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Confederazione Nazionale dellArtigianato e della Piccola e Media Impresa CNA Toscana

RAPPORTO CONGIUNTURALE I SEMESTRE 2013

TREND
Le tendenze delleconomia artigiana in Toscana
PROVINCIA DI PISA
Dicembre 2013

La presente ricerca, coordinata da CNA TOSCANA, svolta con il contributo dellIstat e di Local Global Sas. Supervisione scientifica Raccolta e pre-elaborazione dati Elaborazione dati Redazione Rapporto Andrea Manuelli (Local Global sas) CNA Toscana e Sixtema Spa Marco Scarselli (Local Global sas) Sandro Buggiani (Local Global sas)

Si ringrazia il personale di CNA per la collaborazione nella raccolta e pre-elaborazione dei dati. In particolare il gruppo di lavoro di Sixtema Spa

Indice

Indice ..................................................................................................................... 3 Sintesi .................................................................................................................... 5


1. Quadro generale ....................................................................................................................... 7 2. Le tendenze settoriali ............................................................................................................... 8 3. Le prospettive ......................................................................................................................... 13

Sintesi

Il 1 semestre 2013 rappresenta unannata sostanzialmente negativa per lartigianato pisano. I principali indicatori registrano infatti un segno - ad eccezione dei consumi. Su questo risultato pesano le performance negative dei Servizi ma soprattutto delle Costruzioni. Unico comparto a chiudere positivamente il Manifatturiero. Oltre allEdilizia, chiude in diminuzione anche un altro settore rilevante a livello locale ovvero la Metalmeccanica. Positivi gli altri settori importanti: Pelle, Trasporti, Legno. Entrando nel dettaglio delle cifre dellartigianato pisano, 267,7 milioni di euro il fatturato del 1 semestre 2013 che risulta inferiore di oltre 11 punti percentuali rispetto a quanto realizzato nel 1 semestre 2012. Una diminuzione percentualmente pi marcata rispetto al risultato regionale (-1%). Parallelamente a questo, si riducono anche le retribuzioni (-19,2%) mentre chiudono con un segno + i consumi (+0,5%). Emerge dunque una difficolt relativa alla tenuta dei livelli occupazionali e produttivi: il risultato in ambito locale opposto rispetto allandamento regionale (+7,7%) mentre si attestano su percentuali simili i consumi (+0,4%). A livello macro settoriale si osserva una dinamica negativa per quanto riguarda le Costruzioni che registrano un -22% con risultati opposti rispetto allandamento regionale che si attesta su un +2,3%. Cresce di poco il Manifatturiero (+1,1%), contrariamente al risultato regionale (-2,1%), soprattutto grazie al contributo del Legno, Pelle ed Alimentare. Segna un -2,9% il Terziario, perdita pi contenuta rispetto al -4,6% nel contesto regionale. Analizzando nel dettaglio i diversi settori: Le Costruzioni: con 117,1 milioni di euro fatturati nel 1 semestre 2013, il settore registra una pesante contrazione rispetto1 semestre 2012 quando il fatturatosi attestava sui 150 milioni di euro. Il comparto produce il 43,7% della ricchezza del territorio, valore che evidenzia la centralit dellEdilizia ma anche la forte dipendenza delleconomia locale dalle dinamiche di questo settore; il risultato negativo, che ormai si manifesta da diversi semestri descrivendo un andamento di lungo periodo di tipo discendente, ha influenzato il risultato complessivo dellartigianato pisano. Gli altri indicatori economici, consumi e retribuzioni, confermano le tendenze negative del fatturato e si attestano nellultimo semestre al punto pi basso della serie storica. La dinamica positiva del Manifatturiero che registra poco meno di 1 milioni di euro in pi rispetto al 1 semestre 2012 dovuta in buona parte a due settori importanti: Legno e Pelle. Il comparto rappresenta con 95,7 milioni di euro il 35,7% dellintero fatturato artigiano. In diminuzione, in un ottica di lungo periodo, i consumi e le retribuzioni. A frenare la performance complessiva il risultato realizzato dalla Metalmeccanica, principale settore a livello locale con 30,1 milioni di euro. Nel 1 semestre 2013 rappresenta pi di 1/3 del comparto e cede oltre 3 milioni di euro (10,4%). Pi contenuta la contrazione a livello regionale (-4,7%). In flessione anche landamento dei fattori di costo: le retribuzioni ed i consumi chiudono infatti ad un
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livello nettamente inferiore rispetto allinizio della serie storica a nostra disposizione. Positivo, come detto, il risultato della Pelle e del Legno che incidono sul fatturato complessivo con i loro 26,3 milioni di euro e 24 milioni di euro rispettivamente il 27,5% ed il 25,1% dellintero macro-settore. Il primo cresce in valore assoluto di circa 1,5 milioni di euro, +5,6%, in controtendenza rispetto al trend negativo regionale (-7%). Irregolare landamento dei fattori di costo: le retribuzioni chiudono ad un livello nettamente inferiore rispetto allinizio della serie storica a nostra disposizione; i consumi, in flessione ma comunque in linea al 1 semestre 2012. Il Legno passa da 21,7 milioni di euro di fatturato del 1 semestre 2012 a 24 milioni di euro del 1 semestre 2013, +10,8%. -2,6% la performance a livello regionale. Oscillante landamento delle retribuzioni e dei consumi che si attestano nel 1 semestre 2013 su uno dei livelli pi bassi allinterno della serie storica a nostra disposizione. Molto positiva la performance degli Alimentari con +22,5% che rappresentano l11,2% del comparto mentre chiudono in negativo due settori minori come il Tessile (-5,1%) e soprattutto lOreficeria (-81,2%) che incidono sul fatturato complessivo locale per una quota pari rispettivamente al 4,4% e allo 0,2%. I Servizi: si contraggono di 2,9 punti percentuali rispetto al 1 semestre 2012 e corrispondono attualmente ad 1/5 del fatturato complessivo a livello locale. I ricavi del Terziario si caratterizzano per un andamento oscillatorio e toccano il livello pi basso alla fine del 1 semestre 2013 dove raggiungono i 54,9 milioni di euro. In crescita nel lungo periodo i consumi; in diminuzione le retribuzioni che descrivono un andamento oscillatorio tra i vari semestri. Ad eccezione dei Trasporti, incidono in maniera negativa tutti i settori del comparto. I Trasporti, primo settore dei Servizi che in termini relativi pesa per il 40%, crescono su base annua di 7,7 punti percentuali mentre a livello regionale chiudono in negativo (-6,1%). Tengono nel lungo periodo le retribuzioni mentre crescono i consumi. Leggero arretramento da parte delle Riparazioni (-0,5%) che scendono a 15,8 milioni di euro ed influiscono sui ricavi del settore quasi per 1/3; queste ultime mostrano un trend negativo anche in tutta la Toscana ma in maniera pi marcata (-5,8%). Diminuisce in forma consistente il fatturato del terziario ovvero i Servizi alle famiglie (-21,6%) che scendono intorno agli 11 milioni di euro e rappresentano 1/5 del valore complessivo dei Servizi. I Servizi alle imprese si attestano infine sui 6,1 milioni di euro e costituiscono l11,2% del fatturato totale. Nel confronto con il 1 semestre 2012 la loro consistenza si riduce di 1 punto percentuale, in controtendenza rispetto allandamento regionale che conclude positivamente a +5,7%.

Il segno - del fatturato complessivo provinciale poggia dunque su una performance negativa dei due settori principali a livello locale: lEdilizia e la Metalmeccanica. La situazione in particolare delle Costruzioni, che descrivono un andamento discendente da molti semestri, accanto agli indicatori generali non sembrano lasciare spazio ad una possibilit di ripresa delleconomia locale nel breve periodo, al di l di qualche rimbalzo tecnico. Le retribuzioni, poi, con la loro contrazione, evidenziano difficolt anche a livello di domanda di lavoro e quindi probabilmente anche in termini di dinamica produttiva. Lauspicio che lartigianato pisano possa agganciare la ripresa quando si manifester, ed allo stesso tempo riuscire a mantenere intatta la propria base produttiva in un anno, il 2014, che comunque appare non facile.

1. Quadro generale
Lanalisi congiunturale delleconomia artigiana della Provincia di Pisa si concentra sullandamento dei principali indicatori (fatturato, investimenti, retribuzioni e consumi) dellattivit delle imprese nel corso del 1 semestre 2013, effettuata attraverso un confronto su base tendenziale, ovvero rispetto allanalogo periodo dellanno precedente, nonch analizzando i trend congiunturali dei principali settori delleconomia artigiana locale degli ultimi anni, con serie storica con livello di dettaglio semestrale. Lanalisi dello stato di salute dellartigianato pisano viene condotta assumendo, inoltre, come ulteriore livello di confronto le tendenze osservate a livello regionale. Tutti i dati 1 presentati, laddove non diversamente specificato, sono provenienti da Analisi congiunturale Trend . Procedendo ad un confronto tra il 1 semestre 2013 ed il 1 semestre 2012, possibile evidenziare come lartigianato della Provincia di Pisa registri una diminuzione nei livelli di fatturato pari ad oltre 11 punti percentuali, oltre 30 milioni di euro in valore assoluto. Una flessione ben maggiore di quella regionale che si attesta a -1%. A mandare un segnale ancora pi preoccupante sono le retribuzioni con una performance pari al -19,2%, opposta al trend regionale che si attesta su +7,7% (cfr Tabella 1). Positivi gli andamenti dei consumi (+0,5%) che si attestano sul livello regionale (+0,4%).
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Provincia
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Pesante, quindi, la flessione subita dallartigianato pisano, resa ancor pi evidente da un andamento di maggiore tenuta che ha caratterizzato il livello toscano, per quanto riguarda sia il fatturato che le retribuzioni.

2. Le tendenze settoriali
A livello macro settoriale emerge come lEdilizia, il settore pi importante del territorio, sia il comparto con la performance peggiore (-22%); la variazione a livello provinciale risulta inoltre in controtendenza rispetto al dato regionale (+2,3%). Positivo il risultato del Manifatturiero che guadagna poco pi di 1 punto percentuale mentre i Servizi denotano una dinamica negativa (-2,9%) soprattutto a causa delle perdite registrate nei Servizi alle famiglie. Complessivamente i dati fatti segnare da tutti i macro-settori mostrano dei valori negativi peggiori rispetto allandamento regionale
TREND si sostanzia nellesame di alcuni indicatori di bilancio (fatturato, retribuzioni e consumi) relativi alle imprese artigiane delle province toscane. La metodologia utilizzata per lottenimento dei dati di base per lanalisi, predisposta dallIstat-Ufficio Regionale per la Toscana, si basa nellestrazione di un campione di imprese associate a CNA e nel seguire levoluzione dei principali indicatori di bilancio nel corso del tempo, nella consapevolezza che le imprese contenute in tale archivio abbiano caratteristiche e comportamenti significativamente non dissimili rispetto alle imprese non associate. Il campione trimestrale un panel dinamico nel senso che le imprese estratte sono seguite nel tempo a meno che le stesse non cadano, perch cessano o cambiano tipo di attivit.
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ad eccezione del Manifatturiero con dinamiche di lungo periodo negative con particolare riferimento prima di tutto alle Costruzioni e successivamente anche ai Servizi.
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Provincia
Settore
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Procedendo ad una osservazione analitica dei vari settori, ci che emerge la performance negativa dei due settori pi importanti a livello locale: le Costruzioni, come anticipato, e la Metalmeccanica che registra una dinamica discendente nel passaggio dal 1 semestre 2012 al 1 semestre 2013 (-10,4%). Andamento positivo per gli altri tre settori importanti anche se meno rappresentativi dei precedenti ovvero della Pelle (+5,6%), Legno (+10,8%), Trasporti (+7,7%). I rimanenti settori chiudono rispettivamente: Riparazioni -0,5%, Servizi alle famiglie -21,6%, Alimentari +22,5%, Servizi alle imprese -1%, Tessile -5,1%, Oreficeria -81,2%. Con oltre 117 milioni di euro fatturati nel 1 semestre 2013, il comparto delle Costruzioni detiene una quota pari al 43,7% dellintero valore artigiano pisano, valore che evidenzia la centralit dellEdilizia nelleconomia locale ma che, se confrontato con il 1 semestre 2012, rivela una contrazione importante. Nellarco dellintera serie storica (cfr. Grafico 1) si nota come il macrosettore abbia conosciuto un trend costantemente discendente, pur considerando landamento ciclico nei vari semestri, raggiungendo in corrispondenza del 1 semestre 2013 il punto pi negativo. Dinamica simile da parte dei fattori di costo, consumi e retribuzioni, che toccano nellultimo semestre il punto pi basso. Il Manifatturiero (Metalmeccanica, Legno, Alimentari, Tessile, Pelle, Oreficeria) ha un giro di affari di 95,7 milioni di euro, pi di 1/3 dellintero valore artigiano provinciale. Tale macrocomparto registra lunico segno + rispetto agli altri allinterno dellartigianato locale con 1 milioni di euro di fatturato in pi rispetto al 1 semestre 2012. In diminuzione, in un ottica di lungo periodo, i consumi e le retribuzioni. La Metalmeccanica, con 30,1 milioni di euro, detiene il 31,5% del fatturato manifatturiero complessivo, mostrando una perdita di oltre 3 milioni di euro rispetto al 1 semestre 2012. Negativa ma pi contenuta la performance regionale (-4,7%). Al trend negativo del fatturato si accompagna anche un andamento negativo dei consumi e delle retribuzioni concentrato in particolar modo a par!

tire dal 2 semestre 2012, dopo landamento oscillatorio dei semestri precedenti (cfr. Grafico 2). La Pelle rappresenta il 27,5% e si attesta in valore assoluto a 26,3 milioni di euro, con una performance migliore rispetto al dato regionale che fa segnare un -7%. Irregolare landamento dei fattori di costo: le retribuzioni chiudono ad un livello nettamente inferiore rispetto allinizio della serie storica a nostra disposizione; i consumi, in crescita dal 1 semestre 2011, concludono il 1 semestre 2013 in flessione ma comunque in linea al 1 semestre 2012. Il Legno fa registrare una variazione positiva di ben oltre 2 milioni di euro assumendo allinterno del comparto una quota pari al 25,1%. Il risultato a livello di variazione di fatturato opposto rispetto alla variazione registrata in ambito regionale, -2,6%. Oscillante landamento delle retribuzioni e dei consumi: entrambi raggiungono nel 1 semestre 2013 uno dei punti pi bassi allinterno della serie storica a nostra disposizione. Gli Alimentari evidenziano un valore positivo, 2 milioni di euro in pi fatturati rispetto al 1 semestre 2012, e realizzano una performance opposta e nettamente migliore rispetto a quella fatta segnare complessivamente in Regione Toscana (-1,1%). Costituiscono un settore non molto importante allinterno del comparto locale con un peso percentuale pari di poco superiore all11%. Il Tessile costituisce un settore residuale con i suoi 4,2 milioni di euro, il 4,4%, mostrando segnali negativi rispetto al 1 semestre 2012; in termini assoluti lascia sul terreno oltre 200 milioni di euro in controtendenza rispetto alla performance regionale (+6,7%). LOreficeria infine, pur registrando una contrazione molto evidente in termini percentuali, rappresenta un settore davvero limitato con un peso pari soltanto allo 0,2% del fatturato complessivo dellartigianato locale.

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Grafico "4 (att%rato/ retri!%zioni e cons%mo per macrosettori# Pro&incia di Pisa# N%meri indici a !ase fissa 5II 3em +**16"**7

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Il settore dei Servizi (Riparazioni, Trasporti, Servizi alle Famiglie e Servizi alle Imprese) si attesta, nel 1 semestre 2013, ad un volume daffari di 54,9 milioni di euro e costituiscono il 20,5% dellintero fatturato artigiano pisano. Rispetto al 1 semestre 2012 si assiste ad una diminuzione di circa 1,5 milioni di euro, a causa del segno - di tutti i settori ad eccezione dei Trasporti. I ricavi del Terziario si caratterizzano per un andamento oscillatorio e toccano il livello pi basso alla fine del 1 semestre 2013. I consumi mostrano una dinamica di lungo periodo crescente; le retribuzioni descrivono un andamento oscillatorio chiudendo il 1 semestre 2013 ad un livello pi basso rispetto al punto di partenza (cfr. Grafico 1). I Trasporti con i suoi 22 milioni di euro rappresentano il 40%, il settore pi importante del comparto. Il settore cresce di quasi 1,5 milioni di euro rispetto al 1 semestre 2012, con una performance decisamente migliore in confronto alla media regionale che segna un -6,1%. In crescita, in un ottica di lungo periodo, i consumi; altalenanti le retribuzioni che al termine della serie storica raggiungono lo stesso livello del punto iniziale (cfr. Grafico 2). Le Riparazioni con 15,8 milioni di euro incidono per il 28,8% sul fatturato complessivo del macro settore con una diminuzione lievissima di circa 80 mila euro, pi contenuta rispetto allandamento regionale che chiude invece con un segno negativo pi evidente (-5,8%). Nella dinamica di lungo periodo i ricavi registrano una dinamica altalenante che si chiude ad un livello simile a quello di partenza. Crescente landamento dei consumi a partire dal 1 semestre 2010 fino a toccare il livello massimo in corrispondenza del 1 semestre 2013; oscillatorio landamento delle retribuzioni che concludono lultimo semestre in diminuzione ad un livello nettamente inferiore rispetto al 1 semestre 2012 (cfr. Grafico 2). I Servizi alle famiglie, con un fatturato di 11 milioni di euro, rappresentano il 20% del comparto. Rispetto allanno precedente, il settore registra una diminuzione di oltre 3 milioni di euro con un risultato peggiore rispetto al dato regionale (-4,9). Oscillatorio ma costantemente discendente landamento dei ricavi cos come i fattori di costo. Particolarmente negative le retribuzioni. I Servizi alle imprese costituiscono infine il settore meno significativo del comparto (11,2%) con un livello di fatturato che si attesta sugli 6,1 milioni di euro. Nel confronto con il 1 semestre 2012 la loro consistenza si riduce di circa 60 mila euro, in controtendenza rispetto allandamento regionale che chiude positivamente a +5,7%.

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3. Le prospettive
Il 1 semestre 2013 costituisce per lartigianato pisano un periodo difficile soprattutto nei settori pi importanti e trainanti a livello locale: Costruzioni e Metalmeccanica. La dinamica negativa di questi due settori, pur comprensiva in un periodo di difficolt, pone un interrogativo importante rispetto allo stato di salute dellartigianato locale. Il confronto con gli indici generali a livello regionale, in particolare i ricavi e le retribuzioni, evidenzia ancor di pi forti criticit. La dinamica negativa delle retribuzioni, testimonia poi le difficolt occupazionali e produttive che in questo momento affliggono lartigianato locale. Vi sono alcuni settori importanti che chiudono tuttavia in crescita il 1 semestre 2013 nello specifico la Pelle, i Trasporti, il Legno. Chiudono con un segno - tutti i comparti ad eccezione del Manifatturiero. Evidenti sono soprattutto i risultati delle Costruzioni, macro-settore principale da molti anni nelleconomia pisana, che non accenna a dare segni positivi ma che, al contrario, evidenzia una dinamica di medio-lungo periodo marcatamente discendente. I prossimi mesi saranno in grado di dire se gli effetti recessivi comunque emergenti manterranno lattuale tendenza. E anche possibile il manifestarsi di uninversione di tendenza dovuta ad un rimbalzo tecnico e/o alla stagionalit che comunque influisce sullandamento infra-annuale delle variabili analizzate. E certamente presto ed infondato parlare di ripresa, dato che i principali segnali sono di ordine negativo. Ma quanto questa avverr, determinante sar landamento dellEdilizia. Nel periodo qui preso in esame abbiamo infatti osservato una dinamica positiva del manifatturiero che purtroppo non bastata a tenere in terreno positivo la performance complessiva dellartigianato pisano, molto collegato ad una domanda locale (es. edilizia e servizi), senza la rivitalizzazione della quale, la strada sar comunque difficile e tortuosa.

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