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C’era una strega, brutta e cattiva,


a fare i dispetti si divertiva,
a fare magie, le più tremende,
contro tutto e tutti, si intende!

Scende una notte dal suo pianeta,


vede la terra: “sarà la mia meta!”
pensa e ripensa e già progetta
sulla sua scopa un’atroce vendetta!

Per vendicare cosa non sa,


ma un buon motivo lo troverà!
Dopotutto è una vecchia befana
camuffata da strega nostrana!

Ecco, atterra, è notte fonda,


ride in cielo la luna rotonda,
e la terribile strega, contrariata,
la trasforma in una… frittata!!!

“terrestri, umani! Guardate lassù!


C’era la luna, non c’è più!
Questa notte mi divertirò,
BARABALINDI, BARABALO’!”

Ghigna, sogghigna, ed ora si appresta


a elaborare un piano, nella folta foresta,
e dove passa e punta le dita
ogni cosa bella –orrore!- è finita!

Alambicchi, formule, vapori,


combina e mescola parole e toponi!
e.. BARABALINDI, BARABALO’….
Che scherzo terribile vi giocherò!!

La formula è presto terminata,


nel cielo regna… la frittata…
il bosco, gli alberi, i fiori, i venti,
son diventati…stuzzicadenti!

Il gufo, le tortore, le rane, i pidocchi,


non crederete ai vostri occhi!
Son diventati figurine,
impacchettate nelle bustine!

Legge la strega con voce impetuosa,


-trema in cielo ed in terra ogni cosa-
“uomini, che tanto vi lamentate,
ditemi, cosa desiderate??!

La prima cosa che vi viene in mente,


soprattutto se inutile, se non serve a niente!
Che a nulla serva ma desiderabile,
un nuovo telefono o computer portatile.

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Avanti, chiedete, domandate!
Mobili, aerei, cioccolate!
Strumenti elaborati,
super computerizzati…

oggetti, cose, cose e oggetti


che per due giorni vi diletti!
BARABALINDI, BARABALO’
in quell’oggetto vi trasformerò!”

Ride, urla la fattucchiera,


la sua magia già si avvera!
Nelle città, in tutti i palazzi,
si odono strilli, son tutti pazzi!:

Intere famiglie, di quartieri e rioni,


son trasformati in televisori
con cento, mille, seimila canali
di telenovelas, telegiornali!

Bevitori trasformati in spumante,


auto a rate con teste e gambe,
oppure solo uomini a rate,
tutto dipende da che parte guardate.

Casalinghe/frullatore,
postini/pattini-a-motore,
ragionieri/calcolatori, donne/lavastoviglie
insonni imprigionati in enormi pastiglie!

Modelle schiacciate da gelati e panini,


impiegate in unghie colorate a pallini,
surfisti rapiti dai venti,
golosi in padelle antiaderenti.

Teste di bambini con abiti da re,


massaie/macchine-da-caffè,
ragazzi/stereo-ricevitore
in città regna il rumore.

E chi al momento dell’incidente


non desiderava proprio un bel niente??
E magari, innamorato,
stava contando i boccioli nel prato?

L’incantesimo della strega


la scappatoia non prevedeva…
ma c’è un bel prato, due passi in là,
appena fuori dalla città,

con bellissime distese di fiori,


di tutti i profumi, di tutti i colori!
Ed intrepide farfalle

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con le ali tatuate verdi e gialle.

E quel giovinello,
né brutto né bello,
né magro né grasso,
né alto né basso,

se ne stava sui fiori disteso


a contare le nuvole in cielo!
Perché una fanciulla l’ha guardato
e se n’è subito innamorato!

E torna in città con mazzi di fiori


profumati, per tutti gli amori!
E canta, corre a perdifiato,
ve l’ho detto, è innamorato!

Ma alle porte della città:


“fermi tutti! Alt! Chi va là!?”
Grida arcigna
la strega maligna.

“amo anche te, dolce donzella,


con qualche fiore saresti più bella!
E poi, che diamine, presto sorridi!
È così bello essere vivi!”

Detto e fatto i fiori le dona,


ma quella strega è cattiva, non buona!
E dei fiori ha grande terrore
perché sono simbolo d’amore!

Urla la strega inviperita,


“con quei fiori mi hai colpita!
BARABALINDI, BARABALO’
o scompaio subito, o morirò!”

Guardate tutti ora nel blu,


la frittata non c’è più,
c’è solo la luna
se chiudi gli occhi porta fortuna.

Tornan gli uomini nei loro letti,


tornano i gatti a ciarlare sui tetti,
i gufi, le tortore, le rane,
tornan nel bosco a chiacchierare.

Forse è stato un brutto sogno,


“però questa non te la perdono!”
Strilla la strega sulla scopa che va,
nell’infinito scomparirà.

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