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PRIMA SESSIONE DI LABORATORIO: MATERIALI POLIMERICI

Organizzazione delle esperienze



Il complesso di esperienze sui materiali polimerici consta di quattro esperimenti separati. , quindi,
necessario organizzarsi in maniera conveniente per potere portare a termine tutto il lavoro e poi fare
ordine.
Si consiglia di procedere nel seguente modo:
- iniziare lesperienza 1: mentre la miscela viene posta sul manto riscaldante, lavare il becker
e la beuta utilizzati;
- mentre la reazione si completa, iniziare lesperienza 3, e nelle pause preparare le soluzioni in
vista dellesperienza 4
- durante le fasi di filtrazione ed asciugatura del precipitato di acetato di cellulosa (esperienza
1) sar possibile portare a termine le altre esperienze
FONDAMENTALE mantenere coscienza di ci che si sta facendo. In particolare, le reazioni che
richiedono tempi non ridottissimi devono essere sempre sotto sorveglianza, in maniera da prevenire
decorsi non voluti che andrebbero a rovinare lesito dellesperienza

Esperienza N. 1
Preparazione dellacetato di cellulosa

Lavorare sotto cappa.
In un becker immergere circa 0.5 g di cotone idrofilo in acqua per un paio di minuti. Versare via
lacqua, spremere il cotone contro le pareti del becker con una spatola, strizzarlo, estrarlo dal
recipiente e passarlo tra due pezzi di carta da filtro fino a lasciarlo appena umido. Sfilacciare per
bene il batuffolo di cotone riducendolo a piccoli fiocchetti. Nel frattempo preparare un pallone a 2
colli da 50 mL munito di termometro sul collo laterale e fissato ad un sostegno metallico con una
pinza. Preparare in una beutina (agitando lentamente per rotazione) una soluzione composta da:
a) 10 mL di anidride acetica
b) 15 mL di acido acetico
c) 5 gocce di acido solforico concentrato (attenzione, provoca ustioni, asciugare con attenzione
qualsiasi perdita con carta)
Versare questa soluzione nel pallone aiutandosi con un imbutino di vetro posto sul collo centrale.
Rimuovere limbuto ed aggiungere i fiocchetti di cotone. Con una bacchetta di vetro spingere il
cotone sotto la superficie della soluzione. La miscela si scalda notevolmente (osservare i
cambiamenti nellaspetto della miscela man mano che la reazione procede) e pu raggiungere i 60-
65C; usare la bacchetta di vetro per mescolare accuratamente e lasciare a riposo. Nel frattempo
inserire sotto il palloncino un termomanto per riscaldare la miscela di reazione a 70-75C per trenta
minuti. Fare attenzione a che la temperatura non superi tale valore. Terminato il tempo
dacetilazione, si toglie il palloncino dal termomanto; lo si immerge quindi in un bagno dacqua
fredda contenuta in una capsula di vetro e si lascia raffreddare fino a temperatura ambiente. Nel
frattempo a parte si prepara un becker contenente 200 mL di acqua ed una barretta magnetica, lo si
pone sopra un agitatore magnetico. In questo becker si versa lentamente e sotto agitazione la
miscela di reazione raffreddata. Lacetato di cellulosa precipita sotto forma di una massa gelatinosa
bianca. Una volta ben coagulato (circa 15 minuti) si raccoglie il prodotto su un imbuto di Buchner
collegato ad una beuta per filtrazione da vuoto. Al termine della filtrazione il solido va asciugato il
pi possibile, anche spremendolo con una spatolina su della carta da filtro.

Non possibile nel corso della presente esperienza ottenere il campione asciutto, ma pu essere
lasciato allaria e pesato alla successiva esperienza di laboratorio. La pesata costante del solido
secco permette di fare dei conti sulla resa della reazione ed eventualmente sul grado di acetilazione
(numero di gruppi acetile COCH
3
per unit di glucosio, il numero massimo 3).
Resa teorica 100 % con grado di acetilazione totale, peso finale 0.888 g
Massa Unit ripetitiva di cellobiosio 324
Massa Unit ripetitiva di cellobiosio tutto acetilato 576 = 324-6+43x6.
576: 324= X : 0.5g X =0.888 g
Sulla base delle pesate, faremo una discussione durante la successiva esperienza di laboratorio.

Lacetato di cellulosa pu essere sottoposto a prove di solubilit e utilizzato tal quale o in forma di
pellicola ottenuta secondo la metodologia descritta nellesperienza 2. Per lesperienza 2 verr
fornito un campione commerciale di acetato di cellulosa.

Nota bene = il cotone, cellulosa pura, non solubile in nessun solvente comune (acqua, acetone,
cloroformio, alcoli, eteri), lacetato presenta invece una buona solubilit in acetone e cloroformio.




anidride acetica

cellulosa


cellulosa triacetato
Esperienza N. 2
Ottenimento di una pellicola di acetato di cellulosa

In una beuta da 50 o 100 ml sciogliere 0.3 g di acetato di cellulosa commerciale in 10 ml di acetone
(10-15 min). Una volta ottenuta una soluzione limpida, aggiungere due gocce di ftalato di butile
prelevate con una pipetta Pasteur ed agitare lentamente per 5 minuti.
Versare la soluzione in una capsula di Petri e lasciare evaporare il solvente a riposo sotto cappa (o
in stufa a 40C) fino alla formazione di una pellicola trasparente di acetato di cellulosa (circa 30
minuti).
Rimuovere la pellicola con cautela aiutandosi con la spatola di metallo.

NB:
a) Lo ftalato di butile un estere altobollente che rimane disciolto nella pellicola. Esso agisce
da plastificante ed impedisce che la pellicola diventi troppo fragile.
b) Confrontare la solubilit della cellulosa e dellacetato di cellulosa in acetone aggiungendo
un piccolo batuffolo di cotone a 3 ml di acetone. Osservare se il cotone si discioglie.

O
O
O
O

dibutil ftalato

Esperienza N 3: Preparazione del rayon
Metodo delle soluzione cuproammonica

Operare sotto cappa.
Pesare circa 4 g di carbonato basico di rame in una beuta da 100 mL. Aggiungere 50 mL di
soluzione di NH
3
al 30% ed una ancoretta magnetica (si forma una soluzione blu intenso). Mettere
la beuta sopra ad un agitatore magnetico, accenderlo e lasciare sotto agitazione per 5 minuti. Quindi
spegnere e lasciare decantare per 10 minuti. Il surnatante viene chiamata soluzione cuproammonica,
o reattivo di Schweizer.
Pesare 1 g di cotone idrofilo, trattarlo come nellesperienza n1 e portarlo sotto cappa. Trasferire in
un becker da 100 mL la soluzione cuproammonica, facendo attenzione a lasciare indietro nella
beuta tutto il solido residuo (e, naturalmente, lancoretta); aggiungere i fiocchetti di cotone e
mescolare per 10 minuti con una bacchetta di vetro. Lasciare quindi sotto cappa per 15 minuti e poi
mescolare ancora fino a fare sciogliere tutti gli eventuali grumi. Si ottiene una miscela viscosa.
Versare nella capsula di vetro 250 mL di acido solforico 1M.
Prendere una siringa da 5 mL, rimuoverne lago (tenendolo inserito nella protezione), riempirla di
soluzione viscosa aspirandola dal beccuccio. Quindi pulire limboccatura con un tovagliolo di carta
ed reinserirvi a fondo lago. Togliere la protezione, immergere lago nella soluzione di acido
solforico e, premendo lentamente lo stantuffo, espellere dalla siringa la soluzione precedentemente
caricata producendo un filo blu.
A fine estrusione, rimuovere la siringa dallacido e rimettere la protezione allago. Man mano che
lacido solforico neutralizza lammoniaca, il filo si decolora. Dopo 10 minuti, estrarre il filo di
rayon aiutandosi con una pinzetta. Lavarlo con un po dacqua di rubinetto ed asciugarlo con della
carta. Attenzione: la fibra ottenuta non sar particolarmente forte.

Spiegazione: il primo passo la formazione di una soluzione contenente lo ione tetraamminorame(II):
CuCO
3
Cu(OH)
2
H
2
O (s) + 4 NH
3
(aq) CuCO
3
(s) + [Cu(NH
3
)
4
]
2+
(aq) + 2 OH
-
(aq) + H
2
O (l)
Tale ione in grado di sciogliere la cellulosa formando con essa un complesso solubile. Quando tale soluzione viene
filata in una soluzione acida, lammoniaca viene neutralizzata e il rayon precipita dalla soluzione.
Il rayon una fibra rigenerata che era chiamata una volta seta artificiale. Tale polimero conta circa 270 unit di
glucosio per molecola, mentre il cotone ne contiene tra le 2.000 e le 10.000. Le fibre di rayon sono facilmente
colorabili, sono morbide, confortevoli e non isolanti. Se viene estruso attraverso una fessura si forma una pellicola,
chiamata cellophane.
Attualmente il rayon viene prodotto attraverso altre metodologie pi efficienti.
Esperienza N 4: Reazione di policondensazione.
Sintesi della Poliammide 6-10
(NYLON 6-10)

AVVERTENZA IMPORTANTE: TUTTE le operazioni descritte dalla procedura devono essere
eseguite sotto cappa, proteggendo le mani con guanti e gli occhi con occhiali.
I reattivi ed i solventi sono irritanti e/o corrosivi.


1) In un becker da 100 ml si versano 25 ml di esano ed 1 ml di cloruro di sebacoile (cloruro
dell'acido 1,10-decandioico M= 239 g/mol, 4.7 mmol).
2) In un secondo becker si prepara una soluzione composta da:
a) 0.5 g di esametilendiammina (M=116 g/mol, d =1.12 g/ml, 4.3 mmol)
b) 0.5 g di NaOH
c) 15 ml di acqua.
Agitare bene con la bacchetta di vetro fino a dissoluzione completa.
3) Aggiungere con grande cautela e lentamente, facendola scorrere lungo la parete del becker,
la soluzione preparata al punto 1) alla soluzione preparata al punto 2). Le due soluzioni NON si
devono mescolare!
4) Si hanno due fasi: la polimerizzazione avviene all'interfase. Si immerge una pinzetta
nell'interfase pizzicando il velo formatosi e lo si estrae lentamente ottenendo un filo che viene
avvolto su di una bacchetta di vetro. Lo si lava con un po di acetone (sopra gli appositi contenitori),
lo si asciuga adagiandolo su un tovagliolo di carta e lo si secca all'aria.

Stechiometria della reazione

n H
2
N-(CH
2
)
6
-NH
2
+ n ClCO-(CH
2
)
8
-COCl + 2n ( eccesso) NaOH
H
2
N-(CH
2
)
6
-NH-[CO-(CH
2
)
8
-CO-NH-(CH
2
)
6
-NH]
n-1
-CO-(CH
2
)
8
-COCl
+ 2n NaCl + 2n H
2
O


H
2
N
NH
2
Cl
Cl
O
O
H
N
N
H
O
O
H
N
N
H
H
N
O
O
O


PM esametilen diammina = 116.21 g/moli
PM sebacoil cloruro= 239.14. densit 1.119 g/ml

Moli esametilendiammina: 0.1 grammi/ 116.21 grammi/mole = 0.8605 mmoli

Moli sebacoil cloruro: 0.2 ml x 1.119 g/ml= 0.2238 grammi/ 239.14 g/mole= 0.9359 moli
Moli NaOH 0.1g/40g/mole = 2.5 mmoli

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