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Digital Natives, Digital Immigrants

By Marc Prensky

From On the Horizon (MCB University Press, Vol. 9 No. 5, October 2001)
© 2001 Marc Prensky

http://www.marcprensky.com/writing/Prensky%20-%20Digital%20Natives,%20Digital%20Immigrants%20-%20Part1.pdf

Sintesi dell’articolo
In questo articolo Prensky evidenzia il cambiamento che hanno subito gli studenti negli ultimi anni
e l’inadeguatezza del sistema educativo rispetto alle esigenze e aspettative degli stessi.

“Our students have changed radically. Today’s students are no longer the people our
educational system was designed to teach.”

I giovani non sono cambiati solo in apparenza ma la trasformazione è talmente radicale (Prensky
parla di “singolarità”) che non vi è più modo di tornare indietro. La singolarità coincide con la
comparsa e la rapida disseminazione della tecnologia digitale avvenuta nell’ultima decade del XX
secolo. La tecnologia è parte integrante della vita dei giovani (ndr: essa è appresa in modo
informale e non attraverso la frequentazione di corsi specifici) e ha influito anche su loro modo di
pensare e di elaborare le informazioni.

Prensky opera una distinzione tra:


nativi digitali (digital natives) - la nuova generazione cha parla il nuovo linguaggio dei
computer, dei video giochi, di Internet;
immigranti digitali (digital immigrants) - coloro che, nonostante siano nati prima dell’era
digitale, hanno imparato e adottato questo nuovo linguaggio.
Tuttavia, per gli immigranti digitali permangono difficoltà paragonabili a quelle di chi apprende il
linguaggio “con un certo ritardo”.

Riportando il discorso alle istituzioni formative e al loro declino (negli USA), Prensky sostiene che
il problema centrale è la differenza profonda tra il linguaggio utilizzato dagli insegnanti (obsoleto) e
il linguaggio comunemente utilizzato dagli studenti.

“our Digital Immigrant instructors, who speak an outdated language (that of the pre-
digital age), are struggling to teach a population that speaks an entirely new language.”

Oltre al linguaggio vi sono alcune abilità, o attitudini, tipiche dei native digitali:
− sono in grado di acquisire informazioni molto velocemente;
− elaborano le informazioni in maniera parallela (p.e. studiano guardando la TV o ascoltando
musica) o, per usare il linguaggio informatico, multi-task;
− preferiscono la grafica al testo;
− preferiscono accedere all’informazione in modo casuale (come in un ipertesto) piuttosto che
sequenziale;
− operano meglio quando sono connessi in rete (ndr: rete intesa non solo come Internet ma anche
come rete sociale);
− hanno bisogno di gratificazioni istantanee e di frequenti ricompense;
− preferiscono i giochi al “lavoro serio”.
Bocchi Cinzia
20/12/2008
Queste abilità sono spesso sconosciute o poco apprezzate dagli immigranti digitali, i quali
apprendono e insegnano lentamente, step by step, una cosa alla volta, individualmente e
soprattutto seriamente (ndr: non è forse questo il modello di insegnamento che proponiamo ai
nostri studenti?). Il modello di insegnamento adottato con le generazioni passate non è più valido
quando si ha a che fare con la net-generation. E’ necessario riconsiderare sia la metodologia che i
contenuti.
Per ciò che riguarda la metodologia, gli insegnanti devono imparare a comunicare nel linguaggio e
nello stile dei loro studenti. Questo non significa modificare il senso di ciò che è importante ma
andare più velocemente, meno step by step, più in parallelo, con più accesso casuale, oltre ad altre
cose.
Per quanto riguarda il contenuto, Prensky distingue tra contenuti del passato e del futuro. I contenuti
del passato rappresentano il curriculum tradizionale e includono lettura, scrittura, aritmetica,
pensiero logico, comprensione dei testi e idee del passato, ecc. Alcuni di essi, per esempio il
pensiero logico, continuano ad essere importanti ma altri, come la geometria Euclidea, il latino e il
greco lo sono meno. Il contenuto futuro è digitale e tecnologico. Esso include sia la tecnologia in
senso stretto (il software, l’hardware, la robotica, le nano-tecnologie, ecc.) che l’etica, la politica, la
sociologia, i linguaggi e tutto ciò che ne deriva. Questo contenuto del futuro è estremamente
interessante per gli studenti di oggi ma esistono docenti preparati per insegnarli? Come educatori
occorre pensare a come sia possibile insegnare i contenuti del passato e del futuro usando il
linguaggio dei nativi digitali.
A tal proposito, Prensky propone di inventare video giochi per adattare i materiali al linguaggio dei
nativi digitali, anche per i contenuti più “seri”. L’esempio riportato è quello di un software CAD
molto sofisticato ma difficile da utilizzare a causa delle numerose funzionalità offerte. Per
consentire agli utenti di imparare ad usare il software senza leggere i manuali, Prensky e il suo team
hanno inventato un video gioco stile Doom e Quake (ndr: per chi non li conoscesse sono giochi in
cui il protagonista - il giocatore - ha una serie di missioni da compiere per vincere; le missioni
richiedono di combattere contro degli avversari; si può scegliere il livello di difficoltà del gioco). Il
gioco si chiama The Monkey Wrench Conspiracy: un agente segreto intergalattico deve salvare una
stazione spaziale dall’attacco del cattivo Dr. Monkey Wrench. L’unico modo per sconfiggerlo è
quello di usare il software CAD per costruire strumenti, armi e trappole esplosive. Il gioco ha la
durata di un’ora più 30 task che possono variare da 15 minuti a molte ore, a seconda dell’esperienza
del giocatore. Attualmente il software è utilizzato dagli studenti di ingegneria di tutto il mondo e ne
esistono oltre un milione di copie in varie lingue.

Bocchi Cinzia
20/12/2008

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