la clorofilla è concentrata a livello dei cloroplasti, piccoli organuli che nelle piante sono posti nel
mesofillo, un tessuto della foglia. Ogni cellula ne contiene da 20 a 100.
Il cloroplasto è delimitato da due membrane, la membrana interna contiene una matrice fluida detta
stroma, contenente gli enzimi per la sintesi dei carboidrati.
Nello stroma c'è u terzo sistema di membrane dette tilacoidi che racchiude un lume tilacoidale.
I tilacoidi disposti in pile sono detti grana. Queste membrane sono coinvolte nella sintesi di ATP.
La clorofilla ed altri pigmenti si trovano sulla membrana tilacoidale, la clorofilla è composta di due
parti: la prima atta a catturare l'energia luminosa (l'anello porfirinico, simile al gruppo eme
dell'emoglobina con Mg invece che Fe) , la seconda serve per ancorarsi al tilacoide (lunga catena
idrocarburica idrofobica). La clorofilla assorbe nelle regione del blu e del rosso, mentre non assorbe
il verde che viene riflesso.
Esistono diversi tipi di clorofilla,i più importanti sono:
clorofilla a: inizia le reazioni luce dipendenti
clorofilla b: un pigmento accessorio, cambia un solo gruppo sull'anello porfirinico che sposta la
lunghezza d'onda della luce assorbita.
Altri pigmenti: carotenoidi: allargano lo spettro d'onda della luce assorbibile.
Reazione globale
Fase luminosa
Reazione complessiva:
Coinvolti due di unità fotosintitiche: Fotosistema I (P700, picco di assorbimento a 7oo nm)e
Fotosistema II (P680), la clorofilla ha normalmente un picco di assobimento a 660 nm, ma associata
a proteine antenna si sposta leggermente questo picco.
Quando una molecola di pigmento assorbe energia luminosa la passa al pigmento successio e via
via fino al centro di reazione (un complesso formato da clorofilla e proteine) fino ad un P700 o
P680, poi si ha il trasferimento dell'elettrone ad un lvl energetico più alto. L'elettrone può poi essere
ceduto ad un accettore primari che viene ridotto.
Trasposto ciclico
Il Fotosistema I è coinvolto anche nel trasporto ciclico di elettroni. Ciclico perché gli elettroni che
partono dal P700 tornano al P700. Come per il trasporto non ciclico gli elettroni che viaggiano
lungo la catena di trasporto perdono energia che serve per mantenere un gradiente protonico, che
poi verrà utilizzata per la sintesi di ATP (fotofosforilazione) ma non di NADPH perché gli elettroni
tornano al P700 (manca anche la fotolisi dell'acqua e la conseguente liberazione di ossigeno
molecolare). Il trasporto non ciclico non basta da solo per la fotosintesi in quanto serve il NADPH
per la riduzione dell'anidrite carbonica in carboidrati.
Fase buia
In queste reazioni l'energia degli ATP e dei NADPH è usata per formare molecole organiche
utilizzando come substrato l'anidride carbonica.
Via C4
Le piante che presentano questa via hanno un'anatomia caratteristica, possiedono le cellule della
guaina del fascio, che circondano strettamente i vasi della foglia. Le cellule del mesofillo sono
addossate alle cellule della guaina. La via ha luogo nel mesofillo mentre il ciclo di Calvin nelle
cellule della guaina del fascio.
Utilizzando la PEP-carbossilasi, un enzima con altissima affinità per l'anidride carbonica, si
catalizza la reazione tra anidride carbonica e fosfoenolpiruvato (PEP) formando ossalacetato.
In presenza di NADPH l'ossalacetato è convertito in un composto a 4 carboni, solitamente il malato.
Questo poi passa nelle cellule della guaina e viene decarbossilato in piruvato. Contemporaneamente
si riforma il NADPH:
La via CAM
Piante che vivono in ambiente xerico (estrememente asciutto) sono dette xerofite, hanno
modificazioni funzionali stomi che si chiudono al giorno per non perdere eccessiva acqua e aperti di
notte. Ma la chiusura degli stomi durante il giorno non permette loro il normale scambio gassoso
per la fotosintesi.
Si è sviluppato così il metabolismo acido delle crassulacee (CAM). Le piante CAM utilizzano la
PEP-carbossilasi per fissare l'anidride carbonica durante la notte, formando ossalacetato, che è
convertito in malato ed accumulato nei vacuoli. Durante il giorno la CO2 è estratta dal malato ed
entra nel ciclo di Calvin. Tutto questo avviene nel mesofillo fogliare.