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ENEIDE, LIBRO IV, vv.

1-30
L'Eneide fu da Virgilio concepia negli anni c!e i""ediaa"ene #eguirono al co"pi"eno delle
$eorgic!e, "enre Oaviano ornava viorio#o in Ialia a inaugurare col iolo di %ugu#o la nuova
#oria di Ro"a e dell'I"pero, cio& proprio fra il '( e il ') a.*.+ di cero, gli eveni e le i"pre##ioni
"e"ora,ili di -uegli anni, il riorno di Oaviano dalle viorie d'%.io e d'Oriene, la con#acra.ione
della #ua auori/ col nuovo iolo di 0principe0 e di 0%ugu#o0, le idee di poen.a, di gloria, c!e #i
river,eravano #ull'1r,e, furono i "oivi c!e pi2 direa"ene indu##ero il poea dei ca"pi ad
inraprendere la via del poe"a eroico.
3re #ono i grandi proagoni#i dell'opera+ Enea, colui c!e, in pri"o luogo, era con#iderao co"e il
progeniore del principe e della gen# Iulia 4e ci5 #erviva ad o"aggiare la gloria di -uell'Oaviano
di cui Virgilio crede opporuno non parlare6, "a #oprauo appariva co"e il fondaore e il
rappre#enane ideale dello #ao ro"ano, il c!e per"eeva di far graviare inorno a Ro"a
l'inere##e uo del poe"a7 l'1r,e &, infai, la vera e viva proagoni#a, a##ai pi2 c!e %ugu#o e
a##ai pi2 c!e Enea #e##o, cone"plaa, con il #uo #pirio eerno, co"e for.a "orale, co"e fone
del ,ene##ere e della civil/ u"ana7 infine, accano alle #uddee figure pri"arie, nelle ve#i di
proagoni#a fe""inile ci a#peere""o Lavinia, "oglie di Enea, ua ro"ana, ele"eno
auocono del -uale uavia Virgilio parla #olo negli uli"i due li,ri+ & a Didone c!e il poea #cel#e
di fornire paricolare i"poran.a, in -uano donna gigane in rappre#enan.a di un popolo
#raniero c!e, nella real/ #orica, !a #egnao un ca",io di dire.ione, un'involu.ione dei valori,
della #olidi/ della re# pu,lica ro"ana+ la "orale ini"ici.ia ra *aragine e Ro"a viene "oivaa,
in "aniera c!iara"ene poco vero#i"ile, nei pri"i ver#i del IV li,ro, dove, in #eguio alle
peregrina.ioni affronae da Enea e al #uo 0rifugiar#i0 pre##o la ci/ africana, Didone, di e##a
vedova #ovrana, ri"a#a profonda"ene colpia dalla #raordinaria per#onali/ dell8o#pie roiano,
c!iede con#iglio alla #orella, c!e la incoraggia a #eguire l8i"pul#o del #uo cuore. L'ini.iale #i"paia
u"ana per l8eroe coraggio#o e #forunao, infai, divena una pa##ione c!e ero"pe #olo -uando
Enea !a finio di racconare le #ue peripe.ie. La regina #i adopera a raenere il pi2 po##i,ile
l'eroe pre##o di #9 e a inere##arlo alla nuova ci/ c!e #a #orgendo, guidandolo a vi#iare le nuove
co#ru.ioni e inraenendo#i con lui in prolungai ,anc!ei #erali, poic!9 l'a"ore per lui & ano
corri#po#o da #pingere gli d&i a ric!ia"are Enea ai #uoi doveri. Dovr/ parire e raggiungere il
La.io -uano pri"a, "a Didone & a,,aua. E' di#rua.
:i legge di ale #offeren.a #in dalle pri"e parole del e#o+ & una regina gravi #aucia cura, 0feria da
grave pena0. 1n dolore, un fuoco caecu# c!e non #i con#u"a nella "ene, "a veni#, 0nelle vene0,
dove l'ani"a nella #ua radi.ione !a #olia"ene rovao di"ora. L' i""agine della feria co"e
-uella del fuoco d8a"ore & ricorrene nella poe#ia eroica greca e laina. Il uo & a"plificao
dall'alliera.ione delle v 4veni#, vulnu#6, c!e #oolinea il valore e"oivo ra i due er"ini.
*arpiur, all8aivo, indica l8ao con il -uale #i coglie e con#u"a un fruo+ allo #e##o "odo Didone,
"inua dinan.i alla poen.a del #uddeo fuoco, & da e##o cola #en.a via d'u#cia7 caeco, invece,
u#ao in valore pa##ivo, indica ci5 c!e non & vi#o e non colui c!e non vede, co"e al #olio. Il fuoco
della pa##ione c!e ino##ervao, ingannevole, prende po##e##o di lei+ ano pi2 l'a"ore ,rucia
inen#a"ene, ano pi2 viene na#co#o7 "a & anc!e a"ore cieco, c!e i"pedi#ce di guardare
vera"ene, con ra.ionali/ le co#e.
Inano, nei vv. 3-;, le ornano pi2 e pi2 vole in "ene, anc!e in "aniera o##e##iva, co"e
#uggeri#cono il prefi##o re- di recur#o 4inen#ivo di recurro6 e il polipoo <ula..."ulu#, la viru#
viri e l'ani"u# di Enea, dove viru# viri & una c!iara parano"a#ia, ad indicare co"e, nell8eica
radi.ionale ro"ana, e##a fo##e con#ideraa la -uali/ #pecifica del vir. Nel peo #ene ancora il
pe#o di volu# ver,a-ue, l'e#pre##ione del volo e le parole, i radi.ionali veicoli dell8a"ore, c!e in
e##o !aeren infi=i, ri"angono fi##ai+ !aereo #ignifica >aderire #rea"ene?, >e##er pianao?, e il
#uo #ignificao & ri,adio da infigo, >pianar denro?. In -ue#a profonda rifle##ione, Didone non
rova regua, co#@ co"e le #ue "e",ra, cui nec placida" da cura -uiee", cui l'affanno non
concede ran-uillo ripo#o+ viene -ui ripre#a la conce.ione dell'in#onnia co"e #ino"o della
pa##ione d'a"ore7 l8aggeivo placidu# !a il valore ei"ologico da placo, >placare?, >cal"are?.
Il v. A ci pora in un nuovo giorno+ po#era %urora, per#onifica.ione dell'al,a, c!e gli anic!i
divini..avano co"e figlia di Iperione e #orella del :ole e della Luna, illu"ina la erra, o "eglio le
erre 4erra# al plurale, per indicare diver#i pae#i6 B!oe,ea la"pade, con la luce di Ce,o, perifra#i
per indicare il #ole con il -uale %pollo viene idenificao #olia"ene+ inolre, dice Virgilio,
allonana l'o",ra u"ida dal cielo, -ue#'uli"o indicao, nel e#o, con polo, c!e indica
propria"ene l'a##e della #fera cele#e. Inano la regina #i rivolge nuova"ene alla #orella, "a &
"ala #ana, co"e in#ana, 0fuori di #907 invece, la confidene & unani"a", 0c!e condivide con lei
ui i #eni"eni0, de#cria con un aggeivo c!e c!iara"ene preannuncia la confe##ione di
Didone ad %nna.
In una pre##ane ric!ie#a d'aiuo, le c!iede c!i #ia l'eroe appena giuno, novu#, c!e in al ca#o
i"plica l'idea di 0"ai vi#o0, di 0#raordinario0, ed affer"a di e##er convina c!e -ue#i #ia
di#cendene 4genu#6 degli d&i, poic!9 #i pre#ena fori pecore e ar"i#, 0fore nel peo e nel
,raccio0 4ar"i# deriva da ar"u#, non da ar"a6. :i #"eni#ce, al"eno leeral"ene, poco dopo,
-uando defini#ce Enea degener+ infai, ale aggeivo pu5 #ignificare >colui c!e non !a un genu#?,
"a anc!e >colui c!e & "oral"ene inferiore ai #uoi anenai?7 l8ialiano >degenere? #i rappora al
#econdo valore, "enre -ui & pi2 perinene il pri"o.
:ucce##iva"ene, nel v.1;, 0#i0 inroduce una coppia di proa#i di un periodo ipoeico dell8irreal/,
in cui l8apodo#i !a l8indicaivo perc!9 c8& poui, il co#iddeo >fal#o condi.ionale?+ la regina ci
"o#ra la #offeren.a gi/ provaa a cau#a del #uo pri"u# a"or 4non lo no"ina, vuole riardare il
ricordo di :ic!eo per non avere ri"or#i6 ed affer"a c!e, #e non #i fo##e convina di non voler pi2
unir#i con alro uo"o in "ari"onio, #i #are,,e, #en.a du,,io alcuno, conce##a in #po#a all'eroe
roiano. Il ver,o #edere 4da #edeo, 0ri"anere fi##o06 & un'e#pre##ione "eaforica c!e #oolinea
l8inen.ione fer"a di Didone, "arcaa inen.ional"ene da lei nel "o"eno in cui -uella fer"e..a
vacilla7 iugali, invece, ri"anda all'i""agine dello iugu" per il "ari"onio, il lega"e per porare
avani -ualco#a in#ie"e7 infine, la #ua condi.ione di vii"a nella #ua e#perien.a nu.iale con :ic!eo
& "arcaa #ia in fefelli 4da fefello, 0ingannare06 #ia in decepa" 40delu#a06, "enre il periodo
perae#u"... fui##e vuole indicare c!e & profonda"ene radicaa nell8ani"o della regina gi/ da
"olo e"po una paricolare repul#ione per il "ari"onio, vi##uo da lei co"e un vinclu# 4#incope
della u6 e indicao nel e#o con i #uoi ele"eni pi2 ipici dell'epoca, !ala"i aedae-ue, le fiaccole
c!e acco"pagnavano il coreo e il leo nu.iale.
E' #olo nel v. '0 c!e Didone no"ina il pri"o "ario+ #i rivolge nuova"ene ad %nna, invocandola
-ua#i, e concede al leore alcuni deagli della "ore di :ic!eo, il -uale, #econdo il raccono, fu
ucci#o da Big"alione, #uo cognao "enre a,,racciava le #aue dei Benai 4c!iara "eoni"ia della
ca#a6, #par#o#, co#par#i di #angue7 l'aggeivo fraernu# vuole indicare un generico ed indefinio
lega"e di parenela, "enre caede# #oolinea -uano #ra.iane fo##e il #angue ver#ao, poic!9
viene #olia"ene idenificao con il 0#angue della #rage0. Dui, il coinvolgi"eno della regina &
enfai..ao dall'iper,ao 4"i#eri...:Ec!aei coniugi#6 e dalla fore enFa",e"en.
In conrappo#i.ione al coniuge ucci#o, nel v. '3 Didone parla di Enea, confe##ando alla #orella c!e
!ic #olu#, 0lui #olo0, dal ragico eveno c!e la !a re#a vedova, !a #co##o i #uoi #eni"eni e !a
condoo l'ani"o all'incere..a+ & c!iaro e #enio il cli"a= co#iuio da infle=i, pri"a, e i"puli,
peralro in enFa",e"en, dopo.
Nel ver#o #ucce##ivo la vedova #i rivolge a #9 #e##a, o "eglio, al #uo pudor, in ca#o vocaivo -ualc!e
ver#o dopo, in vir2 del -uale lancia una erri,ile i"preca.ione c!e cone"pla $iove nella #ua
onnipoen.a7 la "aledi.ione, co"e & noo nella #e##a, grande fone virgiliana, avr/ effeo+
confe##a di preferire, allo #ra.io vi##uo aual"ene, c!e paer o"nipoen#, 0il Badre onnipoene0
la confini nel regno dei "ori, c!e nel e#o viene c!ia"ao Ere,u# 4Ere,o, figlio di *ao# e della
Noe7 in -ue#o ca#o indica per "eoni"ia la pare pi2 profonda dell'%verno6, pri"a c!e ella
po##a olraggiare Budor, per#onifi cao co"e una divini/ urice della "orali/.
La propo#i.ione e"porale ane ... -ua" violo au ... re#olvo, c!e pre#ena una "e#i ra -ua" e
ane, dovre,,e avere il congiunivo dell8evenuali/, "a for#e Didone #ene pre#ene e reale
l8eveno c!e "o#ra di pavenare e, per -ue#o, u#a l8indicaivo.
Il e#o #egue con una #erie di i""agini c!e, in -ualc!e "odo, "o#rano una regina ancora
dilaniaa da un dolore ora"ai anico, c!e ari,ui#ce la #ua #offeren.a al volere della #e##a for.a
c!e !a "aurao in lei i #eni"eni 4a"ore#, al plurale+ 0#eni"eni0, non 0a"ore06, + il v. 'G
co"incia con un'anafora del prono"e ille 4riferio a :ic!eo6, "ediane la -uale Didone ri,adi#ce la
volon/ di ri"anergli fedele, ed eviden.ia con a,#uli la priva.ione della capaci/ di a"are
con#eguene alla "ore di :ic!eo.
E' evidene, dun-ue, co"e fino all'uli"o ver#o di -ue#o pa##o e"a cenrale #ia la #offeren.a,
nelle #ue diver#e facce+ il dolore per un #eni"eno non conce##o, perc!9 proi,io7 il dolore del
ri"piano di un "ario #rappaole7 il dolore per l'uleriore perdia di un uo"o a"ao.
Didone & di#rua. Didone "ee allo #copero #e #e##a, in un inelua,ile conra#o ra i #uoi
#eni"eni e la fedel/ pro"e##a al "ario perduo+ ale #ra.io, vacillane ra due real/ e #cele
diver#e, & e#pre##o "ediane coninue figure di #uono, paricolar"ene ricc!e di #i,ilani, e ca"pi
#e"anici ,en di#ini, c!e occano ora il "ondo della pa##ione e dell' ero#, ora -uello giuridico-
religio#o, per "arcare il #uo lega"e "ari"oniale con :ic!eo, ora la real/ cupa dell'aldil/, -ua#i
ad anicipare la #ore a lei #peane.
L'e#pediene "olo u#ao da Virgilio per rendere evidene la condi.ione di vii"a in cui river#a la
figura di Didone & la de#cri.ione di Enea, un eroe 0pecore fori e ar"i#0 al v.11, "a anc!e 0genu#
deoru"0, e ancora 0iacau# fai#0, perc!9 ad affa#cinare Didone, non "eno della for.a d'ani"o e
fi#ica, non "eno della pro,a,ile #irpe divina cui lui appariene, #ono le nu"ero#e e gravi
peregrina.ioni c!e lo !anno condoo pre##o -uelle erre ed & uo -ue#o c!e co#rui#ce la
difficol/ c!e la regina coglie nella deci#ione da prendere, l'unica po##i,ile+ la#ciarlo andare.
E' ano doloro#a la #cela, c!e preferire,,e "orire. E allora la #offeren.a divena "ore, la
pa##ione divena dipenden.a, l'ara.ione divena lega"e e Didone non !a via d'u#cia+ #e Enea
girovagava di riva in riva, in cerca di una "ea indefinia, la #ovrana di *aragine dea",ula cieca
ra le pe#ani parole di lui, c!e #ul #uo corpo e nel #uo corpo !anno la #e##a vivaci/ di violeni
colpi di #pada.
La #raordinarie/ del pa##o #celo ri#iede nella capaci/ di ra#"eere e"o.ioni ano #enie ed
e#pliciarle al puno da inca#onarle nel cuore e nella "ene di c!i legge. E' erri,ile anc!e #olo
enare di concepire la di"en#ione in cui ceri #eni"eni co#ringono a #are e fa paura, e
#convolge, e ci #i a,,andona, #i #ceglie di arrender#i e di prenderla da #oli la freccia, e di
conficcarla dria, "aledea, nel peo.
Non & nece##ario cercarle "or,o#a"ene ra i ver#i, perc!9 di parole proi,ia"ene ed
ecce##iva"ene ravolgeni, "a anc!e #offereni, "a anc!e ragic!e, ce ne #ono alla luce del #ole
nelle ri#i rig!e del e#o, re#o unico e#aa"ene dalla #cela dell'auore di olrepa##are il li"ie
della lucidi/ e di pio",are in un "ondo di illu#ioni, di idee "al#ane, di 0incu,i e deliri0, in cui la
proagoni#a non & #olano di#rua, "a anc!e per#a in un ,uio ca""ino fao di #pine e di
#angue.
Daniele Her,inai, II $
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