Sei sulla pagina 1di 12

il Ducato

D
i
s
t
r
i
b
u
z
i
o
n
e

g
r
a
t
u
i
t
a

S
p
e
d
i
z
i
o
n
e

i
n

a
.
p
.
4
5
%

a
r
t
.
2

c
o
m
m
a

2
0
/
b

l
e
g
g
e

6
6
2
/

9
6

-

F
i
l
i
a
l
e

d
i

U
r
b
i
n
o
Un medico del pronto soccorso
dellospedale di Urbino parla di
due problemi: pochi dottori nel
reparto e mancanza di radiologi,
chirurghi e trasfusionali di
notte e nel fine-settimana. Per le
urgenze arrivano entro 40 minu-
ti, ma secondo alcuni un tem-
po troppo lungo. Il nuovo diret-
tore di zona, Argentieri, pronto
a discutere interventi condivisi.
a pagina 4
La denuncia:
Pochi medici
per le urgenze
Pronto soc c orso
Una notte ricca di iniziative quella
di gioved 25. Dai musei aperti si-
no a tardi alle tradizione popolari
in piazza, dalla musica dal vivo ai
giochi per coinvolgere anche i pi
giovani. La notte bianca urbinate
stata organizzata dal comunenel-
lambito del Meeting sulle politi-
che giovanili. In agosto i negozian-
ti replicheranno.
a pagina 5
Nessun dorma:
il 25 maggio
La rivincita
di Montebello
Notte Bianc a
Un milione di euro all'anno.
Tanto paga l'universit per
l'affitto di aule, laboratori e uffi-
ci. Sono venti gli immobili dati
in locazione da privati e istituti
religiosi, a un costo che dai pri-
mi anni novanta a oggi pi che
raddoppiato. Solo l'Arcidiocesi
ricava dai locali dell'ex semina-
rio, in piazza Rinascimento, pi
di 500mila euro.
alle pagine 12 e 13
Vende i Collegi
ma paga
affitti milionari
Universit
Nellantico convento sulle colli-
ne delle Cesane si coltivano ce-
reali daltri tempi e si produce la
pasta con tecniche biologiche.
Il marchio Alce Nero definiti-
vamente passato di mano, ma il
fondatore della cooperativa ha
progetti per il futuro ed con-
vinto che i consumatori e i dis-
tributori di sempre gli rimarran-
no fedeli.
a pagina 7
Cibo biologic o
S
abato 13 un centinaio di ex
allievi della Scuola di giorna-
lismo si sono incontrati in
citt per il tradizionale raduno
annuale; un appuntamento
che da solo d un'immagine
della nostra Scuola. Tanti giorna-
listi che da tutta Italia vengono
qui, spesso affrontando viaggi
lunghi e faticosi e comunque a
loro spese, danno l'idea di un
attaccamento alla citt oltre che
alla Scuola, di cui non conoscia-
mo altri esempi.
E' un incontro che chiude l'8
corso biennale, durante il quale
per la prima volta la Scuola di
giornalismo si trovata di fronte
a volont politiche ostili che
hanno rischiato di mettere in
discussione la sua sopravviven-
za. Ci si dice che l'incidente sar
superato, ma quello che ci preme
qui, nel momento in cui ci pre-
pariamo a emanare un nuovo
bando per il 9 Corso, non una
richiesta di sostegno; , invece,
un tentativo di spiegare perch
una Scuola di giornalismo come
la nostra ha sempre voluto
garantire la migliore formazione
possibile a un costo compatibile
con le risorse di qualunque fami-
glia. Sono motivi
semplici: il primo
e il pi importan-
te che conside-
riamo la forma-
zione di giornali-
sti uno dei pi
importanti tra i
servizi pubblici,
tale da non poter
essere riservato
solo a chi dispone di redditi rile-
vanti.
Questa convinzione alla base
anche della nostra organizzazio-
ne e del nostro programma.
L'idea guida che la democrazia
dovrebbe coltivare al meglio il
suo simbolo centrale: l'egua-
glianza dei punti di partenza, il
rispetto di tutti e
di tutte le idee, il
che significa met-
tere tutti alla pari.
Non un pro-
gramma total-
mente applicabi-
le, ma non pu
non essere una
a s p i r a z i o n e
c o s t a n t e .
Soprattutto nell'esercizio del
diritto costituzionale all'infor-
mazione, che ai giornalisti affi-
dato. E se queste sono le basi
della democrazia, non difficile
capire perch sia doveroso aprire
le strade della professione gior-
nalistica a chiunque ne abbia la
vocazione.
Come ogni anno, con il mese di
maggio l'Ifg chiude i battenti,
nella speranza di riaprirli a
novembre senza aver dovuto
rinunciare alla sua vocazione di
scuola per tutti. Se sar cos, lo
dovremo anche alla solidariet
che la citt e il territorio di Urbino
ci hanno dimostrato. Vogliamo
per ricordare che, comunque
vadano le cose, i tempi stanno
cambiando. Se si vorr garantire
ancora la presenza qui di una
scuola di giornalismo rispettosa
dei criteri appena sopra riassunti,
bisogner attrezzarsi perch la
risorse si trovino in parte pi rile-
vante all'interno di questa comu-
nit. E non crediamo che debba
essere troppo difficile.
Speriamo che sia una buona
estate per tutti, per la Scuola, per
gli allievi che partono per gli
stage, e per la citt che cos affet-
tuosamente ci ospita.
Servono risorse
per garantire
la corretta
formazione
dei giornalisti
LEDITORIALE
Un est at e per decidere
che Scuola sar
L'energia solare esplode, ma
Urbino rimane al palo. In tutta
Italia sono state presentate
oltre 10 mila richieste di
incentivi statali per il solare
fotovoltaico, 166 nella nostra
provincia e solo 4 a Urbino,
superata da Urbania (10),
Fermignano (14) e Sant'Agata
Feltria (15). Eppure a Urbino il
fotovoltaico una realt: sono
attualmente attivi 9 impianti
che garantiscono risparmi
consistenti sulle bollette.
Dal luglio 2005 l'incentivo
proporzionale all'energia pro-
dotta: un nuovo sistema che
garantisce un beneficio di 2
mila euro l'anno per un
impianto medio e permette di
rientrare dall'investimento
iniziale (20 mila euro) in 10-12
anni. Pioggia e nebbia non
ostacolano la produzione di
energia fotovoltaica: il rendi-
mento di un impianto a
Urbino in linea con quello
registrato nella provincia.
Tutti soddisfatti gli urbinati
che hanno un impianto foto-
voltaico, a casa o in azienda.
Con un impianto da 3 kW,
infatti, una famiglia arriva a
coprire tutti i consumi di elet-
tricit. Ma per costruire l'im-
pianto bisogna faticare un po':
oltre ai vincoli paesaggistici
(difficile toccare il centro stori-
co di Urbino), la burocrazia del
Comune rallenta i tempi di
realizzazione.
Giardini nasc osti, un tesoro dentro le Mura
V
iaggio nel centro storico alla scoperta dei giardini segreti della citt antica. Da Porta Valbona
a Porta Santa Lucia, lungo le traverse di via Saffi, un inedito itinerario tra piante rare, albe-
ri secolari e palazzi nobiliari. alle pagine 8 e 9
alle pagine 2 e 3
Quindicinale - 20 maggio 2006 - Anno 16 - Numero 11
Internet: Ducato on line - www.uniurb.it/giornalismo
Ener gia, il sole diment icat o
Costi iniziali ammortizzati in 10 anni. I risparmi sulla bolletta elettrica
In citt sono poche le richieste di incentivo per impianti fotovoltaici
il Ducato
2 3
PRIMO PIANO
Il sole regala energia, ma pochi la usano
Solo 4 richieste di incentivi statali per il fotovoltaico, contro le 166 della provincia. Si possono risparmiare fino a 2 mila euro lanno
Necessario un forte investimento
iniziale: circa 20 mila euro
Difficolt per chi vive in centro
ALESSIO SGHERZA
C
on il sole, a Urbino,
ci si abbronza sola-
mente. . Eppure la
nostra stella po-
trebbe essere sfrut-
tata per produrre
energia elettrica, grazie ai pan-
nelli fotovoltaici, a prezzi van-
taggiosi, ottenendo un forte ri-
sparmio sulla bolletta dell'E-
nel e un incentivo sulla produ-
zione effettiva di elettricit. Di
che numeri stiamo parlando?
Una cifra che pu arrivare a 2
mila euro allanno.
A Urbino, sono in pochi ad aver
presentato domanda per otte-
nere gli incentivi statali offerti
da un decreto
ministeriale del
luglio 2005. Ur-
bino ha presen-
tato solo 4 ri-
chieste, contro il
boom che stato
registrato a livel-
lo nazionale, re-
gionale e provin-
ciale: oltre 10 mi-
la domande pre-
sentate in tutta
Italia, quasi 700
nelle Marche e
166 nella provin-
cia. Non tutte le domande sono
state accettate (ricever l'in-
centivo solo il 30%; la gradua-
toria veniva stilata in base alla
data di presentazione della ri-
chiesta) ma fare il confronto su
quelle presentate sufficiente
a dare l'idea: nel Montefeltro, la
parte del leone la fa Sant'Agata
Feltria (15 impianti ammessi),
ma anche Urbania (con 10 do-
mande, 4 ammesse) e Fermi-
gnano (14 domande, tutte re-
spinte) si sono dimostrate pi
"solari" della citt ducale.
Questo scarso interesse per il
fotovoltaico strano anche
perch a Urbino non una tec-
nologia sconosciuta: sono gi
in funzione 9 impianti e altri 5
sono in attesa di approvazione
del comune; tutti impianti
progettati dal 2001 al 2005,
quando l'iniziativa del mini-
stero dell'ambiente "10.000
tetti fotovoltaici" garantiva, a
fondo perduto, fino al 75% del
costo dell'impianto.
Ora il sistema cambiato: con
il "Conto energia" (si veda la
scheda) l'incentivo non per
la costruzione dell'impianto,
ma in base all'energia prodot-
ta effettivamente. Un metodo
che permette di ammortizzare
il costo iniziale dei pannelli so-
lari in minor tempo rispetto al
cont r i but o a
fondo perduto,
anche se co-
stringe a un for-
te investimento
iniziale. "Con
questo sistema -
spiega France-
sco Grianti, pro-
fessore di fisica
sperimentale al-
la "Carlo Bo" e
di ret t ore del
Centro sistemi
audiovisivi acu-
stici ed elettro-
magnetici (Csaae) della Soge-
sta - l'investimento si ammor-
tizza in massimo 12 anni. Con-
siderando che ogni pannello
ha una vita di 30 anni, si gua-
dagna a costo zero nei 18 anni
successivi".
Facciamo due conti. Un im-
pianto da un chilowatt (kW)
produce, a Urbino, 1200 chilo-
wattora (kWh) ogni anno.
Questo significa che, per ogni
kW installato, si ottiene un in-
centivo di circa 530 euro l'an-
no e non si paga all'Enel la cor-
rente autoprodotta, con un ri-
sparmio sulla bolletta di 216
euro. I costi, certo, sono alti.
Ogni kW di impianto costa cir-
ca 7 mila euro e l'investimento
iniziale pu essere oneroso:
una famiglia media avrebbe
bisogno di impianti da 3-4 kW,
con una spesa iniziale tra i 20 e
i 30 mila euro e un risparmio
complessivo annuale di 2100-
2900 euro.
Bisogna inoltre sgombrare il
campo da equivoci: nebbia,
pioggia e cielo coperto non so-
no un problema per l'energia
solare fotovoltaica. Le rileva-
zioni del Csaae alla Sogesta
(dove c' installato un impian-
to da 18 kW) indicano una pro-
duzione in linea con i dati me-
di della provincia: ci sono
quindi poche differenze fra le
marittime Pesaro e Fano, an-
cor meno con comuni quali
Urbania e Fossombrone. "Per
l'irradiazione solare - dice Gi-
no Fi orucci , del l a Sol ar
Systems di Cantiano - quello
che fa la differenza la longi-
tudine: Milano diversa da
Roma, ma fra Pesaro e Urbino
non ci sono grosse differenze:
le condizioni meteo incidono
minimamente".
Quello che pu creare proble-
mi in citt sono i vincoli am-
bientali e paesaggistici. " dif-
ficile - spiega l'ingegner Co-
stantino Bernardini, dell'uffi-
cio edilizia del Comune - che
venga approvato un progetto
nel centro storico. Fuori le mu-
ra, problemi non ce ne dovreb-
bero essere, a esclusione di zo-
ne agricole tutelate come il
parco delle Cesane". Inutile
correre per a fare domanda
adesso: gli incentivi a disposi-
zione per il 2006 sono stati gi
superati: o arriva un rifinan-
ziamento dal nuovo governo
oppure si dovr aspettare.
Euro
Il costo di un impianto
fotovoltaico da 3 kWdi
potenza, la dimensione
adatta a una famiglia media
20mi l a
Euro
Il beneficio medio annuo che
si ottiene con un impianto
da 3 kW. E la somma di
risparmio e incentivo statale
2mi l a
Anni
Il tempo di ammortamento
per un impianto di piccole
dimensioni, sotto i 20 kW.
La stima del Csaae
10- 12
Anni
E la vita media dei pannelli
fotovoltaici certificati. Alla
fine dellammortamento
c un guadagno netto
30
Sopra, limpianto
fotovoltaico
alla Sogesta
A fianco, lo schema
di funzionamento
del Conto energia
(fonte: Enea)
Sotto, una cella
fotovoltaica
Pi si consuma, pi si guadagna
ORIENTARSI NELLUNIVERSO DELLENERGIA SOLARE
Bollette ridotte
ai minimi termini
A Ranc itella il primo impianto del 1991
FRANCESCA PIATANESI
Q
uando il sole ti d
una mano a
stracciare la bollet-
ta della luce. I pochi
che a Urbino hanno
sperimentato l'e-
nergia solare possono davvero
dire di avere trovato un amico,
ma soprattutto un risparmio
assicurato.
La signora Laura Damiani, sul
tetto della sua casa, a Canavac-
cio, ha pannelli fotovoltaici per
un totale di 2 kW. Lo scorso an-
no, in dieci mesi, da gennaio a
ottobre, ha pagato all'Enel sol-
tanto 100 euro. Il resto dell'e-
nergia elettrica consumata l'-
ha prodotta da sola. "Ho l'im-
pianto - ha detto - dal 2003. In
generale pago la bolletta all'E-
nel solo tre volte all'anno". Fi-
no allo scorso luglio, quando
stato introdotto il nuovo mec-
canismo del conto energia, il
ministero dell'Ambiente co-
priva il 75% delle spese iniziali,
quindi un im-
pianto di circa
15000 euro, alla
signora costato
solo 4500 euro.
Per l'installazio-
ne si affidata
alla ditta Lauri di
citt di Castello.
"Per fortuna si
sono occupati di
tutto loro - ha
continuato - al-
trimenti non so
se sarei andata
avanti. Il comu-
ne all'inizio mi ha ostacolato
molto. Ad esempio ho dovuto
spendere 500 euro in pi per ri-
fare il disegno del tetto, che
sembrava poco chiaro". Di una
cosa si lamenta in particolare
Laura Damiani, ovvero dei 30
euro annui che deve all'Enel
per l'installazione, la manu-
tenzione e il servizio di lettura
del contatore aggiuntivo, quel-
lo che contabilizza l'energia
elettrica prodotta e scambiata
con la rete e la corrispondente
riduzione degli importi in bol-
letta.
Sostenitore convinto del foto-
voltaico Stefano Scoglio, tito-
lare dell'azienda di medicine
naturali Nutratec, in via Sasso
a Urbino. Per lui il fotovoltaico
fondamentale sia a casa sia al
lavoro. "La mia una famiglia
che consuma molto e l'ultimo
periodo per me stato parti-
colare quanto a consumi ener-
getici. Facendo un po' di at-
tenzione per credo di riusci-
re a risparmiare anche il 100%
della bolletta. Bisogna solo ri-
cordarsi di spegnere la luce un
po pi spesso. In azienda, do-
ve possiede un impianto di 12
kW finora riesce a produrre da
solo il 60% dell'energia di cui
ha bisogno, ma la posizione
dei pannelli non ancora otti-
male. Per settembre spera di
riuscire ad alzarli fino a 10 me-
tri, cos da poter sfruttare al
meglio la luce del sole.
Parlando di energia fotovol-
taica non ci si pu dimentica-
re di Urs Abderhalden. Svizze-
ro, arrivato a Urbino nel '78,
Urs abita con la sua famiglia
vicino a Ranci-
tella, dove pro-
duce formaggio.
Il primo pannel-
lo fotovoltaico
lo ha installato
quindici anni fa,
dopo aver vissu-
to per parecchio
tempo con la so-
l a l uce del l e
candele. Oggi ne
possiede due,
uno da 3,3 kW e
uno da 700 watt.
"Sono del tutto
autosufficiente, non devo pa-
gare la bolletta, ma di certo
non ho interesse a risparmia-
re l'energia che produco. Per-
ch dovrei regalarla all'Enel?
Per me un azienda privata,
fosse statale lo farei pi volen-
tieri".
Parla del mondo Urs, di Cher-
nobyl e della fiducia che molti
governi hanno nell'energia
nucleare. Da deciso sostenito-
re del solare come fonte di
energia alternativa dice: "E'
importante parlare del nu-
cleare. C' ancora troppa gen-
te che lo considera un modo
per produrre energia senza
provocare danni. Non cos.
Soddisfano
i pannelli
fotovoltaici
Arriviamo
a coprire
tutti
i consumi
Nonostante
pioggia
e nebbia
il rendimento
ottenuto
in linea con
Pesaro e Fano
Conto energia. il sistema utilizzato per incentivarel'u-
tilizzo di impianti fotovoltaici. Gli impianti vengono divisi
intreclassi, inbasealla potenza: meno di 20 kW, fra i
20 kWei 50 kW, oltrei 50 kW. L'incentivo erogabile,
rispettivamente, 0.445, 0.46 e0.49 euro per ogni kWh
prodotto. Aquesta cifra va aggiunto il risparmio della
correnteautoconsumata (0.18 euro per kWh). C'per
una limitazioneper gli impianti sotto i 20 kW: nonsi
ottienealcunbeneficio sesi producepidi quanto si
consuma. Esempio: seinunanno si producono 3600
kWhma seneconsumano 3000, la bolletta sar pari a
zero ma i 600 kWhcheavanzano saranno 'regalati'
all'Enel. Il consiglio quindi di dimensionareil proprio
impianto sulla basedel consumo effettivo. Per gli
impianti oltrei 20 kWhinvece, si ottieneuncontributo
anchesulla quota nonconsumata.
Fotovoltaico. il sistemautilizzatoper produrreenergia
elettricadirettamentedallaradiazionesolare, per mezzo
dell'effettofotovoltaico. Fattodi silicio, unpannelloda1
kWcostacirca7 milaeuro. Diversi sonoi pannelli solari,
cheaccumulanoenergiainunfluido: normalmenteforni-
sconoacquacaldaeriscaldamento, mapossonoprodur-
reenergiaseabbinati aunaturbinatermoelettrica.
Prospettive. La produzionedi energia elettrica fotovoltai-
ca una frazioneminima (0,0009%) dell'elettricit pro-
dotta inItalia. InEuropa, siamo al 4 posto per il fotovol-
taico, quasi al livello di Spagna ePaesi Bassi, ma a un
decimo dalla produzionedella Germania. Unlivello anco-
ra largamenteinsufficiente: "Basterebbetrasformarein
energia - spiega il professor Francesco Grianti - lo 0,01%
della radiazionesolarechela Terra rifletteogni giorno
per coprireil fabbisogno energetico mondiale".
il Ducato
4
Senza medici dalle 20 alle 8
Radiologi, chirurghi e trasfusionali sono necessari in ospedale 24 ore su 24?
La denuncia di un dottore del pronto soccorso: Nel fine settimana aspettiamo fino a 40 minuti per una tac

notte quando un ra-


gazzo cade con il mo-
torino. Un passante
vede la scena e chia-
ma l'ambulanza. Le
condizioni sono gra-
vi. Il giovane viene portato al-
l'ospedale pi vicino, il Santa
Maria della Misericordia. Ma il
pronto soccorso di Urbino
abbastanza efficiente per dare
le cure necessarie in tempi bre-
vi? No, sostiene chi lavora pro-
prio in quel reparto. S, sosten-
gono altri dottori.
Secondo quanto riferito da un
medico del primo intervento,
che chiede l'anonimato perch
teme il licenziamento, ci sono
due grossi problemi: organico
sottodimensionato al pronto
soccorso e mancanza di dotto-
ri in alcuni reparti nel week-
end e di notte.
La prima questione. Il perso-
nale del reparto, sei medici pi
il primario, deve garantire il
servizio tutti i giorni 24 ore su
24 per il pronto soccorso e los-
servazione breve intensiva,
dove un paziente va seguito
passo-passo. "Dovremmo es-
sere almeno in due al mattino e
al pomeriggio -
spiega il dottore
- ma di giorno c'
un medi co e
mezzo". I turni
del mattino van-
no dalle 8 alle 14
per un dottore,
dalle 9 alle 13 per
un altro. Que-
st'ultimo, a volte
resta pure dalle
15 alle 18, men-
tre un altro lavo-
ra dalle 14 alle
20. Il servizio di
notte va dalle 20 alle 8. I conti
sono presto fatti: al pronto soc-
corso c' solo un medico dalle 8
alle 9, dalle 13 alle 15 e dalle 18
alle 8 del giorno seguente. "In
caso di malattia o di ferie - pro-
segue il medico - ci sono grossi
problemi. Ci capita di fare due
turni consecutivi, due notti di
seguito o tre notti in una setti-
mana". In queste condizioni
saranno efficienti?
Il secondo problema pi de-
licato e ci sono opinioni con-
trastanti. Negli orari in cui al-
cuni reparti sono sguarniti
prevista la reperibilit e in ca-
so di urgenze il medico ha l'ob-
bligo di arrivare entro 40 mi-
nuti. Troppi? Il
medi co del
pronto soccorso
pensa di s. "Di
notte e dal saba-
to pomeriggio al
luned mattina -
per esempio -
mancano i ra-
diologi, addetti
a fare ecografie,
tac e radiografie.
Questo inac-
cettabile per un
ospedale di rete
come il nostro".
Qualche esempio: "Arrivano
anziani con sospetto ictus
emorragico (rottura di un vaso
sanguigno) o ischemico (oc-
clusione di un vaso). Il tratta-
mento diverso per i due tipi
di ictus, ma per capire di cosa
si tratta serve una tac. Oppure,
un paziente in coma non pu
aspettare per la tac". Conclu-
sione: "Sono tanti 40 minuti di
diologo reperibile". E ancora:
"La prima cosa da fare quando
arriva un paziente stabilizza-
re i parametri vitali. Nel frat-
tempo si ha tutto il tempo di
decidere cosa fare. Un radiolo-
go in servizio servirebbe se ci
fossero tre traumi importanti a
notte, ma ne ab-
biamo uno a set-
timana".
Sulla stessa li-
nea del medico
del pronto soc-
corso un altro
dottore dell'o-
spedale di Urbi-
no. Anche lui
chiede l'anoni-
mat o. "Se al
pronto soccorso
dicono che 40
mi nut i sono
troppi, ci voglio-
no altri medici in servizio di
notte. Se si vuole crescere co-
me ospedale di rete, allora c'
bisogno di pi personale, re-
cuperando risorse dagli ospe-
dali di polo, magari chiudendo
quelli di Cagli e Sassocorvaro".
Secondo il coordinatore delle
attivit cliniche della zona ter-
ritoriale 2 di Urbino, Lucio Lu-
chetta, "la prima priorit la
attesa". Anche perch la prima
ora la pi importante.
Il Ducato ha verificato per tut-
ti i reparti citati la presenza in
servizio e la reperibilit. I ra-
diologi sono in ospedale dalle
8 alle 23 dal luned al venerd e
dalle 8 alle 14 il sabato. I tecni-
ci di radiologia ci sono dalle 8
alle 23 in settimana e dalle 8 al-
le 20 il sabato e la domenica. I
dottori del trasfusionale, indi-
spensabili per avere del san-
gue in caso di emergenza, so-
no solo reperibili dalle 19.30
alle 7.30 dal luned al sabato e
la domenica. I chirurghi, infi-
ne, sono presenti dal luned al
sabato dalle 8 alle 20. Arrivano
su chiamata di notte e la do-
menica. Ci sono sempre, inve-
ce, figure come anestesisti, gi-
necologi e cardiologi. Il medi-
co del pronto soccorso fa una
proposta: "Perch non togliere
la reperibilit ai radiologi di
Cagli e Sassocorvaro e utilizza-
re quei soldi per un radiologo a
Urbino 24 ore su 24?".
Non d'accordo Ettore Janno-
ne, responsabile dell'unit
operativa di radiologia: "Ci so-
no persone ricoverate a Cagli e
Sassocorvaro e se stanno male
di notte ci deve essere un ra-
stabilizzazione dei valori vitali
e i tempi della reperibilit sono
pi che sufficienti per un ospe-
dale come questo".
Il direttore della zona 2 dell'A-
sur, Cosimo Argentieri, in cari-
ca solo dal 15 maggio, pronto
a discutere: "Per ora sto facendo
una ricognizione
della situazione
per verificare la
risposta del no-
stro servizio al
bisogno dell'u-
tenza e prendo
atto della funzio-
nalit buona di
questo ospeda-
le". Il suo ap-
proccio quello
dell'"audit clini-
co": verifica del
problema e ag-
giustamenti ne-
cessari. "Non sono alieno - con-
clude il neodirettore - da inter-
venti condivisi con istituzioni e
popolazione. Per aprire o chiu-
dere strutture esistenti, co-
munque, bisogna prima di tut-
to pensare a evitare danni". Ar-
gentieri disponibile ad aprire
un tavolo tecnico. Al pronto
soccorso sperano che cambi
qualcosa.
MARCO RATTI
La proposta
Recuperare
fondi
dagli ospedali
di polo:
Sassocorvaro
e Cagli
Il nuovo
direttore
di zona
Disponibile
a discutere
interventi
condivisi
Il neodirettore della
zona territoriale 2
dellAsur,
Cosimo Argentieri
5
CITT
Commercianti:
Il 19 agosto
si replica
liniziativa
PIER LUIGI CARA
L
a vera notte bianca di
Urbi no non sar
quella di gioved
prossimo, ma quella
di sabato 19 agosto.
la posizione dei com-
mercianti che, pur aderendo
all'iniziativa del Comune, pre-
parano un evento analogo per
l'estate.
"Siamo gi molto avanti nel-
l'organizzazione, - spiega Clau-
dio Boni, un negoziante del
centro - la faremo coincidere
con le celebrazioni per la festa
del Duca. Sar di sabato, cos
potremo tirare sino a tardi sen-
za il problema di dover tenere
aperti i locali il giorno dopo".
I commercianti preferiscono la
data estiva per coinvolgere i tu-
risti, sperando di trattenere per
tutto il fine settimana quelli
che arrivano in citt per la ri-
evocazione storica. Uno degli
organizzatori, Filippo Pretelli,
auspica che "si cambi nome al-
l'iniziativa del 25 maggio, cos
il termine notte bianca rimarr
disponibile per il 19 agosto".
Non manca una nota polemica:
"Siamo stati avvisati con grande
ritardo, ancora non conoscia-
mo il programma - dice Boni - e
questo ci ha impedito di orga-
nizzarci per contattare gruppi
che si esibiscano all'aperto".
L'adesione alla manifestazione
di maggio ha trovato comun-
que l'accordo dei rappresen-
tanti dei negozianti, anche se
alcuni erano contrari. "Alcuni
avevano paura che si creassero
problemi di sicurezza, il giove-
d per strada girano molte per-
sone ubriache", spiega il gioiel-
liere Paolo Foglietta. Per questo
motivo i commercianti hanno
chiesto al comune di chiudere
le strade alle macchine e so-
prattutto di garantire la presen-
za di carabinieri e polizia.
C' anche chi si lamenta del-
l'organizzazione: "E' un'ini-
ziativa strutturata male - dice
Alekos Prete - non si capisce
perch alcuni negozi dovreb-
bero rimanere aperti il gioved
notte. una fatica poco reddi-
tizia: non venderemo molto di
pi e il giorno dopo sar davve-
ro pesante lavorare".
Nessun dorma, la Not t e bianca
Si comincia alle 21, tra musei, concerti e cinema allaperto
Santini: Abbiamo messo insieme
i temi tipici di una citt darte
con eventi pensati per i giovani
I
l centro storico di Urbino
protagonista di una not-
te di maggio, con musei e
negozi aperti, musica e
cinema sotto le stelle. La
prima edizione della
notte bianca di Urbino, in pro-
gramma per gioved 25, punta
su una miscela di cultura e
spettacolo per coinvolgere
persone di tutte le et.
La manifestazione, nata come
costola del "meeting sulle poli-
tiche giovanili", che appunto
mira a promuovere leggi per i
ragazzi, ha un carattere locale,
infatti gli organizzatori sono
tutti urbinati. "Abbiamo cerca-
to di coniugare i temi tipici di
una citt d'arte con eventi che
possano coinvolgere i giova-
ni", ha dichiarato l'assessore
Antonio Santini.
Si comincia alle 20, con il cine-
forum "on the road", durante il
quale si proietteranno film sul-
la strada, da Easy Rider di Den-
nis Hopper, a Fandango di Ke-
vin Reynolds. Alle 21 gli artigia-
ni mostreranno le loro creazio-
ni in piazza delle Erbe, alle 21 e
30 ci saranno le visite guidate
agli oratori. Per gli amanti del-
l'arte e della storia sar possi-
bile visitare il palazzo ducale,
in particolare i sotterranei e la
biblioteca, dove guide vestite
con abiti da popolani rico-
struiranno la vita quotidiana
nel rinascimento, dall'orga-
nizzazione del palazzo a quella
dei banchetti.
Nel piano nobile del palazzo,
nell'ambito del iniziativa "il
pubblico della poesia, la poe-
sia in pubblico", ci saranno re-
cital dedicati a "Poesia, sei sta-
ta fatta tante volte /eppure non
sei mai stata imparata" di Pao-
lo Volponi e al "Canto magna-
nimo" di Umberto Piersanti.
A seguire, nei sotterranei, una
rappresentazione basata su
"Patmos" di Pierpaolo Pasoli-
ni, nel trentennale della sua
morte. Largo anche ai giovani
poeti, che leggeranno i loro
versi nell'esedra del teatro in-
framezzati da brani musicali.
Per chi di musica e musei ne
avesse abbastanza, l'associa-
zione Iddu ha organizzato gio-
chi di ruolo fantasy e una cac-
cia al tesoro per le vie della cit-
t. Sar presente anche il fol-
klore marchigiano: dalle 22
nella piazza delle Erbe ci sa-
ranno danze popolari con mu-
sica dal vivo, mentre un grup-
po folk si muover per le vie del
centro.
Chi volesse fare una pausa tra
una visita alla casa di Raffaello
e una puntata al torneo di
scacchi, potr fermarsi nei
pub e nei locali del centro che
hanno ottenuto per l'occasio-
ne il permesso a fare musica
dal vivo.
Anche l'Africa trover spazio,
con la proiezione di foto, fil-
mati e documentari. Saranno
inoltre letti poesie e proverbi
con il sottofondo di musica
africana.
Al collegio Raffaello sar pre-
sentato il romanzo "Luna tra-
versa" del giornalista Rai
Giancarlo Trapanese, incen-
trato su una crisi di coppia e i
difficili rapporti con i figli. Ad
accompagnare la lettura di al-
cuni passi, la musica dell'ac-
cademia del Fado.
"I costi dell'evento sono limi-
tati - spiega Santini - non ab-
biamo fatto la scelta di chia-
mare grandi nomi, abbiamo
preferito la sobriet. Anche la
provincia ha promesso che
dar un suo contributo".
I commercianti si sono lamen-
tati del ritardo nella comuni-
cazione del programma che
non gli ha consentito di orga-
nizzare musica dal vivo.
"Ci hanno informato del mee-
ting da tempo - spiega Santini
- abbiamo accettato un mese e
mezzo fa, ma ci son stati ritar-
di dovuti a tempi tecnici e ve-
rifiche. L'obiettivo era orga-
nizzare una prima notte bian-
ca. Di eventuali errori si far
tesoro per la realizzazione del-
l'edizione dell'anno prossi-
mo".
Intanto i negozianti prepara-
no una notte bianca per il me-
se di agosto, con lo scopo di at-
tirare i turisti. "Il target che ab-
biamo voluto raggiungere sta-
volta sono i ragazzi, dice l'as-
sessore. In agosto, quando
sar organizzata una manife-
stazione simile, l'obiettivo sa-
ranno le famiglie e noi ci fare-
mo carico anche di quell'ini-
ziativa".
L'assessore rassicura anche
chi temeva che durante la not-
te bianca potessero verificarsi
violenze o atti di vandalismo.
"Chiediamo un impegno
straordinario alle forze del-
l'ordine per tenere la situazio-
ne sotto controllo. comun-
que pi sicura una citt piena
di persone piuttosto che una
vuota".
(p.l.c.)
C
ome tutti gli italiani, anche gli urbinati non ri-
escono a rinunciare all'acqua minerale. Ma la
maggior parte delle bottiglie vendute arriva da
fuori, magari trasportate con grandi costi dallestero.
Forse perch le acque del Montefeltro sono di cattiva
qualit? "In realt le acque della nostra zona hanno
pochi rivali in Italia sia un punto di vista qualitativo
che quantitativo", spiega l'idrogeologo Paolo Busdra-
ghi, direttore dello studio geologico ambientale di Ur-
bino. "Sono ottime per l'alimentazione umana, per-
ch poco dure e anche pure da un punto di vista bat-
teriologico, perch l'inquinamento dovuto perlo-
pi a cause naturali". Eppure in citt c' chi si lamen-
ta per il cattivo odore dell'acqua che esce dal rubinet-
to : "Questo - spiega Busdraghi - un problema che si
pu verificare d'estate quando si usa pi cloro per la
potabilizzazione, ma non pericoloso per l'uomo". Al
contrario, secondo l'idrogeologo, la qualit delle ac-
que locali talmente alta che si dovrebbe pensare ad
una commercializzazione pi competitiva. "Mentre
la quantit generale delle acque italiane sta dimi-
nuendo, qui abbiamo delle acque con pochi uguali
che potrebbero essere commercializzate con succes-
so. "I costi iniziali sarebbero certo alti, ma le ricadu-
te potrebbero essere importanti. Penso alla Rocchet-
ta, che pur essendo prodotta in una zona decentrata
come il Montefeltro (Gualdo Tadino) si imposta sul
mercato nazionale". Nonostante la prudenza che il
business delle acque minerali impone, un investi-
mento sulle acque potrebbe quindi essere fruttuoso
per Urbino. La citt d'altronde stata fondata in epo-
ca romana proprio grazie alle falde acquifere sotto le
sue fondamenta, che permisero la costruzione dei
pozzi che ancora oggi popolano il centro storico.
Acque del Montefeltro, buone da vendere
Lidrogeologo Paolo Busdraghi: Valide come quelle minerali
A piazza della
Repubblica
sar attivo
un centro informazioni
sulle iniziative
Un ruscello
della vallata
sotto
Rancitella
CI NEFORUM
Proiezione ininterrotta
di film sul tema on
the road dalle 20
alle 5 al Torrione
di via Matteotti
MUSI CA
Concerto allaccademia
di Raffaello per la pre-
sentazione di Luna
traversa di Giancarlo
Trapanese alle 21.15
RECI TAL
Lettura di poesie
di Volponi, Piersanti e
Pasolini dalle 22 alle 2
a palazzo Ducale e di
nuovi poeti allEsedra
MUSEI
Visite notturne
a palazzo Ducale, ai
suoi sotterranei e
alla casa di Raffaello
dalle 23 all1.30
GIANLUIGI TORCHIANI
il Ducato
6
Cassint egrat i, avant i t ut t a
Per la Cgil di Pesaro nei primi 3 mesi dellanno +1,5% di ore lontano dal lavoro
Impennata vertiginosa per il tessile (+302%): dal maggio scorso infatti possono chiederla anche gli artigiani
E nel Montefeltro
la ottengono in 11
FRANCESCO MAGNANI
L
a nuova ondata di
cassa integrazione
non ha fatto sconti
nemmeno nel
Montefeltro. Secondo
i dati dell'Inps, da
gennaio a maggio 11 imprese
hanno ottenuto la cassa integra-
zione ordinaria. Nel dettaglio si
tratta di 3 aziende metalmecca-
niche (una a Urbino, una a
Fermignano e una a Pergola), 3
mobilifici (uno a Sant'Angelo in
Vado e 2 a Sassocorvaro) e 5 tes-
sili (una a Frontone, una a
Sassocorvaro, una a Aqualagna,
una a Urbania e una a Pergola).
In tutto sono stati coinvolti 249
lavoratori. Ma una precisazione
immediatamente d'obbligo: le
imprese chiedono la cigo setti-
mana per settimana e quindi
pu capitare che nel conteggio
complessivo, se un dipendente
stato sospeso in momenti diffe-
renti, sia calcolato pi volte. In
media - e questo dato fuori da
ogni equivoco - l'assenza dal
lavoro stata di 48 ore: pi di
una settimana lavorativa.
Tuttavia i responsabili sindacali
di settore non vogliono dram-
matizzare questi dati. "I primi
mesi dell'anno sono sempre i
pi critici per le imprese che
lavorano il legno, poi si riprende
il lavoro", sostiene Alessandro
Sguazza, responsabile della
Fillea-Cgil per Urbino. "Nel
nostro territorio - prosegue - si
fa sentire di meno perch la pro-
duzione non significativa
rispetto ai distretti di Pesaro e
Fano. E poi ci sono alcune realt
produttive, come la Imab che
sono state in grado di trasfor-
marsi, investendo nella forma-
zione e nella qualit dei prodot-
ti. Quelle che invece hanno pun-
tato solo sulla riduzione dei costi
sono destinate al declino, perch
non sapranno resistere alla con-
correnza dei mercati internazio-
nali".
Pi disilluso ma non meno spe-
ranzoso il segretario provincia-
le della Filtea, Massimo Arsuini.
"Nel territorio di Urbino e
Fermignano il settore del tessile
ai minimi termini. Negli ultimi
anni - osserva - la mano d'opera
stata dimezzata, quindi adesso
la produzione non pu che
ripartire, grazie anche all'aper-
tura dei mercati". I primi anni
duemila hanno rappresentato il
periodo nero per l'industria del-
l'abbigliamento. Ora le imprese
sembrano corse ai ripari. "Il set-
tore - conclude Arsuini - ha subi-
to una grande trasformazione.
Oramai non si produce pi in
serie. Si realizzano prototipi e se
ne fa un numero ridotto di
esemplari. Solo in questo modo
si pu sconfiggere la concorren-
za di India e Cina, almeno finch
non saranno in grado di pene-
trare anche nelle nicchie di mer-
cato con capi di alta gamma".
(f.m.)
H
anno iniziato il
nuovo anno a
casa, con un
quinto dello sti-
pendio in meno.
Altro che anno
nuovo, vita nuova: il 2005 era
cominciato meglio per i lavora-
tori delle industrie della nostra
provincia. Secondo un'analisi
dell'ufficio studi della Cgil,
infatti, il numero delle ore di
cassa integrazione concesse da
gennaio a marzo del 2006 cre-
sciuto dell'1,5%. Un dato che
inquieta il maggiore sindacato
italiano soprattutto per quello
che nasconde.
"Stiamo lasciando alle spalle il
periodo pi difficile per la
nostra industria - commenta
Daniela Barbaresi, responsabile
dell'ufficio studi - ma da un
paio d'anni assistiamo a un
aumento della cassa integrazio-
ne straordinaria, segno di una
difficolt strutturale che ancora
permane nel nostro sistema
produttivo".
La cigs (cassa integrazione gua-
dagni straordinaria) concessa
infatti alle imprese in grave
crisi, mentre quella ordinaria
(cigo) per le crisi passeggere,
dovute alle fluttuazioni dei mer-
cati.
Questa discrepanza tra i due tipi
di sostegno ai lavoratori si fa pi
eclatante per le industrie metal-
meccaniche che, per i primi tre
mesi del 2006, hanno chiesto il
25,6% di ore di cassa integrazio-
ne ordinaria in meno, ma al
contempo ne hanno ottenute
quasi 17mila di straordinaria.
Nei primi tre mesi del 2005
erano zero. Nel settore del legno
la Cigl registra una contrazione
tanto dell'ordinaria (-47%)
quanto della straordinaria (-
9,8%); nelle produzioni tessili e
dell'abbigliamento i numeri
parlano invece di una crisi nera:
+302% nelle ore autorizzate di
casse integrazione.
Se innegabile che questi dati
offrano il quadro esatto del
dramma di tanti lavoratori
sospesi dal proprio impiego,
resta da capire se da soli riesca-
no a riflettere lo stato di salute
delle produzioni industriali.
La prima osservazione da fare
sulla cigo. "Spesso le imprese -
spiega Alessandro Sguazza,
della Fillea-Cgil - chiedono l'or-
dinaria come rete di protezione
preventiva. Davanti a un crollo
degli ordinativi chiedono un
aiuto all'Inps, ma se improvvi-
samente arriva una commessa,
nessun lavoratore va in cassa".
In secondo luogo, nel caso spe-
cifico della moda, Governo,
Regione Marche, imprese e sin-
dacati hanno stretto un anno fa
un accordo che consente anche
alle imprese artigiane di ricorre-
re alla cassa integrazione straor-
dinaria, in alternativa alla
sospensione dal lavoro e al sus-
sidio di disoccupazione. Alla
luce di questa intesa, l'impen-
nata del 302% di ore di casse
integrazione per i lavoratori del
tessile appare 'drogata'.
"Significa soltanto - commenta
Massimo Arsuini, segretario
della Filtea - che quest'anno le
imprese hanno chiesto la cassa
integrazione, mentre l'anno
scorso utilizzavano il vecchio
sistema". Come suggerisce la
Barbaresi, un termometro veri-
tiero delle produzioni, si ha
combinando i dati della cig con
quelli dell'export, elaborati di
recente dal suo ufficio studi. Le
industrie meccaniche pesaresi
hanno goduto lanno scorso di
una crescita delle esportazioni
del 4%. Al contrario negli ultimi
cinque anni le imprese del mobile
hanno perso il 25% di quota di
mercato estero. Il settore moda,
infine, ha segnato nel 2005 un
+13,9% nelle esportazioni. "Una
crescita - conclude Barbaresi - che
compensa in parte le quote perse
nell'ultimo quinquennio".
Sul numero de "Il
Ducato" del 7 aprile
scorso, l'articolo dal tito-
lo "Prestito d'onore agli
studenti" faceva riferi-
mento ad un tasso di
interesse del 2,35 per
cento. Come ci segnala
la Banca delle Marche, il
dato corretto risulta,
invece, del 5,301 per
cento.
PRESTITO DONORE
7
ECONOMIA
Cooperat iva Alce Nero:
il biologico rinuncia
alla grande dist ribuzione
Dopo un lungo contenzioso legale con gli ex soci,
la propriet del marchio locale passata
alla Lega Coop. Il fondatore di Alce Nero,
Girolomoni, correr col nome di Montebello
U
n convento diroc-
cato su una colli-
na, due giovani
sposi con il loro
bambino di 5 mesi
e un'idea in testa:
"fare le cose invece di dire agli
altri come farle".
Non voleva abbandonare la sua
terra, un tempo generosa, Gino
Girolomoni, al tempo giovanissi-
mo sindaco di Isola del Piano.
Nasce cos all'inizio degli anni
70 un progetto che nel tempo
diventato realt. Oggi la
Cooperativa Alcenero il mag-
giore produttore di cereali e
pasta biologica delle Marche e si
appresta ad affrontare una
nuova importante sfida.
Il marchio
Alcenero, il pi noto e conosciu-
to marchio di alimenti biologici
d'Italia, nato sulle colline delle
Cesane a pochi chilometri dai
torricini, da settembre non avr
pi niente a che fare con il con-
vento di Montebello, il cuore del
progetto di Gino Girolomoni, l'i-
deatore della cooperativa
Alcenero.
Il famoso marchio con il cavalli-
no infatti passato sotto il con-
trollo della lega delle cooperative
di Bologna e da settembre nem-
meno un chicco del grano
Graziella Ra, coltivato sulla colli-
na di Montebello, verr lavorato
per produrre la pasta confezio-
nata sotto quel marchio, Alce
Nero appunto.
Il divorzio, esito sofferto di una
vicenda legale mirata, secondo il
fondatore della cooperativa, ad
ottenere il controllo del marchio
da parte del socio emiliano con
cui Alce Nero era cresciuta, sar
effettivo proprio da settembre e,
da quel momento, di questa
pasta non ci sar pi traccia nei
supermercati, ma solo nei picco-
li negozi specializzati nel biologi-
co.
Una scommessa difficile, consi-
derato che la sopravvivenza della
azienda dovuta proprio alla
scelta opposta del '95. "Due
negozianti su dieci - racconta
Girolomoni - ancora mi biasima-
no perch 11 anni fa ho ceduto
alle richieste della grande distri-
buzione che voleva vendere la
mia pasta nei supermercati".
Molti piccoli negozianti non
riuscirono a far fronte alla con-
correnza. "Ma se non avessi fatto
cos, questo, seppur piccolo,
pastificio non esisterebbe pi".
I sequestri
S, perch di problemi, la coope-
rativa con il nome dello storico
pellerossa che alla fine dell'800
ha raccontato la devastazione
coloniale agli europei, ne ha
avuti per 15 anni. Prima per una
legge del '67 che vietava di pro-
durre pasta integrale.
"Vincevamo sempre perch noi
non la chiamavamo pasta, ma
Integrale di Grano
duro e non ci
potevano dire
niente". Ma tribu-
nali, cause e avvo-
cati costano e per
anni la cooperati-
va stata in perdi-
ta. Abbiamo
ripreso a fare utili
nella seconda
met degli anni
'90. Quella legge
che si appoggiava
sul presunto peri-
colo per la salute
di fare pasta con la fibra integra-
le rimasta in vigore fino al 1997
e spesso abbiamo lavorato
anche per solo una settimana al
mese, rischiando continuamen-
te di chiudere.
Poi c'era la storia del biologico. Il
capo d'accusa era violazione
della norma contro la pubblicit
ingannevole. Non si poteva dire
ai consumatori che la pasta era
biologica. Ma come fare a defini-
re il biologico quando n in Italia
n a livello comunitario esisteva
una definizione? "La legge arri-
vata nel '92 - continua
Girolomoni - ma secondo me
l'hanno fatta perch pensavano
che noi del biolo-
gico non sarem-
mo stati in grado
di sopravvivere.
Altrimenti per-
ch approvare
contemporanea-
mente la presen-
za di OGM sul
m e r c a t o ? "
Comunque, alla
fine la
C o o p e r a t i v a
Alcenero anco-
ra l e ora va
anche bene.
L'azienda
Sulla collina il pastificio usa solo
acqua purissima, perch "pi in
alto non c' nessuno a sporcar-
la". Vicino al pastificio e al depo-
sito il convento di Montebello.
Qui Girolomoni ha il suo studio-
lo, il "sancta sanctorum" dell'in-
tero microcosmo della
Cooperativa. Qui studia, riflette
e raccoglie la documentazione
che testimonia anni di incontri
con intellettuali come Volponi, e
Bo. Poi una locanda per gli ospi-
ti: tavoli per mangiare biologico
"dall'antipasto al caff" e stanze,
le antiche celle dei frati, dove
alloggiare. Oggi la cooperativa
d lavoro a circa
40 persone, tra
operai, impiegati
e commessi nei
negozi. Il nero c'
solo nel nome
perch qui non
esiste lavoro
esentasse. Il 50%
degli utili diviso
tra soci e lavora-
tori in parti ugua-
li. Il resto viene
reinvestito nel-
l ' a t t i v i t .
Insomma coeren-
za fino all'ultimo granello. L'80%
del fatturato viene venduto per
all'estero: Stati Uniti, Giappone,
paesi europei. Perch risparmia-
re energia, riciclare, dare vita
nuova alla campagna e poi spre-
care cos tante risorse e denaro
per trasportare all'estero?
Il biologico in Italia
"Perch in Italia non c' ancora
una vera cultura del biologico.
Qui non si riesce a vendere
abbastanza. Se non esportassi, il
pastificio chiuderebbe". Qui
comprare un pacco di pasta
Montebello costa dal 20 al 30%
in pi rispetto alle marche di
pasta non biologica come
Barilla e De
Cecco. Negli Stati
Uniti i prezzi
sono addirittura
u g u a l i .
Girolomoni pun-
terebbe sulle
mense e su un
modo innovativo
di avvicinare il
pubblico al pro-
duttore. Gruppi
di acquisto soli-
dale, bene, com-
mercio equo,
pure. "Ma ci
vuole pi organizzazione e un
intervento delle amministrazio-
ni pi deciso. "Le mense pubbli-
che per esempio dovrebbero sce-
gliere non secondo la logica del
minor prezzo, ma secondo quella
di prodotti e processi migliori,
privilegiando quelli italiani".
A Cart ocet o lolio si spalma sul pane
T
utto liscio come l'olio, si diceva
una volta. Ora invece l'olio si
taglia come un panetto di
burro. Si perch oggi l'extraver-
gine si potr comprare e consu-
mare anche in panetti, pi o
meno della stessa consistenza e
dello stesso aspetto di quello
del burro. Paolo Barzelli, pro-
duttore d'olio di Cartoceto,
attraverso un procedimento
che in parte tiene gelosamente
segreto, riuscito a far solidifi-
care il frutto delle olive senza
intaccarne gusto, sapore e qua-
lit organolettiche. Ed nato
Solivoil, l'olio di oliva solido. S,
ma quali sarebbero i vantaggi di
consumare l'olio tagliato col coltello
anzich versato dalla tradizionale bot-
tiglia? "Ci guadagna la salute - dice
orgogliosamente Barzelli - soprattutto
se l'olio solido viene usato al posto di
burro e margarine per cucinare e pre-
parare pizze e dolci. Infatti questi gras-
si di origine animale e vegetale, con-
tengono grassi saturi, potenzialmente
nocivi per la salute, l'olio di oliva no".
Dentro dolci e ciambelle, come anche
nell'impasto della tradizionale piadi-
na, potrebbe essere usato allora l'olio
di oliva, che solidificato, assicura lo
stesso risultato di grassi animali e
margarine. Per adesso ci ha pro-
vato un solo chef, che addirittu-
ra a Londra, propone con suc-
cesso la piada romagnola in ver-
sione dietetica al posto dei
panini che a detta di Barzelli
"riescono a digerire solo i fachi-
ri". L'unico problema da risol-
vere la distribuzione del nuovo
prodotto, che influenza moltis-
simo il prezzo al dettaglio.
Infatti Barzelli per ora riesce a
distribuire solo grandi quantita-
tivi di prodotti, che non riesco-
no a raggiungere la vendita al
dettaglio: "Paradossalmente mi
costa di meno spedire un bancale di
olio solido a Londra, che distribuirlo a
Urbino." Soliviol infatti deve essere
trasportato a -18 gradi, come i surgela-
ti, e il costo per ora rimane proibitivo.
Con un procedimento segreto lextravergine doliva diventa solido come il burro
FRANCESCO
BARDARO GRELLA
Lolio extravergine di oliva,
allo stato solido, spalmabile
sul pane. Nella pagina di sinistra
operai a lavoro in un cantiere
LORENZO LUZI
L80 per cento
del fatturato
arriva
dallestero:
Stati Uniti,
Giappone,
Europa
La met
dei profitti
viene
reinvestita,
il resto diviso
tra soci
e dipendenti
il Ducato
8 9
CULTURA
I giardini segret i
della cit t ant ica
Viaggio nel centro storico alla scoperta di piccoli e antichi Eden. Da Porta Valbona a Porta Santa Lucia, lungo via Saffi: ecco tutti quelli pi belli
Tra piante rare e palazzi nobiliari, a caccia del paradiso del Duca
I
n primavera a Urbino si
sente un alone di mistero.
Il profumo di fiori si span-
de ovunque: nelle stradi-
ne, nelle ripide piole, tra
le case che si reggono l'u-
na sull'altra. Nascosti, segreti
agli occhi indiscreti, piccole
porzioni di Eden vengono colti-
vate con amore da secoli. Per
scovarli bastano pochi indizi:
un ramo di rosa rampicante che
si affaccia sulla strada, l'ombra
delle palme o di alberi secolari.
Sono giardini privati, soprav-
vissuti al passare del tempo.
Entrando da porta Valbona, si
affacciano dalle mura pini, ci-
pressi e una quercia secolare:
la casa dei Bardovagni, nella
piccola piazza san Giovanni. Le
viti, un noce e una quercia, ab-
battuta per far posto ai lavori di
consolidamento delle mura,
hanno lasciato il posto a meli,
peri, un albero di fico e un gelso.
Cespugli di rose e peonie for-
mano chiazze di colore nel pra-
to verde. E poi c' un orto con pi-
selli, fave e pomodori. Durante
la guerra le sorelle Perugia, due
maestre ebree, furono nascoste
nella cantina e salvate dai Bar-
dovagni. Scendendo si vedono
alcuni archi murati. "C' un
passaggio sotterraneo riempito
di terra - racconta la signora Va-
lentina - che portava all'ester-
no". Da qui si possono ammira-
re da una parte il palazzo duca-
le e il campanile del Duomo,
dall'altra la Fortezza.
Tornando su via Mazzini, nel
collegio femminile "Maria Im-
macolata" il piccolo giardino
pensile, dove i roseti e gli alberi
da frutto circondano una vasca
per i pesci e un piccolo pozzo,
anche un rifugio per le studen-
tesse. Entrando in citt da por-
ta santa Lucia, si calpesta senza
saperlo il monte dove una volta
si estendeva il giardino delle
Delizie del duca Federico, oggi
diviso in varie parti: da santa
Lucia a porta Lavagine, passan-
do per i cortili della scuola ele-
mentare Pascoli. In via Braman-
te, Anna Maria Luminati apre il
portone del palazzo storico do-
ve viveva il giardiniere e cugino
del Duca, Francesco Armellino.
Mentre gatti, cani e tartarughe
passeggiano in tranquillit tra
le piante e un pozzo del '500, un
cespuglio di Ceanothus, una
pianta color turchese, e un glici-
ne secolare emanano un profu-
mo inebriante.
Da via del Fosso si raggiunge via
sant'Andrea: nell'antico palaz-
zo Rossi-De Pretis i giardini del-
le famiglie Bajardi, Santucci e
dell'Istituto di filologia classica
conservano una parte del Giar-
dino delle Delizie. Alessandro
Santucci, presidente dell'Acca-
demia Raffaello e proprietario
del palazzo, racconta: "Il giardi-
no del Duca arrivava fino alle
scalette di Sant'Andrea". Ma via
Bramante continua a nascon-
dere dei segreti: chi direbbe che
dietro case e negozi ci sono dei
giardini? Eppure possibile ve-
derli dal Belvedere di Piero del-
la Francesca. Nel giardino della
signora Carloni, tra fragoline,
fiori d'arancio, rose e begonie,
c' anche una lapide che segna
la data 1739.
Un'altra parte storica di Urbino
conserva dei giardini meravi-
gliosi. Via santa Chiara sembra
essere fatta solo di mattoni, ma
se si imbocca via san Girolamo
possibile scorgere il verde die-
tro quelle case. C' il giardino
cinquecentesco della famiglia
Ubaldini, discendenti del Duca.
"Qui cresce un avellano, una
pianta secolare molto rara, ma
la veduta che importante".
Luisa Ubaldini indica gli Ap-
pennini marchigiani, "le gobbe
del Catria, il tavolato del Petra-
no e il monte Nerone". Dopo c'
la casa dove visse Carlo Bo. Oggi
possibile visitarne il giardino
attraverso l'emeroteca univer-
sitaria. Proseguendo per via
Saffi, questa volta sulla destra,
la piccola Stretta del Tasso na-
sconde un altro giardino. Una
volta era un capannone di cam-
pagna, adesso abitato da oltre
un secolo dalla famiglia Tarchi-
ni-Szwancar. Tra antiche anfore
e una gabbia per uccelli, si mi-
metizza un moderno conteni-
tore per il compostaggio. Rose,
oleandri, ciliegio, magnolia, al-
loro, palme e rampicante sovra-
stano sedie e tavolini da giardi-
no. E questi non sono gli unici
giardini, basta guardarsi in giro
e se ne scoprir uno prima mai
visto.
"Nel verde di Urbino":
uno degli Itinerari
Extravaganti organizzati
per il 20 maggio dall'as-
sociazione Il grande
Albero. Le tappe del tour
sono: il giardino pensile
di S.Chiara, l'orto bota-
nico, la casa del giardi-
niere del Duca e il largo
Piero della Francesca.
IL GRANDE ALBERO
Nel verde
di Urbino:
un itinerario
da scoprire
U
n programma per
mostrarelacitt-e
i suoi appunta-
menti culturali -ai
turisti (e alla citta-
dinanza). Urbino
cittideale, il sitoInternet dell'as-
sessoratoalla cultura (www.urbi-
noculturaturismo.it) presenta il
calendariodelleiniziativeUrbino
06:teatro,concerti,rassegnecine-
matografiche, incontri enoga-
stronomici, artistici e a tema le-
gati al Montefeltro e al suocapo-
luogo.
Mostre.Continuanofinoal1otto-
bre 2006 i corsi di ceramica orga-
nizzati da Kaus, il centrointerna-
zionaleperl'incisione,neilabora-
tori dell'Istituto superiore per le
industrieartistiche(Isia). I corsi si
tengono nei giardini dell'ex mo-
nastero rinascimentale di Santa
Chiara. Termina, invece, il 28
maggiolamostradelleoperegra-
fichedei lirici spagnoli, inaugura-
tail10maggioscorsonellesaledel
Castellare di palazzo ducale. Afi-
ne estate (settembre-ottobre),
nellepiazzedel centrostoricosa-
rorganizzatalamostra-mercato
dei prodotti tipici agroalimentari
Urbino, terrdi biodiversit-vo-
glied'autunno. Dal 16settembre
al 18 ottobre, intanto, il Comune
organizza Ars libraria, percorsi
traarteededitoria.
Musica. Va avanti la stagione di
concerti 2006I colori dellamusi-
ca.Ilprossimoappuntamentoa
palazzo ducale per il 27 maggio,
conil recital del sopranoAnnTai-
ganides. E' per sabato8luglio, in-
vece, l'opera petite di Gaetano
Donizetti, Rita. Il15luglio, Federi-
co Mondelci e il suo quintetto
d'archi. Agiugno, intanto, si inau-
gura l'estate delle etichette indi-
pendenti.ASant'AngeloinVado,il
16giugnosiassegnailpremioMe-
tauro: il vincitore parteciper al
festival dell'etichetta di Urbino,
Territorio musicale, che si terr il
22 giugno alla fortezza Albornoz.
Suoneranno anche Franklin De-
lano, Viclarsen e Quintorigo. Il 7
luglio, aUrbania, secondofestival
dellamusicaalternativaconMar-
ta sui tubi, Ginger Leigh, Patrice
Pike.
Dal18al27luglio,nelcentrostori-
codellacitt,sisvolgeril38esimo
festival internazionale Urbino
musica antica. Dal 4 al 6 agosto,
infine, Frequenze disturbate: de-
cimo festival rock internazionale
d'autore.
Incontri.Il 9e10giugno, inomag-
gioalcantanteIvanGraziani,sias-
segnailpremioPigro. Il24giugno,
cacciaal tesorofragli ambienti di
GiancarloDeCarloperl'iniziativa
Scopri DeCarloesvelaUrbino.
Dal5giugnoal3luglio, unmesedi
pranzieceneconpiattitipicirina-
scimentali preparati dai maestri
chef del Montefeltro. E' dell'11lu-
glio, invece, il primo dei cinque
appuntamenti alla scoperta dei
tesori delleconfraternite, cheter-
mineranno il 19 agosto. Il 19 e 20
agosto, inoltre, si terr la festa del
duca ed per il 2-3 settembre la
cinquantunesima edizione della
festadell'aquilone. Lastagionedi
rassegneeincontrie siconcludeil
30 settembre con la mostra dei
banchetti degli artisti e artigiani
locali.L'appuntamentosichiama
Laboratori inpiazza.
LUCA DOMENICHINI
CONCITA MINUTOLA
Da sinistra in
senso orario:
il giardino della
famiglia
Carloni;
il parco di
Palazzo Rossi
De Pretis;
il roseto del
collegio Maria
Immacolata;
larea verde
della famiglia
Tarchini-
Szwarcar;
il viale dellorto
della famiglia
Bardovagni;
la vista da
Palazzo
Ubaldini.
In basso a sini-
stra le terracot-
te della colle-
zione Mauri
Poggi. In basso
un partecipan-
te al palio dei
trampoli di
Schieti.
In most ra a Urbania le t erracot t e di Mauri Poggi
S
caldaletti, scolapasta, un catino
con orlo estroflesso, oggetti che ri-
portano all'epoca passata, al vec-
chio mondo contadino. Oggetti ora in
mostra in un evento che premia la mae-
stranza degli artigiani ceramisti. Urba-
nia, citt fulcro per la lavorazione delle
maioliche, ospita all'interno delle sale
del Palazzo ducale, la collezione Nadia
Mauri Poggi: 800 terracotte del secolo
scorso, provenienti da tutta Italia. La
rassegna dal titolo "Ceramiche popola-
ri" il risultato di pi di cinque anni di
studi e restauri che hanno impegnato
una nutrita quipe di studiosi. E se ora
la collezione visibile fino a ottobre,
l'intento del Museo quello di far di-
ventare questo prezioso lascito, un de-
posito permanente e consultabile in
grado di arricchire il patrimonio sto-
rico e la tradizione della citt.
Al progetto, costato quasi 30 mila eu-
ro, hanno partecipato Giancarlo
Boiani, Elena Longo, Massimiliano
Cecconi oltre al direttore del Museo
Civico di Urbania, Feliciano Paoli. La col-
lezione nasce grazie alla passione di
Nadia Maurri Poggi, commerciante
fiorentina che durante i suoi viaggi
per l'Italia acquista questi gioielli
dell'artigianato nelle fiere o sul mer-
cato antiquariale.
La raccolta sa raccontare il panorama
ceramico popolare di molte aree dal
nord al sud della penisola. Importanti
per numero e qualit sono i reperti pro-
venienti da: Marche, Umbria, Toscana,
Romagna e Lazio. La produzione mar-
chigiana, ancora oggi attiva in vari luo-
ghi della regione, da Ascoli Piceno a Pe-
saro, da Fratterosa a Urbania, ha parti-
colare rilievo in questa collezione.
E' possibile stupirsi di fronte all'origi-
nalit dei boccali trilobati con anse a
nastro, delle pigne con anse cuspidate,
dei vasi e degli scaldini con manico a
paniere. Cos queste terracotte sono un
documento importante per ricostruire
usi, costumi e abitudini di vita della so-
ciet preindustriale, una testimonian-
za che riporta al tempo in cui nelle ca-
se mancavano acqua corrente, gas ed
elettricit. (Fino al 30 ottobre)
(a.ser.)
A Schiet i il nono Palio dei t rampoli
N
ona edizione del "Palio dei sampp"
a Schieti. Il dieci e l'undici giugno i
cinque rioni del paese si contende-
ranno il titolo di vincitore nella tradiziona-
le corsa che attraversa il centro storico.
Organizzata, come ogni anno, dal centro
culturale Italo Mancini, la gara rispolvera
l'antica festa dei trampoli. Negli anni '50-
'60 i trampoli venivano usati dai minatori
per attraversare il fiume Foglia e in estate
diventavano strumenti di gioco per i ra-
gazzi. Nacque cos il "Palio dei sampp",
una corsa fino al castello medievale. Oggi
Lago, Castello, Villa, Calcioppo, C Matteo,
i cinque rioni organizzano l'evento e si sfi-
dano come una volta. Al vincitore va un
trofeo, a tutti i partecipanti una forma di
cacio, il vecchio premio che spettava al pri-
mo classificato. Il percorso si snoda anco-
ra nella parte storica, tutto in salita, a mez-
zo metro d'altezza, su semplici arnesi di le-
gno.Sabato 11 ci saranno le prove e le qua-
lificazioni, le botteghe artigiane ripropor-
ranno gli antichi mestieri e attraverso il
paese sfileranno moto Harley Davidson.
Domenica 11 si aprir la gara preceduta da
un convegno sulle miniere e la civilt con-
tadina. Poi i rioni sfileranno assieme al-
l'Ars, l'associazione rievocazioni storiche
di Urbino Ducale. Animazioni e concerti,
spettacolo con animali durante la giorna-
ta ma anche degustazione di piatti tipici
come le tagliatelle al cinghiale. Nei labora-
tori gli artigiani lavoreranno ceramica Ra-
ku, f er r o bat t ut o e rame.
(l.d.i.)
Il calendario
per
lestate
Urbino 06
il Ducato
10 11
SPETTACOLI
Calandria, si replica
dopo 500 anni
Ronconi riporta la commedia a Palazzo ducale
Il 6 febbraio 1513 la prima rappresentazione nella sala del Trono
D
opo quasi cin-
quecento anni
l a Cal andr i a
torna a Urbino
grazie a un pro-
getto di Luca
Ronconi. E il direttore artistico
del Teatro Piccolo di Milano ri-
appare dopo 40 anni sul luogo
del suo debutto.
La Calandria, commedia in
cinque atti di Bernardo Dovizi
da Bibbiena, diplomatico al
servizio dei Medici, poi cardi-
nale, fu scritta nel 1513 e rap-
presentata per la prima volta il
6 febbraio dello stesso anno
nella sala del Trono di palazzo
ducale, durante i festeggia-
menti per il Carnevale, sette
anni dopo la fondazione del-
l'universit.
Ora una delle prime comme-
die rinascimentali, scritta in
volgare, sar rappresentata
nel cortile d'onore di palazzo
ducale, in occasione dei fe-
steggiamenti per i 500 anni
dell'ateneo. Tre le date, 29 e 30
giugno e primo luglio. La regia
di Marco Rampoldi, assisten-
te di Ronconi. La produzione
nasce dalla collaborazione tra
l'universit degli Studi di Urbi-
no e il Piccolo teatro di Milano
e in particolare la scuola di tea-
tro dello stabile fondato da
Giorgio Strehler, diretta da
Ronconi, spiega Gilberto San-
tini, docente di storia del tea-
tro e dello spettacolo alla Fa-
colt di Lingue e Letterature
straniere. Un progetto che co-
involge l'Amat, l'associazione
marchigiana attivit teatrali
l'Ersu, la Soprintendenza per i
beni culturali di Urbino.
L'Accademia delle Belle Arti
collaborer alla preparazione
delle scene. La scuola di moda
ai costumi, l'Isia alle foto di
scena, dice Santini. Potranno
godersi lo spettacolo, che ini-
zier intorno alle otto di sera
per sfruttare le ultime ore del
tramonto, solo 200 spettatori.
Urbino il luogo del debutto
non solo della Calandria ma
dello stesso Ronconi. Nel 1966
il regista, a 33 anni, vi allest la
sua quarta regia, I Lunatici
di Middleton e Rowley, un
punto di svolta nella sua car-
riera. I critici lo riconobbero
come uno degli esponenti di
punta dell'avanguardia tea-
trale italiana. Quaranta anni
dopo, Ronconi ricever la lau-
rea ad honorem dalla Carlo Bo.
Commedia degli equivoci, la
Calandria la storia dei due
gemelli, Lidio e Santilla, sepa-
rati da piccoli che arrivano a
Roma ognuno con un servo.
Lidio ama Fulvia, moglie dello
sciocco Calandro. Santilla vive
travestita da uomo in casa del
mercante Perillo che le ha de-
stinato in sposa la figlia. La tra-
ma si complica quando Calan-
dro, si innamora di Lidio che
ha visto entrare nella propria
casa travestito da donna.
Lo spettacolo ancora in fase
di preparazione e il regista
Marco Rampoldi, che con
Ronconi ha curato la cerimo-
nia di apertura delle Olimpia-
di invernali di Torino, ha ini-
ziato a incontrare gli attori,
tutti diplomati alla scuola di
teatro di Ronconi.
"Visto che si terr in occasione
delle celebrazioni per il V cen-
tenario e la laurea ad honorem
a Ronconi - dice Rampoldi - la
Calandria deve recuperare la
sua funzione, quella di evento
nato per una festa".
La compagnia formata da
giovani attori ma con molte
esperienze alle spalle. "Alcuni
non hanno l'et dei personag-
gi che interpretano quindi de-
vono scavare nelle loro carat-
teristiche. Ci sar una grande
attenzione al linguaggio, all'i-
taliano antico. Sar uno spet-
tacolo rigoroso ma al tempo
stesso divertente".
Nel cortile non ci sar una vi-
sione puramente frontale del-
la messinscena. "La disposi-
zione del pubblico - aggiunge
Rampoldi - sar vicina a quel-
la rinascimentale, su due lati,
per una fruizione che abbrac-
cia la scena. Ci sar un im-
pianto con pedane a diverse
altezze. Ci facciamo condurre
dall'architettura del palazzo,
che per non solo una corni-
ce. Ci sar interazione con il
luogo ". Il 27 maggio a Milano
inizieranno le prime prove,
poi, un paio di settimane pri-
ma dello spettacolo, la com-
pagnia si sposter a Urbino.
LUISIDA DE IESO
U
n excursus nel-
la storia della
musi ca con
overture e me-
lodie di Bach,
B e e t h o v e n ,
Strauss, fino ai pi contrem-
poranei Gershwin e Morrico-
ne. E il programma offerto dal
Gruppo Musicale d'Ateneo
che gioved 25 maggio propo-
ne al teatro Sanzio di Urbino,
un concerto dal titolo "Prima e
dopo il 1506". E' suddivisa in
tre momenti la serata a cui par-
tecipa anche il Gruppo Insie-
me, un'associazione parauni-
versitaria conosciuta per la
qualit delle voci che arricchi-
scono il coro. Si parte dalle ori-
gini della musica: l'Epitaffio di
Scilo composto da Scilo figlio
di Euterpe, risalente al I-II se-
colo D.C. e accompagnato dal
salterio ad arco di Daniela Bat-
tisti, diplomata in canto al
Conservatorio Rossini di Pesa-
ro. Particolarmente suggesti-
va la canzona tragica "Como la
rosa en la guerra", lirica che
appartiene al Cancionero Se-
fard del 1500.Poi si esibiscono
i 24 elementi del gruppo Musi-
cale d'ateneo, guidato dalla
bacchetta di Giovanni Moroni,
presidente dell'associazione
culturale. Fra le melodie pre-
sentate: la Romanza per violi-
no e pianoforte, opera 50 scrit-
ta da Beethoven nel 1802 e
Summertime di Gorge Gersh-
win. Naturalmente non pu
mancare un omaggio a Wolf-
gan Amadeus Mozart in ricor-
do dei 250 anni dalla nascita
del compositore di Salisburgo.
In programma allora il Concer-
to per pianoforte e orchestra
K467.
L'ultima parte della serata uni-
sce i due gruppi in un ensemble
di musica e voci. Sul palcosce-
nico del Sanzio, pi di cin-
quanta elementi si esibiscono
in canzoni contemporanee ac-
cattivanti: in omaggio a Um-
berto Garinei, il compositore
scomparso nella sua casa ro-
mana la scorsa settimana, la fa-
mosa "Aggiungi un posto a ta-
vola". Poi "One", tratta dal mu-
sical "A chorus line" di Hamlish
Kirkwood Dante, "Superstar",
dell'opera rock Jesus Christ Su-
perstar e "Il paese dei Baloc-
chi" dal musical italiano "Pi-
nocchio" dei Pooh.Quella del
gruppo musicale d'Ateneo
una tradizione nata nel 1998 e
istituzionalizzata solo nel
2002. Quest'anno sono impe-
gnati 24 studenti dell'Universi-
t di Urbino che provano con
impegno settimanale come
una qualsiasi orchestra da ca-
mera. Il "Gruppo Insieme",
ospite della serata, nasce uffi-
cialmente nel '96. Trenta ele-
menti lavorano come cantanti,
ballerini e attori in numerosi-
spettacoli in giro per l'Italia. La
compagnia devolve in benefi-
cienza gli introiti di tutte le rap-
presentazioni.
ANNALISA SERPILLI
Noi, marinai in cerca di libert e speranza
S
ono marinai anche loro. Lontani dalla terra
ferma, approdati su un'isola, hanno cambiato
vita e ora inseguono un sogno, il pi grande
che possano avere: tornare alla realt di sempre, ri-
trovare la libert.
L'allegoria de "Il Marinaio", l'opera che Fernando
Pessoa scrisse in una sola notte nel 1913, calza a
pennello per lo spettacolo che il 15 giugno andr in
scena nella Casa di reclusione di Fossombrone.
Protagonisti 7 detenuti, fra i 28 e i 50 anni, che da
anni sono rinchiusi nel carcere di massima sicu-
rezza. Vivono proprio come marinai: per alcuni la
speranza quella di ritornare liberi, per altri, con-
dannati all'ergastolo, il desiderio ritrovare una di-
mensione.
Tempo e sogno, temi che ricorrono frequentemen-
te nello scritto di Pessoa e che meglio non potrebbe
adattarsi a quest'iniziativa (promossa dalla facolt
di scienze motorie in collaborazione con la casa cir-
condariale di Fossombrone) che per la prima volta
viene proposta nel carcere.
"Volevamo parlare della situazione in cui vivono i
detenuti, ma senza cadere nel patetismo e nei soli-
ti luoghi comuni -afferma Cristian della Chiara che
con Ciro Limone ha curato il laboratorio teatrale -
e perci abbiamo scelto un testo come questo in cui
si parla di speranza e di libert ".
Da qui le linee guida del testo teatrale, un testo mol-
to difficile, soprattutto per persone che all'inizio
avevano difficolt a leggere e scrivere: il tempo in-
teso come durata, speranza, prospettiva, il sogno
considerato invece come evasione mentale.
Una scelta condivisa anche dagli stessi detenuti
che, oltre a recitar,e sono diventati anche autori:
"Lo spettacolo stato riadattato, per questo abbia-
mo inserito alcuni monologhi scritti proprio da lo-
ro spiega Limone .
Pensieri scritti con la lealt di chi consapevole del-
la situazione in cui vive. "Molti sognano di parlare
con la loro anima, di confidare paure e incertezze.
Tutti sono spaventati dal tempo che non passa mai"
aggiunge della Chiara
Il laboratorio teatrale, nato come diversivo dallo
stare in cella, in un secondo tempo diventato per i
detenuti un momento molto importante, di condi-
visione e aggregazione.
"All'inizio eravamo un po' titubanti, avevamo pau-
ra che il progetto non sarebbe andato in porto - in-
terviene Elisa Delsignore, la responsabile organiz-
zativa - mentre ora c' grande sintonia fra di noi
tanto che speriamo di continuare a lavorare insie-
me anche il prossimo anno".
"Il Marinaio" comunque qualcosa di pi di un
semplice spettacolo e qui sta la novit: si tratta di
uno studio scientifico che mira a valutare quanto
l'attivit teatrale possa essere efficace nel ridurre il
disagio psichico dei detenuti. Il laboratorio come
farmaco e terapia quindi.
"E' la prima volta - dice il professor Marco Rocchi,
docente di statistica medica alla facolt di Scienze
motorie - che portiamo avanti un esperimento di
questo tipo. Vogliamo analizzare le patologie che si
sviluppano all'interno del carcere e capire se atra-
verso il teatro vi possa essere un miglioramento. Al-
l'inizio del laboratorio avevamo distribuito dei
test, ora ne rifaremo altri e analizzeremo i risultati
per arrivare a una conclusione."
Per adesso per l'appuntamento un altro. Quello
sul palco, il 15 giugno. Loro, i marinai, sono emo-
zionatissimi, anzi terrorizzati, dicono gli insegnan-
ti: "Sono molto bravi e preparati, nonostante que-
sto si sentono molto insicuri perch non vogliono
fare brutta figura - conclude Limone - e poi li co-
nosciamo e sappiamo che sono agitatissimi, anche
se non lo confesseranno mai".
A sinistra
il regista
Luca
Ronconi.
A centro
pagina
Il mese
della ven-
demmia
(1953),
un dipinto
di Ren
Maigritte.
A destra,
il gruppo
musicale
dateneo
car
te
llo
ne
Notte bianc a
25 MAGGIO
In tutto il centro storico
di Urbino
In occasione del Meeting
internazionale delle politi-
che giovanili, saranno orga-
nizzate visite notturne ai
luoghi e musei della citt,
con concer ti, rassegna cine-
matografica e giochi.
Il programma: dalle 20, al
Torrione di via Matteotti,
cineforumon the road.
Dalle 21, al teatro Sanzio,
concerto del gruppo musi-
cale dateneo.
Dalle 21, piazza delle Erbe,
mestieri della tradizione
dellarte. Dalle 21,15, al
collegio Raffaello, concerto
dellaccademia del Fado
per la presentazione di
Luna Traversa di G.
Trapanese. Dalle 21,30,
visita guidata agli oratori.
Dalle 22, concerto itineran-
te dei gruppi musicali folk.
Dalle 22, danze popolari e
musica dal vivo (piazzetta
delle Erbe). Dalle 22, reci-
tal Poesia in pubblico e
pubblico della poesia a
palazzo Ducale. Dalle 23,
proiezione di foto, filmati e
documentari in via Valerio.
Dalle 23, visite a palazzo
Ducale e alla Casa di
Raffaello. Dalle 24, concer-
to, in piazza Rinascimento,
dei Per presa visione.
Dalle 24, giochi di ruolo iti-
neranti. Dalle 2, lettura
poesie e laboratorio di
scrittura poetica nellese-
dra del teatro Sanzio.
Mostre
ETIOPIA
Urbino, sala del
Maniscalco
Fino al 21 maggio
Sguardo sul Corno dAfrica
attraverso lobiettivo di
viaggiatori e fotografi africa-
ni. Una rassegnata organiz-
zata dallassociazione di
orfani di Debre Markos per
raccogliere fondi a favore
di Berush Tesfa.
TRADUZIONI
Urbino, sala del
Consigliare
Fino al 28 maggio
Raccolta di incisioni e
opere grafiche
con frammenti
lirici di poeti
spagnoli tra-
dotti da Carlo
Bo in occasio-
ne dei 500 anni delluniver-
sit.
Spettac oli
IL BRUTTO
ANATROCCOLO
Urbino, teatro Sanzio
20 maggio (ore 21)
LIstituto comprensivo
Giovanni Pascoli presenta la
favola di Hans Christian
Andersen: la storia del signor
Hans, un uomo che aspetta
la primavera per poter vedere
la sua vera immagine.
TEATRO OLTRE
Urbino, teatro Sanzio
23 maggio (ore 21)
Under, il balletto di Sasha
Waltz &Guelts, spettacolo in
due parti - la prima enigmati-
ca e la seconda apparente-
mente pi ironica - sulle
forme possibili dei rapporti
tra individui.
Cinema
ANCHE LIBEROVA BENE
Urbino, Nuova Luce
dal 19 al 24 maggio
Feriali: ore 21
Festivi: ore 18-21
Spaccato di vita
tra le mura di
casa, ispirato al
neorealismo. Un
film che intrec-
cia i temi del-
linfanzia, delle problematiche
di essere figli e della differen-
za di sguardo tra generazioni.
La storia ruota intorno alle
figure di una madre assente e
di un padre ossessivo. A farne
le spese il giovanissimo figlio,
Tommy. Opera prima di Kim
Rossi Stuar t alla regia.
Italia, 2005
Genere drammatico, di Kim
Rossi Stuart con Barbora
Bobulova e K.R. Stuart.
VOLVER
Urbino, cinema Ducale
dal 19 maggio al 2 giugno
Feriali: ore 20,30-22,30
Festivi: ore 16,30-18,30
20,30-22,30
Raimunda una giovane
madre costretta a svolgere
pi di un lavoro per sbarcare
il lunario. La
sorella Sole,
abbandonata
dal marito, gesti-
sce un negozio
di parrucchieri.
Le due donne vengono a
sapere della mor te della
madre, ma soltanto Sole potr
andare al funerale...
Al ritorno, si trover di fronte
un fantasma di sua conoscen-
za che vorr regolare le que-
stioni con le due donne.
Spagna, 2005
Genere drammatico, di Pedro
Almodovar con Penelope Cruz
e Carmen Maura.
TI VA DI BALLARE?
Urbino, cinema Ducale
dal 19 al 26 maggio
Feriali: ore 20,30-22,30
Festivi: ore 16,30-18,30
20,30-22,30
Ispirato a una sto-
ria vera, un mae-
stro di ballo inse-
gna i passi a gio-
vani ex carcerati.
Usa, 2006
Genere musical, di Liz
Friedlander, con Antonio
Banderas e Rob Brown.
Gruppo dAteneo
in concerto
Al Sanzio music he di Bac h e Mozart
ILARIA IACOVIELLO
il Ducato
12 13
UNIVERSIT
N
on solo il prin-
cipale grattacapo
degli studenti.
Anche l'universi-
t deve preoccu-
parsi di pagare
l'affitto. Pi di un milione di
euro all'anno, il peso di que-
sta voce nel bilancio della
"Carlo Bo". Decine di palazzi di
propriet non bastano all'ate-
neo per far funzionare la sua
grande macchina. Col costante
moltiplicarsi dei
corsi di laurea
ma non degli
iscritti le aule, i
laboratori e gli
uffici scarseggia-
no. Questo non
un problema
nuovo. Solo che
adesso il peso
economico degli
immobili che l'u-
niversit
costretta a pren-
dere in affitto
comincia a farsi
gravoso. In 10 anni questa
spesa raddoppiata, passando
dai 613 milioni di lire dei primi
anni '90 a pi di un milione di
euro.
Tra le universit di fascia media
solo Siena spende di pi in
affitti, ben 2 milioni e settecen-
tomila euro. Altre, come Lecce,
Verona e Venezia pagano in
media 200mila euro all'anno.
Le universit di Macerata e
Perugia, come Urbino, toccano
quota un milione di euro. Tanti
soldi, soprattutto per un ente
che sta faticosamente cercando
di rimettere i conti a posto.
Affidandosi, per fare cassa, a un
rigoroso piano di risanamento
che prevede tra le misure pi
urgenti la vendita dei collegi e
dei terreni inutilizzati. Eppure
intere facolt sono in affitto.
Solo per Farmacia, Lingue e
Scienze Politiche l'universit
paga ogni anno pi di cinque-
centomila euro che finiscono
nelle casse dell'Arcidiocesi.
Questi corsi di laurea da decen-
ni sono ospitati nei locali del-
l'ex seminario di Piazza
Rinascimento. "Si tratta di un
introito rilevante per il bilancio
della Curia" dice Giorgio
Giampieri che segue da vicino
la gestione patrimoniale della
diocesi. Quanto importante
Giampieri, per,
non lo dice.
L'universit, poi,
versa altri 82mila
euro per l'Istituto
di Scienze
Filosofiche di via
Bramante n 16 e
per l'Istituto di
lingue in via
Oddi 21. Il primo
di propriet
dell'Ordine dei
frati minori, il
secondo delle
suore maestre
pie Venerine. Dunque ogni
anno i religiosi guadagnano
circa seicentomila euro affit-
tando immobili all'universit.
Immobili che, secondo le dis-
posizioni dell'ultima
Finanziaria, beneficiano dell'e-
senzione dal pagamento
dell'Ici, l'imposta comunale
sugli immobili.
Ma i locali degli enti religiosi da
soli non bastano a soddisfare la
necessit di spazi dell'ateneo,
che per l'attivit didattica e
l'amministrazione ha bisogno
di venti immobili, sparsi in
tutto il territorio comunale.
L'Istituto di ricerca sull'attivit
motoria e quello di Chimica
organica sfruttano i locali
costruiti alcuni anni fa dall'im-
prenditore Loris Rusciadelli al
Sasso. All'universit costano
pi di centomila euro all'anno.
Oltre a questi, tra i dieci immo-
bili per i quali l'ateneo paga di
pi ci sono anche quelli
dell'Istituto di moda e costume
(costo: 46mila euro), di pro-
priet della famiglia Testa, e
quelli della presidenza di
Scienze motorie, al primo
piano di un condominio di via
Oddi (costo: 41milaeuro).
Anche l'ufficio Erasmus in
affitto: si trova in una bella villa
in via Pellipario, al costo di
1500 euro al mese. La famiglia
Bernardini, proprietaria dello
stabile, abita al piano di sopra e
preferisce ospitare gli uffici
universitari piuttosto che i
molesti studenti.
Ci sarebbero alternative all'uti-
lizzo di questi locali, risparmian-
do cos una cifra consistente? Al
momento no, perch quasi ogni
metro quadro degli immobili
intestati all'universit nei regi-
stri del Catasto sfruttato per
l'attivit didattica: da Palazzo
Albani alla Sogesta.
Eppure, secondo i vertici della
Carlo Bo, questa situazione
potrebbe migliorare presto.
"Dalla vendita dei collegi e dei
terreni - dice Giancarlo Ferrero,
preside di Economia e Prorettore
con delega al bilancio - pensia-
mo di ripianare il mutuo di 32
milioni di euro, impiegato per
garantire liquidit all'ateneo in
questi anni di conti in rosso.
Solo cos - continua Ferrero -
potremmo chiedere in prestito
altri soldi per realizzare i nostri
due grandi progetti: l'amplia-
mento della Sogesta e la siste-
mazione dell'ex carcere".
Operazioni che dovrebbero per-
mettere all'Ateneo di risparmia-
re sugli affitti.
Un mensile
online
sullAteneo
Spazio Zero
S
pazio Zero",
il primo
g i o r n a l e
o n l i n e
dell'Ateneo,
sar pubbli-
cizzato sulla rete dalla prossi-
ma settimana. La testata, all'in-
dirizzo www.uniurb.it/nume-
rozero, stata realizzata da una
quindicina di studenti del
corso di laurea specialistica
"Editoria, media e giornali-
smo", all'interno di un labora-
torio organizzato da Gianni
Lucarini, giornalista di Radio
Rai, e Massimo Russo, vice
direttore del portale Kataweb.
L'esperimento partito alla
fine del 2004 e finora sono stati
pubblicati quattro numeri
monografici sulla statalizzazio-
ne, sui finanziamenti per la
ricerca, sulle nuove lauree
triennali e sull'e-learning, la
formazione a distanza. Ogni
numero corredato di intervi-
ste audio e video a personaggi
significativi per l'ateneo e la
citt. I ragazzi hanno realizzato
da soli le pagine web e il mon-
taggio delle interviste, utiliz-
zando software disponibili su
internet.
"La pubblicizzazione sul web di
Spazio Zero - afferma Lucarini -
sar il primo banco di prova di
questo progetto, che potrebbe
diventare un importante
momento di confronto con le
altre universit italiane". Il
giornale online di Urbino era
gi in rete sul sito all'universit,
ma come working project del
corso di laurea specialistica
della facolt di Sociologia. Da
luned affronter il giudizio
degli internauti con l'obiettivo
di diventare un punto di riferi-
mento per studenti e addetti ai
lavori. "Spazio Zero - afferma
Lucarini - sar un aiuto in pi
per i giornalisti per compren-
dere il mondo dell'universit e
le sue problematiche".
Il giornale online un labora-
torio in crescita, che segue l'e-
sperienza di delle prime radio
universitarie e della tv di ate-
neo (ancora in fase di speri-
mentazione). "Per migliorare
l'interattivit e collaborare con
altri atenei - annuncia Lucarini
- aggiungeremo spazi di discus-
sione e rubriche".
Il prossimo passo affrontare
temi di attualit con una pub-
blicazione mensile e creare una
rete di collaborazione tra i pi
importanti atenei nazionali e
internazionali.
DESY DADDARIO
Sono venti
gli immobili
che privati
e istituti
religiosi
danno
in locazione
La polit ica t ra mass media e sondaggi
Al via la II edizione del corso sugli effetti della comunicazione
LAt eneo vende, ma paga
pi di un milione di affit t i
Farmacia, Scienze politiche e Lingue nei locali che prima ospitavano il seminario. Luniversit versa solo allArcidiocesi pi di 500mila euro allanno
Dalla cessione dei collegi i soldi per realizzare nuove aule alla Sogesta e allex carcere
C
osa sono i sondaggi e quali i loro
effetti, perch i leader dei partiti
usano i media, quanto incide la
comunicazione nella politica. Temi dibat-
tuti dagli esperti ma che possono diventare
anche materia di insegnamento. Quella
appunto del corso "Media, sondaggi e
democrazia" organizzato da
LaPolis, la scuola di formazione in
Comunicazione politica e opinio-
ne pubblica dell'istituto di
Sociologia dell'universit di
Urbino. Un corso unico in Italia,
quest'anno alla seconda edizione,
rivolto a tutti coloro che, studenti,
professionisti od operatori del set-
tore, volessero avere le idee pi
chiare sull'argomento.
"Le ragioni di questa iniziativa -
spiega il prof. Ilvo Diamanti, diret-
tore del laboratorio - sono legate
all'importanza che i media e i son-
daggi hanno assunto per la comu-
nicazione. Sono due aspetti che
fanno parte di un settore rilevante
che quello del marketing politi-
co".
La politica si intreccia dunque con i mezzi
di comunicazione e li utilizza per attuare le
proprie strategie di marketing. "Da una
parte - continua Diamanti - ci sono i politi-
ci che scelgono i media come l'arena in cui
presentarsi per ottenere consensi e dall'al-
tra i media stessi fanno politica perch
hanno il potere di influenzare il proprio
elettorato di riferimento".
Senza dimenticare che i sondaggi sono
diventati sempre pi importanti e sono
usati sempre pi di continuo. "I sondaggi
sono una stima su cosa sta avvenendo -
chiarisce il professore - per servono a chi
fa politica come strumento per condiziona-
re". Le lezioni inizieranno il prossimo 26
maggio e continueranno poi nel mese di
giugno mentre si terr a settembre la ses-
sione conclusiva. Si partecipa dietro iscri-
zione ma il ciclo di incontri preceduto da
tre seminari introduttivi aperti al pubblico.
Nei primi due, gi avvenuti, si discusso
dei sondaggi sbagliati del dopo-elezioni e
di che cos' un giornale, prendendo spunto
dai trent'anni di Repubblica. Nel terzo, in
programma il prossimo 25 maggio
si discuter di televisione e politi-
ca in tempi di campagna elettorale
permanente.
Rispetto all'edizione dello scorso
anno il corso pi strutturato e si
sta configurando come una vera
scuola di formazione. "Gli incontri
della prima edizione sono stati
riflessioni pi aperte e libere - sot-
tolinea Diamanti - quest'anno si
tratta di un vero corso, che almeno
finch ci sar io continuer anche
in futuro".
Sempre di livello nazionale invece
i docenti chiamati a tenere le
lezioni. Docenti che arrivano a
Urbino perch questa una citt
con caratteristiche uniche,
"un'Assisi laica dove si ci si pu
fermare e discutere". "Se non fossi io a
chiamarli - conclude Diamanti - certo non
si sposterebbero. Chi viene lo fa comunque
con piacere, anche se per poche ore, perch
questo un luogo in cui si immersi nel
tempo ma che permette di fermare il
tempo".
Ilvo Diamanti durante il primo seminario
introduttivo del corso, organizzato lo
scorso 4 maggio alluniversit di Urbino
Nellinfografica, la cartina di Urbino con i sei edifici pi
costosi affittati dalluniversit. Eccone altri dalla lista del
Bilancio di previsione 2006:
- Presidenza di Scienze motorie, via Oddi. Costo: 40mila
euro allanno
- Aula lezioni, via Budassi 13. Costo: 40mila euro
- Scienze morfologiche, via Oddi 21. Costo: 29mila euro
- Istologia e psicologia, via Oddi. Costo: 25mila euro
- Depositi e uffici vari, loc. Sasso. Costo: 23mila euro
- Istituto di filosofia, via Saffi 9. Costo: 23mila euro
- Ufficio economato, via S. Andrea. Costo: 20mila euro
- Ufficio erasmus, via Pellipario 9. Costo: 17mila euro
- Laboratorio di Scienze chimiche, via della Stazione.
Costo: 15mila euro
I PI CARI
LUCA DELLO IACOVO
PAOLO RUSSO
STEFANIA LA MALFA
Istituto di ricerca sullAttivit motoria
localit Sasso
Istituto di Scienze filosofiche
via Bramante
Facolt di Scienze e Farmacia
piazza Rinascimento
Istituto e presidenza di Lingue e Semiotica
piazza Rinascimento
110. 355 eur o 110. 355 eur o
46.555 eur o 46.555 eur o
52. 593 eur o 52.593 eur o
88. 575 eur o 88. 575 eur o
69.190 eur o 69.190 eur o
384. 770 eur o 384. 770 eur o
Facolt di Scienze Politiche
piazza Gherardi
Scuola Moda e Costume
via Bramante
il Ducato
14
Tredici at enei in sella alle due ruot e
S
econdo il Coni lItalia
una grande palestra
a cielo aperto. Parchi,
giardini, spiaggia e
montagna: ogni
ambiente vale per
dare sfogo alla voglia di sport.
AllIsef di Urbino da molti anni
si organizzano seminari di
approfondimento sullattivit
motoria in ambiente naturale,
un nuovo modo di vivere il ter-
ritorio e imparare anche a
rispettarlo.
Trekking, escursionismo, golf,
aerobica: in due parole fitness
outdoor, ginnastica allaria
aperta che permette di vivere in
modo diverso la natura e risco-
prirla.
Ci sono parecchie attivit
sportive - spiega il professor
Ario Federici, docente presso la
facolt di Scienze motorie di
Urbino - che possono essere
articolate in ambienti naturali
diversi, specie in un paese fra-
stagliato come lItalia e in una
regione cos completa come le
Marche fatta di montagne, col-
line e mare.
E proprio nelle Marche, sulle
montagne del Montefeltro ai
confini con la Toscana, nel
parco del Sasso Simone e
Simoncello e nellomonima
riserva naturale, Federici ha
intenzione di realizzare i primi
seminari allaperto dedicati -
per ora - agli studenti del corso
di laurea in Scienze motorie.
Senza escludere che in futuro
potremmo creare escursioni e
giornate di sport aperte a tutti.
Intanto, dal 27 al 29 luglio si
svolger a Sestino - piccolo
centro in provincia di Arezzo ai
confini con le Marche - il festi-
val di documentari Citt del
Sole, tre giorni di attivit ed
eventi dedicati al cinema docu-
mentaristico, in uno scenario
affascinante tra natura e cultu-
ra. Un primo modo per venire a
contatto col territorio e svilup-
pare il discorso dello sport alla-
perto.
Due giornate - spiega Federici
- incentrate sulla rassegna cine-
matografica, con la presenza di
film premiati da altri festival, e
opere selezionate dalla trasmis-
sione Geo & Geo della Rai. In
attesa di scoprire la natura del
luogo dal vivo, attraverso escur-
sioni e attivit motorie.
(l . m. )
Al via la prossima settimana il cicloraduno dei dipendenti universitari
L a cyclette
si sposta
allaria aperta
Fitness
S
i sfideranno tra salite
e discese, sulle due
ruote, a colpi di peda-
li. Non sono atleti,
non sono i professio-
nisti del Giro dItalia,
ma hanno nel
sangue lamore
per la bicicletta e
da 21 anni si
ritrovano tutti
insieme per una
due giorni che
mescola agoni-
smo e amore per
la natura.
Smessi i panni
da tecnici e
docenti, i dipen-
denti di tredici
universit italia-
ne indossano
tute elasticizzate e caschetti,
salgono in sella e danno vita ad
un raduno cicloturistico che
ogni anno si sposta in diverse
citt italiane.
Questanno, in occasione dei
festeggiamenti per il cinque-
centenario delluniversit loca-
le, sar proprio Urbino a ospi-
tare la ventunesima edizione,
sabato 27 e domenica 28.
Firenze, Padova, Trieste,
Milano, Venezia Ca Foscari e
Venezia Iuav, Bologna, Pisa,
Camerino, Chieti, Catania
Reggio Calabria e, ovviamente,
Urbino. Tredici atenei, tredici
squadre per una
due giorni in
sella sulle colline
del Montefeltro.
Si comincia il 27
con il raduno in
piazza della
Repubblica e la
prima prova,
quella a crono-
metro. Una gara
individuale per
l assegnazi one
della medaglia
doro su un cir-
cuito cittadino di
4 km: dalla piazza fino a porta
S. Lucia, poi lospedale, la cir-
convallazione, via Matteotti e
infine il traguardo in piazza
Rinascimento. Sulla carta sono
favorite le squadre numerose:
pi atleti in pista, pi possibili-
t di vincere. La squadra della
Carlo Bo, con i suoi otto ele-
menti, non ha i favori dei pro-
nostici: Ma abbiamo lasso
nella manica, rivela Francesco
Palazzi, tecnico dellIstituto di
chimica farmaceutica e uno
degli organizzatori del raduno
di questanno. Si tratta di un
dottorando in Scienze motorie,
ma di pi non
diciamo per non
rovinare la sor-
presa!.
Domenica 27 la
gara lascia il
posto alla peda-
lata turistica:
un escur si one
na t u r a l i s t i c a
lungo il territo-
rio. I ciclisti
s c e n d e r a n n o
fino a Calmazzo
e da qui prose-
guiranno verso
la Gola del Furlo. Quindi
Acqualagna e le lunghe strade
verso Urbania prima di tornare
a Urbino. Una vera arrampicata
sulle discese pi impegnative,
ma anche unaffascinante per-
corso alla scoperta di un terri-
torio che non si finisce mai di
conoscere.
In questa seconda gara a vin-
cere non sar il migliore, ma il
gruppo pi numeroso. Sempre
domenica premiazioni e pran-
zo di gala allhotel Fontespino.
Per noi si tratta soprattutto di
un bel week end di divertimen-
to - continua Palazzi - un modo
per ritrovarci con
i colleghi e dare
sfogo alla nostra
passione per le
due ruote. E
non ci sono solo
maschietti - pre-
cisa Palazzi - per-
ch anche le
donne amano
pedalare e ai
nostri raduni
non mancano
mai.
Il raduno orga-
nizzato dal
C.r.d.u., il circolo ricreativo
dipendenti universitari, e
dallA.s.d Cicloducale, lasso-
ciazione sportiva dilettanti che
organizza anche la gran fondo
Straducale, della quale il pros-
simo 30 luglio si svolger ledi-
zione 2006.
La corsa
torna
a Urbino il 27
e 28 maggio
per celebrare
i 500 anni
della Carlo Bo
Una gara
a cronometro
individuale
e un giro
turistico
sulle colline
feltresche
A sinistra,
unimmagine
delledizione
di Firenze 2004
In alto,
la squadra
di Urbino
LUCA MORICONI
15
SPORT
GIANVITO LO VECCHIO
A
desso non
metterei la
mano sul
fuoco nem-
meno per il
campi onato
Pulcini. Risponde con una bat-
tuta il direttore sportivo
dellUrbino, Dodo Stefani, ma
esprime bene lo stato danimo
del mondo calcistico sullo scan-
dalo intercettazioni. Non ho
mai creduto ai complotti sugli
arbitri: pensavo che al massimo
ci fosse sudditanza psicologica
verso i grandi club, in tutte le
categorie. Ma la gravit della
vicenda sta cambiando rapida-
mente il modo di vedere lintero
sistema, anche per gli addetti ai
lavori. E, in effetti, le conse-
guenze della rivoluzione in atto
cominciano a vedersi anche
nelle serie minori.
Alcuni sponsor cominciano a
tirarsi indietro, dice Massimo
Baffioni, direttore sportivo della
Fermignanese. Il calcio era gi
in crisi di credibilit, ma questo
un colpo durissimo. Non solo
per gli appassionati: i piccoli
imprenditori che sostengono i
club dei dilettanti si stanno
allontanando da un mondo per-
cepit sempre pi corrotto. Una
questione seria per un sistema
con interessi economici meno
forti, ma in cui sono riprodotti
in scala ridotta gli stessi proble-
mi del professionismo. Dagli
arbitri condizionabili ai pro-
curatori invadenti.
Nelle categorie inferiori il livel-
lo dei fischietti non eccellente
- spiega Baffioni - e in alcuni
casi evidente la sudditanza
psicologica verso le squadre pi
forti. Poca cosa rispetto al
sistema Moggi-Pairetto, ma nel-
lultimo campionato di
Eccellenza c stato un piccolo
caso Fossombronese. Dopo
alcune partite con un arbitrag-
gio troppo favorevole alla squa-
dra di Bikkembergs, alcuni club
hanno fatto un esposto alla
Figc. Ma in poco tempo la
vicenda si esaurita.
Sudditanza psicologica a parte,
ci sono pressioni particolari?
Arbitri chiusi nello spogliatoio
da dirigenti infuriati? Be - dice
Stefani - tante volte ho visto le
giacchette nere assediate da
tifosi inferociti a fine partita,
un classico. Per ultimamente
le cose vanno meglio.
Lalt ra faccia del pallone
I Giovanissimi dellUrbino sfidano il Fermignano
I
ragazzini sono ancora al luna
park accanto al campo,
quando arriva il mister.
Basta un colpo di clacson per
richiamarli: tutti prendono i
borsoni e via nello spogliatoio.
Poi inizia l'allenamen-
to.
Giocare, esercitarsi e
giocare ancora: ecco la
mia ricetta: spiega
Carmelo Chillemi, alle-
natore dei giovanissimi
dellUrbino Calcio,
classe 92 e 93. La sua
squadra ha appena ini-
ziato un torneo a livello
regionale. La prima
partita lha vinta la set-
timana scorsa: 4 a 1
con lUrbania. Domani
l'aspettano i ragazzi
della Fermignanese, reduci da
un pareggio con laltra squadra
del girone, il Valcesano. Chi arri-
ver primo andr a disputare le
finali a Ancona, con le vincitrici
delle altre province.
Questo il calcio puro, come
dovrebbe essere - dice Chillemi
- senza nessun interesse, soltan-
to per il divertimento. La cosa
pi importante, per il mister,
ma in genere per la societ,
laspetto educativo: rispetto
delle regole, dellarbitro, dellav-
versario. I miei ragazzi non si
lamentano mai con larbitro -
spiega lallenatore - non simula-
no scorrettezze degli avversari e
non esiste la cultura del fallo
tattico. Nellultimo torneo le
ammonizioni subite sono state
soltanto due: un record.
E poi spirito di sacrificio, senso
di appartenenza al gruppo,
altruismo, coraggio e fantasia.
Luca, difensore centrale, il
capitano della squadra:
La maggior parte di
noi - racconta - abbia-
mo cominciato a gioca-
re insieme fin da picco-
lissimi. Molti sono
compagni di scuola,
amici anche fuori dal
campo. E per cementa-
re la squadra non man-
cano le uscite tutti
insieme in pizzeria,
magari per festeggiare
una vittoria.
Un gruppo unito,
insomma, e ospitale,
tanto che chi scrive ha finito per
essere invitato a giocare in una-
michevole tra la squadra dei pi
piccoli e la prima squadra.
Mario, il centravanti titolare,
un osso duro da marcare. I
difensori della Fermignanese
sono avvisati.
SALVATORE LUSSU
Ma il sistema Moggi non solo
sorteggi pilotati. C anche la
societ di procuratori guidata
dal figlio, che gestisce una larga
fetta di calciomercato. E come
in serie A, anche in provincia i
procuratori sono una realt
influente. Il fenomeno cre-
sciuto a dismisura negli ultimi
anni - spiega Stefani - Prima i
rapporti tra le societ erano
diretti. Ora se chiamo un gioca-
tore, quasi sempre mi rimanda
al procuratore. Alcuni hanno il
patentino, altri lo fanno in
maniera pi artigianale, e ci
sono anche piccole societ di
consulenza. Nelle Marche sono
3 o 4 e influiscono sulle scelte
di molti calciatori, professioni-
sti e dilettanti. In alcuni casi,
gestiscono il mercato di intere
squadre.
Spesso sono daiuto ai club -
ammette Baffioni - ma dobbia-
mo stare attenti agli avvoltoi
che si avvicinano ai ragazzini.
Promettono una grande carrie-
ra nelle serie maggiori e solleti-
cano le ambizioni dei genitori.
Fino ai quattordici anni, i pic-
coli giocatori sono liberi di tra-
sferirsi da una squadra allaltra,
anche se in genere giocano nel
club cittadino. A 14 anni, per,
la societ diventa titolare del
cartellino e c quindi una gara
per assicurarsi i giovani pi
promettenti. Cerchiamo sem-
pre di tutelare i ragazzi, per evi-
tare che si brucino - dice il ds
della Fermignanese - Ma una
lotta difficile.
Soldi e ambizioni allorigine di
tutti i mali? Se gli interessi
economici si ingigantiscono -
conclude Stefani - ci si pu
aspettare di tutto. Per fortuna
ai nostri livelli, alle soglie del
professionismo, la componen-
te sportiva ancora abbastanza
forte.
Arbit ri impaurit i
e falchi procurat ori
Anche gli sponsor cominciano a tirarsi indietro
Calcio, tra i dilettanti gli stessi problemi dei professionisti
Nella foto, i Giovanissimi
dellUrbino Calcio
durante un allenamento
il Ducato
16
MASS MEDIA
ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: GIOVANNI BOGLIOLO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo".
Vice: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l' Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIU-
SEPPE PAIONI; per l' Ordine: STEFANO FABRIZI, DARIO GATTAFONI, CLAUDIO SARGENTI; per la Regione Marche: PAOLA DE CRESCENTINI, SAURO BRANDONI; per
la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO
MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore: GIOVANNI MANTOVANI Coordinatori: VITTORIO ROIDI, GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI
I L DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/ giornalismo; e-mail: reda-
zione.ilducato@uniurb.it Diret t ore responsabile: GIOVANNI MANTOVANI St ampa: Arti Grafiche STIBU - Urbania (PU) - 0722319431 Registrazione
Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
D
opo anni di
monopolio della
televisione, il
nano mediatico
ha lanciato la
sfida e fa concor-
renza ai giganti dell'informazio-
ne. In Italia, 37 milioni e mezzo
al giorno di persone ascoltano
abitualmente la radio. Un feno-
meno attestato in Italia dalle
ultime rilevazioni
dell'Audiradio. Il segreto?
Secondo giornalisti ed esperti
americani, il punto di forza della
radio, delle stazioni pubbliche
in particolare, la credibilit.
Oltreoceano, 26 milioni di ame-
ricani si sintonizzano ogni setti-
mana sulle oltre 800 stazioni
indipendenti della radio pubbli-
ca americana, la National Public
Radio.
Diane Rehm, icona della radio
pubblica americana, conduce
da oltre venti anni il Diane
Rehm Show, nel suo discorso in
occasione dell'Urbino Press
Award, si detta convinta che
"Ci che distingue la radio pub-
blica dagli altri network il rap-
porto di fiducia con gli ascolta-
tori. Il nostro dovere fare infor-
mazione in modo equilibrato,
dando spazio a tutte le posizio-
ni. Che si tratti delle intercetta-
zioni telefoniche non autorizza-
te o della guerra in Iraq e delle
bugie che sono state raccontate
per convincere l'opinione pub-
blica, alla Npr ci sforziamo di
mostrare le vicende nazionali da
pi punti di vista per dare un'i-
dea il pi completa possibile
degli eventi. Oggi si assiste a una
moltiplicazione dei canali infor-
mativi, il valore aggiunto della
radio il filo diretto con gli
ascoltatori. La crescita della
radio pubblica dipende per
dalle sottoscrizioni di privati e
ascoltatori. Pi fondi sar in
grado di attirare, pi la radio
pubblica far concorrenza alle
radio satellitari e commerciali,
ai blog e al broadcasting,
attraendo ascoltatori. Il futuro
un'incognita. Comunque non
c' dubbio che ci sia stata una
crescita degli ascolti per la radio
pubblica nel nostro Paese. Il mio
programma cresciuto del 12
per cento solo nell'ultimo
anno".
Secondo Dan Kennedy, profes-
sore alla Northeastern
University School of Journalism,
la National Public Radio ha le
caratteristiche giuste per la sua
epoca: "Un'epoca in cui le per-
sone chiedono notizie facili da
reperire, semplici da seguire e
integrabili in una cultura a lavo-
ro intensivo". Negli Usa, come
nella maggior parte dei paesi
industrializzati, ogni giorno
milioni di persone si spostano
per lavoro e la radio li accompa-
gna con un flusso continuo di
intrattenimento e informazione.
Per Felice Lioy, presidente di
Audiradio: "Il successo della
radio dovuto alla sua portabili-
t. L'11 settembre ha accelerato
il fenomeno. In un mondo che
vive sempre pi situazioni di
emergenza, le persone vogliono
essere aggiornate continuamen-
te, in modo rapido e semplice.
La Rai ha fatto uno sforzo note-
vole per risollevarsi dopo un
periodo non proprio brillante.
Ha investito nell'informazione e
nei programmi d'intrattenimen-
to che fungono da traino e da
elementi di fidelizzazione degli
ascoltatori. Ma sono soprattutto
le radio private a far registrare la
crescita pi forte. Dopo anni di
ribasso di popolarit, c' stato
un incremento progressivo negli
ascolti, fino al picco del primo
semestre del 2006, con 37 milio-
ni e mezzo al giorno di ascolta-
tori radiofonici.
Ma Enrico Menduni, professore
di teoria e tecnica del linguaggio
radiotelevisivo, mette in guar-
dia: "A fronte di un contenuto
aumento degli ascolti radiofoni-
ci, soprattutto grazie alle 14 sta-
zioni nazionali private, la Rai
in perdita. Il comparto radio
della Rai rappresenta il 20 per
cento, contro il 45 per cento del-
l'ascolto televisivo. Dagli anni
Ottanta a oggi, la radio ha perso
il 40 per cento degli ascoltatori,
una caduta verticale. I dati
dell'Audiradio sono viziati per-
ch la Rai ne controlla il 33 per
cento delle azioni". Secondo
Menduni, il problema principa-
le della nostra radio pubblica
un modello superato della pro-
grammazione. "La radio un
mezzo di flusso e l'organizzazio-
ne in palinsesto rigido non fun-
ziona. A fronte di programmi
d'intrattenimento di successo
come quello di Fiorello, il resto
della giornata non competiti-
vo". Anche sul mercato america-
no, Menduni chiaro: "La quota
di mercato della radio pubblica
inferiore al 2 per cento, un setto-
re di nicchia, dunque".
Radio Usa: inizia la rimont a
Esperti americani: canale pubblico campione di credibilit ma rimane di nicchia
Menduni: in Italia dati mistificati, crescita degli ascolti e Rai in caduta libera. Sbagliata la programmazione
I segreti del successo restano
immediatezza e portabilit
Pochi fondi per i canali pubblici
ALESSIA GIZZI
Tra network privati e reti pubbliche
Negli Stati Uniti, l'informazione televisiva monopolizzata dai grandi network: Abc,
Cbs, Nbc, Fox, Cnn e Msnbc. Tutti controllati dai principali gruppi di interesse del
Paese, che coincidono con gli inserzionisti, loro fonte primaria di entrate. Accanto al
settore privato, esistono un canale pubblico televisivo, la Pbs, e uno radiofonico, la
National Public Radio, nata nel 1970, in piena era reaganiana, come radio non-profit
che si sostiene grazie alle fondazioni private e ai contributi degli ascoltatori.
LA RADIO E LA TV DEGLI AMERICANI
Gli ascoltatori vogliono essere
aggiornati di continuo, con notizie
facili da reperire e semplici da
seguire, integrabili in una cultura
a lavoro intensivo

Potrebbero piacerti anche