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Il presente verbale viene letto e sottoscritto.

IL SINDACO
F.to Rag. Michele PANDISCIA

Il Segretario Comunale Il Consigliere Anziano


F.to Dott.ssa Maria TELESCA F.to Vito REZZOLLA

CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

La presente deliberazione è in corso di pubblicazione all’Albo Pretorio per quindici giorni da oggi.
Ordona lì 12 novembre 2009

Il Responsabile AA.GG.
F.to Rag. Anna Maria Caprera

ESECUTIVITA’
Divenuta esecutiva per decorrenza del termine di dieci giorni ___________________
Divenuta esecutiva per dichiarazione di immediata eseguibilità.
Ordona lì 12 novembre 2009

Copia conforme all’originale per uso amministrativo.


Ordona, lì 12 novembre 2009

Il Responsabile AA.GG.
Rag. Anna Maria Caprera
COMUNE DI ORDONA
Prov. Di Foggia
Piazza A. Moro, n.1
71040 ORDONA (FG)
Tel. 0885/796221 C.F. 81002190718
Fax 0885/796067 Partita Iva 00516330719
COPIA
N.23 del 29 ottobre 2009

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Oggetto: Localizzazione impianto di recupero di materiale inerte ai sensi dell’art.208


D.Lgs.n.152/2006 e s.m.i. – Parere.

Prima convocazione ordinaria – Seduta pubblica

L’anno duemilanove, il giorno ventinove, del mese di ottobre, alle ore 16,14, nella sala
delle adunanze, convocato dal Sindaco mediante appositi avvisi a norma di legge, si è riunito il
consiglio comunale.
Eseguito l’appello risultano:

Presente Assente
PANDISCIA Michele (Sindaco) Si
REZZOLLA Vito Si
STELLA Serafina SI
DE LUCA Leonardo Si
PASCIUTI Silvio Rosario Si
TROCCOLI Antonio SI
RUBINI Mario Si
CARUSO Gerardo Si
LA TORRE Adalgisa Si
LOMBARDI Michele Si
PISCIOLA Leone Si
LASIGNORA Domenico Si
DI FELICE Vincenzo Si

Presenti n.12 Assenti n.1

Partecipa alla seduta la Dott.ssa Maria TELESCA Segretario comunale.


Assume la presidenza Il Sig. Rag. Michele PANDISCIA, nella sua qualità di Sindaco, e
riconosciuta legale l’adunanza, invita i consiglio comunale a discutere e deliberare sull’argomento
in oggetto indicato.

REGOLARITA’ TECNICA: parere favorevole REGOLARITA’ CONTABILE: parere favorevole


27 ottobre 2009 27 ottobre 2009
Il Responsabile del Servizio Il Responsabile del Servizio
F.to Rag. Carlino La Torre F.to Rag. Carlino La Torre
Esce il Consigliere La Signora . presenti : 11

Relaziona il sindaco in merito al punto all'ordine del giorno e illustra la proposta che la
maggioranza consiliare ha formulato circa il parere di localizzazione dell'impianto di recupero degli
inerti. Manifesta , a tal proposito, la necessità che sia esercitato un attento e costante controllo del
territorio acchè non vengano sversati materiali che l'amministrazione ritiene pericolosi perciò
propone al consiglio che sia votato un parere sfavorevole se i materiali da recuperare sarannno
tutti quelli indicati nella tabella di cui all'all. 1 del Regolamento della Regione Puglia n.6 del 12
Giugno 2006.
propone, un parere favorevole se:
1) i materiali da recuperare nel sito siano limitati ai seguenti:
• 17 01 01 cemento
• 17 01 02 mattoni
• 17 01 03 mattonelle e ceramica
• 17 01 07 Miscugli o scorie di cemento
• 17 02 01 legno
• 17 02 02 vetro
• 17 02 03 plastica
• 17 04 01 rame bronzo ottone
• 17 04 02 alluminio
• 17 04 05 ferro acciaio
• 17 04 06 stagno
• 17 08 materiale da costruzione con a base gesso
e se, al fine di garantire la tutela e il controllo del territorio sia stilato, a cura della giunta comunale,
un accordo da sottoscrivere con la ditta che gestirà l'impianto di recupero, nel quale la ditta stessa si
obbliga a sottoporsi non solo ai normali controlli istituzionali, ma anche a quelli che saranno
effettuati , a garanzia della salubrità del territorio, da parte di associazioni ambientaliste, di comitati
di cittadini o da giornali e riviste anche on line e di sostenerne i costi.

Il Consiglio Comunale

Udita la relazione e la proposta del Sindaco

Premesso che:
1 l’Amministrazione Provinciale di Foggia con nota acquisita agli atti in data 6 aprile 2009, prot.
1395, ha chiesto a questo Comune il parere di localizzazione relativamente ad un impianto di
recupero di materiale inerte, ai sensi dell’art.208 del Decreto Legislativo n.152/2006 e s.m.i. con
allegato la DIA del proponente;
2 tale parere è di localizzazione è di competenza del Consiglio Comunale;
3 lo strumento urbanistico di questo Comune non prevede aree tipizzate per la realizzazione di tali
tipi di impianti e non esistono nel territorio del Comune di Ordona impianti per il recupero di
materiali inerti;
Vista l’istruttoria del responsabile del procedimento che si allega al presente atto;
Dato atto che in riferimento ai rifiuti inerti la Regione Puglia con proprio regolamento n.6 del 12
giugno 2006 “Regolamento regionale per la gestione dei rifiuti edili” ha normato la materia
stabilendo, tra l’altro, i materiali da intendersi quali rifiuti edili nell’allegato 1, che di seguito si
riporta:
17 01 Cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche
17 01 Cemento
01
17 01
Mattoni
02
17 01
Mattonelle e ceramica
03
17 01 Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui
07 alla voce
17 01 06
17 02 Legno, vetro e plastica
17 02
Legno
01
17 02
Vetro
02
17 02
Plastica
03
17 03 Miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame
17 03
Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01
02
17 04 Metalli (incluse le loro leghe)
17 04
Rame, bronzo, ottone
01
17 04
Alluminio
02
17 04
Piombo
03
17 04
04 Zinco
17 04
05 Ferro e acciaio
17 04
06 Stagno
17 04
07 Metalli misti
17 04
11 Cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10
17 05 Terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio
17 05
04 Terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03
17 05
08 Pietrisco per massicciate ferroviarie,diverso da quello di cui alla voce 17 05 07
17 08 Materiali da costruzione a base di gesso
17 08
02 Materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01
Dato atto, altresì, che questo tipo di impianto non può essere oggetto di DIA (Art.22 - Interventi
subordinati a denuncia di inizio attività - del D.P.R. 6 giugno 2001, n.380 - Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) mancando il presupposto della
compatibilità urbanistica ma unicamente riconducibile al disposto di cui all’art.208 del Decreto
Legislativo n.152/2006 e s.m.i., cioè a richiesta di autorizzazione unica per i nuovi impianti di
smaltimento e di recupero dei rifiuti.
Dato atto che l’Amministrazione Provinciale compente al rilascio del provvedimento di
autorizzazione unica a fronte della presentazione della istanza quindi inadeguata nella forma e
contenuto ha comunque ritenuto di richiedere a questo Ente il parere di localizzazione per tale tipo
di impianto sull’area individuata catastalmente al foglio 9, particelle n.271, 272, 283 e 284 prima di
procedere all’istruttoria della stessa;
Preso atto che il responsabile del procedimento ha ritenuto di non entrare in merito alla formalità
della richiesta e a tale problematica rimandando l’onere istruttorio all’Autorità competente al
rilascio dell’Autorizzazione Unica e unicamente di interessare il Consiglio Comunale ad esprimersi
sulla localizzazione di tale tipo di impianto sull’area identificata catastalmente come sopra,
mancando disposizioni urbanistiche comunali in tal senso.
Accertato che l’area oggetto della proposta di localizzazione della discarica di inerti, infatti, è
tipizzata dal Vigente Programma di Fabbricazione quale area di tipo agricolo con le seguenti
limitazioni e prescrizioni:
ART.47 del Regolamento edilizio: ZONA AGRICOLA.
“Tali zone sono destinate essenzialmente all’agricoltura, alle foreste e sono ammesse le attività
connesse con l’agricoltura, allevamenti e piccoli depositi di prodotti agricoli.
-lotto minimo: mq. 10.000;
-indice di fabbr. fondiaria 0,03 mc/mq;
-rapporto di copertura 5%;
-altezza massima ml. 7,50 salvo costruzioni speciali quali silos, ecc;
-distanza dai confini: minima ml. 10,00;
-distanza dalle strade: minima ml. 20,00 e comunque conformi al D.M. 1 aprile 1968.
In tali zone, in deroga a quanto sopra indicato, potranno essere consentite (con delibera di
Consiglio Comunale) costruzioni per industrie connesse con la trasformazione e le utilizzazioni dei
prodotti agricoli ed edifici connessi con l’attività turistica-alberghiera. In tal caso le norme di
progettazione che dovranno essere rispettate sono le seguenti:
-lotto minimo: per le realizzazioni connesse con la lavorazione e trasformazione dei prodotti
agricoli, 5.000 mq., mentre per gli edifici connessi con la attività alberghiera il lotto minimo avrà
dimensioni non inferiori ai 10.000 mq.
- rapporto di copertura: 1/3;
-altezza massima consentita:
-ml. 14,50 per le attività industriali agricole salvo costruzioni speciali come contenitori in
acciaio;
-ml. 21,00 per le attività turistico-alberghiere;
-distanza dai confini pari a H/2 con minimo di ml. 8,00;
-distanza dalle strade in conformità al D.M. del 1 aprile 1968.
Rilevato che ai sensi dell’art.208, comma 6, del decreto legislativo n.152/2006 la localizzazione di
discariche di questo tipo in zona agricola di tipo “E” costituisce, ove occorra (ovvero dove lo
strumento urbanistico non preveda aree specifiche per tali tipi di impianti) variante agli strumenti
urbanistici (cfr. art. 27, comma 5, del Dlgs. 5 febbraio 1997, n.22, ora art.208, comma 6, del Dlgs. 3
aprile 2006, n.152) e comporta dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità,
discendendone, quindi, una compatibilità di tipo urbanistico a prescindere dalla destinazione
originaria, salvo il porre in essere di tale procedura da parte del soggetto autorizzante (in questo
caso l’Amministrazione Provinciale di Foggia).
Dato atto che ove ci fosse stata compatibilità urbanistica al PDF di questo Comune non avrebbe
avuto senso la richiesta di parere di localizzazione essendo questa già prevista dallo strumento
urbanistico e attestabile semplicemente con apposita certificazione di destinazione urbanistica, ai
sensi dell’art.30 del citato D.P.R.n.380/2001 e, quindi, tale parere di localizzazione si rende
necessario, proprio in quanto al fine di attivare la procedura di variante al PDF cui al comma 6
dell’art.208 del Decreto Legislativo n.152/2006, attraverso riconoscimento dalla pubblica utilità,
urgenza ed indifferibilità, è necessario un atto di assenso da parte del Comune per questo tipo di
impianto sul proprio territorio.
Evidenziato nell’istruttoria del Responsabile del procedimento, e come di seguito specificato, che
l’area oggetto della richiesta è soggetta a vincoli che dovranno essere valutati in sede di
autorizzazione unica interessando i soggetti compenti alla relativa tutela:
A - La stessa è interessa in parte da vincolo PAI –PG1 (area a pericolosità geomorfologica da frana
media e moderata) e contiene una superficie a rischio molto elevato (come rappresentato nelle
allegate planimetrie) quindi soggette al parere ed alle prescrizioni dell’Autorità di Bacino della
Puglia, ai sensi del Piano di Assetto Idrogeologico e relative Norme Tecniche di Attuazione,
approvato con delibera del Comitato Istituzionale n. 39 del 30/11/2005;.
B - Tale emergenza idrogeologica è recepita nel PUTT/p (tavola 3) e negli ambiti territoriali estesi
dello stesso piano (tavola 11) come VALORE RELATIVO di tipo “D” e, quindi, soggetta alle
seguenti procedure previste dal detto Piano (Al riguardo si precisa che l’autorizzazione
paesaggistica, il disposto di cui all’art. 146, comma 6, del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.
42 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n.
137 lascia in capo alla Regione la competenza per quanto riguarda l’autorizzazione paesaggistica di
cui all’articolo 5.01 delle norme tecniche di attuazione del Piano Urbanistico Territoriale Tematico
(approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 1748 del 15/12/2000), in quanto
testualmente recita: “La regione esercita la funzione autorizzatoria in materia di paesaggio
avvalendosi di propri uffici dotati di adeguate competenze tecnico-scientifiche e idonee risorse
strumentali. Può tuttavia delegarne l'esercizio, per i rispettivi territori, a province, a forme
associative e di cooperazione fra enti locali come definite dalle vigenti disposizioni
sull'ordinamento degli enti locali, ovvero a comuni, purché gli enti destinatari della delega
dispongano di strutture in grado di assicurare un adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche
nonché di garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni
amministrative in materia urbanistico-edilizia”. Ovviamente questa struttura tecnica non soddisfa
tali requisiti e, per tale motivo, non può trovare applicabilità la Legge Regionale n. 20 del
27/07/2001 (antecedente il Decreto Legislativo n. 42/2004) dove, sostituendo l’articolo 1 della
legge regionale n. 8 del 24/03/1995, sub-delega i Comuni della Puglia per il rilascio
dell’autorizzazione paesaggistica di cui innanzi.)
C - L’area è prospiciente la Strada Provinciale n. 110, classificata di tipo “C” (Strada extraurbana
secondaria: strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine) come
definita dal nuovo Codice della Strada e Regolamento di Attuazione (Decreto legislativo 30 aprile
1992 n. 285, aggiornato con d.l.vo 10 sett. 1993 n. 360 , d.p.r. 19 apr. 1994 n. 575, d.l.vo 4 giugno
1997 n. 143, legge 19 ott. 1998 n. 366, d.m. 22 dic. 1998 e successive modificazioni) e, pertanto, la
distanza dal confine stradale, da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle ricostruzioni conseguenti a
demolizioni integrali o negli ampliamenti fronteggianti le strade, non può essere inferiore a 30
metri;

D - Ai sensi dell’art. 48 del Vigente Regolamento Edilizio è richiesto in tale zona il parere della
Soprintendenza Archeologica prima del rilascio dell’Autorizzazione Unica Provinciale;

Fatti salvi tutti gli altri vincoli e pareri oltre che i diritti dei terzi,

Udita la proposta della maggioranza così come illustrata da Sindaco che al di là dell'aspetto
meramente tecnico di compatibilità urbanistica sottolinea la necessità di un attento controllo del
territorio.
Ascoltata la proposta del Consigliere Lombardi che al contrario propone di votare favorevolmente
alla localizzazione tenendo presente la tabella di cui all'all.1 del Regolamento della Regione Puglia
n.6 del 12 Giugno 2006.
Si pone a votazione la proposta del Consigliere Lombardi:

Presenti : 11, Voti Favorevoli 1 (uno), Contrari: 10 (dieci);

Successivamente, si pone ai voti la proposta illustrata dal Sindaco ossia: parere sfavorevole se i
materiali da recuperare saranno tutti quelli indicati nella tabella di cui all'all.1 del Regolamento
della Regione Puglia n.6 del 12 Giugno 2006.
In subordine parere favorevole ove i materiali da recuperare nel sito siano limitati ai seguenti:
• 17 01 01 cemento
• 17 01 02 mattoni
• 17 01 03 mattonelle e ceramica
• 17 01 07 Miscugli o scorie di cemento
• 17 02 01 legno
• 17 02 02 vetro
• 17 02 03 plastica
• 17 04 01 rame bronzo ottone
• 17 04 02 alluminio
• 17 04 05 ferro acciaio
• 17 04 06 stagno
• 17 08 materiale da costruzione con a base gesso
e che si dia mandato alla Giunta Comunale di stilare un accordo da sottoscrivere con la ditta che
gestirà l'impianto di recupero, nel quale la ditta stessa si obbliga a sottoporsi non solo ai normali
controlli istituzionali, ma anche a quelli che saranno effettuati, a garanzia della salubrità del
territorio, da parte di associazioni ambientaliste, di comitati di cittadini o da giornali e riviste anche
on line e di sostenerne i costi.

Presenti: 11, votanti 11, voti favorevoli : 8, contrari : 2 (Troccoli - Stella), astenuto : 1 (Lombardi),

Delibera

per le ragioni su espresse e che si considerano trascritte

Di dare parere sfavorevole se i materiali da recuperare saranno tutti quelli indicati nella tabella di
cui all'all.1 del Regolamento della Regione Puglia n.6 del 12 Giugno 2006.

In subordine favorevole alla localizzazione dell'impianto di recupero di materiale inerte, sui terreni
individuati catastalmente al fg.9, p.lle 271, 272, 283 e 284 fatti salvi i vincoli e i pareri e diritti dei
terzi a condizione che i materiali da recuperare nel sito siano limitati ai seguenti:
• 17 01 01 cemento
• 17 01 02 mattoni
• 17 01 03 mattonelle e ceramica
• 17 01 07 Miscugli o scorie di cemento
• 17 02 01 legno
• 17 02 02 vetro
• 17 02 03 plastica
• 17 04 01 rame bronzo ottone
• 17 04 02 alluminio
• 17 04 05 ferro acciaio
• 17 04 06 stagno
• 17 08 materiale da costruzione con a base gesso

e che si dia mandato alla Giunta Comunale di stilare un accordo da sottoscrivere con la ditta che
gestirà l'impianto di recupero, nel quale la ditta stessa si obbliga a sottoporsi non solo ai normali
controlli istituzionali, ma anche a quelli che saranno effettuati, a garanzia della salubrità del
territorio, da parte di associazioni ambientaliste, di comitati di cittadini o da giornali e riviste anche
on line e di sostenerne i costi.

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