PON DIDATEC CORSO BASE - COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-1
PON DIDATEINDIRE C CORSO AVANZATO - COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2
19 maggio 2014
** Documentazione ------------------------------------------------------------ Ricordiamo che lultimo elaborato dei corsisti la documentazione dellattivit sperimentata in aula. Tale documentazione potr essere redatta utilizzando qualsiasi strumento e forma (per questo non stato elaborato un format apposito): sito web, presentazione in Power Point o Prezi, relazione in word con contenuti multimediali (audio, video, immagini), ecc... Se la documentazione elaborata supera 50 MB pu NON essere caricata nella sezione "Archivio elaborati" della piattaforma ma archiviata su un qualsiasi server esterno(Google Drive o altro servizio di cloud). In "Archivio elaborati" dovr essere inserito un file con l'indicazione dell'URL dove archiviata la documentazione.
Per informazioni e suggestioni su come costruire la documentazione: http://indire.us7.list- manage1.com/track/click?u=905f141121a8453488cffe2ed&id=047770f431& e=17d7108272
ELABORATO FINALE
In linea con il genere di scrittura scelto per i materiali formativi, anche il prodotto finale richiesto al corsista una storia.
L elaborato finale, oggetto tipico delle formazioni Punto Edu, in questo caso non n una risorsa didattica (per intendersi, lartefatto multimediale usato a scuola), n la descrizione di una progettazione didattica realizzato secondo format precostituiti.
Il lavoro conclusivo richiesto ai corsisti delle formazioni DIDATEC il racconto del percorso formativo: un racconto che parte dalle aspettative del corsista, passa attraverso scoperte e difficolt incontrate nelle prime fasi della formazione e termina con la narrazione della sperimentazione in aula.
Attraverso il racconto si va oltre la descrizione delle pratiche, che non sempre sufficiente per restituire la complessit dellesperienza. La narrazione offre gli spazi per cogliere il vissuto degli insegnanti in formazione: punti di vista, osservazioni, problemi, difficolt, misconcezioni, ma anche idee innovative, soluzioni a problemi ben descritti.
2 L'intento di trasformare l'elaborato finale da "adempimento" in un momento del processo formativo che serve a interpretare gli eventi, a riflettere, costruire significati. Per l'elaborazione di questo racconto, dunque, non abbiamo previsto format, schede, griglie: nessuna struttura predeterminata che possa in qualche modo ridurre la ricchezza semantica delle restituzioni realizzate dai protagonisti delle esperienze di formazione. Abbiamo per realizzato questo piccolo vademecum per la scrittura dellelaborato che contiene esempi, ossiastorie di scuola e non che possono ispirare i corsisti nella scelta della modalit di racconto. http://forum.indire.it/repository_cms/working/export/5781/19045.htm http://forum.indire.it/repository_cms/working/export/5781/19046.htm http://forum.indire.it/repository_cms/working/export/5781/19047.htm http://forum.indire.it/repository_cms/working/export/5781/19048.htm http://forum.indire.it/repository_cms/working/export/5781/19049.htm http://forum.indire.it/repository_cms/working/export/5781/19050.htm http://forum.indire.it/repository_cms/working/export/5781/19051.htm
Come vedrete, gli esempi che abbiamo scelto sono storie costruite a parole, ma anche attraverso luso di immagini, video, suoni. Queste storie sono realizzate utilizzando gli strumenti e le tecniche espressive della scrittura digitale. In questo senso, lelaborato finale pu essere una ulteriore occasione per esercitare le competenze digitali e mediali acquisite durante la formazione.
Ciascun corsista pu scegliere in autonomia i codici ed i media attraverso cui narrare la propria storia e gli strumenti di scrittura: dal word processor ai software di authoring video, dagli strumenti per la realizzazione di slideshow agli ambienti per la scrittura di ebook. Con una sola raccomandazione: lelaborato finale del DIDATEC non un esercizio di stile, ma uno strumento per riflette e conoscere. E essenziale che ciascun autore si senta a suo agio con il tipo di scrittura che sceglier, che possa servirsi delle potenzialit espressive e semantiche dei codici e del linguaggio con il quale sceglie di raccontarsi. Ben vengano, dunque, narrazioni in forma ipertestuale animazioni, fotoracconti e video, ma anche narrazioni sequenziali nelle quali prevale la parola che, anche nellera del digitale (o soprattutto nellera del digitale), mantiene una potenza espressiva dal valore inestimabile.
3 In questa sezione vi segnaliamo risorse utili per la didattica in aula e spunti suggestioni provenienti dal mondo della ricerca educativa.
Cominciamo con lultima novit proveniente dal fronte Google: Classroom, un sistema di gestione dei lavori degli allievi che da settembre andr ad integrare la suite Google dedicata agli insegnanti (Google Apps for Education). Ricordiamo che tale suite disponibile (gratuitamente) solo per le scuole che ne fanno richiesta previa registrazione (http://indire.us7.list- manage.com/track/click?u=905f141121a8453488cffe2ed&id=ad393de3bf&e =17d7108272).
Classroom integra Documenti Google, Drive e Gmail per aiutare i docenti a creare e organizzare rapidamente i compiti, inviare valutazioni e commenti in maniera efficiente e comunicare facilmente con le loro classi. Consente inoltre agli studenti di organizzare, completare e consegnare il proprio lavoro e di comunicare direttamente con i docenti e i compagni. * http://indire.us7.list- manage1.com/track/click?u=905f141121a8453488cffe2ed&id=e118fe20da& e=17d7108272
Altra bella e utile iniziativa per i docenti di lingua inglese, e in ogni caso per chiunque ami la letteratura inglese: la British Library, un faro per chiunque si interessi ai temi della valorizzazione del patrimonio culturale, ha da poco pubblicato un sito web da cui possibile accedere ai documenti prodotti da autori vittoriani e romantici: * http://indire.us7.list- manage2.com/track/click?u=905f141121a8453488cffe2ed&id=e91d6553ce& e=17d7108272
Interessante studio, relativamente datato (risale alla fine del 2012), che affronta la tematica del video come strumento per promuovere lapprendimento.
Instructor-Made Videos as a Learner Scaffolding Tool (http://indire.us7.list- manage1.com/track/click?u=905f141121a8453488cffe2ed&id=38c26a02b3& e=17d7108272) Autori: Guohua Pan, Sandipan Sen, David A. Starrett, Curtis J. Bonk, Michael L. Rodgers, Mohan Tikoo, and David V. Powell
Lo studio che presentiamo stato pubblicato nel dicembre 2012 nel giornale online MERLOT Journal of Online Learning and Teaching. Il fine della ricerca stato quello di capire se gli IMVs (instructor-made videos), cio brevi video (max 10 min.) prodotti
4 dai docenti per accompagnare lo studio dei propri allievi siano stati apprezzati e abbiano effettivamente svolto una funzione di scaffolding come auspicato dagli autori.
Larticolo si apre con la considerazione che il video nel 2012 stato negli USA la tipologia di file pi trasferita da un client allaltro (50 % del totale). A questo si aggiunge la crescente presenza di video-lezioni promosse da noti college americani con l'intento di replicare le lezioni in classe. In questa tipologia rientrano anche le registrazioni di lezioni al fine di produrre podcast, webcast o screencast da mettere a disposizione degli studenti come materiale didattico addizionale.
Molti sono gli studi che confermano lincisivit dei video nel processo di insegnamento grazie alla doppia azione di reciproco rinforzo operata da video e audio: In essence, a (motion) picture is indeed worth at least a thousand words. Altro valore aggiunto del video, secondo gli autori, la possibilit per il discente di poterlo controllare e guidare cos il proprio processo di apprendimento (Hove and Corcoran (2008) (http://indire.us7.list- manage.com/track/click?u=905f141121a8453488cffe2ed&id=bf52800566&e =17d7108272) reported that students with unlimited access to video capture of lectures performed significantly better than those without such access).
Gli autori enumerano anche una serie di svantaggi delle lezioni registrate: leccessiva lunghezza, la presenza di eventi distraenti, la bassa qualit rispetto a quanto si vede usualmente in TV e la non personalizzazione.
A questi svantaggi pu rispondere il IMVs (instructor-made videos), dove linsegnante in modo breve e conciso, tipicamente in non pi di 10 minuti,approfondisce qualche aspetto del programma o spiega i compiti da fare in relazione a quanto fatto in classe o altro di specifico e definito. Gli atenei che hanno promosso questo tipo di materiale didattico, ne hanno giustificato lintroduzione proprio con lindividuazione di topic particolarmente complessi o di difficile comprensione, quando lasciati allo studio individuale (The topics or subject matter presented in the IMVs were identified by the faculty as problematic based on many years of teaching experience).
In sostanza fine degli IMV di rivestire un ruolo di scaffolding nello studio individuale dei discenti.
Una ricerca condotta su un numero relativamente basso di studenti ha mostrato, al di l della valenza scientifica, alcuni punti di attenzione che rendono lIMV potenzialmente di estrema utilit nel processo di apprendimento: la personalizzazione (essendo scelto
5 dallo studente stesso tra altre risorse), la funzione di facilitazione (il tono amichevole, lespressione facciale ecc. avvicinavano lo studente alloggetto di apprendimento in modo amichevole), la potenzialit esplicativa (lutilizzo di codici e media diversi contemporaneamente rende il video paragonabile a una discussione one to one): More important for students was the facilitation of learning by demonstrating, illustrating, and presenting ideas and concepts. Senza individuare standard o fornire certezze di efficacia, gli autori ci hanno dunque presentato una tecnica per lapprendimento, indicandone le caratteristiche (forma, tempi, contenuti, interazione) e, sulla base di una limitata ricerca, presumendone la sua efficacia in contesti ben determinati.