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Nibiru 2012

Le falsit di Sitchin (prima parte)


Inviato da Sirius_Cily

A cura di Vito Tutti gli appassionati di archeologia misteriosa, Ufo e misteri probabilmente hanno avuto l’occasione di leggere almeno dei libri dello studioso Zecharia Sitchin. Celebre per essere stato uno dei primi eruditi a decifrare l'antica scrittura sumera, egli ha cercato di gettare le basi per una nuova interpretazione della storia antica.

Le sue pubblicazioni sono le seguenti: The 12th Planet (Earth Chronicles, No. 1), 1976 - Titolo italiano: Il dodicesimo pianeta (Mediterranee); Il pianeta degli dei (Piemme) The Stairway to Heaven (Earth Chronicles, No. 2), 1980 - Titolo italiano: La via dell'immortalit (Armenia); Le Astronavi del Sinai (Piemme) The Wars of Gods and Men (Earth Chronicles, No. 3), 1985 - Titolo italiano: Guerre atomiche al tempo degli dei (Piemme) The Lost Realms (Earth Chronicles, No. 4), 1990 - Titolo italiano: Gli dei dalle lacrime d'oro (Piemme) Genesis Revisited: Is Modern Science Catching Up With Ancient Knowledge?, 1991 - Titolo italiano: La Genesi (Gruppo Futura); L'altra Genesi (Piemme) When Time Began (Earth Chronicles, No. 5), 1993 - Titolo italiano: Gli architetti del tempo (Piemme) Divine Encounters: A Guide to Visions, Angels and Other Emissaries, 1995 - Titolo italiano: Dio, angeli, extraterrestri ed esseri multidimensionali (Gruppo Futura); La Bibbia degli Dei (Piemme) The Cosmic Code (Earth Chronicles, No. 6), 1998 - Titolo italiano: Il codice del cosmo (Piemme) The Lost Book of Enki: Memoirs and Prophecies of an Extraterrestrial god, 2002 - Titolo italiano: Il libro perduto del Dio Enki (Piemme) The Earth Chronicles Expeditions, 2004 - Titolo italiano: Spedizioni nell'Altro Passato (Piemme) The End of Days: Armageddon and Prophecies of the Return, 2007 Titolo italiano: Il Giorno degli Dei. Il passato il nostro futuro (Piemme) I suoi testi, affrontano la storia, la religione e la mitologia sumera, ma sono arricchiti da documentazione analitica tratta dalla Bibbia ebraica, documenti archeologici vari e da nozioni scientifiche di matrice sostanzialmente giornalistica, da fonti Nasa e da riviste scientifiche. La linea guida del suo ragionamento si e' sempre sostanzialmente mantenuta costante in tutte le opere e parte sempre da interpretazioni simbolico-letterarie dei sigilli sumeri per poi giungere alle sue teorie sul Sistema Solare e sulla storia antica. Sitchin pu essere definito un ateo creazionista, in quanto non crede ad un dio in particolare o ad un protocollo di fede, ma allo stesso tempo, in maniera non convenzionale, affida alle divinit sumere l'opera di genesi della creazione del cosmo e umana. Da un punto di vista culturale e letterario, i suoi testi sono assai belli e ci permettono di scoprire la civilt sumera a lungo sepolta sotto le sabbie dell'Iraq e di decifrare e conoscere aspetti significativi della loro fede e societ. Se lo scrittore si fosse soffermato qui, avremmo tra le mani, le pi belle traduzioni di sempre su una civilt antica e il maggior studio organico mai fatto sulla religione di una civilt precristiana. Il suo metodo di indagine per, e' andato oltre, compiendo forse il grave errore di affidare alle epopee letterarie sumere, il valore di dogma imprescindibile e di scienza pura. Sitchin, come curioso ricercatore di fenomeni esotici, appartiene senza alcun dubbio, forse inconsciamente alla categoria degli anti negazionisti e per certi versi di complottista. Dall'analisi meticolosa dei suoi scritti si evince che provi molto astio per l'accademismo degli studiosi ufficiali che spesso evitano di indagare a fondo sulle verit tramandateci dagli antichi, unicamente per pigrizia e mantenimento dello "status quo". La lettura di molti dei suoi libri, in primis "Il dodicesimo pianeta", risulta nella traduzione italiana cos fluida e ben legata da tenere il lettore incollato alle pagine per ore ed ore. Aggiungo anche che, all'occhio del lettore comune, di media cultura e buona apertura mentale, l'effetto rivelazione che egli riesce ad iniettare, risulta cos ben fatto da creare un subdolo stato di trance
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culturale che crea emozioni fortissime. L'astuta associazione di elementi storici e documentazione scientifica, vengono intessuti a braccetto uno con l'altro cosi finemente, da creare dubbi fortissimi persino in lettori che hanno solide basi scientifiche e ferrea fede religiosa. Probabilmente, lo stesso Sitchin, in buona fede, spinto dal desiderio insito in ogni mente curiosa, di scoprire la verit, si deve essere lasciato trasportare senza freni, traendo conclusioni spesso a dir poco surreali e fantascientifiche. Col passare degli anni il successo editoriale, lo ha invogliato a continuare in questa enciclopedia infinita di saggi (le cosiddette “Cronache della Terra), finendo pi volte per dire e ridire praticamente sempre le stesse cose, con la religione sumera ovviamente sempre al centro dell'attenzione analitica. Per capire e scovare le immense falsit, frutto in buona fede di questa trentennale autosuggestione, occorre una apertura mentale e culturale ancora pi grande che nel crederci. Personalmente devo ammettere che in prima analisi ne rimasi fortemente suggestionato e facendo molte verifiche, unicamente sul web, lessi centinaia di articoli che arrivavano persino ad osannarlo come il moderno padre della verit. Leggendolo si corre infatti il rischio di dimenticare tutte le proprie conoscenze precedenti sulla storia, l’astronomia e le antiche culture e di sostituirle con le sue. La grande sua fortuna nacque principalmente dal fatto che egli, da genio qual e', nel bene o nel male, e' stato uno dei primi a riuscire a decifrare il cuneiforme sumero e a sfruttare in modo esatto le prime dettagliate informazioni scientifiche che giungevano dalle sonde automatiche dal Sistema Solare, mescolando il tutto in un cocktail altamente esplosivo. In seconda analisi, con una lettura pi meditata dei suoi libri, sfruttando le immense conoscenze che oggi noi abbiamo rispetto a quelle usate all'epoca come prove per le sue analisi, si evincono tutte le "intonacature" nascoste sotto la parete ben dipinta, tanto da indurmi a dubitare della sua buona fede nell'interpretazione dei reperti sumeri. Prima di addentrarmi nell'immensa dottrina sitchiana e riuscire a smontarla, passo per passo, ho dovuto rispolverare un po' la storia sumera e dei popoli mesopotamici affidandomi al metodo analitico su base archeologica e antropologica. I Sumeri, e' importante sapere che sono stati il primo popolo ad usare segni grafici per esprimere un concetto di senso compiuto, secondo le fonti, almeno settanta anni prima dei pi antichi papiri egiziani ritrovati. Il metodo di analisi delle datazioni e' sempre affidato al decadimento dell'isotopo di carbonio C14, che per quanto sia in fase di rianalisi e revisione, e' tutt'ora il metodo pi preciso ed affidabile che sia conosciuto ed utilizzato dalla scienza ufficiale. Le prime applicazioni pratiche degli antichi sumeri, avvennero sulle "cretule", una sorta di contenitori sferici di argilla, per lo pi per fini commerciali, essendo i sumeri grandi commercianti.Intorno al 3100 a.C. circa, furono introdotte per gli stessi usi le pi pratiche e famose tavolette di argilla. Gi a partire dal 3000 a.C. vennero utilizzati segni di tipo numerico e nuovi simboli per fini religiosi. L'uso di queste tavolette impose l'utilizzazione di stili appuntiti per incidere i segni, utilizzando una grafia fortemente stilizzata e geometrica. Dapprima vennero create solo pochissime parole dall'agglutinazione di altre parole-sillaba pi corte e poi solo nel periodo accadico, nel 2000 a.C. circa, si giunse ad una nuova lingua scritta, pi articolata e complessa che utilizzava le componenti principali della sintassi e dell'analisi grammaticale, fino sostituire il vecchio sumero negli usi comuni ma non da subito in quelli sacri. I primi testi che possono essere considerati letterari furono a contenuto mitologico e vennero trovati ad Abu Salabikh (Iraq), con una datazione approssimativa del 2600 a.C. La grande maggioranza dei testi letterari sumerici pervenutici appartiene tuttavia al periodo di Isin- Larsa tra il 2000 e il 1900 a.C. Tra i testi di natura mitico letteraria presi in esame da Sitchin annoveriamo quello detto del "Diluvio sumerico" in cui si descrive il dono di una divinit (En.ki) di donare agli uomini la regalit e l'agricoltura con la conseguente decisione di En.lil di distruggere l'umanit con il Diluvio. Il re Ziusudra, viene avvertito in tempo dal dio En.Ki, che riuscir a salvare se stesso e le sue genti. In altri due testi invece, si narra della dea Inanna che si impadronisce del cielo, derubandolo al dio An (o Anu), mentre nell'altra composizione, "Discesa di Inanna agli inferi", descrive il suo tentativo non riuscito di impadronirsi del Kur (l'Oltretomba). Grande rilievo hanno poi i poemi epici che pur parlando sempre degli dei, il ruolo di protagonisti e' affidato agli uomini. Gli argomenti trattati nel "Ciclo di Gilgamesh" saranno poi ripresi nella pi tarda Epopea di Gilgamesh, di epoca babilonese, che pervenuta in buone condizioni. Le conoscenze sulle leggi, la cultura e la religione sumera ci furono tramandate indirettamente anche dall'opera di raccolta dell'imperatore babilonese Hammurabi a partire dal 1700 a.C. Assurbanipal, l'ultimo re degli Assiri (668-631 a.C.), menzionato nei testi biblici come Asenappar o Osnapper, fu infine il sovrano colto e illuminato che ordin la raccolta' di tutte le tavolette di terracotta comprendenti trattati di astronomia, racconti epici tra cui l'epopea di Gilgamesh e testi sacri di epoca sumera e accadica ed e' grazie alla sua opera se oggi e' possibile ancora leggerli. Il sumero fu sostanzialmente creazione e lingua elitaria, usata da una ristretta casta della popolazione, come i sacerdoti e i nobili e non fu mai utilizzata del popolo.

Sitchin fin da subito ha interpretato alla lettera il cuneiforme sumero nelle sue traduzioni. Gli dei sumerici erano chiamati Anunnaki, "Coloro che dal Cielo sono venuti sulla Terra" e vennero sulla Terra dal pianeta Nibiru, loro dimora. Per Sitchin essi erano in realt esseri antropomorfi di statura gigantesca che apparvero “divini” grazie alle
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loro avanzatissime conoscenze tecnologiche e non per il fatto di essere spiriti trascendenti come invece esposto in tutti i libri sacri di ogni religione antica. Affidandosi poi alla sua fantasiosa immaginazione, per conquistare i lettori cristiani e per dare maggiore fondamento alle sue idee, tira in ballo anche alcuni passi della Genesi ebraica, dove si parla dei Nefilim, esseri sovrumani dalle gigantesche sembianze e scomoda il profeta Ezechiele, la scala ascendente dal cielo del sogno di Giacobbe e il carro di fuoco di Elia solo per citare alcuni esempi. Tutto questo per dimostrare che gli Anunnaki altro non erano che astronauti dalle enormi sembianze atterrati con navi discoidali. Nel libro "La Genesi rivisitata" affronta quindi il racconto della creazione dell'uomo, presente in tutte le culture antiche, trasformandola in una operazione genetica in cui gli Anunnaki avrebbero dato vita alla nostra razza modificando geneticamente l'homo Erectus, al fine di utilizzare la specie creata in miniera come schiavi per l'estrazione dell'oro.A dimostrazione del fatto che gli Anunnaki abbiano sfruttato gli uomini primitivi per l’estrazione mineraria, ne “La Genesi rivisitata” cita degli studi al C14 eseguiti in varie miniere africane tra cui quella del Regno dello Swaziland (Ngwana). Leggendo le fonti ufficiali, lo Swaziland una piccola nazione dell'Africa del Sud, le cui miniere sono le pi antiche mai ritrovate risalenti a circa 43.000 anni fa per l’estrazione dell’ematite, utilizzata per produrre l’ocra, un pigmento rosso. Niente oro quindi e soprattutto la datazione assai inferiore ai 230.000 anni citata da Sitchin come creazione umana per l’inizio dello sfruttamento minerario.Ma per dare un fondamento ancor pi “scientifico” egli basa la veridicit delle sue affermazioni citando le leggende degli zul del Monotapa nello Zimbabwe del Sud, che in tempi remotissimi dovettero condurre delle battaglie contro gli “uomini scimmia”. La loro venuta e' persino datata con precisione, circa 450.000 anni prima della nascita di Cristo, mentre la nostra razza (in sumero LU.LU “colui che stato rimescolato”) sarebbe stata creata 220.000 anni dopo per volont del Dio regnante En.ki (“Signore della Terra”), della sorellastra Nin.har.sag (“Signora della montagna pricipale” venerata anche come la “dea madre”) e del fratello En.lil (“Signore del vento o del comando”). Questi dei erano grottescamente, scienziati sopraffini che grazie alle manipolazioni genetiche riuscirono a fecondare l'utero di una Anunnaki (presumibilmente la stessa Nin.har.sag) e ottenere l'uomo Sapiens dopo aver creato alcuni esseri di scarsa longevit e qualit (probabilmente Sitchin pensava ai Neanderthal). Sfortunatamente le bellissime traduzioni vengono falsate puntualmente da queste imprecise e grossolane interpretazioni senza fondamento scientifico. La moderna genetica ha assodato che i Sapiens e i Neanderthal furono due categorie differenti di sottospecie umane, la cui diversit avvenuta da un progenitore comune circa mezzo milione di anni prima, pur condividendo dal 99.5% al 99.9% il patrimonio genetico. Le due sottospecie sono il frutto riuscitissimo dell'evoluzione di Erectus differenti, ed entrambi hanno dominato la Terra per pari capacit intellettive e biologiche per un ampio lasso di tempo, come vedremo in seguito. Gli Anunnaki, erano rappresentati nei sigilli Sumeri come uomini giganti vestiti in modo sontuoso e con lunghi copri capi o secondo altri ritrovamenti, alcuni di essi, come esseri antropomorfi dal viso di rettili. La ricostruzione di Sitchin prosegue nei millenni successivi con gli dei che diedero agli uomini ampi poteri fino a quando gli concedettero persino il regno di alcune citt stato, come quelle egiziane e fenici, dominate in gran parte dal culto di Marduk, il figlio del dio En.ki. Ne "Il dodicesimo pianeta" partendo dalle bellissime decorazioni a bassorilievotramandateci e dai testi, lo studioso russo, affronta la cosmogonia sumera. Con lo stesso metodo d’analisi, egli afferma che i sumeri conoscessero tutti i pianeti del nostro Sistema Solare con impressionante precisione chimica e planetologica e persino il tanto ipotizzato "Planet X" con la sua disposizione orbitale:

APSU, il Sole, "che esiste fin dal principio" MUMMU, Mercurio, consigliere di APSU LAHAMU, Venere, "signora delle battaglie" KINGU (la Luna), LAHMU, Marte, "dio della guerra", TIAMAT, "la vergine che d la vita", KI.SHAR, Giove, "primo delle terreferme", AN.SHAR, Saturno, "primo dei cieli", GAGA, Plutone, consigliere e messaggero di AN.SHAR, ANU, Urano, "quello dei cieli", EA, Nettuno, "abile creatore" Ni.Bi.Ru, “il pianeta del passaggio”.

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I sumeri, in realt, come ogni civilt precristiana, riconoscevano nella natura la forza generatrice della vita, che si poteva ammirare, soprattutto volgendo lo sguardo al cielo, nel moto scintillante e misterioso del Sole, della Luna e di alcune strane stelle che non rimanevano fisse, i cinque pianeti visibili ad occhio nudo (Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno). Quando sorse in loro il desiderio di dare una spiegazione al creato, gli astri devono essere stati, come lo furono per tutte le altre civilt, la prima onnipotente e misteriosa forma di ispirazione e di dogma divino. Da numerose e accreditate fonti consultate, Sitchin sembra l'unico a dire che essi conoscessero anche i pianeti non visibili ad occhio nudo, sulla base unicamente dell'errata interpretazione del sigillo VA 243 custodito nella sezione “Medio Oriente” del Museo di Stato di Berlino come vedremo tra breve. Quando Sitchin scrisse il suo primo libro "Il Dodicesimo Pianeta" (1976) l'avventura umana nel Sistema Solare era appena iniziata e poco dopo grazie alle sonde automatiche Mariner, Viking e Pioneer giunsero le prime foto a colori dei pianeti. Lo studioso cerc di dimostrare la veridicit dei documenti sumerici, addentrandosi con apparente senno e audacia nella meccanica celeste, cercando di spiegare che i pianeti esterni avevano delle discrepanze orbitali a causa dell'influenza di Nibiru, che con un'orbita retrograda di 3600 anni, li perturbava durante il suo passaggio ravvicinato tra Marte e Giove. Nibiru in sumerico sta a significare proprio "pianeta dell'attraversamento o del passaggio" sarebbe stato il responsabile della frantumazione di Tiamat, sempre tra Marte e Giove,sgretolandolo e dando vita a quella che oggi e' la fascia degli Asteroidi principali, che orbita proprio tra i due pianeti.La formazione della fascia Principale degli asteroidi in realt e' ancora in fase di accesa disputa scientifica, ma la massa totale corrisponderebbe a circa 2,31021 kg (di cui pi di un terzo fornito dal solo Cerere, il primo pianeta nano),cio meno della massa di Plutone e le ultime teorie dicono che non si sia mai potuto formare un pianeta di tali dimensioni a causa della forze gi gravit di Giove. Inoltre sarebbe stato sempre l'intruso Nibiru a causare i bruschi e periodici cataclismi che avvenivano periodicamente sulla Terra, tra cui il famoso Diluvio Universale presente nella genesi e mitologia di quasi tutte le antiche civilt.Sitchin afferma in vari testi che anche Marte stato vittima del passaggio di Nibiru e che abbia perso la sua atmosfera e tutta l’acqua allo stato liquido.Se tale affermazione pu trovare anche un certo fondamento scientifico, totalmente false sono le dimostrazioni che porta per dimostrare che il Pianeta Rosso fosse gi una vecchia colonia Anunnaki. A far da padrone sono le ormai celeberrime foto della sonda Viking che riprende l’arcinota valle di Cydonia e le sue strutture ritenute artificiali.Da anni, per le nuove missioni automatiche, in particolare quelle di Mars Express dell’ESA, hanno fotografato pi volte tutte le aree sospette smentendo clamorosamente ogni ipotesi aliena di tali strutture.Il famoso “volto” marziano, soltanto un gigantesco altopiano e probabilmente un tempo era un’isola. Stessa identica cosa per le pseudo piramidi non distanti e i “fortini” che invece sono formazioni montuose e probabilmente erano antichissimi vulcani.Quello che lascia pi vergognosamente perplessi, al di l del ragionevole dubbio, sono le interpretazioni di Sitchin riguardo a narrazioni sumere in cui gli Anunnaki, (ne “Il Libro perduto del dio En.Ki” edizioni Piemme, dicembre 2003) da “buoni padri” quasi misericordiosi, provarono dolore e sconcerto per la desertificazione del loro amato pianeta “Marte” e per il Diluvio che stava per spazzare via la civilt terrestre. In alcuni passi si sofferma sulle scritture sumere che vogliono l’acqua presente come fonte di vita in tutto l’universo e anche in questo caso per dimostrare la veridicit delle antiche scrittura cita gli studi Nasa sulla presenza di acqua su Marte, Tritone, sulla Luna e la ipotizza in ogni angolo pi remoto sotto forma si ghiaccio.Queste considerazioni sono esatte e lo si sospettava gi da decenni, infatti lo stesso Mars Express ha dimostrato scientificamente la presenza su Marte di ghiaccio di acqua, ma non questa prova tangibile che i sumeri lo abbiano saputo da una civilt antica, piuttosto a mio avviso fa parte della strategia di Sitchin di fornire a testimonianza delle sue interpretazioni, dati esatti mescolati a supposizioni tutt’altro che certe e frutto piuttosto di pura immaginazione fantascientifica. Alla luce poi, delle recenti scoperte dei pianeti trans plutoniani, si capisce come l'interpretazione del sigillo VA243 fatta dallo studioso, sia del tutto errata, in quanto Eris, pare che abbia un diametro e una massa ben superiore a quella di Plutone (circa 2400 km) e sembra alquanto strano che una civilt avanzata come gli Anunnaki non l'avesse scoperto e annoverato nelle conoscenze tramandate agli uomini. Ovviamente poi, anche lo stesso Sedna, altro pianeta nano con forma sferoidale e orbita di ben 12000 anni, sarebbe da citare, come eventuale porta di ingresso nel nostro sistema planetario, seppur il suo diametro sia inferiore allo stesso Plutone. Questo quindi il Sistema Solare attualmente conosciuto: a cui bisogna aggiungere, oltre a centinaia di asteroidi e comete in orbite stabili, i cosiddetti pianeti nani:

Nel sigillo poi, Saturno non viene indicato con gli anelli. Seppur anche Giove e Urano hanno dei flebili anelli, Saturno resta uno dei corpi celesti pi rari e meravigliosi del Sistema Solare e sembra assai strano che nei non venga mai rappresentato con i meravigliosi anelli.Si capisce in modo chiaro e inappellabile che qualcosa scricchiola nella teoria di Sitchin e nella sua interpretazione del testo mesopotamico K.3558 e nel sigillo denominato "VA 243".

Inoltre, visto l'immenso spazio ancora vacante che separa lo stesso Sedna e la nube di Oort ( distante circa 2,0 anni luce dalla Terra) e' addirittura possibile se non matematico, che esistano diversi altri pianeti, di cui alcuni anche di massa e diametro probabilmente ben superiori ai pianeti nani. A suggerire questa ipotesi suggestiva e' proprio la forte inclinazione
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sul piano orbitale di Sedna e degli altri trans plutoniani, ma giustamente come anche diceva Sitchin, le perturbazioni degli stessi Urano e Nettuno. Purtroppo Sitchin per,non ha fatto i conti, quando ha scritto il suo libro con le rigide leggi della gravitazione di Newton sviluppando magari un modello teorico che potesse reggere realmente. Supporre l'esistenza di un corpo, che attraversi il nostro Sistema Solare interno, tanto da essere visibile addirittura come un secondo Sole, e' una possibilit alquanto improbabile perch, stravolgerebbe le orbite di tutti i pianeti e farebbe schizzare via verso l'esterno i satelliti di Giove, la Luna e porterebbe a immani catastrofi gravitazionali che avrebbero fatto gi estinguere la vita sul nostro pianeta. Inoltre, un tale passaggio, come sostenuto, comporterebbe un movimento convulso di tutti gli asteroidi delle fascia Principale e di Kupier che inizierebbero a bombardare i pianeti interno in modo massiccio e non ruoterebbero nelle orbite ormai stabili e periodiche come li osserviamo oggi. Per verificare in modo molto semplice questa affermazione e' necessario disporre di un simulatore gravitazionale come Astrograv (http://www.astrograv.co.uk/) e dopo aver programmato l'evento, vederne le catastrofiche conseguenze dell'arrivo di un corpo di tale portata.Torniamo ad esaminare l'altra grossa discrepanza dell'interpretazione di Sitchin sulla presunta creazione umana fatta in provetta dagli scienziati Anunnaki. Su questo punto, cui egli si sofferma in quasi tutti i suoi libri, l'unica arma a suo favore e' stata in origine, la mancanza dell'anello mancante nell'evoluzione tra Erectus e i discendenti Sapiens e Neanderthal. Ma gli ultimi studi antropologici portano ad un nuovo concetto di evoluzione, in cui e' facile invece capire che, con l'aumento delle temperature, soprattutto in Africa centrale, in un lasso di tempo assai breve, probabilmente nacquero dagli Erectus i primi ibridi Sapiens, come oggi capita che da una coppia di caucasici nasca un albino o un figlio negroide. I giovani sapiens, che potevano sembrare agli occhi dei genitori esseri deformi e malaticci, devono aver mostrato invece delle capacit di adattamento e sopravvivenza straordinarie tanto giungere in et adulta senza problemi e con delle doti che li avranno addirittura fatto spiccare nel branco come oggi spiccano nella nostra societ i geni. La maggiore duttilit fisica, dettata da una muscolatura pi leggera e da una scatola cranica ridotta del 10%, li rese maggiormente resistenti. Meno volume celebrale comport meno consumo consumi di zuccheri e quindi meno spreco di energie, ma pi connessioni sinspsiali e una pi 'ampia disponibilit mnemonica che deve aver reso capaci di comunicare meglio e tramandare le conoscenze ai loro figli in modo dettagliatissimo, tanto da annullare di generazione in generazione il gap di apprendimento che invece pagavano le altre specie di Neanderthal o i progenitori Erectus. Quando poi i maschi incontravano altri sapiens di sesso opposto, grazie al riconoscimento dei ferormoni, venne favorito l'accoppiamento selettivo solo verso di esse, anche molti studiosi sostengono che Neanderthal e Sapiens si siano accoppiati producendo per progenie sterili. E' facile supporre che in poche centinaia di anni si siano sviluppare gi le prime trib organizzate unicamente composte da sapiens, in cui l'evoluzione culturale si e' ingigantita grazie soprattutto ad una maggiore capacit comunicativa e allo sviluppo del linguaggio. Una colonia di Sapiens, agli occhi degli cugini Neanderthal, doveva apparire come una terribile macchina organizzativa capace di risolvere in gruppo molti pi problemi derivanti da cambiamenti climatici e scarsit di cibo. I giovani Sapiens divennero sopraffini cacciatori, con la caccia di gruppo e armi pi tecnologiche. Gli anziani, non pi abili alla caccia, trascorrevano il tempo costruendo attrezzi e armi, e nei momenti di ozio, alcuni di essi curiosando nell'ambiente scoprirono le propriet di erbe, minerali e metalli che integrarono per usi pratici. Le femmine invece si dedicavano allo svezzamento dei piccoli e alla preparazione dei cibi cotti (come confermano alcuni studi sui resti di cibo e analisi della dentatura) e forse anche ad una primitiva agricoltura. In poche migliaia di anni, i Sapiens si spostarono facendo tabula rasa al loro passaggio e si insediarono stabilmente in Mesopotamia e Asia. Molte trib popolarono persino le terre pi remote, fino all'Oceania e tramite lo stretto di Bering persino le Americhe scendendo dall'Alaska fino al Peru’.

I floridi boschi Europei erano popolati dai Neanderthal. Ma a concludere in mododeterminate la selezione naturale fu l'ultima terribile glaciazione circa 30.000/24.000 anni fa. I sapiens riuscirono a sopravvivere grazie alla loro organizzazione, duttilit e sopraffina struttura fisica, scacciando sempre pi a nord i Neanderthal, che perirono tra i ghiacci, impotenti nel fronteggiare l'emergenza climatica con la conservazione del cibo e una ampia alimentazione di fronte all'allarmante scarsit di risorse. L'avvento dell'Homo Sapiens fu una rivoluzione genetica, in termini evolutivi, rapidissima e prorompente che travolse tutte le altre specie ed e' per questo semplice motivo che non ci sono anelli mancanti. I Sapiens, sono stati un esperimento vincente dalla selezione naturale e non dell'abile biogenetica di scienziati alieni di cui non esiste alcuna traccia. Sitchin parla di una razza superiore, che tuttavia non sembra aver lasciato nemmeno un reperto. Una civilt in grado di viaggiare nel cosmo con astronavi tecnologiche sicuramente avrebbe dovuto costruire porti spaziali, come anche lo stesso Sitchin afferma citando per esempio Jericho, Baalbek (Libano), o Eridu. Ma delle loro basi e strutture che
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dovevano essere alimentate ad energia atomica o solare visto che non ci sono tracce dell'utilizzazione di petrolio e idrocarburi, non vi e' alcuna traccia, nemmeno la pi piccola e indiretta. Inoltre i loro tanto acclamati discendenti, i Sumeri e gli Egizi, non ci hanno lasciato che citt di pietra e monumentali piramidi, che senza nulla togliere alla loro magnificenza sono ben poca cosa rispetto a quello che avrebbero dovuto costruire i figli di Anu, venuti da un mondo avanzatissimo. Non ci sono strutture termo energetiche, non sono state ritrovate macchine elettriche o torri di controllo e nemmeno astronavi. Non c'e traccia di strade di collegamento tra le loro miniere e le basi astro portuali, non ci sono reperti sotto i fondali di sommergibili e navi per facilitare gli spostamenti, non c'e' l'ombra di quelle grandiose citt, che avrebbero dovuto essere illuminate ad energia solare, con accumulatori energetici e impianti di smaltimento dei rifiuti organici. Se analizziamo le citt dell'Impero Romano, appaiono fantascienza rispetto a quelle egizie e sumero-babilonesi, per livelli di urbanizzazione e tecnologia. Gli Anunnaki dunque non hanno lasciato traccia sul nostro pianeta in 450.000 mila anni di dominazione.Il tutto sembra assai strano e dare ragione a Sitchin e' una forzatura tanto impegnativa da essere davvero impossibile anche per le menti pi aperte. Un fattore che Sitchin ha ingenuamente tralasciato per spiegare i fenomeni naturali che subisce periodicamente la Terra, e' senza dubbio il ciclo di funzionamento della nostra Stella. Se solo avesse fatto riferimento, come hanno fatto altri studiosi, tra cui Richard A. Muller, alle Grandi Ere Glaciali, si sarebbe accorto che le fasi alterne dell'evoluzione della vita sono strettamente dipendenti al clima e non al diretto passaggio di un pianeta nel Sistema Solare Interno. Lo stesso Muller, non ha mai parlato di passaggi interni tra Marte e Giove ma anzi ha supposto che a provocare le grandi estinzioni di massa fosse l’influenza gravitazionale di Nemesis, in un’orbita temporale che va oltre i sessanta milioni di anni. Il Sole, attraversa abbastanza periodicamente delle fasi di “minimo” che portano a cascata sulla Terra un abbassamento delle temperature, favorendo quelle che vengono chiamate Piccole Ere Glaciali, o in concomitanza con fenomeni astrali ben pi ampi alle Grandi Ere Glaciali. Discutere sulle cause di questi fenomeni, banco di dibattito assai complesso.Molti sostengono che la termodinamica del Sole basti da sola a giustificare questi fenomeni, mentre altri studiosi, tra cui lo stesso Muller, tirano in ballo l’influenza gravitazionale di una stella lontanissima che periodicamente influirebbe sul funzionamento del Sole e inclinerebbe l’asse terrestre accentuando gli sbalzi climatici. Un noto studiosi finlandese, Timo Niroma, chiama in causa invece gli allineamenti planetari di Giove, Saturno e Urano per giustificare le PEG e la scomparsa di macchie solari come sta avvenendo in questi mesi. Molti fattori dunque possono incidere sul cambiamento climatico e sull’evoluzione degli animali sul nostro pianeta, fenomeni a volte assai discutibili, ma che nel complesso escludono di per se esperimenti genetici di alieni e passaggi ravvicinati di corpi interplanetari in epoche astronomicamente recente.Sitchin, dunque, ha interpretato gli scritti religiosi dei Sumeri alla lettera e come molti studiosi di antiche civilt gli contestano, fuorviando il significato di molti termini. D’altronde, la civilt sumera stata all’alba della storia umana, la prima organizzata in citt stato, capace di costruire una societ multi governativa e mantenere il controllo e la pace in territori assai ampi ha sicuramente obbligato i suoi eruditi sacerdoti all’elaborazione di una forte gerarchia divina, per spiegare i fenomeni fisici e naturali che per la loro complessit andavano ben oltre le conoscenze del tempo. Come in tutte le civilt antiche, gli dei erano spesso pianeti o fenomeni naturali, meccanismo antropologico assai noto, chiamato “mitopoiesi” messo in atto anche per tenere la popolazione sotto il controllo delle caste governative. Non dimentichiamoci che la religione nasce come risposta alla massa per spiegare l’ignoto e l’incomprensibile. Gli antichi filosofi greci, ad esempio, che avevano ben chiare le idee sul funzionamento del nostro Sistema Solare, non parlarono mai di pianeti esterni, seppur fossero a conoscenza della teoria eliocentrica e il loro pensiero tramandato oralmente, fu del tutto nascosto ai posteri, quando la religione cristiana assimil la cultura pagana dell’Impero Romano e prese potere.Fu l’Imperatore Costantino a rendere il Cristianesimo religione di stato, per tanti motivi, non solo di fede, attuando forse a discapito della filosofia pitagorica il pi grande e reale “cover-up” di tutti i tempi. Solo con Galileo Galilei la teoria eliocentrica riprese pieno vigore e riavvi quella rivoluzione scientifica che aveva avviato il geocentrismo di Aristotele e in particolare i cenni all’eliocentrismo da parte del suo allievo Eraclide Pontico gi nel 350 a.C. Dando merito alle grandi conoscenze scientifiche delle civilt sumeriche e egizie, soluzione molto conforme all’evoluzione culturale umana, assimilare i loro scritti delle origini, come una normale risposta ad un problema troppo grande da spiegare senza le conoscenze genetiche di cui per esempio disponiamo oggi.Molti studiosi hanno cercato di giustificare la presenza degli Anunnaki con la ricerca archeologica dei giganti, che sono presenti nei miti di tantissime culture antiche. Osservando le tavole sumeriche infatti, questi esseri alieni, dovevano essere molto simili a noi umani ma molto pi longevi e alti. Nonostante anche i testi sacri della Bibbia ebraica ne parlino, non risulta in nessun testo di biologia umana o di archeologia che siano realmente stati ritrovate ossa di esseri alti dai 3, 5 ai 5 metri. Con l’era di internet girano da tempo immagini di presunti scavi archeologici che hanno portato alla luce scheletri enormi di esseri umanoidi. Basta fare una breve ricerca e comparare le fonti per rendersi conto che si tratta di fotomontaggi e di clamorosi falsi. Tuttavia non escluso che siano nati nel corso dell’evoluzione umana uomini dalla statura eccezionale, ma da qui a parlare di stirpe di giganti veri e propri, la strada da percorrere assai lunga e priva di fonti storiche.I falsi giganti: I Greci, presumibilmente diedero vita alla leggenda di Polifemo, dopo aver trovano dei crani di Mammut, soprattutto in Sicilia, che come sappiamo hanno sulla zona frontale un ampio foro per la proboscide, mentre altre civilt hanno probabilmente semplicemente umanizzato la figura degli dei, ingigantendoli per accentuare il loro essere sovraumani.
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La lucida follia di Sitchin va oltre l’impensabile, fino cio a parlare di guerre atomiche sulla Terra nell’antichit precristiana. Questo quanto afferma in sintesi nel suo libro “Guerre atomiche al tempo degli dei” (Piemme, 1985). Ecco un passo tradotto dalle tavolette: “Con l'Arma Potentecon cui Marduk proclamava i suoi trionfi,l'eroe [Hammurabi] sbaragli in battagliale armate di Eshnuna, Subartu, Turukku, Kamu. ...Con la Forza Possente che Anu ed Enlil gli avevano datoegli sconfisse tutti i suoi nemicifino al paese di Subartu”. Basta una coppia di parole, “Arma suprema” per innescare nella sua fantasia le armi nucleari. Ma le congetture su questa falsariga continuano senza interruzione. In ogni battaglia, che in realt sono quelle delle guerre accadicobabilonesi, sono citati armi tecnologiche per semplici metafore come “lance divine”.Ma la malafede nella sua traduzione la si evince poco dopo in merito alla guerra tra Horus e Seth del secondo capitolo: Allora Ra, il Santo, il Falco dell'orizzonte, disse a Horus, il Misuratore Alato: Somma creatura di Ra, mia progenie: va', affrettati, sconfiggi il nemico che hai veduto.Horus part dunque con il Disco Alato per cercare il nemico venuto dal cielo:Cos Horus, il Misuratore Alato, vol verso l'orizzonte nel Disco Ala-to di Ra; per questo da quel giorno chiamato "Grande Dio, Signore dei Cieli".Dal cielo, a bordo del Disco Alato, Horus avvist le forze del nemico e scaten su di loro una tempesta che non si poteva n vedere n sentire, ma che procurava una morte istantanea:Nell'alto dei cieli, dal Disco Alato, egli vide i nemici e piomb loro addosso da dietro. Sul davanti, invece, scaten contro di loro una tempesta che essi non potevano n vedere con gli occhi n udire con le orecchie. In un solo momento la morte li colse tutti; non se ne salv neppure uno.Quindi Horus torn in volo alla barca di Ra sul Disco Alato che brillava di molti colori e assistette all’ufficializzazione del-la sua vittoria per opera di Thoth, il dio delle arti magiche:Poi Horus, il Misuratore Alato, riapparve nel Disco Alato, che brillava di molti colori; e torn alla barca di Ra, il Falco dell'orizzonte. E Thoth disse: O Signore degli di! Il Misuratore Alato ritornato nel grande Disco Alato, che brilla di molti colori ... Per questo chiamato da quel giorno "il Misuratore Alato". E dal no-me di Horus, il Misuratore Alato, venne tratto quello della citt di Hut, che da quel giorno fu chiamata "Behutet".Come viene tradotto e commentato, si capisce senza dubbio alcuno, che Horus part alla volta di Ra con un disco volante. Gli dei Anunnaki erano quindi capaci di volare con quelli che oggi consideriamo i mezzi per antonomasia della presunta tecnologia aliena. Ma le cose non stanno cos, in quanto il disco alato riferito a Ra, perch egli era il dio del Sole di Eliopoli nell’Antico Egitto. Sitchin ha cambiato volutamente una congiunzione per avvalorare la sua tesi.Horus in un passo successivo continua sempre a combattere “dal disco alato di Ra” (o sul disco alato Ra, cio sul Sole…?) contro Seth lanciando un “arpione” che gli strapp i testicoli. Ovviamente Sitchin qui ci propone la sua personale interpretazione dell’arpione di Horus:http://img406.imageshack.us/img406/1913/arpioni.jpg L’immagine si commenta da sola, ed messa a confronto con un missile simile a quello prodotto dagli Stati Uniti dalla McDonnell Douglas di St. Louis che fu chiamato proprio l’arpione. Una coincidenza davvero incredibile per giustificare un’altra trovata davvero grottesca.In questo antico frammento shumer, invece, Sitchin desume l’atterraggio di En.Ki sulla Terra.“Quando mi avvicinai alla Terravi era acqua dovunque.Quando mi avvicinai ai verdi campi,per mio ordine vennero innalzati tumuli e colline.Ho costruito la mia casa in un luogo puro ...La mia casa - la sua ombra si allunga sulla Palude del Serpente”.Ovviamente non si sta parlando della discesa di un dio ma di un astronauta, scienziato e ingegnere! Non vengono riportate fonti su dove abbia letto o desunto queste costatazioni.Nel brano successivo invece Marduk, figlio di En.Ki racconta la sua discesa a terra, e viene aggiunto che egli ha avuto numerosi problemi tecnici in quanto stava per essere deviato, con la sua astronave, da un pianeta, probabilmente un satellite. Ancora fantasia estrema per travisare invece un brano della cosmogonia sumera, in cui il “Supremo Satellite” volante probabilmente era riferito al dio APSU, il Sole, che veniva raffigurato come un disco alato, anche in altre culture, tra cui quella greca.“E stato creato come un'arma;si lanciato in avanti come morte ...Ha colpito gli Anunnaki, che sono cinquanta...Il Supremo Satellite Volante, simile a un uccello,ha colpito al petto”In questo sigillo cilindrico infine verrebbe rappresentato il dio Marduk che lascia Marte per giungere sulla Terra e sembra che i personaggi siano in tuta spaziale. Continuer nella seconda parte di questo dossier a enunciare in modo preciso e scientifico tutte le inesattezze presenti nei suoi testi. Fonti utilizzate:http://it.wikipedia.org/wiki/Zecharia_Sitchin The 12th Planet (Earth Chronicles, No. 1), 1976 - Titolo italiano: Il dodicesimo pianeta (Mediterranee); Il pianeta degli dei (Piemme) The Stairway to Heaven (Earth Chronicles, No. 2), 1980 - Titolo italiano: La via dell'immortalit (Armenia); Le Astronavi del Sinai (Piemme) The Wars of Gods and Men (Earth Chronicles, No. 3), 1985 - Titolo italiano: Guerre atomiche al tempo degli dei (Piemme) The Lost Realms (Earth Chronicles, No. 4), 1990 - Titolo italiano: Gli dei dalle lacrime d'oro (Piemme) Genesis Revisited: Is Modern Science Catching Up With Ancient Knowledge?, 1991 - Titolo italiano: La Genesi (Gruppo Futura); L'altra Genesi (Piemme) When Time Began (Earth Chronicles, No. 5), 1993 - Titolo italiano: Gli architetti del tempo (Piemme) Divi Encounters: A Guide to Visions, Angels and Other Emissaries, 1995 - Titolo italiano: Dio, angeli, extraterrestri ed esseri multidimensionali (Gruppo Futura); La Bibbia degli Dei (Piemme) The Cosmic Code (Earth Chronicles, No. 6), 1998 Titolo italiano: Il codice del cosmo (Piemme) The Lost Book of Enki: Memoirs and Prophecies of an Extraterrestrial god, 2002 - Titolo italiano: Il libro perduto del Dio Enki (Piemme) The Earth Chronicles Expeditions, 2004 - Titolo italiano: Spedizioni nell'Altro Passato (Piemme) The End of Days: Armageddon and Prophecies of the Return, 2007 - Titolo italiano: Il Giorno degli Dei. Il passato il nostro futuro (Piemme) http://www.sitchin.com/ http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_del_carbonio14http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=367300http://it.wikipedia.org/wiki/Neanderthalhttp://www.uomini3000.it/10272.htmhttp ://it.wikipedia.org/wiki/Cosmogoniahttp://www.macrolibrarsi.it/libri/__il_libro_perduto_del_dio_enki.php?pn=678http://dalto nsminima.wordpress.com/2008/10/09/la-teoria-di-timoniroma/http://muller.lbl.gov/http://www.usac.it/articoli/soave_zimbawe/index.htmhttp://www.altrogiornale.org/news.php?ext end.5203http://digilander.libero.it/vsal/Conquiste_spaziali.htmlhttp://it.wikipedia.org/wiki/Fascia_principalhttp://it.wikipedia.
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