente dalla Regione.
2) Territorio, occorre riconoscere l'azione della bonifica sul
territorio nel nuovo quadro di riferimento costituzionale deli-
neato con la riforma del Titolo V, Parte Seconda della
Costituzione (legge costituzionale 18 ottobre 2001 n.3) che
assegna alle Regioni il governo del territorio. L'agricoltura pur
mantenendo un peso importante all'interno delle scelte pro-
grammatiche dei consorzi, divider sempre pi la sua centrali-
t con le altre attivit economiche e produttive, gli usi civili e le
questioni pi generali legate alla salvaguardia ambientale. In
questo contesto si rende necessario un coordinamento dell'a-
zione di programmazione.
3) Rappresentanza, si dovr modificare il rapporto all'interno
delle "fasce di rappresentanza", individuando anche forme
nuove di coinvolgimento e partecipazione dell'utenza nei
momenti elettivi; vanno ridotte e riequilibrate le rappresentan-
ze politico/amministrative, cogliendo l'esigenza non pi rinvia-
bile di dare spazio e titolarit ai rappresentanti degli Enti locali.
4) Regole comuni e poteri, i consorzi devono avere un orien-
tamento omogeneo e comune sulla pulizia idraulica che vada a
regolamentare tutte le problematiche attinenti alla gestione
della bonifica, compresa la fossatura privata. I consorzi devono
poter esprimere pareri vincolanti (sulle problematiche idrauli-
che) ai PAT e ai PATI.
5) Oneri finanziari, vanno modificate le fasce di calcolo della
tassazione, in un pi puntuale rapporto tra settori: agricolo,
industriale, edilizio, civile. Va riconosciuto il ruolo di difesa ter-
ritoriale del settore agricolo. Va ampliato il concetto di "benefi-
cio generale" e di servizio di "pubblica utilit" estendendolo alla
fiscalit generale.
NEL PAESE DI BENGODI
La vicenda Autostrade - Abertis ripropone l'attualit del dibattito sui
processi di liberalizzazione e privatizzazione in atto nei trasporti in
Italia. Un tema, peraltro, individuato dalla Filt-Cgil tra quelli centra-
li in occasione del dibattito congressuale recentemente concluso,
che ha messo a disposizione le esperienze maturate in questi anni
nel vivo dei processi che hanno interessato i trasporti.
Esperienze che, finora, descrivono una sorta di "Paese di
Bengodi".
Da una parte, i settori che assicurano profitti, di solito garantiti pi
dalla "generosa" regolazione delle tariffe da parte dello Stato che
non dall'efficacia delle strategie imprenditoriali (telecomunicazioni,
energia, autostrade, gestioni aeroportuali, rifiuti, gas, acqua, ecc.).
Dall'altra, i settori dove il margine pi stretto ed incerto, perch
maggiormente impegnativi dal punto di vista industriale, oppure
perch assoggettati ad obblighi di servizio pubblico o di "universa-
lit" del servizio.
Nel "Paese di Bengodi", sui primi si fanno gli affari, con tutte le dis-
torsioni che la vicenda Autostrade evidenzia, mentre sui secondi i
vincoli di finanza pubblica - magari combinati, come nel caso del
TPL, dal caos normativo - producono l'apparentemente inarresta-
bile degrado del servizio.
Nel "Paese di Bengodi", ancora diffuso, nonostante le esperien-
ze maturate, lo slogan per il quale "privato bello ed efficiente",
malgrado in questi anni si visto che ci non ed anzi, in altri
Paesi europei, (per primi, Francia e Germania) si dimostrato
come, quando prevale l'interesse generale e, in tale senso, si
orienta la programmazione pubblica, possono coesistere, nella
concorrenza, il pubblico ed il privato.
Addirittura, le grandi aziende pubbliche possono svolgere il dupli-
ce ruolo di "equilibratore" nel mercato nazionale e di "testa di arie-
te" nel penetrare il mercato estero, come hanno dimostrato in que-
sti anni innumerevoli casi (per rimanere nei trasporti: AirFrance e
Lufthansa nell'aereo, Sncf e DB nel ferroviario, Deutche Post nella
logistica, i principali handler nelle attivit aeroportuali, ecc.).
Nel "Paese di Bengodi", invece, Alitalia e Trenitalia stanno come si
sa; le principali piattaforme logistiche sono da tempo occupate da
operatori stranieri; il TPL rischia di esserlo prossimamente; i gesto-
ri aeroportuali "strangolano" handler e compagnie aeree; l'autotra-
sporto merci scivola sempre pi ai margini delle attivit; la flotta
pubblica ridotta al traffico passeggeri domestico e, se fossero
confermati alcuni degli scenari ipotizzati per il Gruppo Tirrenia,
prossima al disarmo.
Nel "Paese di Bengodi", infine, chi dovrebbe sorvegliare... dorme.
D'altra parte, pare un comportamento inevitabile quando, a monte,
chi dovrebbe indirizzare, coordinare, regolare e programmare ha
deciso di non svolgere alcun ruolo.
E' cos per Enac nel trasporto aereo e per Anas nella viabilit;
potrebbe esserlo, con le condizioni attuali, per il trasporto ferrovia-
rio, dopo il transito delle competenze da RFI al Ministero o nella
portualit, se non saranno definitivamente abbandonati i propositi
di intervento sulle Autorit Portuali tentati dal precedente Ministro;
lo gi da tempo, nei fatti, nell'autotrasporto merci, dove le rego-
le, apparentemente rigorose, sono in realt un vero e proprio
"colabrodo".
Alessandro Rocchi, Segretario Generale Filt del Veneto
VENETOLAVORO
6 gioved 11 maggio 2006
La fiera di Padova vicino alla stazione. Per visitare la XI mostra
convegno dell'economia solidale e civile, Civitas, il passaggio fer-
roviario sarebbe il pi indicato e in tema. Peccato che un annun-
ciato sciopero dei treni ci faccia optare ancora una volta per l'uti-
litaria a combustibile fossile.
Entriamo in fiera, un po' in colpa per essere venuti in auto, e
acquistiamo una certa pacata contentezza, come di fare cosa
buona: sappiamo che in questa parte di mondo di taglio di costi e
di sfiducia nella crescita le pratiche della economia solidale non
possono che essere il futuro.
Fra vent' anni la prima generazione dei collaboratori, degli interi-
nali a singhiozzo, degli stagionali sistematici, la generazione (tra-
sversale) "a tempo determinato", insomma, avr sessanta, set-
tanta, ottant' anni e/o avranno complicate malattie croniche e non
avranno figli da cui farsi sorreggere e aiutare. La protezione pub-
blica stenta gi oggi per chi vissuto nell'epoca del lavoro conti-
nuo: come non aspettarsi un riciclo di ogni materiale, dovuto
anche alla necessit, che far tutti meno sciuponi e menefreghi-
sti; come non immaginare un futuro di sostegno vicinale, in reti di
mutuo aiuto fra anziani; come non immaginare persone in et,
provenienti dall'epoca del libro, che aiutano i giovani cibernauti a
tradurre il latino e il greco, in cambio di una mano in casa; e come
non immaginare dei partiti trasversali forti composti da quelli che
adesso sono ai margini della societ politica: gli anziani appunto
e giovani, i disabili, gli immigrati, i forse anche i poveri, sicura-
mente le donne.
In un certo senso si parla di queste problematiche nel convegno
organizzato dalla Cgil "Un patto intergenerazionale per lo svilup-
po e i diritti", con protagonisti proprio Spi e Nidil e gli interventi di
Achille Passoni Segretario Confederale e la moderazione di
Sandro del Fattore (Dipartimento politiche del Welfare).
Partendo dal rovesciamento di un luogo comune che legava
invecchiamento della popolazione, denatalit e diminuzione del
PIL, il moderatore chiede ai relatori quali politiche del lavoro,
sanitarie, previdenziali, fiscali, sociali mettere in campo.
Comincia a rispondere Viafora, Segretario Nazionale di Nidil: ci
dice che oggi si rischia una contrapposizione tra generazioni.
Descrive per una contrapposizione non giocata nei luoghi alti
della politica - per via di una politica fisco/welfare non all'altezza
di questa modernit, ma anche perch i giovani di oggi, ci dice,
sembrano aver accettato di stare peggio dei padri e questa accet-
tazione li allontana dalla politica e dal sindacato, gli toglie la
voglia di partecipare- Descrive un fallito passaggio alla societ
della conoscenza, che si traduce prima di tutto nella frattura tra
mondo della formazione e mondo del lavoro, nell' essere consi-
derati giovani (nel senso di: emarginati) fin quando gi la creati-
vit e l'entusiasmo giovanile si stanno esaurendo, i 35 anni.
Ancora Viafora ci parla di una mobilit sociale, soprattutto verso
le professioni, che si arrestata nei primi anni '90 (le declaratorie
professionali sono ferme al '75, proprio quando cominciano a
nascere una miriade di nuove professioni) tenendo la societ
ingessata nelle sue caste e nei suoi privilegi. Il segretario di Nidil
punta anche il dito sulla frattura tra formazione e lavoro.
Egli delinea una possibile uscita nella valorizzazione dei sistemi
territoriali e nelle relazioni tra gli attori sociali e produttivi, nelle
politiche che rendano meno soggettiva la condizione lavorativa.
Betty Leone comincia la sua requisitoria parlando di competitivi-
t, "...come se la competitivit fosse -dice- una parola d'ordine
credibile. Dovremo invece partire dal benessere delle persone,
dal crescere-per-redistribuire".
Parla di invecchiamento e gli astanti ripensano al bombardamen-
to mediatico di come l'invecchiamento della popolazione sia un
fattore di disagio sociale: invece, ci dice Leone, l'invecchiamento
della popolazione un indicatore di successo delle politiche
sociali "si invecchia di pi dove si vive meglio". Per Leone l'in-
vecchiamento pu essere inteso come un ostacolo alla crescita
se solo un assorbitore di spesa pubblica invece che un fattore
di sviluppo. Prosegue la segretaria del Sindacato Pensionati
descrivendo uno sviluppo attualmente, purtroppo, inteso come
sviluppo-senza-diritti, "cos vuole l'economia finanziaria. Se il
benessere di un territorio lo si valuta dal punto di vista squisita-
mete finanziario, non curandosi delle disuguaglianze sociali, allo-
ra a nessuno importer della precariet dei giovani; ma la realt
sociale quella di molti padri e molti nonni che mantengono gio-
vani adulti che lavorano (male, ndr).
Cominciamo poi a parlare direttamente di Patto intergenerazio-
nale; esso significa, per Leone, "investire nei giovani per la pro-
duzione e negli anziani sulla riproduzione sociale". Si deve inve-
stire, oltre che in ricerca e innovazione, in sicurezza sociale
(regole e fiducia) perch si possa rischiare, intraprendere..
Betty Leone parla ancora direttamente di anziani, presenti in
massa tra il pubblico in sala, dice come sia necessario sostene-
re il reddito degli anziani: il 20% della popolazione ha il 14% del
reddito (applauso), "sar ancora il 14% quando gli anziani saran-
no il 25% della popolazione?"
E' il turno di Passoni che ci rimanda alle recenti riforme della pre-
videnza. Il dirigente nazionale categorico: "da dieci anni i ragaz-
zi hanno messo in conto di non vare una pensione" e ci ricorda
come la parte della riforma Dini che non partita proprio quel-
la a favore dei giovani.
Il Segretario Confederale si dice convinto che il contrattacco poli-
tico e sociale cominci con la crescita (aggrottiamo le sopracciglia:
partire dalla crescita ci sembra come far cominciare le fiabe dal
lieto fine, ma il dirigente nazionale si spiega con una lista di prio-
rit:) 1. adeguare l'apparato produttivo. 2. competere puntando
sulla qualit. 3. riposizionare il lavoro al centro della politica del
paese; rovesciare il concetto di lavoro merce. 4. aggredire i nodi
strutturali, a cominciare dall'assetto formativo 5.valorizzare la
risorsa persona. 6. uscire dalla gabbia di un welfare solo lavori-
stico.
In ogni caso, dice Passoni, (anzich meno tasse) potremo dover
chiedere pi soldi; ma doveroso che diciamo a cosa servono
questi soldi.
Del Fattore chiede, quasi scusandosi ironicamente della brutalit
della domanda, cosa chiedere ai primi 100 giorni di governo
amico.
Viafora risponde: cuneo fiscale, lotta all'elusione e all'evasione,
far pagare di pi il lavoro in collaborazione, includere i collabora-
tori nel sistema delle protezioni, riequilibrare il patto di cittadinan-
za, tassare le rendite finanziarie.
Leone: 1. legge sulla non autosufficienza, tassa di scopo, soste-
gno all'assistenza domiciliare. 2. istituire un tavolo per la tutela
del potere d'acquisto delle pensioni; distinguere il contrasto alla
povert dalla politica di sostegno al reddito dei pensionati. Nel pi
lungo periodo: reddito di cittadinanza.
Passoni: tassare le plusvalenze, adeguare le pensioni, abolire lo
scalone, far partire la previdenza complementare, normalit del
contratto a tempo indeterminato, fondo per i non autosufficienti,
legge di lotta alla povert, un piano per gli asili ndo e le materne,
soprattutto nei piccoli centri... Prende fiato.
Anche noi respiriamo: dopo nove anni di apnea vediamo un lumi-
cino l in fondo, anche se non siamo del tutto sicuri che non sia
un semplice riflesso del cerino che abbiamo in mano, sulla lucida
gola della balena.
Lorenzo De Rossi
Dal 5 al 7 Maggio, alla Fiera di Padova si trova un mondo ete-
rogeneo: associazioni, gruppi di volontariato, Ong internazio-
nali, cooperative sociali, societ sportive (per disabili), enti
pubblici, coi loro Osservatori, case editrici, banche (etiche),
societ di servizi (come la raccolta di fondi), sindacati.
Quest'anno la "XI Mostra convegno dell'economia solidale e
civile" intitolata "GenerAzioni: Generare partecipazione,
buone pratiche, valore, bene comune".
Vi partecipano enti con focus sui disabili, sui popoli del sud del
mondo, sui malati, sull'ambiente, sugli anziani, la biodiversit,
l'agricoltura biologica, sulle culture locali, sulle vittime delle
guerre, gli immigrati, i giovanissimi e cos via.
E' un evento multimensionale: i due padiglioni con gli stand, lo
spazio per i convegni, lo spazio dell'alta formazione (a paga-
mento), le animazioni.
L'ingresso gratuito e anche le mele della Confcooperative.
Al bar un panino, invece, costa 4. euro.
Novit di quest'anno: il cinque-per-mille, che potremo sceglie-
re e chi destinare nella nostra dichiarazione dei redditi; per
molti enti sar un modo per sopravvivere dignitosamente e
continuare ad operare.
LDR
UN GIORNO A CIVITAS
Da un nostro giovane iscritto di passaggio
per la mostra delleconomia soliale
VENETOLAVORO
gioved 11 maggio 2006 7
INVECCHIAMENTO ATTIVO:
L'AUSER PRESENTA
UNA PROPOSTA DI LEGGE
Il 4 e 5 maggio 2006 presso il Centro Congressi Pietro
d'Abano di Abano Terme si tenuta l'Assemblea nazionale
di Auser RisorsAnziani, la pi grande associazione italiana
impegnata a valorizzare gli anziani e a far crescere il loro
ruolo attivo nella societ, attraverso il volontariato.
I numeri con i quali l'Auser si presenta a questo appunta-
mento annuale parlano chiaro: pi di 250.000 iscritti, 60.000
volontari, pi di 1400 sedi su tutto il territorio nazionale. 150
universit popolari per tutte le et, oltre 100 citt coperte dal
Numero Verde contro la solitudine "Filo d'Argento". 8 milioni
di ore di volontariato; 500.000 persone raggiunte all'anno dai
servizi di volontariato; 400.000 persone coinvolte in attivit
culturali e di socializzazione.
Cifre destinate a crescere.
Fra le principali novit dell'Assemblea del 2006, la presenta-
zione di una proposta di legge quadro sull'Invecchiamento
attivo.
"Una normativa di questo tipo - sottolinea la presidente
Maria Guidotti - costituirebbe il primo sostanziale riconosci-
mento delle competenze possedute dagli anziani come una
vera e propria ricchezza della societ.
Siamo uno dei paesi pi vecchi del mondo con quasi il 20%
di over 65 e proprio per questo una politica lungimirante
dovrebbe fare degli anziani, uno degli interventi distintivi del
proprio operare: il tempo e il sapere non sono "capitali"
spendibili sul mercato del lavoro, ma risorse da valorizzare
anche a fini dell'interesse generale".
L'Assemblea si aperta con una tavola rotonda su "La sus-
sidiariet: minaccia o opportunit? Difendere e rinnovare il
Welfare". Cui hanno partecipato Achille Passoni segretario
nazionale Cgil; Betty Leone segretaria generale Spi Cgil;
Carlo Podda Segretario generale Funzione Pubblica Cgil;
Gregorio Arena presidente Cittadinanza Attiva; Luigi De
Vittorio vicepresidente nazionale Auser.
Giusy Colmo, responsabile Ufficio Stampa Auser Nazionale
COME TRASFORMARE TEMPO E COMPETENZE IN RISORSA
La proposta lanciata nel corso dell'Assemblea
Nazionale dell'Auser
Contrastare i pregiudizi intorno ai problemi connessi all'invecchia-
mento. Questo il punto da cui l'Auser partita per elaborare la
proposta, al nuovo Governo, di una legge quadro sull'Invecchia-
mento Attivo. La legge quadro, secondo il progetto elaborato da
Auser, dovrebbe poggiare su tre cardini. Il primo riguarda le politi-
che che favoriscono la permanenza al lavoro, o il reingresso di
lavoratori e lavoratrici espulsi precocemente dal mondo del lavoro
(attuazione degli obiettivi di Lisbona), il secondo riguarda la pre-
parazione al pensionamento ed il terzo le attivit di promozione
sociale e di servizio alla comunit, aiuto alla persona, cura dei
"beni comuni" (ambiente, patrimonio storico e artistico ecc.)
Pi nel dettaglio, si propone di avviare una vera e propria azione
di prevenzione del disagio che accompagna l' uscita dal lavoro e
di predisporre forme di sostegno sia psicologico che informativo.
Compito della legge sarebbe quello di creare nuovi spazi di inizia-
tiva sindacale e incentivare un positivo coinvolgimento delle aziende.
Prepararsi al pensionamento significa "progettare" una nuova sta-
gione della vita. Una "educazione al pensionamento" che dovreb-
be iniziare sugli stessi luoghi di lavoro.
La Legge quadro dovrebbe favorire lo sviluppo di attivit formati-
ve, culturali, ricreative, di esercizio fisico, ecc. molte delle quali gi
esistono e riconoscere ufficialmente il loro valore e la loro impor-
tanza, irrinunciabile elemento di vitalit sociale e di democrazia.
"Ci che riceveranno gli anziani a fronte del loro impegno sociale
e civile - sottolinea la Guidotti - non dovr costituire una integra-
zione ad una pensione magari troppo bassa. Il diritto ad una pen-
sione dignitosa non deve avere niente a che fare con il diritto-
dovere di impegnarsi socialmente. Gli anziani che vorranno impe-
gnarsi socialmente sono "cittadini attivi" e non "bacino di mano-
dopera a basso costo" al quale gli enti pubblici possono fare ricor-
so come a una inerte massa di manovra".
Una politica di Invecchiamento Attivo pu avere ricadute molto effi-
caci anche nella prevenzione di patologie legate all'uscita dal
mondo del lavoro e alla solitudine, tanto da ridurre in modo signifi-
cativo la pressione sui servizi di welfare particolarmente su quelli
sanitari. "Nessuna finanziaria potr mai iscrivere in bilancio rispar-
mi calcolati su questa base ma questo non un buon motivo per
dimenticarne l'esistenza". G. C.
DAI PROSSIMI GIORNI VISITE
GRATUITE PER PREVENIRE
TUMORI ALLA BOCCA
Nell'ambito di una serie di nuove convenzioni avviate dallo Spi
Cgil regionale, attiva ( l'accoptrdo stato firmato il 10 maggio)
una collaborazione con il Cenacolo Odontostomatologico Italiano
delle Tre Venezie, atta a favorire la prevenzione di neoplasie alla
bocca, una patologia che colpisce pesantemente la regione.
Le neoplasie orali sono al 5 posto come incidenza tra tutte le
patologie tumorali, ed il Veneto ha la maggiore incidenza a livello
nazionale, soprattutto tra gli uomini sopra i 60 anni.
La sopravvivenza a 5 anni del 50%.
Negli ultimi anni c' stato un aumento dell'incidenza nel sesso
femminile. I fattori predisponenti sono l'alimentazione, l'alcool ed
il fumo.
Gli odontoiatri del Coi-3V si sono resi disponibili per visitare gra-
tuitamente i pensionati iscritti a SPI CGIL Veneto per la preven-
zione di questa patologia.
Gli iscritti SPI-CGIL possono trovare presso le sedi del loro sin-
dacato l'elenco dei medici aderenti.
Il Coi-3V si impegna a migliorare la formazione degli odontoiatri
aderenti al progetto tramite corsi periodici di formazione.
La convenzione stata presentata dal presidente regionale del
Coi-3V, dott. Giuliano Nicolin e dalla Segreteria dello Spi che
hanno formalizzato l'avvio della campagna di prevenzione regio-
nale, come primo atto di un'iniziativa pi ampia che dovr coin-
volgere anche la Giunta Regionale ed in particolare l'Assessorato
alle Politiche Sanitarie nella fase di preparazione del nuovo Piano
Socio Sanitario del Veneto, fermo da oltre dieci anni.
La segreteria scientifica del progetto verr seguita dai dottori
Beniamino Polato e Pietro Valenti. Il dott. Cosimo Tomaselli,
Presidente della Commissione Odontoiatri dell'Ordine dei Medici
di Venezia, si congratulato per l'iniziativa e ha dato la disponibi-
lit dell'Ordine dei Medici di Venezia a seguire l'ulteriore sviluppo
del progetto presso le Istituzioni.
Franco Piacentini, Segretario regionale SPI-CGIL
"LA NUOVA LEGGE FALLIMENTARE"
IL 12 MAGGIO AL REGIONALE
Con una conferenza su "la nuova legge fallimentare: profili gene-
rali", tenuta dall'avvocato Alberto Righi, venerd 12 maggio ripar-
te il ciclo di incontri di approfondimento organizzati dall'Ufficio ver-
tenze regionale.
"Abbiamo voluto riprendere l'attivit del coordinamento regionale
Uffici Vertenze-Legale - spiega il responsabile, Vittorio Palma -
cominciando da un tema di grande attualit, com' quello rappre-
sentato dalla riforma del fallimento.
Il 16 luglio, infatti, entrer in vigore la nuova disciplina del falli-
mento, per effetto del d.lgs. n. 5, del 9 gennaio 2006.
Quello che emerge, da una prima lettura, la privatizzazione
della gestione delle crisi d'impresa, con il ridimensionamento del
ruolo del giudice delegato, a vantaggio del curatore. Un aspetto
ancora pi inquietante riguarda l'estensione dei soggetti esonera-
ti dall'applicabilit dell'istituto.
Insomma, questa riforma presenta aspetti sicuramente negativi
per la nostra attivit di assistenza nei confronti dei lavoratori, e
per questo riteniamo opportuno un approfondimento".
Il primo incontro fissato per il 12 maggio, alle 14,30, nella sede
della Cgil regionale.
VENETOLAVORO
8 gioved 11 maggio 2006
"CINEMA AL LAVORO"
DAL 16 MAGGIO A MESTRE
Si chiama "Cinema al lavoro" la rassegna cinematografica che si
terr al Centro Culturale Candiani di Mestre dal 16 al 20 maggio
(replica all'Auditorium di Santa Margherita a Venezia dal 29 mag-
gio al 7 giugno), organizzata dalla Cgil Veneto nell'ambito delle
celebrazioni per il centenario.
"Il cinema - osserva Roberto Tonini, responsabile delle iniziative
per il "Centenario" - non sempre ha raccontato il lavoro. Ma quan-
do lo ha fatto si dimostrato uno strumento formidabile per la
costruzione di quella conoscenza e di quella memoria collettiva
che va dal basso verso l'alto, partendo dalla realt cos com',
senza artifizi.
Ci decisamente importante, altrimenti non ci sarebbe nemme-
no traccia, in una parte consistente della produzione culturale, di
tutto ci che ha coinvolto e coinvolger la vita di milioni di perso-
ne. Infatti il lavoro, le sue condizioni, i diritti dei lavoratori e l'agire
del sindacato fanno capire come ogni processo ed ogni scelta
politica, economica e sociale si riflettano nelle condizioni materia-
li e culturali di milioni di uomini e di donne, nella loro vita quoti-
diana.
Ecco perch bisogna alimentare il rapporto tra il lavoro e la cultu-
ra e far s che la cultura veda il lavoro come fonte di ispirazione.
In questo senso va anche l'impegno della CGIL a diffondere que-
sta tematica nelle scuole, promuovere una produzione cinemato-
grafica pi sensibile ai problemi sociali e del lavoro, a diffondere
la filmografia esistente in particolare tra i giovani.
Ecco il perch di questa rassegna "Cinema al lavoro" che vuole
segnare un maggior impegno del sindacato nei confronti del cine-
ma e del teatro"
QUESTO IL CALENDARIO:
Marted 16 maggio: le proiezioni si aprono (ore 17.30) con
"Omicron" e "Contratto" di Ugo Gregoretti, alle 21 "Chi lavora
perduto" di Tinto Brass.
Mercoled 17: il turno (ore 18.30) di "Roger & Me" di Michael
Moore, e di (21) "Riff Raff" di Ken Loach;
Gioved 18: proiezioni di "La ville est tranquille" di Robert
Gudiguian (ore 18.30) e di "I luned al sole" di Fernando Len
de Aranoa (21).
Venerd 19: si continua con film stranieri mandando sullo
schermo "Grazie, signora Thatcher" di Mark Herman (ore
18.30) e "Norma Rae" di Martin Ritt (21).
Sabato 20: la rassegma si conclude con i film italiani "Placido
Rizzotto" di Pasquale Scimeca (ore 18.30) e "Il posto dell'
anima" di Riccardo Milani (21).
IN ANTEPRIMA NAZIONALE A
PADOVA LE PRIME IMMAGINI
DEL FILM SU GUIDO ROSSA
Sar dedicata al "cinema d'indagine" e alla figura di Guido Rossa
una serata organizzata per venerd, 12 maggio, alle ore 21 a
Padova (al Fronte del Porto Filmclub) dalla Promovies in collabo-
razione con la Cgil e il Comune (ingresso libero).
Verranno proiettate in anteprima nazionale le prime immagini del
film di Giuseppe Ferrara sulla figura del sindacalista genovese
Guido Rossa, che venne assassinato dalle Brigate Rosse alla fine
degli anni '70, presentate e portate dallo stesso regista.
Il film riapre su un capitolo tragico della nostra storia, una rifles-
sione su ci che stato il movimento terrorista ed eversivo e sulle
sue implicazioni con i servizi segreti italiani ed internazionali,
intrecciati alle vicende della lotta politica.
"La politica e la societ italiana. L'importanza del cinema civile e
di indagine" il titolo infatti del tema della serata.
Tra gli interventi, quelli di Gianni Vitale, Presidente Promovies, e
di Ilario Simonaggio, Segretario Cgil di Padova. Molto atteso,
naturalmente, quello di Sabina Rossa, figlia di Guido, appena
eletta Senatrice, ospite d'onore della serata .
Nel corso della manifestazione sar proiettato in anteprima anche
il backstage sulla lavorazione del film "Sulle tracce di Guido
Rossa" di Nicholas Stoppa con interviste agli interpreti Massimo
Ghini e Gian Marco Tognazzi.
Giuseppe Ferrara, personalit tra le pi significative del nostro
cinema, ha alle spalle pi di quarant' anni di attivit artistica, tra
neorealismo e film di denuncia (dai documentari degli anni '60 e
'70 sul lavoro nelle miniere e la sicurezza e la salute fino alle pel-
licole pi recenti sul caso Moro, Falcone, i Servizi Segreti, il nar-
cotraffico, la vicenda di Guido Calvi e della Banca Vaticana). Con
il suo nuovo film "Guido che sfid le Brigate Rosse" (la cui uscita
prevista per settembre), realizzato anche in occasione del
Centenario della CGIL, riapre un doloroso e significativo capitolo
della storia d'Italia.
E' impossibile separare nei suoi film la finzione dalla realt, la
visione politica da quella del cineasta. "Quando faccio un film -
dice - credo di avere una specie di impegno didattico. Voglio far
capire questo Paese. Naturalmente l'intento di migliorarlo. Il
cinema ha questo potere, e credo che il tentativo si possa e si
debba fare".
L'idea di fare questo film nata l' anno scorso, in occasione del
venticinquesimo anniversario della morte di Rossa, "un uomo -
dice Ferrara - di grande lungimiranza. Non a caso stato cos
tenace e attaccato alla sua scelta di combattere con tanta deter-
minazione le BR, fino a rimetterci la vita. Rossa capiva di avere
ragione. Ed era un uomo normale, che voleva lavorare, che desi-
derava che la democrazia si affermasse e che la classe operaia
andasse al potere per vie democratiche".
GIORGIO NAPOLITANO
UNDICESIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
ANCHE QUESTA
LA NOSTRA STORIA

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