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INTRODUZIONE
Dr.ssa Manuela FURLAN, Coordinatrice Master MeS
L’unica “valutazione” sarà relativa all’ evoluzione personale sui seguenti elementi
locus of control - stile di attribuzione (interno/esterno) rispetto alla responsabilità degli eventi
senso di autoefficacia – quanto mi sento in grado di poter raggiungere gli obiettivi che mi
prefiggo (autostima), conoscere le mia caratteristiche e pormi obiettivi raggiungibili
motivazione dell’agire
utilizzando la metodologia dell’analisi transazionale (http://it.wikipedia.org/wiki/Eric_Berne).
Analisi Transazionale: i fondatori e le origini, in breve
Al fine di comprendere in cosa consista l'Analisi Transazionale, e' doveroso fornire alcuni accenni su
chi sia stato il fondatore dell'Analisi Transazionale ovvero Eric Berne.
La sua formazione in psicoanalisi e il suo intento a costruire un nuovo approccio alla psicoterapia lo
portò ad elaborare nel 1957 uno dei suoi più famosi scritti: "Analisi Transazionale: un nuovo ed
efficace metodo di terapia di gruppo".
Dalla presentazione di questo scritto possiamo dire che l'Analisi Transazionale ha raggiunto nel
corso degli anni la maturità come disciplina e ha acquisito un'accettazione internazionale come
approccio professionale.
E' quindi possibile affermare che l'Analisi Transazionale possa oggi essere utilizzata in qualsiasi
campo in cui vi sia la necessità di capire le persone, i rapporti e la comunicazione.
Analisi Transazionale: i concetti fondamentali
Il nome "Analisi Transazionale" indica chiaramente qual'e' l'oggetto principale di questa teoria: la
"transazione" ovvero lo "scambio" che si verifica tra due individui che comunicano.
Più precisamente, con Transazione si vuole intendere qualsiasi scambio che avvenga fra due o più
persone: un dialogo e' una transazione, cosi come può esserlo, ad esempio, uno scambio di gesti di
affetto.
Nell'affrontare determinate situazioni, le persone, tendono a ripetere un "copione", ovvero le
esperienze vissute nell'infanzia, vengono continuamente riproposte come strategie operative, anche
se a volte si rivelino auto-lesioniste o dolorose.
Le persone infatti, tendono a seguire le strade già tracciate per sentirsi più sicuri, limitando la
possibilità di un pensiero divergente che riesca a trovare soluzioni a problemi vecchi e nuovi.
L'Analisi Transazionale e' quindi una teoria psicologica che studia l'individuo all'interno dell'ambiente
in cui vive, attraverso i comportamenti che manifesta.
Lo scopo di questa teoria della personalità e' quello di indagare i comportamenti dei soggetti in
relazione, comprendere le motivazioni per cui a volte si sente disagio ed individuare quali siano le
modalità più opportune per evitare il disagio e vivere, il più possibile, in armonia.
Per raggiungere questi obiettivi, l'Analisi Transazionale, scompone la struttura della personalità in tre
elementi distinti (stati dell'Io):
Il Genitore
Il Bambino
L'Adulto
Ognuno di questi stati di personalità si esprime, agisce ed entra in relazione con gli altri nelle diverse
situazioni in cui ci veniamo a trovare.
Lo stato "Genitore" e' costituito dall'insieme dei valori recepiti durante l'infanzia dai propri
educatori: genitori, insegnanti etc.
Lo stato "Bambino" rappresenta quella che possiamo definire la parte "spontanea", quella che
conserva memoria delle emozioni vissute durante l'infanzia: entusiasmo, meraviglia, ma anche
insicurezza e paura.
Lo stato "Adulto" invece, svolge il ruolo di mediatore fra gli altri due stati ed e', in sostanza, la
parte razionale.
Per individuare questi stati, vengono analizzate molte indicazioni, che comprendono le parole
utilizzate, il tono della voce e le espressioni del volto.
Essere consapevoli di quali siano gli stati dell'Io, dei ruoli giocati da noi stessi e dal nostro
interlocutore nelle diverse situazioni, ci permette di adattarci meglio ad esse, di recepire
correttamente il messaggio del nostro interlocutore e di rispondere in modo efficace.
http://www.psicocitta.it/psicologia-psicoterapia/analisi-transazionale.php
PENSO DI
ESSERE IN PROVO PAURA
PERICOLO
QUINDI
SCAPPO
I cicli di connessione fra pensieri – emozioni – comportamenti in ciascun individuo sono continui,
numerosi e contemporanei.
Uno stato dell'io si può descrivere come un sistema di emozioni e pensieri, che motivano dei
comportamenti; in altre parole, è un insieme di pensieri, emozioni e comportamenti organizzati in
modo coerente tra loro, che rispecchia le esperienze del passato o del presente di ciascun
individuo.
A partire dal presupposto che:
- ogni individuo adulto ha avuto dei genitori (oppure qualcuno in loco parentis)
- ogni individuo adulto normodotato è potenzialmente capace di un esame di realtà adeguato
- ogni individuo adulto è stato un tempo bambino
Berne teorizza la convivenza in ognuno di noi di tre stati dell'io, Genitore-Adulto-Bambino,e
propone un modello semplificato di lettura e interpretazione dei comportamenti transazionali:
ADULTO A ADULTO
Il comportamento individuale può essere causato direttamente da uno stato dell’io, oppure da una
correlazione fra diversi stati dell’io.
Lo stato di dialogo intrapsichico fra genitore e bambino interno può essere controllato e utilizzato
per gestire meglio le proprie emozioni allo scopo di ottenere meglio i propri scopi.
L’auto-analisi permette di “governare” i propri stati interni (e le proprie reazioni) nelle diverse
situazioni, di adattarsi più facilmente ad esse, di recepire correttamente il messaggio degli
interlocutori e rispondere in modo efficace.
Consente inoltre di "leggere" le transazioni sociali, incrementando quindi la capacità di gestire una
comunicazione efficace rispetto agli obiettivi prefissati.
Analisi della comunicazione interpersonale attraverso le tre leggi transazionali (l’unità della
comunicazione è costituita da un singolo stimolo-risposta):
1. COMUNICAZIONE COMPLEMENTARE
quando la risposta arriva dallo stato dell’io effettivamente interpellato la comunicazione può
proseguire a lungo (esempi: G−G / A−A / B−B / G−B)
2. COMUNICAZIONE INCROCIATA
quando la transazione avviene fra diversi stati dell’io la comunicazione subisce un’interruzione
e si innesta un cambiamento relazionale.
La utilizziamo ogni volta che vogliamo produrre o reagire ad un cambiamento anche in modo
istintuale (in reazione) oppure per attivare una negoziazione
3. COMUNICAZIONE ULTERIORE
quando il contenuto manifesto di una conversazione (sociale-verbale) e quello latente
(psicologico-non verbale) sono fra loro incongruenti.
Da notare che, in questo caso, fra i due livelli incongruenti prevale sempre il non verbale
(esempi: A−A livello sociale - G−B livello psico / A−A livello sociale - B−G livello psico)
All’interno di questa tipologia si distingue una modalità particolare, la COMUNICAZIONE
ANGOLARE, tipica della comunicazione manipolativa (settore vendite e pubblicità) o seduttiva.
Osservando un individuo, con un po' di pratica si può riscontrare agevolmente la presenza degli
stati dell'io, attraverso la lettura della postura, dello sguardo, della gestualità, del tono di voce, del
linguaggio usato.
PUBLIC SPEAKING
Parlate come volete, non potrete dire diverso da come siete (Emerson)
Tuttavia la propria modalità di comunicazione pubblica può essere migliorata… come dimostra la
grande tradizione della teoria retorica e della pratica oratoria, dai classici in poi…
http://it.wikipedia.org/wiki/Oratoria
PENSIERO
COMPORTAMENTO
Goleman Daniel – Intelligenza emotiva. Che cos'è, perché può renderci felici (Rizzoli, 1996)
Espedienti retorici:
struttura parallela: usare frasi che si ripetono e si assomigliano facilita la memorizzazione
We shall never surrender (Sir Winston Churchill alla Camera dei Comuni, 4 giugno 1940)
… noi non cederemo né mancheremo allo scopo. Andremo fino in fondo, combatteremo in Francia,
combatteremo sui mari e sugli oceani, combatteremo con fiducia crescente e forza crescente
nell’aria, difenderemo la nostra isola, costi quel che costi, combatteremo sui punti di sbarco delle
spiagge, combatteremo sui campi d’atterraggio, combatteremo nei campi e per le strade,
combatteremo sulle colline; non ci arrenderemo mai, …
http://www.univirtual.it/corsi/2001_II/tonussi/download/6_battaglia.PDF
triade: il pubblico è attratto dall’insieme di 3 elementi, sia come argomentazione sia come
ripetizione multipla
Logos è un elemento della triade istituita da Aristotele, che lo abbina a ethos e pathos ovvero,
tradotto in termini moderni, la triade che comprende soggettótema, fontémittente, destinatarióuditorio,
tutti finalizzati in vario modo a persuadere.
Tale processo, presuppone un dibattito in strutture governative a sfondo democratico, un dibattito
che, oltre a fondarsi su fatti reali, si costruisce attraverso le tecniche della retorica che, già con
Gorgia di Leontini, insegnavano a rendere più forte il discorso più debole. Argomentazioni che
avevano nella chiarezza dell'esposizione la loro prima arma per far presa sull'uditorio, ma che si
fondavano anche su tutta una gamma di espedienti mirati a rendere più incisivo il ragionamento e
ottenere il consenso dell'uditorio.
http://bmcr.brynmawr.edu/2008/2008-09-26.html
Un esempio notevole è il seguente sonetto tratto dai Rerum vulgarium fragmenta di Francesco
Petrarca, in cui l'antitesi è protratta per tutto il componimento: http://it.wikipedia.org/wiki/Antitesi
domande retoriche: molto utilizzate nel settore commerciale ma abbastanza desuete negli altri
contesti, da utilizzare con parsimonia
Gestualità:
posizione delle braccia
sguardo diretto
scaletta, anche semplificata, per scongiurare il rischio di amnesia
esplicitare lo stato d’animo
sotto stress non mettersi in apnea
Paraverbale:
interiezioni, intercalari, rumori e versi gutturali si tengono sotto controllo soltanto con l’esercizio e il
riascolto