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Proposta di lavoro sullart.

11 della Costituzione

Per unattenta riflessione sul significato dellart. 11, si possono confrontare in classe le diverse formulazioni elaborate nel Progetto di Costituzione da parte della sottocommissione apposita e, successivamente, dallAssemblea Costituente. Il serrato confronto tra i membri dellAssemblea e lattenta analisi terminologica sono elementi di stimolo per far comprendere appieno il senso profondo della legge. Suggeriamo di analizzare larticolo separando le due parti da cui formato: il rifiuto della guerra e il sostegno alla nascita di organismi internazionali. Consigliamo quindi di accompagnarne la lettura con i seguenti estratti di interventi dei membri allAssemblea Costituente. Seguendo un criterio di spendibilit didattica, presentiamo: a. la sintesi delle diverse stesure dellart. 11 (originariamente art. 4) b.  l a prima parte dellarticolo con lestratto dei commenti degli onorevoli Damiani, Zagari e Ruini c. la seconda parte dellart. 11 con gli interventi degli onorevoli sopra citati. S intesi delle diverse stesure dellart. 11 a.  I lunghi confronti tra i deputati hanno portato alle seguenti redazioni dellarticolo della Costituzione: i l 3 dicembre 1946 la prima Sottocommissione della Commissione per la Costituzione approva il seguente articolo: La Repubblica rinunzia alla guerra come strumento di conquista o di offesa alla libert degli altri popoli e consente, a condizioni di reciprocit, le limitazioni di sovranit necessarie alla difesa e alla organizzazione della pace. il 24 gennaio 1947 viene approvato il seguente testo e presentato allAssemblea Costituente: LItalia rinunzia alla guerra come strumento di conquista e di offesa alla libert degli altri popoli e consente, a condizione di reciprocit e di eguaglianza, le limitazioni di sovranit necessarie ad una organizzazione internazionale che assicuri la pace e la giustizia tra i popoli. il 24 marzo 1947 lAssemblea Costituente approva il seguente articolo: LItalia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, e consente, in condizioni di parit con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranit necessarie ad un ordinamento internazionale, che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni.

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il 20 dicembre 1947 viene approvato il testo definitivo: LItalia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parit con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranit necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. b. A  nalisi della prima parte dellart. 11 con lestratto dei relativi commenti degli on. Damiani, Zagari e Ruini, effettuati nelle fasi conclusive dei lavori dellAssemblea Costituente La frase iniziale recita: LItalia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Rispetto alla versione iniziale La Repubblica rinunzia alla guerra come strumento di conquista o di offesa alla libert degli altri popoli, colpiscono diversi cambiamenti che possono essere portati allattenzione degli studenti. Nellordine: l a sostituzione di Repubblica con Italia ; questa la seconda e ultima volta che viene usato il nome della nazione in tutta la Costituzione l uso di ripudia al posto di rinuncia ; lon. Zagari che si fa portavoce dellemendamento per luso del termine ripudia, che d il senso di un rifiuto della guerra anche sul piano morale (oltre che ideologico, politico e giuridico) e sottolinea lintento pacifista dei Padri dellAssemblea Costituente l eliminazione del termine conquista ; lItalia era uscita sconfitta nella Seconda guerra mondiale e risultava inopportuno, e perfino grottesco, che essa rinunciasse a qualcosa che non sarebbe stata comunque in grado di fare ovvero una guerra di conquista; in particolare fu lonorevole Nitti a insistere sulla necessit di eliminare quella parola l a specificazione del rifiuto della guerra intesa anche come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Intervento dellon. Damiani (Resoconto dei lavori dellAssemblea Costituente, 8 marzo 1947):
[] Ora, esaminando i primi articoli del progetto, incontriamo subito un articolo di una importanza enorme e fondamentale, che caratterizza veramente la nuova epoca storica che si iniziata. un articolo che fa onore alla Costituzione italiana, al popolo italiano, e alla Commissione dei 75, che ha dimostrato una grande sensibilit politica, storica e morale. Con detto articolo il popolo italiano dimostra dessere allavanguardia dei popoli che lavorano per lorganizzazione di una pace internazionale. Larticolo 4 che afferma: LItalia rinunzia alla guerra come strumento di conquista, dice una cosa veramente solenne. La guerra, questa follia, questo crimine che sempre ha perseguitato nei secoli lumanit, perch lumanit stata sempre lontana, ed ancora lontana, da quella forma di civilt che sia veramente degna dello spirito umano, noi vogliamo eliminarla per sempre, e quindi rinunziamo a questi mezzi di conquista, perch riconosciamo che tutti i contrasti, che qualsiasi contrasto, per quanto grave, per quanta aspro, pu sempre essere risolto col ragionamento, poich il ragionamento dobbiamo riconoscerlo rappresenta larma pi poderosa delluomo. Noi rinunziamo alla guerra; non vogliamo pi sentirne parlare. []
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Intervento dellon. Zagari (Resoconto dei lavori dellAssemblea Costituente, 24 marzo 1947):
[] La differenza fra larticolo 4 del progetto e lemendamento da noi presentato sta in un diverso tono che li caratterizza. Chi legge larticolo 4 ha immediatamente la sensazione di una posizione di passivit della nostra Costituzione nei confronti di un ordinamento che la trascende. Si dice: lItalia rinunzia, lItalia consente. La prima e la seconda parte hanno questo in comune: che concedono qualche cosa che imposto, ponendo immediatamente dopo una serie di condizioni per cui si rinuncia alla guerra, ma condizionando la guerra; cio si rinuncia a quella determinata guerra, soltanto alla guerra di aggressione e si consente poi quella limitazione di sovranit. Manca cio quello che noi riteniamo lo spirito nuovo che deve animare la Carta costituzionale nei confronti del mondo internazionale. [] Per tutte queste ragioni [proponiamo la dizione] LItalia ripudia la guerra.
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Intervento dellon. Ruini, presidente della Commissione per la Costituzione (Resoconto dei lavori dellAssemblea Costituente, 24 marzo 1947):
[] Debbo far notare come anche qui aleggia nellAula su tutti noi unispirazione comune, unesigenza da tutti sentita di condannare la guerra e di tendere ad una organizzazione internazionale. Questo il punto comune. [] Dir le ragioni per cui la Commissione stamani ha ritenuto di accogliere alcuni degli emendamenti presentati e di fonderli nel suo testo; che era in origine: LItalia rinunzia alla guerra come strumento di conquista e di offesa alla libert degli altri popoli e consente.... Risuonava qui come un grido di rivolta e di condanna del modo in cui si era intesa la guerra nel fosco periodo dal quale siamo usciti: come guerra sciagurata di conquista e di offesa alla libert degli altri popoli. Ecco il sentimento che ci ha animati. Ma giusta losservazione fatta anche dallonorevole Nitti che per sembra esagerato e grottesco parlare, nelle nostre condizioni, di guerra di conquista. meglio trovare unaltra espressione. Si tratta anzitutto di scegliere fra alcuni verbi: rinunzia, ripudia, condanna, che si affacciano nei vari emendamenti. La Commissione, ha ritenuto che, mentre condanna ha un valore etico pi che politico-giuridico, e rinunzia presuppone, in certo modo, la rinunzia ad un bene, ad un diritto, il diritto della guerra (che vogliamo appunto contestare), la parola ripudia, se pu apparire per alcuni richiami non pienamente felice, ha un significato intermedio, ha un accento energico ed implica cos la condanna come la rinuncia alla guerra. [] Da accettare invece, perch definitiva, la negazione della guerra come risoluzione delle controversie internazionali. Potrebbe bastare; ma si posto uno scrupolo: se non sia opportuno richiamare anche quel termine di negazione della guerra come strumento di offesa alla libert altrui che ha una ragion dessere, una accentuazione speciale che pu restare a s di fronte agli altri mezzi di risoluzione delle controversie internazionali. Ecco perch la Commissione propone: ripudia la guerra come strumento di offesa alla libert degli altri popoli e di risoluzione delle controversie internazionali. []
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c.  A nalisi della seconda parte dellart. 11 con i relativi interventi degli on. Damiani, Zagari e Ruini Lenunciato il seguente: [LItalia] consente, in condizioni di parit con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranit necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Il testo originario era consente, a condizioni di reciprocit, le limitazioni di sovranit necessarie alla difesa e alla organizzazione della pace. Le modifiche successive mettono in risalto lindirizzo dato dalla Costituzione per favorire ladesione dellItalia alle organizzazioni internazionali (Onu) che operano per il mantenimento della pace e della giustizia nel mondo, oltre che sostenere la nascita di organismi sovranazionali, quale sar lUnione Europea, riconoscendo le limitazioni di sovranit che esse comportano. Inoltre, importante il richiamo alla giustizia, alla collaborazione e alla solidariet tra i popoli quali elementi per il mantenimento della pace nel mondo. Intervento dellon. Damiani (Resoconto dei lavori dellAssemblea Costituente, 8 marzo 1947):
[] Allarticolo 4 si dice anche che lItalia consente, a condizione di reciprocit e di uguaglianza, le limitazioni di sovranit necessarie ad una organizzazione internazionale che assicuri la pace e la giustizia fra i popoli. Potr effettuarsi subito questa organizzazione? Non si vedono i lineamenti, nel momento presente, di questa determinazione, come fatto immediato, ma si pu essere certi che questa organizzazione internazionale avverr, perch logica, perch nella logica delle cose, perch nella evoluzione naturale degli eventi, perch o il mondo si organizza in modo da essere retto da un Governo mondiale o il mondo andr incontro alla distruzione, in quanto, se ci sar una nuova guerra mondiale, questa si far con le terribili armi che purtroppo la scienza ha creato in questi ultimi tempi e che non ammettono difesa alcuna. Noi dunque questa luminosa aspirazione labbiamo accolta, labbiamo interpretata, e labbiamo sintetizzata in un articolo e posta qui nella Costituzione come una gemma preziosa di questa legge fondamentale. il fatto potenziale della nuova storia; Iddio voglia che presto diventi un fatto attuale. []
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Intervento dellon. Zagari (Resoconto dei lavori dellAssemblea Costituente, 24 marzo 1947):
[] Signor Presidente, onorevoli colleghi. Il testo proposto dal Presidente della Commissione non soddisfacente. il risultato di una fusione fra il primo testo ed il testo dellemendamento da noi presentato e come tutti i compromessi ha in s un elemento di equivoco, che prima o dopo finisce con il rompere lunit morale, direi, dellarticolo. [] Sul secondo punto [modificare lespressione LItalia consente, ndr ] ci sembra difficile cedere, perch non solo lItalia consente alle limitazioni di sovranit, lItalia vuole queste limitazioni di sovranit. lItalia cosciente di un nuovo ordine pacifico, lItalia che alla base dellorganizzazione della pace, ed ha interesse a questa organizzazione. Qualcuno pu ritenere che noi si possa entrare in una sfera in cui noi soli si consente; ma il problema sempre lo stesso, perch sono impegni che noi prendiamo di fronte alla nostra coscienza nazionale, sono impegni che lItalia prende di fronte al popolo italiano. Per tutte queste ragioni noi troviamo che lunit dellemendamento debba essere conservata, ed accanto alla dizione lItalia ripudia la guerra si debba anche accettare la frase lItalia favorisce queste limitazioni di sovranit che sono necessarie per la costituzione di un ordine internazionale che salvaguardi la pace e la giustizia fra i popoli. []
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Intervento dellon. Ruini, presidente della Commissione per la Costituzione (Resoconto dei lavori dellAssemblea Costituente, 24 marzo 1947):
[] Veniamo alla seconda parte. Accettiamo, invece di reciprocit e uguaglianza, lespressione in condizione di parit con gli altri Stati. Non avremmo nessuna difficolt ad accogliere la proposta Zagari: favorisce la creazione e lo sviluppo di organizzazioni internazionali. Ma qualcuno ha chiesto: di quali organizzazioni internazionali si tratta? Non si pu prescindere dalla indicazione dello scopo. Vi possono essere organizzazioni internazionali contrarie alla giustizia ed alla pace. Lonorevole Zagari ha ragione nel sottolineare che non basta limitare la sovranit nazionale; occorre promuovere, favorire lordinamento comune a cui aspira la nuova internazionale dei popoli. [] La questione sollevata dallonorevole Bastianetto, perch si accenni allunit europea, non stata esaminata dalla Commissione. Per, raccogliendo alcune impressioni, ho compreso che non potrebbe avere lunanimit dei voti. Laspirazione alla unit europea un principio italianissimo; pensatori italiani hanno messo in luce che lEuropa per noi una seconda Patria. parso per che, anche in questo momento storico, un ordinamento internazionale pu e deve andare anche oltre i confini dEuropa. Limitarsi a tali confini non opportuno di fronte ad altri continenti, come lAmerica, che desiderano di partecipare allorganizzazione internazionale. Credo che, se noi vogliamo raggiungere la concordia, possiamo fermarci al testo della Commissione, che, mentre non esclude la formazione di pi stretti rapporti nellambito europeo, non ne fa un limite ed apre tutte le vie ad organizzare la pace e la giustizia fra tutti i popoli. []
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