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INTRODUZIONE

Con lavvento dellelettronica digitale e la realizzazione di microprocessori stato possibile realizzare nuovi algoritmi di processamento che hanno reso le protesi acustiche pi versatili. Nella protesi acustica, i segnali vengono tradotti in un codice binario. Ci consente di manipolare il segnale in modo da adattarlo allipoacusico. La tecnologia digitale offre maggior flessibilit di elaborazione di soluzioni personalizzate per ogni singola perdita uditiva e consente di dotare la protesi acustica di funzionalit supplementari (algoritmi) che ne incrementano il valore in un maggior numero di situazioni di ascolto. Ad esempio: casa, lavoro, teatro etc. Con la tecnologia analogica possibile effettuare modifiche puntuali sul segnale acquisito e ci si limita a definire lamplificazione o variare piccoli parametri utilizzando un cacciavite rendendo cosi le modifiche poco controllabili. Con il digitale dunque si inaugurata una nuova filosofia di protesi: prima l'utente era costretto ad adattarsi all'ausilio acustico, infatti ancora oggi le migliori protesi tradizionali, consentono un margine di regolazione limitato. Attualmente con le protesi digitali (computer acustici), la protesi che deve essere adattata alle esigenze dell'utente.

CAPITOLO I ELEMENTI DELLA PROTESI DIGITALE

1.1 Elementi primari della protesi acustica digitale

ADC

DSP

DAC

Fig. n. 1 - Sono rappresentati gli elementi primari di una protesi digitale

Lo schema a blocchi in figura 1 mostra gli elementi primari della protesi acustica digitale. Una protesi acustica digitale tipica consiste in uno schema dotato di tre semiconduttori con una memoria: EEPROM non volatile, un dispositivo digitale e un dispositivo analogico. Il dispositivo analogico include il convertitore analogico-digitale ADC, il preamplificatore del microfono e lo stabilizzatore di tensione. Il convertitore ADC ha tipicamente una gamma di frequenza di 20 Khz con 16 bit di risoluzione. Il dispositivo digitale il DSP. Dal DSP il segnale in digitale ed usa impulsi a larghezza modulata.

Fig. n. 2 - E rappresentato lo schema a blocchi di una protesi digitale con i suoi componenti

Allinterno dello schema a blocchi, come raffigurato nella figura 2, troviamo lADC (Analogic Digital Converter) che converte il segnale analogico in segnale digitale, il Clock (Ritmo) che ha il compito di sincronizzare il funzionamento dei dispositivi elettronici digitali e viene generato da un oscillatore al quarzo. Per aumentare le prestazioni di una CPU quindi possibile agire sulla massima frequenza di Clock. Il cuore di una protesi acustica il Digital Signal Processor (DSP -processore di segnale digitale) un insieme di tecnologie e algoritmi che permettono di analizzare un segnale analogico dopo che stato campionato. E un particolare tipo di microprocessore ottimizzato per eseguire, in maniera

estremamente efficiente e precisa, sequenze di istruzioni molto ricorrenti nel condizionamento di segnali digitalizzati (come ad

esempio somme, moltiplicazioni e traslazioni). Nel digital signal processing, il segnale elaborato a blocchi (numero di bit da elaborare) ognuno dei quali passa attraverso un numero di stadi di elaborazione. Questi passi vengono ripetuti per tutti i blocchi, nello stesso ordine ed in ben determinate finestre temporali. Dopo questo passaggio il segnale viene poi riconvertito in analogico. Tutte le informazioni vengono raccolte allinterno delle Eeprom (Electrically Erasable and Programmable ROM), una memoria ROM che a differenza di questultima cancellabile e riscrivibile, mediante opportune tensioni e correnti applicate ai MOSFET (i componenti base di una ROM) che la compongono. Il Pre Class-D amplifier un amplificatore specificamente mirato che ha lo scopo di effettuare una riproduzione sonora e musicale di alta qualit. Ultimo componente presente in una protesi la battery. Le batterie utilizzate in ambito audioprotesico sono pile zinco aria aventi unoscillazione di 1.3 1.4 V. La caratteristica peculiare per riveste non il voltaggio, bens lamperaggio vale a dire la quantit di scarica in unit di tempo (A=1/T). Maggiori sono le dimensioni della pila, maggiore la capacit di scarica cio la disponibilit di energia in unit di tempo. Le pile in commercio, non specifiche per lutilizzo in ambito audioprotesico, hanno unaffidabilit soltanto del 70 % rispetto alle batterie progettate dalle case produttrici di protesi acustiche.

Nella Figura rappresentata la fase di over-changing: la batteria, estratta la linguetta, subisce una fase di sovraccarica che dura allincirca cinque minuti, nei quali il rendimento della protesi falsato

1.4 V

Over - changing

T
La figura n. 3 mostra la fase di over-changing delle batterie utilizzate in ambito audioprotesico

1.2 Funzionamento di protesi acustica

Fig. n. 4 Immagine riferita ad una protesi acustica endoauricolare.

Il microfono raccoglie i segnali acustici (onde sonore) e li trasforma in segnali elettrici. Le onde sonore colpiscono la membrana microfonica, innescandone la vibrazione; la

membrana consiste in un foglio molto sottile di materiale leggero; la qualit del microfono dipende proprio dalla membrana e dalla facilit con cui vibra. Nelle protesi acustiche vengono montati microfoni electret; il loro utilizzo ha migliorato la qualit di riproduzione del suono ed ha permesso di aumentare la banda di frequenza. In alcune protesi retroauricolari, si montano microfoni "direzionali" che presentano due aperture per l'ingresso dei suoni, una anteriore e una posteriore. L'apertura frontale del microfono, migliora l'ascolto in ambienti con rapporto segnale-rumore sfavorevole e riproduce in parte la

direzionalit dell'orecchio umano, mentre la risposta e la sensibilit rimangono inalterate; lutilizzo nel microfono posteriore rende la protesi pi sensibile al vento. Il ricevitore riceve il segnale elettronico amplificato e lo trasforma aumentandolo in un segnale sonoro utilizzabile dall'orecchio umano. Il ricevitore, tra i componenti che costituiscono la protesi acustica senza dubbio il pi delicato ed responsabile di parecchi problemi tipici della protesi. Simile ad un altoparlante in miniatura, esso costituito da una bobina, da un magnete permanente e da una membrana sottile e cedevole, paragonabile alla membrana microfonica e rigidamente collegata alla bobina. Quando questultima percorsa dal segnale elettrico sonoro vibra e con essa anche la membrana generando un segnale sonoro udibile. Le caratteristiche acustiche del ricevitore variano con la lunghezza ed il diametro del tubicino che trasferisce i suoni alla chiocciola auricolare. Intervenendo sulla "curvetta" possibile adattare la risposta in frequenza di una protesi alle esigenze della persona. Quando arriva il suono, lelettromagnete generer un campo positivo o negativo che attirer o respinger lelemento metallico consentendo loscillazione della membrana. Tale movimento tradurr il segnale creando onde di compressione e rarefazione facendo si che il segnale si trasformi da elettrico in acustico.

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