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Introduzione

Mai prima dora nella storia dellumanit, il nostro destino comune di esseri umani ci obbliga a cercare un nuovo inizio1. E quanto viene affermato nell Earth Charter Campaign 2000 in cui si sostiene altres che:
ci troviamo a una svolta critica nella storia del Pianeta, in un momento in cui lumanit deve scegliere il suo futuro. Man mano che il mondo diventa sempre pi interdipendente e fragile, il futuro riserva allo stesso tempo grandi pericoli e grandi opportunit. Per progredire dobbiamo
1 Carta della Terra tratta da Assisi Nature Council. Un iniziativa a livello internazionale ha dato vita a tale Carta che si configura come la sintesi di valori, principi e aspirazioni che riflettono le consultazioni globali condotte durante un lungo periodo. Essa basata su rigorose analisi scientifiche, leggi internazionali e visioni filosofiche e religiose. Il Presidente dellAssisi Nature Council, Maria Luisa Cohen, ha fatto parte nella preparazione della Carta della Terra e lha introdotta in Italia nel 1999, ad Assisi, con una cerimonia intitolata: Gli Italiani e la Carta della Terra: un nuovo stile di vita per il Nuovo Millennio; A new lifestyle for a new Millennium http://www.assisinc.ch/i/programs/programs.html

riconoscere che, pur tra tanta straordinaria diversit di culture e forme di vita, siamo ununica famiglia umana e ununica comunit terrestre con un destino comune. Dobbiamo unirci per costruire una societ globale sostenibile, fondata sul rispetto per la natura, i diritti umani universali, la giustizia economica e una cultura di pace. Per raggiungere questo obiettivo imperativo che noi tutti, popoli della Terra, dichiariamo le nostre responsabilit reciproche e nei confronti della comunit pi grande degli esseri viventi e delle generazioni future2.

Ai nostri occhi, di cittadini del mondo globale e globalizzato, niente dovrebbe essere pi palese di tali asserzioni; eppure come se qualcosa nel nostro modo di analizzare, interpretare, spiegare ci

impedisse di guardare al fondo delle cose, alla verit che il reale ci mostra e di conseguenza ci rendesse ciechi di fronte allevidente, tangibile e consistente stato delle cose. Non di meno, si constata quotidianamente unopposizione constante tra la Natura da una parte e lUomo dallaltra; un continuo oscillare tra necessit e schiavit, tra spinta allindipendenza e impossibilit di non dipendenza da parte delluomo nei confronti della natura, tra una natura considerata minacciosa per gli esseri umani, quindi inviolabile, e un bisogno perpetuo delle sue risorse per la sopravvivenza umana, e dunque al suo sfruttamento incontrollato.

Carta della Terra, cit.

La situazione attuale pu essere cos schematizzata:

La minaccia da parte della Natura nei confronti delluomo

Si trasforma in sacralit:
luomo si integra alla natura, utilizzandola per la sua sopravvivenza ma rispettandola con devozione.

Si trasforma in dominio: da parte dell uomo sulla natura

In epoca contemporanea, sul continuum di questa

seconda

posizione, in cui lessere umano si configura come unico dominatore, luomo si considera addirittura estraneo alla natura poich le innovazioni tecnologiche degli ultimi 50 anni lo hanno illusoriamente sollevato dal rango di animale. Senza nulla togliere allimportanza e alla genialit di scoperte e innovazioni scientifiche di ogni epoca e genere ci che in questa sede si vuol portare alla luce quanto in verit sia lambiente, o meglio la relazione tra habitat e uomo, a rivestire un ruolo decisivo per ci che luomo, macchina naturalmente perfetta, riuscito a porre in essere. E possibile apportare un esempio chiarificatore: lenergia utilizzata per attivare una qualunque tecnologia o dispositivo artificiale proviene necessariamente da un substrato naturale; ci sta a

dimostrazione di quanto luomo non sia affatto svincolato dalla natura e dai suoi elementi costitutivi ma piuttosto del fatto che egli ha modificato i suoi meccanismi di relazione con lambiente naturale. E questo un punto dintersezione fondamentale e

indispensabile per lo sviluppo successivo del discorso qui appena agli esordi, per alcuni motivi capitali e tra loro strettamente interconnessi: si annuncia oggi la necessit di un nuovo sapere, di una nuova modalit conoscitiva in grado di superare le dicotomie inaugurate dal pensiero moderno, soprattutto nella figura di Descartes e che tengono separati soggetto/oggetto,

mente/cervello, natura/uomo. si rende altres necessario ricollocare lessere umano ambiente che gli proprio; nell

cos da rendere evidente

limpossibilit di unetica, di una politica, di un antropologia, di una scienza, nel senso pi ampio del termine, senza una

indagine delle influenze reciproche e retroagenti di ogni azione umana.

Soffermandosi sullaspetto etico,

senza aver la pretesa di

isolarlo in un excursus, da sottolineare quanto sostiene Aldo Leopold che a tal proposito scrive: che la Terra sia una comunit lidea fondamentale dell ecologia ma che debba essere amata e rispettata unestensione delletica3. Sulla scia delle sue parole possibile asserire che la Terra non dovrebbe essere considerata un

A. Leopold, Almanacco di un mondo semplice, Red,Como, 1997 , p. 188

bene appartenente al genere umano e di cui questi possa abusare indiscriminatamente quanto piuttosto una comunit alla quale

lumanit ontologicamente appartiene.


Anche se Platone e Aristotele (attraverso Kant) sono tra i filosofi che hanno avuto maggiore influenza sulle teorie etiche si riscontrano dei problemi nei fondamenti delletica, sia nei principi essenziali kantiani sia nel razionalismo aristotelico. Letica riguarda le scelte che si effettuano nelle relazioni umane e noi, ora, ci troviamo in una cultura e multi cultura globale in cui non possiamo evitare il confronto con valori diversi da quelli occidentali dominanti, borghesi e patriarcali, che abbiamo appreso come verit incontrovertibili della logica e della realt dei fatti. Separare letico dal deontico, il privato dal pubblico, l'intra-morale dall'extra-morale, anche se solo temporaneamente, pu distrarci dal vedere la loro interdipendenza4.

Troppo spesso le categorie dei concetti etici sono astratte e perci distanti dalla complessit delle situazioni reali di cui si fa esperienza.
Qualunque sistema logicamente coerente e privo di contraddizioni presenta dei problemi di efficacia, poich, come gi ha indicato Gdel nel suo attacco ai sistemi di logica formale, tali sistemi diventano autogiustificanti e circolari. Se l'etica fosse solo un insieme di concetti o principi, non sapremmo cosa fare nelle situazioni in cui questi principi vengono in conflitto.

cfr.

http://www.minerva.unito.it/Epistemologia&Etica/Articoli1/

EticaEducazione.htm"

Anche se i principi di universalizzabilit trascendono i valori culturali, non siamo in grado di dedurne concetti le cui pratiche o concezioni si possano valutare come estremamente utili. Il semplice pensare all'interno di un sistema coerente di idee non ci aiuter a risolvere le dispute interculturali. I due grandi comprensivi sistemi etici, l'etica del dovere kantiana e l'utilitarismo, pongono in modo esasperato l'accento sulla razionalit umana. In un mondo complesso, sistemi coerenti in competizione tra loro richiedono una negoziazione continua per i meriti in competizione di differenti concezioni etiche, che possono a loro volta essere coerenti con i propri concetti astratti, ma sono incompatibili tra loro. La sola ragione non consente alla mosca di uscire dalla bottiglia che la rinchiude5.

Rimane dunque da delineare un terzo punto tra i motivi capitali di cui sopra si diceva, ovvero: si palesa lesigenza di una nuova educazione, della quale in questo elaborato per questioni metodologiche verr presa in considerazione soprattutto laspetto per cui essa si interessa allambiente, come punto dappoggio archimedeo per una

diversa elevazione delluomo: non pi padrone indiscusso sulla natura ma piuttosto motore di un nuovo rapporto col mondo e le sue risorse, basato in primis sulla cooperazione e

linglobamento anzich sullo sfruttamento.

http://www.minerva.unito.it/Epistemologia&Etica/Articoli1/

EticaEducazione.htm

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