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Esame svizzero di maturità OS eco/dir 1

Locarno, estate 2007

Nome:……….………………………………….

¨ Cognome:………………………………………

Gruppo:…………….Nr.:………..

OPZIONE SPECIFICA ECONOMIA E DIRITTO

Gli orari indicati devono essere rigorosamente rispettati.


Il candidato può disporre di edizioni non commentate e non annotate del Codice civile svizzero, del
Codice delle obbligazioni, del Codice penale e della Costituzione federale Non è permesso l'uso in
comune della calcolatrice e degli altri sussidi autorizzati.
Se il tema lo richiede devono essere presentati i calcoli. La mancata presentazione implica una
riduzione del voto.
Il lavoro deve essere scritto con la penna stilografica o con la biro e presentato in modo decoroso
e corretto dal profilo linguistico. La scrittura deve essere leggibile. La valutazione terrà conto anche
della presentazione.

Non è lecito utilizzare materiale privato: si useranno, anche per la brutta copia, i fogli
ufficiali.
L'uso di mezzi illeciti o altri comportamenti scorretti saranno segnalati per i provvedimenti del caso.
Tutti i fogli usati devono essere riconsegnati con il tema e la soluzione, la quale deve
figurare negli spazi previsti.

BUON LAVORO

Temi Punti Punti


massimi ottenuti
I Il Pil e la crescita economica 14
II La moneta 12
III Economia nazionale 12
IV Mercato e concorrenza 22
V Lavoro e occupazione 22
VI Economia aziendale 18
Totale 100
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I Il Pil e la crescita economica (14 p)

1. Il PIL e la crescita economica. Problemi di calcolo.

Anno Pil nominale 1 Pil reale 1 Tasso di crescita


Svizzera Svizzera reale in %
1991 333’661 314’764
1992 342’364 314’366
1993 349’799 312’852
1994 357’463 314’518
1995 363’490 316’254
1996 364’763 316’133
1997 369’153 318’346
1
in milioni di FRS

a) Completare la colonna relativa al tasso di crescita reale dell’economia svizzera dal 1992 al
1997.

b) Qual è stato l’aumento nominale del valore della produzione tra il 1991 e il 1997?

c) Qual è stato l’aumento reale del valore della produzione tra il 1991 e il 1997?

d) Quali considerazioni si possono fare partendo da questi ultimi valori (b e c) calcolati?

2. Il PIL come indicatore di benessere.

Il PIL viene generalmente considerato come il principale indicatore della ricchezza materiale creata
e distribuita e quindi del benessere della popolazione.

a) Presentare ed approfondire criticamente tre limiti relativi all’idea del PIL quale indicatore
oggettivo del benessere dei cittadini.
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II LA MONETA (12p)

1. Domanda di moneta, offerta di moneta e tassi d’interesse.

I due grafici sottostanti rappresentano una situazione di equilibrio del mercato monetario.

B1 B2

t.i t.i

d/o M d/o M

a) Nel grafico B1: rappresentare graficamente le conseguenze derivanti da una decisione della
Banca centrale di procedere con un’importante acquisto di titoli sul mercato aperto.

b) Commentare in seguito i risultati soffermandosi anche sulle conseguenze congiunturali di tale


manovra.

c) Nel grafico B2: rappresentare graficamente le conseguenze derivanti da una diminuzione netta
del reddito disponibile delle famiglie.

d) Commentare in seguito i risultati soffermandosi anche sulle conseguenze congiunturali di tale


manovra.
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III ECONOMIA NAZIONALE (12p)

1. Politiche economiche, politiche monetarie, congiuntura.

E’ l’Europa la locomotiva dell’Occidente


GIUSEPPE TURANI (Affari & Finanza, 7 maggio 2007)

E' possibile che già giovedì prossimo, il 10 maggio, la Banca Centrale Europea alzi i tassi di
interesse di 25 basis point, portandoli al 4 per cento. L'aumento era stato messo in calendario per
giugno. Ma il buon andamento della congiuntura avrebbe indotto (la notizia non è ancora sicura)
l'istituto di Francoforte a anticipare il rialzo dei tassi. Un altro è previsto in settembre. Con il che il
denaro dovrebbe costare in Europa il 4,25 per cento già in autunno. Ma non sembra che sia finita
lì. Entro la prima metà del 2008, infatti, la Banca Centrale Europea dovrebbe mettere a segno altri
due aumenti da 25 basis point l'uno. E quindi il costo del denaro in Europa dovrebbe arrivare al
4,75 per cento entro l'estate dell'anno prossimo. Tutto questo si spiega con un po' di inflazione, ma
anche con una congiuntura che continua a andare bene e che potrebbe persino mettersi a correre
un po' troppo. Ma è possibile che la Bce giochi anche un po' di anticipo. Si alzano i tassi quando
questo non fa male all'economia per poterli poi abbassare quando servirà.
Intanto, il breve ottimismo che si era sparso in America è già rientrato (alla luce dei dati, pessimi,
sulla creazione di nuovi posti di lavoro in aprile). E la Federal Reserve, a differenza della Bce,
avrebbe deciso di tenere fermo, per ora, il costo del denaro. Magari vorrebbe anche abbassarlo,
ma non può perché negli Stati Uniti l'inflazione fa ancora paura. In sostanza, l'Italia si trova dentro
un'area (l'Europa) che per ora non solo va bene, ma che sta diventando il luogo più dinamico, dal
punto di vista della congiuntura, del mondo occidentale. Non stupisce quindi l'ottimismo che circola
negli ambienti governativi e in quelli degli analisti e degli economisti di professione.
Se le previsioni ufficiali (come quella recente di Moody's) assegnano ancora al nostro paese una
crescita 2007 pari al massimo al 2 per cento, non mancano singoli esperti che si spingono già a
"vedere" una crescita del 2,2 per cento o addirittura del 2,5 per cento.
In conclusione, il 2007 sta andando bene (più di quello che dicono le statistiche pubbliche), come
era stato previsto. Nel Nord c'è già la piena occupazione e forse bisognerebbe fare qualcosa per
avere della nuova forza lavoro. Il Sud invece continua a avere una disoccupazione troppo alta. Per
ora, però, e nonostante la buona congiuntura, non si vedono serie azioni riequilibratrici. La politica
discute di altro. Peccato. Il 2008, infatti, non sarà più così buono.

Leggere attentamente l’articolo e rispondere alle domande.

a) Presentare le principali funzioni della Banca centrale all’interno del sistema economico.

b) Chiarire qual è il legame teorico-economico tra il livello dei tassi d’interesse e


l’inflazione.

c) Chiarire a che cosa si riferisce Turani quando afferma che “la congiuntura…potrebbe…mettersi
a correre un po’ troppo”. Non si tratta di un’affermazione paradossale?

d) Immaginare quali effetti economici negativi (indesiderati) potrebbe eventualmente avere il


prospettato aumento dei tassi d’interesse da parte della BCE.
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IV MERCATO E CONCORRENZA (22p)

1. La rappresentazione grafica del mercato.

La domanda D di un certo prodotto X varia inversamente al prezzo p secondo la seguente


relazione:
D = 120 - p

L’offerta O del prodotto X è elastica: le imprese rispondono positivamente agli aumenti del prezzo
atteso di mercato secondo una relazione di questo tipo:
O = 2p

a) Disegnare il grafico del mercato relativo al prodotto X e commentare la situazione. Quale sarà il
prezzo di equilibrio in questo mercato?

b) Che tipo di situazione si verificherà se il prezzo è pari a 10?

c) Che tipo di situazione si verificherà se il prezzo è pari a 50?

Qt D / O

2. Le forme di mercato. L’oligopolio.

a) Costruire un ragionamento utilizzando e collegando tra di loro in modo opportuno i seguenti


cinque concetti riferiti all’oligopolio:

barriere all’entrata / cartello / prezzi / differenziazione del prodotto / mercato

Lunghezza massima del testo: una pagina.


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V LAVORO E OCCUPAZIONE (22p)

1. Il contratto di lavoro da un punto di vista giuridico.

a) Presentare brevemente le basi legali del contratto individuale di lavoro e del contratto collettivo
di lavoro.

b) Chiarire se la validità di un contratto di lavoro richiede una forma speciale e se può essere
stipulato nella forma orale.

c) Chiarire se la legislazione svizzera prevede dei salari minimi per i lavoratori e commentare la
scelta del legislatore.

d) Chiarire se il lavoratore ha diritto di esigere un conteggio dettagliato del proprio salario e


commentare la scelta del legislatore.

e) Chiarire se i contratti collettivi di lavoro prevedono automaticamente la clausola


dell’obbligatorietà generale e commentare la scelta del legislatore.

f) Presentare i motivi economici e politici che storicamente hanno indotto i sindacati a privilegiare lo
strumento della contrattazione collettiva.

2. Il salario al merito, le imprese, i sindacati ed i lavoratori.

Salariati "meritevoli"
FRANCESCO BONSAVER (Area 11.12.2006)

In questo autunno di trattative salariali tra padronato e sindacati si assiste ad uno scontro di
principio sul salario al merito. È il caso della Migros che ha concesso per il 2007 degli aumenti di
tipo individuale. È lo stesso obiettivo degli impresari costruttori.

Nell'edilizia lo scarto fra quanto rivendicato dai sindacati e quanto proposto dal padronato si è
ridotto a poche decine di franchi. Ma è la formula con cui la Società svizzera degli impresari
costruttori (Ssic) vuole concedere questi aumenti che ha portato all'interruzione delle trattative: dei
90 franchi proposti di aumento, la Ssic li vorrebbe suddividere in 50 franchi di aumento a tutti e 40
franchi da distribuire individualmente ai più "meritevoli". Altro fronte, la Confederazione. Settimana
scorsa il consigliere federale Hans-Rudolf Merz ha comunicato di volere introdurre il salario al
merito tra i dipendenti dell'amministrazione federale.
"Se uno lavora di più e meglio è giusto retribuirlo di più", dice il "buon senso comune". Perché
opporsi allora? Intanto nulla impedisce ad un datore di lavoro di aumentare la paga al singolo
lavoratore se lo ritiene meritevole. La questione assume però un'altra importanza nel caso di una
negoziazione tra un datore di lavoro e un organizzazione collettiva incaricata di rappresentare
l'insieme dei lavoratori e di difenderne gli interessi generali. Subordinare da parte padronale la
concessione degli aumenti al diritto di definire per quali meriti l'aumento deve essere concesso e a
chi, ha per obiettivo di dividere l'insieme dei dipendenti: si vuole stratificare i diritti dei lavoratori tra
quelli più "meritevoli" e quelli che non lo sono secondo dei principi fissati dall'azienda. È
un'operazione volta ad annullare il senso di appartenenza collettiva alla categoria dei salariati che
ha degli interessi comuni e che mira invece ad individualizzare il rapporto di lavoro. Attraverso il
salario al merito si vuole dunque frammentare la categoria dei salariati.
Sui cantieri sarà più meritevole l'operaio sempre disponibile a fare gli straordinari e a lavorare sotto
la pioggia e la neve o chi invece si oppone per salvaguardare il diritto ad un orario settimanale
lavorativo decente o per preservare il diritto alla salute e alla sicurezza? Alla Migros l'aumento
individuale al merito sarà dato alla venditrice disposta a lavorare tutti i festivi e le domeniche o alla
dipendente che vorrebbe salvaguardare qualche momento da trascorrere in famiglia? Non è un
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caso che la Migros escluda dalle trattative i sindacati più rappresentativi: lo scopo è costringere la
venditrice a difendere da sola i suoi diritti al cospetto del gigante arancione. Uno scontro impari. Il
salario al merito è un subdolo strumento di ricatto per indebolire l'unità che fa la forza dei lavoratori
e delle lavoratrici. L'obiettivo è un'atomizzazione degli individui che per impedirne la difesa
collettiva dei diritti. Per questo bisogna opporsi.

Leggere attentamente l’articolo e, prendendo spunto dal testo,

a) elencare le critiche che, dal punto di vista sindacale, si possono muovere al modello di
remunerazione del lavoro in base al merito

b) elencare i vantaggi, dal punto di vista della proprietà dell’impresa, del modello di
remunerazione del lavoro in base al merito

c1) esprimere un’opinione personale sul modello di remunerazione del lavoro in base al merito

e, più in generale,

c2) esprimere un’opinione personale sulle recenti tendenze all’individualizzazione del rapporto
di lavoro tra impresa e dipendenti.
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VI ECONOMIA AZIENDALE (18p)

1. La distribuzione dell’utile netto.

Una società anonima è stata fondata da 4 soci. Il capitale complessivamente raccolto dai
proprietari ammonta ad 1 mio. di FRS.
Un socio (sig. A.) ha versato il ½ del capitale sociale, un altro socio (sig. B) ha versato ¼ del
capitale mentre gli altri 2 soci azionisti hanno investito il restante capitale sociale in parti uguali.
Il valore nominale di un’azione è di 500 FRS.
Dal conto economico si ricava che alla fine del primo anno di esercizio i Costi totali ammontavano
a 4,5 mio FRS mentre i Ricavi totali ammontavano a 6 mio FRS.

a) Calcolare il numero di azioni possedute da ciascun azionista.

b) Supponendo che l’utile venga interamente distribuito agli azionisti, calcolare


- il dividendo percepito da ciascun azionista
- la redditività del capitale investito.

c) Come è noto l’utile netto aziendale può essere distribuito agli azionisti oppure reinvestito nella
società. Presentare i vantaggi e gli svantaggi conseguenti dalle due scelte (per l’impresa
rispettivamente per gli azionisti).

2. La registrazione contabile dei transitori attivi e passivi.

In sede di chiusura annuale dei conti registrare nella contabilità finanziaria (solo a giornale, solo gli
articoli di chiusura dei conti) i seguenti fatti amministrativi.

a) Versiamo al nostro rappresentante, alla fine di ogni trimestre, una provvigione del 5% sul totale
delle vendite da lui eseguite. Le sue vendite dell’ultimo trimestre ammontano a 90'000.-. La
provvigione verrà versata solo agli inizi di gennaio. Tenere conto di questo fatto.

b) Le spese di pubblicità, pagate per il periodo ottobre-marzo, ammontano a 2400.-. Tenere conto
dell’importo anticipato per l’anno successivo.

c) Abbiamo concesso un prestito, sul quale incassiamo posticipatamente, a fine aprile e a fine
ottobre, gli interessi semestrali di 600.-. Tenere conto di questo fatto.

d) Il premio assicurativo relativo al rischio d’incendio è stato pagato anticipatamente per il periodo
1 ottobre-30 settembre. Tenere conto dell’importo anticipato per il periodo gennaio-settembre,
sapendo che il premio annuale ammonta a 960.-.
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