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sabato 1 dicembre 2007

PRIMO PIANO
RELAZIONE INTRODUTTIVA DEL COORDINATORE REGIONALE: BERLUSCONI COSTRETTO AD
ALLEANZE DI CENTRODESTRA

LA SFIDA

Landolfi: «Il federalismo non serve al Mezzogiorno»


NAPOLI. «Ho difficoltà a immaginare che il nuo-

DI AN
Dibattito con Coronella, Cosenza, Ronghi, D'Elia, moderato dal vicedirettore del
Roma Manzi
L'AFFONDO

vo partito di Silvio Berlusconi possa fare alleanze al di fuori del centrodestra,


anche con una legge elettorale diversa da quella che c'è adesso», la precisazione
è del coordinatore di An per la Campania Mario Landolfi, prima di aprire i lavori
della seconda conferenza regionale programmatica del partito. «Penso che la nuova
formazione di Berlusconi coincida con Forza Italia in gran parte - aggiunge - ma
le tensioni che si stanno registrando nel centrodestra sono destinate a rientrare
e ripristineremo presto un clima di concordia». Nella relazione introduttiva,
Landolfi ha affrontato il nodo del federalismo, una «moda alla quale il
centrodestra si è in qualche

modo un po' acriticamente accodato. L'assenza di una qualsiasi gerarchia tra


comuni, province, aree metropolitane, regioni e stato e l'ampliamento della
cosiddetta legislazione concorrente ha paralizzato l'Italia e non ha liberato
l'energia del Nord né ha accorciato la distanza di questo dal Sud. La conseguenza
è che l'Italia è davvero spaccata non solo nella tassazione, ma anche nella
definizione e nella qualità dei servizi essenziali, a cominciare dalla sanità». Il
confronto tra Lombardia e Campania, aggiunge, fornisce la prova di questa
spaccatura: «La Lombardia ha approvato un bilancio 2008 che prevede l'abbattimento
dell'addizionale sull'Irpef, esentandone le fasce me-

no abbienti, la soppressione del ticket sanitario, l'azzeramento della tassa sul


metano. In Campania invece le addizionali restano massime perché devono finanziare
il buco nero della gestione sanitaria. Alla luce di questo confronto possiamo dire
ancora che il federalismo serve al Sud?». Lo sviluppo della Campania è legato
indissolubilmente al rilancio del capoluogo, «che detiene da solo metà della
popolazione regionale», ricorda Landolfi.«Bisogna in primo luogo ritornare a
quella visione di inizio del secolo scorso - conclude - al tempo della prima
globalizzazione, perché non può esistere una metropoli che non si regga su un
robusto scheletro industriale». «Solo il decollo di Napoli come area

metropolitana può fare del capoluogo un motore trainante di un efficace progetto


di sviluppo regionale» concorda il capogruppo di An al comune di Napoli Luciano
Schifone. «La parola d'ordine è credibilità - sibila il presidente provinciale di
Napoli, Luigi Bobbio Perché se ci proponiamo quale modello alternativo al tragico
periodo di governo di Bassolino, bisogna avere chiare le piaghe di questa
regione : clientelismo, uso politico di finanziamenti a pioggia veicolati da
eventi straordinari, molti dei quali creati ad arte».«Per essere alternativa -
avverte il capogruppo alla Provincia di Napoli Luigi Rispoli - An deve superare le
divisioni congressuali: solo così si recuperano le energie migliori».
| Buonomo (Legambiente) rivaluta le proposte di Alleanza nazionale sull'ambiente e
sul ciclo di raccolta dei rifiuti: sì all'inceneritore

«Un errore affossare il Piano Rastrelli»


GIANMARIA ROBERTI
NAPOLI.

Lo sdoganamento bilaterale è fragoroso, ma non proprio inaspettato, e rende


giustizia a uno dei totem della programmazione politica della destra locale: il
piano rifiuti di Rastrelli del `96, mutilato dalle successive gestioni
commissariali. «Perché non mi invitate più spesso?», esordisce Michele Buonomo,
presidente campano di Legambiente, rivolto alla platea di An. Proprio lui,
titolare «di una esperienza culturale diversa» da quella dei padroni di casa, vale
a dire dell'area progressista, come ricorda prudente Andrea Manzi, vicedirettore
del "Roma" e moderatore della tavola rotonda su "Ambiente: uscire dall'emergenza,
costruire lo sviluppo". Buonomo è un leader della magmatica galassia
ambientalista, e a quelli di An tributa onori delle armi, ricevendo applausi a
scena aperta. «Noi non amiamo gli inceneritori, ma riconosco che oggi, in questa
situazione tragica dei rifiuti, il termovalorizzatore previsto dal Piano Rastrelli
è indispensabile». Prima autocritica, e il salone della Mostra d'oltremare
strabuzza di meraviglia. «Questa Regione - prosegue nel suo ragionato mea culpa
Buonomo - non uscirà mai dall'arretratezza culturale,

in fatto di ambientalismo, se la destra non entrerà a pieno titolo nella gestione


del ciclo rifiuti». E qui la "claque" aennina si scioglie in ovazioni. Il
presidente di Legambiente citerà numerose volte, nel discorso a braccio, il comune
salernitano di Mercato San Severino , amministrato dal centrodestra, come
archetipo della virtuosità della raccolta rifiuti, «col suo 97% di differenziata».
«Ma voi, anche voi - insiste Buonomo,- avete delle responsabilità politiche, se il
monopolio della cultura ambientalista è stato sempre appannaggio della sinistra,
perché glielo avete lasciato». E la gente di An approva pure stavolta. «Il fatto
che Legambiente ci abbia rivolto un invito a cooperare ci trova attenti e
disponibili - è la risposta del coordinatore regionale di An, Mario Landolfi -
perché riteniamo che il tema-ambiente sia assolutamente centrale rispetto alla più
vasta problematica dello sviluppo della Campania. Noi non vogliamo dare etichette
politiche all'ambientalismo quando fa realmente gli interessi dell'ambiente.
Diffidiamo quando l'ambientalismo diventa una forma surrettizia di politica, o di
sostegno a determinati schieramenti. Quanto avvenuto oggi è un fatto molto
positivo». Il dramma-rifiuti rompe schemi vetusti e

La seconda giornata Chiude il leader Fini


NAPOLI. Sarà il presidente di An, Gianfranco Fini, a chiudere la seconda
conferenza programmatica regionale del partito. Le conclusioni di Fini (che alle
17,30 sarà a San Gregorio Armeno) sono previste alle 12. In precedenza, ad aprire
i lavori saranno le relazioni di due deputati: Italo Bocchino, capogruppo per An
nella Commissione Affari costituzionali della Camera e responsabile per le riforme
istituzionali del partito, e Marcello Taglialatela, componente della commissione
parlamentare Antimafia e responsabile dell'Ufficio Politiche per il Sud di An. A
seguire, la tavola rotonda sul tema "A Sud: più impresa, più Stato", presieduta
dal coordinatore regionale Mario Landolfi, moderata dal direttore del "Mattino"
Mario Orfeo, alla quale partecipano il deputato Gianni Alemanno, il senatore
Pasquale Viespoli, gli economisti Massimo Lo Cicero e Sergio Sciarelli, l'ex
presidente di Confindustria Antonio D'Amato e il segretario generale dell'Ugl,
Renata Polverini.

favorisce convergenze insospettabili. Auspici dell'alleanza "riformista" tra An e


Legambiente gli interventi di Ettore D'Elia, vicecommissario all'emergenza rifiuti
all'epoca di Rastrelli, del consigliere regionale di An Salvatore Ronghi e del
deputato di An Giulia Cosenza. «Il ribaltone di Losco del `99 e la gestione
Bassolino hanno tradito il piano

Rastrelli, e i suoi capisaldi della provincializzazione dei siti e della


realizzazione del termovalizzatore», rivanga Ronghi. «Abbiamo il dovere di far
sapere ai cittadini - spiega Cosenza - che siamo portatori di un nuovo
ambientalismo, non ideologico, ma in grado di conciliare salute, sviluppo e
risparmio energetico».

GASPARRI: VA RIVISTA LA LEGGE GOZZINI

I CONVEGNI

| Paravia: così si recupera competività. Sanità e Nuova Regione, altre due


scommesse
cessive, lo stesso Paravia ha criticato le associazioni di categoria «che non sono
capaci di reggere il confronto con le Isttituzioni». «Per recuperare qualche punto
in competitività - ha proseguito Paravia - è indispensabile un intervento sulla
leva fiscale». Ad individuare un altro aspetto cruciale è stato il vicepresidente
nazionale della Confcommercio, Maurizio Maddaloni: «Un ruolo importante lo svolge
anche il turismo, che, anche per l'emergenza rifiuti, vive un progressivo
arretramento rispetto al resto della nazione». Dopo l'intervento del presidente
Simest, Giancarlo Lanna, che ha fornito dati sul Pil campano, sulla disoccupazione
e sul gap esistente tra Nord e Sud, le conclusioni sono state affidate a Francesco
D'Ercole, che ha appoggiato in pieno la tesi dei precedenti conferenti. Nel
dibattito successivo si è parlato di Sanità, con gli interventi dei consiglieri
regionali Rivellini e Diodato che hanno prima posto l'attenzione sulle differenze
tra il sistema sanitario campano con quello lombardo ed emiliano, «dove la spesa è
nettamente inferiore», e poi annunciato gli obiettivi di An, primo tra tutti «la
separazione tra medicina e politica». Infine, nella tavola rotonda che ha
preceduto l'atteso incontro che ha visto Maurizio Gasparri pro-

«Gli scioperi della polizia? Prodi inetto sulla sicurezza»


NAPOLI.

«Intervenire sulla leva fiscale»


NAPOLI.

Attorno alla sicurezza - come più volte sottolineato nel corso della conferenza
programmatica di Alleanza nazionale - ruotano vari temi, come lo sviluppo, il
Mezzogiorno e «la possibilità di agganciarsi a quella che viene considerata
l'altra Italia». La questione, quindi, come ha annunciato l'ex ministro Maurizio
Gasparri (nella foto con il prefetto Mori), «è un tema sul quale Alleanza n vanta
una vocazione forte». Come combattere, dunque, il fenomeno criminale nel
Mezzogiorno, in modo particolare in Campania? Diverse sono state le considerazioni
in merito nel corso della tavola rotonda dal titolo "A sud: più sicurezza, più
stato". «Ci vuole innanzitutto una forte presenza dello Stato perché la mafia,
come tutte le cose umane, prima o poi finirà» ha detto il commissario per il porto
di Gioia Tauro, Mario Mori, prendendo in prestito l'affermazione del giudice
antimafia Giovanni Falcone. Poi, nelle battute successive, si è passato alle
proposte del partito. Prima tra tutte, ha annunciato Gasparri, consiste
«nell'ampliare i casi di giustizia per direttissima», rispondendo, in questo modo,
alla provocazione lanciata dal componente del Csm Vincenzo Siniscalchi «sulla
carenza di una cultura legislativa e di un piano per la giustizia». Altra proposta
risiede nella costruzione di strutture aperte l'intera giornata, soprattutto nelle
grandi aree metropolitane. Successivamente è stato toccato il tema delle forze
dell'ordine, le quali nella giornata odierna scenderanno in piazza per protestare
contro i tagli per un miliardo di euro al Viminale previsti nella Finanziaria
2008: «Quando governa la sinistra, le forze dell'ordine sono sempre in piazza a
protestare, cosa non avvenuta nei cinque anni di governo Berlusconi. Finché al
potere ci sono Prodi ed Amato non cambierà niente. Si tratta dell'ennesimo
fallimento di bilancio di un Governo da archiviare». Come risolvere quest'ultima
questione? Gasparri ha le idee ben chiare: «Ci vogliono semplicemente più mezzi.
Basta ripristinare quelli che

c'erano negli anni di governo del centrodestra». Immancabili, inoltre, sia le


critiche all'indulto («che ha prodotto circa 25mila scarcerazioni, circa 8mila
rientri in carcere e 450mila reati in più»), sia al decreto espulsioni, il ha
ripreso la questione sollevata nelle battute iniziali da Edmondo Cirielli che ha
parlato di «un'emergenza immigrati» ed individuato la soluzione «nel rilanciare
misure di prevenzione e nello spedire gli immigrati nelle carceri dei propri
Paesi». «Non voteremo il pacchetto sicurezza - ha proseguito Gasparri - perché dal
momento in cui è stato attuato il decreto espulsioni, ad esempio, ne sono state
messe in atto solo 187. Troppo poche, quindi è inefficace». Da qui il dibattito si
è spostato sui centri di accoglienza, che secondo l'esponente di An «non vanno
aboliti, ma migliorati e resi più civili». Tema sicurezza che nelle battute finali
ha portato all'attacco nei confronti del ministro Gentiloni, il quale, nei giorni
scorsi aveva parlato di un impegno che deve andare aldilà dell'appartenenza
politica: «Le proteste della polizia parlano chiaro - attacca Gasparri - quindi
l'impegno unitario non si fa solo la retorica, ma con i fatti». Bisogna
ripristinare il bilancio del ministero dell'Interno - conclude - motivare il
personale con trattamenti economici congrui, rivedere la legge Gozzini eliminando
l'automatismo della riduzione della pena, impegnarci a non fare mai più indulti,
aumentare il controllo del territorio tramite l'utilizzo di forze di polizia ma
anche dell'esercito». DANILO DI BONITO

È ancora possibile produrre in Campania? L'interrogativo - che è stato l'argomento


di discussione della prima tavola rotonda pomeridiana - ha trovato riscontri
positivi da parte di tutti i presenti al tavolo dei lavori. In apertura sono stati
illustrati i punti che ostacolano il processo produttivo, primo tra tutti, la
carenza di occupazione. Altre questioni che bloccano il processo risiedono nel
mancato recupero del territorio, «che deve passare per sicurezza e legalità»,
nell'assenza incentivi alle imprese, nella carenza di infrastrutture e in un
sistema burocratico lento. Insomma, si tratta di tematiche che secondo gli
esponenti del partito di Fini «rappresentano il fallimento del governo Bassolino»,
come ha detto l'on. Pina Castiello. Ad entrare nel vivo della questione è stato il
senatore Antonio Paravia, che, partendo dagli anni '70, ha brevemente illustrato
la crescente crisi della produttività campana, dovuta «al totale disinteresse da
parte sia dei governi centrali, sia di quelli regionali, ad eccezione di quello
preseduto da Rastrelli, che non ha avuto il tempo necessario per apportare
necessarie modifiche volte a favorire la questione. Questo ha portato gruppi
italiani e stranieri ad investire altrove». Poi, nelle battute suc-

tagonista, Vincenzo Nespoli e Salvatore Gagliano hanno affrontato il tema


dell'inadeguatezza regionale per quanto riguarda la riforma del titolo V della
Costituzione: «Sono certo che An - ha concluso Gagliano - sappia dotare la
Campania di un suo nuovo Statuto». Per Nespoli, invece,si potrebbe inserire una
norma in cui viene condannato in maniera efficace l'abusivismo edilizio. [DDB]

SANT'ANTIMO

| L'appuntamento oggi pomeriggio. Chiariello: vicini ai problemi della gente


cesco a rifiutare la "richiesta" dei malfattori, a tal punto da tentare la fuga
bloccata da un colpo di arma da fuoco che lo ha fatto accasciare a terra privo di
vita. Dopodiché, i rapinatori sono scappati senza prendere il denaro. Settemila
euro, tanto è valsa la vita di Francesco Gaito. Dolore e rabbia, sentimenti che
ancora oggi in tanti provano soprattutto verso l'attuale governo «che tutto fa
tranne che tutelare la nostra incolumità» hanno dichiarato i cittadini. La
presenza di Fini a Sant'Antimo è stata fortemente volustato teatro di spiacevoli
eventi - ha dichiarato Chiariello - La venuta di Fini dimostra ancora una volta
come Alleanza Nazionale è vicina ai problemi della gente, problemi che
attanagliano i nostri paesi. Sicurezza, ordine pubblico e controllo del territorio
sono i cavalli di battaglia del nostro leader nazionale - ha specificato - ed
anche noi per la nostra piccola realtà locale stiamo lavorando affinché
Sant'Antimo possa rinascere ed essere una città nuova. Anche sul fronte
dell'immigrazione clandestina stiamo lavorando - ha concluso - affinché agli
immigrati regolari sia offerta la possibilità e la garanzia di una civile
integrazione nella nostra comunità, nel rispetto delle regole senza le quali non è
possibile procedere ad una pacifica convivenza con gli stessi». CLAUDIA MANCINI

Fini abbraccia la vedova del tabaccaio ucciso


SANT'ANTIMO. Tutta la città è in fermento per l'arrivo di Gianfranco Fini,
previsto per questo pomeriggio verso le 16,30. Il leader nazionale di Alleanza
Nazionale sarà a Sant'Antimo per fare visita alla famiglia di Francesco Gaito
(nella foto), il tabaccaio ucciso l'8 ottobre scorso. Un omicidio assurdo, non
ancora smaltito dai cittadini di Sant'Antimo; soprattutto da coloro che
conoscevano Francesco «ottimo padre di famiglia, ed onesto lavoratore». Ed è
proprio mentre si recava a depositare in banca i soldi che nel fine settimana lui
ed i fratelli avevano guadagnato nella loro tabaccheria, Gaito è stato bloccato da
due balordi che gli hanno intimato di cedergli il frutto del proprio lavoro e
quello della propria famiglia. Probabilmente sarà stato proprio questo il motivo
che ha spinto Fran-

ta da Corrado Chiariello, responsabile dei Circoli di An della Provincia di


Napoli, nonché capogruppo consiliare del partito, proprio per mostrare
l'attenzione che da sempre gli alleanzini hanno per determinate tematiche. «Il
nostro territorio ultimamente è

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