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ESERCIZI DI ELETTROMAGNETISMO E OTTICA

A. Lavagno
Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT), Politecnico di Torino
I. ELETTROSTATICA
1. Determinare lintensit`a del campo elettrico

E e il potenziale V generato da tre cariche puntiformi q
1
= q
2
=
q
3
= q disposte ai vertici di un triangolo equilatero di lato A, nei punti delle bisettrici del triangolo. Calcolare
successivamente

E e V nel baricentro del triangolo.
q
1
q
2
q
3
P
E

L
R
A

x
y
FIG. 1:
In P la somma vettoriale dei campi generati dalle tre cariche q = q
1
= q
2
= q
3
ha ununica componente non
nulla lungo lasse y, in quanto le componenti dei campi

E
1
e

E
2
lungo lasse x si elidono a vicenda, per cui
potremo scrivere il campo elettrico totale nel seguente modo

E =

E
1
+

E
2
+

E
3
= Eu
y
. (1)
Detta L la distanza del punto P dalla carica q
3
, il modulo del campo elettrico sar`a dato dalla somma delle
componenti lungo lasse y:
E =
q
4
0
_
1
L
2
+
2 cos
R
2
_
, (2)
dove
R =

_
_
A
2
_
2
+
_
L

3
2
A
_
2
,
cos =
L

3
2
A

_
A
2
_
2
+
_
L

3
2
A
_
2
,
per cui, potremo scrivere il modulo del campo elettrico come segue
2
E =
q
4
0
_

_
1
L
2
+
2(L

3
2
A)
_
_
A
2
_
2
+
_
L

3
2
A
_
2
_
3/2
_

_
. (3)
Il potenziale elettrostatico `e una quantit`a scalare, di conseguenza si pu`o scrivere come
V = V
1
+V
2
+V
3
=
q
4
0
_

_
1
L
+
2

_
A
2
_
2
+
_
L

3
2
A
_
2
_

_
. (4)
Nel baricentro L = A/

3 e la somma vettoriale dei tre campi risulta essere uguale a zero:



E =

E
1
+

E
2
+

E
3
= 0
ed il potenziale elettrostatico diventa
V =
q
4
0
3

3
A
. (5)
2. Due sferette di massa m sono sospese per mezzo di li inestensibili di lunghezza l e di massa trascurabile.
Ciascuna sferetta ha una carica q. Determinare il modulo della carica sapendo che il sistema risulta essere in
equilibrio con un angolo rispetto alla verticale.
m m
q q
l

La condizione di equilibrio statico richiede luguaglianza delle componenti delle forze presenti (forza peso e forza
elettrostatica) nella direzione del moto. Di conseguenza, si dovr`a avere:
mg sin =
1
4
0
q
2
(2l sin )
2
cos , (6)
percui
q = 2l sin

4
0
mg tan . (7)
3
3. Il pendolo rappresentato in gura `e costituito da un lo inestensibile di massa trascurabile e lunghezza l = 0.9
m al cui estremo `e attaccata una sferetta di materiale conduttore di massa m = 5 10
4
kg e carica q = 10
7
C.
Si fa oscillare il pendolo in presenza di un campo elettrico

E diretto lungo la verticale in due modi:
(a)

E dallalto verso il basso misurando 50 oscillazioni in 86 s.
(b)

E dal basso verso lalto misurando 50 oscillazioni in 107 s.
Calcolare g ed

E.
m, q

l
E
r
1
m, q

l
E
r
2
Nel primo caso (gura 1), quando il campo

E `e diretto dallalto verso il basso (verso concorde con g), abbiamo
ml
2
d
2

dt
2
= (mg +qE)l sin . (8)
Per piccole oscillazioni intorno alla posizione di equilibrio possiamo eettuare lapprossimazione: sin , per
cui la precedente equazione pu`o essere riscritta come
d
2

dt
2
+
mg +qE
ml
= 0 , (9)
di conseguenza, la frequenza angolare di oscillazione risulter`a essere

1
=

mg +qE
ml
, (10)
ed il periodo di oscillazione
T
1
=
2

1
= 2

ml
mg +qE

86
50
s . (11)
Lo stesso ragionamento si pu`o ripetere nel secondo caso (gura 2) quando il campo

E `e diretto dal basso verso
lalto, tenendo conto che ora

E ha verso opposto a g, di conseguenza il periodo di oscillazione questa volta sar`a
T
2
=
2

2
= 2

ml
mg qE
=
107
50
s . (12)
Mettendo a sistema le due equazioni (11) e (12),
mg +qE =
4
2
T
2
1
ml ,
mg qE =
4
2
T
2
2
ml ,
4
troviamo le due incognite del problema
g = 2
2
l
_
1
T
2
1
+
1
T
2
2
_
= 9.8 m/s
2
, (13)
|

E| =
2
2
ml
q

1
T
2
1

1
T
2
2

= 1.06 10
4
V
m
. (14)
4. Quattro cariche di ugual valore q in modulo, due positive e due negative, sono poste nei vertici di un quadrato
di lato 2a nel piano xy (vedi gura). Calcolare il campo elettrostatico lungo lasse z, perpendicolare al piano
xy e passante per il centro del quadrato.
2a
x
y
-q
+q +q
-q
Lintensit`a del campo `e data dalla somma vettoriale dei campi generati dalle quattro cariche. In ogni punto
dellasse z hanno lo stesso modulo ma in generale diversa direzione. Nel centro del quadrato (z = 0), per
considerazioni di simmetria, sopravvive ununica componente lungo lasse y, pari a

E = 4
1
4
0
q
r
2
cos u
y
, (15)
dove r =

2a, `e langolo formato dal campo generato da ogni singola carica con lasse y e cos = a/r. Per
cui in z = 0 abbiamo

E =
1
4
0
4 q a
(2 a
2
)
3/2
u
y
. (16)
In un generico punto lungo lasse z, lunica componente non nulla continuer`a ad essere lungo lasse y e lintensit`a
del campo sar`a

E = 4
1
4
0
q
r
2
sin cos u
y
, (17)
dove r =

x
2
+ 2a
2
, sin =

2a/r e cos cos(/4) = 1/

2. In denitiva abbiamo

E =
1
4
0
4 q a
(x
2
+ 2 a
2
)
3/2
u
y
. (18)
5
5. In una molecola dacqua (H
2
O) i due atomi di idrogeno formano un angolo di circa 105

con latomo di ossigeno.


Inoltre gli elettroni della molecola tendono a rimanere pi` u vicini al nucleo di ossigeno che ai nuclei di idrogeno,
dando luogo ad un momento di dipolo elettrico p diretto lungo lasse di simmetria della molecola. Pertanto, se
la molecola dacqua `e posta in un campo elettrico esterno, si comporta come un generico dipolo elettrico.
Supponendo che una molecola dacqua allo stato di vapore abbia un momento di dipolo elettrico in modulo
pari a p=6.2 10
30
C m, determinare: i) la distanza media tra i centri delle cariche positive e negative; ii) il
momento meccanico massimo esercitato sulla molecola da un campo esterno di intensit`a E
ext
= 1.0 10
4
N/C;
iii) il lavoro eettuato da un agente esterno W
a
per ruotare la molecola da un capo allaltro (dalla posizione di
allineamento = 0 alla posizione = ) in presenza del precedente campo E
ext
.
i) Essendo la molecola neutra, siamo in presenza di un sistema con 10 elettroni e 10 protoni (Z = 1 per lidrogeno
e Z = 8 per lossigeno). Detta a la distanza media tra i centri delle cariche positive e negative, abbiamo
a =
| p |
10 e
= 3.9 10
12
m, (19)
dove si `e assunto e = 1.6 10
19
C.
ii) Il momento meccanico

M = p

E
ext
`e massimo quando i due vettori sono ortogonali ( = /2), di conseguenza
M
max
= p E
ext
sin |
=

2
= 6.2 10
26
Nm (20)
iii) Essendo in presenza di una forza conservativa, il lavoro corrisponde alla variazione di energia potenziale della
molecola dovuta alla rotazione. Quando il dipolo ruota da una posizione angolare iniziale
i
ad una posizione
angolare nale
f
, il lavoro W svolto dal campo elettrico sul dipolo `e
W = U = [U(
f
) U(
i
)] , (21)
con U() = p E
ext
cos = p

E
ext
.
Viceversa, se la rotazione `e provocata da un momento meccanico applicato dallesterno, il lavoro svolto ha segno
opposto a quello svolto sul dipolo dal campo elettrico. Di conseguenza,
W
a
= U(
f
) U(
i
) = (p E
ext
cos ) (p E
ext
cos 0) = 2 p E
ext
= 1.2 10
25
J . (22)
6. Si consideri una supercie sferica di raggio R = 3 m con una distribuzione superciale uniforme di carica = 4
nC/m
2
. Una carica puntiforme q = 0.1 C `e posta nel punto y = 2 m. Determinare il campo elettrico nei
seguenti due punti:
(a) x
1
= 2 m;
(b) x
2
= 4 m.
6
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ +
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
R
y q
x
y
1
x
2
x
1. Nel punto x
1
= 2 m la distribuzione superciale di cariche non contribuisce essendo x
1
< R. Per cui
E
1
=
1
4
0
q
r
2
1
= 112 N/C, (23)
essendo r
1
=

x
2
1
+y
2
. Il vettore campo elettrico forma un angolo di /4 con lasse X.
2) Nel punto x
2
> R bisogna considerare la somma vettoriale del campo

E
2
generato dalla carica puntiforme q
e il campo

E
s
corrispondente alla distribuzione sferica di cariche. Per quanto riguarda il campo elettrico

E
s
, il
teorema di Gauss ci permette di scrivere

E
s
= E
s
u
x
=
1
4
0
Q
x
2
2
u
x
=
1
4
0
4 R
2
x
2
2
u
x
= 254 N/C u
x
. (24)
La carica puntiforme q genera invece un campo elettrico di modulo
E
2
=
1
4
0
q
r
2
2
= 45 N/C, (25)
dove r
2
=

x
2
2
+y
2
. Questo campo former`a un angolo con lasse X, per cui potremo scrivere
E
2
x
= E
2
cos , dove cos =
x
2
r
2
,
E
2
y
= E
2
sin , dove sin =
y
r
2
,
il segno meno nellultima equazione sta ad indicare che E
2
y
`e orientato con verso opposto allorientazione dellasse
Y scelto (vedi gura). In denitiva, il modulo del campo elettrico risultante

E = E
x
u
x
+E
y
u
y
avr`a componenti
E
x
= E
s
+E
2
x
,
E
y
= E
2
y
, (26)
e modulo pari a
E =

E
2
x
+E
2
y
= 295 N/C. (27)
7
Inne il vettore

E former`a un angolo con lasse X pari a
tan =
E
y
E
x
. (28)
7. Una sfera di raggio R
1
contiene delle cariche positive uniformemente distribuite con densit`a volumica eccetto
che in una cavit`a sferica di raggio R
2
che risulta essere priva di cariche. Sapendo che i centri delle due sfere
distano a, determinare lintensit`a del campo elettrico e il potenziale in un punto P situato sulla congiungente
dei due centri e ad una distanza r > R
1
.
P
a
r
1
R
2
R

Il campo elettrico e il potenziale nel punto P saranno dati da



E e V generati dallintera sfera carica di raggio
R
1
(come se fosse completamente carica) e sottraendo il contributo della sfera di raggio R
2
(non carica).
Sfruttando il teorema di Gauss, essendo il punto P esterno alla sfera di raggio R
1
, il campo elettrico generato
dalla distribuzione sferica di cariche `e equivalente al campo elettrico generato da una singola carica puntiforme
concentrata nellorigine della sfera. Di conseguenza il campo elettrico

E
1
della sfera di raggio R
1
(comprensivo
del contributo della sfera di raggio R
2
) sar`a

E
1
(P) =
1
4
0

4
3
R
3
1
r
2
u
r
=

3
0
R
3
1
r
2
u
r
, (29)
mentre il corrispondente potenziale elettrostatico
V
1
(P) =
1
4
0

4
3
R
3
1
r
=

3
0
R
3
1
r
. (30)
Analogamente, per quanto riguarda la sfera di raggio R
2
(se fosse carica) il corrispondente campo elettrico
sarebbe

E
2
(P) =
1
4
0

4
3
R
3
2
(r a)
2
u
r
=

3
0
R
3
2
(r a)
2
u
r
, (31)
e il potenziale elettrostatico
V
2
(P) =
1
4
0

4
3
R
3
2
r a
=

3
0
R
3
2
r a
. (32)
8
In denita avremo che lintensit`a del campo elettrico nel punto P risulta essere

E(P) =

E
1
(P)

E
2
(P) =

3
0
_
R
3
1
r
2

R
3
2
(r a)
2
_
u
r
, (33)
e il potenziale elettrostatico
V (P) = V
1
(P) V
2
(P) =

3
0
_
R
3
1
r

R
3
2
r a
_
. (34)
8. Nel 1913, Niels Bohr forn` una spiegazione degli spettri atomici introducendo un modello semiclassico dellatomo.
Le assunzioni del modello per latomo di idrogeno sono:
(a) Lelettrone si muove su orbite circolari attorno al protone, sottoposto alla forza di attrazione coulombiana
(vedi gura).
(b) Solo certe orbite sono stabili e sono tali che il momento angolare dellelettrone rispetto al nucleo `e un
multiplo intero di = h/2 (dove h = 6.63 10
34
J s, `e la costante di Planck):
mv r = n , n = 1, 2, 3, .... (35)
dove m, v, r, sono rispettivamente la massa, la velocit`a ed il raggio della traettoria circolare dellelettrone
rispetto al nucleo atomico.
In queste orbite latomo di idrogeno non emette radiazione elettromagnetica.
(c) Latomo di idrogeno emette radiazione per mezzo di una transizione da uno stato iniziale E
i
ad uno stato
stato di energia minore E
f
e la frequenza della radiazione emessa `e legata dalla relazione (analogamente
avviene lassorbimento della radiazione ad una frequenza ):
E
i
E
f
= h . (36)
Sulla base di questi postulati, determinare i possibili livelli energetici dellatomo di idrogeno.
++++++
+e r
F
v
-e, m
Lenergia totale (energia cinetica+energia potenziale) dellelettrone in una determinata orbita circolare, carat-
terizzata dal raggio r e da una velocit`a v, `e pari a
E =
1
2
mv
2

1
4
0
e
2
r
. (37)
Per la seconda legge di Newton, la forza di attrazione elettrica deve essere uguale alla forza centripeta:
1
4
0
e
2
r
2
=
mv
2
r
, (38)
9
per cui, utilizzando questultima relazione, lenergia totale si pu`o scrivere
E =
1
4
0
e
2
2 r
. (39)
Il segno negativo dellenergia totale indica che il sistema elettrone-protone `e legato.
Inoltre, dalla condizione (35) si ottiene v = n/mr e sostituendo tale espressione nelleq.(38), si ottengono i
raggi delle orbite permesse
r
n
= 4
0
n
2

2
me
2
, n = 1, 2, 3, ... (40)
I raggi possono pertanto variare solo per valori discreti e sono pertanto quantizzati. Lorbita individuata dal
valore n = 1 ha il raggio minore possibile ed `e detto raggio di Bohr a
0
, pari a
a
0
r
1
= 4
0

2
me
2
= 0.0529 nm. (41)
La quantizzazione delle orbite implica la quantizzazione dellenergia. Infatti, inserendo lequazione r
n
= n
2
a
0
nellequazione (39), si ottengono i livelli energetici permessi
E
n
=
1
4
0
e
2
2 a
0
_
1
n
2
_
, n = 1, 2, 3, .... (42)
Inserendo i valori numerici, si ottiene
E
n
=
13.606 eV
n
2
, n = 1, 2, 3, .... (43)
dove si `e introdotta lunit`a di energia utilizzata in scala subatomica: elettonvolt (eV), pari a 1 eV=1.60 10
19
J,
corrispondente allenergia cinetica che acquista un elettrone quando viene posto ad una dierenza di potenziale
di 1 V. Di conseguenza, il livello di energia pi` u basso, detto stato fondamentale, ha n = 1 e E
1
= 13.606 eV.
9. Determinare la capacit`a di un condensatore costituito da due superci sferiche di raggi a e b con carica |Q|
uniformemente distribuita sulle due superci.
a
b
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
Q
Q
Essendo la capacit`a di un condensatore denita come il rapporto
C =
Q
V
, (44)
10
dove Q rappresenta il valore assoluto della carica distribuita su ciascuna delle due armature e V la dierenza di
potenziale tra le due armature, dobbiamo inizialmente determinare lintensit`a del campo elettrico E(r) in ogni
punto r intermedio tra le due armature (a < r < b). Tale campo elettrico corrisponder`a al campo generato dalla
supercie sferica interna di raggio a in quanto, per considerazioni di simmetria, la supercie sferica esterna di
raggio b non genera campi elettrici per r < b. Di conseguenza, applicando il teorema di Gauss, il modulo del
campo elettrico tra le armature del condensatore `e dato dalla seguente espressione

E =
1
4
0
Q
r
2
u
r
, a < r < b (45)
equivalente al campo elettrico generato da ununica carica puntiforme Q concentrata nellorigine della sfera di
raggio a. La dierenza di potenziale tra le due armature sar`a quindi ottenuta nel seguente modo
V =


+
E dr =
1
4
0
Q
_
1
a

1
b
_
, (46)
e, utilizzando lEq.(44), la capacit`a del condensatore sferico sar`a
C = 4
0
a b
b a
. (47)
10. Determinare la capacit`a di un condensatore costituito da due superci cilindriche coassiali di raggi a e b,
lunghezza L e carica |Q| uniformemente distribuita sulle due superci.
L
+
+ +
+
+
+ +
+
+
+
+
+
+ +
+
+
+
+
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_
_ _ _
_
_
_
_
_
_
a
b
Q
Q
Analogamente allesercizio precedente, iniziamo con la determinazione dellintensit`a del campo elettrico nella
regione intermedia tra le armature del condensatore. In tale regione il campo elettrico `e determinato solamente
dalla distribuzione superciale di cariche sul cilindro di raggio a. Applicando il teorema di Gauss
_

E u
n
dA =
Q

0
, (48)
e assumendo per A una supercie cilindrica concentrica al cilindro di raggio a e raggio r (con a < r < b),
otteniamo
11

E =
Q
2
0
Lr
u
r
, a < r < b (49)
dove L `e la lunghezza del condensatore.
La dierenza di potenziale tra le armature del condensatore sar`a allora
V =
Q
2
0
L

b
a
dr
r
=
Q
2
0
L
log
_
b
a
_
, (50)
e la corrispondente capacit`a del condensatore cilindrico sar`a pari a
C =
Q
V
= 2
0
L
log
_
b
a
_ . (51)

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