Sei sulla pagina 1di 4

REGIONE LOMBARDIA VIII LEGISLATURA

CONSIGLIO REGIONALE ATTI 9140

PROGETTO DI LEGGE N. 0262

di iniziativa dei Consiglieri:

Benigni, Galperti, Tosi, Concordati, Oriani, Spreafico, Civati, Prina, Valmaggi, Sarfatti,
Cipriano,Viotto, Porcari, Bonfanti, Mirabelli, Squassina A., Pizzetti, Adamoli
________

Nuove norme per il controllo della spesa regionale

PRESENTATO IL 04/10/2007

ASSEGNATO IN DATA 10/10/2007

ALLA COMMISSIONE REFERENTE I


Relazione

Il corretto funzionamento delle istituzioni rappresentative è il primo elemento di valutazione di una


democrazia funzionante.
La possibilità che i rappresentanti dei cittadini liberamente scelti nelle rispettive tornate elettorali siano in
condizione di svolgere al meglio le proprie funzioni di legislatori o di amministratori, ossia di responsabili
del buon andamento della cosa pubblica è il “costo accettabile” della politica. Si può dire di più: i costi di
una buona amministrazione per un’istituzione funzionante possono essere un buon investimento per i
cittadini, per il territorio e il sistema socio economico quando i servizi offerti dalle strutture pubbliche
aiutano il progresso e lo sviluppo, sono effettivamente da supporto per le esigenze dei vari soggetti sociali,
per le imprese, per le famiglie, per le persone che devono intraprendere attività o svolgere funzioni e
servizi.
Non sempre le istituzioni e le pubbliche amministrazioni sono riuscite a corrispondere a questa missione,
oggi più che in altri periodi la distanza tra le istituzioni pubbliche – la politica – e il cittadino aumenta e
sempre più l’indifferenza si va trasformando in insofferenza verso l’inefficienza, la mancanza di
trasparenza e i privilegi che si annidano nelle istituzioni pubbliche.
Il Paese è chiamato, nel contesto europeo e globale, a sfide sempre più impegnative. Il confronto con gli
altri sistemi paesi competitivi è impietoso nei confronti delle nostre inefficienze e nella stratificazione di
caste con privilegi. La struttura corporativa del nostro sistema paese innerva l’intera società. La cartina di
tornasole è plasticamente rappresentata dalle liberalizzazioni tentate dal ministro Bersani. Quando si cerca
di introdurre in un comparto regole concorrenziali che possono aumentare l’efficienza, aumentare la libertà
di scelta ed anche ridurre i costi la corporazione si chiude a difesa dello status quo.
All’indomani della denuncia sui “Costi della politica” o della “casta” il sistema politico-istituzionale rischia
di essere trascinato nella stessa sindrome e rinunciare alla sua funzione di direzione del Paese sia attraverso
una coraggiosa autoriforma sia perseguendo con determinatezza la strada delle riforme della società che
aiutano il Paese, le sue imprese, le sue comunità nella competizione globale e nel miglioramento della
qualità della vita.
Autoriforma non può essere né il tentativo tartufesco di dissimulare il problema negando che all’interno del
sistema politico e istituzionale non esistano privilegi alcune volte intollerabili né quello demagogico di una
generale palingenesi proiettata nel futuro in attesa della quale non è possibile fare alcunché. L’autoriforma
deve essere guidata dalla capacità ridare un ruolo effettivo e confini certi ai compiti e i costi della politica e
quelli dell’amministrazione rendendoli trasparenti e confrontabili con gli altri sistemi democratici.
Compito che ci aspetta qui ed ora con azioni concrete che rimettano in linea le macchine pubbliche, gli
amministratori e le strutture perlomeno da subito con le stesse cose che il Governo chiede ai comuni
cittadini: la giustificazione della spesa, il rispetto del patto di stabilità e il contenimento della spesa
corrente.
Per quanto riguarda il funzionamento dei gruppi consiliari la proposta che viene avanzata è semplice:
1. il blocco della spesa al 31- 12- 2006
2. la sua riduzione del 10%
3. il suo ancoraggio per il futuro al patto di stabilità interno sulla spesa per il personale
4. misure per ridurre il numero dei gruppi costituiti in Consiglio regionale.
Nuove norme per il controllo della spesa regionale

Alla legge regionale n. 21 del 7 settembre 1996 l’articolo 27 è così modificato:


Articolo 27 - Segreterie gruppi consiliari
1) Per le funzioni di cui al secondo comma dell’articolo 14 dello Statuto della regione i gruppi consiliari si
avvalgono di unità organizzative denominate segreterie e staff, l’Ufficio di presidenza assicura le risorse
finanziarie necessarie per il loro funzionamento.
2) Ai fini della determinazione dell’importo massimo dello stanziamento per le funzioni di cui al comma 1,
l’Ufficio di presidenza individua il costo complessivo, inclusi gli oneri previdenziali e assistenziali,
sostenuto per il funzionamento delle segreterie dei gruppi consiliari per l’anno 2006 ridotto del 10%
e ne determina la percentuale in rapporto alla spesa complessiva del personale del Consiglio regionale. Tale
valore percentuale corretto automaticamente con le variazioni derivanti dall’osservanza del patto di stabilità
interno sui costi del personale, diventa la base di calcolo per la determinazione dell’importo massimo dello
stanziamento assegnabile.
3) Il personale addetto alle segreterie dei gruppi consiliari è individuato esclusivamente tra i dipendenti
regionali. Quando l’incarico è conferito a dipendenti regionali, la sottoscrizione del contratto a tempo
determinato comporta la novazione del rapporto di lavoro in atto. Alla cessazione del contratto a tempo
determinato, salvo che quest’ultima sia dovuta a giusta causa di licenziamento, il dipendente è riassunto
automaticamente nella posizione giuridica in godimento prima della sottoscrizione del contratto a termine,
con conservazione dell’anzianità complessivamente maturata ai fini del trattamento giuridico, economico,
di quiescenza e di previdenza. Ai fini dell’applicazione del presente comma il personale dipendente dalla
Giunta regionale, dal Consiglio regionale e da enti e da aziende dipendenti dalla regione si considera
dipendente dal medesimo ente.
4) Le segreterie sono dirette da un funzionario o da un dirigente in rapporto alle dimensione del gruppo
consiliare, individuato dal Capogruppo. Il responsabile della segreteria su indicazioni del Capogruppo
organizza e dirige l’attività delle segreteria; su disposizioni del Capogruppo organizza lo Staff.
5) Fermo restando il limite di spesa derivante dall’applicazione del comma 2, può essere acquisito personale
esterno all’amministrazione regionale con contratto di diritto privato a tempo determinato, ivi compreso il
contratto di collaborazione professionale; il trattamento economico viene stabilito in relazione alle
prestazioni professionali; gli oneri previdenziali e assistenziali sono a carico del bilancio regionale.
6) Per le attività istruttorie nelle materie di competenza regionale ai fini della propria attività i gruppi consiliari
si avvalgono degli staff acquisiti all’esterno del personale della Regione attraverso apposite agenzie o con
rapporti di consulenza secondo le modalità disciplinate con proprio regolamento dal Consiglio regionale, di
cui al successivo comma 7.
7) Le risorse sono assegnate ai gruppi secondo le seguenti modalità:
a. All’inizio della legislatura regionale si determina il numero dei gruppi costituiti, per ogni gruppo
si assegna la somma di 50 mila euro;
b. La parte restante della somma individuata, ai sensi del comma 2 sottratta la quota una tantum
assegnata ai gruppi costituiti, viene divisa per il numero dei consiglieri componenti il Consiglio,
il quoziente così ottenuto viene moltiplicato per il numero di consiglieri di ogni gruppo e
assegnata ai gruppi secondo rispettiva consistenza numerica.
8) Ulteriori determinazione per il funzionamento delle attività dei gruppi, funzioni e compiti delle segreterie e
degli staff, assegnazioni delle risorse strumentali e degli spazi, sono determinate con regolamento adottato
dall’Ufficio di presidenza.
9) Le presenti disposizioni si applicano a decorrere dalla prossima legislatura, all’atto dell’emanazione del
regolamento dell’Ufficio di presidenza di cui al comma 8.

Alla legge regionale n. 21 del 7 settembre 1996 dopo l’articolo 27 è aggiunto l’art. 27 bis
Articolo 27 bis Azioni a sostegno della riduzione del numero dei gruppi consiliari

10) Fino allo scadere della presente legislatura regionale allo scopo di favorire i comportamenti che riducono la
frammentazione e razionalizzano le attività degli attuali gruppi consiliari si consente, in deroga alla l.r.
21/96 che qualora più gruppi confluiscano in un medesimo gruppo al nuovo gruppo da essi costituito sono
assegnate le risorse determinate ai sensi dell’articolo 27 della l.r. 21/96 già attribuite ai rispettivi gruppi di
provenienza.
11) Legge regionale 21/96 la tabella di cui al comma 3, al rigo 8, colonna 1, il numero 23 è sostituito dal
numero 20; al rigo 9, colonna 1, il numero 24 è sostituito dal numero 21.
12) Per realizzare le finalità del comma 558 e nel rispetto dei commi dal 655 al 695 della legge finanziaria 2007
la Giunta regionale e l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale con successivi atti disciplinano le
modalità di attuazione. Può avvalersi delle procedure di cui al presente comma solo il personale in servizio
a tempo determinato da almeno 10 anni.

Potrebbero piacerti anche