Sei sulla pagina 1di 10

Un deittico temporale.

Aristotele e le perplessit di Einstein Annalisa Arci (Milano, 15 luglio 2010)

La nozione di ora resta per la fisica un argomento spinoso. In un bre e articolo del 200!, "ames #. $artle ne %a messo in luce i principali problemi ( The physics of now, in &'%(sica )cripta*, ++ (200!), pp. ,+-++). Ora sono seduta alla scri ania e sto scri endo. interrogarsi sullo statuto del presente significa situarsi nel tempo, riconoscere di a ere una storia scandita in un passato e in un futuro. La nostra consape olezza, la coscienza di noi stessi e del mondo / incardinata nel presente, e tutta ia 0uesto stesso presente sembra irrimediabilmente sfuggirci. 'roprio grazie alla Relativit Generale (RG) di 1instein abbiamo imparato c%e / addirittura impreciso sostenere c%e percepiamo il presente2 se fissiamo la Luna, la ediamo com3era un secondo e mezzo fa, il tempo necessario alla luce per arri are dalla Luna alla 4erra. 5erto, / ero, in un secondo e mezzo la Luna non cambia sensibilmente. tutta ia sarebbe errato dire c%e la ediamo com3/ adesso. )tessa cosa se olgiamo lo sguardo al )ole. 6ui la luce impiega 7 minuti per giungere a noi, il c%e significa c%e la ediamo com3era otto minuti fa. )e poi ci spostiamo erso Alp%a 5entauri, la stella pi8 icina a noi, la forbice temporale si dilata2 la ediamo com3era !,2 anni fa. Accettare il carattere finito della impossibilit9 di percepire il presente. 5iascun osser atore dotato di una massa possiede un tempo proprio. 6uesto paradosso, secondo cui il presente sembrerebbe essere tutto e niente, e c%e mette definiti amente fuori gioco l3uni ersalit9 ed assolutezza proprie dello spazio-tempo della meccanica ne:toniana, %a attra ersato la filosofia e parte della fisica. 'er secoli la filosofia %a tentato di ingabbiare il concetto di tempo cercando di conciliare due istanze a prima ista contraddittorie2 l3esperienza soggetti a della sua durata e la tesi oggetti a della sua esistenza ed eternit9. 6ui intendo concentrarmi su uno degli aspetti filosofici della 0uestione2 lo statuto ontologico dell3 ora in Aristotele, il c%e ci do rebbe permettere di dire 0ualcosa sul presente. Ma prima / necessario c%iarire 0ual / lo sfondo concettuale in cui ci muo iamo. elocit9 della luce implica l3accettazione della nostra

1- Le serie di McTaggart

John Ellis McTaggart sostiene che il tempo non reale (The unreality of Time, &Mind*, 1+, 1;07, pp. !5+-!+<). )cri e un articolo in cui dimostra c%e per parlare del concetto di tempo / necessario distinguere tra la A-serie, l3insieme degli e enti c%e corrono dal passato, al presente, al futuro, serie2 &positions in time, as time appears to us, prima facie, are distinguis%ed in t:o :a(s. 1ac% position is 1arlier t%an some, and Later t%an some, of t%e ot%er positions. And eac% position is eit%er 'ast, 'resent, or >uture. 4%e distinctions of t%e former class are permanent, :%ile t%ose of t%e latter are not. If M is e er earlier t%an ?, it is al:a(s earlier. #ut an e ent, :%ic% is no: present, :as future and :ill be past. (...) >or t%e sa@e of bre it( I s%all spea@ of t%e series of positions running from t%e far past t%roug% t%e near past to t%e present, and t%en from t%e present to t%e near future and t%e far future, as t%e A series. 4%e series of positions :%ic% runs from earlier to later I s%all call t%e # series* (The unreality of Time, p.!57). L3impatto di 0uesto articolo / stato cos= dirompente c%e, ancora oggi, tutta la discussione filosofica sul tempo si inserisce in 0uesto 0uadro teorico. 5iA posto, l3aspetto pi8 interessante / il &posizionamento* dei fisici nelle due serie. La teoria c%e rispecc%ia meglio la concezione comune del tempo, una forma di presentismo, / in accordo con la serie A (e con istanze ne:toniane), mentre la serie B, non riconoscendo l3esistenza di un momento presente ontologicamente pri ilegiato rispetto agli altri, / tipicamente associata alla teoria della RG (la relazione tra ciA c%e / 0ui e ciA c%e / l9 / identica alla distinzione tra presente, passato e futuro). l !atto che Einstein !accia parte dei teorici"B ha segnato pesantemente il di#attito s$ccessivo. Ba un lato il la oro del padre della Celati it9 e dei suoi colleg%i %a aiutato la filosofia ad uscire da alcune ambiguit9 linguistic%e. )pesso infatti nel linguaggio comune ci esprimiamo come se fraintendessimo sistematicamente i rapporti tra tempo e cambiamento2 percepiamo il tempo attra erso il cambiamento, ma il tempo non / il cambiamento. )emmai possiamo asserire c%e il tempo non / senza cambiamento. Attra erso i suoi formalismi, la fisica distingue tra il corso del tempo, ossia il rinno amento irre ersibile dell3istante presente, e la freccia del tempo, c%e / l3e oluzione irre ersibile dei fenomeni nel tempo. Ba ?e:ton in poi la rappresentazione del corso del tempo coincide con la causalit9 (e con il determinismo rigoroso di Leibniz). Ball3altro / grazie ad 1instein c%e torna alla ribalta il problema del presente e della percezione del presente. Il punto / 0uesto2 la relativit fatica a rendere conto della presenza del presente, e non spiega neanche cosa l istante presente possa avere di cos! speciale in confronto agli altri istanti del tempo, difficolt che non esistono nel "uadro della fisica newtoniana# D l3uni erso c%e scandendo il ritmo generale si incarica di imporre lo stesso presente in ciascuno dei suoi punti2 il tempo / assoluto, do un0ue lo stesso. )corre in maniera identica in 0ualun0ue luogo e l3a erbio adesso assume un 2 e la #-serie, la relazione c%e esprime l3esperienza dei rapporti di precedenza e successione tra gli e enti (&prima di* e &dopo di*). 5os= Mc4aggart distingue le due

significato c%iarissimo2 ciA c%e accade adesso per me, accade allo stesso modo adesso per tutti gli osser atori nellEuni erso. Il concetto di contemporaneit9 / dun0ue assoluto2 in 0ualun0ue istante, due osser atori possono sincronizzare gli orologi, e in 0ualun0ue ulteriore istante i due orologi rimarranno sincronizzati, 0uali c%e siano gli spostamenti e le elocit9 degli osser atori. Bue e enti c%e appariranno simultanei agli occ%i di un certo osser atore lo saranno, dun0ue, allo stesso modo per tutti gli altri. 4utta ia, secondo la Celati it9 Cistretta - per cui esistono altrettanti orologi fondamentali 0uanti sono gli oggetti in mo imento - 0uesto unanimismo ontologico non / sostenibile. ?on si possono sincronizzare gli orologi in modo perpetuo2 certo, si potranno regolare le lancette, ma 0ualc%e istante pi8 tardi le ore indicate smetteranno di coincidere. Alla fine della sua ita 1instein era tormentato dallo &statuto dell3ora o dell3adesso* nella Celati it9. ?ella sua autobiografia intellettuale Cudolf 5arnap riporta a 0uesto proposito un aneddoto interessante2 &una olta 1instein mi disse di essere seriamente preoccupato dal problema dell3ora. )piegA c%e l3esperienza dell3ora Fo adessoG %a un significato particolare per l3uomo, essenzialmente di erso dal passato e dal futuro, ma c%e 0uesta differenza non ricorre e non puA ricorrere nella fisica. Il fatto c%e tale esperienza non potesse essere colta dalla scienza gli sembra a un elemento di penosa, ma ine itabile rassegnazione. Hsser ai c%e tutto ciA c%e / oggetti amente accaduto do rebbe poter essere descritto dalla scienza2 da un lato, le se0uenze temporali degli e enti possono essere descritte dalla fisica. dall3altro, le particolarit9 delle esperienze umane in rapporto al tempo, compreso il di erso atteggiamento erso passato, presente e futuro, possono essere descritte e (in linea di principio) spiegate dalla psicologia. 4utta ia, 1instein pensa a c%e 0ueste descrizioni scientific%e non possono soddisfare le nostre necessit9 umane. c%e c3/ 0ualcosa di essenziale a proposito dell3ora c%e / interamente fuori dalla portata della scienza*. (5arnap, 1;+7, p. 7<).

$- L%ora in &ristotele Iediamo 0ual / la natura dell3ora in Aristotele. 'rima dico bre emente 0ualcosa sul tempo. La prima difficolt9 sulla natura del tempo concerne la sua composizione2 passato e futuro. ( 'hys. II.10, 21+b<<-217a<). Il tempo di idendosi in passato (c%e non / pi8) e futuro (c%e non / ancora) finisce per di idersi in due parti c%e non sono, c%e non esistono. 5ome fa 0ualcosa ad essere ed esistere se / composta da parti c%e non godono della stessa propriet9J 1d / a 0uesto li ello della discussione c%e entra in gioco il concetto di ora# %e in!atti &$alc$no o#iettasse che l'ora ( ci) ci permettere##e di dire che anche il tempo ( visto che l'ora $na delle s$e parti. Aristotele confuta 0uesta obiezione dicendo c%e l3ora non / una parte del tempo, in 0uanto le parti di un tutto godono di due peculiarit9 non condi ise dall3ora2 la parte misura l3intero, nel senso c%e possiamo dire 0uante olte la parte sta nell3intero, e la parte / costituti a dell3intero ( Metaph. I.25, 102<b12-1+). Il modello parte-tutto / un modello logico, esemplificato dalla relazione unit9Knumero, in cui l3intero / ciA c%e / anc%e in 0uanto misurato dalla sua parte-misura (L.,,

<

105,b20-2+). Aristotele si riferisce all3istante temporale proprio usando il termine ora# )ara% Materlo: mette in luce molto bene 0uesto punto2 &%e often spea@s in t%e plural, of N?o:s3. #ut :%en %e uses t%e singular it is sometimes %ard to @no: :%et%er %e means t%e uni0ue present. or one of man( instants past, present and future. or bot%. ?ot t%at t%e double meaning e er leads Aristotle %imself gloss( astra(, to t%e point, for eOample, %o: past and future instants manage all t%e same to be instants :it%out being all present in t%e basic sense of Npresent no:3. #ut, e en so, :%( c%ose a locution t%at ris@s t%is at all, %o:e er slig%tl(J*, (Materlo:, 1;7!, p.105). In 0uale senso essi sono caratterizzati dalla presenza c%e / naturalmente eicolata dal termine oraJ In 0uesta possibilit9 si nasconde una opzione filosofica non neutra, come sembra suggerire la Materlo:2 &in bot% languages F1nglis% and Pree@G it is natural to spea@ of t%e present (ear, %our, decade etc. (in Pree@ it :ould be Nt%e no: (ear3 etc.). 4%us t%e consideration t%at e er( instant is in course of time present fails to Qustif( an eOclusi e p%ilosop%ical lin@ bet:een Npresent3 and Ninstant3, since it is no less true t%at e er( (ear is e entuall( t%e present (ear*, (i i, p.105). Ba una prospetti a moderna, nell3ora aristotelico iene a cadere la distinzione concettuale tra il tempo inteso come serie completamente eternalizzata (e dun0ue immuta(ile2 la serie normalmente rappresentata con la retta temporale, scandita e 0uantificata dagli istanti t 1-tn) e il tempo inteso come processo (c%e si dispiega nelle dimensioni 0ualitati amente differenti del presente, del passato e del futuro)2 nei termini di Mc4aggart c%e abbiamo introdotto in precedenza, siamo di fronte alla distinzione tra la serie-# e la serie-A delle determinazioni temporali. L3ora / infatti un deittico temporale R analogamente a ciA c%e / il "ui per lo spazio R e come tale incorpora un riferimento alla presenza, sebbene nell3utilizzo fattone da Aristotele l3ora sia "uantitativamente determinato come a ente estensione temporale pari a zero, e dun0ue come un indi isibile temporale. L3ora non / dun0ue semplicemente un indice alido a indicare un istante nella serie temporale completamente eternalizzata (o ero un punto sulla retta temporale)2 l'argomento con c$i Aristotele gi$nge ad a!!ermare l'indivisi#ilit dell'ora non p$) in!atti !are a meno della presenza (ovvero della determina*ione &$alitativa) a esso associata. 'arafrasando Aristotele, si puA dire 0uesto2 se l3istante-ora fosse di isibile, ci sar9 0ualcosa del passato nel futuro e 0ualcosa del futuro nel passato. Infatti, il punto in cui il tempo sar9 di iso, distinguer9 il tempo passato dal futuro. Inoltre, l3istante-ora non sar9 tale per se, ma in irt8 di altro, poic%S la di isione non sar9 per sS. Inoltre, parte dell3istante-ora sar9 passata e parte futura, e non sempre la stessa parte passata e futura, nS l3istante-ora sar9 sempre lo stesso, infatti il tempo / di isibile in molti punti. Bi conseguenza, dato c%e tutto ciA / impossibile, / necessario sia lo stesso l3istante-ora in entrambi i tempi, ma, se / lo stesso, / anc%e c%iaro c%e esso / indi isibile. )e infatti fosse indi isibile, ci si !

imbatterebbe nelle stesse difficolt9 di prima. D c%iaro c%e ci sia nel tempo 0ualcosa di indi isibile2 l3istante-ora ('hys#, II.<, 2<!a11-2!). ?ell3argomento engono enunciate le dimensioni (non appartenenti alla serie temporale eternalizzata) del presente, del passato e del futuro come elementi strutturali del tempo2 premessa essenziale / c%e il presente sia tra il passato e il futuro e c%e il passato e il futuro terminino al limite del presente. (1) )e l3ora non fosse indi isibile, il limite del presente non coinciderebbe con il presente stesso (c%e a rebbe un interno ulteriormente di isibile). Ma, per la definizione di passato e futuro come terminanti al limite del presente, ciA c%e / dopo 0uesto limite (nell3interno dell3ora), per il passato, sarebbe futuro e, per il futuro, sarebbe passato. Bun0ue parte del futuro sarebbe passato e parte del passato sarebbe futuro. (2) Inoltre, posta la definizione di presente come ciA c%e / tra passato e futuro, se l3ora non fosse indi isibile, ci sarebbero di erse di isioni possibili al suo interno (dun0ue di ersi tra). Bun0ue l3ora di cui si parla sarebbe tale solo in irt8 di altro. Bi erse di isioni comportano di ersi limiti. pertanto la di isibilit9 dell3ora / associata alla mancanza di uno e un solo limite tra passato e futuro. )e dun0ue le conclusioni ai punti (1) e (2) non sono accettabili, possiamo congiuntamente concludere l3indi isibilit9 dell3ora e la presenza di uno e un solo limite (dun0ue, puntuale) tra passato e futuro. In 0uesto modo, pertanto, si determina la &contrazione* dell3ora in un istante situato tra un passato ed un futuro aperti. L3argomento aristotelico per l'indivisi#ilit dell'ora sfrutta la fusione di presenza e istantaneit9 ma / incapace di fondarla proprio perc%S conser a la dimensione 0uantitati a dell3ora2 &Aristotle3s ?o: is t%us t%e temporal form of an e ent t%at functions for our understanding as a terminus of a time-inter al of specifiable leng%t. #ut :%ile t%is eOplains t%e instantaneit( of :%ate er e ent is said to be, in Aristotle3s sense, ?o:, it does not eOplain :%( t%e :ord N?o:3, :it% its connotation of presentness, s%ould %a e been singled out as t%e erbal mar@ of t%at terminal status. (...) M%( call t%e terminating moments N?o:s3J >or instance, :%( not call t%em N:%ens3J* (Materlo:, 1;7!, p.112). )econdo Materlo:, Aristotele intende sal are la possibilit9 di determinare accadimenti simultanei2 data una congiunzione di due asserti atomici &p e "*, nel caso essi siano temporalizzati al passato o al futuro, non si puA inferire &p 0uando "* o ice ersa2 &onl( :it% t%e present tense does Qoint trut% entail simultaneit(*. 1d / dalla simultaneit9 degli e enti espressi da asserti al tempo presente c%e dipende la determinazione (o la pre isione) della simultaneit9 degli stessi 0uando siano passati (o futuri). In 0uesto senso il presente conser a una sorta di designazione rigida c%e non / accessibile nel caso delle altre dimensioni temporali. +'ora sta al tempo come il mo#ile sta al movimento, &l3istante-ora in un senso / lo stesso, in un altro senso non / lo stesso. Infatti, in 0uanto / sempre in altro, / di erso (0uesto / infatti ciA in cui consiste a l3essere dell3ora), mentre ciA c%e, 0ualsiasi cosa sia, / l3ora, / lo stesso. Infatti il mo imento, come / stato detto, segue la grandezza e il tempo il mo imento, come diciamo. F...G L3istante-ora segue la cosa c%e / in mo imento, cos= come il tempo il mo imento. in base a ciA c%e / in mo imento, infatti, 5

conosciamo ciA c%e / prima e ciA c%e / dopo nel mo imento, e l3istante-ora / il prima e poi in 0uanto numerabile. Bi conseguenza, anc%e in 0ueste cose, ciA c%e, 0ualsiasi cosa sia, / l3ora, / lo stesso (/ infatti il prima e il poi c%e / nel mo imento), ma il suo essere / di erso (infatti l3istante-ora / il prima e poi in 0uanto numerabile). F...G L3istante-ora dun0ue / in un certo modo sempre lo stesso, in un certo modo no2 infatti 0uesto / ero anc%e di ciA c%e / in mo imento ('hys., II.11, 21;b12-<<). La connessione tra l%ora e la numerabilit9 del tempo, o inteso come chronos (cfr. 2<!a11-2!), o ero l3aspetto 0uantitati o del tempo stesso,

c%e si affianca all3aspetto 0ualitati o della presenza2 l3ora / infatti ciA c%e / indi isibile nel tempo ero nel tempo in "uanto 0uantificabile. L3ora segue il corpo in mo imento proprio in 0uesto senso, come un uomo nella barca iene trasportato da 0uesta senza essere esso stesso in moto (per accidente). L3ora / un indi isibile e come tale / in moto per accidente, in irt8 del mo imento di ci) che lo trasporta, in cui / immerso2 il tempo scorre, e il suo scorrere comporta lo spostamento di "uella soglia tra il prima e il poi, e tra le dimensioni del passato e del futuro, c%e costituisce l3ora e il presente, ma il mutamento reale / del sistema di coordinate temporali nel suo complesso, non dell3asse centrale (del presente) c%e il flusso temporale attra ersa R come se dicessimo c%e il sistema di coordinate temporali segue il mo imento dei corpi. +'ora in!atti il centro di &$esto sistema di coordinate in movimento ed come $n p$nto che viene mosso nel sistema stesso. )e ogliamo tro are un3immagine per indicare ciA c%e per Aristotele / l3istante-ora, non dobbiamo pensare al flusso dell3ac0ua in un fiume, ma piuttosto al punto su cui poggia una sfera in mo imento (una biglia c%e rotola), un punto c%e / sempre di erso e tutta ia / di volta in volta uno solo e in tal senso / uno stesso. L3ora non / infatti una struttura esterna al flusso temporale, ma, come il punto della sfera, / 0ualcosa c%e iene continuamente trasportato e, se esso esibisce una 0ualc%e in arianza, / da una prospetti a strettamente formale. Il modello in gioco / il seguente2 gli oggetti spaziali sono organizzati secondo rapporti di precedenza e successione relati i e un mobile, muo endosi lungo la propria traiettoria spaziale ne attra ersa alcuni prima altri poi, ciA da cui deri erebbe la determinazione del prima e del poi in senso temporale. 5iA c%e fa apparentemente problema in 0uesto caso / l3assenza di un isomorfismo netto tra spazio e tempo2 mentre infatti nel caso dello spazio / necessario il riferimento a un punto di origine o punto di ista (&O / prima di ( dal punto di origine z*, ( Metaph., L.11, 1017b;-2;) per il tempo 0uesta specificazione (in cui il punto di origine corrisponderebbe al presente) non pare necessaria R in un caso dun0ue la relazione prima-poi / ternaria, nell3altro binaria. L3ora * sempre al contempo identico e diverso# 5iA c%e non muta / lo statuto del presente come serie temporale, precisa Materlo:, congiuntamente all3ordine temporale degli e enti. tutta ia, muta incessantemente

il contenuto empirico dell3ora, o di olta in olta &/ ora*.

ero ciA c%e il deittico temporale di olta in olta ritaglia, ciA c%e

Avendo importato nella serie temporale il ri!erimento alla presenza (ancora $na volta( $na determina*ione temporale appartenente alla serie"A( nei termini di McTaggart)( Aristotele deve rendere compati#ile l'introd$*ione delle d$e dimensioni del passato e del !$t$ro( che al presente si associano( con la costit$*ione di $n unico ordine temporale. )e infatti non fanno problema i rapporti tra un e ento passato e un altro e tra un e ento futuro e un altro, nel caso del rapporto tra un e ento passato e uno futuro (o ice ersa), sembrerebbe c%e non sia sufficiente stabilire le distanze dall3 ora per stabilire ciA c%e / prima e ciA c%e / poi2 occorrerebbe infatti stabilire, intuiti amente, &in c%e direzione* / misurata la distanza, senza tutta ia con ciA presupporre la fissazione del prima e del poi. A tal fine / utile far riferimento, sempre seguendo l3analisi di Materlo:, al cambiamento del contenuto empirico dell3 ora2 dal momento c%e 0uesto cambia incessantemente, possiamo fare riferimento all3ordine c%e sar9 costituito tra un e ento passato e uno futuro 0uando entrambi saranno passati, a endo &attra ersato* lo spazio deittico dell3ora. Il riferimento all3ora, in conclusione, assol e al compito di costituire un unico ordine temporale scandito dal prima e dal poi per il passato e il futuro. In base alla ricostruzione di Materlo:, dun0ue, l3ora non appartiene alla serie temporale, ma rispetto a esso "uesta si costituisce# L3indi isibilit9 dell3ora non / dun0ue l3indi isibilit9 di un punto posto sulla retta temporale, ma 0uella di un deittico, c%e R pur mutando incessantemente nel suo contenuto empirico e spaziando su ciascun costituente della retta R conser a una componente formale in ariante. 5iascun componente della serie temporale puA essere isolato come ora, e in 0uanto tale / considerato come indi isibile, ma nel momento in cui / considerato come indi isibile non / posto nella serie temporale a fianco degli altri momenti, ma gioca il ruolo dell3 ora c%e / in ariante rispetto ai contenuti empirici c%e lo realizzano. ?el tempo / dun0ue dato un indi isibile, ma semplicemente come struttura formale c%e accompagna un mutamento soggiacente continuo, in cui nessun indivisi(ile * in atto. )e dun0ue pretendiamo di far corrispondere l3in ariante- ora a un costituente della serie temporale, possiamo farlo solo focalizzando un singolo contenuto empirico. ?oi dun0ue ritagliamo mutamenti particolari sulla base della natura (o ero del principio di identit9 e permanenza) del mobile, c%e attra ersando di erse posizioni definisce il loro prima e poi, e 0uesta operazione a iene su uno sfondo comune a tutti i mutamenti, c%e %a una comune misura rispetto al tempo. La trattazione del tempo, pertanto, mostra rispetto a 0uella della grandezza una particolarit92 non * possi(ile portare a termine nella serie del tempo la divisione che invece effettuiamo nella serie cinetica e della grandezza# A 0uesto si associano 0uelle discrasie tra serie spaziale e serie temporale +

c%e mettono in difficolt9 il tentati o di Aristotele di mostrare c%e la seconda dipende dalla prima, deri andola da 0uesta senza circolarit92 ad esempio la serie spaziale / s= relati a a una posizione, come il tempo lo / all3ora, ma conser a un3in arianza rispetto alla direzione c%e la serie temporale non mostra. Il tempo %a una processualit9 e un3unitariet9 irriducibili. $#1- Lo statuto ontologico delle determinazioni temporali 6ual / lo statuto ontologico delle determinazioni temporaliJ )ono reali o irrealiJ Bi fatto sono state date due risposte di segno opposto a 0uesta domanda2 la prima si de e a -.en. )econdo H:en, il tentati o di Aristotele di deri are la serie temporale del prima e del poi da 0uella spaziale non %a successo, proprio perc%S l3isomorfismo tra le due serie non / perfetto. tutta ia l3isomorfismo messo in luce da Aristotele / sufficientemente forte da offrire una buona argomentazione a fa ore della realt del tempo, mostrando c%e, per entrambe le dimensioni, gli indi isibili non possono sussistere senza i segmenti e le durate (c%e sono unit9 attuali) di cui sono i limiti. Tna risposta opposta al medesimo problema / offerta da +ear. )econdo Lear la particolarit9 dell3analisi del tempo rispetto alla grandezza si collega fondamentalmente al di erso statuto di cui essi godono e al di erso modo in cui puA essere affermata la rispetti a infinit9 potenziale. (1) ?el caso della grandezza, infatti, non c3/ alcun processo c%e possa essere considerato testimone della esistenza potenziale delle sue suddi isioni. D in base alle caratteristic%e della grandezza c%e sussistono sempre possibilit9 di di isione non realizzate e c%e la possibilit9 di di idere la linea anywhere non si associa alla possibilit9 di di iderla everywhere. I punti dipendono s= da un processo, 0uello di di isione, ma ciA indica semplicemente il loro statuto derivativo rispetto alle grandezze, non indica cio/ c%e i punti siano generati dalla di isione, ma c%e essi sono nella linea come entit9 deri ati e. (2) Ia inoltre ricordato c%e nel caso del tempo l3infinit9 non dipende tanto dalla sua infinita di isibilit9, ma dalla sua processualit (o ero dalle determinazioni riportabili alla serie"A di McTaggart)2 per il tempo / infatti necessario da un lato un riferimento all3 anima c%e lo misura, dall3altro al presente rispetto al 0uale gli e enti %anno una distanza e una collocazione. )e la misurazione del tempo a iene in 0uesto modo, allora i singoli e enti possono essere situati nel tempo a una distanza precisa, ma la totalit degli e enti passati / vagamente determinata, e non puA essere stabilito il primo mutamento c%e in essa / a enuto. L3indi isibilit9 dell3ora non / 0uella di un punto posto sulla serie temporale, ma / 0uella di un invariante c%e si conser a identico rispetto all3incessante mutamento dei suoi contenuti empirici. 1 ciA implica c%e per lo meno sul piano dei contenuti empirici sia possibile !issare il presente, considerarlo come denso di contenuti. Il fatto c%e l3ora non possa essere considerato come duplice puA essere letto come argomento a fa ore di 0uesto ragionamento, 7 isto c%e dipende

dall3impossibilit9 di considerare terminato il mutamento c%e il tempo misura ( a da sS c%e 0uesto aspetto c%iama in causa lo statuto ontologico del tempo e con le condizioni di possibilit9 della sua misurazione). A di!!eren*a di -.en( +ear sostiene $n'interpreta*ione moderatamente irrealista del tempo( secondo la &$ale Aristotele non lontano dalla linea in c$i si collocheranno le analisi di /$mmett e McTaggart. Tna interpretazione c%e mi sembra condi isibile soprattutto in ragione dei possibili s iluppi del punto (2) La determinatezza ed autenticit9 empirica del presente non dipende da 0ualc%e carattere intrinseco del tempo stesso, ma da &$alcosa che( per noi moderni( trascende il dominio della !isica, l'anima o( meglio( la mente. +- ,onclusioni Aristotele non mi sembra molto lontano da Mc4aggart. Cestano perA aperti numerosi problemi2 se da un lato l3istanza irrealista sembra accomunare Aristotele ad una corrente moderna, dall3altro / innegabile c%e per Aristotele il di enire sia reale, non illusorio. Al contrario, Einstein !$ $n vivace sostenitore di $na visione parmenidea del tempo( tesa a negare la realt stessa del divenire( in cui la differenza tra passato, presente e futuro %a solo il sapore di un3illusione. In parole po ere, il presentismo !also e l'eternalismo l'$nica meta!isica possi#ile nel &$adro della RG. >acciamo un esempio. Anc%e se non posso osser are ciA c%e / l, non posso assolutamente affermare c%e ciA c%e / l / meno reale di ciA c%e / "ui. In pratica 1instein fa corrispondere pienamente i deittici spaziali a 0uelli temporali R punto su cui abbiamo incontrato le riser e di Aristotele. La differenza tra presente e non presente de e essere intesa in 0uesto modo2 ale la proporzione 0ui2l9Upresente2 non presente. l qui ha lo stesso r$olo dell' ora. )e la strutturazione matematica del tempo fisico rende e0ui alenti tutti i suoi istanti, resta di fatto da capire la singolarit9 c%e ogni istante %a per ciascuno di noi# &?ulla ci garantisce c%e la fisica da sola possa risol ere il problema c%e / parzialmente correlato alla 0uestione del motore del tempo. bisognerebbe c%e fosse in grado di descri ere lEintegralit9 della nostra esperienza del tempo in termini esclusi amente fisici. )e, al contrario, il corso del tempo /, in 0ualc%e modo, dipendente dalla nostra soggetti it9, se la coscienza c%e ne abbiamo s olge un ruolo nella sua dinamica, allora essa do r9 fare appello alle scienze cogniti e, in particolare alle neuroscienze*, (Vlein, 2007, p.;,). Bi#liogra!ia, Annas "., &ristotle, num(er and time in &4%e '%ilosop%ical 6uarterl(*, 25 (1;+5), pp2 ;+-11<. #olotin B., &ristotle s -iscussion of Time, in &Ancient '%ilosop%(*, 1+K1, (1;;+), pp. !+-,2. ;

#ostoc@ B., &ristotle s &ccount of Time in &'%ronesis*, 25K2, (1;70), pp.1!7 R 1,;. 5arnap C., Tolleranza e logica. auto(iografia intellettuale, il )aggiatore, 1;+7. Vlein W, /l tempo non suona mai due volte, Caffaello 5ortina 1ditore, 2007. Lear "., &ristotelian /nfinity, in &'roceedings of t%e Aristotelian )ociet(*, 70, (1;70), pp.17+-210. Mc4aggart ".1., The unreality of Time, in &Mind*, 1+, (1;07), pp.!5+-!+<. H:en P:il(m 1.L., &ristotle on Time, in Logic, 0cience, and -ialectic. ,ollected 'apers in 1ree2 philosophy, ed. b( Mart%a ?ussbaum, 5ornell Tni ersit( 'ress, It%aca ?.X, (1;7,), pp2 2;5-<1!. M%ite M. "., &ristotle on Time and & Time , in &Apeiron*, 22K<, (1;7;), pp220+ R 22!. Mieland M., La 3isica di &ristotele. studi sulla fondazione della scienza della natura e sui fondamenti linguistici della ricerca dei princ!pi in &ristotele, Il mulino, #ologna Fed. or. 1;+0G. Materlo: )., &ristotle%s 4ow, in &4%e '%ilosop%ical 6uarterl(*, <!, (1;7!), pp. 10!-127.

10

Potrebbero piacerti anche