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Qui ci metto un punto: le regole base della punteggiatura


Marina Biso gno

Scrivere correttamente inShare17 On line la partita della ricercabilit dei testi la giocano correttezza e usabilit. Perci, dopo il prontuario per evitare le sviste ortograf iche pi comuni, vogliamo ripassare le regole base della punteggiatura. I segni di interpunzione scandiscono il ritmo dei periodi e li armonizzano. Imparare a usarli con consapevolezza il risultato di un continuo allenamento, a partire dalla lettura critica. Anche in questo caso, comunque, non vogliamo impartire lezioni di grammatica, ma solo f issare dei paletti per chi lavora con le parole tutti i giorni.

Un punto e basta
Il punto il segno dinterpunzione per eccellenza e indica sempre la f ine di un concetto. Lo troviamo: alla f ine di una f rase o di un periodo; alla f ine delle abbreviazioni (ing., dott.); al centro di parole contratte (f.lli, gent.mo) Graf icamente il punto sempre attaccato alla parola che lo precede e staccato da quella che lo segue.

La virgola
La virgola indica una pausa breve ed il segno dinterpunzione pi dif f icile da usare, a mio avviso. Serve a ritmare la preposizione, di cui scandisce le pause e gli incisi. Sostituisce persino una congiunzione, se usata con consapevolezza. Possiamo utilizzare la virgola: negli elenchi di nomi o aggettivi; negli incisi (va sia prima sia dopo linciso); dopo unapposizione; dopo un vocativo e anche prima se non in apertura di f rase (Napoli, citt di mare); nel corpo del periodo per coordinare le preposizioni; nel corpo del periodo per separare f rasi coordinate introdotte da anzi, ma, per, tuttavia e diverse subordinate (relative esplicative, temporali, concessive, ipotetiche, non le completive e le interrogative indirette) dalla principale. A scuola ci hanno insegnato che due preposizioni coordinate da e non richiedono mai la virgola. In realt si tratta solo di una f issa scolastica: il redattore a scandire le pause e a scegliere se usare la virgola dopo la congiunzione. Esempio : Pereira ridiscese tre scalini, sostiene, e la guard in viso (da Sostiene Pereira di Tabucchi). Tra i maggiori rompicapi, di certo, primeggia luso della virgola in presenza di una preposizione relativa.

Se, inf atti, la virgola precede il pronome relativo indica inequivocabilmente un cambio di soggetto. Esempio : Il cortile della casa che af f accia sul lago E il cortile ad affacciare sul lago. Se invece scrivo: Il cortile della casa, che af f accia sul lago E la casa ad affacciare sul lago . Ci sono, poi, delle ipotesi tassative in cui non dovremmo mai apporre la virgola: tra soggetto e verbo; tra verbo e complemento oggetto; tra il verbo essere e laggettivo o il nome che lo accompagna nel predicato nominale; tra un nome e il suo aggettivo. Graf icamente la virgola segue sempre la parola che la precede e richiede uno spazio rispetto alla parola che segue.

Punto e virgola
Luso del punto e virgola di solito sconsigliato on line. Il web predilige la semplicit e luso del punto f ermo. Il punto e virgola segna una pausa f orte, ma non legata necessariamente allespressione di un nuovo concetto. In letteratura molto usato, ma su Internet pi f requente trovarlo per indicare elenchi complessi. Esempio : sono intervenuti Tizio, addetto alla sicurezza; Caio, addetto stampa; ecc ecc. Rispetta le stesse regole graf iche del punto e della virgola.

I due punti
un segno dinterpunzione esplicativo, che pu sostituire le congiunzioni cio, ovvero e simili. In generale anticipano sempre: una spiegazione; una descrizione; un discorso diretto; un elenco Uniremo sempre i due punti alla parola che li precede e li separeremo con uno spazio da quella che segue.

Il punto interrogativo
Segna la f ine delle interrogative dirette e contraddistingue una domanda. Va sempre attaccato alla parola che lo precede e staccato da quella che segue.

Il punto esclamativo
Lo troviamo in genere alla f ine di f rasi che esprimono stupore, meraviglia o sorpresa. Segue le stesse regole graf iche degli altri segni dinterpunzione. L esclamativo e linterrogativo possono essere usati anche insieme, per lo pi nei f umetti o nella pubblicit.

I puntini sospensivi
Diciamo una volta per tutte: i puntini sospensivi sono tre , n quattro, n due. Indicano una sospensione, una reticenza e sono sempre uniti alla parola che li precede e staccati dalla parola che segue. Si usano anche per indicare unomissione in una citazione: in questo caso li troveremo racchiusi tra due parentesi, tonde o quadre.

Virgolette, parentesi e trattini


Non sono segni dinterpunzione, ma li usiamo ogni giorno per indicare un discorso diretto, un titolo, un nome, aprire o chiudere una f rase paritetica e/o un inciso. Le virgolette possono essere alte ( ) basse o sergenti ( ) semplici o apici ( ). Per circoscrivere un discorso diretto o una citazione, possiamo usare sia le alte che le basse Il corsivo resta unalternativa graf ica, che invece di regola utilizzata per le parole straniere. In genere sono le redazioni a dettare le regole, tra cui primeggia, senzaltro, la coerenza del testo . E inf atti se usiamo le virgolette alte () per introdurre un discorso diretto in un periodo, f aremo lo stesso anche nel successivo. Larmonia visiva alleggerisce il testo e dona armonia allo scritto, sia on line che sul cartaceo. Dobbiamo sempre staccare le parentesi e le virgolette di apertura dalla parola che precede ed unirle a quella che segue. Al contrario quelle di chiusura vanno attaccate alla parola che precede e staccate da quella che segue.

Il trattino lungo
Indica un inciso e dovremo sempre separarlo con uno spazio sia dalla parola che lo precede sia da quella che segue.

Il trattino breve (trait dunion)


Serve per unire parole composte da due concetti diversi e non vuole mai la spaziatura (socio-politico). C da perderci il sonno, eppure anche questi piccoli segni sono importanti, come una bella pettinatura su un vestito da sera. Non sei daccordo?

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