Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Redazione: via Valadier n 42 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Non spingete
di Marco Travaglio
S
iccome, crocianamente parlando, non possia-
mo non dirci renziani, il carro del vincitore di
Flaiano non basta pi. Per raccogliere tutti i neofiti
demorenziani travestiti da antemarcia che sbarcano
da ogni dove alla spicciolata, a bordo di zattere di
fortuna rigurgitanti di carne umana, ci vuole almeno
un cargo. La Marina Militare pattuglia le coste per
prestare ai profughi i primi soccorsi, nella nuova
operazione ribattezzata dal Viminale Matteum No-
strum. La Protezione civile fa sapere che i richie-
denti asilo al Nazareno e a Palazzo Chigi verranno
alloggiati in strutture provvisorie di raccolta, i Cir
(Centri identificazione e riciclaggio), in attesa di es-
sere smistati in ministeri, enti pubblici, banche, mu-
nicipalizzate, cda sfusi. Nel frattempo, si prega di
non spingere.
IL QUINTO STATO. La foto di gruppo del nuovo Sta-
to Maggiore in versione Pellizza da Volpedo, scattata
la Notte della Vittoria, cela alcuni renziani dellul -
timora, folgorati sulla via di Pontassieve fra il se-
condo exit poll e la prima proiezione: lefebico ex ber-
saniano Roberto Speranza, lievemente scolorito per
via della trielina usata per svaporare le ultime mac-
chie di giaguaro; e il batracico ex bersaniano Nico
Stumpo, opportunamente nascosto dietro una stan-
gona. In prima fila si spellano le mani gli ex giovani
turchi, ora neorenziani di mezza et, Orfini, Ver-
ducci e Fassina. Il terzo non la moglie di Fassino,
ma limpavido dissidente antirenziano che dava a
Matteo dellex portaborse un po berlusconiano;
secerneva vergogna per lincontro Renzi-Berlusco-
ni; e lasci il governo Letta quando Renzi lo chiam
Fassina chi?. Ora, opportunamente sedato, esalta il
Renzi valore aggiunto, la chiara leadership del
Caro Leader, la squadra sui territori, in vista della
missione difficile di grandissima responsabilit.
Quale? La possibilit straordinaria di cambiare
lagenda della politica europea verso la svolta
allinsegna dellallontanamento dalla u s te r i ty e della
crescita del lavoro. Il suo, naturalmente. Un Jobs Act
personale: che sha da fa per campa.
IN CHE STATO. Nel reparto CRSR (Convertiti al
Rottamatore per Salvarsi dalla Rottamazione) svetta
Dario Franceschini, che due anni fa cinguettava:
Bersani ragiona, Renzi recita. Infatti, se ragionasse,
non lavrebbe fatto ministro della Cultura. Come
disse Andrea Orlando, basta passare con Renzi che
si diventa nuovi, quando si passa con Renzi si di-
venta nuovi anche se non lo si di curriculum. Tipo
lui, che ora fa il ministro della Giustizia. Il veltro-
niano (corrente Alitalia) e poi bersaniano Matteo
Colaninno nota un grande patrimonio del Pd che
ora avr una responsabilit ancora pi grande di
cambiare lItalia e guidare una nuova fase dellEu -
ropa (sempre volando Alitalia). E Bersani, quello
che Renzi un pazzo e ho salvato il cervello ma
non lo do a Renzi, che ne di lui? Complimenti a
Matteo Renzi e adesso prendiamoci le nostre re-
sponsabilit in Italia e in Europa. A Matte, ricor-
date del mio cervello. E Max DAlema, quello che
Renzi ignorante e superficiale e non ha mai letto
un libro in vita sua? Ora Renzi un grande leader,
ma non si arriva al 40% senza un grande partito.
Segue a pagina 9
B e r go g l i o : Se non ce la far pi, seguir la strada di Benedetto XVI: quella dei papi emeriti
Anche i laici pi incalliti si augurano di no, per evitare il ritorno dellac r i cc a va t i c a n a
LA ROTTAMAZIONE PU INIZIARE
LETTA IN CORSA PER LE U R O PA
Pippo Inzaghi sar il prossimo
allenatore del Milan. Questa volta
Dud non ha voluto rischiare
w w w.fo r u m . s p i n oza . i t
LA CATTIVERIA
URNE & MANETTE Anche senza il capofila Berlusconi, gli elettori premiano il gruppo
Elezioni, il partito degli indagati
fa il quorum con 1 milione di voti
I governi e la Merkel vogliono ignorare i risultati dei seggi: la Commissione potrebbe
andare a Juncker (Ppe), ma gi cominciato il suk delle poltrone. E in caso di s t a l l o,
a luglio Renzi cercher di lanciare il suo predecessore come nome di compromes so
SCONTRO FINALE IN UCRAINA
Da due giorni si combatte per
laeroporto. I miliziani filo-russi ordinano
levacuazione dei civili Bucciarelli pag. 17
La vendetta
di Kiev: 100 morti
nella battaglia
di Donetsk
PRESA IN GIRO
Clini, i soldi
in Svizzera
su un conto
di nome Pe s c e
Fe l t r i
pag. 6
Sono 21 i candidati, fra
inquisiti e condannati, che
hanno totalizzato 1,186 milioni
di preferenze. Stravince
Raffaele Fitto, 4 anni in primo
grado, con tre capi
dimputazione. Alla r re s t a to
Paolo Romano sono andati
11.882consensi Tecce pag. 2
I corpi di alcuni miliziani filo-russi La Pre ss e
ADDIO LUGANO BELLA
Nairo Quintana,
un uomo solo
gi dallo Stelvio
(ma col trucco)
Pacelli pag. 15
A VOLTE RITORNANO
Genni a Carogna
passava la droga
alla gang dei tatuati
Iurillo pag. 15
Coen pag. 18
EFFETTI COLLATERALI
E alla fine
M at t e o
ha smacchiato
la sinistra
VESPA RIVUOLE IL GIOVED
La Rai contro
il premier
per i 150 milioni
tolti al canone
Marra e Cannav pag. 4 pag. 5
Corrado Clini Ansa
Cos la Consob
e Bankitalia
boicottano
la loro vigilanza
di Giorgio Meletti
I
l decreto di perquisizione
contro lAd di Unipol-Fon-
sai Carlo Cimbri destinato a
trasformarsi in un processo
alle autorit di vigilanza.
pag. 11 - 14
SUL CARGO
DEL VINCITORE
y(7HC0D7*KSTKKQ( +&!"!\!$!{
Enrico Letta
e Matteo
Renzi
a Palazzo
Chigi il giorno
del passaggio
delle consegne
Ceravamo tanto amati: il Pd dopo la vittoria Ansa
2 MERCOLED 28 MAGGIO 2014 il Fatto Quotidiano 3 il Fatto Quotidiano MERCOLED 28 MAGGIO 2 01 4
di Carlo Tecce
N
onostante il man-
cato (e sempre ab-
bondante) apporto
di Silvio Berlusco-
ni, un titolare irrinunciabile, il
partito indagati&condannati
ha raggiunto il quorum: i 21
candidati fra eletti e trombati
hanno registrato 1,242 milio-
ni di voti, un 4 per cento quasi in
scioltezza, un passo (lungo)
avanti al gruppo lAltra Europa
con Tsipras, sorpassata anche la
coppia Ncd-barra-Udc. Il capo-
fila e capolista, senza piombare
in astrusi calcoli algebrici, il
pugliese Raffaele Fitto: 284.547
preferenze, 4 anni in primo gra-
do, 3 imputazioni (corruzione,
abuso dufficio e finanziamento
illecito). E lex ministro, non un
novizio, legittimamente riven-
dica il testimone da Berlusconi.
Leterno giovane Fitto ha stac-
cato di molto Aldo Patriciello
(111.554), che non ha sfigurato.
Riabilitato dal Tribunale di
Campobasso il 14 maggio di un
anno fa, Patriciello fu condan-
nato a 4 mesi per finanziamento
illecito, sentenza definitiva per
una mazzetta da 16 milioni di
lire (anni 90) per la campagna
elettorale di Michele Iorio. Ar-
ruolato di recente, e per questo
governatore dimissionario in
Calabria, Giuseppe Scopelliti
(42.210, Ncd-Udc) ha sfiorato il
secondo piazzamento in lista di
Filippo Piccone, gi parlamen-
tare: Scopelliti terzo e pieno di
speranza. Perch se Lorenzo Ce-
sa (56.991), deputato, indagato
per finanziamento illecito, do-
vesse rinunciare al seggio di
Strasburgo, Scopelliti andrebbe
al ballottaggio interno con
Piccone e lampia immunit eu-
ropea sarebbe pi vicina.
OGGI COMINCIA a Cagliari il
dibattimento per limputato Re -
nato Soru (182.687), rinviato a
giudizio per evasione fiscale (e
indagato per aggiotaggio), ma
apprezzato in Sardegna e anche
in Sicilia: non era agevole strap-
pare un seggio europeo. Il de-
mocratico Nicola Caputo
(85.846), avviso di conclusa in-
dagine per truffa, lha scampata
per qualche migliaia di voti, e
cos Giuseppe detto Giosi Fer-
ra n d i n o (82.189), rinviato a giu-
dizio per falso ideologico e di-
struzione di bellezze naturali,
non potr entrare in aula a Stra-
sburgo assieme al collega. Ar -
mando Cusani (55.401) paga
una congiuntura sfavorevole,
roba da bizzarro allineamento
di pianeti: Forza Italia s sgon-
fiata e la senatrice Alessandra
Mussolini (medaglia di argento
dietro Tajani, circoscrizione
Centro) vuole espatriare. Oltre
che in politica, Cusani molto
impegnato in Tribunale: con-
danna in primo grado a un anno
e otto mesi per abuso dufficio e,
sempre in primo grado, due an-
ni per abuso edilizio. Il ritorno
nel Mezzogiorno di Gianni Ale-
manno (44.853), ex sindaco di
Roma e origini baresi, un fal-
limento, netto. Senza cariche da
oltre un anno, allex missino
non resta che lindagine (roma-
na) per finanziamento illecito.
'O miracolo non riesce a Clemen -
te Mastella (60.336), risorto per
un mandato a Strasburgo con
Forza Italia, lex ministro in-
chiodato a Ceppaloni, e poi rin-
viato a giudizio a Napoli per as-
sociazione a delinquere, impu-
tato ancora a Napoli per tentata
concussione e abuso dufficio.
Non va sigillato il racconto me-
ridionale senza citare Paolo Ro-
mano (11.882), arrestato una
settimana fa, in teoria ritirato,
ma comunque raggiunto da
unempatia
elettorale,
inutile e un
po inquietan -
te. Altra circo-
scrizione, altri
temerari.
Giampiero Sa-
mor (13.160),
che ci aveva
gi provato per il Parlamento,
viene respinto anche in Europa.
Stavolta, limprenditore s ac-
coccolato in un cantuccio di
Forza Italia, basso in lista, senza
dover fondare un partito, che gli
costato oltre mezzo milione di
euro. Nulla. Ma ci sar occasio-
ne per Samor, ex pupillo di Ber-
lusconi, e dunque indagato a
Roma per associazione a delin-
quere finalizzata allostacolo per
le funzioni di vigilanza, appro-
priazione indebita, bancarotta
fraudolente e riciclaggio. Ha
perso senza farsi notare n sen-
tire il duo - ex Forza Italia ora
Ncd-Udc - Gabriele Albertini
(11.447, indagine per calunnia
aggravata a Brescia) e Guido Po-
d e st (7.898, imputato a Milano
per falso ideo-
logico). Da
Anna Petrone
(71.661, avvi-
so di conclusa
indagine per
peculato) a
Franco Bona-
nini (3,689, rinviato a giudizio
per associazione a delinquere
per truffa ai danni dello Stato), i
21 del partito inquisiti non han-
no deluso. O rovesciando il con-
cetto, gli elettori non li hanno
delusi.
Ps . Non centra nulla con le in-
chieste giudiziarie, ma la de-
nuncia di un candidato M5S
un caso di scuola. Limprendi -
tore Massimo Blasoni, numero
2 di Forza Italia in Friuli, ha so-
stenuto il veneto Remo Serna-
giotto (eletto), assessore regio-
nale alle Politiche sociali. I Cin-
que Stelle hanno scoperto, e ac-
cusano, che abbiano influito gli
interessi di Blasone, titolare di
due cliniche che hanno ottenuto
laccreditamento istituzionale
dalla Regione Veneto.
HANNO VOTATO quasi tutti i detenuti illustri delle ultime
vicende di cronaca. Il compagno G, Primo Gereganti non ha
avuto alcun dubbio e dal seggio del carcere di Opera, dov in
cella con laccusa di far parte della Cupola Expo, ha votato Pd.
Nessuna tentazione di cambiare partito, ha confermato il
suo avvocato. Lex ministro Scajola, accusato di aver favorito
la fuga di Amedeo Matacena, stato il primo dei detenuti di
Regina Coeli a votare. La compagna di Matacena, Chiara
Rizzo, non ha votato in quanto cittadina del Principato di
Monaco. Lex presidente del Consiglio regionale campano,
Paolo Romano, a votare non ci andato. Non se l sentita,
ha detto il suo legale. Lex sindaco di Messina Francantonio
Genovese il suo voto lo ha espresso, ma non dato a sapere
se per il Pd, che ha dato parere favorevole al suo arresto.
Le schede dal carcere
di Greganti e Scajola
S
i tratta di connessioni sentimentali, non c altro da pensare.
Paolo Romano, vogatore di lungo corso nel fiume delle
clientele della terra di lavoro, una volta si chiamava cos larea del
casertano, riuscito nellimpresa di raccogliere 11 mila voti
malgrado fosse agli arresti domiciliari e nonostante avesse ri-
nunciato formalmente alla candidatura.
Si tratta di un miracolo! I casertani sono accorsi
in massa ai seggi contro la volont del can-
didato, chiamato dalla giustizia a rispondere
delle pressioni e degli intrufolamenti nel ma-
leodorante mondo della sanit campana, e mal-
grado il fermo tecnico: le manette ai polsi. E il
Nuovo centrodestra, il partito guidato dal mi-
nistro dellInterno Angelino Alfano, impegnato
a fronteggiare ogni tipo di devianza pubblica,
esposto sul fronte della lotta alla mafia, coin-
volto nel grande tema della sicurezza, ha patito
un suffragio non richiesto, unadesione non vo-
luta, un voto mai cercato.
Sono i misteri della politica. Scelta civica, per esempio, stata
prosciugata oltre ogni misura e la segretaria del disgregato mon-
do montiano, la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini,
riuscita nell'impresa di vedersi assegnare non pi di cinquecento
preferenze. Lei voleva essere votata, ma nessuno le ha dato ascol-
to. Mentre Paolo Romano che pubblicamente e
solennemente aveva dichiarato il proprio in-
tento di farsi da parte e attendere nel silenzio e
nella contrizione il risultato delle indagini giu-
diziarie, si dovuto affliggere il doppio. Perch
non solo si visto ingannare dal suo popolo che
in massa gli ha tributato un saluto speciale, in-
sufficiente a farlo eleggere al Parlamento eu-
ropeo (e allimmunit purtroppo), ma suffi-
ciente a fargli sentire la carezza, l'affetto, la sim-
patia con la quale la sua terra lo guarda e l'at-
tende. Lafflizione doppia perch Angelino
sar imbarazzatissimo. Afflizione terza: a San
Felice a Cancello la gente non solo andata a
votare Romano ma come chie-
deva il sindaco Pasquale De
Lucia, ha voluto che larrestato
risultasse il candidato pi
omaggiato della citt. E 1086
volte la croce caduta sul suo
nome.
I GIUDICI, come al solito diffidenti, non hanno revocato la misura
cautelare perch, purtroppo, credono che Romano dica a e faccia
b. Per esempio, guarda tu il mondo, pensano che l'arrestato, il
quale ha dichiarato di dimettersi da presidente del Consiglio
regionale della Campania, un minuto dopo aver ottenuto la li-
bert revochi l'intendimento delle dimissioni e ritorni al suo
ufficio, alla sua auto blu, alla sua segreteria, alle cose di sempre. E
purtroppo il qui pro quo elettorale ha messo l'uomo politico
nell'evidente difficolt di far capire che diceva sul serio quando
chiedeva di non essere votato. Lui proprio non voleva...
A. Cap.
C A S E RTA N O
Si era ritirato, per
a San Felice a Cancello
la gente non solo
andata a votarlo come
chiedeva il sindaco,
ma lha fatto vincere
Romano, acchiappa-voti da arrestato
MR 11.882 PREFERENZE
Grande Tentazione di queste
ore: rompere il tavolo delle ri-
forme e far saltare il patto del
Nazareno. Rivela una fonte di
rango: Berlusconi ci sta ragio-
nando, a che serve fare un Se-
nato che si riempir di ammi-
nistratori renziani e approvare
un sistema, lItalicum, che allo
stato attuale sancisce un bipo-
larismo Renzi-Grillo?. Poi c
tutta la questione intricata del
rapporto con Ncd, che in ogni
caso pretende uno schema
completamente diverso per ri-
fondare il centrodestra. La
semplice somma di Forza Ita-
lia, Ncd, Lega e Fratelli dItalia
al momento impossibile.
Denis la colomba
e le ambizioni di Fitto
Leventuale rottura con Renzi
potrebbe causare lennesimo
strappo dentro Forza Italia, do-
po quelli di Bonaiuti e Bondi.
Stavolta a rendersi autonomo
potrebbe essere Denis Verdini,
lo sherpa delle riforme emargi-
nato dal cerchio stalinista. Se
veramente accadr potrebbe
nascere al Senato un gruppetto
di azzurri filorenziani. E se B.
dovesse reprimere, ancora una
volta, le ambizioni di Fitto sul
partito, il disagio pugliese po-
trebbe incrociare quello tosca-
no di Verdini.
di Fabrizio dE s p o s i to
I
in principio fu lan -
ti-Renzi. Testuale. Era la
fine del 2013 e il berlu-
sconismo si vot dim -
provviso alla Totimania, con-
vinto di aver scovato il volto
vincente dopo un autunno de-
cadente e scissionista. I giornali
amici, e non solo, titolarono:
Toti studia da anti-Renzi. Ri-
pescare oggi questo titolo cru-
dele. Ma il fenomeno Toti, nel
senso di Giovanni per chi non
lavesse capito, si sgonfi subi-
to. A marzo, le confidenze del
Cavaliere includevano un ver-
detto spietato: Lo so, Giovanni
non funziona e non buca nem-
meno il video, ma almeno fe-
dele. E per il Condannato de-
vastato dal tradimento di Ange-
lino Alfano, quello della fedelt
rimasto lunico criterio di se-
lezione dentro Forza Italia.
Quella tuta bianca
e il fisico da leader
Di mese in mese, fino ad arriva-
re al funerale politico del 25
maggio, quando nella tragica
notte di domenica Deborah
Bergamini stata lunica a met-
tere con coraggio la faccia sulla
catastrofe, Giovanni Toti, ex di-
rettore di casa Mediaset, di-
ventato lemblema del rinnova-
mento fallito di Forza Italia.
Nella circoscrizione del
nord-ovest, alle Europee, che
include la culla lombarda di B.,
Toti ha raccolto 148.730 prefe-
renze, con il supporto dello
stesso Condannato e di Maria-
stella Gelmini, che si sono spesi
per lui. Al sud, il bistrattato Raf-
faele Fitto ne ha prese 284.547.
Non c paragone. Col volto di-
strutto, quasi grigio, in queste
serate Toti va ancora in tv a
spiegare che il berlusconismo
non finito. Di lui, da qui a
qualche anno, si ricorder solo
la foto in tuta bianca accanto al
Condannato. Era in un centro
benessere. Lesteta B., per il
quale lapparenza sostanza,
voleva trasformare Toti anche
nel fisico, per renderlo pi adat-
to alla leadership. Toti, invece,
rimasto pingue. Oggi Forza Ita-
lia terr un atteso ufficio di pre-
sidenza. Toti e il cerchio magico
hanno tentato di rinviarlo, in-
vano.
I metodi stalinisti
del cerchio magico
Forza Italia non esiste, come
partito. Oggi Forza Italia il
cerchio magico dellex Cavalie-
re arrivato davvero alla sua Sa-
l, come un tempo aveva pro-
nosticato Fabrizio Cicchitto,
anche lui andato via con Ncd.
Solo che Cicchitto pronostic
un declino di B. con i falchi Sal-
lusti e Santanch. andata di-
versamente. I custodi, se volete
i carcerieri, dellultimo Berlu-
sconi sono Toti, poi la fidanzata
Francesca Pascale, la badante
onnipotente Mariarosaria Ros-
si, lavvocato-senatore Ghedini
e un gradino pi gi la citata
Gelmini e Paolo Romani, capo-
gruppo al Senato. Poi i nemici.
Il gruppo di Fitto, quello di Ver-
dini e la Santanch. La gestione
Pascale-Rossi del cerchio magi-
co stalinista. Lossessione del
sospetto, anche minimo, in-
grassa la lista nera degli indesi-
derati. Ieri, Alessandro De An-
gelis sullHuffington Post ha
scritto che le due donne, en-
trambe campane, tentano di
sterilizzare le fonti di Fa t to e
Re p u b b l i ca e vorrebbero taglia-
re la testa anche a Sallusti, diret-
tore del Giornale, e Signorini, al-
la guida di Chi.
La figlia tentenna ancora
La strategia contro Matteo
Il cerchio magico della Sal
berlusconiana avrebbe voluto
evitare la riunione di oggi come
sfregio alla vittoria di Raffaele
Fitto, lex democristiano pu-
gliese che gi invoca le primarie
per la successione a Berlusconi.
Anche se dovesse toccare a Ma-
rina, la primogenita. A sua vol-
ta, linteressata ha fatto sapere
di non volerne sapere ancora di
scendere in campo come il pa-
dre. Altro segno del caos e dello
sbandamento del centrodestra.
E il riavvicinamento alla Lega
di Salvini, con la decisione di
firmare alcuni referendum del
Carroccio, rappresenta la
Disastro Toti, ora B.
vuole rompere con Renzi
LULTIMA IDEA QUELLA DI FAR SALTARE IL TAVOLO DELLE RIFORME ISTITUZIONALI
MA NEL PARTITO CRESCE IL MALUMORE: FITTO E VERDINI PREPARANO OFFENSIVE
Berlusconi e Toti Ansa
IN FONDO A DESTRA IN FONDO A DESTRA
IL RE DELLE ISOLE
Oggi comincia a Cagliari il dibattimento
per limputato Renato Soru,
rinviato a giudizio per evasione fiscale
MARINA B.
La primogenita rimanda ancora
la decisione di scendere in campo:
altro segno del caos e dello sbandamento
ALFONSO SIGNORINI
Il duo del cerchio magico, Pascale-Rossi,
vorrebbe sostituire il direttore di Chi
e anche quello del Giornale Sallusti
PIAZZE & PALAZZI
Meloni: La destra so io
La Lega? So ro m a n a . . .
Q
uel che rimane a destra
conta il 3,7%, porta nel
simbolo il vecchissimo Msi, la
vecchia An e si chiama Fratelli
dItalia, o meglio Giorgia Me-
loni: Su un milione di voti ho
preso 350 mila preferenze.
Soddisfatta delle s o rd i o?
S, insieme a Pd e Lega siamo
gli unici ad aver guadagnato
voti. Rammarico solo per non
aver raggiunto la soglia di
sbarramento.
Avete lasciato Marine Le Pen
alla Lega...
Ho rapporti stretti con la Le
Pen e ne condivido le battaglie,
ma non amo sventolare in pa-
tria leader stranieri. Salvini ha
fatto unottima campagna
elettorale.
Rapporti con la Lega?
Come loro siamo per laddio
alleuro, ma noi siamo il par-
tito della nazione, non solo di
una parte di essa: i confini
dItalia sono sacri...
E poi? Non si trattenga.
E poi s o anche romana, non
che non ricordi lapproccio le-
ghista verso Roma.
Alessandra Mussolini, nipote
del Duce, ha preso 82 mila pre-
ferenze con Forza Italia. Voti
persi per voi?
No, francamente fanno fede le
battaglie e la coerenza delle
persone. Lei non stata coe-
rente, non stato coerente il
suo partito. E poi io ne ho prese
350 mila di preferenze.
Per anche voi avete governato
con Berlusconi, sia lei sia La Rus-
sa eravate ministri.
Finch abbiamo
fatto il centrodestra
stavamo nel cen-
trodestra, poi loro
hanno sostenuto
Mario Monti, com-
missariando la so-
vranit popolare.
Siete passati da
quello che era un grande partito
al governo, il Pdl, al 3,7%. Eravate
ministri, ora come si sta?
Si lavora molto di pi. Per non
ha prezzo poter guardare in fac-
cia la gente senza aver nulla di cui
vergognarsi, poter
andare nelle piazze
invece che nei luoghi
chiusi.
Con Berlusconi e
Alfano tutto finito?
Loro hanno aiutato
Renzi a stravincere.
Alfano ci governa
insieme.
Renzi di destra?
No, un democristiano. Che
vota insieme ai grillini laboli -
zione del reato di immigrazio-
ne clandestina e la depenaliz-
zazione delle droghe.
G r i l l o?
Un comunista, la sua piazza
inneggia a Berlinguer.
Quanto avete speso? Si vede-
vano tanti manifesti in giro...
Solo 400 mila euro. Abbiamo
fatto una campagna elettorale
da ragazzi della via Pal. I ma-
nifesti li ha visti a Roma perch
siam bravi ad attacchinare...
La Russa si fa la barba da Vespa.
Ho visto: mi servivano altri 100
mila voti, ora mi sa me ne ser-
virebbero almeno 500 mila... Giorgia Meloni Ansa
di Giampiero Calap
di Pino Corrias
IL FATTO CHE Silvio B. mentre crollavano i muri della sua
Destra e la Santanch scendeva nel bunker con Sallusti e il cia-
nuro abbia passato lintera serata con Pippo Inzaghi a parlare
del Milan e del prossimo campionato di calcio una buona no-
tizia. Perch ci dice che nonostante il cerchio magico lo stia
riempiendo di dolcetti, medicine e spilli, la sua portentosa follia
non ha perso un colpo. Continua come sempre a fregarsene del
Paese. Ma ora (invecchiando) anche di Forza Italia, la masnada
organizzata in partito che per ventanni gli ha garantito un riparo
dai processi, dalla galera e pure dalla sua incolmabile solitudine.
Sfiorando la sapienza dei fumetti B. non ha pi smesso di coc-
colare il denaro che ha accumulato in molti forzieri: di nuotarci
dentro, contarlo, esibirlo, spenderlo e poi moltiplicarlo ancora.
Con una conturbante letizia che non si spegne mai e neanche
riposa. Qualche anno fa Luciano Violante, in una celebre con-
fessione alla Camera, disse che il signor B. e la sua Mediaset
avevano aumentato di 25 volte il loro fatturato. Essendo Vio-
lante un dalemiano di ferro, aveva tutte le ragioni di vantarsene:
il lavoro era stato fatto bene. E d frutti ancora oggi.
CLICK
Intanto lui pensa
a Superpippo
AI FORZISTI PIACE UNA LEGGE DEL PD
RIAPRIREBBE IL PROCESSO MEDIASET
Forza Italia ha chiesto di ricalendarizzare una pro-
posta di legge del Pd che introduce il riesame, se la
Corte di Giustizia europea si pronuncia contro una
sentenza italiana. La norma potrebbe aiutare Ber-
lusconi a far riaprire il processo Mediaset, per cui
stato condannato in via definitiva per frode fiscale.
MATTEO SALVINI (LEGA NORD)
SILVIO PU ANCORA FARE TANTO
"Ci sono 80enni molto pi svegli di 20enni che
dormono: Berlusconi ha fatto e potr ancora fare
tanto. Le questioni interne a Forza Italia non mi
riguardano, magli auguro di poter guardare al fu-
turo con la nostra stessa serenit. A dirlo Mat-
teo Salvini, segretario federale della Lega Nord.
GAETANO QUAGLIARIELLO (NCD)
ALFANO BATTEREBBE MARINA B.
Se ci fossero le primarie del centrodestra e
Marina Berlusconi scendesse in campo? Ange-
lino Alfano sarebbe in grado di batterla. Lo ha
assicurato Gaetano Quagliariello, coordinatore
nazionale di Ncd, ospite di Un Giorno da Pecora,
su Radio2.
IL MINISTRO ANGELINO ALFANO
DIFFICILE RIUNIFICAZIONE CON SILVIO
Vedo molto difficile una riunificazione ora. Ange-
lino Alfano gela Forza Italia e chi sognava di veder-
lo figliol prodigo, di rientro a capo chino nella casa
del padre Berlusconi, dopo il mancato exploit di
Ncd alle Europee e il forte rischio insignificanza in
un governo di centrosinistra con Renzi al 40%.
RAFFAELE FITTO
Condannato in primo grado a 4 an-
ni per corruzione, abuso dufficio
e finanziamento illecito ai partiti
RENATO SORU
Rinviato a giudizio per evasione
fiscale. Indagato inoltre per ag-
gi o t aggi o
CLEMENTE MASTELLA
A giudizio per associazione a de-
linquere, imputato per tentata
concussione e abuso dufficio
GIUSEPPE SCOPELLITI
Condannato in primo grado
a 6 anni per abuso di ufficio
e falso
GIANNI ALEMANNO
Indagato dalla Procura di Roma
per finanziamento illecito
ai partiti
LORENZO CESA
Indagato dalla Procura di Roma
per finanziamento illecito
ai partiti, il candidato dellUdc
CHE QUORUM GLI INQUISITI
IN 21 FRA INDAGATI E CONDANNATI TOTALIZZANO 1,242 MILIONI DI PREFERENZE: PI DI TSIPRAS E NCD
TRA I TROMBATI
Clemente Mastella, a processo
a Napoli per associazione a delinquere,
non ha ottenuto il seggio a Strasburgo
Paolo Romano Ansa
2 MERCOLED 28 MAGGIO 2014 il Fatto Quotidiano 3 il Fatto Quotidiano MERCOLED 28 MAGGIO 2 01 4
di Carlo Tecce
N
onostante il man-
cato (e sempre ab-
bondante) apporto
di Silvio Berlusco-
ni, un titolare irrinunciabile, il
partito indagati&condannati
ha raggiunto il quorum: i 21
candidati fra eletti e trombati
hanno registrato 1,242 milio-
ni di voti, un 4 per cento quasi in
scioltezza, un passo (lungo)
avanti al gruppo lAltra Europa
con Tsipras, sorpassata anche la
coppia Ncd-barra-Udc. Il capo-
fila e capolista, senza piombare
in astrusi calcoli algebrici, il
pugliese Raffaele Fitto: 284.547
preferenze, 4 anni in primo gra-
do, 3 imputazioni (corruzione,
abuso dufficio e finanziamento
illecito). E lex ministro, non un
novizio, legittimamente riven-
dica il testimone da Berlusconi.
Leterno giovane Fitto ha stac-
cato di molto Aldo Patriciello
(111.554), che non ha sfigurato.
Riabilitato dal Tribunale di
Campobasso il 14 maggio di un
anno fa, Patriciello fu condan-
nato a 4 mesi per finanziamento
illecito, sentenza definitiva per
una mazzetta da 16 milioni di
lire (anni 90) per la campagna
elettorale di Michele Iorio. Ar-
ruolato di recente, e per questo
governatore dimissionario in
Calabria, Giuseppe Scopelliti
(42.210, Ncd-Udc) ha sfiorato il
secondo piazzamento in lista di
Filippo Piccone, gi parlamen-
tare: Scopelliti terzo e pieno di
speranza. Perch se Lorenzo Ce-
sa (56.991), deputato, indagato
per finanziamento illecito, do-
vesse rinunciare al seggio di
Strasburgo, Scopelliti andrebbe
al ballottaggio interno con
Piccone e lampia immunit eu-
ropea sarebbe pi vicina.
OGGI COMINCIA a Cagliari il
dibattimento per limputato Re -
nato Soru (182.687), rinviato a
giudizio per evasione fiscale (e
indagato per aggiotaggio), ma
apprezzato in Sardegna e anche
in Sicilia: non era agevole strap-
pare un seggio europeo. Il de-
mocratico Nicola Caputo
(85.846), avviso di conclusa in-
dagine per truffa, lha scampata
per qualche migliaia di voti, e
cos Giuseppe detto Giosi Fer-
ra n d i n o (82.189), rinviato a giu-
dizio per falso ideologico e di-
struzione di bellezze naturali,
non potr entrare in aula a Stra-
sburgo assieme al collega. Ar -
mando Cusani (55.401) paga
una congiuntura sfavorevole,
roba da bizzarro allineamento
di pianeti: Forza Italia s sgon-
fiata e la senatrice Alessandra
Mussolini (medaglia di argento
dietro Tajani, circoscrizione
Centro) vuole espatriare. Oltre
che in politica, Cusani molto
impegnato in Tribunale: con-
danna in primo grado a un anno
e otto mesi per abuso dufficio e,
sempre in primo grado, due an-
ni per abuso edilizio. Il ritorno
nel Mezzogiorno di Gianni Ale-
manno (44.853), ex sindaco di
Roma e origini baresi, un fal-
limento, netto. Senza cariche da
oltre un anno, allex missino
non resta che lindagine (roma-
na) per finanziamento illecito.
'O miracolo non riesce a Clemen -
te Mastella (60.336), risorto per
un mandato a Strasburgo con
Forza Italia, lex ministro in-
chiodato a Ceppaloni, e poi rin-
viato a giudizio a Napoli per as-
sociazione a delinquere, impu-
tato ancora a Napoli per tentata
concussione e abuso dufficio.
Non va sigillato il racconto me-
ridionale senza citare Paolo Ro-
mano (11.882), arrestato una
settimana fa, in teoria ritirato,
ma comunque raggiunto da
unempatia
elettorale,
inutile e un
po inquietan -
te. Altra circo-
scrizione, altri
temerari.
Giampiero Sa-
mor (13.160),
che ci aveva
gi provato per il Parlamento,
viene respinto anche in Europa.
Stavolta, limprenditore s ac-
coccolato in un cantuccio di
Forza Italia, basso in lista, senza
dover fondare un partito, che gli
costato oltre mezzo milione di
euro. Nulla. Ma ci sar occasio-
ne per Samor, ex pupillo di Ber-
lusconi, e dunque indagato a
Roma per associazione a delin-
quere finalizzata allostacolo per
le funzioni di vigilanza, appro-
priazione indebita, bancarotta
fraudolente e riciclaggio. Ha
perso senza farsi notare n sen-
tire il duo - ex Forza Italia ora
Ncd-Udc - Gabriele Albertini
(11.447, indagine per calunnia
aggravata a Brescia) e Guido Po-
d e st (7.898, imputato a Milano
per falso ideo-
logico). Da
Anna Petrone
(71.661, avvi-
so di conclusa
indagine per
peculato) a
Franco Bona-
nini (3,689, rinviato a giudizio
per associazione a delinquere
per truffa ai danni dello Stato), i
21 del partito inquisiti non han-
no deluso. O rovesciando il con-
cetto, gli elettori non li hanno
delusi.
Ps . Non centra nulla con le in-
chieste giudiziarie, ma la de-
nuncia di un candidato M5S
un caso di scuola. Limprendi -
tore Massimo Blasoni, numero
2 di Forza Italia in Friuli, ha so-
stenuto il veneto Remo Serna-
giotto (eletto), assessore regio-
nale alle Politiche sociali. I Cin-
que Stelle hanno scoperto, e ac-
cusano, che abbiano influito gli
interessi di Blasone, titolare di
due cliniche che hanno ottenuto
laccreditamento istituzionale
dalla Regione Veneto.
HANNO VOTATO quasi tutti i detenuti illustri delle ultime
vicende di cronaca. Il compagno G, Primo Gereganti non ha
avuto alcun dubbio e dal seggio del carcere di Opera, dov in
cella con laccusa di far parte della Cupola Expo, ha votato Pd.
Nessuna tentazione di cambiare partito, ha confermato il
suo avvocato. Lex ministro Scajola, accusato di aver favorito
la fuga di Amedeo Matacena, stato il primo dei detenuti di
Regina Coeli a votare. La compagna di Matacena, Chiara
Rizzo, non ha votato in quanto cittadina del Principato di
Monaco. Lex presidente del Consiglio regionale campano,
Paolo Romano, a votare non ci andato. Non se l sentita,
ha detto il suo legale. Lex sindaco di Messina Francantonio
Genovese il suo voto lo ha espresso, ma non dato a sapere
se per il Pd, che ha dato parere favorevole al suo arresto.
Le schede dal carcere
di Greganti e Scajola
S
i tratta di connessioni sentimentali, non c altro da pensare.
Paolo Romano, vogatore di lungo corso nel fiume delle
clientele della terra di lavoro, una volta si chiamava cos larea del
casertano, riuscito nellimpresa di raccogliere 11 mila voti
malgrado fosse agli arresti domiciliari e nonostante avesse ri-
nunciato formalmente alla candidatura.
Si tratta di un miracolo! I casertani sono accorsi
in massa ai seggi contro la volont del can-
didato, chiamato dalla giustizia a rispondere
delle pressioni e degli intrufolamenti nel ma-
leodorante mondo della sanit campana, e mal-
grado il fermo tecnico: le manette ai polsi. E il
Nuovo centrodestra, il partito guidato dal mi-
nistro dellInterno Angelino Alfano, impegnato
a fronteggiare ogni tipo di devianza pubblica,
esposto sul fronte della lotta alla mafia, coin-
volto nel grande tema della sicurezza, ha patito
un suffragio non richiesto, unadesione non vo-
luta, un voto mai cercato.
Sono i misteri della politica. Scelta civica, per esempio, stata
prosciugata oltre ogni misura e la segretaria del disgregato mon-
do montiano, la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini,
riuscita nell'impresa di vedersi assegnare non pi di cinquecento
preferenze. Lei voleva essere votata, ma nessuno le ha dato ascol-
to. Mentre Paolo Romano che pubblicamente e
solennemente aveva dichiarato il proprio in-
tento di farsi da parte e attendere nel silenzio e
nella contrizione il risultato delle indagini giu-
diziarie, si dovuto affliggere il doppio. Perch
non solo si visto ingannare dal suo popolo che
in massa gli ha tributato un saluto speciale, in-
sufficiente a farlo eleggere al Parlamento eu-
ropeo (e allimmunit purtroppo), ma suffi-
ciente a fargli sentire la carezza, l'affetto, la sim-
patia con la quale la sua terra lo guarda e l'at-
tende. Lafflizione doppia perch Angelino
sar imbarazzatissimo. Afflizione terza: a San
Felice a Cancello la gente non solo andata a
votare Romano ma come chie-
deva il sindaco Pasquale De
Lucia, ha voluto che larrestato
risultasse il candidato pi
omaggiato della citt. E 1086
volte la croce caduta sul suo
nome.
I GIUDICI, come al solito diffidenti, non hanno revocato la misura
cautelare perch, purtroppo, credono che Romano dica a e faccia
b. Per esempio, guarda tu il mondo, pensano che l'arrestato, il
quale ha dichiarato di dimettersi da presidente del Consiglio
regionale della Campania, un minuto dopo aver ottenuto la li-
bert revochi l'intendimento delle dimissioni e ritorni al suo
ufficio, alla sua auto blu, alla sua segreteria, alle cose di sempre. E
purtroppo il qui pro quo elettorale ha messo l'uomo politico
nell'evidente difficolt di far capire che diceva sul serio quando
chiedeva di non essere votato. Lui proprio non voleva...
A. Cap.
C A S E RTA N O
Si era ritirato, per
a San Felice a Cancello
la gente non solo
andata a votarlo come
chiedeva il sindaco,
ma lha fatto vincere
Romano, acchiappa-voti da arrestato
MR 11.882 PREFERENZE
Grande Tentazione di queste
ore: rompere il tavolo delle ri-
forme e far saltare il patto del
Nazareno. Rivela una fonte di
rango: Berlusconi ci sta ragio-
nando, a che serve fare un Se-
nato che si riempir di ammi-
nistratori renziani e approvare
un sistema, lItalicum, che allo
stato attuale sancisce un bipo-
larismo Renzi-Grillo?. Poi c
tutta la questione intricata del
rapporto con Ncd, che in ogni
caso pretende uno schema
completamente diverso per ri-
fondare il centrodestra. La
semplice somma di Forza Ita-
lia, Ncd, Lega e Fratelli dItalia
al momento impossibile.
Denis la colomba
e le ambizioni di Fitto
Leventuale rottura con Renzi
potrebbe causare lennesimo
strappo dentro Forza Italia, do-
po quelli di Bonaiuti e Bondi.
Stavolta a rendersi autonomo
potrebbe essere Denis Verdini,
lo sherpa delle riforme emargi-
nato dal cerchio stalinista. Se
veramente accadr potrebbe
nascere al Senato un gruppetto
di azzurri filorenziani. E se B.
dovesse reprimere, ancora una
volta, le ambizioni di Fitto sul
partito, il disagio pugliese po-
trebbe incrociare quello tosca-
no di Verdini.
di Fabrizio dE s p o s i to
I
in principio fu lan -
ti-Renzi. Testuale. Era la
fine del 2013 e il berlu-
sconismo si vot dim -
provviso alla Totimania, con-
vinto di aver scovato il volto
vincente dopo un autunno de-
cadente e scissionista. I giornali
amici, e non solo, titolarono:
Toti studia da anti-Renzi. Ri-
pescare oggi questo titolo cru-
dele. Ma il fenomeno Toti, nel
senso di Giovanni per chi non
lavesse capito, si sgonfi subi-
to. A marzo, le confidenze del
Cavaliere includevano un ver-
detto spietato: Lo so, Giovanni
non funziona e non buca nem-
meno il video, ma almeno fe-
dele. E per il Condannato de-
vastato dal tradimento di Ange-
lino Alfano, quello della fedelt
rimasto lunico criterio di se-
lezione dentro Forza Italia.
Quella tuta bianca
e il fisico da leader
Di mese in mese, fino ad arriva-
re al funerale politico del 25
maggio, quando nella tragica
notte di domenica Deborah
Bergamini stata lunica a met-
tere con coraggio la faccia sulla
catastrofe, Giovanni Toti, ex di-
rettore di casa Mediaset, di-
ventato lemblema del rinnova-
mento fallito di Forza Italia.
Nella circoscrizione del
nord-ovest, alle Europee, che
include la culla lombarda di B.,
Toti ha raccolto 148.730 prefe-
renze, con il supporto dello
stesso Condannato e di Maria-
stella Gelmini, che si sono spesi
per lui. Al sud, il bistrattato Raf-
faele Fitto ne ha prese 284.547.
Non c paragone. Col volto di-
strutto, quasi grigio, in queste
serate Toti va ancora in tv a
spiegare che il berlusconismo
non finito. Di lui, da qui a
qualche anno, si ricorder solo
la foto in tuta bianca accanto al
Condannato. Era in un centro
benessere. Lesteta B., per il
quale lapparenza sostanza,
voleva trasformare Toti anche
nel fisico, per renderlo pi adat-
to alla leadership. Toti, invece,
rimasto pingue. Oggi Forza Ita-
lia terr un atteso ufficio di pre-
sidenza. Toti e il cerchio magico
hanno tentato di rinviarlo, in-
vano.
I metodi stalinisti
del cerchio magico
Forza Italia non esiste, come
partito. Oggi Forza Italia il
cerchio magico dellex Cavalie-
re arrivato davvero alla sua Sa-
l, come un tempo aveva pro-
nosticato Fabrizio Cicchitto,
anche lui andato via con Ncd.
Solo che Cicchitto pronostic
un declino di B. con i falchi Sal-
lusti e Santanch. andata di-
versamente. I custodi, se volete
i carcerieri, dellultimo Berlu-
sconi sono Toti, poi la fidanzata
Francesca Pascale, la badante
onnipotente Mariarosaria Ros-
si, lavvocato-senatore Ghedini
e un gradino pi gi la citata
Gelmini e Paolo Romani, capo-
gruppo al Senato. Poi i nemici.
Il gruppo di Fitto, quello di Ver-
dini e la Santanch. La gestione
Pascale-Rossi del cerchio magi-
co stalinista. Lossessione del
sospetto, anche minimo, in-
grassa la lista nera degli indesi-
derati. Ieri, Alessandro De An-
gelis sullHuffington Post ha
scritto che le due donne, en-
trambe campane, tentano di
sterilizzare le fonti di Fa t to e
Re p u b b l i ca e vorrebbero taglia-
re la testa anche a Sallusti, diret-
tore del Giornale, e Signorini, al-
la guida di Chi.
La figlia tentenna ancora
La strategia contro Matteo
Il cerchio magico della Sal
berlusconiana avrebbe voluto
evitare la riunione di oggi come
sfregio alla vittoria di Raffaele
Fitto, lex democristiano pu-
gliese che gi invoca le primarie
per la successione a Berlusconi.
Anche se dovesse toccare a Ma-
rina, la primogenita. A sua vol-
ta, linteressata ha fatto sapere
di non volerne sapere ancora di
scendere in campo come il pa-
dre. Altro segno del caos e dello
sbandamento del centrodestra.
E il riavvicinamento alla Lega
di Salvini, con la decisione di
firmare alcuni referendum del
Carroccio, rappresenta la
Disastro Toti, ora B.
vuole rompere con Renzi
LULTIMA IDEA QUELLA DI FAR SALTARE IL TAVOLO DELLE RIFORME ISTITUZIONALI
MA NEL PARTITO CRESCE IL MALUMORE: FITTO E VERDINI PREPARANO OFFENSIVE
Berlusconi e Toti Ansa
IN FONDO A DESTRA IN FONDO A DESTRA
IL RE DELLE ISOLE
Oggi comincia a Cagliari il dibattimento
per limputato Renato Soru,
rinviato a giudizio per evasione fiscale
MARINA B.
La primogenita rimanda ancora
la decisione di scendere in campo:
altro segno del caos e dello sbandamento
ALFONSO SIGNORINI
Il duo del cerchio magico, Pascale-Rossi,
vorrebbe sostituire il direttore di Chi
e anche quello del Giornale Sallusti
PIAZZE & PALAZZI
Meloni: La destra so io
La Lega? So ro m a n a . . .
Q
uel che rimane a destra
conta il 3,7%, porta nel
simbolo il vecchissimo Msi, la
vecchia An e si chiama Fratelli
dItalia, o meglio Giorgia Me-
loni: Su un milione di voti ho
preso 350 mila preferenze.
Soddisfatta delle s o rd i o?
S, insieme a Pd e Lega siamo
gli unici ad aver guadagnato
voti. Rammarico solo per non
aver raggiunto la soglia di
sbarramento.
Avete lasciato Marine Le Pen
alla Lega...
Ho rapporti stretti con la Le
Pen e ne condivido le battaglie,
ma non amo sventolare in pa-
tria leader stranieri. Salvini ha
fatto unottima campagna
elettorale.
Rapporti con la Lega?
Come loro siamo per laddio
alleuro, ma noi siamo il par-
tito della nazione, non solo di
una parte di essa: i confini
dItalia sono sacri...
E poi? Non si trattenga.
E poi s o anche romana, non
che non ricordi lapproccio le-
ghista verso Roma.
Alessandra Mussolini, nipote
del Duce, ha preso 82 mila pre-
ferenze con Forza Italia. Voti
persi per voi?
No, francamente fanno fede le
battaglie e la coerenza delle
persone. Lei non stata coe-
rente, non stato coerente il
suo partito. E poi io ne ho prese
350 mila di preferenze.
Per anche voi avete governato
con Berlusconi, sia lei sia La Rus-
sa eravate ministri.
Finch abbiamo
fatto il centrodestra
stavamo nel cen-
trodestra, poi loro
hanno sostenuto
Mario Monti, com-
missariando la so-
vranit popolare.
Siete passati da
quello che era un grande partito
al governo, il Pdl, al 3,7%. Eravate
ministri, ora come si sta?
Si lavora molto di pi. Per non
ha prezzo poter guardare in fac-
cia la gente senza aver nulla di cui
vergognarsi, poter
andare nelle piazze
invece che nei luoghi
chiusi.
Con Berlusconi e
Alfano tutto finito?
Loro hanno aiutato
Renzi a stravincere.
Alfano ci governa
insieme.
Renzi di destra?
No, un democristiano. Che
vota insieme ai grillini laboli -
zione del reato di immigrazio-
ne clandestina e la depenaliz-
zazione delle droghe.
G r i l l o?
Un comunista, la sua piazza
inneggia a Berlinguer.
Quanto avete speso? Si vede-
vano tanti manifesti in giro...
Solo 400 mila euro. Abbiamo
fatto una campagna elettorale
da ragazzi della via Pal. I ma-
nifesti li ha visti a Roma perch
siam bravi ad attacchinare...
La Russa si fa la barba da Vespa.
Ho visto: mi servivano altri 100
mila voti, ora mi sa me ne ser-
virebbero almeno 500 mila... Giorgia Meloni Ansa
di Giampiero Calap
di Pino Corrias
IL FATTO CHE Silvio B. mentre crollavano i muri della sua
Destra e la Santanch scendeva nel bunker con Sallusti e il cia-
nuro abbia passato lintera serata con Pippo Inzaghi a parlare
del Milan e del prossimo campionato di calcio una buona no-
tizia. Perch ci dice che nonostante il cerchio magico lo stia
riempiendo di dolcetti, medicine e spilli, la sua portentosa follia
non ha perso un colpo. Continua come sempre a fregarsene del
Paese. Ma ora (invecchiando) anche di Forza Italia, la masnada
organizzata in partito che per ventanni gli ha garantito un riparo
dai processi, dalla galera e pure dalla sua incolmabile solitudine.
Sfiorando la sapienza dei fumetti B. non ha pi smesso di coc-
colare il denaro che ha accumulato in molti forzieri: di nuotarci
dentro, contarlo, esibirlo, spenderlo e poi moltiplicarlo ancora.
Con una conturbante letizia che non si spegne mai e neanche
riposa. Qualche anno fa Luciano Violante, in una celebre con-
fessione alla Camera, disse che il signor B. e la sua Mediaset
avevano aumentato di 25 volte il loro fatturato. Essendo Vio-
lante un dalemiano di ferro, aveva tutte le ragioni di vantarsene:
il lavoro era stato fatto bene. E d frutti ancora oggi.
CLICK
Intanto lui pensa
a Superpippo
AI FORZISTI PIACE UNA LEGGE DEL PD
RIAPRIREBBE IL PROCESSO MEDIASET
Forza Italia ha chiesto di ricalendarizzare una pro-
posta di legge del Pd che introduce il riesame, se la
Corte di Giustizia europea si pronuncia contro una
sentenza italiana. La norma potrebbe aiutare Ber-
lusconi a far riaprire il processo Mediaset, per cui
stato condannato in via definitiva per frode fiscale.
MATTEO SALVINI (LEGA NORD)
SILVIO PU ANCORA FARE TANTO
"Ci sono 80enni molto pi svegli di 20enni che
dormono: Berlusconi ha fatto e potr ancora fare
tanto. Le questioni interne a Forza Italia non mi
riguardano, magli auguro di poter guardare al fu-
turo con la nostra stessa serenit. A dirlo Mat-
teo Salvini, segretario federale della Lega Nord.
GAETANO QUAGLIARIELLO (NCD)
ALFANO BATTEREBBE MARINA B.
Se ci fossero le primarie del centrodestra e
Marina Berlusconi scendesse in campo? Ange-
lino Alfano sarebbe in grado di batterla. Lo ha
assicurato Gaetano Quagliariello, coordinatore
nazionale di Ncd, ospite di Un Giorno da Pecora,
su Radio2.
IL MINISTRO ANGELINO ALFANO
DIFFICILE RIUNIFICAZIONE CON SILVIO
Vedo molto difficile una riunificazione ora. Ange-
lino Alfano gela Forza Italia e chi sognava di veder-
lo figliol prodigo, di rientro a capo chino nella casa
del padre Berlusconi, dopo il mancato exploit di
Ncd alle Europee e il forte rischio insignificanza in
un governo di centrosinistra con Renzi al 40%.
RAFFAELE FITTO
Condannato in primo grado a 4 an-
ni per corruzione, abuso dufficio
e finanziamento illecito ai partiti
RENATO SORU
Rinviato a giudizio per evasione
fiscale. Indagato inoltre per ag-
gi o t aggi o
CLEMENTE MASTELLA
A giudizio per associazione a de-
linquere, imputato per tentata
concussione e abuso dufficio
GIUSEPPE SCOPELLITI
Condannato in primo grado
a 6 anni per abuso di ufficio
e falso
GIANNI ALEMANNO
Indagato dalla Procura di Roma
per finanziamento illecito
ai partiti
LORENZO CESA
Indagato dalla Procura di Roma
per finanziamento illecito
ai partiti, il candidato dellUdc
CHE QUORUM GLI INQUISITI
IN 21 FRA INDAGATI E CONDANNATI TOTALIZZANO 1,242 MILIONI DI PREFERENZE: PI DI TSIPRAS E NCD
TRA I TROMBATI
Clemente Mastella, a processo
a Napoli per associazione a delinquere,
non ha ottenuto il seggio a Strasburgo
Paolo Romano Ansa
4 MERCOLED 28 MAGGIO 2014 il Fatto Quotidiano
di Wanda Marra
I
l Pci? Lhanno sciolto nel
1991. Matteo Orfini,
che il senso dellumori -
smo non lo perde mai,
con una battuta ricorda a chi
dovesse avere tentazioni nostal-
giche che il Partito comunista,
quello di Berlinguer, in Italia
non c pi da decenni. E lui, di
certo, uno di sinistra. Ma con il
40,81% del Pd di Matteo Renzi
che fine ha fatto la sinistra in
Italia? rappresentata dal
4,03% della lista Tsipras? Anco-
ra Orfini: Renzi in questi mesi
ha fatto una politica economica
di ridistribuzione. Ora arriva-
to anche a citare Keynes.
LUI, IL LEADER incoronato da
percentuali che non si vedevano
dalla Dc del 58, non si mai
troppo preoccupato di entrare
in dispute su cosa sia la destra e
cosa sia la sinistra. Che nasca co-
me dirigente del Partito popo-
lare prima e della Margherita
poi non un mistero. Come non
lo la sua ammirazione per To-
ny Blair. Ma definire precisi
steccati ideologici non mai sta-
ta una sua esigenza. Anzi. Lune-
d commentando il voto ci ha te-
nuto a dire che superare il 40%
un risultato tecnicamente
straordinario, particolarmente
se consideriamo che avviene in
un partito di centrosinistra.
Centrosinistra, appunto. In
queste ultime settimane ha ripe-
tuto spesso un concetto tradi-
zionalmente di sinistra giusti -
zia sociale. E nelle fasi finali
della campagna elettorale si la-
sciato andare a qualche richia-
mo a Berlinguer: ha fatto mon-
tare il palco di piazza della Si-
gnoria a Firenze come per lul -
timo comizio del leader comu-
nista. E ai Cinque Stelle che han-
no cercato di appropriarsi della
sua eredit ha urlato: Sciacqua -
tevi la bocca. Ma Matteo non
ha mai fatto mistero di voler al-
largare gli steccati della sinistra
tradizionale. Uno per tutti, il di-
scorso della discesa in campo
contro Bersani, nelle primarie
del 2012, a Verona: Non ho
paura di chiedere i voti, alle ele-
zioni, di chi ha votato centrode-
stra. Perch, noi del centrosi-
nistra le elezioni le vogliamo
vincere. Non manc un riferi-
mento alla sinistra che non go-
verner mai. Quella che allora -
era il settembre del 2012 - aveva
presentato i quesiti referendari
per abrogare la riforma dellar -
ticolo 18 (promotori, tra gli altri,
Vendola, Ferrero e Di Pietro).
Lo stesso Renzi durante quelle
primarie dichiarava: Il mio Pd
pu arrivare al 40%, quello di
Bersani al massimo al 25. Non a
caso Franco Vazio, deputato
renziano ligure, definisce il voto
di domenica post-ideologico.
E GLI ALTRI? Quelli che Renzi
lhanno combattuto anche nel
nome della tradizione rossa?
Dice Enzo Amendola, deputato
dalemiano, ex segretario del Pd
Campania: Renzi sta facendo
una politica di ridistribuzione di
sinistra. E poi, lui o no, che ha
portato il Pd nel Pse?. Accanto
a lui, Lia Quartapelle, che si de-
finisce nativa democratica ci
tiene a chiarire un punto: Uno
che crede nel futuro come Renzi
non pu che essere un grande
leader progressista. Il giorno
dopo la sbornia elettorale non
c nessuno che non riconosca al
segretario almeno qualche glo-
bulo rosso. La sinistra esiste in
natura. Ed incarnata dal Pd.
Renzi si sempre richiamato ad
alcuni valori di sinistra, per dir-
la con Gianni Cuperlo. E Nico
Stumpo: Ma che vogliamo an-
cora parlare della cosiddetta si-
nistra radicale? Renzi un gran-
de leader progressista europeo.
Fa una certa impressione sentire
colui che organizz le primarie
di Bersani (e le blind con le re -
gole imprigione-Matteo) par-
lare quasi come Le Monde, che ie-
ri la metteva cos: il Pd un
esempio per la sinistra in Eu-
ropa e Matteo Renzi un salva -
gente. Usa uninconsueta cau-
tela Stefano Fassina: Abbiamo
contato in questo risultato. E
adesso, cos Renzi lo valutere-
mo sulle cose che far.
DARIO PARRINI, segretario del
Pd Toscana, renziano della pri-
ma ora, di ragioni per cui Renzi
incarna la nuova sinistra ne
snocciola pi duna: Renzi ha
detassato i lavoratori che hanno
meno e tassato le rendite finan-
ziarie. E poi ha sferrato lattacco
alle corporazioni. Il Pd di Vel-
troni lanci nel 2007 lidea del
partito a vocazione maggiorita-
ria. Larrivo di Bersani signific
labbandono di quel modello.
Ora con Renzi lidea di Veltroni
ha trovato un interprete di
primordine. E Civati? A que-
sto punto si limita a rivendicare
il primato: Sono pi di sinistra
io, chiaro. Ma in queste elezio-
ni cerano tanti candidati di si-
nistra. E Renzi? Vedremo se
continuer con la logica delle
larghe intese e loro affini, o se
guarder verso Sel e i Cinque
Stelle.
CERA UNA VOLTA...
NUOVO CORSO
di Salvatore Cannav
S
e lo chiedi ad Achille Occhetto ti
risponde sicuramente che la svol-
ta non doveva finire cos. Lidea di
sciogliere il Pci doveva far maturare
una sinistra di tipo nuovo, riformista e
radicale allo stesso tempo. Dopo venti
anni, per, lesito stato questo: la na-
scita di un nuovo partito, il Pd di Ren-
zi, che segna la fine della gauche allita-
liana.
SIMBOLO DELLE P I LO G O il titolo
che si poteva leggere ieri, sulla prima
pagina romana di Re p u b b l i ca : Pario -
li-Trieste, il quartiere pi rosso. Stia-
mo parlando dei quartieri-bene della
Capitale, una volta regno della Dc pi
conservatrice o del voto Msi. Ora que-
sti quartieri premiano il Pd di Renzi
che invece sfidato dal M5S in quelli
proletari come Tor Bella Monaca o
Torpignattara. Era accaduto anche ai
socialisti francesi, a inizio degli anni
2000, quando conquistavano Parigi
con i quartieri borghesi popolati dai
bo-bo, lintelligentsia benestante del-
la Francia progressista. In Italia la tra-
mutazione meno illuminata e me-
scola le propensioni progressiste al
perbenismo cattolico, alla furbizia dei
piccoli imprenditori o alla pacatezza
ministeriale del lavoro pubblico.
La svolta di Occhetto ha aperto un pe-
riodo convulso ben rappresentato dal-
le oscillazioni elettorali. Nel 1992 il
nuovo Pds, nato dalle ceneri del Pci,
ottiene uno striminzito 16% mentre la
scissione di Rifondazione comunista
(Prc) raggiunge il
5,6. Molto al di sotto
del 26,5% raggiunto
dal Pci alle ultime
politiche del 1987. Il
nuovo corso parte a
fatica e solo nel 1994
otterr un pi inco-
raggiante 26,4%. Per
dare fiato alla sini-
stra, per, serve lo
spauracchio di Ber-
lusconi al governo e
cos, nel 1996, con il
primo esperimento ulivista di Roma-
no Prodi, lobiettivo di battere le destre
permette al Pds di Massimo DAlema
di superare il 21% mentre Rifondazio-
ne comunista tocca il massimo storico,
l8,5%. Sar la prova, fallimentare, di
governo a invertire la tendenza elet-
torale trascinando di nuovo le due si-
nistre, come ebbe a definirle Fausto
Bertinotti, al 23,2%. Nel frattempo c
stata una mini-scissione del Prc, con la
nascita del Pdci, nasce la Margherita di
Francesco Rutelli (e di Renzi) e il duel-
lo tra DAlema e Veltroni domina la
scena. Tutto questo non impedisce di
rimettere insieme i vari cocci per bat-
tere nuovamente Silvio
Berlusconi. Alle Politi-
che del 2006 i Ds sono
fermi al 17,5% (dato
del Senato mentre alla
Camera si presenta
lUlivo che raggiunge il
31,2%), Rifondazione
al 5,8% e il Pdci al 2,3.
La crisi strisciante del
governo Prodi accelera
la formazione del nuo-
vo partito, il Pd che na-
sce con la primarie del
2007. Veltroni eletto con il 75% dei
consensi e, di fronte alli m p a ss e pro -
diana, decide di non ostacolare le ele-
zioni anticipate. Le perder ma porter
il Pd al 33,1% annullando la sinistra
radicale che con lArcobaleno spro-
fonda al 3,1% (a cui aggiungere l1,1%
dei gruppi del Pcl e di Sinistra critica).
Le avvisaglie per cui il mega-conteni-
tore democratico si accinge a uccidere
la sinistra storica ci sono tutte. C per
il tempo per unulteriore inversione,
rappresentata dallavvento di Pier Lui-
gi Bersani alla segreteria del partito. La
sua leadership cos dipinta come
svolta a sinistra che Francesco Rutelli
decide di fondare lApi (e sar un di-
sastro). Bersani, si vedr bene, uomo
dalle salde relazioni con il mondo im-
prenditoriale ma anche colui che d
sponda alla Cgil e costruir di nuovo
una coalizione di centrosinistra, Italia
Bene Comune. Finir male.
IL PD RACCOGLIE un misero 25,5%
alle Politiche del 2013 e viene superato
da Beppe Grillo. La sua sconfitta apre
le porte allavvento di Matteo Renzi, il
salvatore del partito, santificato alle
primarie di dicembre e, poi, alle Eu-
ropee del 25 maggio. Il 40,8% un
risultato storico che comprime la si-
nistra radicale al 4%. La capacit di
Renzi di presentarsi come compiuta-
mente interclassista, come la Dc ha fat-
to nella sua lunga storia, prepara per il
Pd una storia diversa. Gli attacchi al
sindacato, del resto, ne sono stati lan -
tipasto. A sinistra sembra rimanere so-
lo lo spazio occupato dalla lista Tsipras
i cui voti, per, sono addirittura in-
feriori a quelli del disastro del 2008 e in
cui si riaffaccia, tramite Sel, la volont
di riallacciare i rapporti con Renzi. Per
rappresentare la sinistra, non mol-
to.
A P P RO D I
Il simbolo di questo
epilogo il titolo
della pagina romana
di Re p u b b l i c a :
Trieste-Parioli,
il quartiere pi rosso
QUEL CHE
R E S TA . . .
La parabola
del rosso
dalla fine
del Pci
fino al successo
del Pd di Renzi
Il presidente del Consiglio dei ministri e segretario del Partito democratico, Matteo Renzi Ansa
PIPPO CIVATI
Ve d re m o
se continuer
con le larghe intese
o se comincer
a guardare
verso Sel e i 5 stelle
Dalla svolta
di Occhetto
alla democrazia
renziana
BARI, DECARO SFIORA LA VITTORIA
LEREDE DI MICHELE EMILIANO AL 49%
C mancato poco ma Antonio Decaro, candi-
dato sindaco a Bari per il Pd, dovr giocarsi tut-
to al ballottaggio. Per lui, che ha gi dichiarato
di non volere appoggi esterni, il 49% dei con-
sensi. Il suo sfidante sar il candidato del cen-
trodestra Domenico Di Paola, al 35,7%.
FERRARA FINGE DI SNIFFARE COCAINA
FESTEGGIO LA CADUTA DI GRILLO
Giuliano Ferrara in un video pubblicato sul sito
del Fo g l i o finge di sniffare cocaina per festeg-
giare la mancata vittoria del Movimento cinque
stelle. Fatto di cocaina commenta Ferrara
posso dire che la soddisfazione notevole. Fos-
si in Grillo non dormirei sonni tranquilli.
Gli ex nemici smacchiati:
uno di noi, di sinistra
NEL PARTITO SONO QUASI TUTTI DACCORDO. MA DI ROSSO RESTA IL 4% DI TSIPRAS
5 il Fatto Quotidiano MERCOLED 28 MAGGIO 2 01 4
di Carlo Tecce
U
n parere di 15
pagine, non una
virgola di trop-
po, la firma in
evidenza gi di per s blaso-
nata: il professor Alessandro
Pace, ex presidente dei Co-
stituzionalisti italiani, in-
chioda il governo a quel de-
creto che sottrae 150 milioni
di euro a Viale Mazzini. Il
sindacato dei giornalisti Rai,
in sigla Usigrai, ha coinvolto
Pace per riproporre un duel-
lo che il silenzio elettorale
(durato settimane in Viale
Mazzini) aveva silenziato. Il
costituzionalista fa notare
che il comma che riguarda
lazienda pubblica, inserito
nel testo di copertura degli
80 euro in busta paga, va
contro la Carta, non la rispet-
ta, perch il canone una
tassa di scopo e le relative en-
trate non vanno nel bilancio
generale. Il prelievo sarebbe
unappropriazione indebi-
ta e i consiglieri da m m i n i-
strazione non possono non
reagire: sono responsabili.
Per garantire un percorso
non accidentato (anzi pro-
tetto), Pace suggerisce di pre-
sentare un ricorso al Tribu-
nale Civile per ottenere la re-
stituzione dei 150 milioni e
poi plasmare una riforma Rai
in sessanta giorni. Il docu-
mento, appena diffuso, gi
sosta al settimo piano di Via-
le Mazzini, negli uffici di Lui-
gi Gubitosi, il direttore ge-
nerale e Annamaria Taran-
tola, il presidente.
IL BERLUSCONIANO Anto -
nio Verro, per sfruttare le
oscillazioni da sbandata po-
litica in Viale Mazzini (Renzi
non ha eletto nessuno fra i
vertici, tutti eredi di larghe
intese ai tempi di Mario
Monti), inserisce un ordine
del giorno specifico per il
Cda di oggi, un dilemma da
risolvere senza ulteriore titu-
banza: che fa la Rai, apre il
fronte a Palazzo Chigi o pe-
risce senza fiatare? Sar in-
teressante scoprire la strate-
gia aziendale, che avverte le
pressioni di Renzi, che orga-
nizza proteste, che non riesce
a veleggiare a carburante ri-
dotto. Esempio 1: i dirigenti
dei palinsesti, quelli che in-
castrano i programmi, vo-
gliono prolungare la durata
dei programmi in prima se-
rata per risparmiare in se-
conda. In Viale Mazzini av-
vertono laccerchiamento di
Renzi. Esempio 2: temono
che oltre i 150 milioni, ce ne
siano ancora 50 da limare per
la riduzione ai costi opera-
tivi per le partecipate stata-
li.
Il dg Gubitosi ha il mandato
in scadenza fra un anno, ma
potrebbe lasciare prima: o
meglio, il governo potrebbe
spingere lex amministratore
delegato di Wind verso
luscita se le operazioni di
Renzi dovessero fallire. Le in-
tenzioni in Cda saranno me-
no criptiche questo pomerig-
gio, perch la volata di Verro
non in solitaria. Forza Italia
ha (quasi) disintegrato
lenorme patrimonio di voti,
ma non vuole cedere (n di-
videre) lavamposto in Rai.
Luisa Todini, presidente di
Poste Italiane, ha promesso
che saccontenter di ununi -
ca poltrona entro lautunno:
per quella in Viale Mazzini
pronto Sestino Giacomoni,
deputato, di professione con-
sigliere politico di Berlusco-
ni. In questa Rai non renzia-
na (ma che aspira, in parte, a
diventare renziana), dopo la
riabilitazione persino di Bep-
pe Grillo e le doppie visite di
Renzi e Berlusconi, Bruno
Vespa non vuole mollare il
gioved, la quarta puntata set-
timanale sostituita per 20
volte a stagione da Duilio
Giammaria. Porta a Porta
ancora monca, nei palinsesti
che esordiranno in versione
IPOTESI RICORSO
Il costituzionalista
allUsigrai: Lazienda
r i co r ra . Porta a Porta
doveva perdere una
puntata, il giornalista
si gioca il contratto
di Alessio Schiesari
V
entiquattro famiglie ri-
corderanno la giornata
di oggi come la fine di un in-
cubo. Per tante altre, pi di
cento, solo un altro giorno
di attesa, anche se forse con
qualche speranza in pi. Lu-
ned la presidenza del Con-
siglio aveva annunciato di
avere sbloccato le adozioni
internazionali dei bambini di
origine congolese, ma gi for-
malmente adottati da 24 fa-
miglie italiane, tenute in so-
speso dal governo di Kinsha-
sa da otto mesi. Stamattina
Maria Elena Boschi, ministro
con delega alle politiche per la
famiglia, sbarcher allaero-
porto di Ciampino insieme ai
31 orfani africani adottati
dalle famiglie italiane. La di-
savventura che hanno vissuto
ha dei contorni kafkiani: da
anni, spesso pi di cinque,
possiedono lidoneit allado-
zione internazionale.
DOPO UN LUNGO peregrina -
re tra uffici e carte bollate, un
anno fa ma la tempistica va-
ria da caso a caso arriva
lagognata notizia: labbina -
mento, cio lassegnazione a
ciascuna famiglia di uno o pi
bambini, arrivato e un tri-
bunale congolese ha approva-
to ladozione. Nel novembre
scorso, le 24 famiglie volano a
Kinshasa per andare a pren-
dere i bambini, che gi por-
tano il cognome dei genitori
italiani. Trascorrono tempo
con loro in orfanotrofio, se ne
occupano anche a livello eco-
nomico e aspettano solo di
chiudere le ultime pratiche
per tornare indietro insieme.
Il 25 di settembre per il go-
verno congolese, a causa di se-
gnalazioni di abusi e irrego-
larit, decide di porre una
moratoria su tutte le pratiche
in corso. Nessuna segnalazio-
ne riguarda adozioni italiane.
Inoltre, i 31 bambini sono gi
stati formalmente adottati,
per questo la Cai, allora pre-
sieduta dal ministro per lIn -
tergrazione Ccile Kyenge,
permette alle 24 coppie di an-
dare a Kinshasa e prendere i
bambini. Qui inizia una vera
odissea, con i genitori che per
due mesi aspettano il nulla
osta definitivo. Non arriver
mai. Secondo quanto riporta-
to da alcuni genitori, lamba -
sciata italiana in Congo qua-
lifica come irresponsabile la
scelta di lasciare andare i ge-
nitori nonostante la morato-
ria. Si attiva Kyenge in per-
sona (peraltro di origini con-
golesi) che promette: Tutto si
risolver presto. Non cos.
Lex ministro degli Affari
Esteri, Emma Bonino, convo-
ca lambasciatore congolese
in Italia, ma anche questa
mossa si rivela inutile. La si-
tuazione a Kinshasa, tra crisi
di governo e tentativi di colpo
di Stato, non aiuta finch, a
gennaio, i genitori sono co-
stretti dalla scadenza del visto
a rientrare in Italia.
SULLA VICENDA cala il silen-
zio: la commissione adozioni,
un ente alle dipendenze della
Presidenza del Consiglio, cal-
deggia a tutti i genitori in at-
tesa di non parlare con i gior-
nalisti. Chi prova ad avvici-
narne una delle coppie, riceve
un netto rifiuto perch in
molti si convincono che le au-
torit congolesi abbiano bloc-
cato liter per colpa della
stampa italiana. La diploma-
zia lavora alla vicenda fino a
che, luned, arriva lannuncio:
Ho appena dato il via libera:
un aereo della Repubblica ita-
liana parte per il Congo per
riportare i bambini adottati
# a ca s a . A scriverlo Matteo
Renzi sul suo profilo twitter.
Ieri arriva anche la nota uf-
ficiale che anticipa lo sbarco
di Boschi a Ciampino, insie-
me alle famiglie.
Dato lalto numero di famiglie
coinvolte, fin dallinizio lIta -
lia stata in prima linea per
dirimere la questione, ma lo
sblocco riguarda molti altri
Paesi occidentali. Per la Com-
missione adozioni per lin -
tesa stata raggiunta dal pre-
sidente Renzi con il presiden-
te Kabila e questo ha reso
possibile il positivo esito di
questa vicenda. Ieri le altre
famiglie in attesa (le adozioni
internazionali tra Italia e
Congo gi deliberate, ma an-
cora in via di definizione, so-
no circa 150) non facevano i
salti di gioia. Abbiamo ap-
preso della notizia dello sbloc-
co per le 24 coppie che erano
gi stati in Congo tramite
twitter. Siamo felici per loro,
ma anche noi non ce la fac-
ciamo pi ad aspettare. Come
loro, abbiamo un figlio che
porta gi il nostro cognome a
Kinshasa da pi di anno, ma
non sappiamo quando potre-
mo andare a prenderlo, spie-
ga una madre che chiede di
rimanere anonima.
In un nota diffusa ieri, la Cai si
limitava ad un laconico con -
tinueremo a svolgere un co-
stante lavoro per ottenere
lautorizzazione a riportare a
casa anche gli altri bambini
dati in adozione a famiglie ita-
liane. Oltre alla consueta rac-
comandazione di prudenza e
discrezione che, tradotto dal
burocratichese, significa non
parlate con la stampa.
La Boschi ritorna coi bimbi congolesi
INVIATA IERI DAL PREMIER PER PORTARE A ROMA I 31 BAMBINI ADOTTATI DA 24 FAMIGLIE ITALIANE
La Rai insorge
(contro Renzi)
e Vespa batte cassa
IN CDA IL PARERE DI PACE CONTRO I 150 MILIONI DI TAGLIO
IL CONDUTTORE, RIABILITATO DA GRILLO, ALZA LA POSTA
NUOVO CORSO
bozza in Cda, sempre oggi.
Ma lanfitrione insiste, riven-
dica la massima (e tradizio-
nale) estensione. E i motivi
sono pure contrattuali: per-
ch Vespa deve rinnovare
laccordo da esterno che, fra
garantito (1,2 mln) e speciali,
gli frutta 2,1 milioni di euro
lanno. Meno puntate, meno
soldi. Ma questa era soltanto
lanteprima.
FLOP DI GIOVANARDI A MODENA
CANDIDATO A SINDACO SI FERMA AL 4%
Niente da fare per la corsa alla poltrona di sin-
daco con il Nuovo Centrodestra di Carlo Gio-
vanardi. Il senatore ha raccolto un modesto 4%.
Ora si contenderanno la fascia al ballottaggio il
candidato del Pd Gian Carlo Muzzarelli (49%) e
il cinque stelle Marco Bortolotti (16%).
CALABRIA, VINCE LE ELEZIONI E MUORE
ELETTO SINDACO PER LA TERZA VOLTA
Pasquale Landro, 59 anni, era stato appena elet-
to per la terza volta a sindaco di Zambrone, un
comune in provincia di Vibo Valentia. Mentre
festeggiava la vittoria stato colpito da un in-
farto ed morto subito dopo. Nei giorni scorsi
aveva ammesso di essere molto stanco.
A CIAMPINO
Missione lampo
del ministro:
lo sbarco
p rev i s to
per questa mattina
allaeroporto romano
ALTRI GENITORI
Felici per loro, ma anche
noi non ce la facciamo
pi ad aspettare
Abbiamo un figlio
che porta gi il nostro
cognome a Kinshasa
Q UAND O si tratta di assegnare i seggi, i calcoli sono sempre
complessi. Proviamo a semplificare. Il Nuovo Centrodestra di
Angelino Alfano, che anche il titolare del Viminale, cio dellor -
gano che fa la ripartizione dei seggi, ha preso tre eurodeputati
alle elezioni del 25 maggio. Non avendo raggiunto il seggio
i n te ro in nessuna circoscrizione, lassegnazione avviene sui
migliori resti ottenuti dal partito. E qui c la stranezza. In base a
questo criterio, Ncd dovrebbe prendere tre seggi cos ripartiti:
nord-ovest (resto 0,68), centro (0,49) e sud (0,94). Invece no.
Al posto di quello del centro, assegnato alla Lega che ha un resto
pi basso (0,36), a Ncd va un seggio nelle isole con lo 0,42. In
pratica al posto della Lorenzin, capolista alfaniana cui sarebbe
subentrato Carlo Casini, a Strasburgo va il catanese Giovanni La
Via. La stranezza ancora pi evidente dal momento che per
Tsipras i tre seggi sono stati assegnati correttamente coi resti
migliori. Il seggio a La Via innesca un meccanismo che penalizza
i vari candidati interessati. Perch alla Lega il seggio spetterebbe
al sud, mentre quello delle isole andrebbe ai grillini. Lultima
parola su questo guazzabuglio tocca alla Cassazione. fde
Al Viminale lo strano
caso dei seggi di Ncd
LA FEDELISSIMA RENZIANA
Il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi Ansa
Bruno Vespa, conduttore di Porta a Porta Dlm
6 MERCOLED 28 MAGGIO 2014 il Fatto Quotidiano 7 il Fatto Quotidiano MERCOLED 28 MAGGIO 2 01 4
Per due volte, la Norvegia nego-
zi la propria adesione e, per due
volte, un referendum rese quei
negoziati carta straccia, nel 72 e
nel 94; e un referendum, nel
1985, decise luscita della Groe-
nlandia dallallora Cee caso fi-
nora unico di recessione-. Il
Trattato di Maastricht, che, agli
inizi degli Anni 90, segn la na-
scita dellUnione e il rilancio
dellintegrazione, fu bocciato da
un referendum in
Danimarca nel
1992 modificato,
venne poi approva-
to - allo stesso mo-
do, vennero supe-
rati i no popolari
irlandesi ai Trattati
di Nizza nel 2001 e
di Lisbona nel
2008. Sempre, lin -
toppo del referen-
dum ritard len -
trata in vigore degli
accordi. Letali al
progetto di Costi-
tuzione europea
furono, invece, il
29 maggio e il 1 giugno 2005, i no
popolari di Francia e Olanda: il
documento fin in un cassetto
senza pi uscirne. Di quello
shock, frutto il Trattato di Li-
sbona, in vigore dal 1 novembre
2009.
dum non una priorit. In Italia,
ci sono le iniziative della Lega. E
lobiezione che i trattati interna-
zionali non sono materia di re-
ferendum ha un valore pi giu-
ridico che politico: difficile igno-
rare un no popolare, quale che sia
la Costituzione.
Poi, ci sono, i referendum indi-
pendentisti in Scozia gi fissato
per il 18 settembre - e in Cata-
logna: sono problemi nazionali,
per Gran Bretagna e Spagna, ma
possono diventare un rompicapo
europeo perch Scozia e Catalo-
gna, se divenissero indipendenti,
dovrebbero poi rinegoziare lade -
sione allUnione. I referendum
fanno spesso male allEuropa.
regolamenti di conti personali e
contestazioni giudiziarie.
I referendum, in questa Unione
che cerca di raccapezzarsi, dopo
luragano elettorale, appaiono co-
me la medicina di tutti i mali. In
Austria, gli euro-scettici ne chie-
dono uno sulleuro. In Gran Bre-
tagna, il premier conservatore
Cameron lo prevedeva per il 2017
dopo le politiche -, ma potrebbe
anticiparlo, per rispondere alla
bufera Ukip, il movimento an-
ti-Ue vincitore delle europee, che,
intanto, lancia loperazione Bre -
xit per luscita dallUnione. I la-
buristi, invece, vedono il futuro
della Gran Bretagna dentro lUe,
non fuori e giudicano il referen- DESTATE, IN AGOSTO nel centro di Pa-
rigi, in rue Cherche Midi, Christian De la
Mazire aveva, nonostante i suoi set-
tantanni suonati, labitudine di giocare al
pallone in mezzo alla strada come aveva
fatto per tutta la sua vita, con amici gio-
vani e vecchi. Questo poteva avvenire solo
ad agosto - eravamo negli anni 90 - quan-
do non cera traffico. Ho avuto occasione
di giocare con lui dopo averlo conosciuto
in un afoso pomeriggio destate durante il
quale son stato invitato a una partita di
calcio molto particolare: ogni domenica
pomeriggio nel castello Montretout, a
Saint-Cloud, appena fuori Parigi, Jean Ma-
rie Le Pen, il leader del Fronte National,
organizzava una partita di calcetto Fran-
cia-contro il Resto del Mondo. Il resto del
mondo prevalse per 4 a 1. A pranzo cera
anche Marine, gi interessata di politica,
sulle orme del padre, ma che vedeva con
una certa diffidenza le frequentazioni pa-
terne con personaggi dal passato cos com-
promettenti come De La Mazire (collabo-
razionista dei nazisti, giornalista, impresa-
rio, ndr) anche se lui a quei tempi, a Parigi,
era conosciuto come play boy ed ex fidan-
zato della cantante Dalida. Marine era
molto critica sui cascami nostalgici del pa-
dre, e i sentimenti antisemiti e omofobi dei
suoi amici. Lei si sempre vantata in se-
guito di essere un superuomo al femmi-
nile, con la sua straordinaria capacit di
moglie e madre, tanto da risultare, come
delfina del padre, ancora pi abile.
La rividi poi a Roma, nel marzo 2011, do-
poch era stata a Lampedusa. Mi disse:
Vorrei che lEuropa facesse attenzione a ci
che sta succedendo, e voglio offrire il mio
sostegno agli abitanti di Lampedusa che ho
limpressione si sentano completamente ab-
bandonati; invece di accoglierli a terra, lIta-
lia dovrebbe inviare le sue navi con acqua e
alimenti per assistere gli emigranti in mare
evitando che sbarchino nellisola.
S T R A S BU R G O S T R A S BU R G O
guidato l'Eurogruppo, con-
servatore), l'ungherese Viktor
Orban nel Ppe ma non lo so-
sterr, la destra olandese di
Mark Rutte neppure. Nessuno
vuole sconfessare subito gli
elettori, ma sono partiti i ne-
goziati: c' l'irlandese Enda
Kenny, il finlandese Jyrki Ka-
tainen la danese Helle Thor-
ning-Schmidt, perfino Christi-
ne Lagarde, oggi a capo del
Fondo monetario internazio-
nale. Solo che per ora c' Jun-
cker in campo: quindi i partiti dovranno ar-
rivare a uno scontro sui programmi che render
impraticabile l'ipotesi Juncker e restituir il po-
tere di decisione ai governi che potranno sce-
gliere chi vogliono, certificando che il tentativo
di legittimare dal basso, con il
voto, il presidente della Com-
missione fallito. O meglio,
che nessuno ci ha mai davvero
creduto. Juncker potrebbe es-
sere risarcito per il sacrificio
andando a guidare il Consi-
glio, che la posizione a cui
ambirebbe fin dall'inizio. E per
quella carica avrebbe anche il
via libera di Angela Merkel che
invece, pur essendo la colonna
del Ppe che lo ha espresso, non
vuole Juncker alla Commissio-
ne: quando era a capo dell'Eurogruppo, cio dei
ministri economici della zona euro, l'ex premier
lussembrughese era perfino a favore degli Eu-
robond.
A Bruxelles per la Commissione gira anche il
nome di Enrico Letta, come eventuale presi-
dente ( un ex capo di governo e molto stimato),
ma la congiuntura astrale che porterebbe alla
sua nomina complessa e arriverebbe dopo
mesi di negoziati falliti.
MATTEO RENZI ha altre priorit: deve scegliere
subito il commissario europeo che nell'ultimo
scorcio di legislatura sostituir Antonio Tajani,
eletto all'Europarlamento con Forza Italia. Pu
trovare un nome di transizione o scegliere su-
bito un commissario forte che poi venga con-
fermato nella nuova Commissione: a Bruxelles
il ragionamento che prevale che non sar Mas-
simo D'Alema. Il premier ora cos forte che
pu permettersi di scaricare l'attempato leader
democratico, lasciando la poltrona di Alto rap-
presentante per la politica estera a Schulz, che
gliene sar grato.
di Stefano Feltri
inviato a Bruxelles
I
n Europa votare non serve a nulla. Ven-
tiquattro ore dopo la fine delle elezioni,
l'Unione europea torna all'unica forma
di democrazia che riesce a gestire: i ne-
goziati nei corridoi dei palazzi di Bruxelles, al
riparo dagli sguardi dell'opinione pubblica. Al-
l'apparenza tutto sembra andare come dovreb-
be: domenica il Partito popolare europeo ha
vinto le elezioni, ottenendo 213 seggi nel nuovo
Europarlamento, e ieri il capogruppo uscente
John Daul si incontrato con il suo omologo
del Parito socialista Hannes Swoboda (191 seg-
gi) per mettere le basi della grande coalizione
della prossima legislatura: Sta a Juncker pre-
sentare un programma che ottenga la maggio-
ranza, ha detto Swoboda che poi ha ricordato
che il candidato dei socialisti alla Commissione
Martin Schulz avr certamente un ruolo im-
portante. Tutto chiaro, quindi, grande coa-
lizione, Juncker presidente della Commissione,
l'esecutivo comunitario, e Schulz con una pol-
trona, magari quella che gli piacerebbe tanto di
Alto rappresentante per la politica comunita-
ria. Ma l'Europa, le cose bisogna farle com-
plicate e i voti non devono contare.
POCHE ORE dopo le parole di Swoboda si riu-
nisce il Consiglio europeo, arrivano i capi di
Stato e di governo, Matteo Renzi atterra a Bru-
xelles forte del suo 40,8 per cento e subito corre
al museo ebraico per ricordare le vittime della
strage di sabato. Con lui c' il presidente fran-
cese Franois Hollande, nelle sue occhiaie e nel-
le guance cadenti le tracce fisiche della batosta
subita dalla destra di Marine Le Pen. Non c'
tempo per passare dalla sede del Pse (il partito
socialista che ora si chiama S&D), Renzi voleva
celebrare la sua egemonia sulla politica europea,
ma corre subito al palazzo di Giusto Lipsio e
prima di entrare dice ai cronisti che le discus-
sioni sui nomi vengono dopo quelle sui con-
tenuti programmatici della nuova Europa. I
governi riuniti nel Consiglio, per la prima volta,
devono scegliere il presidente della Commis-
sione tenendo conto dell'esito delle elezioni.
In campagna elettorale i cinque candidati ab-
binati ai principali partiti si sono impegnati a
non dare la maggioranza in Parlamento a un
candidato diverso da quelli che hanno fatto la
campagna elettorale. Quindi, se non dovesse
passare il favorito Juncker, dovrebbe toccare a
Schulz o a Guy Verhofstadt (Liberali). Ma An-
gela Merkel vuole affermare chiaramente le ge-
rarchie: contano i governi, non gli elettori.
Quindi la riunione di ieri sera si chiusa af-
fidando a Herman van Rompuy, il presidente
del Consiglio uscente, il compito di sondare i
partiti sull'eventuale fiducia a Juncker. Che non
piace a molti governi: l'Inghilterra di David Ca-
meron lo considera il simbolo dell'Europa che
ha gestito male la crisi ( lussemburghese, ha
I NUMERI STANNO L, ma non bastano, per capire bisogna fare
sottrazioni e addizioni. Dopo i co l o ss i del Ppe e del S&D arriva
la voragine: in terza posizione, l dove cera lAlleanza dei Li-
berali e Democratici (Alde) che passano da 83 a 64 e sono ora
quarti prima di Verdi (52) ed estrema sinistra (Gue, 42), si
aperto uno spazio enorme di 115 eurodeputati. Sono i nuovi ar-
rivati allEuroparlamento, non ancora affiliati alle famiglie po-
litiche preesistenti. Ma che presto dovranno farlo, perch re-
stare fuori significa rimaner esclusi dai lavori delle commissioni
in cui le leggi vengono esaminate ed emendate. Le regole per
formare un gruppo sono: minimo 25 deputati di almeno 7 Paesi.
Ora, il Front National di Marine Le Pen ne ha eletti 24, e cos
lUkip di Nigel Farage. Fn era tra i non iscritti, ma con Salvini della
Lega, lolandese Wilders e altri ha intenzione di formare un nuo-
va coalizione antieuropeista. Farage fino a oggi con la Lega in
Europe fo Freedom and Domocracy (Efd) perde dunque gli eletti di
Salvini. Cos il leader britannico apre le braccia a Grillo, che gli
risolverebbe molti problemi, portandogli in dote 17 voti - e che
potrebbe aver problemi a formare un gruppo autonomo. Pur in
competizione, su una cosa Le Pen e Farage concordano: non
imbarcare gli estremisti dellungherese Jobbik, del greco Alba
Dorata, del tedesco e neonazista Partito nazional-democratico.
Andrea Valdambrini
Anti-euro, senza fare
gruppo non contano
di Giampiero Gramaglia
L
Unione europea, che
s presa un febbrone
da cavallo da eu-
ro-scetticismo, ora
scossa da brividi da referendum:
una parola che evoca incubi del
passato e suona foriera di disastri
futuri; una specie di tab che, og-
gi, dopo le elezioni europee di do-
menica scorsa, infrangono in
tanti. Marine Le Pen, leader del
Front National, uscito dal voto in
Francia come primo partito, dice
che, se diventer presidente, or-
ganizzer un referendum per
chiedere ai francesi se vogliono
uscire dall'Ue.
LA LE PEN, CHE FINORA ce lave -
va essenzialmente con leuro, alza
la posta. Leventualit (che Ma-
rine diventi presidente e convo-
chi il referendum) remota, per-
ch i francesi, di fronte a uneven -
tualit del genere, farebbero ap-
pello a quello che loro chiamano
lo spirito repubblicano e vote-
rebbero tutti compatti moderati
e progressisti - contro. gi ac-
caduto nel 2002, quando il socia-
lista Jospin si suicid politica-
mente al primo turno delle ele-
zioni presidenziali e regal il bal-
lottaggio al padre di Marine,
Jean-Marie Le Pen: nel testa a te-
sta, Chirac ebbe l82% dei voti, Le
Pen meno di quelli che aveva avu-
to al primo turno.
Oggi per un po diverso: Ma-
rine quasi sola sulla scena po-
litica francese: il presidente Hol-
lande ha portato i socialisti al loro
minimo storico; e i gollisti sono
lacerati dalle dimissioni del loro
leader Cop, per una vicenda di
false fatture. Da Jupp a Chirac,
da Sarkozy a Cop, il partito della
destra non nuovo a scandali giu-
diziari. Ma, questa volta, sintrec -
ciano disorientamento politico,
Le Pen e il grimaldello
del referendum sulla Ue
LA LEADER DEL FRONT NATIONAL ALZA LA POSTA CONTRO HOLLANDE:
CONSULTAZIONE POPOLARE PER USCIRE DALLUNIONE. ANCHE
IL CENTRODESTRA IN DIFFICOLT: SI DIMETTE IL SEGRETARIO DELLUMP COP
do. Anche se probabilmente prender pochi seg-
gi a Westminster (attualmente non ne ha nes-
suno, ndr), Farage potrebbe avere la forza di pro-
porsi come alleato in coalizione con il partito che
vince. Da qui a un anno tutto pu succedere,
in politica cos. Ma sembra finita la fase
dellautosufficienza di un singolo partito, che
ha dominato la storia politica della Gran Bre-
tagna nel dopoguerra.
Dopo questa batosta, il governo Cameron ri-
schia di cadere?
in grande difficolt. La risposta sar quella
di mostrarsi pi intransigente nei confronti
di Bruxelles. Daltronde deve prendere atto di
come i suoi alleati, i lib-dem di Clegg, hanno
perso disastrosamente anche a
causa di una campagna tutta
pro-Europa. Cameron potreb-
be cercare un asse con Matteo
Renzi sicuramente in posizio-
ne di grande forza e con lui
provare ad aprire un dialogo
con Angela Merkel su una pos-
sibile riforma dellUnione eu-
ropea: meno poteri a Bruxelles,
pi ai singoli Stati.
I temi di Farage, in qualche mo-
do. Londra sembra sempre pi
lontana da Bruxelles.
Direi di s. Il referendum sull
uscita nellUnione europea
sempre pi probabile.
@andreavaldambri
Ottimo comunicatore, insomma. Ma venendo ai
contenuti, si pu dire che Ukip pericoloso per la
d e mo c ra z i a?
Ci sono al suo interno degli elementi estremi,
non c dubbio, con-
tenuti razzisti e opi-
nioni estreme
sullimmigrazione.
Non credo per che
Ukip possa essere ac-
costato al Fronte Na-
tional di Marine Le
Pen o peggio ancora a
Alba Dorata. Quanto
al metodo, si muove
nel rispetto delle re-
gole della democrazia
parlamentare. Le teste calde, pur
presenti nel partito, finora sono
state espulse, il che dimostra al-
meno come Farage e il gruppo di-
rigente del partito non formato
da estremisti.
Entro un anno la Gran Bretagna
torna al voto. Farage vincer di
n u ovo?
Alle Europee si votato con il
proporzionale, ma per le politi-
che il sistema elettorale diverso,
e privilegia il bipartitismo e le for-
mazioni politiche radicate. per
vero che Ukip potrebbe diventare
qualcosa di pi del terzo incomo-
di Andrea Valdambrini
Bruxelles
N
el Regno Unito il partito euroscettico di Ni-
gel Farage fa il pieno arriva primo a livello
nazionale, guadagnando l11% (11 seggi) e man-
dando a Strasburgo 24 deputati (ne aveva 14). Su
i laburisti, fermi per al 25%, male i conservatori
di Cameron, che perdono 4 punti e 7 seggi ar-
rivando solo terzi e tracollo per i liberaldemo-
cratici di Clegg - alleati di Cameron al governo -
che dimezzano i voti e perdono 10 eurodeputati
su 11. John Lloyd, editorialista del Financial Ti-
mes, spiega cosa accadr ora in Gran Bretagna e
anche a Bruxelles
Un terremoto politico annunciato?
S, almeno nel senso che i britannici si sono al-
lontanati sempre pi dallEuropa nel corso di
questi ultimi anni. Al tradizionale euroscettici-
smo britannico si sono per si sono uniti due
nuovi fattori: la crisi economica e sociale euro-
pea e la progressiva crescita di potere della Ger-
mania. Lo Uk Independence Party (Ukip) ha fatto
breccia giocando su questi elementi.
anche una vittoria personale di Farage?
Certo, il leader Ukip ha vestito efficacemente i
panni dell uomo comune: va al pub a bere birra,
parla in modo chiaro e diretto, mostra di dire
quello che pensa. Inoltre in questo momento
sembra davvero essere in sintonia con il sentire
comune degli inglesi. Ha anche giocato bene la
carta di poter parlare senza nascondersi dietro il
politically correct degli altri leader di partito.
John Lloyd, Financial Times
Farage costringer Cameron
a fare le pulci a Bruxelles
Li n te r v i s ta
PARIGI, ANNI 90
Giocando a calcio
con la delfina Marine
Pittella dei record punta alla poltrona pi alta
di Enrico Fierro