Sei sulla pagina 1di 1

IL VERO VOLTO DELL’UNIONE EUROPEA

I super burocrati europei che legiferano a nostre spese dall’alto dei loro sontuosi parlamenti
e che neppure vogliono sentire menzionare nella Costituzione il nome di “radici cristiane”, hanno
finalmente gettato la maschera dichiarando guerra… non all’avanzata islamica, neppure al problema
della disoccupazione o del crollo economico, ma hanno avuto la brillante idea di dichiarare guerra
spietata al crocifisso, commettendo un grave atto di ingiustizia contro la storia, contro la
democrazia e contro l’identità di tutta l’Europa.
• E’ un’ingiustizia contro la storia perché quell’Uomo appeso alla croce, per molti simbolo
di pace, di perdono, di misericordia, di libertà anche di coscienza che viene invece negata da
altre fedi religiose, quell’Uomo non è un tuttavia simbolo di una somma di virtù, ma
rappresenta un personaggio storico realmente vissuto, Gesù di Nazareth, nato a Betlemme,
proclamatosi Figlio di Dio che è passato beneficando, perdonando e difendendo i poveri, gli
umili, gli emarginati, guarendo malati e curvandosi su ogni dolore e necessità umane, ha
dato la sua vita sulla Croce ed è risorto per la salvezza dell’uomo. Tutto questo non è favola
o romanzo, è storia; la storia più documentata, vagliata e riconfermata dalla scienza critica.
Che poi questa verità storica entri nella fede religiosa e nella vita di una persona, è un
problema della coscienza personale di ciascuno, ma quell’Uomo crocifisso rimane pur
sempre il documento reale dell’Amore di Dio verso tutta l’umanità sofferente e umiliata e
verso il suo destino di salvezza.
• E’ un’ingiustizia contro la democrazia perché è stata imposta da pochi potenti contro il
sentire comune degli europei, e contro l’identità dell’Europa perché chi ha fatto l’Europa
sono stati gli uomini del Crocifisso: hanno salvato e recuperato i valori dell’antica civiltà
greco-romana, hanno civilizzato i barbari, hanno aperto scuole, università, ospedali, e tutte
le istituzioni per l’elevazione sociale dei popoli d’Europa, per liberare poveri e schiavi dalla
loro condizione, hanno bonificato e dissodato terre restituendole all’uomo perché le potesse
sfruttare, hanno aperto biblioteche, centri di cultura, promosso l’arte, il diritto, la scienza, e
soprattutto hanno affermato la dignità della persona umana e i suo inalienabili diritti.
• Da ultimo, se vogliamo rimuovere i crocifissi in nome della laicità dello Stato, dobbiamo
avere il coraggio di andare fino in fondo. Allora una città “laica” dovrebbe togliere ogni
altro segno pubblico che ricordi Cristo, come le Cattedrali, le Basiliche, le opere d’arti e tutti
gli altri segni di cristianesimo presenti nei luoghi della società civile. Perché non
demoliamo la cattedrale di San Paolo per costruire al suo posto un mega teatro? Perché non
mandiamo le ruspe alla basilica di Santa Maria Maggiore per aprire un parco pubblico? E
che fare dei crocifissi dipinti sulle tele o affreschi del Quirinale, o delle opere d’arte dei vari
Tintoretto, Tiziano, Michelangelo ecc. dove è rappresentato il crocifisso? Forse sarebbe
meglio togliere tutte le immagini pornografiche da strade e TV visto che queste disturbano
anche i musulmani molto di più dei nostri crocifissi.
Insomma, la battaglia contro i crocifissi è un ulteriore, grave tentativo compiuto dall’Unione
Europea, che probabilmente non ha altro a cui dedicarsi, se non quello di cancellare, oltre che la
fede cristiana, anche tutto un patrimonio di storia, di cultura, di arte, di identità personale, familiare
e nazionale, di realizzazioni e promozioni sociali che hanno caratterizzato la nostra civiltà europea,
in particolare la nostra civiltà italiana. Non era stato fatto questo scempio anche in Russia ai tempi
del comunismo? Sembra purtroppo che la storia nulla insegni a certuni, forse perché assaliti da un
delirio di onnipotenza senza uguali, suggerito dal “principe delle tenebre” che ha sempre odiato,
insultato e tremato di terrore davanti alla presenza umile e maestosa di Cristo crocifisso.

patrizia.stella@alice.it

Potrebbero piacerti anche