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ADESIONE DEL FORUM SINISTRA EUROPEA ALPE ADRIA

Postato da cardazzo - 2007/09/12 19:33


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IL FORUM DELLA SINISTRA EUROPEA ALPE ADRIA


ADERISCE AL FORUM DELLA SINISTRA VENETA

Il Forum della Sinistra Europea “Alpe Adria”, aderisce e intende partecipare attivamente all’iniziativa di studio e
approfondimento promossa congiuntamente dai Gruppi regionali del PRC, PdCI, Verdi e Sinistra Democratica del Veneto.
Un approfondimento delle contraddizioni prodotte dal modello di sviluppo capitalistico e delle difficili condizioni in cui
versa la sinistra di alternativa deve avere come scopo il facilitare la costruzione di una cultura politica comune,
propedeutica alla definizione dei terreni unitari di iniziativa concreta.

Dicono in molti che il nord est è luogo di laboratorio, dove la “piattaforma capitalistica” compete dall’interno dei processi di
globalizzazione e però convive con il capitalismo straccione alla mercè delle Banche e delle Finanziarie, dove troppe
imprese hanno legato le loro fortune ai bassi salari, alla negazione dei diritti, precarietà al lavoro nero e al massacro
ambientale; dove la precarietà non riguarda solo il contratto di lavoro ma l’intera esistenza diventando sistema,
costringendo i territori all’infrastrutturazione selvaggia, allo spreco delle risorse naturali, con la distruzione delle condizioni
materiali di vita al totale distacco e disorientamento territoriale delle proprie comunità, spinte di conseguenza a ricerche
impossibili della propria identità e delle proprie radici; comunità che non vedono più nella politica lo strumento per il
cambiamento, non riescono nemmeno più a percepire i luoghi delle decisioni, rifugiandosi in una logica preculturale di
diffidenza, paura, ferocia, dove anche la democrazia viene ritenuta ostacolo e minaccia.
Luoghi fondati sull’esclusione, dove la diversità, accompagnata dalla competizione, diventa differenzialismo, ideologia
dell’odio per il diverso che non è più solo lo straniero (e noi siamo tra gli stranieri) ma arriva fin dentro le famiglie .
Luoghi dove una destra pericolosa ha praticato la secessione fisica dal resto del paese, diventando blocco egemone
generalizzato, disarticolando le vecchie appartenenze di classe, persino marginalizzando i settori solidaristici della
chiesa, oggi estromessi dalle parrocchie per far posto alla Compagnia delle Opere, ad un rinvigorito Opus Dei e
tradizionalismi di ogni risma.
Terre e genti che guardano alla sinistra con diffidenza e dove il nostro inadeguatissimo contributo per tenere aperto un
stretto sentiero per un percorso di cambiamento, non trova certo giovamento dallo scarso interesse dei partiti nazionali
della sinistra - evidentemente incapaci di comprendere le dinamiche del nord del paese - e dalla partecipazione ad un
governo ostile.
Citiamo cose ben note come la decisione di concedere l’autorizzazione alla realizzazione della nuova base USA al Dal
Molin a Vicenza, o ai voleri dei grandi potentati economici che intendono trasformare il famigerato Corridoio 5 e le altre
“grandi opere”, in una interrotta colata di capannoni, strade, centri commerciali, zone industriali, nuove urbanizzazioni,
discariche, inceneritori…. Centinaia e centinaia di milioni di metri cubi di cemento e tonnellate di veleni nell’aria, nell’acqua,
ovunque.
C’è da provare a recuperare una proposta che parli di autonomia politica di poteri reali dei soggetti sociali,
dell’autodecisione, dell’autogoverno, dell’ autodeterminazione delle comunità solidali, dentro nuovi principi di sovranità, di
identità, sposando a pieno la nuova idea di “patriottismo costituzionale”, non più legato all’idea nazionalista e coatta, bensì
fondato sui principi dell’universalità dei diritti e sul non mai approfondito a sufficienza tema dello sviluppo autocentrato,
dove sia la comunità locale a gestire e difendere il suo patrimonio ambientale sociale e culturale come proprio, e non di
altri poteri lontani ed invisibili, portato di sviluppo economico, sociale e culturale all’intera società italiana, europea,
mondiale.
C’è da ripensare alla centralità del lavoro buono, per una economia sostenibile, producendo una rottura culturale
indispensabile che demolisca il dominio dell’impresa partendo dalla riaffermazione che le persone non sono risorse,
merce, oggetti di consumo nei processi produttivi; che la natura e i beni comuni non sono a disposizione per essere
esauriti ed espropriati.
Ma c’è da colmare – e questo è oramai fuori dubbio – un ritardo enorme nella capacità di ascolto con il mondo dell’impresa
diffusa, delle microimprese, degli “imprenditori di se stessi”, dei settori dove le domande di lotta alla burocrazia, alle
inefficienze o la denuncia di livelli di autosfruttamento insostenibili non sempre risultano infondate.
Solo con passaggi forti come questi, anche in rottura con il “pensiero omologato di sinistra”, sfidando la destra, possiamo
pensare che anche per noi sia possibile ricostruire un ruolo per il pensiero e la politica di sinistra in grado di fuoriuscire
da sconsolanti schemi di continue e perdenti battaglie di difesa dove l’erosione economica, sociale, il degrado
dell’ambientale, della politica e della cultura vengono solo frenate e quando avviene !!
Partecipiamo quindi al “Forum della Sinistra Veneta” convinti che questo debba essere luogo aperto d’incontro per
l’insieme delle soggettività della sinistra.

FORUM SINISTRA EUROPEA


ALPE ADRIA
info: 0415256378
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