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Le colonie rappresentavano una delle soluzioni per questa grande crisi in quanto lì si
potevano collocare i prodotti che avanzavano e sempre da lì si potevano avere
materie prime a basso costo. La potenza europea che conquistò la maggior parte delle
terre emerse fu senz'altro l'Inghilterra che assoggettava letteralmente la popolazione.
Dopo la conquista dell'oriente e delle nuove terre del sud iniziò ad espandersi anche
sulle coste del mediterraneo come in Egitto dove sconfissero i coloni francesi e
sfruttarono anche il canale di Suez. Inoltre conquistarono molte terre dell'Africa
centrale e australe, e nel 1902 costituirono l'Unine Sudafricana, controllata dagli
inglesi, in questa corsa alle colonie di certo non si fecero attendere le altre grandi
potenze europee (Italia per ultima) che si spartirono il territorio africano.
Le grandi potenze europee quando si misero insieme per distribuirsi l'Africa, lo
facero secondo delle strategie economiche senza tenere conto delle popolazioni ma
come se si fosse trattato di un luogo disabitato. Questa spartizione e le conseguenze si
sentono ancora oggi in un territorio condannato alle guerre perenni. Le tribù presenti
nel continente africano conbatterono per quello che potevano fare ma non riuscirono
a contrastare gli eserciti bianchi.
Nella conquista dell'Asia trovarono invece delle difficoltà notevoli come ad esempio
la concorrenza della Russia, del Giappone e degli Stati Uniti.
RUSSIA Espansionismo verso il Pacifico e conquista della Cina
STATI UNITI Espansionismo in tutto il territorio americano e nell'area del
Pacifico.
L'obiettivo principale di queste potenze e del Giappone era sicuramente la Cina che
aveva un territorio vastissimo e molto arretrato. Proprio per questo nel 1904 scoppiò
una guerra tra Russia e Giappone che la vinse. Ma comunque le tribù cinesi non
rimasero a guardare e si ribellarono nel 1900 con la famosa “rivolta dei boxer” gli
stati europei furono costretti ad abbandonare l'idea di spartirsi la Cina come era
successo in Africa e quindi furono costretti ad assecondare il progetto statunitense di
una politica a “porte aperte” che prevedevano l'indipendenza del paese ma anche il
controllo da parte delle tre potenze del territorio e del libero scambio commerciale.
Ci furono due tipi di colonialismo:
Colonie di popolamento (autonomia amministrativa)
AFRICA Colonie di sfruttamento (dipendenti dalle Madre patria)
Imperialismo
Per giustificare il colonialismo si fece una vera e propria propaganda che doveva dare
una spiegazione e soprattutto deve convincere tutti della bontà di questa pseudo
missione affidata da un qualcuno ai bianchi per civilizzare gli africani e gli africani e
gli asiatici, e per portare loro un notevole beneficio economico. Durante questo
periodo si identifica anche il profilo dell'intellettuale pro-colonialismo che aveva un
ideologia razzista che forte delle sue conoscenze tecniche, della sue superiore cultura
politica, si faceva promotore del progresso universale. Prima che gli stati attaccassero
i territori africani, mandarono i loro commissari a perlustrare la zona e soprattutto per
negoziare con gli indigeni. Un'altra motivazione fu quella della densità demografica
troppo alta nelle madrepatria e quindi la necessità di aumentare il proprio territorio
diveniva fondamentale. Anche se la maggior parte degli emigranti si diresse
nell'America del Nord.
La società di massa