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UNIVERSIT POLITECNICA DELLE MARCHE

DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA, COSTRUZIONI E STRUTTURE


Scuola di Dottorato di Ricerca in Scienze dellIngegneria
Curriculum in Ingegneria delle Strutture e delle Infrastrutture




STUDIO DELLINTERAZIONE
TRAVE-SOLAIO
IN SITUAZIONE SISMICA




Ph.D. Dissertation of:
Marco Giannini
Advisor:
Prof. Luigino Dezi


Curriculum Supervisor:
Prof. Francesco Canestrari





IX Edition - New Series

Indice



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica


I
I
I
N
N
D
D
I
I
C
C
E
E


C Ca ap pi it to ol lo o 1 1 P Pr re es se en nt ta az zi io on ne e d de el l p pr ro ob bl le em ma a

1.1 Introduzione 1
1.5 Il ruolo dellinterazione trave-solaio nella risposta sismica 2
1.6 Finalit delle analisi 6

C Ca ap pi it to ol lo o 2 2 C Ce en nn ni i s su ul ll lo o s st ta at to o d de el ll l a ar rt te e

2.1 Modellazione in campo elastico lineare 7
2.2 Modellazione in campo elastico non lineare 19

C Ca ap pi it to ol lo o 3 3 M Mo od de el ll la az zi io on ne e e ed d a an na al li is si i n nu um me er ri ic ca a

3.1 Schematizzazione strutturale 31
3.2 Introduzione al software Ansys 34
3.3 Modello elastico lineare 37
3.4 Modello non lineare 50
3.4.1 Criterio di rottura per il calcestruzzo 55
3.4.2 Legame costitutivo del calcestruzzo 56
3.4.3 Legame costitutivo dellacciaio 57
3.4.4 Definizione della geometria dellimpalcato 58
3.4.5 Definizione dellarmatura nelle travi secondarie 60
3.4.6 Discretizzazione del modello non lineare 62
3.4.7 Definizione del tipo di analisi 63
3.4.8 Modello non lineare dellimpalcato con sole travi nude 64

Indice



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica


II
C Ca ap pi it to ol lo o 4 4 R Ri is su ul lt ta at ti i d de el ll la a s sp pe er ri im me en nt ta az zi io on ne e n nu um me er ri ic ca a

4.1 Introduzione 65
4.2 Impalcati analizzati 65
4.3 Schema statico 69
4.4 Estrapolazione delle sollecitazioni sulle sezioni 71
4.5 Risultati dellanalisi elastica lineare 72
4.5.1 Distribuzione delle s
z
sulla trave secondaria 75
4.5.2 Azioni interne sulla trave secondaria 90
4.5.3 Torsione sulla trave principale 126
4.6 Risultati dellanalisi non lineare 154

C Ca ap pi it to ol lo o 5 5 S Si in nt te es si i d de ei i r ri is su ul lt ta at ti i o ot tt te en nu ut ti i 174

C Ca ap pi it to ol lo o 6 6 C Co on nc cl lu us si io on ni i e e s sv vi il lu up pp pi i f fu ut tu ur ri i 183

R Ri if fe er ri im me en nt ti i N No or rm ma at ti iv vi i e e B Bi ib bl li io og gr ra af fi ia a 187

Capitolo I Inquadramento del problema


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

1

C Ca ap pi it to ol lo o I I

I
I
n
n
q
q
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u
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p
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r
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b
b
l
l
e
e
m
m
a
a


1.1 1.1 Introduzione Introduzione
La definizione del modello di calcolo costituisce la fase centrale della progettazione strutturale
degli edifici multipiano a scheletro portante in c.a., in quanto ne condiziona in modo
determinante il risultato finale. La rispondenza dei risultati ottenuti alla realt fisica dipende dalle
scelte di base effettuate e dai fattori di incertezza presenti in esse. Le scelte di base possono
essere raggruppate nei seguenti campi:
1) definizione delle azioni e delle loro combinazioni;
2) modellazione della struttura;
3) analisi strutturale (lineare, non lineare, dinamica, statica);
4) legame costitutivo dei materiali.
Focalizzando lattenzione sulla modellazione della struttura, si possono individuare numerosi
fattori di incertezza che possono essere fonte di possibili errori [21] e [50], quali ad esempio:
1) definizione del telaio tridimensionale equivalente (metodo alle sottostrutture) al telaio
reale assemblato con strutture di superficie (solai);
2) valutazione della compartecipazione dei solai;
3) definizione delle sezioni trasversali degli elementi strutturali;
4) determinazione delle luci teoriche degli elementi strutturali;
5) presenza di elementi non strutturali (murature di tamponamento);
6) influenza delle fasi di costruzione;
7) interazione suolo-fondazione-struttura in elevazione;
8) presenza di deformazioni assiali e taglianti;
9) effetti del secondo ordine.
Capitolo I Inquadramento del problema


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

2
Linterazione trave-solaio sicuramente un aspetto di fondamentale importanza nella
definizione del modello di una struttura a scheletro portante in c.a., in quanto offre un contributo
alla rigidezza delle travi che pu risultare significativo sia in campo elastico lineare che nello
studio del comportamento evolutivo post-elastico. Nellapplicazione del criterio della gerarchia
delle resistenze (Capacity Design), che attribuisce opportuni livelli di resistenza e duttilit agli
elementi strutturali, favorendo una risposta non lineare con plasticizzazioni diffuse e meccanismi
isteretici di tipo stabile, le prestazioni strutturali possono essere fortemente condizionate
dallinnesco di meccanismi dissipativi diversi da quelli attesi a seguito dellinterazione con
alcune componenti della costruzione, di tipo strutturale o meno (solai, tamponature).

1.2 1.2 Il ruolo dellinterazione trave-solaio nella risposta sismica Il ruolo dellinterazione trave-solaio nella risposta sismica
Limportanza di una corretta valutazione delle rigidezze delle singole membrature stata
evidenziata da Albanesi ed altri in [7], [8], [9], [10], facendo ricorso ad una modellazione
costituita da famiglie di ritti strutturali collegati, a livello di piano, da impalcati infinitamente
rigidi a lastra, sui quali addensata lintera massa, attraverso lesame di numerosi aspetti:
1) assetto della matrice di rigidit traslante del singolo ritto;
2) posizioni dei centri delle rigidezze;
3) modi di vibrazione della struttura;
4) entit delle forze orizzontali equivalenti alle azioni sismiche;
5) ripartizione delle forze orizzontali sui vari ritti;
6) sollecitazioni sugli elementi strutturali del singolo controventamento.
Per la valutazione dellinfluenza che gli impalcati hanno nella determinazione delle rigidezze alla
traslazione di telai piani in c.a., introdotto un apposito fattore adimensionale
t t t
p p p
L J E
L J E
/
/

che definisce il rapporto tra la rigidit dei pilastri e la rigidit dei traversi, ipotizzate entrambe
costanti per tutte le membrature del ritto in esame.
Capitolo I Inquadramento del problema

Variando opportunamente , sono quindi analizzati gli andamenti delle matrici di rigidit
traslante, di un ampia variet di ritti, in funzione del contributo degli impalcati.
Dai risultati delle sperimentazioni numeriche eseguite si riporta che, per variazioni di da 0 a 10,
i termini delle rigidezze che hanno maggiore significato da un punto di vista fisico, ovvero quelli
sulla diagonale principale e su quelle adiacenti, subiscono variazioni rispettivamente comprese
tra il 19% e il 75% e tra circa l1% e il 57%. In [10] si specifica inoltre che, pur essendo difficile
la valutazione del parametro molto semplice valutare un intervallo a cui esso appartiene,
essendo gli estremi di tale intervallo forniti da =0 (massima compartecipazione dellimpalcato)
ed il valore che assume introducendo la rigidit della sola trave costituente traverso (nessuna
compartecipazione dellimpalcato).
Il concetto pu essere formulato in termini matematici nel modo che segue.
Posto:
p p p p
L J E w /
t t t t
L J E w /
con w
p
e w
t
la rigidit flessionale del pilastro e della trave rispettivamente,
ed introducendo la rigidit flessionale del traverso reale (complesso trave-solaio) w
r
, con i
parametri:
t p
w w /
r p r
w w /
risulta:
] , 0 [
r

Si pu pertanto affermare che il parametro , che schematizza in qualche modo la presenza del
solaio (dellorizzontamento pi in generale) come elemento strutturale, influenza sensibilmente
lassetto della matrice di rigidit traslante di telai piani e conseguentemente la risposta strutturale
del complesso.

Per una valutazione accurata della rigidezza delle travi necessario tuttavia utilizzare un modello
in grado di cogliere il contributo flessionale dei solai (effetto piastra), quale ad esempio quello di
figura 1.1, costituito da quattro campi di solaio e sottoposto a rotazioni uguali ed equiverse
applicate ai nodi nella direzione delle travi secondarie.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

3
Capitolo I Inquadramento del problema


Fig. 1.1 Schema statico impalcato con quattro campi di solaio

Si immagini ora di tagliare limpalcato lungo le travi principali e secondarie isolando un unico
campo di solaio con i nodi soggetti alle rotazioni come riportato in figura 1.2.

Fig. 1.2 Campo di solaio isolato

Per valutare il contributo della rigidezza torsionale delle travi principali (AB), si esaminano i due
seguenti casi limite:
a) Trave AB infinitamente rigida a torsione: linput rotazionale f assegnato dalla traccia
del pilastro si manifester identicamente lungo la linea di collegamento trave-solaio e il
solaio sar costretto a subire in tutti i suoi punti una deformata uguale a quella della trave
AB. Tutto il solaio parteciper cos alle vicende deformative delle travi. Nella realt poich
la trave AB non infinitamente rigida torsionalmente, la rotazione f imposta al nodo non si
trasferisce identicamente su di essa ma viene smorzata dalla rigidezza stessa e man mano che ci
si allontana dal nodo la rotazione diminuisce e il solaio tende a rimanere nel proprio piano.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

4
Capitolo I Inquadramento del problema

b) Trave AB infinitamente deformabile a torsione: la rotazione f applicata al nodo
trasferita alla sola trave secondaria ed il solaio adiacente si comporta come se fosse
semplicemente appoggiato agli estremi.
Per tali motivi nel modello bisogner aggiungere alla trave nuda due ali fittizie di calcestruzzo
che tengano conto forfettariamente della collaborazione trave-solaio. La ricerca della larghezza di
tali fasce stata fonte di numerosi studi tra cui anche quello condotto in [11] e [12]. Traversi con
rigidit troppo elevata comportano inoltre la riduzione del fattore adimensionale g. Un g
tendente allo zero comporter una deformata shear-type (fig. 1.3) del telaio caratterizzata da
grossi spostamenti alla base e spostamenti di interpiano sempre minori verso lalto. Gli elevati
spostamenti alla base, uniti alle maggiori forze in gioco a causa del maggior numero di piani
sovrastanti, potrebbero produrre lapertura di cerniere plastiche alle estremit dei pilastri del
piano terra che si comporteranno come pendoli provocando il crollo di tutto ledificio
sovrastante. Al contrario, se la rigidit dei traversi piccola e g tende allinfinito, i pilastri
essendo pi rigidi lavorano a mensola con piccoli spostamenti alla base e grandi spostamenti in
altezza dove minori sono le forze in gioco, indirizzando la rottura sui traversi, pi deboli.


Fig. 1.3 Deformata shear-type (g=0) e deformata a mensola (g=)



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

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Capitolo I Inquadramento del problema


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

6
1.3. 1.3. Finalit dello studio Finalit dello studio
Scopo del presente lavoro valutare levoluzione dellinfluenza esercitata dallinterazione trave-
solaio ai fini dellassorbimento delle azioni sismiche nelle strutture intelaiate in c.a., ed in
particolare lo sgravio in termini di sollecitazioni che si determina nelle travi a seguito del
contributo offerto dagli elementi contigui costituenti le strutture di impalcato.
In questo studio stata scelta la tipologia di solaio costituita da travetti prefabbricati con blocchi
di laterizio interposti e conseguente getto di completamento in calcestruzzo, che risultata essere
quella maggiormente usata negli edifici ordinari. Le analisi sono state condotte utilizzando il
metodo degli elementi finiti. Lindagine si svolta dapprima in campo elastico lineare, per poter
avere un confronto diretto con altri studi fatti in tale direzione, e successivamente in campo non
lineare dove stato proposto un modello pi dettagliato.

Capitolo II Cenni sullo stato dellarte


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

7
C Ca ap pi it to ol lo o I II I

C
C
e
e
n
n
n
n
i
i
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s
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u
l
l
l
l
o
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a
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o
o
d
d
e
e
l
l
l
l

a
a
r
r
t
t
e
e


2.1 Modellazione in campo elastico lineare
Non sono molti i contributi scientifici presenti in letteratura su tale argomento. Alcuni autori hanno
affrontato il problema del ruolo svolto dalle strutture dimpalcato negli edifici sismo-resistenti
(Pagano 1990 [40], Contaldo et al. 1994 [26]), mentre la maggior parte degli studi sono stati
dedicati alla verifica dellipotesi di impalcato infinitamente rigido e alle conseguenze della
rimozione di tale ipotesi anche ai fini della risposta inelastica della struttura (Roper ed Iding 1984
[52], Button et al. 1984 [18], De Matteo et al. 1985 [28], Dolce et al. 1992 [30], Masi 1995 [35]).
I primi lavori che hanno affrontato il tema dellinterazione trave-solaio nellanalisi sismica di
strutture a scheletro portante in c.a. sono basati su ipotesi di comportamento elastico lineare
dei materiali [11], [12]. Limpalcato (costituito da travetti prefabbricati, blocchi di laterizio e
getto di completamento) modellato agli elementi finiti e lanalisi condotta con lausilio di
un software sviluppato in ambiente Visual Basic, facendo ricorso ai metodi delle costrizioni
cinematiche e a tecniche di analisi per sottostrutture in modo da ridurre in maniera
significativa i tempi di risoluzione e loccupazione di memoria. Lo schema dimpalcato
analizzato costituito da quattro campi di solaio, dodici travi e nove nodi di connessione
travi-pilastro come mostrato in figura 2.1.


Fig. 2.1 Schema di impalcato con quattro campi di solaio [11], [12]
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

Il campo di spostamenti indotto sullimpalcato da azioni sismiche assimilabile a quello
generato da un insieme di cedimenti rotazionali identici applicati sui nodi delle connessioni
travi-pilastro e agenti non contemporaneamente nelle due direzioni orizzontali ortogonali.
La struttura globale suddivisa in quattro livelli di sottostrutture a cui stato assegnato un
nome convenzionale, corrispondente al particolare componente strutturale rappresentato.
Blocco in laterizio sottostruttura di Livello 1
Modulo di base sottostruttura di Livello 2
Pannello di solaio sottostruttura di Livello 3
Campo di solaio sottostruttura di Livello 4


Fig. 2.2 Gerarchia dei moduli utilizzati nella modellazione del solaio [11], [12]

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

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Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

Il generico Campo di solaio una struttura di tipo bidimensionale in regime di lastra-piastra,
ed costituito dallassemblaggio di Pannelli di solaio. I Moduli base, costituenti il
generico Pannello di solaio, sono costituiti dai blocchi in laterizio e da elementi finiti
esaedrici che schematizzano la parte in c.a.; inizialmente descritti come strutture tridimensionali
sono poi ricondotti, mediante opportune ipotesi ed algoritmi, ad elementi di tipo
bidimensionale. Il Blocco in laterizio che rappresenta la sottostruttura di base,
schematizzato tramite elementi lastra ed elementi trave in R
2
; questi ultimi ne modellano la
risposta flessionale e tagliante in direzione ortogonale a quella di trafilatura.
La struttura completa Impalcato costituita dallassemblaggio di campi di solai ed elementi
trave R
3
. Il modello dimpalcato di tipo tridimensionale poich, in genere, il piano di
riferimento del solaio e gli assi baricentrici delle travi sono posizionate su quote differenti.


Fig. 2.3 Braccetti rigidi di raccordo nella zona di connessione tra solaio e trave [11], [12]

Il volume occupato dal pilastro assimilabile ad un corpo rigido; il nodo delle connessioni
travi-pilastro collegato tramite bracci rigidi ai nodi dangolo dei campi di solaio ed ai nodi
appartenenti ai tratti elastici delle travi convergenti in esso. Il tratto di trave, posto tra la
congiungente il nodo della connessione ed il nodo dangolo del solaio, ipotizzato
infinitamente rigido: spesso le dimensioni di tale tratto infatti sono estremamente ridotte e tali
da consentire una simile idealizzazione. Si osserva per che in genere la congruenza fra le
linee dinterfaccia tra i campi di solaio e le travi, cos come la congruenza allinterno della
zona di connessione travi-pilastro non rispettata.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

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Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

Un'altra assunzione riguarda i blocchi di laterizio che sono considerati liberi luno dallaltra e
quindi possono compenetrarsi durante la deformazione non rispettando la congruenza.


Fig. 2.4 Braccetti rigidi di raccordo per la connessione tra trave e pilastro [11], [12]

Limpalcato, per quanto riguarda il comportamento flessionale, si ipotizza che possa essere
assimilato ad un grigliato di travi equivalenti morfologicamente identico a quello delle travi
dellossatura portante. Il metodo proposto consiste nel valutare, nella geometria delle travi del
grigliato, le dimensioni di un allargamento dellala a spessore di solaio, in modo da
schematizzare il contributo flessionale aggiuntivo fornito dal campo stesso. Pertanto il
grigliato equivalente formato da travi con ali a spessore di solaio pi o meno larghe a
seconda dellentit dellincremento di rigidezza riscontrato (vedi figura 2.5).


a) schema impalcato b) azioni esterne c) grigliato equivalente

Fig. 2.5 Metodo del grigliato equivalente [11], [12]


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

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Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

La procedura adottata per la valutazione della rigidit flessionale della trave equivalente,
specializzata al caso in cui le azioni agenti sullimpalcato siano cedimenti rotazionali
equipollenti applicati sui centri dei nodi della connessioni travi-pilastro.
Lo schema a quattro campi stato dapprima analizzato come impalcato completo
(comprensivo cio di travi e solaio) e successivamente come costituito da sole travi nude.
Si sono poi valutati gli incrementi tramite la seguente:
gi
gi ii
i
M
M M
p
) (
=
essendo M
ii
il momento sul generico nodo i dellimpalcato ed M
gi
quello sul corrispondente
nodo del grigliato di travi nude.
In genere i coefficienti dincremento assumono valori diversi nei due nodi collegati dalla
generica trave e allora si assunto:
2
) (
j i
p p
p
+
=

con p
i
e p
j
gli incrementi relativi ai nodi i e j collegati dalla trave esaminata.
Il momento dinerzia supplementare J
s
da assegnare alla trave nuda del grigliato che collega i
nodi i e j fornito da:
y c Jty P Jsy 1 = con:
cy
y c
12 1
1
1
+
= e
2
L A G
EJy
cy
y


=
_

Per testare la validit del metodo proposto, il grigliato di travi equivalenti stato sottoposto
agli stessi cedimenti rotazionali e i momenti destati sul grigliato equivalente sono stati
comparati con quelli ottenuti sullo schema discretizzato dellimpalcato riscontrando un buono
accordo di risultati. Con i valori del momento dinerzia equivalente J
ye
dato da:
Jsy Jy Jye + =
stata valutata la geometria della trave equivalente espressa dalla larghezza totale dellala
della trave a T. Da questo si poi ricavata la dimensione della striscia di solaio,
omogeneizzata a calcestruzzo (il dato pi significativo) collaborante con la trave nuda
originale tramite la seguente relazione:
*
B
B B b
a
=
*
essendo B la larghezza originaria della trave.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

11
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

A questo punto per generalizzare i risultati stato definito un nuovo parametro:
) /( L b b
i a r
= o
a
i
sono i coefficienti di omogeneizzazione a
x
e a
iy
che esprimono il rapporto di rigidezza fra
il solaio nelle due direzioni ed il calcestruzzo omogeneo in spessore di solaio considerato
nella valutazione di b
a
; L la luce di solaio in direzione ortogonale alla trave soggetta a
cedimento e rappresenta il valore massimo che pu raggiungere la dimensione della striscia di
solaio compartecipante alla rigidezza della trave; a
i
*L rappresenta il valore massimo in
calcestruzzo omogeneo che pu raggiungere lallargamento dellala b
a
.
Il parametro rappresenta quindi lallargamento relativo ed assume valore unitario quando
tutto il solaio omogeneizzato in calcestruzzo
r
b
) * ( L
i
o compartecipa con la trave.
Graficizzando questo parametro con il prodotto dei fattori: ) ) / ( ) / ( |o Rsf Rst Rf Rt si
ottenuto dallanalisi di n. 26 impalcati landamento riportato in fig.2.6. R
t
/R
f
rappresenta il
rapporto tra la rigidit torsionale della trave ortogonale al cedimento imposto e la rigidit
torsionale della trave soggetta a cedimento.



Fig. 2.6 Valori di b
r
relativi ai 26 impalcati analizzati da [11] e [12]

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12
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

Minimizzando gli scarti ai minimi quadrati stata ottenuta una funzione del tipo:
2507 . 0
)] ) / ( ) / [( 508 . 0 |o = Rsf Rst Rf Rt b
r

Dallandamento del grafico si traggono le seguenti osservazioni:
1) si individua un andamento unico, per tutti i punti dellimpalcato, che tende ad un
asintoto orizzontale nel caso di totale compartecipazione del solaio;
2) in caso di rigidezza torsionale delle travi ortogonali al cedimento molto bassa (valore
dellascissa tendente a zero) si ottiene in ogni caso la compartecipazione di circa il 15%
della lunghezza del solaio adiacente alla trave soggetta al cedimento rotazionale;
3) a parit di rigidezza delle travi dellimpalcato la percentuale di solaio compartecipante
con la trave sollecitata, dipende dalla sua posizione rispetto allorditura dei travetti, cio
se principale o secondaria;
4) a parit di rigidezza delle travi dellimpalcato, la dimensione della striscia di solaio
compartecipante tanto pi elevata quanto pi alta la sua rigidezza in direzione
ortogonale alla trave sollecitata;
5) a parit di rigidezza delle travi dellimpalcato, la dimensione della striscia di solaio
compartecipante tanto pi elevata quanto pi bassa la sua rigidezza in direzione
parallela alla trave sollecitata;
6) per valori molto elevati di R
t
/R
f
landamento del diagramma dei valori sperimentali di
r
b risulta maggiormente sfrangiato, segno della maggiore influenza di altri fattori.

Nel lavoro di R. Nudo, G. Sar e S. Viti [42], si valutata lalterazione dei livelli di
sollecitazione allinterno delle travi adiacenti ai campi di solaio rispetto a quanto ottenuto
utilizzando procedure convenzionali che prescindono dalla presenza dei solai.
Gli autori affrontano inizialmente lanalisi di un semplice modello elastico lineare,
rappresentativo di una porzione di telaio spaziale di geometria consueta nella pratica
costruttiva, stimando lentit dellabbattimento del livello di sollecitazione allinterno delle
travi a seguito dellazione collaborante dei solai. Le analisi sono state condotte con il codice
di calcolo SAP2000 (Wilson 1995 [58]), utilizzando elementi finiti di tipo brick ad 8 nodi.
In una fase successiva, sulla base delle indicazioni fornite dalla precedente indagine
parametrica, si proceduto ad una valutazione degli effetti indotti dalla suddetta

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

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Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

collaborazione sulle prestazioni inelastiche di una struttura campione. Lindagine stata
condotta per via parametrica, con riferimento ad un sistema elementare (figura 2.7)
rappresentativo di una porzione di telaio spaziale, completo degli adiacenti campi di solaio e
caratterizzato da regolarit in pianta ed in alzato. In particolare, il sub-sistema strutturale
preso a riferimento per lanalisi parametrica stato individuato ipotizzando punti di flesso a
met luce e met altezza come derivato dalla deformata strutturale corrispondente alle sole
azioni orizzontali (Barbetti et al. 1998 [16]). Si ipotizzato un solaio latero-cementizio di
tipo tradizionale, costituito da travetti e soletta in c.a. e da pignatte dalleggerimento. Ai fini
dellindagine stato trascurato il contributo offerto dagli elementi in laterizio.


Fig. 2.7 Telaio piano da cui stato estratto lo schema statico del sottosistema in [42]

Le variabili di studio sono rappresentate dallampiezza dei campi di solaio interessati, dalla
rigidezza delle travi delimitanti i suddetti campi, dalla presenza o meno di fascia piena, nelle
due possibili configurazioni di orditura del solaio perpendicolare o parallela al piano del telaio
in esame. In figura 2.8 riportata la configurazione base per i modelli analizzati. Essi sono
costituiti da due serie di 12 modelli ciascuna, e fanno riferimento ad un ipotetico telaio
disposto lungo la direzione x. La prima serie di 12 modelli ha le caratteristiche riportate in
Tabella 1, con orditura del solaio ipotizzata parallela alla trave appartenente al gi citato telaio
(direzione x), mentre la seconda serie, sempre di 12 modelli, ha le medesime caratteristiche
della precedente con lunica eccezione rappresentata dallorditura del solaio che questa volta
si assume perpendicolare alla trave (direzione y).

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

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Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

Il rilevamento delle sollecitazioni stato effettuato in corrispondenza di 4 sezioni La prima
posta a filo trave (sezione 00) e le altre rispettivamente a 30 cm (sezione 30), 60 cm (sezione 60),
90 cm (sezione 90) di distanza dalla prima sezione.


Fig. 2.8 Configurazione base dei modelli analizzati da R. Nudo, G. Sar e S. Viti [42]

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

15
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte


Tab. 1 Caratteristiche impalcati analizzati da R. Nudo, G. Sar e S. Viti [42]

I risultati dellanalisi elastica sono rappresentati in termini di assorbimento del momento
flettente della trave di riferimento. In particolare, nei grafici di figura 2.9 sono illustrati, per le
due serie di modelli analizzati, gli scarti percentuali tra i momenti derivanti dalla
modellazione spaziale agli elementi finiti ed i momenti ottenuti utilizzando una procedura di
calcolo convenzionale, basata cio su un modello di telaio piano costituito da aste
monodimensionali. I valori numerici di tali scarti sono riportati nelle Tabelle 2 e 3.


Fig. 2.9 - Variazione del momento flettente assorbito per effetto della collaborazione con il solaio [42]


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

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Capitolo II Cenni sullo stato dellarte


Tab. 2 - Solaio ad orditura parallela: scarti percentuali relativi al momento flettente [42]


Tab. 3 - Solaio ad orditura ortogonale: scarti percentuali relativi al momento flettente [42]

La valutazione dello stato tensionale nella sezione 00 ha evidenziato un effetto nodo,
ovvero una perturbazione nella distribuzione delle tensioni s e t in prossimit delle regioni
nodali, come peraltro gi rilevato in precedenti lavori sviluppati dagli autori (Nudo e Sar
1991 [41], Pecchioli et al. 1993 [49]).

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

17
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

Dallesame dei risultati emerge come il fattore orditura del solaio sia prevalente su
tutti gli altri parametri analizzati. In particolare si rileva che nel caso di solaio ad orditura
parallela si ha una riduzione dei momenti assorbiti dalla trave che supera il 40%, mentre le
stesse variazioni sono molto pi contenute nel caso di solaio ad orditura ortogonale (riduzione
massima del momento assorbito dell11% circa). Con riferimento al caso di solaio ad orditura
parallela, in fig. 2.10 rappresentato il contributo fornito dai singoli travetti di solaio
allassorbimento del momento flettente. Dalla stessa figura possibile osservare come il
travetto immediatamente adiacente alla trave dia un contributo allassorbimento di circa il
12%, quello successivo di circa il 4%, mentre il contributo dei restanti travetti risulta
trascurabile. E importante sottolineare che laliquota principale del momento assorbito dai
travetti di solaio adiacenti alla trave legata alla coppia flettente determinata dalleccentricit
fra gli sforzi assiali che si sviluppano nei travetti stessi e nella trave.

Fig. 2.10 - Contributo dei travetti di solaio allassorbimento del momento flettente [42]


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

18
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

2.2 Modellazione in campo elastico non lineare
La modellazione in campo non lineare della interazione trave-solaio di particolare interesse
in quanto consente una valutazione pi accurata della risposta inelastica delle strutture
intelaiate in c.a. con particolare riferimento alla possibilit di alterazione del meccanismo
trave debole-pilastro forte auspicato dalle regole del Capacity Design.
In [42], oltre alla formulazione lineare gi illustrata al precedente paragrafo, stato affrontato
lo studio di una struttura campione progettata secondo gli Eurocodici attraverso unanalisi
elastica non lineare. I risultati ottenuti hanno rivelato, almeno nel caso considerato,
uninfluenza negativa sulla risposta inelastica indotta dallinterazione trave-solaio. In
particolare lanalisi statica ha evidenziato un incremento della richiesta di duttilit in
corrispondenza dei pilastri mentre lanalisi dinamica, condotta secondo unottica di tipo
prestazionale, ha rivelato un effetto peggiorativo connesso alla suddetta collaborazione
testimoniato dalla sfavorevole evoluzione dei parametri deformativi del telaio ed in particolare
dagli spostamenti dinterpiano che, com noto, sono assunti usualmente come indici di
danneggiamento per le strutture intelaiate.
Analisi in campo non lineare, associati sempre ad analisi elastico lineare per la
validazione dei modelli numerici adottati, sono state eseguite anche da C. Di Antonio in [13].
Lanalisi del contributo dei solai laterocementizi alla risposta strutturale di scheletri portanti
in c.a., eseguita sia in campo lineare che non lineare, facendo ricorso al metodo degli
elementi finiti ed utilizzando il codice di calcolo ANSYS.
Per ciascuna di esse sono stati costruiti due modelli: uno con impalcato completo e uno con
sole travi nude, in modo di valutare, mediante il confronto dei risultati, il reale contributo
offerto dalla presenza del solaio. I modelli dellanalisi lineare e quelli dellanalisi non lineare sono
uguali nella geometria ma differiscono per il legame costitutivo dei materiali utilizzati.
Nel caso del modello completo stato fatto riferimento ad una porzione di telaio spaziale
comprensivo degli adiacenti campi di solaio sottoposto ad una forza di reazione sismica in
direzione x, e in particolare lo schema statico quello riportato in fig. 2.11.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

19
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte


Fig. 2.11 Schema statico utilizzato da Di Antonio e Del Grammastro [13] [14]

Si sono ipotizzati punti di flesso nella mezzeria della trave e nello stesso punto sono applicati gli
appoggi. Questi ultimi sono stati collocati a 50 mm dallestradosso del solaio dove si pensa possa
effettivamente avvenire la rotazione del sistema trave solaio. Invece le estremit dellimpalcato
ortogonalmente alla direzione della forza sono libere da vincoli.
E stato ipotizzato un solaio laterocementizio di tipo tradizionale, costituito da travetti e
soletta in c.a. e le variabili di studio sono rappresentate dalla luce e dalla rigidezza delle travi
secondarie. Il modello, costruito trascurando la presenza dei laterizi, si presenta come in
figura 2.12. Per la modellazione del comportamento strutturale nell analisi elastica lineare
stato usato lelemento SOLID45, con una mesh di 50 mm.
Nella figura 2.13 riportato landamento dei decrementi percentuali in valore assoluto dei
momenti flettenti per gli impalcati con travi emergenti e si vede come tutte le curve,
disponendosi una parallela allaltra, descrivono un aumento del decremento pi accentuato in
prossimit dellinnesto con il pilastro fino ad assestarsi su un valore che cambia al variare
della lunghezza della trave secondaria.
Lassestamento avviene per tutti gli impalcati in prossimit dei primi 1000 mm dove le curve
dei momenti flettenti non risultano essere pi lineari. Nellultimo tratto invece si ha un
innalzamento del decremento dovuto al fatto che per la condizione di vincolo imposta, il
momento flettente si annulla nella mezzeria della trave sia per limpalcato completo che per
limpalcato con travi nude.


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

20
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte


Fig. 2.12 Modello agli elementi finiti [13]

ANDAMENTO DELLE VARIAZIONI
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800 1900 2000 2100 2200 2300 2400 2500 2600 2700 2800 2900 3000 3100
sezioni in mm
v
a
r
i
a
z
i
o
n
e

%
impalcato 3000x3000mm2
impalcato 4000x4000mm2
impalcato 5000x5000mm2
impalcato 6000x6000mm2

Fig. 2.13 Andamento delle variazioni lungo la trave secondaria nei diversi impalcati con travi emergenti [13]

Se si raggruppano poi i diagrammi dei momenti flettenti di tutti gli impalcati con e senza
solaio, si nota una rotazione degli stessi intorno alla mezzeria della trave come mostra la
figura 2.14.


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

21
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

confronto impalcato completo con impalcato travi nude
0
100
200
300
400
500
600
700
800
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500
semi-lunghezza trave in mm
m
o
m
e
n
t
i

i
n

K
N
x
m
3000x3000 completo
4000x4000 completo
5000x5000 completo
6000x6000 completo
3000x3000 travi nude
4000x4000 travi nude
5000x5000 travi nude
6000x6000 travi nude

Fig. 2.14 -Grafico riassuntivo dellandamento dei momenti flettenti negli impalcati completi e con travi nude [13]

I decrementi del momento flettente crescono se si osservano i diagrammi relativi allimpalcato
con le travi a spessore, fatto che sta ad indicare come la presenza delle travi a spessore implichi
una pi ampia partecipazione del solaio alle vicende deformative della trave stessa (figura 2.15).

0
10
20
30
40
50
60
70
80
0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000 2200 2400 2600 2800 3000 3200
v
a
r
i
a
z
i
o
n
e

%
sezioni in mm
ANDAMENTO DELLE VARIAZIONI
impalcato 3000x3000mm2
impalcato 4000x4000mm2
impalcato 5000x5000mm2
impalcato 6000x6000mm2
Fig. 2.15 Andamento delle variazioni lungo la trave secondaria nei diversi impalcati con travi a spessore [13]



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

22
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

Dallanalisi lineare degli impalcati sopra citati si ricavata un espressione di carattere pratico
atta a stabilire lentit dello sgravio in termini di sollecitazione flettente per le sole azioni
simiche, valutando i rapporti tra le pendenze delle rette che descrivono il momento flettente
nelle travi secondarie degli impalcati completi di solai ed i corrispondenti con sole travi nude.

impalcato 5000x5000mm2
y = -0,2679x + 669,64
R
2
= 1
y = -0,2398x + 484,97
R
2
= 0,9944
y = -0,1693x + 419,36
R
2
= 0,9995
-100
0
100
200
300
400
500
600
700
800
0 500 1000 1500 2000 2500 3000
sezioni mm
m
o
m
e
n
t
o

K
N
x
m
imalcato completo 1 tratto
impalcato travi nude
impalcato completo 2 tratto
Lineare (impalcato travi nude)
Lineare (imalcato completo 1 tratto)
Lineare (impalcato completo 2 tratto)

Fig. 2.16- Valore del momento flettente lungo la trave sullimpalcato a travi nude e completo [13]

Per condurre lanalisi elastica non lineare si usato lelemento SOLID65 abbinato
allelemento LINK8, che riproducono rispettivamente il comportamento a compressione e a
trazione del calcestruzzo e la plasticizzazione delle barre di armatura. Per le caratteristiche dei
materiali si sono scelti i valori riportati nella tabella 4.

Acciaio (legame bi-lineare) Calcestruzzo (legame multi-lineare)
535 =
sym
f MPa
cm
f = 30 MPa
535 =
sym
f MPa
ctm
f = 3 MPa
206000 =
s
E MPa E=30000 MPa
v= 0,3 v= 0,15
Tab. 4 Caratteristiche dei materiali scelte per lanalisi non lineare [13]

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23
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

La disposizione delle barre mostrata nella figura 2.17. Larmatura modellata con il LINK8
stata inserita solo nelle travi secondarie essendo queste quelle direttamente sollecitate nel caso
considerato.




Fig. 2.17 Geometria armatura in [13]
I modelli dimpalcato con e senza solaio, sono stati studiati facendo ricorso ad una procedura
di tipo incrementale a controllo di carico abbinata alla tecnica di Newton-Rapson per la
soluzione delle equazioni di equilibrio non lineari. Per evitare rotture di tipo fragile, il carico
di rottura di 500 kN stato suddiviso in 500 sub-step in modo tale che ad ogni passo lazione
assumesse il valore di 1 kN.
Dallosservazione dei diagrammi relativi ai momenti nei due impalcati, con e senza solaio,
nella fase precedente alla plasticizzazione si evidenziato come il solaio mitighi lo stato
tensionale della trave secondaria riducendone lo stato fessurativo e limitando dunque lo stato
tensionale nelle barre darmatura, come si osserva nelle figure 2.18 e 2.19. Inoltre i
decrementi dei momenti flettenti appaiono pi accentuati che non nellanalisi elastica
spiegabile dal fatto che in questo caso la trave meno rigida essendo fessurata.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

24
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

impalcato 5000x5000mm2
0
20
40
60
80
100
120
0 500 1000 1500 2000 2500 3000
sezioni mm
m
o
m
e
n
t
o

N
x
m
m
imalcati travi nude
impalcato completo

Fig. 2.18 - Confronto dei diagrammi dellimpalcato 5000x5000 mm
2
time 0.2 [13]


Fig. 2.19 - Stato fessurativo complessivo dellimpalcato completo e con sole travi nude [13]

Nella fase plastica della trave secondaria lazione mitigatrice del solaio ritarda linnesco della
cerniera plastica e la concentra nei primi 600 mm della trave come mostrano le seguenti immagini:








Fig. 2.20 Andamento delle fessure Fig. 2.21 Andamento delle fessure
nellimpalcato con sole travi nude (time 0.454) [13] nell impalcato completo (time1) [13]

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

25
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte









Fig. 2.22 Tratto plasticizzato nella Fig. 2.23 Tratto plasticizzato nella
trave secondaria dellimpalcato con sole travi nude [13] trave secondaria dellimpalcato completo [13]


Sia in campo elastico sia in campo post-elastico si riscontrato negli impalcati completi dei valori
dello sforzo normale (di compressione e trazione a seconda della trave in esame) non trascurabili
che potrebbero compromettere le verifiche delle sezioni delle travi normalmente verificate a
flessione e non a tenso o presso-flessione.
Lo studio svolto da V. Del Grammastro [14] utilizza il modello elastico lineare
precedentemente descritto [13] con linserimento di una area rigida alle estremit della trave
secondaria e del pilastro, in modo da simulare la continuit su entrambi. Con la presenza
della piastra non si hanno pi perturbazioni di tensione in prossimit del punto di applicazione
del vincolo, che si avevano invece nel modello [13].
Lobiettivo dello studio lanalisi del contributo dei solai laterocementizi alla rigidit delle
travi, in modo da poter determinare con migliore accuratezza lentit della rigidit flessionale
delle travi reali w
r
e diminuire cos lintervallo di incertezza per il rapporto di rigidit tra
pilastro e trave indicato con
r
.
E stata effettuata unanalisi in campo elastico lineare sotto lazione di un carico di tipo
sismico considerando il calcestruzzo armato come un materiale omogeneo ed isotropo. La
forza F
z
applicata alla sommit del semipilastro produce una forza di reazione alla base del
semipilastro (figura 2.24).



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

26
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte


Fig. 2.24 Reazione vincolare alla base del semipilastro [14]

Si genera cos la coppia M
x
con conseguente rotazione
x
del nodo trave-pilastro.
Noti M e quindi possibile determinare la rigidezza K del nodo attraverso la relazione:
= K M
Una volta note le rigidezze K
c
dellimpalcato completo e K
n
dellimpalcato con sole travi
nude, stata determinata la rigidezza K
(b)
di una fascia di calcestruzzo a spessore costante e
larghezza b da affiancare alla trave secondaria per simulare la presenza del solaio come
mostrato in figura 2.25.
b b
h
b b
h

Fig. 2.25 - Trave equivalente con allargamento b dellala a spessore di solaio (travi emergenti travi a spessore)

Nelle figure 2.26 e 2.27 sono riportati i confronti degli andamenti delle dimensioni b dellala
in funzione della semiluce della trave secondaria, nel caso di travi emergenti e nel caso di
travi a spessore.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

27
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

0
100
200
300
400
500
600
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500
Ls (mm)
b

(
m
m
)
impalcato 1 travi emergenti (trave
secondaria 300x500)
impalcato 2 travi emergenti (trave
secondaria 300x600)
Andamento dell'allargamento dell'ala in funzione della semiluce della trave secondaria

Fig. 2.26 Impalcati travi emergenti: confronto dellandamento della dimensione di b [14]

0
100
200
300
400
500
600
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500
Ls (mm)
b

(
m
m
)
impalcato 1 travi emergenti (trave
secondaria 300x500)
impalcato 2 travi emergenti (trave
secondaria 300x600)
Andamento dell'allargamento dell'ala in funzione della semiluce della trave secondaria

Fig. 2.27 Impalcati travi a spessore: confronto dellandamento della dimensione di b [14]

Dallanalisi dei grafici si riscontra che:
- per ogni sezione della trave secondaria, allaumentare della semiluce diminuisce la
rigidezza della trave stessa;
- in entrambi i casi, allaumentare della semiluce della trave secondaria aumenta la
dimensione della mattonella di calcestruzzo in spessore di solaio da aggiungere
allimpalcato con sole travi nude per ottenere lo stesso contributo di rigidezza flessionale
dellimpalcato completo;
- a parit di lunghezza della semitrave, sia per gli impalcati con travi emergenti sia per
quelli con travi a spessore, allaumentare della rigidezza della trave stessa diminuisce il
valore della larghezza b della mattonella.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

28
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte

Introdotto il coefficiente di incremento di rigidezza p che fornisce lentit del contributo in
termini di valore relativo:
J
J * J
= p
dove J* il momento dinerzia della trave equivalente e J il momento dinerzia della trave
nuda originale, si riporta di seguito landamento di p in funzione della rigidit flessionale K
n

delle travi nude emergenti e a spessore (fig. 2.28 e 2.29).

ANDAMENTO DELL'INCREMENTO DI RIGIDEZZA NEGLI IMPALCATI CON TRAVI
EMERGENTI
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
1,4
0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000
K
n
(KN*m/rad)
p
impalcato1 (tr.emergente
300x500)
impalcato2 (tr.emergente
300x600)

Fig. 2.28 Andamento di p in funzione della rigidit flessionale delle travi nude emergenti [14]


ANDAMENTO DELL'INCREMENTO DI RIGIDEZZA NEGLI IMPALCATI CON TRAVI A
SPESSORE
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
1,4
0 50.000 100.000 150.000 200.000
K
n
(KN*m/rad)
p
impalcato3 (tr.spessore
620x240)
impalcato4 (tr.spessore
900x240)

Fig. 2.29 Andamento di p in funzione della rigidit flessionale delle travi nude a spessore [14]


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

29
Capitolo II Cenni sullo stato dellarte


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

30
Dai grafici si osserva che:
- la variazione della rigidezza flessionale delle travi influenza notevolmente gli incrementi relativi;
le travi con rigidit pi elevata subiscono minori incrementi del coefficiente p, mentre pi la
rigidit diminuisce pi linfluenza del solaio, e quindi il valore di p, aumenta;
- sia nel caso di travi emergenti sia in quello di travi a spessore si notano, per le sezioni
analizzate, due andamenti iperbolici che sembrano per traslati luno rispetto allaltro;
- si pu notare in generale che i coefficienti dincremento assumono valori di rilievo anche
per travi molto rigide nel caso di travi emergenti, mentre nel caso di travi a spessore
assumono valori elevati per le travi meno rigide.
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
31
C Ca ap pi it to ol lo o I II II I

M
M
o
o
d
d
e
e
l
l
l
l
a
a
z
z
i
i
o
o
n
n
e
e
e
e
d
d
a
a
n
n
a
a
l
l
i
i
s
s
i
i
n
n
u
u
m
m
e
e
r
r
i
i
c
c
a
a


3.1 3.1 Schematizzazione strutturale Schematizzazione strutturale
Per lo studio della interazione travi-solaio si fa riferimento allo schema strutturale usato in [11] e
[12], considerando un intero impalcato costituito da quattro campi di solaio (figura 3.1).


Fig. 3.1 Struttura con impalcati a quattro campi di solaio
Questa scelta, bench comporti un maggior onere computazionale rispetto al modello utilizzato in
[13], permette di ottenere soluzioni non pi dipendenti dalle ipotesi di vincolo.
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


Lindagine si sviluppa attraverso due tipi di analisi: una lineare, con un modello atto a
rappresentare il problema fisico in campo elastico lineare, e laltra non lineare utilizzando un
modello uguale al precedente nella geometria ma opportunamente modificato nelle caratteristiche
degli elementi finiti utilizzati, nel tipo di legame costitutivo dei materiali e nella metodologia
risolutiva. Il tutto stato possibile grazie alla possibilit di programmare le istruzioni nel
linguaggio del codice Ansys cos da non dover di volta in volta rigenerare la geometria e
reimpostare le caratteristiche di ciascun elemento.
Il modello costituito da un impalcato in c.a. (fig.3.2) ed caratterizzato da:
nove zone nodali trave-pilastro, rese infinitamente rigide per simulare leffetto di confinamento
al nodo dato dalla presenza delle travi e dei pilastri;
sei travi principali parallele a due a due in direzione x;
sei travi secondarie parallele a due a due in direzione z;
quattro campi di solaio misto in latero-cemento con orditura dei travetti parallela alle travi
secondarie.

Fig. 3.2 Modello di impalcato analizzato

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
32
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


Il sistema vincolato a terra con nove cerniere che risiedono nei baricentri dei nodi trave-pilastro.
Su ciascun nodo rigido sono state imposte rotazioni equipollenti attorno allasse x, imponendo
cos gli stessi spostamenti a tutti i punti che occupano la medesima posizione allinterno di ogni
nodo. Come detto lanalisi stata condotta in due fasi:
1) analisi lineare ipotizzando un legame costitutivo lineare per il calcestruzzo e trascurando
il contributo dellacciaio;
2) analisi non lineare utilizzando legami costitutivi che approssimano il comportamento
reale del materiale: per il calcestruzzo un legame multi-lineare e per lacciaio un legame
bi-lineare.
In entrambe le analisi si trascurato il contributo delle pignatte in laterizio.
Per lanalisi elastica lineare sono stati utilizzati i seguenti modelli:
- modello lineare impalcato completo;
- modello lineare impalcato con sole travi nude.
Il software utilizzato permette, attraverso appositi comandi di prompt, di definire dallesterno le
variabili da cambiare (in questo caso lunghezza e altezza delle travi principali e secondarie,
dimensioni dei nodi ed entit della rotazione applicata ai nodi).
Analogamente, per lanalisi non lineare sono stati utilizzati i seguenti modelli:
- modello non lineare impalcato completo;
- modello non lineare impalcato con travi nude.
Rispetto al modello lineare sono aggiunte le armature (barre longitudinali e staffe) e cambia il
legame costitutivo del calcestruzzo. Larmatura stata inserita allinterno delle sole travi
secondarie in modo tale da non appesantire ulteriormente lelaborazione numerica. Nonostante
questa scelta, a causa dellelevato tempo di implementazione, nel caso non lineare si scelto di
analizzare i risultati di un solo tipo di impalcato e precisamente quello con campo di solaio di
dimensioni 4000x4000 mm
2
e con rotazione di circa 0,23 (0,004 rad) applicata ai nodi,
considerato pi rappresentativo nella pratica costruttiva corrente.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
33
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
34
3 3. .2 2 I In nt tr ro od du uz zi io on ne e a al l s so of ft tw wa ar re e A An ns sy ys s
Il software ANSYS, come tutti i programmi che implementano il metodo degli elementi finiti,
costituito da due parti distinte che interagiscono tra di loro: il modellatore e il blocco di calcolo.
Il primo viene utilizzato per la realizzazione del modello stesso, visibile direttamente
dallinterfaccia grafica GUI (Grafic User Interface) attraverso la quale possibile visualizzare in
secondo luogo anche i risultati implementati dal blocco di calcolo. LAnsys consente due
modalit di lavoro: interattiva e batch. La modalit interattiva consiste nellintroduzione dei
comandi da tastiera o nella selezione dei comandi direttamente dallinterfaccia grafica (fig. 3.3);
essa preferibile per piccoli modelli poco complessi. La modalit batch consiste invece nella
scrittura dei comandi in un file di testo avvalendosi del cosiddetto APDL (Ansys Parametric
Design Language); il programma eseguir poi le istruzioni in sequenza durante la lettura del
listato. In questo lavoro, trattandosi di un modello piuttosto complesso, stata utilizzata la
modalit batch che d la possibilit di parametrizzare la procedura, in modo da poter
modificare geometria e condizioni di carico, senza per questo dover ricostruire lintero modello
per una nuova analisi.
Nello svolgimento di una analisi agli elementi finiti si distinguono i seguenti ambienti di lavoro:
1) Preprocessing;
2) Solution;
3) Postprocessing.
La struttura dei men di ANSYS prevede proprio lo scrupoloso rispetto di queste fasi, al fine di una
corretta interazione tra i due blocchi del programma e del raggiungimento di una soluzione coerente.

PREPROCESSING
In questo ambiente di lavoro viene costruito il modello in relazione ai parametri del sistema.
Allinterno di questa fase i passi fondamentali sono:
I. creazione della geometria;
II. scelta del tipo di elemento;
III. definizione propriet del materiale;
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


IV. definizione costanti reali;
V. definizione mesh;
VI. imposizione vincoli;
VII. imposizione carichi.
La fase di creazione della geometria viene effettuata utilizzando il supporto CAD del modellatore.
La gerarchia della modellazione pu essere di due tipi:
o Bottom-up: si parte da primitive geometriche elementari per realizzare complessi volumi, si
creano prima i keypoints, poi, a partire da questi, le linee e quindi le aree, e infine i volumi. E
una tecnica particolarmente indicata per geometrie complesse;
o Top-down: in questo caso invece, qualora la geometria fosse pi semplice, si parte da una
figura predefinita in due o tre dimensioni (il programma fornir poi le aree, le linee e i keypoints
associati). Le geometrie pi complesse si ricavano poi attraverso operazioni booleane e vari
accorgimenti come cambi di workplane.
Naturalmente le fasi di creazione della geometria possono essere realizzate in maniera interattiva
e semplificata utilizzando linterfaccia grafica, come si pu vedere in figura 3.3.


Fig. 3.3 - Metodi di creazione della geometria: bottom up e top down

Tutto questo introducendo le istruzioni in modalit interattiva o batch come anche per le
restanti fasi sopra elencate.


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
35
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


SOLUTION
Nellambiente solution possibile inserire i vincoli e i carichi se non lo si fatto nellambiente di
preprocessing, oltre a scegliere il tipo di analisi da effettuare e impostare le opzioni della
metodologia di calcolo e della soluzione per poter infine lanciare la simulazione.

POSTPROCESSING
Oltre al general postprocessing, dove si possono visualizzare graficamente per mezzo di mappe
le deformate, ottenere dei filmati illustrativi, le liste delle soluzioni nodali e di tante altre
informazioni, si ha a disposizione anche un time-history postprocessing, dove i dati relativi ai
transitori vengono graficizzati e listati; inoltre possibile manipolare i dati per ottenere
landamento di grandezze derivate. In generale tutta lanalisi gestita da un file con estensione
.db (database). Il database collegato a una serie di altri file, tra i quali i pi importanti sono:
- .log: file di testo contenente i comandi eseguiti, scritti secondo una certa sintassi. Si pu
utilizzare per costruire il file di testo in ambiente command file, utile in caso di arresto
inaspettato dellanalisi per controllare cosa lha determinata;
- .err: file di testo contenente tutti i messaggi di errore e di warning incontrati nel corso
dellanalisi;
- .rst: file che contiene tutti i risultati, quello che occupa maggiore spazio sullunit disco;
- .out: file di testo che contiene risultati particolari di una analisi.
Vi sono poi tanti altri file di supporto che vengono creati per essere automaticamente utilizzati
nelle fasi successive del calcolo (.esav, .emat, .osav, .rom). Molto spesso infatti gli algoritmi
utilizzati comportano una complessit di calcolo tale che si rende necessario lottimizzazione
mediante la creazione di questi file di appoggio. In generale, comunque, per controllare bene lo
svolgimento dellanalisi conveniente lavorare in ambiente command file, sfruttando linterfaccia
grafica come conferma della correttezza e delleseguibilit del file e per la manipolazione dei risultati.
Questi ultimi possono essere facilmente esportati ed elaborati con fogli elettronici.


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
36
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
37
3 3. .3 3 M Mo od de el ll lo o e el la as st ti ic co o l li in ne ea ar re e
Come gi detto al paragrafo 3.1, per la realizzazione del modello elastico lineare, non sono stati
utilizzati i comandi dellinterfaccia grafica, ma sono stati introdotti i dati dall esterno mediante
listato. Nel seguito si riportano le varie fasi di implementazione del modello.
Nella fase di preprocessing, il cui inizio associato al comando /PREP7, vengono definiti
in ordine: gli eventuali comandi di prompt, le costanti, i tipi di elementi utilizzati e le relative
caratteristiche, i materiali, la mesh, i vincoli e lentit della rotazione ai nodi.
Dopo aver avviato la fase di preprocessing si procede alla definizione dei comandi di
prompt utilizzando il comando *ask. Questa istruzione fa si che dopo aver caricato il listato
compaia a video il form dove digitare il valore della variabile. In questo caso le variabili da
inserire sono relative alla lunghezza di travi secondarie e principali e alla loro altezza e larghezza.
Inoltre viene visualizzato nel form il valore di default.
Per rendere poi il procedimento il pi generale possibile, stato considerato anche il caso di
impalcato con travi a spessore di solaio mediante linserimento dellistruzione logica
*IFTHEN *ELSE.
Si sono poi specificate le costanti, quei valori cio che nel corso delle analisi non varieranno e
che possono essere modificati solo entrando direttamente nel listato.
Si procede quindi alla definizione dei tipi di elementi che verranno utilizzati per costruire
il modello. In questo caso sono stati impiegati 3 elementi finiti diversi: il primo, denominato
SOLID45, destinato alla discretizzazione dellintero impalcato; gli altri due vanno sotto il nome
di TARGE170 e CONTA175 e permettono di avere un contatto rigido nel punto di applicazione
dei vincoli impedendo loro di affondare nella mesh, e contemporaneamente di irrigidire le zone
nodali. Lelemento viene inserito tramite il comando ET (element type) dove il numero dopo la
virgola indica letichetta di riconoscimento dellelemento stesso.
Si riporta una breve descrizione di tali elementi finiti.
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


SOLID45: E usato nella modellazione tridimensionale ed definito tramite otto nodi ciascuno
con tre gradi di libert: le traslazioni UX, UY, UZ, rispettivamente lungo x,y,z. I nodi, la
geometria e il sistema di coordinate sono mostrate nella figura 3.4; nella tabella 5 sono riassunte
le principali caratteristiche e propriet meccaniche [59]. Esiste la possibilit di modellare anche
lortotropia di materiale specificando le caratteristiche nel sistema locale delle coordinate.

Fig. 3.4 - Caratteristiche geometriche dellelemento Solid45

Nodi I,J,K,L,M,N,O,P
Gradi di libert UX,UY,UZ
Propriet del materiale
EX, EY, EZ, PRXY, PRYZ, PRXZ (o NUXY, NUYZ, NUXZ),
ALPX, ALPY, ALPZ (or CTEX, CTEY, CTEZ o THSX, THSY,
THSZ), DENS, GXY, GYZ, GXZ, DAMP
Costanti reali
HGSTF-controllo dell Hourglass di default pari a 1 ma che pu variare fino a 10
Fluences FL(I), FL(J), FL(K), FL(L), FL(M), FL(N), FL(O), FL(P)
Temperatura T(I), T(J), T(K), T(L), T(M), T(N), T(O), T(P)
Carichi di superficie
(pressioni)
faccia 1 (J-I-L-K), faccia 2 (I-J-N-M), faccia3 (J-K-O-N), faccia 4 (K-
L-P-O), faccia 5 (L-I-M-P), faccia 6 (M-N-O-P)
Caratteristiche speciali
Plasticity, Creep, Swelling, Stress stiffening, Large deflection, Large
strain, Birth and death, Adaptive descent, Initial stress import
Tab. 5 Caratteristiche Solid45

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38
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


TARGE170: viene utilizzato per rappresentare varie superfici 3D ed associato a elementi di
contatto tra cui ritroviamo il CONTA175. Gli elementi di contatto stessi avvolgono gli elementi
solidi che descrivono il confine di un corpo deformabile e sono potenzialmente in contatto con la
target surface (superficie obiettivo) definita dal TARGE170. Questa superficie obiettivo
discretizzata da un insieme di target segment elements (elementi-segmento di destinazione) ed
associata alle relative superfici di contatto attraverso una costante reale. Sul target segment
element si pu imporre qualsiasi traslazione o spostamento di rotazione, temperatura, tensione,
potenziale magnetico, forze e momenti. I nodi, la geometria e il sistema di coordinate sono
mostrate nella figura 3.5; nella tabella 6 sono riassunte le principali caratteristiche e le grandezze
meccaniche [59].

Fig. 3.5 Esempio di un contatto con elementi Targe e Conta

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
39
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


Nodi I,J,K,L,M,N,O,P
Gradi di libert
UX,UY,UZ, TEMP, VOLT, MAG, (ROTX,
ROTY, ROTZ solo per pilot nodes)
Propriet del materiale
NONE
Costanti reali R1, R2
Caratteristiche speciali Non linear, Birth and death
Tab. 6 Caratteristiche Targe170

CONTA175: pu essere utilizzato per rappresentare il contatto o lo scorrimento tra due superfici
(o tra un nodo e una superficie o tra una linea e una superficie) in 2D o 3D. Questo elemento si
trova sulla superficie del solido, beam e elementi shell. Il contatto si verifica quando lelemento
di superficie penetra uno dei target segment elements (tra cui ritroviamo il TARGE170), su una
determinata target surface.
I nodi, la geometria e il sistema di coordinate sono mostrate nella figura 3.6 e nella tabella 7 sono
riassunte le principali caratteristiche e le grandezze meccaniche [59].

Fig. 3.6 Sistema di coordinate, nodi e geometria dellelemento Conta175



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40
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


Nodi I
Gradi di libert UX,UY,UZ
Propriet del materiale
DAMP, MU, EMIS
Costanti reali
R1, R2, FKN, FTOLN, ICONT, PINB,
PMAX, PMIN, TAUMAX, CNOF,
FKOP, FKT, COHE, TCC, FHTG,
SBCT, RDVF, FWGT, ECC, FHEG,
FACT, DC, SLTO, TNOP, TOLS, MCC
Caratteristiche speciali
Nonlinear,Large deflection, Isotropic or
orthotropic friction, Birth and death
Tab. 7 Caratteristiche Conta 175

A questo punto si specificano i valori del modulo elastico EX e il coefficiente di Poisson PRXY
del calcestruzzo, dove il numero identifica il materiale a cui si vuole assegnare le propriet.
Si passa poi alla definizione della geometria dellimpalcato mediante il metodo bottom-up.
I costituenti elementari del modello vengono quindi introdotti in ordine di complessit: prima i
keypoints o nodi chiave, poi le linee di collegamento dei keypoints, le aree delimitate dalle linee e
infine i volumi racchiusi da tali aree. Questa successione deve essere rispettata necessariamente
perch ogni elemento geometrico dipende da quello da cui nasce (non si possono cio definire
delle linee senza aver prima specificato quali nodi esse andranno ad unire). Prima di passare alla
descrizione del listato relativo a questa fase occorre chiarire le dimensioni delle strutture in gioco.
I nodi di connessione trave-pilastro sono costituiti da un parallelepipedo di base 600x500 mm
2

(dimensioni del pilastro ipotetico) e altezza pari a 600 mm (altezza della trave principale); le travi
principali hanno una sezione 300x600 mm
2
e le travi secondarie hanno una sezione 300x500 mm
2

come mostra la figura 3.7.



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
41
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


IMPALCATO CON TRAVI EMERGENTI

Nodo Trave principale Trave secondaria
600x500x600 300x600 300x500










Fig. 3.7 Dimensioni nodo di connessione e travi
Limpalcato di solaio considerato costituito da una soletta di calcestruzzo alta 40 mm, travetti
larghi 120 mm, posti ad un interasse di 500 mm, e pignatte di alleggerimento 380x200 mm
2
,
come mostrato in figura 3.8.


Fig. 3.8 Sezione solaio

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
42
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


La parte di solaio compresa tra due interassi costituisce quindi un modulo di riferimento
(modulo base) come mostrato in figura 3.9:


Fig. 3.9 Modulo di base

Di conseguenza per le travi secondarie, dirette longitudinalmente alla tessitura del solaio, ciascun
travetto contribuisce alla fascia piena per 60 mm (fig. 3.10).


Fig. 3.10 Sezione del solaio assieme alla trave

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43
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


Come ricordato in precedenza, la generazione dei keypoints regola quella delle linee e il comando
K ci permette di stabilire il numero di identificazione e la posizione che servir al comando L per
generare la linea. I comandi AL e VA seguono la stessa regola. La numerazione delle linee, delle
aree e dei volumi automatica ma il verso lo decide loperatore. La loro visualizzazione a video
riportata in figura 3.11. Dallimmagine si pu notare come la numerazione dei nodi, delle linee e
delle aree segua sempre il senso orario rispetto agli assi longitudinali di ciascun elemento
strutturale. Per il pilastro per esempio la numerazione ruota attorno allasse y. Il sistema di
riferimento globale ha origine nellangolo in alto a destra del nodo1, lasse z punta nella direzione
delle travi secondarie mentre lasse x in quella delle travi principali.


Fig. 3.11 Numerazione keypoints e linee

Per quanto riguarda la generazione del solaio si fa riferimento ad un modulo base di 500 mm e
questo per facilitarne la modellazione: cos facendo sufficiente generare un modulo base per poi
copiarlo in sequenza. Naturalmente le travi principali e secondarie assumono dimensioni multiple
di tale modulo.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
44
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


La procedura seguita nel listato riassumibile nei seguenti punti (figura 3.12):
1. definizione dei keypoints, delle linee e dellarea del singolo modulo;
2. copia dellarea cos generata per un numero di volte pari al rapporto tra lunghezza
della trave principale e la larghezza del modulo base;
3. unione delle aree cos generate;
4. estrusione in direzione perpendicolare dellarea dinsieme per una lunghezza pari
a quella della trave secondaria per formare il primo volume dimpalcato di solaio;
5. copia di tale volume sui tre campi di solaio rimanenti.


1) 2) e 3)


4) 5)
Fig. 3.12 Procedura seguita per la costruzione del solaio

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
45
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


A questo punto tutti i volumi sono stati generati e possono essere visualizzati come mostra la
figura 3.12-5). Prima per di procedere alla discretizzazione in elementi finiti occorre renderli
solidali altrimenti risulterebbero, durante lanalisi, completamente separati.
Listruzione che ci permette di incollare tutti i volumi, il comando VGLUE. Lungo i contorni
dintersezione vengono create delle linee di marcatura o connessioni come mostra la figura 3.13,
che guidano il programma nella discretizzazione altrimenti indipendente da volume a volume.


Fig. 3.13 Funzionamento del comando VGLUE

Infine si passa alla discretizzazione vera e propria dellintero modello specificando il tipo di
elemento utilizzato, il materiale, le eventuali costanti reali relative agli elementi stessi e la
dimensione di riferimento della mesh. Tra le diverse opzioni di Ansys si scelta listruzione
VSWEEP che permette di generare una mesh molto regolare e uniforme (figura 3.15). Il
programma crea automaticamente la mesh su una faccia del volume, detta area fonte
(source area) e la estrude verso larea obiettivo (target area) lungo lasse perpendicolare
come mostrato in figura 3.14.


Fig. 3.14 Funzionamento del comando VSWEEP

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46
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Fig. 3.15 Mesh del modello elastico lineare

I nodi trave-pilastro sono modellati con zone rigide, create con una procedura che utilizza gli
elementi TARGE170 e CONTA175, che permette di assolvere contemporaneamente diversi
compiti:
1) simulare il confinamento al nodo dovuto allintersezione di travi e pilastro;
2) trasferire le rotazioni (applicate ai nodi) agli elementi SOLID45, dato che questi
non ammettono le rotazioni come gradi di libert;
3) esplicare la funzione di contatto vero e proprio tra il punto di applicazione del
vincolo e la zona circostante. In questo modo si evita che il vincolo sprofondi
nella mesh, problema questo piuttosto frequente nei contatti punto-superficie o
linea-superficie;
4) evitare che attorno al punto di contatto con il vincolo si abbia una zona perturbata,
con concentrazione di tensioni non rispondente alla realt.
La procedura consiste nel generare dapprima un nodo principale detto master node (o pilot node),
a cui faranno riferimento tutti gli altri nodi detti slave nodes (nodi schiavi).

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
47
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


Gli slave nodes sono tutti collegati tra loro da un reticolo che costituisce la superficie di contatto
(contact surface). Il TARGE170 associato al master node mentre il CONTA175 modella la
contact surface.










Fig. 3.16 Nodo rigido

Lo stesso risultato si pu ottenere, in modo pi semplice, inserendo le zone rigide direttamente
dall interfaccia grafica mediante il cosiddetto contact manager che permette di modellare e
gestire un qualsiasi contatto.
Per quanto concerne lapplicazione dei vincoli esterni e i cedimenti rotazionali, il sistema stato
vincolato a terra con nove cerniere applicate ai master node, punti in cui garantito il contatto
rigido. Le rotazioni ai nodi trave-pilastro sono applicate ai nove master node in modo tale da
poter trasferire, mediante la rotazione di tutta la zona rigida, gli spostamenti al SOLID45 che non
ammette gradi di libert rotazionali.
Il modello elastico lineare completo si presenta come mostrato nelle figure di seguito riportate.
Per la realizzazione del modello elastico lineare con sole travi nude stata utilizzata una
procedura simile alla precedente, in cui si omette tutta la parte relativa alla costruzione,
ripetizione ed estrusione dellarea del modulo di base, e successiva ripetizione del volume creato
per gli altri campi di solaio.


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
48
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica




Fig. 3.17 Vista aerea del modello elastico


Fig. 3.18 - Vista parte inferiore del modello elastico

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
49
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
50
3 3. .4 4 M Mo od de el ll lo o n no on n l li in ne ea ar re e
Il modello utilizzato per lanalisi non lineare nella geometria uguale a quello utilizzato
nellanalisi lineare; presenta per delle sostanziali differenze a livello del comportamento del
materiale calcestruzzo e nuovi elementi per descrivere le armature (barre longitudinali e staffe).
Sono stati infatti introdotti due ulteriori elementi finiti: il SOLID65 e il LINK8, atti a simulare
rispettivamente, il comportamento non lineare del calcestruzzo sia a compressione che a trazione
e il comportamento delle barre di armatura. Per non aggravare eccessivamente lonere
computazionale si deciso di utilizzare i due materiali sopra citati solamente nelle travi
secondarie, essendo queste quelle direttamente interessate dalle condizioni di carico e di vincolo.
Per gli altri componenti strutturali si trascurata la non linearit fisica ammettendo che essi
rimangano in campo lineare mantenendo le stesse caratteristiche del modello visto in precedenza.
Anche nel presente modello sono state ammesse zone rigide ai nodi di connessione definite con
lo stesso metodo utilizzato per il modello elastico lineare. La figura 3.19 sintetizza gli elementi
finiti utilizzati: elementi SOLID65 (colore celeste scuro) con inserimento e solidarizzazione del
LINK8; elementi SOLID45 (colore celeste chiaro) a comportamento lineare e zone rigide (colore
rosso).

Fig. 3.19 - Vista spaziale del modello non lineare
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


Il SOLID65 un elemento tridimensionale isoparametrico ad otto nodi capace di simulare la
risposta non lineare del calcestruzzo armato, tenendo conto sia del comportamento non lineare
nelle zone tese (cracking) che nelle zone compresse (crushing). La fessurazione o lo
schiacciamento di un elemento iniziano quando una delle tensioni principali supera la resistenza a
trazione o compressione del materiale e producono una ridistribuzione locale delle tensioni. E
possibile visualizzare a video il cracking e crushing attraverso una simbologia specifica
come mostra un esempio ritrovato in letteratura riguardante una trave in c.a. e riportato
nella figura 3.20.


Fig. 3.20 Esempio di simbologia per il cracking e il crushing

In a) rappresentata la rottura a trazione (cerchi con la normale rivolta nella direzione della forza
di trazione), in b) la rottura a compressione (ottagoni con la normale rivolta nella direzione della
forza di compressione) e in c) quella per trazione diagonale (simbologia come in a)). Il SOLID65
permette inoltre di simulare la presenza di armature diffuse al suo interno potendone specificare
fino a tre tipi di materiale e lorientamento.
Le caratteristiche del SOLID65 sono riassunte nella tabella 8.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
51
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


Nodi I,J,K,L,M,N,O,P
Gradi di libert UX,UY,UZ
Propriet del materiale
EX, ALPX (or CTEX or THSX), PRXY or NUXY, DENS
(for concrete)
EX, ALPX (or CTEX or THSX), DENS (for each rebar)
Costanti reali
MAT1, VR1, THETA1, PHI1, MAT2, VR2,
THETA2, PHI2, MAT3, VR3, THETA3, PHI3, CSTIF
Fluences FL(I), FL(J), FL(K), FL(L), FL(M), FL(N), FL(O), FL(P)
Temperatura T(I), T(J), T(K), T(L), T(M), T(N), T(O), T(P)
Carichi di superficie
(pressioni)
faccia 1 (J-I-L-K), faccia 2 (I-J-N-M), faccia3 (J-K-O-N),
faccia 4 (K-L-P-O), faccia 5 (L-I-M-P), faccia 6 (M-N-O-P)
Caratteristiche speciali
Plasticity, Creep, Cracking, Crushing, Large deflection, Large
strain, Stress stiffening, Birth and death, Adaptive descent
Tab. 8 Caratteristiche dellelemento SOLID65

Per poter analizzare il comportamento evolutivo in campo post-elastico nelle travi secondarie
stato necessario introdurre al loro interno le armature (LINK8) solidarizzate con il cls (SOLID65).
In figura 3.21 sono riportati tre modi suggerite dalla letteratura per la discretizzazione delle barre.
Nel caso a) le barre vengono rappresentate tramite elementi beam connessi con i nodi della mesh
dellelemento solido del calcestruzzo. In questa maniera i nodi in comune vengono condivisi e le
barre occupano la stessa area occupata dal calcestruzzo. Linconveniente di questa modellazione
che la mesh del calcestruzzo condizionata dalla posizione delle barre e che il volume da esse
occupato non viene sottratto da quello occupato dal calcestruzzo. Nel caso b) le barre sono
immerse (embedded) negli elementi solidi indipendentemente dalla mesh del calcestruzzo e il
modello viene costruito in modo tale che i loro spostamenti siano compatibili con quelli degli
elementi solidi. In questo caso vengono superate le restrizioni del modello precedente grazie
anche al fatto che la matrice di rigidezza delle barre viene valutata separatamente dagli stessi
elementi solidi del calcestruzzo. Questa modellazione molto vantaggiosa quando larmatura

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
52
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


diventa complessa ma presenta degli svantaggi dal punto di vista computazionale in quanto il
numero dei nodi e di conseguenza i gradi di libert del sistema aumenta considerevolmente. Nel
caso c) le barre sono considerate uniformemente distribuite (smeared) allinterno degli elementi
solidi in una definita regione della mesh. Naturalmente questo tipo di schematizzazione pi
indicata per modelli su larga scala dove le armature non danno un significativo contributo alla
risposta complessiva della struttura.


Fig. 3.21- Modi di discretizzazione delle barre allinterno di elementi solidi

Nel modello in esame si scelto di rappresentare le armature come nel caso a) e si assunto che
ci sia perfetta aderenza tra acciaio e calcestruzzo e che non sia presente il fenomeno del bond-
slippage. L elemento utilizzato per discretizzare le armature il LINK8, elemento capace inoltre
di esplicare un comportamento plastico (fig. 3.22).

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
53
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Fig. 3.22 Elemento LINK8

Le caratteristiche del LINK8 sono riassunte nella Tabella 9:

Nodi I,J
Gradi di libert UX,UY,UZ
Propriet del materiale
EX, ALPX (or CTEX or THSX), DENS,
DAMP
Costanti reali
AREA area della sezione
ISTRN tensione iniziale
Fluences FL(I), FL(J)
Temperatura T(I), T(J)
Carichi di superficie (pressioni) nessuno
Caratteristiche speciali
Plasticit, Creep, Swelling, Large deflection,
Large strain, Stress stiffening, Birth and death,
Tab. 9 Caratteristiche del LINK8

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
54
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
55
3 3. .4 4. .1 1 C Cr ri it te er ri io o d di i r ro ot tt tu ur ra a p pe er r i il l c ca al lc ce es st tr ru uz zz zo o
Il criterio di rottura del calcestruzzo utilizzato dal software Ansys per il SOLID65 quello di
Willam e Warnke [57], che per uno stato di sforzo pluriassiale pu essere espresso nella forma:
0 > S
f
F
c

dove F funzione delle tre tensioni principali , ,
xp
o
yp
o
zp
o
ed S la superficie di rottura espressa in funzione delle tensioni principali e di cinque parametri:
ft = tensione di rottura a trazione per il calcestruzzo

fc = tensione di rottura a compressione
fcb= tensione di rottura bi-assiale a compressione

f1= tensione di rottura bi-assiale a compressione sotto uno stato di tensione idrostatica

a
h
o
f2= tensione di rottura uni-assiale a compressione sotto uno stato di tensione idrostatica

a
h
o
La superficie di rottura pu essere tuttavia espressa attraverso solo due dei suddetti parametri
grazie alle seguenti relazioni:
fcb=1.2 fc
f1=1.45 fc
f2=1.725 fc
che valgono solo se
c h
f 3 s o
dove
h
o uno stato di tensione idrostatico definito come ) (
3
1
zp yp xp
o o o + + .
Sia la funzione F che la superficie di rottura S sono espresse in termini di tensioni principali
1
o ,
2
o ,
3
o espresse dalle:
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
56
1
o = max( , , )
xp
o
yp
o
zp
o
3
o = min( , , )
xp
o
yp
o
zp
o
e
3 2 1
o o o > > .
La rottura del calcestruzzo viene caratterizzata attraverso quattro domini di rottura che sono:
1.
3 2 1
0 o o o > > > (compressione - compressione - compressione)
2.
3 2 1
0 o o o > > > (trazione - compressione - compressione)
3.
3 2 1
0 o o o > > > (trazione - trazione - compressione)
4. 0
3 2 1
> > > o o o (trazione - trazione trazione)

3 3. .4 4. .2 2 L Le eg ga am me e c co os st ti it tu ut ti iv vo o d de el l c ca al lc ce es st tr ru uz zz zo o
Il legame costitutivo descritto da una curva multi-lineare ottenuta con inserimento dei punti
principali (fig. 3.23).

Fig. 3.23 Legame costitutivo del calcestruzzo in compressione
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
57
Si prendono in considerazione i due parametri:
- la resistenza cilindrica a compressione
c
f
- la resistenza a trazione
+
c
f
Per un calcestruzzo = 30 MPa ( = 33.5 MPa), con una resistenza cilindrica caratteristica
pari a = 0.83R
ck
= 25 MPa e resistenza cilindrica media f
cm
= 0.83 R
cm
= 28 MPa.
ck
R
cm
R
ck
f
Per quanto riguarda la resistenza a trazione si considera il valore proposto dalla normativa
italiana come resistenza a trazione per flessione:
1 . 3 30 27 . 0 2 . 1 27 . 0 2 . 1
3 2
3
2
= = =
ck cfm
R f MPa
Il modulo elastico E verr assunto pari a 30.000 MPa e il coefficiente di Poisson v pari a 0.15 .

3 3. .4 4. .3 3 L Le eg ga am me e c co os st ti it tu ut ti iv vo o d de el ll l a ac cc ci ia ai io o
I parametri necessari a definire il legame costitutivo dellacciaio sono i seguenti:
- modulo elastico tangente allorigine
s
E
- tensione di snervamento
sy
f
- modulo elastico tangente allinizio dellincrudimento
sh
E
- deformazione di inizio incrudimento
sh
c
- tensione massima
max s
f
- deformazione al raggiungimento della tensione massima
max sf
c
- tensione di rottura
su
f
- deformazione di rottura
su
c
Nei pi importanti legami costitutivi presenti in letteratura le ultime due coppie di parametri
vengono assunte coincidenti, ossia viene trascurato il ramo softening dellacciaio.
Si devono quindi definire 6 parametri; per i 3 principali (f
sy
, f
s

max
, e
su
) si assumono i valori
utilizzati in [13]:
535 =
sym
f MPa
630
max
=
m s
f MPa
24 . 0 =
sum
c
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
58
mentre per gli altri 3 parametri si fa riferimento ai seguenti valori:
000 . 206 =
s
E MPa
000 . 2 =
sh
E MPa
02 . 0 =
sh
c

Il legame costitutivo dellacciaio (bi-lineare incrudente) ha landamento di figura 3.24.


Fig. 3.24 Legame costitutivo dellacciaio

3 3. .4 4. .4 4 D De ef fi in ni iz zi io on ne e d de el ll la a g ge eo om me et tr ri ia a d de el ll l i im mp pa al lc ca at to o
Per lanalisi non lineare la geometria dellimpalcato definita mediante la procedura top-down
gi descritta nel paragrafo 3.2.
Il comando BLOCK permette di costruire un parallelepipedo inserendo le posizioni degli spigoli
lungo lasse x, lungo lasse y e lungo lasse z. Una volta creato il primo nodo di connessione con
il comando VGEN si generano gli otto nodi restanti. In modo analogo sono costruite le travi
principali: prima creato il volume superiore con altezza pari allala della trave e larghezza totale
comprensiva delle fasce piene, poi la parte inferiore con larghezza pari a quella dellanima e
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


altezza pari a quella della trave detratta dellala. I due volumi sono poi sommati tramite il
comando VADD, unendo le aree alle estremit della trave con il comando AADD per fare in modo
che il comando VSWEEP possa poi individuare automaticamente larea fonte (source area) e
larea obiettivo (target area). Lentit appena generata viene anchessa ripetuta con lausilio
dellistruzione VGEN per creare quelle restanti.
Lintera trave secondaria deriva invece dallunione di tre tronconi distinti, ciascuno dei quali
definito con procedura analoga a quella utilizzata per le entit sopra descritte, al fine

di poter
ottenere una mesh pi rada al centro della trave e una pi fitta alle due estremit, entrambe con
larghezza delle maglie pari al passo delle staffe. Infine il solaio costruito generando dapprima
un parallelepipedo adiacente alla prima trave secondaria di lunghezza 1000 mm (tratto iniziale
della trave con staffatura pi fitta) e larghezza pari al modulo costituito da due semitravetti e
pignatta al centro. Da questo volume poi sottratto tramite istruzione VSBV un volume
precedentemente creato in modo tale da lasciare vuoto lo spazio occupato dalle pignatte. Il nuovo
volume creato ripetuto con VGEN in direzione x, con passo pari al modulo di base, fino a
ricoprire lintera larghezza del campo di solaio. Sono poi sommati i volumi centrali mantenendo
distinti quelli pi esterni. Il tutto ripetuto (VGEN) nella parte terminale della trave, per poi
costruire con procedura analoga anche la parte restante del solaio, la cui lunghezza variabile
dipende dal tratto centrale della trave con staffatura pi rada.
Si deciso di lasciare distinte le fasce di solaio adiacenti alle travi secondarie in modo da poterle
eventualmente discretizzare con elementi SOLID65 in utilizzi futuri della procedura. Costruito il
primo campo di solaio tutti i volumi costituenti sono ripetuti generando i tre campi restanti.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
59
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
60
3 3. .4 4. .5 5 D De ef fi in ni iz zi io on ne e d de el ll l a ar rm ma at tu ur ra a n ne el ll le e t tr ra av vi i s se ec co on nd da ar ri ie e
Larmatura delle travi secondarie discretizzata utilizzando lelemento finito LINK8, che
consente di controllare lo stato tensionale e deformativo e tenere conto della plasticizzazione
delle barre. Lipotesi che viene fatta quella di perfetta aderenza tra acciaio e calcestruzzo. Nella
discretizzazione delle barre di armatura si deve tener conto della mesh della trave, poich tutti i
nodi degli elementi LINK8 devono essere vincolati con quelli pi vicini della trave entro una
assegnata tolleranza. Per questo motivo si sceglie una larghezza della maglia di 50 mm, prossima
allo spessore del copriferro.
A tale scopo si utilizza il comando NUMMRG con il quale si specificano le entit da tenere unite,
come i nodi e la tolleranza. La tolleranza necessaria perch, una volta assegnata la larghezza
della maglia, il programma adatta automaticamente la mesh in base alla geometria del volume da
ricoprire pur cercando di mantenere la forma di base supportata dallelemento utilizzato (es.
SOLID65 elementi cubici). La variabile reale relativa allarmatura nelle travi secondarie
presenta valori tutti nulli in quanto questi rappresenterebbero le caratteristiche dellarmatura
diffusa, ma in questo caso larmatura stata discretizzata con elementi LINK8.
E possibile introdurre dallesterno i diametri delle barre longitudinali e delle staffe mediante una
finestra di prompt; in questo caso sono considerati valori di default di 10 mm per le barre
longitudinali e 6 mm per le staffe.
Larea delle barre viene poi calcolata nella sezione definizione parametri fissi per poi essere
richiamata nelle variabili reali relative al LINK8 come di seguito illustrato.
E importante distinguere queste variabili per poterle richiamare al momento opportuno. Nella
figura 3.25 viene riportata la geometria dellarmatura. Dalle immagini si pu notare che il primo
tratto di 1000 mm, pari a poco pi di due volte laltezza utile, le staffe sono raffittite ed hanno un
passo di 50 mm, mentre nel tratto centrale (di lunghezza variabile) sono poste ad un passo di 100 mm.
Per modellare larmatura necessario dapprima generare tutti i nodi, assegnando a ciascuno un
numero secondo un ordine prestabilito, per poi realizzare il collegamento con elementi LINK8 in
modo tale da ottenere una disposizione delle barre come appena mostrato. Per raggiungere questo
obiettivo si pu utilizzare un procedimento ciclico *DO..*ENDDO con il quale creare i nodi,
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica


lungo una generica barra longitudinale, da collegare con elementi LINK8. Una volta definita la
prima barra longitudinale, le altre possono essere generate con il comando EGEN.



Fig. 3.25 Geometria dellarmatura

La procedura studiata in modo tale che la numerazione dei nodi cresca in senso orario lungo il
perimetro della sezione; quando questultimo sar stato interamente percorso la numerazione
continuer allo stesso modo sulla sezione successiva e cos via per tutte le altre, procedendo con
un andamento elicoidale (figura 3.26).
Tale procedura permette inoltre di assegnare la numerazione dei nodi in funzione della lunghezza
variabile della trave.
Una volta creata larmatura nella prima trave, questa stata nuovamente ripetuta allinterno delle
altre. In questo caso i diversi elementi (barre longitudinali e staffe) sono stati selezionati
attraverso le proprie variabili reali.


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
61
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
62

Fig. 3.26 Senso della numerazione seguito nella costruzione delle barre di armatura


3 3. .4 4. .6 6 D Di is sc cr re et ti iz zz za az zi io on ne e d de el l m mo od de el ll lo o n no on n l li in ne ea ar re e
Dopo aver incollato tutti i volumi costituenti il modello si procede alla formazione della mesh.
Per non aggravare eccessivamente lonere computazionale si discretizzano con elementi
SOLID65, quindi con comportamento non lineare, solo le travi secondarie, essendo queste quelle
direttamente interessate dalle condizioni di carico e di vincolo. Per gli altri componenti strutturali
si trascura la non linearit e si utilizza il modello visto in precedenza. E inoltre introdotto un
controllo della mesh lungo le travi secondarie con lo scopo di ridurre ulteriormente il numero di
nodi e quindi il numero di equazioni da risolvere; a seconda del tratto di trave considerato basta
selezionare un singolo spigolo ed imporre con listruzione LESIZE la larghezza della maglia sulla
linea stessa. Cos facendo possibile abbattere i tempi di calcolo. Nellintroduzione delle barre
allinterno delle travi secondarie si deve fare in modo che i nodi coincidano con quelli generati
dalla mesh. In tal modo sar possibile solidarizzare le barre di armatura con il calcestruzzo
utilizzando il comando NUMMRG come visto nel paragrafo precedente. Il modello discretizzato
si presenta come in figura 3.27.
Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
63


Fig. 3.27 Meshatura del modello a comportamento non lineare

3 3. .4 4. .7 7 D De ef fi in ni iz zi io on ne e d de el l t ti ip po o d di i a an na al li is si i
Come gi accennato in precedenza, il modello dimpalcato descritto stato analizzato facendo
ricorso allanalisi statica non-lineare utilizzano una procedura di tipo incrementale a controllo di
carico abbinata alla tecnica di Newton-Rapson per la soluzione delle equazioni di equilibrio non
lineari. Avendo utilizzato il SOLID65, per evitare rotture del modello di tipo fragile si scelto di
suddividere la rotazione imposta in un numero di sub-step pari a 400 in modo tale che ad ogni
passo la rotazione assuma il valore di 1*10
5
rad essendo il cedimento totale pari a 0,004 rad.
Per quanto riguarda la convergenza stato scelto il criterio di default proposto dallAnsys.
Definito lindicatore di convergenza raggiunta { } { } d d e
T
= , dove { il vettore di
aggiornamento della soluzione, si ha convergenza quando
} d
01 , 0 s e .


Capitolo III Modellazione ed analisi numerica



Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica
64
3 3. .4 4. .8 8 M Mo od de el ll lo o n no on n l li in ne ea ar re e d de el ll l i im mp pa al lc ca at to o c co on n s so ol le e t tr ra av vi i n nu ud de e
Per la realizzazione dellimpalcato con sole travi nude e non linearit meccanica si utilizza un
listato simile al precedente, in cui per si elimina tutta la parte relativa alla costruzione dei campi
di solaio. Questo ha per comportato una riorganizzazione della numerazione di tutte le parti
costituenti il modello (keypoints, linee, aree, volumi) da parte dellAnsys.

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

65
C Ca ap pi it to ol lo o I IV V


R
R
i
i
s
s
u
u
l
l
t
t
a
a
t
t
i
i
d
d
e
e
l
l
l
l
a
a

s
s
p
p
e
e
r
r
i
i
m
m
e
e
n
n
t
t
a
a
z
z
i
i
o
o
n
n
e
e
n
n
u
u
m
m
e
e
r
r
i
i
c
c
a
a



4 4. .1 1 I In nt tr ro od du uz zi io on ne e
In questo capitolo si riportano i risultati ottenuti dalle analisi numeriche, lineari e non
lineari, analizzando linfluenza della presenza del solaio sulla risposta sismica delle travi
secondarie. A tale scopo sono posti a confronto i risultati ottenuti in termini di tensioni e
sollecitazioni sui due modelli di impalcato con o senza solaio. Avendo fatto ricorso ad elementi
finiti di tipo solid, ed avendo utilizzato un post-processor che non consente una valutazione
diretta delle sollecitazioni sulle sezioni, stata messa a punto una procedura numerica per la
determinazione dei momenti flettenti a partire dalle tensioni.

4 4. .2 2 I Im mp pa al lc ca at ti i a an na al li iz zz za at ti i
Nelle figure 4.1, 4.2 riportato in pianta e sezione il modello utilizzato per le analisi numeriche,
costituito da un impalcato composto da quattro campi di solaio.
Nelle tabelle 10, 11 e 12 sono riportate le dimensioni geometriche degli impalcati analizzati (n. 6
per lanalisi elastica lineare, n. 1 per lanalisi non lineare) e nelle figure 4.3 e 4.4 le dimensioni
degli elementi strutturali facenti parte del modello (trave principale, trave secondaria, nodo).

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

66

Fig. 4.1 Pianta del generico impalcato analizzato


Fig. 4.2 Sezioni del generico impalcato analizzato

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

67








Tab. 10 Lunghezze travi degli impalcati con travi emergenti sottoposti ad analisi elastica lineare









Tab. 11 Lunghezze travi degli impalcati con travi a spessore sottoposti ad analisi elastica lineare







Tab. 12 Lunghezze travi dell impalcato con travi emergenti sottoposto ad analisi non lineare



Analisi elastica lineare Travi emergenti
Impalcato completo con
travi emergenti
LUTRP
(mm)
LUTRS
(mm)
Impalcato 4000x4000 mm 4000 4000
Impalcato 5000x5000 mm 5000 5000
Impalcato 6000x6000 mm 6000 6000
Analisi elastica lineare Travi a spessore
Impalcato completo con
travi a spessore
LUTRP
(mm)
LUTRS
(mm)
Impalcato 4000x4000 mm 4000 4000
Impalcato 5000x5000 mm 5000 5000
Impalcato 6000x6000 mm 6000 6000
Analisi non lineare Travi emergenti
Impalcato completo con
travi emergenti
LUTRP
(mm)
LUTRS
(mm)
Impalcato 4000x4000 mm 4000 4000
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

68
600mm
6
0
0
m
m
300mm
2
4
0
m
m
6
0
0
m
m
500mm
300mm
2
4
0
m
m
5
0
0
m
m
600mm
NODO
600x600 mm
TR.PRINCIPALE
300x600 mm
TR.SECONDARIA
300x500 mm
PARTICOLARE IMPALCATO
CON TRAVI EMERGENTI

Fig. 4.3 Dimensioni elementi strutturali impalcato con travi emergenti

600mm
6
0
0
m
m
2
4
0
m
m
500mm
2
4
0
m
m
NODO
600x600 mm
TR.PRINCIPALE
240x500 mm
TR.SECONDARIA
240x600 mm
600mm
PARTICOLARE IMPALCATO
CON TRAVI A SPESSORE

Fig. 4.4 Dimensioni elementi strutturali impalcato con travi a spessore

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

69
4 4. .3 3 S Sc ch he em ma a s st ta at ti ic co o
Si suppone che il generico edificio di figura 4.5 sia sottoposto ad unazione sismica statica
equivalente in direzione x; sui vari livelli di ogni telaio agiscono delle forze proporzionali alla
massa e alla relativa quota di piano come riportato nelle figure 4.6 e 4.7.


Fig. 4.5 Pianta del generico edificio sottoposto ad un azione sismica Fx


Fig. 4.6 Scomposizione della forza sismica su ogni telaio

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

70

Fig. 4.7 Scomposizione della forza sismica di uni telaio su ogni livello di piano

Ipotizzando un comportamento rigido a lastra del solaio e considerando la ridotta presenza di
effetti torsionali, i telai subiscono spostamenti nel piano del solaio pressoch uguali.
Conseguenza dello spostamento laterale di ciascun piano la rotazione di ogni nodo di
connessione trave-pilastro. Nellipotesi in cui i pilastri di riva abbiano momento dinerzia pari a
J/2 e quelli in mezzo pari a J, allora le rotazioni sono uguali. In queste condizioni la deformata
della trave assume la caratteristica forma a S con punto di flesso situato sostanzialmente in
mezzeria. Da tali ragionamenti deriva lo schema statico di figura 4.8.


Fig. 4.8 Schema statico utilizzato
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

71

Fig. 4.9 Elementi strutturali dellimpalcato

I vincoli esterni sono costituiti da cerniere fisse a terra in corrispondenza del baricentro di ogni
nodo trave-pilastro al fine di simulare il comportamento rigido a lastra del solaio (figura 4.9)
mantenendo quindi nulli gli spostamenti relativi tra le suddette zone di connessione.

4 4. .4 4 E Es st tr ra ap po ol la az zi io on ne e d de el ll le e s so ol ll le ec ci it ta az zi io on ni i s su ul ll le e s se ez zi io on ni i
La struttura stata discretizzata utilizzando elementi finiti di tipo solid al fine di rendere pi
accurata possibile la modellazione e poter risalire in ogni punto della sezione alle caratteristiche
di tensione e spostamento. Daltro canto tale scelta comporta che le caratteristiche elastiche degli
elementi strutturali non sono concentrate negli assi longitudinali, come avviene per la
modellazione delle strutture intelaiate con elementi finiti di tipo beam, per i quali si pu
visualizzare direttamente landamento dei momenti flettenti lungo la trave. Per determinare
landamento delle azioni interne bisogna eseguire per ogni sezione una procedura attraverso la
quale si impone lequilibrio delle tensioni interne rispetto al baricentro della sezione, ipotizzato
coincidente con il baricentro geometrico. I valori ottenuti delle sollecitazioni vengono interpolati
linearmente ottenendone landamento lungo la trave.


Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

72
4 4. .5 5 R Ri is su ul lt ta at ti i d de el ll l a an na al li is si i e el la as st ti ic ca a l li in ne ea ar re e
Nelle figure che seguono sono riportati i risultati delle analisi lineari degli impalcati con solaio.


Fig. 4.10 Impalcato 6000x6000 mm
2
travi emergenti - Distribuzione o
z







Fig. 4.12 Vista laterale





Fig. 4.11 Impalcato 6000x6000 mm
2
travi emergenti - Distribuzione o
z
Fig. 4.13 Vista frontale
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

73














Fig. 4.14 Impalcato 6000x6000 mm
2
travi a spessore - Distribuzione o
z







Fig. 4.16 Vista laterale





Fig. 4.15 Impalcato 6000x6000 mm
2
- Distribuzione o
z
travi a spessore Fig. 4.17 Vista frontale
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

74
Lispezione delle figure da 4.10 a 4.17 mostra che nellimpalcato con travi a spessore si ha una
pi ampia zona di diffusione delle tensioni in prossimit delle zone nodali rispetto a quella che si
ha per limpalcato con travi emergenti; ci vuol dire che nel primo caso si ha una maggiore
partecipazione del solaio alle vicende deformative delle travi.
I valori dei momenti flettenti sono stati ricavati mediante lequilibrio delle tensioni rispetto al
baricentro delle sezioni di riferimento, che in questo caso distano 500 mm luna dallaltra con
leccezione delle due estremit distanti 200 mm dal filo del pilastro. Nel seguito si dar un breve
sguardo anche alla situazione nelle travi principali derivante dalla torsione imposta anchessa
dalla presenza del solaio. In figura 4.18 riportata una numerazione degli elementi costruttivi
dellimpalcato, mediante la quale possibile meglio identificare le travi da cui sono stati estratti i
valori:
-trave 2-5 (secondaria): studio sulla flessione, taglio, forza assiale
-travi 4-5 e 1-2 (principali): studio sul momento torcente e centro di torsione.

nodo 1
nodo 2 nodo 3
nodo 4 nodo 5 nodo 6
nodo 7 nodo 8 nodo 9
trave 1-2 trave 2-3
trave 4-5 trave 5-6
trave 7-8 trave 8-9
t
r
a
v
e

1
-
4
t
r
a
v
e

2
-
5
t
r
a
v
e

3
-
6
t
r
a
v
e

4
-
7
t
r
a
v
e

5
-
8
t
r
a
v
e

6
-
9
Z
Y

Fig. 4.18 Numerazione degli elementi costruttivi
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

75
Il materiale utilizzato (calcestruzzo) ha comportamento omogeneo ed isotropo con le seguenti
caratteristiche elastiche:
E=30000 MPa
n=0,15
Alle nove zone di connessione trave pilastro sono state imposte rotazioni equipollenti pari a 0,0052 rad
equivalenti a 0,3 gradi sessagesimali; tali cedimenti angolari permettono di raggiungere momenti
flettenti piuttosto elevati ed analoghi a quelli che si incontrano in situazioni reali.

4 4. .5 5. .1 1 D Di is st tr ri ib bu uz zi io on ne e d de el ll le e s s
z z
s su ul ll la a t tr ra av ve e s se ec co on nd da ar ri ia a
Prima di analizzare landamento delle sollecitazioni lungo la trave secondaria di notevole
interesse lo studio della distribuzione delle tensioni normali s s
z z
sulle sezioni che si trovano in
prossimit del nodo di connessione con il pilastro. Dalle figure che seguono possibile notare
che le sezioni comprese tra linnesto della trave secondaria con il pilastro e i successivi 500 mm
per travi emergenti, o 300 mm per travi a spessore, presentano diagrammi delle s s
z z
non pi
variabili linearmente lungo laltezza. Ne consegue che anche landamento delle e
z
non lineare e
lipotesi delle sezioni piane, comunemente accettata e valida lontano da tali zone, viene meno.

Impalcato completo 4000x4000mm
2
con travi emergenti


Sez. a 0 mm

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


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76


Sez. a 50 mm


Sez. a 100 mm


Sez. a 150 mm

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


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77

Sez. a 200 mm


Sez. a 300 mm


Sez. a 400 mm

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

78

Sez. a 500 mm

Impalcato completo 4000x4000 mm
2
con travi a spessore


Sez. a 0 mm


Sez. a 50 mm

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

79

Sez. a 100 mm


Sez. a 150 mm


Sez. a 200 mm

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

80

Sez. a 300 mm

Impalcato completo 5000x5000 mm
2
con travi emergenti


Sez. a 0 mm


Sez. a 50 mm

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

81

Sez. a 100 mm


Sez. a 150 mm


Sez. a 200 mm

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

82

Sez. a 300 mm


Sez. a 400 mm


Sez. a 500 mm

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

83
Impalcato completo 5000x5000mm
2
con travi a spessore


Sez. a 0 mm


Sez. a 50 mm


Sez. a 100 mm

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

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Sez. a 150 mm


Sez .a 200 mm


Sez. a 300 mm


Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

85
Impalcato completo 6000x6000 mm
2
con travi emergenti


Sez. a 0 mm


Sez. a 50 mm


Sez. a 100 mm

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

86

Sez. a 150 mm


Sez. a 200 mm


Sez. a 300 mm


Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


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87

Sez. a 400 mm


Sez. a 500 mm

Impalcato completo 6000x6000 mm
2
con travi a spessore


Sez. a 0 mm
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


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88

Sez. a 50 mm


Sez. a 100 mm


Sez. a 150 mm



Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


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89

Sez. a 200 mm


Sez. a 300 mm

Il fenomeno molto pi evidente nei primi 200 mm per travi emergenti e 100 mm per travi a
spessore, dopodich la non linearit delle tensioni normali diviene meno apprezzabile. Tale
fenomeno pu essere attribuito al fatto che pi ci si avvicina al pilastro e maggiormente si risente
dellazione del taglio.

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

90
4 4. .5 5. .2 2 A Az zi io on ni i i in nt te er rn ne e s su ul ll la a t tr ra av ve e s se ec co on nd da ar ri ia a
Nelle tabelle che seguono si riportano i diagrammi relativi alle sollecitazioni lungo le travi
secondarie ottenuti sugli impalcati completi di solaio e sui grigliati di travi nude.

Impalcato completo 4000x4000 mm
2
con travi emergenti
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo (mm)
MX MY MZ FX FY FZ
500 0 1080,23 0,00 0,00 0,01 -762,07 -992,64
700 200 927,43 0,00 0,00 -0,02 -662,65 -1106,54
1000 500 737,86 0,00 0,00 0,00 -612,83 -1111,23
1500 1000 470,87 0,00 0,00 0,02 -575,57 -832,91
2000 1500 231,41 0,00 -0,01 0,03 -560,24 -425,72
2500 2000 2,19 0,00 -0,01 0,04 -556,44 26,92
3000 2500 -227,69 0,00 -0,01 0,03 -561,79 479,71
3500 3000 -469,57 0,00 0,00 0,02 -579,33 886,53
4000 3500 -742,36 0,00 0,00 0,03 -620,58 1162,93
4300 3800 -938,87 0,00 0,00 0,07 -672,23 1155,10
4500 4000 -1105,38 -0,07 -0,05 0,43 -802,10 965,13
Tab. 13 Sollecitazioni lungo la trave secondaria con solaio

Impalcato travi nude 4000x4000 mm
2
con travi emergenti
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 1022,80 0,01 0,00 -0,01 -511,34 0,00
700 200 920,53 0,01 0,00 0,01 -511,34 0,00
1000 500 767,13 0,00 0,00 0,01 -511,34 0,00
1500 1000 511,46 0,00 0,00 0,01 -511,34 0,00
2000 1500 255,79 0,00 0,00 0,01 -511,34 0,00
2500 2000 0,12 -0,01 0,00 0,01 -511,34 0,00
3000 2500 -255,54 -0,01 0,00 0,01 -511,34 0,00
3500 3000 -511,21 -0,01 0,00 0,01 -511,34 0,00
4000 3500 -766,88 -0,01 0,00 0,01 -511,34 0,00
4300 3800 -920,28 -0,02 0,00 0,01 -511,34 0,00
4500 4000 -1022,55 -0,02 0,00 0,01 -511,34 0,00
Tab. 14 Sollecitazioni lungo la trave secondaria nuda

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

91
Momenti flettenti Mx lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1200
-1000
-800
-600
-400
-200
0
200
400
600
800
1000
1200
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
m
o
m
e
n
t
i

(
K
N
m
)
Momenti impalcato completo
Momenti impalcato travi nude

Graf. 1 Momento flettente lungo la trave secondaria

Come si pu notare, alle estremit della trave secondaria analizzata si hanno due tratti in cui il
momento flettente derivante dallimpalcato completo risulta maggiore in valore assoluto di quello
derivante dal grigliato di travi nude. Per tutta la parte interna invece il primo modulo si mantiene
inferiore al secondo. Questo fenomeno mette in evidenza un andamento diverso da quello
ricavato in [13]: in quel caso il modulo del momento flettente sulla trave con presenza di solaio
risultava da subito minore del modulo del momento sulla medesima trave in assenza di solaio. Il
diverso andamento per dovuto al fatto che nel presente modello si assegnano degli spostamenti
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

92
(rotazioni) ai nodi ottenendo delle sollecitazioni (momenti) in funzione della rigidezza della zona
nodale, che in presenza di solaio sar sicuramente maggiore, mentre nel modello [13] si applica
una forza in mezzeria del pilastro (momento sul nodo) ottenendo la rotazione in funzione della
rigidezza. In figura 4.19 riportato lo schema statico della trave.
M
M
1
2
L
L/2

Fig. 4.19 Schema statico della trave secondaria

Risulta evidente che imponendo un definito angolo al nodo 1 il momento che si ottiene in
prossimit del nodo stesso pi grande quanto maggiore la rigidezza EJ (questo il caso in cui
vi la presenza del solaio); viceversa nel caso del grigliato di sole travi nude, essendo
sicuramente minore la rigidezza in prossimit del nodo e avendo imposto la stessa rotazione, ne
consegue un valore minore del momento. Nel modello [13] invece, applicando una forza ad una
certa distanza dal nodo si ottiene un momento che nel modello completo viene in parte assorbito
dal solaio e in parte dalle travi principali sottoforma di torsione, producendo sulla trave
secondaria un momento flettente inferiore a quello che si ottiene per il grigliato di travi nude.
Si riportano di seguito la tabella riassuntiva 15 e il grafico 2 relativi alla differenza Mtr.nude-
Mcompl. lungo la trave secondaria in funzione della distanza dal filo del pilastro.

EJ
L M
3
2 /
1
-
=
EJ
L M
6
2 /
2
-
=
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

93
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm)
momenti impalcato
tr. nude (KNm)
momenti impalcato
completo (KNm)
M=M
tr.nude
-M
completo
(KNm)
M%
500 0 1022,80 1080,23 -57,43 -5,32
700 200 920,53 927,43 -6,90 -0,74
1000 500 767,13 737,86 29,27 3,97
1500 1000 511,46 470,87 40,59 8,62
2000 1500 255,79 231,41 24,38 10,54
2500 2000 0,12 2,19 -2,07 -94,34
3000 2500 -255,54 -227,69 -27,85 12,23
3500 3000 -511,21 -469,57 -41,64 8,87
4000 3500 -766,88 -742,36 -24,52 3,30
4300 3800 -920,28 -938,87 18,59 -1,98
4500 4000 -1022,55 -1105,38 82,83 -7,49
Tab. 15 Tabella riassuntiva momenti flettenti trave secondaria impalcato 4000x4000 mm
2


DM (KNm) lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-100
-80
-60
-40
-20
0
20
40
60
80
100
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
D
M
=
M
t
r
n
u
-
M
c
o
m
p

(
K
N
m
)
incremeno del momento da
imp. completo a imp. tr.
nude

Graf. 2 DM lungo la trave secondaria
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

94
Il grafico 2 non rappresenta altro che landamento del contributo flettente offerto da due fasce
ristrette di solaio adiacenti alla trave direttamente interessata dalla deformazione come visto in
[42]. Tale andamento suggerisce lo schema statico da considerare per il solaio cos come
illustrato in figura 4.20.



Fig. 4.20 Schema statico della trave secondaria affiancato dagli schemi statici delle fasce di solaio



Con la figura 4.20 si evidenzia quanto espresso da grafici 1 e 2. Avendo applicato al nodo un
cedimento rotazionale f, ne consegue un momento M(f,EJ) allestremit della trave;
ipotizzando uno schema statico come quello in figura si ottengono i relativi diagrammi teorici
delle sollecitazioni flettente e di taglio simili a quelli ottenuti per limpalcato con sole travi nude.
Osservando il grafico del taglio F
y
(Grafico 3), ottenuto dalla differenza tra F
y
dellimpalcato
completo e F
y
del grigliato di travi nude si ottiene il contributo al taglio dato dal solaio.
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

95
E come se, per effetto dellaumento di rigidezza in prossimit del nodo, la trave trasferisse alle
fasce di solaio adiacenti un carico distribuito come quello illustrato in figura 4.20; analoga sar la
risposta del solaio sulla trave dando luogo appunto al grafico 3.

Taglio Fy lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1000
-800
-600
-400
-200
0
200
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
y

(
K
N
)Taglio impalcato completo
Taglio impalcato travi nude

Graf. 3 Taglio lungo la trave secondaria


Nel grafico 4 viene riportato landamento dellazione normale lungo la trave. Si nota che per il
grigliato di travi nude la trave secondaria sollecitata da una forza normale nulla, mentre nel caso
di impalcato completo questa assume un andamento che, tranne per i tratti di estremit, pu
essere approssimata con una retta inclinata. Tale comportamento in sintonia con lo schema
statico di figura 4.20: la trave genera sul solaio unazione normale di compressione che va
riducendosi fino ad annullarsi in corrispondenza della mezzeria della trave stessa, per poi
continuare a crescere con segno positivo (trazione); viceversa il solaio sulla trave genera
unazione contraria di trazione nella prima met e di compressione nella seconda opponendosi
alla deformata e cercando di mantenersi il pi possibile piano.
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

96
Forza assiale Fz lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1300
-1100
-900
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
900
1100
1300
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
z

(
K
N
)
N impalcato completo
N impalcato travi nude

Graf. 4 Forza normale lungo la trave secondaria


Nel seguito vengono riportati i grafici e tabelle relativi ai dati ottenuti dallanalisi elastica
dei restanti impalcati con travi emergenti e con travi a spessore.
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

97

Impalcato completo 5000x5000 mm
2
con travi emergenti
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 885,64 0,01 0,00 -0,01 -541,38 -872,75
700 200 774,82 0,01 0,00 0,01 -459,38 -987,48
1000 500 640,45 0,00 0,01 0,01 -417,27 -1030,65
1500 1000 456,58 0,00 0,01 0,01 -385,13 -876,23
2000 1500 296,39 0,00 0,01 0,01 -370,53 -614,57
2500 2000 147,24 0,00 0,01 0,01 -364,25 -305,49
3000 2500 2,56 0,00 0,01 0,01 -362,82 24,27
3500 3000 -142,54 0,00 0,00 0,02 -365,36 354,13
4000 3500 -293,09 -0,01 0,00 0,04 -373,03 663,14
4500 4000 -456,34 -0,02 0,00 0,07 -389,78 923,14
5000 4500 -646,56 -0,05 -0,02 0,14 -425,85 1072,25
5300 4800 -788,03 -0,03 -0,06 0,18 -470,19 1021,98
5500 5000 -912,44 -0,09 -0,27 0,84 -579,40 831,43
Tab. 16 Sollecitazioni lungo la trave secondaria con solaio



Impalcato travi nude 5000x5000 mm
2
con travi emergenti
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 820,90 0,00 0,00 0,00 -328,32 0,00
700 200 755,23 0,00 0,00 0,00 -328,32 0,00
1000 500 656,73 0,00 0,00 0,00 -328,32 0,00
1500 1000 492,57 0,00 0,00 0,00 -328,32 0,00
2000 1500 328,41 0,00 0,00 0,00 -328,32 0,00
2500 2000 164,25 0,00 0,00 0,00 -328,32 0,00
3000 2500 0,09 0,00 0,00 0,00 -328,32 0,00
3500 3000 -164,07 0,00 0,00 0,00 -328,32 0,00
4000 3500 -328,23 0,00 0,00 0,00 -328,32 0,00
4500 4000 -492,39 0,00 0,00 0,00 -328,32 0,00
5000 4500 -656,55 0,01 0,00 0,00 -328,32 0,00
5300 4800 -755,05 0,01 0,00 0,00 -328,32 0,00
5500 5000 -820,71 0,01 0,00 0,00 -328,32 0,00
Tab. 17 Sollecitazioni lungo la trave secondaria nuda

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

98





Momenti flettenti Mx lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 5000x5000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1200
-1000
-800
-600
-400
-200
0
200
400
600
800
1000
1200
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
m
o
m
e
n
t
i

(
K
N
m
)
Momenti impalcato completo
Momenti impalcato travi nude

Graf. 5 Momento flettente lungo la trave secondaria



Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

99



Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm)
momenti impalcato
tr. nude (KNm)
momenti impalcato
completo (KNm)
M=M
tr.nude
-M
completo
(KNm)
M%
500 0 820,90 885,64 -64,75 -7,31
700 200 755,23 774,82 -19,58 -2,53
1000 500 656,73 640,45 16,29 2,54
1500 1000 492,57 456,58 35,99 7,88
2000 1500 328,41 296,39 32,02 10,80
2500 2000 164,25 147,24 17,01 11,55
3000 2500 0,09 2,56 -2,47 -96,39
3500 3000 -164,07 -142,54 -21,53 15,11
4000 3500 -328,23 -293,09 -35,14 11,99
4500 4000 -492,39 -456,34 -36,05 7,90
5000 4500 -656,55 -646,56 -9,99 1,54
5300 4800 -755,05 -788,03 32,99 -4,19
5500 5000 -820,71 -912,44 91,73 -10,05
Tab. 18 Tabella riassuntiva momenti flettenti trave secondaria impalcato 5000x5000 mm
2

DM (KNm) lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 5000x5000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-100
-80
-60
-40
-20
0
20
40
60
80
100
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
D
M
=
M
t
r
n
u
-
M
c
o
m
p

(
K
N
m
)
incremeno del momento da
imp. completo a imp. tr.
nude

Graf. 6 DM lungo la trave secondaria
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

100
Taglio Fy lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 5000x5000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1000
-800
-600
-400
-200
0
200
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
y

(
K
N
)
Taglio impalcato completo
Taglio impalcato travi nude

Graf. 7 Taglio lungo la trave secondaria

Forza assiale Fz lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 5000x5000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1300
-1100
-900
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
900
1100
1300
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
z

(
K
N
)
N impalcato completo
N impalcato travi nude

Graf. 8 Forza normale lungo la trave secondaria
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

101

Impalcato completo 6000x6000 mm
2
con travi emergenti
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 753,25 0,00 0,00 0,00 -413,78 -778,37
700 200 666,85 0,00 0,00 0,00 -343,60 -889,91
1000 500 563,96 0,00 0,00 0,00 -307,11 -951,64
1500 1000 426,52 0,00 0,00 0,00 -278,86 -867,05
2000 1500 309,61 0,00 0,00 0,00 -265,48 -691,89
2500 2000 203,00 0,00 0,00 0,00 -258,96 -473,67
3000 2500 101,74 0,00 0,00 0,00 -256,10 -231,59
3500 3000 2,72 0,00 0,00 0,00 -255,55 21,59
4000 3500 -96,57 0,00 0,00 0,00 -256,96 274,95
4500 4000 -198,72 0,00 0,00 0,00 -260,78 517,39
5000 4500 -307,13 0,00 0,00 0,00 -268,57 735,44
5500 5000 -427,38 0,00 0,00 0,00 -284,00 908,39
6000 5500 -571,36 0,00 0,00 0,02 -316,12 985,94
6300 5800 -681,40 0,00 -0,01 0,05 -355,48 914,21
6500 6000 -780,73 -0,04 -0,04 0,03 -450,80 731,07
Tab. 19 Sollecitazioni lungo la trave secondaria con solaio

Impalcato travi nude 6000x6000 mm
2
con travi emergenti
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 684,67 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
700 200 639,03 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
1000 500 570,57 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
1500 1000 456,46 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
2000 1500 342,36 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
2500 2000 228,26 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
3000 2500 114,16 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
3500 3000 0,06 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
4000 3500 -112,03 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
4500 4000 -228,15 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
5000 4500 -342,25 0,00 0,00 0,00 -228,20 0,00
5500 5000 -456,35 -0,01 0,00 0,00 -228,20 0,00
6000 5500 -570,45 -0,01 0,00 0,00 -228,20 0,00
6300 5800 -638,92 -0,01 0,00 0,00 -228,20 0,00
6500 6000 -684,56 -0,01 0,00 0,00 -228,20 0,00
Tab. 20 Sollecitazioni lungo la trave secondaria nuda

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

102
Momenti flettenti Mx lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 6000x6000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1200
-1000
-800
-600
-400
-200
0
200
400
600
800
1000
1200
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
5
5
0
0
6
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
m
o
m
e
n
t
i

(
K
N
m
)
Momenti impalcato completo
Momenti impalcato travi nude

Graf. 9 Momento flettente lungo la trave secondaria











Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

103
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm)
momenti impalcato
tr. nude (KNm)
momenti impalcato
completo (KNm)
M=M
tr.nude
-M
completo
(KNm)
M%
500 0 684,67 753,25 -68,58 -9,11
700 200 639,03 666,85 -27,82 -4,17
1000 500 570,57 563,96 6,60 1,17
1500 1000 456,46 426,52 29,95 7,02
2000 1500 342,36 309,61 32,75 10,58
2500 2000 228,26 203,00 25,26 12,45
3000 2500 114,16 101,74 12,42 12,21
3500 3000 0,06 2,72 -2,66 -97,94
4000 3500 -112,03 -96,57 -15,47 16,01
4500 4000 -228,15 -198,72 -29,43 14,81
5000 4500 -342,25 -307,13 -35,12 11,44
5500 5000 -456,35 -427,38 -28,97 6,78
6000 5500 -570,45 -571,36 0,90 -0,16
6300 5800 -638,92 -681,40 42,49 -6,24
6500 6000 -684,56 -780,73 96,17 -12,32
Tab. 21 Tabella riassuntiva momenti flettenti trave secondaria impalcato 6000x6000 mm
2


DM (KNm) lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 6000x6000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-100
-80
-60
-40
-20
0
20
40
60
80
100
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
5
5
0
0
6
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
D
M
=
M
t
r
n
u
-
M
c
o
m
p

(
K
N
m
)
incremeno del momento da imp.
completo a imp. tr. nude

Graf. 10 DM lungo la trave secondaria
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

104
Taglio Fy lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 6000x6000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1000
-800
-600
-400
-200
0
200
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
5
5
0
0
6
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
y

(
K
N
)
Taglio impalcato completo
Taglio impalcato travi nude

Graf. 11 Taglio lungo la trave secondaria

Forza assiale Fz lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 6000x6000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1300
-1100
-900
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
900
1100
1300
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
5
5
0
0
6
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
z

(
K
N
)
N impalcato completo
N impalcato travi nude

Graf. 12 Forza normale lungo la trave secondaria

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

105
Impalcato completo 4000x4000 mm
2
con travi a spessore
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 210,74 0,44 -0,64 -9,00 -268,39 -256,46
700 200 167,35 -0,27 -0,52 5,72 -173,66 -319,59
1000 500 126,64 -0,51 -0,34 2,25 -126,08 -326,31
1500 1000 76,99 -0,39 -0,19 0,09 -95,21 -246,75
2000 1500 37,50 -0,16 -0,19 0,09 -82,65 -130,70
2500 2000 1,82 0,02 -0,26 0,95 -79,31 -4,82
3000 2500 -34,27 0,12 -0,33 2,14 -83,42 121,20
3500 3000 -75,36 0,14 -0,40 3,46 -97,41 236,94
4000 3500 -129,08 -0,03 -0,49 5,04 -131,29 312,13
4300 3800 -174,47 -0,35 -0,53 6,34 -179,18 299,18
4500 4000 -223,93 -0,50 -0,57 7,43 -309,87 217,55
Tab. 22 Sollecitazioni lungo la trave secondaria con solaio


Impalcato travi nude 4000x4000 mm
2
con travi a spessore
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 176,64 1,94 0,01 -0,36 -88,32 0,00
700 200 158,98 1,87 0,01 0,36 -88,32 0,00
1000 500 132,48 1,76 0,01 0,36 -88,32 0,00
1500 1000 88,32 1,58 0,01 0,36 -88,32 0,00
2000 1500 44,16 1,39 0,01 0,36 -88,32 0,00
2500 2000 0,00 1,21 0,01 0,36 -88,32 0,00
3000 2500 -44,16 1,03 0,01 0,36 -88,32 0,00
3500 3000 -88,32 0,85 0,01 0,36 -88,32 0,00
4000 3500 -132,48 0,67 0,01 0,36 -88,32 0,00
4300 3800 -158,98 0,56 0,01 0,36 -88,32 0,00
4500 4000 -176,65 0,48 0,01 0,36 -88,32 0,00
Tab. 23 Sollecitazioni lungo la trave secondaria nuda





Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

106

Momenti flettenti Mx lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
200
300
400
500
600
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
m
o
m
e
n
t
i

(
K
N
m
)
Momenti impalcato completo
Momenti impalcato travi nude

Graf. 13 Momento flettente lungo la trave secondaria









Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

107

Z(mm)
Dist. dal
nodo (mm)
momenti impalcato tr.
nude (KNm)
momenti impalcato
completo (KNm)
M=M
tr.nude
-M
completo
(KNm)
M%
500 0 176,64 210,74 -34,10 -16,18
700 200 158,98 167,35 -8,38 -5,00
1000 500 132,48 126,64 5,84 4,61
1500 1000 88,32 76,99 11,33 14,72
2000 1500 44,16 37,50 6,66 17,75
2500 2000 0,00 1,82 -1,83 -100,07
3000 2500 -44,16 -34,27 -9,89 28,85
3500 3000 -88,32 -75,36 -12,96 17,20
4000 3500 -132,48 -129,08 -3,40 2,64
4300 3800 -158,98 -174,47 15,49 -8,88
4500 4000 -176,65 -223,93 47,28 -21,12
Tab. 24 Tabella riassuntiva momenti flettenti trave secondaria impalcato 4000x4000mm
2




DM (KNm) lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-100
-80
-60
-40
-20
0
20
40
60
80
100
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
D
M
=
M
t
r
n
u
-
M
c
o
m
p

(
K
N
m
)
incremeno del momento da imp.
completo a imp. tr. nude

Graf. 14 DM lungo la trave secondaria
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

108
Taglio Fy lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
y

(
K
N
)
Taglio impalcato completo
Taglio impalcato travi nude

Graf. 15 Taglio lungo la trave secondaria

Forza assiale Fz lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1300
-1100
-900
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
900
1100
1300
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
z

(
K
N
)
N impalcato completo
N impalcato travi nude

Graf. 16 Forza normale lungo la trave secondaria

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

109
Impalcato completo 5000x5000 mm
2
con travi a spessore
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 173,58 0,37 -0,65 -8,60 -211,98 -221,15
700 200 139,62 -0,23 -0,48 5,76 -132,18 -278,32
1000 500 108,98 -0,49 -0,31 2,48 -93,04 -293,79
1500 1000 73,14 -0,43 -0,17 0,15 -66,96 -247,29
2000 1500 46,10 -0,24 -0,15 -0,30 -55,26 -172,26
2500 2000 23,09 -0,08 -0,18 -0,02 -50,04 -89,05
3000 2500 1,63 0,02 -0,22 0,57 -48,63 -3,26
3500 3000 -20,02 0,08 -0,26 1,29 -50,40 82,59
4000 3500 -43,73 0,11 -0,30 2,04 -56,26 165,85
4500 4000 -72,48 0,11 -0,34 2,85 -69,33 240,05
5000 4500 -112,19 -0,03 -0,39 4,00 -98,46 281,65
5300 4800 -147,11 -0,28 -0,43 5,08 -138,61 259,73
5500 5000 -186,56 -0,39 -0,47 6,05 -249,28 184,54
Tab. 25 Sollecitazioni lungo la trave secondaria con solaio


Impalcato travi nude 5000x5000 mm
2
con travi a spessore
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 139,18 1,27 0,00 -0,19 -55,67 0,00
700 200 128,04 1,23 0,00 0,19 -55,67 0,00
1000 500 111,34 1,17 0,00 0,19 -55,67 0,00
1500 1000 83,51 1,08 0,00 0,19 -55,67 0,00
2000 1500 55,67 0,98 0,00 0,19 -55,67 0,00
2500 2000 27,83 0,89 0,00 0,19 -55,67 0,00
3000 2500 0,00 0,79 0,00 0,19 -55,67 0,00
3500 3000 -27,84 0,70 0,00 0,19 -55,67 0,00
4000 3500 -55,67 0,60 0,00 0,19 -55,67 0,00
4500 4000 -83,51 0,50 0,00 0,19 -55,67 0,00
5000 4500 -111,34 0,41 0,00 0,19 -55,67 0,00
5300 4800 -128,04 0,35 0,00 0,19 -55,67 0,00
5500 5000 -139,18 0,31 0,00 0,19 -55,67 0,00
Tab. 26 Sollecitazioni lungo la trave secondaria nuda


Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

110

Momenti flettenti Mx lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 5000x5000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
200
300
400
500
600
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
m
o
m
e
n
t
i

(
K
N
m
)
Momenti impalcato completo
Momenti impalcato travi nude

Graf. 17 Momento flettente lungo la trave secondaria









Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

111

Z(mm)
Dist. dal
nodo (mm)
momenti impalcato tr.
nude (KNm)
momenti impalcato
completo (KNm)
M=M
tr.nude
-M
completo
(KNm)
M%
500 0 139,18 173,58 -34,40 -19,82
700 200 128,04 139,62 -11,58 -8,29
1000 500 111,34 108,98 2,36 2,16
1500 1000 83,51 73,14 10,36 14,17
2000 1500 55,67 46,10 9,57 20,77
2500 2000 27,83 23,09 4,74 20,54
3000 2500 0,00 1,63 -1,63 -100,05
3500 3000 -27,84 -20,02 -7,81 39,02
4000 3500 -55,67 -43,73 -11,94 27,29
4500 4000 -83,51 -72,48 -11,03 15,22
5000 4500 -111,34 -112,19 0,85 -0,76
5300 4800 -128,04 -147,11 19,06 -12,96
5500 5000 -139,18 -186,56 47,38 -25,40
Tab. 27 Tabella riassuntiva momenti flettenti trave secondaria impalcato 5000x5000 mm
2



DM (KNm) lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 5000x5000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-100
-80
-60
-40
-20
0
20
40
60
80
100
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
D
M
=
M
t
r
n
u
-
M
c
o
m
p

(
K
N
m
)
incremeno del momento
da imp. completo a imp.
tr. nude

Graf. 18 DM lungo la trave secondaria
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

112
Taglio Fy lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 5000x5000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
y

(
K
N
)
Taglio impalcato completo
Taglio impalcato travi nude

Graf. 19 Taglio lungo la trave secondaria

Forza assiale Fz lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 5000x5000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1300
-1100
-900
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
900
1100
1300
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
z

(
K
N
)
N impalcato completo
N impalcato travi nude

Graf. 20 Forza normale lungo la trave secondaria

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

113
Impalcato completo 6000x6000 mm
2
con travi a spessore
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 149,15 0,36 -0,60 -7,99 -177,65 -195,84
700 200 120,84 -0,20 -0,45 5,47 -107,93 -247,85
1000 500 95,99 -0,45 -0,30 2,54 -74,28 -267,16
1500 1000 67,78 -0,42 -0,16 0,35 -51,55 -238,38
2000 1500 47,31 -0,26 -0,13 -0,26 -41,01 -185,94
2500 2000 30,58 -0,13 -0,14 -0,26 -35,79 -126,81
3000 2500 15,66 -0,04 -0,16 0,01 -33,38 -65,18
3500 3000 1,44 0,02 -0,19 0,41 -32,74 -2,48
4000 3500 -12,87 0,05 -0,21 0,89 -33,58 60,28
4500 4000 -28,15 0,07 -0,24 1,38 -36,29 122,00
5000 4500 -45,66 0,09 -0,26 1,88 -42,10 181,01
5500 5000 -67,81 0,08 -0,28 2,44 -53,98 232,37
6000 5500 -99,65 -0,04 -0,32 3,34 -79,65 256,32
6300 5800 -128,44 -0,26 -0,35 4,26 -114,61 230,89
6500 6000 -161,78 -0,35 -0,39 5,15 -211,70 161,48
Tab. 28 Sollecitazioni lungo la trave secondaria con solaio


Impalcato travi nude 6000x6000 mm
2
con travi a spessore
KNm KN
Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm) MX MY MZ FX FY FZ
500 0 114,73 0,89 0,00 -0,11 -38,25 0,00
700 200 107,09 0,87 0,00 0,11 -38,25 0,00
1000 500 95,61 0,84 0,00 0,11 -38,25 0,00
1500 1000 76,49 0,78 0,00 0,11 -38,25 0,00
2000 1500 57,37 0,73 0,00 0,11 -38,25 0,00
2500 2000 38,24 0,67 0,00 0,11 -38,25 0,00
3000 2500 19,12 0,61 0,00 0,11 -38,25 0,00
3500 3000 0,00 0,56 0,00 0,11 -38,25 0,00
4000 3500 -19,12 0,50 0,00 0,11 -38,25 0,00
4500 4000 -38,25 0,44 0,00 0,11 -38,25 0,00
5000 4500 -57,37 0,39 0,00 0,11 -38,25 0,00
5500 5000 -76,49 0,33 0,00 0,11 -38,25 0,00
6000 5500 -95,61 0,27 0,00 0,11 -38,25 0,00
6300 5800 -107,09 0,24 0,00 0,11 -38,25 0,00
6500 6000 -114,74 0,22 0,00 0,11 -38,25 0,00
Tab. 29 Sollecitazioni lungo la trave secondaria nuda
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

114

Momenti flettenti Mx lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 6000x6000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
200
300
400
500
600
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
5
5
0
0
6
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
m
o
m
e
n
t
i

(
K
N
m
)
Momenti impalcato completo
Momenti impalcato travi nude

Graf. 21 Momento flettente lungo la trave secondaria









Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

115

Z(mm)
Dist. dal
nodo (mm)
momenti impalcato tr.
nude (KNm)
momenti impalcato
completo (KNm)
M=M
tr.nude
-M
completo
(KNm)
M%
500 0 114,73 149,15 -34,41 -23,07
700 200 107,09 120,84 -13,76 -11,38
1000 500 95,61 95,99 -0,38 -0,39
1500 1000 76,49 67,78 8,71 12,84
2000 1500 57,37 47,31 10,06 21,25
2500 2000 38,24 30,58 7,66 25,06
3000 2500 19,12 15,66 3,46 22,11
3500 3000 0,00 1,44 -1,45 -100,04
4000 3500 -19,12 -12,87 -6,25 48,58
4500 4000 -38,25 -28,15 -10,10 35,89
5000 4500 -57,37 -45,66 -11,71 25,64
5500 5000 -76,49 -67,81 -8,68 12,80
6000 5500 -95,61 -99,65 4,04 -4,05
6300 5800 -107,09 -128,44 21,35 -16,62
6500 6000 -114,74 -161,78 47,05 -29,08
Tab. 30 Tabella riassuntiva momenti flettenti trave secondaria impalcato 6000x6000 mm
2


DM (KNm) lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 6000x6000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-100
-80
-60
-40
-20
0
20
40
60
80
100
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
5
5
0
0
6
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
D
M
=
M
t
r
n
u
-
M
c
o
m
p

(
K
N
m
)
incremeno del momento da imp.
completo a imp. tr. nude

Graf. 22 DM lungo la trave secondaria
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

116
Taglio Fy lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 6000x6000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
5
5
0
0
6
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
y

(
K
N
)
Taglio impalcato completo
Taglio impalcato travi nude

Graf. 23 Taglio lungo la trave secondaria

Forza assiale Fz lungo la trave secondaria
impalcato con travi a spessore 6000x6000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1300
-1100
-900
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
900
1100
1300
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
5
5
0
0
6
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
z

(
K
N
)
N impalcato completo
N impalcato travi nude

Graf. 24 Forza normale lungo la trave secondaria
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

117
Confrontando i risultati derivanti dai sei impalcati analizzati (tre con travi emergenti e tre con
travi a spessore) si ottengono i grafici che seguono, ottenuti dalla sovrapposizione di quelli
precedenti avendo posto in ascissa la lunghezza della trave in percentuale.
Momenti flettenti Mx lungo la trave secondaria
impalcato travi nude
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
y = -20,453x + 1022,8
y = -16,416x + 820,9
y = -13,691x + 684,75
y = -3,5329x + 176,64
y = -2,7836x + 139,18
y = -2,2947x + 114,73
-1100
-900
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
900
1100
0
1
0
2
0
3
0
4
0
5
0
6
0
7
0
8
0
9
0
1
0
0
distanze dal pilastro (%)
m
o
m
e
n
t
i

(
K
N
m
)
M tr nude EMERG.4000x4000
M tr nude EMERG.5000x5000
M tr nude EMERG.6000x6000
M tr nude SPESS.4000x4000
M tr nude SPESS.5000x5000
M tr nude SPESS.6000x6000

Graf. 25 Confronto Momento flettente fra travi emergenti e travi a spessore in assenza di solaio

Dal grafico n. 25 si evidenzia da subito che allaumentare della lunghezza della trave si riduce il
coefficiente angolare della retta che approssima landamento del momento flettente nella trave
secondaria in assenza di solaio; ci vuol dire che, a parit di sezione, a lunghezze maggiori
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

118
corrispondono momenti minori lungo la trave. Si pu notare che i momenti sulle travi a spessore
sono pari a circa il 17% di quelli nei corrispondenti impalcati con travi emergenti; tale
percentuale risulta naturalmente uguale al rapporto percentuale tra i moduli dinerzia J
x
della
sezione della trave a spessore e quella della emergente utilizzate:
Jx,spess = 4,28*10^9 mm
4

Jx,emerg = 0,69*10^9 mm
4

Le curve viste possono essere raccolte tutte in due formulazioni empiriche, relative alle sezioni
gi fissate, per i due tipi di impalcati con travi emergenti e a spessore in assenza di solaio, in
funzione solo della geometria e pi precisamente della lunghezza della trave secondaria :

) 0 (
,
) (
,
* ) 3376 * 338 (
=
+ =
x
TN EM
x
TN EM
M
L
x
L M per travi emergenti (1)

) 0 (
,
) (
,
* ) 597 * 62 (
=
+ =
x
TN SP
x
TN SP
M
L
x
L M per travi a spessore (2)
dove M
EM
e M
SP
sono i momenti lungo la trave in kN m; L la lunghezza della trave in metri; x
la distanza in metri dalla sezione di partenza e M
EM(x=0)
e M
SP(x=0)
sono i momenti massimi sulla
sezione di estremit.
Analogamente a quanto fatto per limpalcato con travi nude, si riporta di seguito il grafico 26 con
i valori relativi agli impalcati completi con travi emergenti e con travi a spessore. Come gi
potuto appurare nei precedenti grafici 1, 5, 9, 13, 17 e 21, nei tratti di estremit delle travi (primi
e ultimi 1000 mm circa) il momento non ha un andamento lineare. Ciascuna curva viene cos
distinta in tre parti; le due di estremit presentano un andamento parabolico, mentre il tratto
centrale approssimabile con una retta. In tal caso vengono proposte le seguenti formulazioni
empiriche in funzione della lunghezza per impalcato completo con travi emergenti:

) 0 ( ,
) 1 (
,
) 3960 * 229 (
2
* ) 224 * 689 (
=
<
+ + =
|
.
|

\
|
x C EM
m x
C EM
M
L
x
L
L
x
L M

) 0 ( ,
) 1 1 (
,
) * 02 , 0 95 , 0 ( * ) 3089 * 309 (
=
< <
+ =
x C EM
m L x m
C EM
M L
L
x
L M (3)

) 0 ( ,
) 1 (
,
) 6 , 0 * 4 , 0
2
* 2 , 0 ( ) 5633 * 2123 (
2
* ) * 972 819 (
=
>
+ + + + =
|
.
|

\
|
x C EM
m L x
C EM
M L L
L
x
L
L
x
L M

% 17
,
,
~
emerg Jx
spess Jx
: con
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

119
e per impalcato completo con travi a spessore:

) 0 ( ,
) 1 (
,
) 73 , 813 * 31 , 1 (
2
* ) 317 * 379 (
=
<
+ + =
|
.
|

\
|
x C SP
m x
C SP
M
L
x
L
L
x
L M

) 0 ( ,
) 1 1 (
,
) * 03 , 0 86 , 0 ( * ) 513 * 54 (
=
< <
+ =
x C SP
m L x m
C SP
M L
L
x
L M (4)

) 0 ( ,
) 1 (
,
) 3 , 0 * 1 , 1 2 * 5 , 0 ( ) 1841 * 939 (
2
* ) * 471 457 (
=
>
+ + + =
|
.
|

\
|
x C SP
m L x
C SP
M L L
L
x
L
L
x
L M
Momenti flettenti Mx lungo la trave secondaria
impalcati completi
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
y = -18,72x + 937,44
y = -15,027x + 752,88
y = -12,535x + 628,29
y = -3,0118x + 151,92
y = -2,3559x + 118,9
y = -1,9346x + 97,649
y = 0,2534x
2
- 30,609x + 1078,3
y = -0,3074x
2
+ 28,516x - 879,86
y = 0,3216x
2
- 27,788x + 884,08
y = 0,3912x
2
- 26,026x + 751,96
y = -0,4032x
2
+ 49,937x - 1871,4
y = -0,5018x
2
+ 70,97x - 2857,2
y = 0,1202x
2
- 8,2744x + 209,11
y = 0,1567x
2
- 8,0718x + 172,22
y = 0,1959x
2
- 8,0587x + 147,97
y = -0,2375x
2
+ 38,016x - 1586,6
y = -0,1887x
2
+ 28,363x - 1134,2
y = -0,1433x
2
+ 19,236x - 712,3
-1100
-900
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
900
1100
0
1
0
2
0
3
0
4
0
5
0
6
0
7
0
8
0
9
0
1
0
0
distanze dal pilastro (%)
m
o
m
e
n
t
i

(
K
N
m
)
M compl EMERG.4000x4000
M compl EMERG.5000x5000
M compl EMERG.6000x6000
M compl SPESS.4000x4000
M compl SPESS.5000x5000
M compl SPESS.6000x6000

Graf. 26 Confronto Momento flettente fra travi emergenti e travi a spessore in presenza di solaio
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

120
Diversamente dal caso precedente, per gli impalcati completi i massimi momenti sulle travi a
spessore sono pari a circa il 19,5 % di quelli nei corrispondenti impalcati con travi emergenti.
Vediamo di seguito altri grafici di confronto:
DM (KNm) lungo la trave secondaria
da imp. completo a imp. travi nude
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-80
-70
-60
-50
-40
-30
-20
-10
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
0
1
0
2
0
3
0
4
0
5
0
6
0
7
0
8
0
9
0
1
0
0
distanze dal pilastro (%)
D
M
=
M
t
r
n
u
-
M
c
o
m
p

(
K
N
m
)
incremento Mtr.emerg. imp. 4000x4000
incremento Mtr.emerg. imp. 5000x5000
incremento Mtr.emerg. imp. 6000x6000
incremento Mtr.spess. imp.4000x4000
incremento Mtr.spess. imp.5000x5000
incremento Mtr.spess. imp.6000x6000

Graf. 27 Confronto fra le curve DM per i diversi impalcati analizzati

Nel grafico 27 sono state sovrapposte le curve che descrivono gli incrementi DM ricavati dalle
differenze tra i momenti flettenti ottenuti per i grigliati di travi nude e quelli ottenuti sui
corrispondenti impalcati completi. Le curve relative alle due diverse sezioni hanno andamenti
simili solo che per le travi a spessore risultano pi schiacciate, questo perch a parit di rotazioni
imposte ai nodi i momenti in gioco sono minori rispetto alle travi emergenti le quali presentano
una rigidezza maggiore. Si nota che nel caso delle travi a spessore le curve quasi coincidono, ci
significa che il contributo offerto dal solaio meno influenzato dalla lunghezza; invece per gli
impalcati con travi emergenti le curve tendono maggiormente ad allontanarsi, specialmente alle
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

121
estremit della trave, dove i momenti raggiungono i massimi valori, e in corrispondenza dei punti
di concavit e convessit posti rispettivamente a circa il 25% e il 75% della luce. Dallanalisi dei
dati si inoltre visto che il massimo contributo flettente del solaio DM
max,sol
che si ha agli
estremi, per i diversi impalcati corrisponde rispettivamente alle seguenti percentuali dei momenti
massimi negli impalcati completi M
max
:
- con travi emergenti
- DM
max,sol
:= 5,3-7,4% M
max
per impalcato 4000x4000 mm
2

- DM
max,sol
:= 7,3-10,0% M
max
per impalcato 5000x5000 mm
2

- DM
max,sol
:= 9,0-12,3% M
max
per impalcato 6000x6000 mm
2

- con travi a spessore
- DM
max,sol
:= 16,2-21,1% M
max
per impalcato 4000x4000 mm
2

- DM
max,sol
:= 19,8-25,4% M
max
per impalcato 5000x5000 mm
2

- DM
max,sol
:= 23,1-29,1% M
max
per impalcato 6000x6000 mm
2


Le percentuali per le travi a spessore sono maggiori naturalmente per la minor rigidit rispetto
alle emergenti; inoltre il solaio lavora su tutta laltezza della trave potendo dare un contributo
maggiore. Sottraendo dalle equazioni (3) la (1) e dalle (4) la (2) si ottengono le equazioni
empiriche (5) e (6) che descrivono il contributo flettente offerto dal solaio in ogni punto della
trave in funzione della lunghezza e dei momenti massimi allestremo di partenza.
travi emergenti:

) 0 ( , ) 0 ( ,
) 1 (
) 584 * 109 (
2
* ) 224 * 689 (
=

=
<
+ + = A
|
.
|

\
|
x TN EM x C EM
m x
EM
M M
L
x
L
L
x
L M

) 0 ( , ) 0 ( ,
) 1 1 (
) * 02 , 0 95 , 0 ( * ) 287 * 29 (
=

=
< <
+ + = A
x TN EM x C EM
m L x m
EM
M M L
L
x
L M (5)

) 0 ( , ) 0 ( ,
) 1 (
) 6 , 0
* 5 , 0
2
* 2 , 0 ( ) 2257 * 1785 (
2
* ) * 972 819 (
=

=
>
+
+ + + + = A
|
.
|

\
|
x TN EM x C EM
m L x
EM
M M
L L
L
x
L
L
x
L M


Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

122
travi a spessore:

) 0 ( , ) 0 ( ,
) 1 (
) 217 * 61 (
2
* ) 317 * 397 (
=

=
<
+ + = A
|
.
|

\
|
x TN SP x C SP
m x
SP
M M
L
x
L
L
x
L M

) 0 ( , ) 0 ( ,
) 1 1 (
) * 03 , 0 86 , 0 ( * ) 84 * 8 (
=

=
< <
+ + = A
x TN SP x C SP
m L x m
SP
M M L
L
x
L M (6)

) 0 ( , ) 0 ( ,
) 1 (
) 3 , 0
* 1 , 1
2
* 5 , 0 ( ) 1245 * 877 (
2
* ) * 471 457 (
=

=
>

+ + + = A
|
.
|

\
|
x TN SP x C SP
m L x
SP
M M
L L
L
x
L
L
x
L M

Gli andamenti assunti per le diverse lunghezze sono come quelli del grafico 27 gi visto.

I grafici 28 e 29 sono relativi rispettivamente al taglio F
y
e alla forza normale F
z
per i diversi tipi
di impalcati analizzati.
Taglio Fy lungo la trave secondaria
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-800
-700
-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
0
1
0
2
0
3
0
4
0
5
0
6
0
7
0
8
0
9
0
1
0
0
distanze dal pilastro (%)
F
y

(
K
N
)
Fy compl.EMERG.4000x4000 Fy compl.EMERG.5000x5000 Fy compl.EMERG.6000x6000
Fy tr.nudeEMERG.4000x4000 Fy tr.nudeEMERG.5000x5000 Fy tr.nudeEMERG.6000x6000
Fy compl.SPESS.4000x4000 Fy compl.SPESS.5000x5000 Fy compl.SPESS.6000x6000
Fy tr.nudeSPESS.4000x4000 Fy tr.nudeSPESS.5000x5000 Fy tr.nudeSPESS.6000x6000

Graf. 28 Forza normale lungo la trave secondaria
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

123

Forza assiale Fz lungo la trave secondaria
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-7000
-6500
-6000
-5500
-5000
-4500
-4000
-3500
-3000
-2500
-2000
-1500
-1000
-500
0
500
1000
0
1
0
2
0
3
0
4
0
5
0
6
0
7
0
8
0
9
0
1
0
0
distanze dal pilastro (%)
F
z

(
K
N
)
Fz compl.EMERG.4000x4000
Fz compl.EMERG.5000x5000
Fz compl.EMERG.6000x6000
Fz compl.SPESS.4000x4000
Fz compl.SPESS.5000x5000
Fz compl.SPESS.6000x6000

Graf. 29 Forza normale lungo la trave secondaria
Nel grafico 28 si vede come la presenza del solaio comporti un aumento del taglio, altrimenti
costante, soprattutto nelle zone di estremit della trave a causa della maggiore rigidezza a taglio.
N
t,lim
travi emergenti
N
t,lim
travi a spessore
N
c,lim
travi a spessore
N
c,lim
travi emergenti
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

124
Si nota inoltre che il taglio tende a diminuire all aumentare della lunghezza della trave. Nel
grafico n. 29 sono riportate le curve che descrivono landamento della forza normale F
z
che si ha
sulle travi secondarie appartenenti ai diversi impalcati analizzati: con travi emergenti e a
spessore, con e senza solaio. Le rette tratteggiate rappresentano le massime sollecitazioni
sopportate dalle sezioni in caso di compressione o trazione uniformi su tutta la sezione, ottenute
moltiplicando larea per le tensioni di rottura del cls a compressione (30 MPa) e a trazione (3,1 MPa).
Infine, per quanto riguarda la flessione, stato eseguito uno studio supplementare riguardante
linfluenza della dimensione ortogonale del solaio, con orditura parallela alla trave secondaria,
sullandamento del momento flettente nella trave stessa. Sono quindi stati confrontati i risultati
derivanti dallanalisi elastica sui seguenti impalcati con travi emergenti:
- impalcato 6000x6000 mm
2

- impalcato 6000x5000 mm
2

- impalcato 6000x4000 mm
2

- impalcato 6000x3000 mm
2

il grafico n. 30 ne riporta gli andamenti. Le curve relative ai diversi impalcati risultano
perfettamente sovrapposte; ci vuol dire che il momento flettente assorbito dalla trave secondaria
e quindi anche il contributo dato dal solaio, non dipende tanto dalla dimensione ortogonale del
solaio stesso, ma pi dalla larghezza di una fascia adiacente. Tutto questo infatti in accordo con
quanto verificato da Nudo Sar e Viti che nel loro modello [42] attribuivano tale contributo
esclusivamente alle due fasce di solaio adiacenti alla trave, ciascuna comprensiva dei primi due
travetti.
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

125
Momenti flettenti Mx lungo la trave secondaria
impalcato rettangolare con travi emergenti
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-900
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
900
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
4
5
0
0
5
0
0
0
5
5
0
0
6
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
m
o
m
e
n
t
i

(
K
N
m
)
COMPL. 6000X6000
COMPL. 6000X5000
COMPL. 6000X4000
COMPL. 6000X3000
Momenti impalcato travi nude

Graf. 30 Confronto momento flettente per diversi impalcati rettangolari lungo la trave secondaria








Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

126
4 4. .5 5. .3 3 T To or rs si io on ne e s su ul ll la a t tr ra av ve e p pr ri in nc ci ip pa al le e

Il solaio cerca di rimanere il pi possibile piano, tende cio ad opporsi alla deformazione
delle travi secondarie imposta dai cedimenti rotazionali applicati ai nodi (figura 4.21).

Fig. 4.21 Comportamento membranale del solaio

Pi ci si allontana dalle travi secondarie e meno il solaio risente della deformazione di queste, ne
consegue che in prossimit delle zone nodali il solaio produce delle azioni pi elevate che vanno
via via riducendosi verso la fascia centrale del solaio stesso. Tali azioni vanno a scaricarsi sulle
ali delle travi principali generando su queste un momento torcente (figure 4.22, 4.23, 4.24).

a)

b)

Fig 4.22 - Torsione della trave di bordo con a) mappatura delle sz e b) vettori spostamento per ciascun nodo
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

127

Fig. 4.23 - Torsione della trave di bordo per effetto del solaio




Fig. 4.24 - Torsione della trave centrale per effetto del solaio



In questo paragrafo verranno trattati alcuni aspetti della torsione prodotta dallazione del solaio
sulle travi principali; pi precisamente verranno analizzati i dati relativi alle travi 4-5 (interna) e
1-2 (di bordo). Verranno cos costruiti gli andamenti dei momenti torcenti sulla trave interna dove
il centro di torsione per ciascuna sezione si mantiene pressoch lo stesso grazie alla simmetria
geometrica; si andr poi a vedere lo spostamento del centro di torsione lungo la trave di bordo
ed in fine si cercher di mettere in relazione la variazione di angolo al centro delle travi con la
rigidezza del solaio. Gli impalcati analizzati sono quelli con travi emergenti gi studiati per
flessione, taglio e forza assiale.
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

128
Di seguito sono riportate le tabelle relative ai valori del momento torcente lungo la trave
principale 4-5 per ciascun tipo di impalcato:

Impalcato completo 6000x6000mm
2
con travi emergenti
Momento torcente trave 4-5

z (%) Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm)
MX
(KNm)
0 600 0 263
8,3 1100 500 157
16,7 1600 1000 105
25 2100 1500 72
33,3 2600 2000 46
41,7 3100 2500 22
50 3600 3000 1
58,3 4100 3500 -23
66,7 4600 4000 -48
75 5100 4500 -76
83,3 5600 5000 -111
91,7 6100 5500 -165
100 6600 6000 -283
Tab. 31

Impalcato completo 5000x5000mm
2
con travi emergenti
Momento torcente trave 4-5

z (%) Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm)
MX
(KNm)
0 600 0 287
10 1100 500 162
20 1600 1000 101
30 2100 1500 63
40 2600 2000 30
50 3100 2500 -2
60 3600 3000 -34
70 4100 3500 -69
80 4600 4000 -106
90 5100 4500 -170
100 5600 5000 -310
Tab. 32
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

129

Impalcato completo 4000x4000mm
2
con travi emergenti
Momento torcente trave 4-5

z (%) Z(mm)
Dist. dal
nodo
(mm)
MX
(KNm)
0 600 0 318
12,5 1100 500 163
25 1600 1000 90
37,5 2100 1500 41
50 2600 2000 -2
62,5 3100 2500 -47
75 3600 3000 -96
87,5 4100 3500 -173
100 4600 4000 -343
Tab. 33

Il grafico riassume i valori delle tabelle precedenti in un unico grafico. Si pu notare che
allaumentare della lunghezza della trave principale si riduce, anche se non di molto, il torcente
espletato agli estremi. Come per i momenti flettenti anche in questo caso le curve presentano alle
estremit un andamento parabolico e centralmente un andamento lineare:
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

130
Momenti torcenti Mx lungo la trave principale 4-5
impalcati con travi emergenti
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
y = 0,2597x
2
- 15,627x + 318,07
y = 0,3246x
2
- 15,818x + 287,26
y = 0,3887x
2
- 15,951x + 262,54
y = -0,3017x
2
+ 42,907x - 1617,6
y = -0,3788x
2
+ 57,982x - 2320,3
y = -0,4648x
2
+ 74,872x - 3122,2
y = -3,6859x + 181,29
y = -3,3874x + 166,92
y = -3,0836x + 152,71
-350
-250
-150
-50
50
150
250
350
0
1
0
2
0
3
0
4
0
5
0
6
0
7
0
8
0
9
0
1
0
0
distanze dal pilastro (%)
m
o
m
e
n
t
i

t
o
r
c
e
n
t
i

(
K
N
m
)
Mt compl.4000x4000
Mt compl.5000x5000
Mt compl.6000x6000
Mt impalcato travi nude
Mtc4000a

Grafico 31 Confronto fra i Momenti torcenti lungo la trave principale 4-5

Come gi detto il centro di torsione lungo la trave interna 4-5 non subisce sostanziali
spostamenti grazie alla simmetria geometrica della zona considerata (trave pi solai adiacenti); al
contrario per la trave di bordo 1-2 tale simmetria viene meno e il centro di torsione subisce uno
sbandamento come illustrato in figura 4.25.
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

131
X
Z
Y
Y
Z
Y
Z
X
X
scostamento in z
del C.T.
scostamento in y
del C.T.

Fig. 4.25 Spostamento in Y e Z del centro di torsione lungo la trave principale di bordo

Con lausilio dellinterfaccia grafica dell Ansys stato possibile ottenere un immagine
chiarificatrice del fenomeno: isolata la trave di bordo, stato possibile tagliarla in tante fette e
grazie ad una mappatura di colori che evidenzi lentit dei vettori-spostamento su ciascun nodo,
stato individuato il centro di torsione di ciascuna sezione come il nodo avente spostamento nullo
(figura 4.26).


Figura 4.26 Andamento del centro di torsione lungo la trave principale di bordo
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

132
I dati estrapolati relativi ai vettori somma degli spostamenti sui nodi della trave principale 1-2,
hanno permesso la costruzione di tre grafici relativi ai diversi impalcati con travi emergenti
(Grafici 32, 33 e 34). Le curve ottenute per interpolazione dei suddetti valori esprimono gli
scostamenti del C.T. in Z e in Y rispetto allasse passante per i baricentri delle zone nodali di
coordinate Y=-300 mm e Z=250 mm. Nelle tabelle 34, 35 possibile vedere le coordinate del
centro di torsione per cinque sezioni ritenute significative.

Impalcato completo 4000x4000mm
2
con travi emergenti
Coordinate C.T. trave 1-2
COORDINATE
n NODO dist. dal pilastro (mm)
X Y Z
434 0 600 -291 250
5424 1500 2100 -240 500
8391 2000 2600 -240 500
5422 2500 3100 -240 500
5503 4000 4600 -291 250
Tab. 34
Impalcato completo 4000x4000mm
2
con travi emergenti
Coordinate C.T. trave 1-2
COORDINATE
n NODO dist. dal pilastro (mm)
X Y Z
423 0 600 -291 300
6286 2000 2600 -240 500
4665 2500 3100 -240 500
6284 3000 3600 -240 500
6383 5000 5600 -291 250
Tab. 35
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

133
Andamento del centro di torsione lungo la trave 1-2
imp. 4000x4000 mm
2
-400
-200
0
200
400
600
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000
dist.progressive sezioni dal pilastro (mm)
s
c
o
s
t
a
m
e
n
t
o

d
e
l

C
.
T
.

i
n

Y

e

Z

(
m
m
)
scostamento in Z
scostamento in Y

Graf. 32

Andamento del centro di torsione lungo la trave 1-2
imp. 5000x5000 mm
2
-400
-200
0
200
400
600
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000
dist.progressive sezioni dal pilastro (mm)
s
c
o
s
t
a
m
e
n
t
o

d
e
l

C
.
T
.

i
n

Y

e

Z

(
m
m
)
scostamento in Z
scostamento in Y

Graf. 33

Andamento del centro di torsione lungo la trave 1-2
imp. 6000x6000 mm
2
-400
-200
0
200
400
600
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000 5500 6000
dist.progressive sezioni dal pilastro (mm)
s
c
o
s
t
a
m
e
n
t
o

d
e
l

C
.
T
.

i
n

Y

e

Z

(
m
m
)
scostamento in Z
scostamento in Y

Graf. 34
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

134

Infine, come precedentemente accennato, stata studiata la dipendenza dellangolo A dalla
rigidezza EJ del solaio; dove A dato dalla differenza tra langolo applicato ai nodi di
estremit e quello al centro delle travi principali 1-2 e 4-5.;


Tab. 36 6000x6000 trave 1-2 centro
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 240
5904 3602 0 450 5904 0,68 Uz max (mm)= 0,68
7134 3612 -240 450 7134 0,07 Uz min (mm)= 0,07
11674 3608 -49 450 11674 0,56
11675 3608 -97 450 11675 0,44 rad 0,0031
11676 3612 -145 450 11676 0,31 0,18
11677 3616 -193 450 11677 0,19
Yc.t.(mm)= -266
Zc.t.(mm)= 450


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 35


Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

135
Tab.37 6000x6000 trave 1-2 estremo A)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
429 600 -549 250 429 -1,43 Uz max (mm)= 1,41
430 600 -497 250 430 -1,16 Uz min (mm)= -1,71
431 600 -446 250 431 -0,90
432 600 -394 250 432 -0,63 rad 0,0052
433 600 -343 250 433 -0,37 0,30
434 600 -291 250 434 -0,11
435 600 -240 250 435 0,16 Yc.t.(mm)= -272
436 600 -192 250 436 0,40 Zc.t.(mm)= 250
437 600 -144 250 437 0,65
438 600 -96 250 438 0,89
439 600 -48 250 439 1,14
478 600 0 250 478 1,41
483 600 -600 250 483 -1,71


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 36






Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

136
Tab. 38 6000x6000 trave 1-2 estremo B)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
4317 6600 -600 245 4317 -1,63 Uz max (mm)= 1,49
6946 6600 0 250 6946 1,49 Uz min (mm)= -1,63
7302 6600 -48 250 7302 1,22
7303 6600 -96 250 7303 0,97 rad 0,0052
7304 6600 -144 250 7304 0,72 0,30
7305 6600 -192 250 7305 0,48
7306 6600 -240 250 7306 0,24 Yc.t.(mm)= -287
7307 6600 -291 250 7307 -0,03 Zc.t.(mm)= 245
7308 6600 -343 250 7308 -0,29
7309 6600 -394 250 7309 -0,55
7310 6600 -446 250 7310 -0,82
7311 6600 -497 250 7311 -1,08
7312 6600 -549 250 7312 -1,35


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 37

Dai dati analizzati si ottiene che langolo Df relativo alla trave principale di bordo 1-2 per
limpalcato completo 6000x6000 mm
2
di 0,1184 .

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

137
Di seguito si illustra cosa avviene per la trave interna 4-5.

Tab. 39 6000x6000 trave 4-5 centro
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
173500 3527 -600 6750 173500 -0,25 Uz max (mm)= 0,60
176342 3521 0 6750 176342 0,60 Uz min (mm)= -0,25
181935 3522 -47 6750 181935 0,53
181936 3523 -93 6750 181936 0,47 rad 0,0014
181937 3524 -140 6750 181937 0,41 0,08
181938 3526 -192 6750 181938 0,34
181939 3527 -240 6750 181939 0,27 Yc.t.(mm)= -421
181940 3527 -285 6750 181940 0,21 Zc.t.(mm)= 6750
181941 3527 -330 6750 181941 0,14
181942 3527 -375 6750 181942 0,08
181943 3527 -420 6750 181943 0,01
181944 3527 -465 6750 181944 -0,06
181945 3527 -510 6750 181945 -0,12
181946 3527 -555 6750 181946 -0,19


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 38


Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

138


Tab. 40 6000x6000 trave 4-5 estremo A)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
170549 600 -555 6750 170549 -1,46 Uz max (mm)= 1,41
170550 600 -510 6750 170550 -1,23 Uz min (mm)= -1,71
170551 600 -465 6750 170551 -1,00
170552 600 -420 6750 170552 -0,77 rad 0,0052
170553 600 -375 6750 170553 -0,54 0,30
170554 600 -330 6750 170554 -0,31
170555 600 -285 6750 170555 -0,08 Yc.t.(mm)= -271
170556 600 -240 6750 170556 0,15 Zc.t.(mm)= 6750
170557 600 -192 6750 170557 0,39
170558 600 -139 6750 170558 0,66
170559 600 -93 6750 170559 0,89
170560 600 -48 6750 170560 1,13
170601 600 0 6750 170601 1,41
170606 600 -600 6750 170606 -1,71


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 39



Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

139
Tab. 41 6000x6000 trave 4-5 estremo B)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
4317 6600 -600 245 4317 -1,63 Uz max (mm)= 1,49
6946 6600 0 250 6946 1,49 Uz min (mm)= -1,63
7302 6600 -48 250 7302 1,22
7303 6600 -96 250 7303 0,97 rad 0,0052
7304 6600 -144 250 7304 0,72 0,30
7305 6600 -192 250 7305 0,48
7306 6600 -240 250 7306 0,24 Yc.t.(mm)= 287
7307 6600 -291 250 7307 -0,03 Zc.t.(mm)= 245
7308 6600 -343 250 7308 -0,29
7309 6600 -394 250 7309 -0,55
7310 6600 -446 250 7310 -0,82
7311 6600 -497 250 7311 -1,08
7312 6600 -549 250 7312 -1,35


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 40

Dai dati registrati si ottiene che langolo Df relativo alla trave principale interna 4-5 per
limpalcato completo 6000x6000 mm
2
di 0,2167 .


Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

140
In modo analogo si analizzano in sequenza i dati relativi ai restanti impalcati. Per limpalcato
5000x5000 mm
2
si ha:

Tab. 42 5000x5000 trave 1-2 centro
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 240
5206 3100 0 450 5206 0,69 Uz max (mm)= 0,69
6226 3100 -240 450 6226 0,04 Uz min (mm)= 0,04
9969 3100 -49 450 9969 0,56
9970 3100 -97 450 9970 0,43 rad 0,0030
9971 3100 -145 450 9971 0,30 0,17
9972 3100 -193 450 9972 0,17
Yc.t.(mm)= -253
Zc.t.(mm)= 450



-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 41





Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

141

Tab. 43 5000x5000 trave 1-2 estremo A)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
429 600 -549 250 429 -1,44 Uz max (mm)= 1,41
430 600 -497 250 430 -1,17 Uz min (mm)= -1,71
431 600 -446 250 431 -0,90
432 600 -394 250 432 -0,64 rad 0,0052
433 600 -343 250 433 -0,37 0,30
434 600 -291 250 434 -0,11
435 600 -240 250 435 0,15 Yc.t.(mm)= -271
436 600 -192 250 436 0,39 Zc.t.(mm)= 250
437 600 -144 250 437 0,64
438 600 -96 250 438 0,88
439 600 -48 250 439 1,14
478 600 0 250 478 1,41
483 600 -600 250 483 -1,71


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 42





Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

142
Tab. 44 5000x5000 trave 1-2 estremo B)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
3897 5600 -600 245 3897 -1,63 Uz max (mm)= 1,49
6069 5600 0 250 6069 1,49 Uz min (mm)= -1,63
6378 5600 -48 250 6378 1,22
6379 5600 -96 250 6379 0,97 rad 0,0052
6380 5600 -144 250 6380 0,72 0,30
6381 5600 -192 250 6381 0,48
6382 5600 -240 250 6382 0,23 Yc.t.(mm)= -287
6383 5600 -291 250 6383 -0,03 Zc.t.(mm)= 245
6384 5600 -343 250 6384 -0,29
6385 5600 -394 250 6385 -0,55
6386 5600 -446 250 6386 -0,82
6387 5600 -497 250 6387 -1,08
6388 5600 -549 250 6388 -1,35


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 43

Dai dati analizzati si ottiene che langolo Df relativo alla trave principale di bordo 1-2 per
limpalcato completo 5000x5000 mm
2
di 0,1245 .

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

143
Si riportano i dati relativi alla trave interna 4-5 per lo stesso impalcato.

Tab. 45 5000x5000 trave 4-5 centro
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
133267 3100 -600 5750 133267 -0,40 Uz max (mm)= 0,61
135609 3100 0 5750 135609 0,61 Uz min (mm)= -0,40
140357 3100 -47 5750 140357 0,54
140358 3100 -93 5750 140358 0,46 rad 0,0017
140359 3100 -140 5750 140359 0,39 0,10
140360 3100 -192 5750 140360 0,30
140361 3100 -240 5750 140361 0,22 Yc.t.(mm)= -362
140362 3100 -285 5750 140362 0,15 Zc.t.(mm)= 5750
140363 3100 -330 5750 140363 0,07
140364 3100 -375 5750 140364 -0,01
140365 3100 -420 5750 140365 -0,09
140366 3100 -465 5750 140366 -0,17
140367 3100 -510 5750 140367 -0,25
140368 3100 -555 5750 140368 -0,33


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 44


Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

144
Tab. 46 5000x5000 trave 4-5 estremo A)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
130559 600 -555 5750 130559 -1,47 Uz max (mm)= 1,41
130560 600 -510 5750 130560 -1,23 Uz min (mm)= -1,71
130561 600 -465 5750 130561 -1,00
130562 600 -420 5750 130562 -0,77 rad 0,0052
130563 600 -375 5750 130563 -0,54 0,30
130564 600 -330 5750 130564 -0,31
130565 600 -285 5750 130565 -0,08 Yc.t.(mm)= -270
130566 600 -240 5750 130566 0,14 Zc.t.(mm)= 5750
130567 600 -192 5750 130567 0,38
130568 600 -139 5750 130568 0,65
130569 600 -93 5750 130569 0,88
130570 600 -48 5750 130570 1,12
130611 600 0 5750 130611 1,41
130616 600 -600 5750 130616 -1,71


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 45


Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

145

Tab. 47 5000x5000 trave 4-5 estremo B)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
133522 5600 -600 5750 133522 -1,65 Uz max (mm)= 1,19
136481 5600 -47 5750 136481 1,19 Uz min (mm)= -1,65
136482 5600 -94 5750 136482 0,94
136483 5600 -141 5750 136483 0,70 rad 0,0047
136484 5600 -191 5750 136484 0,45 0,27
136485 5600 -239 5750 136485 0,21
136486 5600 -285 5750 136486 -0,02 Yc.t.(mm)= -251
136487 5600 -330 5750 136487 -0,25 Zc.t.(mm)= 5750
136488 5600 -375 5750 136488 -0,47
136489 5600 -420 5750 136489 -0,70
136490 5600 -465 5750 136490 -0,93
136491 5600 -510 5750 136491 -1,16
136492 5600 -555 5750 136492 -1,40


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 46

Dai dati registrati si ottiene che langolo Df relativo alla trave principale interna 4-5 per
limpalcato completo 5000x5000 mm
2
di 0,2007 .
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

146
Infine per limpalcato 4000x4000 mm
2
si ha:

Tab. 48 4000x4000 trave 1-2 centro
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 240
4556 2600 0 450 4556 0,70 Uz max (mm)= 0,70
5376 2600 -240 450 5376 0,01 Uz min (mm)= 0,01
8379 2600 -49 450 8379 0,56
8380 2600 -97 450 8380 0,43 rad 0,0030
8381 2600 -145 450 8381 0,29 0,17
8382 2600 -193 450 8382 0,15
Yc.t.(mm)= -244
Zc.t.(mm)= 450



-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 47






Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

147
Tab. 49 4000x4000 trave 1-2 estremo A)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
429 600 -549 250 429 -1,44 Uz max (mm)= 1,40
430 600 -497 250 430 -1,17 Uz min (mm)= -1,72
431 600 -446 250 431 -0,91
432 600 -394 250 432 -0,64 rad 0,0052
433 600 -343 250 433 -0,38 0,30
434 600 -291 250 434 -0,12
435 600 -240 250 435 0,14 Yc.t.(mm)= -270
436 600 -192 250 436 0,39 Zc.t.(mm)= 250
437 600 -144 250 437 0,63
438 600 -96 250 438 0,88
439 600 -48 250 439 1,13
478 600 0 250 478 1,40
483 600 -600 250 483 -1,72


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 48





Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

148
Tab. 50 4000x4000 trave 1-2 estremo B)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
3497 4600 -600 245 3497 -1,63 Uz max (mm)= 1,49
5249 4600 0 250 5249 1,49 Uz min (mm)= -1,63
5498 4600 -48 250 5498 1,22
5499 4600 -96 250 5499 0,96 rad 0,0052
5500 4600 -144 250 5500 0,72 0,30
5501 4600 -192 250 5501 0,47
5502 4600 -240 250 5502 0,23 Yc.t.(mm)= -287
5503 4600 -291 250 5503 -0,03 Zc.t.(mm)= 245
5504 4600 -343 250 5504 -0,29
5505 4600 -394 250 5505 -0,55
5506 4600 -446 250 5506 -0,82
5507 4600 -497 250 5507 -1,08
5508 4600 -549 250 5508 -1,35


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 49

Dai dati analizzati si ottiene che langolo Df relativo alla trave principale di bordo 1-2 per
limpalcato completo 5000x5000 mm
2
di 0,1267 .
Si procede con la trave interna 4-5 per lo stesso impalcato.
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

149
Tab. 51 4000x4000 trave 4-5 centro
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
96637 2600 -600 4750 96637 -0,60 Uz max (mm)= 0,64
98531 2600 0 4750 98531 0,64 Uz min (mm)= -0,60
102349 2600 -47 4750 102349 0,54
102350 2600 -93 4750 102350 0,46 rad 0,0021
102351 2600 -140 4750 102351 0,37 0,12
102352 2600 -192 4750 102352 0,27
102353 2600 -240 4750 102353 0,17 Yc.t.(mm)= -310
102354 2600 -285 4750 102354 0,08 Zc.t.(mm)= 4750
102355 2600 -330 4750 102355 -0,02
102356 2600 -375 4750 102356 -0,12
102357 2600 -420 4750 102357 -0,21
102358 2600 -465 4750 102358 -0,31
102359 2600 -510 4750 102359 -0,41
102360 2600 -555 4750 102360 -0,50


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 50




Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

150
Tab. 52 4000x4000 trave 4-5 estremo A)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
94159 600 -555 4750 94159 -1,47 Uz max (mm)= 1,40
94160 600 -510 4750 94160 -1,23 Uz min (mm)= -1,72
94161 600 -465 4750 94161 -1,00
94162 600 -420 4750 94162 -0,77 rad 0,0052
94163 600 -375 4750 94163 -0,54 0,30
94164 600 -330 4750 94164 -0,31
94165 600 -285 4750 94165 -0,09 Yc.t.(mm)= -270
94166 600 -240 4750 94166 0,14 Zc.t.(mm)= 4750
94167 600 -192 4750 94167 0,37
94168 600 -139 4750 94168 0,64
94169 600 -93 4750 94169 0,87
94170 600 -48 4750 94170 1,11
94211 600 0 4750 94211 1,40
94216 600 -600 4750 94216 -1,72



-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 51
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

151

Tab. 53 4000x4000 trave 4-5 estremo B)
NODE X Y Z NODE UZ h (mm)= 600
96842 4600 -600 4745 96842 -1,65 Uz max (mm)= 1,47
98900 4600 0 4750 98900 1,47 Uz min (mm)= -1,65
99233 4600 -47 4750 99233 1,18
99234 4600 -94 4750 99234 0,93 rad 0,0052
99235 4600 -141 4750 99235 0,69 0,30
99236 4600 -191 4750 99236 0,44
99237 4600 -239 4750 99237 0,21 Yc.t.(mm)= -283
99238 4600 -285 4750 99238 -0,02 Zc.t.(mm)= 4745
99239 4600 -330 4750 99239 -0,25
99240 4600 -375 4750 99240 -0,47
99241 4600 -420 4750 99241 -0,70
99242 4600 -465 4750 99242 -0,93
99243 4600 -510 4750 99243 -1,16
99244 4600 -555 4750 99244 -1,40


-600
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
-2,00 -1,00 0,00 1,00 2,00
Uz (mm)
Y

(
m
m
)

Graf. 52
Dai dati appena ottenuti si ricava che langolo Df relativo alla trave principale interna 4-5 per
limpalcato completo 5000x5000 mm
2
di 0,1800 .

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

152
Quanto sopra detto viene riassunto dal grafico 53 dove in ordinata sono riportati i valori
dellangolo Df espresso in gradi e in ascissa le rigidezze flessionali EJ dei solai relativi a
ciascun impalcato in kN/m
2
calcolate sullintera larghezza della sezione, in tale modo si terr
implicitamente conto anche della lunghezza L della trave essendo EJ=f(L). Note le grandezze:
E= 30*10
9
kN/m
2
(modulo di elasticit cls)
J
(4000
)= 1,92*10
-3
m
4
(momento dinerzia solaio impalcato 4000x4000 mm
2
)
J
(5000
)= 2,40*10
-3
m
4
(momento dinerzia solaio impalcato 5000x5000 mm
2
)
J
(6000
)= 2,88*10
-3
m
4
(momento dinerzia solaio impalcato 6000x6000 mm
2
)
Df
(1-2 , 4000)
= 12,67*10
-3
(su trave di bordo impalcato 4000x4000 mm
2
)
Df
(1-2 , 5000)
= 12,45*10
-3
(sulla trave di bordo impalcato 5000x5000 mm
2
)
Df
(1-2 , 6000)
= 11,84*10
-3
(sulla trave di bordo impalcato 6000x6000 mm
2
)
Df
(4-5 , 4000)
= 17,99*10
-3
(sulla trave interna impalcato 4000x4000 mm
2
)
Df
(4-5 , 5000)
= 20,07*10
-3
(sulla trave interna impalcato 5000x5000 mm
2
)
Df
(4-5 , 6000)
= 21,67*10
-3
(sulla trave interna impalcato 6000x6000 mm
2
)

Graf 53 Df=f(EJ) per le travi principali al variare della dimensione dellimpalcato
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

153
interpolando i punti sul grafico si ottengono due rette che descrivono la legge con cui varia
langolo Df in funzione della rigidezza del solaio EJ. Si nota che nel caso della trave interna 4-5
langolo Df tende ad aumentare in funzione della rigidezza del solaio con legge:
Df(EJ) = 0,1276*EJ + 10,736
mentre nel caso della trave di bordo 1-2 esso tende a diminuire allaumentare della rigidezza del
solaio con legge:
Df(EJ) = -0,0286*EJ + 14,379
Ricordando poi che alle estremit della trave stata imposta una rotazione f
estremi
di 0,30 ,
considerando in ordinata il valore percentuale (normalizzato) di Df dato da:
100
) (
%
-

= A
estremi
centro estremi



e in ascissa il valore della lunghezza L si ottiene il seguente grafico:
Df%=f(L,EJ)
y = 6,117x + 35,786
y = -1,3728x + 47,93
0
10
20
30
40
50
60
70
80
3 4 5 6 7
(L) m
(
D
f
%
)
trave di bordo 1-2
trave interna 4-5

Graf. 54 Df
%
=f(L) per le travi principali al variare della lunghezza della trave
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

154
Dal quale si deducono le seguenti relazioni:

per trave di bordo 1-2:
Df
(4 m)
= 42,2% f
estremi
(campo di solaio 4x4 m
2
)
Df
(5 m)
= 41,5% f
estremi
(campo di solaio 5x5 m
2
)
Df
(6 m)
= 39,5% f
estremi
(campo di solaio 6x6m
2
)

per trave interna 4-5:
Df
(4 m)
= 60,0% f
estremi
(campo di solaio 4x4 m
2
)
Df
(5 m)
= 66,9% f
estremi
(campo di solaio 5x5 m
2
)
Df
(6 m)
= 72,2% f
estremi
(campo di solaio 6x6 m
2
)


4 4. .6 6 R Ri is su ul lt ta at ti i d de el ll l a an na al li is si i n no on n l li in ne ea ar re e
In questo paragrafo verranno presentati i risultati dellanalisi non lineare eseguita sullunico
impalcato con campo di solaio 4000x4000 mm
2
. In questo contesto lanalisi di tipo statico non
lineare con lo scopo di vedere come la presenza del solaio possa influenzare il comportamento
post-elastico della trave secondaria quando viene sottoposta allazione sismica. La non linearit
concentrata tutta nelle travi secondarie adottando un legame multi-lineare per il calcestruzzo
(SOLID65) e un legame bi-lineare per lacciaio delle armature (LINK8); il resto dellimpalcato
conserva invece la linearit come nellanalisi elastica svolta in precedenza. La tipologia studiata
quella con travi emergenti e lanalisi dei risultati stata concentrata sulla trave secondaria che
risulta quella direttamente influenzata dalla deformazione imposta. La rotazione imposta ai nove
nodi di connessione trave-pilastro di 0,004 rad. Tale angolo garantisce di portare a
plasticizzazione e poi a rottura, con larresto dellanalisi, la zona di innesto della trave. Sono stati
imposti inizialmente 400 substep di carico affinch per ciascuno di essi risultasse una rotazione
imposta di 1 *10
-5
rad. Questo per evitare, avendo utilizzato un elemento finito capace di simulare
la fessurazione a trazione e lo schiacciamento a compressione del calcestruzzo (SOLID65), che il
modello potesse arrivare a rottura bruscamente non permettendo dunque allanalisi di convergere.
La procedura dunque quella incrementale e il metodo risolutivo per il sistema di equazioni non-
lineare quello di Newton-Raphson.
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

155
La figura che segue riporta la vista in pianta dellimpalcato analizzato da cui isoliamo le due
travi secondarie interne sulle quali si focalizza lattenzione.


Figura 4.27 Pianta dellimpalcato con trave e sezioni di innesto studiate



Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

156
Risulta di maggiore importanza conoscere il comportamento nelle sezioni di innesto delle travi
con i pilastri per i diversi substep di carico essendo queste le zone destinate allapertura delle
cerniere plastiche. In questa sede ci si limitati allo studio delle sezioni tra le due travi
secondarie pi interne (trave 2-5 e 5-8) e il nodo 5 al centro dellimpalcato, ritenute le pi
significative. Con A si indica quindi la sezione a destra del nodo rigido, tesa superiormente; con
B si indica invece quella a sinistra del nodo e tesa inferiormente. Si not infatti che le due hanno
storie di carico differenti a causa del fatto che, utilizzando una trave a T, la distribuzione delle
tensioni nella parte superiore, con larghezza maggiore, diversa da quella nella parte inferiore.
Le tabelle 54 e 55, di seguito riportate, sono relative al momento agli innesti A e B per i vari
substep di carico, rispettivamente per limpalcato completo e per quello in assenza di solaio; tali
valori hanno permesso la costruzione delle curve dei grafici 55 e 56. Si ricorda che tali valori
sono stati ottenuti, in entrambi i casi, dallequilibrio nodale sulla sezione della sola trave rispetto
al baricentro geometrico della sezione stessa. Da notare che in entrambi i casi lanalisi si
arrestata prima di raggiungere lultimo substep pari a 400; ci vuol dire che il nostro modello si
rotto prima che la rotazione imposta raggiungesse il valore di 0,004 rad e precisamente a 0,00282
rad per impalcato completo e 0,00310 rad per impalcato con sole travi nude corrispondenti
rispettivamente al substep 282 il primo e 310 il secondo.












Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

157

- Impalcato completo -
A SEZIONE A DESTRA DEL NODO B SEZIONE A SINISTRA DEL NODO
SUBST ALPHA rad
MX
KNm
SUBST ALPHA rad
MX
KNm
0 0,000000 0,00 0 0,000000 0,00
10 0,000100 21,61 10 0,000100 21,61
20 0,000200 38,41 20 0,000200 21,06
30 0,000300 50,52 30 0,000300 24,16
40 0,000400 56,09 40 0,000400 31,40
50 0,000500 66,60 50 0,000500 36,94
60 0,000600 76,07 60 0,000600 42,33
70 0,000700 86,72 70 0,000700 48,27
80 0,000800 97,96 80 0,000800 52,64
90 0,000900 107,31 90 0,000900 58,88
100 0,001000 118,06 100 0,001000 65,15
110 0,001100 128,79 110 0,001100 70,85
120 0,001200 139,00 120 0,001200 76,85
130 0,001300 149,27 130 0,001300 82,94
140 0,001400 158,98 140 0,001400 89,05
150 0,001500 168,94 150 0,001500 94,86
160 0,001600 178,70 160 0,001600 100,32
170 0,001700 188,24 170 0,001700 105,89
180 0,001800 197,97 180 0,001800 111,63
190 0,001900 207,17 190 0,001900 117,08
200 0,002000 208,89 200 0,002000 121,90
210 0,002100 217,61 210 0,002100 126,46
220 0,002200 224,70 220 0,002200 131,34
230 0,002300 231,33 230 0,002300 135,96
240 0,002400 222,98 240 0,002400 139,85
250 0,002500 193,67 250 0,002500 141,63
260 0,002600 174,74 260 0,002600 143,32
270 0,002700 171,70 270 0,002700 147,50
282 0,002820 158,06 282 0,002820 145,58

Tab. 54 Momento flettente agli innesti A e B ad ogni substep di carico per impalcato completo

Dai precedenti valori si ottengono le due curve riportate nel grafico 55 che esprimono una sorta
di legame costitutivo delle due zone di attacco con il pilastro.

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

158
diagramma del momento agli innesti della trave secondaria al
variare dell'angolo imposto al nodo
0
50
100
150
200
250
0,0000 0,0005 0,0010 0,0015 0,0020 0,0025 0,0030
f[rad]
M
=
M
(
f
)




[
K
N
m
]
A) SEZ TESA
SUPERIORMENTE
B) SEZ TESA INFERIORMENTE

Graf. 55 - Momento agli innesti A e B in funzione della rotazione imposta al nodo per limpalcato completo

Le due sezioni A e B hanno storie di carico diverse. Si analizzano le due curve separatamente
soffermando lattenzione per prima sulla curva A:
a
1
) Si ha un primo tratto iniziale con andamento pressoch rettilineo che coincide con la fase
elastica. Raggiunto langolo di 0,0003 rad (substep 30) con un momento di 50,52 kN m, il
calcestruzzo teso, che troviamo nella parte superiore della sezione A, inizia a fessurarsi e per un
piccolissimo tratto si ha una apprezzabile riduzione di pendenza: tale tratto notevolmente
ridotto perch essendo la parte superiore della trave pi larga, le tensioni si distribuiscono su
una superficie maggiore e di conseguenza, non solo la tensione di rottura si raggiunge pi tardi,
ma le fessure interessano zone pi superficiali rispetto al caso di bordo inferiore teso dove la
sezione ridotta.
a
2
) Le barre di armatura superiori iniziano a caricarsi seppur le tensioni, rimanendo sempre
basse per lelevato numero di ferri, non raggiungeranno mai la tensione di snervamento.
B
A
b1
b2
b3
a1
a2
a3
a4
a5
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

159
La curva cresce quindi fino al valore di 207,17 kN m (substep 190) in corrispondenza del quale si
nota linizio dello schiacciamento del calcestruzzo della parte inferiore della sezione A; anche in
questo caso si nota un piccolo pianerottolo.
a
3
) La curva continua poi a crescere fino a raggiunger il valore massimo pari a 231,33 kN m in
corrispondenza della rotazione imposta di 0,0023 (substep 230).
a
4
) A questo punto la sezione di calcestruzzo reagente totalmente compromessa sia nella parte
tesa che in quella compressa e il lavoro affidato quasi totalmente alle barre. Dopo un tratto
discendente, per un momento di 174,74 kN m (substep 260), si ha di nuovo un piccolo tratto
orizzontale associabile allespulsione del copriferro e poi la curva continua a scendere con le
barre compresse che iniziano a plasticizzarsi.
a
4
) Larresto dellanalisi avviene al substep 282 dove il momento assume il valore di 158,06 kN m
con una rotazione imposta pari a 0,00282 rad. Ci pu essere dovuto a causa degli spostamenti
troppo elevati che si hanno a seguito dellespulsione del copriferro.
Si espone di seguito la storia di carico della sezione B:
b
1
) la curva per un primo tratto (fase elastica) coincidente con quella della sezione A. Raggiunto
langolo di 0,0001 rad (substep 10) con un momento di 21,61 kN m , il calcestruzzo teso, che si
trova nella parte inferiore della sezione, inizia a fessurarsi e per un breve tratto landamento
rimane pressoch orizzontale pur aumentando la rotazione al nodo. Si noti che la sezione B si
fessura prima della A, infatti la tensione di rottura viene raggiunta prima dato che nella zona tesa
la sezione ridotta e maggiori sono le tensioni.
b
2
) Le armature inferiori iniziano a lavorare a causa del calcestruzzo fessurato e la curva continua
a crescere sensibilmente fino a raggiunger il valore massimo pari a 147,50 kN m in
corrispondenza della rotazione imposta di 0,0027 (substep 270).
b
3
) Le barre allora iniziano a snervarsi e per un piccolo tratto finale il momento tende a
decrescere; ma non si riesce a sfruttare completamente le risorse di duttilit delle barre perch a
questo punto la nostra analisi si arresta per la rottura della sezione A.
Di seguito viene riportata una sequenza di immagini che illustrano lo stato del calcestruzzo e
delle barre per i substep che caratterizzano le diverse fasi nelle sezioni A e B appena descritte per
limpalcato completo.
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

160
Impalcato completo - stato della trave secondaria nei diversi substep di carico -
Substep 20 0.0002 rad




Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

161
Substep 30 0.0003 rad




Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

162
Substep 200 0.0020 rad






Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

163
Substep 230 0.0023 rad






Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

164
Substep 260 0.0026 rad






Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

165
Substep 282 0.00282 rad





Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

166
Si analizza il modello con sole travi nude riportando di seguito la tabella 55 e il grafico 56:

- Impalcato con travi nude -
A SEZIONE A DESTRA DEL NODO B SEZIONE A SINISTRA DEL NODO
SUBST ALPHA rad
MX
KNm
SUBST ALPHA rad
MX
KNm
0 0,00000 0,00 0 0,00000 0,00
10 0,00010 20,98 10 0,00010 20,97
20 0,00020 38,74 20 0,00020 33,71
30 0,00030 51,05 30 0,00030 36,99
40 0,00040 58,93 40 0,00040 44,99
50 0,00050 68,96 50 0,00050 52,82
60 0,00060 79,29 60 0,00060 60,31
70 0,00070 90,35 70 0,00070 68,32
80 0,00080 100,46 80 0,00080 72,18
90 0,00090 107,07 90 0,00090 78,99
100 0,00100 118,17 100 0,00100 87,06
110 0,00110 128,10 110 0,00110 94,00
120 0,00120 134,51 120 0,00120 101,59
130 0,00130 145,11 130 0,00130 109,03
140 0,00140 153,28 140 0,00140 116,31
150 0,00150 162,18 150 0,00150 124,25
160 0,00160 171,81 160 0,00160 131,30
170 0,00170 180,52 170 0,00170 138,98
180 0,00180 189,31 180 0,00180 146,51
190 0,00190 198,37 190 0,00190 153,35
200 0,00200 207,17 200 0,00200 160,57
210 0,00210 213,03 210 0,00210 166,88
220 0,00220 220,30 220 0,00220 173,69
230 0,00230 226,29 230 0,00230 179,99
240 0,00240 233,91 240 0,00240 186,14
250 0,00250 241,38 250 0,00250 192,61
260 0,00260 248,67 260 0,00260 198,20
270 0,00270 255,28 270 0,00270 199,39
280 0,00280 253,23 280 0,00280 200,98
0,00290 242,30 290 0,00290 199,78
290
300 0,00300 229,56 300 0,00300 187,65
310 0,00310 209,45 310 0,00310 175,40

Tab. 55 Momento flettente agli innesti A e B ad ogni substep di carico per impalcato con travi nude

Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

167
diagramma del momento agli innesti della trave secondaria al
variare dell'angolo imposto al nodo
0,00
50,00
100,00
150,00
200,00
250,00
300,00
0,0000 0,0005 0,0010 0,0015 0,0020 0,0025 0,0030 0,0035
f[rad]
M
=
M
(
f
)




[
K
N
m
]
A) SEZ TESA SUPERIORMENTE
B) SEZ TESA INFERIORMENTE

Graf. 56 - Momento agli innesti A e B in funzione della rotazione imposta al nodo per limpalcato con travi nude

Come fatto in precedenza si illustra per prima la curva A relativa alla sezione alla destra del nodo
e quindi tesa superiormente:
a
1
) il primo tratto in fase elastica si presenta come sempre con andamento rettilineo; verso il
substep 30 (0,0003 rad) si nota una leggera inflessione della curva: ci dovuto allinizio
graduale della fessurazione al lembo superiore della sezione che ricordiamo essere quello teso.
a
2
) la pendenza rimane pi o meno la stessa fino al raggiungimento del momento massimo pari a
255,28 kN m corrispondente alla rotazione al nodo di 0,00272 (substep 272).
a
3
) dopodich le armatura compresse iniziano a plasticizzarsi e al substep 310 lanalisi si
interrompe.
Vediamo ora cosa succede per la sezione B:
b
1
) naturalmente finch si rimane in campo elastico le due curve coincidono, dopodich la curva B
si distacca dalla A (substep 20) leggermente prima a causa della fessurazione del calcestruzzo
teso al lembo inferiore della sezione.
A
B
b1
a1
b2
a2
a3
b3
Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

168
b
2
) la curva cresce fino al momento massimo pari a 200,98 kN m (0,0028 rad) dove ha inizio la
plasticizzazione delle barre tese.
b
3
) lanalisi si arresta al substep 310.

Importante notare che:
le due curve dellimpalcato di travi nude sono pi ravvicinate rispetto a quelle del modello di
impalcato completo; questo sicuramente dovuto al fatto che, in assenza di solaio, la sezione
tende ad avere una forma pi simile a quella rettangolare e lasse neutro tende a coincidere
con lasse di simmetria.
Imponendo la rotazione al nodo si ha che il calcestruzzo tende a fessurarsi prima
nellimpalcato completo che in quello con sole travi nude; infatti, essendo il primo pi rigido
e avendo nellintorno del nodo una maggior concentrazione di tensioni, a parit di angolo
dar luogo a momenti maggiori raggiungendo prima la tensione di rottura.

Nella pagina seguente viene riportata una sequenza di immagini che illustrano lo stato del
calcestruzzo e delle barre per i substep che caratterizzano le diverse fasi nelle sezioni A e B
appena descritte per limpalcato con travi nude.












Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

169
Impalcato con travi nude - stato della trave secondaria nei diversi substep di carico -
Substep 20 0.0002 rad




Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

170
Substep 37 0.00037 rad





Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

171
Substep 270 0.0027 rad





Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

172
Substep 310 0.0031 rad





Capitolo IV Risultati della sperimentazione numerica


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

173
Nella figura 4.28 si riporta limpalcato con travi nude alla fine dellanalisi.



Fig. 4.28 Stato fessurativo dellimpalcato con travi nude al substep 310


Capitolo V Sintesi dei risultati ottenuti


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

174
C Ca ap pi it to ol lo o V V

S
S
i
i
n
n
t
t
e
e
s
s
i
i
d
d
e
e
i
i
r
r
i
i
s
s
u
u
l
l
t
t
a
a
t
t
i
i
o
o
t
t
t
t
e
e
n
n
u
u
t
t
i
i


In questo capitolo si riportano i principali risultati ottenuti nelle analisi lineari e non lineari
eseguite sul modello di impalcato costituito da quattro campi di solaio, presentato al Capitolo IV.
La prima, stata svolta su otto tipologie di impalcato, quattro con travi emergenti e quattro con
travi a spessore; ciascuna tipologia stata studiata sia nel caso di impalcato completo di solaio
che in quello di sole travi nude. Lanalisi non lineare stata invece eseguita su un'unica tipologia
di impalcato con travi emergenti, sia nel caso di impalcato completo che in assenza di solaio.
Per quanto concerne i risultati ottenuti dallanalisi lineare si pone lattenzione sullandamento
delle tensioni normali nellambito della sezione e sullandamento delle sollecitazioni lungo le
travi. Le tensioni normali s
z
sulle sezioni della trave secondaria vicine al nodo presentano un
andamento non pi lineare lungo laltezza della sezione. Conseguentemente anche le
deformazioni e
z
non variano pi linearmente e lipotesi delle sezioni piane, comunemente
accettata nel comportamento a trave, viene meno. Tale fenomeno pu essere attribuito al fatto che
pi ci si avvicina al pilastro e maggiormente si risente dellazione del taglio. Landamento non
lineare delle tensioni normali presente nei tratti terminali della trave secondaria per una
lunghezza di 500 mm circa negli impalcati con travi emergenti e di 300 mm circa per gli
impalcati con travi a spessore.
Il grafico di figura 5.1 rappresenta landamento delle sollecitazioni lungo la trave secondaria
di un impalcato 4000x4000 mm
2
con travi emergenti, con e senza solaio.
Si pu notare che per un breve tratto alle due estremit della trave, pari circa a 300 mm di
lunghezza, il momento flettente, nel caso di impalcato completo, maggiore di quello che si ha
nel caso di sole travi nude. La trave principale, seppure dotata di elevata rigidezza torsionale,
impone al solaio adiacente una rotazione sempre pi piccola man mano che ci si allontana dal
nodo trave-pilastro. In tal caso il solaio non partecipa allo stesso modo su tutta la sua larghezza e
vi una forte concentrazione delle sollecitazioni in una zona ristretta nellintorno del nodo.
Capitolo V Sintesi dei risultati ottenuti


Momenti flettenti Mx lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1200
-1000
-800
-600
-400
-200
0
200
400
600
800
1000
1200
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
m
o
m
e
n
t
i

(
K
N
m
)
Momenti impalcato completo
Momenti impalcato travi nude

Figura 5.1 Momento flettente lungo trave secondaria

Per valutare il contributo offerto dalle fasce di solaio sulla trave secondaria, in figura 5.2 si
diagramma a titolo di esempio la differenza tra i due diagrammi del momento flettente ottenuti
nellimpalcato completo di solaio e in quello senza solaio.
Dai risultati ottenuti per tutte le famiglie di impalcati investigati, sono state determinate le
formule empiriche (5) e (6) che esprimono il contributo flettente, offerto dal solaio su ogni
sezione della trave secondaria, in funzione della lunghezza della trave stessa.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

175
Capitolo V Sintesi dei risultati ottenuti

DM (KNm) lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-100
-80
-60
-40
-20
0
20
40
60
80
100
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
D
M
=
M
t
r
n
u
-
M
c
o
m
p


(
K
N
m
)
incremeno del
momento da imp.
completo a imp. tr. nude

Figura 5.2 DM lungo la trave secondaria

Conoscendo il diagramma del momento flettente sulle fasce di solaio possibile dedurre lo
schema statico del solaio, come illustrato in figura 5.3.

Fig. 5.3 Schema statico della trave secondaria affiancato dagli schemi statici delle fasce di solaio

La rotazione f, imposta agli estremi della trave secondaria, fa s che essa assuma la caratteristica
deformata a biscia. Nel caso di trave nuda, i diagrammi delle sollecitazioni su di essa saranno

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

176
Capitolo V Sintesi dei risultati ottenuti

semplicemente quelli riportati in figura per la sola trave, mentre nel caso di impalcato completo,
dovranno essere sommati a questi i diagrammi relativi alle fasce di solaio adiacenti. Le molle
rotazionali stanno a simulare il vincolo esercitato dalle travi principali sul solaio di cui si
parlato in precedenza. Lazione del solaio sulla trave secondaria produce a sua volta un aumento
del taglio sulla trave specie nelle zone di estremit dove si registra la massima concentrazione
delle sollecitazioni (figura 5.4).
azione del solaio sulla trave
azione del solaio sulla trave

taglio sola trave nuda


taglio trave con presenza del solaio


Figura 5.4 Aumento del taglio sulla trave secondaria per effetto della presenza del solaio

A titolo di esempio, in figura 5.5 si riporta il diagramma del taglio sulla trave secondaria, ottenuto
ancora per limpalcato 4000x4000 mm
2
.
Tutte le sollecitazioni sono state ricavate imponendo lequilibrio rispetto al baricentro geometrico
della sezione della sola trave nuda, anche nel caso di travi in presenza di solaio. Per quanto
riguarda in fine la forza assiale, questa assume naturalmente valore nullo in caso di sola trave
nuda, ma nel caso di impalcato completo, la presenza del solaio produce, alle estremit della
trave secondaria interessata dal momento positivo, unazione di compressione che decresce lungo
la trave fino ad annullarsi in mezzeria, per poi continuare con segno opposto producendo trazione
allestremit interessata dal momento negativo, come mostrato in figura 5.6. Il solaio cerca in
sostanza di opporsi alla deformata mantenendosi il pi possibile piano.

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

177
Capitolo V Sintesi dei risultati ottenuti

Taglio Fy lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1000
-800
-600
-400
-200
0
200
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
y

(
K
N
)Taglio impalcato completo
Taglio impalcato travi nude

Figura 5.5 Taglio lungo la trave secondaria

Forza assiale Fz lungo la trave secondaria
impalcato con travi emergenti 4000x4000 mm2
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
-1300
-1100
-900
-700
-500
-300
-100
100
300
500
700
900
1100
1300
0
5
0
0
1
0
0
0
1
5
0
0
2
0
0
0
2
5
0
0
3
0
0
0
3
5
0
0
4
0
0
0
distanze dal pilastro (mm)
F
z

(
K
N
)
N impalcato completo
N impalcato travi nude

Figura 5.6 Forza normale lungo la trave secondaria

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

178
Capitolo V Sintesi dei risultati ottenuti


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

179
Per quanto riguarda la torsione, le travi ortogonali al piano della rotazione imposta, in questo
caso le principali, si comportano come molle rotazionali a causa della non infinita rigidezza
torsionale; inoltre il solaio tende a rimanere piano e spinge in senso opposto a quello della
rotazione imposta ai nodi. Per tale motivo, pi ci si allontana dal nodo, minore langolo che la
trave principale impone al solaio lungo lintestatura. Le travi principali sono quindi sottoposte ad
un momento torcente il cui valore massimo, per la trave studiata (quella interna e non di bordo),
compreso tra il 29,4% (per impalcato completo di solaio 4000x4000 mm
2
) e il 34,8% (per
impalcato completo di solaio 6000x6000 mm
2
) del momento flettente massimo ottenuto sulla
trave secondaria interna allimpalcato. Anche il torcente (figura 5.7) ha un diagramma che nei
tratti di estremit presenta un andamento parabolico in modo analogo alle altre sollecitazioni e
sempre per lo stesso motivo dovuto alla zona di massima concentrazione delle tensioni
nellintorno del nodo. Al contrario di quanto accade per la trave di bordo, la trave principale
interna allimpalcato possiede una simmetria geometrica. Questo comporta uno sbandamento del
centro istantaneo di rotazione sia in y che in z, ossia pi si va verso il centro della trave e pi
esso tende a sollevarsi e ad avanzare verso il solaio come possibile vedere dalla figura 5.7, dove
le zone blu indicano i nodi che hanno un vettore spostamento nullo o prossimo allo zero.

Figura 5.7 Andamento C.I.R. lungo la trave principale
Capitolo V Sintesi dei risultati ottenuti


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

180
Momenti torcenti Mx lungo la trave principale 4-5
impalcati con travi emergenti
rotazione imposta ai nodi=0,0052rad
y = 0,2597x
2
- 15,627x + 318,07
y = 0,3246x
2
- 15,818x + 287,26
y = 0,3887x
2
- 15,951x + 262,54
y = -0,3017x
2
+ 42,907x - 1617,6
y = -0,3788x
2
+ 57,982x - 2320,3
y = -0,4648x
2
+ 74,872x - 3122,2
y = -3,6859x + 181,29
y = -3,3874x + 166,92
y = -3,0836x + 152,71
-150
-50
50
150
250
350
0
1
0
2
0
3
0
4
0
5
0
6
0
7
0
8
0
9
0
1
0
0
distanze dal pilastro (%)
m
o
m
e
n
t
i

t
o
r
c
e
n
t
i

(
K
N
m
)
-350
-250
Mt compl.4000x4000
Mt compl.5000x5000
Mt compl.6000x6000
Mt impalcato travi nude
Mtc4000a

Figura 5.8 Confronto fra i Momenti torcenti lungo la trave principale 4-5

Capitolo V Sintesi dei risultati ottenuti


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

181
Per quanto riguarda infine lanalisi statica non lineare, eseguita su un impalcato con travi
emergenti e campo di solaio 4000x4000 mm
2
con e senza solaio, i risultati ottenuti dalla
simulazione hanno permesso di costruire due grafici che riportano le curve dei momenti flettenti
alle due sezioni di innesto (A e B) delle travi secondarie con il nodo al centro dellimpalcato, in
funzione della rotazione imposta, sia in presenza di solaio che per le sole travi nude. Le due curve
dellimpalcato con travi nude sono pi ravvicinate rispetto a quelle del modello di impalcato
completo di solaio; questo sicuramente dovuto al fatto che, in assenza di solaio, la sezione tende
ad avere una forma pi simile a quella rettangolare e lasse neutro tende a coincidere con lasse di
simmetria.

diagramma del momento agli innesti della trave secondaria al
variare dell'angolo imposto al nodo
0
50
100
150
200
250
0,0000 0,0005 0,0010 0,0015 0,0020 0,0025 0,0030
f[rad]
M
=
M
(
f
)




[
K
N
m
]
A) SEZ TESA
SUPERIORMENTE
B) SEZ TESA INFERIORMENTE

Figura 5.9 - Momento agli innesti A e B in funzione della rotazione imposta al nodo per limpalcato completo
B
A
b1
b2
b3
a1
a2
a3
a4
a5
Capitolo V Sintesi dei risultati ottenuti


diagramma del momento algli innesti della trave secondaria al
variare dell'angolo imposto al nodo
150,00
200,00
250,00
300,00
M
=
M
(
f
)




[
K
N
m
]
0,00
50,00
100,00
0,0000 0,0005 0,0010 0,0015 0,0020 0,0025 0,0030 0,0035
f[rad]
A) SEZ TESA
SUPERIORMENTE
B) SEZ TESA INFERIORMENTE
b2
a2
a3
b3
A
B
b1
a1

Figura 5.10 - Momento agli innesti A e B in funzione della rotazione imposta al nodo per lim lcato con travi nude

Si osserva come il calcestruzzo tenda a fessurarsi prima nellimpalcato completo di s o rispetto
a quanto accade nel caso con sole travi nude; nel primo caso infatti, il grigliato pi rigido e
avendo nellintorno del nodo una maggior concentrazione di tensioni, a parit di rotazione
imposta dar luogo a momenti maggiori raggiungendo pr a la tensione di rottura.




pa
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Capitolo VI Conclusioni e sviluppi futuri


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In questo lavoro stato affrontato il problema della valutazione dellinfluenza esercitata
dai solai sul comportamento sismico delle travi in termini di sollecitazioni e la sua evoluzione in
fase post-elastica. Lanalisi stata condotta in due fasi: la prima in campo elastico lineare
considerando il calcestruzzo omogeneo ed isotropo e la seconda in campo post-elastico
ammettendo un legame costitutivo non lineare per il calcestruzzo e per lacciaio. Per lanalisi
elastica lineare sono stati considerati sei impalcati, tre con travi emergenti e tre con travi a
spessore; le analisi sono state ripetute trascurando linterazione trave-solaio al fine di confrontare
i risultati ottenuti con le due tipologie di modello. Lanalisi non lineare stata invece condotta su
un solo impalcato.
Per la modellazione del comportamento strutturale dei sistemi studiati, si fatto ricorso ad una
discretizzazione agli elementi finiti utilizzando il codice di calcolo Ansys v.10.0. Sono stati
utilizzati due elementi solidi, SOLID45 e SOLID65 e un elemento link LINK8. Nel modello a
comportamento lineare stato utilizzato esclusivamente il SOLID45 in grado di simulare il
comportamento elastico del calcestruzzo. Nel modello a comportamento non lineare, solo nelle
travi secondarie per ridurre lonere computazionale, sono stati utilizzati il SOLID65 e il LINK8
che abbinati riproducono il comportamento non lineare del cemento armato simulando il primo il
calcestruzzo e il secondo le barre darmatura. Nellanalisi parametrica stata fatta variare la sola
lunghezza delle travi, mantenendo costanti laltezza e la larghezza delle travi e laltezza del
solaio. Nelle sezioni terminali delle travi sono stati introdotti degli elementi rigidi al fine di
simulare leffetto di confinamento del nodo. Lazione del sisma sullimpalcato stata ricondotta
a rotazioni equipollenti applicate ai nove nodi rigidi.
Con lanalisi elastica lineare sono studiati gli andamenti delle sollecitazioni momento flettente,
taglio e forza assiale lungo la trave secondaria e momento torcente lungo la trave principale. Per
quanto riguarda landamento delle tensioni normali sz nelle travi secondarie stato osservato
Capitolo VI Conclusioni e sviluppi futuri

che lipotesi di conservazione delle sezioni piane viene meno nei tratti di estremit per una
lunghezza di 500 mm circa per le travi emergenti e 300 mm circa per quelle a spessore, a causa
del contributo crescente del taglio. Per il calcolo delle sollecitazioni si fatto ricorso al bilancio
nodale fornito con appositi comandi dallAnsys. Momento flettente, taglio e forza assiale lungo la
trave secondaria sono stati calcolati sempre rispetto al baricentro geometrico della sezione per cui
passa il piano neutro. I risultati ottenuti dalle analisi lineari consentono di trarre le seguenti
conclusioni:
per una lunghezza di circa 300 mm alle due estremit della trave secondaria il momento
flettente assorbito dalla trave stessa, in presenza di solaio, maggiore (in valore
assoluto) di quello che si avrebbe sulla trave nuda, mentre nel resto della trave avviene
il contrario. Ci significa che nellintorno della zona nodale, dove applicata la
rotazione, la presenza del solaio contribuisce maggiormente allaumento di rigidezza
che a parit di rotazione produce un incremento del momento;
confrontando tra loro i momenti flettenti per i diversi impalcati completi di solaio, si
nota che ciascuna curva pu essere distinta in tre parti: le due di estremit presentano
un andamento parabolico, mentre il tratto centrale approssimabile con una retta di cui
possiamo ricavarne le equazioni;
per gli impalcati completi di solaio i massimi momenti sulle travi a spessore sono pari
a circa il 19,5 % di quelli ottenuti nei corrispondenti impalcati con travi emergenti;
le curve degli incrementi DM, ricavati dalle differenze tra i momenti flettenti sui
grigliati di travi nude e quelli sui corrispondenti impalcati completi, hanno andamenti
simili per le due tipologie di sezioni, anche se per le travi a spessore risultano pi
schiacciate;
nel caso delle travi a spessore le curve degli incrementi DM sono circa indipendenti
dalla lunghezza e cio il contributo offerto dal solaio poco influenzato dalla
lunghezza delle travi; negli impalcati con travi emergenti si registra invece una
maggiore dipendenza dalla lunghezza e le curve tendono ad allontanarsi maggiormente,

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

184
Capitolo VI Conclusioni e sviluppi futuri

specialmente alle estremit della trave, dove i momenti raggiungono i valori pi alti, ed
ai quarti della luce;
il massimo contributo del solaio, nei momenti flettenti di estremit e per i diversi
impalcati, pu essere quantificato dalle seguenti percentuali dei momenti massimi:
- dal 5,3 al 7,4% per impalcato 4000x4000 mm
2
con travi emergenti
- dal 7,3 al 10,0% per impalcato 5000x5000 mm
2
con travi emergenti
- dal 9,0 al 12,3% per impalcato 6000x6000 mm
2
con travi emergenti
- dal 16,2 al 21,1% per impalcato 4000x4000 mm
2
con travi a spessore
- dal 19,8 al 25,4% per impalcato 5000x5000 mm
2
con travi a spessore
- dal 23,1 al 29,1% per impalcato 6000x6000 mm
2
con travi a spessore
dalle equazioni delle curve dei momenti, per tutte le famiglie di impalcati investigati,
sono state dedotte formule empiriche con cui predire il contributo flettente, offerto dal
solaio su ogni sezione della trave secondaria, in funzione della lunghezza della trave
stessa;
la trave genera sul solaio unazione normale di compressione che va riducendosi fino
ad annullarsi in corrispondenza della mezzeria della trave stessa, per poi continuare a
crescere con segno positivo (trazione); viceversa il solaio sulla trave genera unazione
contraria di trazione nella prima met e di compressione nella seconda opponendosi
alla deformata e cercando di mantenersi il pi possibile piano;
le curve del momento torcente sulle travi principali, per i diversi impalcati con travi
emergenti, presentano un andamento parabolico alle estremit e lineare nel tratto
centrale.
Per quanto riguarda i risultati ottenuti sul modello con non linearit meccanica si possono fare
le seguenti osservazioni:
a seguito di una rotazione imposta al nodo si ha che le travi secondarie tendono a
fessurarsi prima nellimpalcato completo che in quello con sole travi nude; infatti,
essendo il primo pi rigido e avendo nellintorno del nodo una maggior concentrazione
di tensioni, a parit di rotazione dar luogo a momenti maggiori raggiungendo prima la
tensione di rottura;

Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

185
Capitolo VI Conclusioni e sviluppi futuri


Studio dellinterazione trave-solaio in situazione sismica

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linizio della fessurazione non avviene allo stesso istante per le sezioni di innesto delle
travi secondarie con il pilastro. Le sezioni tese inferiormente tendono, sia nel caso di
impalcato completo che in quello con travi nude, a fessurarsi prima di quelle tese
superiormente. Ci sicuramente dovuto al fatto che essendo la parte superiore della
trave pi larga, le tensioni si distribuiscono su una superficie maggiore e di
conseguenza la tensione di rottura si raggiunge pi tardi.

Entrambi i modelli hanno messo in evidenza valori dello sforzo normale (di compressione e
trazione a seconda della trave in esame) non trascurabili dovuti allinterazione trave-solaio come
gi notato da Pauly e Priestley in [48]. Tali sollecitazioni sono variabili lungo la trave ed
attingono i valori massimi nei primi 600 mm dallinnesto con il pilastro. Trattandosi di valori non
sempre trascurabili il comportamento delle sezioni, nei tratti terminali delle travi, pu risultarne
modificato. Anche la posizione dellasse neutro nella trave sollecitata a momento positivo, potr
risultare pi alta rispetto a quella assunta nel caso di trave nuda.

Le analisi presentate in questo studio, al fine di contenere lonere computazionale richiesto, sono
state eseguite su un modello di dimensioni limitate e circoscritte ad un solo piano. Aumentando
opportunamente la potenza di calcolo a disposizione ed ottimizzando la mesh, lindagine pu
essere estesa a strutture pi complesse, comprendenti i pilastri ed un numero significativo di
solai, con lobiettivo finale di eseguire analisi dinamiche non lineari e valutare linfluenza
dellinterazione trave-solaio sulle modalit di collasso di un edificio multipiano a struttura
intelaiata.

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