domenica 1 novembre 2009

SPORT 21

L’ALTRO ANTICIPO I ROSSONERI VINCONO IN CASA CONTRO UN BUON PARMA GRAZIE ALLA DOPPIETTA DECISIVA DI BORRIELLO

Milan, tre punti e qualche esitazione

MILAN 2
PARMA 0 Inter senza Balotelli e Santon
MILAN (4-2-3-1): Dida 7, Oddo 5,
Thiago Silva 6.5, Kaladze 6, Anto-
nini 6 (7' st Zambrotta 6), Gattuso 6
(29' st Ambrosini 6), Pirlo 6.5, Pato
6, Seedorf 6.5 (37' st Flamini sv),
Ronaldinho 6.5, Borriello 7.5. (31
Roma, 19 Favalli, 9 Inzaghi, 11 Hun-
telaar). All.: Leonardo 6.5.
PARMA (4-3-1-2): Mirante 6, Zac-
cardo 5.5, Della Fiore 6, Panucci 6,
Lucarelli 5, Morrone 6, Lunardini 5,
Galloppa 5 (31' st Budel 6), Dzemaili
5.5 (16' st Amoruso 5.5), Paloschi
5.5, Bojinov 5.5 (25' st Lanzafame
5.5). (1 Pavarini, 7 Castellini, 19
Zenoni, 24 Paci). All.: Guidolin 5.5.
ARBITRO: Russo di Nola 5.5.
RETI: 12' pt e 48' st Borriello.
NOTE: angoli: 3-2 per il Milan.
Recupero: 1' e 5'. Ammoniti: Ronal-
dinho, Gattuso e Panucci per com-
portamento non regolamentare.
Spettatori: 33.303.
MILANO. Un super Borriello tra-
scina in casa il Milan di Leonardo
contro un buon Parma. Finisce due
a zero, grazie alla doppietta dell’at-
taccante campano, ma non è stato
tutto facile per gli uomini di Leo-
nardo.
Il Milan si prende i tre punti e rin-
grazia due volte l’ex genoano Bor-
riello, bravo a sbloccare e bravo a
chiudere l’incontro proprio mentre
il Parma stava trovando i canali giu-
sti. I rossoneri costruiscono la par-
tita nel primo tempo, proponendosi
a più riprese, con Ronaldinho ispi-
Seedorf, Borriello e Ronaldinho. I tre “moschettieri” rossoneri esultano dopo la vittoria per 2-0 contro il Parma
rato e con Borriello abile a girarsi
puntare verso la porta. Il Parma cer-
ca di arginare, senza rinunciare a
tentare il colpaccio, impattando
per lo più nella diga Pirlo-Gattuso
dietro a una linea sostanzialmente
fatta di cinque attaccanti. È Ronal-
dinho a fare la differenza, per tutti i
primi 45 minuti: da lui - dopo una
corsa palla al piede di 40 metri - par-
te l’assist che Borriello trasforma in
gol con un gran piattone di sinistro
(13’), da lui partono le migliori azio-
ni del Milan (ottimo il suggerimen-
to al 32’ per Pato, che cicca di testa;
al 41’, invece, sbaglia Borriello,
che smorza su Mirante). Agli emi-
liani manca fluidità, nonostante
due buone parate di Dida (notevole
quella su Bojinov, di testa, al 23’) e
una spettacolare traversa colpita da
Dzemaili (11’, sullo 0-0). La ripresa,
dopo un diverbio nel tunnel che
costa il giallo a Panucci e Gattuso,
è più blanda (colpa soprattutto del
calo di Ronaldinho), anche se nei
primi 20 minuti Mirante deve
respingere su Seedorf, se Dida ha
qualche problema su un tiro di Gal-
loppa e se l’arbitro non vede un mol-
to probabile fallo rigore di Lunardi-
ni su Pato (22’). Guidolin vede il calo
milanista e ci prova: con il 4-4-3, pri-
ma con Paloschi, che sfiora il pareg-
gio al 26’, poi con Morrone che
impegna Dida e ancora con Lanza-
fame dai 16 metri. Il pubblico rumo-
reggia e chiede il raddoppio. Le
occasioni, però, scarseggiano. Sal-
vo qualche incursione: al 38’ Pato
tira fuori e Zaccardo spreca; nel
finale, ancora Pato scheggia di
testa e Thiago Silva centra la tra-
versa. Ma sono episodi, perché il
Milan ha il terrore dell’ultimo minu-
to. La tentazione è di restare in trin-
cea fino in fondo: ci pensa ancora
Ronaldinho, al 48’, a inventare un
pallone d’oro per Borriello, che in
acrobazia non spreca e sigla il gol
che vale il due a zero.
I NERAZZURRI IN CAMPO A LIVORNO
Mourinho teme l’effetto-Cosmi
MILANO. Chiama Cosmi “Mago
Merlino” per aver resuscitato il
Livorno che è reduce da due
vittorie, definisce “bugiardo”
un giornalista che ha parlato di
una telefonata consolatoria a
Santon dopo le lacrime post-
Palermo e spera che per la
partita di Champions a Kiev si
faccia chiarezza sulla storia
dell’influenza A. Il solito
Mourinho insomma. La sua
Inter giocherà contro il Livorno
senza Santon, lasciato a casa
per scelta, e Balotelli, che ha la
febbre. Di fronte un Livorno
rinato: «Hanno pareggiato in
casa con il Milan. Ruotolo non è
stato fortunato, ma ha lavorato
bene. Adesso c'è un nuovo
tecnico che in un modo
rispettoso io chiamo 'magico'...
Con una squadra
difensivamente forte, segna un
gol e si chiude ancora di più, in
uno stadio in cui non sono mai
stato, ma che non mi sembra
facile per atmosfera. Il turn
over sarà minimo, di 2-3-4
giocatori». Migliorano, in
particolare, le condizioni di
Samuel Eto’o. Il centravanti sta
smaltendo il problema al piede
che l'ha condizionato nelle
ultime settimane. «Sta meglio
di quanto non stesse nelle
partite contro Dinamo Kiev e
Catania», dice l'allenatore
nerazzurro. Contro il Palermo,
il bomber è andato a segno due
volte. «Abbiamo segnato 5 gol
contro Genoa e Palermo, ma è
anche vero che non ne abbiamo
fatti contro Sampdoria e
Barcellona. Al di là di questo,
siamo una squadra offensiva,
abbiamo bisogno degli
inserimenti di chi arriva da
dietro. Lo scorso anno il gioco
offensivo si costruiva in spazi
ridotti, con Ibrahimovic e chi
gli stava accanto. Ora è
diverso». Infine lo stato di
emergenza dichiarato dal
governo ucraino per la
pandemia influenzale
preoccupa Josè Mourinho, che
si augura di essere rassicurato
al più presto sul regolare
svolgimento, mercoledì a Kiev,
della partita di Champions
League tra la Dinamo Kiev e
l'Inter. «È importante sapere in
modo definitivo se questa
partita si giocherà o meno», ha
affermato Mourinho. «Credo
che lunedì, prima che la
squadra salga in aereo, ci debba
essere una decisione definitiva.
Mi auguro che governo ucraino
e Uefa decidano il più
velocemente possibile: o si
gioca a Kiev o in un'altra città
dove non c'è pericolo».

L’ANTINAPOLI GLI ETNEI SABATO OSPITERANNO GLI AZZURRI, ATZORI FIDUCIOSO

11ª GIORNATA OGGI ORE 15

Catania a Firenze senza paura MILAN-PARMA (IERI)

RETI: 12' pt e 48' st Borriello
CAGLIARI-ATALANTA SKY CALCIO 6, DAHLIA CALCIO 1
Velotto di Grosseto (Bianchi R.-Giallatini/Guida)
2-0

FIRENZE. Il momento è difficile ma
il tecnico del Catania Atzori (nella foto)
non si perde d’animo. Gli etnei sono
attesi da due sfide che potrebbero
decidere il futuro del tecnico prima
della sosta del campionato. Oggi la
Fiorentina al Franchi, sabato prossimo
il Napoli, ma l’allenatore rossazzurro ha
fiducia: «Ho responsabilizzato i ragaz-
zi. La squadra dovrà essere cattiva e
concentrata, e naturalmente non per-
dere lucidità, perchè altrimenti si
prende gol e si perdono le partite». Già,
insomma, uscire dalla situazione di
confusione generale. Per farlo il Cata-
nia ha scelto di abbandonare le mura
protettive della città. «Tutti hanno pre-
so coscienza della situazione che sta
attraversando la società - ha aggiun-
to il tecnico - per questo abbiamo
deciso di allontanarci per preparare
l'incontro. Catania è un luogo dove
molte persone sognano che questa
squadra raggiunga alti livelli, che
guardi la classifica dall'alto in basso,
ma in questo momento è un ambien-
te un pò preoccupato ed era necessa-
rio prenderne le distanze. Così abbia-
mo scelto di portare la squadra in riti-
ro». E sottolinea: '«Non è certo una
punizione, ma solo un modo per guar-
dare alla sfida in maniera diversa, con
meno pressione. Anzi, serve a creare
ancora più concentrazione e lavorare
nel silenzio per affrontare questa
domenica di passione». Anche perchè
la Viola, a detta di Atzori , '«è una
squadra da Champions, davvero mol-
to forte e ben organizzata. Sappiamo
quanto sia difficile affrontare una sfi-
da di questo tipo, ma abbiamo lavo-
rato con intensità per tutta la setti-
mana». A chi aveva paventato un pos-
sibile esonero Atzori dice: «Catania è
un esempio di come si gestisce un
allenatore: tutti i giorni la dirigenza è
sul campo, ci segue; la società sa bene
come lavoro». Dall’altra parte anche
Prandelli non se la passa bene, dopo le
due sconfitte consecutive con Napo-
li e Genoa. La Fiorentina si sta prepa-
rando con un dubbio: le condizioni di
Adrian Mutu, che ha un ginocchio
gonfio, e Stevan Jovetic che ha pro-
blemi all’alluce. In ogni caso, Prandelli
ha ribadito che contro il Catania la Fio-
rentina scenderà in campo con un uni-
co obiettivo: tornare alla vittoria.
«Saremo una squadra arrabbiata,
vogliamo i tre punti per riprenderci un
posto in classifica che ci compete e
che ci meritiamo. Le partite belle che
abbiamo fatto hanno fatto sì che gli
avversari si chiudano tutti. Noi dob-
biamo essere bravi a trovare le situa-
zioni favorevoli».
CHIEVO-UDINESE SKY CALCIO 7, PREMIUM CALCIO 4
Gervasoni di Mantova (Vicinanza-Bernardoni ./Peruzzo)
FIORENTINA-CATANIA SKY CALCIO 4, DAHLIA SPORT
Tagliavento di Terni (Grilli-Angrisani/De Marco)
LIVORNO-INTER SKY SPORT 1, DAHLIA CALCIO 2, PREMIUM CALCIO 1
Morganti di Ascoli Piceno (Nicoletti-Romagnoli/Pinzani)
PALERMO-GENOA (20.45) SKY SPORT1, PREMIUM CALCIO 2
Brighi di Cesena (De Luca-Cariolato/Romeo)
ROMA-BOLOGNA SKY CALCIO 2, PREMIUM CALCIO 2, DAHLIA 3
Trefoloni di Siena (Altomare-Rubino/Baracani)
SAMPDORIA-BARI SKY SPORT 1, CALCIO 5, DAHLIA CALCIO 4
Valeri di Roma (Di Fiore-Franzi/Gallione)
SIENA-LAZIO SKY CALCIO 3, PREMIUM CALCIO 3, DAHLIA CALCIO 5
Pierpaoli di Firenze (Marzaloni-Galloni/ Rizzoli)
CLASSIFICA E PROSSIMO TURNO
INTER 25, JUVENTUS 21*, SAMPDORIA 20, MILAN 19*, PARMA 17*, NAPOLI* 17, GENOA
16, PALERMO E FIORENTINA 15, BARI, CHIEVO, UDINESE 14, CAGLIARI 13, ROMA 11,
LAZIO 10, ATALANTA, BOLOGNA E LIVORNO 9, CATANIA 7, SIENA 5. * UNA GARA IN PIÙ
SABATO 7 NOVEMBRE CATANIA-NAPOLI (ORE 18) E ATALANTA-JUVENTUS (ORE 20.45)
DOMENICA 8, ORE 15: BARI-LIVORNO; BOLOGNA-PALERMO; CAGLIARI-SAMPDORIA;
GENOA-SIENA; LAZIO-MILAN; PARMA-CHIEVO; UDINESE-FIORENTINA; INTER-ROMA (20.45)

SIENA-LAZIO NELLA NOTTE ESPLOSI DEI PETARDI A TRIGORIA

Prima di Baroni
Può essere l’ultima
di Ballardini
SIENA. Marco Baroni, l’autore del
gol del secondo scudetto azzurro
contro la Lazio, è pronto per
l’esordio sulla panchina del Siena,
dopo l’esonero di Giampaolo. Ma se
per lui quella di questo pomeriggio
sarà la prima partita, per
l’allenatore della Lazio Ballardini
potrebbe essere l’ultima. Il trend
disastroso dei biancazzurri, da due
giorni in ritiro, non concede troppo
spazio ai sentimentalismi. Se
dovesse andare male a Siena
sarebbero in pole Berretta e
Mihajlovic. Ballardini intanto tira
un sospiro di sollievo perchè
Baronio ha smaltito lo stato
influenzale che non gli ha permesso
di scendere in campo contro il
Cagliari e ci sarà. In attacco
ballottaggio tra Rocchi e Cruz, con
l'argentino in leggero vantaggio.
ROMA
Ranieri ai tifosi: «Aiutateci»
ROMA. C’è il Bologna di Colomba
alle porte, ma in casa Roma la pre-
occupazione viene dall’interno.
Ovvero dall’ambiente giallorosso
che sta diventando irrespirabile.
Alcuni petardi sono stati lanciati nel-
la notte di venerdì all'esterno della
sede della Roma a Trigoria. IAlcuni
dipendenti della società calcistica
hanno chiamato il 113 dicendo di
aver udito alcuni scoppi all'esterno
del complesso. Sul posto gli agenti
hanno trovato tre fumogeni spenti
ma nessun danneggiamento al muro
di cinta dell'impianto sportivo.
Segnale chiaro di un’insofferenza for-
te, ma Ranieri chiama la tifoseria a
raccolta: «La Roma è una squadra
compatta e concentrata. Vogliamo
uscire da questa situazione, i tifosi
devono darci una mano, anzichè tira-
re le bombe ci aiutassero». Dopo tre
sconfitte consecutive bisogna inver-
tire la rotta: «Bisogna analizzare le tre
partite perse, abbiamo creato tanto,
sia contro il Milan che contro l'Udi-
nese. Abbiamo creato tanto e gio-
cato bene», dice il tecnico. «La
squadra lotta. Subiamo troppi gol e
ne stiamo segnando troppo pochi,
ma solo con il lavoro si risolvono i pro-
blemi. È un momento difficile e la
gente ci deve stare vicino. Io sono
venuto con la voglia di far bene, non
mi abbatto facilmente. Sapevo che
sarebbe stato difficile: bisogna esse-
re tutti uniti». Da tifoso della Roma,
Ranieri sarebbe sicuramente arrab-
biato. «Vorrei vedere di più, ma sarei
consapevole che la squadra sta
facendo molto e sta sbagliando
anche molto. Non dico che i tifosi ci
devono applaudire, ma ci diano una
mano a stare meglio. Ci incoraggino,
io da tifoso arrabbiato farei così»,
afferma. «Se è vero che siamo una
famiglia, si sta vicino a chi sta male
e si cerca di dare una mano. Ed è
questo che chiedo ai tifosi: se ama-
te la Roma e se siete esasperati figu-
rateci quanto lo siamo noi. Noi
vogliamo fare meglio e vogliamo fare
di più». Una settimana fa, Ranieri ha
dichiarato: «Questa non è la mia
squadra», ieri ha ribadito: «Tutti san-
no che io sono entrato in corsa e
quindi la squadra non l'ho costruita
io. Ma dal momento in cui assumo il
comando, divento il punto di riferi-
mento. La squadra diventa mia, mi
appartiene. I miei giocatori diventa-
no i più forti del mondo e penso solo
a loro. Sono tornato alla squadra di
cui sono tifoso, quindi credo di aver
detto tutto: ho 58 anni e sono 58 anni
che la Roma è mia».
IL POSTICIPO DI QUESTA SERA
Palermo-Genoa vale l’Europa
Zenga: «È uno scontro diretto»
PALERMO. La parziale rimonta nel secondo tempo contro l'Inter ha
ridotto la misura della sconfitta ma non il rammarico di Walter Zenga, il
tecnico del Palermo, che spera di rifarsi subito contro il Genoa. I
complimenti di Mourinho non hanno alleviato il dolore per quel primo
tempo da buttare. «Non è stata una festa con l'Inter - ammette Zenga -,
perchè ho perso. E quando perdo non mi diverto mai, ogni partita ha una
storia a sè e quella che arriva è sempre la più importante. Il Genoa è una
squadra che lotterà con noi fino alla fine. Nel primo tempo con l'Inter
non avevamo fatto male, ma ci sono stati degli errori concentrati in
cinque minuti. Chiunque nell'analisi viene condizionato dal risultato, ma
non si può considerare questa sconfitta del tutto negativa». L'undici
titolare contro il Genoa dovrebbe esserE simile a quello delle ultime
gare. «Non c'è bisogno di turnover. Se i ragazzi stanno bene non vedo
perchè dovrei farlo». Il quarto posto è saltato, per il momento, ma Zenga
non vuole abbandonare l'Europa. «Vogliamo qualificarci per giocare
nelle grandi competizioni continentali e restare su questi livelli. I liguri
cambiano pelle durante la partita tantissime volte, hanno la capacità di
mettersi in tante situazioni tattiche differenti. A me piace moltissimo
Palladino. E poi c'è il nucleo storico di Gasperini: questa squadra fa
benissimo da due anni e infatti è già tornata in Europa. Io considero
tutte le squadre nostre dirette concorrenti. Il Genoa ha un organico
impomportante, che gli consente di giocarsela con chiunque».