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2013
http://archive.org/details/trattatodimusicaOOtart
TRATTATO
MUSICA
SECONDO LA VERA SCIENZA
DELL'
ARMONIA.
IN
PADOVA, MDCCLIV.
Nella Stamperia del Seminario.
Appreffo Giovanni Manfr.
PRIVILEGIO.
fp|il> che
I
il
agli
uomini di
devo
ero a quello a che meno cede a me in oggi, che diftratto dagli 51 ftudj per il tenor delle cofe mie , pur efpormi agli occhi dei Letterati in atto di
!
j
un Libro di nuovo , e grave argomento. Quello Libro egli un parto del virtuofifprefentar
loro
fimo Signor Giufeppe Tartini il quale volendo grazioiamente condifeendere a me, eh' era vogliofo di faper 1' origine, e la feienza pi toflo che la pratica della Mufica, fi adoperato in eftendere quello Trattato, il quale per la novit del metodo, e per la fceltezza delle cognizioni, fupera di gran lunga ogni attentato pi vivo di qualunque ricerca , eh*
,
io gli abbia
mai
menti
la
Imperciocch ficcome Egli tutto immerfo nello invefligare , e nello feorrere da capo a fondo
.
Scienza ffico-armonica \ cos non pu a meno che di quella pi affai non tratti che della Mufica , piccolo micelio bench deliziofo, derivante da quella gran fonte In quello modo per Ei ci ha forniti di un bene ridondante cos , che io capace non fono di goderne appieno e quindi mi trovo condotto alia dura neceifit di patire la taccia di ^iconofeente verfo di Lui, o d' invidiofo e d'ingiu.
ri
fio
fio cogli
nomini
eruditi
lafciar anzi perire tal bene nella obblivione, che di parteciparlo a coloro, che fapranno goderne pi di me a faziet . Quanto a Lui , che per modeftia fomma fi fempre gagliardamente commoffo al folo cenno di voler io mettere in luce quefto fuo dono, fo eh* Ei non riceve per un tratto di gratitudine la risoluzione di ufare come di cofa mia , di quefti fuoi Scritti; ma quanto al tenerli occulti, e privar cos il Pubblico di quefto vantaggio , tolga Iddio da me tal penftere, eh' io ftimo indegno d* ogni uomo onefto. Io per a Voi li prefento, correfe , ed erudito Leggitore , che ne farete pi degno estimatore di me : e la offerta poi fi far degna di Voi , f vi compiacerete di leggerne il con-
tenuto con matura ponderazione. N mi opponefte gi di non fendi voi paffione o diletto alcuno per
la
Muftca, o di non intenderla baftevolmente-, che mal mi opporrefte poich fol tanto che vogliate voi rifalire alcun poco verfo F origine di lei , trovarete una fonte di cognizioni filofofiche non volgari viva perenne inefaufta. Da quefta preziofa fonte derivano fempre le dimoftrazioni, e le verit filofofiche onde ha felicemente afperfo quefto Trattato il noftro Autore Leggetelo dunque di buon animo attentamente che di quefta mia afferzione
: .
:
vi trovarete
ti
s prefto perfuafo, come dei rari talendi Lui fi tofto perfuafa qualunque perfona erudita y ch'abbia avuta occafione di praticarlo familiarmente. E f nel leggerlo Ei vi reca piacere, vi prego di ci fedamente , che mi aggiungiate col giudicio voftro, e col voftro applaufo tanto di conto y eh' io mi tenga pago di aver tratto un gior-
no
no
ad onta cT ogni fua difefa , dal nafcofto filenzio , ove una troppo rigida modeftia 11 che certo , quando lo vuol giacente , e fepolto fi prenda la cofa in fomma , dovr valermi per un
queft*
,
. ,
uomo
teftimonio di riconofcenza , e di affetto verfo di Lui y che amo affai da gran tempo e da cui fomfento effere amato. Quefto fi il mio intendimento nel pubblicare quefto Trattato; e intendo in oltre di atteftare al Mondo tutto , che f io non fono fornito a dovere di Lettere , riverifco per profondamente chiunque fia fornito di Let-
mamente mi
tere
Riverifco perci anerudizione , e dottrina cora Voi, Lettore erudito e cortefe , e vi delidero ogni maggiore felicit.
,
.
GI
GIUSEPPE
JL
T A R T
fcritto
con ordine
fi
feconda
il
di
lei
comando quanto
in diverfi
tra
noi
variamente
difcorfo
ficale
teorica,
e pratica
particolar fuo
dilet-
to
Neil' obbedirla
fi
mi
fon
compiaciuto
per
, che nel fecondare quello fuo defideria, vengo ad efercitare quella doppia legge di rifpet.
due ragioni
e
La prima
,
to
di
amore
che
le
,
profeflb
fi
La
feconda
di dover
fignificantif-
ma
nel
cafo prefente
quella
ripaflare
con;
tutta la
maggior rifleffione quelle difpute, che tra noi fono occorfe nel trattare in voce quella materia . Il di lei inge-
gno veramente profondo, e fiftematico non capace di acquietarfi ad una ragione fingolare, feparata da quella catena di ragioni, che conducono per forza a que' tali principi
pofTa aflegnarfi altro principio. Io pur troppo ne ho la prova a mie fpefe; con-
nuovo quanto le ho confeffato altre volte, che per rifponder adeguatamente alle di lei obbiezioni fempre gravimme, e fempre fiftematiche , ho dovuto penfar molto.
Ora fiamo
di
nel
cafo
alle
flrette
Ella
fi
compiaciuta
trattar
di
meco
difcorfivamente quello
gno
rie;
fludio
metodico, fenza ordine di tempo, e di mateper fuo diletto, e non per fua occupazione
in
fomma
Pu
darfi beniffimo,
tito a tutte le
difficolta,
,
e opposizioni;
perch febben
fia
il
fuo
ingegno
fia
:
prontiffimo
e la fua
facile
memoria non
talora
il
che inaltrove
telligenza
la
nientedimeno
divertire
mente; e quefto fviamento bench dipenda per lo pi da circoftanze eftrinfeche , pu tanto e tanto far s , che a tutto con efattezza. non fi pofTa avvertire Quante volte fono flati
.
interrotti
li
noftri difcorfi
da fue
?
vifite,
e affari
fenza averli
mai
ripigliati,
e
il
confumati
Ora
io
fotto gli
occhi
fiftema intiero,
e ordinato.
con piacere
di
e con in-
fuo giudicio
nella
.
che per
me
momento fommo
nafce
dalle coil
1/ ordine prefo
f
,
Ho
breve
trattato
e tenerfelo pronto
di
cui
il
bifogno.
Il
di
pi di
,
quefta Scienza,
fuperfuo prefenuna minima parte temente Le mantengo fedelmente il patto di non attendere all' erudizioni , e le giuro di non aver durato fatica nel man-
trattato
Ho
il
,
di-
fendere
ila
alle
minime
particolarit
Armonia
pratica
quali
da una
ficura
fifici
dimoftra-
conftituito dalle
in
tal
modo, che
non
alla
lafci
di
lui
m'inganno,
flato
il
fuo defderio
rifo
comando
fcrivere
Non mi
fmo-
trattato prefente
in
iftile
piuttofto colto,
che pia-
no
no. Buona forte, che non vi ho alloggiato. Lo ftile baffo, non che piano; e cos'i va bene, perch cos ella vede, che ferivo di cuore , e non di tetta . In iomma io ho fatto
il
fidero
cuore
di. effervi
riuicito.
TRAT*
TRATTATO PREMESSO.
Hi E L
I
aritmetica antica
perazioni di
le
ragioni
fuppongono cognite
quefta parte
dipende dalla dimoftrazione affegnata nel terzo Capitolo, Propofizione fefta, Figura VI, per dimoftrare , che nella feftupla fi trova periodo, e compidupla
dimoftrata
armonico fiftema in forza de' quatprincipio primo univerfale del mezzi di qualunque rafftema Di confeni comune efTendo quattro gione, armonico, geometrico, aritmetico, contrarmonico; Per dimoftrazione comune dar la dupla 120, o, efTendo il mezzo armonico 80, l'a-
mento
della
tro mezzi
.
della
ragion
90, il contrarmonico 100 , e nella fpraccennata dimoftrazione -rifultando oltre i tre affegnati un altro mezzo , eh' 84 ; f fono veMa dati li far vero mezzo anco il quarto ri mezzi li tre affegnati tre mezzi , armonico aritmetico, contrarmonico, non vi manca f non geometrico, che manil geometrico. Dunque il rifultato 84 il mezzo ca: molto pi perch rifulta tra il mezzo armonico 80, e aritmetico p. Non efTendo 84 n latino, n l' altro de' due mezzi fuddetti , e rifultando dimoftrativamente tra li medefimi , dentro de' quali deve trovarli il mezzo geometrico, far 84 il mezzo geometrico rifpettivo all' armonico fiftenia; qual mezzo ridotto con li fuoi eftremi relativi 120, do, a numeri primi, io, 7,5. Di quello tal mezzo, come geometrico, non fi ha , n pu averfi idea perch contro la definizione , e intelligen, za comune. S' intende, e definifee, che il mezzo geometrico fia quello,
ritmetico
.
le
2
le
TR^TTvfTO DI MUSIC**.
cui
di
ragione dimida-
ta degli eftremi
Dato i, 2, 4, faranno
la
le
differenze
1,2. Dunque
4.
Ma
dati
5, 7, io,
eguale alla ragione 5, 7, n alla ragione 7, io degli eftremi 5, 10/ n lo pu effere, perch 5, 7* 7, io non fono ragioni eguali tra loro. Dunque 7 non , n pu effer mezzo geometrico condo la definizione, e intelligenza comune. Tutto vero dimoftrativarnente j anzi ( per corollario metrico moltiplicato in f fteffo dovendo produrre quanto
tiplicati tra
tra
5, io,
fe-
il
mezzo
geo-
gli
eftremi mol-
non pu effer 7 mezzo , geometrico fecondo la definizione , e intelligenza comune . Oltredich cofa nota, che quando nel numero aritmetico comune non vi fia la ragione duplicata., come 1, 4 ragion duplicata di 1, 2; cos 4, 9 ragion duplicata di 4, 6 ec. , inaffegnabile il mezzo geometrico in nue gli eftremi
5, io,
tra
loro producendo 50
mero
razionale
effendo
piti
,
afoma
che proporzione,
della
ferie
che data
,
qua-
o
e
di
comporta
quantit
aritmetica
e
il
mezper
li-
irrazionale
,
per
inaffegnabi-
numero razionale,
folamente affegnabile
alla
e dimoftrabile
nea..
Dopo
Scienza Geometrica
fi
deve indagare
appartiene,
mezzo
7, io
de' quali
fono differenze 2
de' quali fono differenze che 2,3; 7 fomma di 3 , 4 dalle due differenze 2. 3 il riiultato
.
io, 14,
la
le
Ma
ragion
12
per eguale a 5
io,
la
eftremi del
mezzo 7,
e a
7, 14, eftremi
del
mez-
zo io
mini del
quiterza
......
.
Dunque
5,7
la
fomma
de' ter-
fef-
fomma "5"
e.
4 3, 3; fomma ~f
, :
ci in genere di principio
fio principio
certo,
che 5 relativo
alla
ragion fefquialtera
come
effer
3, 2; 7 fommaalla du-
formano
Dati
li
la
dupla
cos
5,7,
devono
e
termini
fia
relativi
quella relazione.
fia
termini, 5, 7,
io,
progreflio-
ne
TR<ATTvfTO DI MUSICA.
ne per
ti
fomma
nel
modo
7
1.
,-
io ragguaglia-
,,
J-O
r
12, 17, 24 ragguagliati 12 17
alla fteffa linea divifa in
pam 24
58
19 41 58
70
Si trova, che
5?$?
il
140
140
ec.
prodotto
della
fubdu-
5, io, moltiplicato in f fteffo, manca dal prodotto degli eftremi 5, io, moltiplicati tra loro della ragione differenziale 4$?, 50. Che il prodotto di 17, come mezzo geometrico della fuhdupla 12, 24, moltiplicato in f fteffo , eccede il prodotto degli eftremi 12, 24 moltiplicati tra loro della ragione differenziale 285?, 288. Dunque in molto minor differenza di 457, 50. Che il prodotto di 41 , come mezzo geometrico delpla
la
manca dal prodotto degli 58, moltiplicato in f fteffo moltiplicati tra loro differenziale id8i , della ragione 58, 29, 1^82. Dunque in differenza molto minore di 288, 285?. Che il prodotto di 90, come mezzo geometrico della fubdupla 70, 140, moltiplicato in f fteffo,. eecede il prodotto degli eftremi 70, 140, moltiplicati tra {oro della ragione differenziale 9801 9800. Dunque indifferenza molto minore di 1682, i<58i.- Ma la progreflione infinita e in infinito va fempre piti approdi mando il prodotto del mezzo come geometrico, al prodotto degli eftremi Dunque tal mezzo di natura geometrica in
fubdupla 25?
,
eftremi
fi.
genere
confeguenza geometrica la fua relazione agli eftremi Della ftefia natura faranno le rifpetjive differenze che procedono dalla prima pofizione de' due termini' 5, 7.
,
e per
,,
12.
differenze
5.
17.
7.
li
24.
ftefli
"25?.
4T.
17.
58.
70.
z<?.
12.
tre
Ma
pi. Dati
termini 5, 7,
7X\
35
ntmetico
plicando
identica
tra
il
>
$*\7
4P>- 5>
r
7
numeri
tutte
.
li
due mezzi 49
e
gli
50,. far
j
mezzo,,
gi
di
eftremi
in
49 2 70, 99
:
y in
,
intieri
dula
140. Dunque
eli
pofizione
dafca
li
alla
dedotta
moltiplica
dupla someUrica. difcreta.
70
!
\S
minor
differenza
il
Ma
99
e dedotto
mezzo
aritmetico
tra
due
99 /\. i4
'
A
2
mez-
4
J380,
tiplicati
t Riattato di
musica.
far p8oo: a:; duplicati i tre termini 6930', 9800:2 r 13860, ig<5oi 27720, il prodotto del mezzo ipdoi molf fterfo far 38410^201; degli eftremi 1380, 27720 mol,
3841^9200
differenza completa
nove. Dunque natura di mezzo geometrico in genere. Ma non eguaglia mai nel fuo prodotto o per. eccello , o per diffetto della unit il prodotto degli eftremi^ ed formato col numero razionale,. Dunque in ifpecie fi deve chiamare, e definire mezzo geometrico razionale incompleto a differenza del mezzo geometrico irrazionale completo , crr il mezzo fecondo la intelligenza comune. i di cuiData dunque qualfivoglia proporzione geometrica, difcreta mezzi fiano tra loro in differenza di unit, il mezzo aritmetico tra quelli due mezzi far il mezzo geometrico razionale incomplto della ragione rifpettiva degli eritemi ; e quefto nel fuo prodotto ecceder della unit il prodotto degli eftremi fenzach mai vi fiano, n poflano mai effervi frazioni Indi un comodo infinito per 1' affegnazione delle radici di. qualunque ragione in numeri razionali e per la minorazione dell' ecceffo, o difetto delle radici in progreffione infinita. Perch volendoti per efre
,.
.
,.
fempio
affegnare-
le
radici
della
ragione, fbfelquialtera
2,3,
ridotta la
1
ragione a proporzione geometrica difcreta. in 20, 24, 25 , 30, far 24:2. il mezzo aritmetico tra i due mezzi 24, 25, Duplicati eftremi, e mez-
zo
in
della ragione
40, 49, 60, faranno 40, 49; 2, 3 , con 1' ecceffo della
.
ed egualmente
unit
nel
49,60,
refta
radici
prodotto, di
49. Per
che'
Ma
a
fottratta.
la
unit
da
2401
vuole
2400, e
la diffe-
2
i
Dunque,
termini
ec.
Se
fi
minorar
renza,
moltiplichino
*
tre
49
/\ 60
,
Affegnato
il
mezzo
i960, 2400 2401., 2940. due 2400, 2401, duplicati eftremi, e mezzo 24^0:2 tra in 3^20, 4801, 5880, faranno radici molto pi proffi me della ragione 2 , 4801 3, cos 3 20, 4801 come 4801 5 8S0:. Perch 3^20 440 3^20.
aritmetico
i ,
...
15366400
23040601
da 23049601 , reft'a 23049600, e per 15366400, 23049600 ragione eguale a 2, 3. Dunque ec. Quando fi vogliano affegnare le radici delle radici:, per efempio le radici di 40, 4p" ridotti li due termini a proporzione geometrica difere* ta } e dedotto il mezzo aritmetico tra i due mezzi della proporzione , il'
fottratta la unit
-,
Ma
mez-
TRsATTvfTO DI MUSICA.
terze ec. infinito; ed egualmente
infinito
il
mezzo dedotto congiunto con qualunque de' due eftremi formar le ricer^ cate radici. Quello progreffo di affegnazione di radici prime, feconde,
progreffo della
.
zione
dell'
eccedo, e difetto
in
di
tutte le
radici luddette
Ma
non
fi
minorafi danconfer-
no
radici
ec.
quello fenfo
non come
geometriche. Dunque
ma
Ella Sig.
Conte
fi
difcrete io chiamo centri delia proporarmonico, aritmetico, dentro de' quali fi rinchiude tanto il mezzo geometrico completo d' intelligenza comune , eh- 1' inefprimibile co' numeri razionali , quanto il mezzo geometrico incomeh' 1' efprimibile co' numeri razionali . Lo pleto di quella Scienza fleffo faccio rifpetto a' due mezzi, aritmetico, e contrarmonico nello fteifo rifpetto. So per altri princip] di chiamarli giuftamente co'l nome di centri.- Ma nulla importando il nome baila eh' ella intenda la cofa da me chiamata con quello nome Avverta parimenti che quando per efempio io dico tra 5,7) come
mezzi
rifpettivi,
,.
in
prodotto la ragione
differenziale
40, 5j
fi
di
cul
eccede 5 , o manca 7 rifpetto alla ragione completa , che care, dico in foflanza lo fleflb , che fi dice dalla feienza
vuol- indi-
proporzione
5,7,
fi
una parte
5,7,
dall'
altra
7, io, come
radici degli
eftremi
porzione, per dimoftrare qual ecceda, quaf manchi, zione a 35 , 4<?,. 50, 70. In quella vi fono i due
riduce la
propor-
mezzo
40. a 35
Egualmente 40 a
come 7 a 5 70 come 7
il
a-
mezzi'
nemente
il
che 457 manca di 70, 50 eccede di 70, perch 70' termine maggiore della proporzione , indicante una linea divifa in
s'
intende
parti fettanta
Cos intendo
;
anch' io
cos
rifpetto
alla alla
,
foflanza
della
indi-
ma non
de'
,
rifpetto
riamente
di feienza
rifulta
dalla differenza
due mezzi
forma
eftremi
il
,
centro
del-
la proporzione.
,
Da
quella
le
che per
,
me t
e non
principio primo
dagli
,
.
ed capo
io defiimo
la
differenze
Non
,
effen-
do
la
neceffaria
fpiegazione di quel
,
principio
prefenre fpiegazione
e
acci
ella
intenda
il
bada
che io
voglio dire r
acci fappia
riportare
mio modo
particolare al
modo
7
co
comune
Ritornando
al
principio
primo
come fmma
di
2.,
3;
me fomma
perch
fono radici geometriche due ragioni 2 , 3; 3, 4, formano la dupla, far' propofizione univerfale , che nella proporzione aritmetica di prima fen> plicit fommate le due ragioni formanti la proporzione, i termini rifui-tanti faranno radici geometriche incomplete degli eflremi della proporzio*ne
di
3,4,
le
incomplete
della
dupla,
fommate
6
ne
.
T R^TT^TO
Sia la proporzione
T)I
y
MUSICA..
5
_
aritmetica 3
,.
Saranno 7
,,
radici
di
3,
3> 4
Somma 7
7
5.. Perch
moltipl.
p
unit
?
5?;
fottratta
da 4?
81
refta
48
80; ma
S*a la
4P
proporzione
81 5. Dunque ec.
4,. 5
,
',.
Saranno p
11
radici di
4r
? p
ir
2, II
4 5. Perch
moltipi.
n-
fottratta la unit,,
80, 120
eguale a
4, S
fia
(leffo duplicando i termini della data proporzione , e due mezzi aritmetici tra il mezzo,, e gli eftremi . Data la fubdupla in aritmetica proporzione , far 2 3 , 4 . Duplicati i termini far 4, 6 y 8. Dedotti li due mezzi , far 5 tra 4, 6; far 7 tra 6, 8. Saranno 5 , 7 , radici della dupla Profeguendo con quello metodo data proporzione aritmetica di 5, 6, 7, duplicati in ic, 12, 14: dedotti 1 due mezzi 11, 13, faranno radici della ragione 7j e per ra-
Sar dunque lo
i
deducendo
5,
,.
dici delle
radici
duple
fempre maggiore
alle
,.
come mezzo
aritmetico tra 4,
prime dalle quali pa ec fi offervi che dato dato 7 come mezzo aritmetico tra 6 r
delle radici
,
,.
8, la loro indicazione, e fignificazione differente dalla loro moltiplica. Nella moltiplica eccedono, o mancano della unit , e per fono radici geometriche incomplete febben quando li voglia ridurre il loro ma; neggio a calcolo efatto, facile il confumarlo dimoftrativamente, perdi'
nota
dimoftratiyamente
la la
ragione
differenziale-
dell*'
ecceffo
e difetto
..
Ma
nale completo fecondo la definizione, e . S indica , e lignifica la media proporzionale- della ragione 2,3,. perch' . la fomma di 2 3 . Il termine 7 indica e lignifica la media proporzio, nale della ragione perch* la fomma di 4. Per dato un Cir-
3,
jr
colo,
il
di
cui diametro
parti
.
fia
divifo in cinque
,
parti,
eguali, condotto
la
il
f*
no
dalie due
alla
circonferenza
il
feno
far
e lignificata da 5 Aggiunte allo fteffo diametro altre e per fatto di fette parti; dedotta dal diametro accrefciuto la nuova circonferenza maggiore,, e condotto il feno dalle tre parti alla circonferenza > il feno? far la linea indicata, e lignificata da 7; e quelle due linee faran-
linea
no
TRJ2TT*4T0 DI MUSICA.
Tio
geometricamenre tra loro, come lato, e diagonale del quadrato: in foftanza radici duple geometriche complete. Egualmente dati <p , 1 1 , radici geometriche incomplete della ragione 2 , , 3 fi divida il diametro in nove parti eguali , e dalle quattro parti fi
conduca il feno alla circonferenza. Il feno far la linea indicata, e ligniAllo ftefTo diametro aggiunte altre due parti eguali , e per ficata da g fatto di undeci parti ; dedotta dal diametro accrefciuto la nuova circonferenza maggiore, e condotto dalle cinque parti il feno alla circonferenza,
.
due linee faQuella la intrinfeca fignificazione di tali numeri aritmetici come radici , ed chiara, perch' la propriet infeparabile dalla loro formazione per fomma. Se 5 fomma di 2 , 3 j f 7 fomma di 3, 4* e le due ragioni fubil
feno far
la
linea
indicata, e lignificata da
1 1
e quelle
ranno
radici
ragione
,
2,3.
fefquialtera
2,3,
lubfeiquiterza 3
4 formano
nella
loro
fomma
,
la
ra-
gion dupla, chiaro, che la media proporzionale di 2 , 3 media la proporzionale di 3 , 4 faranno tra loro, come lato, e diagonale , cio radici duple, Egualmente f g la fomma di 4, 5, f 11 la fomma di 5, 6- e le due ragioni fubfefquiquarta 4, 5, fubfefquiquinta 5, 6 for-
mano
nella loro
fomma
la
la
fefquialtera
chiaro,
5
,
che
la
media
radici
la
proporfefquial-
zionale di
tere ec.
di
6 faranno
,
fa
infeparabile
propriet
moltipli-
quali
cati
perch appunto
quella
.
tali
,
numeri
eh'
proporzionale di
,
ragione
4, 6. Dunque
8. Dunque dalla ragione fubfefqukerza. Ma la media proporzionale tra 4, <5 , la media proporzionale tra 6 , 8, fono tra loro come lato, e diagonale, e per radici duple ^ egualmente moltiplicato 4 per 6, il prodotto 24: moltiplicato 6 per 8, il prodotto 48 , e per i due prodotti fono tra loro in ragion dupla , Dunque cos ec. In forza di tali radici , e di tal metodo fi pu dimoftrativamente affegnare qualunque linea geometrica di prima pofizione , o fia di radice prima Si proponga di formar geometricamente il lato, e la diagonale di un quadra.
to
Dico che
ridotte a
proporzione
geometrica
diicreta
le
radici
duple
5, 7, io,
in
7,/\
5^7
7 io
e dedotte le differenze
tra
35, 4^,
drffe-
35- 4?- 50- 7 renza 14- tra 3=5, 50. dif. 15; tra 50, 70, dif. 20; tra 4p , 70, dif. 21; fi avranno i quattro termini delle differenze, 14, 15, 20, 21, quali fi dividano in due ragioni, cio in 14, 15, e in 20, 21. Si avr una nuova forma di proporzione inverfa , in cui tra 21, 14, fi trova-
8 vara la fefquialtera ,- tra 20, 15 la fefquiterza , come inverfamente nella dupla geometrica difcreta 6 8, p, 12, fi trovano in forza de' mezzi 8 , 9 , le ftefle ragioni rifpettive agli eftremi . Perci fommate le due
ragioni
TRo4TT^T0 DI MUSICA.
14 20
*5
21
fi
ha
in rifultaro
la
ragione
in
ao, 315
numeri primi
la
ragione
il
Ora
diametro di un Circolo
il
in parti
ma
15,
25?
e dedotto
feno
da 14
prolungato
2.0
lo
diametro di
parti eguali
alle
e dedotto
il
feno da
20,
fi
.
av-
ranno
in
diagonale geometricamente
moltiplicato
dedotti
La
14 per 1$ , il prodotto 2lOy moltiplicato 20 per 21, il prodotto 420. Dunque ragion dupla tra 420, 210. Ma lo fteffo deve fuccedere nelle parti 14, 15 del primo
chiara
,
dimoftrazione
perch
diametro moltiplicate tra loro per dedurre il quadrato del primo feno: egualmente nelle parti 20, 21 del fecondo diametro per dedurre il quadrato del fecondo feno. Dunque lato, e diagonale ne' due leni, quali fono le radici de' due quadrati. Lo fteffo fi dica di 5?, 11, radici fefquiaitere, alle quali fia aggiunto il terzo termine fefquialrero a p; indi ridotti li tre termini a proporzione geometrica difcreta, e dedotte le differenze, come fopra ec. Cos di 13, 15, radici fefqui terze , alle quali fia aggiunto il terzo termine fefquiterzo a 13. Cos in fomma di tutte le radici formate da numeri impari , alle quali fia aggiunto il terzo termine, che co'l primo formi la ragione, di cui il primo, e il fecondo fo-
no
le
radici
fteffo
Lo
geometriche di-
6, 8, p, 12, radici dedotte 12, 17, 24. Dalla fefquiakera geometrica difcreta 20, 24, 25 30, radici
,
dedotte
fcreta
,
40
e
49
proporzione
effetto
.
geometrica diIl
fteffo
Corollario
che
rifulta
,
chiaro
di
Non
fizione
fia
riducibile alla
pofizione qui
coftituenti
ragione
non
n pu
principio
fi
primo
,
di
quantit.
Dunque
conclude
quantit irrazionali
che alla fcienza armonica , che non fa ufo di , fervono quelli numeri come radici geometriche ind'
complete. Alla fcienza Geometrica fervono ne del vero luogo, e vero modo di dedurre
indicazione
linee
e lignificazio-
le
medie
proporzionali,
co-
TR^TT^T
Tome
radici
e nell'
DI MSICA.
.
no , va ragione, eh' la foftanza principale. Quefto quanto io credo l'ufficiente al bifogno particolare , e univerfondamento, e il modo , di cui fale del Trattato, acci ella intenda il mi vaglio per le rifpettive dimoftrazioni fondamento , e modo s fattamente proprio del fi fico-armonico fiftema , che il ridurlo al comune linguaggio delle note Scienze dimoftrative fia per mia opinione impoifibii cofa. Perch la quantit non il fine del fiflema, il mezzo li fine, com' ella vedr chiaramente , la ragione j e non in un rifpetto ma in Qualunque ragione dev' effer nella quantit difereta , e non nella molti continua. Deve confiderarfi ne' tre generi , armonico, geometrico, aritmetico; Perci fi fa neceffario F ufo continuo delle proporzioni geometriche Dediferete. Deve fempre fupporfi in fiftema, non mai fuori di fi ftem a 1' il e altre ragioni ecceffo perch ve compararfi dentro il fiftema ad Deve efpridifetto una ragione reale , che fi computa nel fiftema
: .
geometriche complete delle rifpettive ragioni altro fenfo fono radici geomretnche dimoftrative
Ma
9
e
nell'
li-
della rifpetti-
,.
merfi in
modo
fonora, e a note
di
ratificali
ec.
Tanto
bafta per
ufare altro
modo
,
fenza
che io aggiunga
brevit tralafcio.
t
che per
Che
modo da me
e per confeguenza qualche difficolt , lo conofeo , e confefib ; ma e, gualmente conolco, e confetto, che non pu evitarfi Giovi in tal caio di ridurre il i' ffer certi quanti fiamo, che quando folle ancor poffibile
.
prefente
modo
particolare al
difficolt
,
modo comune
delle altre
feienze
dimoftrati,
ve
ne verrebbe
e inu-
<tilit
Profefone,
C-
IO
CAPITOLO PRIMO.
De' Fenomeni armonici,
loro
natura
Tonificatone
Fenomeni armonici comunemente noti di lenifica/, nn^ z.one particolare fono la corda teft fu", mo^o
i;
ori
fiato,
e corni di
caccia
cabalo t dZ
'
taTfiert df
>
ch
per
e fieno
il
g rave
altri '
quali al fuono
come
fono
*
come ?
5 ~ ^ g <
'
D un Du que
*
la
?.'
* corda,
,
che
$*$ per
perch
la
armonicamente
#
proporzione armo-
n ca
j
^^ii^^^^^^^*
da
fiato
,
e corni di
caccio
f
'
j-
'
1 .
a "iwuiM.ta
ica
tiene delle
r
frazioni irazioni
numeroso,
cali
3 o, zo,
W,
1.2 "
' ,
I0
e 'c.
n0
^ *
An
muli"
2r
6o-ee
d0
C
i
fiatorrcor m
fizione
di' c a'l
a d
fi 1
,a
\w"
mrina'non Se come
ma
cht
r
v
fi*?
fi
fi
"I ^ T
T* f?*>
vibTaS'
}T
nota, e fuori di qualunque oppoftru nri da fiato La tromba 'a corda col dito finch tocchi la ta 8 ' lm ftrumen d arco, Violoncello, Violino ec 3mSaK * dit > che fva d ' f" lcro ; " 1
fia
Ou a " d ^'
'
LM 9
fU '
"?
ue fta
^
'
"}
effe
"
"**,
.
"^
tr
mbe une
"
C0nti
Lcedere ne
eorda
fiu
la
B fuCCede "*"., ? " P u erch ,l dlto comprimente la P tafii^l forma tatuer fiempre un nuovo capotalo ; coficch tficamente
Violoncello
""""
ec '
'
V?fi
"
TR^ITT\ATO DI MUSICA.
imponibile, che
fino
all'
ir
tali
le
finimenti pafil
dito del
fuonatore, e
la
capota-
lo
naturale.
Ci premetto
poterf
fuppofto
come
fificamente vero
air.fi:
cagione di non
della ferie
marina
Tuoni
le
non
quelli
la
^
Sia
AB
'
corda
dito
e
della
poggiato da Ifuo-
4.
2,
met
corda
della
cor-
AC. La
BC,
in
E,
D C
^
^
t>
^a
Jp.natore
in
da
eguale
fi
AB
AC,
li
fuoni
di
la
vibrazione
AC
il
con
cri
la
CB,
ad
ritornar e-
guale in
ACB
CA;
e continuar finch
i
fuona per
punti, ful-
Dunque
3.
corda
AB,
fi
fuoni
AD.
La
panar eguale in D F , eh* 3 della corda A B dimentre gi. fono comunemente noti i fulcri naturali , che fa , per le la corda determinata da un fulcro artificiale in vigore della legge di natura,, che il moto fi moltiplica a ragguaglio del grado di forza parvibrazione di
vjfa.
AD
per 3
tecipato
al
da
in
fulcri
AD
Egualmente pafibr in FB, ritornando moto, e mantenuto F, da F in D, da D in A ec. finche fi fuona per li puntilo Dunque per parti eguali F B avanti e indietro ia infinito
.
il
dito
in
E
i
,.
fuonata la corda
naturali
AE_4;
daL
e cosi in
per
ia
ferie
dall' arbitrio
nella corda
determinata
*
noa
lafciano luogo
dubbio, alcuno _
Sia di
nuovo
.
la ftefia
corda
AB iV
'
--
divifa per 5
to
del
fuonatore
della
e fuoni
la porzione'
corda
AH
che 5 di
AB. La
vibrazione
di
AH
pa
pafTai eguale in
HI,
met
eh'
5'.
Ma
E 5
.
che
fi
eguale
nel refiduo I
eh'
Si
IB
I
diverfa
per
dalle,
prime
dunque nuova
HLA
iti
s'
di
..
Ma
panan-
do
K, non
folamente non
s'
incontrar nella
vibrazione IH,,
2.
ma
in-
ter-
12
TR^fTT^TO DI
H
~MUfIC*f.
terrompendol , e dividendola ne Hafcer per neceffit fifica la d'irruzione: e fucceffivamente paffando in L , della , della vibrazione I vibrazione. e per confeguenza fifica ceffar il fuono, che immediatamente di. Si fentir dunque ( come di fatto fi fente ) pende dalla vibrazione un certo tal qtial ronzamento, che nafce dal contralta delle due divercafo tficamente f vibrazioni, e che non mai fuono, perch in tal imponibile . Quello folo efempio fi c?ede fufficiente per far toccar con mano la cagion fifica di doverli trovar fuono fu la tromba marina nella fola ferie armonica delle frazioni , e di. non doverli trovar fuono in qua-
HA;
AH
lunque
ferie
altra
ferie.
fi
eguali, acci vi
delle
f
vibrazioni
dalla foia
non
armonica a cagione
iii
,
le
frazioni
il
ec.
La
fola
fuono, perch divide in parti eguali tutta la corda ; e in confeguenza le vibrazioni formate da fulcri naturali rellano eguali alla prima vibrazione del fulcro artificiale determinato fempre dalla unit armonica rifpettiva alla frazione. Dunque fuori della unit armonica in genere , e in fpecie far tficamente impofiibile qualunque fuono nella tromba ma-rina e in tal fenfo, e riipetto le unit armoniche' fono vere monadi fifiche. So, che co '1 nome comune devono chiamarfi parti aliquote, ma quello non il mio bifogno , n un tal nome fpiega quanto io voglio fignificare. Io -confider dimoftrativamente e tficamente il loro individuo carattere di unit, come fi vedr fempre pi in progreflb. In tal rifpetto
dare
*
nulla fignifica
il
nome
Organo
fignifica
il
nome
di unit
da un pedale fono molte , fono tra loro di fuono diverfo, fuonano tutte equitemporaneamente; e pure non fi fente f non un folo fuono, eh' -il graviflimo La loro difpofizione , o fia ferie , diverfa fecondo i diverfi regillri ma fofanziaimente armonica elferrd.o tficamente imporfib.ile ottenere da qualunque altra ferie lo fteflb intento Data dunque una ferie di carme di Organo difpofia ne' loro fuoni armonicamente in tal modo fuonando il pedale , che regge tutte le canne fuddette non fi /#v * fentir f non il folo fuono graviffimo
canne
di
,
:
Le
Cfolfaut.
ieffo
,
Dunque
in que-
-"
Ilo
fenomeno
il
diverfo ridotto
allo
la
nioltiplicir. al-
$r~?
la unit in forza
egual groffezza
adattato
a ciafeuna
lunghezza come i quadrati delle frazioni 1, 4, <? , i&, corda un pelo fempre eguale , i fuoni delle cor-
de
TRiATTtATO DI MUSICA,
da fuddette fono in note muficali
,
13
come
.
;
-G.
-&
ln
J? progreflio-
417"'
XI
-e-
Le
ofcillazioni
delle
g, che mentre
1
la
corda
ofcilla
1
una volta,
la
corda
olcilla
due voifletto
te, la corda
tre, la
gli
fi
corda
dia
il
i<5
quattro
eo r
e
.
s'
incontrano
nello
punto
quando
moto
a ragguaglio
Lo
ftefb
identicamente
fuccede, f data una ferie di corde eguali in lunghezza, e groffezza , alla prima fi adatti un pefo y alla feconda fi adattino pcfi quattro ( ciafcuno
eguale
alla quarta pefi fedeci ec. Si al primo ) alla terza pefi nove , avr egualmente ne' fuoni la ferie armonica,, e nelle ofcillazioni equitemporanee la unit.
,.
zione
fenomeni armonici comunemente noti La loro indica tficamente manifesta . La corda del nionocordo, o del cembalo, febben una in le fteffa , predace tre fuoni in ferie e corni di armonica La tromba marina ( e cosi le trombe da fiato caccia ) non ha, n pu aver mono,- f non nella unit come armonica Le canne di organo di fuono tra loro diverfo formano un folo fuono, quando Mano difpofle armonicamente. Le corde pendole fonore , perch ino in progreffione armonica ne' loro- fuoni , si riducono alla unit nelle loro ofcillazioni Dunque il fiftema armonico riduce il diverfo allo flefQuelli fono
,
e lignificazione
,.
fo;
la
e data
la
femplice unit
come
.
fuccede
Dunque divide in f fteffa armonicamente fi ) dal fiftema armonico infeparabile la unit confiderata in qualunque ri{petto, anzi il fiftema armonico fi rifolve nella unit, come in fuo prinnella corda di tre fuoni
cipio.
fifica
per affetto
che prova mirabilun nuovo fenomeno armonico molto di" pi Dati due fuoni di qualunque finimento unificale, che pofia protrarre, e rinforzare il fuono per quanto tempo fivoglia ( trombe , corni di caccia finimenti d! arco , oboe ec ) fi ha un trzo fuono prodotto dall' urto de' due volumi di aria molli dalli due dati fuoni Nulla importa al prefente bifogno la fpiegazione fifica del modo,, con cui fi produce quello terzo fuono j bafta il fatto, e quello fi ha
poi feopertoe,
mente
lo ilefTo-,
debito di fpiegare
Violino
i
fi
fuonino
intervalli
equiterapora-
feguenti
perfettamen
14
te
TR*ATT*ATO- DI MUSICA,
intuonati
Si
feriti r
il
un terzo fuono
affatto d-
flinguihile,. e
Ci
far
fottopofta fegnato in
note
eh "mie
miife
Lo
la fu a
fretto
fucceder,
nello, (tetto
nota
'
o fei patti fuonando ciafcuno tempo, e fempre con arcata forte , e (ottenuta.. mezzo ri (petti vo de due fuonatori fentir molto pi
5
a.
Tfico
urto, de'
due
rifpettivi vo..
lumi
fletto
corde Tuonate Si avr lo da due fuonatori: di /Oboe porti' tra loro in molto maggior E (Tendo il fuono dell' Oboe, pi, forte del Tuono del Violino, fi diftanza fentir meglio il rifultato terzo fuono, e nel mezzo rifpettivo de' due fuonatori fi fentir egregiamente , (ebbene (i fente abbattanza. in qualunque Dedotti tutti, i terzi (boni , che Tficamente rifukano da qualunque (ito intervallo f triplice integrante la ferie armonica fino a quel fegno , che.
d' aria
efltto
.
feguenti
,
o l a. praticamente ottava, Dato 1' unifono, e data li ragion dupla rifulta alcuna terzo fuono di forte non fuono Data la fefquialtcra o fi a. praticamente, quinta rifulta. il terzo
.
..
Eu
il
pi
difficile
diftinguerfi di
perch unifono/
ma
fi.
diftingue abbattanza,.
g&i s
Data, la fefqui terza h
a-e-a
fa,
praticamente quarta
il
terzo,
fuono
in.
TE
TT
Data
la
fefquiquarta
fi a.
la.
nota,
grave della
il
terzo fuono;
Data
la fefquiquintaj, o
fia
praticamente
terza:
minore
il
terzo fuono
in
nota
grave
della terza
i$ minore.
Data
giore
la fefquiottava
,
fia
drupla orave
tuono maggiore , il terzo fuono e in qua* con la nota grave del tuono mag-
Data
minore
.
la fefquinona>
,
fia
fefquiottava grave
fia in
tuono minore > il terzo fuono in quadrupla decima fella con la nota grave del tuono
^-^
Data
la fefquidecimaquinta,
o
la
fia
femtuono maggiore*
il
terzo fuono
Data finalmente
"minore
la fefquivigefima
fella
quarta
fia
femituono
grave
con
la
nota grave
M
Que-
t*
Quella_
la
legge
TR*fTT^TO DI MUSICA
tfica
T' L^ no
,
pi
rifpecto 'sol'
infKW*
"n
fi.
chiamano 1 3 m9 IOre " V0,tata ''" iore ha lo che aveva come terza; maggiore
ti f m
fieffo
riti"
terzo
fut
La
terza
che aveva
come
fletti
te, fu r n '
dime iffimo dall re e minore perch a granitica fik coglie , 1 P punto perfetta intonazione, e una ben nirml, Al# r
terzo fuono
.
xiore, ore dalle aaue due Vft lette queff intervalli s intuonafo Cadimene e il grave; non tanto facile dalla quinta a cagione del? due tuoni maggiore, e minore perch nel confonde un tuoni con 1'
-
oIl
>
da113
voltati,
,. dalle
^
fi
*rt
"^ r
^ *#
fifi
Per
i
xo,
R.dotti
magg.ore, p, 81
due'tuoni a termine^comune ffrl nA il minore. La differenzaTtra'so n bare era fu0n tuonTicfo e'ut^ J.
fuono
erch
'
^tj^t^TtJ^Tng^lT
p.
d deiIa loro
^T"
*
*"
*^ a
r
/ o
"
--ano Z:
^ ^^
V
per-
tri-
-,
rt
'JJ* no minore.
Ut
terz0
^ono,
mi ncercar guarnente
di
due cofe.
La
prima,
da qualunque
da-
TiRiTTJfTO DI MUSICA.
lato
17
produca terzo fuono. Rifpondo, eh' eccettuato F unifo* no, e la ottava-, l produce da qualunque in genere generaliflmo ; perch il terzo fuono fi ha non folo dagl' intervalli comporti da quantit razionale, ma fi ha ancora dagl' intervalli compofu da quantit irraziointervallo
fi
nale.
Mi
fpiego. Sia
fia
1'
un dito
in
,
fante }
altro
Gflreut
fi
muova
f~\
<^*-r\
verfo Ffaut
continuando femta . Tal progreffo' far un continuo , dentro cui quantit irrazionali In quas' incontraranno to fifico ,di tal continuo fi voglia fermar il dittatore, fi avr fempre il terzo fuono o cogni
fenz' alzarlo
mai
dalla corda
pre
1*
arca-
dal fuo-
to, o inco-
gnito: voglio dire o diftinguibile, o indiftinguibile nella fua intonazione Dico di pi , che pu effervi feienza dimoftrativa di quel tale terzo fuo-
no, che deve produrli da due linee fonore , una delle quali fia razionale, 1' altra irrazionale ma geometricamente cognita Da ci ella dedurr , immediatamente, che molto piti dev' effervi feienza dimoftrativa del terzo fuono prodotto da due linee fonore razionali Ma di ci in voce Mi domander poi ella in fecondo luogo in qual relazione fi trovi
e
.
che
dati
Se-
guenti intervalli,
de' quali
ri-
fpettivo
terzo
fottopo-
fuono
fto
,
il
^
sB=
qualunque
intervalli
altro
quefto far
A%^
. .
Le
rifpondo,
dimoftrativa-
jttLe
mente
ti
e-^e
ir
9-*
il
Baffo
e
fottoponga . Solamente fi avottavo, e decimo, fono in ragione diverfa da quello appare. Il fefto, e 1' ottavo non fono terze minori, ma fefquifefte^ cio il Gflreut U molle la nota, che divide arr; 1' interva ~ monicamente la quarta Elami , Gfl^__^ e per ^ P er ^ ^ intervallo s~-^^
far paralogifmo
Baffo vi
,
fi
verta, che
tre
fegnati
fefto,
/--
6\7
reut
minore
della ter-
li
SA
3 <5.
Cos
s
il
1'
intervallo otta 70
coin
./OSO,
^G-e*-^Que-
acuto
V&
il Violino,,' v dalla fatto natura trova nella troni* perch fi luto dalla natura armonica per caccia lo efpongo di nell' ecorni fiato , e da ba marina, trombe ;
MUSICA.
fempio fuddetto. PremefTo, e fpiegato il fenomeno, la deduzione patente. Dato il fiftema armonico delle frazioni , e adattato a linea fifica fonora , dico , che da qualunque femplite intervallo della ferie armonica infinita fi avr femi
pre lo fteflb terzo fuono, e far unifono al fuono della corda fonor
2.
Per evitare il fuperfluo fia il fiftema armonico fino alla feftupla. Data la quinta fi ha il terzo fuono unifono alla nota grave della quinta . Dunque dalla Z quinta compofta dal fecondo , e terzo termine della ferie fi avr il terzo fuono unifono al fecondo termine. Maque1
fio
il
2 y dunque
ec.
Data
la
quarta
fi
-/!_
,
terzo fuono in quinta grave con la *~V~3~ ha nota grave della quarta . Dunque dalla quarta compofta dal terzo to termine della ferie
,
e'
quar-
fi
avr
il
al
fecondo termi-
ne , eh' in quinta grave . Ma quello 2 . Dunque ec. Data la terza maggiore fi ha il terzo fuono in ottava grave della nota grave della terza maggiore* Dunque dalla terza maggiore compofta dal quarto, e quinto termine della ferie fi avr il terzo fuono unifono al fecondo termine,
eh*
in ottava grave.
Ma
quello 2
1
Dunque
g'
ec.
Cosi
dell'
ultimo inconfe-
minore,
cos di tutti
i
1
infiniti
intervalli
7, 8, 9,
,
ec.
in infinito.
.
La
dedu1
zione chiara
il
rifultato
maravigliofo
e fingolare
Perch da u*
na parte non pu negarfi, che il terzo fuono collante in infinito in 2 non fia la radice fifica del fiftema armonico ; ed cofa tficamente evidente. Dall' altra non vi , n vi pu effer calcolo dedotto dalle feienze fino ad ora note di quantit, in di cui forza
fi
fpieghi
fi
rifolva
ha per legge
11
fifica
1
una
dato 2,
rifulti
2
,
11
3,
,
rifulti
2; dato
1
3,4,
dato
20, 21
di
tal
rifulti
2; dato 100,
101
rifulti
2 ec.
unit
Intanto per
mezzo
fenomeno
refta tficamente
riabilita la
.co-
TRJtTT*ATQ DI MUSICA.
i
ip
.
collante in infinito in
lla
2. ,
come
Que-
fenomeni comunemente noti. Ma da quefV ultimo di nuova fcoperta fi deduce in precifione, eh' molto di pi fopraccennato oltre ci , che rimane a dedurre il Perch poi non fi trovi quello terzo fuono nella unit, eh' il prinunit
fi
-1
, e il primo termine del fiflema armonico , ma in a , eh' il fecondo termine del fiftema* perch dalla dupla, o fia praticamente ottava non fi abbia terzo fuono, quando fi ha da qualunque dato intervallo in genere, fi fpiegher in progreffo a luogo opportuno, e neceffario*
cipio
CA-
%0
CAPITOLO SECONDO.
Del
Circola t fua natura
,
e /gnifica^jane'-.
DOve due
glia
fi
tratta
di ftabilire
un
fiftema
neceffit
congiunger
modo, che
fano infepara*
bili tra loro, e formino un flo principio. Cosi dovr reggere qualunque fiftema; e noi ne faremo convinti quando intendiamo abbastanza cofa vo-
dire
un
.
folo principio *.
il
natura
,
della
cofa di-
mofttata
Cos
non
,
altrimenti
due generi
fifico
e dimoflrativo for-
mano
tra loro
un
fi
folo principio
eh'
la
La
legge fevera
fiftemi
ma
giufta
e in
pietra di paragone di
qualunque
fin'
fiftema finV
comatematico ,
zione.
tica
trovaranno
ben pochi
Mi
fpiego meglio.
,
Le
feienze di quantit
in rifpetti diverfi
ma
confeguenza
dal
numero
aritmetico
Vi
111
,
zionali/ e in confeguenza dalle frazioni 1, 2, 3, 4, ec. Vi . la feien* za geometrica . E' fondata fu la quantit continua y da cui procede la irrazionale, che non fi pu efprimere co'l numero, e con le frazioni Vi fono molte altre feienze fondate in altri rifpetti , 1' Algebra ,. il calcolo
.
Tutte fono adattabili al ffco , come: quanto. Ma quefta propofizione non convertibile , perch non vero che il ffco, come quanto, fecondo la propria intrinfeca natura, fia adat-. labile b tutte le feienze fuddette. Sia 1' efempio evidentiffimo nella corda di tre fuoni Tutte le note feienze di quantit fono adattabili a tal cor-da fecondo i loro diverfi rifpetti. Ma f la corda, come fnora*. indipendentemente dall' umano arbitrio fi fpiega in f fteffa armonicamente , per che fi divide da per f in 1,3, 5 / dunque tficamente efclude qualunque altro modo di quantit Dunque 1' adattazione di qualunque altro
differenziale; degi' infiniteim ec.
,
1.
corda, che fficamente fi dichiara armonica , far un paralogifmo bello, e buono y fenzach nulla gli fuffraghi la poflbilit Mi genere dell' adattazione di qualunque altro modo di quantit Va be niffimo , che confiderata aftrattamente la corda , come linea retta in genere, poffa effer oggetto , e foggetto di quantit rifpettivo a qualunque
di quantit
alla
,
modo
fa
Specificata
,
o>
no
dalla
natu-
ra a qualche oggetto
,.
e foggetto particolare
come appunto
TRjITTjITO DI MUSICA.
Perch in dato efempo fi certamente e umano y
.
21
dell' arbitrio
tal
cafo
l
la
Calcolo , quando non Saranno in confeguenza vere far tutte le deduzioni dimoftrative ; niuna delle deduzioni tfiche far vera* e per far fempre vera la legge fuddetta, che per lo ftabilimento di qualunque fiftema fificomatematico fia neceffaria la congiunzione de' due generi , fifico, e dimoftrativo in tal modo, che fiano infeparabii tra loro,
faller
adattazione del
.
il
precifamente
voluto
dalla
natura
Mi
fteffa
Dunque il circolo che non , n pu effere in qualunque altra figura uno nel fuo principio primo, ed intrinfecamente uno tra tutte le pof.
fibili
figure.
balta che
no
il circolo fia uno in genere. Ho debito dimoftrarlo uarmonica, perch uno di unit armonica il principio fifico. Quefta cofa facile , bench ( per quanto io credo ) da' Geometri non avvertita. Procedendo a tutto rigore nella pofizione delle figure dimoftra-
Non
di unit
tive
filici
fi
trova efridot-
curva.
Dunque
delle
maflima
fenomeni fificoarmonici dimoftrano la neceffit di tal pendola per f una linea retta , comune al diametro del circolo, e al lato del quadrato circofcritto. Le ofeillazioni della corda pendola fono curve in fpecie-. Non fapendofi di qual delle due figure fia propria la linea retta perch' comune ; dunque fono necefTarie le** due figure fuddette, perch hanno la linea retta comune. Lo fteffo fi dica in genere della corda tela fui monocordo bench non fiano fin ora dimoftrate circolari le di lei vibrazioni. Lo fteffo fi dica del terzo fuono rifultante dalle due corde Tuonate equitemporaneamente Le due date corde fono in fol-ido due rette linee tfiche fonore. Li due volumi d' aria molli dalle due corde fono in folido due sfere. Dunque in piano linea retta, e circolare* e in confeguenza di figura, quadrato, e circolo , aventi la linea retta comune. Perch poi il quadrato deva effere circofcritto, e non ifcrkto r apparir nel progreffo in molti modi, febben a ci bafta f avvertire, che
, , .
fopra la
linear circolare
cofa
tfica
in tutto
Y univerfo,
in
fibik fenza la
Dimofrativamente nella coftruzione del circolo, mipoffuppoizione di una retta linea . Dunque a ragguaglio quadra*
1%.
TR<ATT\ATa DI MUSICA.
la.
pofiziaru
loro,
natura
.,
fizione,
Propq/i^ione
prima
Figura
quadrato circoferitto , circola dupla radicale in BC, egualmente lato c^el quadrato Perch e fmidiametro, o fia apertura di compaffo del circolo. Cos egualmente . diagonale dello fteffo quadrato, e corda dell' arca del quadrante della fteffo circolo . Indi i tre punti comuni in triangolo comune.. Quando dunque fiano da compararli, tra loro le due figure nella fteffa categoria, dimoftrativamente neceffario defumer la categoria dalle due linee comuni BC, A C Dunque dalla ragion dupla radicale. Indi per corollario fi ha in categoria comune la progreditone de' feni in perch hanVI, e de' feni protratti in, BO, no principio comune in e cos la progrefiione delle corde in AI; e delle ipotenufe in N, perch hanno prin*.
tra loro le
,,
PEr
comparare
la.
due figure
ifcritto,
pofizione di prima
femplicit. la ragion
AC.
BC
AEC.
ABCD, AC
ABC
..
BO, TH,
TM, VN,
BO;
AO,
AH,
cipio
AO, AM, A
comune
in
AO..
Propq/^jone feconda^ Figura
Ih
divifo qualunque k^ geometrico rifpetto ai diametro, divifo ), fia protratto al lato, del quadrata circoferitto . Dico % che il quadrato dedotto dal feno far mezzo armonico , il quadrato dedotto dal feno protratto far mezzo aritmetico della ragione , in. cui fi . divifo il diametro : ridotta la fuddetta ragione a proporzione geometrica, difereta. formata da due mezzi , armonico, aritmetico, Sia io, di cui 7. Sar divifo il 3, diametro far p, di CB, B nella ragione 3, 7. Il quadrato di diametro ) 25 ^ feno protratto. met del feno D del CE. , del C 21 ( 4P Ma. data la proporzione geometrica difereta della ragione 3,7,1 quattro termini, fono 15 de' quali 21 mezzo armonico, 25 21 , 25 , 35 mezzo aritmetico della fuddetta ragione ; e fono eguali a due quadrati 21 dei feno, 25 del feno protratto Dunque ec. Cos di qualunque ra-* gione ec.
^Ato. nel circolo per il diametro razionalmente
no
AB
AC
GB
AC
,.
,.
,,
Proporzione ter^a
Figura
IIL,
dedotta per divifione razionale det diametro dal iuo feno, e dal punto comune A; data, la ipotenufa der
t
to
il
r^tt^to
il
di Musica.
,
23
e dallo fteffo pun*
quadrato della
corda far
mezzo contrarmonico
della
fuddetta
il
ragine a proporzione
{pra, ed aggiuntovi
di
mezzo contrarmonico
p.
Il
cui
AH
fia
5,
il
HB
quadrato di
C feno far 45 . Sommati i due quaquadrato di drati 25 , 45 , far 70 il quadrato della corda C , ipotenufa del triangolo rettangolo E feno protratto , e per eguaC . Il quadrato di ie al femidiametro, far 40, quale fommato col quadrato di 25 lae in cnfeguenza
AH
far
25
di
AB HB
81;
AH
to
comune
di
de'
due
triangoli
rettangoli
AHC, A HE,
il
AH
74
far
il
qua-
AE
Dunque
in numeri primi
quadrato di
37. Ma data la proporzione geometrica difcreta di 5,7* ragione maggiore dimidiata aritmetica della ragione 5 , 9 , in cui fi divifo il diametro perch 7 divifore aritmetico di 5 , o , e la ragione ( 5 , 7, maggior ragione di 7, o ), faranno i cinque termini coftitun-
35
AE
AC
proporzione 30, 35, 3, 37, 42, de' quali 35 mezzo armoni^y mezzo contrarmonico , e per eguali a due quadrati di C 35, th E 37. Dunque te. Cos di qualunque ragione ec. Ella avverta, che quella 10 chiamo in genere maggior ragione, la di cui differenza dedotta da' fuoi eftremi maggiore della differenza dedotta dagli eftremi della ragione comparata . Ridotte le due ragioni 5,7; 7 , , a termine comune , far 35 a 49, come 5 27; far 35 a 45, come 7 a 0. tra
ti
la
co,
Ma
3?> 49) differenza 14; tra 35, 45, differenza io; e 14 pi di io. Dunque 35 , 40 maggior ragione di 35 45 e per 35 40, come maggior ragione, contiene in f 35, 45, come ragion minore. Dunque comparate tra loro le due figure, quadrato circoferitto , e circo* Io ifcritto, inquel rifpett, in cui convengono tra loro per pofizione di
, , , ,
prima
femplicitj
, ,
li
trova
fopra
il
quadrato fecondo
,
le
mente aritmetico
e contrarmonico
(
il
circolo
fua
Ma
uno per
dimoftrato
dalla
cofruzione
Comparato
(
prefen-
temente dimoftrato
dimoftrare
Dunque
uno
di unit
armonica
il
che
fi
doveva
Che poi la ragione, in cui fi divifo il diametro , fi trafporti a proporzione geometrica difcreta , e in cnfeguenza fi riduca ad una ragione a* itratta comune , in cui , come genere , convengono circolo , e quadrato , ci nulla orla alla dimofrata propofizione anzi maggiormente la conferma * Perch nuli' altro avendofi fatto, f nonch fcuoprire il genere, in cui convengono le due figure, quali fono di fpecie tra loro diverfe, tale feoperta non folamente conferma la propofizione* ma in oltre forma feienza completa della medefima : infegnand il principio comune delle due figure * Per
24
Per
jdifputa
;
TR^TT^TO
ed
la impoffibilit
DI MUSICA.
premetto un fatto
il
1'
,
la totale intelligenza di
tal principio
eh' fuor di
di
coftrui.re
com)
fo, e
il
diametro in qualunque delle infinite poflbili ragioni , vi antecedentemente nel diametro la ragion dupla talmente intrinfeca al medefimo, che quando non vi fia, non , n pu effer diametro. Quando dunque fi divide il diail
metro, fi divide intrinfecamente , e inevitabilmente la ragion dupla, eh' a priori, in una ragione diverfa, eh' a pofieriori. Quella feconda pu
effer,
e
non
effer,
perch dipende
dall' arbitrio
della
divifione
del dia-
metro in qual ragione fi vuole. Ma la prima non pu non effer , perch non dipende dall' arbitrio, ma dalla neceffit della coftruzione , ed condizione, fine qua non. In confeguenza dimostrati vamente impoflibile
il
neceffaria
Per ne viene
delle
due ragioni
ba rifultare una terza forma di ragione , che geometricamente le congiunga, e in cui fia evidente, che la prima forma fempre la ragion dupla. Sia 1' efempio della riduzione 7 a proporzione geome3, trica difereta in numeri primi fecondo il rigore della feienza aritmetica.
AC
CB
Dico fecondo
il
fatto
modo
al
eh'
ben
tutt' altro
il
numero
bifogna
in s
Per ridurla o
tor-
neceffaria la
fomma
de' termini
3, 7,
1'
eh'
io,
e per
nare
diametro
AB;
)
o
,
neceffaria
i
affegnazione del
mezzo
aritmeti-
due termini 3, 7, e per bifogna tornare femidiametro 5 ; E nella operazione e formula o fi prenda il diametro , o il femidiametro , in qualunque modo forza tornare a' termini della prima ragione , eh' la dupla Dato dunque il mezzo aritmetico 5 tra 3 , 7 ( e il mezzo a rmonic o neceffario far fempre 1' apertura di compaffo ) fi moltiplica 3 per 5-1 5 3 per 7-21 : proporzione per formata la geometrica ed 5 in ferteffo-25 7-35, 5
co
(
ed la legittima
tra
all'
apertura di compaffo
fia
15
21
f
25
35
di
cui
Ma
,
1'
affegnazione del
effer
non pu non
apertura di
compaffo
non vero , che parlando dalla ragione 3 , 7, alla eguale 15, 35, fi palli ad una ragione diverfa; ma anzi vero, che la ragione 3 , 7 di arbitrio fi riduce al fuo principio primo in 15,-35 di neceffit, perch fi riduce intrinfecamente all' apertura di com;
dunque non
iolo
paffo
come
pih
.
al
uo centro
.
il
principio primo
Ma
Divifo
il
to del feno
mezzo armonico
diametro in qualunque ragion razionale, il quadratra i rettangoli , che hanno per bali le
par-
TR^TT^T'O DI MUSICA.
parmi del diametro, e per altezza
il
3$
raggio.
ro, che il'raggio Tempre collante il genere.; e che in forza del raggio, come genere,, e come principio primo, 11 verifica la
pofzione in tutte le fu parti
mia pro-
fupponga la ragion dupla principio primo procede il Circolo Sia in ipotefi finch fi dimoftri in. teli, come far tra poco. Dico, che gli eltremi 15, 35, eguali alla ragione di 3 , C B 7 , non fono numeri attratti , perch ino infeparabili dalla ragion dupla come principio primo; e non fono di
infinitamente pi
, ,
Ma
fi
armonico potenziale
da cui
AG
genere.,
drati
.
AC, C B
perch fono
fi
qua-
Acci
il
a la figura
IV
in cui
diametro
feni, e
li
AM
fia
armonicamente divifo in 2
alla
dedotti
li
cui
divifo il diametro , fiano ridotte a proporzione geometrica difformata da >due mezzi., armonico, aritmetico; e tutto il calcolo fia ridotto a ferie comune.
fi
creta
comune
quadrato
de' feni protratti
1
divifo
1
AM
in proporzione
geom. difcreta
6. 8.
eftremi
A31
1
a a a
"A
41
L
Jm 3 4M
2
1
p. 4.
iz
<5oo
di 3
1
C 800
di 3
G poo
1206
2..
3.
6
40
1$
1
450
360
di
4
I
D 675
E
576
di
H poo
poo
1350
A51
L
4
5
di $
di
di $ I
1440
1500
A61
56M
p.
300
F 500
di
6 K poo
Sar dunque
Duncme
to di
il
raggio, o
AB
quadrato di 2 B poo la mifura comune delle ragioni. fia 1' apertura di compaffo. ragguaglio il quadradiagonale far 1 800 ; a cui comparati gli eftremi maggiori
il
formano
la ferie
feguente
1200 a 1800, come 2 a 3; nella ragione del diametro divifo in 1, 2. 1350 a 1800, come 334; nella ragione del diametro divifo in 1 3. 1440 a 1800, come 4 a 5; nella ragione del diametro divifo in 1, 4. 1500 a 1800, come 5 a d; nella ragione del diametro divifo in 1, 5. Dunque la ferie rifultata eguale alla ferie delle ragioni delle differenze armoniche fommate, quali ragioni fono formate dalla fomma rifpetti,
va ragguagliata
all'
eftremo, eh'
il
diametro.
Pro-
1$
T R.4TT'JTTO DI
60.
30.
differenze armoniche
MUSICA.
20.
15.
5.
Progreffione armonica
12.
3. 2.
io
48.
30.
io.
3-
40-
4S.
48.
r
Sommate 40.
45.
*
50.
ma 40
45 o 48 50
a a
a
a
.
3. 4. J 5. 6.
I
.
'
a
a
dunque emiale m
,
alla
,,
Dunque
tatto
riportando
fi
la
progfefTione armonica 1
diametro,
guaglio ad
AB
il
la
fuddetti
eftremi del
mezzo
coftante aritmetico
eh'
pco
mezzo
ar-
monico,
Feno
AB
dunque
'quadrati
al
li
quadrato
A31
j^
23B
1
AC 600
1200
di
BC
di
BC
1200
di di
AB
1800, come 2 a
,
A41
1
34B
1
diAD4So
diAE3c^o
di
i3$odiBD
i44odiBE
1500
di
diBDi3So
diBEi440
di
A B 1800
come
3 a 4.
AB
AB
1800
come4
come
5
a . a 6.
56B
AF
300
BF
BF
1500
1800
Dunque a ragguaglio gli eftremi 15 , 35 , lono quadrati infeparabili dalla ragion dupla mo a priori e far propofizione univerfale relativi alla proporzione geometrica difereta,
che
gli
eftremi
ridotta la
ragione
fi trova mezzo armonico il quadrato del fequadrato del feno protratto, fono tutti quadrati, e fono intrinfecamente nella prima corda, o fia diagonale AB, perch fono nelle corde , e futtefe de' complementi della medefima fatta diametro, e divifa nella prima data ragione Si creder poter opporre, che dalla fuddetta dimoftrazione fi prova bens il circolo uno di unit armonica , ma fi prova tale comparativamente al quadrato, e non per f* il che Infognava dimoftrare. Ma ci non fi dimoftrar mai in forza de' feni , perch anzi per il contrario li ferii del
il
mezzi geometrici
e fono proprj
del circolo
Dunque
circolo
per f geometrico.
La oppofizione una dimoftrazione, e pur nulla tiene . La mia propofizione fondata nella infeparabilit delle due figure , circolo, e quadrato. Quefto il mio datole provato: centro comune, linea comune, e
pun-
TR*ATT*ATO> DI
punti comuni nelle due figure".
MUSICA.
il
27
dal quadrato
Dunque
circolo feparato
e confederato da per f un falfo l'apporto- nella mia propofizione . Ci perch quello punto della ultima bafta, e avanza ai mio intento.
Ma
s in ragguaglio a cole importanza s in ragguaglio al preiente fiftema maggiori , fia intieramente confumato ' dimoftrazione Algebraica, che data la unit con un termine indefinito x r acci tra quelli due termini fia affegnato il mezzo podi bile , niun' altro mezzo dimoftrativamente affegnabile , f non il termine 2, come mezzo armonico tra il dato 1 , e il termine indefinito x Io non fo in
,,
..
quanti, e
quali
modi
1'
,
fi
coftrailca
la
d'mioftraz'one
.
da' Profeflori
di tal
lcienza, perch
Algebra
mi
ignota
So bens
per la
1'
mia fcienza,
aflegnarla,
s
e fiere
perch egualmente
fleffo..
nella
mia
al
lcienza Aritmetica vi
Stimo fuperfluo
perch avendofi
dall'
Algebra
la
bafta al
in
qua!
Il
figura geometrica
per forza
s
e necefit
fatto
modo, che
il
non
rifultato patente
nella
coftruzione del
termine
2 dedotto dall' apertura di compatto per forza, e neceftit della coftruzione. Il termine indefinito la circonferenza dedotta per forza , e necefiit della coftruzione. Oh. quali,, e quante confeguenze da tal vifta,, s' vera! Ma come, e quando mai fi potr, dimoftrare altrimenti? Porle col dire che una linea, retta rivoltata, in f fletta coftruifee il circolo, e in tal cafo la coftruzione fatta dal diametro, e non dal femidiametro ,. eh' T apertura di compaffo? Ma io domander, che mi fi afiegnr il centro del
J;
diametro relativo alla circonferenza. Allora finita ogni diiputa,. perch F apertura. di compaffo - il raggio,, e il centro.. Forf. ( e con ragione ) perch dati li due termini 1,2, fia dimoftrativamente- inaffegnabile il terzo termine, come armonico, quale in tal cafo dovrebb' effer la circonferenza Ma quefto . imponibile . Perch, febben la quantit della circonferenza in ragguaglio al diametro non pofla venire affegnata ( e in tal rifpetto fi accorda indefinita); nondimeno chiaro, che potendofi approfti;
?.
mare alla di lei quantit per progreffione infinita di fempre. maggior approfnmazione. coL mezzo de' poligoni ifcritti ,, e circoferitti , fi trova il diametro alla, circonferenza, nella ragione di 7 a quafi 22 Egualmente
.
come diametro,
22.
come
termini,, 3: 2 come apertura di compaffo, 7 circonferenza ( nulla importando, nei cal preferi2.
7
1.
:
22.
te,
il
di
pia di 22.
faranno
le
differenze
15- Ma
II
2,
gli
eft're-
"
2.
i
TRjTToTO- DI MUSICA.
i-
due termini differenziali 3, 2; 15, e mi 3:2, 22 fer dovrebbero nella ragione degli eftremi/ e non lo fono, n poffono effervi dimoftrativamente . Dunque dimoftrativamente imponibile , che it' circolo fia armonico, e fia il fuppofto termine indefinito. E pep il termine
foffero armonici,
li
Algebra
all'
..
s'
confine
pu
,
protrarr]
infinito
non mai
di quella quantit.,,
confine col pi
e col
meno
oppofizione dimoftrativa, intrinfecamente dedotta dalla mia pofzione; e pur nulla conclude, perch refta vera la mia propofizione , di-
La
moftrata in genere dalla unit della figura circolare/ in fpecie dalla comparazione del circolo al quadrato. Effendo egualmente indiffolubili le mie dimoftrazioni , e la dimoftrazione oppofta , la legittima confeguenza fi , cheli
termine indefinito *
fi
poffa
e debba
nel fenfo
comune,
folo cafo
.
e nel
,
mio
fi
particolare.
Gi
fi
fa da'
Geometri non
effer
provino dimoftrativamente due propofizioni Pure io dico anticipatamente che qui non fi oppongono tra loro opporle altrimenti, e ci fi vedr a ftio luogo. Ma procediamo alla fifca precifoquello
il
in cui
ne
a cui
Sia
nella percuffione
fi
O
n^e
ih consenso
nat urale
o
~
fia
timpano
la pelle
fuperiore
,.,,,.,,, 1,.,-^,.,,.,,
o
,
,;...,
inferio*
fi
lafci
il
tela.
far
di
1" T
''
rr
piccolo cerchio r; ~ a r
a cui raccomandata
perche
<;,,-..,;
r'"""
uno
fuono
.,,_...,,,
il
,,..,,,
,
la
ragione fefquialtera
fp\y
'
m h consenso
**-n
naturala
La /perienza dev' effer diligentemente iftituita . Le due pelli del Ci-. indro fiano unifone, eguali, e lifeie quanto meglio fi pu, acci il fuo-. no fia pi pronto all' effetto. li difeernitore de' due fuoni fia efperto per diftinguerli j e giudicarli. Per altro. 1' effetto comunemente noto nel tim-.
pa-
TR^TT^TO
pano, o
fia
DI MUSICA.
nella pelle
ip
Cilindro*
fefquiterza
Cilindro .;
feparata dal
All' efame..
Data
la
ragion dupla
il
mezzo
.
aritmetico in
12. 9
6;
in
fef-
arit.
fefqui-
arm.
terza determina la dupla aritmetica, la fefquialtera determina la dupla armonica. Il Cilindro un quadrato, che fi rivolge in le fteflb. , e li due
fuoni del Cilindro fono tra loro in fefquiterza . La pelle feparata dal Ci" lindro circolare, e li due fuoni della pelle feparata fono tra loro in fefquialtera.
La
h^ fefquialtera
1'
de-
termina
la
la
coftituito
efame per
prima propofizione . Dunque li due fuoni fefquiterzi del Cilindro lo determinano tficamente aritmetico , perch la forma del Cilindro un quadrato; li due fuoni della pelle feparata la determinano tficamente armonica, perch la fua forma un circolo. Dunque le due figure comparate quali fono in piano, tali fono in folido; quali dimoftrativamente , tali tficamente. Dunque ( per corollario ) il mono di confenfo nelle due fuddette figure altro non , f non il centro fifico rifpettivo della figura, qual centro a ragguaglio lo fteflb, che il mezzo ricettivo in piano. E per la natura aritmetica tanto intrinfeca al quadrato , la natura armonica tanto intrinfeca al circolo, quanto il loro centro rifpettivo. perch l potrebbe opporre, che il Cilindro non immediatamen-
Ma
quadrato , che fi rivolge in f fteiTo , a differenche immediatarnenre circolare ( e ci appunto bafta , e avanza al mio intento ) fia immediatamente il quadrato in piano E' dimoftrazione de' rudimenti primi geometrici, / che fatto centro in C defcrit- f , colf intervallo to il circolo CB; cos fatto centro in C, colf inte
un quadrato
ma un
,
D
e
"
^ O
tervallo
CD
defcritto
il
circolo
DA
dal punto
O
E
,
far la retta
EO
al
il
lato del
ce fefquiterza; e per
quadrato
a 3
.
AC
il
drato di quiterzo
la
far
come 4
,
Ecco
centro
fef-
nel quadrato
quadrato, eh' il fuo lato. Indr ne viene, eh" Cilindro dalle due figure quadrangolare, e circolare dipende intrinfecamente dalla linea E dedotta per circolo ; e per nel Cilindro il mono di confenfo pili grave del fuono naturale , perch il
unit coftitutiva
del
effendo comporlo
il
fuono di confenfo ha la fteffa relazione al fuono naturale, che ha il qua* drato di al quadrato di EO. Dallo ftelTo principio ne viene , che dato in piano il triangolo equilatero circoferitto al quadrato, e il circolo ifcritto al quadrato, fi trovi il
AC
trian-
"
30
TR^fTT\AT0 DI MUSIC**:.
al
triangolo equilatero
quadrato,
a
come
quafi
291
;
fi.
224:
il
ragione minore
trovi,
drato
come
quafi
della fefquiquarta..
venta un
Conoy
f
14:. ragione minore della rivolgendone in f lteffo il. triangolo equilatero dirivolgendone in f ftefb, il quadrato diventa un Cilindro
il,
Ma
rivolgendone in
fteffo. il
ed dimoftrato da
e in
fuperfice fono
Archimede,
tra loro
che.
continua. 5?, ^,4. Dunque del paflaggio delle, dette figure dal retto, al circolare le figure
in
proporzione
in forza
cambiano
,
natura di ragione, perch in retto la ragione, era' irrazionale, in circolare razionale.; e quella ragione, che. in retto era tra, la fefquiterza
e, fef-
determina alla fefquialtera Ma la fefquialtera . la ragione precifa,. che determina il fiftema: armonico. Dunque la natura, circolare . intrinfecamence- armonica Che la fefquialtera ita la predfa ragione, determinante il. fifteima armonico , lebben . cofa per f nota y
quiquarta
,,
in
circolare
fi
...
...
fi.
dimoftra in pi modi
..
Data, la dupla
1
1,2,
il
progreffo
per
formar
e^
la proporzione, far
geometrica con
1
Ma
2
,
ii-
pollo 3
dopo.
fi
forma, necefiariamente
determinatoil
la.
ragione- fefquialtera
..
tra
fefquialtera determina la
proporzione armonica
il
Ma
porzione
fiftema
dunque
,,
ec.
Supporlo
fenomeno
1
tficamente certo
che non
il.
primo
fefquialtera
23,
ed
unifono, ad 2
fi
..
Dunque,
il
ha
in figura
eli
fefquialtera
Dunque
la.
ne
terzo, fuono, come unit prima.. dimoftrazione Algebraica ( in fenfo tiretto Al g br ai co ) della unit col termine x, avente il termine 2 come, mezzo armonico,, ' certo,, che. tra quelli tre. termini 1 , 2, *,. non vi ,, n vi pu efir praporzio-ne,, perch da 2 a x. non. vi ,, n. vi pueffer ragione.. Dunque retta la ragion fubdupla 1 , 2 ,, indeterminata a proporzione. effendo dimoftra-.
del.
primo
la.
Data
Ma
2 mezzo- armonico, e il mezzo determinando gli efiremi alla propria natura,, far egualmente- certo, che- la data unit . determinata armonica dal dedotto termine 2.. Dunque reftando. efcl ufo il termine; indefinito te dal-, la proporzione , di cui ^ incapace, refta primo termine armonico 2, fecondo termine armonico 1 .. Ma una ragione, non determina proporzione, e l "da-.
t.o
ta.
TR^TTtATO DI MUSICA.
J*
12 ragione dimoftrtivamente armonica ; dunque per necemt dimoftrativa fi deve concretare il terzo termine armonico) che determini la detta ra gione a proporzione armonica, di cui la data ragione in potenza dimo"
Dunque il terzo termine far 3 , quale con la data unit forma Dunque la fefquialtera determinante ec. Dunque in foftanla fefquialtera za il mezzo 2 fi converte nella unit armonica-. La data unit fi converte
Arativa
.
in
armonico/ indi
la
da 3.
r
La
data uni-
come 2.
Il
cir-
dedotto
reftando efclufa la mezzo 2 fi converte nel diametro come 1 conferenza come termine indefinito, e inclufa nel diametro la potenza
del-
EfTendo impiombile maggior precisione di quefta in ciafeun genere , tfico, 'e dimoftrativo, refta provata per fempre Ja propofizione , che il circolo fia intrinfecamente armonico. Qui l apre opportunamente il luogo di affegnar la cagione , per cui dalia dupla non fi ha, n fi pu aver terzo fuono ; e per cui il terzo fuono
la progreffione
armonica
all'
infinito.
debba trovarf in 2
definito
La
unit
x , indivifibile in feni affoluto , e univerfale Perch dimoftrandofi non effer capace 1 .v, di altra divifione che di 2, come mezzo armonico, reftano indivifibili in qualunque fenfo li tre termini 1 , 2 x. Dunque la dupla armonica, perch indivifibile, principio primo univerfale a priori E dunque tficamente imponbile, che dalla dupla fi
,
1
Perch
fi
il
armonico,
principio
e f dalla
dupla
,
averle
terzo fuono
non farebbe
.
la
dupla
primo a
priori
ma
chiaro nella
1, 2, te, che la dupla in tal modo dedotta ragione potenza armonica . Io mi prevalgo con qualche renitenza dei termini di principio a priori, di principio a pofleriori , di potenza, di atto ec. perch io che in quefti tempi qualunque termine Ariftotelico viene deriiuddetta pofizione
di
non mi far imputato a difetto che io di migliori , o di uguali nel affegnarmene Mondo ad mio prefente Difogno E* dunque imponibile in qualunque fenfo , che da
fo
;
ma Y
ufo di
il
quelle locuzioni
disfido tutto
dotto
ragione potenziale fi poflfa aver r atto tfico determinante , e concretante, eh' il terzo fuono ma fi dovr avere dalla ragione fefquialtera , eh' la determinante , e concretante il fiftema armonico . ^Dunque per
tal
1
neceflt fifica
il
terzo fuono
in 2
termine
medio congiungente
le
due ragioni
1.2,3.
Ella
TR^TT^TTO DI MUSIC*?.
,
buona
Io
le
rifponder,
filici
che a
tal
dati
infe-
Quando
io
il
che fcuopra la metafifica delle fcienze di quantit, dedotta dalle cole finche in tal modo , che fa imponibile il fepararla . Seguo il vero , eh' e fon certo di averlo fin' ora feguito a nelle cofe, fin dove mi conduce
tutto rigore.
alla fine.
Da
dupla
quanto
fia
gion tripla
loro la
come ragione
la
fefquialtera
come ragione
dal termine
attuale del
i
2, che nel
tfica del
fomma. Ma quella la tripla- dunque la Per ragione di fiftema fi vuol dire, che nella ragion tripla inclufo il fondamento intiero dei fiftema armonico j non intiera del fiftema armonico. li vuol dire, che fia inclufa la eftenfione Perch fondamento intiero del fiftema , eftenfione intiera del fiftema fono due cofe diverfe, come fi vedr a fuo luogo. Il corollario chiaro, n ha bifogno di maggior fpiegazione. Da quefto corollario, e da quanto fi aggiunger, dipende la foluzione della difficolt oppofta all' affegnazione da me fatta della data unit al raggio, del dedotto mezzo armonico 2 al diametro, del termine indefinito a; alla circonferenza. Ripeto la oppofizione . Se la circonferenza armonica, le due differenze tra il raggio, diametro , e circonferenza, dovranno trovarli in ragione eguale alla ragione formata da due eftremi, raggio, e circonferenza. Ma non lo fono , n poffono effervi dimoftrativamente ( nulla oliando alla dimoftrazicne il non poterfi determinare la
in quella ragione, eh' la loro
ragione di fiftema.
circonferenza
Dunque
falfa
1'
adattazione fuddetta
concede, che in ragguaglio alla legge delle differenze, quali nella proporzione armonica devono trovarfi tra loro nella ragione degli efi
Gi
flremi
cipio
un prinha debito di efaminare, f quefto principio primo, dal quale fi deducono le leggi armoniche , fia foggetto a quella legge , che da elfo procede ; o pure le in f fteffo, e nella fua intrinfeca natura debba effer confederato in altro modo . Per tal efame , che per effer della ultima importanza fi deve iftituire a tutto rigore , neceflariio affimi er que' foli dati , che o di fatto, o dimoftrativamente fono fcuri. Sia il primo, che data la fubdupla non folamente Z , 2 , acci gli fia affegnato il terzo termine armonico ,
,
indiffolubile
Ma
trattandoli di
fi
primo,
non pu quefto
qnarlo.
affegnarf
ma
anzi
fi
dimoftra
nota..
la
impoffibilit
il
di
aff-
La
dimoftrazjojie
comunemente
Sia
TRJtTVyfTO DI MUSICA.
la corruzione
33
infeparabile dalla
di fatfi-
del
raggio, e
il
diametro. Quello
propof.
il
gure hanno
comune
la
prima
in
BC
e-
gualmente femidiametro del circolo, e lato del quadrato; in C egualQuello mente corda dell' arco del quadrante, e diagonale del quadrato egualmente di fatto, ed dimoftrazione Le relative confeguenze fono Dunque 'nel primo dato la dupla ( e a ragguaglio le lue radici ) evidenti
. . .
ragione a priori in genere univerfaliffimo . Perch nulla oliando , che dato 1,3; dato 1, 4 ec in infinito, egualmente non fia afegnabile il
terzo termine armonico
,
la
fempre fopra
la
du,
come prima ragione della ferie moltiplice 1,2, 1,3, 1,4 ec. pla e come ragion femplice., e non comporta. 1, 3, ragione comporta daldupla, e fefquialtera , e cos in infinito. Se la dupla 1,2, foife capace del terzo termine armonico, lo farebbe egualmente tutta la ferie del genere moltiplice. Dunque la forza dimoftrativa Ita nella dupla. Dunque
la
modo
f il
ragione a priori
Nel fecondo
fua
terzo dato f
il
coftruzio-
ne
tra
il
raggio, e
diametro;
convengono
nella dupla in
la
prodotto
,
in radice
dunque devono
,
aver intrinfecamente
potenza dupla
relativa alla
.
ragione
in cui con-
vengono, e eh' intrinfeca alla loro coftruzione E quella potenza dupla altro non pu, n dev' effere, fenon la ragione producente le radici della dupla radicale BC, AC, propof. prima; e fi vuol dire le radici delle radici
duple.
Quando
ci
fi
dimoftri
,
in
fi
quel
modo
eh'
poffibile
poflbno esprimere in numero aritmetico comune, fenon per approffimazione , ma che bada , e avanza per dimoflrare la ragione ricercata ) far non folamette dimoflrato quanrifpetto alle quantit
irrazionali
che non
to qui
fi
propone,
le
ma
nello fteffo
te-
fermate tutte
ferenza
circa
(
(tema.
Siano dunque in precifione i tre termini, raggio, diametro, e circonSiano efprefli in numero con le tre pofizioni , di Archimede, .
e
la
Mezio,
)
Ceulen y
j
di
circonferenza; di
la
in
circa
circonferenza; di Ceulen
fatica
ifeanfare
la
maggior
il
riducendole
looooooooo
ca)
la
ragio,
circonferenza.
prendendo dieci cifre fole per primi per 5 ) a' numeri diametro, 2831853C7 ( in cir(
fiano
fommate
tra loro.
Di
34
TR^TT^TO DI MUSICA.
7
14
Di Archimede
differenze
44
30 7 37 fomnta
delle differenze.
Di Mezio
differenze.
113 113
22<5
710
484
"3
597
Di Ceulen ioocoooooo
differenze.
1
fomma
delle differenze
5283185307 fomma
delle difE,
Si domanda in qual ragione li trovi la fomma delle differenze al termine della circonferenza. Rifpondo, che 37, 44 di Archimede; 597, 710 di Mezio; 5283185307, 6283185307 di Ceulen fono tutte radici delle
radici duple
;
lo dimoftro
99 99
Radici duple r
140 70.
9 g01
iono
9801.
9800.
'
'"
'
pi
efatte
perch
.
577 577
ma molto meno
di
99.
232929.
232928.
<j01
molto t pi
_
'.'"
ma
molto meno.
elatte
384199201.
384199200.
Affegnate
le
medie proporzionali
far
rifpettive tra
in
280 396 ,
,
...
70, 99
moltiplicati per
.333
396
,
in differenza di
in numeri primi
12320, 1232 1.
1
far
in
circa, vi far la
differenza in prodotto di
77441 77440
far
e frazioni.
Tra
1380, 19601
medio
proporzionale
16482:
in
circa,
771788, 771789
e frazioni.
Dunque
in ragguaglio alla
prima pofizione
cos
TR^TT^TO
%p6
fono radici della ragion dupla primi
in
DI MUSICA,
radicale
in
35 numeri
alla
408, 485:5
ragion
2
circa,
radicale
circa,
577, fono
delle
2
della
dupla
alla
pi
efatte
prime.
In ragguaglio
.
13860, 16482
in circa,
in
;
cir-
e fodi
no molto pi
efatte.
i
Ma
comparati
,
due
termini
37
44
dedotti
radici
dalla
pofizione
fi
Archimede
comparati
alle
tre
pofizioni di radici
delle
duple
trova, che
280 44 12320
333 37 123 21
differenza.
comparati a
408 44 44880
13860
485 37 44881
differenza
comparati a
16482:5
37 76231
differenza.
44 7230
la ragione
va minorando a ragguaglio della maggior efatezza delle radici , alle quali vengono comparati Dunque nulla oftando alla dimoftrazione il non poterfi determinare la precifa quantit delle radici affegnate, due termini dedotti dalla pofizione di Archimede fono radici Omettendo la inudelle radici duple , o fia della ragion dupla radicale
differenziale
. i .
tile
fatica di
tutte le
comparazioni
fiano
comparati
proffimi
al
.dotti
dalla
pofizione di Ceulen
delle
ftrate radici
radici
due vero
termini de)
alle
dimo-
Per
a
la differenza
1770285
.
rifulta
gli
13 131, e frazioni
Comparati
efatte
di
termini di Ceulen
2
alle
radici
tutte a
la le
ragion differenziale di
16201
della
13860, 16482: 5 in circa, rifulta Dunque minore 16202, e frazioni il principio Dunque mia propofizione
.
leggi
delle
differenze
armoniche
ma
ca-
36
cade fotto
TR*ATT\ATO DI MUSICA.
le leggi
della
potenza dupla
eh'
priori
eh'
quanto
fi
doveva dimoftrare
Indi ne viene per corollario,, eh' efpreffo
il
tenza dupla
vi-
con
la
1'
fiftema
fi
tro-
per differenza
diametro
e l eirconfren-
za. Mi fpiego. Dupla potenza fono le dimoftrate radici 37, 44. Si aggiunga per terzo termine la fefquialtera. Saranno i tre termini 37, 44,
66.
ca
.
Ma
1
tra
37, 44 differenza
il
7'*
tra
dimoftrazione di Archimede
diametro
44, 66 7 la
, ,
differenza
22,
e per la
in
,
circonferenza 22
piti
cir-
Dunque
:
ec.
con
radici
1
efatte
2&0
333,
400
di
..
Saranno
eh'
le
166:1. Comparate
fi
alla pofizione
Mezio,
pili
ferenziale completa
trova la
ec.
minima ragione
dif-
perch fiano confumate per fempre tutte le difficolt-,, che poffono come intrinfecamente, e per f armonico , torno alla prima opposizione, e la ripeto. Il circolo non , n pu effer intrinfecamente, e per f armonico. Perch i feni, che fono veramente ,, e unnicamente proprj del circolo fono tutti mediet geometriche , o fia linee
opporfi al circolo.,
Ma
medie proporzionali Dunque il circolo intrinfecamente e per f geometrico, e non armonico.. Si fciolta quefta obiezione rifpondendo , cheli circolo feparato dal quadrato un fall fuppofio rifpetto alla mia pr? pofizione, che fuppone la infeparabilit delle due figure. Ma qui fi vuoi feiogliere pi precifamente , e da tal foluzione fi vedr qual , e quanta riferva alle volte fi debba avere nel preftar F affenfo alle fteffe dimoftra zioni. Perch certamente la oppofizione fuddetta una dimofirazione e pure per rifolverla intieramente io dico, che il circolo fi dimoftra intrinfecamente e per f armonico appunto per quefto, perch i feni veramente , e unicamente proprj dei circolo fono geometrici / coficch f tali non foffero , il circolo non farebbe , n potrebbe mai effer armonico di pro..
,,,
La
tali,
non
confifte
,.
dunque
ne'
nella ragione
perch
di-
il
tura aritmetico,
circolo
propria intrinfca
molir
Date
plicate
le
prima femplicit
,
il
loro-
armonica
e aritmetica
quali molti-
producono quanto gli eftremi moltiplicati tra loro. E per confiderato nelle due mediet fuddette il loro centro , come infepa* rabile, e congiunto, ha forza di centro geometrico e in tal rifpetto la proporzione geometrica continua. Confiderato come feparabile , e diviIo , centro di proporzione geometrica difereta * e in quello fecondo feri-.
loro,
fo
s'
intendono comunemente
le
proporzioni fuddette
s'
intendono
otti-,
ma-
TR*4TT*fT0 DI MUSIC**.
37
inamente. Ci premetto, fi dimoftrato nella feconda proporzione , che dato nel circolo per il diametro razionalmente divifo qualunque feno, indi protratto il feno al lato del quadrato circonfcritto, il quadrato dedotto dal feno mezzo armonico, il quadrato dedotto dal feno protratto mez* zo arkmetico della ragione, in cui fi divifo il diametro, ridotta la ragione a proporzione geometrica difereta. Ora fi vuol vedere qual fia intrinfecamente a priori
la
zo geometrico in rifpetto
Propofi^jone quarta
D
di
Ivifo
armonicamente
ec.
,
il
diametro
e
protratti
AM
tutti
in
ec.
dedotti I
feni 3
fcritto
da
C, 4 D, 5 E C in G, da
al
lato del
,
quadrato
circoi
D
,
in
H,
da
1
E B
in I ec.
fe-
ni protratti
eguali al femidiametro 2
apertura
compatto,
il
(
circolo
e
nuli' altro fa
nuli'
pu fare dimoftrativamente ) fenon ittrarre al femidiametro, quella tal porzione di linea, quale fottratta che fia, refli 1' avanzo, cio il feno , in radice di mezzo armonico rifpettiva allo fletto femidiametro , come radice di mezzo aritmetico , relativi alle proporzioni geometriche diferete del genere moltiplice 1 , 2 1 , 3 j 1 , 4 ee.
altro
ai
in infinito.
difereta
6y
S-
p, 12; 8 mezzo
<5 ;
-ar-
Di
2, 3, 4,
3 mezzo
ar
Ma
feno.
dato
il
quadrato di 3
in
femidiametro p
fi
di
Dunque
fottratta dal
1
3 C 8 , ed il femidiametro la por-
zione di linea
radice di
CG,
G
1
8.
Ma
8 mezzo armonico
dupla, e
r 1
,
il
feno 3
di-
vide
il
diametro
AM
nella ragion
e in
dupla
A3
Dunque
il
nere la natura aritmetica , alla natura armonica e in ifpecie nuli' altro ; fe, fenon fottrarre al. femidiametro , o fia apertura di compatto quella tal
38
porzione di linea
radice di
,
TR^TT*4T0 PI MUSICA.
quale fottratta
,
retti
il
feno
in
mezzo armonico
.
,
rifpettiva al femidiaraetro
come
,
radice di
mez-
zo aritmetico
altri
Evitando come
altri
,
cofa difutile
il
dimoftrare
lo fletto negli
feni
e lo fletto negli
generi di proporzione
fuperparticolare
fuperparziente ec.
fteffo.-
nalmente divifo; quantunque fiiflifta metro fotte divifo irrazionalmente. Suflifte, e fuffifter in eterno, con la fola differenza , che non potr venire efpretta co' numeri razionali , perch fi ridurr alle radici delle radici, il che chiaro, n ha bifogno di prova. Dunque f da' Geometri fi definifee il circolo un riluttato d' infiniti
generaliflimo fi trover Tempre lo dimofirazione, che il diametro fia raziola dimofirazione anche nel cafo eh' efl- dia-
Poligoni , perch per poligoni ite-ritti , e circoferitti fi va fempre pi approfmando alla circonferenza in progreffione infinita, con ragione, e fondamento molto maggiore io defini feo il circolo un riluttato d' infiniti mezzi armonici , perch la fua coftruzione df neceflit dimoftrativa riduce ii iemidiametro, o fia apertura di compatto con la filtrazione della differenza , che vi tra il feno , e feno protratto , a una ferie infinita di
mia definizione ficuro, quanto fondamento de' Geometri, perch non fi data ancora ( n fi dar mai ) la dimofirazione , che di fatto i poligoni fi riilvano nel circolo Vi far in infinito la differenza delta unit, che non fi potr mai confumare qual differenza corrifponde ( a
mezzi armonici.
Il
fondamento
della
la
data dimofirazione.
Non
ficuro
il
ragguaglio
di
principi primi
alla
il
mezzo armonico,
e l'aritmetico in infinito.
Se poi quelli due mezzi, armonico, e aritmetico fiano intrinfecamente un foto termine, chiaro, che quefio termine far mezzo geometrico, perch avr congiunta in f fletto la propriet, e natura, che avevano rifpettivaraente tra loro i due mezzi feparati y e la propriet, che per efempio ha la quadrupla geometrica difereta io, 16 , 25, 40, ne' due mezzi 16 armonico, 25 aritmetico, quali moltiplicati tra loro, producono quanto gli efiremi moltiplicati tra loro, avr la quadrupla geometrica continua io, 20, 40, nel foto termine 20 , mezzo geometrico tanto degli efiremi 10, 40, quanto de' mezzi 16, 25. Cosi fuccede identicamente ne' feni rifpetto a' principi primi delle- cofe. Si ha
ne* feni congiunta la propriet, e natura de* due mezzi armonico, e aritmetico. La propriet e natura del mezzo aritmetico fia nel punto dove comincia il feno, eh' la linea retta comune al quadrato e al circolo,, gi
di
natura
finifee
E
il
la
propriet e
,
mezzo armonico
fi
fia
nel punto
dove
,
feno
il
eh' la
che
determina
alla
punto
ar-
monico
snune
del feno,
1
linea
retta co-
'
TR^fTT^fTO DI MUSICA.
leffo feno,
fi
39
9
dimoftra con
moka
1
facilit
eh'
li
fi
trafporti
NB
linea
eguale
1
ma non comune;
termini in
alla fteffa
fuppone il vidente dei principio aritmetico della fua deduzione . foffero in tal fenfo geometrici , cio includenti in le
natura del
2 , e fi torna per forza che fono congiunti in 2, Il feno , che per la fua deduzione dimoftrazione data qui fopra diametro divifo in parti eguali, e per aritmetiche, prova e.
NB,
Dunque
fleil
le
leni
non
la
propriet, e
,
e la mezzo aritmetico determinata dalla linea retta comune circolalinea dalla propriet, e natura del mezzo armonico determinata il circolo non farebbe n potrebbe mai efler armonico di propria inre
, ,
trinfeca natura;
eh'
fi
quanto
fatto
fi
doveva dimoftrare.
,
maraviglier
che io mi
fi
fia
data
la
pena
di
provar
mia propofizione
in s
modo, che
,
redi
to,
ma
fi
dal fiftema muficale di tal, e e indipendentemente che fon ficuro non effervi la eguale in tutte le note u inane feienze. Anzi lppia , che qui ho detto il meno di quanto fi pu
tanta importanza
dire.*
il pi appartiene ad altra feienza . Intanto refta conclul, che il circolo fia intrinfecamente armonico; e che la fua dimoftrativa coftruzione dipenda dalla ferie infinita delle preporzioni geometriche diferete , il di cui mezzo aritmetico fia efpreffo dal
k-no protratto al lato del quadrato circoferitto ( e quefto feno protratto fempre il femidiametro, o fia raggio), dal qual feno in forza della linea circolare fia fttratta quella tal porzione di linea retta , per cui la linea, che rimane ( ed fempre il feno del circolo ) fia nel fuo quadrato al quadrato dello fteffo feno protratto , come il mezzo armonico al mezzo aritmetico della ragione { ridotta fempre a proporzione geometrica difcreta ), in cui lo fteffo feno protratto ha divifo il diametro. Dico di pi, che f forf poflibile fenza 1' ajuto dei circolo ifcritto 1' affegnazione della linea radicale producente nel fuo quadrato la ragione del mezzo armonico rifpettivo al mezzo aritmetico , di cui linea radicale il feno protratto, farebbe dimoflrativamcnte poffibile la coftruzione del circolo in forza
fola di
tal
linea; e dato
per efempio
rette
figura
V
,
il
quadrato
a
AB CD
,
infinitamente
pieno
di
linee
in
piano
paralelle
CB
finita*
per lo efempio; da ciaicuna dedotto il mezzo armonico rifpettivo farebbe formata la linea circolare del quadrante il che gi dimoftrato. ci non effendo poffibile, fenon appunto in forza della linea circolare, refta in confeguenza dimoftrata per fempre la
ivi affegnate
mente
BAC,
Ma
un
mezzi armonici
in ra*
4o
in radice.
.
T R ATTUATO DI
il
MUSICA,
2
,
armonico, perch tale in radix deve adattarli alla figura , circolare in forza della fua natura , e corruzione e che il termine indefinito x fia la circonferenza, quale col termine 2 forma una ragione indefinita. Quella ragione in foftanza una ragione armonica trafcendente comporta dalla tripla, come ragione fondamentale del fiftema armonico, e da due centri rifpettivi delle due ragioni formanti la tripla , cio dupla , e fefquialtera . Sommati quelli due centri formano quella ragione incircolo intriniecamente
ce
la
proporzione
che
precifa, di
cui
ragion tripla
quafi.
la
circonferenza eccede
il
diametro
cio la ragione
21
Archimede rifpetto a 7 diametro , di cui triplo Mezio rifpetto a 113 diametro , di cui Se ben ci non appartiene all' intento prefente, nondimedi
22
una idea
i
impoflbilit
intereffante
,
della qua-
La
cofa affatto
piti
.
nuova,
e per
non
deve quanto
Si
tralafciare
fin'
molto
perch diventa
ora
fi
dimoftrato
{labilit
in
dupla, ragion
ragion
at-
armonico fiftema
Indi la
tripla
fonda-
mentale , come fon-ima della dupla, e fefquialtera. ragguaglio affegnati due centri rifpettivi, potenziale della dupla, attuale della lefquialtera, dico che la loro lmma former quella ragione incognita , di cui oltre la tripla la circonferenza eccede il diametro Chiamo centro potenziale della dupla quella tal ragione di quantit irrazionale, che in forza delle proporzioni geometriche calerete ( dimoflrate principio primo , e comune del circolo , e del quadrato ) dedotta dal centro delle radici duple ridotte a proporzione geometrica diicretaj e fono 5,7, gi dimoftrate in quello Capitolo. Ridotte a proporzione geometrica diicreta fono 30, 35, 3, 37, 42, Si prenda la ragione formata da due mezzi 36 aritmetico, 37. contrarmonico, e di quefta ragione fi affegni il mezzo aritmetico. Duplicati 3, 37 in 72, 74, far 73 il mezzo aritmetico affegnato . Di quei due 72 , lli tre termini fi prendano 73 , e fecondo la fcienza del premerlo trattato fi afiegnino le radici della ragione formata da due termini
.
perch moltiplicati in
feftefT
28p 289
Zpi ^pi,
83521
8481
83521
e comparati
i
due prodotti
alla ragione
73
84681 72
Ma
z$p mez-
69733 6o973 a
20
TRJCTT*$TQ DI -MUSlCJt:
zo
aritmetico tra
41
200
288,
e
200,
producono 288.
83520
Egualmente api mezzo aritmetico
2572
tra
200,
202,
loro producono
290;
8352, 8468
72, 73,
perch
Dunque
ec,
La
609696
radicali
609696
201
,
285?,
della
io
dal
centro delle
della
dupla , ragione potenziale del Sifema y e dal modo fua deduzione fono dimoftrativamente convinto , che cosi lo devo
radici
chia*
mare, perch'
di
35, 37=
ragione
di
Chiamo
quantit
ridotta a proporzio-
ne geometrica difereta in 20, 24, 25, 26 ; 30. Li due mezzi , aritmefuddetta ratico 25, contrarmonico 26 formano il centro attuale della gione Quelli due centri devono defumerfi da' mezzi contrarmonici relativi,, perch fi veduto, e di inoltrato, che la quantit della circonferenza trafcendentale Dunque il ragguaglio dev' effer di natura di quantit contrarmonica, che corrifponde alla quantit negativa dell' Algebra,
.
..
la
unit
aritmetica
la
Il
centro
al-
perch
cos
ragione
non
fi
poflbno efprimere co
Il
'1
comporto da due termini irrazionali, che numero aritmetico f non per approfTma*
zione.
la ragione.
completo, perch'
dico-,
ni razionali
e completi
che
fomma
fin'
il
di
quefti
due
retti
tal
ragione
ora
incognita,
del pril
diametro; e
irrazionali
fkando fecondo
il
metodo
del trattato
due termini
,
mo
centro
per fempre
la
maggior
i
approffimazione
la
ragione fuddetta
infinita
.
Si
prendano per
prova
in
proflmi al vero
pochi
due termini di Mezio 113, 355 , come pi. Triplicato 113 in 339 , far 339, numeri
.
':
355
de
il
la
ragione
dell' eccetto,
di
la
circonferenza ecce-
della fefquialtera
25
722.5
26.
fl
com P arl
la
ra lone rlfultata
7 a2 5>
7566.
F
75 66
>
42
7S66,
retta la
alla
TR^TT^TO
ragione di
DI MUSICA.
7225
7S 66
minima
il
differenza
355
di cui
termine
7225,
la
fommata
la
radice
ter-
mine
le
di
Mezio 355
comune
,
indicante la circonferenza.
fcienza del
trattato
;
,
Ma
e
la
differenza raziona-
indicazione
1'
dimoftrativa
fi
del
principio
delle ragioni
comparate
radice
termine 7225
a cui
fommata
la
289
termine
relativo 25? 1
quanto
crefce
ragguaglio la ragione 288, 290, dalla ragione 290, 292. Dunque vera la pofizione, e la dimoftrazione de' due centri fommati , come indicanti
la fuddetta ragione
.
339, 355*
primi terSi riducano a proporzione geometrica difcreta i due Pi mini 72, 73, da' quali fi dedotto il primo centro. Affegnato il mezzo aritmetico tra 72, 73, duplicati in 144, 146, far 145. Indi la proI
44^\7 I 45
145
/\ 146
20880
Si
affegni
il
mezzo
aritmetico
tutti
li
tra
21024. mez. arm. 21 170. 21025. mez. aritm. due mezzi , armonico 21024, arit-
42048 mezzo armonico 42049 mezzo affegnato 42340. 42050 mezzo aritmetico Li due termini 41760 , 42049 , faranno radici della ragione 72 73 molto Alla ragione 41760, pi eftte di quello fiano 289 291 42049 Sommata la ragione, 26 25
41 760.
,
1044000
355
comparata
la ragione di
Mezio
1093274 33P
per la differenza
114:370620000.
114:370619886
rifulta la
Dunque minore
3.251051: 114 3251052: 114 prima differenza 2564875, 2564874. Dunque vero ec.
La mia
tralafcio di
propofizione
non effendo
diretta
s
;
alla
quadratura
alle
del circolo,
maggiormente avvanzarla
in rifpetto
s
diverfe: relazioni
72
73
in
rifpetto alla
le
maggior
efattezr-
faccio offervare,
fomma
de'
ragione
73,
vuoi di
145
re
t r<att<atq di music**.
re
il
mezzo contrarmonico
della
ragione
u,
43
a proporzione
13,
ridotta
.143. mezzo arra, 132. 144. mezzo aritm. jl$6. E le faccio offer145. mezzo contrar. vare, che li due termini fuddetti 11, 13, fono le radici delle radici duQuella ofTervazione fa conofcere ad evidenza la verit del ple 5 , 7 principio primo nella potenza dupla, e la necefTit di ridurre il calcolo al mezzo contrarmonico Dopo tuttoci fi pu ancor dubitare f la ragion tripla fia talmente injtrinfeca al circolo, che fia imponibile il fepararla dalla di lui dimostrata natura, e formazione. Ma la cofa troppo chiara nella proporzione geometrica difcreta della tripla ; 2 , 3,4, 6 . Si dimoftfato , che il dia* metro aritmetico per natura, la circonferenza armonica per natura. Si dimoftrato, che il centro aritmetico della ragion dupla la fefquiterza, ed evidente che il centro della tripla afiegnata formato dall' avanzo di
geometrica difcreta in
.
Dunque
il
centro
come
diametro e ci, che appartiene alla circonferenaltro non pu , n dev' eiTer a tutto rigor matematico za , come armonica f non la fomma della tripla armonica.* eiclufo qualunque altro mezzo, che non fia armonico. Ma dato il mezzo aritmetico del centro fefquiterzo 3,
ai
4,
<5,
ti
,
Data
11
.
3, 2,
la fomma de' tre termini condimenti la tripla armonica Dunque indipendentemente da' poligoni ifcritti e circofcritdeli'
fcienza aritmetica
fa
che neceffariamente
: :
deve trova rfi in ragguaglio di 3 a a 1 1 in numeri intieri di 7 a 22. Ecco dunque ad evidenza la infeparabilit della ragion tripla dal circolo Se qualche ofcurit vi rimane rifpetto alla ragion fefquiterza, che forma il centro, ancor quella fi rifchiara facilmente con geometrica dimoftrazione, in di cui forza non folo fi rileva la verit del centro fuddetto, ma fi vede di pi la necefTit del calcolo contrarmonico. raggio C A li deL' apertura di compaffo o fia termini a 4p, eh' il quadrato di 7 , ed il mezzo aritmetico della fefquiterza geometrica difcreta mezzi
,
4. ~ 49.
#'
arm aritm.
s. J
eguale a O.
in
CA
fi
mezzo contrarmomeo so
ragion fefquiterza
in
aggiunga DO <j
fi
il
E F,
da cui
deduca
la
OF,
44
condotto
x
il
fR^TT^TO
feno da
DI MVSICof^
e condotta da x in B l corda fiit> diametro, e la futtefa x B fi avr la ragione di 14 a 11, cio del quadrato circofqritto al circolo ifcritto . Ommetto il calcolo, perch facile, e chiaro,, e dico. Dunque la ragione fuddetta fi ha dal centro aritmetico fefquiterzo, e dalla ragion fefquiterza riportata al mezzo contrarmonico relativo. Dunque doppia prova e della verit dei
per x in
M,
tefa
B,
tra
AB
centro fefquiterzo
la natura di
quantit contrarmonica
Le
mezzi
dir
in
di-
2,3,4,
a
3
pi, che data la tripla geometrica difcreta con tutti li tre ^ > e ridotti li cinque termini a fomma nel rao* S
4
5
'.
li
do feguente
4
7
7
radici
"
<5,
ella
trover, che
le
r
11
,
le
radici
della fefquialtera;
7, p, una meil
.
termine 7 Moltipli14:
14
eati
tutti
li
quattro
termini
70
Aggiunta
,.
-
14 7 08
14 p 126
ir,
154
le.
la
unit a
.
p8 dedotto da 7
.
far
pp
quale con
70 former
70,
radici duple
molto pi
efatte di 5
99 gg p8oi
in differenza di
!..
Ella trover tra pp-, X2e>, eh' il centro degli eftremi , la ragione dr< li a 14, cio del circolo ifcritto al quadrato circoferitto. Ecco in quaL
modo
-
la ragione del circolo al quadrato l contiene nella tripla. Dalla pofizione fuddetta ne viene , che prendendo la ragione fefquiter* aa con la ragione fopraffegnata 7, p, o fia fuper 2 parz. 7,. e riducen. do quelle due ragioni a proporzione geometrica difcreta
mezzi
42
di
con
li
mezzi 63 arm.
.
f
7
,
4
6$
aritm.
contrai*.
,
72
di
in
due mezzi
rifpettivi
armonico,
a--
ritmetico della fefquiterza aritmetico, contrarmonico della fuper 2 parz. fi formi la predi a pofizione di Mezio di 22c> quadrato ifcritto a 355 7,
circolo circoferitto
la
fempike
fomma
de' due-.
termini in
,
Somma,
126
p6
84 .
P8
100.
*7 adotto
IIZ
dedoo
xl
07
22^
Ecco
TRjfTTsATO DI MUSICA.
Ecco
fpiegata la natura
,
45'
contrarmonica
in
mezzi;
e contrarmonico rifpetto alla ragione 7 , p; e confermato il centro fefquiterzo in pj rifpetto alla fefquiterza, perch 07 termine dimoftrativamente indicante il mezzo geometrico della fefquiterza 84, 112. aritmetico
Le
5<5,
il
fefquiterza
il
fuper 2 parz.
mezzo comune 7,
dedotta dal medefmo la tripla geometrica difereta in 5<5, 84,: e ridtto a proporzione geometrica difereta il centro fefquii<58/ 112,
72;
terzo
tutti
li
tre
cio
84:
Ceulen
578.
112^
100
io le far nafeere fotto gli occhi
numeri
precifi
di
per diametro
il
e per
circonferenza
ma
lia
operazione di
aggiunger
termine in ragione di 50 a 51, e di riportare la tripla armonica al termine aggiunto. La ragione aggiunta di 50 a 51 necef* faria di neceflit di principio, ed relativa alla prima dimoftrata posizione della ragione 25 26 , dedotta dalla fefquialtera , e fommata alle radici 28*?, zpi ec. Affumendofi per diametro il mezzo contrarmonico
,
,.
56 un
100,
a giufto
al
cen--
dal 25, 20, in mezzo contrarmonico della fefquialtera ragiofuddetta mezzo aritmetico della il o fia far centro, 51 50, 52, ne, qual mezzo co'l termine 50 forma la ragione fopracennata di 50, 51 . Voglio dire in foftanza , che come prendendoli per diametro il mezzo aritmetico 98 e per circonferenza la fomma della tripla armonica 56, 84, 168 eh' 308, fi ha la ragione dedotta da Archimede di 7 a 22*, cos prendendofi per diametro il mezzo contrarmonico 100, e per circonferenza la fomma della tripla armonica, riportata nel primo termine all' affegnata ragione di 50, 51, che nafee neceffariamente da principj del
tro della ragione
formata
.
prefente fftema
fi
0000000. ec
314.15926
ec.
Per comodo del calcolo fiano accredititi di tre zero li tre termini delarmonica $6, 84, 16%. Saranno 5000, 84000, 18000. Dai primo termine 5000 fi deduca il fecondo in ragione di 50 a 51. Sar 57120, da cui fi deduca la tripla armonica: in 57120, 85680, 171360. Sommati li tre termini, far la fomma 31^160* Ma le prime lei cifre di Geulen fono 314159^ dunque fin qui in differenza della unit nella ultima cifra. Gra ella fappia , che il termine affluito 51 effendo incom~ pleto, e dovendoli ridurre li tre termini 50, 51 , 52, a proporzione geola tripla
metrica difereta per affumere fecondo la natura renza non pi il mezzo aritmetico, ma bens
armonica
il
della
circonfe-
mezzo armonico
dedot-
4<$
TR<ATT\4TQ DI MUSICA.
fi
ca difcreta/ quando ci
fi
faccia in progreffione
relativi
,
infinita, e a ragguaglio*
riporti la tripla
armonica a termini
unit
tra le
fi
non
folo
non
fi
trova pi
principe
*.
la differenza della
affatto diverfi
,
cifre
qui
fopra rifultate
da due
vanno identificando in progreffione infinita La operazione lunga, e tediofa, ed io ho avuto la pazienza di efeguir h fino a cifre 8. Il rifukato $jii<?&66, 85679700 > J 7^3S9S98.
le cifre
ma
100000000
si
ec .
Dopo
deffi
prove
fatte
ella
non
crederle
mai
Sig.
Conte, che
io
preten
del cir-
in forza del
mio
quadratura
il contrario, ed di dimoftrare la impoffibilit delquadratura del circolo in forza appunto del mio fifiema La radice della impoffibilit nel punto B della quarta figura , come punto comune
della retta
e della curva
BGD
Si di inoltrato in
1 z
quefta figu~
dedotti
ra,che
feni
11 C
,
divifo
armonicamente
il
diametro
li
AM
in
ec.
e dedotti
feni
protratti
11 G
,
2, 3,
ec.
li
ec.
il
circo,
non
eh'
femidiametro, quella tal porzione di linea, la quale fottratta che fa , refli 1' avanzo, eh' il feno, in radice di mezzo armonico rifpettiva al lemidiametro come radice di mezzo aritmetico , relativi alla ferie infinita
il
delle proporzioni
genere moltiplice
1,3"
come 8
,4,
il
ec.
infinito
1
Per
fi
trova
quello
il
quadrato del
feno 3
quadrato di 3
come o
mezzo armonico
1
1
quello
mezzo
cui
fi
aritmetico della
divifo
1
il
dupla 6 , 12, eguale alla dupla 3,3 M, in diametro ec-. Ora certo, che la ferie fuddetta comin-
eia in
riportando la divifione
di
2 1, di
,
111
B 2,
che divide
il
diametro
AM
.
11
A
A
,
in
e in 2
,
M
,
Dunque
rifukato
al.
numero
2
della
ferie
moltiplice
far
il
di
Dunque
11
la
forma
/ uni1
tadi eguali
ma
divene
coin diverfo
2 da 2
e quefto da
1
2
.1
M
3
fo-
E' certo
che
udii'
TR^TT^TO
1
DI MUSIC**.
1
1
47
li
fono
i:ivi
gli
; 1
e 3
t
fono
mezzi
rifpec-
4,
fono
gli
ne
fono
li
mezzi
,
rifpettivi
armonico
11
,
aritmtico ec,
Dunque
che comincia in 2
e in 2
M
.
co
me
B
,
devono
eflervi
I
realmente
aflurd
li
due mezzi
rifpettivi
armonico
il
aritmetico
altrimenti vi
1
patente
Ma
certo, che
fremi
,
B
1
refta
t
,
comune
,
agli e
e a
infinita
in
3
1
ec.
e per
il
con-
trario
il
punto comune
,
dello
fteflb
.
progreflb
lazioni
,
ma
fi
divide realmente
e di
di
mezzo armonico ,
,
mezzo B 2 non refta comune nel Dunque nel punto B vi fono due remezzo aritmetico ; e quefte due relala
quanto reale
mezzi nei
progreflb, e quanto reale il principio di quattro termini , cio due eltremi, e due mezzi rifpetto alla fteffa ferie, che procede in infinito per due eftremi , e due mezzi reali . La conclufione evidente . Per negarla
Ma
quello impoflibile.
la
Dunque
ec.
Ci premeflb
dico impoflibile
quadratura del
idea, modo, e fcienze comunemente note di quantit. Se la linea circolare realmente feparata dalla linea retta nel loro principio primo , eh' ri punto* come mai fi pu pretendere di ridurre la linea circolare in retta fenon
pretendendo appunto un' impoflibile? Se la natura di quantit armonica come realmente diftinta , e diveda dalla natura di quantit aritmetica mai fi potr cambiare una natura nell' altra ftando le medefime nel loro
principio primo?
note di
.
quantit
finifee
per
Tempre
la
Ecco dunque Sig. Conte in quefti due primi Capitoli pofto fotto gli occhi fuoi queir efemplare di feienza fificarmonica, da cui ella deve defumer la giufta idea per riportarla alla Mufica ne' Capitoli feguenti Pe.
r mi fon dilatato, e ho divagato di molto in quefto fecondo Capitolo per cofe non affatto neceffarie al fiftema Muficale; avendo io creduto ben
fatto di efporle in molti,
e diverfi afpetti
la foftanza,
il
modo,
il
me-
todo di quefta feienza, acci dalla raccolta delle diverfe idee particolari ella formi nella fua mente la idea pi completa, e univerfale che fia potabile s per il particolar fuo piacere , s per il prefente bfogno . Ma in ogni modo forza eh' ella fi contenti di quefta , che io chiamo con ve:
rit
48
rita
TR^TT^TO
mio
f
DI MUSICA.
giudicio credo fufficiente
ben quella
(
fcienza
come
di
particolari, e diflinti
eli
una prova
tra
i
ci
il
breve premerlo
di
trat)
tato,
per altro
il
minimo
calcoli proprj
quella fcienza,
nondimeno fi vale fecondo il bifogno di qualunque altra fcienza di quantit,* ma didimamente della Geometria, con cui conviene particolarmente e nelle pofizioni , e nelle propofizioni , e nel metodo rifpetto al genere dimoflrativo. Cos dev' efTere, perch il circolo comune in genere a quedue feienze , febben in ifpecie , anzi in precifione appartenga alla fcienza armonica. La differenza foflanziale tra quelle due feienze fi , che fine; la fcienza la fcienza geometrica fi propone la dimoflrazione come
lle
Il
fine
di quella fcienza
fia
fi
la ricerca
della ra-
qual ;^e per cofa chiara, che pi, perch oltre il genere dimoflratiMolto la differenza foflanziale. fatto fifico in s modo , che fia imponibile il feil genere abbraccia vo parare un genere dall' altro. Ella lo ha veduto fin ora, e lo vedr fino
alla fine
CA-
40
CAPITOLO TERZO,
DEL SISTEMA MUSICALE
Confortante-) Diffonan^e
,
loro
Natura ,
e Definizione.
il
divifo.
La
eonfeguenza legittima
ed corollario di
quanto
fi
dimo-
non intendo preferi ver confini all' ufo della o non vi farebbe, o farebbe imperfettiffima la
Geometria uno in f
feienze di
la
fomma utilit , e importanza . Il circolo talmente che rifponde a qualunque idea , e a qualunque ufo di quantit, le quali tutte di neceffit debbono aver per principio
feienza di
,
fteffo
unit in diverfi rifpetti -. Intendo folamente ( coftretto dalla giuda legge propongami da principio ) di feguire a tutto rigore la di lui natura fifica, e dimoftrativa
fia
fin
fi
arbitrio
alcuno;
te refta il fuo luogo, e il iuo ufo. Se il diametro fi deve dividere armonicamente, perch il circolo per f armonico j dunque non deve formarli il fiftema nei diametro, ma bens nelle corde, complementi, e feni dedotti dal diametro armonicamente divifo, come neceflariamente ap* partenenti al circolo j e in tal pofizione fi deve trovare tutto il fiftema uni vedale.. Se tutto il fiftema uni vedale dunque in ifpecie a ragguaglio delle corde, complementi , e feni il fiftema armonico , 1' aritmetico, il geometrico le confonanze, e le difbnanzej la loro natura , ufo, e vera definizione. Dico vera, perch la definizione fin' ora comunemente ricevuta, che le confonanze fiano cofa grata all' orecchio, ingrata cola le dilibnanze, ben tutt' altro che definizione.
.*
Ma
la
innanzi di profeguire
il
fi
fa
prefen-
te fiftema, fopra
propofizione
e foluzione
difficolt
medefime ferva
render chiaro
il
fifteli-
ma. La prima
come femplice
retta
nea armonicamente divifa, dedotti i quadrati della frazione, del rifpettivo avanzo , e del feno, il di cui quadrato fi forma dalla multiplica della frazione nell' avanzo , fi ha antecedentemente quanto fi ha pofteriormente ne' quadrati della corda, complemento, e feno dedotti dalia data divifione. Non fi vede dunque
plice retta linea,
pu aver nella femDico, che rifpetto riportarli al prefente fiftema, da' fenomeni tficamente dimoftrato armonico per eccellenza, la cagione necefiria , ed anzi una evidentiffima prova della
neceffaria
cagione
fi
debba
alla
circolare.
la
SO
la
TR^TT^TO
ftefli
come comune
4 ragione al creolo nella corda dedotta da 1 del diametro Relcom Elemento dedotto da z del diametro, e nel feno, che refta ftVed
, .
gi dimoftrata natura armonica della figura circolare . Sia d.yifo per 3 ; fi, diviio da feno nella ragione i, 2 . Sar l di i- far 4 ,1 quadrato di 1; far 2 il quadrato del feno. del feno la quadrupla geometrica
DI MUSICA.
continua, i, 2
R iport
S MS
il
i
diametro
"
al
p erch a La proporzione in cen-re che nel diametro geometrica nel circolo fi converte in , armonica l feno ,n ifpec.e, che ne diametro mezzo geometrico, nel circolo f con verte ,n eftremo armonico. Ecco fciolta lacrima difficolt confermata , armonica
'
fZ\T X V Z
l
,
fi
trova
cambiata
/ ^3,
'
^* ST
riportare a
la
fimo" q uadZ
2.
la
la
neceffit
di
ci"
faccia
fo ra P
il
diametro
rilpetto
pr
feme
'>*
CO d
pei nte
Tn
d da li
,
k
fi
ef"
T
twKV
alla
e F< p0 rZ,0nl affeSn3K D lemma figura nelle quali ; r contiene fi tutto il fift ema no ,n quefto^prinapio^le frazioni. Li due efempj
;w;,
fi
8 enere
pr " C, O P
a{lratto
^lq
rifai
e
fc!
primo
condo
per le
dell'
in
1,
2",
3, 4, J, 6. Interzo
compofie
in
i
in
\,\,
|J,
|.
quarto
fiftema, '
ragioni
in
I
4, 9, / ,
II
%C'U.
I
Indi lo fteffo
dell'
in
--
. 3 4 5 2, 3, 4, 5, 2.
,
3, 4
4.
dell'
efempio quarto in
altro principio
quel fiftema , che f, ha da Un un' primo, e indipendente. Dico, che quando rettamente s' intenda il prefente fiftema, quella difficolta non ha uogo. Il fft eraa foftanzialmente fondato (oprai e na
evidente
tre
la la
Dunque
4, $,16,15,3%.
al
mutile la riduzione
circolo di
lo lata
deduzione del
fiftema particolare
uni vedale da
generi
vamente nota
porzioni
Mte*
,
di
in^o^ngorofo
aftratto ouale, e
tripla
fi
termine
al la
coftitu
il
.-
JeT
faperfi
oro
fola
mente
fempio
bilobo
in
generer
,
proporrne
,
S^a
la
dpreffionc
come
fopra
in
f, l ,
'
1.
b'en
a que ft a
proporzione /
ma ^iL
lunula! 6'
pr-
TR^TT^TO
produr fcienza relativa
di
al
DI MUSICA,
.
preferite
fiflema
Perch
il
fi
abbia
i
tal
51 faenza ,
f
termine 3 per
armo
nicoj che
imma
di
nel primo aritmetico, come il termine 3 in due rifpetti unit: nel fecondo armonico, come mezzo armonico della ra*
:
nel primo mezzo gion dupla y che il termine 9 in quattro rifpetti armonico della tridiremo geometrico della ragion dupla.- nel fecondo nel quarcontinua." diremo geometrico dilla fefquiakaa nel terzo pla/
:
to deve cambiarfi in 4.
delle ragioni
Non
balta.
forza fapere
la
il
un cenere di quantit fi cambia, in genere diverl: il determinato rifu-hato il ne di ciafcun fiflema particolare/ f ordine, il legame congiunzione de' falerni ec. Tutto ci, e molto di pi in tal inio
,.
cella
,
ai-
petto
li
vedr nel
preferite
del
Trattatto
di
eiTer
Armo-
nia, che intanto nel titolo del Trattato io chiamo con ragione vera fcien-
za, inquanto
ie
alla
fua coflituzione
integrale
non
la
balta la loia
faenza delarmonica
a-
ricerco
della
proporzione
12'
>
flratta
fi
dimoftrino
le
tre
tamente de' quattro rifpetti del terzo termine 9 f ne dimoltrmo due Io1' armonico, relativi a due ragioni diverfe, e li , e il geometrico come dipendenti da una fla porzione, certo che per tal dimollrazione e formiei dati e la mia identica za aiTumere in orecifone la mia figura, polizione, come principio primo Quando dunque rettamente s intenda il fiflema, non {blamente la propoda difficolt non ha luogo , ma anzi li converte nec e {fari amen te in mia ragione. Che poi formato 1' univerfal fiflema da' tre dedotti fiflemi particolari h armonico , aritmetico, geometrii , .
co:
fale,
le
{labilit fcienza
-la
frazioni,
legge di ciafcun fiflema particolare, e dell' univerdi quella fcienza, e di quella legge polTa elprimerii con
,
Ecco dunque
il
la
principio
la
come
proporzione;
,
dall' altra
divifione
armonica
ali ratto
il
traiporto
delle ragioni
il
ispettive al
circolo, e nulla
r.
principio
efemplare
il
immagine
di
quefb efemplare. In
r
tal
fenfo
mi valgo
io fteflb di quello principio nel Capitolo primo fenomeni, quali certamente non- potrei giudicare armonici
per enunciare
f
anteceden
te-
3.
52
TRyfTTUTO DI MUSIC\4\
..
temente non mi fofle noto quello principio attratto Ma dimoftrato il circolo armonico, anzi radice armonica per intrinfeca natura , e perci neceffariamente confiderato come un principio dimoftrativo, armonico per f primo nel fenfo qui fpra efpofto , eh' il legittimo , e a cui fi trover corrifpondente a tutto, rigore il prefente Capitolo, e tutto il Trattato, altrettanto certo che il circolo nella fettima figura 1' elemplare: qualunque proporzione dedotta dalla fuddetta figura , e in qualunque modo
,,
efprefla
la
immagine
frazioni
...
Che
ila
il
circolo
j
rifpetto
tal
all'
armonico
il
fiftema fia
che in
rifpetto
,
principio a?
delle
non
n primo, n
attratto
ma
la
fettima
fi-
gura. Premetto faperfi comunemente,, che da pefi adattati a corda pendola fonora per la ferie de' quadrati, i, 4, p r ec. fi hanno i fuoni u* nifoni,, o fia eguali a' fuoni di una corda fonora tefa fu '1 monocordo, e I v I
divifa per le frazioni
in
il
no
la
fe
del
primo pefo,
1
,.,
2 ,\ ,. 4 ec. Fatta unifona la corda tefa al fuofuono dedotto da pefi 4 far unifono ai fuono del1
corda 2
fi
il
dedotto da pefi
AM
al
fuono della corda 3 ec. Non fo poi dal centro condotto per circolo B
in b,
in e,
in
ec.
pefo
per ferie a-
ritmetica
Ad
i
1,2,3,4
fuppofte
AM,
Ab,
A-c,
ec.
linee fonore.
Per formar
corda
AD
1
dedotta da
del
del
diametro eguale:
i
;
a 2 del diametro
la dedotta
1
da
diametro
dall
medio proporzionale tra i iuoni del primo,, e quarto pefo perch cos il numero 2 tra i,4j del terzo pefo medio proporzionale tra i fuoni del primo, e nono pefo, perch cos il numero 3 tra 1,5? ec. Indi la dimoftrazione de' fuoni dedotti da' pefi 1,2,3,4 ec u nifoni a' fuoni di Ab, A e, Ad ec. Ci premeffo due cofe fono diraoftrauvamente certe.. La prima, che nel foio armonico fiftema fi trova la unica ferie reale includente le due quantit
eguale a
del
diametro
ec.
AM,
,
di
natura diverfa
irrazionale
razionale
,
credute
i
fin'
ora incompatibili
La
:
cofa
de'
1
chiara
perch
numeri intermedj
2,3,
Egualmen-
te
di
AM
1, di
Ad
razionali.* di
Ab,
La
,.
Ae
irrazionali.
Ma
que-
lli,
Dunque
ec.
fono
radicali
armoniche.
Ab
TR<ATT*TO DI MUSICA.
1
1
53
Ab
filoni di
a^
Ae
^
ec.
3,
ec.
Ad
fifico
/
,
4;
e
pefi
2,3,4;
Quanto da ci ne
fa
evidente.
Duiv
da
ec
que
1
nell'
armonico
I
fiftema
dimoftrativo
le
le frazioni
efpreffe
A
il
I,
J,
A
.
fono
in
prodotto
le
linee
AM,
.
Ab, A e
fono in
radice
Ma
quefte fono
al
Dunque
riportando
le
fiftema
armonico
circolo
,
nuli' altro
fa, f
non che
per ferie
ferie
riportarlo ai
quantit
frazioni,
delle
che nelf armonico fiftema dipende realmente da quefto principio/ nulla a ej oftando , che rifpetto alla pratica muficale non fi abbia ufo alcuno delle quantit irrazionali; bens importando fommamente che fi fappia il principio radicale, e reale del fiftema. Tralafcio poi di avanzar la propo
fizione rifpetto a* pefi
in forza de' quali tficamente , e dimoftrativarnente pombile la riduzione di una linea rettaJifica elaftica a linea fifica e relative circolare per mezzo di eorde fonore con certa legge " adattate
,. ,.
alle
fufficiente
alla
fpiegazio-
ne del fiftema, e per torno da capo alla prima confeguenza.. Se il diametro fi deve dividere armonicamente; f il diametto capace di effer divifo 'in infinito dalla progreffione armonica, e dell'infinito
non
vi
, n vi
pu
eiTere
feienza
dunque
forza dimoftrare
confini
della divifione, da' quali refta determinato il periodo, olia compimento della divifione fuddetta ; e in conferenza refta formato , e determinato il
fiftema armonico
Muficale. Praticamente
fia
fi
conviene
1
1 1
che quefto
il
perio-
do, o compimento
pra
ti
.
nella
feftupla
2
,
3 ,4, 5
, ,
6\ ed
Zarlino" fo-
il
numero
molte
vi
ma
nulla
il
concludenfia
In
fomma
pratica
fi
conviene,
..
ma
manca
pi, eh' la
affegna-
Quefta in qualunque
dedotta
modo
mentale del fiftema. Principio fondamentale del fiftema fifico armonico dupla a priori . Dunque dalla dupla, come principio fondamentale fi deve dedurre- la fuddetta dimoftrazione . Di fatto imponibile dedurla da altro principio, ed io finceramente le confeffo averlo inutilmente tentato per pi anni: prova eftrinfeca bens, ma nello fteflb tempo evidente della verit, e coerenza del prefente fiftema E per credo con ragione, che fino
la
!
ad ora fiafi ignorata la dimoftrazione per quefto appunto, che non eflendovi f non. un folo- modo di affegnaria, e il modo dipendendo dalla cognizione intiera del fiftema , ignoto il fiftema , di neceffit doveva rimanere igno*
to
il
modo,
alla
in-
confeguenza
la
portuno
dimoftradva., e
fifica
Fter
54
TRiATT\ATQ DI MUSICA,.
Proporzione Quinta
.
Figura VI.
J.L
diametro
AM
fia
divifo
i
i i
armonicamente
ii
fino ad
6. Sar formata
i i
la.
fertupla
iti
A
Supporto
il
armonica in
1,2,3,4,5,0.
iir.
B
i-
5 E, F. Siano feni protratti 2 b, 3 e , 4 d , 5 e, 6 f. Saranno corde rifpettive del circolo AB, faranno ipotenufe de* ^triangoli rifpettivi dedotti dal quadrato, Ab, e,. Ad, Ae, f In primo luogo fiano ridotti i quadrati rifpettivi de' feni, e feni protratti ( dimortrati mezzi armonici , e aritmetici rifpettivi ) a ca-
4 D.
tegoria
comune
di
di
numero
di
ferie
diametro
IVI
120,
far
la
feguente
posizione- in catego-
ria
comune
numero,
e di fen-e
aritmetici
2400
1800
>
3200
300
Seni
3 e
ec.
4800
S400
D4
1
270Q
2304 2000
(
3^00
3600
3.'oo
a 3 a 4. a
1440 1200
5
1
5760
6000
)
1
6
il
5.
Si fuppone dimortrato
AB
mezzo
proporzionale tra
diametro
AM
,.
femidiametro
2
ec.
e in confe-
guenza
la
fomma
de* quadrati
degli efiremi
4800 2400
7200
5400
1800
fempre
e-
7200
ipotenusa da
lato;
1
guale al quadrato di
iati
AB
7200
di r
per
gli
eftremi
e nella
Ab
.
fem-
pre coftante, e
comune
.
tutti
triangoli.
R. n R.
di
di
2400 Z 4800
lato;
1
lato;
ec.
Ci
ipotenufa l
comune
1800
'
5400
lato;
r ipotenula 2
co-.
mune
Si
la
AB
ortervi, e
noti,. che
,
il
progreffione armonica
le
fommate
ProgrefTione armonica
60
30
io
20
15
12
2
,
io
Eccettuata la dupla
$. 3 principio a priori
da cui fificamente-
non
T RUTTATO DI
3in
fi
)
MUSICA.
,
55
gi
fi
lia
fi
refa
come
detto alfef-
trove
concreto
quialtera 30, 20. Ma nelle differenze il principio concreto il primo termine 30, a cui fommato il fecondo termine io, far 40, a cui fommato il terzo termine 5, far 45, a cui fommato il quarto termine 3, far 48, a cui fommato il quinto termine 2, far 50. Sar dunque la ferie della progreffione armonica ( efclufo il primo termine 60 ) alla ferie delle differenze fommate, come la moltiplice lai, 1 a-a, 133, ec. come 1 a I Perch cos 3o a 30 2 a 1 20 a 40 1 a a 15 45 3 1 a 12 a 48 4 a 1 IO a So 5 e per come de' triangoli fopraddetti ipotenufa comune 4? di. .7200/ cos de' triangoli dedotti da quella ferie 20,40/ 15,45, ec. far5 20 eh' la fomma di 40 r ipotenufa comune la radice di o 45 ec
AB
60
Indi ne verr, che
duplicata la
eguale
60
ferie
20,40/ 15,45,
60
nel
ec.
in
40,80/
30,
0/ 24,06; 20,100;
40
30
moltiplicata per
modo
feguente
guale
24 20 Dunque
ec.
alla
per
fi
O 6o 60
60
ferie
armonica, e
refla
dalle differenze
le
fomlinea,
mate
in
confeguenza
,
eguali
due
ipotenufe
la
,
ff o
la
dimofrata in
AB
la
progreffione
protratti
come
lati
fuddetta
progreffione
Di pi
refa di-
AB
come
ipotenufa
,
comune
de' triangoli
dalla ferie
armonica
dalla ferie
delle
differenze armoniche
,
fommate
.
Gi
la
fi
fa
comunemente
ci nulla
nuovo
Ma
far
nuovo
Perch dato da una parte nel circolo qualunque feno purch razionale e non in dupla col diametro ) , ( e a ragguaglio il feno protratto, la ragione includente i due mezzi forma* ti da' due quadrati del feno, e del feno protratto fi trova collante in inprogreffo, e la conclufione
.
Sfinito
nel quadrato di
AB
triangoli
ci fuccede
in
quanto
AB
R. 2
in
quanto
la
ragione
rifultante
da
5<*
TR^TT^TO
.
DI MUSICA.
due mezzi rifulta a priori dalla progreffione armonica , e dalle diffeDati dall' altra parte due fuoni renze armoniche fommate qualunque ( ad arbitrio purch razionali , e non in dupla ) fi trova terzo fuono co
da'
i
ftante in infinito
il
to di
AB
,
un
cos
rifultato
il
rifpettivo
termine 2, di cui radice e come il quadrade' quadrati de' due lati formanti il triangolo terzo fuono un rifultato fifico fonoro de' due dati
AB;
iuoni
come
tutto ci fuccede in
AB
armo-
nica
in forza della
fia
il
progreffio-
ne armonica. Dunque
principio
comune, qualunque
modo
fifi-
co del terzo fuono. Ma tutte le affezioni , e propriet fuddette rifultano dimoftrativamente in B in forza della figura Circolare. Cos nel terzo fuono rifultano fiocamente le fleffe affezioni , e propriet in forza della
volume
in
d'
aria
.
fonora
e la sfera in folido
,
un
circolo
piano
Dunque
lo fteffo principio
e la fteffa
cagione
qualunque fia in folido il modo fifico la importando il modo fifico, con cui folamente importando, che la cagione in piano fia la fteffa , cio la radice
concludo
di
dell' effetto.
fi
comune
in
delle
dell'
1
fuddette in folido, e
armonica
progreffione
per
avere fcoperta
e {labilit
in
ben
fia
diverfa la categoria
( che non poco ) fatto nel progreffo iftituito principalmente per affegnare la dimoftrazone del fftema fifico armonico , come determinato nella fua eftenfione integrale alla feftupla. quella dimoftrazione fr~vada ora incontro fu la
il
guadagno
di
tal
conclufione
fteffa
figura
VI,
con lo
fteffo
progreffo.
Proporzione Se/la
Figura VI.
LN I
tenul
le
C,
111
2
D,
ec.
dedottele corde
AB,
del-
AC, AD,
Supporlo
il
e da' feni
ec.
,
protratti
2 b, 2
a
e, 2
d,
ec.
i
dedotte le ipoquadrati
di
corde, e ipotenufe
diametro
AM
fiano
categoria
,
comune
i
quantit.
delle
120, come
fopra
faranno
quadrati
cor-
TRvfTTjfTO DI MUSICA -corde AB 7200. delle ipotenufe Ab 7200. A e 5200* AC 4800. Ad 4500 AD 30Q. A e 41 7. A E 2880. Af 4000. AF 2400. due quadrati di A B 7200, di A b 7200, Eccettuati
i
57
corri'
eguali,
fi
trova, che
a
,
1:2
14
4800, di A e 5200 fono come 13- Dunque duplicati in 24, z6 , fono come il mezzo armonico mezzo contrarmonico z della fefquialtera geometrica difereta il
i
due quadrati
di
AC
centrami.
2,0,
24, 25
a
me 4
2<5,
AD
il
g'oo,
Ad
4500,
coil
mezzo
AE
il
11
armonico 8,
ragione
I
2 -,5, ridotta a proporzione geometrica difereta in 28,40,40,58,70-. Dunf 4000 , come 3 a $ Finalmente i due quadrati di F 2400 , que fenza duplicarli fono eguali al mezzo armonico 3 , contrarmonico $
della tripla
geometrica difereta
a'
11
5200 4500
gli
eltre
mi
riflettivi
eftremi
fudett
quadrati
come mezzi
faranno
eftremi
ragioni degli eftrcmi
4000
2700
2oitf
i<5oo
AC -4800 AD 3600
AE
mezzi armonici
contrarmonici
Ae Ad Ae Af
'
6000 5400
come
2 a 3 2 a 4
Dunque
colo
,
a'
2 a 5 2 a 6 relativamente a' quadrati delle corde, che appartengono al quadrati delle ipotenufe , che appartengono al quadrato , fi
AF
2880 2400
4175 4000
S040 4800
cir-
tro-
va
quadrato circoferitto di natura contrarmonica ; fi conferma il circoarmonica. E ci in genere. In fpecie poi gli eftremi di quefta pofizione non convengono , n poffono convenire nella fomma^ perch il calcolo ridotto al mezzo contrarmonico. Ma ci nulla oliando
il
lo ifcritto di natura
all'
intento,
fia la
fomma
degli eftremi
4000
<5ooO
2700 5400
8100
comporlo di
di
2 016
5040
705<5
1600 4800
10000
6400
la
La
principio
i
quefta progref*
fone formata
fomme
le
AB, Ab,
cui quadrati
formano
7200
7200. Perch
fomma
di
fomme
di
rifultate
hanno
di
tutte
radice quadra*
14400
ta; cio 100 di iooOj-
90
8100; 84
705 6 ; 80
di
6400
Ma
egual-
5g
TRATTATO
la
DI MUSIC Jf.
quadrata, eh' 120. Dunque di quefta progreffione
egualmente
fomma 14400 ha
radice
AB,
Ma
AM
120. Dunque
il
quadrate
nel
diametro
AM,
,
AVI
fottratta la
ragione fefquiquinta
120, oo,
.
la
linea
ret-
rimane 100, far ipotenufa del triangolo rettngolo continente oo Dal diametro A ne' fuoi due lati le radici della ragione 4000 fottratta la ragione feiquiterza, eh' tra 120, 90 , la linea, che rimane 90, far ipotenufa del triangolo continente ne fuoi due lati le radici delfottratta la ragione fuper la ragione 2700, 5400. Dal diametro 3 rimane che linea, ^ la parz. 7 eh' tra 120, 84 84 ^ far ipotenufa del triangolo continente ne' fuoi due lati le radici della ragione 2016, 5040 fottratta la ragione fefquiatera , eh' tra Finalmente dal diametro 120, 80, la linea, che rimane 80, far ipotenufa del triangolo conti* nente ne' fuoi due lati le radici della ragione i<5oo , 4800. Dunque nel diminuito per la ferie delle fuddette ragioni refta dimo* diametro A flrata la linea , fopra cui fondata la feconda pofizione dedotta da mezta, che
,
AM
AM
zi
Ora fi vuol vedere cofa lignifichi , e dimoftri la ferie radicale 120,1 00 90,84,80-. La lignificazione , e dimoftrazione patente. Quella ferie
dedotta dai diametro di vifo nella
1
feftupla
armonica 1,2.,
3.4,5,6; non
i
pi, che farebbe fino a 7; non meno, che farebbe fino a 5; e il dia* metro per neceffit dimoftrativa del calcolo 120. In confeguenza 60 il femidiametro Si riducano quefii due termini in precifione, 120, 60,
.
proporzione geometrica difereta , in cui fano affegnati tutti affatto i mez* zi contrarmonico, aritmetico, geometrico ( rifpettivo al prefente fiftema ) e armonico. Altri non vi fono n pofibno efiervi di prima pofizione, e
cottrar.
aritfn.
geom.
rfti.
femplicit. Sar
trica difereta
dunque
tutti
120, ico, 9,
affatto
i
84,
.
80,
60.' dupla
la
geomeradicale
con
fuoi
mezzi
alla
la
Dunque
ferie
identica
de-
termine
120.
84,
Ma
.
princi-
univerfale
del
fiftema armonico
mezzi
contrarmonico
fono
i
100,
a-
ritmetico
della
fta
p,
;
geometrico
e
nell'
armonico
di
80
>
rifpettivi
tutti i mezzi , come centri , reconfumata la ragion dupla a ragguaglio del diametro divifo fino alla feftupla armonica , coficch come corrifponde 14400 prima fomma , cos al diametro 120 primo termine al mezzo armonico 80 ultimo mezzo corrifponde 6400 ultima fomma delle ragioni dedotte dalla feftupla armonica . Dunque nella feftupla
dupla
affegnazione
intieramente
intrinfecamente
re-
TR<ATT<ATO DI MUSICAjfefta
dimoftrato
il
periodo
:
,,
o compimento
,
della
non pi
meno j
perch
e
ragguaglio confu,
mata integralmente,
il
che in genere
,
armonico^
y
in fpecie
precifione
armonica
diametro in 7, che immediatamente fuccede a 6 e deducendo a ragguaglio la radice quadrata , il termine dedotto diftrugge immediatamente il fiftema confonante, e lo convette nel fiftema geometrico continuo , che come fi vedr in quefto Capitolo, il fiftema delle difibnanze ,. che vuol
dire
1'
oppofto
i
al
fiftema confonante.
do per 7
termini
far
izo
il
Ecco la dimoftrazione. Moltiplicane 100, p, 84, 80, faranno 840, 700, 630
1
588, $60 ,
ci
540
dedotto da
ferie
7,
l'
aggiunto alla
il
ferie
delle
radi
quadrate.
al
Di
tutta la
effendo
840
fondamento
come diame-
tro, e
come termine
fefquiquinta
certo che congiunto 840 a 700, fi fordetermina la dupla 840,. 420, a fiftema aritr metico confonante aggiungendo il termine $60. Congiunto 840 a 630, la fefquiterza, e il determina la dupla 840, 420, a fiftema afi forma ritmetico confonante Congiunto 840 a 588, fi forma la fuper 3 parz. 7 % e. fi determina la dupla a fiftema geometrico confortante j s' intenda fernprq il geometrico del prefente fiftema non mai il geometrico, continuo. Congiunto; 840 a $60 y fi forma la fefquialtera e fi determina la dupla
Baffo, fondamentale, e
fi
monia
ma
la
..
,.
,,
Ma congiunto 840 a 540 fi forma una a fiftema armonico, confonante ragione geometrica continua comporta di due fefquiquarte, o fiano. in pratica alla due terze maggiori, perch comparando la forma geometrica 16 y 2$
.,
,,
2i2i
^
'
riluttata
840, 540
350,,
la
differenza
e per talmente minima rifpetto all' armonico fiftema,. eh rifultato di due terze maggiori continue . Dunque prefup ponendo ci, che far dimoftrato nel preinte Capitolo , ed , che dalla geometrica proporzione continua, come da principio primo,, proceda il fiftema dindonante, refta dimoftrato che il termine aggiunta 540 diftrugge fftemi confonanti, armonia*, aritmetico , e li converte nel fiftei due
fia
di
innegabile
il
ma
diffouante
eh'
il
fttO:
contrario
Dunque
il
compimento
del fiftema
confonante h nel termine 5<5o.. Dunque nella feftupla relativamente a quattro, mezzi della dupla in genere, e al mezzo armonico in fpecie, e precifione Dopo il fondamento dell' afiegnata dimoftrazione pu, fervire d' indicazione dimoftrativa di quanto fi ftabilito, il quadrato ifcritto al
..
;
circolo
..
Si trover
che
il
feno.
dedotto
da
inclufo
nel
quadrato.
ifcrifr
So
ifcritto
.
TR*ATTjfTQ DI MUSTCrf*
i
vuol dedurre da 7 profeguend la divifione dalla feftupla alla fettupla, far efclufo dal quadrato ifcritto. Ma P ifcritto al ci reofori eto in ragion dupla. Dunque rifpetto alle due fuddette figure la feftupla armonica inclufa nella, dupla la fettupla armonica efclul . Servir eS-e
il
gualmente
tre fuoni,
d'
dolio fteffb
11
necefiit i 1
, .
la
11
fono mezzi armonici
1
corda di
1,3,5- So 3^5,
la,
e Io fono ),
fupponf*
gono per
feltuplar
non potendo
efler
mezzo armonico,
non fuppofto 4 6
Se dunque
la
eftenfione
fi
integrale
del fiftoma
armonico
il
determinata
muficale den-
fiftema
procedere fino
al
la
fin
figura
IN
A2
l
metro
111
AM
30,
Secondariamente
da'
fi
quella figura
fi
efpone primieramente
la
feftupla
*
1
1 l l
1
2,3,4,5,^:
in numero
AM
il
60
metro
A3 20, A4 15, A 5 12, A 6 io. Dunque fuppofto diaA M come una linea fonora, fuoni relativi faranno identici
i
..
a*"
quadrati
efpongono in categoria comune di quantit le ragiodel diametro e delle corde AB,. AC, Egualmente fi efpongono le ragioni formate da' qua-
AM,
1
complementi
MB,
1
le
ragioni
fbr*-
mate
Quadrati di
AM
E, F. Sono
feguenti.
diametro-,
AB AC
AM
e delle corde
Quadrati
de' feni
3600 1800
1200:
AD
AE AF
00
720
600
MB MC MD ME MF
1800
B poo
2400
2700
2880 3000
f
t
6
e
E>
800.
675
576"
F 500
Alte
TR^TT^TO
DI MUSICA.
Alle ragioni formate da' quadrati del diametro , e corde fono eguali le ragioni dell' efempio muficale 2. ( feftupla armonica, come fopra J. Alle ragioni formate da' quadrati de' complementi fono eguali le ragioni dell' efempio muficale 3 . Alle ragioni formate da' quadrati de' feni iono egual le ragioni Torniate dall' efempio muficale 4. Come tutti i rifpettivi quadrat fono in categoria comune di quantit , cos gli efempi ratificali corrifpondenu
fono a tutto rigore in categoria comune di note muficali / e per fuppofto Cfolfaut nota graviflma di tutti gli efempi 300, tutte le altre note crrifpori* dono identicamente a' numeri qui fopraffegnati a ragguaglio deli' elempio
Ora deve
lari
.
Il
primo,
efaminarfi quello efemplare in ciafcuno degli eiempi particoe il fecondo efempio identico- e f ben nuli' altro con-
tenga
ci
f non la feftupla armonica come eftenfione integrale del fiftema non orlante molto vi da efaminare,e flabilire in forza delle propriet,
La
il
terzo
mo1
no
di cui radice
armonica
il
1800, ottava
di
Cfolfaut graviflmo
3600,
terzo fuono
che rifulter dalle note muficali fuddette intefe non ceflvamente, ma tutte prefe infieme/ -
1?--?L
S . ZM3Z5
Krzp Suono
TT~y
^TsZcmiP
della
1
progrefione
1
armonica , coficch i termini componenti la feftupla armonica 2,3,4,5,0, debbano effer efpofti tutti integralmente, e con l'ordine rigoroi della progreflone armonica/ ma prefe ancora lato modo , o fi efpongano tutti i
termini della feftupla integralmente, o qualunque parte ad arbitrio; o fi efpongano con l' ordine rigorofo della progreflone, o con ordine diverfo,
purch
dente
il
tutto
fi
contenga Se
il
nella feftupla
armonica
collante in
La
1
ragione evila
perch' fifica
terzo fuono
1
2"
radice fifico-
della feftupla
terzo fuono 2 fi ha egualmente dal tutto , e dalle parti armonica in qualunque modo difpofte , fi dovr per forza fifica intender il fiftema muficale nel modo efpofto. Sar vero bens , che dalla feftupla integrale armonicamente difpofta fi avr in rifultato muficale l' ottimo effetto/ e da qualunque parte difpofta in proporzione armo,
armonica
il
n nica
fi
.
che dalla
fletta parte
;
difpofta in
modo
di,
verfo
Anzi
far
il
che
le
parti cantanti
Tue-
6%
t Riattato di musica..
piti
Tutto, ci vero per la ragione, che tale la natura del fiflma armoni*
perfetto, quan-
integralmen*
armonica proporzione.. Ma come qualunque parte della feftupla, e in qualunque modo difpofta non folamente parte integrale di tal unit , ma di pi. nel terzo fuono ha la eh* il fuo tutto ; cos deve ftefla radice fifico-armonica * che ha tal unit
coftituita
dalla,
feftupla, intrinfecamente
,,
flabilirfi
che
nel.
modo
fuddetto
fi
abbia a intendere
corollario
il
il
muficale fillema..
Da
ferma
ca
.
Ma
non
Canone
i i
quello
x
..
Che
nelle parti
integrali
I , 2 , 3 , 4 , 5 % 6 , non fi pongano, , , 1,2,4, bench contenuti nella feftupla . La ragione ancor qui . evidente, perch tfica. Se il terzo fuono la radice tfica del fiflema armonico, fificamen-
infieme quejli
tre
termini
te impoffibile,
i,.
2,4,.
armonico, perch fona due duple.. La dupla, come principio primo potenziale, non ha, n pu. avere radice tfica',, e per non produce, n pu produrre terzo fuono. Dunque nelle due duple fuddette non vi , n non mai l* armo pu effervi f non principio potenziale dell*' armonia hia attuale, e determinata. Saranno dunque poffibili, in tre termini le. com--
ma
il.
11
iii
iii"
j
binazioni 1,3,4..
>
>
ec -
>
perch da tutte
fi
avr
1
1*
ar-.
combinazione di 1,2,4, perch armonia Si aggiunga che dak proporzione geometrica, continua procedono a priori le diffonanze, come vedr tra. poco, e i tre termini; fuddetti fono in proporzione geometrica,
..
Sar ripugnante
la
non
il
principio, dell'
continua
Dunque
f ben. fia
impoftbil cofa
dell'
ar
monico dimeno
modo, poffa diventar diffonanza attuale , non-, chiara la difeonvenienza, quando fi difponga nella fteffa propor-. zione, da cui procedono le diffonanze attuali.. Dalle cofe fin' ora ftabiljte nafeono molte- ricerche, relative alla idea pra-. tica. del fillema muficale.. La prima ricerca nafce dal modo, con cui qui s' intende la feftupla , definita ellenfione integrale del fillema armonico
fillema in qualunque
..
nella tfica
fi
ellenfione
mufica vocale-
,.
e molto,
a'"
pili;
della mufica
iftrumentale
Perch
mufica. iftrumentate
;
ufo
comune
abbraccia
mufica vocale ( nello, flato, naturale delle voci umane di uomo, e donna) appreffo a poco quattro ottave.. E per, praticamente i confini: di grave, e acuto eccedono di molto la feftupla , che
nel-
TRj'TTJTTO D MSCJt.
ella fua eftenfone integrale
ta
.
Tutto
,
ci
vero
ma
|| non contiene f non due ottave, e una quinnon ofta al fiftema Il di pi della feftupla
.
{labilit
all'
che praticamente
fi
ufa
"rispetto
al
grave
molto pi
rifpetto
acuto, nuli' altro foftanzialmente f non i termini della feftupla replicati per dupla o fia ottava in grave , e in acuto Per efempio 1' ul-,
timo termine della feftupla in acuto 6 , eh' Gforeut ultima nota dei primo, e fecond efempio muficale. Praticamente o in voce, o in fuono
i
fi
fentir
12,
cui
Softanzialmente
far tficamen-
te
6,
,
di
dupla
12;
e cos
tutto a ragguaglio
Ma
al
e dimoftrativamente
imponibile
poter
aggiungere
fiftema feftuplo
in grave, o in acuto un termine qualunque , che non fia dedotto per dupla da un termine integrante la feftupla . Da ci nafee il terzo Canone muficale ed e , che la feftupla armonica eftenfone integrale del fiftema fi
-,
pu dilatare
ti
in
grave
e in
dupla
trmini integrane
la feftupla.
La
'ma-,
feconda
in cui
fiftema* cio
un non
tutto concepito
le
parti
modo, in cui deve concepirfi il prefente come unit integrale , e come unit pricompongono il tutto , ma quefto fi divide nelri-
le fue
parti.
lever
meglio pu intenderti rifpettivamnte al fiftema ( fi ad evidenza dentro quefto Capitolo ) che riflettendo fempre
fui
alla
Monocordo,
fi
hanno
tre
fuoni
1, 3, 5. Quefta corda,
eh'
il
divide armonicamente da per f nelle fue parti 3,5, che fono i due fuoni di confenfo oltre il fuono graviffimo della corda intiera . E* certo,
fi
fi
concepito in
al
tal
modo
fi
il
concepito
le
contrario
Perch
intervalli del
due fefte , maggiore, e minore. Ommetto la quarta, perch veramente fopra quefto intervallo vi ftata fempre variet d' opinioni chi 1' ha voluto confonanza , chi diffonanza , ma di ci a fuo luogo.
e minore, e
Queft intervalli fi fono chiamati consonanze, ciafeuno da f; cio la ottava ( eh' la dupla ) confonanza perfetta ; La quinta ( eh' la fefqui altera
Le due terze maggiore, e minore, le due fefte ) confonanza perfetta maggiore, e minore ( che fono la fefquicjuarta la fefquiquinta , la fuper 2 parz. 3, la fuper 3 parz. 5 ) cialcuna da f confonanza imperfetta 1 E fi fono chiamate , anzi definite confonanze , perch 1' accordo , che vi in ciafcuna tra i due eftremi grave, e acuto coftituenti 1' intervallo, produce un effetto grato all' udito . Secondariamente poi da quelle confonan
ze
, ,
6$
ze
fi
TR<ATTrATO DI MUSICA.
il
tutto
eh'
la feftupla
in cui
come
fi
conviene col preferite fifema . Cos praticamente fi intefo, e s' intende ancora in genere il fifema muficale. Dico in genere per difinguer dagli altri chiunque lo intende prefentemente in modo diverfo; ed ella ben fa, qual uomo, e quanto diftinto dagli altri in quefto particolare abbiamo qui in Padova nella -perfona dei P. Vallotti noftro Maefro di Cappella. E' dunque evidente la diverfit, anzi oppofizione di
detto fpra
concetto
parte vi
Ma
fra
il
franti le
il
e ftabilite
j
.
altrettanto e-
vidente qual
fia
concetto falfo
quale
,
il
vero
e in
confeguenza da qual
altro
bifogno di emenda
e correzione
Per
cofa ftrana
i
i (
che dopo
la
feoperta del
di
tre fuoni
;
1,3,5
,
non
in>
mai
replicato abbaftanza
verfale
feoperta
in cui
il
non intenderlo , un errore di tal fatta non fa univerfalmente emendato. Sia dunque emendato almeno tra noi tficamente , e dimoftrativamente convinti E per s intenda per fempre il fifema armonico muficale come prima unit in genere , e come un tutto determinato dalla
poffibile
.
fefupla
eh'
la
le
fono
e tra loro
formano per
11
,
ferie
g' intervalli
2
fia
eh' la ragion
1
dupla
fia
ottava y 2
eh'
la fefquialtera
11
fi
quinta , 3, 4, eh'
la
fefquiterza,
11
,
o
,
fia
quarla
fia
terza
maggiore
,
eh'
, che foSe fi ricerca di qual natura fia il tutto, fi rifponde, eh' di natura armonica , cio natura di unit e per identica alla natura non mai ben concepita, perch non mai ben intefa di perfettiffima confonanza , Acci poi fia ben intefa balta rifletter di nuovo ( dopo le cofe fpiegate , e ftabilite ) a' fenomeni fificoarmonici deferitti nel Capitolo primo. Cos s' intender e (Ter identica la natura confonante muficale alla natura armonica determinata dal dimofrato feftuplo confine. E qui verrebbe opportuna una curiofiffima , e fignificantiffima dimoftrazione , che confifte nel provar dimofrativamente, che ficcome la progreffione armonica dentro il circolo arriva alla fefupla, oltre di cui non vi progreffione cos la regreflione armonica verfo il principio
Se
intervalli
fi
rifponde
no
della
di
j,*
primo dentro
greffione.
oltre di
cui
non
il
vi re-
fi
circolo
in
TR^TTJfTO DI MUSICA.
in tal
6$
e torna
modo, che
il
circolo
il
forma circolo in
fteffo,
al
Ma
dall'
dimoftrato per corregger la idea delle confonanze concepite fin' ora ( come detto fopra ) ciafeuna da f, come elemento primo, e indipendente fi
altro; e tutte afleme componenti la feftupla per
fomma. Tanto
fal-
la
la fteffa
poco, che qualunque intervallo, dupla febben principio potenziale, o fia la fefquialtera febben
tra
vedremo
quando
,
fi
confideri per f,
effer
come
indipen-
egualmente confonanza , e difTonanza muficale . E' chiaro , perch la dupla , appunto come principio a priori) nel fuo centro formato da' mezzi contrarmonico , aritmetico, geometrico, armonico ( dimoftrato nella fefta propolzione ) contiene le radici quadrate della feftupla eftenfione. E per dimoftrativamente imponibile la feparazione di queft due concetti , dupla integrale ( cio dupla geometrica difereta con tutti i fuoi mezzi ) , e feftupla integrale ( cio fiftema feftuplo armonico ) perch realmente formano circolo tra loro. Quando dunque fi voglia confiderare la dupla da f, e indipendente dal feftuplo fiftema, certo, che tal dupla non quella del prefente fiftema, e per non , n pu effer principio primo. Se non la dupla dei fiftema, pu effer egualmente confonanza , e principio di diffonanza muficale nel fenfo
i
i
pu
fopra efpofto di
valli
,
.
a ragguaglio
molto pi
tutti
gli
altri
Inter*
il
fopraccennati
Da
fe-
condo , ed , che nella pratica muficale comune s' intende, che qualunque confonanza fia coftituita da due foli termini , grave e acuto e nulla pi. L' errore patente. Non vi , n vi pu effer confonanza, f non vi fia proporzione armonica Non vi , n vi pu effer proporzione armonica, f non vi fiano tre termini, il mezzo, e i due eftremi E nel dimoftrato prefente fiftema non vi pu effer proporzione armonica f non relativa alla integrale feftupla eftenfione . E* dunque notabile la dirle* renza del modo d' intender le confonanze unificali , perch vi la differenza da due termini a fei Altra , che due termini ( qualunque ) del feftu, , . .
plo fiftema
s'
intendano confonanti
fifte-
ma:
che due dati termini per f, e fenz' alcuna relazione s' intendano formanti una confonanza. Il primo concetto vero, il fecondo fai fo ; ed un corollario di quanto fi dimoftrato, e fabilito. Da quefto coaltro ,
rollario nafee
il
quarto Canone
muficale
e la
va
cV
perfettijjima
confonanza integrale
,
fono
integrale
La
La
fi
noftra
chia-
di
ma
66
T RUTTATO PI
terza maggiore
i
,
MU SIC A.
corda fono
/
ma
di
ra in parti ineguali
a, 3, 4,^,2;
quello, che
ftefla
fi
chiama
corda in
di
terza
mi-
parti
eguali
2,3>45>'
3H
tzrtnotva oitc'gz
armonica
divifione
m.
-nappi o:-Q,
aritmetica
-0-1
armonia difetta
flrtT)Q1'C
il
fin
al
gene-
armonica 5 in niun modo al genere di armonia di terza minore , che vuol dire alla divifione aritmetica. E bench fi conferii, che 1' armonia di terza mino-
armonia
di
terza maggiore
alla
divifione
re,
come dedotta
fia
quafi
prefa
in
prefh'to
dalla
faenza Aritmetica; e fi conferii, che il fiftema armonico ( eh' 1* armonia di terza maggiore ) fia per natura 1' unico, e per eccellenza il primo , nulladimeno vi il debito in chi fi propone di formare un fiftema univerfale di abbracciare i due generi diverfi del fiftema , e ridurli ad un genere folo, che fia 1' univerfale. Altrimenti nello ftefib fiftema vi faranno due principj diverfi, il che affurdo, e fi oppone alla vera idea di fiftema. Perch di fatto La ricerca non folo ragionevole ma neceffaria la noftra mufica fondata egualmente ibpra i due fuddetti generi d' armonia j e di fatto nulla fin qui fi detto del genere di armonia di Si conterza minore Intanto da quella ricerca fi prenda quello fi pu viene tra noi, che tanto il genere di armonia di terza maggiore, quanto il genere di armonia di terza minore fi eftenda fino alla feftupla, e nulla pi Convengo con la mufica pratica in quefta proporzione , per, .
. . .
ch in
breve
la
propofizione
far
dimoitrata.
di
il
Si
confefia
che
)
il
fifte-
ma
terza
maggiore
il
fia
per
primo; e
fiftema aritmetico
TR^TT^TO
tico
(
DI MUSICA.
6j
genere di armonia di terza minore ) fia flraniero , e acci* dentale riguardo alla mufica, come mendicato da una feienza divrfa, eh" T Aritmetica; e tanto per f, quanto comparato all' armonico fia imeh'
il
perfetto, e
mancante. Quello
fin'
ora flato
il
mio
che
Delle due parti di quella propofizione accordo affolutamente la prima terza maggiore fia per natura 1' unico, e il il genere di armonia di
perfetti filmo,
perch quello
il
natura, che
cosi
fi
giore;
ch armonicamente difpofti ( no un folo fuono; e principalmente nel terzo fuono quale dimoflrativamente 1' unico, e vero Baffo , o fa fondamento delle date parti armonicamente difpofle/ e per fempre Baffo, e fondamento di armonia di
,
armonia di terza magfuoni tra loro diverfi, pere per armonia di terza maggiore ) formatre fuoni
1,3,5:
moki
i-nente, e
Quella propofizione in riguardo al terzo fuono tal . erettamente vera, che f foffe poilbile la invenzione di quel tale finimento, che o fuonato da f, come il violino capace di due fuoni equiremporanei , o fuonato col fuo eguale, come 1' Oboe incapace di due fuoni cquitemporanei , produceffe il terzo fuono di forza tale , eh' eguagliale la forsi
terza maggiore
za del fuono naturale dello finimento, l'opratale finimento farebbe impoffbile la elocuzione della mufica dedotta dalla divifione aritmetica, cio praticamente mufica compofia per terza minore La prova gi fatta con due Oboe -ed un Violino. L' armonia unificale di terza minore era
.
che chiaramente
fi
diftinguevano
fono;
,Q wr?i L
si toni
perch
di
stxor
S'
dono Suono
di
to producano
ti.
mufica qua! orrido efTet a confronto di tali par* Di fatto cosi fu rilevato da quanti intervennero alla prova, eh' erano
tali
o fiano fondamenti
pofli
OttQ
6S
prova ridotte
TR^TT\AT DI MUSICA.
Per lo contrario nello
fteffo atto, e
in.
tempo
della
e rifultando
1-
wczp suona
chiunque 1 ottimo effetto prodotto d tale armonia, in Baffo dimoftrativo armonico - il rifultato fifico terzo fuono . Cos Co* di fatto fegi per comune giudicio, e confenfo de' fuddetti Profeffori s feguir in perpetuo appreffo chiunque, bench di gran lunga in s fatta prova i terzi fuoni rifiatanti- non eguaglino di forza i fuoni naturali.
S'
immagini
cui
il
In
di
tal
che F armonia
fia
imperfetta,,
per lo contrario l'armonia di terza maggiore fia la perfettiflma , e la immediatamente,, e principalmente voluta dalla natura in s fatto modo , che per eccellenza s' intenda , e fi chiami giuda* mente in genere 1' armonia muficale. Quanto poi a quella parte della fee mancante di molto.. to, che
conda propofizione ,. in cui fecondo il modo comune- a intendere fi deci1' armonia dalla faenza. di terza minore fi prefa in preftito Aritmetica, e fia quafi ftraniera, e accidentale alla mufica, ci nego af. folutamente; e per lo contrario dico, che il fiftema dell' armonia di ter-za minore non folo infeparabile dal fiftema dell' armonia di terza maggiore
,
ma
anzi
che per
i
e indipendente-,
diverfo
include
due generi di
armonia.
Lo
dimoftro.
Eropofi?jone Settima. Figura VII: congiuntacori
D 111
'Ata
la feftupla
armonica in
AM
diametro 6o
gli
i-
far
A a 30, A 3 20,.
Saranno
% fuoni rifpettivi in
M 48 M 50,
,
quali fuppofti
gli
li-
note muficali
difcreta
affegnati
neU
dupla
geometrica
TR*ATTsATQ DI MUSICA.
fondata fopra Cfolfaut
linea fonora, far,
creta in
faut
o, che
corrifponde al diametro
AM
69
60
fuppofto
di(~
^y
x
Data
ficali
la fefquialtera
geometrica
lo fteffo
note mu-
y.
V?
fondata fopra
,
Cfol-
come diame-
tro
60
far
,0*
r'fS
a f
^=
so
-e.0
Dunque
mu (leale la prima nota Cfolfaut 30 T forma unit con la ferie inferiore de*
AM.
feconda nota Gfolreut 40 , e la terza nota Ffaut 45 fodue mezzi, armonico 40, aritmetico 45 della foprafignata dupla geometrica difereta. Egualmente la quarta nota Elami 48, e la quinta ultima nota 50 fono identiche a' due mezzi r armonico 48, ariemetico 50 della fopraffegnata fefquialtera geometrica difereta . Ma le tre note 30,40,45 dell' efempio muficale 3 Tono complementi delle tre note 30, 20, 15 dell' efempio muficale I, perch cos fono nel diametro Egualmente le due ultime note 48,50 deli' efempio muficale 3
complementi no identiche
a'
fono complementi delle due ultime note 12,10 deli' efempio muficale I,. perch cos fono nel diametro e neh" efempio muficale I gli eftremi di
30,20,15
Dunque
fono
i
fono
in dupla,,
gli
refla
dimoftrato, che
nell'
due mezzi armonico , fono i due mezzi armonico, e aritmetico della fefquialtera, perch fono gli avanzi, o fa complementi rifpettivi delle fuddette ragioni Ma il fiftema aritmetico di armonia di terza minore fondato fu la divifione aritmetica della fefquialtera, o fia praticamente quinta e la ultima nota Elaf 50 dell' efempio muficale 3 dimoftrata divifione aritmetica della fefquialtera , o fia quiita Dunque il fiftema aritmetico di armonia di terza minore fondato fopra la ultima nota dell' efempio mu*
ficali
15,12, IO fono in fefquialtera. efempio muficale 3 le due note 40,45 e aritmetico della dupla ; Le due note mu
eftremi
48,50,
Ma que. 3 , ha il fuo principio nel fiftema fuperiore feftuplo armonico, di cui relativamente complemento Dunque il fiftema aritmetico ( eh' f ar
ficaie
qual nota
corrifponde
linea 5
lla
minore ) non; folo infeparabile dal fiftema armonico lo fteflb identico fi ( eh' f armonia di terza maggiore ) ; ma anzi flema, che per f, e indipendentemente da qualunque altro principio include i due generi di armonia; eh' quanto fi doveva dimoftrare Riducendo la dimoftratione a pratica muficale, far f ar- >^s
raonia
di terza
monia
Il
intiera
Cfolfaut
,
ve 60
li
50, ultima nota 30, che forma ottava fuppone per fiftema come per
di
Elaf
dell'
efempio 3. ^Jjz
fi
acuto
col
Cfolfaut gra-
HS
fiftema
fuppo-
7Q
ne
la
TR^TT^TO DI MUSICA,
dupla principio primo a priori % perch dimoftrata , Il rimanente delle note muficali la quinta col mezzo aritmetico qui fopra dimoflrato. acci meglio s' intenda tuttoci praticamente , fi luppolina Qblfaut <5o ( che nella figura il diametro ) Baffo fondamentale di tutta 1' armonia
Ma
come
lo
ih
fatto ^
le
fi
confronto di tutte
note muficali
,
,
come
e dell'
^,
1
S trova,, che
tzi
-
-e- -e
come
fopra
il
to le due note Ffaut, Cfolfaut, e per Ffaut divifore aritmetico della ottava Cfolfaut j cfolfaut ( nulla importando che cfolfaut acuto fia pi alto un' ottava )* cosi fopra il quinto Cfolfaut collante vi fono a confronto le due note, Elaf, Gflreut, e per Elaf divifore aritmetico della quinta Cfolfaut, Gflreut, ( nulla importando , che Gflreut fia una quadrupla pi alto ) Ecco adunque ad evidenza la formazione del filicina dell' ar-
monia Qui
di
terza
fi
ella
il
produca
minore in Elaf ultima nota dell' efempio muficale 3. degni offervar meco in qual modo regga , e qual fi Ile ma, terzo luono , che certamente non ha luogo nell' armonia di ter,,
za minore, anzi vi fi oppone. Siano polle a confronto di Cfolfaut come Baffo collante y e tallo fermo le note dell' efempio muficale 3 trafportate in acuto nel Violino per dedurre pi, fenfibilmente i riflettivi terzi fuonij e per compimento della offervazione fi aggiunga la ultima nota
1
7,
coficch
t avanzo
i
,
fia
complemento
fia
Saranno
f)
\/
O*i):
-fch
< >
e-
che ciafcuna nota muficale de' terzi filo% per f radice fificoarmonica delle due note foprappofte ; e in tal fenfo
armonico, e tutto appartiene all' armonia di terza maggiore. Ma certo altrettanto di certezza dimollrativa, che il progreffo de' terzi filoni aritmetico e che polle in armonia equitemporanea le cinque note ; de' terzi fuoni, formano in precifione il fiiema aritmetico, cio f armo-
tutto
TR<TT<ATO DI MUSICA.
na di
terza minore.
71
ultima
le
Sia poi
o non
il
fia
,
aggiunta la
perch date
vero
ta
fiftema
in
-,
quat-
fuoni
inferiore
,
La
ofiervazione
curiofa
e intereffante
perch' fifica
La
,4,3,2
,
e quarta dall' eSi degni egualmente oflervare , che le note feconda fempio muficale 3 fono complementi delle note terza , e quinta dell' efempio muficale I* e fono tra loro nella fterTa muficale denominazione, Gfolreut, gfolreut ottava; Elami, elami quadrupla. Le due note dell' e1
fempio
tutta la
fono identicamente 3
5
1
della corda
1
i
perch
come 60
eh'
corda)
20,12;
dell'
cos
1,3,5. E
,
complementi
fefquialtera
fi
riflettivi,
,
che
fono
della
le
due note
dupla;
al1
In confenuenindicato
1
efempio 3
Gfolreut
40
Elami 48
n vu
m
m
GME.,9. -e- ^-<r e- 6~o
fi
0_jj-\j -
-6"o
feftuplo
ni
3>5
armonico
fi
Riducendo ora
indi vifbile
,
a'fuoi principj
il
fiftetna univerfale,
.
Nel primo
come
potenza armonica. E' chiaro nelle prime due note dell' Nel feconlo fieffo, che diametro, e femidiametro , ed
.
della
armonicamente ed aritmeticamente ne' complemenprogreione armonica e come regreffva al fuo principio primo per
divifibile
,
moto
con
E' chiaro nelle note dell' efempio 3 , quali la feconda nota della dupla, cio cja Cfolfaut 30, in cui
circolare
.
fi
partono dalverfo
il
formano unit
fuo
la
progreffione
armonica
dell'
efempio I;
li
ritornano
rifpetrivi
mezzi
armonico, e
come
in
compimento,
periodo di fiftema nella nota Elaf 50, quale identicamente corrifponde mezzo contrarmonico della dupla geometrica difereta 6,8,9,10,12.
cio
con ci refta di nuovo dimoftrato quanto fi ftabilito nel principio , che la ragion dupla principio potenziale, la ragion fefquialtera principio attuale del fifema armonico. Perch f dalla dupla geometrica difereta
(5,8,9,10,12,
.
fi
fottri
il
in note muficali
frk.
*'
{l
mezzo Dunque
nore.
aritmetico 9
in
refta
il
(5,8,10,12:
precifione
monia
pio
;
di terza
,
mi12
;
/.'
n(T
Ma
s'
io
il
mezzo
1'
aritmetico della
fefquialtera 8
e refta efclula
m
fo
IO
il
incontra
mezzo
Dunque
dupla
in potenza
concretata
nella fefquialtera
, .
72
tera in
TR^TT^TO
atto;
e in quella
s'
DI MUSICA.
5
compie la determinazione de due fiftemi di armonia di terza maggiore, e di armonia di terza minore. Ella avr curiofit di fapere in qual modo fi debba concepire confonante il genere di armonia di terza minore, giacch imponibile, che fi porfa concepire nel modo del genere di armonia di terza maggiore perch' impoflbile , che il terzo fuono radice collante in infinito dall' armonico fiflema, fia egualmente radice del fiftema aritmetico, quando gi ho fatto vedere qual confufione anzi ne verrebbe, f nell' armonia d terza minore forf ro fenfibili abbaftanza i terzi fuoni ri fui tanti da tale armonia Io la prego di fofpendere per un poco la fua giuria curiofit , finch mi
incontra, e
fi
fi
apra
il
Rimane
mate
flituito
muficale
il
dedotto dalle
fi
ragioni for-
da' quadrati
pratico
due generi di armonia di terza maggiore, e di terda un terzo genere, che praticamente fi chiama d diflbnanze a confronto de' due generi fuddetti , che fi chiamano di confonanze. Quello genere di diflbnanze rifulta da una congiunzione equitemporanea di voci , o fuoni difpofli in tali ragioni , o fiano intervalli , che non convengono n col fiftema armonico di terza maggiore , n con F aritmetico di terza minore. Anzi in quello genere bench la pratica muficale accerti nell' effetto, perch forma giudice 1' udito, e il fenfo comune, non accerta per nella cagione . Ci non fa maraviglia , perch f non fi faputo fin' ora il principio intrinfeco delle conionanze , molto meno fi poteva fapere il principio" intrinfeco delle diflbnanze , che fono intefe per il loro contrario. Di fatto come praticamente fi fono definite fin' ora le confonanze dall' effetto, cio un accordo di voci, o fuoni grafolo dalli
non
za minore.*
ma di
pili
fi
fono definite
le
do ingrato
all'
udito.
alla
Per
praticamente
altri
non
s'
intende eflenziale
mufica
come
s'
intendono
,
gli
due
ma
fola-
mente accidentale ; coficch quando fi voglia fi pofla far a meno del di lui ufo. Vuol dire in foflanza, che non poflbile una compofizione muficale fenza
confonanze; poflbile una compofizione muficale lenza diffonanze. Quelle diflbnanze poi fi fono intefe, e s' intendono praticamente nel modo lleflb, in cui fi fono intefe le confonanze ; cio intervalli, o fiano diflanze compolle di due termini, che corri l'pondono a due voci, o due fuoni in relazione di grave, e acuto. Come fi fono chiamati, e dequinta ec. , cos fi fono chiafiniti confonanze g' intervalli di ottava ,
mati
,
e definiti diflbnanze
il
g' intervalli
di
nona
lettima ec.
E come
la
pratica accerta"
numero
confonanti
nella ottava
quinta, due terze, maggiore, e minore, e due felle, minore, e maggiore ( iopra la quarta effendovi variet di opinioni ) ; cos accerta egualmente il numero degl' intervalli diflbnanti nella feconda , quarta, fella,
iettima, e nona. Cos
s'
intende in
comune fenza
far torto
a chi
inten-
de
TR^TT^TTO DI MUSICA.
<de
73
diflbnanze vi
altrimenti in particolare.
Inltre per
il
maneggio
delle
una regola pratica a parte , quale prefer ve , che la nota diflbnante debba apparecchiarli con una -nota anteriore confonante, e unilona alla nota
Indi la nota
,
diflbnante
che difeenda
re di diflbnanza
tuono, o per femituono. Quella la teoria, e la pratica del terzo gene, neceflariamente premerla innanzi la dimoftrazione , e fpiegazione dell' efempio muficale 4. Qualunque fia, feguo al lolita il mio metodo rigorofo di Jafciarmi condurre dalla dimoftrazione, e dal fatto Dico per , che i feni , come geometrici , fono le radici del fiftema di fonante., e fono infeparabili dal fiftema univerfale. Lo dimoftro.
categoria
comune
,
le
pofizioni
ommeflb
1'
efempio I,
ec.
fi
efempi mufcali
quadrati
fi
del diametro
1'
AM
2
2,3,4,
delle
corde
AB, AC,
futtefe
dedotto
efempio
da' quadrati
delle
MB,
AD da cui MC MD
,
ec.
1
da cui
fi
dedotto F efempio 3
da' quadrati
de' feni
tefe
dedotto I' efempio 4. E per come corde , futec. , da cui fi e feni fono in categoria comune di quadrati , cos, le note mufcali degli efempi fuddetti fono in categoria comune di ragioni . Per formar la
, ,
fi
dica.
1
La
in
ragion
Cos il quadrato del feno 2 B in ragion dupla col quadrato della corda A B. La feconda nota Dlafolr dell' efempio 4 in fefquialtera con
1
la terza
efempio 2 . Cosi il quadrato del feno 3 C in fefquialtera col quadrato della corda ec. Ci premerlo fi ponga a confronto muficale 1' efempio 4 dedotto da' feni coli' efempio 2 dedotto dalle corde* e vi fi fottoponga congiunto in armonia equitemporanea il fiftema armonico a ragguaglio della fua fpiegazione fuccefiva nell' efempio 2 ricordandoti per le cofe dimoftrate, che tal congiunzione non di arbitrio , ma di eflenza tfica , e dimoftrativa del fiftema armonico , quale a ragguaglio^della fua fpiegazione fi va
nota
dell'
AC
con-
74
TR^TT^TO
.
DI MUSICA.
~
congiungendo fino alla feflupla in unit integrale di armonia Saranno In quello confronto fi vede , che menJ^-J\ tre negli efemp di note fucceffive, 4,2,, "y [[]
fi
g O
P
'
".
'\
~~
jR^ <Q -S
\^
trova
la
fefquialtera
tra
B
(
)
,
dell'
efem-
in pratica la
a ragguaglio
confronto
fi
giunzione
le
due
nell' efempio fottopoflo di controva un' altra fefquialtera nelnte congiunte ( quinta tra
2$^
|)
gy
"p
\
t
Y}&ft-
AB
Cfolfaut, Gfolreut ). Dunque in tal confronto fi trova la geometrica proporzione, perch fi trova la fefquialtera conti-
j^ g
*T jY
"
'
& r
i
jpAoAn
% marun^ione
n
B
5
"
nua
come 9,6,4.;
-Q-4.
in
note
muficali
Ma
la
felquialtera fottopolta
AB
e afovrapofla
'
armonico;
vien de-
quadrato del
la
feno 3
C.
Dunque
in
determinata
fefquialtera
geometrica
natura di quantit/geometrica foftanzialmente oppofa alle due nature di quantit, armonica, aritmetica; perch dove quelle hanno per principio primo latinit, febben in diverfo rifpetto, quella ha per principio primo la dualit, come fi dimoflrato nella formazione
la
proporzione
Ma
de
alle
feni
Egualmente
,
la
due progreifioni
la
progreffione geometrica foftanzialmentc oppofta armonica, aritmetica, perch dove quelle fono fonferie delle ragioni fempre diverfe, quella fondata
della
fletta
fopra
infinita
ferie
ragione
far
moltiplicata
Dunque
,
le
aritmetica
fono confonanti
diffonante
'
la
comrarj
,
.
Ma
4
fi
dedotto
1'
da' feni
quelli
fono
infeparabili
dalle corde
efempio 2 Dunque il fiflema diffonante infeparabile dal fiflema univerfale , il che fi doveva dimoflrare. Da quella dimoflrazione nafce il quinto Canone muficale ed ; che in genere qualunque accordo muficale far diffonante , f vi faranno nelC accordo due intervalli fimili di fpecie diverfa eccettuata pi per ufo , che
dedotto
,
da cui
per ragione
Per efempio due quinte , due quarte , due terze maggiori ec. non gi intefe in ottava tra loto, come: ^^ -Q. x perch le due quinte non fono di fpecie diverta: la fleflfa quin- f\\ qJL ta replicata in ottava, ma intefe nel modo feguente, dove due intervalli bens fono fimili , perch ^feUSZ US tanto il grave, quanto 1' acuto intervallo di quinT tay ma fono di fpecie diverfa \j)~ halafuabaperch il grave
)
la
ottava
"
gg
fe
'
TR^TT^TO
f in Ffaut
,
DI MUSICA.
.
j$
Canone
tra
,
1'
acuto in Cfoifaut
,
Di pi perch
fi
il
fia
vero
jion di
neceffit
che
due
,
intervalli
congiungano
loro in un
fia geometrica mezzo comune , coficch la fefqui altera , o fia quinta iebhen la proporzione fia geometrica deIl Canone refta vero continua
.
qualunque volta fia duplicato nel modo fuddetto qualunque intervallo componente l'accordo muficale. Nafte in ifpecie il fello Canone muficale , ed , che de due intervalli
creta
,
e in generale
il
confonante quello
.
ne al fiftema armonico
o aritmetico
Sar
il
diffonante
che in niun
Si ip legher tra
il
in
dell' e-
impio 4, relativo
.
al
quadrato
dei
feno 3
relativi
C,
a'
per confeguenza
il
pro-
Q_
loro
in
fi
feiquiterza
fia
quarta
confronto
zione
cuta
di fpecie
.
diverfa in
BC,
e quella la
4
di
vi
armonico Dunque la fuperiore , o fia adiffonante. Egualmente tra D dell' efempio 2, R dell' efempio fefquiquarta o fa terza maggiore. A confronto neli' efenapio
,
congiunzione
la
fi
di
fpecie
diverta in
CD,
la
1
e quella
Dunque
fu-
Finalmente tra E dell' efempio 2, S deli efempio 4 vi la felquiquinta, o fia terza minore. A confronto nell' eiem pio di congiunzione fi trova un' altra fefquiquinta di fpecie diverfa in D E ed la naturale del fiftema armonico Dunque la fuperiore la diffonante. E qui compita la feftupla compito il fiftema.
periore la
diffonante.
Refta a
vedere qual
diftanza
formi
ciafcuno
di
quelli
eftremi
acuti
Q_i R, S, a confronto dell' eftremo armonico grave Cfoifaut A, che in precifione il terzo fuono , e per radice , baie , e in fomma Baffo
fondamentale
faut
di
tutta
di
1'
armonia
Comparato P
la
dell'
dell'
efempio
congiunzione,
,
diftanza di
mente
nona diffonanza perch comporta di due quinte di fpecie diverfa. Comparato Q_ allo fteffo Cfoifaut, la diftanza di undecima, Dun-' que realmente la undecima diffonanza, perch comporta di due quarte. A quella diffonanza di undecima corrifponde identicamente in pratica la
la
fi
prefa la
diftanza degli
efempio di congiunzione, ma da Cfoifaut C dell' efempio 2 , che veramente in diftanza di quarta da Ffaut Q, dell' efempio 4. Da ci nato in precifione 1' equivoco, e la confufione fopra la quarta , di cui fin' ora fi difputa , f fia confortanza , o diffonanza La quarta grave , cio C dell' efempio 2 , B dell' efempio di
dell'
.
('
2.
con*
7<*
congiunzione
ma
pio
^
i
RUTTATO Bl MUSICA.
"
-Oh
confonante
.
feftuplo
)'.
armonico
La
C
,.
P
e-
Q
la
dell'esempio 2
V
U'
dindonante
perch
non
appartiene
ne pu appar-
S-?
e congiunca con la quarta grave forca continua . Non effendof ben di*
ra le due quarte, eftremi , nato
g ~~~~
ma
la
fefquiterza geometri-
ftinte
fecondo
la loro
loro natu-
i due equivoco , e confufione fuddetta . Se- poi in pratica nefce pi, comoda ( com' in fatto ) la fegnatura di 4*, che di- ir ne* numeri , che fi pongono al Baffo organico , fi continui pure fenza fcrupolo alcuno,, purch s' intenda nel. modo fuddetto . La dilucidazione era neceffria Comparato R dell' efempio 4 allo fteffo Cfolfaut A, la diftanza di duodecima eccedente , o fia ( come praticamente fi chiama ) fuperflua in note mufcali ~...$q. Dunque l duodecima fuperflua realmente diffonanza,. perch hcomporta di due terze maggiori y lagrave naturale del fiftema aidell' efempio di con- monico in 5 giunzione; 1' acuta non appaiIT tenente al fiftema armonico tra D deli efempio 2, R dell' efempio 4: in note muficali-. Di- quefta difpfe Q fonanza, non vi v n- vi ftata mai idea prap~"^u- tica , e diventa affatto nuova nel muficale fiftema . Vi ben- n diftbnan* s la za j che in pratica fi chiama fefta ( ma rigorofamente terzadeci-ma ,, come fi vedr a fuo luogo j , quale di primo afpetto pare a* naloga alla qui fopraffegnata . Ma non vero; intrinfecamente diver* fa. Perch la diffonanza chiamata praticamente di fefta effendo realmente una terzadecima ( effendovi in quefta lo fteffo- equivoco, che fi fcoper^ to nella quarta in ragguaglio alla vera diftanza ), che vuol dire in fiftema muficale di confronto, In %") non ha che fere con la duodecima fuperflua neper natura, n- }z, 'y- pei' denominazione d lettera mufl* cale. Non per natura, per*- ttfZO^Z che la duodecima fuperflua ' fonda~^" ta'; per natura fopra una terza maggiore a confronto di un^
non
effendof
comparati fecondo
natura
1'
CD
,
'
altra terza maggiore r eh' la naturale del fiftema armonico, e l terzadecima intrinfecamente fondata fopra la quarta acuta Alamir-, Elam ,, a confronto della quarta grave Cfolfaut, Gfolreut , eh' la naturale del fiftema armonico. Non per denominazione di lettera muficale, perch lanota acuta della duodecima fuperflua Gfolreut J^ , la nota- acuta della terzadecima Alamir , e per le diftanze fono realmente dive rfe quella di duodecima , quefta di terzadecima . Sia dunque la duodecimafuperflua una diffonanza di- nuovo acquifto, di cui tra poco fi vedr 1' u
fo.
Comparato finalmente S
.
diftanza di quartadecima
fteffo
Cfolfaut
A,
la
quartadecirna diffo-
nanza
in
DE
perch comporta di due terze minorici fpecie diveda. La gravedell' efempio di congiunzione, ed la naturale del fiftema* armotra'
bf,
dell'
efempio.
4,
Gfolreut
dell'
efempio 2,
eh'
TROTTATO DI MUSICA.
eli*
la
non appartenente
al
fftema
armonico
A
A
77
quefta diffonanza di
quartadecima corrifponde identicamente in pratica la diffonanza , che fi chiama fettima^; niuna differenza effendovi, f non nel termine della digrave , e in pratica ftanza , che realmente deve prenderli da Clblfaut acuta Nel modo primo quartadecima , e fi prende da Cfolfaut ottava fettima nel fecondo ma vero il modo primo, non il icondo , perch
.
come
nelle
altre
diffonanze
il
deve fupporfi
,
la
fftema diffamante
quale non
fuffifte
per
ma
confonante
.
come ad
il
evidenza dimoftrativa fi ' veduto negli efempi fettimo Canone muficale, ed , che non fi d cuna, diffonante , f non fondata fopra la pofizione Offervando quanto nel fftema diffonante fi trova , che il prefente fftema conviene con la
sizione della
muficali
,
Da
ci nafee
confonante
,
riabilito,
fi
pratica
comune
nella po-
e della quartadecima , non conviene in alcun modo nella pofizione della feconda, perch non ha,, n pu aver luogo in quefto fftema: fegno, che non'
nona
della
undecima
fia
quarta
fia
fettima.
Ma
vi tal diffonanza
Il fallo
pratico
il
quale rifpetintegrale,
componenti
fuo accordo,
fua
armonia
. .
convertibile in molti
modi
La
il
pianta fondamentale
Baffo
di
conversione
pofizioni
.
gna
Baffo
co
trafpolzione
quefta
nel
i
(T
Seconda
che
nel
organico
zi ir
nel
la
fegna.
1
il
f~*
bj5 .Terza
Baffo organico
pofizione
pofti
.
fi
fegna
.
quefta terza
ri
numefopra
ifpecie
m
[r~7
la
.
ha
4 6
,
.
infieme
in
fallo
,
la
(
nota bf,
per
fi
dicono in
)
pratica
diffonanti
Indi
il
feconda
Nei-1'
numero 2
chiamata diffonanza
fuperiore
,
Ma
,
patente
pianta fondamentale
Cfolfaut.
Eia mi-
Gfolreut
ac-
cordo confonante , perch quefte tre note fono tra loro in armonica proporzione Aggiunta la nota bf fi aggiunge al fuddetto accordo una terza minore tra Gfolreut , Bf , quale non pu non effer diffonante, perch di fpecie diverfa dalla immediatamente fottopofta Gfolreut,
.
qual la naturale del fftema armonico Dunque la nota diffo, nante in preci fio-ne bf, fettima col Baffo fondamentale Cfolfaut. Nella terza pofizione la nota , che in; precifione forma feconda , a cui ' re.
Elaml
lativo
fo..
il
Come
numero -2 , Cfolfaut, che nella pianta fondamentale il Bafdunque pu effere, che tal nota fia diffonante, f quefta : il
78
. , ,
TRiATTtATQ DI MUSICA".
?
Baifo fondamentale
reut
Anzi
tutto
al
rovefcio
In qualunque luogo
fi
,
.
tro
Elam
GfoU
non cambiano natura per cambiar luogo , e pofizione Sar qualunque luogo, e pofizione fi trovi per la fteffa ragione, che non cambia natura per cambiar luogo Dunque nella terza pofizione non Cflfaut , eh' z nel numero , non Elam , eh' 4 nel r numero, non Gfolreut, ch 6 nel numero, fono diffamanti ma la foia nota diffamante bf , a cui in numero corrifponderebbe 1 , e non 2 Dunque la diflbnanza chiamata feconda non vi n in quefto fiftema n in pratica muficale E un' errore, che fi deve emendare, e con T e
quali
bf diffamante in
.
fempio arfegnato altri molti di tal natura-. Efclufa per fempre la feconda come diffonanza , fi deve indagare , f debba efcluderf anco la terzadecima, ( in pratica feda ), che nel prefente fiftema non appare, e in pratica diflbnanza di molto ufo.. Nel fiftema non appare, ma inclufa nel quinto, e fefto Canone muficale dedotti dal fiftema Se per il quinto Canone vi fiano nell' accordo muficale due intervalli fimili di fpecie diverfa, vi far diffonanza* Dunque dato T O") accordo , vi Iara far diffonanza , perche V1 perch vi lono fono due intervalli li* fi-.
,.
.
h
[
,
mili
di
Z,
, [ 1
VQ -~,
e la quarlli
IL
j
MJ
"W
al
Q*\
'
Cflfaut;
di
...
tra
il
fefto
Canone,
que-
due
intervalli
fpecie diverfa
che appartiene
in niun
fiftema
a'
modo
appartiene
la
Elam, Alamir,
fiftema fuddetto
.
difTonante, perch
niun
dal
modo pu
la
apparte-
nere
al
.
Dunque
in
precifione
Alamir
nota difTo-
nante
Ma
quefta
la
in
diftanza di terzadecima
Baffo
fondamentale
Cflfaut.
terzadecima vera legittima diffonanza, e appartie-ne al prefente fiftema , che con la pratica fi accorda , e conviene Rimane ad elaminare, f quello fiftema fi accordi, e convenga con la.
..
Dunque
pratica nel
maneggio
delle diffonanze
,.
cio
nel* apparecchiarle
rifol-.
efame ritorniamo agli efempi muficali 2 , 3 , trovare , s' alla figura VII, dove tutto fi deve vero il prefente fiftema. Neil' efempio 4, eh' delle diffonanze , il pri-. mo progreffo da Cflfaut ( nota comune di tutti gli efempi ) a Dlafolconfronto di r , in cui fi trova la prima diffonanza, eh' la nona. tal progreffo fi trova nell' efempio 2 , eh' del fiftema armonico, il proverle nel
gi fpieg9to
modo 4 , anneft
Per
tal
grefb da Cflfaut 2
mento
a Gfolreut 3 EfTendo il fiftema armonico, il fondaprincipale dell' univerlale fiftema, perch' la radice, e cagione di tuttoci , che fi trova nel fiftema- in particolare, fi dovr dire, che nel
1 1
a Gfolreut
3,
eh',
una
fef-
quial-
TR^TTiATO DI MUSICA.
quialtera
,
J$
trova prodotta a confronto nelP esempio 4 la 1' difibnanza di nona, che realmente comporta da due quinte. Dunque quello quinta del progrefib armonico elemplare, o fia forma nella intervallo di quinta > eh' nell' efemplare , corrifponde nelP accordo equi-
fia
quinta
fi
a cui fi fottotemporaneo la feconda nota Gfolreut 40 dell' efempio 3 ponga il Baffo fondamentale Cfolfaut, che forma quinta col fuddetto GfolIn tal .precifo rifpetto di efemplare antecedente , e di efempio reut 40 confeguente fi trova il progrefib armonico dell'^ efempio 2 all' accordo equitemporaneo de' due efempi 3,4. Perch nell' efempio 2 il primo pro,
.
grefib
di dupla
cio da
la
1;
nell'
accordo
le
efempi efempi
,
3,4,
fi
trova
due
.
ma
fecondo
pla
,
P armonia
,
fi
confider
confiderarfi
cio:
/T[
V
feconde,
Gfolreut
tri-
-9-1
Gfolreut 3
Cfolfaut 2 , Gfolreut 3 , ma di triequitemporanea , come per natura deve ragguaglio negli efempi 3^4, le due note {> ]y 40 deljj efempio 3, Dlafolr dell' efempio 4 NelP eimpio 2 il terzo pia, ma poferiore
Cfolfaut
P armonia fi confider equitemporanea. A due note terze , Ffaut 45 dell' efempio 3 , le fono in quadrupla , ma poferiore . In fomma fronto quanto fuccede antecedentemente nelP efempio 2 del fifiema armonico , tanto fuccede poferiormente negli efempi 3,4, riipetto al loro accordo equitemporaneo Egualmente quanto luccede nel progrefib fucceffivo dell' efempio 2 , cio di ottava , quinta , quarta , terza maggiore , e terza minore tanto fuccede nelP accordo equitemporaneo come fi vede in dell' efempio 3 rifpetto al Baffo collante fondamentale ,
ragguaglio ne'
.
ma
di quadrupla , f due efempi 3,4, Ffaut dell' efempio 4 per abbreviare il con-
quello efempio
onaug
<B
gggg
piana
*3fi*
Ye
*%$&,.
~XZ
e>
1
3,4,
#
dalle
^
futtefe
,
Dunque nel fifiema armonico dell' efempio 2 dedotto dalle corde vi apparecchio antecedente di ci, che poferiormente deve fuccedere negli
due fifiemi
degli
altri
efempi
dedotti
da'
feni
Quello apparecchio del fifiema armonico, che nella divifione armonica del diametro nelP efempio 1 fi pu chiamar giuftamente forma efemplare , determinazione di quelle ragioni , che devono fuccedere negli efempi che P identico dimoftrativo apparecchio delle difibnan2,3 , 4 , dico
, ,
ze,
So
TR^TT^TO
DI MUSICA.
ze, e che in quello apparecchio la pratica rauficale fi accorda , e conviene col fftema . Lo dimoftro La prima diflbnanza la nona, ed quinte . Dunque 1' apparecchio diflbnanza , perch comporta di due dev' efler una quinta , perch' la fua forma j e deve trovarfi in precifione di Baffo fondamentale nella feconda nota Gfolreut 40 dell' efmpio 3 , perch in cmefta nota fi trova i' efempio formato in quinta
.
Ma
ec.
ridotto
a pratica
muficale
.
1'
efemplare
cos
fi
trova
refta
in
pre-
cifione.
Dunque
(
dirno-
Arato
'
3. XJc/uinia ^consonante.
12.
assonarne
_,
-&
^o
IL
progresso ai quinta'
*&
fi
Ma
oile
la
cosi
in
precifione
s'
intende, e
la
Dim-
pratica conviene
con
dimoftrazione
la undecima, ed diflbnanza, perch compodue quarte. Dunque 1* apparecchio dev' efler una quarta, perch' la fua forma , e deve trovarfi in precifione di Baffo fondamentale nella terza nota Ffaut 45 dell' efempio 3 , perch in quella nota fi trova 1' efernpio formato di quarta. Ma ridotto a pratica muficale 1' efemplare, co-
La
feconda diflbnanza
fta
di
fi
trova in precifione.
,
inoltrato
ec.
fi
Ma
cos in
tende
opera in prapratica
CW:(q.
CQ77SQ: jf|
t> ssona
Dunque
tica
refla
s'
di-
-e
precifione
in.
muficale
la
Dunque
la
con-
~?so
moflrazione
g nana
viene con
di-
ca muficale.
e
duodecima fuperflua, ignota fin' ora alla pratidiflbnanza, perch comporta di due terze maggiori. Dunque l'apparecchio dev' effer una terza maggiore, perch' la fua forma*
La
terza diflbnanza la
deve trovarfi in precifione di Baffo fondamentale nella quarta nota fidell' efempio 3, perch in quefta nota l trova l' efempio formato in terza maggiore. Ma ridotto a pratica muficale f -efemplare, cos fi trolami 48
app-.-77'
va
in precifione
^-^- m *aL
lv
-
Dunque
ec.
refta dimoftrato
xx
m
Ma
TR.ATT.yfTO DI
MUSICA.
Ma
le,
f
que la Finalmente la quarta^ diffonanza la decima quarta ; ed diffonan. za , perch comporta di due terze minori . Dunque 1' apparecchio dev* {Ter una terza minore , perch' la fua forma ; e deve trovarf in precifione di Baffo fondamentale nella quinta nota Elaf 50 dell' efernpio 3, perch in quella nota fi trova formato f efernpio di terza minore.
intenderebbe, e operarebbe in pratica ratificatal diffonanza foffe nota, e cos dovr ufarfi ora che nota. Dunpratica conviene con la dimoftrazione
s'
cos in precisone
"Ma
ridotto
pratica
muficale
efemplare, cos
ref a
J
fi
trova in precifione
cos
aW^mconso-.b&^onany <-w-
iy "
1
^T'
con
preciiione s intende, e
ca muficale.
Dunque
la
pranpratica conviene
35
ji
la dimoftrazione
'I
unn
'
'
I>
errore,
non
far
vero bens , che la pratica fi dilata molto pi nell' apparecchio delle diffonanze , perch non prende a rigore la regola di apparecchiarle col predio intervallo confonante , che poi diventa diffonante j ma qualunque intervallo confonante ferve all' apparecefemplare dimoftrativo.
. Per efernpio nella nona r~^ maggiore , e la diffonan\-qta. Nella undecima, o fia praticamente *fl 1' apparecchio una terza minore dif , la za una quarta ec. Ci nulla ofta al fi fi-
chio
tina
fuddetto
terza
^
|
j^
~)
1'
apparecchio
za
una
quin..q?)
..."
quarta
i'onan-
<;
OZI
'
ftema
e uni
produrre
il
principio
,
primo,
fi
da cui
pofl'ano
poi
1Q
'
^z 5
^^(^.
V3
""O
dedurre molte giufte confeguenze, e regole particolari. Per altro la rego* la pratica dilatata nel modo (uddetto ha il fuo fondamento nel Canone quinto, ed relativa alle diffonanze dedotte dalla proporzione geometrica
difcreta,
come
la
intrinfecamente relativa
alle diffo-
nanze dedotte
Rilevato il fondamento dell' apparecchio delle diftcnanze, e loro coftituzione nell' efemplare armonico, da cui fi hanno antecedentemente come
forme le ragioni , che pofteriormente formano determinate diffonanze , chiaro, che la loro
nello fleffo fiftema armonico
,
1'
apparecchio
univerfale.
,
indi
fono
che
eh'
li fondamento
Ci
praticamente
s'
rifoluzione di dif
fo
Si
T R^TT^TTO DI MUSICA.
. pofizione la cio un paffaggio della nota diffonante in una nota diverfa , che dev' effer confonante e deve difcender femore o per tuono, o per femituono. E per veriffimo, che la diflbnanza non iuflilte per f, ma in forza delle confonanze, antecedente, eh*
fonanza gi fi fpiegato altrove, ma giova ripeterlo. S' intende, che a diffonanza non pu iuffifter per f , ma deve dipendere intnnfecamente dalla confidanza . Per la prima pofizionc 1apparecchio antecedente della nota muficale confonante . La feconda pofizione la fletta nota muficafe confonante, che fi converte in diffonante La terza
fua rifoluzione in confonanza
,
recchio,
fiftema
fi
confeguente
eh'
la
rifoluzione
V apparecchio
F appa-
nel prefnte
veduto ad evidenza dimoflrativa . Con eguale evidenza fi dola rifoluzione . Premetto effermi ignota la ragione della pratica muficale, per cui debbano rillverfi le diffonanze difendendo per tuono , o per femituono ; non mai afeendendo. Se vi fia in pratica quella ragione, confetto di non faperlo. E' per cofa certa, che dev' effervi per dimofrazione , f cos in pratica fi opera , e fi opera bene . Dico dunque , che nella rifoluzione delle diffonanze cos in- pratica deve, operare*
vr vedere
come
Dato
il
'fiftema f-
A
ZSempoH
-g_
ma
h~ la
fefquialtera
2,3
la
M
;
producente
la
forma
k^
, 4 la producente la undecima fottopofta Ffaut , perch compodue fefquiterze ec- ed effendofi dimoftrato, che le diffonanze in tanto iono diffonanze inquanto fono intrinfecamente coftimite dalla geo, metrica proporzione , e per per f non fufiftenti
rta
perch
incompati,
bili
col
fiftema
,
armonico
ne
viene
di
neceffaria
l
conferenza
ritornare
,
per
corollario
che
non
fuffiftendo
da
'
debbano
donde
dire in foftanza , che fi riflvano nel principio ftef h on 8 ine > e ln cui hanno la radice. Ma quello '-i e il Ta frema armonico ; dunque nel fiftema armonico devono rifolverNon bafta . Per la fteffa confeguenza , e corollario f la ragioU ne antecedente del fiftema armonico la forma dell' apparecchio del-
partirono
e vuoi
Cm
ia
diffonanza
la
ragione
confeguente
della
dei
fiftema
)
antecedente
alla
rifoluzione
diffonanza
che
del-
fa-
fa
fonila
TR^'TT^TTO DI MUSICA.
delia
83
nello
fteffo
rifoluzione
do
con cui
il
fteffo
fi
principio
mo-
narvi.
nante
Ma
fi
armonico
trova
dopo
la fefquiakera
2,3,
fuc-
cede la
fefquiterza
3, 4j
e la
fefquiakera fiata
1
la
forma
della diftb-
nanza di nona
\.
eh'
la fottopofta
a 3
ed ftata la forma
1
dell'
apparec-
Dunque la fefquiterza 3 , 4 dovr effer la forma della nona. Dunque la nota muficale, che in precifone deve rifolver la nona , dovr effer la nota chiufa muficale pofta immediatamente dopo Dlafolr , eh* la nona, perch nel fftema armonico fuperiore
chio della nona
.
rifoluzione della
1
,
dopo Gfolreut 3
i
con 2
1
fegue immediatamen-
te.
Cfolfaut 2
che forma la fefquiterza con 3 , e a cui uniino il fotProfeguendo con tal metodo la dimoftrazione, fi
fi
trova
r
rifolve in
.
Elami chiufo
unifono ad Eia
fi
mi
$*
del fiftema
armonico fuperiore
,
Gfolreut
duodecima fuperflua
rifolve
unifono a Gfolreut 6
alle
fteffo
metodo dimoftrativo
del fiftema armonico fuperiore, Cfolfaut prima^nota del fifte% diffonante, qual in ottava acuta del foprappofto , fi trova, che quema lla ottava nel fiftema diffonante rifoluta in Gfolreut chiufo, unifono a
Cfolfaut
Gfolreut
la
fteffa
del
coficch in
1
quefto efemplare
co fuperiore vi la ottava antecedente 1,2, quale dovendofi congiungere equitemporaneamente ne 11* armonia univerlale , di neeceffit fi trovano due ottave, cio la quadrupla in geometrica proporzione , come qui e per nel quinto Canone muficale vi la parentefi, 6 vecte> H eccettua E-ta ( pi per ufo, che per ragione ) la ottava Non efu fendo P diffonanza attuale, come ivi ho detto , il fuo paffagI
o
che
in
/
/
Gfolreut non
fi
pu dire rifoluzione.
1
Ma per
paffa
certo
la
rjj
dupla
ra
geometrica 2
1 1
.
fi
converte
nella
fef-
:a
quialte-
armonica 2 3
Ma
le
g4
TR<ATT\ATO Di MUSICA.
fono identiche
alle
fi
ne
delle diffonanze
co, come
tutte
le
dell'
diffonanze fuddette
no
a ragguaglio
con
la fteffa
(
coni'
(
per tuono
tica
e lernituono
partirono. Ma imponbievidente) f non difendendo- a ragguaglio ^eccettuata fempre la ottava ) ; dunque in pra-
cos
deve
operarfi nella
,
come
1'
fi
opera,
e dimoftra
prefente fiftema
Sia per
none
ratificale-
includente tutto
ottavo Cadiffonanze ~
fia
risoluta
nota
e'on
fonante
'
che a- ragguaglio
dlia dijfonan^a
femituono.
muficali- 2,3,4, e per veconfonante, e diffonante, giova difeendere al particolare , acci una volta finalmente fi arrivi- a formar giufta idea delle confonanze, e diffonanze muficali .E certo in primo luogo, che nel prefente fiflema g' intervalli, .0 fiatle
Confumate
duta in generale
ilo
nanti
non come
infeparabili
armonica
di
f
integranti*
confiderano per
me
fiflema,
elementi primi componenti la. feftupla. forza, che vi fia nella pratica.
le
Non
fi
Date in contrappunto
di quinta formato
domanda,
f-
1'
intervall
r\
Dlafolr
diffonante
del
Te- ]|-^4-je-fr4-ft
&
\-~M1"
Q
I
E
I
"
' '
'"
Qua
'
mi, i,
te
,
un' un errore, 7. quanto dirlo- gy. <! to fenfo di con-^ Z~ ) fempi pio ,. le due D fonanti , ma non
1
fi
E
;
#>
w
\
fi'
q ~|
"
da Gfolreut del Baffo con nore ,. e da Ffaut del BafTenore fia confonante, o lunque delle due fi affer.perch. tanto confonannante in legittimo, eftrettrappunto . Come ft lv e* quinte fuddette fono- conin forza dell' intervallo di
quinta, bens in forza di tutto 1' accompagnamento dell' armonia , cio di terza, quinta ,. ottava, che s' intende infeparabile da Gfolreut, e Ffaut }! come Baffo fondamentale. E quello accompagnamento dedotto dalla fe*-
iupkjcome.
fi
iteffe
due
parti
fi
fctopon-
8a
TR^TT^TO
ga ed
la
DI MUSICA.
nelle
lo
&
85
terza parte
le
come
muicali
neli'
eferhpio,
ecco
due
note
quinte
intervallo
il
diflbnanti
.
fteffe
precife
Dunque
fteffo
identico
confonante,
rifpetto
m
l,f
j
diffamante
tutta
fecondo
.
di ve rio
Dunque per deterF armonia confonante o di (Tonante biminarlo o , fogna fupporre tutta 1' armonia Ma queDunque V errore lla la feftupla
di
.
fi-
ftema.
fC
perfezione maggiore
.
j..,'l
fiftema
di
vien determinata
principio poten-
o minore
,
La
dupla
o
.
fia
ottava
fia
armonico fiftema
ed a priori
Dunque
o
la
perfettifma di
quinta, il principio attuale del fiftema armonico, di cui la ragione determinante. La quinmaggior forza ta dunque far perfettiflma ragione confonante , ed avr fifca della ottava Per ifeoprire la natura delle ragioni conlecutive , fi torni agli efempi muficali 2,3, annerii alla Figura VII, e fi oiTervi di nuovo ci, che gi fi offervato. Neli' efempio 2 dopo l quinta Cibi-'
tutte le
ragioni confonanti.
La
fefquialtera,
faut
2, Gfolreut 3, fuceede
3, Cfolfaut 4.
II
I
la fefquiterza,
fi
reut
confronto di Gfolreut 3
neli'
efempio muficale 3
,.
fi
trova Gfolreut
40
dimoftrato
mezzo armonico
della dupla
formante una quinta col termine grave Cfolfaut. In tal confronto l trova la quinta fempre armonica e neh' efempio
T
jj
21
-eC.0. cmima
e neh" efempio 3
fi
A confronto
poi di Cfolfaut
4*5
dell' e
fempio2,
fteffa
dimoftrato
mezzo
aritmetico della
formante una quarta con lo fteffo termine grave Cfol faut. In tal confronto fi trovala quarta neli' efempio 2 armonica , neli' efempio 3 aritmetica . Dunque * di do PP ia natura . Dunque non pu effer perfetta ragione *- CS-tfua YtCL ^" effendo cojr mune a due iftemi in confronto. Dunque la fefquiterza, o fia quarta ragione confonante imperfetta. Dopo la quarta fuceede neli' efempio 2 la felquiquarta , o fia terza maggiore formata da
dupla
"
'
11
Cfolfaut
4 v Elami 5
confronto
neli'
efempio 3
fi
trova
Elami 4$
$6
djmoftrato
TR*ATT\ATO DI MUSICA.
mezzo armonico
-
della fefquialtera. formante -^7 In. tal J tma terza maggiore col termine grave Cfolfaut p confronto fi trova la terza maggiore -fempre armonica, e [T Dunque la fefquiquarnell' efempio 2 , e nell' efempio 3 C&ter%a niayjiOYZ. ta , o fia terza maggiore ragione confonante perfetta nell' eim fefquiquinta, terza, quefta fuccede pio 2. o fia minore, la Dopo
.
..
1
-,
-Gfolreut 6
fi
trova
,
mezzo aritmetico
-~,
,
JLa. formante ima terza minore coi. termine grave Cfolfaut In tal confronto fi trova la terza minore nell' efempio 1/ q aritmetica . Dunque di nell' efempio 3 2 armonica v onore doppia natura.. Dunque non pu effer perfetta ragione, Dunque la fefquiquinta , o effendo comune a due fifbemi in confronto fia terza, minore, . ragione confonante imperfetta. quanto fi dedotto della perfezione della quinta , e terza maggioe terza, minore corrifponde filcare,, e della imperfezione della quarta ,
....
<
,.
CjH^^^Z
..
mente
fono
faut 2
XX
identici a
;
la
corda una di
tre.
1
fuoni
perch
due fuoni
la
di
confenfo 3
s.
Gfolreut 3
efempio 2
formante
quinta eoa
I
Cfol-
ii
con
la
Cfolfaut
11
Se
la
natura include
reut
3,3,
efcluds 4.,
Cfolfaut
forma
quarta
con.
GfoU
3, Gfolreut 6 forma la terza minore con Elami 5 ), . fegno tfico della perfezione di quelle ragioni, della imperfezione di quelle.. Dunque cosi , fificamente, e dimorrativamente, come fi dedotto. Non cosi in pratica. Il prefente fiftema conviene con la pratica, nella, ottava, e quinta, come ragioni confonanti perfette. Non conviene col rimanente, eh' la quarta, e le due terze, maggiore, e minre.. La. quarta in
pratica
fi
intefa, e s
.
Le
perch poffono
alterarti
in terza, cambiando la terza maggiore t^\-lcIa minore per h "* p cr fo ; la terza minore in m per terza maggioTT ^C te-rzasnaggio !g O
..
^
i
^_
T?\."i
>:
bu
s
di
In
Quefto concetto
tutte
le
un errore.
La
quarta ragione
altre
TR</fTT<JTO DI
di
MUSICA.
%^
due terze fi concepifcano alterabili e confnanze ratificali per fiano accidenti imperfette , ripugna a due dagli * armonico, e aritmetico; e per nego affolutament la loro poffiftemi
doppia
natura a confronto.
le
i,
Che
fibile
Nel
cafo pratic
addotto non
ne la maggiore in minore, ma fi cambia la terza minore in maggiore , fiftema neh" altro, e fi pafla dall' armonia di terza magl cambia un giore all' armonia di terza minore ( e cos pei contrario ) non fo iamente per la terza cambiata, ma per F ordine cambiato delle ragioni. E per la terza non pi quella del rifpettivo fiftema , ma una terza affatto diverta. Ecco H efempio chiariffimo terza maggiore terza maggiore DO -del fiftema armonico, del fiftema aritmetico
1
terza
del fiftema
1t&
/2^
minore armonico
Uj
.Q.
..
terza minore
del fiftema aritmetico.
0=
C-
<2
Dunque
terze
,
falfo
il
pratico
concetto
la
della potfibile
,
alterazione
delle
due
perfette.
La terza minore ragione confonante imperfetta, perch' comune a due fiftemi in confronto. Da quefti due efempi pratici , e da quanto fi ftabilito nel fiftema, due cole fi fanno pi ch'evidenti. La prima fi , che in quefto fiftema non ha pi luogo quella tale oppofizione, in cui fi contiene intieramente
perfetta, perch'
armonica
la
tta
ora del
il
tritono, la
fe-
comporti da due fole voci* o fuoni, fono per f, e indipendentemente da qualunque fiftema ingrati all' udito ; e pei contrario la ottava, la quinta, la quarta, le due terze ec. intervalli egualmente comporti da due fole voci o fuoni > fono per f grati all'udito. Tale oppofizione qui non ha luogo, anzi una prova evidenti Mima della verit del fiftema. In genere non fi ha la formazione
,
Non fi ha la fcala mufcale, armonica. Si vedr nel feguente Capitolo. In ifpecie il tritono fi ha dal genere diatonico; genere primo, e univerfale, perch immediatamente/ dedotto dalla feftupla armonica La fefta fuperflua* la feconda diminuitale, fi hanno da due generi , cromatico , Enarmonico: generi fubalterni , e dedotti. Si vedr egualmente nel feguente Cadel tritono, f
f
non
non data
la feftupla
1' intervallo dei tritono ingrato udito, inquanto la nota grave Ffaut divide aritmeticamente la ottava Cllfaut, cfolfauty e la nota acuta Bmi divide armonicamente la quinta
Gfol-
88
TR*ATT^TO DI MUSICA.
Gflreut, Dlafolre.- che vuol dire quella quinta, eh' fondata fopra Gflreut divifore armonico della fleffa ottava Cfolfaut, cfolfaut. La congiunla nota grave Ffaut, ripugnante
dell' armonia armonico fiftema, da cui deve deQuando dunque s' inverta f fumerfi T armonia integrale, e la fua bafe ordine foftanziale, e fi ponga in grave un termine per natura aritmetico a confronto di un termine acuto per natura armonico, certo di certezall'
.
za dimoftrativa, che vi ripugnanza nella pofizione. Dunque far certo all' udito. La mia propofizione s precifamente vera , che ponendo per bafe , o fia termine grave Bmi , eh' 1' armonico , e per -acuto Ffaut , eh' 1' aritmetico , 1' intervallo perde la fua afprezza s fattamente, che pollo a confronto dell' inverfo, fi fente da chiunque la notabiliffima differenza . Ma tuttoci una prova del fiftema generale, di cui deduzione , e confeguenza / e
di certezza fifica, che tal intervallo far ingrato
cos
Dunque
ec.
feconda cofa evidente fi una confeguenza } ed la neceffn di dover dedurre la natura intrinfeca delle conlnanze, e la loro perfezione, e imperfezione dall' armonia integrale , e non dalle parti , o fiano ragioni integranti.
La
come gi fi dimoarmonica, da cui 1' armonia di terza maggiore/ la feftupla aritmetica, da cui 1' armonia di terza minore. Di quelle due armonie la perfettiflma , e la immediatamente voluta dalla natura^ ( com' chiaro ne' fenomeni ) quella di terza maggiore, cio la feftupla armonica, a di cui confronto fi trova molto meno perfetta 1' armonia di terza minore, cio la feftupla aritmetica. Dunque dalla maggiore, o minor perfezione dell' armonia dipendendo a ragguaglio 1' effetto , eh' la confonanza, biibgna indagare in che confida la maggior perfezione della feftupla armonica. Quella confifte nella maggior, e pi perfetta unit del fuo principio, e della fua radice dimoftrativa armonica , eh' il cirQueft' armonia integrale la feftupla in genere,
in
ifpecie la feftupla
flrato;
fteffo, a cui
ticamente
tro,
il
terzo fuono
come
radice
fifico-armonica
Il
perfettamente una
il
,
in f fteffa.
Non
cos
la
feftupla
aritmetica.
fuo principio
eguali
diamee per
come
come
divihbile in parti
deduzione de' feni dimoftrativamente imIn fatti ponibile, f non fupponendo il diametro divifo in parti eguali il fiftema aritmetico dimoftrativamente dedotto nel prelnte fiftema, dedotto per fomma di parti eguali , che fono gli avanzi , o complementi delle frazioni armoniche. Quelle fono impre unit per propria intrinfeca natura; quelli fono fempre imme di unit per propria intrinfeca natura. E quella la radicai differenza de' due fiflerni , quale in lbftanza fi riduce alle due figure, Circolo ifcritto, Quadrato circolcritto, che vuol dire alla prima pofizione del prefente fiftema. L' crmonia di terza maggioaritmetiche. E' manifefto nella
..
re
TR^TT^TO DI MUSICA.
%9
te procede dal circolo dimoftrato per intrinfeca natura armonico . L' ar* monia di terza minore procede dal quadrato dimoftrato per intrinfeca na tura aritmetico. Alla natura del circolo corrifpondono li fenomeni fificoarmonici Alla natura del quadrato corrifpondono li fenomeni fificoarit.
qualunque Cilindro quadrato , tanto 1 pi perfetta 1' armonia di terza maggiore dell armonia di terza minore e a ragguaglio le parti integranti la rifpettiva armonia Perch quantunque fia vero, che le ragioni integranti le due feftuple armonica, aritmetica, fiano le fteffe, cio ottava, quinta, quarta, terza maggiore 5 e ter-za minore non vero per , che la ottava della feftupla aritmetica fia eguale di perfezione alla ottava della feftupla armonica Ne' due fiftem 1' ordine foftanza , e cofa reale y e quindi la ottava pofta nel luogo gra vidimo della feftupla armonica pi una, e in confeguenza pi perfetta della ottava pofta nel luogo acutiftimo della feftupla aritmetica , e cos a ragguaglio di tutte le ragioni integranti In oltre abufivamente chiamo quefte ragioni integranti le due feftuple rigor dimoftrativo fono integranti la feftupla armonica , di cui fono parti fono componenti la feftupla aritmetica, eh' la loro fomma. E per tanto pi fono di unit intrinfeca al fuo tutto nel fiffema armonico, di quello fiano nel fiftema aritmetici
,
tra'
quali
il
timpano
fia
tamburo
fteffo
il
circolo
del
metico.
Premeffe
za maggiore
tali
,
.
nozioni
1'
unit fificoarmonica
nella feftupla
le di
L' armonia di terza minore , unit fificoaritmetica integrao fuoni contenuti nella feftupla ragguaglio le ragioni dell' armonia di terza maggiore, unitadi fi'ficoarmoniche di voci, o luoni integranti la feftupla. Le ragioni dell' armonia di terza minore, unitadi fificoaritmetiche di voci, o fuoni componenti la feftupla. E f quefte fono le vere definizioni rispettive a' due fftemi , armonico , aritmetico, 1' armonia del fiftema diflbnante dovr definirli , unit fificogeometrica di voci , o fuoni fondati nella feftupla
voci
,
.
Quanto
le
idea avutafi
fin'
ora del-
confonanze, e diffonanze,
Sig.
Conte
lo
vede, e lo intende.
,
Ma
mio
arbitrio
la
tutto
effendovi di
cambiar
va.
definir 1' armonia, non la confonanza, e confonanza, e la diffonanza l'effetto ili* feparabile dall'armonia rifpettiva e per definita la cagione, definito Si
modo
la
1'
ma
unit
come cagione,
all'
per gradevoliffmio
effetto. Dalla perfettifficonfonanza come effetto, e udito. Dalla unit meno perfetta fi ha la confoper meno gradevole all' udito Cos a raggua1'
ha
la perfettiffima
glio
p
pilo
fi
il
TR^TT.4T0 DI MUSICA.
tutto, e le parti di ciafcun fiflema. Si avverta fola mente
intefo
il
,
che non
mai ben
fiflema diffamante
non
all'
ma nem-
meno
to
il
la diffonan-
za un' accordo
udito.
muficale di buon fenfo , e mi dica , f veramente la ben difdella nona della undecima armonia o quarta , della terzadecima pofia o feda, della quartadecima, o fettima ( diffonanze tutte ) Ha cofa ingrata
, ,
Mondo
all'
perch
e
nel fuo
modo
unit
ed
nel circolo.
dell'
Ha
beniffimo
di
il
confronto
armonia
terza
minore
molto pi
Da
ci
fi
diffonanze
la
potevano
dipender
dai
fenfo
udito.
Ecco
il
vero confronto, e
di
vera idea.
la
quitemporanee comune a tutte le tre proporzioni , armonica di terza maggiore, aritmetica di terza minore, geometrica delle diffonanze. Della
i i
2 3 ec. nella corda del monocordo , e de' pefi ec lie ll corda a pendola fonora nota comunemente la unit del1,4,9 le ofcillazioni equitemporanee . La inverfione della proporzione armonica effendo la proporzione aritmetica , fuccede tficamente lo fleffo ; e balla
proporzione
*
armonica
111
riflettervi
iii
,
perch
ec.
fia
noto
4 6 9
o pu-
re
,i2,i<5
iiiiii
6 7 8 9
deve fucceder lo
ec.
,
nica
45
fi
dica di
11
5?
111
da cui Se
le
feparando
111 578,
iir
refla
4 6 o;
lo fleffo
12 6
ec.
progreffione
armoni-
ca di
mente feparate,
equitemporanee , lo faranno egualqualunque modo Dunque la unit delle vibrazioni, o fia ofcillazioni equitemporanee genere univerfale di unit, in cui convengono tutte le tre fuddette armonie. La cagione a priori il circolo, da cui in genere procedono , e fono contenute , ed cagione,
fino a
e divife in
.
9 fono
tutte infieme
fiia
intrinfeca natura
nulla a ci oliando
linea circolare dal
che
pefo
le
ofcilla-
eccentricafia
nel ritorno al
il
fuo centro*
ma
badando
fuo principio,
di
che
tficamente
comune
le
vibrazio-
Non convengono
n poffono
con-
TRATTATO
diffonanze con
le
DI MUSICA,
pi
confonanze nella imr^", come principio eli convenire le armonica la unit, come il tutto* delnatura della Principio quantit. come la minima parte . unit, Effendo compofta aritmetica la natura la due nature , armonica , aritmetica ( fi dimola. natura geometrica dalle ftrato nella formazione de* feni ), ha il fuo principio nella dualit, e noni
nella unit
.
Dunque
ec.
Non convengono
le
(tema, di
deli* afi-
non
ma
ancora delle
confonanze
ritmetico fiftema,
come
fi
Non convengono
nalmente le diffonanze con le confonanze nella unir del feftuplo periodo, e compimento, in cui convengono tra loro l' armonico, e 1' aritmetico fiftema. Dipendono bens dalia natura circolare della feftupla > di cui
fono legittime deduzioni
Le
genere
confonanze poi
dell'
l*
aritmetico
di
fiftema
o Sa F armonia
,
di
terza
in u-
armonia
terza maggiore
comune
1'
,
di
Conviene
nit con
armonia
e
:
particolare
della feftu-
pla eftenfione
in confeguenza delle
nenti la feftupla
eguali
alle
integranti
feftupla
gualmente con 1' armonia di terza maggiore nella unit , come principio primo di quantit; febben quelta come minima, quella come inanima. Il diverfo rifpetto non diftrugge la intrinfeca natura del principio comune, eh'
eftenfione.
la
unit, e lo fteffo
in
fi
inverfe della
delle
feftupla
Appare
numero
ofcillazioni e-
quitemporanee
l'armonico fiftema,
fuddetti
perch,
fono certamente in
.
progreffone
zi
i*i
Appare
ma
certo effervi
d'
errore
il
nel
modo
delle
oicil-
comune
intender
.
olciliazioni
Se
il
Z Q ^.^^a *M
-fo
*,
^
*
conse-
lazioni
formati
i
dalle ocillrzioni
e in
che nella
proporzione
armonica
fteffa
123
ec
le
aree
1 1
fommate
degli
archi
proporzione
la
ido^
?2
zione
la
TR^TTvfTO DI MUSICA.
arirmetica
1,2,3,
ofcilla
fono
nella
fteffa
proporzione
arco
1,2,3
-p
ec.
Ecco
dimoftrazione.
Mentre
AB
2
1
una
due
tre
volta
volte volte
per
per
per
da'
i'
^>^
--"--^ ---D C E,
r
AFB, AC
ofcilla
arco
arco
AHD. Ma
che
arco
area
1'
AGC
AD
dell'
ofcilla
1'
per
arco
dimoftrato
1
quadrati,
area dell'
1
area
AG C
dell'
AFB;
dell'
v
l
AHD
A
deli'
arco
AFB.
Dunque
ofcilla
ofcillando
AB
1
una volta,
AG
AGC
1'
uno
nelle loro
aree.
Dunque fommate
faranno
i;
e lo fteffo a
ragguaglio di
AD 3.
1,
AC
AD
.
3 ec-
Dunque le aree fommate degli archi rimangono in proporzione armoni* ca, come fono le linee producenti gli archi N giova l oppofizione ,.
che pu farfi dicendo, che non fi l f gli archi fiano di circolo , o di curva in genere; e per la dimoftrazione fuppone ci, che fi deve antecedentemente dimoftrare. Ci nulla giova, perch nulla deroga alla fuddetta dimoftrazione, quale nuli' altro prova
,
n deve provare
dell'
fenonch-
AFB
come
all'
area
arco
AGC,
come 4;,
come 9. Siano archi di circolo, fano di curva in gefaranno fempre archi fimili . Dunque fempre vi far tra le loro aree la dimoftrata ragione . Ci dimoftrato , e premetto; che il numero delle ofcillazioni delle corde in progreffione armonica fi dica univerfalmente efdell'
arco
AHD
nere
1,2,3,4,
ec.
perch mentre
l
la
corda 1
ofcilla
e ci
chi,
, la corda 2 ofcilla due volte , la corda 3 tre volte ec. 1 pretenda ben detto, e intefo, quando le aree fommate degli ardelle ofcillazioni fono dimoftrativamente in progreffione armonica;;
una volta
fi
quando
il
numero 2
nuli* altro
lignifica, f
1
,
non
1.
le
due
ofcillazioni
di
il
e-
e per
come fommate ,
nume-
TR^TT\ATO DI MUSICA.
quando
(
p$
di
parti
Io fteflb
numero
fegno
dimoftrativo
di
quantit
,
ine*
numerazione
delle ofcillazioni
tutte ineguali
cafo
in cui diventa
fTurdo
) ;
1' attrazione del numero delle ofcillazioni non avrebbero quel numero , f non fofleror quello non errore , non fo pi qual pofla ef-
Ma
tuttoci di pafTaggio.
In due generici unit non conviene, e non pu convenire 1' armonia di terza minore con 1' armonia di terza maggiore , cio nella radice fi.flca del terzo fuono , e nella relazione al rifpettivo principio La radice fifica del terzo fuono, come fi detto, propriet Angolare dell' armonico fiftema , quale ha per fuo immediato principio il circolo , eh' la fua radice dimoftrativa . Il fiftema aritmetico non ha , n pu aver tal radice , perch ha per fuo radicai principio il quadrato . Indi per confeguenza la relazione diverfa, perch diverfo il principio. Refta dunque, che la fola armonia di terza maggiore abbia in f ftefTa cinque generi d
.
unit* e fono, la unit delle ofcillazioni, del feftuplo periodo, del principio primo di quantit, della radice fificoarmonica del terzo fuono, e
della
immediata relazione
feftefla
al
circolo,
come uno.
o
fia
armonia
di
terza miofcillazio-
nore ha in
tre
delle
ni, del feftuplo periodo, e del principio primo di quantit . Il fiftema geometrico , o fia delle difTonanze ha in fefteffo un folo genere di unit ed la unit delle ofcillazioni. Cinque, tre, e uno, e tutto nel circo fo- Tanto balli del terzo Capitolo, eh' quafi riufeito un Trattato .-
G A*
?4
CAPITOLO
Bella Scala
,
e.
QJJ
A R T O.
Muftcale,
..
del
Genere pratico
Origine
Ufo-, e
Confeguen^e
dall'
fi
armo*
vedu1'
tutto, eh'
deve fupporfi innanzi le parti , dalle qua, la cantilena. Lo fteffo fi vedr nel capitolo prefente. La differenza tra armonia, e cantilena fi , che nell' armonia le voci , o fuoni fono equitemporanei ,. perch fono tutti in unit integrale/ e per fono tutti nello fteffo tempo. Nella cantilena le voci, o fuoni fono iucceffvi perch non fono in unit integrale ,. ma individua j e per non fono nei
,
armonia li fi ha
la
unit integrale
tempo
fteflfo,
ma
fucceffivamente
di terza
Il
pratico efemplare
della cantilena
/"">
-,
la fcala
comune
maggiore,
da
cui
(dedotta la fcala di
terza minore
componenti mufica*due ragioni fefquiot-tava, e fefquinonay li femituoni dalla ragione fefquidecimaquinta. 11 pri-mo tuono fono fegnato in ragione fefquiottava , il fecondo in fefquinona , il terzo in fefquiottava , il quarto in fefquinona il quinto in fefquiottava^ e per tre fefquiottavi , due fefquinoni Quelli fi chiamano, maggiori , quelli minori a ragguaglio della ragione Li due femituoni fopra legnati' fono in ragione felquidecimaquinta , e fi chiamano maggiori,, perch' vi un' altro femituono pratico , che nafee dal ^^ aggiunto alla nota naturale,. $T% c ua ^ ^ n ra 8 I0ne ffqu"r.vntefima quarta, e pe-r minore del rg femituono naturale delia fcala. Di quella fcala,,
fcala
fi
In quella
trovano
li
cos
chiamati minimi
li,
/- li
..
'
mi componenti fiamo debitori agli antichi GreF abbiamo adottata come ottima , perch la pi icmplice , e fecondo natura . Dico la piti femplice , perch i Greci tentarono 1' ufo di componenti pi minimi , e per divi-fero la cantilena in tre Generi, Diatonico , Cromatico , Enarmonico La fcala foprafTegnata la naturale del Genere Diatonico, e per il femituono in ragione fefquidecima quinta . il minimo intervallo del Genere Diatonico. Ale di
ci,
tali
mini-
ff
tri
TRJfTT^TO DI MUSICA.
stri
Greci
ma
.
li
divifero
dal
95 Ge-
Altri ancor pi minere Diatonico e formarono il Genere Cromatico nimi e formarono il Genere Enarmonico. Di quelli tre Generi il Dia,
tonico
derni
il
fempliciffimo
fecondo natura
come
d'
fa
in pofTefTo uni-
e lo
anni tra
adopri
noi
di
mo-
fi
intervallo
minore del fefquidecimoquinto , 1' orecchio di chi efeguifce , e colta non regge a cos fino, e minimo accordo. La fperienza
fta
,
chi a>
lo manife-
perch
fi
confonde
pur troppo
in pratica
il
femituono di ragione
fefquidecimaquinta
quarta
fla la
r\ VCL
Jfj
o %
r
-
col femituono di ragione felqui ventlima bench ancor quello fia fecondo natura. Que vera cagione , per cui fi abbandonato intie
te
il
ramenDiatola
Genere Enarmonico
quello
.
fi
ritenuto
il
nicoy cio
la
fomma
,
fomma
Ci
'
dalla pratica
comune
e dal confenfo
,
e nella foie:
gazione , e formazione de' due Generi Cromatico tanto pi inutile , quanto che nei prefente Capitolo
dimoflrativa di ciafcun Genere; non gi fecondo
ci
,
ma
fecondo
la
Procedendo col mio metodo ho debito di dedurre dal prefente fiflema fteffa fcala, e gli Melfi Generi, f tale fcala, e tali Generi fono voluti dalla natura. Premetto effer tficamente , e dimoftrativamente certo, che e marina , non la fcala de' Corni da caccia , delle Trombe da fiato intieramente la fcala fopraffegnata j e pure in tali finimenti non vi ha luogo l'arbitrio umano, ma la loia natura. Ecco le due fcale a confronto
la
,
9 Scala de
1
atm
iuddetti
-a linimenti
me=^
SE
:
,. tu
. > g
&\\h. o y g
~
Vr7r
Scala pratica
comune.
\l
n
Primieramente nella
le di
-e-
^S
zrr .
-4
-Q-
non vi , n vi pu effere nelcomune. Secondariamente la quarta , e feda nota della fcala comune inferiore non fi accorda con le relative della fcala fuperiorej e per quello non vi ho polla la linea di congiunzione , come nelle
la
pi, eh'
la fcala pratica
al-
96
altre tutte, <juli
TRJITTJITO di musica.
fi
accordano tra loro all' unifono , e fono identiche dimoftrativamente. Perch dove nella fcala fuperiore vi la ragione di il a io tra le due note terza, e quarta, nella fcala inferiore tra le due note relative terza, e quarta vi la ragione di \6 a 15, cio il femituono maggiore. Dove nella fcala fuperiore vi la ragione di 13 a 12 tra le due note quinta, e fella , nella fcala inferiore tra le due note relative quinta, e feda vi la ragione di io a 5?, cio il tuono minore. Dunque concludo efter dimoftrativamente , e tficamente impoflibile la de-
armonica de
fuddetti
ftru-
menti naturali
Ma
e di-
ho debito
di
ricercare
quattro mezzi
eftenfio-
VII.) proceder ne, di cui fono radici quadrate 1' eftremo, e i mezzi r nella dupla, e ne' fuoi mezzi, come in radici, Ma
fi
dimoflrato
la feftupla
della dupla.
1'
pe-
armonia
feftupla
integrale
Ma
le radici
,
armonia tficamente
fuddetti
,
cio
dimoftrativamente fono lo fteffo , che le bafi dell' Baffi fondamentali . Dunque tutti li termini
,
fono bafi
dell'
armonia
ci in genere.
Da
quella
dipende
l
la
quinta diminuita
che in pratica
&*
z:
f
geometrico 84 per giuftamente in pratica Baffo fondamentale, fe\;zj
fu a
La
radice dimoftrativa
il
mezzo
ben
tra
il
femituono maggiore
<tt \,
s
-
( l
llllltl in nu"
za di
vifio-
g
*
2&J&-
e il femituono tonnato dal meri primi 21 , 20 ) vi fia 63 a 4. Per altro la inne dimoftrativa del tuono
quella.;
maggiore
e
la
fefquiottavo
dimoftrazione chiara nel prodi 14 per 15-210, di 20 per dupla , e ragion 210, 420 420;
il
-Q-
-e-
^p
5=
15lf> 21-20
p-72, di 6 per 6-36 ; cio e come 72. 8,p, fono li mezzi formanti il cen36, tro geometrico difereto della dupla d, I2y cos il centro
prodotto
di
per
fteffo
p,8,
no
TRjtrr^ro di musica.
mo
la formila di
6% 8
di
6 9
,
e di
8,12;
8
IO
di
12
,*
91 6 t S t p,iz
6
14
6
15
9
21
fi
2,3,4,
alla figura
VII
che
le
note
muficali
della
40 45
,
dell'
dupla 30,
60
11
armonia perch fono Baffi fondamentali delle due note relative 3 , 2 , e delle relative Dlafolr , Ffaut dell' efempio 4. dell' efempio Cos egualmente fuccede nelle due note muficali 48,50, armonico, aritmetico dell' efempio 3 ( dimoftrate mezzi
d'
,
@X3l
E
9
""
della fefquialtera
40,60
).,
quali
fono
bafi
dell'
armoefem-
~?
pj
nia
formata
,
dalle
pio 2
dalle
5,5,
,
dell*
Bf
dell'
efem
fio
^
f
t
tr
1?
te-'
fi
trova
dipendente da*
non
tengono alla fefquialtera, o fia quinta armonicamente divifa ; e fi tocca con mano la distinzione dell' armonia procedente dal Baffo fondamentale de' due mezzi della dupla dall' armonia procedente dal Baffo fondamenta* fefquialtera le de' due mezzi della Sono due modi veramente diverto* di armonia. Perch la prima procedente da' due mezzi della dupla bens in proporzione armonica rifpetto a' termini relativi dimoftrativamente dedotti Ma tale armonia non ancora determinata , e concretata j il che tanto vero, quantoch pu ridurli all' armonia di terza mi.
.
nore aggiungendo
agli
fteffi
all'
Ma
tivi
non
cos
rifpetto
L-e-
>
zi della fefquialtera,
perch quello
di terza
.
modo
determinato,
fi
Z
il
concretato
all'
armonia
maggiore
TJ
fonda-
dimoltrativamente dedotti
Ed
ecco provato
praticamente
mento
armonica, e
per
p8
T R^TTiATO Di
_,
MUSICA.
fefquiakera atto armonico , e per principio per principio potenziale attuale del fiftema. E' chiaro, che di quefti due modi di armonia il primo di maflima femplicit, perch' nella dupla; il fecondo di minor
fefquiakera. Egualmente chiaro , che quefti due modi fono nella tripla, come ragione di fiftema, perch fono inclu-
fi
dagli eftremi
2, e
,
dell'
efempio 2.
fi
Ci premeffo
ftabilito
1'
fa evidente
la origine
della fcala
comune
diatonica. Si trafporti
armonia della
feftupla armonica.*
ch fuperfliiay ma quella fola porzione, che determina il co, fopra le tre prime note muficali dell' efempio 3, gi ftabilite di natura di Baffi fondamentali. La porzione di armonia, che determina il fiftema armonico', la quinta , o Ga fefquiakera armonicamente divifa Le tre prime note muficali dell' efempio 3 fono 1' eftremo , e i due mezzi armonico , aritmetico della dupla geometrica difereta
6,8,57,12;. (7\.
di
Il
trafportodi quella
di arbitrio,
tal
porzione
neceflit, perch
dell'
armonia
il
,
<&t,
il
eflendo
fe-
primo
ftema
21 e6 Y. u
-<
altra legge
,
non
ma
di
ftuplo fiftema
armonico
efempio 2
il
dell' e-
mo
non pu aver
eh'
il
prif
prif
mo,
fuo principio
delle
,
e la fua cagione
Dunque
la
fopraffegnataJ.
Dunque l'armonia
-
tre
note
nelle
Dico
fcala
che
prime muficali dell' efempio 3 far. tre armonie fi trova la origine della
in
.
;,..
comune
diatonica
precifione
di
note
muficali
in precifione di
ragioni
La
muris-
ficali
patente
perch
feparate
note dalle
tre
la
tra loro
fecondo
idea
f^r-cf^ 7
n^nBj
IL
per
corollario
cominciando dalla
le
prima
nota
mufcale
Cfolfaut, e
comune.
non 1' armonia dalla fcala. Dunque la fcala procede dall' armonia Dunque nel fiftema mufcale i tuoni, e iemituom non fono i minimi componenti; bens le minime parti fucceflive integranti. Che
,
T R*ATT*4T0 DI
Che quella no fn\.
.
MUSICA.
fi
gg
dimoftra. Sia-
fcala
fi a
la
comune in
;
precifione di ragioni,
TT
- Saranno
^
U__0
2.^.0
faranno
-9J.J2.
tzn:
lT$Q i.tuhl.2.0
e
z6q
Eu IL
2,70 2i6
Z"jr
JL
KO
Dunque
la fcala
far
tuono titano
ma a
min:
Setriii-
m-ao
tuono m aq:_
Sem 11 >*
Dunque
la
,
zgp comune
,
I35-
I20
__^o
j)0~
in precifione di ragioni
l'
Scoperta, e {labilit
ufo
La
fca-
che veramente
dall'
fi
tifa
in precifione di
fi
note muficali
,
ma non
fatto
il
in precifione di ragioni.
La
cagione
1'
organo
,
e clavicem.
balo coftituiti
radicale
e
D
fi
armonia
e cantanti
e fupnatori
accordano con
( f
non
fi
moltiplichino
tafti
a
la
clavicembalo
intervallo
interval-
altro
perfettamente accordato,
li
non
e minori, tuoni, e femituoni fono accordati per difcretivo temperamento , e non fecondo la ragione , o fia forma dell' intervallo rifpettivo Dunque imponibile 1' ufo della fcala fuddetta in precifione di ragioni, perch in tal neceffario temperamento le ragioni reflano alterate nella loro forma. Per averne idea concreta, nell* organo, o clavicembalo tre terze maggiori, e quattro terze minori devono compire, e integrare una ottava terze maggiori
di
QVtoua
terze minori
"otto.ua
Dimoftrativamente tre va. 64. 80. 100.
64.
02.$.
terze
125.
ottava
128
1080.
750..
nel
poo.
625.
ottava
\%g6. 1250.
la
Dunque
maggiori
,
forma
4,5
delle terze
delle terze
minori
non
ioo
TRiATTUTO DI MUSICA.
quello tal temperamento non ha certa legge. Chi lo vuole eguale y chi pi e meno partecipato, chi pi in un luogo, che in un'altro. Ci tanto vero,
quanto che prefentemente e in Italia, e fuori d' Italia fi fi udia molto per trovar quel^ tal temperamento ragionevole , in cui convengano, e fi accordinole nazioni ( in ci tra loro difcordanti ) , le quali fanno ufo comune di quella mufica, e di quelli flrumenti Ma il caio difperato, perch non vi luogo a temperamento nella forma delle ragioni di fnema ; e il pretendere di diformar le ragioni con ragione contraddizione manifesta. Quefto cafo ha pi bifogno di prudenza,, che d' altro; ed io lodo infinitamente il fensimento del Padre Valloti noflro Maeftro come il pi ragionevole di tutti , perch il pi, prudente. Egli, dice, che fi deve lafciare a' talli bianchi dell' organo tutta la loro naturale perfezione ; s perch fono li natu.
rali
del
fa
ne
ri
,
Genere diatonico; s perch di quelli nel fervigio Ecclelaflico f maggior ufo: riducendo la mafi ma imperfezione a que' talli neche fono i pi lontani dal Genere diatonico , e di quali aiun' ufoil
In
oltre
offerva qual
eccellentiffimo fuonatore^
come ora
Maeftro
dell' arte
fua
che occorrono
peramento
te
gli
fofe
meno, non
vi farebbe certamen-
quello chiaro oicuro, quale in pratica produce ottimo effetto . Cos eintende, e per mio giudicio talmente bene, che non vi fia rifpofla ragionevole in contrario. Io nel mio Violino, dove fuona-ndo adoppia cor-
da poffo incontrar fificamente la forma dell' intervallo fico di moli rati vo il tal terzo fuono , che deve rifuitare
,.
di
,
cui fegno
fi-
vantaggia per me , e per i miei fcolari della ficura intonazione , e in confeguenza 4.ell' ufo reale della fcala fuddetta in precifione di ragioni Bifogna per, avvertire , che quella fcala , bench dimoflrativamente dedotta non b perfetta intieramente in ciafcun poffibile confronto delle note muficali collituenti Tra Dlafolr ido, Alamir 108 in note muficali vi la quinil
..
ho
fefquialtera , la di cui forma 3 ,2. Ma comparando 160 j forma 3,2, vi la differenza di 80,81. Dunque di tanto eccede Alamir o manca Dlafolr per effer quinta perfetta Lo fleffo fuccede tra Dlafolr , Ffaut, terza minore in note muficali . Ma la forma della terza minore effendo 5 , 6 , e li numeri dimoflrativamente rifultatt effendo ido, 135; comparati alla forma 5 , 6 trova la fleffa differenfi za 80, .81,. di cui o eccede Ffaut, o manca Dlafolr. Quella ragione differenziale di 80,81 , il coma ratificale famofo , fopra la di cui partizione per il temperamento dell' accordo tanto fi difputato, e fi diiputa ancora Per me lo lafcio a fuo luogo , dove la natura lo ha pollo fenza
ta
,
fa
108
alla
perch
me
non
ne d
gi
1'
occafione
che
nella fcala
fuddetta
fi
trova
tal
imperfezione
nell'
armonia
di
TRJtTT^TO DI MUSICA.
di
ioi
terza erza
__,q_ non
gi
ar-
rTRT
'
nell'armonia armonia cu ma neu di terza r minore; 2 n S ener eixh P ? /^^ft | rr monia Ul di terza IVl^ct mi.IX^TT J Q -i
.
ilIUiJltl
1111-
nore di
ragioni
in fpecie
,
perfette fe
precifio-
fl
condo
la
forma;
ma
dipendente da "Gfolreut , Cfolfaut termine principale della dupla. Quello un nuovo legno dimoflrativo della perfezione dell' armonico, delia imperfezione dell' aritmetico
fiftema
.
eh' mezzo aritmetico degli come per il contrario perfetta 1' altra, perch e da mezzo armonico de' fuddetti eflremi dupli
Nulla
alle
di
pi
m' impegno
in
quello punto
alla
che
clufa
fi
Profefiione.
foftanza del contrappunto inSi ander per
Paffo
intieramente
armonia, e
.
nella fcala.
me
(Volgen-
in tutte le fue parti, le quali fono molte, ioftanziali , e relative a tutto il fi (lem a Per ordinare il difeorfo premetto ci , eh' ella l come nozione pratica comune; ed , che il Baffo organico non effen-
do, e fpiegando
come fono
le
s'intende in pratica, che porti (eco infeparabilmente, e per propria intrinfeca natura 1' accompaguamento di terza , quinta , e ote fuonanti
,
tava
per
qual accompagnamento
)
fi
(piega
in
cambio
di
prappofte
il
co'
numeri 3
1.
numero
in
Quefii numeri non
vi
s'
fi
-B-
tPHxzi
j2x:::
;;;
quelli
intendono come infeparabili dal medefimo. Altri numeri dedotti da devono fegnarfi , e vi perci la regola pratica, che vedremo tra poco. Efaminiamo ora quelli numeri indicanti le nore dell'armonia integra-
armonia
la feffupla
"&&&&
yrrr/
u
(-_
V^-
otta u
vede nell' efempio, una ottava, una quinta, una quarta, una terza magnore Quando nella pratica S lore e ^ una terza
Comprende
>
in
(leffa
come
fi
'
armonia del
Baffo
organico
fia
vi
fiano
1'
inclufi
tutti
quefti intervalli,
in
s'
compendio
armonia
g'
in-
intenda.
Ma
tutti
cos di fatintervalli
to
perch
in
note muficali vi
fono
fud-
102
fuddetti
nia
de
'g
T R^TT^TO DI QZT
MUSICA.
2X XE
JLL
H
.
Dunque
Baffo
nell*
armoindi-
organico
8
fuppofti
il
da'
numeri 3 vi
infeparabii'i
compendio dell' armonia fefupla integrale timamente riabilito il Baffo fondamentale co'
dalla nota indicante
il
Dunque
in pratica ot-
fuddetti
numeri
Baffo fondamentale
fftema
,
porzione
fondamentale fondamentale
corrifpond
la
s'
fola
ottava
,
del
intende
perch'
del
pofizione
fificamente
fuddetil
vero
alla
Baffo fifico, perch' la fua radice: portando, che il terzo fuono rifpettiquinta , e alla quarta Ma in ottava acuta fuono nfpettivo alla terza maggiore,
~J~TT
3X
e-
nulla ini-
1
E
aas be
-9~ 4Jh
la
vo
del terzo
e alla ter-
za minore;
Cfolfaut,
ma
unicamente importanlo
do
per inevitabile
neceffit
che
e
za Cfolfaut, come
di
tficamente.
pofizione di
tfica,
,
come nota
fi
di cui
prefentemente
li
tratta.
dalle tre
note muficSf
loro natura
Si
Ffaut 45
faut
y
mezzo
,
$& ^.'i
O q
fempre come Baffi fondamentali nozione delle cadenze muficali , e della dimoftrato Gfolreut 40 mezzo armonico 5
intefe
fia
ottava Cibi
cfolfaut
.5 0-8-
3
aria:
o -e-
m me??
La
eflive
cadenza
armoni- vu
fi
chia
dai
denominata dal mezzo, e per date quelle due note fuo* dal mezza fi chiama cadenza armonica , perch procede " note quelle due Date eftremo co al fuo , ffiTTg: procede 2. perch aritmetica, s i/cadenza ma mezzo aritmetico al fuo eftremo. Date ti
.
xn
,
mifla , perch cadenza n chiama w "" ** fi ^ ^ quelle aue quene due note note, r-yr'.' , procede dal mez- H J tQ gj zo aritmetico al mezzo armonico
La
cadenla
. c3(
za armonica
fi
V Li,
chiamata
dagli
antichi
Greci Autentica
TR^TT^fTO DI MUSICA.
.
103
cadenza Aritmetica Piagale Nulla a noi per ragione de' nomi/ barca fapere la loro dimoftrativa deduzione. La idea di quelle cadenze appref Ci , che nel fo a poco la fteffa , che rifulta dai difcorfo ben formato difcorfo il fenfo del periodo, nella compofizione muficale la cadenza* L' effetto fifico della cadenza armonica di armonia forte , maeftofa , e vivace . Dell'aritmetica di armonia languida, ma dolce. Della mifta di armonia foquSfi punto ammirativo del difftenuta , e non intieramente determinata
:
corfo.
La
,
a'
principj
tfici
primi di
dell'
mezzo ad
fuccef-
eftremo
fva.
Il
centro a circonferenza
veri fulcri
,
armonia
ra, e origine. r
la
La
La
cadenza
meno
,
principale, e
me-
no
perfetta:
corrifponde
,
al
fiftema aritmetico.
La
irativamente la terza
tutte
:
e per la
meno
principale
meno
perfetta di
li
perch comporta da due mezzi , ordine dimoftrativo delle tre cadenze, qua,
no
^^
E
-Q-
far
TT
-e
r>
-
o
vu0t
,
>
frusta
estremi
Da
| <
queft' ordine
dimoftrativo d cadenze
,
che forma un
prog'reffo di
note di
cale
altra
j
Baffo fondamentale
nafte
come da
una nota
voglio dire
il
paffaggio di
Baffo fondamentale ad un
nota diverfa di Baffo fondamentale . ( Spiego in tal modo il nome Hp modulazione per uniformarmi al fentmento , e intelligenza comune, perch cos in pratica s' intende la modulazione muficale, che in tal fen;
fo
!
ma
pi generale Cfolfaut
fi
fi
fpiegar
a fuo luogo ).
di
il
chiama paffaggio da un tuono ad un' altro , come Per ne viene, che per formar la integrale moin pratica
fi
dulazione
;e coftituire
dice coftituire
il
,
tuono
e
a
di
Cfolfaut,
il
finire
periodo
apparte-
Cfolfaut
nenti
la
pianta
s in
dimoftrativa
fia
la
fuddetta
,
in rigor
inalterabile
pereh*
,
principio
efemplare a priori
;
da cui poi
la
pratica deve
pu dedurre
modi
di
modulazione,
ma
La
104
TRslTTfT0 DI MUTICI.
feconda confeguenza, che nafce dalle tre note medefime dell' efempio 3 , come formanti le tre cadenze , e come inclufe dagli eftremi ducome dimoftrativamente affegnate nell' addotto efempio, pli ; in fomma
inalterabile , fi il numero armonico della non della fuppofta Mi fpiego. Praticamente fi adatta la fcala diatonica comune al Baffo fondamentale, e a quella fi foprappone per legge il tal numero organico indicante la tale armonia contenuta nelle parti cantanti , o fuonanti , delle quali quefta fuppofta fcala il Baffo, fondamentale. L numeri organici, che per legge fi foprappongono , confeffo di non faperli intieramente, perch nelle ricerche da me fatte per averne efatta cognizione ho trovato ne* Maeftri e Compofitori varie opinioni. La maggior parte per conviene ne' fguenti foprappofti.
La
in cui
foftanza
e ordine
,
1
Per intender
la
(
^C
u
\Y
X n=e;
,
-9-
che
ha numero alcuno 8
porta feco
infeparabilmentc
fi detto fopra ) li numeri 3 , cio terza , quinta , ottava Non fegnano , ma vi s' intendono Qualunque di quefte note per f , e per propria intrinfeca natura il vero Baffo fondamentale , il che fi di.
come
fi
raoftrato co'
numeri
terzo
feffi
come compendio
della feftupla .
fi
fi
rileva
tficamente dal
dato, /Vr-
fatto vedere
pi volte,
dato. ,^^
0-
w
Dunque
la
E
ier^o suona
nota
fopra
.
cui
s'
intende
il
numero
il
vero Baffo
armonico fondamentale Sia dunque chiamato ( fecondo 1' efempio addotto ) Cfolfaut prima bafe. In fecondo luogo Cfolfaut come prima bafe includendo nella fua armonia altre note , poffono egualmente prenderfi quefte per Baffi fondamentali ogni qual volta confervino efattamente nel loro numero organico
fl
armonia
bafe, .
di
Cfolfaut
''
Per
efempio
1'
armonia
di
Cfolfaut
come prima
prenderfi
kmi,ch'
fondafoprap-
'
-Q-Sf
Lafciando
la
fuori Cfolfaut
,,
pu
e
,
E-
Ov
fua
terza
maggiore,
condizione
ji
tr*"
"
mentale
polligli
con
la
che
di
li
numeri
.
confervino
f armonia
Cfolfaut
Dun-
TR<ATT*ATO DI MUSICA.
Dunque
per neceffit dimoftrativa
il
105
numero organico
1
di
Elami
in prati-
t j
\\
Perch
accompagna-
_>. fottratto Cfolfaut , refta. mento di Cfolfaut effendo , 6^ *[ )[ fj -^C Il numero 3 di Cfolfaut 'jjS ftjj h diventa la nota fonda*v,ant\f> Elami "Plom il nnmp_ rn S di di Cfolfaut f'folfaut divendivenro mentale ; il nume numero 8 di Cfolfaut il ta il numero 3 di Elami ; diventa il numero 6 di Elami ; e li due numeri 3 6 , vogliono dire terza e fella. Il numero 3 non fi fegna, ma vi s' intende. Il numero 6 fi deve legnare, perch' il fuo fegno precifo diftintivo; e come vi s' intende il numero 3 fenza fegnarlo , cos vi s intende il numero 8 ( eh' la ottava di Elami ) fenza legnarlo. Si chiami dunque Elami ( come terza maggiore
^ O
<;
di Cfolfaut ) feconda bafe a diftinzione d Cfolfaut, eh' la prima bafe, Lafciando fuori Cfolfaut, Elami, pu prender* Gfolreut, eh' la quinta di Cfolfaut, e porlo per Baffo fondamentale con la fteffa condizione di confervare ne' fuoi numeri organici la ftefla armonia di Cfolfaut. Dunque per neceffit dimoftrativa il numero, o fia accompagnamento organico di Glol-
Il
numela
venta
nota fondamentale il numero 4 di GfolGfolreut; il numero 8 di Cfolfaut diventa fl reut ; il numero 3 di Cfolfaut trafportato per ottava acuta in io, diventa il
t=
.< .y<
|
.'
icaca
effendo Cfolfaut cncuuu di vaunaui. Perch rercnei V armonia ui
Cfolfaut,Elami,refta
roS
di Cfolfaut
di-
1
fi il
fljY
numero 6 di Gfolreut
il
6 4
fegno
)
precifo
diftintivo,
intende
dunque Gfolreut ( come quinta di Cfolfaut ) terza baie a diftinzione di Elami feconda bafe, Cfolfaut prima bafe. Altre note muficali non vi fono nell' armonia d Cfolfaut, f non la fua
reut
fenza fegnarJo.
Si chiami
ma in quella il torna al numero primo 3. Di quelle tre bafi chiaro, che la prima lia in le tutta la forza dell' armonia, perch' la principalmente voluta dalla natura. La feconda bafe ha forza minore, ma ben ufata ha molta vaghezza. La terza baie di forza minima; e non molti fono que' cali , ne' quali l porla uiare con
ottava acuta,
buon' effetto; e ci
circa
1'
ufo in
generale
Ma
la
foftanza quella,
6
che pollo per efempo
eh'
il
Gfolreut
bafe,
per Baffo
fi
numero
della terza
deve
bafe
io
'
tr^tt^to
-
DI MUSICA.
grli
tb
L
'
'
4& una quinta pi fatto ^ ^ lamentale fegnato col nume- fi deve inla feconda bafe [ ma bafe fia una terza pi *>*3a
bafe
fia
N ~
'
,
"
'
fon*
del-
} \
v^
pnrna folto
^iC
pjQ
^
f
'
la di
lui pri-
r ^-
(T
,,
^
'
'
^
.
Alamire per Baffo fondamentale fenza numero alcuno , far prima bafe. La fua terza , eh* il nu-
i-
s' corica
mero 3,
il
la fua
'*
quinta, eh*
allo fteffo
tf#se
'"prima ^oose
jj
numero
faranno
,
armonia.
Ma
foprappofto
bafe
mero
ma
Ffauc la
il
numero 6
far
cambiata
Alamire immediatamente
6
amire
foprappofto
il
numero 4,
eh'
il
numero
della
egualmente cambiata 1' armonia prima, e feconda , e la fua prima bafe far Dlafolr, una quinta pi fotto. fpiegato ritorniamo a' numeri organici della fcala diatonica comune ; Ci pofta p'er Baffo fondamentale, e intefa dalla maggior parte de' Maef e Compofitori , come legge dell'accompagnamento. Sia ridotta~^tutta a prime bafi. <p
m
E
1
;
'--'
"
> XI "
s).
-e-
comune.
xr
XI ~e~ prime WasH
-e"
XI XI
In quello efempio due cofe fono evidenti . La prima , che 1' armonia fuperiore, e inferiore intrinfecamente la fteffa. La feconda, che il progreffo delle prime bafi talmente difordinato , e irregolare , che veduto
da qualunque mediocre Compoftore
bile,
fi
conofeer
)
e confeffar
impraticail
Ma
1'
cos
e cos
di fatto
come
fi
pu praticare
fteffo ?
progref-
intrinfecamente lo
fi
per
peffimo
uno,
1'
altro,
come
al
pu
ftabilire
per
legge
di
accompa-
cantanti, e fuonanti ; e fia quel dato, in cui tutte le parti gravi, medie, e acute debbano^ convenire. Il fuppofto manifeftamente fallo, perch la fcala conviene di natura intrinfeca alle parti medie, e acute . Le cadenze
convengono
tale^
di
TR*ATT\AT DI MUSICA.
non per
(cala
,
icj
veduto ne-11' efempio delle cadenze . Per il con vedere la deduzione della, fcala diatonica fatto comuio t-rario avendo Ballo fondamentale, tre note di delle armonia dall' ne t( ^ e la deduzione delle tre cadenze inclufe da' Tuoi eftremi si 7- j [ q
fi
come
^
u
dupli
foDrapla
HB^
|
j
>~nl /
*Q-
^-^
/*"**>
P
"*
V
}
G~> O
..
dia-
"
~
-U'
dico
che
porta la fca-
EZ U
tonica
comune
alle
note del
fondamentale di mort rati viiC^ben^c, arnio: aritraz: mista mente ordinate nelle cadenze , e negli eftremi , quelle faranno il Baffo e fi avr il vero numero orfondamentale della fcala diatonica comune
Baffo
,.
'"
fcala..
g
ffi
m O "
O-V^ ^y
dimoftrate
Q
le
Q
la
Wsta
f
'
Le
note
ec.
fottopofte
fono
foprappofle
fcala
fono
fi
dimoftrate
dedotta dall'
fi
Dunque
armonia
dedotte
"fcala
fi
,
"Ma
cosi
doveva, effere
delle tre
e
notej
^
*
li
perch
e f
tre
ordinate le
nel!' ar-
&"'
fono che la
rifolver
ad evidenza P inganno , in cui incorfo. Tanto lontano, che la fcala poffa convenire al Baffo fonfi damentale , quanto che anzi la fcala una deduzione dal Baffo fondamentale. Non nego gi , che per arte % e per deduzione da' principi primi non pofa formarli una fcala , e vaierfi di una fcala pes Baffo fondafu a radice.
Ecco dunque
q O
"~"
monia
mentale . Lo concedo, e lo approvo, ma fenza pregiudizio di quelle due proporzioni . La prima, che n per natura , n per arte far mai deducibile con ragione la fcala ufata, e offervata come legge dalla maggior parte de' Compofitori , e Suonatori di organo, e clavicembalo . La feconda, che per f,, per propria intrinieca natura, e per principio primo tficaaver
mente, e diraoftrativamente certo, che la fcala diatonica comune non pu altri numeri organici nell' armonico fiftema, f non i fopraffegnati a
. i
confronto delle cadenze Salve quefte due propofizioni , troppo vi da dedurre cori ragione, e con ottimo effetto. Tanto vero, che Compoltori del fecole decimoquinto, uomini eccellenti fiumi 'nell'arte, ufarono per
io8
TR^TT^fTO DI MUSICA.
^
_
{ i
Baffo* fondamentale la fcala feguente coftituita quafi tutta di prime ball. T.fy La regola principale di quella fcala 1' ar^rptr
V '^r O
)
"
monia
,.
"
---_.
vi- -s'
di terza
poffibile
di quin-
ta naturale,
detta fcala
La
ottava acuta
intende
Refta efclufo Bm, come prima bafe,. perch la di lui quinta naturale vi ( vuol dire la quinta , o fia fefquialtera nella fua forma di 3,, 1 ; o come li conta in pratica , comporta di tre tuoni , e un femituono ) * ma in vece ha una quinta diminuita di un. femituono x eh* in ragione
non
quinta, [giusta La fcala diatonica comune non ammettendo nelle fue note n ne perch non pu effer alterata nella fua natura; e le prime bali non? |j , ammettendo in quella fcala, f non le quinte gjufte naturali per Bm non pu efler nota di prima bafe. Deve poi effer feconda bafe. Perch' eli fendo la penultima nota, che con la ultima deve formar la cadenza armonica per determinare il tuono, di Cfolfaut, non pu effer f non feconda
roiminuiia
q&ina
*..
bafe
perch di
Bm
,.
armoniche
e aritmetiche
e per per intrinfeca natura tra loro difgiunte, ha molte, e particolari bellezze, ma infeparabili da qualche crudit di modulazione,, da cui buona
pianta
nell' armonia equicongiunzione, e il legame deli' armonia fucceffiva tra lutto, e tutto, cio tra le note fucceflive di prima bafe, le quali fono tutte Baffi fondamentali, certo, che nella fcala fuddetta la coftituzione di Elami prima bafe fi oppone a quella legge y che. per f yeriffima. Perch effendo chiufo Elami prima baie da Dlallr anteriore prima bafe , da Ffaut porteriore prima baie , far t armonia delle tre note.
fuo
tutto, eh'
fi
il
Baffo fondamentale
temporanea;
ma
che
mantenga
la
fuo*
TR<ATT^TO DI MUSICA.
fucceflve di
bafe
io?
o
fia
di prima , ^ -Q tritono il vi tritoni due fono fucceffiva armonia V7rV~B^ queft' ( tre tuoni, due maggiori, uno ni un' intervallo comporto d nore, la di cui forma 32,45, e il di cui accordo ai-
Nel legame
relazione
pr, e duro
per proibito
.
dalla pratica
in cui
non
fi
ammette
le
Ecco
a
1
,
Bm
efempio un altro
,
Dunque
difeen-
e lega-
me di
ar-
monia
quale co , me pratico principio primo , dev' effer legge della ottima armonia s quitemporanea , che fucceffiva. Effendo imponibile, che vi fia difetto ne' primi principi, fegno, che il difetto nella deduzione da' principj . Si efamini dunque il principio primo della fcala fuddetta . La pianta dimc-
contro
la
natura
dalla
fcala,
ftrativa
di
quefta
fcala fta
nella dupla
geometrica
difereta
<5,8,p,i2,
confiderata nelle
dalla
due fefquiterze
6,8, 9,12,
formante
*
il
ragione fefquiottava
8,p,
centro
^> "^T
il
E -6H?
re
proporzioni geomecio dal
diferete fecondo
piti:,
progreffo del
numero aritmetico,
me-
che in pratica corrifponde dall' acuto al grave; ed certo, che volendofi formar fcala della quarta acuta Cfolfaut 6 , Gfolreut 8 , la fteffa fcala dovr formarfi della quarta grave Ffaut p, Cfolfaut 12, perch fono ragioni eguali. Dunque fecondo il progreffo naturale della proporzio-
no
ai
ne
la
quarta grave
formazione della quarta acuta dovr dar legge alla formazione della . Dunque imponibile , che trovandofi Bm feconda bafe
fi
poffa trovar
ma
ri-
llpp
JJZ
"^^TT
dotta a fcala;
di quelle
E lami ^pv
Jj
pri-
note muficali vi
1'
errore
Ma
in
Bm
nen
non
pu effere , perch per natura della fteffa fcala non pu prima bafe, anzi per neceffit della cadenza armonica dev' effer feconda lami,quale in forza dell' eguaglianbafe . Dunque l' errore in E"" Ma P iu ; Lo dev' effer per neza dev' effer feconda bafe. ffe n ' ceflit dimoftrativa j ftanza dell' armonia nella cak La fo>
vi
effer
f
.
On
fuddetta afeendente
le
fi
ridu-
due cadenze armoniche, determinata da Ffaut , la e per la prima cadendo fia la modulazione
1B u
i
n:
la
prima
delle
quali
W*^H*f
Cfolfaut
ilo
Cfolfaut
ft
.
TR^TT\ATa DI MUSICA.
Dunque
)
per neceffu
della.
Tua.
pianta
femplice.
ed hecf.
dimoftrativa
nica
coni'
comporta la cadenza armoFfaut, come fi trova in Cfolfaut ,/per formar il tuono in Ffaut, formato in. Cfolfaut Dunque la pianta comporta, dovr efier,
nella pianta
..
deve trovarli
da cui
la.
fcala.
otti-
"
/
IY
la fcala
nella fu a. armo-
^3
'
bfeg
<
Q^
Cos
ma
ni a
equitemporanea, e fucceffiva
non
e cos
nelle
non
vi
errore
In confeguenza
fano polle nella
bali,, e
vi
far,
crudit
n. durezza,
rifpettive modulazioni
Giova
poi
fapere in qual
le
modo,
,
fuddetta fcala
due
note.
Dlafolr
Alami r
come prime
come
che vi
r*
cio di terza
tra le due (cale di terza maggiore, e di terza minore. Voglio dire, che O
"v*
,
.
armonia di terza maggiore dedueendofi la fcala di terza maggiore dair armonia di terza minore dedueendofi la. fcala di terza minore,, come fi fa dimoftrativamente qual la prima nota dlia fcala di terza maggiore,, cos deve faperfi dimoftrativamente , qual debba effer la prima nota, della fcala di terza minore* e in confeguenza in qual relazione, e disianza il trovino tra loro quelle due fcale ; il che . infeparabile dal faperfi in. qual relazione, e diflanza fiano tra loro le due armonie di terza maggiore, e di, terza minore. Il faper \quefto non : poca, co-fa , perch per i'aperlo dimoflrativamsnte- bifogna affegnare- una. nota di Baffo fondamentale , che nello fl'effo tempo includa in f flefla le due armonie di terza maggiore, e di terza minore in diverfo rifpetto ; ma tanto 1' affegnazio-ne, quanto il rifpetto diverfo devono effere dimoflrativi . Quella tal nota di Baffo fondamentale , includente in f fteffa le due armonie di terza maggiore,, e di terza minore in diverfo rifpetto, vi . nel prefente fidema,, ed la ultima nota Elaf. 50 dell' efempio g anneflb alla Figura Perch VIL. Che includa in f feflb le due armonie fuddette chiaro
.
note; a confronto
cio. di.
Gfolreut
dell'
efempio 2, e
di
Bf
dell'
efempio 4,
fi
trova Elaf.
pri-
ma
ba-fe.
di
Polla Elaf
|j!
fecondo la
,
propria natura di
mezzo aritmetico
gi
del-
la
fefquialtera
o
(
Ila
quinta
rv
...
altrove
,,
dimoflrato)'
confronto
e
di
Cfolfaut
e-
f2
fimo
mente
dello fleffo
damentale.
flrato
)
,
collante
a confronto,
Gfolreut 6
efempio 2
|t
fi
T B.*ATT*ATO DI
MUSICA.
terza minore.
ut
La
fua
'% di armonia di terza minore, di cui prima bafe Cfolfaut Baffo collante-. " Dunque refta dimoftrato ^ che Elaf include in f ftefib le
J T'
due armonie
di
terza maggiore, e di
vede dall' annetta Figura VII. Il rifpetto dimofrativamente diverfo, perch 1' armonia di Elaf di terza maggiore rifpetto a' feni , e di minore rifpetto alle corde . Dunque ec. AiTegnata queterza % '" 'f;(T"N fta nota , refta dimoftrato , che la fcala di terza maggiore ca a di terza minore in diftanza di fubfefq'uiquinta ^ a a ^ p ^rc o fa di terza minore. Perch da Elaf prima baie ( armo "frase nia di terza maggiore ) a Cfolfaut prima bafe di Elaf feconda bafe ( arLe fcale di monia di terza minore ) vi la diftanza di terza minore terza maggiore , e di terza minore fono dedotte dalle armonie lifpettive di terza maggiore, e di terza minore. Dunque dalla fcala di terza magDungiore alla fcala di terza minore vi la diftanza di terza minore que data qualunque fcala di terza maggiore , la fcala relativa di terza minore far pi grave di una terza minore. Dunque data la fcala di terzg. maggiore in Cfolfaut, la relativa di terza minore far in Alarair. Data la fcala di terza maggiore in Ffaut , la relativa di terza minore far in Dlafol* r. Quefte in precifione fono le due note Dlafolr , Alamir di prima bafe, porte nella fcala fuddetta, e congiunte relativamente al fuo principio di armonia di terza maggiore, da cui procedono nella fefquiterza, o fia quarta
fi
'
!Z affegnazione dimoftrativa,
come
comune, /itV
s~\
f
-[j& XnOny
da
cui
ffy
'
gai
^
"
}
y'j Q"
ai &fe qO
modulazioni non pu due armonie di terza magnon , giore, e di terza minore a differenza della fcala dedotta dall' armonia delle tre cadenze , quale tutta per intrinca natura di armonia di terza maggiore. E per quefta, eh' tutta di genere armonico, avr bens pi forza; ma quella, eh' m'irla de' due generi, armonico, aritmetico r avr pi variet Chi fapr opportunamente valerli o e pi dolcezza natura de* dell' una, o dell' altra, o della loro congiunzione fecondo la Conchiudo , che Temi muficali, avr 1' effetto, che pretende ottenere rifpetto all' armonia , e modulazione io non trovo nel prefente fiftema f non quefte due fcale fole , come principi primi , e leggi univerfali Qualunque altra da quefte diverfa , f far buona, e regolare , far di arte, e di deduzione: non far mai principio, n legge. La terza confeguenza, che nafee intriniecamente dalla fcala fuddetta, come formata di note fucceffive, la fpiegazione della natura di ciafeuna nota della fcala, rifpettiva a due fiftemi , confonante, e diiToname Alla fcala fuddetta fi fottoponga Cfolfaut , come Baffo fondamentale co* Man*
L'
effetto dell'
armonia
di
effer
ottimo
perch include in
112
nante di Cfolfaut
,
TRj1TT4T0 DI MUSICA.
fi
diftinguano le note
,
dell'
accompagnamento confo,
cio di terza
dall'
quinta
ottava
dalle note
le
quali ne-
tO
% t U
gere
all'
,
U# O
:
1 *-Ju
nona
czma)*arna%:c ima
Dalle note efclufe fi deduce praticamente la natura , e 1' ordine congiunto ai maneggio delle diffonanze , come altrove fi dedotto dimoftrativamente. La natura, perch qualunque delle note efclufe fi voglia congiun-
accompagnamento confonante
la
la
proporzione
dell'
accompagna-
mento
genere femplice o armonico , o aritmetico , diventa comporta di doppio genere, cio o armonico, e geometrico; o aritmetico, e geometrico; e per incompatibili tra loro, f non nel fiftema
f di
quale per
perch
Dlafolr
come nona,
la
la
fi
*
rifolve
nella
fua
,
come undecima
nota o fia
quarta,
Elami
come terzadecima, o
za diffonanza, fi rifolve nella fua nota proflima Gfolreut difcendente per tuono. Le tre note della rifoluzione delle diffonanze fuddette fono le precife dell' accompagnamento confonante del fottopofto Cfolfaut , come prima bafe; cio Cfolfaut, come prima bafe, rifolve la nona; Elami, come feconda bafe di Cfolfaut, rifolve la undecima; Gfolreut, come terza bafe di
Cfolfaut, rifolve
la
terzadecima.
per
le fuddette tre
diffonanze
fi
rifol-
vono fopra
prima baie Cfolfaut per intrinfeca natura della fcala , e della coftituzione del tuono di Cfolfaut rifpetto alle fue cadenze armonica aritmetica, quali ( come fi veduto altrove ) apparecchiano, e rifolvono
la fteffa
le fuddette diffonanze.
la quarta
o fia fettima Bm , che nell' ordine proffmo difcendente per tuono Alamir, quale non inclufo nell' accompagnamento conlbnante di Cfolfaut, perch non n terza, n quinta, n ottava, ma fefta di Cfolfaut, per impoffibile, che la quartadecima, o fia fettima fi rifolva in confonanza fopra la fteffa bafe, di cui diffonanza. Perci nella rifoluzione della fetcosi della quartadecima
,
Non
diffonanza
Avendo
tima
fa
/
forza, che la prima baie della diffonanza paffi ad una bafe diverla
per rifolvere
diffonanza.
Ma
non
in
T R*ATT*ATO Di
MUSICA.
113
in confonanza , e i numeri confonanti non effendo f non 3,5,8, non potr Ja fettima effer rifoluta , f non in terza , in quinta , e in ottava rifpettive ad una bafe diverfa. Se in ottava , far. rl A A
Se in terza
In quello efempio della fcala diatonica comune congiunta al Baffo fondamentale delle cadenze vi fono tutte le difibnanze pratiche mulcali non vi fono le due diffonanze dedotte dal prefente fflema, cio Glblreut Bf, dell' efempio 4 annefb alla Figura VII. Di quelle fi parlar in fine del Capitolo, perch non fono del genere diatonico.
^
li
^E u 3
5 if
^,
che nafce dalla fcla , e dal Baffo fondamentafia battuta muficale; il fenfo, e periodo rauficale; il ritmo, o fiano gli accenti mufcali. La mifura Due note fuccefive fono neceffarie per formar cadenza, cio uno de' mezzi della dupla
,
La
quarta confeguenza
la
le fuddetto,
mifura, o
che
come
nell'
due mezzi tra loro , come gi fi fpiegato Ma fi ofefempio tutte le cadenze fi fono riportate a Cfolfaut
.
nota principale del tuono, e a due mezzi rifpettivi C prima intenzione di natura ) , cosi fenza dubbio ( alcuno in feconda intenzione di natura fi poffono
confiderai
1
gJEEEj^
Q S ..
,
le
cadenze in loro
,
ftefle,
e di
cio
le
* Bj
fg" f^^TT^yL>
TI
ca-
come
pongono,
ta
,
la
nota, che propone la cadenza, di egual natura alla no come il mezzo di egual natura al fuo la cadenza , Se di natura eguale , dunque di valor eguale di tem.
po, quando
fa
fi
le
note iuddette
co-
neceffaria in
di
li
armonia
formanti
le
le
cantanti
e fuonanti
Dunque
le
quattro cadenze devono effer tra loro di egual valore, perIndi il tempo alla breve , in cui ch fono tra loro di egual natura ciafcuna cadenza forma una battuta di due tempi eguali , uno in gi
.
a-
U4
T altro in fu. me da prinfura procedono
li
-
TR\ATT^TO DI MUSICA.
em& e=^ x
-e-
o,-e---
Da
cipio
gli altri
quefto
la for
primo
ne con
pia dfegnata in
Come
da
.
ABe
TE
BC
ma 1,2,
della
du-
n ela
IX
TL
linea
TU
nea
A B
di
C
BC
mifura
suale in linea a
cos la
eguale in
mifura di
cos le
vi
la
tempo
due
alla fecon-
Come AB,
la
AC,
1,2,
note integra-
no
forma
di
mifura
forma
dalla dupla a
A B C B
a ciafcuna
li-
Come
AB
eguale
BC, CD,
.
prima nota
,
eguale
delle altre
Come
AB, B C CD
integrano la
cos le tre note eguali integrano la battuta di quefto tempo, nea Come che praticamente fi chiama di Tripola ( nome corrotto da Tripla ) le due ragioni dupla, e fefquialtera fono il fondamento integrale del museale fiftema, cos li due tempi fuddetti relativamente dedotti fono il fondamento integrale della mifura, o fa battuta, oltre di cui nulla vi da fperare di buono. Ci tanto vero, quanto che molti avendo tentato al?
.
AD,
tre
forme
di
fomma
,
confufio-
Da
tal
,
mifura
fi
dividono
le
fuddette cadenze
nafee
la
il
fenfo
muficale
dotto
e da molti fenfi
il
cadenza
fulcro di
il
armonia. Qui fi conferma, e fi fpiega Neil' efempio fopradprimo progreffo del Baffo da Cfolfaut ( nota principale del tuono ) a Gfolreut mezzo armonico, e con ci fi forma una cadenza, e una battuta. Qui vi dunque fenfo muficale, perch vi la ragione dell' eftremO al mezzo armonico. Il fecondo progreffo da Cfolfaut a Ffaut mezzo aritmetico, e con ci fi forma un' altra cadenza, e battuta. Qui egualmente vi
fenfo muficale
perch vi la ragione
aritmetico
dai
dell'
eftremo
al
mezzo
tra
a-
ritmetico.
Ma
il
to diverfo
mezzo
mezzo armonico
Dunque
il
primo,
nia
il
.
ca diverfit
,
fecondo fenfo vi intrinfeca divifione, perch vi intrinfeIl punto di quefta divifione io lo chiamo fulcro di armotrovar fempre tra la nota
la
,
quale
fi
che determina
.
la
cadenza
e la
chiamarlo altrimenti,
fi
Se poi ad altri piacefte nuova cadenza chiami pur come fi vuole j bala che cos s'in-
tenda, perch cos . Da quefti fenf determinati dalle cadenze fi forma il periodo intiero di quattro battute di tempo alla breve , come fi vede
peli'
1'
TR^TT^TTO DI MUSICA.
.
in-
Non per deduco la confeguengiungo del mio, f non la offervazione za, che quefti primi efemplari devano efier legge inalterabile universale. Mancarebbe alla mufica una bellezza, eh' la variet in qualunque rifpetto. Ma dir b^ns , che la variet ftefa deve avere in ciafeun rifpetto il fuo efemolare , acci non fi divaghi a talento; e che il determinar il feni muficale a giufto periodo ie cadenze a fuo luogo , e il ridurre giova infinitamente alla fpiegazione del tema , che fi propone e alla chia,
Dalle cadenze ridotte a battuta nafeono gli nello ftefib ienlo, che ritmo de' Greci voglia dir quello, o altro
accenti
filld.be
,
nimicali
cio ac-
Dato per efempio un dattilo nella parola barbara, abbiamo in giuftiffima relazione una minima, e due femiminime, r^~ perch la minima vale due femiminime , e per in precifio- fer tefono rrf^~ ne la minima la fillaba lunga le due femiminime barbara fllabe brevi. Abbiamo le due una femiminima , e due crome ~r--#-#-#- P er l ftefia ragione , che la femiminima vale due c crome, lunga , quefte fllabe brefillaba P er ^ 4 ue ^ a g 7~A *--' Abbiamo per una croma , e due vi ragione la fteffa g foarara crome che adatappare ec. Dunque femiq m m
valor delle
fi
1
labe.
>
'
'
tando un dattilo
tre
,
no, il
te
j,
,
muficali
in
genere
la
,
pnfia
fl-
ma
delle
quali
vaglia r
-
feguenti
delle
confervata rigorofamente
la
ar^ara
natura di quantit
tre
labe y cio la prima lunga, e le altre due brevi. Appare, ma non . La cagione non dipende dal valor delle note , le quali rigorofamente ne' dati efempj corrifpondono al valor delle date fllabe . Dipende dal luogo della battuta,
tempo ordinario, eh' li pi coe da due crome. Ecfemiminima, mune, e le tre fllabe fiano efpreiTeda una pofiztone. podbilela ordinario luoghi battuta tempo della di co in quanti
dove
fi
porranno
le tre
note fuddette
Sia
il
3
'
A ^ p
barbara
fi
p p-
z~
tiaric ara
tartara
prima,
e
la terza
ara
alla
torna
prima. Ora
al
un
fatto, che la
fllabe.
valor
delle
feconda, e la quarta non rifponde altrimenti , perch la feconda fillaba, eh* breve, diventa lunga, e il rifukato della pronunzia muficale ad onta della nota breve e contro la volont del mufico real-
La
!e
ftelTe,
il
dattilo iem-
pre
nd
ne
il
TR^ITT^TO DI MUSICA.
Ma
refta nella fua
pre lo (teffo, chiaro, che la ragione del cambiamento della fillaba breve in lunga il luogo, e non altro. nella prima , e terza porzioil luogo delia fillaba lunga il principio, e il mezzo della battuta , cio il primo , e il terzo quarto Per il contrario nella feconda, e quarta pofizione il datti lo non refta nella fua forma, ma fi cambia in un' Antibacchio; e il luogo della fillaba breve cambiata in lunga il mezzo della battuta , e il
dattilo
giuria
forma di mifura, e
principio della fuffeguente, cio ( come fopra } il primo, e il terzo quarto della battuta . Dunque per natura intrinfeca del luogo nel principio,
eonfeguenza
vi 1' accento lungo ( e in indipendentemente dalla parola, e dall' ar) bitrio umano. Ci tanto vero, quanto che fottoponendo lo fteffo dattilo alle ftefle tre note in modo, che la ultima fllaba fa principio, o mez-
e nel
mezzo
della battuta di
tempo ordinario
la fllaba
lunga
zo
ga
re
fi
di
battuta
?
i
re*"
g p y~g-^7j'
1
barbara
n
la
,
la
diligenza
del
mufica
nel pronunciar
nell' abbre pu rimedia
al
n T arte del compofito barbara earoc ara viar la ultima nota quanto fatto, che cos inevitabilmente fuccede. Io non "ho al
delle
,
.
tra
egual natura
muficali
videndo
1'
modo
, ,
feguente
tanti
P-v
ETOT
Tarb< ara
la
,
m mw
rS-*
!>
ec.
tili
e fottoponendov.i
dat-
reftano
.
intieramente nella
loro forma
certo
che traf
altro
, ,
ponendo
do
incontri
la
la
in
qualunque
mo-
fuddetta pofizione
do con
levare
fllaba
lunga
non
cadenza
1
in battere
quano in
o nel principio , o nel mezzo della battuta , le fillabe brevi fi cambieranno in fillabe funghe . E certo finalmente , che f per obbiettare l alfegni F efempio fuddetto in note fempre unifone, nelle quali appare che non vi fia cadenza, io rifponder-, che vi cadenza intrinfeca nelle prime baAltro , che non fi. fi fottopofte. cadenza nell' armonia voglia la
cio
quale
pu proporli
pi battute
,.
vuole
di tali
una, e
Baffo
cafi pra-
fopra
lo fterTo
fondamentale:
tici
maggior parte
armonia
cadenza
voglia
e che in genere
dall'
za
TRATTATO
DI MUSICA.
tij
za nel luogo fuddetto . Quello batta , ed avanza per la mia ragione , da cui fon perfuafo , e convinco cio che 1' accento lungo ne' due luoghi indicati proceda dalla forza della cadenza, di cui quello il luogo naturale. Si voglia poi , o no la cadenza dal Compofitore , retta non ottante 1' accento
lungo ne' due luoghi fuddetti , come indipendente dall'arbitrio umano, dalle note, e dalle fillabe Il pi fi , che mi noto abbaftanza il pregiudizio contratto dal lungo ufo della battuta , per cui una Orcheftra intiera per lo pi fi accorda nelF accentare, o fia percuotere con maggior forza la prima nota di ciafcun quarto del tempo ordinario , e molto pi le due note del battere, e levare del tempo alla breve , perch o cos fi vede batter la mifura dal direttore della Orcheftra, o cos ciafcuno batte da f o co *i piede, o con la mente. E per formato , e prevenuto 1' animo dal coftume di fentire in que' luoghi una nota pi forte, e in apparenza
.
va cercando ragione
di
ci
che altro
non ufo, e pregiudizio. Lo fo benifmo , ma ci non nella mia opinione. Il fatto fi , che indipendentemente da coftume muficale ho oflervato pi volte io fteflb i balli popolari , e contadinetchi
diretti
(
da un
Cembalo
,
Strumento
)
fi
com'
ella fa
lenza
mono
e che
fi
fuona
a
tratta
dalla
mano
percufloni
percufifioni maggiori , e ; efattifiima alle due mibrevi; relazione lunghe, e ire muficali di tempo alla breve, e di tri poi a ; le percuflioni maggiori fempre nel principio della mifura relativa. Giacch tal occafione qui, e
Tre
cofe
ho rilevato ad evidenza
minori equivalenti
frequente, ella Sig. Conte non la perda, e offervi; avr maEffendo io convinto da un fatco . di natura, e perfuafo, che in eguali circofanze lo fletto debba fuccedere appreflb qualunque Nazione , devo credere alla mia ragione appoggiata , e
in
villa
provata da un fatto, che mi libera da qualunque fofpetto di pregiudizio. Tuttoci refta mirabilmente confermato dalla natura delle note d-ifcordanti. Quelle note rifpetto all' armonia non fono n confonanti, n diilonanti.
dell'
Non
confonanti, perch
in
niun
modo
,
armonia
vuoi
di-
accompagnamento confonante di terza quinta re, che non fono n in terza, n in quinta, n
damentale Non diffamanti perch febben le negF intervalli di nona , undecima terzadeciraa
.
ottava
fi
quartadecima
quali
9
tutti fono intervalli delle diffonanze, e per comuni alle note difcordanti
e alle diffonanti;
verfo dalla
nondimeno la loro natura, e il loro maneggio ben dinatura , e maneggio delle note diffonanti . Perch quefte devono
,
apparecchi arfi
al loro ufo
e rifolverfi
_,
quelle
,
fi
e difendenti
accompagnamento lddetto
congiunte
,
di terza,
quali
devono
eifer
come
loro
principio
loro
fcheletro
(
quafi
u8
(
TR^TT^TO
il
DI MUSICA*
)
.
Seconda
di cui
mufcale abbiano
fuori
1'
un follecifmo mufcale.
dente
della
.
La
ridotta a battuta in
modo, che
ottava
fi
||g||g|||
-e-
E TL
IX
H
.
xr
In quefto efempio , eh' di prima femplicit , e per efemplare della deduzione di modi infiniti, . chiaro non eflervi cadenza alcuna , perch il Baffo . una fola nota, e prima bafe coftante E* chiara, che le note della fcala fottofegnate fono 1' accompagnamento confenante di Cfolfaut 1 prima bafe, e fono tutte nel principio, e nel mezzo della battuta. E 1' anchiaro ( e convengo con la intelligenza, e pratica univerfale ) che
teporre
,
il
pofporre per
un quarto
le
fuddette
note fottofegnate
un.
follecifmo mufcale
Ma
battuta
^m
,
errore
errore.
wr. *-&-*
(
n
'
^s:
,
fia
dimoftrata
,
per natura di
cio
;
e quefte
c
effendo
dedotte
delie
dal
prin
%
"CE
q[ (v^lr-^l ^n
il
qUi
cipio
primo affoluto
w
v /i
avm:
t\ (\
avitvr.
*
principio pruno
tv
le
t\
Ma
cadenze
^nr
in Cfolfaut per in
z^
note fuperiori acuquali s' inconi
ridotta
a temfcala
natura.
Da
te fottofegnate,
reflano
li
trano identicamente
po
TRATTATO
p
'Ordinario
>
D MUSICA.
ii$
m
e
.
mw
rzn
tt
04
-La
pr*
va chiara aggiungendo
le
note fottratte
B^E
Si
i
P2
.
PC f'f'IfN
'I
Dunque la veriiTima regola di porre nel fecondo , e quarto luogo, fa quarto della battuta le note difcordanti procede dal principio primo afibl'to delle cadenze in Cfolfaut , quale per intrinfeca natura deve tro varfi nel primo, e terzo luogo, o fa quarto della battuta. Ma ci fuccede in forza della cadenza Dunque concludo di nuovo , che 1' accento lungo ne' due luoghi fuddetti procede dalla forza della cadenza nulla importando , che fia efpreffa, o no , perch prima intenzione di natura, che debba effervi , e che quelli fiano i fuoi luoghi . Sono infinite le deduzioni da quello efemplare > come principio primo, e importano un trat:
tato
cati
pratico intiero.
Ma
,
io
intendo di
piti
.
ftabilire
principj
primi efemplif-
quanto bifogna
.
e nulla
fapendo quanto
la
ella fappia
da
traccia delle
perch
fi
pu
dire
un corollario
della
ne
nei
Se
le
non
fecondo, e quarto luogo della battuta b perch devono efier chiufe dalle note dell' accompagnamento confonante y quali devono avere il pri-
mo
e terzo
dunque
fll
ragguaglio
potranno
ufari
molto
Lm-^A-kB^u^AJ
ne*
gli
ottavi
^p-jjfr
di
meriti
~ j G
, ,
dilatarlo*
il
le
in maggior reJln%ione quanto fi vuole y in maggio? - ne di Me%a battuta non mai ^ e lanote difcordanti . Pu aver qualche
_,
ec.
In
fomma
battuta
'
ecce*
120
R^TT^TO
DI MUSICA.
<
eccezione nfpetto a que' tali modi di efpreffione muficale , i quali fono familiari al guflo corrente, in cui non fi fa fcrupolo di porre per foftanza ci, eh' modo della foflanza vuol dire in cambio delle note fon; damentajjL della cantilena i modi di buon gufto dedotti dalle note medefime. Neil ufo di tali modi s' incontreranno beniffimo le note difeordanti nel principio, e nel mezzo della battuta. effendo quella pi che altro una licenza poetica del fecolo corrente nulla pregiudica alla verit , del Canone fuddetto. La quinta confeguenza , che nafee dalle tre note dell' efempio , e la deduzione delle chiavi muficali di Ffaut 30 ^0 , Cfolg fauc Gfolreut. Di Ffaut per i Baffi. rr\ XI Di Cfolfaut , per i Tenori , Con- < ^" " 'f)'
Ma
"
S
**
V
,
traiti,
---<-~-^~
'f
natue
la
IH
q\U w
jfi
Flauti
di
ec.
,
rali
grave
del
,
relazione
tale
eflenfione
*
,. r
tfi
oia
e- appreno dell; voce umana iV .__ fono ilw appreffo a poco : ^^ che vuol dire in duodecupla. Il di pi nella voce umana raro; negli frumenti la eftenfione maggiore in grave, e molto piti in acuto , ma con poco buon effetto Paffo di volo per quelle materialit muficali , ballandomi aver indicato il loro principio nelle tre note fuddette principio abbondantiffimo , perch , com' ella fin' ora ha veduto da , quello procede quafi tutto il formale e il materiale ,
. :
m
g
}
andar
Gli eftremi
e
acuto.
mezzo
nella
to-
noftra mufica
'
Ma
della
fcale
converr
ben adagio
s
nelle
1 U2&
eia "ve
alle chiavi
fuddette, intefe
come modi"
nel noftro
.
fe nfo
moderno, come
Greci
Capitolo feguente. La fella, e ultima confeguenza la forgente cromatico , enarmonico , chiaramente indicata
flituito il
biiogno lar
tal
efempio
natura di quelli due generi in foftanza la infpefiazione della icala diatonica comune e infpeffazione vuol dire interpoli; zione di altre note tra le date note della fcala fuddetta Con ci certamente fi viene a mfpeffare la fcala perch non pu mai fuccedere , f , non aggiungendo alla fcala quelle tali note, che dividano li tuoni, e fenaturali della fcala in ragioni minori 1 Il luogo di tale infpeffaD xione appreffo 1 Greci era aflegnato per legge- ed era il luogo del femituono ovunque fi trova nella fcala diatonica comune Il confine della lipeffazione era riabilito da un Tetracordo, o Ila quarta , si materialniente nfpetto alle quattro note commenti il tetracordo . s formai. . .
Jqnanze muficali
La
delle
dif-
men-
7
mente
la
ili
poflbili
Per
li
tre
luoghi
dei-
comune erano
feguenti
Semit:
il
-VcW:
fi
acacWaeTr
"
Se
,
il
ni
un
per fcala
) ;
formava da due femituoper falro , e non minore triemituono indivifbile ( una terza come afcendendo discend endo , e fi adoprva nella cantilena s
,
tetracordo
Tetracordi del
genere cro-
,_
~Z
.Sterni*-'
,,
wtrrm
matico
tncmi:
semit-:,'
Setnit:
Se il genere era enarmonico , il tetracordo fi formava dalla divifonc del femituono maggiore in due femituoni , e da un dicono parimenti indivifibile ( da una terza maggiore per folto, e non per fcala ) ; e fi cantava egualmente afcendendo, e difcendendo.
enarmonico
mmm
Semit; n\aa:
%iuiso
e
li
,
^m:
Li femituoni
giore del
di
le
divifioni
del
,
feniituono
e
magfta-
genere
effetti
enarmonico,
le
relativi
triemituoni
ditoni erano
diverfe ragioni, o
forme,
dagenere di mufica erano particolari , letto ho Tuttoci gli effetti prodotti dalla mufica del genere diatonico . nel Zarlino , uomo ragionevole ? e diligente raccoglitore delle cofe antiche. Qual fia fiata la cagione di divider la fcala in tanti Tetracordi,
biliti
Gli
di
tal
femituono maggiore / di moltiplicar i femituoni per formar il genere cromatico ; di divider il femituono magio non la fo . Se poi mi fi dogiore per formar il genere enarmonico
quali per legge comincino dal
,
manda
le
in
fia
poflibile la
infpeffazione della
,
fcala diatonica
e
,
e melodia,
,
e-
fi
ano
cantilene
de'
due
generi
cromatico
dall'
enar-
monico,
La
le tre
fcala
diatonica
dell'
comune dedotta
fia
armonia
del-
note
efempio 3
pofta
Lui
.il ..i
.
confronto del-
XP
le
f
le
note
C
ratificali
dell'
efempio 4.
*'
Scala diatonica
comune
iti
D u
TVXO kfe
jobbfea. 2T TT6^
'
&S?mjjio<2<
dunque riportando
L,
<-
"'
. .
fari
inf,/r
r,r
trova
la
quinta
pitti
t
"^ *Go
^--
'
el
ITat'
^la ,*
poffiLe
'
Data
tale
di
quefte note
infpeflata
la
melodia
e Gfolreut
Vi
la fefqui-
b?ftf
'fi iia
KW*
aVe
il' nell
.
Q-U1 fono i due femituoni,minore tra Gfolreut Zrrrr ma g8 io ^ tra Gfolreut <%, e Aiamir! quinta UJUUi , o fia mj nore tra A ~* na terza minore > AlamilamiT""" '* eltremi
^foS a fondata
fono in quarta. Dunque formate-mi- tetra genere cromatico, ed^ f0rmat J da fia Cantilena - ^ quando
fatffKffl^
>
armonia
r
la
'
quale
principio
primo Perch f dall' armonia fi dedotta la egualmente dall' armonia fi deve dedurre a fLin|ffazion"
intnnfeca
al
in ogni
modo
effer
fftema
ucfta
>
Sdipen P ki il tetracordo cromalo Tuddtto con tot Ie feVera ma gfck Creine io non ? > ^! ? in do ff n mai dat 3d ,ntendre Che BH etichi tetracordi de' ' te generi?ftdd tri" Cr 0ma UCO annomeo, fiano dedotti per neceffit di minerai principio. k Sono dedotta arbitrariamente, e
S
J2*A
\9 a flf urconT Z1 m L
mOQ
Ch d
p n
^>
.
'.
come da andamento,
ipb^n
e prin i>io
SL
nulla pi
Mi
fpiego
con
la
pr.
T Rv4TT\ATO DI
prova . Sa fua armonia , ftrati numeri
;
.
tisica:
J
122
e
fia
tetracordo
e
diatonico
diatonica
modulazione naturale
fcala
,.
TTre-^
n !Z
ridotto alla
i
fecondo Sar
dimo-
della
%
Dunque
faut
,
rr2T:
mam
Baffo fondamenta- ^IH-T \
le di
'
la
modulazione
(
in Cfol-
ed formato
come
"
'
'*
prima bafe
^'
Cfolfaut
.
e^2
edi
fi
dice praticamente )
il
tuono
ragguaglio
il
tetracon
diatonico
gii
1 *:
a
Baffo fondamentale di
ii
prima bafe
e. sa mw* - 21
di
.
TT
e far formato
il
tuono
tonico,
E
1
oko-HzO;
'
Ometto per
,
ora
fi
il
tetracordo dia-
accidentale
efaminar a parte ),
r cer
!
dula-
o, che li due tetracordi fuddetti nella loro mozione confervano efattamente la natura del tuono di
f
faut. La cofa chiara, perch le prime Cfolfaut elfendo le tre note dell' efempio 50 3 , qualunque di' quefte fi formar cadenza fi far in H' , V natura di Cfolfaut ; e folamente non fi potr formar cadenza armonica in Gfofreut " * perch. di quefta
Cfol-
ball
ar-
moniche
di
i^
'
^n
4^
(J
ter.
non
.,
nota
la
LZI "
vi
U W
nella
fcala diatonica
la
nota
relativa
effer,
^\ W 1
\
quale
Dlafolr
per formar
cio
con
-o
-e-
za maggiore
Stabiliti
.li
1
come
vi
in
Ffaut.
di
aI
-
_
due tetracor,
5
In TZ fucceffiva, o V fe
l
Ffaut,. relativi
morm.
ff
neccflita fia
modulazione , che non per arbitrio congiunta a due tuoni fuddetti. Secondo le cofe
di
f.
<F
&
a'
la
poffibile
relazione di ar-
ma
per
Q,
2.
mo-
124
ico
TR^TT^ATO
efier poflbile,
f
J>1
MUSICA.
,
non
o fia modulazione in tal fennon il paffaggio della prima bafe di terza magprima baie di terza minore ; cio da Cfolfaut in
Alamir, da Ffaut in Dlafolr . Perch cjuefte due note fono neceflariamente tra loro congiunte , e lo fono in s fatto modo , che data F una s* intende F altra , come fi fatto vedere a fuo luogo Indi la pratica mufcale ha dedotto le fcale tra loro relative di terza maggiore , e di terza minore , comuni gli accidenti , delle quali fono lgni che o non vi fono , o vi fono in chiave Data la icala di Cfolfaut, niun accidente vi in chiave - Egualmente nella fcala di Alamir, perdi' la fua relativa di terza minore. Data la fcala di Ffaut, f vi
. .
in chiave
il
fa
molle
vi far egualmente in
ec.
Dlafolr
perch' la
fua
1'
,
relativa di terza
minore
Ma
dotto
il
tetracordo
cromatico
dal
tetracordo diatonico
di
Cfolfaut
armona fucceflva , o fia la modulazione del tetracordo cromatico efca dalla natura del tuono di Cfolfaut, e proponga il tuono in Dlafolr terza minore , che in niun modo appartiene a Cfolfaut , ma bens a Ffaut , come fuo relativo di terza minore ? Ecco il Tetracordo cromatico dedotto dal Tetracordo diatonico di Cfolfaut.
Q m O g
Cn atonico
<)Q Q
^:=
'
e aromatico
'
35
jj
o
-e-
H
^a
.
Quando fi aggiunga il Cfolfaut, chiaro , che il Baffo fonda mentale Alamir diventa prima bafe di terza maggiore, e propone la ca
denza armonica in Dlafolr
If:
tZZDZ
Lo
TR^TT^fTO DI MUSICA.
Lo
fteffo
125
diatonico
di
fuccede nel
Tetracordo
"e
&
Ffaut. ftir9-
o " ^tA
*
Il Baffo fondamentale propo* cadenza armonica in Gfolreut minore , che in niun modo ap=
ne
la
terza
partie-
ffiatonico
c/imrnatico
come
re.
(t^t
m
ne a Ffaut
ma
bens a Bf
fuo relativo di
terza maggio-
ir
&
U
^certamente cofa mi fi poffa rifpondere , fenonchgli antichi Io non fo .' s perch 1' armonia equitem... 1 anno intefa in quello modo Greci non poranea ( almeno fecondo la comune opinione ) non era tra loro in ufo, o perch non cognita , o perch non voluta ; s perch anno fuppofto che da minimi intervalli muficali fi compongano i maflmi , e in tal iuppofizione avevano arbitrio di dividere, e fuddividere a talento F intervaleh' il femituono maggiore , o moltiplicarlo fotto nulla Ma conclude, f quefto , o altro mi fi rifponda . forma. altra armonia equitemporanea ( e in confeguenza la fuccefliva ) voluta dalia natura ; li minimi intervalli procedono da maffimi , e fono propofizion dimoftrate . Dunque o per arbitrio , o per falfo fuppofto fi fono dedotti nei tal modo, e nel tal luogo dagli antichi Greci li due generi croma-
lo
minimo diatonico,
tico
enarmonico
perch
il
alla natura
del fuo
principio, e fi veduto; lo fteffo fi vedr dell' enarmonico. Sia ora porto all' efame il tetracordo cromatico del prefente fiftema, dedotto necerTari amente nel tal modo, e nel tal luogo; e fia ridotto ali'
armonia fucceifiva , o
'
fia
modulazione afeendendo
e difeendendo
E:
r g_^^Q
&
Ojft
C $
=
-
ho
iz6
TR^TT\ATO DI
M USTICA
I ..
SS YiQUoairusurcL
.
Wt E
Il
*
ir
f
.
#3?
s
22eepaffa in Alamir terza mino-
nzt
rifultato parla
da
La modulazione
re.
Dunque
faut.
La
il tetracordo, e 1' armonia ottimamente, e neceixariamente congiunta. Dunque il vero tetracordo cromatico quello e per il modo, e per il luogo, e per natura, e per fiftema. Se poi incon-
intervalli coftituenti
non
la
s'
cromatico
la
di
tetracordo
colpa
.
non
mia/
cui
fiftema
la fua.
Greco.
verit,
Ma
o
fallita
prefente fiftema.
Parlo al tetracordo enarmonico , per la cui legittima deduzione neceliano ricordarne L efempio addotto nel capitolo' pi-imo per la produzio-
ne del
terzo-
fuono
,,
come
..
Neil* efempio
iuddetto- vi fono fegnati, tre intervalli in ragione fefquifefta e fono il fito, 1 ottavo, e il decimo. Appajono terze minori , ma non fono ; ed ivi ho dimoftrato, che fono minori della ffq.uiquinta o fia terza min,.
re della ragione
m
la
la
forma
della terza
intervalli
minore
42,35:
in nudei-
de' fuddetti
42, 36:
meri primi
7,6. Ho
fpiegato
armonica
fto intervallo
lino
^T-O
I
ftt?ft
^
,
..
ne' quali
Si.
non
ha.
luogo
1'
arbitrio
umano
ma
il
la
fola
fifco-armonica. natura
1
aggiunga
dunque
in
nota
muficale
termine
coftituente
il
comune
cifra
U*.
4; e quella nota aggiunta fi fegni con la diftinzione di Bf fegnato- eoa la cifra ^ Sar
.
Da*
l'aggiunzione di quella nota, trovo poffibile nella (cala iuddetta la compofizione di un tetracordo enarmonico j cio del femi tuono maggiore divifo in due femituoni minot , e di lui ditono o fa terza ,
^ ata
IV%
maS
;giore
in quelle note.
jj-EL^ft
&T
(0
forme
Ridotto per
il
2iao- 3^$i
^23(^LJ^ ^.^z,.
difendendo,
oUW^
32
all'
armonia
afcendendo, co
^H+lo- n
HBBBSHSBSSBBISBB!
lo7
21
ta
e*
E' chiara dal rifukato la formazione del tuono in Ffauc, di cui no* fondamentale relativa Gfolreut prima bafe di terza minore rifpetto alla
feconda fcala di Cfolfaut altrove dimoftrata portata in Ffaut . ridotto per moAJT
/>
11
!LgoO( ^jfeggf
'
>
quale
traf-
Q P 0^0
> i
,.Q,., W ^ 1J "
,
gBEln
tetracordo
Di
fatto
do di eenarmnico afcen
te a mifura,
non
f f..H.f
ft-
"fall.P
V;
ProfefTori
ammefli
aggiunto
alla
fperien-
za
che
,
un
fecondo
il
Violino
a di cui confronto
tintamente qon
la
I 5J,
effetto talmente
che
nulla pi.
La
fperienza
per
1*
ef.
128
f
effetto
R^TT^TO
)
DI MUSICA.
per quinta in acuto
pi fenfibiie
fu
inftituita
Il
fegno
equivale nel
trafporto al fegno
[^
frW fcfempre il noftro Val( eccettuato perch nella muficale iollecifmo vi un efempio lotti ) , non folo rifoluta non quale la fettiraa, nota del vi una Baffo feconda
Si opporr da' Componitori in genere
che in quello
difendendo per feraituono, coni' rifoluta la fteffa fettima della penultima nota; ma di pi afcende, eh' molto peggio, e contro ogni rego_
la muficale
Io aggiungo , nemmeno apparecchiata , e pure fta ottimaperch cos deve ftare dimoftrativamente , e tficamente . Di, moftrativamente , perch febben l'armonica feftupla eftenfione non ammet.
mente bene
oltre
~>
eh'
il
fuo confine
non per
progredire
che
1
'
il
fiftema
1
armonico
rilpetto
alla fua,
natura
non
poffa
ad 7
f la
ad 8
ec.
Anzi da quefto
in precifione
1
dimoftrativa
procede
che
rifulta
di
la fua
perfezione, perch
li
come
il
la feftupla
dupla, e
1
fuoi
,
mezzi, cos
feftu-
pla eftenfione
la
eftenfione
oltre-
paffa
rifulta
genere
enarmonico
il
che
evidente
nell'
efem-
pio fteftb. Fifcamente , perch date in armonia quefte note, dico j che comparate in qualunque modo tra loro , fi avr fem5 pre terzo mono Gllreut , eh il Baffo armonico fondamentale
Dunque una tal fettima ceninante , non Dunque non ha bifogno di effer apparecchiata, n
.
ifTonante.
di
effer rifoluta;
fia
pu
e-
giufta
ftar
mal-
T R^TTJITO DI
dualmente bene
to
, .
MUSICA.
Perci nelle
119
manna,
la
ne
2,
f~*\
'ilei
Y
MI
Trombe
,
da
fia
Corni da
ta
caccia
(
dove
-,
per
i
natura vi
Profeffori
no-
fuddetta
la
balla
)
,
che
rifpetti-
vi
gio
quando
bi-
MI
cerchino
di
jfc
^
1=
non dev*
cuno
fogni;
ufar
quello paffag-
ftu$m
altrimenti
farebbe
To, che pretender con F arte noftra di correggere la Il meglio fi , che appreffo fificoarmonica natura Alla a poco fi fa lo fleffo dalla pratica comune equinta nota del tuono, che formi cadenza armonica con la nota principale del tuono , fi d la fettima fenz' apparecchiarla,. Nelle cadenze finali ufo quafi generale dell' accorra pagnamento organico di aggiunger la fettima alla nota, che propone la caRegala non vi , anzi contro la regola, perch tal fettima denza finale non apparecchiata . Ma la natura ha pi forza dell' arte Il piccolo divario , che vi tra Ffaut naturale , e Ffaut divifore armonico della quarta
.
-. . .
oj
|/Qr'^
,
l ,
cnva
--
non
e
1
balta a
cambiar
reit
armonia,
pi
dalla
a-t'-moruxo
orecchia
,
confor-
"~
vinta
perfuafa
za
tre
e dall' ottimo
,
effetto
de'
termini
armonicamente
difpofli
- che
jsj
quarto termine folo , eh' il Ffaut naturale rima, qual effendo molto proffmo al vero fuddetto , nulla , o poco di (turba f ottimo effetto
aggiunto
per
fet*
sLm
ne viene
che ad onta
di
pu
quando
fi
voglia
quello Baffo
della
ottimo in
fleffo )
non
della fcala
prima armonica
>
ma
Tot*
TRtATT^TO DI MUSICA. 130 Torno al Tetracordo Enarmonico, e dico, che queflo come voluto dalla natura del tuono, e dall' armonico fiftema
quello n per natura, n per fiftema
io
li
'
il
.
poffibiie
non
ci
f in
qual'modo
fiano riducibili
a regolata armonia, e a formazione di relativo al mono principale. Quando manchi tal condizione, dico, che fono formati per arbitrio, e non per necefiaria ragione.
non
Ora
vengo
alle
due
ultime
difTonanze
dell'
efempio
muficale
m& be-
neceflario premettere
della
.
)
il
la
interazione
.
fcala
diatonica
tal
prefente fiftema
Replico
per
bis
fogno
1'
ttQ^c o^k-s-^-a
Dico , che la diffonanza di duodecima formata da Gfolreut nanza del genere cromatico. Perch f il tetracordo cromatico ,
diffo-
far
dunque
la
diffonanza
II
Dunque
la dif-
e del
genere cro-rQ
fW^r
Dico , che
la
difibnanza di quartadecima
fia
fettima formata da Bf
dif.
fonan-
TR^TT^TO
fonanza del genere enarmonico
.
DI MUSICA.
f
il
131
Perch
j; ar l
tetracordo enarmonico ,
xpgpgr
j
^
io7 d
<ft
**
^^Tp-lL
f
'
!-
^ ^ un Ue \ z q UO go naturale.
diffonanza
il
fuo
13 y
,
-U^-
e
y
'
'
wi
Dunque
il
lo^ {) confeguenza^ ^, ^ ^ ^ femituono minimo , la di cui forma i ^- Q] 9 r ! ^ 35, 3 <5, del genere enarmonico. In quefto efempio fi vede il cafo, in cui la fettima
la
diffonanza
e in
P7U35'
r
fl
I
'
Il
>
rifolve
fopra la
fteffa
fa
fa
rifolve nella
il
fettima confocircolare
nante
dell'
Lo
fa,
di
fottopofto Cfolfaut. In
rende
fcala
praticamente
diatonica
chiara la
natura
all'
armonico
fiftema
La
comune
ridotta
armonia
*G
(
come
fi
veduto
.
;
Fe=s
S 31 H n
.
^22=
3X
Quefta fcala , come afcendente , va ottimamente fecondo la natura deir armonia fucceflva Perch febben nella fefta , e nella fettima nota del
Baffo fondamentale vi
ci
fia
la
cattiva
relazione
,
del tritono,'*! 3l
ma
come ottimezzo armonico Gfolreut al mezzo aritmetico Ffaut Perch Ffaut effendo il mezzo imperfetto, Gfolreut il mezzo
non
del
ottante
non pu
negarfi
la fuccefone
perfetto
il
voluto con
nell'
,
tal
chiarezza
f
tal
ci refta
da dubitare
dalla
pro-
molto pi
alla
armonico fiftema
mokiplicit
la
dove
alla
fa
,
in genere
il
confonanza.
Ma
fcala ftef-
come
difcendente
>
va male per la fteffa ragione , perch fi trova il che nel difcendere diventa primo, e Ffaut, che di-
ven
Iglfc
TR^TT\ATQ DI MUSICA..
dai.
venta fecondo..
pafTaggio
natura armoni7,
m
;
Ora
~
perfetto
air imperfetto
tal
non
voluto
la.
dalla
fua.
inten-
ione
e f
compofitori ufaranno
..
pafTaggio,
commet-
teranno errore
quello.:
mi domandare
come mai
poffa darfi
fuddetta ,. la quale finalmente una diche deve darfi per neeeflit d principio. Se il fiftema armonico a priori , deve afcender la fcal , e non diicendere , perch, i progreiTb armonico per natura di principio dai grave all' acuto Si trovar dunque tutta, la. perfezione afcendendo / fi trovar fegno d' imperfezione difendendo Ma quando alla fcata fuddetta vi fi aggiunga Lkfa*. eh' l'aggiunto al fiftema enarmonico ,..' ed il voluto dalla natura fifico-armonica negli finimenti pi volte mentovati Trombe Corni di caccia ec , non folo fi toglie qualunque inconveniente ma nel Baffo fondamentale fifico-arnionico- rifulta. la natura circolare/. Ecco F
inconveniente nella
.
raoftrazione
Io
le
rifpondo
..
,.,
,.
,.
elempiio.
mi ^n
e-
m En
la-..
n
xz
..
W7
e-
u
il
oo
Baffo
fi
7:
-e
e-
IX
u
e quella.
retrogrado
Dunque- difcendendo
natura, circolare
la
fcala,.
rivolge
in
f fteflbj
fuddetta fi vede di nuovo il cafo, in, cut. quartadecima , o fia fettima maggiore ri.folve rigorofamente:: prima bafe ,, come, rifolvonov tutte le. altre, difibnanze r;
;Z
fegno:
5
manifeftirTimo- della
fiftema.
,,
,,
univerfal'
perfezione-
deli
armonico
la.
offervata
fiftemi
iua natura
,.
dedotti
ficch
un, folo,
fiftema.
univerfale
di fting.ua.
gir
altri'
due- generi
Mi. fpiego,
fin
e la
ipiegazione.
fi
qui
detto,.
il
Nel terzo Capitolo fi confine della progrefiione armonica dentro la feftupl'a ,, e nulla pi
tre.
fiftemi'
...
dimo-ftrato
.
ci
f ftabilifce
altri,
fiftema perfetto,, e u-
ftiverfale % eh'
diatonico
a differenza degli
due fittemi
Croma-.
tico
TRJfTT\ATO DI MUSICA.
teo,
i^
Enarmonico, imperfetti,
particolari
La
perfezione, e univerfa
lit del
tica
genere diatonico a confronto degli altri due fi fa evidente in praquando appunto de' tre generi fi faccia un folo fiftema . Perch ri-
I* armonia del tuono principale delefier f non del genere diatonico condev' n la Compofizione non pu fonante, cio di terza, quinta, ottava, e nulla pi . Da ci ne viene, che qualunque nota, che fia principio, e fine di compofizione ; qualunque ultima nota di cadenza intermedia , che formi compimento di fenfo muficale* qualunque nota , che coftrtuifca tuono relativo al tuono prin-
cipale,-
fi
voglia armonia
.
quale avendo la fu a forma in 7 , e per ri, manendo efclula dalla feftupla, non pu , n deve aver luogo in alcuna Potr aver luogo nella .delle note fpraffegnate , bench fia. confonante .
prima
in
delle
due note,
le
armonica
come
lo
ha
a-
Ma
verlo
Ffaut, eh'
in
1'
la
venalmente
qualunque calo. Rifpetto al fiftema difonante univerfale armonia fondamentale, fopra cui fi reggono, le difionanze fempre diatonica non eifendovi n potendo efervi cafo alcuno, in cui fi trovi diftbnanza fondata fu altra armonia , che di terza , quinta ottava.. Ecco dunque ad evidenza {piegato in pratica ci,, che fi voluchiaro, che
:
pla,
.fico
come periodo, e compimento* della eftenfione integrale del fiftema fiarmonico.. Quando de' tre fiftemi fi faccia un folo fiftema, fi trova
,
e dimoftrativamenie
pla nel
ilio
praticamente
feftupla
che
il
centro
s
,.
e dalla
nella fua
perfetto,
X
ed
.
univerfale in
altri
fatto-
modo, che
,
fenza quello
folo fiftema
fi
gli
fiftemi.. Si
trova
che
il
diatonico
,
regge da
le,,
fumeiente a f fteffoy e
fi
per
dagli antichi
I-
della fua natura, fi vuole a tutto rigore legittima con.e* coftituzione.. Si trova finalmente che il di pi bens feguenza di quello antecedente,, ma non mai neceffaria^ perch finalmentaliani, e
ufa
da noi quando
.te tutto
il
di
pi bens
modo
,
diverfo di
fempre
la
armonia
dedotta
ma non
gi fo-
ftanza diverfa..
Come
foftanza
dalla feftupla
fenza
mai poffibile n dimoftradvamente, n praticamente -di alterarla. Dunque con tutta- ragione refta dimoftrato, e, confermato nella feftupla il compimento, e periodo del finca- armonico fiftema- E qui finiico' il quar*
che
fia
to Capicolo,. che
ci
al
,,
pari
dell' altro
quafi
riufeito
im: trattato
'
Ma
in
arbitrio il
dividere ci
che L
<,
'
CA-
S
,
*34
CAPITOLO QUINTO.
De Medi,
a ftam Tuoni'rnujcali antichi,, e moderni*
Alla differenza delle chiavi mancali Scala diatonica cornane deducendofi
,
Ecclefiauica e mo ko pideHa Greca mufica antica diventa perci neceffario onefto capkolo in cui ner altro nulla ti pu effer di dimoftrativo, e poco di fifico Finche ho na vigato per ,1 mare, ho fatto
v.rla
k,
li
parte,
follane
tS
non
Tempre ftlada (icura per ben io paflare ad altro mare , eh' incognito a quanti fiamo fo cofa poffa accadermi , Non afpetti
mo
dovendo
Ma
fc
dunque
tolo quella franchezza, che nafte dalla^hcurezza della verit, veduto ne capitoli antecedenti Gradifca .
la
da
me
cafo prefente, in cui fapendo io il di Li pa tlolar tal reaTa matel*ia P '"te intereffanriffima mantimma ; ,. ( Tk ,? / entro nella medefima per obbedirla a tentone n h da U " CMt ia ricerca d^modr muGcali per Peti^\ di cui mezzo, e della Poetica orazione gli antichi Greci eccitavano e fedavano a talento- le paffioni dell' animo umanoe dall' altro fi il . confronto di queft, modi- antichi
mia obbedienza ne
nternarfl
folamente
VS
qu
ft
ella
ha
il
vero
facrifizio
deK
mJn
"Ttr*
co' noftri
aUama
n tratta !' e q eCeffino in ' P limo k,0S ? intender re, vLi^ figmficarfi cofa voglia cola fi fi 'r per la parola Modo, Il modo intefo nel fen<b
-
rSmgjf^
firali
rpluri,,;
oi al
W
? rehgiofe
GreC
fi
haraaVa C "
arinomi
di
Trp!
ma-
iiiLcivdiii,
. . metr0
HiuCco'-P^
rica
orione
J; o gravi
canti
!"
t ""* "T* 8
e
^. e a
alle8rC
F ^ mK
>
***?
,
il
canto del
nefte
b*>.
li
"
modi
.'
*>*
ec
erva li
<
11
tali
di
tali
&We * accenti
fuo
e
>
*
al
**
metro
relativi
tal
afcUn
'
f t t ffiL',*^
Sor
a
anrichi'
C " Ven,va
dividuare le
P recifame "^ adattato alla materia Quello quanto fo. aPpreff P * P? C0 riievare dI " e > e fi ^Ifa conve "S no P co P iil v P meno ) gli Storici ''e Se P' fl Prenda in forza della
'
V^'
m0d aTCVa a
e&
Cra
nome
eC -
!****,
Dot
>
cul
N.
&ddte
ftoria
di
circoftanze,
Ver
Lie
in-
il
an-
tiche
TR^TT^TO
tiene tra loro
,
DI MUSICA.
fi
13$
^
e molto pi le moderne
affatto
contraddicono
.
quel
eh'
peggio
mancano
la
,
monumenti,,
fia
5
ed efempj
che
t,
fi
vera, o
e
falla,
il
tichi,
che
Platone
per tutti
fanno
capo
Se
poi ella
mi domanda,
s.,
natura,
rifpondo con
franchezza che
ti
cafi
(
a
f
,
me
non
occorfi
fallo
de' quali
ne
riferir
fimo
del
dramma
che
fi
recitava in
Ancona
principio dell'
Atto
recitativo non.
accompagnato da altri finimenti, che dal Baffo, per cui tanto in noi Profeffori , quanto negli Afcoltanti fi dettava una tal, e tanta commozione di animo, che tutti fi guardavano in faccia f un 1' altro per la evidente mutazione di colore, che fi faceva in ciafeheduno di noi. L' effetto non
era di pianto
di
(
mi
ricordo beniffimo
che
le
ma
un certo rigore, e freddo nel fangue , che di fatto turbava 1' animo. Tredeci volte fi recit il dramma, e fempre fegu f effetto fteffo univerfalmente^ di che era fegno palpabile il fommo previo flenzio, con cui l* uditorio tutto fi apparecchiava a goderne F effetto Ero troppo giovane per aver avvertenza di confermare 1' efempio, ed ora me ne duole. Che il Compofitore ( bench uomo eccellente di quel tempo ) fapeffe per faenza, che ne doveva feguire quel tale effetto , io no '1 credo y ma credo bens , che come uomo di ottimo gufto , e di fommo giudicio eh' egli era, fia fiato condotto dal buon fenl e dalle parole, ed abbia in quel punto incontrato accidentalmente la verit di natura E quindi conchiudo, che f fi d il principio della commozione , non vi ragione in contrario
. .
movimenti
di
Il fatto , che in picper poco tempo molte volte da' Compofitori s' incontal
za
quando
e
di
non vi regola, n faene molto meno di contiper qualche tempo notabile ,* e quello
forte.
fi
Ma
vuole
Rifpetto
noftri
fi
altro
,
nome
riefee
li
chiamiamo
per lo
ftef-
Tuoni
bench
non
e
fo intorno al loro
numero. La
comune,
ufo
Ecclefiaftico, a
cui fervono in genere, gli fta bili fee otto. Zarlino ha pretefo , che fiano dodeci. Altri hanno pretefo altrimenti. Ma il loro numero nulla importa al prefente bifogno bafta , che fi fappia la loro formazione , e natu
comune,
,
considearit-
armonica, e
metica
e nella diverfit
qual diverfit
fca-
, ,
13$
(cra,
TR^TT^TO
Si
DI
MUSICA
le
da note divelle*
fono
ftabilite
dunque
armonicamente
CO.
aritmeticamente
in
quello
modo.
a.vm.
avr:
armi
( j
cl
afl m:
ca
SIS .n p-e~e
Lio-
Or
-W
SSZIZ-e-e-
xcn
con
IT
un e.
co.
anim;
Si fono
(
riempite tutte
g' intervalli
)
,
della fcala
diatonica
fi
comune
e a ragguaglio
,
fono ftabi-
Jiti
con lo
,
fteflb
quattro armonici
o fiano auten-
le cantilene,
e regole per , , o fiano piagali . cadenze rifpettive, coficch dalla cantilena, e dalla cadenza fi conofce ciafcun tuono. Quella la foftanza de' noftri modi, o tuoni. Bench poi io abbia trovato anneffo 1' addiettivo di Dorio al primo
tici
quattro aritmetici
e
Vi fono poi
leggi
tuono, atto
pofrigio
io
al
fia
agli
affetti
gravi dell'
di
animo ;
al
d'
Ipodorio
ad
,
al
fecondo
1'
atto
d'
a rallegrare lo fpirito
Frigio
terzo
atto
eccitar
ella
,
ira
I-
quarto
reftato
pu credere
che quelli
,
che
non
perfuafo
affatto
noftri
modi
nuli'
e fon
perfuafo di pi
che la
loro istituzione
non fia la pi legittima . Perch in fuppofizione , che fi voglia divider la ottava armonicamente, e aritmeticamente , la divifione
la iftituita,
non
ma
quella,
rn apm: o
in quefto
aKItm: o-
a rrocr
Cosi
divifa la ftefla ottava
:
non mai
modo
perch la divifione non cade fopra la ftefla ottava ma fopra due ottave diverfe . Si dir , che nuli' altro fi voluto nella iftituzione , fenon il trafporto
della quarta acuta ru
XI "ero
n=
tu
fa
quinta,
,
ljf
Indi la diverfit
^a
acuto
ZIISZ
*ri
diverfit della
,
ne fecondo
q-
la volont
della cantilena rifpetto a grave, e cadenza. Io rifponder , che va bee F arbitrio ; non va bene fecondo la nale
tura, e la ragione.
fi
TR^TT^TO
le cadenze.,
DI MUSICA.
fi
x^j
vuole*
chiaotle
no..
il
non
quello
le tre
B|
,
con
le
fue
ZI
relative
di terza
minore
porzione uic vo, che
fi
a fatto
F efame
geometrica
difcreta.,
TX
'"'-
no
le due ottave di Ffaut, e di Dlafolr non pofibproporzione j perch non poflbno efler divife fenoa
armonicamente
-^-
e-
oz:
erch J5m
",
.
non pu
efTer divifore
.
f: dovrbbe efier bf Ma que Gfolreut non pu efTer divifore", o fia mezzo aritmetico della ottava D, d, perch la fua terza maggiore, e la terza di Dlafolr mi-
fia
mezzo
xr TJ
nore per natura della fcala. nia nelle due note /TN
aritmetica, o fia plaga- ^37* Gfolreut forf della ftef.
Dunque
,
contrariet
e ripugnanza di
armo-
quali dovrebbero
le
,
formare
fia
la
cadenza
aritmetico eftremo Dlafolr Dunque li due tuoni fuddetti non fono divifibili, "QT v, S1J ^ few non armonicamente e per incapaci di altra cadenza , che di cadenza armonica . Dunque li due tuoni di Ffaut, e di Dlafolr non poflbno efler, fenon autentici
,
VT-q
Z Z
il
divifore
mezzo
.
&
natura di armonia
dell'
,,
Trovo, che le due ottave di Cfolfaut, e di Alamir fono riducibili a proporzione geometrica difcreta , perch fono capaci del mezzo armonico , e del mezzo aritmetico fecondo la natura dell' armonia rifpettiva ~Q* r>^ r>. EA chiaro . Dunque li due tuoni di Cfolfaut, e di Alamir poflbno efler autentici, e piagali,
Trovo
no
ra della
riducibili
0-
O-
le due ottave di Gfolreut, e d Elami non foproporzione geometrica difcreta , perch fecond la natuloro armonia non fono capaci , f non del mezzo aritmetico: .rv 0"" j perch Dlanon mai del mezzo armonico ni flr che per natura della Scala di ar-
finalmente, che
a
3-
vj.fore
pu
efler di*
la ftefla
natura di armonia
3%
di
ma
TR^TToiTO DI MUSICA.
^erza maggiore; e per non pu darli la cadenza armonica Bm nonpueflr divifore armonico della ottava
E,
ch
per-
la
di
lui
-fcala
mi tuono
_;
di un f-
i due tuoni di Gfolreut, e di Elami non poffon effer , fenon Cos >vedo diverfit intrinfeca nella iftituzione, e nel .rifili tato e cosi 1 tuoni fono otto realmente.. Ma tutto ci di pafTaggio, e torno all' intento primo, c% (a dire il vero non di ricercare , ma <f indovi) nare i modi antichi, di fpiegar i moderni, e compararli tra loro . Ma quanto fon noti, e fpiegabili i moderni, altrettanto, e molto pi. offendo ignoti gli antichi, iWa imponibile il loro confronto, e qui il capitolo dovrebbe ragionevolmente aver fine. Ma dovendo io continuarlo per obbedirla il di pi, che dir, far da me fedelmente diftinto nelle fue dalli, di ficurezza, di dubbio, e di opinione,. Premetto le cofe ficure. La prima di cjuefte , che li modi noftri moderni nulla han che fare co' modi antichi . Non mi faccio merito della prova, perch troppi fon quelli , che innanzi di me 1' hanno provato. Tuttavia il modo far differente, e fervir per condurmi a dir cofe di qualche importanza. Primieramente g' intervalli modi antichi fono affatto diverfr da' noitri: non dico tutti, ma in parte. Ariftide enumera fei modi con la preafione degl intervalli, cheli compongono. In ciafcun modo (a nulla fervendo il riportarli intieri , e co' loro nomi
Dunque
piagali.
dev'
effervi
il
narmonico
V
e-
Diefts
:
jj"^'
'q x%
emr;
sodia
li
*->-
enarmonica - 2&f* quefto Li m0cli no ** r * ^oncla " neJ^ a Tcala diatomc^ comune * n ann ' n o{r no avere tal intervallo a^noi afP r fatto ignoto, noi '""vgmum, inefeguibile . jji ~? e ~ per Li I1IUU1 O modi ami* antiC" "~*
efi
..
in
omnibus audienda
i
,
falli
( f
ve
n'
erano
e alla
Mufica: punto
facciamo fervire la profodia alla mufica, pi . Nella legge preferittafi dadi antichi di conservare a rigore nella mufica le filiabe lunghe , e brevi, era imponibile d vocalizzare , cio il protrarre una vocale col canto per pi tempo di quello importava la fillaba
)
convengono. Quefta una idea afmodi moderni, e dalla noftra mufica in genere,
non
la
mufica
alla
profodia,
Ma
ghiamo
me
Ma
. Noi per il contrario prolunvocali per pi battute, bench molte volte fiano brevi , codi amen, X di adoro ec.
le
mi
ricercar
rifpon-
TR*ATT^fTO DI MUSICA.
x^ 9
rfpondo, eh* poffibile in genere, in fpecie, in individuo, perch, come fi detto nel Capitolo antecedente, nel valore delle note unificali vi
il tutto il bifogno a tal effetto. Tuttavia necettario diftinguere . valor della fillaba fi prende a tutto rigore, o diferetivamente. Se a tutto fuor di dubbio , che una fillaba lunga deve valere il tempo doprigore
,,
n pi
meno
di
ragguaglio rigorofo
Cb
una
il
tempo doppio^
quella
il
doppio
di
una croma
ec.
Ammetto
la mufica
in.
profodia
del-
un verfo efametro
\j \j
rt
tempo
or-
dinaria
<&**
i^irnus
ooris
in Tripola
m^
9 23
,
fr&
'avmauiru.mq.uzca.no. vimu$ 'Jroi*^ %ui Con quelli due- elempj nuli' altro pretendo, le non di far vedere quat profpetto e qua! progreflo di note muficali rifulta in ciafeuno de' due
,.
t-p.
ttL
Ql
tempi
le note
fatto
al
Ma
modo
mi-
corrifpondano
rigorofamente
al fenfo
muficale a cafo>
gione di quanto
l
Greci, no
fi
'1
ma
co-
dovevano dillinguer in mufica le fillabe lunghe dalle brevi. Ma la mia opinione , che la mifura appretto Greci fotte prefa diferetivamente, e non a rigore. Se fono flati veri imitatori della natura , e f con la Poefia congiunta alla mufica
efier di
neceflit
doveva
affbluta ,
eccitavano, e fedavano le pafloni, forza, che abbiano avvertito a ci che fuccede nell' umano diicorfo . Quando quello fia congiunto a pattone
1'
t
,.
( a ragguaglio della paflione } maggior, e minore in fieflione di voce; maggior, e minor acume, e forza di tuono; maggior,
effetto naturale
e minor prolungamento
fone
s'
fi
di
parole, e fillabe ec. Nella efpreflione della pafche pi figntfica . quella ( e fenza flu,
delle altre
T
dio
ta
pone in maggior
,
villa
,
affrettandola
,
.
d' ira,
pro-
lungandola
(
di
meflizia ec.
)
Il
,
mufico Poetra-
vero Filolfo
dovendoli conformare
natura
doveva incon-
T40
trare cafi infiniti,
TR'tATT'^TO DI
ne' quali
le
filabe
MUSICA.
fi
lunghe
dovevano prolungare
le
brevi accorciare molto pi del: rigorofo valore naturale per ben efprimer la paflone ; e ci a confronto del valor naturale di quelle altre , che non
r f
non per
difporla
Dunque
,
era
neceffaria una
rnufica
fi
non una
rigorofa battuta.
In
tal
cafo la loro
raf*
fomigliava
difcrezione
al
,
,
Drammi
Italiani
fia
in cui la battuta a
..
accorge, che vi
la
battuta
Cos dev'
,
effsr
certamente
deve imitare
in cui
per coftante che fia , non , n pu efler regolato dalla eguaglianza il fuo moto, che per intrinfeca matura ineguale ^ Dunque niuna ferie di battute eguali pu corrifpondere a- tale idea * anzi non pu corrifponder nemmeno la mutazione della battuta di tempo ordinario in tripola, o per lo/ contrario perch nella diverfit de' tempi vi fempre' la eguaglianza de' moti coftitutivi de' tempi Nella femplice narrazione pu aver luogo la eguaglianza de' moti , e in confeguenza la battuta a rigore Ma s' vera la propofizione , che per muover altrui biigna efier moffo in f fteffo , (ed io la tengo per vera ) poche faranno le narrazioni , che fecondo natura poffano efler regolate da moto eguale,, perch poche fono le affatto efenti da qualunque paflone Mi conferma poi nella mia opinione 1' oflervare, che la mifura difcre,.
tiva
non
folo
al
ma
anzi aju-
..
dato in ratifica
il dattilo-ri sorofo
I
\J
U
a confronto del diferetivo
Lf
L /\ Q- -^-ftKar^ava.-
'barbara.
)
la
prima
fillaba
del
il
diferetivo
e lo fteffo
fi
dica delie
due brevi
fia
valore
delle fillabe
nel fecondo
d' imitar
modo , che nel primo Indi comodo infinito al mufico Poeta con fomma facilit la natura E f noi , propoftoci lo fleflb fine cos faremmo, perch vogliamo credere, che i Greci abbian fatto altrimenti ? Fin qui non intendo di aver deviato dal propofito , eh' il confronto de' modi antichi co' noftri moderni , perch' eflendo infeparabile il confronto dalla ricerca di quella tal mufica , che coftituiva i modi antigeni , quanto ho detto , e far per dire , apparterr fempre all' intento Queft avvertenza diventa neceffaria, perch nel confronto io mi lafciar condurre dalla natura , e dalla ragione fin dove arrivar a comprendere 1* una e V altra. Star all' argomento nella foilanza non vi ftar forf- nelF
.
*-.
rdine.
Ma
innanzi.
noftri
modi moderni
congiunta
1'
ta dal concerto di
TR<ATT^TO DI MUSICA.
.
141
Pure mi nota per buona forte Ella fa, eh' io non fon uomo erudito la difputa famoia , f gli antichi eonofceffero , e trattaffero 1' armonia intefa nel noflro fenfoy ma non mi nota la decifione. In. tal cal forza ricorrere alla fonte comune, eh' la natura . La fpecie umana la
fono le fleffe. Nulla importando nel noflro cafo la lo* relativa a' tempi , coflumi , leggi, educazione, modificazione ro diverfa bifog.no, che la radice fia la fretta , credo di badando al ec. , e governo
fletta,
le pafloni
e comune a' Gref fopra quello fondamento ficuro , feguente proporzione che avanzo la febben a' Greci fotte , fiata nota 1* armonia equitemporanea, non potevano, n dovevano tifarla ma unicamente dovevano fervirfi della canper ottenere 1' intento loro tilena a voce fola. Se 1' intento de' Greci era di eccitare non qualunque
e a noi
;.
commozione
no
in genere
ma
la tal
paffione in ifpecie
li
certo di certezza
,
pafione ha
fuoi moti
le
particolari
il
fuo tuo-
particolare di voce.
due
-
tra
loro
opporle pag-
moto moto
allegrezza, e la meflizia L' allegrezza ha il fuo tuono di voce intenfo, e acuto. La meflizia ha il (uo e ci in genere tardo, e il tuono di voce rimetto, e grave ragguaglio del grado minore , o maggiore della rifpettiva paffione ( finch fla ne' fuoi confini, e nella fua natura) fi altera relativamente moto, e voce. Quello quanto fuccede in natura, e ciafeun di noi conofee a prolioni
pi univerfali,
1'
veloce
il
va
in f fletto tal
(
verit,
quando
vi rifletta.
Ora dico
io,
come mai pu
fecondo natura ) che con 1' armonia di quattro voci , eflremi delle quali il Baffo come grave, il foprano come acuto, riefea di concitare intieramente all' allegrezza, quando vi la oppofizione intrinfeca netla congiunzione dell' acuto col grave quello proprio della meflizia, quello dell' allegrezza? Ma fi dir , che vi il fupplemento nel moto* che a tal effetto fi dar veloce alla voce acuta . Va bene per una parte
darli
:
va male per
1'
intiero,
:
perch
il
moto,
voce particolare
,
la
propriet di
n la voce difgiunta dal moto. Quella, credo io , la cagione di ci, che pi. volte fuccede, quando da noi fi afeolta qualche eompofizione mufieale ben fatta, e ben
ciafeuna pafione
difgiunto dalla voce
efeguita
di
.
non
moto
Non
flefl
un principio
commozione
ma
progreffo e determi-
perch non ho mai provato , tengo che fia impoffibile quello tal progreffo, e quello compimento di effetto, per l'accennata ripugnanza che vi negli eflremi dell' Armonia , perch effendo eflremi , e in confeguenza genere , impoffibiie che poffano infieme convenire alla pro duzione di un' effetto particolare . L' effetto far generale , coni' la ca* gione.. Vi far dunque commozione in genere verf la tal pafione* non vi far mai la pafione fpecificamente determinata ^ Vi poi d' aggiungere in ifpecie, che il tal moto, e la tal voce devo*
fentito
ho
.
mai
in
me
fleffo
1'
effetto intiero
Per
me
,.
no
*4*
ao
TRTT*AT DI
MUSICA
e
natura intrmfeca di quelli intervalli, e diftintamente de' femplici integranti 1 armonia,, cio ottava, quinta , quarta , terza madore, e terza minore non uniforme, diverfa,: e io in s fatto nSo, che valendoli: per la formazione della cantilena pi di quetto che di
,.
ito.
intento ) non pu. formarli f non da tanti, e tali determinati intervalli, e. fono; Semituono, tuono,, ledue terze , maggiore g e minore quarta, quinta le due fette maggiore,, e minore,, le due fettime, maggiore, e minore, e la ottava: nulla di pi perch tutto, il rimanente . replicato', e compo.
,,
La
vallo,
quell' inter-
m. genere 1 intervallo di terza fia. intervallo di terza maggiore convenga cantilena,, la di cui baie fia in ifpecie
iatura
in
no
allegrezza.. patta in armonia , . certo,, che mentre la cantilena del fopra no proceder fucceffivamente per g' intervalli di terze-, i armonia del Baffo,, Tenore,, e Contralto proceder equi temporaneamente, e iueceflivamente per g', intervalli di ottava, quinta, quarta, k{e , tuono,, lemituono ec. fecondo la diverfa difpofizione delle voci integranti i armonia ,, e. fecondo il diverfa paffaggio del Baffo da una baie all' al* Ma Ma_ come- mai potrebbe darli, che a confronto, di tanti intervalli iverii equitemporanei dell' armonia,, che pur 'fono di maggior forza, intervalli xucceffivi della cantilena acuta produceffero i' effetto-, per cui produrre era formata la cantilena?: N- giova il dire, che la voce acuta, coni diremo pi intenfo, efiendo la dominante , fi fentir dittintamente a contronta delle altre voci, e per, potr produrre il fuo effetto. Quefta proporzione falla in armonia.. Tre voci contro una fola han pi forza,, iebben.la fola fia pi intenfa, le tre pi; rimeffe . Qu.etta . la verit in pratica, quando le voci liana tra loro proporzionate fi conceda la proporzione.. Domando , f in grazia delle- voci aggiunte per l* armonia iara, o no diffrazione in chi afcolta , come forzata ad afeoltare- e la voce principale, e le aggiunte? Non mi Ci pu- negare,, vi far diffrazione r e quella e- pi che ballante a dittrugger 1' intento principale .. Non e gi una leggiera imprefa il voler eccitare con. Poefia , e Mufica la tal: determinata paffione . Io per me la credo molto maggiore dt quella, a ui li accinge 1' Oratore per- commuovere , e persuadere; anzi la matti ma tra quante accadano nella poflibilit. delle cofe umane. Per ottener quello - neceJTario di ridurre T anima umano a totale attenzione , anzi ad' ihteniione di attenzione . imponbile 1' ottenerla f fi dia luogo a qualun..
conveniente
iiam genere di terze maggiori,, e minori,, in cui 1" accento lungo forza della battuta, cada fopra le, terze fuddette, acci liana pi, fenfiveloce,, e -fia cantata da un l'oprano, acci vi fia* trJr le pofiibili neceffane condizioni.. Una tal cantilena far in, fuppofta
i
ali
Ma
Ma
que
TR^TTJTTO D MVSICJf.
queoen minima
dirtrazione, e qufta verit
.
'
verit di natura,
duzione della mia tetta Dunque far imponibile ottener tare la tal determinata paffione con cantilena congiunta fa nel ^noftro fenfo ; e al pi-, come ho detto lopra
principio di^
intento di eccr-
all'
armonia intepoffibile
.,
far
Greci folle fiata nota f armonia nel noftro fenfo., non dovevano, n potevano valerfene per^otrhere il loro intento, perch rilpetto a principj di natura in *ui tutti convengono certamente, noi a cui nota P armonia faremmo obbligati ad deluderla, e a valerfi della cantilena a voce fola' per F ottenere lo fteffo intento
.
commozione
un
in genere
Dunque
agli
antichi
Mi,
..
-Tii_ volte
fo.
Mi
1
vano
ho detto qui fopra, armonia intefa da' Greci nei noftro fenfpiego. Non pu negarli, che i Greci in qualche fenfo intendearmonia, perch di quella parola fono piene le loro
cetti, e
monumenta
,-
Morie.,
prela
Pi,;
chiamavano
intervalli
confonanti la ottava
quinta-, e la quarta
Dunque
la
loro
poranee, ma di do ) che h fatti di quarta, quinta , e ottava folfero armonia-, e "foffero xonfonann-e che le note muficali riempitive della quarta .foffero diffonanti. -Per avevano formato li tetracordi, o fano fai ti di quarta, come fulcri di armonia confonante., e quelli fecondo i diverfi generi,, Diatonico Cromatico , Enarmonico , gli avevano riempiti con varie divifioni Si vede chiaramente, che il loro fondamento maffimo e primo fiata la , dupla geometrica difereta in genere, in di cui relazione hanno ftabilm per armonia , e confonanza li falti d OL/.' quarta, quinta, e ottava Indi date le due corde gravif* fime del loro fi (tema, cio Proslam tjT^v banomenos , e Hypate hypaton fi trova, che il loro primo , Tetracordo Hypaton
gf intervalli minori della quarta armonia era formata non come la noftra di note equitemnote fucceffive.; e intendevano (per parlare a noftro modiffonanti tutti
,S^q ^ /KT>W"
^M:
ti'
'
P erchad HypateMefonfottoponendo
la
ottava,
-e
fi
forma
la
^ -ir mn graviliimo mo
mennon
y*s r
*m
fa U'
,.;~\
>
i
-Q-
rrV.
Il
terzo retramrAn
JL/ l\ J
di
j;
congiunzione -Syae*
<.
qua*
144
TR^TT^TO
jg"^
D MUSICA.
3
e a difereta
r"/^-rG rSzz
li
-<3.
e
e in ottava del fecondo Jntefo, perch cos tutto
fen
e e
'
Hypaton
fi
abbiano penfato
Quando
I Greci abbiano ben dedotto da' loro principj che iti tutti i tre generi il principio, e il fine
ci
fi
legittima ranfeguenza
fi
inlcn della loro armonia, cio negli eftremi gi li la, che ufavano afeendendo e difendendo , delle loro cadenze doveva effer in quello modo nel
li
.
Dunque una
genere
fpecie
Cromatico
ziocinio Itretto
per tengo
che concluda.
la
fpecie di cadenze
in genere fecondo
natura
lemituono maggiore difendente, ed ha un' ottima grazia . In ifpecie ia vedere guai effetto particolare produca nella cadenza del penere eromanco il pafifaggjo da Ffaut ^C a Ffaut" naturale; nella cadenza del gnere enarmonico la divifione qualunque) del femituono maggiore qua( , g0 ,ntenzlo ne e circostanza non di difficile elecuzione. *? r Molti efempj per altro abbiamo nel Canto Ecclefiaftico antico ( tutto di genere diatonico formate col femituono maggiore difen) di cadenze
dente.
Non
iarei
ne
iia
qualcheduna
lontano dal credere, che tra quelle antiche cantilene ve di legittima fecondo i Greci efemplari , f non mi fa-
il non eiTervi corrifpondenza alcuna tra la Mufica, e la Prolodia. Bilogna confeffar certamente effervene qualcheduna talmente pieria di gravit, maeft, e dolcezza congiunta a fomma femplicit muficale, che noi moderni duraremmo fatica molta per produrne di eguali. Nulla-importatolo al b'ifogno r efame della loro Epoca bens 1' efame della , loro natura muficale , certo che fono cantilene iflituite per una fola , voce ( che poi quefta voce fia moltiplicata all' unifono da un Popolo intiero, nulla deroga al fine della irruzione, perch 1' unifono in ragio* ne una_ voce fola fono fempliciffime ); partecipano molte della natura di ; Kecitativo, ma in largo; molte della natura di canzone molte dell' M ;
cefe oppofizione
ria,
altra;
muna
il
legata a
battuta rgorofa,
ma
a diferetiva
cia-
tuono, in cui comporta ; ed J confinata da regolare e comoda eflenfione di grave, , e acuto. Una tal idea in genere fecondo natura, e nfpetto alla universit delle cofe impoffibile il pen.
far
lcuna determina
TRv4TT*AT0 DI MUSICA.
far pi femplicemente
,
I45
abbiano potu*
ed imponibile
che
Greci
fteffi
Anzi eflendo elfi rifpetto a noi primi iftitutori, forza, che abbiano incominciato da quella idea d femplicit, perch per quanto 1' uomo fia capace di arte, e raffinamento,
prima invenzione, e iftituzione delle cole, fi fa 1' arte, che anzi non ha luogo, fenon fu
,
nella
natura, nulla
'1
In quella universit
d'
modi
.minciar
che qui devo coche render conto; tra poco . La fpecifica differenza degli antichi de' Greci fi riduceva alla, precifione de' moti , che noi diremo fpezzature di note muficali fecondo il
antichi de
Greci
co' noftri
modi
antichi
Italiani,
,
a diftinguere
da' noftri
veramente .moderni
di
di verfo valore delle fillabe; alia precifione della fcielta della tal
all'
acuto, e
ai
voce relativa grave, che noi diremo Baffo pi che Tenore, Tenore pit
ehe Contraito
no empire
i
ec.
alla
precifione de'
tali
(
intervalli, come fulcri, e pofe noi diremo leale), che dovevaalla tale
maggiori
dovevano
la
effer limitati
,
eftenfione
alia
(
efpreffione
differenti in
ciafeun
,
modo
fi
noi
fecondo
natura
della paffione
a cui
intento y alla precifione di quel tale frumento alla voce pi conveniva al modo , e alla paffione Quelle fono tutte avvertenze di natura, ed io non m' impegno di averle affegnate per 1' intiero . Si aggiunga di pi, che tra' Greci il Mufico era congiunto al Poeta, il Poe.
ta
al
Filofofo; e un'
uomo
ilo,
va
reffata nelle
Non
come Mufico, Poeta, e Filofofo trattaappreffo nazione della, e colta , e intefon perfuafo , che la mufica ila pafTata da'
.*
Greci
a'
molto meno
.
da' Latini
a'
noi. Indi la
rimarlo,
fi
il
folo
Ci
che
noftri
antichi
importante delle foprammentovate preci'fioni Che ne' modi delle antiche Ecclefiaftiche cantilene fia confervata fedelmente, e precifmente la natura del modo fecondo le regole a ragguaglio ftabilite , cofa vera , ma vi manca il pi; ed , che fia provato effer quelle in precifione le regole,, che per ci aclopravano i Greci. Per altro a' moti , o fia fpezzature di" note con ragione, e Profodia a tal effetto ordinate; a determinazione df cantilena da affegnarfi piuttofto alla tal voce grave, che alla tale acuta,
piuttofto che di altri* con quefta , che con quella maniera; a fcielta di ftramento conveniente al modo , fin da allora fi lafciato di .penfare, n vi fi penfato mai pi. Quanto poi vi abbiamo aggiunto del noftro, fi 1' armonia equitemporanea , eh' il concerto a pi voci, la modulazione, e le buone maniere, o fia buon gufto. Quai effetto poffa produrre la noftra armonia rifpetto ad un tal fine , credo di aver provato abbaftanza, che niuno in particolare, come farebbe il bifo gno
il
o per
contrario; alla
della
fcielta
di
tali
intervalli
alla
efpreffione
cantilena
piuttofto
I4<5
TR^TT^TO
.
DI MUSICA.
gno. Qiial effetto poffa produrre la no/Ira modulazione, fiamo per vederlo Ho didimo qui fopra li modi antichi Italiani da' noflri veramente moderni La di Minzione era neceffaria rifpetto alla modulazione , che come ho detto altrove , ed ella pur fa , vuol dire il paffaggio di armonia
.
ma relativo al propollo . N nafta , biigno la fpiegazione in generale; forza difcendere al particolare in s fatto modo, che f ne abbia idea completa , e f ne formi
dal tuono propofto a tuono diverfo
al
preferite
ratifica
moderna,
.
e pe-
r doveva indifpenfabilmente aver luogo nel prefente trattato Sia quello dunque il fuo luogo opportuno, in cui fi rende neceffaria per la compa-
tnca
difcreta
.
v>fi
e per
^a
fondamento comune
a'
Greci,
mufica*
e a noi
Pofta
P ro P orz i ne
tre
note
enon effendo neceffaria la ottava ) faranno r Ly pongono prime baf di terza maggiore , come P'n
li
Oq
quali
fi
fup-
fi
dimo-
ciaicuna
nota affegnata
"
la fua relati
va di terza minore , tutte affieme faranno Quelle fei note in tal modo dedotte, e intefe come prime bafi , fono il fondamemo intiero della noflra moderna modulazione Quefla pu vagare, e circolare per qualunque delle fei note fuddette
.
m
Il
TL
r^at
'M
q
TejL
' '
fc> retai:
,
'
17
V
"
trafportando
la fcala
ar-
che relativamente all' efempio il tuono principale propofto, in cui deve principiare, e terminare 1' armonia, in Gfolreut, e in Ffaut per i" armonia di terza maggiore / e trafportando la fcala , e T
,
monia
di
Cflfaut
armonia
di
Alamir
m,
e in
Dlafolr per
armonia
di terza
compofizioni frequenza grandiffima di accidenti muficali , e per deviamento dal genere diatonico, perch Gforeut, Elami portano un diefs in chiave y Ffaut, Dlafolr un molle in chiave . Modulando nelle note
fj
fuddette
e determinando
il
fcala
e dall'
armonia
nfpettiva alle medefime con cadenze armoniche, inevitabile incontro, e 1 ufo degli accidenti riflettivi , e quella la foftanza della modulazione. Il fuo ordine poi non ha legge flabile , e per lo pi la fua regola
Jl
bench poffa
dirfi
che
.
il
Il
mo-
TR^fTT^TO DI MUSIC**.
47
modulazione dalla nota principale del tuono di terza maggiore alla quinta del tuono di fentimento comune, e per fatta regola. Quella regola ha il fuo principio , e in confeguenza la fua ragione . Il tuono d terza maggiore armonico per intrinfeca natura . Dunque il pafifaggio della modulazione dalla nota principale alla quinta fecondo la natura armonica , perch' dall' eftrerno al fuo mezzo Da quello principio veriffmo ne viene, che quando con la modulazione fi coftituifca tuono, fen.
fo
e periodo
,
tutti
s'
venghiamo
a conofcere
la
ri-
pugnanza
che
maggiore
alla
La
ripugnanza
ottava del
La
tuono aritmeticamente Se il tuono di terza maggiore ( armonico per Se il tuono di terza minore ( anatura ), fi deve fentir ripugnanza ritmetico per natura ), non fi fentir ripugnanza alcuna. E' vero che tal ripugnanza non procede da difetto, che vi fa o nella pianta, o nel Compofitore Il tuono di Cfolfaut compoflo dalle due nature, armonica, e aritmetica, e per la modulazione giuflamente pu procedere per li due mezzi , armonico, aritmetico. Ma pure effendovi nello fleffo tuono le due modulazioni, il confronto, che nafce neceffariamente dalle medefme, fcuopre la perfezione dell' una, la imperfezione dell' altra , e fa fentire quella ripugnanza In genere f fi avvertir alla natura del tuono , e alle note relative pi profiime, coficch la modulazione proceda per gradi, e non per falti ( farebbe per efempio un falto, e non un grado di modulazione il paffar fenza mezzo conveniente da un tuono di ^ a un tuono di )^* , e per il contrario ) / f fi avvertir a mantener la modulazione pi nel tuono principale , che ne' tuoni accefTorj , e relativi ( fi fente molte volte il contrario ) e didimamente nel principio , e fine della compofizione , con tali avvertenze riufciranno perfette le noftre modulazioni Ma troppo vi farebbe che dire impegnandofi in quello argomento , e pe.
.
balli la
idea generale
come
fufficiente al bifogno
Non
armonia, e cantilena de' modi del fecolo decimoquinto . Altra modulazione non fi trova , fenon la intrinfeca del tuono proporlo, e tutta la mufica di que' tempi fla perfettamente , e rigorofamente nel genere diatonico. E per non fi trovano accidenti di forte alcuna , f non il diefis neceffario alla fettima nota della fcala di terza minore per formar la cadenza armonica del tuono proporlo , che fempre 1' unico , e il folo della intiera compofizione Se paragoniamo quelli due modi di mufica tra loro, 1' antico Italiano era piii grave, rnaeflofo, e fevero del noflro; il noflro pi vario, e vago dell' antico . Se paragoniamo quelli due modi Italiani agli antichi de' Greci', tengo per fermo, che f antico Italiano foffe pi proffimo del noflro a modi de' Greci , ed facile il dedurlo dalle cofe dette. La noflra modulazione affai comporta, e la idea formata da noi vi corrifponde, perch in genere quella compofizione
tilene
P&
148
pi
fi
T^R^fTT^TO DI MUSICA.
che pi varia nella ragionevole modulazione Con, che cosi in Italia che altrove fi trovano in quello fare degli uomini
flima tra noi
..
fello,
l'arte de' quali mi fa maraviglia, e mi da occafione d'impa, dubito con ragione, che quefl' arte non corrifponda alla natura. Due cofe ho offervato per molto tempo con attenta rifieffione. Nelle noftre armoniche compofizioni dopo un lungo giro di modulazione alle volte verfo
eccellentiffimi
rare.
Ma
fermo nel Baffo fondamentale per molte battute , e modula con varj accompagnamenti , de' quali refta fempre ba f collante in di verfo afpetto la fteffa nota fondamentale; e per la modulazione refta nel tuono fteffo di cui prima baie il tarlo fermo, quale in tal cafo non pu effer f non o la quinta, o la nota principale del tuono proporlo. Qualunque fia la modulazione r non pu effer che fempliciffima, quantunque vi s'interpongano accompagnamenti difcordanti perch finalmente regolata e foflenuta da una fola baie Ho offervato in varie, circoftanze un effetto co Man te QuelP uditorio, il quale molte volte ninna, o poca attenzione ha predato alia compofzione ,. 1' ho veduto fempre. attento ali' armonia del tallo fermo. Si offervi e trovando che fia cos fi rifletta , che quella offervazione di natura L' altra mia
il
fine
11
forma
tallo
fi
fopra
il
medefimo.
..
,,
,.
..
offervazione
noflra mufica
Ciafcuna di quelle nazioni ha le fue canzoni Popolari, molte delle quali fono di antica tradizione, molte prodotte di nuovo, e adottate dai genio comune. Per lo pi fono fempliciffime , anzi ff offervi, che le pi femplici, e naturali fono le pi: ricevute. E' certo che. in quelle n vi , n vi pu effer moka modulazione . al. pi vi far nella quinta del tuono Che il Popolo afcolti pi volentieri una di quelle canzoni di qualunque efquifita cantilena modulata per tutto il fu giro
..
comune moderna
tutte- le
nazioni
appreffo le
quali
fia in
ufo la
,..
facile
a farli,
altrettanto ficura
nel
verificarfi.
Ma
equivoco , perch potr ugualmente procedere, e proceder forf pi dalle parole delle canzoni , nelle quali il Popolo prende intereffe, che dalla mufica delle canzoni. Ed io rifpondo, che date le fteffe parole congiunte alla cantilena femplice della canzone, e alla cantilena efquifitamente modulata fecondo 1' arte noflra ; e dato lo fleffo Mu-
lco
che canti 1' una , e 1' altra , il giudicio favorevole del Popolo (ara , ficuramente per la prima Replico quanto ho. detto altrove la natura ha pi forza dell' arte j e aggiungo con franchezza , che il maggiore , e il
.
:
miglior genere
il diatonico,, ma difficilifmo a ben trattarli , perch appunto di ellrema femplicit , come il pi proffimo alla natura. Se cos , la noflra modulazione, ci ha deviati maggiormente dall' intento, che fi proponevano i Greci.
Refta a vedere qual effetto per ottener lo fteffo intento poffan produrle noftre buone maniere, o fia ci , che noi chiamiamo buon gufto.. Quello confifte primieramente , e principalmente nella voce del Cantante prodotta e portata con dolcezza rimeffa , rinforzata ,. foflenuta a fuo tem*
re
5
TR^TTtAT D MUSICA.
p
ec.
1457
Secondariamente in appoggiature, trilli, modi di tempo rubbato, e protratto , modi di canto naturali , e artificiali adattati a dovere alla cantilena ec. Ma prima di avanzarmi in quello proposito il avverta a non creder fall il mio fuppofto , mentre fembra , che io iupponga il buon gitilo una invenzione de' noftri tempi. Lo fo, non invenzione de' noftri r n degli antichi tempi : un prodotto della natura umana . Da che l canta, e fi fuona , la natura fteffa indipendentemente dall' arte ha fatto fentire prodotti maravigliofi in ogni tmpo, e in ogni nazione/ e conti-
nua
mondo
la
umana
fp-
tempi, e a' modi muficali e dev' effervi il buon gufto Come parche vi fiato fon pi che certo te foft anziale della mufica efecutrice . Dunque a' noftri tempi , e a' modi
eie. Indi derivata
,
arte, e relativamente
,
mia propofizione , che per particolare. S mufica diverfo da' modi antichi Italiani , a ragguglio dev' effer diverfo il noft.ro buon gufto da quello de' noftri antichi. Se fok f altrimenti , non fi potrebbe negare un grave , e fommo errore in uno de' due modi: effendo cofa affatto impoffibile non folo fecondo la natura,
noftri muficali
fi
riferifee la
il
noft ro
modo
di
ma
ancora fecondo T arte, che date due ipecie diverfe di mufica , a ciala fteffa efpreffione, e modificazione. La cofa talf
mente per
il
provarla
Ma
di
dal
buon gufto
dipende efpreffione, e
princip;
modificazione; e quefte
dico gi
in
>
devono
li
effer diverfe.
DunVoce
che
fuoi
primi
e generali
.
qualunque modo
mufica
ottima per natura, e ottimamente regolata dall' arte principio univerfale; e quando manchi natura, in ci neceffario il fupplemento dell' arte, perch per mio fentimento la univerfalit , e la maggior perfezione del buon gufto fta nella voce , e nella efpreffione . Quefto io chiamo il vero buon gufto fecondo natura , perch appunto conviene a qualunque modo di mufica . Tutto il di pi particolare in si fatto modo,,
e la difeonvenienche quando fi efamini fenza paffione la convenienza za deli' applicazione de' trilli, appoggiature, maniere cantabili ec. , fi trovaranno cafi frequenti affai ne' quali niuna di tali cofe pu ragionevolmente aver luogo Nelle Chiefe fi canta Miferere mei Deus ; ne' Teatri fuddette E' bene, che l va alla morte con le migliori grazie muficali 1* affuefazione Per altro bafta. e il coftume non dia luogo alla rifleffione contrario quariflettervi , perch fia immediatamente convertito nel' fuo La cantilena, lunque piacere poffa riceverfi dalla pi perfetta efecuzione adattata alla paffione, la voce adattata alla cantilena , e per propria naturale qualit, e per arte di modificazione, e per convenienza di grave,
,.
e
la
Difendendo
al
cantilene
/ ma
delle
non
la
ho intefa, n
la inten-
de-
150
f
TR^TT^TO DI MUSICA.
r e convinto,, che quando la cantilena veramente adattata alla paffione efprefla dalle parole, ciafcuna cantilena dovrebbe aver i fuoi modi individui, e particolari di efpreffione, e in eonfeguenza il fuo buon gufto individuo, e particolare . Che cos inten-
deflero, e operaffero
intento.-
propofizione per
Greci, di neceflit indifpenfabile rifpetto al loro me talmente vera,, che f fotte fiato altrimenti t
nego immediatamente il fatto, la ftoria, e la poffibilit di natura. Se noi intendiamo, e operiamo diverfamente, la cagione fi , che la mufica fo* la, e difgiunta da qualunque altra confiderazione fi fatta T unico nofi.rofine, ed intento.
Propoftaci quella
come genere,
,.
fpecie,
individuo, e
,
medefima
la
in quello fenio,
le
vanno beniffimo
cantilene
,
e
il
fi
ac-
cordano
all'
oggetto
noflra armonia
noftre
noflro
buon gufto . In quello fenlb abbiamo qui , e altrove eccellentiffimi Componitori, ed efecutori, 1' arte de' quali appaga, e contenta il genio di tutta
Europa/ fcgno
,
manifeftiffimo
fallit
.
in
genere
ra, perch
Nemo omnes
Ma
quando
fi
fiamo affatto lontani dalla poffibilt di ottenerlo co' noftri mezzi oppone la noflra armonia , come genere includente fpecie diverfe di grave, e acuto. Il bifogno per ottener P intento di una fola fpecie individuata alla paffione Vi fi oppone la noftra cantilena , come modulata fecondo 1' arte noflra come fciolta da qualunque ragguaglio materiale, e
Greci
Vi
fi
formale
li
alla
Profodia;
e
di
grave, e acuto, e di fcielta di vece determinata. Il bifogno del folo tuono principale di legame alla Profodia intorno alle fillabe lunghe, e brevi, e molto pi riiguardo a' piedi convenienti alla pafione ( rifguardo quanto vero , altrettanto difficile ) f a quali deve corrifpondere identicamente la cantilena * di precifione d' intervalli fcielti in analogia di natura alla pafione ( cofa egualmente vera,, e difficile )j di determinata eftenfione, in grave, e acuto; e di voce fpeeificata, piuttofto grave, che acuta, piuttollo media , eh' eftrema, o per il contrario fecondo il bifogno della pafione . Vi fi oppone finalmente il
di
maggior,
minor eftenfione
qualunque cantilena, e come che per adattarli a qualunque circoftanza portano feco evidente contraddizione di natura. 11 bifogno di buon gufto fempre diverfo a ragguaglio delle diverfe paffioni ; fempre comporlo da que' minimi componenti, che fono particolari r e individui di quel tal modo di cantilena ricercato dalla pafione, e non mai adattabili ad un altro modo. Se la paffione fia compofta di pili paffioni ( conoflro buon gufto,
come fempre
lo fleflb
in
comporlo da que'
tali
componenti
particolari
per
il
piti
la paffione principale
come do-
minante , e per primo oggetto . Se due paffioni fiano in grado eguale (cofa poffibile ), allora nella ftefla cantilena il bifogno doppio a ragguaglio' del moto di due diverfe paffioni Io qui troppo m' inoltro fenza avvedermene j ma non gi troppo perch io dubiti fulla verit delle pro.
poli-
TR*ATT*ATO DI MUSICA.
jpofizioni
1$l
,
fuddette,
ma
cui fiamo
rifiatano effe
e tanta precifione , che f ella Sig. Conte mi chiederle un efem, pio ratificale dedotto dalle medefime, fi crederebbe eh' ella averle pili ragione di chiederlo, che io di negarlo . Ma adagio per cortefia. Le mie propofizioni fono dedotte dalle oflervazioni di natura , comune a' Greci, e a noi; e per fono oflervazioni dedotte dal maimo de' generi tutti.
di tale
La
ne
,
ma
parati.
Precifione di tal
pili
fi
non nafee intrinlecamente dalla loro deduzioa' modi antichi , e moderni tra loro comfatta non bada al bifogno per proporre un efem-
pio, e troppo di
fpecificato a pancone, Poe fi a , e Mufica e per neceflario in grado eminente un uomo Filoifo, tifico , e Poeta Si richiede in chi afeoka 1' animo difpofto in genere all' effetto difpofto in ifpecie fecondo diverfi rifpetti, e fono : Afuefazione a quel tal genere di mufica . Son certo , che in tal rifpetto il migliore tra' Greci
Coftume
il
fuo
fine
cantare
a talento
alla
odierna
,
Dalmata Nazione,
la
di
cui mufica
non ha
intervalli
determinati
ma
un continuo di voce protratto a diferezione in grave, e acuto. Conformit d' idee rifpetto al coftume Se le idee di chi afcolta non fono conformi al rapprefentato coftume, o rimarr indifferente, o le fono contrarie, pi che moflb far ributtato . Son certo , che rapprefentato ad un Cannibale un oggetto nel coftume il pi tragico, non abborrir , ma goder dell' oggetto. Confacenza de' moti rilpetto al metro. Vi fono Popoli , e Nazioni intiere di moto per natura tardo , altri di veloce, altri di temperato. Quel moto, che non bafta allo fcuotimento di uno, pu baftare, e avanzare allo fcuotimento di un altro; e ci in genere di natu.
e di educazione chi pratico , avr offervato la differenza del grado de' moti tra una Nazione, e l'altra nell'atto pi intenfo della rifpetti va paflione. Quelli ( ciafeuno da f) fono generi , e generi fom mi , de* quali tutti come fpecie , formato un genere folo , allora fi potrebbe forf aflegnare un efempio conveniente. Dico forf, perch rifpetto al complefi d
formava
do anco
appreffo
fi
i
medefimi
di
il
to.
Credo
ragionevole
dubito affai , , aver detto qui fopra cofe veriflime. Se mio dubbio: anzi quando io avanzarli
genere de' Greci antichi, quane formarlo tale , qual era che producete appreflb noi lo iteffo effetil
tali
fono, troppo
feguente propo-
la
fizione; efier impoflibil cofa , che il coftume, la Poe fi a , la Mufica, eh* era omogenea, e conveniente agli antichi Greci, doveffe efler egualmente tale a noi Italiani , e ad altre Nazioni de' noftri tempi , e coftumi que,
fta
Il
in gene-
re lo
ne
negli uomini tutti . La fua fpecifica differenza coftume . Nel noftro cafo abbifogna non il genere ,
educaziola
dirle-
ma
ren-
l$Z
TR<ATT*ATO DI MUSICJt.
la
di natura dovremmo con omogeneit, e convenienza noflra relativa alle noilre prefenti circoflanze piuttoflo che la (coperta di ci , che quando anco riefca di {coprire, facil cofa, che a nulla ci ferva . Ci
fia
detto rifpetto ai genere univerfale delle cofe tutte , le quali per ottener tale intento fono neceflfarie. In quelle mi fon internato pi del mio dovere, che nel cafo prefente di Mufico, non di Filofofo, n di Poe*
ta.
Ma
ella. Sig.
Conte
lo
preveggo
mi
afpetta
appunto
di
ritorno al
mio. mefliere per domandarmi in concreto , e in precisone la differenza della natura de' muficali noflri intervalli , che qui fopra ho aderito in genere effer tra loro di natura diverfa ricerca al Mufico appartenente; per domandarmi forf qualche cofa di pi', come farebbe f non altro la mia opinione fopra- la particolar natura de' rompimenti , o fiano {pezzame
:
riportati
a'
piedi
Profodia
confiderazione
comune non
di
Mufico
e al Poeta,
ma
al
Filofofo ancora,..
,
che pur
mia convenienza
di
particolare
per
convenienza comune . La ragione chiara . L' affuefazione di un Profeffore alla mufica incominciata, e profeguita fenza rifieffi particolari naturaliza talmente in forza dell' abito le fue parti, che quando tra quelle non vi fia fpecifica differenza, riefee quali imponbile .il diilinguerle tra loro per fentimento.* molto pi,
della feconda, eh'
f la diflinzione cada fopra individui
fa
categoria
gi' intervalli
pio integrale, e g' intervalli della fcala diatonica comune . Si aggiunga, che quando il fentimento non fia in tutti comune , e uniforme , nulla conchiude, perch reflando individuo, e particolare non /forma quella fi* curezza, che in tal cafo bifogna, perch equivalga alla" feienza E forza
1
dunque comuni
di ricercare in
,
il
fentimento
di tutti
fi
ao*
fen-
e uniformi y e di
ricercare in genere
un principio
di
ragione u<
il
timento, f ve ne ha bifogno, e ad- onta dell' affuefazione lo' faccia av-. veduto. Quella non piccola cofa, n indifferente.- tuttavia alla prova. Dovendo io effer corrifpondente a' miei principj 1' efame di fentimento, e di ragione deve cadere fopra 1' armonia, e non fopra la cantilena, perch quella cagione, e radice, quella effetto, e prodotto. Per fenti-.
,
di tutte le Nazioni , appreffo le quali fi coltiva la noflra armonia di terza maggiore forte, allegra, ardita; 1' armonia di terza minore languida, malinconica, e dolce. Riducendo il fentimento comune a ragione, nuli' zhra pu affegnarfi in genere flfico dimoflrativo, fc non la natura armonica della prima, 1' aritmetica, della fecondar
mento comune
mufica,
1'
contiguo, ,
e:
per
pit
lan-
I5 languida. Dalla forza della prima 1' effetto allegro, e ardito y dalla debolezza della feconda l'effetto malinconico, e dolce. Riflettendo a quello principio di ragione trovo., che un falto di quarta afcendente deve aver
TR^TT^TO
DI MUSICA,
pi forza dello fteffo falto -difendente ^tlZT^ TT* a cagione della cadenza armonica formata dal falto a- v '-^~ fcendente , delL* -aritmetica formata dal difendente In forza di quella ragione ofervo ci , che fuccede nel mio fentimento e lo
" '
faccio
of-
fervare ad
altri
Trovo, che
;
il
mio
altrui
fentimento
corrifpon-
que
ragione , e fi confeffa , che cos tficamente fuccede . Dunvaler la fleffa ragione , e fentimento per il falto di quinta difcendente, effondente. Difcendente far pi forte, allegro, e ardito; afcendente far pi debole, malinconico, e dolce perch difcendente'
alla
,
.
de
forma
cadenza armonica, afcendente aritmetica Dunque dato nel Baffo fondamentale un progreffo di falti di quarta afcendenti
,
f armonia far
forte
TT
r_* r>~0
a:
natura
Siccome il progreffo de' falti fuddetti fpiega molto pi l'effetto, cosi fatto giudice di fentimento un Popolo intiero di Profeffori , dico , che il giudi ci Ti accorcer con la ragione. Identicamente lo fleffo ne' falti di quinta
Ugfc
"Q"
-f^
Ma
il
M
falti
del
tutto
-*
Dunque q ue
.
della
fleffa
natura
faranno
le cantilene formate quefto principio fi pu fcoprir la natura di ciafcun intervallo della fcala diatonica . Perch f dal progreffo dell' armonia nafce la cantilena , e quella non pu non effer della fleffa natura dell' armonia , da cui nafce , dato fopra la cadenza ar-
rifpettivamente
fuddetti
Dunque con
monica
il
femituono
massiore maggiore
1'
,
il
tuono
minore
dimoflrativamente
far forte,
afcendenti
allegro
,
TT"Q~";
effetto
.
loro (
come
la
afcendenti
ar-
dito
Convertita
itmetica, e
cadenza armonica in a-
per
confeguenza
con-
154
xonv.ertiti
T R<ATT*ATO DI
dimoflrativamente
li
MUSICA.
Suddetti
di
due
intervalli
.afcendenti in
difcendenti
Vi Al
~
fi
f
'
"
difcendenti
far
lan-
Ma
della ^vivacit,
e for-
[*%'"
****
V**/ ne, e il moro minore fopraftante di forza tfica dimoftrativa della fteffa armonia. Dunque tale la natura di que' due intervalli e per ragione, e per fentimento. Ecco dunque la chiave, in mano per ifcoprir con ragione la natura degl' intervalli; la chiave fi 1' armonia. Perci il pi difficile
a fcoprirf il .principale di tutti, eh' la ottava , a cagione di non pola ragione altronde. Se quefto il terne ragguagliare all' armonia.
fcendente
tuono maggiore afcendente, della dolcezza delfiamo accorti ad onta della affuefazio-
Ma
primo
di
tutti
g' intervalli
.
il
vit, e maeft
ft a
Il
carattere
di Semplicit
manifefto
nella
converfone
e
Di gravit,
mae-
pare altrettanto manifefto, quanto che di propria natura non pu convenire, fenon al Baffo ; e per intervallo forte, e fevero, bench con-
me
giunto a fempiicit fomma . Di fatto formata una cantilena di Salti di ottava progredivi , o afcendenti , o difcendenti , ed efeguita a ragguaglio , e a confronto da un Baffo , e da un Soprano ( gli eftremi feoprono a maraviglia ), la ben efeguita dai Baffo imporr con 1' ottimo effetto Suddetto; la ben efeguita dal Soprano non folo non produrr lo fteffo effetto ma f al fentimento di chi afcolta fi a congiunto qualche rifieffo, 1' effetto far difgufofo, e ributtante. 'E qui comincia ad offervarfi un altro principio di ragione, e fentimento, eh' la. convenienza degl' intervalli alle voci rifpettive. Rigorofamente il principio Io. fteffo , cio 1' armonia. come nell' armonia difpofta a rigore ciafeun intervallo ha il fuo luo-
Ma
go
s
o coftituenti 1' armonia; co* armonia formandoti la cantilena nelle voci fuddette , g' intervalli , che rifultano da neceflt , e non da arbitrio, vengono rifpettivamente individuati' a ciafeuna voce; e quello il principio particolare della loro convenienza . ragguaglio di quefti due principi la confiderazione doppia in ciafeun intervallo della fcala diatonica, cio fecondo la natura dell' effetto , e fecondo la convenienza del luogo. Le confeguenze, e deduzioni fono tali, e tante, che importarebbero un intiero, e ben lungo trattato. Quefto non n il luogo, n il tempo; ed ella, Sig. Conte, fa troppo ben dedurre da f. Paffo dunque a dirle la mia opinione fopra la natura de' rompimenti delle note muficaIi ragguagliati nel valore a' piedi della Profbdia ; vuol dire in foftanza
particolare nelle voci rifpettive integranti,
nella
a ragguaglio
progreflone
dell'
piedi
delle note muficali ragguagliate a' mufica ferve materialmente alla Poefia. Quella ifpezione propria del Poeta, molto pi come Filofofo , che co,
non
la
natura
perch in
tal
rifpetto la
me Mufco
La
cola chiara
1'
in-
da-
TR.vfTT.JTO- DI
moti
il
MUSICA.
eftrinfeci
rff
dagare la convenienza de' mori relativi alla paffione; e per deve conoicer' intimamente la corrifpondenza. de' fenfi interni con gli edemi , per mezzo de*
quali
fi
devefar ftrada
e
agi' interni
co'
non
confervare
la
tezza
rigore.
Per
de'
,
diffi.
a principio, che
era per
me
molto pi
difficile della
feconda
ri-
rompimenti muficali
e internarmi perch
Nella prima
ricerca
aveva
debito
Mufico. Non ho debito nella Fi lofofo Venga dunque un Poeta n n Poeta, feconda,! perch non fon In tal cafo ho opinione lopra il loro dato di Pilofofo a far le fue parti poter, e faper fare anch' io la parte mia. Quefta , e non altra la mia
d'
intereffarmi
opinione lopra
la
ve poterlo, mi obbligafle a far prova di me fteffo, cme Poeta, e Filoche in voce fofo fu tal argomento, le dir con la mia folita fncerit non avr difficolt alcuna di trattar feco lei quefto argomento quanto ella defidera e comanda.* in ifcritto non certamente. So i miei confini, e li offervo a rigore. Niente pi facile della comunicazione di uno fcritto o per lettura , o per copia. Mi arrofifco prefentemente immaginando in Filoiofo , Poeta tal cafo la mia comparfa di Mufico , Me ne avanza della fola di Mufico in s fatto modo , che me ne refta confusione molto pi che compiacenza. Sia quello dunque il mio confine; e il pi dove io credo lecito 1' avanzarmi in tal propofito , fi il farle nota una mia maliziofa offervazione particolare. Se vi mufica nelle Nazioni ( e mufica in qualche modo vi da per tutto ) non fi trovar mai difgiunta dal Ballo. Quello ia chiave per ifcuoprire, e dedurre i moti, e rom, , .
la diverfit delle
.
Nazioni; n vi
Indi la
dalle rifpettive
pericolo di
fecoli, e
linguaggio di natura
coftanza per
ufo
dello fteffo
fatto
modo,
,
chefi
di quefti
Balli
Nazioni in s dalla Nazione finalmente vien denominato. In ciafeuno trovaranno infallibilmente i moti tfici relativi alle filiaBallo adottato
1
,
e brevi
e a
.
pie
Profodiaci
balta offervarli
e riportarli
il
Quela in tal propofito la mia Filofofia , che io con pi vero nome chiamo maliziofa orfervazione Ella poi giudichi,,
diffidi cofa
.
f nel caio
che orfervatore
di
e qui
,
fi-
nifeo
il
Captolo quinto
*
molto pi contento
averla
obbedita
che di
guanto ho detto
CA
i$6
CAPITOLO SESTO,
Degt
Intervalli
,
TOrno
i
fopra
,..
cui fondato
,-
mi
che
avanzo
efame
...
di
e modulazioni
colo decimoquinto
ufano comunemente nella mufica moderna ,. ma. non fi ufava-no nei feSe allora vi fia (lato qualche particolar Compofitore, che abbia ufato que' tali intervalli, de' quali fon per trattare /. o f
loro ufo abbia cominciato pofteriormente
,
il
io
il
faperlo^
badandomi, che
fi
loro fon-
damento,
conda
La
di
fe-
fuperflua
"f'\
)gO-
'
alle,
lettere
muficalt
\xvt-
Ffaut, Gfolreut
E
f
I
ma
femituono minore
LI
i3
^~
La fua
forma
75,^4.. La
terza
div-
ini nuita
>h& vv^^PG?
vera
Gfolreut
=t
minore della terza minore di un femituono minore ~- r'ffi *=/- fua forma 144, 125. In quelli due intervalli na- I fce il cafo pratico ,, che una feconda fia maggior, ragio- ut ne di una terza perch la feconda fuperflua colla di tre femituoni
Bf,
ma
La
,,
^. K=r
La terza diminuita
di
due
foli
fmituoni
jrr-^Q^-^
n
La
quarta diminuita
,
,
Gfolreut
Cfolfaut,
ma
vera quarta rifpetto alle lettere muficali minore della quarta naturale di un*
femituono minore
.QUO
'
La
fua forma
32
2.5
Nella fecon*
da
TR*ATTfTO DI MUSIC**.
da fuperflua convertendo
4
157
fettima diminuita
acuto in grave
nafce
la
/~Ni
i
fuperflua
'
SET wrt
t-fi tra
acuto
# ^^
diminuita
-[
j-\~ gg ES
egualmente di molto ufo . Nella- quarta convertendo 1' acuto in grave , nafce
la
quinta
fuperflua
$Q
.na.
ifeOA
-e^
abbaftanza frequente
tra
noi
I
diffonanz
.
La fettima diminuita fi confider , e fi tratta da noi come diffonanza, ma non erettamente , perch fi rifolve fempre difcendendo per femituono , ma non fi apparecchia fempre , com' la legge univerfale delle
Egualmente
^ m r
5
jEH^,
anzi
in
quefto
con
7 %
u.
fi
m fc^i
parimenti
la
7 *
xc:
adopra
fi
fettima
fi
fuperflua
confider, e
tratta
fi
diffonanza,
ma come
apparecchia, e afcende
X g&%*-f-*
ec.
E* ben
*5g
E' ben vero, che
TRATTATO
fi
fi
DI MUSICA.
modo
,
confider in altro-
d' intervallo confonante feconda bafe efendo prima bafe Bf , di cui Ffaut quinta fuperflua , ancor quella fi viene a trattare come intervallo, -confonante
perch
tratta
a guifa
Ma
di
Dlafolr
La
fefta fuperflua
fi
confider, e
fi
tratta
da noi a
guifa
di
confonanza
fi
.-
.Ma
Gfolreut
fuppone
..
e t i m
Altri maneggi
fi
C%C %
em
quefti intervalli
%b
te
ZI
,.
no
in genere gli
deducono praticamente da quefti intervalli efempi addotti per averne fumciente idea
efempio
ma
balla-
Dico
verfale
;
che
fono
tutti
i
precifi dell'
fono inclufi nel prefente fiftema uni4 muficale delle diffonanze annetto alla
figura VII, con cui fi . infpeflata la fcala diatonica comune ; e fono cromatici, ed enarmonici relativamente al prefente. fiftema. Replico la fcala
infpeflata ridotta col.
numero
alle
fue forme.
n
La ma
La
feconda
terza
ZT
.i?o.o-
-evroo
jrtg
O
0--75*
M
75
,,
\p
*&-
'
72.0
fuperflua tra
Ffaut
%j6 r
indi la.
fetti-
diminuita ftp
)'
Q7S %0 *&*
perflua
^
^
la:
fefta fu*
tra Gfolreut
.
$y h
Cfolfaut
acuto
450:- indi
quinta
fuperflua
ggrjfe -%5~
Di-
t r*att^ito di
Dico
,
musica.
iSP
che
che
1'
intervallo
fegr
cromatico
intervallo
P E
zss:
2&e
enarmonico
che
1'
intervallo
1 |J;^
Croma*
al prefente lftema. Non vi bifogno di prova, perch tuttoci gi dimoftrato nel Capitolo quarto. Dico, che 1' intervallo
tico relativamente
Mjyf--Q--&flS-
fecondo
la idea
del
'
"'
ali quali
non
cos
vi cade
n pu cadervi
"
.
...
Non
dell'
intervallo
teb,P^
fe?
Di qual natura fiano poi queft' intervalli, e qual per natura debba efil loro maneggio, fi pu efaminare con un efempio muficale alla maa tutto rigore dalla fcala feguente
no dedotto
m
in
33
e3*S^.
1'
Lo
fcala
prqcifione
efempio
W&&
H
le
-r
da cui
fia fottratta
la
niverfale, e
comune
do dunque
chiara la
quattro note particolari del!' efempio 4 formazione del tuono di Dlafolr con terza
Li
T w
)
!?
-
minore, e
de'
U-^a^b
Ora dico , che tal genere di mufca pu trattarli praticamente a rigore eiattiffimo della fcala fuddetta e a rigore efattiffimo ,
de' fuddetti
in-
tervalli
nel!'
armonia del
.
Baffo
fondamentale
>
come
nella
rifpettiva
Le
leggi da ofiervarf
,
Sar la prima
che non
,,
*6o
prime
bafi,
f
TRATTATO
di
la
DI MUSICA.
quell' armonia, da cui dedotto il proporzione , che qualunque altro genere dedotto dal diatonico, come da radice, e principio primo. Ma la propofizione .troppo vera, perch f i due generi Cromatico, Enarmonico nafcono dalle ultime minime divifioni del femituono maggiore fi deve fupporre il femituono non divifo. Ma quello diatonico dunque non poffono darfi li due generi fuddetti , f non appoggiati , e riabi
liti
fopra
il
genere diatonico.
Dunque
cos, e molto pi
1'
armonia. Di
.
fatto
nell'
efempio
fcnn*
b*
la
cofa
evidente
Il
primo
n
intervallo
la
terza
minore
m
,
TT*
Dunque
diatonica,
perch
il
dedotto
damen-
| m
.
^ uT T
fcala diatonica
comune. Dunque
trpvarfi
altre
nel
Baffo fonbafi
,
tZ
tale
non
potranno
prime
non
le
tre
f
nn.^" q O
":-
'
vi fono,
^Q
, ,
ci di tal ar-
LI
n ZSZ3S
? tf^i VSJ 7T?
.
perch nella fcala fuddetta altre note non ^e quali fi ano capaj Iuopo a fupfnnN vi luogo
,
di
5&
perch
la
mutarebbe natura
bafe
armonia, come nella cantilena; altrimenper f per efempio fi volerle porre per prilevando
f
il
ma
errore
Ffaut Egual-
/TTy ^.
$&
farebbe
>* * * mente
faut naturale Gfolreut naturale, ec, farebbe errore, perch farebbe inverfione di natura . In fomma com' inalterabile la fcala comune in ragguaglio alla natura del genere diatonico, cos dev' effer inalterabile quella
te
i
,
fi
fiftema
nuova fcala in ragguaglio al genere particolare del prefenMolto pi perch finalmente quelle due feale devono effer
.
comun condizione
Dunque
Dallo
e
fleffo
,
univerfale principio
fi
fi
dedotta
per
dimoftrazione
tal
pre-
Con quelle due fole mufca, e per quanto rifulta con ottimo effetto. Ed ecco
trafportato
il
genere di
e fatica/
alle
mie,
altrui
orecchie
difappaflionate
,
un efempio di ben poco iludio tuono in Alamir per comodo degli {frumenti
;
Di
lr
5
-6-
ffrir
r ir|f
i
m U
i
II
m
o
i
rrf
fl^Tfrr}^rr}rr
pj
&3
SE! J TftfffgDffff
Hrr
-0
h rNjJji
ffiig
s
-a
* terf
-Q
FF ntffiafg
r^flf^fj ^(if- Q O
=?
Y">
,f
r*
IjI IW
ffr
l
?rrmrn^ri^i^
:
fi'i
fi
H-Q
*i
S
f
frrirr j rko
irffrrMH^rriTfifril
w
-6-
^
#- q q
rjJJnr l fllJj
l
rr
f
Eg S
#&-a-
fcw5
X7
net
Tp^ r
i'2
TR^TT^TO DI MUSICA.
in
efempio non vi fono diffonanze (eccettuata la quarta, e terza delle cadenze, qual del genere diatonico ) , e lo dimoftro. Se vi fotte diffonanza non potrebbe effe r vi , fenon nell' armo ma equitemporanea delle quattro note
,
Djco, che
quefio
jfc
quali corriipondono*
ai
numero organico
di
e per
convertendo
il
numero
in
cio
^
*
nella
L5"5"
cn forma di
'
diffonanza
li
Ma
convertendo quefta
forma
^^ Ba Zi
a
ciafeuna
trova, che nel numero non organico, eh' materiale, ma delJa proporzione armonica, che coftitutivo della natura forD u Ue la fua vera fo feconda, e non la nrin^ r efemP- n n V f0n dff Che eIIa fonna ieconda.ii fi trovi b la proporzione .armonica, chiaro
' ,
fedente
Le
T L
.
'
adeguando
il
nota
,
iCy ^ xoon
J
numero
Alamir
8oo
J_ n -%9~
TT
.^-____
akerata: ^endo 6 75 ," 75 della ragie 8o C e e dut0 altrove quella alterazione intrinfe7,f ea 'r , ed .ferrabile dall' armonico fiftema, da cni fi dedotta la ficaia n e e ' armonico Ita ?4a a vedereTn vedete il quarto r term.ne, eh' la nota muficale Dlafolr >* Ouan. ' al n,C3 Pr U 0ne C D P< altri
K SSfl e8.
de ^bbio,
tre
note Ffaut
febben
3
la
forma,
^
il ti
^'f
,
~'^i
Ma
^^fW ^ma^come
'
R.
WS bile
ne
aln^proffr Si"armom
5id.ftmguer
tre
,
la
m.mma
P r P'one, che
,
fminf t
? *'
i
d.fferenza
<j 5--
fiata
fia
Le
que perch
Dlaiolr
in propor-
f G
t==:
TJ
^ -^
~
5
'
""*'-*'
,
mine
zione
fia
nota muficale
tre an
^
^
armonica co
Cfolfaut
cedenti,
dovr
effer
7.
Sia
dunque comparato
675
Dlafolr
576"
TRJfTTiATO DI MUSICA*
i i
163
Si trova la mini-
576
alla
ragione
,7, o
fa
6,7.
1
67$
'
6
differenza
S7 6 7
ma
r
differenza
razionale
di cui
della
224, 225 molto minore della 675 eccede la vera forma fefquiquinta , e pure aramefTa dimoftrativamente nell' armonico fiftema Dunque molto pi dev' effer ammeffa nello fteffo fiftema la molto minor ragione fuddetta 224,225;
.
^C
Ma
ragione
80 , 81
tanto pi
che in rifguardo
,
al
la differenil
za di
80,81
-
perch in di
.
lui forza
tuo-
9o
fri
Q
'tci'ZS*
dal tuono
maggiore
W_jJL2_ ^ \j%- Q~
tei'^o
5tiono
differenza di
Suono
non
nelle
fficamente
fenfibile
la
224,225,
perch
dato
6,7
note
muficali
fi
te
dato
fuoil
del
guere
fifici
224,225, ma
de'
tal
nella
terzo fuono Ffaut , perch il dito non arriva a ditti nla corda premente natore della differenza folo termine un di punto fifico preffione comprende affieme non folo i due punti
avr
'
due termini
il
fliddetti
ma
pi
cafo
ffica
la
vera forma
m7V
ed forma confonante.
Si
aggiunga quanto
darfi f
fi
detto qui
fuddetta
non poffono
non
le
tre
prime
Zq
quali trafpor*
2n
**Z
tate
in
,
bafe
ta
i
fono
vefi
dell'
affegnato
bafi
,
^efempio
trova
che ridotto
il
Baffo a prime
ar-
mo-
t*
moina
.
diffonanza alcuna ; ed io ad arte ivi" ho- voluto far vedere qual forte di prime bafi proceda a rigore da: tal senere di armonia, e quai poffa,. e debba effer il loro prati?o ufo Si opporr , che m. tal modo fi rovefcia il fondamento del numero
Ma
FR^TT^fTa DI MUSICA:
non per quefto vi
3&
oTr^ ^^^~,qual
della
la
PerCh
fl
co1 nuraera
>
cio
1
mai
prima bafe, il di cui numero dev' effer io rifponder ,. che 3 . colpa non mia: del fiftema, Son condotto dalia di lui forza a do, vermi fottofcrivere al numero di proporzione, e non al numero organico materiale.
Ma
Si opporr
(e
che
a
quando
la
fi
abbia
a continuar
la
proporzione
armonica oltre 6
effer
fino
7,
nota
muficale
corrifpon-
dente
non
, n pu
mai
^jVh <SZJJZ2
@g*
mas* D:
JL
grr"Q""
1
Perci
il
tuono
refta coftituito in
Bf
di terza
giore per la cadenza armonica relativa tano per natura dal tuono di Alamir i n X va \ ,: r x nre .n cu fi qm colhnmo U elempio 11
que
taila la
proporzione
ec
e
rfc? QI
muficale...
Dun,
La
oppofzione
in
bella,
buona,
ma
vfore armonico
dici
differenza
Gf >P^^ t^Si:
,
nulla tiene in
quello particolare
rionale
poi di
ih
di
224,225,6-
aritmetiche fefquiterze 13
15
la
comparate a Dlafolr
fi
<
Zlt
turXr
8IOn
radlC a
minima differenza razionale, di 614,62$ + c ?& min '> e per in ragione della fteffa nafdo U]terza Dunque non vi Se poi a rifpofta
trova
che
come 57 tf,
^^
.
di-
fi
la
dimoftrazione,
alla
^075
M^Ji
1'
incompleta*
P raf
i6i
q.
ideila quin
che pure della fcala diatonica comune ad ta incompleta 0|Y j N dimoftrativa deduzione dall' armonico fiftema. onta della fua fatto , con la fperienza, e col fentimento coRifponder col mune . Si giudichino a confronto da tutto il mondo muficale o nei fuono , o
'
come prime
fi
bafi
anzi a
fteffa
confronto
della feconda
forma
giudichi la
,
armonia in qualunque altro modo difpofta. Dall' W> fempre ottimo della feconda , fempre duro , e della prima forma fifica rilever ad evidenza l verit della fconcio fi mia propofizione Effendo impoffibile nei prefente fiftema la difgiunzione del fifco dal dimoftrativo, creder, che l verit fia dove la dimoftrzione, e 1' efftto fi congiunge non mai dove 1' efftto non corrifc ponde alla dimoftrzione. me, come Profeffore di mufica , ci balta, e avanza, ma non balla al prefente fiftema, come dimoftrativo . Perch non effendo poffibili nel medefimo due dimoftrazioni , le quali tra loro fi oppongano, fegno ficuriflmo, che la dimoftrzione qui fopra oppofta all' affegnazione di Dlafolr come divifore armonico della quarta , non' , , n pu effer dimoftrzione. Ecco la fua fallacia. E' vero, che dato
effetto
,
:
^
,
i'
6,7,8:
il
la
Ma
proporzione armonica completa , e 2,4/ non poi vero, che #75, 500, cio&
k Q f
(j
fia
^_
come 27 a 20
27'
in
differenza
della
forma 4
3V
b7S 50CT
20
di
.
80, 81
4
80
3.
81
Il
termine 6y$
ed
il
Elaf,
come 7
tra
d,8. Data
la
ragione
12^,940,
eguale a
27,20,.
far
far
40. Com~
1
Sp 27
40
20
a
parati
(in 375
folr
la
>
j$ r $y6
in numeri primi
la
75,^4)
i2p,io8o
375, 376.
47,40
rifui ta
ragione
differenziale
Comparati
6,y
40,47,
rifulta la
Ma
37^
zione
di
40
molto minor ragione di 140, 141, e rifulta dalla comparavero mezzo armonico a 64 y eh' Dlafolr Dunque Dla-
ragione
375
.
cia feoperta
perch vero
il
fiftema
,.
Se poi in pratica per evitar la confufione giova intender il numero organico come fi intefo fin' ora ( e giova veramente J, fi faccia fenza fcrupolo alcuno .1 molto pi , perch un tal difetto non procede, intrinfecamente dal numero organico , quale per propria forza fempre una pratica dimoftrazione ; ma procede dalla mancanza di un fegno muficale, che in quello, e in altri cali dovrebbe ag1'
.
da cui fedelmente
ho dedotta
giungerli di
1
la
non oftante.fono
tra
loro diverfi
Perci come-dimoftrativamente
l'
ro divifore armonico della quarta Cfolfaut , di Ffaut, ma non mai da iegnarfi con la nota muficale Elaf/ cosi praticamente lo fleffo Dlafolr rifpetto alle lettere muficali vera fda di Ffaut, e quando fi ponga in prima baie,, diventa Clblfaut la fua. vera
fettima.
Dunque
,
il
difetto
all'
..
non
nel
numero:
nella
mancanza
di
del fuddetto-
nulla
pi
Quattro cole aggiungo relative all' addotto efempio muficale che ad arte ho- difpofto 1' armonia delle quattro note ma in diverfe forme, acci apparifea 1' effetto,, f uio, e il maneggio diverfo di que' tali intervalli. La feconda,, che quello
,.
]
..
La
pri-
zione
della
fcala
affegnata
il
che
vedere
fcala
,
La
terza
che-
e quello
fiftema di
genere cromatico, enarmonico,, non intendo per, che a rigore cos debba chiamarli. Quanto ho fatto vedere nella fcala diatonica infpefiata , ; certo,, eh' analogo a' due generi cromatico,, enarmonico.. Ma quanto fi
vede nella fcala particolare di quello nuovo (ftema altrettanto certo,, che 1 analogia non vi , f rion in radice. Voglio dire, che quella fcala effendof dedotta dall' efempio 4 muficale anneffo alla figura VII, e dalla infpeffazione della fcala diatonica con le note dell' efempio 4 effendof dedotti li due generi fuddetti, fi pu dire con verit 1' analoche , gia fia in radice. Nulla importandomi de' nomi,' a me balla, che fia af-.
fatto
TRvfTTvfTO DI MUSICA.
fatto fenfibile la differenza delle due frale, e delle
ipj
rifpettive
due
armori-
nie, perch
dotti
al
fi
conofca
la
mi
bada
di
aver
fuo genere, natura, e principio que' tali intervalli, che noi pratichiamo fpariamente, e indifferentemente lenza regola , e fenza categoria. La quarta cofa, che qui conta molto fi quella, che le quattro note
-O
Q ^'r
*"'
quali fono in
diffonanze dimoflrate
nelf efempio
anco-
neffo
alla
figura
VII,
inune, in quefto fiftema fi reggono da f come confonanze que da una parte la perfezione del loro principio , eh'
dall' altra
la
falfa
idea
che
fi
udito. Son pi che ficuro, che molti vi avr di quelli, che riceveranno piacere non ordinario da quella particolare armonia, quantunque
te
all'
note muficali di prima intenzione diffonanti e niuno forf che ne riceva difpiacere , e difgufto. Dagl' intervalli particolari fuddetti nafeono per lo pi le particolari modulazioni., le quali da moki fi ufano ne' noflri tempi. Dico per lo pi, perch, come fi vedr, fi pu averne qualcheduna indipendentemente da' medefimi Dico da molti , perch non tutti quelli , che per altro fanno jbeniffimo dove Manno di cafa , voglion valerfene . Anzi ho offervato, che quegli uomini diftinti , ne' quali fi trova fentimento efquifito congiunto a fondamentale ragione, non le ulano mai. Quelle particolari modulazioni fono foflanzialmente inganni artificiali di modulazione perch , dove quella dovrebbe andare per la natura del tuono, in cui fi iflituita la compofizione , al tale determinato tuono relativo, fi fa andare per arte ad un tuono affatto lontano e per natura , e per relazione dal tuono principale illituito Un efempio fpiegar intieramente la cofa Sia in tuono di Alamir con terza minore il leguente progreffo di armonia , e
coflituita da
ii
trovar
ni~E^rr [_^ v
J
-,
la
"(^ZT^t^^X^Z.
I
fio.
la
Ma
nella
rifoluzione di
Dla-
eh'
f~
diffonanza di
fettima
polla in
Baffo col numero 2, avendo luogo l'arte di rifolverla legittimamente, cos in Cfolfaut feconda baie , come in Cfolfaut prima bafe di terza
^4
maggiore
chiata dal
no
della
g jplSp^r: r P
|
"^
con
la
diffonanza
di
di
fettima
,
eh'
apparec1'
numero 6
Dlafolr
nafee da
ci
inganin
A-
lami-
*>6$
TR^TTT^TO DI MUSICA.
e*
2,
.
lamir con terza minore, eh' il fuo principio, patta in Ffaut $Z prima i>aie.di terza minore per natura della .cadenza armonica propella in Cibi,
prima bafe di terza maggiore jtano, il tuono di Ffaut f con terza no di Alamir con terza minore , lo fa arte. Pure fi ufa da molti quello inganno inganno limile ritornando poi al tuono
faut
i^
Quanto fi a
lon-
principale
come
farebbe per
m?
^
tempio
fi
finezza
arte
naice quello inganno di modulazione da qualunque nota muficale di donpia figura. Dato per efempio Dlafolr & , nel tallo organico fa doppia figura, di Dlafolr e di Elaf, perch lo fteflb talk ferve , a quelle due note
Indi
1'
inganno
artificiale
D#
12
perch Elaf
fi
prende
come
fz^Z
Egualmente
^=hn
come
perch
la
quarta col
eh'
J ttjjl j
fiprende
ftano
^^tr^'*
"
Ue "'
'
,
r ufo belimi eh ?a { " P u effer nelIa f' a diatonica ?' comune Derch fi 3 ,m ffiblle qualunque di tali artifici, dove non vi emT t';Pr U n m .P nore " ota fiIe ^ doppia figura due con!
'
a POrtar ' e 8li efem ifiti P' P i e darei ene idea penerai,en ' memo f ra P
LT7
' '
''
rm
'
4^ M S
ra
H 1 %
r-fee-
B*
Si
Sfiata deU>
TR^TT^TO
a-a
DI MUSICA.
,
ity
alla fcala
fi
aggiunga
Dico
che
in
precifione
1'
fa la fcala particolare, e
pitolo :olo, principio
primo, e
1'
efempla-
"
ficaie di
quefto Ca-
redi
-tale artificio,
perch come
fi
Indi
data
la
parte acuta
in
cui Ffaut
,
[^
fonante
perch di-
vitare armonico di
dico
che convertendolo
nell'
arm-
-L
'
ma,
e nella modulazione in
Elami
portuno far ottimo effetch rigorofamente 1' armo3a modulazione non fi aldal tuono propofto , che
applicato a luo
cr~
rr~
ec.
i
i
cio
?**
go
op.
e
to, per-
mente dev'
P%
.
Al
nia
lontana
final*,
effer
1'
ogget
S~L
to prin-
cipale. Quefto per F appunto il fondamento, fopra cui appoggio il kn~ timento mio rifpetto a tali artificj In una compofizione regolata da tuono propofto, e riabilito fon perfuafo , e convinto , che altri artific; di quella natura non poffano aver luogo, f non que' foli, i quali non li partono dalla rigorofa modulazione del tuono. Dove poi poflono interaramente aver luogo quanti mai fono poffibili per arte, credo, che fiano i Recitativi di un Dramma, di un Oratorio, e cofe limili Perch i Recitativi non folamente non lono ivi obbligati a tuono propofto, e riabilito, ma anzi per lo contrario fervono al comodo del Compofuore per dit
.
por*
170
sporre.,
TR*4TT*AT. DI MUSICA.
ed apparecchiare ad arbitrio
poi
,'
ifpecie
tali
e in precisone
ottimo
artifcj,
quando
s>
intenda la
o canzoni . In , poftbno produrre nel Recitativo loro forza, e natura, e fi adattino alil.
effetto
parole convenienti, di che in un Dramma non manca la occafione. Dop tutto cicche appartiene alla pratica, retta a vedere, f tali note .mufcali di doppia figura porfano dimoftrativamente fervire a tal ufo.
le
Ma
troppo facile
il
modo
p evidente
la
minore
rQ^Q
J2S2.-J.
i
femtuono
e
maggiore \j-r
e ad
a Dlaiolr
2&,
per
jone
4ue
tali
riote fuddette
fo di tutte le
.ttrativamente impoffibile , che le poffano convertirfi tra loro , dovendofi intender lo ftefnote muficali di doppia figura . Dunque dimottrativamente
fi
Edimo-
f|
gg. - laf
Regge
,
il
tatto
ma non
vire.
note non poffono fervire a tal ufo, febben praticamente E qui finifco il ietto, ed ultimo Capitolo.
fanno
.fer-
CO NCLUSION
STabilite
E.
le parti integrali dei prefente fiftema , conchudo il trattato rmfcito pi lungo di quello , che io mi afpettaffi . Prevenendo le difficolt , che rifguardano il fiftema, le propongo, e le fciolgo. Due diffi-
la
primo fopra due fenomeni ivi efpofti, e fono; corda fonora tefa'fu '1 monocordo, e il terzo fuono rifultante da due, o pi dati fuoni. -La corda fonora, che da me fi afferifce non produrre f
come
1,
i
l
,
-
3, 5
1
da
altri
fi
afferifce
produrne molti
piti.
L
Cio jfo
4,
oltre
3,5; ma
.
difficilmente
fenfibili
1
perch in ottava
11
fucceffivi dopo f, cio 6, 7 eo; ma mfenfibili, perch troppo acuti. Sia cos ma da niuno fi dubita, ; f fiano, o no in armonica proporzione. Quello batta al mio intento
con
la
Altri
quafi
non
vero
far vera
il
in tal rifpetto qualche mia propofizione particolare . retta fiftema nelle fue parti integrali. Il terzo fuono, che io dico uni1
fono collantemente a 2, quando i dati fuoni fiano in ferie armonica, fi pu dubitare che fia unifono al tutto, o fia alla prima unit della ferie.
Pi fatto la qualit di quello terzo fuono effendo diverfa dalla qualit del fuono naturale delle corde, quella diverfit pu cagionare equivoco ad onta del pi, efquifito fenfo di udito e di migliaja di prove . Sia cos in ,
ipo-
TRATTATO
ipotefi
"*
DI MUSIC A.
il
irjt
fia
,
ma non
,
vi luogo a dubitare, f
terzo
fuono
.
o no
balta
,
il
baffo armonico
fia
la
radice
armonica
Tanto
avanza
al
fifico
ftabilimento dell'
armonia; unico,
prefente fiftema
la
figura
proporzione fuddetta in tali , e tanti modi , che non blamente difficile comprenderli tutti; ma omprefi che fiano , pare che i principi diverfi, da' quali deduco le propofizioni , fi oppongano tra loro. Altrettanto ci contribuire il fine del Capitolo, dove per darle idea pi completa della'
fcienza
mi
confini
del fiftema,
quando
alle col
in tutto
il
ri-
manente
ceffarie.
del
mi fon
riftretto di
proposto
puramente neil
Ma
pio, e
il
molto pi contribuifce a difficolt , e confufione metodo, di cui mi valgo, perch la prova principale
princi-
della
mia
propofizione effendo dedotta da ragioni attratte, come principi primi producenti, e formanti la figura circolare, e non da quantit concreta lineare,
fia
metodo deve'
rimedio
il
facile
il
fcie-
Prima;
fonda-
conda li quadrati de' feni , mezzi armonici della ragione , in cui fi divifo il diametro (ridottala ragione a proporzione geometrica di (creta ec.) , in forza, de' quali fi dimoftrata armonica la circonferenza. Terza; il diametro, come fomma di due raggi , e come divifo da feni , aritmetico nel fuo principio concreto, perch neceffariamente comporto, e divifo da unit eguali. quefte tre propofizioni fi aggiunga la proporzione di Archimede, in cui per poligoni ifcritti , e circofcritti fi dimoftra effer il diametro alla circonferenza come 7 a 22. nulla per ora importando il difetto di 7, o l'ecceffo di 22. Nelle mie propofizioni contenendofi il principio a priori , nella pr-' pofizione d Archimede contenendofi il principio a pojeriori della figura' circolare, dico che ordinate tra loro le quatro propofizioni rifulta quella
tal
dimoftrazione della verit del mio principio, e del mio fiftema, a cui
n Ella, n chiunque avr mai che opporre. Ecco l'ordine. Perla prima propofizione la tripla la proporzione determinante f armonico fiftema ec. Dunque f la figura circolare procede da un principio armonico primo, in qualunque modo proceda, quefto principio primo non pu e> ier f non la tripla. Sia perci la tripla geometrica dilcreta 2,3,4,0', formata da due mezzi, armonico 3, aritmetico 4, tra* quali fi affegni iL
-
mezzo
il
aritmetico
3:2,
e per duplicati
termini in
il
4, eh
mezzo
4,6% 8', 12, far 7 mezzo aritmetico come centro > o fia mez2
za
in
knque
zo de due mezzi 3,4, fecondo la feienza del Reazione dimoftranva delle radici triple
,
TR^TT\AT BI MUSICA.
premevo trattato far fri* quando fi congiunga con qua"
WWi
cipio, e
de due eftremi 4,12. Indi fi fonimino i tre foli termini della armonica, i%,6 ,4 Sar la fomma 22, e rifultar la pofizione de due termini 7,22, dedotti fiftematieamence dalia ramon tripla Ma per la quarta proporzione il diametro 7 , la circonferenza 22'. Per k terza proporzione il diametro aritmetico : egualmente mezzo 7 aemetico tra .6,1. Per la feconda proporzione la circonferenza armo. egualmente 22 fomma della tripla armonica. Dunque vero il mm
tripla
il
iiltema.
Ora
fi
Mezio
affai
.pi efatta,..
n3
\9
..
28,42,
5<M4. La
7.8.
tn
tico
pofizione 28 ,42,40,^,84, eguale alla pofizione J' Li due termini aggiunti 48,50, Tono i due mezzi, armonico C mi Vm0 S ddIa ief(l uiterza VrS6> d cui mezzo aritmem riducano a. proporzione 40. l geometrica difereta li tre termini) mezzi
"-
2400 arm.
48.,4P>50*itt-
2352,
2401 2402
.
aritm.
contrar.
2450
ragguaglio moltiplicate
Sf^r^T^T f^ -058,
.41.1*. fara
J
per differenze
due mezzi 2401 ,.852355: di-.2402 m nP Chl Z e 555 Saranno i due rifuif i Q o tati mi T'}l 8526-08, 2078830, eguali a 113 3.55 come 852355 2*788* fono eguali a 7, 22 .Pedo mezzo 8 5 2o>3 tra 852355 nizzoarkmeico, e 852710 mezzo contrarmonico, e dedotte' le differenze
2401
2402. per 35 f
rifiatato
7&J& *
343
'
'
ritoltane
trova,.
che:
1
due
termini.
,,
I2
Fatta a quelli
affe
1'
em F Ii0 ddla n Ia "P f,, fvu ^f 43 ^ il cubo di 7 , perch- 7 per 7 40; | e: la mia poiizione in radice
,
^a
per
analifi
fi
2 J
indicante
dinioftrativamente
ple;
le
radici
tri-
differenze ( di confenlb comune ) fono i minimi comoonenti priprincipio de' poligoni affatto* diverfo dal mio principio, e fi ri iolve per ^differenze nei mio principio.. Dunque , fia incognita quanto ir vuole la faenza- indicata daf rifultato numero Cubo
le
mi
il
quanto
fra
irnnoffibile
e:
,.
refta
interamente dimoiata,
e del
mio
fiftema:.:
dipendano da un principio vero, e primo. Legittima conferenza fi cU effendo vera la feienza, i lRei a ^' nC P ? ' la d]fficoI t inevitabile, che riilca dalla loro novi* j ll tft* debba effer fuperata da: ftudio tempo,, e coltura*
tali
effondo di-
precifioni
Ne!
TR^TT^TO
.
DI MUSICA.
relative
al
.173
fiflema
.
Nel
Prima,
immagine, o efemplare. Seconda, f il fifico-armonico fiil circolo fia flema abbia la fua eftenfione integrale fino alla feftupla , e nulla pi Quelle due difficolt fono ivi fciolte in tal modo , che non ammettono provare il comri {polla. Rifpetto alla feconda difficolt vero, che per
f
pimento
dell'
armonico fiflema
nella feflupla
'1
nomeno
fepir
111
la
che tre fuonij e per quando i fuonr fi ellendano oltre 5 in 6,7 ec. r prova non tiene certamente. Ma quella effendo prova aggiunta, e la principale effendo la dimollrazione , per cui fi fa ivi chiaramente vedere y
1
che
le
la
il
fi
Nel
fine
dove
definifco
armonie
fifica
e in
confeguenza leconfonanze
le
ediffonanze, occorre
quantit
zione della
petto al
che
rif-
non difegnazioni della nollra mente/ e per certo,, che ivi mi oppongo al penfamento comune. Ma non in io,, che mi oppongo.- fono i fenomeni, che coltrinArdiremmo noi forf gono e me, e quanti fiamo a dover cosi penfare
penfare nuli' altro fono, f
.
modo comune
chiamar nollra difegnazione i filoni, che rifultano dalla corda tefa fu *b monocordo? il terzo fuono, che rifui ta da due, o pi dati fuoni? i filoni di confenfo, che rifultano dalle tali date figure de' corpi fonori ec. ? Quelle fono leggi di natura indipendenti affatto dal noflro arbitrio, e dalle nollre difegnazioni . Da quelle io mi fon lafciato ciecamente condurre, e a quelle rigorofamente mi fottofcrivo * Perci f qui vi luogo a
di
oppofizione
fi
faccia
non
me,,
altre
ma
alla
fifico-armonica natura.
foflanziali
,
Non
fapendo io prevedere
difficolt
ed effendo riabilidi
primi Y intero
fiflema
mi Infingo
averlo
ftabilito-
pecon tutto quel rigore, particolari tutte le pollibiii con il trattato r intendo di aver confumato ma un voludeduzioni . In tal calo vi avrebbe voluto non poca mole me, da cui Ella Sig. Conte abborrifce, ed io egualmente Per altro chee 1' arte del fi a necefiario un tal volume, in cui fi contenga la fcienza , e pianamente ridotta contrappunto, e quella fia interamente confumata
, ,
mi
fon obbligato.
Non
Profe filone muficale,. lo confeffo Sig. Conte, pur troppo necelfario e 1' uomo veramente atto alla imprefa qui tra noi. Piaccia a Dio, che per vantaggio della Profeffione vi fi difponga, giacch quanto vi fin' ora in pubblico tra noi di precetti Muficali, non
a intelligenza
comune
della
ha
altro
fondamento, che
.
la
fola
x
pratica.
fin
,.
Ma
in
qui
non
finifeo
di
fia
maraarrifi
vigliarmi
abbaftanza, confiderando
dove
che
quello
propoli to
fecoli
vato f
umano fentimento
certo
fono
molti
da
che
COKI-
TR<ATT\ATO DI MUSICA. E certo, che in tutti quefti fecoli non P^P dell' armonia e mlZlT L %L**** deduca le regole del
174
.
compone
in
armonia
iti
fi
contrappunto.
Veda quel
certo
,
g
tratta
principali
o,
fi
trova che
la
concita e congenita,
eT "^ 5*"^
1
Ini g oni
S
di
mi
ricereara
cuefta fola
armonia ila molto analoga alla f Supponendo che non viglia armonia faenza poffa dedur-fi la fteffa armonia
**&* *"'
^* umana
fuppofta
la
fia
S5|
ella
ragione
Qui
musicale
in forza
femi
S^
nto
-
licienufiche
ll0
li
Tu" Tu della
muficale che P nd effer P^biliffnna la deduzione. Il r aUV al di ld CQmando E1Ia ha volutole ra. ' l
TI
V.
ri
efiftenza
dell"
MffiS^J libi ita della deduzione p indipendente dal fentimento . Se poi giovi fement ?mU Che k fcienza er Io co io noi P de do , R etC K dle
la
de * cattato,
vedr evidentemente
reale
lZl f Ld Vft?
Z
TfT
damenti, e
riabilita
Pe
^ 5
^J
?^P Ch
16
^^^
'
reaIe
I V1
che una
fia
WW
tal
'
***
,
>
(ck
alla
,
fentimento
Filofofo
feien-
fon-
molto pi da
e
che he quando
le ulteriori
abbaftanZa U '- ** ^ chU ^ P"**E o^doVV^^M^" pubblicamente nota, coltivata Jo ftudio tempo
foffe
,
che da mail
Icoperte
fon ? fondi
k UOrnm dotd Pane e > fn ? tempi P fono in diverfi intereffati per la mufica confider in quel prospetto,, che han creduto effer il legittimo; e a ragguaglio han detto, e dedotto cofe vere, maraviglie e degne , ogni lode. quando fol' nUOV pr0f e " che n P armonia io fon >
fi fi
ScThlt
LIT
con! k n dUe rl, P ett - L Un che % ^ano "entimema ' fC nZa 6 ajUCat dalle cofe fifiche Separabili dalla \ me lfo Pleg ebhe m0k e fi Mararekbe molto pi S indi uria ben. fondata fperanza di pervenire per altra firada a: quel fegno , a rV UtI h arUIC aIrr - che fi ^uoprirebbe felicemente un o?oTr e fia k eftenfl ne ddU fcienza filarmonica, '
oiTervazioni produrrebbero
'
.facilit
massore
5Zr2! f r/ f ^
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5
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T^?
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P^
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me non
l
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^
>
Ma
ed uomini
affai
*
..
fatti
fi
de.
concerebbero
meglio
di
m.
ci
e di
,
fomma importanza
fero^ va,
P aCGre,
r
I
Ma
di
P m P
abbia
fatE0
refame
delle parti
alla
il
fiflema regga
interamente
faccia hlla le fue particotari deduzioni, e fon ficuro, che dedurr ot-. imamente feria* che cofa alcuna le sfugga dalla confiderazione
wm
T R*ATT*4T0 VI
MUSICA.
Se Io le dico per efempio, che la regola di non doverh fare due ottave, e due quinte fucceflve tra le parti dell' armonia ha il Tuo principio non folo in genere dalla natura de* due fiftemi armonico, aritmetico, ne' quali le ragioni fucceffive fono Tempre diverfe, ma in ifpecie dalla dupla e fefquialtera , come ragioni fondamentali dell' armonico fiftema , e per e fgnificazione affatto didime dalle altre ragioni per dignit Se Io le djco, che la regola de' moti contrarj tra le parti ha il fuo fondamento
,
t j$
efempio muficale 3 annetto alla fettima figura , in cui non folo chiaro il moto contrario a confronto dell' efempio 2, ma vi di pili ia indicazione della regola di que' tali progreffi di nota a nota, che per gradi , o fiti fono leciti tra le parti, e il Baffo. Se io le dico, che la regola della formazione de' foggetti reali ( artifcio diftinto , e miniera di altri molti ) fta foflanzialmente nella divjfione armonica , e aritmenell'
tica
della ottava
per
divifa
armonicamente
la
ottava
>
q
U"
e cos
una
propone
1'
altra
deve
rfpondere
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ec. Se io o quelto, o altro -{fc "^*~". %g' ero > efempio paf- frH3 di dir cofe'per Lei fuperflue . Replico L)"U dunque , che quando lla trovi vero il prefente fiftema in f fteflb, e in ciafeuna fua parte ( ma fiamo al cafo , o tutto , o nulla ) , Ella avr occafione rifpetto al fuo talento pronto, e profondo di dedurre per molti, e molti anni* ed io credo con ragione, eh' efTendo Ella giovane, io oramai vecchio, ella fegui-
divifa aritmeticamente
le dica per
&
r a dedurre, io non far pi tra' viventi. Qualunque cofa fucceda, finch vivo, fon fuo per debito, rifpetto, e cuore/ e per Tempre difpofto
ad obbedirla,
come ho
fatto prefentemente
IL FINE.
J?ag.
armonico
leggi
aritmetico
NOI RIFORMATORI
Dello Studio di Padova.
AVendo
fitore
veduto per
la
Fede
di
Revifone
ed Appro-
lato
vazione del P. Fr. Francefco Antonio Mantua InquiGenerale del Sant' Officio di Padova , nel Libro intitoTrattato di Mufica fecondo la vera Scienza dell' Ar-
non v efler cola alcuna contro la Santa Fede Cattolica, e parimente per Atteftato del Segretario Noftro, niente contro Principi , e buoni coftumi, concediamo Licenza a Giovanni Manfr Stampatore di Venera , che poffa effere ftampato, offervando gli ordini in materia di Stampe, e
prefentando
zia
,
monia MS.
le
folite
Copie
alle
di
Padova
li
Dat.
Gio:
28.
Gennajo 1753. M. V,
Rif.
R.if*
Emo
Proc,
Rjft
al
38.
num. 269.
1.
Febbrjo
1753. M. V.
Eccellentiffimo
degli
Efecutori
contro la Beftemmia.
IV
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