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IL PERSONAGGIO

Il difensore degli invisibili


CAROLA GIORDANO

Antonio Mumolo fondatore di Avvocato di strada, la rete di 700 legali volontari in 37 citt. Perch anche i senza fissa dimora vedano rispettati i propri diritti

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26 aprile 2014 // left

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arliamo tanto di giustizia sociale, di mondo diverso e migliore, e spesso con molta retorica. Ma io penso che ognuno possa contribuire anche facendo il proprio mestiere. Chiunque lo pu fare. Per cambiare un po il mondo, per riparare a qualche torto come cantava Guccini. Via Corazza, quartiere Corticella, Bologna. Antonio Mumolo parla nella sede di Avvocato di strada, lassociazione di 700 legali sparsi in 37 citt italiane costituita ufficialmente nel capoluogo emiliano nel 2007 ma che opera gi dalla fine del 2000. Mumolo ne presidente e fondatore e racconta come questo esercito di avvocati agisca in modo assolutamente volontario a tutela dei diritti di chi ormai li ha persi da molto tempo. Parliamo del popolo dei senza fissa dimora, gli invisibili che dormono per strada o, quando sono fortunati, nei dormitori del Comune o della Caritas. Unattivit unica quella del pi grande studio legale dItalia con il fatturato pi basso dItalia come ama ripetere Mumolo che di recente ha ottenuto il riconoscimento del Parlamento Ue come cittadino dEuropa 2013 ricevendo il premio dalle mani di Martin Schulz. Nato a Brindisi nel 1962, finito il liceo classico nei primi anni 80, come tanti suoi coetanei pugliesi risale lAdriatica in direzione di Bologna, che per noi era una citt mito. Forse qualche semino gi cera allora perch ammette di aver sempre fatto il volontariato e poi a Brindisi da ragazzo stato molto attivo nei centri sociali. Una volta laureato in diritto del lavoro, Mumolo a partire dal 93 interviene sempre pi spesso a dare una mano a
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DI DONATELLA COCCOLI
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IL PERSONAGGIO

NELSON GREGORY/FLICKR (2)

vo, ribadisce, e non la si pu negare. Che un cittadino venga sfrattato o dorma per strada o in un dormitorio, il diritto alla residenza ce lha sempre. E se un senza fissa dimora che gli si conceda almeno una residenza fittizia. Tutti i Comuni la dovrebbero avere, ma non cos. A Bologna una volta si chiamava via Senzatetto. Poi il nome cambiato: ora via Mariano Tuccella. Racconta: Un giorno un nostro utente, Mariano Tuccella, appunto, un ex operaio finito in strada per problemi familiari e per lalcol, venne picchiato da tre ragazzi - poi arrestati - mentre dormiva in un posto un po riparato vicino al mercato delle Erbe. Dopo sei mesi di coma Mariano mor e io, allora ero consigliere comunale, mi sono battuto perch la via fittizia venisse dedicata a lui. Per due motivi: primo, per ricordare una persona che morta solo perch era diventata povera, secondo, per dare una possibilit in pi a chi in strada di trovare un lavoro, perch esibire una carta didentit in cui c scritto che vivi in via Senzatetto gi rappresenta uno stigma. Antonio Mumolo mostra il rapporto 2013 dellassociazione: 2.718 pratiche di cui il 47 per cento sono di diritto civile. Vede quelle 270 che riguardano il diritto alla residenza? I Comuni continuano ancora a non concederla e siamo stati costretti ad andare davanti a un giudice. Del resto iniziato tutto cos. La nostra prima causa alla fine di dicembre 2000. Allora eravamo solo in due, io e Maria Cristina Di Francia. Fuori dello sportello cera una fila lunghissima. Il primo in assoluto a chiedere aiuto un uomo che da un anno e mezzo passava la notte al dormitorio. Aveva la possibilit di lavorare ma la Camera di Commercio gli negava la partita Iva perch non aveva la residenza. I due legali ingaggiano quindi una battaglia durissima contro il Comune di Bologna allora amministrato dal sindaco Giorgio Guazzaloca. Alla fine arriva la vittoria, che poi riguarda tutti i 400 ospiti del dormitorio. Perch lalternativa che ponemmo al Comune era: o la residenza per tutti o altre 400 cause, aggiunge sorridendo Mumolo.
26 aprile 2014 // left

favore dei senza tetto. Lanno successivo nasce lassociazione Amici di Piazza Grande da cui deriva lomonimo giornale alla cui realizzazione prendono parte gli stessi homeless. Ma dare una coperta o un pasto caldo non bastava pi, ricorda. Cera bisogno di assistenza legale, di azioni concrete nei confronti del Comune, per ottenere la madre di tutti i diritti, quella residenza anagrafica da cui dipende il destino di un senzatetto: il lavoro, la pensione, le cure mediche, la possibilit di accedere al patrocinio gratuito. Cos nato Avvocato di strada. Che cosa me lha fatto fare? C una poesia di Erri De Luca molto bella che si intitola Considero valore. Ecco, io considero valore che la legge sia davvero uguale per tutti e che tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge. Alla fine faccio lavvocato per questo. Perch difendere i diritti delle persone pi deboli significa difendere i diritti di tutti. E il diritto alla residenza anagrafica fondamentale. Per questo motivo Mumolo critico rispetto al piano casa del Governo Renzi che vieta la concessione della residenza agli occupanti di un edificio. La residenza un diritto soggetti32

0 Dallalto: il flash mob promosso da Avvocato di strada alla Milano Marathon del 2013 e una performance a Piazza Grande a Bologna 1 La copertina della Guida di Bologna per le persone senza dimora promossa da Avvocato di strada

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PIANO CASA INCIVILE

Il decreto legge Renzi Lupi n. 47 del 28 marzo, il cosiddetto Piano casa, contiene una norma che potrebbe rendere impossibile la vita a migliaia di persone che gi si trovano in una situazione di estrema precariet. Larticolo 5 stabilisce che chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non pu chiedere la residenza n lallacciamento a pubblici servizi. Sembrerebbe una norma che tende a contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive, scritta per da persone che non hanno idea della drammatica realt in cui molte persone vivono. Larticolo colpisce infatti anche migliaia di famiglie di sfrattati che sono costrette a occupare un immobile pubblico abbandonato solo perch hanno perso il lavoro e la casa e non ricevono risposte dai Comuni, a loro volta privi di risorse adeguate. Si confonde inoltre il diritto soggettivo alla residenza, ovvero ad essere iscritti nelle liste anagrache tenute dai Comuni, con la legittimazione di un comportamento illegale. In realt non cos. Gli occupanti senza titolo di beni immobili pubblici o privati possono essere sfrattati o sgomberati indipendentemente dal fatto che siano residenti o meno. La residenza invece non pu essere negata a nessuno perch da questa discendono molti diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione: senza residenza non si pu votare (art. 48 Cost.), non ci si pu curare (art. 32 Cost.), non si pu ricevere una pensione o usufruire del welfare locale (art. 38 Cost.), non si pu lavorare (art. 4 Cost.), non si ha il diritto al gratuito patrocinio e quindi alla difesa (art. 24 Cost.). Tutto questo riguarda ovviamen-

te anche i minori, la cui residenza dipende da quella dei genitori, e che avrebbero dicolt anche a iscriversi a scuola. Togliere la residenza a persone che occupano uno stabile, o impedire loro di prenderla, signica mettere per decreto quelle persone fuori dalla societ, renderle invisibili, cancellare di colpo le residue possibilit che avrebbero per poter uscire dalle proprie dicolt. singolare che un piano casa, che dovrebbe aiutare le famiglie italiane ad arontare la crisi, possa avere questi eetti. Larticolo, inoltre, contiene un altro incredibile paradosso: la legge italiana stabilisce che la residenza anagraca deve essere riconosciuta a tutte le persone che vivono in un dato luogo. Si tratta anche di un tema di ordine pubblico. Lo Stato deve sapere quante persone vivono in una citt, come si chiamano, come sono formati i loro nuclei familiari. I sindaci sono tenuti a far rispettare il diritto alla residenza, e possono essere sanzionati se vengono meno a questo dovere. Ma come si comporteranno con le famiglie occupanti? Come verr risolto questo contrasto normativo? Larticolo 5 del Piano casa deve essere modicato: se non lo fa il governo dovranno provvedervi quei parlamentari che sanno che tutelare i diritti dei deboli signica tutelare i diritti di tutti. Se poi lo scopo della norma dare un segnale contro le occupazioni abusive, si potrebbe almeno stabilire che la residenza a queste persone sar comunque concessa nella via ttizia, di cui ogni comune deve dotarsi, proprio per garantire questo diritto anche alle persone senza dimora. ANTONIO MUMOLO, PRESIDENTE DI AVVOCATO DI STRADA ONLUS

In seguito gli avvocati hanno continuato pi determinati di prima. E le pratiche crescevano: dagli sfratti ai permessi di soggiorno, dallaccertamento del lavoro nero alle multe per mancanza del biglietto sui mezzi pubblici. Non solo. I legali cominciano a non limitarsi ad accogliere i senza fissa dimora agli sportelli di Avvocato di strada: si recano personalmente anche nei dormitori, in mezzo ai senzatetto. Quando abbiamo cominciato, il nostro Consiglio dellOrdine ha storto un po il naso, capir, un avvocato che va in un dormitorio E invece noi abbiamo scelto di andare avanti. Se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento: se lo ricorda il verso della canzone di De Andr? Noi abbiamo continuato a guardare, un avvocato non pu far finta che i poveri e i dormitori non esistono. Ma giusto che un avvocato intervenga l dove lo Stato assente? Fare pressione perch cambino le norme importante, e noi tramite Ignazio Marino, quando era senatore, abbiamo presentato una proposta di legge sulla residenza anagrafica e il diritto alla salute. Ma se poi lo Stato non fa nulla, chi tutela queste persone? sottolinea Mumolo. Che anche impegnato in politica. Iscritto al Pds, stato segretario per anni della storica sezione della Bolognina, quella della svolta di Occhetto dell89. Consigliere regionale del Pd, adesso si candidato per la segreteria del Partito democratico dellEmileft // 26 aprile 2014

NOI AVVOCATI ANDIAMO NEI DORMITORI PERCH CREDIAMO CHE LUGUAGLIANZA DEBBA ESSERE SOSTANZIALE E NON FORMALE. SEGUIAMO LA COSTITUZIONE

lia Romagna. La politica dovrebbe avere pi attenzione al fenomeno dei senzatetto - precisa -. Un tempo si trattava di casi marginali, vero. Ventanni fa erano per la maggior parte persone con problemi di salute: alcolisti, tossicodipendenti, malati di patologie psichiatriche. Ma adesso, con la crisi, per strada puoi incontrare cinquantenni licenziati, imprenditori falliti, artigiani, pensionati al minimo. Che sono quelli pi difficili da aiutare perch si vergognano. Per tutte queste persone, stranieri o italiani che siano, lassistenza solidaristica forse non basta. Per me la solidariet una cosa importante, ma noi ci occupiamo di diritti ed una cosa diversa. Io sono ateo, eppure gran parte degli sportelli di Avvocato di strada li abbiamo aperti con le associazioni cattoliche che fanno un lavoro enorme. Ognuno ha le sue motivazioni. Il nostro ideale di giustizia sociale prevede che davvero tutti siano uguali. Dobbiamo puntare alluguaglianza sostanziale e non formale, seguendo la nostra Bibbia laica che la Costituzione. Queste persone devono anche riconquistare la dignit. Senza dire grazie a nessuno, perch il tuo diritto. s
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