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Presentazione a cura di Pierpaolo Gentili

Nel prossimo numero troverete un' inserto iniziale importante dedicato alla presentazione del nostro Numero Zero avvenuta a Roma il 29 gennaio di quest'anno in una location affascinante ed unica nel suo genere. Grazie all'ospitalit dell'Associazione Culturale Chiaraidea con la sede in Via dei Cerchi 75, nella persona di Carla Baffari, l'Associazione Culturale Diffidare Dalle Imitazioni ha realizzato un' evento che ha visto la presenza di oltre ottanta persone che hanno assistito, nonostante una Roma nordica per la giornata copiosamente piovosa, alla presentazione della nuova rivista online dimostrando interesse ed attenzione che lo stesso evento meritava. Ha aperto la serata la proiezione di un cortometraggio emozionante dedicato agli Uomini e le Donne che hanno costruito la Storia del 1900 creato dalla redazione di Diffidare dalle Imitazioni e che vi invito a rivedere sul nostro canale youtube. Tra i tanti interventi vorrei sottolineare la partecipazione del Professor Gian Piero Iacobelli, che ringrazio pubblicamente, e che ha ripercorso il senso della comunicazione e dove la stessa, oggi, si sia collocata. ...la passione non basta a realizzare un prodotto completo e significativo... frase che riporto evidenziando come Iacobelli abbia centrato la difficolt oggi di fare comunicazione, specialmente online, se si vuole differenziarsi dal resto della rete, intuendo come si debba ricercare un' organizzazione non soltanto concreta ma filosofica per porsi al lettore in modo positivo ed interessante. Il mio intervento di presentazione dell'evento ha ripercorso la storia di Diffidare Dalle Imitazioni. Dal suo esordio come trasmissione in pillole, passando attraverso la realizzazione un vero programma radiofonico trasmesso in diretta; la nascita del sito omonimo e dell'omonima associazione culturale. Per giungere fino alla Rete d'Informazione Sociale che racchiude il tutto con la nascita della rivista mensile. Ho, tra l'altro, ribadito come il giornalista possa e debba fare di pi rinunciando ad una sorta di protezione ma dedicandosi non soltanto al racconto dei fatti ma avere come obiettivo primario la ricerca ossessiva della verit, concedendo rappresentanza a coloro che oggi non possono averla. Gli interventi di alcuni redattori, tra i quali, Giovanni Melogli, Claudio Coen Belinfanti, Donatella Ghinassi, hanno reso omaggio ai componenti della rivista ed alle rubriche interessate ed interessanti che ognuno di loro cura. Augurando buona lettura a tutti voi, vi invio un caloroso saluto!

REDAZIONALE

Una Poltrona per

Due
Le poltrone non hanno colore. Non hanno nemmeno la faccia e la vergogna. Ma conoscono molto bene coloro che si accomodano. Anche perch solitamente diventano posizioni irrinunciabili, mai scomode. Da tramandare quasi; sicuramente senza tempo. E non si tratta di capacit professionali individuali ma di opportunit. Le opportunit concesse, quelle garantite dalle amicizie, dai favori che il tempo si porta dietro. Quelli da ricambiare e non dimenticare. Assolutamente. Poi le poltrone diventano pi di una: sette, otto, dieci, quindici, venti. Dipende dal salotto... quello buono, quello pi buono. Ma poco importa . Chi controlla o dovrebbe farlo non si scomoda. Sta in poltrona anche lui. Ci sta bene, si sente a suo agio. E poi, in fin dei conti, la legge lo consente. E se lo consente, cosa si pu fare? Nulla. Stipendi, gettoni di presenza, partecipazioni, consulenze. Solo oggi la politica si interessa di tutto questo mondo che ruota intorno agli incarichi che la stessa politica definisce importanti e che noi definiamo scandalosamente remunerativi. Del resto anche la Costituzione cita l'Italia una Repubblica fondata sul lavoro. Perci: sul lavoro che sia poco o tanto chi pu dirlo. Chi si mai occupato di incarichi prestigiosi e scandalosamente remunerativi occupati dai soliti noti. Politici, professionisti, banchieri, uomini piccoli e uomini grandi. Chi si occupato di vigilare su tutto ci? Nessuno. Allora? Non vi aspettate che adesso io scriva il nome che tutti vorreste leggere. Non lo far. Non lo far perch sarebbe riduttivo, facile. Troppo facile. Leggere quel nome come

REDAZIONALE

vorrebbe la maggior parte di voi. Ma soltanto la punta di un iceberg. Soltanto una poltrona che tira su il naso da un oceano di poltrone affossate e nascoste. Volutamente nascoste. L 'interrogativo pressante, al contrario, dovrebbe essere rivolto agli uomini della politica: dove eravate? Dove siete stati per decenni e decenni vivendo nell'indifferenza pi totale. Nel dividere gli incarichi pi gettonati tra i vostri pupilli, regalando incarichi milionari, prenotando i gettoni pi gettonati. Ed allora, facciamola questa legge ad hoc. Dimentichiamoci il passato, rincorriamo con un colpo di spugna le incongruenze e cancelliamole. Ma si... due, sette, dieci, venti incarichi cosa volete che siano. Li dimentichiamo. Punto. Il cittadino che vota... e quello che si stancato di farlo, capir. E poi lo troveremo un modo per sanare quest'anomalia delle poltrone. Cosa volete. Non penserete che non saremo in grado di trovare un modo, una soluzione indolore e non traumatica, per riequilibrare i risultati di una nuova legge. Si trover il modo come si sempre trovato di ricompensare il potente che rinuncia. Apparentemente rinuncia. E vengono avanti i figli, i nipoti, vengono trasmesse poltrone in eredit. Come accade nel cinema, in televisione, a teatro, nello spettacolo in generale. Come accade nelle mafie: una sorta di di padre in figlio. Ma questa l'Italia. Cosa dovremmo fare? Potremmo fare? Osservare, guardare. Scrutare, a volte. Fissare, dimenticare, ricordare. Per la protesta c' facebook. Ma questo un altro discorso. Avanti c' posto... in poltrona. Pierpaolo Gentili

SOMMARIO
REDAZIONALE
Una poltrona per due di Pierpaolo Gentili pag.2

FARE ECONOMIA
Salvare il denaro col Salvadanaio di Massimiliano Zitelli Conti pag.4

DICA 33
Sanit Etica di Alfredo Iannello pag.7

INTORNO AL LAVORO
Fare presto di Marco Polimadei pag.8

ULTRASOCIALE
Le V irato arabo di Pierpaolo Gentili pag.10

IL MONDO DELLA SCUOLA


Gender di Donatella Ghinassi pag.12

IL TRASPORTO DELLE IDEE


Atac lacrime e sangue seconda parte di Paolo DAmanzo pag.14

LA RELIGIONE, IDEE DI CONFRONTO


Una comunicazione altra di Claudio Coen Belinfanti pag.17

ALLA RICERCA DELLA RICERCA


Il caso Semmelweis di Francesca Martinetto
pag.21

FOTOSCRITTO
Foto di Daniela De Angelis Righe Pierpaolo Gentili pag.23

DIETRO IL SIPARIO
La donna che trasforma la luce di Alessandro Nobili pag. 25

IDEE DI VOLONTARIATO
Quando la terra trema di Giovanni Melogli pag.32

SPORT
Corsa contro il tempo di Nicol Gentili pag.36

ATTRAVERSO LA LENTE
La storia di Tonino di Daniela De Angelis pag.41

CINEMA, TEATRO E UN PIZZICO DI MODA


Non solo Tv spazzatura di Pamela di Lodovico pag.45

FARE ECONOMIA

SALVA ARE IL DENARO . CO OL

SALVADANAIO AL O
La prima cosa che faccio appena ap rientro a casa togliermi la crav avatta , la giacca e la camicia: via la "divisa sa" per preparare quella del gi giorno successivo. Questo rito quotidiano di u un maniaco dell'ordine prevede anche he il controllo delle tasche: ci sono le chiavi vi , il portafoglio , la penna per er il giorno dopo? Ci sono e come sempre nell lle tasche residuano monete: quelle del el resto del caff, del giornale, delle sigarette.

FARE ECONOMIA

Quante di queste andranno perse? C'era un maialino ( c' ancora!) chiamato "Salvadanaio" : scegliete voi se 'etimologia indichi salvare il denaro o conservarlo ( dal latino "serbare" ) . Il salvadanaio ha origini lontane : da "wikipedia" apprendo che il primo risale al II secolo A.C. ed aveva forma di un tempio greco con un foro sulla parte superiore ove inserire le monete. I Romani lo plasmarono in terracotta (il "dindarolo" lo chiamiamo ancora a Roma e ha una caratteristica forma tondeggiante ) . Nel Medioevo assunse l'aspetto di scrigno di metallo chiuso con un lucchetto. In epoca moderna un proliferare di forme : casseforti , mucche, bare con tanto di mano scheletrica che cattura la monetina ed oggi si possono trovare in vendita su internet oltre ai salvadanai elettronici, i " salvadanai bancomat " che consentono di depositare le monete e di ritirarle con una tessera. Discendente del dindarolo il PAC (piano d'accumulo capitale) ovvero la possibilit di sottoscrivere, tramite banca o promotore finanziario, quote di fondi comuni di investimento ( esistono numerose alternative: fondi che investono in titoli di stato e obbligazioni o in azioni o formule miste ) a ricorrenze stabilite anche di importo minimo 50 o 100 euro. Un buon sistema quello di far coincidere il giorno dell'investimento con quello dell'accredito dello stipendio o della pensione. Un' occasione per iniziare un PAC quando si porta a termine un finanziamento: se fino ad oggi eravamo abituati a pagare una rata di 200 euro per l'automobile, terminato questo impegno possiamo accantonare quei 200 euro in un piano di accumulo. Persino H. C. Andersen narra del salvadanaio in una fiaba nella quale , rotto il " Re Dindarolo" , le monete d'argento decidono di viaggiare per il mondo.... In tempi di crisi ... mettiamola cos' : le monete servono e le monete di solito si disperdono! Una moneta da cinquanta centesimi = circa mille lire ! Quei tondini di metallo possono contribuire a realizzare un progetto .

FARE ECONOMIA

Per questo occorre un salvadanaio che non possa essere aperto senza essere distrutto. Le " inutili e fastidiose " monete vi si accumuleranno e piano piano consentiranno " quel viaggio che non mi posso permettere ! " , " quel corso che ho sempre desiderato fare ! " o ancora di sostenere " quella spesa imprevista " . Il maialino, da sempre simbolo di opulenza, verr rotto come nella fiaba di Andersen e le monete, cos inutili singolarmente , diventeranno un biglietto aereo, un televisore, un abbonamento o un salvagente contro gli imprevisti . Si pu alimentare il " dindarolo " anche smettendo di fumare: per ogni pacchetto di sigarette risparmiato entreranno monete ( in un anno circa 1.400 euro, purtroppo da incallito fumatore e' una cifra che conosco bene ! ) o evitando di giocare al "gratta e vinci": mettendo quegli stessi soldi nel salvadanaio non c' bisogno di grattare e la vincita sicura ! Il salvadanaio e' uno strumento contro la crisi: basta un piccolo gesto quotidiano e le piccole monete si trasformeranno in sogni. Una sola avvertenza : prima di inserire nella magica fessura le monete da un centesimo, controllatene le dimensioni e l'effigie: nel 2002 furono coniate per errore alcune monete da un centesimo con le dimensioni della moneta da due centesimi e sul retro vi e' raffigurata la Mole Antonelliana anzich Castel del Monte. I collezionisti sono disposti a pagare queste monete oltre 3.000 euro e si stima ve ne siano ancora molte in circolazione. Una di esse potrebbe essere nel vostro salvadanaio .

Massimiliano Zitelli Conti

DICA 33

SANITA E

TICA

Nella nostra Regione Lazio sono diffusi e sparsi nel territorio i Punti prelievo . Queste entit amministrative astratte sono, in italiano comprensibile, degli studi a gestione ASL (di conseguenza Regione Lazio, non dimentichiamoci che il Sistema Sanitario stato regionalizzato) in cui si reca il paziente per effettuare il prelievo ematochimico per analisi cliniche. Alle spalle di queste entit non c il laboratorio analisi quindi i campioni sono raccolti e inviati tramite corriere presso i laboratori analisi pubblici centralizzati in cui le analisi vengono effettuate. Immaginiamo decine di queste entit sparse nella nostra Regione che raccolgono e inviano provette e campioni biologici. Migliaia di provette si spostano per strada giornalmente. Il dubbio che sorge spontaneo consiste nel fatto che alcune analisi devono essere effettuate entro tempi limite e il campione deve essere mantenuto a temperature stabilite e preparato a monte E poi scambi di provette e smarrimenti e Meditate.

Alfredo Iannello

INTORNO AL LAVORO

FARE PRESTO

Cari lettori, oggi voglio iniziare con la gaffe che il Ministro per le attivit produttive Zanonato ha fatto davanti alle telecamere del programma la Gabbia, quando alla domanda di un mio ex collega Agile ex-Eutelia Giulio Basile, ha negato una sua affermazione che dava la vertenza Agile come risolta, quando ancora non lo . Di seguito il link dellaccaduto. http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/02/05/gabbia-ministro-zanonato-sbugiardato-dadipendente-agile-ex-eutelia/264407/ Questo episodio solo uno dei tanti a cui abbiamo assistito, e riguarda tutte le numerose vertenze che giacciono impolverate sul tavolo del Ministero, e che aspettano di essere risolte da almeno quattro legislature. Gli ammortizzatori sociali (che avranno anchessi un drastico ridimensionamento), non sono pi la soluzione del problema, ed il mondo sindacale si trova ad affrontare una crisi profonda quanto mai radicata, dovuta alla necessit di ristrutturare i suoi

INTORNO AL LAVORO

vertici ormai senza idee e lontani dalle effettive necessit dei lavoratoti, che stanchi delle continue delusioni stanno nel tempo abbandonando le iniziative di lotta intesa come partecipazione attiva alla vita del sindacato stesso.

Questo il momento di rivendicare con forza il diritto ad un lavoro e non lasciare al mondo della finanza e della politica liniziativa, che porta sempre a tenere in stallo milioni di famiglie, non dando nessuna soluzione. Senza un sindacato forte fatto di persone sane nella mente e nei principi, non ci sar mai tutela per i lavoratori. Non serve un leader politico o sindacale per far scendere in piazza il popolo contro la riforma Fornero, si scende in piazza e basta. Il contesto storico in cui stata varata tale riforma doveva fare i conti con la crisi mondiale e il debito pubblico, Questo Bel Paese ha bisogno di recuperare i soldi rubati al fisco da temerari evasori, dalle varie mafie e da quei politici che si adagiano sugli allori e pensano solo ai loro vitalizi e benefit vari. Da anni ormai iniziato un processo galoppante di perdita di forza delle rappresentanze politiche e sindacali, complici vero anche errori abnormi da parte degli stessi, ma che hanno portato i datori di lavoro a far valere forzature ed imposizioni sui lavoratori. Oggi se passi da una societ ad un'altra ti viene chiesta la riduzione dei tuoi emolumenti; se una lavoratrice rimane in stato interessante il suo posto di lavoro ad alto rischio; se un lavoratore viene colpito da una malattia non gode pi delle tutele che si avevano anni fa; ma cosa ancora pi grave, se perdi il posto di lavoro inizi un percorso fatto di umiliazioni e false speranze che ti costringono a rivolgerti ad un genitore (se in vita..) o familiare disposto ad aiutarti economicamente per andare avanti, e quando ci non possibile si arriva anche a gesti estremi di cui ne veniamo a conoscenza tramite la cronaca quotidiana. Fare presto Marco Polimadei

ULTRASOCIALE

L'' E

IRATO ARABO

Nel corso del suo viaggio io negli Emirati Arabi il Premier ital taliano Enrico Letta descrive il nostro Paese u uscito dalla crisi economica e proiettat tato verso una svolta nella stabilit politico/econo omica. Ci verrebbe da sorridere ma non n lo facciamo per un senso di rispetto verso quella lla realt concreta, pratica, molto vicina a al cittadino ed alla societ in generale che ci se sembra cos distante dai pensieri e dall alle parole del dottor Letta e dai nostri politici da a farci f impallidire. La situazione di sommo prec recariato i n cui versa il nostro strano Paese, P le difficolt del sostentamento per inte ntere famiglie, i consumi bloccati, i, l'occupazione, in particolare quella giovanile, e, immobile, le piccole e medie imprese ese, le piccole realt familiari commerciali strozz zzate da un sistema creditizio che ha log ogorato e logora quei soggetti che dovrebbero rap appresentare il fiore all'occhiello di una a economia come la nostra. Che almeno si abbia il buo uon senso del rispetto. Rispetto verso o coloro che hanno rinunciato alla vita, alla pr propria vita. Il suicidio come ultima a spiaggia. Illusoria definizione dei problemi da affrontare. Nemmeno questo rig rigenera il silenzio. Nemmeno tanta tragedia. Per non parlare dei milioni i di d euro che si dovranno stanziare per ri il risanamento delle aree urbane ed agricole colp lpite dai terremoti , dalle alluvioni. Da N Nord a Sud. Dove e come reperirli sar un probl blema di complessa risoluzione e, sicura uramente, lo sguardo sar rivolto ai cittadini onest sti che sempre ci sono e sempre ci saran nno. Per il dottor Letta parla di crisi superata. E qui entra in ballo l'id 'identificazione della comunicazione distorta e co connivente con i poteri forti. Abbiamo o sfogliato pagine di giornali senza trovare una a critica giusta e perentoria ad affer ermazioni leggere e pericolose. Nessun giornali lista che abbia la voglia ed il buon senso di chiedere, durante le conferenze stampa pa, il senso di tali affermazioni. Tutto ci ci ci indigna

ULTRASOCIALE

almeno quanto le stesse affermazioni del Premier che non risultano le sole a lanciare perplessit e punti interrogativi. Proprio mentre l'Istat ci comunica i dati andamentali relativi all'occupazione. Scende sempre pi l'inflazione e, dato ancora pi preoccupante, cala l'occupazione su base annua. Questi sono i dati veri, certi di una crisi che ci mostra i muscoli nell'incompleta incapacit di gestire un risanamento ed una ripresa adeguata da parte di chi ci governa. Ritengo, in conclusione, che sia positivo girare il mondo per portare il marchio Italia come distintivo di qualit, sia positivo cercare accordi commerciali come l'acquisizione di Alitalia e l'Expo Milano 2015, ma che questo non faccia sorridere l'emiro arabo considerato all'oscuro della crisi passeggera, altrimenti passata. Ma credo, di contro, che sia esagerata la felicit manifestata dal premier per aver portato a casa un giro fondi di euro 500 milioni, dopo la visita in Kuwait, da prelevare dal Kia, fondo d'investimento tra i pi importanti al mondo e da spostare nel Cdp italiano appena riscoperto. Sarebbe un po' come se io manifestassi esagerata felicit per aver trovato 10 euro per terra... Pierpaolo Gentili

IL MONDO DELLA SCUOLA

GENDER
Un caro amico mi ha parlato di gender legato ad un programma scolastico. Non conoscendo il significato del termine n largomento legato alla scuola ho iniziato ad informarmi; chiaro primo strumento internet, comodo, a portata di mano, apre una finestra anzi un finestrone sul mondo, ma dopo poco tempo , scorrendo pagine e pagine, leggendo, osservando ho avuto una sensazione di confusione, chiara confusione presumibilmente come se avessi assunto sostanze allucinogene. La visione era di un mondo che si contraeva e si espandeva quasi in contemporanea; immagini che davano la sensazione, nel loro prospettarsi, di nausea, vuoto cerebrale : silenzio assordante! Una legge per definire lessere vivente nella sua integrit fisica, mentale, nella pi ampia indeterminazione e mancanza di certezza una legge per identificarsi, riconoscersi, nascere, crescere, invecchiare nella volontaria decisione di uno stato a non creare un essere sociale, ma un non essere e basta!!!! . finito, chiuso!!!!... per continuare ad accrescere dubbi, incertezze, ignoranza (non

IL MONDO DELLA SCUOLA

conoscere) al fine di poter assoggettare meglio un essere vivente!!Una legge! Non si riesce a credere di essere arrivati alla necessit di formulare legalmente ci che rappresenta una realt rappresentativa di una minoranza ( numericamente parlando), che nulla toglie e nulle aggiunge allessere vivente nella sua formazione se non il fatto di sentirsi uomo, donna, padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna, il nipote, la nipote, zio, zia, marito, moglie e cos viaallinfinito; rappresentazione di secoli e secoli di umanit nella sua integra evoluzione verso un mondo in cui ogni essere vivente si possa riconoscere, confrontare e rapportare, specchiare e riflettersi senza dover essere protagonista in funzione del suo modo di vivere e vedere la propria sessualit! Attenzione adulti genitori! tenete occhi ed orecchie ben aperte, allerta : informatevi, documentatevi, cercate di leggere tra le righe, non vi scordate che voi ormai avete gli strumenti per difendervi dallimposizione e violazione del vostro sentire e vivere la vostra vita, ma i nostri figli infanti NO! unimposizione ora indirizza il loro sentire, il loro crescere, il loro essere : siate vigili sempre!!!!!! Ricordatevi tutto ci che passa tra le righe impone maggiore attenzione di ci che viene urlato, ed ultimamente nella scuola non solo gender sta passando in silenzio. Donatella Ghinassi

IL TRASPORTO DELLE IDEE

ATAC
LACRIME E SANGUE?

IL TRASPORTO DELLE IDEE

Parte seconda
Notizie di questi giorni citano di un accordo firmato tra ATAC e sindacati nel quale prevista una riduzione di dirigenti e lassunzione di 350 autisti. Buone notizie soprattutto per i lavoratori interinali che vengono impiegati nei mesi estivi e poi lasciati a casa. Ma perch tutto questo clamore e soprattutto che cosa pensa il mio amico autista di tutto ci? Concordo con lui di vederci al termine del suo turno per una breve intervista, ci incontriamo in un bar. Dallaspetto traspare la figura di un uomo che conosce bene le proprie responsabilit e che le onora ogni giorno con il proprio lavoro, anche quando non ne avrebbe voglia. Gli domando cosa pensa della privatizzazione del servizio pubblico e mi risponde che una buona privatizzazione deve prevedere un ragionevole equilibrio tra pubblico e privato, altrimenti si rischia di riempire di denaro pubblico le tasche dei privati senza un buon tornaconto per il pubblico. Mi dice che un esempio negativo avvenuto in Toscana con la privatizzazione e fusione delle aziende municipalizzate delle principali citt. Gli chiedo cosa successo e lui mi risponde che lazienda aveva comunicato nuovi tagli in arrivo tra i quali un provvedimento che prevedeva una diminuzione sulla busta paga di 250 euro nel caso che in un anno lavorativo fossero stati superati 18 giorni di malattia certificata, incentivando e premiando chi fosse stato pi costante e chi non fosse mai mancato alla guida degli autobus. Mi dice che con questo provvedimento i dipendenti si sarebbero trovati di fronte ad una situazione lavorativa insostenibile: scegliere tra lavorare malati per non perdere un quinto dello stipendio, mettendo a rischio la propria incolumit e quella degli utenti, oppure rinunciare a parte della mensilit. Insomma mi dice che mai una sola volta ha sentito dai nuovi manager di tutte le aziende privatizzate parlare di SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO, poich lunico obiettivo per loro non far funzionare il trasporto, bens spendere il meno possibile sul personale, la manutenzione e conseguentemente sul servizio, per ricavare un utile privatistico da un bene comune come il trasporto pubblico. Gli chiedo se secondo lui aumentare il prezzo del biglietto possa essere una soluzione per migliorare il servizio.

IL TRASPORTO DELLE IDEE

Mi risponde che secondo lui, per dotare il servizio di bus confortevoli, corse pi frequenti al mattino e nelle ore di punta, maggiore sorveglianza a bordo magari con la presenza di un controllore che impedisca laccesso a coloro che non pagano il biglietto, si dovrebbe aumentare il prezzo fino a 4 euro. Egli sostiene che la privatizzazione non da demonizzare, soprattutto se gli obiettivi sono quelli di migliorare il servizio aumentando il numero degli autisti e ridimensionando il personale amministrativo ( dirigenti quadri impiegati ) super pagato, per riportare lazienda a criteri di funzionamento competitivo con altri sistemi di trasporto e creare una vera intermodalit tra i sistemi di trasporto. Ma la domanda che quasi contemporaneamente ci facciamo la seguente: quale politico si prenderebbe la briga di emendare un licenziamento di massa o un ricollocamento per i dipendenti pubblici, e soprattutto cosa ne pensano i sindacati? Invero la risposta sulla bocca di tutti noi cittadini siamo stanchi di pagare per mantenere gente per nulla produttiva Paolo DAmanzo

LA RELI LIGIONE, IDEE DI CONFRONTO

Una comun unicazione

altr ltra

LA RELIGIONE, IDEE DI CONFRONTO

Pilato gli chiese: Che cosa la Verit?. E, detto questo, usc di nuovo verso i Giudei e disse loro: Io non trovo alcuna colpa in Lui. (Gv. cap.18) La Verit manifestata amore. Lamore realizzato bellezza. Io non so se la verit esiste o no, ma con tutto il mio essere sento che non posso farne a meno. Pavel A. Florenskij

Quando scriviamo desiderano fare cultura, divulgare le nostre idee, talvolta riteniamo di affermare una verit o addirittura la Verit! Ma la verit o la sua ricerca possono assumere aspetti diversi. Il dire e testimoniare la verit nel mondo della informazione viene inteso, quasi unicamente, come denuncia, rivelazione del male, accusa dei poteri di questo mondo che opprimono e crocifiggono i deboli. Talvolta- ed gi molto- abbiamo coscienza che questo Male, questo non-essere, non solo colpa della societ, ma nasce primariamente dentro di noi. Siamo altres convinti che portare alla luce le malattie sociali, denunciarle, gridarle, sia linizio della nostra, della altrui guarigione e della riscossa sociale. Ma ci del tutto vero? La secolarizzazione della Confessione e la laicizzazione dellesame di coscienza, in una sorta di continua psicoanalisi collettiva, sono terapie sufficienti e utili? La storia, ahim, sembra insegnarci il contrario: i rivoluzionari divengono, poi, i nuovi tiranni; i moralisti, spesso, i corrotti del potere nuovo. Questa modalit di intendere linformazione e la verit, confondendole con la nostra opinione o visione, produce, di fatto, due effetti sicuramente negativi riconosciuti, ormai, perfino dai professionisti della comunicazione contemporanea. Primo effetto : la moltiplicazione e lamplificazione indefinita del male stesso, del non-senso, del non essere, della stessa malattia che ci affligge. Secondo effetto, speculare e convergente, lassuefazione e lindifferenza, provocate dal continuo e martellante bombardamento di immagini e pensieri negativi .

LA RELIGIONE, IDEE DI CONFRONTO

Con lalibi della libert di informazione e lillusione di combattere a favore degli ultimi e degli oppressi, talvolta diveniamo, inconsapevoli propagatori del male, senza riuscire, peraltro, a guarire, n noi stessi, n tantomeno la societ. In questo senso, la moderna figura del giornalista paradigmatica: divenuta nel tempo, qualcosa di pi di una nobile professione: , al contempo, un potere ed una laica autorit etica di riferimento. Egli, icona contemporanea, il sacerdote della libert in una societ moralisticamente immorale, suo malgrado profeta di un relativismo e nichilismo metodologico, indipendente dalle sue stesse convinzioni. Dietro al simulacro della libert e della verit ( la Pravda!), egli, con la sua stessa attivit, proclama lautonomia assoluta delluomo e del suo pensiero. Si erge a giudice del bene e del male, come un Dio vendicatore in grado di mettere alla gogna chiunque, oppure si pone come un Dio indifferente, neutrale osservatore trasmettitore di crudi fatti e di immagini deformate dalle lenti della telecamera- senza di fatto curarsi delle conseguenze sulle anime e sulle menti, specialmente quelle pi indifese, sempre molto pi preoccupato di ottenere maggiori ascolti. Il male ed il nulla, il degrado, sono costantemente in prima pagina, contaminando la psiche collettiva, impressionando la pellicola profonda dellanima ed erodendo il tessuto dellessere, come nella Storia Infinita di Michael Ende. Veniamo bombardati, senza soluzione di continuit, da psico-antibiotici, cio da invisibili elementi anti-vitali: brutte notizie, cattivi pensieri, orribili immagini, cattivi esempi, anti-simboli. Allora, cos' la verit? E un contenuto razionale ? Una idea, un insieme di concetti, una teoria scientifica dimostrabile come un teorema matematico ? La foto di un fatto di cronaca? Una intercettazione telefonica? Una intervista provocatoria? Uninchiesta ben riuscita? Oppure , piuttosto, una relazione personale, un cammino vitale, l incontro con noi stessi, con gli altri, con lAltro da noi , con il Reale ? Ecco che, nel momento in cui vogliamo parlare e comunicare, metterci in relazione e informare, non possiamo non interrogarci seriamente sul come farlo e sul linguaggio stesso.

Qualunque azione o mi edifica e mi costruisce o mi distrugge: non esistono azioni indifferenti; allo stesso modo non pu esistere una comunicazione neutra.
Questo il riflesso linguistico ed espressivo di ci che Papa Benedetto defin la dittatura del relativismo culturale contemporaneo. Il crollo dei grandi sistemi ideologici non ci ha liberato dal veleno che ha inquinato la parola.

LA RELIGIONE, IDEE DI CONFRONTO

La guarigione della nostra societ passa attraverso una alchemica rigenerazione del linguaggio, una sorta di ecologia della parola.
Non si tratta di affermare la Verit , essa non ci appartiene, non la possediamo. Il nostro pur sempre un punto di vista, inevitabilmente parziale. Si tratta, invece, di

usare un linguaggio di verit, di essere cio nella verit delle parole,


rispettandone i significati, temendone la forza creatrice, ma anche distruttrice che esse hanno. Non si tratta di una dotta operazione per intellettuali, addetti ai lavori o accademici della crusca, anzi, qualcosa che spetta a tutti, quale che sia la nostra funzione sociale. Proviamo a realizzare insieme un laboratorio linguistico di comunicazione altra: saremo in grado di ascoltare e ricevere, oltre che di dare, e potremo operare una piccola trasformazione di noi stessi e della nostra vita. Linizio del quarto Vangelo di Giovanni recita: In principio era la Parola, la Parola era con Dio, la parola era Dio . Cosa vuol dire? Vuol dire che tutto ci che facciamo, conosciamo, con cui ci relazioniamo, siamo, innanzi tutto e fondamentalmente Parola, cio comunicazione. Per ritrovare il senso e la Verit delle parole, occorre rispettare e venerare la Parola, mettersi in ascolto, con semplicit, imparando da quel maestro di comunicazione che la Parola stessa.

Io

sono la Via, la Vita, la Verit. Una persona, non un idea.

Essa non un sistema e nemmeno una dottrina: la Buona Notizia, la New per eccellenza, racconto che, nel rivelarsi e nel compiersi, realizza e fa quel che dice. Claudio Coen Belinfanti

ALLA RICERCA DELLA RICERCA

Il caso Semmelweis
Un paio d'anni fa, quando ero una studentessa al primo anno di Laurea Magistrale, il nostro professore di Microbiologia ci present una storia che l'aveva affascinato quando anche lui era studente e che fin con il restare impressa nella mia memoria. Questa la vicenda del medico ungherese Ignaz Philipp Semmelweis, la cui notoriet non certo paragonabile a quella di Pasteur o Einstein, ma il suo contributo allo sviluppo delle conoscenze scientifiche non fu certo minoritario. Principalmente, per, ritengo che sia giusto ricordarlo poich la sua storia emblematica dell'ottusit che regna sovrana in questo campo. Riassumendo i punti salienti della vicenda, negli anni '40 del 1800 Semmelweis svolgeva la sua attivit presso la prima divisione dell'Ospedale Generale di Vienna dove dovette

ALLA RICERCA DELLA RICERCA

affrontare l'annoso problema della febbre puerperale che decimava le partorienti in tutti gli ospedali d'Europa. L'attento medico, per, not una stranezza: la seconda divisione del medesimo ospedale in cui esercitavano solo levatrici in formazione al corso di ostetricia non era flagellata dallo stesso problema. Pertanto capire quale fosse la causa e la relativa soluzione divent una vera e propria ragione di vita per il giovane Semmelweis. Inoltre nel 1847 un suo amico chirurgo operante nella prima divisione si fer accidentalmente con un bisturi durante un'autopsia e pochi giorni dopo anch'egli mor di febbre puerperale. A questo punto il talentuoso medico intu che la causa del problema provenisse dagli stessi medici che, dopo essersi recati in sala settoria, visitavano le partorienti. Fu cos che per la prima volta fu chiesto ai medici di lavarsi accuratamente le mani dopo aver effettuato un'autopsia: la mortalit delle giovani madri scese drasticamente e si attest su valori sovrapponibili alla seconda divisione in cui non venivano effettuate autopsie. Semmelweis comprese la natura del problema ed il modo per evitarlo, ma nonostante ci non si tratta di una storia a lieto fine. Questo giovane medico dotato di talento, passione e dedizione per la sua professione fu screditato e licenziato dall'ospedale di Vienna e cos le puerpere ricominciarono a morire. Infatti Pasteur non aveva ancora dimostrato l'esistenza dei patogeni e quindi gli ottusi luminari dell'epoca non potevano certo credere alla teoria di Semmelweis! Cos torn nel suo Paese natale dove ottenne gli stessi entusiasmanti risultati all'ospedale San Rocco a Pest. Eppure

la comunit scientifica si scagli nuovamente contro di lui. Semmelweis mor giovane e folle nel 1865 in seguito alle percosse subite nel manicomio in cui fu rinchiuso. Ormai sono trascorsi due secoli da questa vicenda che per si mostra in tutta la sua attualit: gli uomini dell'800 mostrano sostanzialmente gli stessi limiti di coloro che vivono nel nostro tempo. Siamo diffidenti ed incapaci di ampliare i nostri orizzonti. L'ottusit uccise molte giovani madri ed il povero Semmelweis. Eppure la riduzione del tasso di mortalit dall'11,4% all'1,27% non era un dato sufficientemente convincente per dargli una possibilit di approfondire la sua scoperta? Si potr obiettare che il mio punto di vista sia imparziale o comunque influenzato dalla conoscenza dell'esistenza dei batteri. Probabilmente sar anche cos, ma pi che altro penso sia fondamentale aprirci alla cultura della scienza evitando di giudicare negativamente a priori teorie nuove che appaiono senza fondamento. Ci non significa dar credito a prescindere, ma solo dare la possibilit alla nuove idee di avanzare con la giusta dose di criticit che meritano fino alla loro completa approvazione da parte della comunit scientifica. Solo cos eviteremo di continuare a ripetere la storia e casi come quello di Semmelweis saranno leccezione e non la regola. Francesca Martinetto

FOTOSCRITTO

La goccia nuda

Righ di Pierpaolo Gentili Fotografia di Daniela De Angelis Righe

FOTOSCRITTO

Tendere nel sottobosco. Lassillo f feroce. Nascosto.

Fotografia di Daniela De An ngelis Righe di Pierpaolo Gentili

DIETRO IL SIPARIO

Barbara Marinangeli: La donna che trasforma la luce


Spesso si propensi a pensare che una foto sia un semplice gesto quotidiano. Un click banale, come facciamo decine di volte al giorno con i nostri cellulari. Sarebbe opportuno considerare invece come questo semplice gesto possa congelare un momento di vita, un brandello di realt che stiamo osservando. Quellimmagine non altro che un processo mentale molto complesso che racchiude i meccanismi che governano il nostro lavoro, i nostri sentimenti, la nostra vita quotidiana. La fotografia un linguaggio universale di grandissima potenza. Le immagini catturate in alcuni scatti storici sono riuscite a valicare i confini pi impervi e sono state icone per generazioni intere. La fotografia ha il grande pregio di essere traducibile a tutti, a qualsiasi essere, a qualsiasi latitudine essi si trovino. La fotografia indipendenza, unarte che riesce ad annullare qualsiasi differenza sociale. Non importante che lingua si parli, che grado di cultura si possieda, la fotografia unisce tutti sotto unemozione unica che profuma di magia. Proveremo a farci spiegare questa magia e di quanto sia comunque difficile farsi spazio nel mondo della fotografia, da unartista che conosco da parecchi anni. La conosco dai tempi della scuola superiore, i tempi in cui conobbi il fratello che tuttora uno dei miei pi grandi amici. Barbara Marinangeli, in arte Bibba, una ragazza piccola di statura ma effervescente come un vulcano in

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eruzione. Possiede una forza comunicativa che ti coinvolge e che, con quella sua dolcezza prepotente, ti permette di entrare nel suo mondo artistico a piedi pari. Lamore per il suo lavoro travolgente lo si vede dai suoi occhi verdi che brillano non appena si parla di fotografia. Barbara si diplomata con ottimi voti allistituto di Stato per la cinematografia e televisione Roberto Rossellini e l ha avuto la possibilit di prendere in mano per la prima volta una macchina fotografica. Il supporto dei suoi maestri di vita e di scuola le ha trasmesso lamore per la fotografia e per la sperimentazione, donandole cos, la capacit di entusiasmarsi sempre come fosse la prima volta. Nel suo percorso formativo professionale ha avuto la possibilit di interagire con diverse figure professionali capendo cos limportanza della gestione del set fotografico e la straordinaria bellezza del genere umano sottoposto ad un linguaggio attraverso la scrittura della luce: la fotografia. Il suo stile particolare e nel tempo migliorato, si affinato donandole un tratto particolare e definito. Apprezzo molto la sua arte, amo i suoi colori, i soggetti e le prospettive che riesce a catturare. Qualche tempo fa scelsi alcuni suoi scatti che ancora posseggo gelosamente incorniciati alle pareti del mio salotto. Continuo a reputarli meglio di un quadro dautore. Ora per, giusto che sia lartista stessa a raccontarci la magia che cerca di catturare quotidianamente.

Barbara, sai benissimo come ti ritenga un talento pronto ad esplodere da un momento allaltro ma, quand che hai cominciato ad appassionarti alla fotografia?
In realt stata una concatenazione di cose. Avevo solo 14 anni, facevo ancora le scuole medie inferiori e gi mi ponevo la solita domanda: cosa far grande? Ma a quellet non si ancora in grado di decidere. Volevo trovare un mezzo per veicolare la mia creativit. Un giorno mia sorella Simona mi mostr un opuscolo di un Istituto di stato per la cinematografia e televisione. Presi in mano quellopuscolo, lo lessi attentamente ma non cap una sola parola di quello che cera scritto. Per avvertii subito una forte attrazione. Decisi cos di cavalcare il sogno, mi sono iscritta e ho cos incontrato larte della fotografia.

Cos per te la fotografia?


E scrivere con la luce. Questo il suo significato. E un miracolo. Lo studio della luce ci permette, di vedere le cose nei loro colori (lunghezza donda) e nelle loro dimensioni (profondit). Se non ci fosse saremmo accecati o vivremmo nel buio incolmabile. La luce energia. Per me ha un potere alchemico. Le sue regole sono ben precise ma empiriche, le puoi manipolare trasformare e ottenere cosi, il risultato desiderato. La fotografia non la rappresentazione della realt. Attraverso lobiettivo decido di trasformarla, la rendo bidimensionale, la sfoco, la cambio attraverso il mio occhio, la faccio passare per la memoria, la rendo abile, la libero: E magia! Per me questo il significato della fotografia.

E cosa non dovrebbe essere?


Odio lossessiva predominanza di Smartphone pronti a sparare foto a caso senza tregua. Non sono contraria alla tecnologia anzi, ci ha permesso cose impensabili in tempi estremi ma, alle volte, non si pensa neanche al pi semplice ricordo; una corsa forsennata al Tag. Io penso sempre a quel pap anni 70 che puntualmente metteva il figlio controluce sul bagnasciuga e poi ci rimaneva male perch avvolto dalle tenebre. Ecco la fotografia non dovrebbe essere mancanza dattenzione, mancanza di progettazione, di tecnica. Io sono in sintonia con le parole di John Hedgecoe*, La

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fotografia insieme scienza e arte, e la comprensione delle sue tecniche fondamentali favorisce anche lo sviluppo del suo lato creativo. * John Hedgecoe (1932 2010), fotografo britannico.

Qual la tecnica che prediligi?


Bella domanda. Ti rispondo cos: Prediligo la tecnica. Essendo di natura una creatura intuitiva alle volte faccio una gran fatica a stare alle regole. Cerco di conoscere la tecnica base, la imparo bene per poi stravolgerla. La mia tecnica la sperimentazione. Con lintroduzione dei software di fotoritocco e del digitale si sono moltiplicate le possibilit di manipolazione e per me che amo fare i Cut-Up*, stato un gran passo in avanti. Amo far incontrare le immagini, le faccio fondere in totale armonia per dar vita a visioni surreali. * Il cut-up una tecnica letteraria stilistica che consiste nel tagliare fisicamente un testo scritto, lasciando intatte solo parole o frasi, mischiandone in seguito i vari frammenti e ricomponendo cos un nuovo testo che, senza filo logico e senza seguire la corretta sintassi, mantiene pur sempre un senso logico anche se a volte incomprensibile.

Nel tuo percorso formativo so che hai collaborato con vari artisti come cantanti, modelli, attori, ballerini e band musicali. Ma tu che tipo di fotografo ritieni di essere?
Sono principalmente una Ritrattista. Sono attratta dal genere umano. Ho urgenza di sentire per poi disegnare, ritrarre con la luce. Poter raccontare una storia attraverso la pelle di chi lha vissuta. Testimonianza del nostro passaggio sulla terra. Memoria storica della nostra essenza. Credo che ognuno di noi possa raccontare una storia, ho dovuto imparare ad andare oltre la mia timidezza per comunicare a chi si presenta davanti alla mia camera. Alle volte hai soltanto 5 minuti per entrare in contatto, ammorbidire e scattare, per portare a casa il lavoro. Altre volte una vita intera. Devi

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imparare a leggere tra le rughe lesperienza e nella giovent la fragilit dellinnocenza. Sfruttare lintensit che nello sguardo e raccoglierne il mondo congelato in una frazione di secondo. Mi capitato spesso al mio studio alla fine di un lavoro, con attori modelli e ballerini di sentirmi dire: Grazie Barbara, sono stato bene, sono arrivato pieno di tensioni e ora torno con il volto rilassato. E una grande soddisfazione!

Qual stato il tuo scatto migliore, cosa ha rappresentato per te e cosa volevi sublimare nellimmagine?
Non saprei cosa rispondere. Sono affezionata a tanti miei scatti. Sono in continua evoluzione, c una connessione fra loro. In maniera particolare sono affezionata ai ritratti di mia nonna. Sono almeno 20 anni che la ritraggo. Non posso riassumerla in un solo scatto, la sua immagine mutata nel tempo, lei cambiata, ma mantiene sempre una grande compostezza e dignit. Mi regala la sua bellezza per amore. Lei la mia speranza, la mia saggezza, madre, donna, fragile e combattiva, la mia famiglia.

Quale potrebbe essere, invece, lo scatto che ti appagherebbe, lo scatto di una vita?
Lo scatto di una vita? In realt vedo sempre i miei lavori come multipli di qualcosa, concentrarmi in un solo scatto mi intriga. Forse mi piacerebbe, rubare lanima; la mia.

Credo di non sbagliare se dico di aver notato una tua predilezione a fotografare volti e panorami per poi essere elaborati con tecniche particolari. Qual il tuo messaggio artistico?
Il messaggio arriva da se, il colore. Anche se ho stampato per anni fine art Bianco & Nero*, adoro quando si fondono le tinte e si trasformano sotto i miei occhi. Mezzi toni e saturi colori.

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Limmagine sulla scrivania diventa la mia tela, anche se la forma esiste gi, grezza, ha bisogno di me per venir fuori. Comincio a disegnare e lo faccio con la luce. Amo fotografare i paesaggi, i miei paesaggi. C un lato di me soffice e silenzioso che si unisce a luoghi separati dalla presenza umana. Un susseguirsi di ombre e luci, chiaroscuri che vengono fuori, materia davanti a me, ho tutto il tempo per dedicarmi a loro e alla mia macchina, quando ce lho fra le mani tutto svanisce, diventa leggero e io distratta, comincio a volare. * La stampa fine arte una riproduzione individuale, ad alta definizione, stampata su carte specifiche con macchinari professionali. La qualit di stampa del fine art (o Gicle) superiore sotto vari aspetti alla fotografia tradizionale, riuscendo ad ottenere una gamma di colori ed una profondit dei dettagli superiore. La stampa di Gicle utilizza, infatti, nove colori differenti restituendo le immagini con colori pi luminosi e insieme alla miscela ad alta definizione ottengono una tonalit continua. I particolari delle immagini sono pi accattivanti, colorati con toni pi vivaci e pi vibranti. I colori riprodotti sono pi luminosi, duraturi ed ad alta definizione.

Ti riferisci a un lavoro in particolare?


Esatto. A different point of view Croatia 2012. Una terra meravigliosa, che a colpo docchio ti fa tremare, ti arriva dentro allimprovviso, inaspettata. Le sue nuvole, le montagne che si fondono con il cielo, il mare inconfondibile cristallino, umorale, slavo. Per un attimo ti senti mancare. Ho portato solo la mia Canon. Volevo avere meno peso possibile. Ho imposto dei limiti alla mia camera. Zadar di notte diventa magica. Silenziosa, composta, lunare. Dovevo scattare, ritrarre quel mondo sospeso, affascinante, irreale. Per necessit mi sono dovuta sdraiare a terra prima di fare click. Silenziosa e assorta nella mia visione, ero quasi impercettibile. Fusa in quello che vedevo, la pioggia leggera del molo e la gente che avvertiva la mia presenza con leggerezza.

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Ora invece passiamo alle note dolenti. La crisi economica e occupazionale sta purtroppo toccando un po tutti i campi, soprattutto quello artistico. Quali sono i problemi che si riscontrano oggi nella professione del fotografo?
La crisi economica e lavvento delle tecnologie sono di certo due fattori determinanti nella professione del fotografo in questo momento storico. E molto interessante esaminare la parola professione. Il fotografo un artigiano e ci prevede delle conoscenze, delle competenze. Con lanalogico la conoscenza tecnica e professionale di questa disciplina era circoscritta ad un vero professionismo. Ora, con la digitalizzazione, sembra essere arrivata alla portata di tutti. Ma non proprio cos. La fonte rimane la stessa, sono cambiati i supporti e il linguaggio. E una trasformazione. Questa confusione qualunquista ha reso possibile generalizzare questa professione non rispettandola. Spesso ci richiedono commissioni in cambio di un nome in vetrina. Senza contare la fatica, le capacit la seriet necessaria, e i costi elevati della produzione. Spero che le cose tornino presto al loro posto.

Immagina ora, di avere il potere di scegliere le sorti della fotografia, cosa faresti?
Stabilire le sorti della fotografia, che enorme responsabilit mi stai dando. Se penso che la prima intuizione dellimmagine latente fu di Aristotele, mi sembra un po presuntuoso deciderne il destino. Indubbiamente siamo in un periodo di evoluzione e, allo stesso tempo, di confusione. Oggi si parla spesso di arte visuale. Ritengo che limportanza e la conoscenza della storia della fotografia sia ancora necessaria e importante. Ho avuto la fortuna e il piacere di assistere ad una conferenza di Peter Greenaway a Palazzo Barberini lo scorso marzo. Lui un regista eccezionale, lo definirei teatrale, la cosa interessante stata vedere il suo lavoro di montaggio con delle riproduzioni di opere darte, una perfetta congiunzione fra tecnologia e tradizione. Il risultato spettacolare fondeva insieme immagini, musica e geometria. Con questesempio voglio dire che la contaminazione di pi linguaggi pu arrivare a ottime soluzioni espressive. Lunione certamente creativa, forse mi piace vedere il futuro in questa direzione.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro, cosa si prospetta allorizzonte?


Allorizzonte c la preparazione del mio corso. Sto lavorando alla sua progettazione. Ti starai chiedendo: che cosa c di originale nel fare un corso base di fotografia visto che ce ne sono a migliaia? La risposta semplice, lo faccio io, lo dirigo io, un mio progetto. Lo scopo del corso sar quello di fornire, a chi vuole avvicinarsi al mondo della fotografia, una guida base sulle principali nozioni da conoscere per appassionarsi a questa disciplina, imparando a giocare con la luce. Rimane per me comunque lesigenza di scattare e manipolare continuando a lavorare. Il mio lavoro rappresenta la mia pi grande passione, il mio tocco mi contraddistingue, grazie a questo continuo ad amarlo.

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Ti ringrazio Barbara, sei stata gentilissima. Ora aspetto con ansia di venire a visitare una tua mostra personale.
Grazie a te per lopportunit che mi hai concesso e spero davvero di poterti invitare il pi presto possibile. A cura di Alessandro Nobili

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IDEE DI VOLONTA ARIATO ACCANTO AL MEDICO

QUANDO L LA TERRA

TREM EMA

Un terremoto il comples esso di scosse sismiche che si succed edono nel tempo e linsieme degli eventi che he ad esse si accompagnano. La sco cossa sismica un movimento a carattere vibra bratorio di una parte di superficie terre rrestre, provocato da onde elastiche, originatesi i da d un punto pi o meno profondo de della crosta terrestre (ipocentro) per un improvvi viso spostamento di masse (placche); ; si verifica quando lurto tra placche confinant nti libera energia accumulata da temp po nella profondit terrestre, fino a 700 km, lim limite massimo dei terremoti sotterranei ei. Le onde sismiche possono propagarsi in senso so oscillatorio o sussultorio a seconda che c la direzione sia orizzontale o verticale .Per r valutare lintensit delle scosse e i loro lo effetti si usano delle scale di cui la pi con onosciuta la scala Mercalli-Cancani-Sieberg che valuta lintensit da 1 a 12 gradi. i. Inoltre, in sismologia si adoperano o scale che valutano lenergia sprigionata dal sism isma, cio la magnitudo, come la scala la Richter. .lItalia adagiata su alcune faglie in n movimento e quindi nella sua quasi si totalit esposta ad eventi sismici.

IDEE DI VOLONTARIATO ACCANTO AL MEDICO

Naturalmente vi sono zone dove i terremoti si verificano con maggior frequenza o intensit, sono quelle aree pi giacenti su masse sotterranee in movimento. Tali sono la dorsale appenninica, da nord a sud con massima concentrazione nelle zone montane della Maiella, Gransasso e Sila con prolungamento in Sicilia, e la dorsale settentrionale ligure-veneta, a cui aggiungere negli ultimi tempi anche la dorsale tosco-emiliana. Negli ultimi 1000 anni ( data a ritroso fin dove stato possibile ricostruire la storiografia dei terremoti) si sono verificati nel nostro paese oltre 3000 terremoti con danni pi o meno gravi e di questi 300 hanno presentato una magnitudo superiore a 5 gradi R. , mentre ogni dieci anni abbiamo assistito a un sisma catastrofico. Il nostro territorio stato diviso in livelli di pericolosit sismica che vanno da 1 ( molto pericoloso ) a 4 ( molto poco pericoloso ).E quindi importante che il cittadino sia consapevole in quale zona sismica viva per prendere coscienza dellevento sismico e non farsi trovare totalmente impreparato nella malaugurata ipotesi che si trovasse a fronteggiare un terremoto. Questi dati sono reperibili presso i comuni o presso listituto italiano di geofisica e vulcanologia ed anche su internet. Essi sono indispensabili perch il terremoto, ancora oggi, un evento assolutamente non prevedibile, che pu verificarsi in ogni momento e quasi in ogni luogo e quindi, specie nelle zone ad alto rischio, un qualcosa che avverr sicuramente in un tempo non precisato. Per chi possiede un I-Phon possibile scaricare una app sui terremoti , molto istruttiva ,perch ci consente di vedere come ogni giorno, sia nel mondo che nel nostro paese, avvengono numerose scosse telluriche di bassa intensit non avvertibili senza strumentazione, il che ci pu rendere consapevoli che con i terremoti bisogna convivere. Tuttavia limprevedibilit dellevento non ci deve consentire di farci trovare totalmente impreparati davanti alla presenza di un terremoto. Possono infatti essere messe in atto delle semplici misure di prevenzione sismica da parte di ciascun cittadino e, in corso di terremoto, adottare strategie consapevoli per ridurre al minimo la pericolosit dellevento.

IDEE DI VOLONTARIATO ACCANTO AL MEDICO

Cosa si pu fare per aumentare la sicurezza propria e della propria abitazione? In primis ,specialmente se la dimora vetusta, sarebbe consigliabile far effettuare una perizia tecnica antisismica da parte di un ingegnere preferibilmente specializzato nel settore. Questo perch durante il sisma gli edifici subiscono delle oscillazioni pi o meno forti, soprattutto in caso di movimenti ondulatori orizzontali; gli edifici pi antichi non progettati secondo le moderne norme antisismiche sono pi vulnerabili e quindi sono a rischio di crollo totale o parziale. Si pu intervenire rafforzando le strutture in vario modo . Esaminare anche su quale terreno costruita la propria casa, perch gli effetti di un terremoto variano a seconda se si verificano su terreni pianeggianti ,paludosi, sabbiosi dove le onde tendono a ristagnare e a prolungare il loro movimento oscillatorio con maggiori danni o invece su rocce, dove vige un effetto eco con rimbalzo delle onde, che attenua gli effetti dannosi. Anche la posizione importante perch sulle estremit dei rilievi e sulle scarpate leffetto pi distruttivo. Ci sono poi misure preventive semplici ,quando non vi in atto un sisma, che possono essere fatte da soli : 1) sulla spalliera del letto non devono essere posizionati mobili pesanti o scaffalature o quadri che possano cadere sul letto in caso di scosse 2) tutti gli scaffali e le librerie devono essere fissate con ganci alle pareti 3) i quadri devono essere fissati con stop e ganci a T 4) negli scaffali e credenze mettere gli oggetti fragili (vasellame, bicchieri etc ) in basso ed in alto tovaglie ,cose di plastica o di carta; 5) gli sportelli alti della cucina devono essere fermati con appositi gancetti in modo che non si aprano da soli rovesciando il contenuto in testa al malcapitato; 6) individuare dove sono sistemati gli attacchi di luce ,gas e acqua perch in caso vanno subito chiusi 7) studiare bene i muri della casa e individuare almeno un muro portante o un architrave perch l che bisogner mettersi alla prima scossa di terremoto ( mai fuggire alla prima scossa! perch le scale e i portoni potrebbero aver subito danni, meglio valutare dopo lesordio del sisma e solo allora predisporsi a uscire) 8 ) tenere sempre un paio di scarpe con suola spessa vicino al letto perch in caso di uscita precipitosa ci potrebbero essere delle macerie su cui dovrai camminare! 9) utile tenere in casa una torcia , una radio a pile e una cassetta di pronto soccorso; 10 ) informati presso il tuo Comune se esiste e cosa prevede il Piano di Protezione Civile Comunale.

IDEE DI VOLONTARIATO ACCANTO AL MEDICO

Invece quando siamo in presenza di un sisma cosa fare? 1) mettersi sotto una porta ,una trave o una parete portante 2) guardare bene in alto per evitare cose che ti potrebbero colpire come controsoffitti ,intonaci, vetri 3) prima di scendere sulle scale, e dopo aver calzato le scarpe e un giaccone, controllare che non siano danneggiate ma non usare mai lascensore 4) quando si allaperto posizionarsi in un luogo distante da edifici , pali della luce, alberi ,e cercare di non usare telefonini e automobili per non intasare le linee e le strade che devono rimanere libere per i soccorsi 5) se ci sono cartelli comunali che indicano le aree di attesa, dirigersi in questa direzione. In definitiva essere a conoscenza di tutte le misure che possano essere adottate prima o durante un sisma, eviter leffetto panico e ci aiuter a compiere atti razionali e idonei a minimizzare i danni, che inevitabilmente un terremoto di una certa intensit potr arrecare. A volte una sola di queste misure ci potrebbe salvare la vita o preservarci da ferite gravi. Giovanni Melogli

LO SPORT

CORSA CO
CONTR ONTRO IL TEMP TEMPO

LO SPORT

Un campione d altri tempi. Questa la definizione che pi di avvicina per definire Michael Schumacher. Un uomo ancor prima di essere uno sportivo professionista. Una bandiera per tanti, un esempio da seguire, un uomo da imitare. Sicuramente non in pista. Anche nel linguaggio comune il suo nome viene coniato non solo dagli amanti della formula uno, ma anche dalle persone comuni. Schumacher: ununit di misura. Quante volte abbiamo sentito qualcuno che per definire una persona veloce o anche una semplice azione rapida, attribuire al soggetto il cognome del campione. Questo per far capire quando un uomo scrive la Storia. Michael nasce in una piccola cittadina ad ovest della Germania, Hermulheim. E considerato non solo una leggenda della Formula Uno, ma dell automobilismo in generale di tutti i tempi. Ha dominato le piste conquistando ben sette titoli mondiali, dei quali cinque consecutivamente. Dopo sedici stagioni in formula uno decide di ritirarsi per poi tornare sulle piste,dopo tre anni di inattivit, fino all et di 44 anni dove si ritirer ufficialmente dalle corse. Oggi Schumacher ricoverato, in uno stato di coma, all ospedale francese di Grenoble. passato poco pi di un mese dal tragico incidente sulle piste da sci, mentre era in compagnia del figlio. Un incidente grave ma allo stesso tempo banale. Una semplice caduta dagli sci; pu capitare e capita anche agli sciatori pi esperti. Lui ama sciare. Ma il destino l, pronto. Proprio cos. Non si pu definire in altro modo questa rocambolesca vicenda, questa tragedia inaspettata. Portava il casco Michael al momento dell impatto con quella maledetta roccia a filo neve. I giornali ne hanno parlato per un mese intero delle dinamiche della caduta. Il casco era o non era a norma? Andava veloce o andava piano? Pista o fuoripista? Si trovava in quella zona specifica per soccorrere una bambina o per puro divertimento? Il punto non questo. vero. Chi come mestiere fa il pilota di formula uno, un uomo fuori dal comune, quasi pazzo. Lanciare una vettura ad oltre 300km/h per tutta la vita. Ama necessariamente il pericolo. Non pu avere la stessa paura che ha ognuno di noi. Procedeva, sugli sci, ad una giusta velocit.

LO SPORT

Diversi anni fa in uno dei tanti duelli Ferrari McLaren, ebbe un problema alla sua vettura e si schiant ad altissima velocit sulle barriere di protezione a bordo pista e si ruppe una gamba. Tanto spavento, ma rientrava nel rischio. Gli incidenti in questo campo sono una normalit. Una spettacolarit, addirittura. Per, mai nulla di grave. Fino ad oggi. Quasi ventanni ad altissimi livelli e migliaia e migliaia di giri pista su un bolide rosso. Uno sport nel quale ogni giorno potrebbe essere lultimo. Ma lui aveva accettato la sfida, vincendola quando si ritir definitivamente dalle competizioni sportive. Per poi, trovarsi immobile, in un letto d ospedale, dopo una comune caduta sulla neve. Sembra proprio uno scherzo del destino. L uomo di ghiaccio, freddo quando saliva in quello strettissimo abitacolo, mai scontato nelle sue mosse. Cos glaciale da non far mai mettere piede in un box ai figli e alla moglie. Il lavoro lavoro, la famiglia la famiglia. Oggi la situazione clinica di Michael tutt altro che positiva. I medici del Grenoble Hospital non si pronunciano. Gli esperti invece ritengono che il passare del tempo non giochi a favore di Schumi, serve a stabilizzare ma non a curare, nel caso in cui il danno cerebrale sia pi complesso di quello che sembra. Credo sia doveroso fare unosservazione finale, costruttiva e non polemica. Qualche giornalista in questi giorni ha giustamente sollevato un problema che pochi hanno preso in considerazione. La sicurezza sugli sci. Uno sport in cui l individuo viaggia a velocit considerevole insieme ad altri amanti della neve, di un livello esperienziale pi o meno elevato, senza protezioni, casco escluso. Bisogna sempre attendere una tragedia per poter cambiare? Possibile che non si possa sperimentare un modello di casco pi adeguato a questo sport? Una sicurezza maggiore per grandi e bambini. I redattori e l intera rivista DDI si stringe alla famiglia di Michael. Un campione da prendere come esempio e da tramandare alle future generazioni. Forza Schumi non mollare! Nicol Gentili

LENTE DI INGRANDIMENTO

La storia di
Giro' la schiena. Inizio' a correre.

Tonino

Non stava giocando, scappava dal loro non "capire" e dalle loro facce da ebeti che continuavano a ciondolare ripetendo un "S" continuo senza alcun senso. Ricercava P a r o l e per spiegare cosa stava accadendo in quella anonima mattina di un giorno qualunque.

LENTE DI INGRANDIMENTO

Una vita che non pi vita, che ti toglie i ricordi, le percezioni. Poi per "incanto" si accende qualcosa e in quel momento tutto e' limpido ...quello che Lui era...e quello che . Le parole fino ad allora confusamente bloccate in gola fuoriescono dalla sua bocca come lava...continuano a non capire, Loro, non sanno cosa significhi la Nebbia, non sanno cosa significhi anche solo per un attimo la consapevolezza di non esistere ... Pi.

Daniela De Angelis

LENTE DI INGRANDIMENTO

Oltre il raccon nto

Antonio , per tutti Tonino stato il mio capo per tanti anni. Il proseguo della sua vita m mi porta a riflettere su una delle tante te realt che se non vedi, non tocchi, non senti , forse f non capirai mai. A volte si capaci solo di gi giudicare loperato degli altri. Si critica lazione finale maturata m lungamente e dolorosament nte con una facilit estrema senza soffermarci, ci, senza capire che per arrivare a q quella conclusione qualcuno prima di noi ha a fatto un lungo cammino e il perc rcorso che lo vede accompagnare per mano un n altro uomo in una struttura a lui pi consona c latto che lo segner per sempre. Tonino ha lAlzheimer ques este poche righe sono dedicate a lui a tanti t come lui a cui la nebbia a poco a poco oscu cura i ricordi. Solo pura sensazione. Ho prestato p fede ai suoi occhi, alle sue man ani, alle sue poche e confuse parole di quella mat attina. Voglio andare oltre quei poc ochi reali minuti che io ho dedicato a lui quel giorno. Il mio pensiero corre verso o tanti figli che non riconoscono pi il proprio padre o la propria madre, ai figli che non no sono pi riconosciuti dal proprio pa padre o dalla propria madre e scambiati ogni volt lta con altri mille volti. Vorrei dare delle risposte alle a tante domande di chi solo per un u attimo prova ad indossare il cuore di unaltra ra persona.

LENTE DI INGRANDIMENTO

Ho solo domande

Come sei riuscito a varcare con lui quella porta? Quanti dubbi, quante paure , quanti sensi di colpa ti affliggono? Quando guardi nel profondo dei nei suoi occhi cosa vedi? Ora che non riesci a pi a sentire il suono serrato della sua voce ormai nel suo mondo di silenzi cosa vorresti per lui? Cosa gli ripeti sempre sperando che lui possa comprendere almeno per un attimo il tuo amore? Daniela De Angelis

CINEMA TEATRO E UN PIZZICO DI MODA

TV SPAZZATURA
NON SOLO

CINEMA TEATRO E UN PIZZICO DI MODA

Quando la serie tv diventa realt. Chi non ha mai desiderato almeno una volta nella propria vita di vivere come in un film? O meglio di entrare nel film. Appassionati fino al midollo di serie tv di
ogni genere. Attendere per unintera settimana, nonostante i numerosi impegni quotidiani di ognuno di noi, il telefilm preferito. Sentirsi parte integrante di esso. Non a caso quest ultimo uno dei prodotti televisivi che va per la maggiore. Una domanda la rivolgiamo a voi: vi mai capitato, stando rilassati sul divano, telecomando in mano, al termine di una giornata piuttosto impegnativa, di sognare per un istante? Desiderare con tutto voi stessi di fare parte del film? O addirittura, di entrare nel personaggio, di sostituirvi al protagonista? Dobbiamo necessariamente sottolineare che oggi la tv ci offre una vastissima gamma di programmi. Argomenti e scenari di ogni genere. Fortunatamente non solo la classica tv spazzatura. Talk show da salotto alquanto discutibili, gli ormai innumerevoli reality show che ci bombardano mediaticamente quasi tutte le sere. Entrando in merito a quest ultimo punto: possibile mai che un individuo oggi, con la vita frenetica che viviamo, con i numerosi problemi da affrontare ogni singolo giorno, rientra a casa e dedica le restanti ore ad osservare altri individui all interno di un altra struttura, pronti a furiose litigate, ad immagini diseducative. Ma anche le stesse serie tv spesso e volentieri si rivelano non consone, soprattutto in determinati orari pomeridiani, all et del telespettatore che ne fruisce. Ora per cerchiamo di analizzare l altra faccia della medaglia. Senza entrare nel merito di quelle trasmissioni scientifiche che a livello culturale sono senza ombra di dubbio pi interessanti e formative. Spezziamo una lancia a favore dei modernissimi quiz che, al di la dell aspetto soggettivo del piacere che trasmettono, risultano educativi. Come dicevamo, le serie tv non sempre comunicano messaggi negativi. Infatti possibile estrapolare da esse anche aspetti positivi, permettendo cos alla persona di recepire informazioni costruttive.

A tal proposito vi raccontiamo una storia che ha dell incredibile. Il protagonista di questa vicenda non a caso proprio un telefilm. Dottor House. Marburgo, Germania.

CINEMA TEATRO E UN PIZZICO DI MODA

Una malattia sconosciuta, nessuno sapeva dare una spiegazione ai sintomi del paziente. Febbre alta, insufficienza cardiaca, perdita di udito e vista. Una cartella clinica davvero complessa. E proprio qui che la storia pu essere definita fuori dal comune. Il dottor Jurgen Schaefer, fan accanito della serie tv ed in particolar modo di House, si ricordato di un caso simile in una delle tantissime puntate viste in televisione, in cui tutti i sintomi scatenati erano dovuti ad un avvelenamento da cobalto. Fortunatamente il malato 55enne tedesco stato curato con successo grazie all amato medico del telefilm.
Questo strano episodio ma allo stesso tempo incredibile deve farci riflettere. Dobbiamo fare delle scelte come nella vita comune di ognuno di noi. Pu sembrare banale forse. Vi domanderete: ma possibile che devo fare un attenta selezione di ci che guardo in tv? Si, proprio cos. Quello che guardiamo rispecchia troppo spesso ci che vogliamo essere. E per questo che dobbiamo educare i nostri figli ad un buona tv. Una trasmissione di canali costante 24 ore su 24, a ruota libera. Decine e decine di argomenti differenti ma non sempre,come dicevamo,consoni allutente. Non solo tv spazzatura, con un minimo di attenzione impariamo a fare uno zapping intelligente.

Pamela Di Lodovico

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Lassociazione culturale Diffidare dalle Imitazioni vuole porsi accanto a quelle categorie sociali che non hanno una rappresentanza giusta e forte nel mondo della comunicazione n unidonea visibilit

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