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MERCOLED 7 GENNAIO 2004

LA REPUBBLICA 33

DIARIO
di

PERCH ESSERE UGUALI NON PI DI MODA

Fino a un po di tempo fa leguaglianza serviva per distinguersi dalla destra La parola sembra ora tramontata

stata sostituita con equit, e con pari opportunit Ma sono la stessa cosa? Parla Ronald Dworkin

New York onald Dworkin ha insegnato a Yale e Oxford, oggi professore alla New York University e allUniversity College di Londra. Con John Rawls e Robert Nozick stato protagonista negli ultimi venti anni del rinnovamento della filosofia analitica del diritto: celebre la sua teoria della legge come integrit e i tanti contributi offerti a una moderna teoria delluguaglianza. Ronald Dworkin, luguaglianza ancora un principio attivo, fondante le nostre societ? glianza nelle opportunit. Sia in politica sia nel mondo Gran parte del suo lavoro di fidelle idee c un generale abbanlosofo centrato su un tema: codono dellidea di uguaglianza. me legualitarismo pu modellaNon pi nei programmi dei parre il carattere delle nostre istitutiti per cui stata importante. I dezioni politiche, giuridiche, di mocratici americani e i laburisti mercato. In un suo libro del 2000, inglesi non ne parlano quasi pi. E Virt sovrana, lei ha raccolto i anche i filosofi della politica che si saggi dedicati nel corso di considerano liberal hanno rinunventanni allargomento. Qual la ciato alleguaglianza e sua visione oggi? abbracciato una nuova Diciamo che amidea: lefficienza. Non REGOLE CHE metto certi tipi di inec pi la volont, anche guaglianza, che sono a sinistra, di battersi per RISPETTINO sostanzialmente riconunequa distribuzione ducibili alla fortuna e LA PARI delle risorse. Si preferialle scelte personali. sce insistere sulla ne- DIGNIT Questo tipo di ineguacessit di combattere le glianze non sono elimiforme pi terribili di ponabili. Nella vita lasciavert, le distorsioni pi evidenti, in mo delle tracce, che decidono del modo che nessuno debba vivere nostro stato. Non sono invece acnel bisogno totale. Ma lidea di cettabili le ineguaglianze che deriuguaglianza svanita. vano, che so, dal fatto di nascere Cambia anche il vocabolario con un handicap, o dalla possibipolitico e intellettuale? Invece di lit o meno di frequentare le scuouguaglianza usiamo parole come le pi prestigiose. Detto questo, bisolidariet e opportunit? sogna a mio parere fare un passo S, ma anche il termine opportuindietro, partire a livello astratto nit, da solo, non basta. Dobbiamo da una certa idea di uguaglianza. dire uguale opportunit. Se non Uguaglianza non significa avere preceduta da uguale, lopportututti le stesse cose. Luguaglianza nit non ha senso. In generale, coluguale interesse che un governo munque, lidea di uguaglianza nei deve provare per ogni cittadino da risultati, tipica del passato, stata cui pretende il rispetto delle leggi. rimpiazzata dallidea di uguaNessun governo legittimo se non mostra uguale preoccupazione per la sorte di ognuno dei suoi cittadini. Per dimostrare il suo interesse verso ogni cittadino, il governo deve porre anche dei limiti allini-

Dovefinitalaparolacheaffascinlasinistra
ROBERTO FESTA
ziativa personale? Un governo legittimo deve trattare tutti i cittadini come eguali, con uguale rispetto. Ma la distribuzione economica di una societ sempre la conseguenza del suo sistema di leggi. Ecco perch il requisito delluguaglianza impone al governo di porre una serie di costrizioni alla distribuzione della ricchezza nazionale. Ma in questo modo non si crea unopposizione tra uguaglianza e libert?

EGALIT
MASSIMO CACCIARI

Una manifestazione popolare a Parigi nel 1793

SAR bene ripeterlo. In nome della umanit si sono compiute le efferatezze pi bestiali prima tra tutte quella di dichiarare bestia il proprio nemico. E cos in nome della uguaglianza si sono massacrate individualit, culture, destini. A tutte le grandi parole ora di porre il silenziatore o almeno evitare che ne usino i tromboni. Ma davvero inevitabile, per intendere il senso di uguaglianza, pensare ad una essenza naturale delluomo, e cio spogliarlo di ogni propria personalit, liberarlo dalla sua storia? Se cos fosse, uguaglianza confliggerebbe tragicamente con libert. Ma forse, invece, lecito intendere uguaglianza come la condizione che ci consente di manifestare la diversit di ciascuno, come il disporre di mezzi uguali proprio per poter liberamente divergere. E poter divenire amici proprio grazie, e non malgrado, tale libero distinguerci. Al termine fatale fraternit penso andrebbe preferito questo di amicizia. Egalit pensa lamicizia come, appunto, amicizia tra uguali; e perci parla di fratellanza. Quelluguaglianza e quella libert cui abbiamo accennato pensano invece allamicizia che pu legare anche le stelle pi lontane.

EGALIT.

cordo sul grado di uguaglianza da stabilire, ma che non ci intendiamo nemmeno sui modi delluguaglianza. Nel mondo occidentale siamo ormai tutti daccordo che non ci debbano essere privilegi per nascita, titolo, eredit. Ognuno uguale in quanto cittadino. Ma si tratta di una concezione comunque astratta. La vera questione quella filosofica: se lo stato deve mostrare uguale interesse per ogni cittadino, allora quale uguaglianza va stabilita? Negli Stati Uniti iniziata la campagna che condurr alle presidenziali No, perch vengono riconosciuti due principi: primo, che 2004. George W. Bush e Howard Dean: due concezioni opposte di importante che ogni individuo cosa sia una societ di uguali? persegua il proprio successo; secondo, che ogni individuo ha una Lei d per scontato che Dean sar il candidato democratico alla speciale responsabilit per il sucpresidenza, cosa di cui non sono cesso della propria vita. Lei dice: la distribuzione delle certo. Ma ammettiamo che lo sia. E allora vero che per i repubblicani risorse sempre il risultato del sidi Bush luguaglianza non una stema delle leggi. E per questo che negli ultimi anni si virt. Bush vuole anzi tornare indietro, ai sempre pi dedicato tempi in cui non veniva alle questioni legali? IL RUOLO Laffermative action, il riconosciuta come un ruolo delle corti, i dirit- DELLO STATO ideale e un principio della politica. Howard ti individuali? S, cos. Non si trat- E QUELLO DEI Dean diverso. Appartiene a quei democratita di pensare a leggi che CITTADINI ci per i quali una societ regolino il nostro comportamento, ma di stadi uguali ancora un valore da realizzare. Per questo penbilire regole che rispettino la pari dignit di ogni individuo. La queso che i democratici debbano vinstione-chiave oggi questa: se cere: per non far sparire definitivamente il termine uguaglianza dal ogni individuo suscita uguale intevocabolario politico. Dean ha per resse, se il destino di ogni persona ugualmente importante. due problemi. Definire, nella praLei insegna negli Stati Uniti e in tica, una societ di uguali. E poi, soprattutto, persuadere gli elettoEuropa. Lidea di uguaglianza diversa sulle due sponde dellAri americani. Perch non sono soltlantico? tanto i politici ad aver rinunciato a In America si portati a sostequellidea, sono gli stessi elettori a nere che ognuno deve essere non crederci pi. Il potere di Georuguale quanto ai diritti politici, alge Bush in America si spiega cos: le opportunit, e che quindi non ci persino chi si trova ben lontano dai debbano essere discriminazioni gradi alti della scala sociale guarda contro i neri, le donne, i gay. In Eualluguaglianza con sospetto. ropa si insiste di pi sulle condizioni economiche. La concezione americana pi centrata sui diritti civili, quella europea sulla propriet. Questo dimostra una cosa: che non soltanto siamo in disac-

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DIARIO

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IL PROCESSO STORICO

LE RIVOLUZIONI INGLESI 1649-89 LInghilterra di Cromwell abolisce la Camera dei Lords e limmunit per i nobili. LHabeas corpus vieta larresto arbitrario e con la Dichiarazione dei diritti il sovrano deve sottostare al parlamento

COSTITUZIONE AMERICANA 1791 Dopo la Dichiarazione dindipendenza, la nuova Costituzione aggiunge dieci articoli sui diritti: uguaglianza di fronte alla legge, libert individuale, libert di stampa e separazione tra Chiesa e Stato

RIVOLUZIONE FRANCESE 1789-91 Dopo la presa della Bastiglia, viene approvata la Dichiarazione dei diritti delluomo e del cittadino che prevede: libert personale, eguaglianza di fronte alla legge, diritto di propriet

COME SI COMPORTA UN REGIME DEMOCRATICO DAVANTI AL FATTO CHE SIAMO DISUGUALI

SE NEL MONDO TRIONFA LA DISCRIMINAZIONE


JEAN-PAUL FITOUSSI

I LIBRI
MONTESQUIEU Lo spirito delle leggi (1748), Rizzoli 1989 J.J. ROUSSEAU Origine della disuguaglianza (1755), Feltrinelli 1990 ALEXIS DE TOCQUEVILLE La democrazia in America (1835-40), Rizzoli 1992 GEORG SIMMEL Sulla differenziazione sociale (1890), Laterza 1995 BERTRAND RUSSELL Autorit e individuo (1949), Longanesi 1980 HANNAH ARENDT Le origini del totalitarismo (1951), Bompiani 1978 BERTRAND RUSSELL Il potere. Una nuova analisi sociale (1954), Feltrinelli 1981 NORBERTO BOBBIO Il futuro della democrazia, Einaudi 1984 RALF DAHRENDORF La libert che cambia, Laterza 1994 ANTHONY GIDDENS Le conseguenze della modernit, Il Mulino 1994 NORBERTO BOBBIO Eguaglianza e libert, Einaudi 1995

n un regime democratico, il processo decisionale consiste innanzitutto nel distinguere il campo di ci che devessere uguale da quanto pu rimanere disuguale: difatti, la deliberazione sulle norme di giustizia che presiedono a questa scelta costituisce loggetto stesso della politica. In vari paesi dellEuropa continentale, caratterizzati da unimmigrazione di antica data o in rapida crescita, sta acquistando vigore il dibattito sulla discriminazione positiva. Vale perci la pena di chiarire i termini della questione, onde evitare confusioni suscettibili di cristallizzare contrapposizioni superficiali, come il seducente ricorso alla bella nozione di uguaglianza repubblicana per legittimare disuguaglianze sempre pi sostanziali. Le vie della ricerca delluguaglianza sono tanto pi complesse in quanto la nozione stessa mal definita. In effetti, come ci ricorda Amartya Sen, lidea di uguaglianza si confronta con due tipi distinti di diversit: leterogeneit degli esseri umani e quella delle variabili rispetto alle quali luguaglianza pu essere apprezzata. La difficolt deriva quindi dal fatto che lo spazio al quale si pu applicare questo concetto pluridimensionale: perci la definizione di uguaglianza in una delle sue dimensioni implica, in senso causale, laccettazione di disuguaglianze in altre dimensioni. Ad esempio, il principio a uguale lavoro uguale salario giustifica la disuguaglianza delle remunerazioni per mansioni diverse. Si potrebbe dire che in politica, il positivo laffermazione del principio di uguaglianza possieda il suo negativo nel sociale - lammissione di altre disuguaglianze. Le pari opportunit possono comportare grandissime disuguaglianze di realizzazione, e quindi di posizione. Ma queste disuguaglianze sarebbero giudicate inaccettabili dalla societ se si avesse limpressione che non sia stato rispettato il principio iniziale, quello delle pari opportunit. Per rispondere alla domanda fondatrice di Sen, la vera questione dunque: quale uguaglianza, o pi precisamente: in che cosa si deve essere uguali? Uno dei mezzi per forzare la parit di opportunit per talune categorie della popolazione che soffrono di un handicap reale o supposto una politica volontarista, traduzione esatta di affermative action. Il motivo per cui questo termine considerato sinonimo di discriminazione positiva resta un mistero: quando lhandicap reale, nessuno pensa di qualificare lintervento pubblico come discriminazione positiva. Prevedere rampe daccesso per gli handicappati anzi un modo per contrastare una discriminazione obiettiva, data dal fatto che in assenza di strutture pubbliche adeguate gli handicappati sarebbero ancora pi limitati nella loro libert di movimento. Allo stesso

EQUIT

Essa non sostitutiva delluguaglianza come certi dibattiti confusi hanno lasciato intendere, bens una propriet della medesima

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CHI SONO GLI AUTORI


Ronald Dworkin filosofo del diritto, ha insegnato a Yale e a Oxford, ora esercita alla New York University. Jean-Paul Fitoussi professore di economia allInstitut dEtudes Politiques di Parigi, presidente dellOsservatorio francese per la congiuntura economica. Michel Vovelle professore emerito dellUniversit Paris, ha diretto per dieci anni lInstitut de la Rvolution Franaise. modo, con le sovvenzioni ai salari pi bassi si vuole promuovere loccupazione di coloro che hanno un livello di qualificazione giudicato insufficiente perch le imprese li assumano spontaneamente. E che dire dei sussidi per lalloggio, degli incentivi allassunzione dei disoccupati a lungo termine, o delle borse di studio per gli studenti? Si potrebbero moltiplicare gli esempi, a riprova del fatto che gli interventi pubblici sono generalmente discriminanti in quanto mirano a compensare un handicap obiettivo. Da qui il disagio avvertito da molti per luso del termine discriminazione positiva, generalmente riferito a politiche volte a compensare situazioni di handicap supposti, di discriminazioni che non hanno n un fondamento obiettivo nellordine sociale, n una base giuridica in quello del diritto: il colore della pelle, la religio-

ne ecc. In questo modo si corre il rischio di trasformare una questione sociale in un problema di relazioni intercomunitarie, dato che azioni pubbliche di questo tipo aderiscono di fatto a pregiudizi originati nella sfera privata, inaccettabili nella sfera pubblica della laicit. Riconoscere che il gruppo etnico, la razza o la religione possano costituire un handicap da correggere attraverso una discriminazione positiva comporta un duplice inconveniente: quello di obiettivare un pregiudizio mentre si cerca di correggerne le conseguenze, e quello di affermare la priorit dellidentit comunitaria su tutte le altre. Quanto al primo punto: per contrastare le discriminazioni etniche e razziali esistono mezzi giuridici, che dovrebbero essere usati con maggior determinazione. In effetti, le condanne per discriminazioni razziali sono in numero abbastanza limitato nellEuropa continentale (anche se un po meno rare ad esempio nel Regno Unito). E questa una delle pi belle lotte per restituire vigore a unuguaglianza repubblicana traballante: un movimento per luguaglianza delle condizioni pu essere una via grazie alla quale gli individui giungano a concepirsi come simili, al di l delle particolarit e delle specificit dei gruppi con i quali si identificati dagli altri, indipendentemente dalla propria preferenza. Questo precisamente il secondo inconveniente. Poich lo spazio pubblico quello in cui noi tutti siamo simili, partecipare ad esso in nome di unidentit diversa da quella che ci conferita dalla cittadinanza o residenza sul territorio nazionale, o

LA RAGIONE
La raffigurazione di uno dei simboli rivoluzionari in unantica stampa

dalla compensazione di un handicap obiettivabile, conduce ad erigere a oggetto politico la differenziazione culturale dei membri del corpo sociale. Ora, questa differenziazione, che di fatto costituisce una ricchezza, appartiene alla sfera privata, e devessere tenuta a una sana distanza dallo spazio civico. La discriminazione una realt che porta a rinchiudere gli individui in una delle loro molteplici identit. Ma tentare di com-

ALEXIS DE TOCQUEVILLE

PARLA LO STORICO MICHEL VOVELLE

Il popolo sinfiamma perseguendo leguaglianza abbastanza vicina per farsi conoscere e abbastanza lontana per non farsi raggiungere
La democrazia in America 1835

NEL NOME DELLEGALIT LA RIVOLUZIONE SI SPACC


FABIO GAMBARO
Parigi urante la rivoluzione francese, attorno alla rivendicazione della libert ci fu un largo consenso, mentre la questione delluguaglianza che pure era proclamata in apertura della Dichiarazione dei diritti delluomo e del cittadino fu allorigine di innumerevoli scontri. Un conto infatti era difendere luguaglianza dei diritti, altra cosa invece rivendicare luguaglianza sociale. La borghesia costituente voleva la prima, ma temeva evidentemente la seconda. Michel Vovelle uno dei grandi specialisti della rivoluzione francese. Gli avvenimenti che vanno dal 1789 al 1793 resero irreversibili alcuni principi, tra cui quello fondamentale delluguaglianza di tutti gli uomini di fronte alle leggi, un principio che poi ha fondato tut-

HANNAH ARENDT

Luguaglianza non ci data, ma il risultato dellorganizzazione umana nella misura in cui si fa guidare dal principio di giustizia
Le origini del totalitarismo 1951

te le legislazioni moderne. Tale problematica era a quel tempo molto dibattuta. Il tema delluguaglianza era al centro della riflessione filosofica dellIlluminismo, come dimostra Rousseau, che nel 1755 scrisse il celebre Discorso sullorigine e i fondamenti della disuguaglianza tra gli uomini. In termini pi concreti, la questione fu anche affrontata da chi denunciava la schiavit nelle colonie. Se il tema era evocato cos di frequente, perch la societ dellAncien Rgime era fondata sulla disuguaglianza e sulla gerarchia dei tre ordini: clero, nobilt e terzo stato. Questultimo rappresentava il 98% della popolazione, ma non godeva degli stessi privilegi e degli stessi diritti sociali, giuridici e fiscali degli altri due. La rivoluzione prese una decisione spettacolare e proclam luguaglianza come un diritto

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SOCIETA DELLE NAZIONI 1919 Si pongono le basi di una nuova comunit internazionale, dopo la Prima guerra mondiale. I giapponesi propongono invano di inserire una norma che stabilisca leguaglianza delle nazioni

CONCILIO VATICANO II 1962-65 Giovanni XXIII afferma la necessit del dialogo con le altre religioni e in particolare con le altre chiese cristiane. La spinta ecumenica ambisce a una riunificazione della cristianit

CARTA DEI DIRITTI UE 2000 La Carta pone a fondamento dellUnione Europea la dignit umana, la libert, luguaglianza e la solidariet. LUnione si impegna a difendere questi valori nel rispetto delle culture e delle tradizioni

IERI LA SBORNIA DI EGUALITARISMO OGGI LELOGIO DELLE DISEGUAGLIANZE

MA LITALIA PUNTA SULLA COMPASSIONE


EDMONDO BERSELLI
suo tempo leguaglianza in Italia stata sconfitta dallegualitarismo, dal punto unico di contingenza, dallaccordo fra i non uguali Agnelli e Lama, da tutto ci che stato percepito come un appiattimento forzoso delle professionalit e delle retribuzioni. Dopo di che venuta la rappresaglia, con londata individualistica degli anni Ottanta. Con la felicit privata prevista da Albert Hirschman (di contro alla felicit pubblica degli anni dellimpegno), il mito, lutopia, o pi empiricamente lobiettivo politico delleguaglianza stato spazzato via. Nel clima dellultima parte del ventesimo e negli esordi del ventunesimo, per recuperare quel concetto occorrono esercizi intellettuali sempre pi sofisticati. Gi, la destra liberale pi sbrigativa fa prestissimo a liquidare il problema: il vero dilemma delle societ avanzate non la crescita delle disuguaglianze, ma il persistere della povert. E si capisce: come aveva detto Bobbio, leguaglianza lestremo discrimine fra destra e sinistra. Il perseguimento delleguaglianza in chiave sociale ed economica implica politiche rtro, il mantenimento del welfare, la progressivit dellimposizione fiscale, un carico tributario che appesantisce le economie, oltre a una cristallizzazione di regole intollerabili per i fondamentalisti della performance sul mercato. Mentre se leguaglianza non pi un valore, e se le differenze appartengono alla fisiologia della collettivit, il problema semmai sar soltanto di intervenire sullo scandalo troppo visibile della povert. Fondazioni, donazioni, elemosine, il compassionate conservatism: tant che non appena vince le

POVERI

Nel nostro paese ammontano a circa sette milioni. Non basta per risolvere il problema appellarsi al compassionate conservatism

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battere questa discriminazione affermando positivamente quellidentit significa conferire ad essa una sorta di convalida formale. Qui sta il dilemma, e la ragione del disagio. Lequit non sostitutiva delluguaglianza, come certi dibattiti confusi hanno lasciato intendere, bens una propriet del principio duguaglianza prescelto. Quando questo principio si fa pi esigente, le norme sociali sono improntate a

una maggiore equit. Daltra parte, se i paesi europei vogliono evitare di perpetuare con altri mezzi lo stato di segregazione di parte dei loro abitanti, devono dotarsi di istituzioni credibili per lottare contro le discriminazioni, che sono un ostacolo sulla via del progresso sociale, cio della promozione di tutti. (Traduzione di Elisabetta Horvat)

elezioni del 2001, la Casa delle libert annuncia progetti per i sette milioni di poveri in Italia. Oggi ci si rende conto che la progressiva americanizzazione dei moduli di vita sta intaccando qualcosa di profondo: in Italia, come nellEuropa continentale, il modello renano illustrato da Michel Albert aveva creato ceti medi estesi, ovvero una stratificazione sociale priva di tensioni esasperate. Non era leguaglian-

LE COLONIE
Una illustrazione documenta il desiderio di estendere i diritti alle colonie

FRIEDRICH NIETZSCHE
Lesultanza di un gruppo di giacobini in una stampa che risale al periodo rivoluzionario

naturale. La Dichiarazione del 1789 sottolinea laspetto universale di tale diritto, il che implica una rottura radicale con il passato e rappresenta una novit anche rispetto alla costituzione americana e alle libert del sistema inglese. Il passaggio dalla teoria alla pratica non fu per facile. Venne riconosciuta luguaglianza civile, ma non quella civica. Le donne rimasero escluse dal diritto di voto, come pure i cittadini troppo poveri per paga-

re limposta minima, vale a dire quasi la met dei maschi adulti. Anche sul piano sociale, lidea duguaglianza suscit molte resistenze. Nellideologia liberale della borghesia rivoluzionaria non cera spazio per leguaglianza economico-sociale richiesta da alcuni rappresentanti dellala pi radicale della rivoluzione, come ad esempio Jacques Roux, detto il prete rosso. Solo la Costituzione del 1793, quella che non fu mai applicata, recep in parte laspirazione alluguaglianza sul piano sociale, perch, pur rispettando la propriet privata, sottolineava il diritto alla sussistenza, allassistenza e al lavoro. In ogni caso, durante la rivoluzione francese luguaglianza divenne un diritto da conquistare e costruire giorno per giorno. Per questo, nei secoli successivi, tutti coloro che si batteranno sul piano dei diritti sociali continueranno a rifarsi alla sua eredit.

Uguaglianza di fronte alla legge: un grazioso espediente mentale con cui si maschera lostilit dei plebei per tutto quanto privilegiato e sovrano
Al di l del bene e del male 1886

AMARTYA K. SEN

Leguaglianza viene posta in contrasto con la libert Non si tratta di alternative La libert una delle possibili applicazioni delleguaglianza
La diseguaglianza 1992

za, ma una sua approssimazione pragmatica fondata sulla creazione di compatibilit. Ora invece a che cosa si assiste? Alla precarizzazione dei rapporti di lavoro, alla individualizzazione degli schemi pensionistici e sanitari, a una dinamica complessiva che tende a fissare se non ad accrescere le differenze. Mettiamoci anche alcune riforme come quella disegnata da Letizia Moratti per la scuola, di cui non semplice prevedere le conseguenze nel lungo periodo, ma di cui non sembra smentibile lidea di fondo, basata sulla predeterminazione delle carriere professionali e quindi della relativa posizione sociale. Non c da stupirsi quindi se si profila un destino semi-castale per la societ del nostro paese, con i figli che riproducono la posizione professionale e sociale dei padri. Ci vuole poco a capire che se una coppia di operai, o anche di impiegati, fa fatica a mandare un figlio alluniversit, siamo pi vicini allimmobilismo che non alla mobilit sociale (e di riflesso ci aprirebbe serie opportunit, assolutamente non ovvie, a una proposta politica modernamente di sinistra). E anche per questo che alcune forme di eguaglianza enfatizzate in un recente passato e sicuramente essenziali, come leguaglianza rispetto al voto, alle leggi e ai diritti, risultano oggi pi che altro una base di partenza: una condizione primaria ma non sufficiente per garantire il funzionamento della democrazia liberale, nel contesto di una societ capitalistica avanzata. Nel suo libro filosoficamente e politicamente pi importante, Oltre la destra e la sinistra, Anthony Giddens ha revisionato sul metro della Terza via i concetti della sinistra classica. Giunto al margine di un concetto cos fuori moda come leguaglianza, il guru intellettuale del blairismo lo rovesci nella lotta allo squilibrio di potere. E una trovata post-socialista, o post-laburista, che ha il vantaggio di poter essere applicata in un arco amplissimo di squilibri di potere: pu investire il rapporto fra uomini e donne cos come fra imprenditori e lavoratori, o fra produttori e consumatori. Sembra generico, ma eclettico: proprio la sua versatilit pragmatica pu indirizzarsi proficuamente a una serie infinita di problemi contemporanei. Per un italiano di oggi, le asimmetrie del potere verso cui rivolgere il mirino di questa posteguaglianza si stagliano con nitidezza. Possono riguardare il controllo patrimoniale dellinformazione, la concentrazione di potere politico-economico, e fuori dalla berlusconeide lasimmetria del rapporto fra lo sportello bancario e linvestimento in obbligazioni Cirio o Parmalat. Depurata dai riverberi sentimentali, leguaglianza sembra dimostrare che anche oggi si pu essere radicali senza necessariamente essere estremisti.

I LIBRI
JRGEN HABERMAS Fatti e norme, Guerini 1996 THOMAS NAGEL I paradossi dell uguaglianza, Est 1998 JAMES BUCHANAN I limiti della libert, Rusconi 1998 SALVATORE VECA Della lealt civile, Feltrinelli 1998 SALVATORE VECA La filosofia politica, Laterza 1998 ALAIN TOURAINE Libert, uguaglianza, diversit, Il Saggiatore 1998 NOAM CHOMSKY Linguaggio e libert, Marco Tropea 1998 ROBERT DAHL Sulla democrazia, Laterza 2000 IAN CARTER Lidea di uguaglianza, Feltrinelli 2001 RONALD DWORKIN Virt sovrana. Teoria dell uguaglianza, Feltrinelli 2002 ZYGMUNT BAUMAN Voglia di comunit, Laterza 2003 RAINER ZOLL La solidariet. Eguaglianza e differenza, Il Mulino 2003

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