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PRESIDENZA DEL
CONSIGLIERE SEGRETARIO CHIEPPA
PRESIDENTE
PLACIDO Roberto
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con molta attenzione gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto e
quello dell'Assessore Bairati.
Il punto non è tanto quello di entrare nel merito dell'autonomia del Politecnico rispetto
alle scelte operate, quanto ciò che è previsto dall'accordo, citato dall'Assessore Bairati, di
consultazione – mi si perdoni la terminologia non corretta - fra le istituzioni prima di decidere
su talune materie.
Rilevo, con molta cordialità e grande sorpresa, che negli interventi dei colleghi trova
spazio la difesa territoriale delle sedi: ero convinto che i colleghi dovessero parlare di sedi
universitarie, e non della "continuazione dell'istituto tecnico o del liceo classico o di quello
scientifico".
Ritengo che non sia solo una questione economica, come precisava anche il Consigliere
Giovine. Tuttavia non possiamo dimenticare che le risorse per la didattica di 2.500 studenti di
tutte le sedi distaccate o decentrate ammontano a 16 milioni di euro - con un costo annuo di
6.400 euro pro capite - mentre per i 25.000 studenti di Torino ammontano a 38.400.000 euro,
circa 1.536 all'anno, oltre quattro volte in meno!
Quindi, al di là dell'aspetto finanziario, dovremmo valutare serenamente se vogliamo la
"continuazione del liceo classico, di quello scientifico o dell'istituto tecnico" o un'università di
qualità e prestigio.
Parliamo di Erasmus; parliamo di internazionalizzazione, di studenti che si devono
misurare con le università di altri Paesi e poi sosteniamo che fanno fatica o che risulta
complicato raggiungere la sede di Torino dalla Provincia di Cuneo, dalla Provincia di Novara,
dalla Provincia di Vercelli o da altre Province.
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Adunanza consiliare n. 510 del 3 novembre 2009 pm
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Adunanza consiliare n. 510 del 3 novembre 2009 pm
PLACIDO Roberto
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Adunanza consiliare n. 510 del 3 novembre 2009 pm
Al contrario, se abbiamo a cuore il futuro delle classi dirigenti di questa regione, occorre
un'Università di altissimo livello e in questo momento i nostri Atenei non lo sono a sufficienza,
a livello nazionale e men che mai a livello mondiale.
La strada non è quella di garantire sedi distaccate, che non hanno senso, né sotto
l'aspetto economico né sotto l'aspetto della qualità dell'insegnamento, ma quella di ragionare
seriamente sugli interventi da fare affinché le Università piemontesi si posizionino ai vertici
delle graduatorie nel nostro Paese e provino a misurarsi per essere competitive con le migliori
Università del mondo.
Grazie Presidente.