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REGIONE LOMBARDIA VIII LEGISLATURA

CONSIGLIO REGIONALE ATTI 4202

PROGETTO DI LEGGE N. 0148


di iniziativa dei consiglieri regionali:

Concordati, Viotto, Tosi, Squassina A., Oriani, Benigni, Cipriano,


Civati, Mirabelli, Pizzetti, Porcari, Valmaggi, Galperti, Gaffuri, Spreafico.

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Tracciabilità delle produzioni agroalimentari e istituzione


dell'Agenzia per la Sicurezza Alimentare

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PRESENTATO IL 27/03/2006

ASSEGNATO IN DATA 05/04/2006


ALLA COMMISSIONE REFERENTE III
ALLA COMMISSIONE CONSULTIVA IV e II
PROGETTO DI LEGGE

“TRACCIABILITÀ DELLE PRODUZIONI AGROALIMENTARI E ISTITUZIONE DELL’AGENZIA


PER LA SICUREZZA ALIMENTARE”

Di iniziativa dei Consiglieri: Gianfranco Concordati

Antonio Viotto

Stefano Tosi

Arturo Squassina

Ardemia Oriani

Giuseppe Benigni

Marco Cipriano

Giuseppe Civati

Franco Mirabelli

Luciano Pizzetti

Carlo Porcari

Sara Valmaggi

Guido Galperti

CODICE PDL/«Numero_Atto»
RELAZIONE

Al fine di garantire la sicurezza degli alimenti è essenziale assicurarne la tracciabilità.

Il legislatore comunitario, con il Reg. CE 178/2002, nell’ambito dei principi generali della legislazione
alimentare, ed in attuazione dell’indirizzo di riforma già da tempo programmato nel Libro bianco sulla
sicurezza, ha dettato il sistema di tracciabilità obbligatoria a decorrere dal 1 gennaio 2005 (art. 18 e 65) ed ha
stabilito l’istituzione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (art. 22).

Risulta pertanto indispensabile adeguare le strutture e le norme regionali al disposto comunitario, affinché al
comparto agroalimentare lombardo, a un anno dall’entrata in vigore della norma comunitaria, sia fornito il
supporto e il coordinamento necessario alla completa attuazione della legge.

A tal fine si ritiene strategica l’istituzione di un’Agenzia regionale per la sicurezza alimentare che non solo
agisca da interfaccia con la struttura comunitaria (e nazionale se istituita), ma sia anche in grado si svolgere a
livello regionale:
• le attività di informazione, formazione e promozione in materia di sicurezza alimentare rivolte ai
consumatori, al mondo agricolo in senso lato e al settore tecnico;
• le attività necessarie alla valutazione del rischio e al coordinamento dei i controlli in materia di sicurezza
alimentare (a oggi demandati esclusivamente alla D.G. Sanità);
• la gestione di una banca dati che raccolga tutti i dati relativi ai controlli effettuati in materia di qualità,
sicurezza e tracciabilità dei prodotti;
• le attività di ricerca e monitoraggio in materia di tracciabilità.

A ben vedere, ferma restando la validità e la condivisibilità dei principi espressi dalla norma comunitaria, è
necessario rilevare che la definizione data di tracciabilità di filiera è troppo generica e, quindi, necessita di una
specificazione allo scopo di precisarne i tratti, rendendola realmente efficace e in gradi di conseguire realmente
gli obiettivi che si prefigge.

La tracciabilità di filiera, così come definita dal Regolamento (CE) n. 178/2002, prevede solo che siano
identificati tutti i soggetti fornitori di una determinata impresa, ma la presenza di tale documentazione non
consente di stabilire con la necessaria precisione quali fornitori abbiano contribuito alla produzione e alla
confezione di una determinata unità di prodotto (lotto). Questa informazione è invece indispensabile se si
vogliono individuare tutti gli operatori a monte e a valle della filiera per ogni singola unità di prodotto; la
tracciabilità delle singole unità di prodotto è l’unica veramente in grado di assicurare la tutela del consumatore,
in quanto è la sola che consente di effettuare ritiri rapidi e mirati in caso di insorgenza di rischi per la salute,
derivanti da contaminazione degli alimenti, ed permette anche l’effettiva trasparenza che sta alla base della
tutela della salute pubblica e dei consumatori.

Per raggiungere questo risultato occorre riferire la tracciabilità non genericamente alla produzione di
un’azienda, bensì alla produzione di ogni singola unità di prodotto; solo procedendo in questo modo è possibile
individuare i soggetti che hanno contribuito alla formazione ed alla commercializzazione di un’unità di prodotto
materialmente e singolarmente identificabile e identificato per questo si parla di tracciabilità di filiera di
prodotto.

CODICE PDL/«Numero_Atto»
Accanto all’adozione di sistemi atti ad assicurare la tracciabilità dei prodotti è opportuno e strategico supportare
l’adozione, a titolo volontario, di sistemi in grado di assicurare la qualità delle produzioni agricole sia in termini
di qualità intrinseca del prodotto (intesa anche come igeneicità, salubrità, caratteristiche nutracemiche, ecc.),
che in senso più lato riferito all’utilizzo di metodi di “produzione” rispettosi dell’ambiente e dell’etica.

Per questo si ritiene di prevedere l’erogazione di contributi a fondo perduto (concedendo un contributo pari al
50% della spesa ammessa fino ad un massimo di 100.000 € di contributo pubblico in tre anni) alle aziende,
facenti parte di una filiera di prodotto certificata, che adottino sistemi di qualità e/o effettuino controlli igienico
sanitari o qualitativi, non espressamente richiesti dalla normativa vigente.

Articolo 1 - Obiettivi

Assicurare una maggiore sicurezza degli alimenti e garantire ai consumatori una maggiore tutela e informazione
inerenti la provenienza, l’elaborazione e la qualità dei prodotti alimentari.

Articolo 2 - Istituzione dell’Agenzia regionale per la sicurezza alimentare

Istituisce l’Agenzia regionale per la sicurezza alimentare (ente di diritto pubblico, dotato di autonomia
amministrativa, organizzativa, tecnica e contabile) che svolge compiti di: informazione, formazione e
promozione in materia di sicurezza e qualità delle produzioni, raccordo con l’Autorità europea e l’Autorità
nazionale, valutazione del rischio e coordinamento dei controlli (gestendone la relativa banca dati) e attivazione
delle attività di ricerca e monitoraggio.

Articolo 3 - Organi dell’Agenzia

Definisce gli organi di governo dell’Agenzia.

Articolo 4 - Organizzazione dell’Agenzia

Definisce la struttura organizzativa dell’Agenzia

Articolo 5 - Caratteristiche dei Sistemi di tracciabilità

Identifica le norme UNI 10393 e UNI 11020 come quelle in grado di garantire la tracciabilità di filiera di
prodotto.

Articolo 6 - Definizioni

Fornisce una definizione precisa e univoca dei termini lessicali che sono utilizzati per la definizione della
tracciabilità.

CODICE PDL/«Numero_Atto»
Articolo 7 - Introduzione di sistemi di qualità

Identifica i sistemi di qualità per l’adozione volontaria dei quali la Regione Lombardia concede contributi alle
aziende.

Articolo 8 - Beneficiari

Identifica nelle imprese che fanno parte di una filiera, regolarmente certificata in termini di tracciabilità, i
beneficiari dell’aiuto.

Articolo 9 - Tassi e massimali di contribuzione

Individua nel 50% della spesa ammessa il tasso di contribuzione erogabile e stabilisce in 100.000 € (in tre anni)
il contributo massimo per azienda e in 800.000 € il massimo erogabile per progetti di filiera che coinvolgono
più aziende.

CODICE PDL/«Numero_Atto»
Tracciabilità delle produzioni agricole e agroalimentari
e istituzione dell’Agenzia per la sicurezza alimentare

Articolo 1 - Obiettivi

1. Al fine di assicurare una maggiore sicurezza degli alimenti e garantire ai consumatori una maggiore tutela e
informazione inerenti la provenienza, la trasformazione la qualità dei prodotti alimentari la Regione
Lombardia:
 istituisce l’Agenzia regionale per la sicurezza;
 definisce le caratteristiche dei sistemi di tracciabilità, al fine di rispondere a quanto disposto dall’art.
18 del Regolamento (CE) 178/2002;
 istituisce politiche di incentivazione per l’adozione di sistemi che garantiscano la qualità, diretta e
indiretta, dei prodotti agroalimentari.

Articolo 2 - Istituzione dell’Agenzia regionale per la sicurezza alimentare

1. E’ istituita l’Agenzia regionale per la sicurezza alimentare di seguito denominata “Agenzia”, quale ente di
diritto pubblico, dotato di autonomia amministrativa, organizzativa, tecnica e contabile.

2. L’Agenzia svolge i seguenti compiti:


• promuove azioni di informazione a favore dei consumatori, in accordo con il Comitato regionale previsto
dalla legge n°6 del 3 giugno 2003, e degli operatori del settore agricolo e agroalimentare in materia di
sicurezza, igiene e qualità degli alimenti;
• coordina le attività inerenti la promozione e il sostegno in materia di sicurezza alimentare e certificazione
delle produzioni agricole e agroalimentari;
• costituisce il raccordo a livello regionale con l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare;
• assicura, a livello regionale, lo svolgimento delle attività necessarie alla valutazione del rischio, anche
attraverso la collaborazione con altre istituzioni pubbliche (Università, IZS, Ospedali, ASL, ARPA, ARAL,
APA, enti locali, ecc.);
• coordina i controlli in materia di sicurezza alimentare attraverso: la programmazione dei controlli,
l’individuazione delle procedure e la definizione delle modalità di raccolta dei dati di attività;
• gestisce la banca dati regionale che raccoglie tutti i dati relativi ai controlli effettuati dagli organi di
controllo pubblici e privati (effettuati dai produttori);
• coordina le iniziative di formazione in materia di qualità, controllo e sicurezza alimentare;
• monitora l’evoluzione normativa e tecnica in materia di qualità di sistemi dei tracciabilità e qualità;
• svolge attività di ricerca e monitoraggio, anche tramite l’affidamento a soggetti terzi, in materia di
tracciabilità e di qualità, con particolare riferimento alla valorizzazione delle produzioni locali, e sicurezza
alimentare.

Articolo 3 - Organi dell’Agenzia

1. Sono organi dell’Agenzia:


 il presidente, che è il legale rappresentante
 il consiglio di amministrazione composto da 8 membri aventi comprovata professionalità e adeguata
esperienza nei settori di competenza dell’Agenzia, designati dal Consiglio Regionale, garantendo la
presenza di rappresentati delle Associazioni agricole e dei produttori, dei Consorzi, delle

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Cooperative e delle Associazioni dei Consumatori. La definizione dello statuto e delle norme che
regolano l’attività del Consiglio di Amministrazione è demandata ad un atto della Giunta Regionale;
 il collegio dei revisori, composto da tre membri, designati dal Consiglio Regionale.

Articolo 4 - Organizzazione dell’Agenzia

1. L’Agenzia costituisce la struttura organizzativa, delle risorse umane, tecniche, strumentali e strutturali di cui
dispone la Regione, finalizzate alla sicurezza alimentare.

2. La Giunta Regionale con apposita determinazione assegna il personale per il suo funzionamento.

Articolo 5 - Caratteristiche dei Sistemi di tracciabilità

1. Una produzione può definirsi garantita da un sistema di tracciabilità di filiera di prodotto quando
l’intera filiera, dalla produzione alla commercializzazione adotta procedure conformi alla norma UNI
10393 “Sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari” e UNI 11020 “Sistema di
rintracciabilità nelle aziende agroalimentari”.

2. La conformità a tali sistemi deve essere attestata da parte di organismi accreditati dal Sistema Nazionale per
l’accreditamento degli organismi di certificazione (SINCERT).

Articolo 6 - Definizioni

Alimento (derrata alimentare o prodotto alimentare): qualsiasi sostanza o prodotto trasformato,


parzialmente trasformato o non trasformato destinato ad essere ingerito dagli esseri umani.

Impresa alimentare: ogni soggetto pubblico o privato, con o senza fini di lucro, che svolge una qualsiasi delle
attività connesse ad una delle fasi di raccolta/produzione, trasformazione, confezionamento,
distribuzione/commercializzazione degli alimenti.

Operatore del settore alimentare: la persona fisica o giuridica responsabile di garantire il rispetto delle
disposizioni e della legislazione, alimentare e sanitaria, nell'impresa alimentare posta sotto il suo controllo.

Filiera agroalimentare: insieme definito delle imprese alimentari con i relativi flussi materiali che concorrono
alla raccolta, produzione, trasformazione, confezionamento, distribuzione e commercializzazione di un prodotto
alimentare.

Consumatore: il consumatore finale di un prodotto che non lo utilizzi nell’ambito di un’operazione o attività
d’impresa alimentare.

Tracciabilità: la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento attraverso tutte le fasi dalla
produzione alla commercializzazione.

Sistema di tracciabilità: insieme organizzato che consente la tracciabilità all’interno di una filiera agricola e
agroalimentare.

CODICE PDL/«Numero_Atto»
Tracciabilità della filiera di prodotto: la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di ogni unità di
prodotto, materialmente e individualmente identificato e identificabile, all’interno di una filiera agricola e
agroalimentare.
La tracciabilità di filiera di prodotto implica quindi la gestione del sistema di tracciabilità non per prodotto, ma
per lotto di prodotto in ogni fase della filiera, in modo che sia sempre possibile l’identificazione dei soggetti che
sono intervenuti nel processo di produzione, trasformazione, confezionamento, distribuzione e
commercializzazione del prodotto.
Al fine dell’applicazione di un sistema di tracciabilità della filiera di prodotto il sistema stesso deve essere
riferito alla filiera agricola e agroalimentare completa e non a segmenti, per quanto rilevanti o preminenti, della
stessa.

Lotto: consiste in una quantità omogenea di prodotto del medesimo genere, da cui sia possibile prelevare
campioni statisticamente significativi per la valutazione delle caratteristiche del prodotto medesimo.

Articolo 7 - Introduzione di sistemi di qualità

1. Al fine di raggiungere gli obiettivi di cui all’art. 1, punto 3, la Regione Lombardia finanzia progetti di filiera
finalizzati a:

• Adozione di sistemi di qualità, anche finalizzati all’identificazione territoriale delle produzioni;


• Avvio di sistemi di valutazione igienico-sanitarie e qualitative delle produzioni, con standard superiori a
quelli richiesti dalla vigente normativa in materia;
• Applicazione certificata di norme di tutela dell’ambiente e del paesaggio e/o di norme etiche e sociali;

Articolo 8 - Beneficiari

1. Possono beneficiare dei finanziamenti di cui all’art. 7 le imprese agricole e agroalimentari facenti parte di
una filiera che abbia adottato sistemi di tracciabilità di filiera di prodotto, certificati o in fase di
certificazione.

Articolo 9 - Massimali di contribuzione

1. Il contributo, di cui all'art. 7, è pari al 50% della spesa ritenuta ammissibile, fino a un massimo di
100.000 € di contributo tre anni per singola impresa facente parte della filiera, il contributo
complessivo nel caso di progetti coordinati di filiera che interessino più aziende non può superare i
800.000 €, nel rispetto di quanto disposta dal Regolamento (CE) n. 1/2004 relativa all’applicazione
degli articoli 87 e 88 del Trattato CE in materia di aiuti di Stato a favore delle piccole e medie
imprese nel settore agricolo.

2. La Giunta Regionale, sentita la Commissione Consigliare competente, definisce le disposizioni di


attuazione per l’erogazione dei finanziamenti con apposito regolamento.

Articolo 10 - Norme finali

1. Gli effetti della presente legge decorrono dal giorno della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale delle
Regione.

CODICE PDL/«Numero_Atto»
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