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Ambiente Benessere Mungitura


per produrre latte di Alta Qualit

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Indice
Prefazione Alcuni riferimenti legislativi Premessa Capitolo 1 Latte Stalla Capitolo 2 Locali di mungitura Capitolo 3 Mammella bovina Capitolo 4 Macchina mungitrice Gruppo di mungitura Collettore Lunghi tubi latte Pulsatori Guaine o tettarelle Il vuoto di mungitura Accessori Backushing Capitolo 5 Manutenzione delle macchine mungitrici Struttura, box, leveraggi, e pistoni Pompa per vuoto Conduttura, intercettori, serbatoi Regolatore del vuoto Vuotometro Pulsatore Tubi di gomma di pulsazione Guaina o tettarella Coppette di lavaggio Lattodotto Collettori, ussometri, lattometri, terminali Pompa latte Programmatore di lavaggio e accessori Altri impianti Capitolo 6 Stoccaggio latte alla stalla Filtrazione latte 5 7 9

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Refrigerazione del latte alla stalla I serbatoi refrigeranti Manutenzione ai serbatoi refrigeranti Piastre di raffreddamento La consegna del latte Pulizia e disinfezione dei serbatoi refrigeranti

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Capitolo 7 Tecnica di mungitura Routine di mungitura Processo di mungitura Capitolo 8 L asciutta e la salute della mammella Prelievo campioni sterili California Mastitis Test (CMT) Lactocorder Capitolo 9 Pulizia attrezzature di mungitura e stoccaggio latte in stalla Procedura di pulizia e disinfezione Il lavaggio La pulizia dei locali di mungitura Ambiente Capitolo 10 Organizzazione dellallevamento La gestione della stalla La gestione dellallevamento Capitolo 11 Benessere Animale Conosciamo le bovine Alcuni indicatori per valutare il benessere delle bovine Comprendere il benessere delle bovine Conclusioni

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Testi a cura di Mauro Codeluppi e Giampaolo Zanirato

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Prefazione

La qualit in Granlatte una esperienza collettiva , un obiettivo che diventata strategia , rinnovandosi di sde condivise in primo luogo con noi stessi. La sda pi importante di tutte consiste nel garantire un futuro alla zootecnia da latte in questo paese. Un grande gruppo come il nostro, la pi grande cooperativa italiana, ha una responsabilit che va oltre la comunit dei nostri soci. Per dimensione, ma sopratutto per il radicamento capillare nelle campagne, e grazie al marchio Granarolo, nelle nostre citt la cooperativa ha messo a punto un modello che costituisce un punto di riferimento per lintero comparto. I modelli per essere vincenti vanno testati e codicati e i manuali servono a questo, a codicare e a divulgare le migliori pratiche afnch sia possibile riconoscere i percorsi di crescita professionale che occorre intraprendere per diventare i produttori del miglior latte italiano. La collana si arricchisce di un nuovo volume , un contributo prezioso per i nostri soci e un compendio di conoscenze e d competenze declinate nella pratica quotidiana dellallevamento. Un ringraziamento sentito a coloro che hanno contribuito a questo importante lavoro , ma sopratutto voglio ringraziare i nostri soci che confrontandosi con i nostri tecnici ogni giorno , ci permettono di testare la validit delle nostre procedure.

Il Presidente Gianpiero Calzolari

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Alcuni riferimenti legislativi

Nel 2004 la Comunit Europea ha approvato un gruppo di regolamenti, comunemente indicati come pacchetto igiene, che hanno sostituito dal primo gennaio 2006 le disposizioni comunitarie vigenti in materia digiene delle produzioni e commercializzazione degli alimenti. Gli obiettivi di tali provvedimenti sono: Aumento del grado di sicurezza degli alimenti con la copertura legislativa di tutte le attivit collegate alla produzione, e distribuzione dai campi alla tavola. Identicazione e denizione delle responsabilit dei soggetti coinvolti nella sicurezza alimentare (produttori, fornitori, consumatori). Semplicazione e armonizzazione della legislazione in vigore. I principi in cui si basano i regolamenti, sono lindividuazione e la separazione delle responsabilit dei soggetti coinvolti nella sicurezza alimentare, con particolare riferimento a: Produzione; Commercializzazione; Importazione; di un prodotto alimentare sino al consumatore nale. I regolamenti approvati, prevedono listituzione di attivit di controllo ufciale da parte delle Autorit sanitaria per vericare il rispetto, da parte degli operatori, degli obblighi imposti mediante procedure di controllo. Riferimenti Normativi Per lazienda zootecnica che produce latte, i riferimenti normativi da considerare riguardano la gestione e il controllo delle attivit dalla produzione di campagna, la gestione degli animali, degli alimenti zootecnici, dei biocidi, la gestione del prodotto latte in stalla, compresi impianti, attrezzature e strutture. I riferimenti legislativi nazionali e comunitari riguardano: Anagrafe Riproduzione Animali Polizia veterinaria e Medicinali Latte e sua Commercializzazione Benessere e Protezione Animali Rintracciabilit e Sicurezza Alimentare Riportiamo i principali riferimenti legislativi che riguardano il latte, la sua commercializzazione, la rintracciabilit e la sicurezza alimentare: D.M. n. 185 del 09/05/1991 Regolamento concernente le condizioni di produzione zootecnica, i requisiti di composizione e igienico-sanitari del latte crudo destinato alla utilizzazione per la produzione di latte fresco pastorizzato di alta qualit.

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Legge n. 169 del 03/05/1989 disciplina del trattamento e della commercializzazione del latte alimentare vaccino. Legge 30 maggio 2003, n.119 Conversione in legge, con modicazioni, del decreto legge 28 marzo 2003, n. 49, recante riforma normativa in tema di applicazione del prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero - caseari. Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 228 Orientamento e Modernizzazione del settore agricolo, a norma dellarticolo7 della legge5 marzo2001, n. 57. Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31Attuazione della Direttiva 98/83/CE riguardante la qualit delle acque destinate al consumo umano. Regolamento CE n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti della legislazione alimentare, istituisce lAutorit europea per la sicurezza alimentare e ssa procedure nel campo della sicurezza alimentare . D.M. 27 maggio 2004 Rintracciabilit e Scadenza del latte fresco. Regolamento CE n. 852/2004 Igiene prodotti alimentari. Regolamento CE n. 853/2004 Norme di Igiene per gli alimenti di origine animale. Regolamento CE n. 854/2004 Organizzazione dei controlli ufciali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano. Regolamento CE n. 882/2004 Organizzazione dei controlli intesi a vericare la normativa in materia di mangimi e alimenti e alle norme sulla salute e benessere animale.

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Premessa

Gli appunti del presente opuscolo hanno lo scopo di fornire agli operatori impegnati nellallevamento della vacca da latte (mungitori, allevatori) alcune indicazioni di carattere organizzativo, tecnico e pratico, nalizzate al miglioramento delle qualit del latte. Lallevamento delle vacche da latte, sempre pi esposto alla concorrenza nazionale e internazionale, rischia di mutare il rapporto con lambiente agricolo di riferimento. Questo comporta la necessit di ridurre i costi di produzione, incrementare la produttivit per capo, abbassare il fabbisogno di manodopera, aumentare la consistenza dellallevamento, ricorrere a tecnologie e attrezzature sempre pi complesse. E quindi necessaria la presenza di un imprenditore attento, impegnato e preparato a compiere scelte adeguate sia dal punto di vista tecnico che economico. Oltre a queste problematiche sinseriscono quelle legate alla sicurezza per gli addetti e alla salubrit dellambiente di lavoro. Occorre quindi considerare la produzione di latte come un sistema di fattori, in cui la variazione di ciascun elemento inuenza positivamente o negativamente gli altri elementi che entrano nel processo produttivo. Le attuali forme di allevamento, caratterizzate da unimpostazione certamente intensiva, devono consentire il miglior benessere per gli animali per favorire una migliore risposta sia qualitativa che quantitativa della produzione del latte. Il formidabile lavoro di miglioramento genetico ha reso oggi le vacche potenzialmente sempre pi produttive a condizione di una corretta e idonea gestione in grado di limitare ogni possibile causa di stress, sociale, ambientale e nutrizionale. Con questi tipi di animali appare quindi contro ogni logica fare dei passi indietro nelle tecniche dallevamento, in nome di un ritorno alla presunta naturalit nella produzione del latte. Qualsiasi soluzione tecnica proposta per migliorare la produttivit e il benessere animale, non ha alcuna efcacia se il personale aziendale scarsamente motivato nel proprio lavoro. Le vacche felici sono le pi sane, le pi fertili, le pi longeve, le pi produttive e quindi le pi efcienti. Indipendentemente da questi vantaggi, esiste una direttiva comunitaria, la 98/58, che disciplina il rispetto del benessere degli animali da reddito. In questa direttiva sono stabiliti i doveri dellallevatore nei confronti degli animali che detiene e sono indicati con discreta precisione le attenzioni che egli deve avere: alimentazione, personale, ricoveri ecc. Luomo, proprio perch in grado di scelte autonome e intelligenti, ha il dovere di esercitare la sua superiorit secondo la logica del custode della natura praticando tutte quelle attenzioni sul benessere degli animali che consentono, come riscontro, di incrementare il proprio reddito.

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CapiTOLO 1 Latte
Per denizione, il latte il prodotto della mungitura regolare completa e ininterrotta della mammella di bovine che si trovano in buono stato di salute, di nutrizione e di benessere. Il latte uno dei pochi alimenti completi ed equilibrati dal punto di vista dei micronutrienti, ma deperisce in fretta se non sono rispettate le condizioni igieniche adeguate. Per legge (Reg. 853/04 sez. IX e del D.M. 9 maggio 1991, n.185) sono stati deniti dei parametri per identicare il latte alimentare ed il latte crudo di alta qualit.
Tabella 1 - Parametri del latte Requisiti C. B. T. Cellule somatiche Residui di sostanze inibenti Tenore in grasso Tenore di proteine Aatossine Limite latte crudo 100.000 UFC /ml (*) 400.000ml (**) < LMR (***) Non ssato Non ssato 50 ppt Limite latte crudo Alta Qualit 100.000 UFC/ml (*) 300.000 ml (**) < LMR (***) Non < al 3,50% 32 g/litro 50 ppt

(*) Media geometrica mobile, calcolata su un periodo di due mesi, con almeno due prelievi al mese (**) Media geometrica mobile, calcolata su un periodo di tre mesi, con almeno un prelievo al mese (salvo metodologie diverse decise dalle autorit competenti. (***) Limiti massimi residuali

Le qualit del latte dipendono da molti fattori: razza delle vacche, et, stato di salute e di benessere, alimentazione, stipo di stabulazione, periodo dellanno, clima, routine e igiene di mungitura, ecc.. Solo unattenta gestione da parte dellallevatore pu permettere di ottenere latte di qualit con un sapore caratteristico che si possa conservare nei diversi processi, no alla consegna al consumatore nale. Il latte di alta qualit non uno slogan commerciale ma una vera e propria categoria merceologica di latte denita dalla legge n169/89. I requisiti necessari afnch il latte sia denito di Alta Qualit sono cos rigorosi che solo un impegno costante e lapplicazione di tecniche di allevamento allavanguardia possono permettere di produrre questo tipo di latte.

Stalla
La stalla oltre a proteggere le bovine in modo adeguato dal sole, dalle alte temperature e, in certe aree, dal vento, deve anche essere concepita in modo da consentire un livello igienico accettabile, facilitando lallontanamento delle deiezioni (pavimento fessurato o ruspette) o il loro mascheramento (lettiera). Inoltre deve facilitare la movimentazione delle vacche e garantire loro laccesso alle aree di ali-

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Struttura stalla vacche da latte aperta

Interno stalla, corsia alimentazione. Teli ombreggianti frangivento

mentazione, abbeverata, riposo. Una stalla moderna che si propone di mantenere al massimo livello la produzione di latte (ovvero consentire a tutte le bovine di esprimere il massimo potenziale produttivo), non pu fare a meno di garantire il benessere delle vacche stesse. Benessere inteso come temperatura, velocit e umidit dellaria, superci di riposo adeguate con lettimi asciutti che non arrecano ferite agli arti, pavimentazioni non scivolose, cuccette dimensionate adeguatamente. Le pi recenti tipologie di struttura dallevamento per bovine da latte sono ormai orientate alla realizzazione dellarea di riposo a cuccette, nettamente distinta dalle corsie impiegate per gli spostamenti. Con questo tipo di stabulazione i vantaggi per gli animali, rispetto alla stabulazione a lettiera permanente, consistono essenzialmente in una maggior tranquillit, minori rischi di lesioni da schiacciamento, mammelle pi pulite, migliori condizioni igieniche della zona di riposo. La progettazione delle dimensioni delle cuccette deve necessariamente tener conto del tipo di animali che le dovranno utilizzare. Non possibile perci fornire delle indicazioni standard, ma bisogna prendere in considerazione la razza allevata, le sue caratteristiche morfologiche e la mole delle bovine presenti in azienda. Se le dimensioni della cuccetta sono corrette anche il livello di pulizia degli animali sar maggiore. Le cuccette troppo lunghe permettono che la bovina sporchi allinterno delle stesse, se invece sono troppo larghe lanimale pu girarsi e sporcare dove dovrebbe invece appoggiare la testa. Le cuccette troppo corte sono sempre negative, poich obbligano lanimale a movimenti innaturali nellalzarsi e nello sdraiarsi. La corretta utilizzazione della cuccetta prevede che lanimale assuma una posizione parallela ai battianchi, e che la vacca si alzi e si corichi con facilit, entrandovi con rapidit e senza esitazioni. Per ottenere questo risultato, in fase di progetto indi-

Raschiatore per la pulizia corsia stalla con pavimento in gomma


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Vacche in cuccetta

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spensabile tener conto di alcuni comportamenti tipici dei bovini, che possono inuenzare le decisioni da prendere in questa fase. Per quanto riguarda la frequenza e durata del decubito bene ricordare che le vacche preferiscono rimanere sdraiate (normalmente 1014 ore il giorno) durante la ruminazione. Una cuccetta mal dimensionata comporta a una riduzione del tempo trascorso dagli animali in decubito per cui quando si notano animali in piedi nella cuccetta senza un buon motivo sono un sicuro indice di errato dimensionamento della stessa. I problemi derivanti da questo comportamento si traducono in un maggior stress con aumento della incidenza dei problemi agli arti ed un calo produttivo (il usso ematico mammario maggiore del 20-25% quando lanimale sdraiato) ed aumento del conteggio delle cellule somatiche nel latte. Uno scorretto uso della cuccetta determina anche il cosiddetto fenomeno di perching o appollaiamento, in base al quale la bovina sta con gli arti anteriori dentro la cuccetta (in decubito o in piedi), mentre con il posteriore si dispone in corsia. Questa anomalia comportamentale causa dellinsorgenza di patologie della mammella e del piede e di lesioni per schiacciamento della coda. Le lesioni agli arti posteriori possono essere causate anche in funzione del tipo di lettiera utilizzato nel riempimento delle cuccette. Quando la bovina si vuole sdraiare si piega sulle zampe anteriori, singinocchia e porta una le gambe posteriori sotto il corpo. Quando lanimale vuole rialzarsi, esegue una serie di movimenti inversi ai precedenti. Lo spazio necessario per compiere queste manovre senza costrizioni pu arrivare no a 3 metri (in base anche al peso vivo dellanimale stesso), consi-

Le cuccette devono sempre essere piene di lettime pulito e asciutto

Ripartizione delle attivit quotidiane di una bovina

Frequenza delle lesioni agli arti riguardo al tipo di lettiera


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derando che la testa e il corpo di una bovina pienamente sviluppata sono spinti in avanti di circa 60-70 cm. Durante questa fase e che lanimale in decubito occupa circa 170 cm di spazio.

A) con modalit anormale, detta a cavallo B) con modalit normale

Movimenti che il bovino esegue per alzarsi

La costruzione o trasformazione di una nuova stalla deve tenere come obiettivo principale il benessere delle bovine creando ambienti che limitino il manifestarsi di stress. Ad esempio in alternativa ai pavimenti tradizionali di calcestruzzo nelle stalle per vacche da latte a stabulazione libera stanno riscuotendo interesse da parte di tecnici e allevatori i pavimenti deformabili di gomma. I principali vantaggi della pavimentazione di gomma sono una diminuzione dellincidenza delle lesioni ai piedi, una migliore deambulazione delle vacche, una maggiore evidenza dei calori dato che la vacca si sente pi sicura e pu manifestare i comportamenti tipici di questa fase del ciclo riproduttivo. La riduzione delle lesioni ai piedi, rispetto ai pavimenti pieni tradizionali di calcestruzzo dal 22 al 33 % (fonte CRPA e DIPROVAL BO). Lutilizzo della gomma deformabile rappresenta un costo aggiuntivo non indifferente nella pavimentazione delle stalle, ma uno studio di ricercatori del CRPA ha evidenziato i vantaggi economici che si possono avere con tale scelta (oltre 4.000 E/anno per una mandria di 100 vacche).
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Gli operatori di stalla dovrebbero eseguire le diverse attivit in un ambiente ben progettato e salubre. Questo facilita lesecuzione dei compiti assegnati in modo corretto permettendo di ridurre gli errori. Una stalla ben progettata deve tener conto anche della la sicurezza degli operatori oltre che delle speciche previste per rumore, luce, energia elettrica, umidit, temperatura, scivolosit dei pavimenti.

score 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0

descrizione
andatura normale - con parte posteriore stesso livello dellanteriore lievemente zoppa - in piedi schiena a livello leggero arco mentre cammina moderatamente zoppa schiena arcuata sia in piedi sia mentre cammina passo corto zoppa schiena fortemente arcuata sia in piedi sia mentre cammina- un passo alla volta - insicura gravemente zoppa cammina su tre arti - rifiuta di appoggiare il proprio peso su uno o pi arti

Indice valutazione qualit camminata e postura schiena di una valutazione bovina da latte (indice die benessere) Indice qualit camminata postura schiena di una bovina da latte (indice di benessere)

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CAPITOLO 2

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CapiTOLO 2 Locali per la mungitura


In un allevamento di vacche da latte circa il 45% del tempo totale di lavoro impiegato nelle operazioni di mungitura e nelle attivit a esse correlate. Il costo della mungitura pu arrivare a rappresentare oltre il 25% del costo di produzione del latte anche perch i costi dinvestimento per il locale e limpianto possono essere molto rilevanti. Di conseguenza diventa importante, sia per i progettisti che per allevatori, valutare con molta attenzione tutte le soluzioni possibili, adeguate alle dimensioni e al tipo di allevamento, senza mai dimenticare che la mungitura si compie almeno due volte il giorno e che non la macchina mungitrice a essere spostata per raggiungere il singolo animale, ma sono le vacche che si devono muovere per andare a farsi mungere. Il sistema (edicio + impianti), nel suo insieme, deve essere semplice, efciente, accessibile (camion ritiro latte) e facile da pulire. Deve essere garantita la possibilit di allacciamento allacqua e allenergia elettrica e la facile evacuazione delle acque reue. Il complesso di mungitura dovrebbe comprendere: - zona di attesa, - sala di mungitura vera e propria, - locale latte, - locale motori, - locale caldaia, - spogliatoi, - servizi igienici, - ufcio.

Locali e disposizione componenti macchina mungitrice in sala

Pavimento sala di mungitura regolabile in altezza. Permette ai mungitori di diversa altezza di operare con braccia e schiena in posture normali corrette, meno faticose

Elenchiamo alcune attenzioni, indicazioni e consigli per la costruzione dei locali sopra citati. I dati per il progetto sono gi stati ampiamente trattati nei manuali precedenti.
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Zona di attesa Pu essere circolare (per grandi allevamenti) o rettangolare. Il tipo rettangolare maggiormente diffuso in Italia. Gli accorgimenti da adottare in fase di progettazione e realizzazione per il benessere delle vacche e per rendere il lavoro pi agevole e con elevate produttivit, sono: A) la dimensione della sala che deve essere calcolata in funzione del numero delle poste e del numero dei mungitori. La sala di attesa deve contenere il numero massimo di vacche che possono essere munte in 60 70 minuti di mungitura. Se gli animali rimangono in sala di attesa per pi tempo si stressano e soffrono ai piedi a scapito della produzione. B) La larghezza della sala di attesa non dovrebbe essere superiore ai cancelli di ingresso delle vacche in sala di mungitura. Se non possibile bisogna chiudere gli angoli della sala di attesa verso la sala di mungitura con cancelli inclinati per agevolare lingresso delle vacche nella struttura di mungitura. Per la sicurezza degli operatori in sala di attesa bisogna sempre prevedere delle vie di fuga. C) Il pavimento della sala di attesa non dovrebbe essere scivoloso (meglio se ricoperto con gomma morbida) e presentarsi in salita con una pendenza ( 5-7%) verso lingresso della sala di mungitura. Durante lattesa le vacche devono guardare la sala di mungitura. D) Spingi vacche (o cane). Per gli allevamenti medio grandi pu essere un aiuto per il mungitore per velocizzare lingresso delle vacche in sala di mungitura. Lutilizzo di questo dispositivo frequente ma spesso viene impiegato in modo errato compromettendo la mungitura. In condizioni di normalit il semplice rumore del cicalino e lavanzamento dello spingi vacche a circa 1 metro dagli animali sufciente per gestire l ingresso in sala di mungitura. Luso dello spingi vacche a ridosso degli animali e le
scariche elettriche a bassa tensione innervosiscono le vacche che, entrate in sala di mungitura, scalciano al momento della spinatura dei capezzoli allungando i tempi di mungitura.

Sala di mungitura A) Piano di calpestio. Tutte le diverse congurazioni di sala devono rispettare alcuni parametri ergonomici che rendono meno faticoso il lavoro delladdetto alla mungitura. Tra di essi il pi importante la posizione delloperatore che deve essere tale da fargli trovare i capezzoli a circa 120 centimetri di altezza dal suo piano di calpestio e a circa 25 30 centimetri dal suo asse verticale. Ci comporta che le vacche devono essere poste a un livello differente da quello delloperatore che lavora in una fossa di mungitura profonda da novanta a 100 centimetri, rispetto al piano di calpestio degli animali. Per rendere il lavoro dei mungitori pi agevole e meno faticoso possibile predisporre il piano del mungitore mobile. Questa soluzione permette di variare la differenza di livello tra il piano del mungitore e quello delle vacche. Mungitori di altezze differenti, possono lavorare con postura e posizione corrette con un affaticamento minore. Indipendentemente dal tipo di sala di mungitura bisogna ricordare alcuni aspetti importanti come le pavimentazioni, gli scarichi dei reui e la presenza di un lavabo
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per la pulizia e disinfezione delle mani. B) Pavimentazioni e scarichi. Le pavimentazioni della sala di mungitura oltre ad evitare scivolamenti e cadute alle vacche (meglio quelle in resina o in gomma) devono avere pendenze tali da velocizzare lallontanamento dello sporco ed una veloce asciugatura. Gli scarichi dei reui non devono avvenire a cielo aperto ma devono essere accompagnati in condotti appositamente predisposti. In sala di mungitura non devono essere presenti pozzetti dei reui aperti (sopratutto in prossimit del vaso terminale). La necessit di doversi lavare e disinfettare le mani frequente. Un piccolo lavabo con comandi rubinetti a pedali in un angolo della fossa del mungitore e la presenza di spazzole lava stivali in ingresso dalla sala di attesa aiuta a ridurre la presenza di sostanza organica in sala di mungitura. C) Illuminazione e ventilazione. E importante predisporre un sistema dilluminazione che non produca ombre ma che dia la possibilit di vedere i capezzoli e i primi gatti del latte. Una doppia la di tubi uorescenti (circa 200 lux) da considerarsi sufciente. La ventilazione dovrebbe essere prevista per circa venti ricambi di aria allora nei mesi invernali e di quaranta in estate. Per la miglior comodit dei mungitori, in particolare nei mesi invernali, il riscaldamento dovrebbe avvenire con un getto di aria calda sofata dal basso.

La disposizione dei punti illuminazione in sala devono permettere di osservare mammelle e getti di latte
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D) Tipi di sala di mungitura: Sala di mungitura a tandem. E adatta per una mandria con un numero non elevato di capi che presentano tempi di mungitura diversi in cui si desidera una cura individuale delle vacche. Oltre al trattamento individuale si ha una visione globale dellanimale e la massima libert nella routine di mungitura.
A Misure indicative dingombro in metri. Sale Tandem (fonte Tecnozoo impianti) N. poste L 2+2 3+3 4+4 A 6,00 8,50 11,00 L 6,00 6,00 6,00

Sala di mungitura Tandem

* Per le sale dotate di cancelli regolazione usso vacche fra attesa e sala, A + 0,50

Sala di mungitura a spina di pesce. E il tipo di sala pi diffuso in Italia. La struttura della sala a spina di pesce prevede che le vacche in mungitura siano collocate con un angolo che varia da 25 a 90, rispetto alla fossa del mungitore. Questo tipo di sala permette produttivit del lavoro elevate e semplica il lavoro del mungitore in quanto le vacche vengono introdotte a gruppi in sala di mungitura riducendo i movimenti del mungitore. Nella realizzazione della sala opportuno dimensionarla (gruppi di mungitura) e dotarla di optional adeguati tali da poter organizzare una routine di mungitura corretta in funzione del numero degli operatori. La sala a spina di pesce pu essere con barriere anteriori sse o mobili. Per le sale di piccole dimensioni,(6-8 gruppi per lato o per linea) la barriera anteriore pu essere ssa. Quando il numero di animali aumenta, per evitare rallentamenti eccessivi nello scarico delle vacche dalla sala preferibile la barriera anteriore mobile per velocizzare luscita.
A Misure indicative dingombro in metri. Sale Spina di pesce con ritorno esterno (fonte Tecnozoo impianti) N. poste L 4+4 6+6 8+8 10 + 10 A 7,20 9,40 11,60 13,80 L 6,00 6,00 6,50 7,00

Sala di mungitura Spina di pesce

Sala di mungitura a pettine (parallela). Le vacche sono disposte perpendicolarmente alla fossa del mungitore. I gruppi di mungitura vengono applicati dalla parte posteriore. Il vantaggio di questa soluzione dato dalla compattezza dellimpianto (70 cm/capo),da una migliore movimentazione
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degli animali e da una migliore posizione di lavoro. Tra gli svantaggi occorre considerare la scarsa o assente visione delle mammelle e la posizione non ottimale del gruppo di mungitura. Diversi impianti parallelo o pettine soffrono di errori di progettazione o di realizzazione. In particolare la mammella delle vacche viene schiacciata dalla barriera posteriore o sulla canalina di raccolta delle feci e urine provocando stress e sofferenza per lanimale. Le operazioni di pulizia e attacco dei capezzoli sono pi difcoltose in quanto le mammelle risultano essere distanti in avanti.
A Misure indicative dingombro in metri. Sala di mungitura parallela (fonte Tecnozoo impianti) N. poste 8+8 L 16 + 16 20 + 20 24 + 24 28 + 28 A 7,30 13,80 17,00 20,00 23,00 L 11,00 13,00 14,00 14,00 15,00

Sala di mungitura Parallelo o a Pettine

Sala di mungitura a giostra. La tipologia di questo tipo di sala di mungitura diversa a seconda della disposizione delle vacche rispetto alla fossa del mungitore. Esistono due tipi di giostre: quelle in cui loperatore allinterno della fossa e le vacche si posizionano a tandem o a spina sul bordo esterno della giostra e quelle in ci gli operatori sono allesterno della piattaforma e le vacche sono disposte perpendicolarmente al bordo della fossa (gli animali si guardano).

Sala di mungitura a giostra vacche disposte a spina di pesce con mungitori allinterno.

Sala di mungitura a giostra vacche disposte a pettine con mungitura posteriore dallesterno.

Misure indicative dingombro in metri, locale per contenere una sala di mungitura a giostra parallelo N. poste 24 36 48 60 Diametro giostra 8,70 12,50 16,50 20,10 Lunghezza 35,00 40,00 50,00 55,00 Larghezza 10,00 15,50 19,00 22,00

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Alta Qualit Misure indicative dingombro in metri, locale per contenere una sala di mungitura a giostra a spina di pesce N. poste 20 28 32 40 Diametro giostra 10,20 13,30 13,95 17,20 Lungh. 26,00 36,00 38,00 44,00 Largh. 11,50 14,50 15,50 19,00

Sala di mungitura a giostra a spina di pesce con operatori di mungitura allinterno

Robot di mungitura Il robot di mungitura si propone come che permette alla bovina da latte un pi naturale e quindi siologico accesso alla mungitura. Tutto ci accompagnato da un sistema di registrazione e controllo di parametri in grado di descrivere il comportamento produttivo, qualitativo e sociale sia del singolo capo che dellintera mandria. La mungitura rappresenta sicuramente il lavoro pi oneroso e meno accettato, anche se il pi delicato ed importante, per la produzione del latte e la sanit della mandria a. Il robot di mungitura costituisce una innovazione radicale che stravolge lattuale organizzazione aziendale in quanto le bovine si recano autonomamente a farsi mungere in apposite stazioni. La presenza percorsi predeniti obbliga la bovina a passare dal robot per farsi mungere, (mediamente 2,6 2,7 munte per bovina al giorno con un minimo di almeno 2 munte giornaliere anche per le bovine meno produttive). Il robot non risolve i problemi di alta conta cellulare ma anzi pu peggiorare la situazione se si introdotto problemi soprattutto in mandrie con presenza di batteri contagiosi. E auspicabile che, a seguito della diffusione di tali sistemi di mungitura, la ricerca tecnologica possa migliorarne le funzionalit per risolvere i problemi che ancora presenta tale tecnologia.

Dimensionamento sale di mungitura. La scelta e il dimensionamento della sala e dellimpianto di mungitura devono essere compiuti con molta razionalit poich tale impianto diventa il perno dellintera organizzazione aziendale. La scelta va fatta in funzione dei seguenti fattori: consistenza delle vacche in mungitura, durata della mungitura, prestazioni delle diverse soluzioni impiantistiche. Importante non dimenticare i tempi di emissione latte delle vacche della mandria, il livello di automazione dellimpianto ed il numero di gruppi compatibili con i tempi di routine e di completa occupazione degli operatori. Prima di decidere il dimensionamento e le caratteristiche dellimpianto di mungitura opportuno prevedere le espansioni dellallevamento nel medio periodo. Nella maggior parte dei casi, per evitare eccessivi affaticamenti agli operatori che comprometterebbero la corretta routine di mungitura, opportuno non superare, le 2,5 - 3,0 ore
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totali di mungitura. E inoltre consigliabile mungere ogni gruppo nellarco di 1-1,5 ore. Altro parametro importante da tenere in considerazione il numero delle vacche munte per gruppo di mungitura allora per le diverse categorie dimpianto (valori standard) (vedi tabella)

Tabella 2 - Valori standard per le diverse categorie dimpianto in sala di mungitura di capi munti per gruppo allora TipO impianTO TANDEM TANDEM AUTOMATIZZATO SPINA TRADIZIONALE SPINA AUTOMATIZZATA PETTINE AUTOMATIZZATO ROTATIVA Capi /Ora pEr GrUppO 4,0 5,0 6,0 7,0 3,5 4,0 4,0 4,5 4,5 - 5,0 5,0 6,0

Il numero delle vacche munte per singolo gruppo allora dipende dal tempo di emissione del latte, dalla routine di mungitura, dai tempi di ingresso e uscita delle vacche e dalla capacit e velocit dei mungitori

Tabella 3 - Produttivit teorica massima della manodopera per alcune tipologie dimpianto in sala di mungitura TIPO IMPIANTO TANDEM TANDEM AUTOMATIZZATO SPINA TRADIZIONALE SPINA AUTOMATIZZATA PETTINE AUTOMATIZZATO GIOSTRA GRUPPI ADDETTO 4,0 5,0 5,0 - 6,0 8,0 12 12 - 16 12 - 16 14 - 22 CAPI/ADDETTO ORA 24 - 28 32 - 36 36 - 56 60 - 72 66 - 80 80 - 104

I valori sopra riportati si riferiscono ad impianti dotati di stacco e rimozione automatici dei gruppi di mungitura.

Tabella 4 - Produttivit (vacche /ora) sale di mungitura a Spina di pesce e a pettine con uscita rapida e con dispositivo di stacco automatico gruppi (Armstrong 1993 modicata Codeluppi 2002) SaLa a Spina di PEscE Operatori n 1 2 3 Operatori n 1 2 3 2x6 48 56* 2x6 55 2 x10 80 94 2 x10 87 94* 124* 2 x 14 110 129 132* 2 x 16 119 140 152* 2 x 20 160 188 2 x 20 125 160 200 2 x 28 210 247 2 x 28 230 270 2 x 40 260 310 2 x 40 360

SaLa a PETTinE O ParaLLELO

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Alta Qualit Tabella 5 - Fabbisogno di lavoro per una mungitura (min/uomo) per tipo di sala e per consistenza della mandria (Benninger, 1993 modicato Codeluppi, 2002) Tipo Sala Tandem 3 2+2 Sala Auto tandem 3+3 4+4 5+5 Spina di pesce 4 3+3 4+4 5+5 6+6 Parallelo 4 3+3 4+4 5+5 118 95 131 107 202 125 98 85 152 135 125 208 82 56 142 129 138 187 173 Consistenza della mandria (media capi in lattazione) 40 131 104 100 160 -

Vacche in sala dattesa


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CapiTOLO 3 Mammella bovina


Riteniamo utile richiamare alcuni concetti di anatomia e siologia della mammella per meglio interpretare il funzionamento di alcuni elementi della macchina mungitrice e le tecniche di una corretta mungitura per vacche ad alta produzione di latte.

Caratteristiche mammelle nelle diverse specie

Con i moderni sistemi intensivi di allevamento le caratteristiche della mammella sono importanti per garantire una corretta mungitura meccanica. Le mammelle con conformazione globosa, cio sviluppate maggiormente in profondit, possono creare difcolt allattacco del gruppo durante le operazioni di mungitura. Tali mammelle sono inoltre pi soggette al rischio di traumi. Le mammelle con consistenza carnosa sono le meno produttive perch hanno poco tessuto secernente che stato sostituito da quello connettivo. Questi tipi di mammelle riducono poco il loro volume dopo la mungitura. Con mammelle con quarti asimmetrici, cio con quarti di diverso volume e quindi capacit, si rischia la sovra mungitura del quarto pi piccolo con conseguenti traumi dello sntere del capezzolo ed un maggior rischio di mastiti. La selezione genetica deve mirare a ridurre queste differenze attraverso la scelta di vacche con mammelle sviluppate in lunghezza, con un ampio sviluppo dei quarti anteriori, incremento della longevit produttiva, riduzione dei fattori predisponenti le mastiti, per facilitare le operazioni di mungitura con conseguente riduzione dei costi. Da
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questo punto di vista una buona mammella quella con una conformazione compatta, sviluppata maggiormente in senso laterale e anteriore. Presentano mammelle di questo tipo vacche con groppa lunga, larga e quasi orizzontale con bacino ampio e orizzontale che favorisce unestensione pi ampia in senso antero - posteriore e laterale dei legamenti sospensori. Questa conformazione della mammella fa s che la parte anteriore si sviluppi meglio garantendo il 40% della produzione di latte. Vacche con mammelle di forma compatta hanno carriere produttive pi longeve. Il piano della mammella deve trovarsi sopra dei garretti ed essere equilibrato e parallelo al suolo. I capezzoli devono essere impiantati verticalmente al centro di ogni quarto, di uguale dimensione e conformazione. La lunghezza ideale dei capezzoli di circa 6 cm. Una mammella ricca di tessuto secretivo deve essere morbida, elastica e spugnosa al tatto e dopo la mungitura deve presentarsi accida. I legamenti sospensori mediani della mammella decorrendo in senso antero - posteriore, dividono la mammella in due met (destra e sinistra), ognuna costituita da due ghiandole (quarto anteriore e quarto posteriore). I legamenti sospensori laterali, ricchi di bre elastiche, si trovano su entrambi i lati della mammella. Quando entrambi i legamenti cedono la mammella pende. La forza, la larghezza degli attacchi e la profondit dei legamenti rappresentano caratteri primari perch indicativi Mammella di una bovina di vacche con carriere produttive lunghe. La mammella una ghiandola tipica dei mammiferi, deputata alla produzione del latte. Le mammelle sono presenti in entrambi i sessi, anche se poco sviluppate no alla pubert, dopodich il loro accrescimento maggiore nella femmina. Il numero, la forma, il volume e la posizione delle mammelle varia nelle diverse specie ed inoltre dipende dallo stato funzionale. La vacca presenta quattro mammelle, due per lato, chiamate anche quarti, separati tra di loro da tessuto connettivo e dai legamenti sospensori mediani. Il corpo ghiandolare della mammella una struttura tubuloalveolare composta (lobi), a secrezione apocrina. Le unit secernenti sono gli alveoli il cui lume delimitato da cellule disposte concentricamente su una lamina basale. Pi alveoli costituiscono un lobulo e conuiscono il loro secreto in un dotto intralobulare. Pi lobuli costituiscono un lobo i cui dotti intralobulari conuiscono in un condotto lattifero. La mammella dei ruminanti di tipo semplice: pi condotti lattiferi conuiscono in un seno lattifero, molto ampio e disposto alla base del capezzolo che a sua volta afferisce a un unico dotto papillare. Dal dotto papillare il latte fuoriesce allesterno attraverso il poro lattifero munito di sntere. La pelle che ricopre il corpo della mammella si presenta ne, coperta da una rada peluria e untuosa al tatto per la presenza di numerose ghiandole sudoripare e sebacee. La pelle che ricopre il capezzolo invece rugosa. I capezzoli sono dotati di uno stretto canale che si apre dorsalmente in una cisterna pi ampia rivestita da un epitelio bi straticato.
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Principali fonti di contaminazione microbica della porzione distale del capezzolo

Le principali difese del capezzolo

Lassenza di latte e il scivolamento dei prendi capezzoli permette alle goccioline di latte inquinate di superare la barriera dello sntere entrare nella cisterna del capezzolo e in mammella

In condizioni siologiche, il canale del capezzolo viene tenuto chiuso attraverso lazione dello sntere dotato di bre muscolari lisce e al tessuto elastico. Il lume in sezione appare come una stretta fessura stellata rivestita di uno spesso strato di epitelio squamoso e cheratinizzato. Strutturalmente la parete del capezzolo comprende cinque strati di tessuto distinti: lepidermide superciale, il derma, lo strato intermedio, la lamina brosa e lepitelio interno del canale dl capezzolo. Sotto lepidermide , il derma dotato di un sistema capillare molto ricco e di numerosi agglomerati di bre sensoriali che derivano dai nervi lombari. Nonostante il suo spessore relativo la cute del capezzolo molto sensibile grazie allazione delle papille dermiche che contengono le terminazioni nervose sensoriali. Questa ricca innervazione accoglie gli stimoli tattili e manda lo stimolo a livello centrale che permette il rilascio dellossitocina che determina leiezione del latte. La produzione del latte deve essere sostenuta da unadeguata circolazione ematica . A livello della ghiandola mammaria circolano dai cinque ai 9 litri di sangue il minuto.
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La quantit di sangue circolante correlata con lentit della secrezione lattea. In generale sono necessari 500 volumi di sangue per la formazione di un volume di latte. Il rendimento del lavoro della mammella superiore a qualsiasi altro tessuto dellorganismo e raggiunge quasi l80%. Il livello di secrezione mammaria inuenzato anche dalla pressione intra-mammaria. Laumento della frequenza delle mungiture comporta un incremento della quantit di latte prodotto. Il controllo della lattazione di natura prevalentemente ormonale (la prolattina, gli ormoni surrenali, tiroidei, somatotropo, gli estrogeni.) Leiezione del latte un processo siologico di tipo riesso con meccanismo neuro ormonale. Gli stimoli nervosi (olfattori, tattili uditivi, riessi di tipo condizionato: sala di mungitura, rumore, della mungitrice, alimento somministrato, eccetera) associati alla distensione mammaria determinano la liberazione e la messa in circolo da parte della neuroiposi dellormone ossitocina. Lormone ossitocina sintetizzato a livello dei nuclei ipotalamici ed trasportata alla neuroiposi dalle cellule nervose. Questormone composto di otto amminoacidi ed i suoi livelli massimi di concentrazione ematica durano alcuni minuti dalla secrezione.

Durata azione ossitocina in una bovina

Azione ossitocina in una bovina

Lossitocina arriva a livello mammario dopo circa 50-80 secondi dallo stimolo e permette unazione di contrazione delle cellule mio epiteliali. Questa contrazione provoca unazione di spremitura degli alveoli e dei piccoli dotti con conseguente usso del secreto latteo verso le cisterne dove avviene accumulato. Questaccumulo associato allazione pressoria della contrazione delle cellule mio epiteliali determina un netto aumento della pressione intra-mammaria. La pressione intra-mammaria positiva associata alla suzione aspirazione del vitello e alla mungitura manuale o meccanica determina lapertura dello sntere del capezzolo con conseguente fuoriuscita secreto latteo della mammella. Leiezione del latte nelle vacche invece inibita dal rilascio dellormone adrenalina che viene liberato in caso di stress o spavento.
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CapiTOLO 4 Macchina mungitrice


Per quanto riguarda i principi del funzionamento, del dimensionamento, delle caratteristiche delle diversi parti che compongono la macchina mungitrice esistono diversi manuali con ampie e convincenti trattazioni conosciute sia dai progettisti, sia dagli installatori, che dagli allevatori e dai loro tecnici. Nella presente trattazione vorremmo analizzare le caratteristiche e i parametri dei vari componenti della macchina mungitrice che hanno effetto diretto sui capezzoli e sulle mammelle e che possono causare un innalzamento delle cellule somatiche e/o la mastite alle bovine. La mungitura meccanica cerca di imitare quanto in natura fanno i piccoli dei mammiferi; in altre parole una suzione accompagnata dalla pressione esercitata dalla lingua con un leggero massaggio. In realt la macchina mungitrice non agisce esattamente come il vitello, ma la sua azione pu esservi assimilata. Allinterno del capezzolo esiste una pressione pari a quella atmosferica esterna (circa 100 KPa), (con la scarica di ossitocina abbiamo un leggero aumento di circa cinque KPa). Il primo obiettivo, per far fuoriuscire il latte, quello di realizzare una suzione che garantisca lapertura dello sntere del capezzolo. Per imitare la suzione inseriamo il capezzolo in un ambiente sotto vuoto (pressione inferiore a quella atmosferica) in modo da creare un sistema di forze che dallinterno del capezzolo verso lesterno e provocano il rigonamento e lapertura dello sntere del capezzolo e la conseguente fuoriuscita del latte presente nella cisterna capezzolare. Com possibile comprendere una buona mungitura dipende dalle caratteristiche e dai parametri operativi dei componenti dei gruppi di mungitura.

Visione di una moderna sala di mungitura parallela (foto: M. Codeluppi)

Gruppo prendicapezzoli con ingresso aria sulla testa guaina

Gruppo di mungitura
Il gruppo di mungitura linsieme delle parti che permettono di mungere contemporaneamente pi vacche sullo stesso impianto.
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Per affermare che un gruppo compie una buona mungitura deve: Evitare maltrattamenti chimico sici e microbiologici al latte; Evitare uttuazioni di vuoto allinterno della guaina (dovute al latte in transito e ai movimenti di apertura e chiusura delle guaine; Evitare uttuazioni di vuoto nel collettore; Evitare cadute dei gruppi di mungitura (il peso del gruppo deve essere distribuito su tutti i quattro quarti); Eseguire la sgocciolatura in modo completo senza lintervento del mungitore; Essere pulibile, disinfettabile e smontabile con facilit; Essere costruito con materiali che non necessitano eccessive manutenzioni; Essere accompagnato da istruzioni di uso e manutenzioni sia ordinarie sia straordinarie compresa la durata dei materiali di consumo.

Il foro ingresso aria nel collettore deve sempre essere presente e mantenuto pulito

Il bravo mungitore, saltuariamente, deve osservare i capezzoli delle vacche, prima e dopo la mungitura. Se rileva un aumento di diametro tra prima e dopo la mungitura indice di scelta del tipo di guaine inadatte e di pulsatori mal funzionanti o tarati male

Collettore
La capacit, la forma, il peso, il tipo di chiusura e la portata sono le caratteristiche fondamentali per un collettore. E importante che il collettore abbia una capacit tale da permettere la separazione tra il latte proveniente dai quarti ed il vuoto di mungitura. La capacit legata al livello produttivo della mandria e alle caratteristiche di mungibilit delle vacche. Capacit eccessive del collettore provocano lo sbattimento del latte che bene evitare . La capacit effettiva del collettore, con mungitura con pulsazioni alternate senza suddivisione dei quarti non dovrebbe essere inferiore 200 cc per mandrie con produzioni medio basse, e tra 250-400 cc per le mandrie con produzioni medio elevate. Unaltra caratteristica importante Collettore con quattro che incide sulla funzionalit del collettore il diametro camere separate per preinterno dei nippli (connessioni tra guaine e collettori); per venire la contaminazione incrociata. mandrie poco produttive e con bassi ussi emissione del (Fonte: Westfalia Surge) latte sono sufcienti 8 -10 mm di diametro mentre per
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mandrie ad elevata produzione ed emissione meglio arrivare ad un diametro di 14-15 mm. Esistono collettori sprovvisti di nippli, dove la connessione tra guaina e camera del collettore di 20 mm. Il collettore tradizionale deve essere provvisto di un foro immissione aria di circa che consenta il passaggio di 7-9 litri/minuto. Se la velocit di immissione dellaria risulta superiore aumenta la velocit di deusso del latte con il pericolo di modicarne le caratteristiche chimiche, siche e microbiologiche. I raccordi dei tubi corti del latte devono essere posti con inclinazioni tali da distribuire il peso del collettore su tutti i quarti e da farlo rimanere in parallelo alla mammella. Lerrato bilanciamento del collettore compromette la mungitura e innesta fenomeni che predispongono laumento del conteggio cellulare delle mastiti. Ultimamente si tende ad alleggerire il peso del collettore per evitare traumi alla mammella e consentire un vuoto di mungitura pi basso. E buona norma, in occasione dellacquisto di un nuovo collettore, farsi consegnare dal venditore la documentazione tecnica comprovante le prove eseguite ai diversi ussi di latte e con diversi tipi dimpianti (lattodotto linea bassa e alta). La lunghezza dei tubi gemellari non deve essere eccessiva per evitare laumento delle uttuazioni del vuoto e il cattivo funzionamento del pulsatore. Una eccessiva lunghezza dei tubi, in particolare negli impianti a linea alta del latte, appesantisce il gruppo prendi capezzoli sui quarti anteriori velocizzandone la mungitura a scapito di quella dei quarti posteriori. Alcune ditte di impianti di mungitura, per rendere il vuoto pi stabile nel collettore con elevati ussi di latte, propongono collettori con evacuazione centrale del latte centrale attraverso un tubo che preleva il latte dal fondo del collettore. Altre ditte, per limitare il fenomeno di cross contamination (impatto), propongono collettori che allinterno presentano una suddivisione per quarti (4 camere separate).

Lunghi tubi latte


Il latte, una volta estratto dalla mammella e raccolto nel collettore, deve essere trasferito ai dispositivi di misurazione individuale ( se presenti) o semplicemente al lattodotto. Poi , tramite il gruppo terminale il latte viene trasferito a pressione atmosferica nel serbatoio di stoccaggio. Il lungo tubo latte pu incidere negativamente sulla stabilit del vuoto in quanto vi la presenza simultanea sia di latte munto che di aria. Bisogna pertanto rispettare alcune regole basilari. Tra gli errori pi comuni riscontriamo spesso, negli impianti di mungitura provvisti di lattodotto con linea alta, un eccesso del diametro e della lunghezza del lungo tubo del latte. Con tali impianti il diametro massimo del lungo tubo del latte deve essere 14 14,5 mm. Per quanto riguarda laltezza del lattodotto non dovrebbe eccedere i170 centimetri dal piano della posta mentre il lungo tubo del latte non deve mai appoggia a terra. Per i lattodotto a linea bassa (posti sotto il piano di calpestio delle vacche) il diametro dei lunghi tubi del latte dovrebbe dai da 15 ai 16 mm. Qualche ditta installa anche tubi con diametro di 18 mm. Minore lo sviluppo in lunghezza e maggiore sar la stabilit del vuoto nel collettore. I materiali dei tubi latte sono generalmente la gomma nitrilica che resistente alla depressione (non si devono schiacciare durante
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la mungitura) o il silicone. Unaltra caratteristica importante dei tubi lunghi del latte la maneggevolezza ed il peso per evitare di interferire sulla funzionalit del gruppo di mungitura.

Pulsatori
Linvenzione del pulsatore risale al 1895 e la realizzazione nel 1902 (prima macchina mungitrice con cannelli a doppia camera dove laspirazione costante poteva essere interrotta regolarmente dal pulsatore). Con tale componente sinterrompeva laspirazione continua verso il capezzolo riducendo i danni provocati dallazione continua del vuoto sul canale del capezzolo. Nelle diverse fasi di sviluppo della macchina mungitrice linvenzione del pulsatore ha rappresentato un passaggio decisivo verso le macchine mungitrici utilizzate oggi. Il pulsatore alternando aria atmosferica a vuoto nella camera di pulsazione permette alla guaina di chiudersi e aprirsi ciclicamente. Un movimento completo della guaina (chiusura/apertura) un ciclo di pulsazione che corrisponde alla fase di massaggio e mungitura. Landamento delle due fasi allinterno della camera di pulsazione viene rappresentato in modo chiaro dal diagramma di pulsazione che indica la variazione del vuoto in funzione del tempo. In altre parole

Fasi ciclo di pulsazione con movimento della guaina. (Fonte: Interpuls s.p.a.)

Schema di funzionamento pulsatore elettronico


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Effetto del rapporto del pulsatore sui quarti infetti da mastite. (Fonte: Reitsma 1981)

quelli che vengono chiamati cicli di pulsazione. Le fasi di un ciclo del pulsatore sono 4 e vengono indicate con le lettere a,b,c,d: a incremento del vuoto, b mungitura, c decremento del vuoto, d massaggio. La fase b caratterizzata da un livello di vuoto pari a quello nominale cui regolato limpianto. La fase d invece avviene a pressione atmosferica e presenta quindi un livello di vuoto nullo e pari a 0. Il tempo complessivo delle quattro fasi a,b,c,d, costituisce un ciclo di pulsazione che nella maggior parte dei pulsatori per bovini dura un secondo (60 cicli al minuto). Altro parametro importante il rapporto di che normalmente si usa esprimere in termini percentuali rispetto alla durata del ciclo complessivo. Si parla di rapporti di pulsazione 50/ 50 , 60/40, 65/35, 70/30, dove il primo numero indica la percentuale di durata della mungitura e il secondo la durata percentuale della fase di massaggio. E evidente che quanto maggiore sar la durata della fase di mungitura tanto maggiore sar la velocit di mungitura ed inferiore quella di massaggio. I parametri operativi dei pulsatori sono scelte che dovrebbero essere fatte a livello di allevamento in funzione del tipo dimpianto, delle vacche, della loro sanit e del tipo di guaine impiegate. Il numero ottimale delle pulsazioni per la mungitura delle vacche di 60 cicli al minuto. Il rapporto di pulsazione utilizzato pu variare da 50/50 a 70/. Lesperienza insegna, che il rapporto di pulsazione pi favorevole sia il 60/40. In particolari condizioni di salute delle vacche e delle mammelle possibile mungere correttamente con un rapporto di pulsazione 65/35. I pulsatori tarati con rapporto 65/35 devono avere una funzionalit eccellente per garantire sempre unadeguata fase di massaggio. Come si pu intuire il pulsatore il cuore della macchina mungitrice. La scelta del tipo di pulsatore e dei suoi parametri di funzionamento sono elementi basilari per lesecuzione di una corretta mungitura. La maggior parte dei pulsatori del tipo alternato in quanto il movimento di due guaine si alterna con quello delle altre due. La moderna tecnologia dei microprocessori e dellelettronica permette di programmare i pulsatori e quindi di adattarne i parametri di funzionamento alle caratteristiche della
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mandria. La scelta di nuovi pulsatori deve orientarsi verso quelli elettronici o elettrici in quanto lintensit del livello di vuoto non interferisce sul loro funzionamento. Per garantire il loro corretto funzionamento opportuno predisporre unapposita conduttura dellaria ltrata. Ogni gruppo deve avere il suo pulsatore. Il rapporto di pulsazione va scelto anche in funzione del tipo e della mescola delle guaine utilizzate e del tipo dellimpianto di mungitura.

Guaine
La funzione delle guaine quella di massaggiare il capezzolo allo scopo di favorire la circolazione del sangue, di circoscrivere il vuoto in una zona il pi possibile limitata ma che consenta ugualmente una rapida mungitura. Deve essere prodotta con adeguati materiali che non cedono al latte sostanze nocive alluomo e gli animali. Il latte fuoriesce dallorizio del capezzolo quando la guaina si trova nella fase di espansione e il usso brevemente interrotto quando essa si trova nella fase di collasso. Il movimento una conseguenza della differenza di pressione tra linterno e lesterno della guaina. Il livello di vuoto di mungitura dovrebbe rimanere costante mentre il vuoto di pulsazione ridotto no al livello di quello della pressione atmosferica. Durante la fase di massaggio, il volume del capezzolo ridotto di circa il 30% rispetto la fase di mungitura (o aspirazione). Se lapice del capezzolo (sntere e canale striato) fosse sottoposto a un vuoto costante e senza massaggio si accumulerebbe del liquido costituito da sangue e linfa con conseguente congestione del capezzolo e restrizione del canale tale da ridurre il usso di lattei. Secondo recenti acquisizioni nel campo della ricerca in merito al funzionamento delle guaine importante che il massimo collasso della guaina in fase di massaggio avvenga a 25-35 mm sotto il capezzolo
Schemi guaine complete tubo corto latte

A - Guaina intera con testa bombata B - Guaina intera con testa bombata triangolare C - Guaina corta con testa bombata D - Guaina intera con testa piatta E - Guaina intera con testa semi bombata

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(Hammann). Frequentemente, in stalle anche con un numero elevato di vacche in mungitura, si possono trovare guaine con caratteristiche sia siche sia chimiche sconosciute, oppure montate su prendicapezzoli di diverse misure e forme che provocano conseguenti problemi sia sulla salute delle mammelle che sulle caratteristiche qualitative del latte. Spesso difcile far capire a certi allevatori la differenza che esiste tra una guaina studiata, progettata, provata e vericata in campo e con riportato il nome del produttore e una qualsiasi guaina anonima commercializzata solo perch meno costosa. Ogni guaina richiede un proprio porta guaina, di un determinato peso, diametro e lunghezza. Guaine progettate correttamente ed installate su prendi capezzoli adatti dovrebbero evitare, su mammelle normali, i seguenti problemi: caduta del gruppo di mungitura arrampicamento della guaina in fase di sgocciolatura schiacciamento del capezzolo e maltrattamento dello sntere strozzatura del capezzolo o presenza di anelli inquinamento chimici, sico, biologico del latte necessit dintervento manuale sul gruppo nella fase di sgocciolatura Le guaine con mescole dure con bordo allimboccatura spesso e rigido e diametro del corpo largo hano la tendenza a provocare minori scivolamenti ma spesso provocano lesioni al tessuto del capezzolo. La guaina di gomma con mescola dura necessita di maggiore intensit di vuoto per collassare. Utilizzando guaine con mescole molto morbide su mungitrici con lattodotto alto o medio non sempre producono risultati positivi. Nella scelta delle guaine importante prestare molta attenzione ai materiali. La guaina installata sul porta guaina deve rimanere tesa (rimanere allungata di circa del 10% della lunghezza a riposo) ed inoltre deve avere uno spazio sufciente per chiudersi, in fase di massaggio, a 75 mm dalla testa. La larghezza della guaina deve pertanto essere inferiore al diametro del porta guaina in quel punto. Se la larghezza della guaina collassata uguale o maggiore, sta a indicare che non vi adeguata fase di massaggio al capezzolo e costantemente rimane sottoposto al vuoto di mungitura. La forma della testa della guaina molto importante: quella bombata comporta una mungitura pi lenta con meno latte di sgocciolatura. E adatta in allevamenti con animali con mammelle difformi, quella piatta permette una velocit di mungitura pi elevata ma la guaina tende ad arrampicarsi sul capezzolo in fase di sgocciolatura. E adatta in mandrie con mammelle morfologicamente corrette o con molte vacche giovani, quella semi bombata si adatta al maggior numero di vacche. Per quanto riguarda il diametro delle guaine i valori che si adattano alla maggior parte delle nostre vacche vanno dai 20 mm ai 22 mm. La lunghezza della guaina varia a secondo del suo diametro. Una guaina con diametro di 20 mm allimboccatura non dovrebbe avere una lunghezza superiore a 130 mm. Una guaina con diametro testa 21 - 22 mm dovrebbe avere una lunghezza non inferiore a 135 mm. Per guaine di 23 24 mm la lunghezza dovrebbe essere maggiore di 140 mm. Ogni ditta fornitrice di macchine mungitrice ha guaine originali personalizzate, dove impresso, sulla testa o sul tubo corto, il nome della ditta e il numero didenticazione. Questo numero corrisponde a speciche caratteristiche siche e
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dimensionali della guaina che vengono usate dai tecnici dellassistenza per fornire indicazioni di utilizzo corretto. Tra queste indicazioni ricordiamo le dimensioni del porta guaina, le dimensioni (testa, corpo , coda e diametro) , la forma della testa ( piatta, semi-bombata, bombata), i diametri dei nippli di connessione al collettore, il tipo di materiale, l indice di scivolamento (basso o alto), le caratteristiche di peso del collettore e del porta guaina, il livello del vuoto di mungitura consigliato, il periodo di utilizzo e le indicazione su tipo di vacca sulle quali si devono usare.

Il vuoto di mungitura
La scelta di questo parametro dovrebbe essere compiuta dallinstallatore dellimpianto di mungitura in quanto il vuoto operativo di una macchina mungitrice dipende da diversi fattori, in particolare: caratteristiche, dimensioni forma, materiali delle guaine; tipo lattodotto (alto, medio, basso); peso del porta guina; peso e forma del collettore; disposizione del gruppo durante la mungitura; conformazione morfologica delle mammelle e dei capezzoli. Esistono delle indicazioni di massima sui livelli di vuoto indicati per i diversi tipi di macchine mungitrici, ma diventa basilare considerare quanto sopra riportato.
Tabella 6 - Livello di vuoto operativi per alcuni impianti in funzione del lattodotto Specie animale Linea Alta Vacca Bufala Asina 48 - 50 49 -51 41- 43 Livello di vuoto (KPa) Lattodotto Linea Media 44 - 46 45 47 38 40 Linea Bassa 40 - 42 42 44 36 - 38

Vaso terminale con separatore igienico


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Accessori
Le operazioni di mungitura sempre pi vengono afdate a personale non qualicato ed inoltre si chiede di mungere un numero di vacche maggiore in minor tempo. Questo induce a commettere errori e a non avere a disposizione tutte quelle informazioni utili per gestire correttamente la stalla. Le nuove tecnologie e gli automatismi introdotti nelle sale di mungitura possono aiutare a risolvere Dispositivo per il pre e post dipping ad uso dei mungitori alcune problematiche. azionato automaticamente Gli stacchi automatici dei gruppi di mungitura sono dispositivi che, al termine della mungitura della bovina, intervengono interrompendo il vuoto a livello dei capezzoli e rimuovendo il gruppo prendicapezzoli. Lo stacco automatico si sostituisce al mungitore (che non deve pi tornare alle bovine per vedere se la mungitura terminata) e di conseguenza aumenta notevolmente la produttivit del lavoro e riduce i rischi di surmungitura (la surmungitura arreca notevoli danni ai capezzoli e aumenta le cellule e i casi di mastite). Le tecnologie moderne utilizzate per la gestione degli stacchi, basate sui ussi di emissione latte su vacche normali, danno garanzia che lo stacco del gruppo avviene in modo uniforme, su tutte le vacche come da taratura dei dispositivi di comando. La scelta dei parametri di taratura delle fasi di stacco va eseguita previa analisi di diversi fattori (livello produttivi della mandria, numero delle mungiture giornaliere, tipo di sala, caratteristiche dei mungitori, eccetera) che sono tipici di ogni allevamento. La taratura degli stacchi andrebbe vericata una volta lanno con speciche strumentazioni. Nella maggior parte degli allevamenti con produzioni di latte medie per capo si consiglia di iniziare le fasi di stacco quando il usso del latte scende a 400 g/min.I tempi di stacco devono essere inferiori a 15 secondi. I sistemi di identicazione automatica (a collare, al piede, a orecchio, a boli, eccetera) consentono, se associati alla presenza di lattometri automatici, il rilevo e la memorizzazione dei valori di produzione e la conseguente allerta dei mungitori lindividuazione di vacche con problemi di mastite o altro (estro, problemi sanitari ecc.). Oltre alla misurazione del latte i lattometri Lavatrice-asciugatrice per tovaglioli di ultima generazione permettono di valutain tessuto per la pulizia e asciugatura re le caratteristiche del latte di ogni vacca e capezzoli.
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le eventuali anomalie di composizione attraverso la rilevazione della conducibilit elettrica o delle sue caratteristiche ottiche o chimiche. Negli allevamenti medio grandi dove le ore di mungitura sono elevate (> 6 ore/ giorno) e gli impianti sono di grandi dimensioni (> 20 gruppi di mungitura) possibile dotare il motore elettrico, che alimenta le pompe dellimpianto di mungitura, di un regolatore di frequenza (inverter) che consente di far variare il numero dei giri del motore/pompa per compensare ingressi di aria anormali. Con tale regolatore la pompa del vuoto ruota normalmente a una velocit inferiore del 40-50% rispetto a una pompa non dotata di inverter con conseguente risparmio di energia e riduzione della sua rumorosit. Il controllo del livello di vuoto afdato a un sensore elettronico posto sulla conduttura principale del vuoto che deve essere collocato possibilmente vicino al gruppo terminale. Dotare la pompa del vuoto di inverter comporta un investimento che per essere ammortizzato deve prevedere diverse ore di funzionamento al giorno. Da ricordare inoltre che non tutte le pompe del vuoto sono adatte per essere gestite dallinverter.

BackFlushing
Nella mungitura meccanica il passaggio dei gruppi di mungitura da una vacca allaltra pu costituire una grave fonte di contaminazione e diffusione di batteri (forme di mastite da contagiose) tra i diversi animali. Una soluzione parziale al problema pu essere limmersione del gruppo di mungitura in un secchio contenente acqua e disinfettante che in seguito deve essere risciacquato con solo acqua. Una soluzione di questo tipo pu essere adottata in allevamenti molto piccoli Backushing risciacquo, dicon personale responsabile che esegue correttamente sinfezione risciacquo, asciugatura in automatico tra la munle diverse operazioni. gitura di una vacca e laltra. Se in allevamento sono presenti mastiti da microrganismi contagiosi per evitarne la diffusione un aiuto potrebbe arrivare dallinstallazione, sui gruppi di mungitura, del backushing che permette la disinfezione automatica dei gruppi di mungitura dopo la mungitura di ogni vacca e la successiva asciugatura interna delle guaine. In alcuni gruppi di mungitura il tubo di alimentazione del backushing appesantisce e irrigidisce la posizione del gruppo prendi capezzoli compromettendo la mungitura. Con il backushing aumentano consumi idrici e i costi per lo smaltimento. La soluzione pi razionale per evitare il trasferimento di batteri contagiosi tra gli animali quella di mungere per primi gli animali sani poi quelli dubbi ed inne quelli positivi. In questo modo un buon lavaggio nale della mungitrice permette la disinfezione dell impianto mentre lordine di mungitura riduce al minimo il rischio di nuove contaminazioni.

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CapiTOLO 5 Manutenzione della macchina mungitrice


Per eseguire una buona e corretta mungitura per produrre un latte sano e di qualit, gli elementi e gli aspetti che intervengono sono molteplici. Troppo spesso dimentichiamo che la macchina mungitrice utilizzata tutti i giorni dellanno per diverse ore il giorno. Gli interventi di manutenzione vanno quindi programmati per garantire un buon funzione manto della macchina mungitrice. La cooperativa Granlatte, da sempre sensibile al miglioramento qualitativo del latte, ha svolto un indagine sugli aspetti legati alla macchina mungitrice e alle tecniche di allevamento dei propri soci conferenti latte di Alta Qualit. I dati raccolti da questa indagine sono stati elaborati e presentati a un convegno internazionale (Codeluppi e Sangiorgi, Cork 2007). Sono emersi alcuni aspetti interessanti che dovrebbero far meditare gli allevatori in merito al ruolo dellefcienza della macchina mungitrice. Con i dati disponibili stato possibile quanticare il contributo allaumento delle cellule somatiche nel latte di massa in funzione delle anomalie presenti sugli impianti di mungitura.
Tabella 7 - Cellule nel latte con differenza in %, con un componente dellimpianto di mungitura mal funzionante e, dopo la messa a punto Anomalie Componente m.m. (singolo) Pompa per vuoto Riserva insufciente Variatore giri pompa Regolatore vuoto Conduttura aria Livello vuoto Pulsatori Tubi in gomma Collettore Guaine Lattodotto Vaso terminale Assistenza programmata* Cellule prima del controllo 000 241 278 288 189 299 298 288 255 273 252 288 234 287 Cellule dopo messa a punto impianto 000 216 243 271 161 279 263 253 249 242 223 279 225 254 Differenza % - 10,4 - 12,6 - 5,9 - 14,8 - 6,7 - 11,7 - 12,2 - 2,4 - 11,4 - 11,5 - 3,1 - 3,8 - 11,5**

* Lassistenza programmata allimpianto era attiva gi dalla prima visita di controllo impianto ** Il dato cellule stato ricavato confrontando i produttori con e senza assistenza programmata

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Alta Qualit Tabella 8 - Cellule nel latte con differenza in %, con due componenti dellimpianto di mungitura mal funzionanti e dopo la messa a punto. Anomalie di due componenti della macchina mungitrice Pompa per vuoto / Pulsatori Pompa vuoto / Regolatore Livello vuoto / Guaine Livello vuoto / Pulsatori Lattodotto / Gruppo terminale Guaine / Pulsatori Pulsatori / Conduttura dellaria Cellule prima del controllo 000 265 281 301 311 247 270 311 Cellule dopo messa a punto impianto 000 211 212 225 235 239 223 266 Differenza % - 20,4 - 24,5 - 25,2 - 24,4 - 3,2 - 17,4 - 14,5

Tabella 9 - Cellule nel latte con differenza in %, con tre componenti dellimpianto di mungitura mal funzionanti e dopo la messa a punto Anomalie di tre componenti della macchina mungitrice Conduttura dellaria / Regolatore / Pompa vuoto Conduttura dellaria / Regolatore / Pulsatori Regolatore / Livello di vuoto / Pulsatori Pulsatori / Gruppo di mungitura / Lattodotto Cellule prima del controllo 000 321 342 313 279 Cellule dopo messa a punto impianto 000 243 251 231 202 Differenza % - 24,3 - 26,6 - 26,2 - 27,5

Lelaborazione per quanticare laumento del contenuto delle cellule somatiche imputabile alla macchina mungitrice stata valutata con uno, due e tre componenti mal funzionanti. Quando le anomalie di funzionamento della macchina mungitrice sono pi di due lincidenza dellaumento delle cellule somatiche nel latte diventa consistente. In alcuni allevamenti, per ridurre le spese, si tende a non afdarsi a un tecnico specializzato per lassistenza programmata allimpianto di mungitura. Dallindagine svolta, a parit di tutte le altre condizioni, si notato che il latte delle aziende che ha afdano lassistenza del proprio impianto di mungitura a una ditta qualicata, che compie almeno due visite lanno, presenta una riduzione delle cellule somatiche del latte di oltre il 10% rispetto alle aziende nelle quali nelle quali non viene impostato un piano di manutenzione programmato. Analizziamo ora, nel dettaglio, le parti dellimpianto di mungitura che devono essere sottoposte a manutenzione programmata.

Struttura box leveraggi e pistoni


Le strutture delle sale di mungitura possono essere dotate di comandi automatici per la movimentazione dei cancelli e delle strutture. Per mantenerne lefcienza e
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Struttura sala di mungitura con cancelli soggetti a lavaggi con acqua continuamente in movimento

la funzionalit necessario, ogni mese, sostituire i ltri sulle valvole di comando pneumatico e vericare la pressione di esercizio nella movimentazione dei cancelli. Lubricare gli snodi e le parti in movimento. Negli impianti di mungitura provvisti di leveraggi di supporto gruppo di mungitura oltre alla lubricazione delle parti in movimento, ogni mese, vericarne la permanenza in orizzontale. Ai pistoni pneumatici di recupero dei gruppi di mungitura nello stacco pulire i ltri e lubricare la corsa del pistone ogni 6 mesi.

Gestione manutenzione box pistoni leveraggi


Tabella 10 - Programma manutenzione struttura sala, box pistoni - leveraggi Componente Box pistoni leveraggi Leveraggi Pistoni Pistoni Pistoni Leveraggi Box Leveraggi Periodicit Ogni mungitura Mensile Mensile Mensile Semestrale Semestrale Ogni 500 ore lavoro Ogni 3000 ore di lavoro Tipo di intervento Pulizia esterna Lubricazione Verica pressione di esercizio Pulizia ltri valvole Lubricare corsa pistone Verica funzionalit Lubricare parti in movimento Sostituzione parti in usura

Pompa per vuoto


Negli impianti di mungitura vengono utilizzate diverse tipologie di pompe per
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il vuoto che nella maggior parte dei casi sono lubricate ad olio che va controllato ad ogni mungitura. Ogni 3000 ore di lavoro opportuno vericare la portata della pompa, eseguire un lavaggio interno con solventi specici per eliminare polvere e olio, vericare la tenuta e lo stato dei cuscinetti, pulire il sistema di lubricazione, il dispositivo di scarico e il silenziatore. Periodicamente,ogni 4000 ore di lavoro, opportuno vericarne la portata della pompa e se questa presenta valori inferiori del 10%, rispetto a quella nominale, opportuno interpellare il fornitore per un intervento di manutenzione straordinaria. Negli allevamenti di media/grande dimensione si cominciano a montare pompe del vuoto a con grandi portate, con basso livello inquinamento e bassi costi di manutenzione; lunico inconveniente il costo abbastanza elevato. La sensibilit degli allevatori al risparmio energetico e alla riduzione dell inquinamento acustico ha portato in molti impianti di mungitura ad installare variatori dei giri dei motori elettrici o inverter. La presenza di questi dispositivi richiede un maggior controllo e manutenzione della pompa del vuoto. Per i motori elettrici delle pompe del vuoto non dimenticare mai le seguenti manutenzioni: asportare eventuali depositi di sporcizia che ostacolano il raffreddamento; nel locale dove sono installate deve circolare aria; controllare la posizione dellalbero e lassenza di gioco (che genera vibrazioni durante il funzionamento e pu accorciare la vita del motore); vericare lesatta posizione e tensione delle cinghie di trasmissione nelle pulegge; oliare, se necessario, lalbero del motore, senza eccedere.

Pompa per vuoto con quadro comando variatore giri

Guaina girata sul porta guaina. Impossibile mungere

Regolatore del vuoto servoassistito (foto: M. Codeluppi)


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Alta Qualit Tabella 11 - Gestione e manutenzione pompe del vuoto Tipo pompa Lubricata olio Periodicit Prima della mungitura Prima della mungitura Dopo la mungitura Dopo la mungitura Dopo la mungitura Mensile Mensile Ogni 3000 ore di lavoro Ogni 3000 ore di lavoro Ogni 3000 ore di lavoro Lobi Prima della mungitura Prima della mungitura Dopo la mungitura Dopo la mungitura Mensile Ogni 500 ore di lavoro Ogni 1000 ore di lavoro Ogni 4000 ore di lavoro Ogni 4000 ore di lavoro Tipo intervento Sul vuotometro controllare il livello vuoto operativo sia corretto Se non produce vuoto, spegnere e controllore lo scarico e drenaggi Se va in contro-rotazione accertare le cause e porre rimedio Controllare se entrato latte nella conduttura vuoto Verica livello olio e portare a livello Controllare tensione e consumo cinghie Pulire lo scarico Controllo portata Pulizia interna Pulizia sistema di lubricazione Sul vuotometro controllare il livello vuoto operativo sia corretto Se non produce vuoto, spegnere e controllore lo scarico e drenaggi Se va in contro-rotazione accertare le cause e porre rimedio Controllare se entrato latte nella conduttura vuoto Pulire esterno motore pompa Vericare cinghie Pulire ltri silenziatore Sostituire olio e cinghie Vericare portata

Condutture, intercettori, serbatoi


Sono collegati alla pompa per vuoto. Sono componenti ai quali non si d molta importanza, ma che possono inuire sul risultato complessivo della mungitura e sulla qualit del latte. E frequente che, per un disguido, possa entrare latte, acqua o vapore che assieme al passaggio di aria e si generi sviluppo di microrganismi. Nelle installazioni recenti, nella maggior parte degli impianti, si utilizzano tubi di acciaio e in PVC rigido tali da garantire una migliore pulizia e la possibilit di utilizzare alcali forti. Negli impianti dove sono presenti condutture di ferro zincato la pulizia diventa difcile per la ruggine che si forma allinterno. La pulizia della conduttura del vuoto va fatta tutte le volte che entra latte allinterno e, di routine, tre volte lanno negli impianti a lattodotto e due volta lanno nelle sale di mungitura. Unaccurata manutenzione e pulizia va fatta ai rubinetti del vuoto. Se sono provvisti di guarnizioni di tenuta di gomma, annualmente, vanno sostituite. Almeno una volta lanno lubricare il perno dei rubinetti del vuoto. E importante mantenere pulite anche le superci esterne della conduttura del vuoto che se presenta molta polvere (stabulazione ssa) questa pu entrare allinterno dellimpianto durante lattacco del pulsatore. I serbatoi del vuoto, come i separatori, hanno coperchi provvisti di guarnizioni di gomma. E consigliabile sostituirle almeno ogni due anni. Se nel sistema del vuoto frequente lingresso di latte o acqua bisogna accertare la causa per eliminarla.
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Alta Qualit Tabella 12 - Gestione e manutenzione condutture vuoto, intercettori, serbatoi Componente Intercettori Serbatoi Conduttura vuoto in stalla Aste galleggianti di sicurezza Conduttura vuoto in stalla Conduttura vuoto in sala Conduttura vuoto in sala Rubinetti Guarnizioni parti di gomma Periodicit Settimanale Mensile Mensile Quadrimestrale Semestrale Annuale Annuale Ogni due anni di lavoro Tipo dintervento Pulizia e disinfezione Pulizia esterna Lubricare Pulizia e disinfezione interna Pulizia esterna Pulizia e disinfezione interna Lubricare Sostituire

Regolatore del vuoto


Il suo compito quello di regolare automaticamente lingresso daria nella conduttura del vuoto, in modo che lintensit della depressione durante la mungitura rimanga costante. Le manutenzioni principali che richiedono sia la valvola sia il sensore sono la loro pulizia. Mensilmente bisogna pulire i ltri daria, smontarli, pulirli con spazzole, lavare le parti metalliche con straccio imbevuto in tri-cloro-etilene e pulire i forellini e i passaggi mediante spilli. Le membrane e le guarnizioni di gomma dovrebbero essere sostituite ogni due anni. I regolatori servo assistiti che hanno il sensore a distanza e che per il collegamento utilizzano tubetti di gomma o plastica, vanno vericati ogni 2000 ore; se sono logori e non a perfetta tenuta compromettono il funzionamento del regolatore.
Tabella 13 - Gestione e manutenzione sistema di regolazione vuoto Componente Regolatore Periodicit Mensile Semestrale Ogni due anni di lavoro Sensore Tubetto connessione Tubetto connessione Sistema di regolazione Semestrale Ogni due anni di lavoro Mensile Ogni due anni di lavoro Ogni 2000 ore di lavoro Tipo dintervento Pulire ltri aria Pulire e lavare interno Sostituire le parti in usura Pulire passaggi aria Sostituire parti in usura Vericare perdite Sostituire Controllare consumo e recupero vuoto

Vuotometro
In prossimit del regolatore, in sala di mungitura, visibile ai mungitori viene installato lindicatore del vuoto. Non ha necessit di manutenzione se non per mantenere pulito il vetro e permetterne la lettura. Bisogna evitare di urtarlo violentemente e una volta lanno vericarne la precisione. Sulla scala del vuotometro normalmente indicato il vuoto nominale dellimpianto. E una prima verica di funzionamento dellimpianto di mungitura. Negli impianti di recente installazione sono installati vuotometri elettronici digitali, molto pi precisi di quelli meccanici a tubo di Bourbon.
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Alta Qualit Tabella 14 - Programma di manutenzione sistema di indicazione vuoto nellimpianto Componente Vuotometro Vuotometro Vuotometro Periodicit Ad ogni mungitura Mensile Ogni 2000 ore di lavoro Tipo dintervento Verica vuoto nominale con operativo Pulire vetro Controllare precisione

Pulsatore
E il cuore della macchina mungitrice. Questo delicato componente deve essere protetto il pi possibile dalla polvere e dallumidit. Nei pulsatori di nuova generazione sono curati in particolar modo i sistemi dingresso daria dallesterno. In tutti i pulsatori ed eventuali amplicatori, devono essere puliti, con frequenza mensile, i ltri e fori dingresso dellaria. I pulsatori con azionamento pneumatico devono essere smontati in ogni parte lavati ed eventualmente lubricati con oli speciali ogni 250 ore di lavoro e controllati ogni 500 ore di lavoro con strumenti elettronici. I pulsatori elettronici installati con tubo dellaria ltrata dovrebbero dare molto meno problemi. Ogni 5000 ore di lavoro opportuno sostituire le parti di gomma e ogni 3000 ore opportuno controllarne il funzionamento con strumento elettronico.
Tabella 15 - Gestione e manutenzione pulsatori Componente Pulsatore pneumatico Pulsatore pneumatico Pulsatori pneumatici Pulsatori elettronici Pulsatori elettronici Pulsatori elettronici Periodicit Mensile Ogni 250 ore di lavoro Ogni 500 ore di lavoro Trimestrale Ogni 2000 ore di lavoro Ogni 2000 ore di lavoro Tipo dintervento Pulire ltri aria Smontare e pulire Controllo fasi - sostituire membrane Pulire ingressi aria Sostituire kit materiale in usura Controllo fasi

Tubi di gomma di pulsazione


Sia i tubi gemellari che i tubi corti di pulsazione possono compromettere il funzionamento dei pulsatori e il risultato della mungitura. Devono essere sostituiti almeno una volta ogni due anni. Se si forano devono essere immediatamente sostituiti; se si tenta di eliminare il foro accorciando i tubi si va a sbilanciare il gruppo di mungitura con gravi conseguenze alla salute della mammella.
Tabella 16 - Programma manutenzione tubi in gomma e plastica dove passa solo aria Componente Tubi corti di pulsazione Tubi gemellari Tubi gemellari Tubi di gomma vuoto Tubi corti pulsazione Periodicit Immediata Giornaliera Ogni due anni di lavoro Ogni due anni di lavoro Ogni due anni di lavoro Tipo dintervento Sostituzione a ogni foro di rottura Pulire esterno Sostituzione Sostituzione Sostituzione

Il livello di manutenzione dei componenti a contatto con il latte incide direttamente sulle caratteristiche qualitative dello stesso e sulla salute della mammella.
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Guaina o tettarella
Ha un ruolo preponderante nella trasmissione dei germi patogeni alla mammella. Per ridurre i rischi esse devono essere innanzitutto in buone condizioni. Una guaina dalla supercie ruvida o screpolata aumenta notevolmente i rischi di contagio. Le guaine vengono a contatto con i prodotti detergenti,disinfettanti, acidi, calore, ossigeno e luce che tendono a velocizzarne lusura creando delle micro fessure sulle superci. Le guaine si aprono e chiudono sessanta volte in un minuto pari a 3600 volte ora. Tutto questo porta a un logorio notevole che nel tempo provoca un peggioramento dellelasticit della tettarella. La testa delle guaine deve essere igienizzata manualmente da parte del mungitore dopo ogni mungitura. La sostituzione delle guaine, ma anche degli altri tubi o raccordi di gomma, dovrebbe essere eseguita con la seguente tecnica. Dopo aver smontato le vecchie guaine, preparare alcuni recipienti con acqua calda per eseguire unaccurata pulizia, disinfezione e risciacquo del porta guaina che andranno asciugate per alcuni minuti. Negli stessi recipienti ma con acqua pulita e (calda almeno a 65C) simmergono le nuove guaine dove si lasciano per almeno dieci minuti. Si estraggono ancora calde, si asciugano e immediatamente sinstallano sul porta guaina avendo laccortezza di assicurarsi il corretto allineamento tra la testa, il tubo corto del latte e la giusta tensione. I tubetti corti del latte inseriti nei nippli del collettore, come i tubi corti di pulsazione, non devono creare forze negative sul prendicapezzoli e di conseguenza sul capezzolo della bovina.
Per calcolare il periodo corretto di utilizzo delle guaine in un allevamento, opportuno ragionare sui seguenti parametri: a ) il numero delle vacche in mungitura b ) il numero dei gruppi di mungitura presenti in sala c ) il numero delle mungiture giornaliere cui sono sottoposte le vacche (normalmente due) d ) periodo, in giorni, di un corretto utilizzo delle guaine di gomma nitrilica (2500). numero mungiture giornaliere x vacche in lattazione Durata guaine in giorni = 2500 : ------------------------------------------------------------------------- numero gruppi mungitura Esempio pratico di calcolo per determinare il periodo di sostituzione guaine. Allevamento di 150 vacche in mungitura, due mungiture giornaliere, con una sala di 8 + 8 (16 ) gruppi di mungitura. 2 x 150 Periodo utilizzo guaine = 2500 : ------------ = 133 giorni 16 In questo allevamento con 150 vacche in mungitura, munte due volte il giorno, le guaine dovrebbero essere sostituite ogni 133 giorni, tra il quarto e il quinto mese di utilizzo. Se le mungiture giornaliere fossero tre, con la stessa procedura di calcolo, le guaine andrebbero sostituite ogni 89 giorni ( tre mesi). Nei piccoli allevamenti dove sono munte poche vacche e ovviamente il calcolo porterebbe a una sostituzione a oltre 180 giorni di utilizzo le guaine vanno comunque cambiate ogni 6 mesi .

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La durata delle guaine di gomma nitrilica (sintende il numero di vacche munte da ogni set di guaine) di 2500 mungiture, o, di sei mesi di utilizzo. Nei gruppi di mungitura presenti in sala parto, infermeria eccetera, che mungono poche vacche, le guaine devono essere ugualmente sostituite ogni sei mesi. In alcuni allevamenti sono installate guaine al silicone. I fornitori affermano che possono essere utilizzate per periodi maggiori (5000 mungiture). A oggi, non ci sono ricerche scientiche che confermano queste indicazioni. Gli allevamenti con guaine di questi materiali devono farsi fornire dal venditore le corrette procedure di pulizia e manutenzione. Le guaine devono essere deterse e disinfettate a ogni ne mungitura con soluzioni contenenti componenti che ne impediscano la corrosione. Nellintervallo tra le mungitura devono rimanere allasciutto. Prima dellinizio della mungitura opportuno vericare la linearit della testa con il tubo corto latte (che non sia girata ) e la giusta tensione della guaina. La testa della guaina pu deformarsi a bocca di pesce, il corpo diventare ovale; in questo caso, per non compromette la mungitura, bisogna sostituirla immediatamente. Se il cambio guaine viene ritardato, potrebbero iniziare problemi di aumento del contenuto di cellule somatiche nel latte e mastiti e tale problema continuer, per diverso tempo, anche con le guaine nuove. Meglio quindi rispettare i tempi previsti per la sostituzione delle guaine piuttosto che aspettare che insorgano problemi.
Tabella 17 - Programma di manutenzione e gestione delle guaine Componente Guaina * Guaina * Guaina * Guaina * Guaina * Guaina * Guaina * Periodicit Prima della mungitura Prima della mungitura Prima della mungitura Durante la mungitura Durante e ne mungitura Fine mungitura Ogni 2500 mungiture o Semestrale Tipo dintervento Giusta posizione sul porta guaina Giusta tensione sul porta guaina Vericare pulizia interna Tenerla pulita lavare Pulire manualmente la testa guaina Deterse disinfettate asciugate Sostituzione

* Guaina in gomma nitrilica nera ** Guaina colorata in silicone in Italia scarsa esperienza

Coppette di lavaggio e tubi di gomma


Le coppette di lavaggio di gomma, devono essere sostituite ogni due anni. A ogni mungitura devono essere igienizzate manualmente nella parte esterna. Nellintervallo tra le mungiture devono rimanere asciutte. Sia i tubi lunghi che quelli corti del latte, i manicotti del vaso terminale, devono essere sostituiti almeno ogni due anni. Qualora, per cause legate all utilizzo di prodotti detergenti disinfettanti inadeguati, linterno dei tubi in gomma cedesse nero fumo bisogna sostituire immediatamente tali parti ingomma.

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Alta Qualit Tabella 18 - Programma di manutenzione e gestione coppette tubi in gomma o plastica a contatto con il latte Componente Lunghi tubi latte Lunghi tubi latte Coppette in gomma Tubi coppette lavaggio Manicotto terminale Tubi di connessione Periodicit Ogni mungitura Annuale Ogni due anni Ogni due anni Ogni due anni Ogni due anni Tipo dintervento Lavaggio esterno Sostituzione Sostituzione Sostituzione Sostituzione Sostituzione

Lattodotto
Pochi allevatori prestano attenzione alle manutenzioni e ai controlli del lattodotto. Essendo sottoposto al vuoto di mungitura pochi apprezzano ingressi daria indesiderati, oppure connessioni non a perfetta tenuta. Nel lattodotto passa il latte per cui importante che sia realizzato con materiali per uso alimentare che non ceda odori, sapori sgradevoli, che sia resistente alle temperature e che non permetta ingressi daria. I raccordi del lattodotto dovrebbero essere di acciaio e mandrinati. Se sono presenti raccordi diversi dallacciaio con presenza di guarnizioni in gomma queste devono essere sostituite ogni due anni. Le guarnizioni interne ed esterne dei rubinetti latte vanno sostituite ogni due anni. Il lattodotto va deterso esternamente almeno una volta al mese.
Tabella 19 - Programma gestione e manutenzione linea del latte lattodotto nella macchina mungitrice Componente Lattodotto Lattodotto Manicotti in gomma Periodicit Alla ne di ogni mungitura Mensile Ogni due anni Tipo dintervento Detersione, disinfezione, asciugatura Pulizia esterna Sostituzione Sostituzione

Guarnizioni rubinetti latte Ogni due anni

Collettori, ussometri, lattometri, terminali


Sono costituiti da parti in gomma o in plastica dove il contatto con il latte e prodotti per la pulizia e disinfezione porta a usura. Ogni ditta fornitrice in base alle caratteristiche dei materiali utilizzati (gomma, silicone, altro) prevede speciche tabelle per la manutenzione e la sostituzione. Eimportante che lallevatore si attenga ai programmi di manutenzione consigliati e che comunque non superi le 2000 ore di lavoro per eseguire un intervento di manutenzione Su questi componenti riveste particolare importanza, per il loro corretto funzionamento, il programma di igienizzazione adottato e perci diventa importante la verica della pulizia interna. Molta attenzione deve essere prestata, da parte dei mungitori, nel mantenere pulito il foro ingresso dell aria nel collettore. Qualora, allinterno dei ussometri e lattometri, entri paglia o altro, bisogna pulire immediatamente.

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Alta Qualit Tabella 20 - Programma gestione e manutenzione collettori, ussometri, lattometri, terminali Componente Foro ingresso aria collettore Flussometri e lattometri Sonde terminale Parti in gomma collettore Parti in plastica in usura Flussometri parti in usura Lattometri parti gomma in usura Parti in gomma terminale Guarnizioni in gomma Periodicit Ogni mungitura Ogni mungitura Ogni mungitura Ogni due anni Ogni due anni Ogni due anni Ogni 2000 ore di lavoro Ogni due anni Ogni due anni Tipo dintervento Pulire Verica posizione * Vericare pulizia Sostituire Sostituire Sostituire Sostituire Sostituire Sostituire

Pompa latte
In ogni impianto di mungitura dovrebbe essere presente, come ricambio, una pompa del latte. Lapplicazione al vaso terminale dovrebbe essere tale da permettere a ogni mungitore la sostituzione rapida in caso di guasto. Le manutenzioni da eseguirsi ogni sei mesi riguardano: la sostituzione delle guarnizioni di tenuta, la lubricazione dei cuscinetti, la verica tenuta delle boccole e la funzionalit dei comandi.
Tabella 21 - Programma manutenzione pompa latte Componente Pompa latte Pompa latte Quadro comando Periodicit Semestrale Semestrale Semestrale Tipo dintervento Sostituzione guarnizione tenuta ( ap) Lubricare cuscinetti Verica funzionalit interruttori sicurezza

Programmatore di lavaggio e accessori


Anche il programmatore del lavaggio dellimpianto di mungitura (lavatrice) va vericato periodicamente. Ad ogni mungitura vericare se il prelievo dei prodotti igienizzanti stato corretto. Semestralmente vericare la funzionalit delle elettro valvole, delle resistenze, pulire i ltri acqua e controllare i tempi delle fasi di lavaggio.
Tabella 22 - Gestione e manutenzione programmatore di lavaggio e accessori Componente Pompa dosaggio detersivo Tubi in PVC per trasferimento latte Pompa dosaggio detersivo Elettrovalvole Connessione rubinetti acqua Programmatore Periodicit Ogni mungitura Ogni mungitura Semestrale Semestrale Semestrale Semestrale Tipo dintervento Verica quantit prodotto prelevato Detergere e disinfettare interno ed esterno Sostituire parti usura a contatto prodotti Verica funzionalit Pulire ltri Vericare fasi e tempi di lavaggio

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Altri impianti
Nelle stalle di vacche da latte, oltre allimpianto di mungitura, esistono altri impianti, che possono incidere sulla mungitura e sulla qualit del latte che richiedono manutenzione da parte di specialisti. Gli impianti sono: elettrico illuminazione termico e caldaie idraulico ventilazione/condizionamento Per ottenere latte di qualit non bisogna dimenticare le condizioni igieniche del locale di stoccaggio del latte. In questi locali, al termine di ogni mungitura, bisogna pulire e lavare la sala mungitura, di attesa e i corridoi di uscita delle vacche dalla sala di mungitura. Settimanalmente le pareti della fossa mungitore, lesterno dei gruppi di mungitura e il pavimento devono essere igienizzati con speciche soluzioni ( meglio luso di schiume). Ad ogni mungitura bisogna rimuovere, dalla sala di mungitura, i fazzoletti di carta usati per pulire le mammelle e quantaltro usato durante la mungitura. Ogni giorno vanno pulite le griglie della fossa del mungitore. Nella modica dei locali di mungitura o nella realizzazione di quelle nuove sarebbe opportuno adottare soluzioni che permettano il lavaggio e pulizia delle pareti e dei pavimenti in automatico. Questa operazione svincolerebbe gli operatori alla mungitura da queste operazioni e si avrebbe la certezza che verrebbero eseguiti di routine come previsto dalle procedure aziendali. Ogni mese in occasione delle pulizia esterna delle condutture bisogna eliminare le ragnatele, pulire i vetri, le sorgenti luminose, i ventilatori e sostituire le trappole per le mosche. In sala latte bisogna mantenere ordine e pulizia.
Tabella 23 - Gestione e manutenzione locali di mungitura Componente Pareti sala mungitura Sala di mungitura Sala di attesa e corsie Sala di mungitura Pareti sala di mungitura Fossa mungitori esterno gruppi Periodicit Prima della mungitura Ogni mungitura Ogni mungitura Ogni mungitura Ogni mungitura Settimanale Tipo dintervento Bagnare le pareti Pulire Pulire Rimuovere tovaglioli contenitori vuoti utilizzati Pulire Detersione e disinfezione (schiuma)

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CapiTOLO 6 Stoccaggio del latte alla stalla


Il latte conforme proviene dalla mungitura delle vacche idonee che viene sottoposto, prima dello stoccato nell a vasca di refrigerazione, al ltraggio mediante limpiego di appositi ltri mono uso sostituiti ad ogni mungitura. La vasca deve rimanere costantemente chiusa e il latte mantenuto in movimento utilizzando lagitatore automatico. Compito dellallevatore, o degli addetti alla mungitura, la verica visiva della temperatura di raffreddamento del latte indicata sul serbatoio e la corretta funzionalit dellagitatore che vanno controllati giornalmente. Con cadenza trimestrale vericare i tempi di refrigerazione registrando i minuti intercorsi tra la ne della mungitura ed il raggiungimento della temperatura di 4 C del latte gestendo, eventualmente, le non conformit. E compito del mungitore e degli addetti alla raccolta del latte controllare la qualit del latte idoneo al consumo vericando lassenza di corpi estranei, il colore bianco e lodore caratteristico del latte.
Tabella 24 - Andamento carica microbica nel tempo Temperatura ambientale C 4 10 16 Tempo di conservazione Dopo la mungitura (x 1000) 4300 4300 4300 24 h (x 1000) 4400 14000 1600000 48 h (x 1000) 4500 127700 33000000

Filtrazione del latte


Il latte proveniente dalla mammella sana della bovina non contiene impurit ma queste possono venire a contatto con il latte a causa di routine di mungitura errate.

Supporto ltro latte a calza inserito tra pompa latte e serbatoio stoccaggio latte.
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Supporto ltro latte a calza con possibilit sostituzione durante la mungitura.

A ne mungitura controllare le condizioni del ltro latte. E un ottimo indicatore per valutare la routine di mungitura e lo stato sanitario mammelle

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Per allontanare eventuale materiale grossolano (paglia, residui di foraggio, frammenti di escrementi, peli, oggetti estranei) bisogna ltrare il latte. Tale operazione prevista dalla legge e deve essere realizzata facendo passare il latte attraverso un apposito ltro, generalmente di tessuto- non tessuto, di grammatura variabile dai 60 ai 80 grammi / metro quadro che serve a bloccare eventuali impurit presenti nel latte appena munto. La ltrazione del latte avviene principalmente con ltri a calza e a disco. Il ltro a calza posto tra la pompa del latte e il serbatoio di stoccaggio. Il ltro a disco pu essere messo su un supporto a imbuto inserito nell apertura del serbatoio. Il ltraggio del latte con ltri a dischi adatto per i piccoli allevamenti dove la mungitura si esegue con il secchio. Il ltro del latte deve essere recuperato dallimpianto di mungitura al termine della mungitura, prima dellinizio fasi lavaggio impianto, con procedure tali da evitare che il contenuto del ltro nisca nel serbatoio di stoccaggio. Prima di ogni mungitura deve essere inserito nellimpianto un nuovo ltro. Negli allevamenti di grandi dimensioni opportuno sostituirlo ogni 3.000 litri di latte munto o circa 200 vacche munte oppure ogni 3 ore di mungitura. Per evitare efciente il ltro opportuno che le vacche arrivino in sala di mungitura con mammelle e capezzoli puliti. Se ci non dovesse vericarsi, i riferimenti sopra indicati per la sostituzione del ltro, vanno ridotti. Esistono studi (Bailoni, 1999) che dimostrano come la ltrazione non modichi la composizione chimica del latte (zuccheri grassi, e proteine) mentre le caratteristiche microbiologiche (carica batterica) sembrano ridotte del 12-15 % (Disegna 1985). Il ltro del latte, venendo a contatto con il latte di tutta la mandria, rappresenta un concentrato di varia natura che pu essere di aiuto per capire come sono avvenute le operazioni di mungitura. Con speciche metodologie e procedure pu inoltre fornire utili indicazioni per valutare il quadro igienico sanitario dellallevamento.

Refrigerazione del latte alla stalla


Abbassando rapidamente la temperatura del latte si riduce drasticamente lo sviluppo dei microrganismi che sono i principali responsabili delle alterazioni del latte. Lazione batteriostatica del freddo tanto pi efcace quanto minore risulta linquinamento microbico del latte durante le operazioni di mungitura. Errori frequenti sono, per esempio, lintroduzione nel serbatoio refrigerante a ogni mungitura di pi latte rispetto alle sue reali capacit di raffreddamento, oppure serbatoi dimensionati per quattro munte e utilizzarli a due, serbatoi con il dimensionamento del compressore non sempre adeguato alla quantit del latte che viene introdotta. Queste e tante altre condizioni portano a un aumento del tempo di raffreddamento del latte alla temperatura desiderata con conseguente aumento dello sviluppo della carica microbica.
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Serbatoio refrigerante latte display temperatura conservazione, tastiera programmazione e comandi.

Serbatoio refrigerante latte targa con caratteristiche tecniche previste dalle norme ISO 5708 / EN 13732.

I serbatoi refrigerati
Altro aspetto da non sottovalutare sono le caratteristiche tecniche del serbatoio refrigerante. Molto spesso ci si sofferma solo sulla quantit di latte contenuto senza valutare i materiali utilizzati, le caratteristiche dei compressori, la classe di appartenenza del serbatoio refrigerato (come previsto dalla norma internazionale ISO 5708). Spesso sui serbatoi refrigeranti del latte non sono presenti le targhe contenenti almeno i seguenti dettagli: Nome costruttore o marca commerciale Tipo e numero di serie Volume nominale Classe di prestazioni rappresentata da almeno tre simboli dove il primo indica il numero delle mungiture, il seconda la classe di temperatura ambiente dove il serbatoio refrigerante pu lavorare ed inne la classe del tempo di refrigerazione Tipo di liquido frigorigeno (se levaporatore fa parte del serbatoio). Questi elementi sono essenziali per capire le caratteristiche del serbatoio del latte. E frequente che le classi non siano adeguate alle caratteristiche climatiche dove viene installato il serbatoio e alla destinazione del latte. In Italia non vi nessun organismo tecnico ufciale che indica le classi minime di appartenenza dei serbatoi refrigeranti del latte nelle diverse zone. Nei mesi estivi frequente superare i 32 C come temperatura ambiente. La maggior parte dei serbatoi refrigeranti del latte commercializzati in Italia, sono di classe B II dove la loro progettazione e collaudo prevede prestazioni ottimali di utilizzo a una temperatura ambiente che non deve superare i 32 C e dove il tempo per portare il latte a 4 C di 3 ore in prima mungitura.
Tabella 25 - Classi temperatura ambiente previste nel progetto parametri del serbatoio, per garantire le prestazioni di raffreddamento latte Classe A B C Temperatura ambiente C 38 32 25

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Alta Qualit Tabella 26 - Tempo impiegato, in minuti primi, al raffreddamento del latte in funzione classi prestazioni serbatoi refrigerazione norme ISO 5708 Classe I II III IV Tutte le mungiture da 35 C a 4 C 150 180 210 Devono essere riferite dal costruttore Seconda mungitura da 10 C a 4C 48 90 105 Devono essere riferite dal costruttore

In diversi manuali sono descritti i principi di funzionamento della macchina frigorifera e dei sistemi di raffreddamento del latte ( vedi manuale 1e 2 di Granlatte) ed in questa sede riteniamo opportuno non ripeterli ma soffermarci sugli aspetti di maggiore interesse per i produttori di latte. Prima dellacquisto del serbatoio refrigerante di stoccaggio del latte basilare calcolare il dimensionamento utile del locale dove installare il serbatoio. Esistono delle tabelle dove prevista la supercie minima del locale latte in funzione della produzione annua. Nel locale latte attorno al serbatoio deve essere prevista la possibilit di passare con almeno 60-70 cm di spazio. La supercie minima del locale latte anche per chi produce meno di 300 t anno deve essere dai 25 30 m quadrati. Ogni 100 t di latte prodotto in pi annui circa 4 metri quadrati di supercie in pi. Non bisogna dimenticare la larghezza delle porte di tale ambiente, laccesso al serbatoio per chi ritira il latte e il sistema di drenaggio dei pavimenti che deve garantire un locale il pi pulito e asciutto. Il dimensionamento del serbatoio refrigerante deve considerare come parametro di base la produzione di latte giornaliera dellazienda nei periodi di massima produzione (periodo di punta). Devono essere considerati anche altri fattori legati come laumento della produzione che pu avvenire nellarco dei prossimi anni dovuto ad es. ad aumento di capi o della produttivit degli stessi. La quantit di latte da considerare deve essere riferita a 1 o 2 giorni di produzione in funzione delle periodicit del ritiro. Di conseguenza si calcoler il dimensionamento di serbatoi refrigeranti a 2 munte o 4 munte. Il serbatoio a 2 munte dovr portare il latte da 35 a 4 C, nel tempo massimo di 2,5 3 ore dallinizio della mungitura di una quantit di latte pari alla met del suo volume, mentre nel serbatoio a 4 munte solo un quarto del volume del serbatoio. La realizzazione del serbatoio a 2 munte a pari capacit del 4 munte, comporta i componenti del gruppo frigorifero pi potenti. Per iI calcolo del volume nominale del serbatoio refrigerante usare la seguente formula:

VN = PGm x 1,10 n

________________________

dove: VN = volume nominale serbatoio refrigerante PGm = massima produzione giornaliera di latte n = numero munte da stoccare 1,10 coefciente di sicurezza

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Lagitatore del serbatoio di norma costituito da una unica pala installata il pi possibile vicino al fondo e con una forma che pu essere condizionata da serbatoio stesso. Lagitatore ruota con una velocit che varia da 20 a 40 giri al minuto, non in continuo. Durante la fase di conservazione funziona in modo alternato per 2-3 minuti ad intervalli di 10 15 minuti (durante la fase di funzionamento della macchina frigorifera funziona in continuo). Allinterno del processo di refrigerazione del latte possibile recuperare il calore e se tale sistema realizzato correttamente pu portare ad un risparmio energetico.

Manutenzione serbatoi refrigerati stoccaggio latte in azienda


Per avere il massimo rendimento del serbatoio refrigerato del latte opportuno programmarne la manutenzione. Oltre alla detersione e disinfezione importante pulire, ogni mese, la vaschetta detersivo, i ltri acqua e le pompe di dosaggio del detersivo. Ogni due mesi pulire le alette condensatore e le presa daria, spazzolandole verticalmente. Pulire anche lesterno del refrigeratore. Ogni anno controllare e sostituirla guarnizione dellalbero agitatore ed i tubi di aspirazione della pompa del detersivo. A ogni mungitura vericare la temperatura di raffreddamento del latte.
Tabella 27 - Programma di gestione e manutenzione serbatoi refrigeranti stoccaggio latte in azienda Componente Serbatoio Coperchio Temperatura latte Tempo raffreddamento Funzionalit agitatore Pompa dosaggio detersivo Serbatoio Diffusori lavaggio Filtri acqua Vaschetta detersivo Alette condensatore Compressore Compressore Guarnizione albero agitatore Pompa dosaggio detersivo Periodicit A ogni ritiro latte Ogni lavaggio Giornaliera Giornaliera Giornaliera Mensile Mensile Mensile Mensile Mensile Mensile Semestrale Semestrale Annuale Annuale Tipo dintervento Detersione e disinfezione Verica pulizia Vericare Vericare Vericare Controllare quantit detersivo Pulizia esterna Pulire Pulire Pulire Pulire Controllo livelli liquidi Controllo carica refrigerante Sostituire Sostituire tubi

Piastre di raffreddamento
Dove sono presenti vanno aperte, pulite, lavate e rimontate con frequenza annuale. Il ri montaggio delle piastre operazione complessa che deve essere eseguita da tecnici specialisti.

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La consegna del latte


Il lotto di produzione aziendale denito come quantitativo di latte ottenuto dalle mungiture di una o due giornate. Il carico e il conferimento del latte allacquirente sono a carico del trasportatore. A norma di legge, la quantit del lotto di latte consegnato identicata con due tipologie di registrazioni: Registro di consegna / scontrino di consegna informatico, presente presso lazienda; Registro del trasportatore che accompagna il latte no allo stabilimento. Presso ogni allevamento almeno due volte il mese si preleva un campione rappresentativo del lotto aziendale per le attivit di controllo dei parametri qualitativi, consegnati direttamente agli stabilimenti degli acquirenti per la successiva analisi.

Pulizia e disinfezione dei serbatoi refrigerati


Per la corretta conservazione del latte alla stalla occorre che i serbatoi di stoccaggio siano detersi e disinfettati dopo ogni ritiro del latte. Per una perfetta pulizia e disinfezione non si pu prescindere dallimpiego di prodotti detergenti disinfettanti che, se non usati correttamente, possono essere nocivi alla salute delluomo e compromettere le successive fasi di trasformazione del latte in latte, yogurt, burro o formaggio. Per queste ragioni le fasi del lavaggio di un serbatoio stoccaggio latte, come del resto altre attrezzature, devono essere considerate unoperazione delicata a tal punto da richiedere una routine e dei dispositivi di lavaggio specici per garantire leliminazione delle sostanze organiche ed evitare linquinamento del latte con sostanze tossiche. Per queste ragioni consigliabile installare nei serbatoi di stoccaggio latte un programmatore di lavaggio (lavatrice) che ha il compito di garantire le diverse fasi della sanitizzazione secondo un programma predenito. La macchina lavatrice presente nella maggior parte dei serbatoi concettualmente costituita da una valvola a tre vie e da un temporizzatore controllati da una scheda elettronica che stabilisce i tempi delle diverse fasi. Lazione meccanica garantita dal usso della soluzione sanitizzante, dalla sua velocit e dalla turbolenza. Il programmatore di lavaggio dotato di contenitori per detergente e disinfettante che sono prelevati direttamente dallapparecchiatura.

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CapiTOLO 7 Tecnica di mungitura


La mungitura costituisce una delle operazioni pi importanti e critiche nella gestione di un allevamento di vacche da latte, lunico momento dove loperatore di mungitura a contatto e vede da vicino la vacca. Diventa essenziale prendere coscienza dellimportanza della routine di mungitura. Con routine sintende lesecuzione rigorosa e ben denita sequenza di operazioni che permettono di eseguire una mungitura delicata e veloce senza arrecare danni alle mammelle e alle caratteristiche qualitative del latte. La gura operativa che permette di raggiungere tali obiettivi il mungitore. La tecnica di mungitura individuale per ogni allevamento. Se non viene applicata correttamente tra le cause principali di introduzione di problematiche allinterno dellallevamento che pu favorire linnalzamento delle cellule somatiche e laumento delle mastiti. La mungitura il momento di contatto tra la vacca e la macchina.

Abbigliamento (estivo e invernale) mungitore provvisto di sacche e attrezzi per la mungitura. (Fonte: DeLaval)

Il personale addetto alla mungitura deve essere: essere calmo, non urlare e che non compiere movimenti bruschi, avere condenza con gli animali e conoscere come avvicinarli e toccarli, avere il senso delligiene sia personale che delle attrezzature e dellambiente di lavoro, saper mungere a mano ed essere in grado di riconoscere le anomalie sia nel latte
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che delle mammelle, essere in grado di eseguire il CMT e di saperlo interpretare, essere un attento osservatore delle vacche, essere in grado di riferire.

Rispettare tutti i giorni lorario di mungitura

In base a quanto previsto dal regolamento CE 853/2004 le persone addette alla mungitura devono indossare abiti da lavoro idonei e puliti e curare con grande attenzione la pulizia personale. Devono pertanto essere disponibili installazioni idonee, attigue al locale di mungitura, per consentire, agli addetti alla mungitura e alla manipolazione del latte crudo, di lavarsi le mani e le braccia.

Prima di iniziare le operazioni di mungitura lavarsi correttamente le mani (foto: M. Codeluppi)

Il mungitore deve sempre utilizzare i guanti e mantenerli puliti (foto: M. Codeluppi)

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Con la palpazione e controllo, il mungitore si accorge dei quarti problema. Se presenti buona regola identicare registrare le bovine coinvolte.

Le vacche problema o con antibiotico vanno munte con un gruppo di mungitura a parte (foto: M. Codeluppi

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E inoltre importante tale personale sia in grado di separare il latte non conforme in base alle anomalie riscontrate nei primi getti di latte o in base alla presenza di vacche segregate, di mungere separatamente il colostro delle vacche che hanno partorito e destinarlo ai vitelli, di riconoscere i principali parametri della macchina mungitrice per vericarne il corretto funzionamento durante lutilizzo, provvedere allaccurato lavaggio dellimpianto al termine di ogni mungitura e possibilmente usare guanti in lattice o nitrile per ridurre il trasferimento di patogeni contagiosi dalle mani ai capezzoli. Luso dei guanti da parte dei mungitori ha evidenziato una riduzione dellincidenza di nuove mastiti no al 44% (Jones, 1998). I guanti possono essere sostituiti tra un gruppo e laltro di animali oppure risciacquati pi volte durante la mungitura con una soluzione disinfettante ( Ruegg et al., 2000). La sostituzione dei guanti obbligatori dopo aver operato con animali affetti da mastite clinica. In sala di mungitura dovrebbe essere sempre disponibile il materiale per eseguire il CMT per monitorare il latte delle vacche dubbie e per decidere se avviare il latte alla commercializzazione oppure ad altra destinazione. A ne mungitura la palpazione manuale della mammella, eseguita allo scopo di determinare la presenza eventuale di mastite, sta rapidamente divenendo unarte del tempo andato. Il mungitore dovrebbe eseguire tale operazione quando nota qualcosa di anomalo sulla produzione o sulle caratteristiche del latte, o unevidente variazione di volume mediante lesame comparativo dei quartieri contrapposti. E necessario procedere ad un accurato svuotamento della mammella, poich un eccesso di latte residuo, riduce le probabilit di rilevare la presenza di tessuto cicatriziale. Si procede quindi alla palpazione delle cisterne, raffrontando luno con laltro, sia i quartieri anteriori sia quelli posteriori. Con una mano si tira il capezzolo verso il basso allo scopo di provocarne la tensione mentre con le dita dellaltra mano sono valutati lo spessore e lelasticit delle zone corrispondenti alla cisterna mammaria. Larea della cisterna di una mammella sana appare sofce e essibile e, sottoposta alla pressione tra le dita, deve presentare uno spessore inferiore ai 2,5 cm. La palpazione profonda pu anche far rilevare la presenza di noduli duri i quali assumono un preciso signicato quando sono rilevabili in uno solo dei quartieri contrapposti. Una certa diffusione di nodosit pu essere prevista come struttura normale di alcune mammelle ma, in questo caso, i noduli sono piccoli e rotondeggianti di dimensioni costanti e uniformemente distribuiti nello spessore di entrambi i quartieri contrapposti. La palpazione pu denunciare anche la presenza di unasimmetria, riscontrabile ponendo il palmo delle mani sotto ciascun quartiere sollevandolo verso lalto, allo scopo di valutarne comparativamente le dimensioni ed il peso. E questo il metodo pi efciente per determinare lestensione delledema o il volume del quartiere mammario. In presenza di mastite acuta ledema risulta evidente senza ricorrere a palpazione. Anche le porzioni terminali del capezzolo devono essere esaminate con riferimento alleventuale presenza di lesioni o di altre anomalie. Qualora,durante la mungitura, si riscontrino casi di mastite su uno o pi quarti della mammella della vacca, il mungitore deve seguire scrupolosamente le indicazioni del veterinario azien59

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dale per quanto riguarda i trattamenti. La bovina colpita da mastite deve essere immediatamente identicata con fasce, cordini o vernici colorate. La rilevazione della mastite non difcile, il quarto si presenta indurito e gono. Allo stacco del gruppo di mungitura bisogna insistere per svuotare completamente il quarto con mastite prima di procedere con il trattamento terapeutico prescritto dal veterinario aziendale igieniche pi consone.

Installare ltro latte nuovo e pulito prima dellinizio della mungitura (foto: M. Codeluppi)

Prima dellinizio mungitura controllare funzionamento serbatoio stoccaggio latte e collegare linea trasferimento latte (foto: M. Codeluppi)

Preparare prodotti per il pre e post dipping (foto. M. Codeluppi)

Prima di iniziare la mungitura consigliato di bagnare pavimenti e strutture per rendere pi agevole la pulizia (foto. M. Codeluppi)

Routine di mungitura
Le vacche sono animali abitudinari ed esprimono le migliori prestazioni produttive (incremento del 5,5%) quando sono gestite allo stesso modo tutti i giorni (Rasmussen e Frimer, 1990). In sale di mungitura parallele o a spina di pesce i principali schemi di routine applicabili sono: territoriale, in cui il mungitore esegue le diverse fasi della routine su un numero sso di vacche entro una porzione denita della sala di mungitura (ad esempio le prime otto poste al primo mungitore e le seconde 8 poste al secondo mungitore ecc.); sequenziale, in cui il primo operatore seguito in sequenza da uno o pi mungitori ciascuno dei quali svolge una o pi fasi della routine (ad esempio il primo mun60

Alta Qualit Routine territoriale su sei + sei gruppi di mungitura in sala spina di pesce o parallelo

Lato A

CORSIA MUNGITORE

Lato B

Lato A: Partendo da vacca A F: eliminazione primi getti di latte e pre dipping Ritornare su vacca A F: pulizia e asciugatura con attacco gruppo Verso Lato B: per controllo mammelle ne mungitura e post dipping

Per le sale a spina di pesce o parallele con due mungitori con routine territoriale ognuno opera nel proprio settore

Lato A MUNGITORE 1 MUNGITORE 2 Lato B

gitore esegue la eliminazione dei primi getti di latte e la pulizia capezzoli, il secondo esegue l asciugatura dei capezzoli e lattacco del gruppo di mungitura inne il terzo si occupa del controllo delle mammelle a ne mungitura, esegue il post dipping e fa uscire gli animali dalla sala di mungitura). Nelle sale di mungitura parallele o a spina i mungitori si muovono verso le bovine mentre nelle sale a giostra le vacche vengono trasportate dalla piattaforma di mungitura. La routine di mungitura legata allallevamento, al tipo di sala e dalle caratteristiche dei mungitori. La routine sequenziale presenta maggiori rischi in quanto non vengono rispettati i tempi ed inoltre comporta maggiori spostamenti da parte dei mungitori. Quella territoriale, una volta messa a punto e assimilata dagli operatori, d maggiori garanzie nel rispetto dei tempi delle diverse operazioni. La scelta di adottare routine minime, in particolar modo velocizzando le operazioni di preparazione della mammella e dei capezzoli, non porta nessun benecio alla salute della mammella ed alla qualit del latte. La scelta di ridurre al minimo le operazioni di preparazione della mammella, non pulire e asciugare i capezzoli, non eseguire leliminazione primi getti aumenta il rischio di mastite, peggiora la qualit del latte ed esercita effetti ne61

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gativi sulla produzione e sulla velocit emissione del latte determinando in realt un incremento dei tempi complessivi di mungitura. Un utile indicatore per vericare la correttezza delle operazioni della routine di mungitura la valutazione del ltro del latte al termine di ogni mungitura. Se il ltro sporco o presenta residui di lettiera signica che i capezzoli non sono stati puliti in modo appropriato o si sono vericate molte cadute di gruppi. Se vengono rivenuti coaguli o stoppini signica che leliminazione dei primi getti di latte non stata eseguita con regolarit e quindi del latte potenzialmente con mastite stato convogliato nel serbatoio invece di essere separato. Negli allevamenti in cui i mungitori sono dei dipendenti importante chela routine di mungitura venga scritta, consegnata e accettata dal personale.

Sala pronta per inizio operazioni di mungitura (foto: M. Codeluppi)

Dopo aver preparato la sala di mungitura e sala latte radunare le vacche in sala di attesa. Caricare una la per volta. (foto: M. Codeluppi)

Processo di mungitura
La vacca, a differenza di altri mammiferi, ha il 75 80 % di latte alveolare e il 25 20 % di latte in cisterna. Se il latte in cisterna pronto per essere munto senza problemi, il latte alveolare da estrarre e serve laiuto dellormone ossitocina rilasciato dalla vacca. La scarica di ossitocina, in condizioni di normalit arriva circa 60 -75 s dopo la stimolazione. Condizioni di stressate e paura allungano i tempi di rilascio dellossitocina. Lorganizzazione della routine di mungitura deve tener conto di questi aspetti e della velocit operativa dei mungitori.
Eiezione del latte in alcune specie SpEciE BUFALA LaTTE cisTErnaLE % 5 LaTTE aLvEOLarE % 95

VACCA

25

75

PECORA

50

50

CAPRA

80

20

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In sala, nella fossa dei mungitori, devono sempre essere presenti, ogni 2 3 gruppi di mungitura, rotoli di carta per la pulizia dei capezzoli ed inoltre gli erogatori ed i prodotti per eseguire il pre e post dipping. Il mungitore essere a conoscenza di quali sono le vacche problema con mastite, con cellule elevate, con colostro, da asciugare. E buona regola registrare queste indicazioni in sala di mungitura in modo che siano facilmente visibili da parte dei mungitori. Per una corretta prassi igienica prevista ogni allevamento deve denire, le proprie procedure di mungitura.
Processo di mungitura

Sequenza movimenti mano e dita per una corretta mungitura a mano Eliminare almeno tre getti di latte per quarto (foto: M. Codeluppi)
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Si accendono i motori, i dispositivi elettronici e si predispone la sala di mungitura, si fanno i controlli dei parametri di funzionamento della macchina mungitrice, si verica lavvenuto lavaggio in modo corretto e quindi si inizia la mungitura. E importante la pulizia dei capezzoli per: favorire lemissione del latte attraverso la stimolazione dei recettori neurali localizzati nellepidermide del capezzolo; ridurre la presenza di batteri sulla cute dei capezzoli, riducendo il rischi mastite; impedire al sudiciume (sporco e letame) e ai batteri di miscelarsi al latte. E importante eliminare i primi getti di latte per: controllare lo stato del latte; eliminare il latte pi inquinato da microrganismi e cellule; lubricare lo sntere del capezzolo; accelerare la scarica di ossitocina. Le mammelle devono arrivare alla mungitura in buone condizioni di pulizia; questo dipende dalla gestione aziendale e dalle strutture di stabulazione. Operativamente la pulizia dei capezzoli pu avvenire in diversi modi. Partendo da mammelle pulite lintervento del mungitore pu limitarsi alluso di fazzoletti di carta o salviette detergenti monouso. In presenza di mammelle sporche pu essere utile procedere al lavaggio dei capezzoli con acqua tiepida avendo cura di usarne il meno possibile, di non bagnare tutta la mammella e concentrare il getto sui capezzoli sporchi. Evitare di lavare i capezzoli con spugne o stracci bagnati anche se preventivamente disinfettati in quanto questa pratica non garantisce leliminazione dei patogeni presenti sugli stracci ma favorisce il trasferimento dei batteri da una vacca allaltra. Se nella procedura di pulizia capezzoli si utilizzano tovaglioli in tessuto essenziale lavarli, detergerli e disinfettarli in lavatrice con cicli di lavaggio completi. Prima dellutilizzo devono essere asciugati per limitare lo sviluppo batterico. Lasciugatura dei capezzoli pu essere eseguita con tovaglioli di carta monouso per evitare di trasferire patogeni da una vacca allaltra. E necessario stronare il tovagliolo intorno al capezzolo avendo cura di asciugare correttamente anche lo sntere. E importante asciugare i capezzoli per: impedire ai residui di acqua del lavaggio di scolare verso lestremit dei capezzoli, raccogliendo batteri e sporco rimasti sulla cute. Laspirazione di acqua contaminata allinterno del prendicapezzoli durante la mungitura provoca linnalzamento della carica microbica del latte; aumentare lattrito tra il capezzolo e la guaina riducendo lo scivolamento dei prendi capezzoli. Lingresso di aria nei prendi capezzoli, conseguente allo scivolamento, provoca il retro usso di goccioline di latte dal collettore verso lestremit distale dei capezzoli ( effetto impatto). La presenza di acqua sporca sui capezzoli o guaine non pulite forma una sorta di aerosol che va ad impattare violentemente contro lo sntere del capezzolo permettendo ai batteri di penetrare nel canale del capezzolo
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e di dar origine ad innalzamento del conteggio delle cellule somatiche e poi delle mastiti (Jones, 1998 ).

Eseguire pre dipping con prodotto specico e attrezzatura adeguata (foto: M. Codeluppi)

Munirsi dei tovaglioli di carta necessari per il n vacche in routine (foto: M. Codeluppi)

Pulire e asciugare capezzoli con tovagliolo uno per vacca (foto: M. Codeluppi)

Per pulire ed asciugare i capezzoli si possono utilizzare tovaglioli in tessuto dopo detersione - disinfezione e asciugatura (foto: M. Codeluppi)

Vericare la consistenza capezzoli a conferma avvenuta scarica ossitocina (foto: M. Codeluppi)

Attacco del gruppo di mungitura con laccortezza di limitare lingresso aria (foto: M. Codeluppi)

In questi ultimi anni sono stati introdotti sul mercato detergenti schiumogeni applicabili, sulla supercie del capezzolo, che facilitano la rimozione dello sporco assicurando una maggiore detersione (pre dipping). La presenza di idratanti ed emollienti permette a questi prodotti di manifestare una funzione idratante della cute del
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Sono i dettagli che identicano il bravo mungitore (foto: M. Codeluppi)

Prendi capezzolo posizionato per lattacco

capezzolo rendendola elastica prima della mungitura. La schiuma del pre dipping deve rimanere sul capezzolo per almeno 25-30 secondi prima di essere tolta con lasciugatura. Gli erogatori del pre dipping devono essere sempre puliti e se allinterno presente sporco vanno lavati con acqua. La preparazione e la stimolazione della mammella rappresentano i fondamenti del processo di emissione del latte nella bovina. La stimolazione tattile effettuata con le fasi di preparazione della mammella alla mungitura determina linvio di un segnale neurale al cervello e il rilascio da parte della ghiandola pituitaria dellormone ossitocina nel sangue. Lincremento della concentrazione sanguigna dellossitocina induce le la contrazione delle cellule mio epiteliali che circondano gli alveoli con il conseguenterilascio del latte alveolare nei dotti principali e quindi nella cisterna da cui pu essere rimosso dallazione della mungitura. La frazione di latte presente nella cisterna risulta maggiore ad inizio lattazione decrescendo verso ne lattazione (Hilger, 2001). Preparati i capezzoli per la mungitura, vi la necessit di avere un sincronismo perfetto tra lemissione di latte cisternale e quello alveolare. In pratica con leliminazione dei primi getti, pulizia e corretta asciugatura (stimolazione) si deve attendere che la bovina si prepari a cedere il latte. In pratica bisogna attendere che arrivi unadeguata secrezione di ossitocina a livello di ghiandola mammaria. Secondo Ruegg 2000 e Rasmussen 1992, questi intervalli che intercorrono tra la stimolazione e lemissione del latte varia da 60 s a 120 s in funzione dello stadio di lattazione, del riempimento della mammella e dallintervallo tra due mungiture (per chi esegue la terza mungitura il tempo pi vicino ai 120s).

Tempo minimo tra linizio della preparazione della mammella e lattacco del gruppo prendi capezzolo. (Fonte: Reneau and Chastain, 1995)
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Il tempo minino che deve intercorrere tra la preparazione della mammella e lattacco gruppo deve essere compreso tra i 60-90 s. Per vericare se il tempo tra la preparazione della mammella e lattacco del gruppo corretto bisognerebbe eseguire la verica con il Lactocorder che uno strumento che rileva i ussi di emissione e determina la curva di emissione del latte.
Tabella 28 - Medie riguardanti sei studi condotti internazionalmente sulleffetto della stimolazione e della preparazione della mammella sulla mungitura. (Fonte: Reneau and Chastain, 1995) Assenza di stimolazione Produzione media di latte kg/mungitura Flusso medio di latte (kg/minuto) Tempo medio di mungitura (minuti) 10,37 1,77 6,30 Stimolazione e preparazione della mammella (60s) 10,80 2,13 5,50

Il mancato sincronismo tra lattacco del gruppo e il rilascio dellossitocina impedisce il trasferimento del latte alveolare alle cavit cisternali determinando una temporanea interruzione di usso di latte ed esponendo i capezzoli a sovra mungitura. Questo fenomeno provoca la penetrazione del vuoto di mungitura allinterno dei capezzoli, determinando alterazioni e danneggiamenti dei tessuti ed un maggior rischio dinfezioni (Wallace et al 2003). Numerosi studi internazionali hanno dimostrato come una corretta preparazione e stimolazione dei capezzoli eserciti effetti positivi sulla produzione e sulla velocit di emissione del latte contribuendo a ridurre i tempi di mungitura (Sagi e altri, 1980). I mungitori devono prendere atto che il tempo di preparazione della mammella non tempo perso ma anzi riduce il tempo complessivo di mungitura. Per iniziare una corretta mungitura con una mano si inserisce il gruppo sotto alla mammella tenendolo per il collettore e con laltra attaccando i prendicapezzoli cominciando dai capezzoli pi lontani nendo con quelli pi vicini alloperatore. Durante lattacco i tubi corti latte vanno piegati a Z per limitare gli ingressi di aria (effetto impatto) e quindi uttuazioni di vuoto nellimpianto di mungitura. Se presente una vacca con un capezzolo cieco (da non mungere) nella guaina inserire lapposito tappo opportunamente pulito. Effettuato lattacco del gruppo importante assicurarsi della corretta posizione del gruppo prendi capezzoli in modo che il peso del gruppo sia distribuito equamente su tutti i quarti. Quando le mammelle sono piene di latte i capezzoli sono posizionati pi distanti tra di loro rispetto a una mammella vuota. Se gli scivolamenti delle guaine si vericano su un numero di vacche >5% di quelle in mungitura importante identicare e correggere la causa in quanto questo un fattore predisponente la mastite. Lo stacco del gruppo va effettuato con delicatezza chiudendo il vuoto sul collettore attendendo qualche secondo che si riduca lintensit di vuoto e staccando tutti i prendi capezzoli contemporaneamente. Tale operazione costituisce uno dei momenti cruciali della mungitura in quanto bisogna evitare la mungitura in assenza di latte che comporta danni sanitari ai capezzoli e alla mammella. Oggi tali opera67

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Sequenze movimenti attacco gruppo di mungitura

Con la mano sinistra impugnare il collettore

Avvicinare il gruppo alla mammella

Con la mano destra prendere il prendi-capezzolo

Provvedere ad inserire, piegando il tubo corto latte a Z il capezzolo nella guaina

zioni possono essere svolte in automatico misurando i ussi di emissione latte ed intervenendo in 15- 20 secondi quando il usso del latte scende al di sotto di certi livelli (350-400 gr/min).
Terminati gli attacchi dei gruppi vericare la corretta posizione del gruppo prendicapezzoli

Durante la mungitura vericare il corretto bilanciamento e posizionamento del gruppo prendicapezzoli (foto: M. Codeluppi)
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Alta Qualit Tabella 29 - Dettaglio delle fasi di mungitura e obbiettivi da raggiungere

1 = latte cisternale; 2 = crescita usso; 3 = picco del usso; 4 = fase discendente; 5 = fase nale

Fase 1 2a 2b 3 4 5 Latte cisternale Prima fase crescita usso

Tempi 0 15 sec 16 30 sec

Flusso (Kg /min) 1,0 2,5 3,2 4,0 2 ,0 0,4

Seconda fase crescita usso 31 60 sec Picco di usso Fase discendente Fase nale - stacco 61 sec > < = 120 sec < = 30 sec

Ricerche internazionali effettuate in questi ultimi anni hanno dimostrato come variazioni nellimpostazione del valore di soglia del usso di latte e dei tempi di attesa (rimozione del gruppo), possano ridurre il tempo complessivo di mungitura e migliorare la condizione dei capezzoli. Rasmussen ha evidenziato come incrementando il valore soglia del usso di latte da 200 a 500 g/min e riducendo il tempo di attesa della rimozione del gruppo da 18 a 10 secondi, il tempo di mungitura complessivo si sai ridotto di circa 0,5 minuti senza registrare cali produttivi ma anzi riducendo lo sviluppo dellipercheratosi e dell incidenza di estroessioni del capezzolo. Negli allevamenti ad alta produzione, con mammella di buona morfologia, si possono impostare valori di stacco con usso a 500 grammi al minuto e 10 12 secondi come tempo di rimozione. Se si effettua la terza mungitura il valore soglia del usso pu salire a 700 grammi al minuto e 10 12 secondi di rimozione. Avvenuto lo stacco il mungitore effettua il controllo della mammella ed il post dipping in quanto la supercie interna delle guaine sono fonte di diffusione dei batteri tra un animale e laltro. La disinfezione dei capezzoli post mungitura costituisce la pratica pi efciente per ridurre lincidenza di nuove infezioni intra mammarie sostenute da patogeni contagiosi in quanto elimina ed evita il formarsi di colonie di microrganismi sui capezzoli (Nickerson , 2001).La disinfezione dei capezzoli pu avvenire per immersione dei capezzoli in una soluzione germicida o mediante nebulizzazione sui capezzoli. Per vericare la corretta nebulizzazione dei capezzoli bisogna avvolgere, dopo aver spruzzato il disinfettante, il capezzolo con un foglio di carta e osservare quale parte risulta bagnata dal disinfettante . Terminato il post dipping si fanno uscire le vacche dalla sala di mungitura mentre si provvede a lavare il piano di calpestio delle vacche e lesterno gruppi prendi capezzoli. Se presente si attiva il backushing (lavaggio in controcorrente per il gruppo di
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mungitura). Quindi si ricarica la sala di mungitura di nuovi animali e si riparte. Le sale di mungitura a doppia la permettono di organizzare la routine di mungitura in modo pi efciente senza eccessivi tempi morti per il mungitore.
Al termine mungitura, rimozione automatica del gruppo (foto: M. Codeluppi)

Intervento a ne mungitura bovina il post dipping (foto: M. Codeluppi)

Capezzoli colorati correttamente da prodotto post dipping (foto: M. Codeluppi)

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CapiTOLO 8 Messa in asciutta


Lasciutta e la salute della mammella Il periodo dell asciutta necessario: alla vacca per ripristinare le riserve corporee e, alla mammella, per la sua rigenerazione. Il periodo iniziale quello a maggior rischio in quanto manca il usso del latte che lava linterno della mammella e del capezzolo. Il periodo centrale dellasciutta presenta bassi rischi in quanto la presenza del tappo di cheratina a livello dello sntere protegge la mammella. Il terzo e ultimo periodo dellasciutta (14 gg prima del parto) quello che presenta i maggiori rischi in quanto caratterizzato dal deterioramento del tappo di cheratina, dal calo dei fattori immunizzanti, dallaumento di lipidi e dalla diminuzione dei livelli di antibiotici somministrati allinizio dellasciutta. La durata del periodo di asciutta non deve essere inferiore a 42-45 giorni (ottimale 55 +- 7 giorni). La messa in asciutta delle bovine deve avvenire in modo drastico cio di senza saltare nessuna mungitura. Per le vacche che producono ancora oltre 25 kg di latte al giorno opportuno metterle in un box a parte riducendo lenergia della dieta. Prima di mettere in asciutta la vacca, se non si hanno a disposizione i dati individuali delle cellule, opportuno effettuare il CMT per identicare lo stato sanitario della mammella. In base alle analisi batteriologiche, da eseguire almeno una volta allanno,il veterinario aziendale dovrebbe indicare i trattamenti da eseguire. Al momento della messa in asciutta bisogna mungere completamente la vacca, disinfettare i capezzoli, immettere in ciascun capezzolo il prodotto antibiotico, massaggiare la mammella dal basso verso lalto per favorire la distribuzione dellantibiotico, disinfettare nuovamente i capezzoli (eventualmente usare il sigillante) e mettere gli animali nel box delle asciutte. Dopo 5- 6 giorni bisogna effettuare il controllo della mammella per vericare se si sta asciugando con normalit. Indipendentemente dal tipo di stabulazione adottato le bovine in asciutta necessitano di lettime pulito e asciutto. La corretta gestione delle bovine in asciutta sia dal punto di vista igienico che nutrizionale un investimento che porter al incrementare la produttivit nelle lattazioni successive.

Produzione dopo il parto di bovine messe in asciutta per periodi diversi. Fonte: Church et al, 2008
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Nelle due settimane antecedenti il parto possono crearsi condizioni che aumentano il rischio di infezioni alla mammella. I capezzoli iniziano ad aprirsi e se i loro snteri sono alterati rimangono maggiormente esposti ai batteri presenti in lettiera. Sempre in questo periodo diminuiscono le difese immunitarie degli animali soprattutto se una scorretta gestione porta ad un aumento dello stress (Piccinini ,2005). Nellultima fase di asciutta si consiglia di separare le bovine pluripare dalle primipare in quanto le prime presentano maggior rischi infettivi ed una maggiore facilit nel perdere di latte nel pre parto. La zona adibita al parto dovrebbe essere particolarmente curata nella pulizia e prevedere ampi spazi per la bovina.

Box bovine asciutte sempre paglia pulita e asciutta.

Sala parto disinfezione periodica e lettime pulito

Gli allevatori, analizzando i dati dei controlli funzionali, possono capire se lasciutta della vacca stata eseguita in modo corretto o meno. La valutazione dellefcienza o meno del trattamento in asciutta pu essere eseguita mediante 2 indicatori:
vacche con cellule > 200.000 ultimo controllo prima dellasciutta e vacche con cellule < 200.000 primo controllo dopo il parto Indice di Guarigione = ----------------------------------------------------------------------------------- x 100 (durante lasciutta) vacche con cellule > 200.000 ultimo controllo prima dellasciutta

Si valutano le bovine che allultimo controllo prima dellasciutta presentavano conteggi di cellule somatiche > 200.000 e, delle stesse bovine, si considera il primo controllo dopo il parto. Es.: 10 bovine vanno in asciutta con conteggio cellulare > 200.000; di queste 6 al primo controllo dopo il parto presentano valori < 200.000 (6/10) x 100 = 60% Tale parametro serve per valutare lefcacia del trattamento alla messa in asciutta. Lobiettivo di ottenere valori >75%. La valutazione deve tener conto del numero di animali valutati e quindi per allevamenti di piccole dimensioni le percentuali non sono signicative; bisogna sempre ricordare che tale parametro ha signicato solo a livello di intera mandria.
vacche con cellule < 200.000 ultimo controllo prima dellasciutta e vacche con cellule > 200.000 primo controllo dopo il parto Indice di Nuove Infezioni = ----------------------------------------------------------------------------- x 100 (durante lasciutta) vacche con cellule < 200.000 ultimo controllo prima dellasciutta

Si valutano le bovine che allultimo controllo prima dellasciutta presentavano


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conteggi di cellule somatiche < 200.000 e, delle stesse bovine, si considera il primo controllo dopo il parto. Es.:10 bovine vanno in asciutta con conteggio cellulare < 200.000; di queste 2 al primo controllo dopo il parto presentano valori > 200.000 (2/10) x 100 = 20% Tale parametro serve per valutare le nuove infezioni durante lasciutta. Lobiettivo di ottenere valori <10%.
Sistema di punteggio igiene e pulizia vacche da latte score arti mammelle anchi

Score 1 poco o nessuna presenza di letame nelle zone osservate Score 2 leggeri spruzzi Score 3 placche di letame , ma ancora visibili i peli Score 4 placche di letame solido sulle parti osservate I punteggi 3 e 4 mostrano scarsa pulizia e igiene in allevamento in particolare lettiere, cuccette e corsie. Il rischio cellule e inammazioni mammarie elevato

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E inoltre importante valutare la percentuale di primipare che al primo controllo post parto presentano valori di cellule somatiche > 100.000 cellule. Tale dato viene espresso come % di primipare sul totale delle primipare.
manze con cellule > 100.000 primo controllo dopo il parto Indice di Nuove Infezioni nelle manze = ---------------------------------------------------------------- x 100 manze che hanno partorito

Si valutano le primipare che al primo controllo dopo il parto presentavano conteggi di cellule somatiche >100.000 rispetto al totale delle primipare che hanno partorito nello stesso periodo. Es.: al primo controllo dopo il parto presentano 2 primipare presentano conteggi cellulare con valori > 100.000; Nello stesso periodo hanno partorito 10 manze (2/10) x 100 = 20% Tale valore deve essere il pi basso possibile e lobiettivo di ottenere indici <10%. Un ulteriore parametro per valutare la sanit delle mammelle dellallevamento o di un singolo animale il Linear Score (Ls). Il conteggio cellulare (Scc) del latte dellallevamento pu essere inuenzato da pochi animali con elevato conteggio cellulare. Il Lenar score rapporta su una scala lineare con valori da 0 a 9 i conteggi cellulari dove ogni aumento di un punto dellLs comporta un raddoppio del conteggio cellulare. Il Linear score, rispetto al conteggio cellulare presenta i seguenti vantaggi: Presenta una minore variabilit da mese a mese nellarco di una lattazione un metodo semplice per confrontare vari allevamenti in merito alla sanit dellallevamento senza essere inuenzato da pochi animali o, nel caso di singolo animale, da singoli valori (come avviene per il conteggio cellulare) Presenta una ereditabilit maggiore rispetto al conteggio delle cellule somatiche
Tabella 30 - Relazione tra Linear score (Ls) e Conteggio cellulare (Scc) Linear Score (Ls) Conteggio cellulare (Scc) x 1.000 0 0-17 1 18-34 2 35-70 3 71-140 4 141-282 5 283-565 6 566-1.130 7 1.131-2.262 8 2.263-4.525 9 Oltre 4.525

Come si esegue linfusione mammaria (di un quarto colpito da mastite, o per la messa in asciutta) Per prima cosa bisogna mungere a fondo il quarto da trattare, se necessario con lausilio di ossitocina.
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Poi, prima di procedere, opportuno creare le massime condizioni igieniche sia delle mani del mungitore, del capezzolo, con particolare attenzione per la punta, e della cannula dellantibiotico da introdurre in mammella.

Messa in asciutta. Fase 1 - Dopo la mungitura completa disinfettare i capezzoli (foto: M. Codeluppi) Messa in asciutta. Fase 2 - Asciugare i capezzoli (foto: M. Codeluppi)

Messa in asciutta. Fase 3 - Introdurre in ogni quarto il prodotto indicato dal veterinario (foto: M. Codeluppi)

Messa in asciutta. Fase 4 - Chiudendo la punta del capezzolo massaggiare verso lalto (foto: M. Codeluppi)

Successivamente la punta del capezzolo va asciugata con salvietta specica e poi si esegue linfusione inserendo la cannula nello sntere e nel canale del capezzolo. Una volta introdotto lantibiotico si toglie delicatamente la cannula e con una mano si stringe la punta del capezzolo e con laltra mano si massaggia dal basso verso lalto la cisterna del latte del capezzolo dove depositato lantibiotico al ne di farlo arrivare alla ghiandola mammaria. Prelievo dei campioni sterili Al ne di impostare piani di controllo delle cellule somatiche opportuno predisporre periodiche campionature del latte quarto per quarto da avviare al laboratorio per le analisi batteriologiche e per lantibiogramma sui patogeni eventualmente identicati. Le provette da utilizzare sono identicate, oltreche con il numero aziendale
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della bovina, anche con tappo colorato cui corrispondono i diversi quarti. Precisamente:
bianco anteriore sinistro = AS blu - anteriore destro = AD rosso posteriore destro = PD verde posteriore sinistro = PS

Prelievi di campioni sterili (prestare molta attenzione alla corretta identicazione quarti, identicare le bovine, abbinare i quarti ai colori tappi provette).

Una corretta modalit di prelievo fondamentale per una buona diagnosi. Il capezzolo deve essere pulito e disinfettato con cotone imbevuto in alcol o con fazzoletti imbevuti in clorexidina con particolare attenzione alla punta. Senza bagnarsi le mani bisogna eliminare i primi getti di latte, aprire la provetta per il prelievo tenendo la provetta inclinata per evitare contaminazioni. Una volta terminato il prelievo le provette devono essere refrigerate a 4C e a tale temperatura consegnate al laboratorio nellarco di 24 ore dal prelievo. Nel caso di animali con mastite importante campionare il quarto colpito ed in questo caso si pu procedere con il congelamento del campione no allinvio al laboratorio. Nel caso di analisi di screening bisogna individuare il numero ed il tipo di animali da campionare. Sono sicuramente da evitare i campionamenti di animali con conteggi cellulari superiori a 1.500.000 o che abbiano ricevuto trattamenti farmacologici nei 15 giorni precedenti il prelievo. Per quanto riguarda il tipo di animali da prelevare bisogna avere cura di prevedere il campionamento di animali che hanno partorito nei primi 30-45 giorni (30%), animali a met lattazione o con conteggi cellulari elevati (20%) ed animali a ne lattazione o prossimi allasciutta (50%).Il numero di animali da campionare va scelto in base alla dimensione dellintera mandria secondo il seguente schema:
Dimensione della mandria Meno di 60 vacche 60-200 vacche Pi di 200 vacche Numero di animali da campionare 12 24 36

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CMT
Un test rapido, utilizzabile direttamente dallallevatore, per la diagnosi delle mastiti subcliniche il California Mastits Test (CMT). Il CMT dovrebbe essere utilizzato per: 1) valutare lo stato sanitario della mammella dopo il parto (dalla quintasesta mungitura); 2) controllare le vacche che si apprestano ad andare in asciutta, specialmente quelle con un numero elevato di cellule somatiche (dai controlli APA); 3) valutare lesito di un trattamento antimastite (da ripetersi dopo due settimane). Come procedere per lesame del latte con il CMT:

Il CMT deve essere a disposizione del mungitore, il quale deve essere in grado di utilizzarlo
Tabella 31 - California Mastitis Test (CMT) score interpretazione reazione CMT SCORE Negativo Tracce 1 2 3 DESCRIZIONE Miscela liquida senza formazione precipitato o addensamento Leggero addensamento che scompare al movimento del piatto Addensamento marcato senza tendenza a formazione gel Addensamento immediato gel al centro con rotazione piatto Marcata gelicazione che tende aderire fondo del piatto STIMA CELLULE /ml < 200.000 Tra 150.000-500.000 Tra 400.000- 1500.000 Tra 800.000- 5000.000 5000.000 DIAGNOSI MASTITE No Sospetto Sospetto Mastite Mastite

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Disporre di reagente e paletta pulire e disinfettare capezzoli mungere ogni singolo quarto nella coppetta corrispondente. Inclinare la paletta per far uscire il latte in pi aggiungere la giusta quantit di reagente mescolare roteando in modo alternato leggere ed interpretare i dati. Dopo luso la paletta va risciacquata.

Lactocorder
E un lattometro portatile applicabile a qualsiasi tipologia di macchina mungitrice. Tra le sue caratteristiche spiccano i dati rilevabili sullandamento dei ussi di emissione latte durante la mungitura al ne di valutare la correttezza della routine di mungitura. Il Lactocorder, utilizzato in determinate condizioni e con specici software, in grado di evidenziare le metodiche di lavaggio e disinfezione dellimpianto di mungitura. Esegue una valutazione dinamica della mungitura con misurazioni ogni 0,7 secondi e le informazioni vengono rappresentate sia gracamente che Lactocorder, latto ussometro numericamente. Il Lactocorder applicato sul lungo tubo del latte di qualsiasi macchina mungitrice permette di rilevare le informazioni riportate nella tabella 32. Nellanalisi dei ussi di latte di queste due curve emerge come la caduta del gruppo di mungitura dipenda da parametri inadeguati della macchina mungitrice (guaine vuoto operativo), mentre la curva bimodale principalmente legata alla preparazione della vacca alla mungitura imputabile alloperatore di mungitura. In merito alla sovra mungitura, se la macchina mungitrice dotata di dispositivi di stacco automatico dei gruppi, bisogna intervenire a rimodulare i ussi minimi dintervento di inizio fase stacco e il tempo di attesa rimozione del gruppo; se ne sprovvista bisogna avvertire il mungitore di essere pi celere e attento nello staccare il gruppo a ne mungitura. Le principali ditte fornitrici di macchine mungitrici, dove sono provviste di centri di ricerca e sviluppo, sono in grado di installare a bordo dei loro impianti di mungitura hardware e software in grado di monitorare costantemente dati riguardanti la mungitura e la qualit del latte. Questi lattometri collegati a sistemi didenticazione delle vacche con i software appositamente studiati, anche se i dati rilevati sono diversi da quelli del Lactocorder, possono evidenziare eventuali
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Alta Qualit Tabella 32 - Informazioni rilevabili sul usso emissione latte con il Lactocorder Abbreviazione sigla dati strumento KNR2 RM SM MGG kg HMF kg/min ELHMF mS/cm tS500 min tMHG min tPL min tAB min tMBG min tMNG min MNG min OS MFOS kg tMBG 2 min BIMO DMHG kg/min SPL % LE t400 min tAnD min tAbD min HMG kg/min 2MG kg 3MG kg ELAP ms/cm tMGG min Descrizione signicato dato Numero vacca Tipo di misurazione - 0 non di pulizia 1 si di pulizia Presenza di latte Quantit di latte kg dallinizio alla ne mungitura Massima quantit di usso durante 11,2 s Conducibilit elettrica , al usso massimo Tempo di raggiungimento allinizio dei 0,5 kg Durata della fase di mungitura principale Durata della fase di plateau Durata della fase di discesa Durata della fase in bianco Durata della fase post mungitura Post mungitura Post mungitura prima del limite di 0,2 kg Flusso allinizio del post mungitura Durata della mungitura in bianco dopo lo stripping Bimodalit Flusso medio nella mungitura principale Percentuale (%kg) di schiuma nel latte misurato Immissione di aria Durata del usso a 0,4 kg a 0,2 kg Differenza tempo per riconoscere plateau nellascendente Differenza tempo per riconoscere plateau nel discendente Flusso massimo per un minuto Quantit di latte durante i primi due minuti Quantit di latte durante i primi tre minuti Picco conducibilit elettrica inizio mungitura Durata mungitura totale

Esempio di curva emissione latte registrata con Lactocorder


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Curva con corretta preparazione

Curva emissione latte bimodale registrata con Lactocorder durante la mungitura di una vacca

Curva emissione latte caduta gruppo registrata con Lactocorder durante la mungitura di una vacca

Curva emissione latte Bimodale con surmungitura nale registrata con Lactocorder durante la mungitura di una vacca
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Curva emissione latte con preparazione e stimolazione insufciente

errori che possono essere commessi durante la mungitura. Oltre alla quantit di latte e a com stata munta la singola bovina possibile rilevare la conducibilit del latte parametro collegato al conteggio cellulare. Negli allevamenti medio grandi queste informazioni sono di valido aiuto per lallevatore che deve dedicare ogni giorno un po di tempo per analizzarle e adottare le strategie per correggere eventuali errori.

Mantenere pulito pavimento calpestio vacche in sala di mungitura ed esterno gruppi di mungitura (foto M. Codeluppi)

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CapiTOLO 9 Pulizia delle attrezzature di mungitura e di stoccaggio del latte in stalla


Per documentare la corretta prassi igienica nella produzione del latte , come previsto da regolamento CE 853/2004, ogni allevamento deve dotarsi oltre che di un programma delle pulizie generale, anche di un modulo registro delle pulizie dove annotare le operazioni eseguite. I comportamenti adottati in sala di mungitura, le tecniche di pulizia-disinfezione e la routine di mungitura, possono modicare le caratteristiche qualitative del latte. I batteri sono tra le cause pi importanti che possano inuenzare le caratteristiche qualitative del latte. Sono organismi mono-cellulari che si moltiplicano dividendosi in due cellule. In condizioni ottimali molte specie si duplicano in meno di 20 minuti. Ci signica che da un singolo batterio si pu arrivare a 16 milioni in appena otto ore. Sono cos piccoli che in una goccia dacqua proveniente dal lavaggio della mammella di una vacca ce ne possono essere no a 30 miliardi. I batteri fanno parte del nostro mondo di tutti i giorni. In base ai loro geni se ne identicano migliaia di ceppi e specie. Molti sono necessari e beneci, giocano ruoli importantissimi nelle fermentazioni e in molti processi vitali mentre altri sono patogeni e, se presenti anche in numero limitato, possono causare malattie e compromettere la qualit dei prodotti. I batteri patogeni sono comunemente presenti sulla pelle, nelle mammelle delle vacche con mastite, nelle ferite, negli ambienti, nelle attrezzature, in sala di mungitura , ecc.. Leliminazione di residui di latte dalle superci delle attrezzature, dallimpianto di mungitura, attraverso unaccurata e appropriata pulizia, la prima misura da adottare in quanto questa operazione rimuove anche molti batteri presenti. Il secondo passo chiamato disinfezione che uccide i batteri residui. Questa fase pu essere attuata con utilizzo dacqua calda e di speciali prodotti chimici. I segnali di mancanza di pulizia sono evidenziati con residui chiamati sedimenti di vario tipo che possono essere classicati in: organico, appartengono a questa classe le proteine, i grassi, gli zuccheri,il letame, le macchioline di mosche, i pezzi dinsetto, i peli, le ragnatele, la polvere. Se questi sedimenti non vengono eliminati con rapidit la loro rimozione diventa molto difcile; inorganico, sono chiamati sedimenti inorganici i depositi di minerali come il ferro, il calcio o il magnesio dellacqua, del latte o dei prodotti chimici per la pulizia. Sulle superci dei componenti dellimpianto con il passare del tempo si accumulano e diventano facilmente visibili. Il termine utilizzato per identicare detti sedimenti pietra del latte mentre con il termine calcare generalmente ci si riferisce ai depositi minerali dellacqua. Entrambi i tipi di sedimento sono nutrimento per la crescita dei batteri. I detergenti alcalini sono formulati per rimuovere i sedimenti organici. Le principali sostanze detergenti sono: alcali, fosfati, tensioattivi, agenti chelanti.
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I detergenti alcalini contengono idrossido di sodio, carbonato di sodio e metasilicato di sodio. E tipico dei detergenti alcalini, un pH di 12,0 in soluzione all1%. I polifosfati funzionano come agenti emulsionanti e dispersivi. Trattengono i grassi e le proteine nellacqua, cos possono essere trasportati allesterno dellimpianto di mungitura. Gli agenti tensioattivi forniscono unazione di bagnabilit e in altre parole signica che lacqua penetra nello sporco da rimuovere. Gli agenti chelanti interagiscono con i sali minerali di calcio e magnesio e aiutano a prevenire la precipitazione dei sedimenti inorganici.
Tabella 33 - Elenco alcuni tipi di deposito di sporco e i rimedi da adottare per prevernirli Identicazione Causa * Rimozione Prevenzione del tipo di sporco 1. Adeguato pre-risciacquo con acqua Residuo Proteico Pulizia di base da 35 C. con un detergen1. Utilizzo di prodotti inadeguati te alcalino acqua 2. Uso di detergente alcalino al cloro. calda (65 C). 2. Risciacquo inadeguato Pellicola 3. Adeguata tecnica di pulizia con 3. Pulizia inadeguata (sporadica o periodica) E richiesta una- adeguata diluizione chimica e risciacquo zione manuale o dopo ogni uso. 4. Pulizia iniziale sui componenti di mungitura meccanica. inadeguata Procedura di Calcare / calcio pulizia base. Deposito Procedure di pulizia regolari e lavaggi 1. Deposito minerale del latte da bianco a giallo acidi. Lavaggio acido 2. Deposito minerale dellacqua Trattenimento di goccioline dacqua Pellicola di Grasso/Unto 1. Come per le proteine 2. Temperatura bassa o detergente inadeguato. 3. Uso irregolare di acidi nel lavaggio 4. Spruzzi dolio sulla supercie componenti a contatto con il latte Accumulo di Calcio o Magnesio 1. Risciacquo inadeguato 2. Fuoriuscita di minerali dalla fornitura dacqua 3. Scarsi lavaggi acidi 4. lavaggio alcalino non corretto 5. Detergenti acidi di scarsa qualit Deposito di ruggine o ferro Deposito da rosso a marrone/nero 1. Fornitura dacqua 2. Procedure inadeguate 3. Fornitura aggressiva di ferro dai componenti del sistema Deposito di ruggine o ferro 1. Fornitura dacqua 2. Procedure inadeguate 3. Forte presenza di ferro dai componenti del sistema Reazione con cloro o componente al cloro 1. componenti di gomma logori 2 Contatto con prodotti inadeguati Lavaggio acido Lavaggio acido 1. lavaggio acido regolare 2. Trattamento dell acqua 3. Adeguata selezione dei prodotti 1. Risciacquo completo Lavaggio acido 2 lavaggio acido regolare 3. Trattamento dell acqua 4. Pulizia manuale delle superci esterne 1. Risciacquo acido 2. Asciugare correttamente componenti 3. Sostituire i componenti di gomma 1. Risciacquo con acqua calda da 35 C Pulizia di base usando un detergente alcalino con temperatura 2.Procedure di pulizia regolari e adeguadellacqua da te unite a risciacquo acidicato. 65C 1. Lavaggio acido regolare 2. Trattamento dell acqua Lavaggio acido 3. Adeguata selezione dei prodotti

Deposito da gessoso (calcicazione) a grigio

Aspetto lucido da bianco a grigio sulla supercie dei componenti A. Nero sulle parti di gomma B. Deposito di residuo nero

Residuo da agente bagnante Aspetto bluastro sulle parti di plastica 1. Risciacquo inadeguato/scarso **

Rivedere la pro- 1. Sostituire il materiale di plastica cedura di pulizia 2. Adeguato risciacquo nale dopo la di base pulizia

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Il cloro utilizzato frequentemente nei detergenti alcalini. Un alcalino clorato utilizzato per la rimozione di materiale organico. Alcuni composti del cloro accelerano lusura del materiale di gomma della macchina mungitrice. I prodotti detergenti dacidi inorganici normalmente sono soluzioni dacido fosforico, nitrico, solforico e acido sulfamminico. Per eliminare la contaminazione (sporco) allinterno dellimpianto di mungitura, come nelle altre attrezzature a contatto con il latte, importante eseguire le seguenti fasi del lavaggio: Pre-risciacquo, dove si rimuovono le parti grossolane dello sporco; Lavaggio, si rimuove lo sporco visibile e in parte quello non visibile; Risciacquo intermedio, supercie visivamente pulita; Disinfezione, con eliminazione dei microrganismi patogeni; Risciacquo nale, supercie priva di microrganismi; Drenaggio liquidi e asciugatura con aria pulita. Un buon prodotto per la pulizia e disinfezione degli impianti di mungitura deve: Garantire sicuri risultati; Essere pratico; Non attaccare le superci dacciaio inox perch nettamente alcalino; Impiegabile sulla plastica, vetro, resine, gomme, neoprene; Facilmente sciacquabile. Sulletichetta del fustino dovrebbero essere indicate le sostanze contenute in particolare: Agenti emulsionanti, disperdenti, sequestranti (come ad esempio polifosfati) Agenti tensioattivi, permettono la penetrazione dellacqua nello sporco Il cloro da ipoclorito Silicati, impediscono la corrosione e stabilizzano il pH Brillantanti Deodoranti. Tali prodotti devono essere usati con temperature di ricircolo intorno ai 55 C quindi bisogna partire con una temperatura dellacqua di 65-70 C che con un ciclo di 12/15 minuti garantirebbe lattivit del cloro per almeno 10 minuti. Almeno una volta la settimana si deve eseguire il lavaggio acido che andrebbe eseguito dopo quello alcalino. La pulizia e disinfezione dellimpianto di mungitura loperazione pi importante che serve per eliminare completamente ogni traccia di sporco o residuo di latte allinterno dei componenti. Ai ni del corretto dosaggio del detergente da usare opportuno conoscere la durezza dellacqua che pu essere espressa in gradi francesi (fh), che corrispondono ai milligrammi (mg) di carbonato di calcio contenuti in 100 ml di acqua, o in gradi tedeschi (dh), che corrispondono ai milligrammi (mg) di ossido di calcio contenuti in 100 ml di acqua.

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Alta Qualit Tabella 34 - Classicazione durezza acqua di lavaggio - Importante per la quantit di prodotto detergente da utilizzare Durezza acqua Poco dura Dura Molto dura Presenza di metalli Dh 0 < > 10 11 < > 20 21 < > 25 < 3 ppm buono Fh 0 < > 15 16 < > 29 30 < > 45 < 3 ppm alto

Procedura di pulizia e disinfezione


Le metodiche e i sistemi di pulizia e disinfezione corrette dellimpianto di mungitura devono essere indicate dal fornitore dellimpianto come previsto dalle norme I.S.O. 3918- 2001. Per avere la certezza che le operazioni di pulizia e disinfezione avvengano con metodo importante avere installato il programmatore di lavaggio, produrre sufciente acqua calda e pretendere dal fornitore dei prodotti di pulizia e dellimpianto di mungitura che siano resi noti i parametri sotto riportati.
Tabella 35 - Parametri della pulizia e disinfezione - potere lavante della soluzione espressa - potere disinfettante della soluzione espressa - pH del lavaggio alcalino - pH del lavaggio acido - formazione dei cuscinetti - temperatura acqua in partenza - quantit acqua calda in caricamento - quantit prodotto detergente disinfettante - temperatura acqua in ricircolo - tempo del ricircolo - temperatura acqua in scarico - temperatura acqua di risciacquo - quantit acqua risciacquo - caratteristiche dellacqua utilizzata per il lavaggio,potabilit e durezza. numero al minuto C litri g C minuti C C litri > ppm >. ppm

La conoscenza dei parametri sopra esposti permette di scegliere in modo corretto i prodotti che garantiscono pulizia e disinfezione allimpianto di mungitura e di utilizzarli nella dose corretta. Non bisogna dimenticare che i componenti della macchina mungitrice devono essere puliti (detersi e disinfettati e disincrostati) anche allesterno. I prodotti detergenti/disinfettanti sono normalmente utilizzati in soluzione all 1%. Un buon prodotto dovrebbe avere almeno 500/600 ppm di cloro attivo in soluzione durante limpiego. Cause legate ai sistemi e luoghi di stoccaggio non sempre corretti, al tempo dutilizzo spesso molto lungo la mancanza di una legislazione che obblighi di apporre sui fustini la data di preparazione e di scadenza del prodotto, favoriscono lutilizzo di prodotti con scarso potere pulente.

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Il lavaggio
Per un corretto lavaggio dellimpianto di mungitura entrano in gioco i seguenti fattori (fra loro combinabili in diverso modo): Energia meccanica (legata alla turbolenza della soluzione circolante o alla forza esercitata con una spazzola) bisognerebbe avere almeno 20/25 tappi il minuto; Energia chimica (per portare in soluzione le particelle rimosse) bisognerebbe garantire 500/600 ppm di cloro; Energia termica (facilita lo scioglimento e lemulsione dei diversi materiali che costituiscono il deposito) lacqua deve avere una temperatura di ricircolo di 55C; Tempo di contatto (consente allacqua, ai prodotti chimici e al calore di manifestare la loro azione) 15 minuti primi; Quantit di acqua (esercita lazione meccanica e trasporta gli agenti chimici e il materiale rimosso) 12- 15 litri gruppo.

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2 3

1 = concentrazione detergente 2 = temperatura acqua 3 = forza meccanica 4 = tempo di contatto

Cerchio di Sinner Fattori che entrano in gioco per il corretto lavaggio. La riduzione di uno o pi fattori deve essere compensata con laumento degli altri.

I fattori che entrano in gioco per il corretto lavaggio sono 4. Come si pu dedurre la riduzione di uno o pi fattori deve essere compensata con laumento degli altri. Ad esempio se viene utilizzata una soluzione ad una temperatura pi bassa bisogna compensare con leffetto meccanico allungando il tempo di lavaggio e/o il dosaggio del detergente. Limpianto di mungitura va lavato immediatamente dopo il termine della mungitura. A tale scopo necessario: Svuotare completamente le condutture dellimpianto di mungitura dal latte; Togliere il ltro latte e vericarne lo stato. Il ltro indica le procedure di mungitura; Collegare i prendicapezzoli alle coppette di lavaggio e controllarne la posizione; Togliere il lattodotto di trasferimento dal serbatoio refrigerante e sistemarlo in posizione di lavaggio; E raccomandabile far funzionare il sistema di pulsazione durante il lavaggio; Accertarsi del funzionamento delliniettore daria (serve ad aumentare la turbolenza della soluzione di lavaggio); Eseguire la pulizia esterna dei gruppi di mungitura, dei vasi, dei lattometri, dei
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lunghi tubi latte. Meglio utilizzare una soluzione detergente disinfettante. Questa operazione va eseguita manualmente indossando i guanti. Dopo la detersione e disinfezione eseguire abbondante risciacquo con acqua potabile tiepida. Le superci che entrano in contatto con gli alimenti, dopo la sanicazione, devono essere risciacquate, con acqua potabile (circolare Ministero della Sanit n 10 del 05 maggio 1991). Si denisce potabile unacqua le cui caratteristiche siano quelle espresse nel D.P.R. 236 del 24 maggio 1991.

La pulizia dei locali di mungitura


I locali di mungitura, sala latte, sala dattesa, devono essere lavati e puliti dopo ogni mungitura. Una volta alla settimana bisognerebbe intervenire con unidropulitrice dotata di lancia schiumogena per pulire e disinfettare pareti, pavimenti, griglie ed esterno della macchina mungitrice. Utilizzando una comune idropulitrice, corredata di lancia schiumogena, possibile aspirare direttamente dal canestro il prodotto per formare, a bassa pressione, una schiuma molto consistente che si aggrappa alle superci da pulire. Nella maggior parte delle strutture un prodotto che pu essere utilizzato un acido sanicante schiumogeno. Dopo la distribuzione della schiuma attendere 20-30 minuti e quindi eseguire il risciacquo con una normale lancia dellidropulitrice ad alta pressione. Durante tali operazioni bisogna prestare molta attenzione a non indirizzare acqua o soluzioni detergenti/disinfettanti verso i quadri elettrici, le tastiere e le centraline elettriche od elettroniche. Per mantenere i locali di mungitura e stoccaggio latte puliti i mungitori, prima dellinizio dogni mungitura, dovrebbero bagnare le superci in modo da evitare ladesione dello sporco.

Ambiente
Lambiente dove vivono le vacche riveste un ruolo determinante per la sanit della mammella. Gli obiettivi da raggiungere per mantenere uno stato di salute delle mammelle ottimale sono: ridurre la carica microbica ambientale; ridurre il potenziale contatto tra patogeni e animali; minimizzare gli effetti negativi dellambiente sugli animali e sulle loro difese immunitarie. Questi risultati si possono ottenere curando in particolar modo tutti gli aspetti che intervengono sul benessere animale realizzando un microclima (temperatura e umidit) ideale, evitare traumatismi, riducendo le cause di stress. Lo stress da caldo rappresenta uno degli handicap pi gravi per gli allevamenti da latte soprattutto per quelli a maggiore produttivit. In diverse regioni italiane spe87

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cializzate per lallevamento di vacche da latte, le alte temperature accompagnate da elevati tenori di umidit dellaria e da scarsa ventosit creano un microclima molto sfavorevole denito, stress da caldo. Lo stress da caldo un aspetto del benessere animale, da considerare sin dalla progettazione delle strutture di stabulazione per bovine da latte (vedi manuale Granlatte n 2). Una vacca in lattazione produce 12 litri di vapore acqueo il giorno. Il sistema di ventilazione naturale o forzato deve essere in grado di mantenere lumidit e la temperatura ideale per le vacche da latte che viene identicato come indice THI (indice temperatura/umidit). Tale indicatore tiene conto della variazione dei due parametri. I valore di THI di 74, denito come valore limite oltre il quale la vacca comincia a soffrire di stress da caldo.
Calcolo dello stress da caldo THI (Asabe 2006)

Valori di THI < 75 Valori di THI da 75 a 79 Valori di THI da 75 a 79 Valori di THI >90

Assenza di stress Stress leggero Stress grave Estremo pericolo

Lo stress da caldo nella vacca da latte comporta una riduzione dellingestione di alimenti quindi inferiori disponibilit di energia e proteine destinate alla produzione del latte, maggiore difcolt a dissipare il calore, incremento del ritmo respiratorio, immunodepressione e aumento dei problemi a livello riproduttivo. Per valutare in quale condizione ci troviamo non quindi necessario misurare solo la temperatura ambientale della stalla, bisogna monitorare, su pochi animali della propria mandria, la frequenza degli atti respiratori e se sono superati gli ottanta atti il minuto si in condizione di stress da caldo. Nella vacca da latte la zona di neutralit termica compresa tra i 5 e i 20C. oltre, il limite superiore entra in stress termico.
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Alta Qualit Calo di produzione delle bovine in relazione ai valori di THI (Asabe 2006)

Tabella 37 - Relazione di valori THI con i cali percentuali del livello dingestione e di produzione - Nardone et al. (1999) Indicatore THI Temperatura bovina (C) Calo livello ingestione % Calo livello produttivo Stress moderato 72 / 75 39 / 39,5 - 5 / -10 -5 Stress medio 76/ 79 39,5 /40 -10 / -20 -10 /-15 Stress forte >80 >40 >20 >15

Per contenere lo stress da caldo opportuno garantire lacqua di abbeverata. Essa deve essere abbondante (il suo fabbisogno con il caldo pu anche raddoppiare) e deve essere disponibile in pi punti e di facile accesso. E opportuno provvedere allombreggiatura delle zone di riposo e dei paddock. Se la stalla non garantisce un THI inferiore a settantadue, con sistemi di ventilazione naturale, lunica possibilit rimane installare sistemi di raffrescamento. La riduzione dello stress da caldo pu avvenire in due modi: o rinfrescando lambiente o rinfrescando direttamente gli animali. Il raffrescamento dellambiente pu essere efcace nei climi caldo secchi. Nei climi caldo umidi sicuramente pi efcace rinfrescare direttamente le vacche che devono essere bagnate e nel frattempo ventilate, per favorire unadeguata evapotraspirazione che permette di abbassare la temperatura corporea della vacca. La prima zona su cui intervenire la sala di attesa dove, ad intermittenza si devono bagnare le vacche dallalto. Il secondo posto, con lo stesso sistema alluscita della sala di mungitura, dove gli animali hanno accumulato molto calore. La terza priorit deve essere dedicata alla zona di alimentazione. Sarebbe opportuno raffrescare anche gli animali in asciutta. La sofferenza da caldo nelle vacche in asciutta evidenziata sia durante il parto sia nella lattazione successiva con riduzione delle produzioni e della fertilit.
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Per esaltare leffetto indotto del sistema di ventilazione integrare sistema di raffrescamento delle vacche con bagnatura ad intermittenza.

Ventilatore di grande portata con diffusione dellaria in modo uniforme su tutta la massa corporea della vacca.

Ventilatore a parete indicato per le zone di alimentazione.

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CapiTOLO 10 Organizzazione dellallevamento


La suddivisione degli animali avviene secondo priorit scelte dallallevatore in funzione della dimensione della mandria e delle caratteristiche della struttura stalla. Tali suddivisioni possono essere di ordine gestionale , produttivo, sanitario, oppure miste. La suddivisione minima degli animali in gruppi dovrebbe essere la seguente: vitelli no a sei mesi; manze da 6 a 12 mesi; manze da inseminare e gravide; vacche asciutte; vacche fase di transizione; vacche in lattazione. Negli allevamenti da latte medio grandi, diventa importante effettuare ulteriori sotto gruppi (ad es. vacche in lattazione pluripare e primipare, vacche per livello produttivo o per giorni di lattazione, gravide o non gravide, ecc.). In presenza di animali con microrganismi infettivi contagiosi buona regola dare la priorit alla suddivisione in base allo stato sanitario da decidere con il veterinario aziendale. Nel dimensionare i gruppi delle vacche in lattazione, per facilitare i mungitori e per evitare eccessivo stress alle vacche, tener presente alcuni aspetti: Il numero di vacche massimo nei gruppi dovrebbe essere pari o inferiore alle vacche munte in un ora; Il numero vacche nei gruppi dovrebbe essere un multiplo del numero dei gruppi di una la della sala di mungitura; Evitare di suddividere le vacche in troppi gruppi (si rallentano le operazioni di mungitura e si rischia di mescolarle). Ulteriori suddivisioni potrebbero essere effettuate sulle asciutte, in particolare tra primipare pluripare, per evitare il contagio eventuale presenza di microrganismi patogeni. In un allevamento di vacche da latte che si rispetti dovrebbero essere presenti inoltre altre due aree destinate una a box parto ed una a box infermeria. Il primo deve essere collocato vicino al gruppo delle vacche a ne asciutta e laltro vicino alla sala di mungitura. In questi box devono essere attuate le pi rigide regole igieniche sia per quanto riguarda la pulizia che per la disinfezione. Se sono presenti animali la pulizia e la disinfezione devono essere eseguite tutti i giorni.

La gestione della stalla


La stalla deve essere concepita per garantire agli animali, lalimentazione, il movimento ed il riposo ed inoltre questi devono essere facilmente osservati e protetti dalle condizioni climatiche avverse.
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I diversi sistemi di stabulazione possiamo identicarli in: Posta ssa; Lettiera permanente; Cuccette; Stabulazione solo con tettoia. La posta ssa con vacche legate un tipo di stabulazione adottato in piccoli allevamenti e in zone dove necessario proteggere gli animali dal clima freddo. Le nuove direttive comunitarie sul benessere animale vietano nuove realizzazioni di tali strutture. Dove ancora sono presenti, per il benessere delle vacche e per evitare inammazioni alle mammelle e peggiorare le condizioni qualitative del latte opportuno: Separare sulle poste il lettime asciutto, spingendolo in avanti la paglia asciutta ed inserendo quella bagnata e sporca nella scolina almeno due volte il giorno; Vuotare la scolina dal letame e urine almeno due volte il giorno; Pulire mangiatoia due volte il giorno; Prima della mungitura, distribuire eventualmente concentrati e avvicinare foraggi in mangiatoia alle vacche; Effettuare la mungitura con la posta pulita e asciutta; Durante la mungitura non movimentare paglia, foraggi e concentrati; Terminata la mungitura distribuire su tutta la posta paglia pulita e asciutta in particolare dove si appoggia la mammella; Almeno una volta la settimana, effettuare disinfezione nella parte posteriore della posta; Una volta alla settimana nelle corsie di servizio distribuire calce agricola; Assicurarsi che il pavimento della mangiatoia non sia rugoso e non siano presenti buche, ma sia facilmente pulibile; Tutti i giorni assicurarsi della pulizia delle bacinelle di abbeverata; I vitelli nati non devono essere collocati nelle corsie di servizio, ma fuori dalla stalla; Nelle corsie non devono essere stoccate rotoballe di paglia; Assicurarsi del ricambio di aria adeguato al numero delle vacche e alla giusta temperatura, evitare correnti di aria e la presenza di odore tipico dellammoniaca. Se presenti ventilatori pulirli dalla polvere; Almeno ogni mese, eliminare ragnatele e polvere, in particolare, pulire esterno condutture del vuoto e del latte dellimpianto di mungitura; Adottare un valido programma di lotta alle mosche. Le stalle con lettiera permanente hanno il vantaggio di permettere alle vacche di comportarsi naturalmente, ma spesso gli spazi vengono utilizzati in modo inefciente. Le vacche ad alta produzione dovrebbero avere a disposizione lettiere con almeno 10 metri quadrati a capo.

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Evitare il sovraffollamento corsie e paddock bagnati e sporchi.

Come gestire correttamente la stalla con lettiera permanente: Distribuire paglia almeno una volta il giorno in quantit di 4-5 kg a capo; Ad ogni mungitura pareggiare la lettiera e coprire le feci con paglia asciutta; Almeno 3 4 volte il giorno (in funzione della larghezza), pulire le corsie di alimentazione, i camminamenti e le zone in prossimit degli abbeveratoi; Lo svuotamento della lettiera dovrebbe essere effettuato ogni 2-3 mesi. In occasione dello svuotamento bisogna disinfettare; Evitare il sovraffollamento di vacche in lettiera; Vericare che le vacche si sdraino su tutta la supercie della lettiera a loro disposizione . Se ci non si verica bisogna intervenire per modicare il sistema di ventilazione ed i ricambi di aria (naturale o articiale); Almeno una volta lanno pulire la stalla dalle ragnatele e polvere; Adottare un valido programma di lotta alle mosche. Anche la lettiera delle vacche in asciutta deve essere gestita come quella delle vacche in lattazione. Non bisogna mai dimenticare che mastiti o problemi alle mammelle nelle prime fasi della lattazione delle vacche possono avere origine proprio nel periodo di asciutta. Un sistema di stabulazione che oggi viene adottato di frequente rappresentato dalle cuccette in quanto garantiscono uno sfruttamento pi efciente dello spazio in stalla oltre a garantire maggior pulizia delle mammelle e degli animali. Nel Manuale dellAllevatore di Granlatte n. 2 sono riportate le dimensioni e i disegni delle cuccette adatte alle tipologia di vacche di oggi. Per garantire la pulizia delle mammelle, per le stalle con cuccette importante che il lettime che venga a contatto con lanimale. Nelle cuccette con materassi di ultima generazione se non viene distribuita una piccola quantit di lettime compaiono frequentemente ferite agli arti con notevoli sofferenze da parte delle vacche. Ruolo importante per la gestione delle cuccette riveste la larghezza e la lunghezza della posta, le caratteristiche delle corsie ed i camminamenti. Se la vacca calpesta urine e feci queste verranno portati in cuccetta con aumento della presenza di microrganismi non desiderati. Per gestire correttamente le cuccette importante: Se presente il grigliato nelle corsie questo deve scaricare con facilit feci e urine. Se ci non si verica munirsi di apposite attrezzature per pulire almeno due volte
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la settimana; Le corsie con pavimento pieno devono essere pulite almeno 3 -4 volte il giorno in funzione della larghezza; Nelle cuccette con paglia il lettime v rinnovato 3 volte la settimana. Due volte il giorno, in contemporanea con la mungitura, si deve togliere dallinterno della cuccetta leventuale paglia bagnata, pareggiandola e mettendone di asciutta dove appoggia la mammella. I materiali che possono essere utilizzati per lettiere e lettimi sono: Paglia; Segatura; Trucioli; Separato ( deiezioni separate); Sabbia; Materassi in gomma o imbottiti; Stocchi, graspi, foglie, eccetera. Il materiale per lettime preferito dalle vacche la paglia in quanto comprimibile e sofce. Ha un buon assorbimento (se ne consuma dai 500 ai 600 kg cuccetta allanno). Se la paglia viene tritata il consumo si riduce del 30%. Nella cuccetta lo strato di paglia dovrebbe essere almeno di 5 cm , se presente il materasso 1 cm. I trucioli e la segatura usati come lettiera devono essere di qualit, senza polvere, asciutti e non provenienti da segherie dove si lavora legno gi verniciato. In azienda devono essere stoccati in un locale coperto .In qualche azienda, per ridurre i costi, viene usato come lettiera il separato (deiezioni essiccate). Il separato, appositamente essiccato e trattato, se ben asciutto pu essere paragonato agli altri lettimi. I problemi sorgono quando il separato acquisendo umidit incrementa molto rapidamente raggiungendo livelli elevatissimi (pi elevati del letame in concimaia). Nellallevamento della vacca da latte luso di tale lettime sconsigliato. La sabbia un ottimo lettime inorganico con un buon grado di assorbimento. In Italia, a differenza degli Stati Uniti, per motivi legati al consumo di pompe e altre attrezzatura, si utilizza in modo limitato. Le cuccette con materassi devono essere predisposte con le giuste pendenze ed il giusto fondo. Esistono diversi studi internazionali che spiegano i meccanismi di trasferimento dei batteri dalla lettiera alla mammella. Obiettivo primario nella gestione delle corsie e lettiere quello di avere sempre vacche e mammelle pulite al momento della mungitura. Questo signica: lettiera o cuccette in ottimo stato mediante una loro buona gestione quotidiana; adeguata ventilazione; il ricambio di aria ha un effetto asciugante sulla lettiera e sui materassi ed una conseguente minor moltiplicazione microbica. Inoltre una buona ventilazione evita che le vacche vadano a coricarsi nelle zone pi umide e sporche per cercare refrigerio; aumentare, nei periodi caldi, la pulizia di zone particolarmente frequentate o a rischio;
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attuare un programma preventivo di controllo delle mosche anchesse veicolo di contagio e disturbo. Per produrre latte di qualit sono importanti altre operazioni da eseguire con attenzione e metodo. Senza entrare nella tecnica di razionamento della vacca da latte dove esistono trattati tecnico- scientici, che soddisfano le conoscenze e curiosit di qualsiasi allevatore, ci sembra utile richiamare lattenzione su alcuni aspetti di cui frequentemente ci si dimentica. Questi aspetti dovrebbero entrare nella routine quotidiana delle attivit da svolgere. Tra queste ci sembra utile ricordare la gestione della mangiatoia, degli abbeveratoi, lo stoccaggio dei concentrati e delle materie prime. Le mangiatoie devono essere pulite almeno una volta il giorno. La base della mangiatoia deve essere costruita con materiali facilmente pulibili e lavabili oppure ricoperta da un foglio di acciaio (il pH della razione intacca, a lungo andare, il cemento creando buche nella mangiatoia). La pulizia si pu eseguire a mano con una scopa, oppure utilizzare specici trattori muniti di scopa rotante. Il materiale raccolto (dovrebbe essere almeno il 2% ma al massimo il 5%) deve essere raccolto, pesato, registrato, e non deve essere ne ridistribuito di nuovo alle vacche n tantomeno alle manze. Con la mangiatoia pulita si pu distribuire la nuova razione che dovrebbe avvenire quando gli animali sono in sala di attesa per la mungitura. In tal modo, alla ne della mungitura, dopo essersi dissetate, le vacche trovano la razione fresca e sono invogliate a mangiare, rimanere in piedi, e permettere agli snteri dei capezzoli di chiudersi. Altro aspetto da gestire con metodo la pulizia e disinfezione degli abbeveratoi. Un bravo mungitore, quando entra in mezzo alle vacche per avviarle alla mungitura, controlla se nelle bacinelle sono entrate delle impurit. Se presenti devono essere immediatamente pulite. Mensilmente tutte le bacinelle della stalla, comprese quelle in sala di attesa, devono essere pulite rovesciando lacqua contenuta, disinfettate con una soluzione a base di cloro, risciacquate e di nuovo riempite di acqua potabile per labbeverata. La pulizia e disinfezione delle bacinelle di abbeverata importante per evitare lo sviluppo di microrganismi dannosi per le vacche. Non meno importante evitare lo sviluppo di funghi e muffe allinterno dei contenitori di stoccaggio dei mangimi o magazzini di stoccaggio degli alimenti per gli animali. Nei silos di stoccaggio dei concentrati con le variazioni delle temperature e dellumidit si posso proliferare muffe e funghi per cui andrebbero puliti periodicamente e successivamente disinfettati con apposite candelette disinfettanti.

La gestione dellallevamento
Il tipo di stabulazione preferito dagli allevatori senza dubbio quella libera. Come riportato nel capitolo precedente, la stalla per essere funzionale e senza creare stress alle vacche deve essere progettata e realizzata con determinati criteri. Esistono ancora realt, in particolare nel centro-sud Italia, dove sono presenti grandi paddock spesso privi di protezione dal sole e dalla pioggia, pavimentazioni sconnesse, con difcolt
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per la pulizia. La stalla, in molti casi a lettiera permanente, con ricambi di aria scarsi, dove il sovraffollamento di animali abbastanza frequente. Con queste condizioni spesso le caratteristiche qualitative del latte presentano conteggi cellulari elevati. In unindagine, eseguita nel 2006 su dati dei soci di Granlatte, ha evidenziato che il numero delle cellule viene inuenzato dal numero di lattazioni medio della mandria. Le aziende con vacche pi giovani producono un latte di migliore qualit con un contenuto cellulare pi basso e, di conseguenza, in maggiore quantit.

Correlazione tra cellule somatiche e numero medio di lattazioni vacche dellallevamento

Correlazione tra produzione media giornaliera intero allevamento e conteggio cellulare

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Bisogna ricordare per che una mandria di vacche giovani (2,2 2,5 lattazioni) comporta un aumento dei costi di rimonta difcile da sostenere se tale situazione si ripete per diversi anni. Il costo di mantenimento della rimonta si ammortizza e incomincia a far guadagnare lallevatore dal momento in cui la vacca partorisce il terzo vitello e quindi dallinizio della terza lattazione. Quando lallevamento ha raggiunto il numero dei capi ospitabili, per ridurre i costi bisogna gestire la mandria incrementando la qualit del latte, il livello produttivo ( in funzione delle caratteristiche genetiche delle vacche) e la longevit degli animali. Una corretta gestione degli animali inizia dalle fase di allevamento delle vitelle al ne di ottenere manze che al primo parto ( a 22-24 mesi) presentino una morfologia ed una condizione di sviluppo ottimali per affrontare la lattazione senza problemi. Per una buona gestione riproduttiva bisogna identicare e registrare il primo calore dopo il parto, eseguire sempre le visite ginecologiche post parto ed inseminare, con esito positivo, le vacche entro 60-90 giorni dal parto. Se in allevamento si vericano periodi in cui le gravidanze sono inferiori alle aspettative bisogna attivare subito le veriche per limitare e risolvere il problema. In questi casi il veterinario ginecologo pu dare ottime informazioni al tecnico alimentarista nella formulazione della razione. Obiettivo di ogni allevatore ridurre costantemente il periodo parto concepimento. I dati dei controlli funzionali eseguiti dalle Associazione Allevatori evidenziano come in molti allevamenti da latte sia possibile ottenere reddito gestendo correttamente la riproduzione delle bovine. Per ottenere nellarco dellanno le stesse quantit di latte e qualit soddisfacente bisogna programmare il numero dei parti che devono avvenire ogni mese. Questa programmazione dovrebbe portare, in condizioni di normalit, ad avere una lunghezza media della lattazione di 160-180 giorni. In pratica, dopo una asciutta di 55 +- 5 giorni ogni 13 14 mesi (390-400 giorni di interparto), si dovrebbe ottenere il nuovo parto da ogni vacca. La genetica, con la scelta di tori padri delle future vacche, pu consentire oltre al miglioramento qualitativo del latte alla riduzione delle cellule somatiche, al miglioramento della longevit, della morfologia dellanimale, della mammella e dei capezzoli. Si cercato di richiamare queste semplici informazioni, che ogni allevatore piccolo o grande dovrebbe sempre avere ben presente.

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CapiTOLO 11 Benessere Animale


Il benessere degli animali viene denito come lo stato di completa salute, sia sica, sia mentale, in cui lanimale in armonia con il proprio ambiente (Hughes, 1976). Il British Farm Welfare Council (1979) ha riproposto la denizione delle CINQUE LIBERTA per la tutela del benessere animale: 1. libert da sete, fame e malnutrizione; 2. disponibilit di un riparo appropriato e confortevole; 3. prevenzione, diagnosi e rapido trattamento delle lesioni e delle patologie; 4. libert di esprimere comportamenti normali; 5. libert dalla paura e dallo stress.

Conosciamo le bovine
Per valutare il benessere di una bovina importante conoscere i comportamenti naturali al ne di poterli ricreare nelle stalle. Il miglioramento del benessere determinante per avere elevate performance e quindi unelevata efcienza aziendale.
Tabella 38 - Alcuni comportamenti e ritmi di una bovina da latte Distribuzione delle attivit di una vacca da latte in un giorno Attivit Alimentazione Socializzazione Ruminazione Riposo Abbeverata Spostamenti Mungitura Fonte: Grant, Rick Tempo dedicato al giorno 3-5 ore (da 9 a 14 pasti) 2 a 3 ore 12 a 14 ore 30 minuti 2,5 a 3,5 ore

Elenchiamo ora alcune cause che possono alterare lo stato di benessere delle bovine: Paura allisolamento Le bovine sono abituate a vivere in gruppo e quando vengono separate, si isolano, si stressano e soffrono. Uno studio ha dimostrato, che isolando una bovina (sola) in una stalla aumentato il numero delle cellule nel latte. Le bovine devono vivere in gruppo e seguire la vacca dominante. Rumore Le bovine sono pi sensibili al rumore rispetto agli uomini. Le orecchie delle bovine sono sensibili alle alte frequenze. Lo sfregamento di metalli, come i rumori strani e intermittenti, sono particolarmente stressanti per le bovine. A tal proposito
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stato dimostrato che mungitori rumorosi, che urlano, che si muovono in modo veloce e non tranquillo, provocano stress alle bovine con conseguente aumento del conteggio delle cellule somatiche nel latte e diminuzione della produzione. Uno studio condotto in Texas su vitelli al pascolo ha dimostrato che lo squillare del telefono cellulare ha provocato un notevole aumento della frequenza cardiaca negli stessi. Le vacche che vivono in un ambiente tranquillo sono molto pi sensibili al rumore rispetto ad altre che vivono in un ambiente movimentato e rumoroso. Lascolto di una radio con un livello sonoro normale e a bassa frequenza rende gli animali pi tranquilli. Visione Le bovine hanno una visione grandangolare di 300 gradi intorno a loro. Limitare la loro visione con para occhi, in occasione di trattamenti particolari, riduce il loro livello di stress. Gli oggetti in movimento, come le persone , sono viste dalle bovine in modo sfuocato ed hanno la necessit di maggior tempo per la messa a fuoco. Per evitare stress e spavento bisogna muoversi lentamente e con normalit. Per avvicinare un bovino buona regola percorrere langolo dapproccio, identicato a circa a 135 a anco della direzione del bovino.

Campo visivo panoramico nel bovino.

Percezione dei movimenti nelluomo e nel bovino Dimberton 1999

Le principali posture della testa e il loro signicato: Sholoeth


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Spazio Ogni bovina ha un proprio spazio di rispetto. Se unaltra bovina o persona invade i conni di questo spazio la bovina risponder mettendosi in fuga, interrompendo la socializzazione o attaccando. Le dimensioni di questa zona dipendono dal temperamento della bovina. Una bovina tranquilla, abituata a essere avvicinata dalle persone, avr uno spazio di rispetto pi piccolo rispetto alla bovina nervosa spaventata non abituata a vedere persone. Le manze come le vacche pi giovani hanno bisogno di uno spazio di rispetto maggiore rispetto alle bovine adulte; queste ultime con laumentare dellet salgono nella scala gerarchica e hanno meno paura delle altre bovine. Nonostante un addomesticamento di lunga durata gli erbivori hanno bisogno di abituarsi alla presenza delluomo per contenere le reazioni di paura in sua presenza. Gerarchia In tutti gli allevamenti esistono gerarchie sociali nei diversi gruppi di bovine. Le bovine pi anziane in genere sono quelle dominanti. Le manze allevate assieme sono meno aggressive tra di loro. Infatti, dove possibile, le primipare giovani e deboli andrebbero tenute in un unico gruppo no al termine della prima lattazione. Le vacche dominanti si comportano in modo diverso rispetto alle altre e in molti casi diventa difcile identicarle. In un allevamento di bovine da latte la gerarchia nei diversi gruppi va attentamente gestita da parte degli allevatori in occasione dello spostamento delle vacche da un gruppo allaltro. Spostamenti frequenti o gruppi con continue modicazioni portano a maggior stress alle bovine. Comunicazione tattile La sensibilit tattile il risultato di diversi tipi di recettori sensoriali che danno origine alla percezione meccanica, termica e anche di dolore. Sono distribuiti regolarmente su tutto il corpo e, in alcune zone ben denite, sono particolarmente sensibili. E noto che un contatto persistente sui ciuf di pelo dorsali ha effetto calmante / immobilizzante sugli animali e ne facilita la conduzione. Numerosi studi hanno dimostrato come il contatto tattile negativo (percosse, spintoni violenti, scariche elettriche, eccetera) porta lanimale a sviluppare paura verso luomo. La torsione della coda dellanimale meno negativa di una percossa. Il contatto pi temuto la scarica elettrica. Il contatto tattile positivo (ricompensa con del cibo, laccarezzare o il parlare in modo dolce e gentile eccetera) descritto come piacevole, gentile e tranquillizzante aiuta a ridurre la paura verso luomo e ci si manifesta con un rallentamento del battito cardiaco e labbassamento del livello di cortisolo. Il gusto I bovini hanno una diversa percezione dei sapori rispetto alluomo. Essi apprezzano i sapori dolci (bietole, silo mais, melasso), quelli salati (sali minerali, il gusto del latte, della vaniglia e delle mandorle tostate). Per guidare o abituare le bovine (entrata in cuccetta, box del robot di mungitura, raggrupparle), gli allevatori pi esperti sfruttano la golosit delle vacche.
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Escrezione Le attivit connesse allescrezione corrispondono alleliminazione delle feci e delle urine. Il comportamento delle bovine correlato allescrezione,alla quantit e alle caratteristiche del materiale eliminato, hanno un effetto non trascurabile sulla gestione aziendale e sullo stato di salute ed emozionale delle bovine. Le bovine defecano e urinano restando in piedi. Dopo leliminazione si allontanano dalla zona, per evitare di sporcarsi i piedi. La presenza di feci e urina genera una condizione di malessere per lanimale. Lo stress e la paura generano un aumento delle escrezioni. Grooming individuale Lattivit individuale corrispondente alla pulizia del mantello e alleliminazione dei parassiti. Comprende diverse azioni come leccarsi il mantello, stronarsi, grattarsi. Queste attivit riguardano solo le aree che lanimale riesce a raggiungere con il musello. Il Grooming sociale quello effettuato dalla madre sul vitello e tra animali adulti. Movimento I bovini in natura tendono a muoversi spostandosi in avanti. I movimenti laterali o di arretramento sono possibili ma si tratta essenzialmente di risposte alla paura o a restrizioni siche. Questo aspetto viene frequentemente dimenticato quando si scelgono particolari tipi di sale di mungitura dove la movimentazione degli animali incide notevolmente sulla produttivit della sala e dei mungitori. La pi comune alterazione del movimento la zoppia che compromette lattivit e il comportamento delle bovine ed il loro benessere (Frazer 1991). Il trotto costituisce un movimento pi rapido ed adottato specialmente per reagire alla paura o al disagio. Il galoppo ritenuto un atteggiamento forzato. Alcuni movimenti come lo scalciare, movimenti laterali della testa, essioni delle zampe anteriori, movimenti delle orecchie, possono essere interpretai come segnali di stress, reazione alle costrizioni e al dolore. Produzione di bava, narici dilatate, occhi sporgenti o narici dilatate possono essere associati allo stress.

Alcuni indicatori per valutare il benessere delle bovine


Ecco alcuni indici di valutazione del benessere delle bovine: Interazioni fra animali: Grooming; un indicatore positivo che indica un buon stato di benessere Presenza di stereotipie: Leccatura delle attrezzature, dellurina, eccetera. E una risposta allo stress da cause diverse e con uneziologia multifattoriale Comportamento di disagio alla mungitura: indicatore stato di disagio delle bovine correlate a fattori siologici di stress. Espressioni di disagio sono rappresentate da difcolt nel cedere il latte, da minzione e defecazione frequente, durante la mungitura, con tentativi di scalciare. Fotografa il rapporto fra il personale di
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mungitura e le vacche ed il conseguente stress causato da una sala e una routine di mungitura inadeguata. Frequentazione e persistenza delle bovine nelle diverse aree della stalla: permette di evidenziare i punti critici nella gestione degli spazi della stalla (scarso accesso alla mangiatoia, attesa per abbeverata, microclima inadeguato) Comportamento dellanimale nei confronti delluomo, allingresso delluomo nel box le vacche possono avere comportamenti diversi: agitazione, curiosit, aggressivit, fuga. Sono indicatori del grado di benessere sociale instaurato tra uomo e animale Indice di comodit delle bovine: in allevamenti con una buona gestione e da una struttura adeguata almeno il90 % delle bovine circa unora prima della mungitura e due ore dopo la stessa, dovrebbero essere in decubito (riposo) Tempo occupazione cuccetta: rispecchia il gradimento delle caratteristiche della cuccetta Valutazione BCS (body condition score): valuta le condizioni nutrizionali delle bovine e il soddisfacimento dei loro fabbisogni nelle varie fasi del ciclo produttivo per vericare la mobilizzazione delle riserve lipidiche corporee Cleanliness score: esprime il grado dimbrattamento della supercie della mammella e del mantello della bovina tramite un punteggio. Diverse ricerche scientiche confermano la correlazione esistente tra imbrattamento della mammella e del mantello bovina con cellule somatiche e mastite Fecal score: esprime, con un punteggio, la consistenza delle feci e serve per vericare lequilibrio della razione, lattivit digestiva e lo stato sanitario degli animali Incidenza delle mastiti e zoppie: valori sopra ai valori medi evidenziano la necessit di valutare con specialisti gli aspetti della gestione, il sistema di mungitura, le strutture Teat score: attribuisce un punteggio ai capezzoli in base alle lesioni presenti. Evidenzia errate tecniche nel sistema di mungitura, prodotti inadeguati per il pre post dipping, gestione non corretta della lettiera o cuccette Foot score trimming score: esprime un punteggio della capacit della bovina di appoggiare correttamente a terra e con regolarit i quattro arti. Le strutture allevamento,le cuccette e le pavimentazioni non adeguate o non gestite correttamente, un mancato programma di pareggio unghioni, sono causa di zoppie alle bovine Locomotion score: esprime un punteggio come la vacca si pone (linea dorsale diritta o curva) in stazione o come cammina su terreno piano Presenza di ferite e lesioni, abrasioni, gonori: localizzate su garretti , ginocchia, mammelle garrese, sono legate a problemi alle strutture, materassi inadeguati gestione lettime Gestione, aspetti produttivi e riproduttivi: Produzione giornaliera per vacca Produzione giornaliera per gruppo Qualit del latte: % grasso, % proteine, numero cellule somatiche nel latte
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Analisi batteriologiche del latte (forniscono informazioni sullo stato di salute delle mammelle) Lunghezza media della lattazione Numero medio di lattazioni Percentuale vacche in lattazione Tasso di rimonta Numero medio concepimenti per inseminazione Percentuale vacche gravide Giorni parto concepimento

Comprendere il benessere delle bovine


Le cuccette sono confortevoli quando: Elevato uso (> 90% vacche in cuccetta) Basso numero di vacche in piedi in cuccetta Buona pulizia mantello e mammella delle vacche Assenza di lesioni cutanee Modesta incidenza patologie podali Assenza dincidenti e traumi Un adeguato periodo di riposo giornaliero per le vacche Riduce lo stress a livello podale Riduce problemi podali Aumento il usso ematico alla mammella Aumenta lattivit di alimentazione Aumenta la produzione di latte (1 Kg ogni ora oltre le sette ore di riposo) (Grant 2003) Migliora la salute della mandria Fattori di limitazione del benessere della vacca da latte: Condizioni climatiche: > 25C, umidit relativa > 65% Fisico: eccessivo movimento, mancato riposo, malattia , dolore, parto Psicologico sociale: cambio gruppo, separazione, competizione, rapporto con uomo, nuovo contatto-, nuova esperienza Ambientale: microclima, pavimenti ,zone di riposo, spazi vitali, attrezzature Alimentari:modo di somministrazione, trattamento tecnologico, qualit, tipo

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Conclusioni
Da quanto esposto risulta evidente come la responsabilit per evitare paure stress agli animali legata ai comportamenti dellallevatore e dei suoi collaboratori. Parlare e muoversi adagio, accarezzare lanimale che si avvicina, lasciarsi succhiare occasionalmente le dita dai vitelli contribuiscono a ridurre la tendenza dei bovini a scappare di fronte alluomo e si lasciano guidare con pi facilit. La conoscenza dei comportamenti delle proprie vacche permette di migliorare il rapporto uomo/ animale. Un ottimo rapporto uomo animale avvantaggia il benessere dellanimale e riduce i problemi allallevatore con una migliore produttivit.

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