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, y
a
1,1
a
1,2
a
1,2
a
2,2
, B :=
a
1,1
a
1,2
a
1,3
a
1,2
a
2,2
a
2,3
a
1,3
a
2,3
a
3,3
e dette rispettivamente matrice dei termini di secondo grado della conica e matrice
(completa) della conica. Si noti che
(x, y, 1)B
x
y
1
= a
1,1
x
2
+ 2a
1,2
xy + a
2,2
y
2
+ 2a
1,3
x + 2a
2,3
y + a
3,3
.
Esempio 25.1.4. Nel piano con ssato sistema di riferimento Oxy si consideri la
conica C di equazione
3x
2
+ 2xy + 3y
2
+ 2
2x = 0.
Allora la matrice dei termini di scondo grado di C e la matrice di C sono rispetti-
vamente
A =
3 1
1 3
, B =
3 1
2
1 3 0
2 0 0
.
Sia ora O
x
y
cos sin
sin cos
u
v
LEZIONE 25 3
(si veda la Proposizione 24.2.7) e supponiamo che C sia rappresentata rispetto a
tale sistema dallequazione
(x
, y
, 1)B
= 0
Qual`e allora il legame tra B e B
x
y
1
cos sin u
sin cos v
0 0 1
.
Sostituendo otteniamo allora la seguente
Proposizione 25.1.5. Nel piano siano ssati due sistemi di riferimento Oxy e
O
rispetto
al sistema di riferimento Oxy siano (u, v). Poniamo
Q =
cos sin u
sin cos v
0 0 1
, P =
cos sin
sin cos
.
Sia poi C una conica rispettivamente rappresentata nei due sistemi di riferi-
mento dalle matrici B e B
Allora B
=
t
QBQ e A
=
t
PAP.
Si comprende quindi che, data una conica C di Equazione (25.1.2), per determi-
nare una sua equazione canonica si pu`o procedere come segue.
Si determina prima una matrice ortogonale speciale che diagonalizzi la matrice
A del complesso dei termini di secondo grado di C. In questo modo lequazione di
C viene trasformata in una della forma
a
1,1
x
2
+a
2,2
y
2
+ 2a
1,3
x + 2a
2,3
y +a
3,3
= 0.
Ci`o equivale a una rotazione che ci fa passare dal vecchio sistema di riferimento
Oxy ad un sistema di riferimento ausiliare O x y.
A questo punto con trasformazioni del tipo ( x, y) (x
+a, y
2x = 0.
Le matrici associate a C sono
A =
3 1
1 3
, B =
3 1
2
1 3 0
2 0 0
.
Il polinomio caratteristico di A `e
p
A
(t) =
3 t 1
1 3 t
= t
2
6t + 8 = (t 2)(t 4),
quindi gli autovalori di A sono 2 e 4. E
A
(2) si determina risolvendo il sistema
1 1
1 1
s
t
0
0
.
Concludiamo che E
A
(2) = L(
t
( 1 1 )). Poiche sappiamo che lautospazio relati-
vo allaltro autovalore 4 contiene autovettori non nulli (per denizione) ortogonali
agli autovettori di E
A
(2) (perche A `e simmetrica: si veda la Proposizione 23.1.1),
sappiamo che E
A
(4) = L(
t
( 1 1 )).
Quindi la matrice ortogonale speciale cercata `e
P =
2/2
2/2
2/2
2/2
e la rotazione corrispondente `e
x =
2/2 x +
2/2 y
y =
2/2 x +
2/2 y.
La conica C nel sistema di riferimento ausiliare O x y ha matrice del complesso dei
termini di secondo grado
A =
2 0
0 4
.
LEZIONE 25 5
Per determinare i monomi di grado 1 nella sua equazione relativa a O x y basta
sotituire nellEquazione (25.2.1) le espressioni di x ed y in funzione di x e y nei
monomi di grado 1. Quindi la sua equazione `e
2 x
2
+ 4 y
2
+ 2 x + 2 y = 0.
Si noti che
2 x
2
+ 2 x = 2( x
2
+ x) = 2(( x + 1/2)
2
1/4) = 2( x + 1/2)
2
1/2,
4 y
2
+ 2 y = 4( y
2
+ y/2) = 4(( y + 1/4)
2
1/16) = 4( y + 1/4)
2
1/4.
Ponendo x
= x + 1/2 e y
diviene
2x
2
+ 4y
2
3/4 = 0,
che `e unequazione canonica. Moltiplicando ambo i membri per 4/3 otteniamo
inne lequazione
(25.2.2)
8
3
x
2
+
16
3
y
2
= 1.
Deduciamo che C `e unellisse di semiassi
3/8 e
3/16.
Le equazioni della rototraslazione che trasforma lEquazione (25.2.1) nellEqua-
zione (25.2.2) sono
(25.2.3)
x
y
=
2/2
2/2
2/2
2/2
2/8
2/8
.
Il centro di C `e il punto che, del nuovo sistema di riferimento, `e lorigine. Quindi
`e il punto che ha coordinate (0, 0) rispetto a O
2/8,
= 0 e y
= 0 rispetto a O
.
Dalle Equazioni (25.2.3) deduciamo che
2/2
2/2
2/2
2/2
x
y
1/2
1/4
,
dunque gli assi di C sono le rette di equazione
2x
2y + 1 = 0 e 2
2x +
2
3x
2
+ 2xy + 3y
2
+ 2
2x = 0
x = 0
6 25.2. UN ESEMPIO
la cui unica soluzione `e (0, 0). Le intersezioni con lasse delle ascisse sono invece
date dalle soluzioni del sistema
3x
2
+ 2xy + 3y
2
+ 2
2x = 0
y = 0
cio`e (0, 0) e (2
O'
O=O
Figura 25.2.4
25.3. Determinazione del tipo di una conica.
In questultimo paragrafo facciamo alcune osservazioni. Abbiamo visto sopra
che ogni conica C ha una forma canonica ed abbiamo trattato in dettaglio un
esempio. Viene allora spontaneo domandarsi se c`e un metodo che, a priori, ci
permetta di stabilire se C `e una conica classica o no e, nel caso C sia classica se sia
unellisse, uniperbole od una parabola.
A tale scopo nel seguito indicheremo con A la matrice dei termini di secondo
grado di C e con B la sua matrice completa.
Denizione 25.3.1. Una conica C si dice degenere se la sua equazione si decom-
pone in un prodotto di due polinomi di grado 1 (non necessariamente distinti),
non degenere altrimenti.
`
E facile rendersi conto guardando lEsempio 24.1.4 che una conica in forma
canonica `e degenere se e solo se la sua matrice B
ha determinante nullo.
Poiche la matrice B di C `e legata a quella B
=
t
QBQ (si veda la Proposizione 25.1.5), calcolando i
determinanti di ambo i membri si deduce che
Proposizione 25.3.2. Una conica C `e degenere se e solo se la sua matrice B ha
determinante nullo.
LEZIONE 25 7
Supponiamo che C sia non degenere: allora o C `e unellisse immaginaria, oppure
`e una conica classica
Supponiamo di essere in questo secondo caso. Se x
2
+ y
2
= `e una sua
equazione canonica, C `e unellisse, uniperbole od una parabola secondoche e
siano concordi, discordi, od uno di essi sia nullo. Indicata con
A
0
0
la matrice dei termini di secondo grado della forma canonica di C sappiamo che
A
=
t
PAP (si veda la Proposizione 25.1.5). Deduciamo allora che C `e unellisse,
uniperbole od una parabola secondoche A
4 2
2 1
, B =
4 2 0
2 1 2
0 2 0
.
Poiche det(B) = 16 = 0, la conica C `e non degenere. Poiche det(A) = 0, la conica
C `e una parabola. Se vogliamo determinarne lequazione canonica osserviamo che
dobbiamo determinare le matrici Q e P denite nella Proposizione 25.1.5 tali che
t
QBQ = B
0 0
0 0
0 0
,
t
PAP = A
0 0
0
.
Quindi deve essere lautovalore non nullo di A, cio`e = 5, e confrontando i
determinanti di B e B
,
2
= 16, cio`e = 4/
5y
2
= 8x
.
Di seguito riportiamo il disegno di C.
8 25.3. DETERMINAZIONE DEL TIPO DI UNA CONICA
x'
y'
O
Figura 25.3.3.1
Esempio 25.3.4. Si consideri la conica C di equazione
7x
2
+ 8xy + y
2
+ 9x 1 = 0.
Le matrici associate a C sono
A =
7 4
4 1
, B =
7 4 9/2
4 1 0
9/2 0 1
.
Poiche det(B) = 45/4 = 0, la conica C `e non degenere. Poiche det(A) = 9, la
conica C `e uniperbole. Se vogliamo determinarne lequazione canonica osserviamo
che dobbiamo determinarne le matrici Q e P denite nella Proposizione 25.1.5 tali
che
t
QBQ = B
0 0
0 0
0 0
,
t
PAP = A
0
0
.
Quindi e devono essere gli autovalori di A, cio`e = 9 e = 1, e confrontando
i determinanti di B e B
36
5
x
2
+
4
5
y
2
= 1.
Di seguito riportiamo il disegno di C nel sistema di riferimento Ox
.
LEZIONE 25 9
x'
y'
O
Figura 25.3.4.1
Tale ultima equazione non `e lequazione standard data nellEsempio 24.1.1.
Per ottenere lequazione in tale forma standard consideriamo la rotazione di /2
radianti
x
0 1
1 0
36
5
y
2
= 1.
Di seguito riportiamo il disegno di C nel sistema di riferimento Ox
.
y''
x''
O
Figura 25.3.4.2