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OUTDOOR TRAINING: UN MODO DIVERSO DI FARE FORMAZIONE

OUTDOOR SAILING: RESOCONTO DI UNESPERIENZA


ESCI AL LARGO, FUORI DALLE ACQUE SICURE MA STAGNANTI DEL PORTO
1
Questo era il motto della prima scuola di outdoor training fondata dal pedagogista tedesco
Kurt Hahn nel Galles insieme allarmatore inglese Lawrence Holt. Aveva come obiettivo
formare e sviluppare il carattere dei giovani aristocratici inglesi. Dal motto si capisce subito
il contesto in cui dovevano operare questi giovani il mare! con tutti i suoi rischi! come del
resto chiara era la finalit" di questi corsi! cio# di trasformare dei giovani in veri leader$
Da qui # nato quel filone della forma%ione esperien%iale e allaperto! outdoor appunto!
integrativo! parallelo ed innovativo rispetto alla forma%ione tradi%ionale daula che! in
questi ultimi anni! sta destando sempre pi& interesse sia tra i formatori 'tradi%ionalisti( sia
tra i committenti )a%iende! associa%ioni..*! curiosi e interessati ad offrire ai propri
dipendenti occasioni di apprendimento 'al passo con i tempi( ed emotivamente
coinvolgenti.
+arlare di forma%ione significa parlare di apprendimento e questo a sua volta rimanda ad
una teoria sulluomo! ad un modello di uomo a cui fare riferimento perch, lapprendimento
si inserisce nel discorso della vita e di quello che siamo. -el tempo la forma%ione ha
subito cambiamenti e cos. anche il modo di concepire lapprendimento si # modificato
proprio perch, # cambiato il modo di approcciarci alluomo e alla sua vita. /ono cambiati i
paradigmi di riferimento0 basti pensare alla storia della pensiero scientifico e della scien%a
per capire come da una visione meccanicistica e deterministica si # passati ad una
indeterministica! legata a concetti di casualit"! indetermina%ione! complessit"!
irreversibilit"! incerte%%a
1
.
Anche la forma%ione si # adeguata a questi cambiamenti di paradigma. Da una
forma%ione in cui valeva la metafora delluomo! come contenitore da riempire! delluomo
computer! come elaboratore di informa%ioni! e nella quale lapprendimento avveniva in
forma passiva! si # passati ad una forma%ione di tipo 'maturativa(
2
! come sostiene
Avallone! di stampo costruttivista! dove # luomo il protagonista del proprio apprendimento
e il formatore # colui che si pone come facilitatore di questo processo! creando le
condi%ioni idonee perch, ci3 avvenga.
Questo vuol dire che # luomo a costruire i significati della propria esperien%a e dare senso
ad essa.
1
A. De Marziani, G.Paolino, Fuori dalle aule, fuori dagli schemi, Franco Angeli, Milano, 2002, p.41.
2
E. Renato, A. Giannetto, Saggi di storie del pensiero scientifico, Edizioni Sestante, Bergao !ni"ersit# Press, 200$.
%
F. A"allone, Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, &arocci Editore, Roa, 2011, pp.$''()10.
4
5 in questa cornice teorica di riferimento della forma%ione6intervento o forma%ione6a%ione!
che si colloca lattivit" di outdoor training da me proposta! attraverso lutili%%o dello
strumento della barca a vela.
L7.8. proprio per la sua natura! non solo sembra ben incarnare i paradigmi dellincerte%%a
e dellimprevedibilit" che caratteri%%ano oggi la scien%a! ma sembra anche rispecchiare le
caratteristiche proprie della forma%ione6intervento
9
. :nfatti
6 -ell7.8. c# una ricorsivit tra ricerca e azione , tra riflessione e azione. -on
c# a%ione sen%a riflessione e viceversa. -ellesperien%a il momento della
riflessione # fondamentale per cogliere il senso di ci3 che si sperimenta e perch,
possa ritornare nella%ione in maniera trasformativa. Lapprendimento scaturisce da
questa circolarit" dove i presupposti sono nellatteggiamento di ricerca! di scoperta
e di esplora%ione. L7.8. facilita e promuove questa scoperta ed esplora%ione dei
significati0
6 L7.8. processuale nel senso che # attenta non al che cosa succede! ma ai
processi che avvengono! alle modalit" in cui si svolgono le attivit". -on importa che
cosa si propone )rafting! tre;;ing piuttosto che la barca a vela* ma la cosa
importante # come avvengono le attivit" e cosa succede in termini di dinamiche!
come vengono gestite dal singolo le situa%ioni
<
0
6 L7.8. # situazionale, contingente nel senso che # legata al 'qui ed ora( delle
situa%ioni proposte che non hanno nulla di pre6determinato! definito a priori0 in essa
viene lasciato spa%io alla casualit"! allimprevedibilit"! allincerte%%a perch,
considerate parte del processo dellapprendimento! parte della vita
=
0
6 L7.8. # perturbativa nel senso che le situa%ioni che si vengono a creare sono
situa%ioni de6strutturate e de6strutturanti e hanno la finalit" di aiutare la persona a ri6
costruire a ri6strutturare su basi nuove il proprio mondo percettivo. :n questo senso
non offre risposte preconfe%ionate ma stimola! sollecita domande! invita il soggetto
ad una partecipa%ione attiva nel trovare da s, le eventuali risposte Latten%ione #
alle sue narra%ioni e alla sua discorsivit"0
6 L.7.8. valorizza lindividuo e la sua autonomia nel processo di apprendimento
perch, si basa sul presupposto che la conoscen%a # insita nella vita di ciascuno0
ognuno # fautore del proprio processo di apprendimento. 5ssa stimola e promuove
un modello di apprendimento che sia per tutta la vita )long life learning* e processi
4
A c*ra di &ol*cci F.P., &olo+o M., Montali ,., La ricerca-intervento, -l M*lino, Bologna, 200., p.''.
$
Biggio G., Outdoor Training: uno strumento di sviluppo individuale e organizzativo, Edizioni /appa, Roa, 200.,
pp.)2()4.
)
Morelli !., Incertezza e Organizzazione, Ra00aello &ortina Editore, Milano, 200', pp.')(101.
1
di deutero apprendimento )apprendere ad apprendere* sapendo sfruttare ogni
situa%ione di vita0
6 LO.T. promuove una visione olistica della persona
7
perch, valori%%a i diversi
aspetti )cognitivi! emotivi! fisici*0
6 L7.8. valorizza la dimensione di gruppo. :l gruppo! attraverso la pratica del
feedbac; nella fase del debriefing! # il dispositivo che favorisce il coinvolgimento
degli attori e permette di costruire significati che promuovono cambiamenti. -el
gruppo ci si confronta! ci si riconosce! si condivide quanto si # vissuto e si possono
fare delle scoperte sorprendenti su di s, e sugli altri0
6 L7.8. per il suo carattere outdoor cio essere fuori porta! lontana dai contesti
abitudinari e rassicuranti degli ambienti di lavoro valori%%a ci3 che il contesto
destrutturato pu3 far emergere! cio# il conflitto! la diversit" come risorse e
possibilit" e non come vincoli0
6 L7.8. # creativa nella misura in cui nulla # predefinito! lincerte%%a del contesto
predispone alla ricerca attiva e propositiva da parte del soggetto coinvolto! lo
stimola a cercare solu%ioni inaspettate e creative0
La forma%ione outdoor utili%%a un percorso dapprendimento che si sviluppa in genere
attraverso lalternarsi di quattro momenti diversi corrispondenti a quattro sessioni di lavoro
4* la%ione 1* la rielabora%ione! 2* lestra%ione di modelli 9* la sperimenta%ione attiva. >asi
che seguono in qualche modo il modello di apprendimento proposto da Kolb
?
! il quale
mette bene in eviden%a come questo sia una conseguen%a dellintegra%ione di esperien%e
concrete di natura emotiva! da una parte! e di processi cognitivi di analisi! dallaltra. /i
viene coinvolti in modo diretto dallesperien%a e ci si sofferma a riflettere su questa per
astrarre concetti da verificare e testare nel proprio ambito lavorativo. @na o pi& giornate di
forma%ione quindi sono scandite da questi momenti che si alternano. 5d # quello che ho
cercato di fare nella mia esperien%a come consulente e formatore da una parte e
appassionato velista dallaltra! proponendo appunto giornate di forma%ione outdoor
saili! in un contesto lacustre! che qui voglio presentare in forma di sintesi.
OUTDOOR SAILING: RESOCONTO DI UNESPERIENZA
8engo a precisare subito che fare forma%ione attraverso la barca a vela non ha nulla a che
vedere con corsi per acquisire competen%e veliche0 al contrario! lo strumento della barca #
un me%%o per apprendere qualcosa su di s# come persona! come gruppo. La barca a vela!
dal mio punto di vista e sulla base dellesperien%a maturata in tanti anni di naviga%ione! #
una straordinaria metafora nella quale si possono riscontrare molte affinit" e parallelismi
1
Morelli !., 2e+er &., Passione e apprendimento, Ra00aello &ortina Editore, Milano, 1'').
.
M. Rotondi, Formazione outdoor: apprendere dallesperienza, Franco Angeli, Milano, 2004, p.4%.
2
con la vita delle organi%%a%ioni. :noltre si # rivelata un efficace e valido strumento per
trasferire e far apprendere pi& velocemente dei contenuti perch, aiuta le persone a viversi
e a percepirsi diversamente da come sono soliti riconoscersi sul posto di lavoro0 infine vi #
laspetto ludico che # un importante veicolo per coinvolgerle sul piano emotivo! cognitivo e
fisico.
Lo strumento barca a vela fa si che i protagonisti siano quasi costretti ad affrontare e
risolvere alcuni aspetti legati in modo particolare alla leadership
A
di chi deve impartire dei
comandi )timoniere* per gestire unimbarca%ione0 alle dinamiche di gruppo che si
instaurano a bordo0 alle decisioni che devono essere prese! magari in tempi rapidi e alla
risolu%ione di problemi che si presentano inaspettatamente. +er non parlare poi della
comunica%ione! elemento fondamentale a bordo! che deve essere chiara ed efficace0 del
porsi e raggiungere degli obiettivi! dellaver chiaro il proprio ruolo. :nsomma questi sono
solo alcuni elementi che la naviga%ione pu3 esplicitare e rendere pi& chiari alle persone
durante un percorso formativo di questo tipo.
La barca! per le sue caratteristiche intrinseche! impone un certo tipo di organi%%a%ione per
poterla gestire e certe modalit" di rela%ione per creare un senso di gruppo efficiente o!
meglio ancora! di squadra. 5d # su questo che si cerca di puntare latten%ione cio# si
portano le persone a riflettere sul loro modo di organi%%arsi e interagire tra di loro per
eviden%iare punti di for%a o di debole%%a e per aumentare il senso di appartenen%a al
gruppo.
Durante la giornata! per esempio! dopo che sono state date da parte degli esperti tecnici
tutte le informa%ioni necessarie allo svolgimento della prova! i protagonisti devono
applicarle nel concreto! dandosi un certo tipo di organi%%a%ione e di divisione dei compiti
che sono fun%ionali al superamento della prova stessa e al raggiungimento degli obiettivi
stabiliti.
:l focus riguardo a questi obiettivi viene concordato con la committen%a! avendo chiari gli
aspetti che lo sport della barca pu3 amplificare e far emergere e sui quali lavorare. Bome
detto! tra questi vi # quello di facilitare uno spirito di aggrega%ione tra i componenti del
gruppo i quali spesso si trovano nel contesto lavorativo in sedi diverse! anche molto
lontane tra loro. Questa esperien%a pu3 diventare unoccasione per conoscersi meglio e
per confrontarsi. 7ppure per coloro che ricoprono ruoli diversi allinterno della stessa
a%ienda o organi%%a%ione! lobiettivo pu3 riguardare la presa di consapevole%%a del loro
modo di essere! di lavorare in gruppo! dellimportan%a di una chiara divisione dei ruoli.
A
Ains+erg A., Shacleton: leadership Lessons from !ntarctica, i!ni"erse, 3e4 5or6, 2010.
9
/ulla barca si possono osservare le dinamiche che una situa%ione 'critica( come quella di
gestire una barca o affrontare una situa%ione imprevista! come una raffica! pu3 far
scatenare. :n barca emerge con facilit" la personalit" del leader che vuole affrontare una
difficolt" e non la teme o di chi! preso dalla paura! va in confusione su quanto deve fare.
Ciconoscere le proprie capacit" o limiti! valori%%arli e integrarli con quelli altrui
nellaffrontare le situa%ioni critiche! apprendere le proprie modalit" di gestione delle risorse
materiali! temporali e spa%iali e scoprire il valore della dimensione emotiva )capacit" di
gestione delle emo%ioni* possono essere infine altri obiettivi importanti collegati
implicitamente allesperien%a.
@na giornata di forma%ione come quella che sto descrivendo # scandita da tre momenti il
primo in aula! di briefing e di trasferimento di quelle conoscen%e tecniche utili al
raggiungimento degli obiettivi. :l secondo di esperien%a pratica )in acqua*! durante il quale
il gruppo si cimenta nellarduo compito di gestire in 'autonomia( unimbarca%ione )nella
fattispecie si tratta di cabinati 'D19( e 'Eousse AA(* e di portare a termine una prova che #
suddivisa in compiti )per esempio organi%%arsi in modo che ognuno sperimenti tutti i ruoli!
rilevare il punto nave! i tempi ad ogni cambio di rotta e riportarli sulla carta nautica*
cercando cos. di mettere in pratica quelle no%ioni di base date durante il primo momento0
chiaramente questo viene svolto sempre sotto la supervisione degli istruttori tecnici che
garantiscono dallini%io alla fine il massimo di sicure%%a ai partecipanti0 il ter%o momento!
)post6esperien%a condotto in aula* di debriefing in cui il gruppo # guidato a riflettere su
quanto vissuto e sperimentato! attraverso unanalisi sia a livello individuale che di gruppo
)attraverso lo strumento del feedbac; reciproco* per astrarre dallesperien%a ci3 che pu3
essere utile nella propria vita personale e soprattutto lavorativa relativamente agli
obiettivi
4F
.
:n alcuni casi questo momento pu3 essere svolto anche attraverso filmati fatti con lausilio
di una telecamera oltre che attraverso il confronto diretto e aperto tra i partecipanti.
Da ci3 si pu3 intuire che la metodologia sottesa a tale proposta riconosce nel 'fare(! nello
'sperimentare( in prima persona! nell(agire( la chiave di accesso allo apprendimento
)learning bG doing*
44
e questa prassi risulta essere uno strumento privilegiato ed efficace
nel perseguire obiettivi che riguardano la costru%ione di un gruppo ) team building*! la
comprensione di cosa pu3 servire per poter lavorare in gruppo )team wor;ing*! della
importan%a di avere una chiare%%a rispetto al proprio ruolo )Hob description*! di come
4F
Scardicc7io A.&., Outdoor Training e formazione auto"iografica, in Ri"ista di Eda0or*, 200., n812.
11
A c*ra di Baglini ,., #am"iare con creativit$: la formazione outdoor, P7asar Edizioni, Firenze, 200..
<
affrontare gli imprevisti e le difficolt" )problem solving*! di come decidere )decision
ma;ing*! di come esercitare la propria influen%a )leadership*. Aspetti questi che ritroviamo
in tutti i contesti di vita lavorativa! ma non solo.
+er quanto riguarda il tipo di committen%a a cui mi sono rivolto! la proposta # stata
indiri%%ata a gruppi appartenenti a realt" lavorative diverse )a%iende! banche!
associa%ionismo..*. :n questi anni lesperien%a # stata o il punto di arrivo di percorsi di
forma%ione 'tradi%ionali(! 'daula(! svolti durante lanno nelle diverse sedi di lavoro oppure
il punto di ini%io di un percorso. :n concreto! nel primo caso! attraverso di essa sono stati
offerti spunti e contenuti importanti da lasciare e verificare in fase di follow6up0 nel secondo
caso! i contenuti emersi sono diventati il pretesto per ini%iare nuovi percorsi di forma%ione.
Bertamente una delle caratteristiche delicate quanto ardue della proposta # la verifica che
ci3 che si # intuito! appreso attraverso lesperien%a a livello astratto venga poi tradotto in
una prassi operativa! concreta sul luogo di lavoro. -el mio caso! questa verifica viene
fatta a distan%a di tempo )due! tre mesi* attraverso un follow6up in sede per 'testare( e
verificare quanto emerso nel debriefing e assunto come impegno da ciascuno.
Quello che emerge in questi momenti! a volte! # davvero sorprendente perch, nel
confronto vero e sincero su quanto # stato vissuto! si aprono delle riflessioni! delle
considera%ioni sia di carattere personale che di gruppo che servono sia a creare o a
raffor%are la coesione e lappartenen%a alla propria realt" lavorativa sia a migliorare delle
prassi di lavoro! oltre che scoprire qualcosa su di s, che non si stava cercando
41
.
Questo credo sia un punto centrale di chi fa forma%ione aiutare le persone a riconoscere
sia gli aspetti disfun%ionali al raggiungimento di determinati obiettivi sia quelli fun%ionali dei
quali spesso non si ha piena consapevole%%a. -on si ha la pretesa di cambiare nessuno!
ma riconoscere a livello processuale modi di agire poco fun%ionali a volte pu3 essere
sufficiente per facilitare quel cambiamento di perce%ione della realt" e di coloro che ci
circondano! che # gi" un grande risultato. Bos. come lo # rendersi conto di come e perch,
un gruppo lavori bene. /i lavora cio# sulla presa di consapevole%%a dei punti di for%a e di
debole%%a del gruppo e delle proprie modalit" di stare in gruppo.
Ei piace ricordare il motto che ho riportato allini%io "s#i al lar!o, $uori dall" a#%u" si#ur"
&a sta!ati d"l 'orto
1(
, perch, riassume il senso di questa proposta e sar" un puro caso
che proprio la prima scuola di forma%ione outdoor sia nata in un contesto marinarescoI.
41
Mongai M., Serendipit$% Istruzioni per luso, Ro+in Edizioni, 2001.
1%
A. De Marziani, G.Paolino, Fuori dalle aule, fuori dagli schemi, Franco Angeli, Milano, 2002, p.41.
=
Bredo che la barca a vela sia qualcosa di pi& di un semplice sport! almeno cos. # stato ed
# tuttora per me0 # un modo di essere! di pensare! di fare che guarda verso ori%%onti
sempre nuovi! verso mete e porti da conoscere! che invita a uscire dai propri angusti spa%i
che certamente se da un lato sono rassicuranti! dallaltro sono per3 stagnanti. 5 un invito
infine a vivere dei valori che oggi vanno riscoperti perch, sono quei valori che ci
permettono di crescere come persone in un rapporto armonico con gli altri e con
lambiente che ci circonda.
/econdo la mia esperien%a personale e professionale! ritengo quindi che la metodologia
outdoor! in senso lato! includendo tutte le tipologie di esperien%e a contatto con la natura e
che utili%%ano la metafora sportiva
49
! debba essere rivalutata oggi come strumento
formativo! alla luce dei suoi presupposti epistemici e di metodo! poich, # in grado di
trasmettere quellatteggiamento mentale! operativo necessari ad affrontare le sfide del
futuro )imparare ad apprendere dalla propria esperien%a*! di sviluppare una maggiore
consapevole%%a sul proprio stile personale di apprendimento! sulle proprie modalit" di
acquisi%ione di competen%e! e in generale di promuovere la crescita personale negli
individui.
O!!"#T$ %"$ &'OT()O#$*T$
Ciporto qui solo alcune considera%ioni dellesperien%a vissuta da alcuni partecipanti
ringra%iandoli per i loro contributi pre%iosi e che danno valore a quanto appena esposto
It"r"ssat" l)"s'"ri"*a+ a,",o paura all)ii*io &a i #o&'a!i &i -ao dato sicurezza
" #os. #r"do di a,"r" ,ito la s$ida di salir" su ua /ar#a0
Da,,"ro "&o*ioat" " di,"rt"t"+ #r"d",o di $ar" ua fiuraccia &a -o s"tito l)aiuto
d"i #oll"!-i " il !isai" #-" 'ro,a,o all)ii*io 'iao 'iao 1 s#"&ato02
S"to di a,"r i&'arato %ual#osa da %u"sta "s'"ri"*a a#-" s" "ro sce##ic" all)ii*io03
"&o*ioat"22 44
5o ,ito la sfi!a #o &" st"ssa di su'"rar" la &ia se!e$#arie#%02&
49
9alerio M, Luso della metafora nellOutdoor Training, :For;, n.$4($$, Franco Angeli, Milano, 200%.
J
Ero curi"sa " &i -a dato u s"so di 'i(er#%+ "ro ti&orosa ii*ial&"t" di $rot" ad ua
situa*io" uo,a " peric"'"sa &a -o s"tito laiu#" d"l !ru''o22
P"sa,o di a,"r" 'aura d"ll)a#%ua " d"ll)i$s#a(i'i#% d"lla /ar#a, &a %uado &i soo
tro,ato "lla situa*io" )" reai#" " o -o 'i6 a,uto 'aura ,i#"do #os. u &io ti&or"+
#os. $a#"do '"so di a,"r" dato il &io c"$#ri(u#"02 '
Le parole che ho eviden%iato sono per me significative perch, danno il senso e la misura
delle emo%ioni e dei comportamenti che entrano in campo quando si affrontano delle
esperien%e nuove e impegnative. B# la paura di non farcela a superare la prova o di fare
una figuraccia di fronte agli altri0 a ci3 si aggiunge lo scetticismo e il disagio delle situa%ioni
nuove! instabili! che si percepiscono come pericolose per s# e che ci possono bloccare
nellagire. Ea se riconosciamo il valore della sfida! limportan%a del gruppo! se ci diamo il
permesso di essere curiosi e liberi di sperimentare le situa%ioni! allora ci3 che poteva
essere un impedimento! un vincolo pu3 trasformarsi in risorsa a cui attingere per reagire e
offrire cos. il nostro contributo.
+$+L$O)'(,$(-
Avallone >.! Psi#olo!ia d"l la,oro " d"ll" or!ai**a*ioi! Barocci 5ditore! Coma! 1F44.
Eorelli @.! Keber B.! Passio" " a''r"di&"to! Caffaello Bortina 5ditore! Eilano! 4AA=.
A cura di Bolucci >.+.! Bolombo E.! Eontali L.! La ri#"r#a7 it"r,"to! :l Eulino! Lologna!
1FF?.
Cotondi E.! For&a*io" outdoor3a''r"d"r" dall)"s'"ri"*a! >ranco Angeli! Eilano! 1FF9.
De Ear%iani A.! +aolino G.! Fuori dall" aul", $uori da!li s#-"&i! >ranco Angeli! Eilano!
1FF1.
Quaglino G.! Far" For&a*io", :l Eulino! Lologna!4A?<.
/cardicchio A.B.! Outdoor Traii! " $or&a*io" auto/io!ra$i#a! in Civista di 5daforum!
1FF?! nM41.
A cura di Laglini L.! Ca&/iar" #o #r"ati,it83 la $or&a*io" outdoor, +hasar 5di%ioni!
>iren%e! 1FF?.
Avallone >.! Psi#olo!ia d"l la,oro " d"ll" or!ai**a*ioi! Barocci 5ditore! Coma! 1F44.
?
Liggio G.! Outdoor Traii!3 uo stru&"to di s,ilu''o idi,idual" " or!ai**ati,o! 5di%ioni
Kappa! Coma! 1FF?.
Nalerio E! L)uso d"lla &"ta$ora "ll)Outdoor Traii!! '>or(! n.<96<<! >ranco Angeli!
Eilano! 1FF2.
Ainsberg A.! S-a#9l"to3 l"ad"rs-i' L"ssos $ro& Atar#ti#a! i@niverse! -ew Oor;! 1F4F.
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