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Per piante legnose si intendono quelle in cui il fusto lignificato Con alberi si indicano le piante legnose con fusto indiviso fino ad una certa altezza
04/10/2013
Albero
Pianta legnosa perenne con un singolo fusto o, nel caso dei cedui, con diversi fusti dotati di una chioma pi o meno distinta
(European Forest Institute)
Dal punto di vista biologico, lalbero una pianta legnosa dotata di accrescimento acrotono Negli arbusti laccrescimento basitono
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La struttura spaziale dellecosistema forestale e le varie caratteristiche dei processi che lo caratterizzano derivano dalle dimensioni, dal portamento e dalla posizione reciproca dei singoli alberi Le dimensioni sono il risultato del processo di accrescimento (longitudinale e diametrale)
Un elemento determinante l'altezza Questo carattere rappresenta un vantaggio nei riguardi della competizione e della predazione ma comporta un costo per lalbero che deve investire una elevata quantit delle sostanze fissate con la fotosintesi nella costruzione di tessuti legnosi di sostegno e di conduzione che, per, non fotosintetizzano
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Il portamento e le dimensioni degli alberi vengono interpretati come un compromesso tra la tendenza a raggiungere altezze sempre maggiori per affermarsi di fronte ad altri alberi e lostacolo costituito dalla forza di gravit che rende progressivamente pi arduo il trasporto dellacqua (McDowell et al. 2002; Ryan e Yoder 1997) Il limite allaccrescimento longitudinale viene per anche interpretato come il punto in cui i prodotti della fotosintesi vengono spesi totalmente per la respirazione di foglie e radici
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Il portamento dellalbero (fenotipo) pu essere considerato la realizzazione di un modello architetturale, di tipo ereditario e comune a tutti gli individui di una specie (genotipo), che possiede uno specifico significato adattativo filtrato attraverso l'azione dell'ambiente
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Modello di crescita aperto risultante dall'attivit continua dei centri di crescita meristematici Gli alberi sono caratterizzati da una struttura modulare (Harper, 1977) il modulo elementare (o fitomero) rappresentato da una foglia, dalla sua gemma ascellare e dall'internodo sottostante
Il modello si realizza una volta conclusasi la fase di semenzale, ossia quando ha inizio la formazione di rami che segue uno schema ereditario. In questo senso, sono stati descritti (Hall et al., 1978) vari modelli caratteristici di singole specie o gruppi di specie
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Il termine "modello" non ha un significato matematico Il portamento non descrive solo il modo con cui lalbero occupa lo spazio ma anche come stabilisce un rapporto con lambiente fisico circostante e con gli organismi che crescono nelle sue vicinanze La fase di conformit al modello pu essere brevissima o durare tutta la vita
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La forma reale influenzata dalle condizioni ambientali e di concorrenza In bosco quindi si parla di forma forestale
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Piante legnose
Gli organi vegetativi delle piante superiori sono:
Le radici Il fusto Le foglie
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Le radici
Funzioni delle radici:
ancoraggio meccanico assorbimento (radichette concentrate normalmente nei primi 15-30 cm di terreno) escrezione di metaboliti accumulo di sostanze di riserva propagazione vegetativa (alcune specie)
Costituiscono circa il 15-30% della biomassa totale dellalbero (di pi nelle zone aride)
Il portamento dell'apparato radicale determinato dalle due direzioni di accrescimento degli assi principali:
una direzione verticale (geotropismo positivo una direzione orizzontale, in genere quasi superficiale (Drenou 2006)
Per quanto riguarda la profondit raggiunta dalle radici, si sono rinvenute radici di picea a 3-4 m di profondit (Vater 1927 in Susmel 1968) ed il pino silvestre a 5-6 m (Hilf, 1927, in Susmel 1968)
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Le radici
A seconda della loro morfologia ed orientamento, le radici assumono varie denominazioni:
radici a fittone (la radice principale permane per tutta la vita della pianta ed ha un andamento verticale) radici fascicolate o afastellate (radici laterali molto sviluppate)
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Nelle specie arboree della foresta temperata la maggior parte delle radici compresa entro i primi 50-60 cm di profondit. Le radici assorbenti si concentrano, nella quasi totalit, nei primi 15 cm Le radichette di 2-3 mm di diametro, che costituiscono il 14-60% della biomassa e l' 85-90% dello sviluppo in lunghezza, sono caratterizzate spesso da una vita breve
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Radici colonnari sono radici avventizie che partono da un ramo e scendono sul terreno formando una specie di colonna.
Pneumatofori Taxodium distichum Radici respiratorie o pneumatofori, proprie dei terreni fangosi e acquitrinosi, asfittici con penuria di ossigeno, che per poter rifornire di ossigeno le cellule radicali hanno dovuto fornirsi di particolari organi, e risalire dal substrato, con geotropismo negativo, verso le ramificazioni aeree della pianta. (Taxodium Mangrovie)
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Ricacci radicali
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Simbiosi radicali
Micorrize (simbiosi con funghi del terreno):
favoriscono lassorbimento del fosforo, dello zinco, del rame e del manganese e di sostanze organiche complesse
Simbiosi con batteri azotofissatori (leguminose, ma non solo [ per es., Alnus]) in particolare in specie colonizzatrici
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Ceppaia e colletto
Linsieme dellapparato radicale di un albero detto ceppaia Il limite tra ceppaia e fusto prende il nome di colletto
La chioma
La chioma comprende le ramificazioni primarie e quelle di ordine superiore su cui si innestano le foglie La ramificazione monopodiale quando il fusto di sviluppa in altezza La ramificazione simpodiale quando il fusto cessa di accrescersi ed favorito laccrescimento dei rami di primo ordine
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Chioma colonnare: rami brevi, di piccolo diametro inseriti ad angolo molto aperto (> 90) rispetto allasse del cimale
Araucaria cookii
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Chioma fastigiata: rami di diametro variabile sono inseriti con un angolo molto acuto rispetto al cimale
Cupressus sempervirens var. stricta
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Fagus sylvatica
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Araucana angustifolia
Chioma ricadente: rami di non grande dimensione, inseriti con angoli molto aperti e ricadenti verso il basso
Salix babylonica (Salice piangente)
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Pur essendo la forma della chioma un carattere peculiare di ogni specie legnosa, sono notevoli le influenze dellambiente esterno e dellintervento antropico
Fattori ambientali
Densit soprassuolo Fattori climatici Fattori topografici
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Potature
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I rami
possibile distinguere due tipi di rami: Macroblasti: (rami lunghi) presentano un internodo in genere allungato e le cui gemme laterali possono dare origine ad altri rami e foglie Brachiblasti: (rami corti) hanno internodi ravvicinati, non producono rami laterali e solo la gemma terminale visibile. Su di essi le foglie sono inserite per lo pi a rosetta.
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Le foglie
Nella chioma possibile distinguere due zone: la zona superiore ed esterna, occupata dalla chioma viva, fotosintetizzante, con foglie prevalentemente di luce allesterno e foglie dombra (se presenti) in basso e verso linterno la zona inferiore ed interna, occupata dalla parte pi interna dei rami vivi e da rami ormai secchi
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Foglie di luce
valori alti di Ik e Is dimensioni pi piccole con pi carotenoidi
Foglie dombra
bassi valori di Ik e Is sono pi sottili hanno disposizione spesso distica su un medesimo piano
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fattori genetici
condizioni ambientali
Alcune caratteristiche:
le piante sciafile hanno sia foglie di luce che foglie dombra le piante eliofile hanno solo foglie di luce i semenzali hanno o solo foglie di luce o solo foglie dombra fototemperamenti intermedi e variabilit con let
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IL FUSTO
la porzione legnosa dellalbero derivante dallaccrescimento del getto principale, esclusi i rami La forma varia da specie a specie spesso il principale obiettivo della coltivazione forestale Diverse funzioni: Meccanica Fisiologica
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Il legno
Il legno linsieme dei tessuti conduttori, di sostegno e meristematici del fusto e dei rami Il cambio cribrovascolare si trova sotto la corteccia e produce verso lesterno i tessuti conduttori della linfa elaborata (elementi cribrosi costituiti da cellule vive la cui funzionalit dura 1 o pochi anni) e verso linterno i tessuti conduttori della linfa grezza (vasi o trachee e tracheidi) La porzione interna al cambio detta legno o xilema, quella esterna libro o floema
Esternamente al libro vi un altro tessuto meristematico (cambio suberofellodermico) che produce il ritidoma (tessuto suberificato di protezione della pianta) Tutto ci che esterno al cambio cribrovascolare detto corteccia e viene scartato nelle utilizzazioni legnose La corteccia viene spinta allesterno durante la crescita e spesso si lacera
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Durame ed alburno
Lalburno la parte dello xilema costituito sia da cellule lignificate e morte che da cellule ancora vive (parenchimatiche) Il durame costituito da cellule lignificate e morte che hanno subito un processo di duramificazione (accumulo di sostanze quali olii, gomme, resine, tannini e chiusura dei vasi attraverso tille) che ne aumenta la resistenza e durabilit
ALBURNO
DURAME
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Le sezioni fondamentali
Lo xilema
Costituisce la gran parte del volume del fusto Gli anelli sono spesso visibili a causa della differenza dimensionale tra gli elementi conduttori del legno primaticcio e del legno tardivo Radialmente vi sono dei tessuti parenchimatici (raggi midollari) che collegano le diverse cerchie annuali ed il floema, con funzione di riserva e traslocazione di sostanze e di acqua
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Terminologia
Fibratura: disposizione delle cellule del tessuto meccanico fondamentale nella loro successione spaziale. La fibratura normale quella diritta e parallela allasse del fusto. Tessitura: grandezza degli elementi cellulari che costituiscono i tessuti Venatura: aspetto con cui appaiono sulle sezioni longitudinali gli anelli di accrescimento
VENATURA
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Accrescimento
Laccrescimento primario o longitudinale provoca l'allungamento del fusto e dei rami ed determinato dai meristemi apicali L'accrescimento secondario o diametrale provoca l'ingrossamento del fusto e deriva dallattivit del cambio L'accrescimento negli alberi un fenomeno che si protrae durante tutta la vita della pianta
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Accrescimento longitudinale
Molti alberi completano l'accrescimento longitudinale in corrispondenza di giorni lunghi, quando le condizioni di temperatura e di rifornimento idrico sono favorevoli E' pure importante l'influenza esercitata dall'et mentre non chiaro l'effetto della concorrenza
L'accrescimento anche funzione dellorigine della pianta: nei polloni massimo durante il primo anno di vita e decresce negli anni successivi. Ci presumibilmente dovuto al fatto che in quel momento sono disponibili in maggior misura le riserve di carboidrati accumulate nel sistema radicale ed il rapporto tra parte aerea e radici molto favorevole per il rifornimento idrico nelle piante da seme minimo allinizio e poi aumenta con let
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Midollo
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Legno tardivo
Legno primaverile
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Oldeman, 1990
Let reale o fisica o anagrafica rappresentata dall'effettivo numero di anni intercorsi dalla nascita Let stadiale rappresentata dalla fase di sviluppo in cui una pianta si trova
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The relationship of regional basal area increment (BAIregion) and Palmer drought severity index (PDSI) of early spring during 19332005
Gli accrescimenti diametrali non sono uguali alle varie altezze lungo il fusto: in genere, i valori maggiori si hanno in prossimit della base e al di sopra del punto in cui si registra il diametro massimo della chioma
Spessore degli anelli (1) ed area basimetrica (2) alle diverse altezze del fusto di un albero. La lunghezza dei tratti orizzontali (-o) proporzionale allentit della massa fogliare presente
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LIGNINA
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FAGGIO
ABETE ROSSO
PINO CEMBRO
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Rapporti massa/volume
Ampia variabilit nella massa a causa dei costituenti del legno stesso Variazioni di massa e di volume in funzione dellumidit del legno Il volume misurato attraverso le dimensioni esterne non tutto costituito da legno (volume apparente)
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Rapporti massa/volume
La massa volumica della sostanza legnosa che costituisce le pareti cellulari pressoch la stessa per tutte le specie ed pari a 1530 kg m-3 Nessun legno pu raggiungere tale densit. Il legno pi leggero la Balsa (Ochroma lagopus) 50 kg m-3 Il legno pi pesante il legno di ferro (Krugiodendron ferreum) 1350 kg m-3
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Rapporti massa/volume
Nei manuali tecnici, la massa volumica espressa allo stato fresco (>30%), ad umidit normale (12%) ed allo stato anidro La massa volumica varia con lumidit e con i fattori ambientali (clima, esposizione, pendenza, ecc.) Densit basale: rapporto tra massa anidra e volume fresco (u>30%)
U (%)
Pf P0 Po
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Acqua di imbibizione: acqua libera nelle cellule (u>30%) Acqua di saturazione: acqua legata ai costituenti le pareti cellulari Acqua chimica: acqua facente parte dei costituenti della cellula
Microfibrille di cellulosa
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Volume
30%
Adsorbimento
L'adsorbimento consiste nell'attrazione di molecole d'acqua da parte di gruppi ossidrilici OH presenti nelle catene di cellulosa ed emicellulosa. L'attrazione ed il bloccaggio avviene grazie a legami "a ponte di idrogeno Si forma dapprima uno strato monomolecolare d'acqua che va a saturare tutti gli ossidrili OH disponibili con un allontanamento reciproco delle catene cellulosiche Il maggiore spazio disponibile permette l'adsorbimento di altre molecole d'acqua fmo a formare strati plurimolecolari ed un conseguente ulteriore rigonfiamento della struttura
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Desorbimento
Il desorbimento il processo inverso dell'adsorbimento e si verifica ogni volta che legno relativamente umido permane in aria relativamente asciutta La perdita netta di acqua negli strati superficiali del legno porta alla formazione di un gradiente che induce l'umidit a muoversi dagli strati pi interni verso la superficie La natura polare del legame idrogeno rende facilmente reversibili i meccanismi igroscopici del legno possibile portare il materiale ad equilibrarsi all'umidit desiderata controllando l'umidit relativa e la temperatura dell'aria
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Valori di umidit di equilibrio tipiche del legno in funzione dell'umidit relativa e della temperatura dell'aria
Ritiri
I ritiri sono diversi nelle tre direzioni fondamentali: Ritiro assiale: 1% Ritiro radiale: 3-6% Ritiro tangenziale: 5-12% Il legno in equilibrio igrometrico con laria ambiente non mai allo stato anidro I fenomeni di ritiro non sono irreversibili
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Anomalie di forma
Tensioni interne
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Cretti da gelo
Fulmini
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Funghi Insetti
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