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Formazione professionale,
apprendimento e tecnologie
L’insegnante come professionista
dell’apprendimento
Dovremo, quindi, ripensare le modalità con cui stiamo organizzando le risorse per gestire il
processo chiave al fine di ri-allineare i risultati che produciamo con la mission che ci è
stata data.
Ci sembra utile evidenziare tre concetti chiave da cui ne derivano alcuni altri, che
dovrebbero stare alla base del nostro agire strategico (pianificazione, organizzazione) e
tattico (didattica).
I 3 concetti chiave
2. Competenza professionale
La FP dovrebbe, quindi:
- prioritariamente, favorire lo sviluppo di “risorse”;
- successivamente, sviluppare la capacità di diagnosticare la situazione in cui queste
risorse devono essere utilizzate;
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- quindi, sviluppare la capacità di attivare queste risorse e di combinarle per il
conseguimento dello scopo della pratica professionale.
3. Navigazione professionale
La competenza professionale non è una dimensione che si sviluppa una volta per tutte nel
primo periodo della vita delle persone. E’ oramai acquisita l’idea dell’apprendimento
continuo, lungo tutto l’arco della vita, ma va chiarito che le modalità attraverso cui si
apprende in questo scenario non sono quelle convenzionali basate su dispositivi di
apprendimento centrati sulla didattica d’aula. La conoscenza, la competenza, la
professionalità si mantengono e si sviluppano sempre più spesso attraverso modalità di
“apprendimento senza insegnamento” con la conseguente valorizzazione di una
molteplicità di luoghi di apprendimento, in percorsi individualizzati ed auto-governati, di
“navigazione” tra una molteplicità di opportunità che il contesto offre e che il soggetto si
crea.
I corollari
A. Conoscenza
Coerentemente con gli scopi della FP, va realizzata una visione operativa ed applicativa di
“conoscenza”: conoscere vuol dire saper usare quanto appreso.
B. Conoscenza distribuita
Una skill importante è rappresentata, quindi, dalla capacità di connettersi con altre
persone, di saper identificare i luoghi della conoscenza rilevante, di sapervi accedere e di
saper organizzare il tutto in una pratica professionale adeguata al contesto.
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C. Apprendimento
D. Risorse
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- la capacità di correlarsi con altre persone per il conseguimento di obiettivi personali e
professionali;
- la capacità di migliorare continuativamente le proprie conoscenze e le proprie
competenze;
- l’autonomia e la responsabilità per il proprio autosviluppo.
Con le tecnologie, gli allievi sono invitati a svolgere “attività” che li portano ad esplorare ed
a costruire nuove conoscenze, ad applicarle per la realizzazione del “prodotto” ed a
rappresentare ciò che hanno appreso.
Usando in questo modo le tecnologie, ci focalizziamo sul soggetto che apprende, sul suo
apprendimento e sulle sue modalità di apprendimento: cogliamo quello che sembra essere
uno stile di apprendimento dominante (o preferito) nei nostri allievi: il “fare qualcosa”
(produrre, ottenere un risultato visibile), piuttosto che trattare concetti astratti.
Con questa visione del senso didattico delle tecnologie è necessario utilizzare le stesse
all’interno di specifiche strategie didattiche che, come abbiamo detto, sono quelle che
mettono al centro il soggetto che apprende, che danno responsabilità all’allievo, che
richiedono da lui un impegno diretto, che lo portano a costruire qualcosa, ma sempre sotto
una costante “presenza” didattica agita dall’insegnante.
Come orientamento didattico pratico per gli insegnanti, questo approccio si concretizza in
una didattica focalizzata su “attività di apprendimento” da realizzarsi con il supporto delle
tecnologie.
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Queste “attività” sono:
- concepite, progettate e gestite dagli insegnanti;
- svolte dagli allievi con la guida degli insegnanti.